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Ufo E Misteri
LEVITAZIONE SONORA – COSI FURONO COSTRUITE LE ANTICHE STRUTTURE
MEGALITICHE?
“L’Universo consiste interamente di onde di movimento” spiega Walter Russell nel capitolo 31 del
libro A New Concept of the Universe. In altre parole: “Non esiste nient’altro che vibrazione” Dopo
questa affermazione sconcertante, Russell sferra un ulteriore attacco alla credenza ortodossa di un
Universo “materiale”: “Qualunque teoria che non sia in grado di trovare un appropriato posto
all’interno dell’onda, a causa di ciò non ha nessun altro posto all’interno della Natura”. Parole
sicure, dure e senza mezzi termini, ma possono resistere indenni a un esame? È possibile creare il
paradigma di una Natura “strutturata interamente in onde” o Teoria della vibrazione? Investigando
il lavoro pioneristico e le invenzioni di John Worrel Keely siamo portati a credere che sia davvero
così…
Logicamente parlando, perché possa esistere un paradigma di questo tipo bisognerebbe esprimersi
interamente in termini e concetti di vibrazioni, evolvendo – lungo tutto il cammino dell’attività
umana – da una serie di idee relativamente semplici a quella molto più complessa dei fenomeni
atomici e subatomici. Per quanto ritenga che sia possibile farlo, di certo non lo sarà in un articolo
breve come questo. Ma poiché un’opinione dovrebbe essere dimostrata, penso che le duemila
apparecchiature inventate da Keely – tutte basate su questo principio – abbiano mostrato al mondo,
in maniera inconfutabile, che ogni singola vibrazione è connessa con tutte le altre.
John W. Keely passò tutta la vita a studiare la forza cosmica misteriosa liberata dai suoi apparecchi,
ottenendo dei risultati che nessuno ha mai saputo replicare; il fondamento delle sue scoperte era la
convinzione che le vibrazioni del Cosmo producessero una forma di musica, le cui ottave –
opportunamente accordate – potessero liberare un’Energia inesauribile. Scrisse perfino un trattato
dove spiegò, definì e ordinò le “40 leggi dell’Armonia”, da lui scoperte, dal quale traspare un
Universo non solo “musicale”, ma perfettamente armonico e – di conseguenza – mai caotico…
Le sue invenzioni straordinarie dimostrarono che tutte le cose e le energie sono interconnesse; che
ogni cosa è costruita da una semplice vibrazione fino ai più complessi accordi (usando i principi
universali della sola vibrazione); che non esiste il Caos nell’Universo; che ogni cosa esiste in virtù
dell’armonia tra le vibrazioni che fa che sia ciò che è; che tutte le cose sono intimamente connesse
per mezzo della vibrazione simpatica.
Nell’Universo, dagli atomi alle galassie, tutto si trova in uno stato particolare di vibrazione. Anche
ogni singola parte del nostro corpo ha una vibrazione che dev’essere armoniosa per mantenerci in
salute; le malattie, infatti, si instaurano nel momento in cui viene alterata la frequenza vibratoria
naturalmente perfetta di organi, tessuti e cellule di cui è composto il corpo umano. Ci sono anche
vibrazioni più o meno armoniose che interagiscono a livello sottile tra corpo, mente e spirito.
In questo sistema perfetto, i suoni hanno un ruolo fondamentale nel corpo umano come in tutto il
Cosmo; se una vibrazione può far ammalare o guarire, ma anche rompere un vetro, probabilmente
può anche sollevare un peso. E questo dev’essere stato il primo ragionamento che portò lo
scienziato americano John Worrell Keely (1827-1898) a sperimentare il modo di sfruttare la
risonanza per eliminare la forza di gravità…
Forse era anche a conoscenza del fatto che i lama di alcuni monasteri tibetani riescono a spostare
pesanti rocce ad un particolare suono emesso dalle loro trombe. Strana “coincidenza”, che ciò
avvenga proprio nei luoghi famosi per le recitazioni dei mantra alla particolare frequenza
vibrazionale sintonizzata… con il Cosmo (uno degli argomenti trattati nel mio ultimo libro “Anima
Cosmica – 2012: l’ora della Verità”, Melchisedek Edizioni)!
O forse Keely era semplicemente molto dotato intellettualmente e psichicamente, e questo gli aveva
consentito di concepire strumenti basati su una forza energetica correlata all’armonia dei centri laya
eterici…
Tuttavia, mentre su Nikola Tesla sono stati scritti moltissimi libri, non si parla praticamente mai di
John Worrell Keely (i cui studi lo portarono a percorrere dei binari di ricerca non troppo lontani da
quelli di Tesla) e oggi egli è praticamente dimenticato. Eppure, le invenzioni di Keely sono tuttora
ancor più enigmatiche e controverse di quelle di Tesla, soprattutto per quanto concerne alcuni strani
macchianari in grado di sollevare pesanti oggetti senza alcun intervento di forza fisica o meccanica.
Tra l’altro, la maggior parte degli schemi e dei diagrammi sono scomparsi e i macchinari stessi
furono quasi tutti distrutti dal suo inventore, che morì in povertà.
Reinvenzione di un’antica scienza
Keely fu un vero pioniere nella trasformazione dell’acqua in idrogeno e ossigeno – senza calore o
elettricità – e riportò, un secolo fa, imprese così straordinarie che la scienza di oggi non è ancora in
grado di replicare. Per mettere in moto i suoi macchinari, lavorò con il suono e altri tipi di
vibrazioni e di onde. Il principio fondamentale era la risonanza, o vibrazione per simpatia.
Per liberare le molecole d’energia dall’acqua, ad esempio, Keely versava un quarto di litro d’acqua
in un cilindro – all’interno del quale una specie di diapason emetteva un particolare suono –
vibrando così all’esatta frequenza per liberare l’energia. C’è da chiedersi se in questo modo
rompesse – separandole – le molecole d’acqua, liberando l’idrogeno, o se liberasse piuttosto una più
primaria forma di Energia!
Qual’era la forma di Energia in grado di far funzionare le sue invenzioni? Si parlò perfino del Vril,
la misteriosa forza cosmica cercata invano da Hitler, in grado di distruggere – in mani sbagliate –
anche l’intero pianeta.
Forse l’ambiente esoterico che Keely frequentava al suo tempo poté in qualche modo influire sulle
sue intuizioni o sul suo lavoro.
Kelly mise a punto migliaia di apparecchiature, una più incredibile dell’altra e tutte basate sul
principio della vibrazione per simpatia. Keely fu in grado di far restare a galla nell’acqua una sfera
metallica di un chilo o di farla sollevare nell’aria solo mediante il suono emesso da un corno, così
come di farla affondare o cadere emettendo una nota differente. Ma l’apparecchio che riassumeva
tutte le caratteristiche degli altri, e che gli valse importanti sovvenzioni, fu il “Liberatore”, uno
strumento in grado di liberare “forza eterica”, e che subì svariate modifiche per adattarsi alle più
diverse applicazioni; il primo esemplare, costruito nel 1872, pesava oltre 22 tonnellate.
Nikola Tesla, Jules Verne e Tomas Edison furono sono alcuni dei testimoni della genialità di Keely,
la cui fama spinse alcuni finanzieri a investire ben cinque milioni di dollari. Infatti, nel 1874, John
Worrell Keely, insieme ad alcuni industriali di Philadelphia, fondò la Keely Motor Company, nata
per la ricerca, la costruzione, la manifattura e il marketing del Keely Motor, un motore concepito e
disegnato sui principi della vibrazione e delle forze latenti liberate durante l’implosione dell’acqua.
Nel 1878 riuscì anche a ridurre moltissimo le dimensioni del “Liberatore” (che passò così da 22 a 3
tonnellate), e col tempo arrivò a costruirne uno della dimensione d’una scatola di fiammiferi e un
altro in grado di disintegrare il quarzo, vale a dire la roccia più dura al mondo…
La cosa fondamentale per il funzionamento delle sue invenzioni, al di là delle caratteristiche
tecniche, era riuscire preventivamente a fissare l’accordo di massa, vale a dire: intonare le
vibrazioni dell’apparecchio usato in quel momento, quelle delle persone presenti, degli oggetti della
stanza, della stanza stessa… in modo che vibrassero tutti alla stessa ottava. Per questo scopo era
necessaria una meticolosa preparazione prima di ogni esperimento: bisognava accordare tutto in
modo che venisse prodotta “una” nota, solo quella!
Una propulsione antigravità
John Worrel Keely aveva inventato anche un sistema di propulsione basato su un vapore “polare”
ricavato dall’acqua fredda e dall’aria… completamente diverso da quello “caldo”, e molto più
economico.
Nella primavera del 1890 riuscì a far alzare un modellino metallico di astronave del peso di 3 Kg.
Keely affermava che eccitando la massa metallica d’una cabina volante di qualunque peso, questa
può essere sospesa e propulsa grazie all’attrazione vibratoria negativa sviluppata, tenendola in
“simpatia” con il vapore polare della Terra. Spiegava che bisognava trovare la connessione
simpatica tra etere luminoso (o vapori del cielo), e vapori radianti (o terrestri) che, attraverso la loro
interazione (tensioni solari contro condensazioni terrestri), causano la corrente polare e i fenomeni
di questo genere.
Un giorno, mentre stava usando la cosiddetta “attrazione simpatica negativa” per far funzionare un
macchinario, sperimentò per la navigazione aerea un’altra forza, un’“opposizione” all’“attrazione
simpatica negativa” – pensando che poteva trattarsi della stessa forza che regola lo scostamento dei
pianeti uno dall’altro. Secondo Keely, infatti, tale fenomeno poteva derivare probabilmente da
semplice propulsione polare, benché l’avesse definito in altre occasioni come gravità.
Per spiegare questo concetto, dichiarò: “Il potere della propulsione terrestre e dell’attrazione celeste
è di salire, mentre quello della propulsione celeste e dell’attrazione terrestre è di scendere. Certe
vibrazioni polari o antipolari possono intensificare una o l’altra di queste qualità in modo da
provocare il predominio di una delle due. Intensificare quella celeste causerà il sollevamento della
massa metallica con una velocità proporzionale alla concentrazione della portata dominante sulle
“terze” negative dei suoi accordi di massa, determinando così l’alta radiazione neutra insieme
all’attrazione celeste. Un’astronave del peso di qualunque numero di tonnellate potrà, quando il mio
sistema sarà completato, fluttuare nello spazio con un movimento lieve come una piuma o con la
velocità di un ciclone. Con la forza del bombardamento corpuscolare i suoi movimenti potranno
variare secondo il necessario per uso commerciale, ad ogni altezza desiderata e ad ogni velocità”.
I suoi arcani meccanismi – dotati di sfere metalliche (composte da oro-argento-platino), corni in
ottone, canne d’organo e fili (che potevano essere dello stesso metallo delle sfere, o anche solo in
seta) – furono visti funzionare dai numerosi spettatori intervenuti a molti espirimenti, e studiati
senza successo dai suoi contemporanei… che volevano scoprire qualche frode da parte dello
scienziato. Ma nessuno seppe mai spiegarsi quale fenomeno facesse sollevare le sfere al suono di
una sola (ma specifica) nota.
A volte era un fischio, altre volte il suono cupo di un corno… e questi suoni liberavano una forza
straordinaria in grado di polverizzare o sollevare una roccia.
E fu proprio l’apparecchio in grado di disintegrare la roccia a determinare in qualche modo la fine
della carriera di questo geniale inventore, peraltro molto sfortunato economicamente. Dopo anni di
altalenante fortuna in un mercato ostile a idee come quelle di Keely – durante i quali finì anche
sull’orlo del fallimento – e dopo aver ottenuto i finanziamenti per costruire uno strumento che
avrebbe cambiato l’industria mineraria, entrò in conflitto con i suoi stessi sponsor, ai quali rifiutò di
rivelare il segreto della misteriosa Energia da lui scoperta e impiegata. In un momento di collera,
distrusse quasi tutte le sue invenzioni e gli schemi di costruzione, preferendo eclissarsi.
Le sue macchine, attualmente, funzionerebbero ancora? Che fine hanno fatto? Mistero. E anche la
loro forza motrice, influenzata dall’esoterismo, rimane avvolta nel mistero. I documenti che
potrebbero rispondere a questi quesiti sono andati incredibilmente persi, insieme ai disegni e agli
schemi che permetterebbero di replicare i suoi macchinari.
Parallelismi con gli antichi
Parlando delle intuizioni che portarono John Worrel Keely a sfruttare un’Energia inesauribile (oltre
che pulita e gratuita) grazie alle vibrazioni, non possiamo tuttavia evitare di ripensare alle
affermazioni dell’ingegnere americano Christopher Dunn a proposito delle caratteristiche acustiche
rilevate all’interno della Grande Piramide di Giza, e alla vera funzione della Piramide stessa, che
sarebbe stata, secondo lui, un generatore di idrogeno (per non parlare dei riscontri di trivellazioni
eseguite con tecniche sonar nella diorite e nel marmo, che non lasciano il benché minimo dubbio sul
tipo di strumentazione usata dai costruttori della Grande Piramide)…
Non possiamo poi non pensare alla Frequenza Shuman, ossia alla frequenza base della vibrazione
terrestre, che potrebbe essere collegata alla Grande Piramide (in grado forse di impedire
l’inversione dei Poli nel momento in cui la Terra raggiungesse il “Punto Zero”, ossia si fermasse) e
alle tracce lasciate [nella Grande Piramide] dall’acqua nella Grotta sotterranea o del Caos, evidenze
di una qualche attività “meccanica” di produzione di energia, del resto presente anche nella parte
superiore dello Djed (o Zed) sapientemente “murato” all’interno della Piramide, per non liberare
all’esterno l’energia prodotta. Una forza terribile, se messa in mani sbagliate. Era dunque davvero il
Mash-Mak, la “miscela” energetica retaggio di quella razza “divina” sopravvissuta in parte in
Egitto?
Il cerchio si chiude, ma l’enigma rimane irrisolto.
di Daniela Bortoluzzi