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Anteprima Festival 11-12-13 giugno

Parchi di Nervi, Villa Grimaldi, Palestrina di Ponente

IL SOGNO DI NERVI
Memorial del Festival internazionale del balletto
A Mario Porcile e alle sue Stelle

Master class e incontri con i grandi danzatori.


Performance, dibattiti e proiezioni aperte al pubblico, a ingresso libero

Master class e incontri con i grandi danzatori. Performance, dibattiti e proiezioni aperte al pubblico, a
ingresso libero. Una tre giorni dedicata alla memoria del fondatore del Festival Internazionale del
balletto di Nervi, Mario Porcile. Master class con le étoile storiche del festival, Vittorio Biagi, Liliana
Cosi, Loredana Furno, Amedeo Amodio, dedicate alle giovani generazioni di danzatori, seguite da
incontri con i grandi artisti e dall’attribuzione di alcune borse di studio per gli stage estivi di  Acqui in
Palcoscenico e per gli stage invernali della Scuola del Balletto del Teatro di Torino.

Un nutrito programma di eventi che si apre al pubblico (ingresso libero) in occasione delle sessioni
finali dei corsi (dalle Sfumature del Cigno alla pizzica T’ammore! fino all’omaggio al genio di Morricone),
delle proiezioni dei filmati inediti del Fondo Mario Porcile, degli incontri con i danzatori
testimonial della grande kermesse.

Il Memorial del Festival internazionale del balletto, Il Sogno di Nervi, è prodotto dall’associazione


D’ANGEL Angeli della danza e dello spettacolo con la direzione artistica di Simona Griggio in
collaborazione con Nervi Music Ballet Festival 2022, grazie al supporto del Fondo Mario Porcile –
Cro.me Cronaca e memoria dello spettacolo, sostenuto dal Ministero Italiano della Cultura e di Proloco
Nervi.

La volontà di realizzare un primo Memorial sui Festival di Nervi nasce dopo la morte del


fondatore, Mario Porcile, nel 2013, quale naturale conseguenza di un lungo lavoro di raccolta di
documentazione condiviso negli anni con il maestro e con gli artisti che vi hanno partecipato, da
parte di Simona Griggio,  giornalista e ideatrice di eventi di spettacolo e formazione nella danza
che, assieme a Enrico Coffetti, presidente di Cro.me - Cronaca e Spettacolo di Milano e a Monica
Corbellini, giornalista ed esperta della storica  manifestazione. Racconti, fotografie e filmati,
esperienze che il mago dello spettacolo ha condiviso in maniera spontanea fra chiacchierate,
proiezioni dai suoi super 8, interviste, incontri privati e riflessioni sulla danza e il suo futuro
confluiscono così in una forma compiuta, in un unico contenitore da destinare al pubblico e agli
studenti: il Fondo Mario Porcile di Cro.me.  Anno dopo anno,  dalla fine degli anni ’80 con Monica
Corbellini e a partire dal 2000 con Simona Griggio, si è creata spontaneamente una documentazione
sfaccettata e varia. Immagini sparse,  dichiarazioni di Stelle raccolte nell’ambito di interviste, ricordi
di Mario Porcile dettati a sorpresa fra una cena  e un incontro pubblico. La documentazione sulla
prima manifestazione dedicata alla danza nell’Italia del Dopoguerra esisteva già quando il
maestro è mancato, ma la mancanza di consapevolezza riguardo questo patrimonio lo rendevano
inerte. Era stata raccolto come memoria sparsa, dando vita  solo ad alcuni progetti sporadici. 

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Tra i più importanti il documentario Mille stelle un Festival: 50 anni di vita e di balletto a
Nervi  nel 2004, prodotto da Cro.me e firmato da Monica Corbellini e Simona Griggio con il sostegno
del teatro Carlo Felice, la collaborazione di Rai Liguria e del Dams di Imperia (grazie all’intervento
della docente Elvira Bonfant). Il filmato riassume i primi cinque decenni del festival attraverso
immagini selezionate dallo stesso Porcile e interviste a grandi étoile di ieri e di oggi . 

Poi, nel 2017 al teatro Manzoni di Milano la realizzazione del Gala di danza internazionale Per
sempre Stelle, a cura di D’Angel, ha aggiunto un altro tassello. Un omaggio al festival con
Le immagini inedite, digitalizzate dai Super 8 del maestro, con i giovani primi ballerini dei teatri
d’Opera e di celebri compagnie, con le Stelle dell'epoca.  Fra loro l’immancabile Carla Fracci, tenuta
a battesimo proprio a Nervi nel ’57, e Liliana Cosi, Luciana Savignano, Anna Razzi, Loredana Furno,
Roberto Fascilla, Vittorio Biagi, Davide Bombana, Pompea Santoro. 

Ed ecco la base del neonato Fondo Mario Porcile: immagini e ricordi personali, trasmissione
alle nuove generazioni, passato e presente insieme. Presentato al Dams di Bologna nel 2019, Il
Fondo si trasforma poco alla volta in qualcosa di strutturato. Un mosaico che si ricompone in un
disegno preciso. Voluto anche dalla famiglia del maestro che ha concesso i diritti di immagine.  

Ricostruire e amare la grande danza come espressione universale delle culture del mondo è il fine
di questo work in progress. Oggi, un Memorial proprio a Nervi in collaborazione con la rinata
manifestazione e con la Fondazione Teatro Carlo Felice significa riconnettere Genova al suo passato
glorioso nell’arte coreutica, quando Mario Porcile, con le sue Stelle, ha portato la città alla ribalta
della danza internazionale.

PROGRAMMA

SABATO 11 GIUGNO
h.11.00-12.30 Master class con Simone Maier (contemporaneo)
h. 14.30-16.30 Master class neoclassico dai 13/14 anni, con Vittorio Biagi e Stefania Minardo
(al piano Stefania Garotta): ultima parte: lavoro con i danzatori su coreografia “T’ammore” e/o omaggio
al genio di Morricone aperto al pubblico (h 16)
h. 16.30-17.30 Proiezione per gli alliievi di Vittorio Biagi, Simone Maier e auditori dei due filmati
realizzati per il Gala di Milano Per sempre Stelle e dibattito con Vittorio Biagi e Amedeo Amodio
h. 17.30-19 Omaggio a Mario Porcile: le scuole di danza in scena con brani dedicati al Festival di Nervi 
h. 19-19.30 Proiezione del filmato 8 mm di Stelle aperto al pubblico con Vittorio Biagi e Amedeo
Amodio, Enrico Coffetti di Cro.me-Fondo Mario Porcile, Monica Corbellini, giornalista e biografa di
Mario Porcile, Simona Griggio, produttrice evento e curatrice della selezione di immagini e della raccolta
delle testimonianze del Festival di Nervi
h. 21-22 Presentazione di un estratto inedito dai Super 8 di Mario Porcile, in esclusiva per il pubblico. E,
a seguire, proiezione del documentario Mille Stelle un Festival, 50 anni di balletto a Nervi
h. 22-23 Incontro con Vittorio Biagi, Amedeo Amodio, Monica Corbellini, Simona Griggio e dibattito
post visione con il pubblico.

DOMENICA 12 GIUGNO

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h. 11-13 Proiezione del film 8 mm di Stelle e dei due filmati in omaggio al Gala di Milano Per sempre
Stelle, aperto al pubblico. A seguire, dibattito con Vittorio Biagi e Amedeo Amodio
h. 14.30-16.15 Master class con Liliana Cosi (al piano Stefania Garotta), classico, dai 12-13 in su, finale:
il port de bras nel Lago dei Cigni: Cigno bianco e Cigno nero, aperto al pubblico (h 16)
Proiezione per i ragazzi di Liliana Cosi e Simone Maier, per gli auditori e per il pubblico (fino a
esaurimento posti), dei due filmati realizzati per il Gala di Milano Per sempre Stelle e dibattito con
Liliana Cosi, Amedeo Amodio e Vittorio Biagi (h. 16)
h. 17-19 master class con Simone Maier, contemporaneo, floor work, dai 12-13 in su

LUNEDÌ 13 GIUGNO

h. 11-13.00 Omaggio a Mario Porcile: le scuole di danza in scena con brani dedicati al Festival di Nervi
h. 14.30-15.45 Master class con Loredana Furno, classico, dai 9 ai 12 anni: selezione borse di studio
internazionali per gli stage Acqui in Palcoscenico (4-7/7/22) e per gli stage invernali della Scuola del
Balletto Teatro di Torino
h. 16-17.30 Master class con Loredana Furno, classico da 13 anni in su, selezione elementi da inserire
nel Gala del Festival di Acqui e/o borse di studio per la Scuola del Balletto Teatro di Torino. Al termine,
visione dei due filmati in omaggio al Gala di Milano Per sempre Stelle con Loredana Furno e i ragazzi
delle master class, gli auditori e il pubblico, fino a esaurimento posti.

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Domenica 26 giugno, ore 21.15
Parchi di Nervi, Villa Grimaldi Fassio

STARS OF TODAY MEET THE STARS OF TOMORROW


Serata di Gala dello Youth America Grand Prix 2022

Guest stars Jacopo Tissi (Corpo di Ballo del Teatro alla Scala) Luca Acri, Cesar Corrales e Meaghan
Grace Hinkis (Royal Ballet), Benjamin Freemantle (San Francisco Ballet), Marcelo Gomes, Alejandro
Martínez (Dresden Semperoper Ballett), Polina Semionova (Berlin State Ballet) Elisabeth Beyer e
Yuma Matsuura (ABT Studio Company)

Cinque giorni di master class al Teatro Carlo Felice di Genova, cui parteciperanno ques’tanno 150
ballerini ogni giorno, di età compresa tra i 9 e i 19 anni, provenienti da tutto il mondo e un gran gala
internazionale del balletto - Stars of Today meet the Stars of Tomorrow - in scena sul palco di Nervi,
dove i ballerini solisti e primi ballerini dei maggiori corpi di ballo di tutto il mondo, le stelle di oggi – tra
cui Jacopo Tissi, primo ballerino ospite del Corpo di ballo del Teatro alla Scala - si esibiscono fianco a
fianco alle stelle di domani, selezionate al termine dei corsi.

Ritorna a Genova dopo il successo riscosso al Nervi Music Ballet Festival 2021 lo Youth America Gran
Prix, grazie alla collaborazione con la Fondazione Teatro Carlo Felice, per presentare - in esclusiva
italiana a Nervi - la seconda edizione di un format unico nel suo genere, che unisce l’alta formazione alla
dimensione della performance artistica dal vivo, in un evento di visibilità e prestigio internazionale.
 
Le coreografie della serata Stars of Today meet the Stars of Tomorrow portano le firme di Ohad
Naharin, David Dawson e Goyo Montera, tra gli altri, e dello YAGP con le pièce d’occasion e il Grand
Defilé di apertura dello spettacolo. Tra gli ospiti più celebri della serata Jacopo Tissi, primo ballerino
ospite del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, Luca Acri, primo solista, Cesar Corrales primo ballerino
e Meaghan Grace Hinkis prima solista del Royal Ballet, Benjamin Freemantle primo ballerino del San
Francisco Ballet, Marcelo Gomes primo ballerino e ballerino solista del Dresden Semperoper Ballett,
Alejandro Martínez ballerino solista del Dresden Semperoper Ballett, Polina Semionova prima
ballerina del Berlin State Ballet, Elisabeth Beyer e Yuma Matsuura ballerini dell’ABT Studio Company. 

Appuntamento di particolare rilevanza per il mondo del balletto internazionale, le master class
organizzate dallo YAGP in collaborazione con il Teatro Carlo Felice, negli spazi del teatro dal 20 al 25
giugno permettono ai ballerini selezionati di beneficiare degli insegnamenti dei migliori maître de ballet
e docenti internazionali, grazie alle borse di studio fornite dall’associazione, mentre sottostanno a un
processo selettivo. Tutti i partecipanti si esibiranno nel grand défilé de ballet che aprirà la serata di gala
del 26 giugno, ma solo alcuni di loro condivideranno il palco con i “big”.
 
Youth America Grand Prix è il più grande concorso e network dedicato al balletto a livello mondiale,
realizzato in collaborazione con le migliori scuole e compagnie, come L’É cole de danse de l’Opéra de
Paris, il Corpo di Ballo del Teatro Mariinsky, la John Cranko School dello Stuttgart Ballet, l’American
Ballet Theatre e il San Francisco Ballet per citarne solo alcuni. Ogni anno gli organizzatori perlustrano il
mondo intero alla ricerca del talento; una ricerca che coinvolge 6 continenti e più di 30 paesi tra i quali,
da cinque anni, figura anche l’Italia. A conclusione della ricerca i migliori talenti sono invitati a New
York, assieme ai direttori delle migliori scuole e compagnie per uno spettacolo finale, dove tutti
ricevono borse di studio; l’evento si conclude festeggiando con un grande gala presso il David H. Koch
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Theater al Lincoln Center. La serata di gala Stars of Today Meet the Stars of Tomorrow mettendo in scena
sia i vincitori delle finali, le più brillanti tra le giovani promesse sia le grandi stelle della danza, che
spesso sono anche ex allievi dello YAGP.  In edizioni passate si sono visti, in veste di giovani vincitori
dell’YAGP, artisti come Sergei Polunin, Kimin Kim, Vadim Muntagirov o Hannah O’Neill, accanto alle
stelle dell’epoca, come Roberto Bolle, Polina Semionova, Diana Vishneva e altri grandi nomi. Tra gli
eventi clou della stagione di balletto a New York, l’evento registra regolarmente il tutto esaurito. 

Con oltre 100'000 master class organizzate in tutto il mondo, oltre 4 miliardi di dollari in borse di studio
assegnate negli ultimi 20 anni, oltre 500 alumni coinvolti in 80 delle maggiori compagnie di balletto
internazionali, compresi il New York City Ballet, il corpo di ballo dell’Opéra de Paris, il Royal Ballet, lo
Stuttgart Ballet tra altri, lo Youth America Grand Prix si prefigge di accompagnare e favorire lo sviluppo
dei giovani danzatori dai 9 ai 19 anni di ogni estrazione sociale e di ogni provenienza etnica e geografica
attraverso l’assegnazione di borse di studio, a sostegno della partecipazione ad audizioni e corsi di
formazione e perfezionamento, master class, servizi dedicati agli alumni, attività educative e di
promozione, performance e prodotti audiovisivi. L’organizzazione inoltre offre una piattaforma di
comunicazione e di scambio tra studenti, insegnanti, scuole, compagnie di danza, danzatori,
selezionatori e il pubblico. 
 

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Venerdì 1 luglio, ore 21.15
Parchi di Nervi, Villa Grimaldi Fassio

RITRATTI AMERICANI
Musiche di George Gershwin e Leonard Bernstein

Wayne Marshall, direttore


Orchestra del Teatro Carlo Felice

Una serata dedicata all’esplorazione degli universi musicali di George Gershwin e di Leonard
Bernstein, in cui musica classica, jazz, il grande sinfonismo e le avanguardie europei si incontrano,
dialogano e si fondono assieme in due stili musicali distinti e inconfondibili, ma legati da innumerevoli
“affinità elettive”, sullo sfondo del melting pot culturale americano in continua trasformazione durante
la prima metà del Novecento.

In Ritratti americani, il direttore inglese Wayne Marshall alla testa dell’Orchestra del Teatro Carlo
Felice sono protagonisti di un programma incentrato sulle maggiori opere per orchestra sinfonica di
George Gershwin: il poema orchestrale An American in Paris, la Cuban Overture, le overture da musical –
Girl Crazy e Strike Up the Band – e il brano Promenade (Walking the Dog) tratto dal musical
cinematografico Shall we dance. Accanto a questi le Symphonic Dances da West Side Story di Leonard
Bernstein, che emergono dalla versione cinematrografica del musical assurgendo nel 1960 a brano
sinfonico dotato di una propria autonomia, destinato a fare parte del grande repertorio sinfonico
americano della seconda metà del Nocevento.

Il concerto si apre con gli ironici e festosi squilli di tromba dell’Overture dal musical Strike Up the Band,
del 1927, su libretto di Ira Gershwin da un testo di tono satirico di Morrie Ryskind, a sua volta ispirato
da un racconto originale di George S. Kaufman. Segue An Amerian in Paris, sottotitolato A Tone Poem
for Orchestra, ma da Gershwin stesso definito un “balletto rapsodico”; la prima delle opere puramente
orchestrali di Gershwin, con una partitura ricca di armonie e uno “spirito” jazz. Debuttò nel 1928 alla
Carnegie Hall. La sua natura danzabile non sfuggì agli ascoltatori, di cui la sua trasformazione in un
musical cinematografico, con Gene Kelly e Leslie Caron, per la regia di Vincente Minnelli, nel 1951. In
un’intervista rilasciata a radio WQXR Leonard Berstein, grande ammiratore, interprete e per certi
aspetti erede di Gershwin, si interrogava in maniera divertita su quanto di prettamente “parigino” si
nascondesse in effetti nelle sonorità “rumoristiche” dell’opera, riconoscendole al contempo un suo
carattere peculiare, una “champagne bubble atmosphere”. Dopo le Symphonic Dances da West Side
Story è il turno dell’Overture dal musical Girl Crazy, presentato in prima assoluta a New York nel 1930
e seguito da oltre 270 repliche. Tra un’introduzione e un sontuoso finale, il brano presenta come in una
sorta di medley i ritornelli dei song che costituiscono i numeri interni dell’opera, tra le più celebri
melodie dell’autore: I got rhythm, Embraceable you, Land of the gay Caballero, But not for me, Broncho
Busters. Sebbene il musical non sia rappresentato con tanta frequenza a teatro, godendo invece di una
grande fortuna cinematografica nella versione realizzata nel 1943, con Mickey Rooney e Judy Garland,
l’overture ha conquistato un posto stabile nei repertori sinfonici internazionali. Walking the dog è uno
dei molti numeri musicali scritti nel 1937 da George Gershwin per il duo Fred Astaire – Ginger Rogers
per la colonna sonora del film Shall we dance, dove questa musica accompagna una sequenza della
passeggiata con il cane sul ponte di una nave di lusso. Nel 1960, questa musica fu pubblicata con il titolo
Promenade. Il concerto si chiude con il brano strappa applausi Cuban Overture. Con il titolo originario
Rumba, fu eseguita per la prima volta allo Lewisohn Stadium di New York, nel 1932, davanti a un
pubblico di oltre 17'000 persone; fu uno dei più trionfali debutti di Gershwin in termini di ricezione di
pubblico e critica.
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PROGRAMMA

George Gershwin                                       Strike Up The Band, Overture

George Gershwin                                       An American in Paris

Leonard Bernstein                                    Symphonic Dances from West Side Story

George Gershwin                                       Girl Crazy, Overture

George Gershwin                                       Promenade - Walking the Dog

George Gershwin                                       Cuban Overture

Wayne Marshall, direttore


Orchestra del Teatro Carlo Felice

BIOGRAFIE

Il direttore, organista e pianista inglese Wayne Marshall è stato direttore principale della WDR
Funkhausorchester Cologne, ed è organista ed artista associato della Bridgewater Hall di Manchester,
inoltre è direttore principale ospite della Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi.
Nelle stagioni in corso lavora con orchestre come la Rotterdam Philharmonic Orchestra, Leipzig
Gewandhausorchester, Orchestre National du Capitole de Toulouse, Konzerthausorchester Berlin,
Wiener Symphoniker, Orchestre Philharmonique du Luxembourg, Orchestra del Teatro Carlo Felice,
Orquesta Sinfó nica de Castilla y Leó n, Czech Philharmonic Orchestra, Orchestre de Paris. Numerosi
saranno anche i recital d’organo in tutto il mondo.

Tra l’attività recente ricordiamo i concerti a Bergen, Taipei e Kuala Lumpur, Islanda, Lipsia, Stoccolma,
Mosca, una ripresa di “Wonderful Town” di Bernstein a Colonia, il debutto all’opera di Montreal con
“Dead Man Walking” di Heggie, seguita da una nuova produzione di “Porgy and Bess”, “Candide” e
“Mahagonny” alla Deutsche Staatsoper Berlin, “The Great Gatsby” alla SemperOper, una nuova edizione
di “Mass” di Bernstein alla Philharmonie di Parigi, e numerosi concerti in tutto il mondo per il
centenario di Leonard Bernstein, di cui Marshall è considerato interprete di riferimento e tra i quali
ricordiamo almeno “The White House Cantata” al Concertgebouw, un grande concerto con la Munchen
RundfunkOrchester al PrinzRegententheater di Monaco di Baviera.

In Italia Wayne Marshall dirige regolarmente a Santa Cecilia, con l’Orchestra Cherubini, alla Rai di
Torino, al Comunale di Bologna, al Teatro la Fenice ed ha diretto con grande successo una nuova
produzione di “West Side Story” al teatro Carlo Felice di Genova, e di recente una produzione di My Fair
Lady al Teatro Massimo di Palermo dove torna spesso come direttore ospite.

Wayne Marshall rimane un grande organista e tra i numerosissimi impegni come direttore, cerca
sempre di ritagliarsi del tempo per indimenticabili recital d’organo in celebri sale o chiese o cattedrali
come: Bridgewater Hall, Duomo di Firenze, Luxembourg Philharmonie, Notre-Dame de Paris, Royal
Albert Hall, Stiftskircher Stuttgart, National Grand Theatre di Pechino e tra i prossimi Philharmonie de
Paris e Elbphilharmonie ad Amburgo.

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Nel 2004 ha ricevuto una laurea Honoris Causa dalla università di Bournemouth University e nel 2010 è
stato nominato “Fellow of the Royal College of Music.
Vive a Malta con la moglie Jennifer, pianista, ed i loro due figli.
L’Orchestra del Teatro Carlo Felice ha una storia che inizia nei primi anni del ‘900. La sua attività
sinfonica e operistica, che neppure i bombardamenti del ’43, con la distruzione dell’antico Teatro Carlo
Felice, sono riusciti a interrompere, è da allora continuativa.

Nel 1965 l’Orchestra si struttura in maniera organica, inizia ad evolversi sviluppando un repertorio che
spazia oggi dal Seicento alla musica contemporanea, e si afferma fra le realtà prominenti del panorama
nazionale, distinguendosi per produttività e versatilità .

Sin dagli anni ’50, sul podio si avvicendano direttori di rilevanza internazionale, tra cui Victor De Sabata,
Tullio Serafin, Igor Stravinsky, Franco Capuana, Vittorio Gui, Sergiu Celibidache, Hermann Scherchen,
Sir John Barbirolli, Claudio Abbado, Francesco Molinari-Pradelli, Carlo Maria Giulini, Riccardo Muti,
Georges Prêtre, Mstislav Rostropovič, Giuseppe Patanè, Vladimir Delman, Gianandrea Gavazzeni, Spiros
Argiris, Peter Maag, Rafael Frü hbeck de Burgos, Myung-Whun Chung, Yury Aronovič. In tempi più
recenti, Daniel Oren (Direttore Principale dell’Orchestra nella seconda metà degli anni ’80 e dal 2007 al
2010), Antonio Pappano, Christian Thielemann, Daniele Gatti, Gary Bertini, Gennadij Roždestvenskij,
Gianluigi Gelmetti, Rudolf Baršaj, Bruno Campanella, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Nello Santi, Michel
Plasson (Direttore Principale Ospite dell’Orchestra nei primi anni 2000), Bruno Bartoletti, Sir Neville
Marriner, Lu Jia, Juanjo Mena (Direttore Principale Ospite dell’Orchestra dal 2007 al 2010), Dmitrij
Kitajenko, Manfred Honeck, Juraj Valčuha, Kyrill Petrenko, Hartmut Haenchen, Vladimir Fedoseev,
Andrea Battistoni (Direttore Principale Ospite dal 2013 al 2016), Daniel Smith (Direttore Principale
Ospite dal 2017 al 2019).

Fabio Luisi (dal 2012, Direttore Onorario), a partire dalla stagione 2020-2021, è protagonista
di numerosi concerti dedicati al grande repertorio sinfonico romantico europeo – con una particolare
attenzione all’opera di Anton Bruckner – che, dal 2022, intreccia con un percorso esplorativo dell’opera
sinfonica di Luciano Berio (in vista dell’anniversario del centenario dalla nascita del compositore
originario di Oneglia, nel 2025).  Donato Renzetti (dal 2022, Direttore Emerito), nel 2021 dirige la prima
esecuzione moderna di Bianca e Fernando di Vincenzo Bellini nella versione di “Genova, 1828”,
nell’ambito di un più vasto progetto di riscoperta della Civiltà musicale genovese promosso dal Teatro.
Dalla stagione 2020-2021, ospite regolare del Teatro, dirige numerosi concerti dedicati alla scoperta dei
“Novecenti” musicali europei.

Nel 2022, Riccardo Minasi è nominato Direttore musicale.

Numerose sono le incisioni registrate al Teatro Carlo Felice, in particolare di produzioni liriche, per
etichette quali Deutsche Grammophon, Decca, Sony, TDK, Rai-Trade, Nuova Era Records, Arthaus Musik,
Dynamic, Bongiovanni, Denon/Nippon Columbia e BMG-Ricordi.

L’alto livello artistico consolidato negli anni consente alla compagine di prendere parte a manifestazioni
di grande prestigio quali il Festival dei Due Mondi di Spoleto (2013, 2020), il Ravello Festival (2014,
2019), il Festival di musica sacra Anima Mundi di Pisa (2015), e d’esibirsi in importanti sedi nazionali e
internazionali quali il Parco della Musica di Roma (2015), il Teatro degli Arcimboldi di Milano (2012),
l’Auditorium della Conciliazione di Roma (2012), il Teatro dal Verme di Milano (2014, 2019, 2021) la
Royal Opera House di Muscat (2015, 2017, 2019) la Astana Opera (2017), il Marinsky Concert Hall
(2019), la Basilica di S. Francesco ad Assisi, per il Concerto di Natale 2020, trasmesso in Eurovisione
dalla RAI.

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Domenica 3 luglio, ore 21.15
Parchi di Nervi, Villa Grimaldi Fassio

GISELLE
Balletto in due atti
Musica di Adolphe Adam
Coreografia Jules Perrot, Jean Coralli e Marius Petipa
Scene Evgeny Gurenko
Costumi Vera Poliudova
Libretto Théophile Gautier, Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges
Solisti e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Kiev, Kharkiv, Lviv, Odessa
Giselle Karyna Shatkovskaya
Albrecht Yan Vana
Direzione artistica Ivan Zhuravlov, Natalia Iordanov

Il capolavoro del balletto romantico, una storia d’amore e di follia ispirata alla leggenda nordica delle
Villi, arriva al Nervi Music Ballet Festival nell’interpretazione dei solisti e del corpo di ballo che nasce
dall’incontro delle compagnie dei diversi teatri d’opera e balletto ucraini: il Teatro dell’Opera e Balletto
di Kiev, il Teatro Accademico di Kharkiv, l’Opera Nazionale di Lviv, il Teatro dell’Opera di Odessa.

La storia di Giselle fu scritta da Théophile Gautier che la concepì ispirandosi a De l’Allemagne di


Heinrich Heine e Fantômes di Victor Hugo. Gautier, affascinato dalla leggenda delle Villi, spiriti della
tradizione slava, fanciulle morte prima delle nozze e destinate a vagare nei boschi in cerca di vendetta,
iniziò nel 1941 a scrivere il balletto, ispirandosi alla più grande ballerina di epoca romantica, Carlotta
Grisi.

La musica fu composta da Adolphe-Charles Adams, prolifico e brillante compositore. La coreografia


venne affidata a Jean Coralli, ma la stessa Grisi chiese e ottenne che mentre Coralli curasse le scene
d’insieme, le coreografie dei passi dell’étoile fossero affidati al suo compagno, Jules Perrot.
L'ultima rappresentazione originale fu all'Opéra National de Paris nel 1868 e in seguito Marius Petipa,
fratello di Lucien Petipa, il primo interprete del balletto, ne rivide la coreografia conferendo effetti
spettacolari nelle scene corali e virtuosismi alle parti solistiche.

Il I atto si svolge in un villaggio della Renania. Albrecht, il principe di Slesia, vede la giovane leggiadra
Giselle e travestito da popolano la inganna convincendola ad accettare la sua corte. L’inganno però viene
svelato durante una battuta di caccia cui partecipa anche Bathilde, promessa sposa del principe
Albrecht il quale viene smascherato da Hilarion, guardiacaccia geloso di Giselle. Scoperto il tradimento,
la fanciulla impazzisce e muore.

Nel II atto Hilarion, nel bosco con un gruppo di cacciatori, si aggira in preda al rimorso presso la tomba
di Giselle, ma vengono tutti messi fuga da presenze sovrannaturali: le Villi. Queste creature algide e
infelici inseguono Hilarion costringendolo a danzare fino alla morte. La regina delle Villi, Myrtha,
vorrebbe costringere anche Albrecht alla stessa fine, ma Giselle interviene a sua difesa, danzando con lui
e proteggendolo per tutta la notte, fino a che al mattino, quando Albrecht è allo stremo delle forze, le
Villi svaniscono. Il principe viene quindi salvato dall’amore di Giselle, il cui spirito trova finalmente la
pace.

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Mercoledì 6 luglio, ore 21.15
Parchi di Nervi, Villa Grimaldi Fassio

ERMAL META IN CONCERTO


Prima data del tour nazionale estate 2022

Parte da Genova e dal Nervi Music Ballet Festival il tour estivo nazionale di Ermal Meta, in cui l’artista
accompagnato dalla sua band interpreterà le sue più grandi hit dagli esordi fino ai recenti successi
dell’album Tribù Urbana. Il tour di quest’anno segue il lancio il 4 marzo in tutti gli store e in tutte le
radio di un nuovo progetto, Una storia più grande, una bella avventura scritta a 4 mani e cantata da
Ermal Meta e Giuliano Sangiorgi. In questo fertile periodo creativo, è stata annunciata anche la
pubblicazione di Domani e per sempre, il primo romanzo scritto da Ermal Meta uscito il 19 maggio per
La Nave di Teseo, che verrà presentato in librerie e Festival Letterari in tutta Italia.

Autore, produttore, polistrumentista e cantante, Ermal Meta muove i suoi primi passi come frontman
del gruppo La Fame Di Camilla, con i quali realizza tre album in studio e si presenta in gara nella sezione
Giovani di Sanremo 2010, con Buio e luce, che diventa in poco tempo una hit. Intraprende quindi
l’attività di autore, firmando negli anni brani per importanti interpreti italiani come Marco Mengoni,
Francesco Renga, Emma, Annalisa, Chiara Galiazzo, Patty Pravo, Clementino, Francesco Sarcina, Lorenzo
Fragola, Elodie e vincendo l’edizione 2016 di Amici e di The Voice. Nel 2016 Ermal pubblica il suo primo
album da solista, Umano, presentato al Festival di Sanremo con Odio Le Favole, che si aggiudica il 3°
posto tra le Nuove Proposte. Nel 2017 torna sul palco del Festival di Sanremo, in gara tra i big con
Vietato morire, con il quale si aggiudica il podio, il Premio della Critica Mia Martini e il Premio per la
miglior cover con Amara Terra Mia di Domenico Modugno. Quell’anno esce Vietato morire, doppio
album contenente i 9 brani di Umano e 9 nuove canzoni, tra le quali spicca una canzone destinata a
diventare un evergreen: Piccola Anima cantata con Elisa. È quindi l’anno del Vietato morire tour, che si
conclude a ottobre dopo una lunga serie di sold out e i premi ai Tim Music Awards di MTV e ai Wind
Music Awards. Nel 2018 vince il 68° Festival di Sanremo con Non mi avete fatto niente, presentato in
coppia con Fabrizio Moro, e scritto a sei mani con Andrea Febo, che presenta anche all’Eurovision Song
Contest a Lisbona, aggiudicandosi il 5° posto. Non abbiamo armi è il terzo progetto solista dell’artista:
l’album debutta in classifica direttamente al 1° posto e ad un mese dalla pubblicazione, viene certificato
Oro. Oltre ai numerosi concerti, prende parte al Concerto del 1° Maggio, ai Wind Music Awards, al Wind
Summer Festival e a Battiti Live. L’8 settembre, con Fabrizio Moro, Fiorella Mannoia e Nek, è
protagonista di Musica per Emergency. A gennaio 2019, Ermal parte per un tour teatrale insieme al
GnuQuartet, e presenta il nuovo Un’altra volta da rischiare, scritto e cantato con JAX e incluso, insieme
all’altro inedito Ercole. Partecipa a Meraviglioso Modugno 2019, dove gli viene consegnato il Premio
Modugno – istituito per la prima volta dalla famiglia del cantautore – per l’interpretazione di Amara
Terra Mia. Nel gennaio 2020 scrive Finirà Bene, che presenta su Instagram. Nel 2021 partecipa al 71°
Festival di Sanremo con milione di cose da dirti premiato con il 3° posto e il Premio “Giancarlo Bigazzi”
per la miglior composizione musicale, assegnato dall’Orchestra. A coronare il tutto, l’omaggio di Ermal
Meta con la Napoli Mandolin Orchestra a Caruso di Lucio Dalla, è stato decretato dall’Orchestra come la
miglior cover della serata. No satisfaction e Un milione di cose da dirti fanno parte degli 11 brani
contenuti nell’album Tribù urbana uscito il 12 marzo, certificato Disco d’Oro. Con Tribù Urbana approda
il 5 settembre al Teatro Antico di Taormina prima di invadere l’Albania Air Stadium – per la 1° volta con
un concerto – il 17 Settembre, in una grande festa che ha celebrato i 30 anni dalla caduta del regime e la
conquista della libertà . Da venerdì 26 novembre in radio e su tutti i digital partner Milano non esiste, la
nuova canzone di Ermal Meta, scritta pochi giorni prima della pubblicazione: un regalo, che racconta la
voglia di liberarsi dalle zavorre quotidiane, per dare spazio solo alle cose importanti, quelle che fanno
stare bene.

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Venerdì 8 luglio, ore 21.15
Parchi di Nervi, Villa Grimaldi Fassio

CARMEN
di Antonio Gades e Carlos Saura
Ispirato all'opera di Prosper Merimée

Compañía Antonio Gades


Residente a Getafe
Direzione artistica Stella Arauzo
Soggetto, coreografia e regia Antonio Gades e Carlos Saura
Scene Antonio Saura
Musiche Antonio Gades, Solera Freire, Georges Bizet, Manuel Penella
e José Ortega Heredia/Federico Garcia Lorca

Spettacolo in unica data italiana

La Compañía Antonio Gades fa rivivere in scena il mito di Carmen nell’iconico spettacolo di Antonio
Gades e Carlos Saura ispirato all'opera di Prosper Merimée, su musiche di George Bizet e dei grandi
autori della tradizione flamenca, soggetto, coreografia e regia di Antonio Gades e Carlos Saura, scene di
Antonio Saura. Lo spettacolo è in unica data italiana al Nervi Music Ballet Festival 2022.

Dopo Don Juan e Bodas de Sangre, Carmen è il terzo balletto narrativo creato da Antonio Gades, e il
primo significativo esempio della sua stretta collaborazione con il regista Carlos Saura. I creatori hanno
trovato la loro primaria fonte di ispirazione dal romanzo di Prosper Merimée (Parigi 1803 – Cannes
1870) i cui personaggi e la cui storia, per entrambi, catturano perfettamente l’essenza dello spirito
andaluso. E hanno scelto di usarlo assieme alla straordinaria musica di Georges Bizet, creando per la
prima volta in scena un contrasto tra questa e la musica di flamenco dal vivo. Gades, ammiratore
profondo della cultura popolare spagnola, affermava «io voglio includere in questa creazione la musica
che ha ispirato Bizet in prima istanza; la musica popolare originale, e dimostrare che un chitarrista e un
cantante di flamenco possono essere potenti quanto, e in certi momenti forse più di un’orchestra con
centinaia di strumenti».

In risposta al successo mondiale ottenuto a teatro nel 1984, Gades affermò che se Merimée ha portato
Carmen in Francia, «noi l’abbiamo riportata in Spagna».  Per Gades, il personaggio di Carmen
simboleggia la lotta femminile di liberazione dai gioghi imposti dalle convenzioni maschili dominanti.
Un’opera del tutto incompresa all’epoca della sua scrittura, nel 1837, quando era scandaloso anche solo
immaginare un'ipotetica emancipazione femminile. «Ho deciso di mettere in scena la mia personale
interpretazione di Carmen, perché non mi è mai piaciuto l’erronea immagine stereotipata che si è
guadagnata solo per essere una donna totalmente devota alle faccende del cuore, e per non aver
dimenticato l’umiltà delle sue origini, pur frequentando l’alta società ». Non è una coincidenza se la
protagonista di questo balletto presenti esemplarmente due delle caratteristiche centrali nella
personalità del coreografo: la sua coscienza di classe e il suo amore per la libertà . Come negli altri
spettacoli di Gades, la chiarezza storica dello svolgimento dei fatti è un altro marchio inconfondibile. Più
ancora, la transizione tra le scene è una caratteristica distintiva del suo partner cinematografico:
consente di passare da una emozione all’altra in modo naturale togliendoci tuttavia il fiato. Gli eventi si
susseguono senza che lo spettatore sia pienamente coscienze di aver preso parte a “una prova” o a
un’autentica tragedia.
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Dopo la scomparsa di Gades, Carmen è stato il primo balletto messo in scena da questa nuova
Compagnia. L’assenza della sua figura così coinvolgente, sulla scena e nella vita, ha posto qualche
problema alla neonata compagine, ma lo spettacolo continua ricevere accoglienze calorose da parte del
pubblico di tutto il mondo. Ancora oggi, in contrasto con il nostro mito maschile per eccellenza, Don
Juan, il primo racconto scenico di Gades, Carmen, riesce a rappresentare la donna spagnola nel mondo, e
questa interpretazione di Gades e Saura è ancora una delle sue restituzioni più significative di sempre.

BIOGRAFIA

Antonio Gades ha fatto della danza spagnola uno stile universale, con una capacità espressiva vasta, in
grado di viaggiare ai quattro angoli del mondo e di raccontare, senza fare uso delle parole, i grandi
classici della letteratura, da Federico Garcia Lorca, con la Bodas de sangre (Nozze di sangue) o Lope de
Vega, con Fuenteovejuna, o con la Carmen realizzata assieme a Carlos Saura, diventata una delle più
note e apprezzate rappresentazioni del mito universale spagnolo.

Dopo la sua morte, nel 2004, la mission della Fondazione che porta il suo nome, con la direzione della
vedova del Maestro, Eugenia Eiriz e la presidenza della figlia, Maria Esteve, è di mantenere la sua
eredità viva. Sponsorizza una compagnia di danza che continua a essere una delle più importanti realtà
spagnole nell’ambito della danza e del flamenco.

La compagnia Antonio Gades inoltre mantiene viva la scuola di Gades, che continua a diffondere il
linguaggio estetico radicato nella tradizione culturale e artistica spagnola, rifinita alla luce dei principi
avanguardistici assimilati nella metà del secondo Novecento.

Con la direzione artistica di Stella Arauza, sua partner in scena per anni, la compagnia consiste in un
corpo di ballerini che hanno lavorato a lungo con il maestro, e che hanno aiutato i nuovi venuti ad
assimilare la sua filosofia, la sua estetica, la sua etica, e ad applicarle alla danza. Le performance sono
tutte presentate con il rigore, il talento, la profondità e l’unità concettuale così caratteristiche di Gades,
assicurando il modo più efficiente di portare avanti la sua eredità nel mondo della danza. Negli ultimi 14
anni la compagnia si è esibita nei teatri più imporanti del mondo della danza tra cui il Teatro Real, il
Zarzuela, il Palau de les Arts, il Liceo e il Niemeyer Centre of Spain, Sadlers Wells a Londra, il City Center
di New York, Herodes Atticus di Atene, il Teatro Romano di Verona, il Great Alicia Alonso Theatre
dell’Havana, il Bunkamura Orchard Hall a Tokyo, il MUPA di Budapest.

La compagnia ha partecipato alla creazione di Ainadamar, l’opera ispirata all’assassinio di Federico


García Lorca e alla coproduzione con il Teatro Real e diffusione al cinema e in televisione della trilogia di
Antonio Gades. Ha partecipato all’omaggio dedicato a Plá cido Domingo dal club Real Madrid allo
Santiago Bernabeu Stadium, e assieme a Domingo è sata invitata in un concerto dedicato alla cultura
spagnola all’Arena di Verona. Il lavoro della compagnia Antonio Gades, assieme alle scuole e all’archivio
della Fondazione sono responsabili per la diffusione di questa grande eredità , che si può condensare in
una delle massime più spesso ripetuta dal Maestro: «la danza non è nel passo, è in quanto si cela tra un
passo e l’altro».

Dal 2006, la compagnia è residente nella città di Getafe.

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Domenica 10 luglio, ore 21.15
Parchi di Nervi, Villa Grimaldi Fassio

I MANEGGI PER MARITARE UNA FIGLIA


Commedia in due atti di Niccolò Bacigalupo

con
Tullio Solenghi Steva
Elisabetta Pozzi Giggia

Regia Tullio Solenghi


Scene e costumi Davide Livermore

Tullio Solenghi ed Elisabetta Pozzi, affiancati da una compagnia di giovani attori, duettano nel cavallo
di battaglia di Govi con una fedeltà all’originale mai vista prima. Solenghi, che è anche regista dello
spettacolo, ha dichiarato che si lascerà “docilmente calare nei panni e nella mimica di Gilberto Govi
assimilandone ogni frammento, ogni sillaba, ogni atomo.” Un atto d’amore nei confronti del grande
attore genovese e un regalo al pubblico di oggi, che per la prima volta, a teatro, potrà provare
un’emozione simile a quella degli spettatori che ebbero la fortuna di applaudire Govi dal vivo. 

I MANEGGI PER MARITARE UNA FIGLIA

Commedia in due atti di Niccolò Bacigalupo

con
Tullio Solenghi Steva
Elisabetta Pozzi Giggia
Stefania Pepe Cumba
Laura Repetto Matilde
Isabella Loi Carlotta
Federico Pasquali Cesare
Pier Luigi Pasino Pippo
Riccardo Livermore Riccardo
Roberto Alinghieri Venanzio

Regia Tullio Solenghi


Scene e costumi Davide Livermore
Trucco e parrucco Bruna Calvaresi
Regista assistente Roberto Alinghieri
Scenografa e costumista assistente Anna Varaldo

Coproduzione
Teatro Sociale di Camogli
Teatro Nazionale di Genova
Centro Teatrale Bresciano

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Giovedì 14 luglio, ore 21.15
Parchi di Nervi, Villa Grimaldi Fassio

CUBA VIBRA!
Lizt Alfonso Dance Cuba
Coreografie Lizt Alfonso
e di Diana Ferná ndez / Yadira Herná ndez
Musiche Yuniel Rascó n / Efraín Chibá s / Dayron Echevarría/ Ernesto Hermida/ Juan Pablo Solas/
Carlos Alfonso / Consuelo Velá zquez / Osvaldo Farrés / Lizt Alfonso
Costumi Erick Grass / Oscar de la Portilla / Lizt Alfonso
Sound design Armando G. Sin
Luci Juan Carlos Coello

Prima assoluta in Italia


Unica data italiana

Cuba canta, danza, vive. In prima assolita in Italia, e unica data italiana al Nervi Music Ballet Festival
2022, la compagnia Lizt Alfonso Dance Cuba presenta Cuba Vibra! un allestimento suggestivo,
colorato e dinamico, un viaggio attraverso Cuba, le sue radici, le sue danze e la sua musica di cui sono
protagonisti, con movenze precise e ineffabili cadenze, i generi della bulerías, seguidilla, chachachá ,
mambo, rumba, conga, bolero, feeling, e tutti i ritmi che facendo vibrare il cuore colmano l’animo di
gioia.

Con oltre 40 tournée in 5 continenti, oltre 20 nazioni, oltre 200 città , dal Canada alla Nuova Zelanda,
dalla Cina al Perù la Lizt Alfonso Dance Cuba (LADC) è diventata una delle più prestigiose compagnie nel
mondo della danza internazionale. La fondatrice, Lizt Alfonso è rinomata per la sua tenacia, sobrietà e il
suo stile caratterizzato dalla contaminazione e della fusion di linguaggi diversi.

La compagnia Lizt Alfonso Dance Cuba è un’espressione dello spirito genuino di Cuba, un originale
combinato dei generi del Flamenco, del balletto classico e contemporaneo con ritmi spagnoli e afro-
cubani. Questa particolare specializzazione, che la critica ha riconosciuto quale “unica e differente”, si
manifesta musicalmente nella performance di un gruppo cubano di 8 elementi oltre a un ensemble di 17
danzatori, che fondono il balletto e le danze latine assieme al mistero, alla passione, al ritmo e alla
musica di Cuba.

La LADC è stato il primo gruppo cubano ad esibirsi a Broadway al rinomato New Victory Theater e da
allora si esibisce negli Stati Uniti, in Canada, Spagna, Francia, Germania, Nuova Zelanda, Egitto, Qatar,
Sud Africa, Bahrain, Cina, Olanda, Belgio, Messico, Colombia. La compagnia è stata premiata con il
Distinction for National Culture of Cuba; Dora First Prize of the Canadian performing arts nella categoria
Best Choreography, nel 2008; con il Primio premio per la Coreografia dello National Union of Writers
and Artists of Cuba (UNEAC / 2006 and 2008) e il Premio della Fondazione degli Cuban Artists of New
York, 2001.

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BIOGRAFIE

La Lizt Alfonso Dance Company (LADC) è la compagnia di ballo più celebre di Cuba, i cui spettacoli
riscuotono sold out e standing ovation ovunque. Acclamata in centinaia di teatri in tutto il mondo, i suoi
spettacoli sono apprezzati da ogni tipo di pubblico e ricevono ottime recensioni, partecipando ai più
importanti festival, rassegne di danza e cartelloni teatrali internazionali. La compagnia ha un suo stile
unico, creato dalla sua fondatrice e coreografa, Lizt Alfonso, che dispiega la ricchezza della cultura
cubana in una forma inedita, che nasce dalla fusione di più stili. Tra le venue registrate dalla compagnia
il City Center (New York), il New Victory Theatre (Broadway), lo Shanghai Oriental Art Center (Cina), il
Teatro Oude Luxor di Rotterdam (Paesi Bassi), Thalia di Amburgo (Germania), il Teatro dell'Opera del
Cairo (Egitto), la Place des Arts Montréal (Canada), il Royal Alexandra Theatre (Canada), il Teatro
dell'Opera di Tell Aviv in Israele, l'Auditorium Nazionale di Città del Messico, nonché il Gran Teatro de
La Habana Alicia Alonso, sede degli spettacoli cubani. Ha inoltre partecipato a importanti festival ed
eventi internazionali come il Central Park Summerstage Festival di New York, il Festival delle arti e della
creatività Luminato Toronto, il Fall for Dance Festival del New York City Center, il Guggenheim Museum
di New York, l'Anno della Cultura 2016 Cina-America Latina e Caraibi, Pechino, Cina, e il Festival della
Primavera della Cultura del Bahrein, tra molti altri. La qualità , l'eleganza e l'unicità dei suoi spettacoli,
ha permesso alla LADC di esibirsi quale prima compagnia cubana alla cerimonia dei Latin Grammy
Awards presso l'MGM Grand Garden Arena, a Las Vegas, nel 2015. La compagnia è protagonista di uno
dei video più visti della storia di Youtube, il celebre brano Bailando di Enrique Iglesias. Su richiesta del
Comitato presidenziale per le arti e le scienze umane degli Stati Uniti, la First Lady Michelle Obama ha
consegnato personalmente a Lizt Alfonso l'International Honor Award per il suo straordinario lavoro
educativo e sociale di cui hanno beneficiato migliaia di bambini e adolescenti, in una cerimonia tenutasi
alla Casa Bianca, nel 2016. La LADC è oggi un’istituzione culturale forte, che non solo produce spettacoli,
ma ha anche una propria scuola di danza con oltre mille studenti all’anno, di tutti i livelli, dai
principianti ai professionisti, incluso un balletto per bambini e giovani. Tutto questo, e altro ancora,
definisce Lizt Alfonso Dance Cuba, una compagnia che da oltre 25 anni promuove la “fusion” come uno
stile distintivo che la contraddistingue a livello internazionale: un fenomeno sociale che tende
continuamente a espandersi, sin dal giorno in cui la compagnia è nata, nel 1991.

Fondatrice della Lizt Alfonso Dance Cuba, regista, coreografa, docente, Ambasciatrice di buona volontà
dell'UNICEF, eletta dalla BBC tra le 100 donne più influenti del 2018 e Ambasciatrice del Fondo per le
arti cubane, imprenditrice, perseverante e carismatica, Lizt Alfonso aveva un sogno chiaro fin da
piccola: fondare la propria compagnia di danza e portarla in tutto il mondo. Quel sogno è diventato
realtà quando, nel 1991, all'età di 23 anni, ha fondato la Lizt Alfonso Dance Cuba (LADC), compagnia
residente al Gran Teatro de La Habana Alicia Alonso, che è diventata una delle più apprezzate e
prestigiose compagini di danza e musicale, per il suo stile inedito che presenta una fusione di stili
inedita. Pluripremiata per le sue creazioni coreografiche e riconosciuta per la sua abilità artistica, la sua
tenacia, la sua semplicità e la sua professionalità , Lizt Alfonso ha debuttato nel mondo dell'arte all'età di
quattro anni, frequentando il suo primo corso di danza classica. Da allora, la sua formazione è avvenuta
presso la Scuola Nazionale Cubana di Balletto e le accademie di danza spagnole, le scuole di teatro di
danza e folclore fino a quando si è laureata in teatro all'Università delle arti dell'Avana (ISA) nel 1990.
Ha ideato, coreografato e diretto tutti gli spettacoli messi in scena dalla LADC. Sotto la sua guida, la
compagnia si è esibita su centinaia di palcoscenici in tutto il mondo, partecipando ai più importanti
festival di danza, in cartelloni istituzionali dedicati alla danza e al balletto, nonché in teatri commerciali.
La sua visione e perseveranza hanno portato la LADC a essere la prima compagnia di danza cubana ad
essere ospite delle stagioni del New Victory Theatre. È stata invitata a illustrare il suo processo creativo
e realizzativo del suo lavoro alla serie Work and Process al Guggenheim Museum di New York e ha
portato la LADC al Fall for Dance Festival nel New York City Centre e al Festival Luminato di Toronto,
tra molti altri. Ha sviluppato una nuova linea di intrattenimento, creando musical di danza dalle teniture

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straordinariamente lunghe, come il suo spettacolo Vida al Royal Alexandra Theatre di Toronto e
"Amigas" al Thalia Theatre di Amburgo. Ha presentato la LADC come la prima compagnia di danza
cubana alla cerimonia dei Latin Grammy Awards nel 2015, all'MGM Grand Garden Arena di Las Vegas. È
coreografa del videoclip della celebre canzone Bailando di Enrique Iglesias, uno dei video più visti in
asoluto su Youtube. È tra le tre giurate di Bailando en Cuba il programma televisivo più visto dedicato al
concorso di danza cubana. È membro della giuria del Grand Prix Danza Activa, International Dance
Competition, tenutosi a Panama City e del Ballet Beyond Borders negli Stati Uniti. Il suo prestigio e la sua
popolarità le valgono regolarmente inviti a eventi speciali e a importanti programmi televisivi. È
acclamata in veste di direttore artistico di gala speciali e multidisciplinari commissionate dai vertici di
istituzioni e organizzazioni internazionali, leader mondiali, e di eventi speciali come l'apertura del
Festival del cinema dell'Avana; il Galà di ballo per il Re di Spagna, tra tanti altri.
La sua costante dedizione all'educazione dei bambini e dei giovani ai migliori valori umani e artistici l'ha
portata a fondare e dirigere una propria Scuola di Danza, Balletti per Ragazzi e Giovani, nonché Corsi
Estivi e Concorsi di Coreografia, tutti con il proprio sigillo, fornendo educazione e speranza alle giovani
generazioni. Quale risultato di questo lavoro è diventata Ambasciatrice di buona volontà dell'UNICEF, a
capo della campagna "25 leader, 25 voci per i bambini", organizzata dall'UNICEF per il 25° anniversario
dell'approvazione della Convenzione sui diritti dell'infanzia. Le sono stati conferiti numerosi
riconoscimenti in tutto il mondo: è tra le 100 donne ispiratrici e più influenti del mondo per la BBC, nel
2018; ha ottenuto lo International Spotlight Award del USA President's Committee on the Arts and the
Humanities, assegnato alla Casa Bianca dalla First Lady, Michelle Obama, nel 2016; le sono stati conferiti
L'Ordine Nazionale della Cultura di Cuba, la nomina di Ambasciatore del Fondo per gli artisti cubani di
New York, il canadese Dora Mavor Moore Award nella categoria Miglior coreografia di un musical per il
suo spettacolo Vida nel 2008, il Primo Premio di Coreografia dell'Associazione degli Artisti e Scrittori
Cubani nel 2006 e 2008 e il Premio Cuban Artist Fund of New York nel 2001, tra molti altri. Più
recentemente, è stata invitata a tenere conferenze sulla sua vita e sul suo lavoro in importanti
manifestazioni come il Ballet Beyond Borders, a Los Angeles, California; alla Conferenza Regionale
dell'Organizzazione dei Giovani Presidenti (YPO) a L'Avana; e ai Talks at Google, a New York City. Lizt
Alfonso è senza dubbio una delle personalità cubane più talentuose, prestigiose, amate e popolari nel
mondo di oggi, il che l'ha resa un tesoro nazionale, opinion leader e influencer di grande ispirazione.

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PROGRAMMA
Seconda parte
Prima parte
MÚSICA Y ESTRELLAS (opening)
DE TIERRA Y AIRE Coreografia: Lizt Alfonso
Coreografia: Lizt Alfonso Musica: Efrain Chibá s/ Dayron Echevarría/
Musica: Reynier Mariñ o Ernesto Hermida/ Juan Pablo Solas/
Yuniel Rascó n/ Lizt Alfonso
ALAS PARA EXISTIR
Coreografia: Lizt Alfonso DANZÓN- CHA
Musica: Yuniel Rascó n Coreografia: Lizt Alfonso
Musica: Efraín Chibas / Ernesto Hermida
HOMBRE
Coreografia: Lizt Alfonso TE BAILABLE
Musica: Denis Peralta Coreografia: Lizt Alfonso
Musica: Efrain Chibá s/ Dayron Echevarría/
SILUETA Ernesto Hermida/ Juan Pablo Solas/ Yuniel
Coreografia: Lizt Alfonso Rascó n/ Lizt Alfonso
Musica: Denis Peralta  
QUIZÁS, QUIZÁS…
DE NOVO Coreografia: Lizt Alfonso
Coreografia: Lizt Alfonso Musica: Osvaldo Farrés
Musica: Denis Peralta  
SE ARMÓ LA RUMBA
FUERZA Y COMPÁS Coreografia: Lizt Alfonso
Coreografia: Lizt Alfonso Musica: Efrain Chibá s/ Dayron Echevarría/
Musica: Reynier Mariñ o Ernesto Hermida/ Juan Pablo Solas/ Yuniel
Rascó n/ Lizt Alfonso
 
BÉSAME MUCHO
Coreografia: Lizt Alfonso
Musica: Consuelo Velá zquez
 
MÚSICA Y ESTRELLAS (final)
Coreografia: Lizt Alfonso
Musica: Efrain Chibá s/ Dayron Echevarría/
Ernesto Hermida/ Juan Pablo Solas/
Yuniel Rascó n/ Lizt Alfonso

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Venerdì 15 luglio, ore 21.15
Parchi di Nervi, Villa Grimaldi Fassio

STAGIONI
Recomposed by Max Richter: Vivaldi – The Four Seasons 
Astor Piazzolla Las Cuatro Estaciones Porteñas

Gennaro Cardaropoli, violino


Aram Khacheh, direttore
I Pomeriggi Musicali Milano

Due compositori dalle formazioni musicali extra classiche e non convenzionali, il tedesco naturalizzato
britannico Max Richter, classe 1966, compositore elettronico e l’argentino Astor Piazzolla, nato nel
1921, figura rivoluzionaria del tango argentino che lega indissolubilmente, con il suo tango nuevo, alla
tradizione musicale europea di matrice colta.

L’orchestra I Pomeriggi Musicali diretti da Aram Khacheh, solista al violino Gennaro Cardaropoli
presentano al Nervi Music Ballet Festival un omaggio in controluce ad un capolavoro senza tempo come
Le quattro stagioni di Antonio Vivaldi da parte di due autori che hanno aperto il Novecento musicale a
nuove vie.

Sebbene scarti i tre quarti del materiale originale, nella sua opera, Recomposition of The Four Seasons,
Max Richter impronta l’intera opera di riscrittura al DNA del compositore italiano, realizzando un
lavoro profondamente ispirato allo spirito e all’universo sonoro vivaldiano, che Richter rende
accessibile ad un pubblico nuovo.

Le Quattro Stagioni di Buenos Aires (Cuatro Estaciones Porteñas) nascono come una particolare raccolta
di tanghi composti da Astor Piazzolla per il suo piccolo ensemble costituito da violino, pianoforte,
chitarra elettrica, basso e bandoneó n. Il titolo evoca la composizione di Vivaldi, mentre l’aggettivo
“porteñ a” è lo specifico riferimento alla zona del porto di Buenos Aires dove ha origine il tango.

BIOGRAFIE

Nato nel ‘97, Aram Khacheh studia violoncello e composizione a Firenze. Inizia con Luciano Garosi gli
studi di direzione, che prosegue con Peter Fender e Daniele Agiman.
Nel 2018 ha diretto la Sichuan Philharmonic Orchestra in occasione della sua tournée italiana. Ha
all’attivo numerose produzioni con I Musici di Parma e con solisti quali Gennaro Cardaropoli, Giovanni
Gnocchi, Danilo Rossi, Giovanni Sollima, Andrea Lucchesini, Klaidi Sahatci. Tra i fondatori del Bazzini
Consort ha diretto con questo numerosi concerti. Collabora con il Teatro Grande di Brescia, per il quale
ha diretto Cambiale di Matrimonio, Serva Padrona, riduzioni da La traviata e Il barbiere di Siviglia, oltre a
molteplici concerti lirico-sinfonici. Nel marzo del 2022 ha sostituito causa indisposizione Aldo Sisillo nel
Recital d’Opera in Cartellone al Teatro Grande, accompagnando voci del calibro di Giorgia Serracchiani,
Annalisa Stroppa e Luciano Ganci. Secondo classificato al PNA 2018 e 2019 e al Premio Mariani 2021, ha
studiato con Gilberto Serembe e si è laureato con lode con Umberto Benedetti Michelangeli al
Conservatorio di Brescia, e poi con laurea magistrale a pieni voti, nel 2022, al Conservatorio di Milano
con Daniele Agiman. Nel 2020 ha frequentato l’Accademia Chigiana nella classe di Daniele Gatti.
 

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Nato a Salerno nel 1997, a soli 9 anni Gennaro Cardaropoli si esibisce alla presenza di Papa Benedetto
XVI in diretta Rai. Si diploma a 15 anni ad Avellino con il massimo dei voti e menzione d’onore. Si
perfeziona con Vadim Brodsky, Salvatore Accardo, Boris Belkin, Zachar Bron e Shlomo Mintz. Ottiene la
laurea presso il Conservatorio della Svizzera Italiana con Pavel Berman. Vince numerosi premi, tra cui a
soli 17 anni il 1st Grand Prize all’Arthur Grumiaux International Violin Competition, unico vincitore
italiano nella storia del concorso. Dal 2019 è sostenuto dall’Associazione “Musica con le Ali”.
Insegna al Conservatorio Donizetti di Bergamo e suona il violino G.B. Guadagnini, Torino 1783 ex
Kleynenberg per gentile concessione della Fondazione Pro Canale di Milano.
Con il pianista Alberto Ferro, con cui ha inciso per Warner Classics, è invitato regolarmente nelle
principali stagioni cameristiche italiane. Si è esibito come solista con l’Orchestra Verdi, Orchestra della
Radio della Svizzera e al Festival di Brescia e Bergamo. È regolarmente invitato dall’Orchestra I
Pomeriggi Musicali, con la quale ha già eseguito i concerti di Vivaldi, Mendelssohn, Paganini e Brahms. Si
è esibito in sale quali il Grand Théâ tre de Monte Carlo, Auditorio Nacional de Mú sica di Madrid,
Musikverein di Vienna, Philharmonie di Parigi, Carnegie Hall di New York, Washington Lincoln Center.
Ha partecipato a tournée in Israele e in Cina.
 
27 novembre 1945, ore 17.30: al Teatro Nuovo di Milano debutta l’Orchestra I Pomeriggi Musicali. In
programma Mozart e Beethoven accostati a Stravinskij e Prokov’ev. Nell’immediato dopoguerra, nel
pieno fervore della ricostruzione, l’impresario teatrale Remigio Paone e il critico musicale Ferdinando
Ballo lanciano la nuova formazione con un progetto di straordinaria attualità : dare alla città
un’orchestra da camera con un solido repertorio classico ed una specifica vocazione alla
contemporaneità . Il successo è immediato e l’Orchestra contribuisce notevolmente alla divulgazione
popolare in Italia della musica dei grandi del Novecento censurati durante la dittatura fascista:
Stravinskij, Hindemith, Webern, Berg, Poulenc, Honegger, Copland, Yves, Français. I Pomeriggi Musicali
avviano inoltre una tenace attività di commissione musicale. Per i Pomeriggi compongono infatti
Casella, Dallapiccola, Ghedini, Gian Francesco Malipiero, Pizzetti, Respighi. Questa scelta programmatica
si consolida nel rapporto con i compositori delle leve successive: Berio, Bussotti, Luciano Chailly,
Clementi, Donatoni, Hazon, Maderna, Mannino, Manzoni, Margola, Pennisi, Testi, Tutino, Panni, Fedele,
Francesconi, Vacchi. Oggi I Pomeriggi Musicali contano su un vastissimo repertorio che include i
capolavori del Barocco, del Classicismo e del primo Romanticismo insieme alla gran parte della musica
moderna e contemporanea. Compositori come Honegger e Hindemith, Pizzetti, Dallapiccola, Petrassi e
Penderecki hanno diretto la loro musica sul podio dei Pomeriggi Musicali, che diventano trampolino di
lancio verso la celebrità di tanti giovani artisti. E’ il caso di Claudio Abbado, Leonard Bernstein, Rudolf
Buchbinder, Pierre Boulez, Michele Campanella, Giuliano Carmignola, Aldo Ceccato, Sergiu Celibidache,
Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Gianandrea Gavazzeni, Carlo Maria Giulini, Vittorio Gui, Natalia Gutman,
Angela Hewitt, Leonidas Kavakos, Alexander Lonquich, Alexander Igor Markevitch, Zubin Mehta, Carl
Melles, Riccardo Muti, Hermann Scherchen, Thomas Schippers, Christian Thielemann, Salvatore
Accardo, Antonio Ballista, Arturo Benedetti Michelangeli, Bruno Canino, Dino Ciani, Severino Gazzelloni,
Franco Gulli, Nikita Magaloff, Nathan Milstein, Massimo Quarta, Maurizio Pollini, Corrado Rovaris e Uto
Ughi. Tra i Direttori stabili dell’Orchestra, ricordiamo Nino Sanzogno, il primo, Gianluigi Gelmetti,
Giampiero Taverna e Othmar Maga, per arrivare ai milanesi Daniele Gatti, Aldo Ceccato e Antonello
Manacorda. In alcuni casi, la direzione musicale è stata affiancata da una direzione artistica: in questa
veste Italo Gomez, Carlo Majer, Marcello Panni, Marco Tutino, Gianni Tangucci, Ivan Fedele, Massimo
Collarini e, dal 2014, Maurizio Salerno. L’Orchestra I Pomeriggi Musicali svolge la sua attività
principalmente a Milano e nelle città lombarde, mentre in autunno contribuisce alle stagioni liriche dei
Teatri di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Pavia, e alla stagione di balletto del Teatro alla
Scala. Invitata nelle principali stagioni sinfoniche italiane, l’Orchestra è ospite anche delle maggiori sale
da concerto europee. I Pomeriggi Musicali sono una Fondazione costituita dalla Regione Lombardia, dal
Comune di Milano, dalla Provincia di Milano, e da enti privati, riconosciuta dallo Stato come istituzione

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concertistico-orchestrale e dalla Regione Lombardia come ente primario di produzione musicale. Sede
dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali è lo storico Teatro Dal Verme sito nel cuore di Milano.
 
Sabato 16 luglio, ore 21.15
Parchi di Nervi, Villa Grimaldi Fassio

AGENDA CONCERT 2030®


Alessia Ramusino, voce
Alessandra Pipitone, direttrice
Women Orchestra

Il Nervi Music Ballet Festival 2022 ospita il debutto dell’Agenda Concert 2030 ®, che nasce
dall’incontro di Alessia Ramusino con la Women Orchestra diretta da Alessandra Pipitone, su di un
progetto di Alessia Ramusino, finalizzato a sensibilizzare l’opinione pubblica e, in particolare gli
individui, in musica, riguardo i temi declinati dal programma di azione dell'Onu.

Un programma musicale che consta di 17 brani, quanti sono gli obiettivi dell’agenda, ispirati ai
contenuti espressi da ciascun punto, e si conclude sulle note del brano YALLAH - Respect and love di
Alessia Ramusino che accompagna il movimento 100donnevestitedirosso, teso a diffondere la
cultura del rispetto contro ogni forma di violenza.

L’idea di un progetto di sensibilizzazione in musica riguardo gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU
nasce nel 2020 a seguito della nomina di Alessia Ramusino ad Ambasciatrice Unicef. Compositrice
dall’età di 11 anni, l’artista ha sentito e maturato fin da giovanissima un impegno artistico nei confronti
delle tematiche e dei principi umanitari: Nemidunam, per esempio, brano per cui ha concorso al Nastro
d’argento, è stato scritto a seguito dello scoppio della guerra del ’79 in Iran, paese in cui la Ramusino ha
vissuto parte dell’infanzia. Sono seguiti diversi brani dedicati a temi critici, tra i quali il più noto è Yallah,
definito l’“inno contro i crimini sulle donne”, Aware, che porta in primo piano il tema della parità di
genere e ARIA sul tema dell’ambiente. Dalla sua stesura iniziale - un album di 17 brani, uno per ogni
obiettivo dell’Agenda 2030 ONU – il progetto evolve grazie all’incontro dell’autrice, lo scorso 8 marzo a
Palermo, con la Women Orchestra diretta da Alessandra Pipitone, un’orchestra tutta al femminile
anch’essa impegnata su temi umanitari, e si trasforma in un programma da concerto.

BIOGRAFIE

Alessia Ramusino, all'anagrafe Alessia Cotta Ramusino, nasce a Genova, e, a soli venti giorni comincia a
viaggiare grazie al lavoro del padre, geologo, trasferito con la famiglia in Iran dove Alessia trascorre
parte dell’infanzia, continua poi a viaggiare visitando e vivendo in Tuchia, Grecia, Egitto, Spagna,
Inghilterra, Francia, Tunisia, Marocco, ed ancora Stati Uniti.

La musica è sempre stata sua compagna di viaggio, Alessia inizia a comporre all’età di 11 anni e le sue
melodie rievocano le immagini, i rumori e i profumi di quelle terre che diventano un mito da rivivere. I
viaggi e i periodi vissuti in paesi stranieri la fanno entrare in contatto con popoli, religioni, costumi,
tradizioni, lingue e musica diversi e da ciò nasce la necessità di trovare un linguaggio comune che superi
le differenze etniche. Alessia sceglie così l’inglese per scrivere la maggior parte dei testi dei propri brani.

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L’ascolto costante dei più grandi protagonisti della musica internazionale pop, jazz e classica, le hanno
dato una importante base di riferimento.

Si laurea in Sociologia alla Facoltà di Scienze e Politiche dell’Università di Genova. Le esperienze di vita
vissute, l’animo della musicista, sostenuti dalla preparazione acca demica universitaria in sociologia,
all’origine dell’impegno sociale di Alessia Ramusino, le valgono la nomina ad Ambasciatrice UNICEF.

Scrive, interpreta e partecipa alla composizione di colonne sonore per fiction televisive di Canale 5. Nel
2002, Alessia Ramusino riceve la nomination per il Nastro D'Argentoe concorre per alcune delle sue
composizioni musicali. Partecipa al programma Mediaset “30ore per la vita”.

Nel 2021 riceve il Premio Internazionale Donne D’Amore - ROMA Campidoglio, per il miglior videoclip
realizzato sul tema della violenza sulle donne, il Premio Internazionale Capo di Leuca Spettacolo e
Cultura, per la composizione del brano YALLAH, brano portatore dell’impegno a diffondere la cultura
del rispetto contro ogni forma di violenza. Nel 2019 riceve il Premio Donna di Fiori, per l’impegno
profuso alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne con la sua composizione YALLAH che
accompagna il flashmob 100donnevestitedirosso. Nel 2018 riceve il Premio Gef, Global Education
Festival, per l’impegno nel diffondere la cultura del rispetto attraverso la canzone Yallah - Respect and
Love, tra i più giovani attraverso la musica.

Alessandra Pipitone ha conseguito il diploma in pianoforte al Conservatorio di Trapani, il biennio


specialistico con indirizzo Maestro di sala e collaboratore al pianoforte, Musica da Camera, Direzione
d’orchestra e si è laureata in Musicologia presso l’Università degli Studi di Palermo con il massimo dei
voti, lode e menzione. Durante la sua formazione ha studiato con Carmelo Caruso, Fabio Ciulla, Ranieri
Schicchi, Salvatore Spanò , Bruno Aprea, Ivo Lipanovic, Waldemir Wojtal, Gisela Herb, Massimiliano
Damerini. Ha effettuato numerosi concerti sia in veste di direttore sia in veste di pianista. Ha diretto
l’Orchestra Filarmonica della Sicilia (Turandot di G. Puccini, Traviata di G. Verdi, Cavalleria Rusticana di
P. Mascagni, Requiem di Mozart K626), la Women Orchestra al Teatro Verdi di Pisa, a Tu sì qui vales di
Canale 5, Teatro di Verdura di Palermo e Teatro Antico di Taormina, l’Orchestra di fiati Euterpe. Si è
esibita come pianista presso la Thomaskirche di Wuppertal (Festival Kultur/Trasse 2017), Teatro
Politeama di Catanzaro, il Teatro Alfieri di Torino, il Teatro Massimo e il Teatro Politeama di Palermo, il
Teatro Eliodoro Sollima di Marsala. Si è esibita su Rai Uno, Rai 5, Rai Sicilia, agli Amici della Musica di
Floridia, Siracusa, per l’associazione internazionale per la musica contemporanea Curva Minore e con la
Wuppertaler Improvisations Orchester.

La musica come strumento di impegno sociale. È il progetto della Women Orchestra, nata nel 2017
proprio nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, in occasione
dello spettacolo “Non è amore – Serata per le donne, con le donne”, al Teatro G. Lena di Cammarata.
Un’orchestra tutta al femminile diretta da Alessandra Pipitone. Trenta donne circa, unite dalla
musica, che con la loro arte si sono poste anche l’obiettivo di accendere i riflettori su temi
importanti, di farsi portavoce di ideali da trasmettere al pubblico insieme alle emozioni che suscita
il loro repertorio musicale.
Il 25 novembre 2017 la Women Orchestra debutta nella giornata internazionale contro la violenza
sulle donne, con l’evento “Non è amore – Serata per le donne, con le donne”, al Teatro G. Lena di
Cammarata. La sua attività procede con esibizioni in numerosi concerti nei teatri e nelle location
più belle e prestigiose della Sicilia, fino al successo ottenuto alla trasmissione “Tu sì que vales” su
Canale 5, dove incassa il sì pieno dei quattro giudici Maria De Filippi, Gerry Scotti, Rudy Zerbi e Teo
Mammucari, e l'approvazione al 99% del pubblico presente in sala, rappresentato da una
commossa Sabrina Ferilli. Sia nell’edizione 2020, che nell’edizione 2021, la Women Orchestra è
ospite speciale di euWeb.Awards, premiazione dei migliori siti web, organizzato da Eurid. Il 22
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aprile 2021 prende parte alla Giornata Mondiale della Terra all’Orto Botanico di Palermo, un
omaggio musicale a Madre Natura, con brani scritti ad hoc da compositori siciliani e insieme alla
voce recitante dell’attrice Stefania Blandeburgo. Nel novembre del 2021 la Women Orchestra
partecipa al clip per il noto marchio internazionale Stefano Ricci, riprese video sul primo
movimento dell’Inverno di Vivaldi, presso il Teatro Bibiena e il Palazzo Te di Mantova. Il video non
è ancora stato reso pubblico. Il 25 novembre dello stesso anno, l’Orchestra si esibisce in “Il grido
delle donne” in diretta su Rai1 dalla sede del Senato della Repubblica, in occasione della giornata
internazionale contro la violenza sulle donne. Nel marzo 2022 sarà ospite del format canoro lettone
“IoTalentEurope”, per un tour europeo che prevede 16 tappe nelle quali si esibiranno talenti
provenienti da ogni parte del mondo, con i direttori artistici Luca Pitteri e Luca Jurman, e in giuria
Mogol e altri artisti di fama internazionale.

PROGRAMMA

Goal 1: Sconfiggere la povertà Nuovo cinema Paradiso (Ennio Morricone)


Goal 2: Sconfiggere la fame Heal The world (Michael Jackson)
Goal 3: Salute e benessere Gabriel’s Oboe (Ennio Morricone)
Goal 4: Istruzione di qualità Sacks race (Alessia Cotta Ramusino)
Goal 5: Parità di genere Dance for me Wallis (Abel Korzeniowski)
Goal 6: Acqua pulita e servizi igienico-sanitari Agua (Djavan Djavan)
Goal 7: Energia pulita e accessibile Aria – The breath of Earth (Alessia Cotta Ramusino)
Goal 8: Lavoro dignitoso e crescita economica Il Postino (Luis Bacalov)
Goal 9: Imprese, innovazione e infrastrutture The arrival of the birds (Johann Jó hannsson)
Goal 10: Ridurre le disuguaglianze True Colors (Billy Steinberg/Tom Kelly)
Goal 11: Città e comunità sostenibili Once upon a time in America (Ennio Morricone)
Goal 12: Consumo e produzione responsabili Il the nel deserto (Ryuichi Sakamoto)
Goal 13: Lotta contro il cambiamento climatico Forbidden Colours (Ryuichi Sakamoto)
Goal 14: Vita sott’acqua ABISSI (Alessia Cotta Ramusino)
Goal 15: Vita sulla Terra Life is Beautiful (Nicola Piovani)
Goal 16: Pace, giustizia e istituzioni solide Now we are free (Hans Zimmer)
Goal 17: Partnership per gli obiettivi (1/2 – 2/2) Nemidunam (Alessia Cotta Ramusino)

Chiusura del concerto: YALLAH - Respect and love di Alessia Ramusino che accompagna il
movimento di sensibilizzazione 100donnevestitedirosso, che si propone di diffondere la Cultura del
Rispetto contro ogni forma di violenza.

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Martedì 19 luglio, ore 21.15
Parchi di Nervi, Villa Grimaldi Fassio

BÉJART BALLET LAUSANNE


t ’M et variations… | Coreografia: Gil Roman
Béjart fête Maurice e Bolero | Coreografie: Maurice Béjart
Béjart Ballet Lausanne
Programma in unica data italiana

t 'M et variations...
«Con t ‘M et variations..., creato dieci anni dopo la scomparsa di Maurice Béjart e per i 30 anni del BBL,
Gil Roman firma un balletto dove i passi sono altrettante parole rivolte al fondatore della compagnia.
Pagina dopo pagina, sotto forma di un diario intimo, t ‘M et variations... è una suite di variazioni sul tema
dell’amore e della necessità interiore della danza. Una coreografia radicalmente affascinante, cronaca di
un giorno di festa pieno di colori e d’arabeschi. Uno spettacolo di sensazioni pure, magistrale e
coinvolgente». Patrick Ferla, autore e giornalista svizzero

Coreografia Gil Roman


Musique Citypercussion –Thierry Hochstätter & jB Meier (live)
Colonna sonora Nick Cave et Warren Ellis
Costumi Henri Davila
Luci Dominique Roman
Prima Théâ tre de Beaulieu, Lausanne–16 dicembre 2016

Béjart fête Maurice


«Ho raccolto una serie di estratti, come quando si prepara una festa. O quando si compone una suite di
brani per un recital, uno spettacolo festoso, una breve esibizione».

Coreografia Maurice Béjart


Scene   Gil Roman
Costumi Henri Davila
Luci Dominique Roman
Prima Beaulieu Theatre, Lausanne – 16 dicembre 2016

Boléro
Il mio Boléro, diceva Ravel, dovrebbe portare in epigrafe: «Ficcatevelo bene in testa». Più seriamente,
spiegò : «Nel 1928, su domanda di M.me Rubinstein (Ida Rubinstein, celebre attrice e danzatrice russa),
ho compost un bolero per orchestra. È una danza di andamento molto moderato e uniforme, tanto per la
melodia che per l’armonia e il ritmo, quest’ultimo marcato senza tregua dal tamburo. Il solo element di
diversità è portato dal crescendo orchestrale». Maurice Béjart precisa in questi termini la sua
concezione dell’opera di Ravel: «Una musica troppo conosciuta e però sempre nuova, grazie alla sua
semplicità. Una melodia – d’origine orientale et non spagnola – che si avviluppa senza stancarsi, su se
stessa, e va aumentando di volume e d’intensità , divorando lo spazio sonoro e che finisce per ingoiare la
linea melodica stessa». Senza voler descrivere con maggior precision questo balletto di per sé stesso
evidente, si può notare che Maurice Béjart, in uno stile molto differente, si ricongiunga con lo spirit del
Sacre du Printemps, nel senso che – al contrario di quelli che hanno illustrato coreograficamente Boléro
prima di lui – ripudia tutte le facilitazioni del pittoresco di facciata per esprimere, ma con quale forza,
l’essenziale. Maurice Béjart confida il ruolo centrale – la Melodia – talvolta a una danzatrice, talaltra a un
danzatore. Il Ritmo è interpretato da un gruppo di danzatori.
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Coreografia Maurice Béjart
Musica Maurice Ravel
Scene e costumi Maurice Béjart
Luci Dominique Roman
Prima Théâ tre Royal de la Monnaie – Bruxelles, 10 gennaio 1961
Le Ballet du XXe Siècle

BIOGRAFIE

Sin in dalla sua nascita nel 1987, il Béjart Ballet Lausanne è un punto di riferimento nel mondo
coreografico. Successore scelto da Maurice Béjart, Gil Roman guida la compagnia e ne conserva la
tradizione di eccellenza artistica, sin dalla scomparsa del Maestro nel 2007. Il desiderio di Maurice
Béjart è sempre stato di aprire il mondo del balletto a un pubblico più vasto. Animati dal suo stesso
spirito, Gil Roman e i suoi ballerini si esibiscono in tutto il mondo. Il Béjart Ballet Lausanne è una delle
pochissime compagnie in grado di riempire vasti spazi come la NHK Hall di Tokyo, il Palazzo di Stato del
Cremlino di Mosca, l'Odeon di Herodes Atticus ad Atene, il Palais des congrès di Parigi, la Forest
National di Bruxelles o il Patinoire di Malley-Lausanne. Dal 2007, con la sua ricerca e il suo lavoro sulla
creazione contemporanea, Gil Roman mantiene e sviluppa il repertorio del Béjart Ballet Lausanne. Il
lavoro di Maurice Béjart è al centro di questo repertorio, con coreografie emblematiche, come Le Sacre
du Printemps, Boléro, La IXe Symphonie o Ballet for Life. A sua volta Gil Roman ha voluto alimentare la
varietà di questo repertorio, con Piaf o La Flûte enchantée per esempio. Coreografo da oltre 20 anni, il
Direttore artistico ha nutrito tale repertorio con le proprie creazioni, assieme a quelle di Alonzo King,
Tony Fabre, Christophe Garcia, Giorgio Madia, Julio Arozarena, Yuka Oishi che hanno contribuito allo
sviluppo creativo del Béjart Ballet Lausanne. La compagnia rimane quindi fedele alla sua vocazione:
preservare il lavoro di Maurice Béjart, pur rimanendo uno spazio di creazione.

Da Les Ballets de l’É toile a Parigi, nel 1955 alla Fondazione del Béjart Ballet Lausanne nel 1987, il
coreografo Maurice Béjart ha segnato la danza per sempre. Nato a Marsiglia, il 1 gennaio 1927, ha
iniziato la sua carriera a Vichy nel 1946, proseguendo con Janine Charrat, Roland Petit e, in particolare,
a Londra, quale membro dell’International Ballet. Durante una tournée in Svezia, con il Cullberg Ballet
(1949), scopre le sorgenti dell’espressionismo coreografico, confrontandosi per la prima volta con
Stravinskij. Di ritorno a Parigi, incrocia tali suggestioni coreografiche con la musica di Chopin, con il
plauso del critico Jean Laurent e si propone, da ora in avanti, nella doppia veste di ballerino e di
coreografo. Nel 1955, conferma il suo anticonformismo con la coreografia Symphonie pour un homme
seul, ballata dalla sua compagnia, Les Ballets de l’É toile. Viene notato da Maurice Huisman, il nuovo
direttore del Théâ tre Royal de la Monnaie, a Bruxelles, dove creerà il trionfale balletto Le Sacre du
Printemps nel 1959. Nel 1960 Maurice Béjart lancia a Bruxelles Le Ballet du XXe Siècle, con una tournée
internazionale in tutto il mondo. Il numero delle sue creazioni coreografiche frattanto cresce, con Boléro
(1961), Messe pour le temps présent (1967), L’Oiseau de Feu (1970).

Nel 1987, Le Ballet du XXe Siècle diventa il Béjart Ballet Lausanne e il coreografo si stabilisce nella
capitale olimpica. Nel 1992, decide di ridimensionare a 30 ballerini soltanto la compagnia, per
“catturare l’essenza di ciascun danzatore”, e fonda l’É cole-Atelier Rudra Béjart. Tra i titoli dedicati a
questa compagnia Le Mandarin merveilleux, King Lear-Prospero, À propos de Shéhérazade, Ballet for Life,
MutationX, La Route de la soie, Le Manteau, Enfant-Roi, La Lumière des eaux e Lumière. Regista teatrale
(La Reine verte, Casta Diva, CinqNô modernes, A-6-Roc), d’opera (Salomé, La traviata, Don Giovanni) e
cinematografico (Bhakti, Paradoxe sur le comédien...), Maurice Béjart è autore di romanzi, memorie, un
diario personale, un’opera teatrale. Nel 2007, alla vigilia del suo 80° compleanno, crea La Vie du danseur

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racontée par Zig et Puce. Si spegne durante la lavorazione del suo ultimo capolavoro, Le Tour du Monde
en 80 minutes, a Lausanne, il 22 novembre 2007.

Dopo un'intensa formazione con Marika Besobrasova, Rosella Hightower e Rosé Ferran, Gil Roman
entra a fare parte del Ballet du XXe Siècle di Maurice Béjart nel 1979, danzando per trent'anni nelle sue
più celebri coreografie. Designato da Maurice Béjart suo successore e Direttore Artistico nel 2007,
prosegue nella sua attività creativa e di trasmissione dell'eredità di Béjart. Dal 1995 il suo lavoro
coreografico si arricchisce di numerose creazioni: L'habit ne fait pas le moine, Réflexion sur Béla,
Écographie d’une baleine, Casino des Esprits, Aria, Syncope, Là où sont les oiseaux (presentato in prima
assoluta al China Shanghai International Arts Festival), Anima blues, 3 Danses pour Tony, Kyôdaï,
Tombées de la dernière pluie, Impromptu e t 'M et variations…, creato in occasione del 30° anniversario
della creazione del BBL e del 10° anno della dipartita di Maurice Béjart. Nel 2019, all'Opéra de
Lausanne, ha presentato Tous les hommes presque toujours s’immaginent, interamente coreografato sulla
musica di John Zorn e, un anno dopo, Basso Continuum su musica di Richard Dubugnon. Nel 2022, crea
Alors on danse...! all'Opéra de Lausanne. Nell’arco dei 40 anni della sua eccezionale carriera Gil Roman
stato insignito nel 2005 del prestigioso Danza & Danza Award quale miglior ballerino per la sua
interpretazione nelle vesti di Jacques Brel in Brel et Barbara, del prestigioso Premio Nijinsky assegnato
dal Monaco Dance Forum (2006), del Prix du rayonnement, della Fondation Vaudoise pour la Culture
(2014), del Premio speciale dello Shanghai Art Festival per il suo lavoro sulla coreografia di Maurice
Béjart La IXe Symphonie (novembre 2014) e del Maya Plissetskaya Award (2015). Nel 2015, Gil Roman è
stato nominato Cavaliere dell'Ordine Nazionale al Merito (Chevalier de l'Ordre national du Mérite)
dall'Ambasciatore francese in Svizzera. Questo prestigioso encomio celebra tutta la carriera, l’influenza
culturale e lo spirito creativo del Direttore Artistico. Infine, quattro anni dopo, il Consiglio di Stato del
Canton Vaud gli ha conferito il Merito cantonale per il suo "notevole contributo alla coreografia e
alla danza".

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Mercoledì 20 luglio, ore 21.15
Parchi di Nervi, Villa Grimaldi Fassio

STABAT MATER
Per soli, coro e pianoforte op.58 (1876)
di Antonin Dvořá k

Iolanda Massimo soprano


Alena Sautier mezzosoprano
Antonio Mandrillo tenore
Mariano Buccino basso

Patrizia Priarone pianoforte


Claudio Marino Moretti direttore
Coro del Teatro Carlo Felice

Un invito alla meditazione e al raccoglimento, attraverso l’ascolto della prima opera sacra di Antonín
Dvořá k, nell'interpretazione del Coro del Teatro Carlo Felice diretto da Claudio Marino Moretti, al
pianoforte Patrizia Priarone, con i solisti Iolanda Massimo soprano, Alena Sautier mezzosoprano,
Antonio Mandrillo tenore, Mariano Buccino basso.

Lo Stabat Mater apre il capitolo della musica sacra di Dvořá k, che culminerà nei capolavori del
Requiem e del Te Deum. La partitura, iniziata nel febbraio 1876 a seguito della perdita della figlia
Josefa, fu portata avanti da Dvorak con inconsueta lentezza, mentre il destino continuava a
riservare nuove devastanti prove al compositore, con la successiva morte della figlia primogenita e
di un altro figlio, di quattro anni. Alla prima versione, del 1876, per soli, coro e pianoforte seguirà il
completamento della versione orchestrale nel 1877. La cantata consta di dieci numeri, dei quali solo
il primo e l’ultimo sono tematicamente interconnessi, con la ripresa dei temi iniziali, in modo
maggiore, nella sontuosa fuga finale. La partitura venne ultimata a Praga il 13 di novembre 1877 e
la prima esecuzione avvenne solo tre anni più tardi, il 23 dicembre 1880, per conto
dell'Associazione degli artisti della musica di Praga, cui Dvorak dedicò la composizione. Un anno e
mezzo dopo, l'opera ebbe altre due esecuzioni praghesi, ed una a Budapest. Nel marzo 1884, sotto
la direzione dell'autore, lo Stabat ottenne un grandioso successo alla Royal Albert Hall di Londra,
con un complesso di ben 800 coristi, cui seguirono numerose altre esecuzioni europee.

STABAT MATER
Per soli, coro e pianoforte op.58 (1876)

1. Quartetto, Coro. Andante con moto (Stabat Mater dolorosa),


2. Quartetto. Andante sostenuto (Quis est homo, qui non fleret),
3. Coro. Andante con moto (Eja, Mater, fons amoris),
4. Basso solo, Coro. Largo (Fac, ut ardeat cor meum)
5. Coro. Andante con moto, quasi allegretto (Tui nati vulnerati)
6. Tenore solo, Coro. Andante con moto (Fac me vere tecum flere)
7. Coro. Largo (Virgo virginum praeclara)
8. Duo. Larghetto (Fac, ut portem Christi mortem)
9. Alto solo. Andante maestoso (Inflammatus et accensus)

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10.Quartetto, Coro. Andante con moto (Quando corpus morietur)
BIOGRAFIE

Iolanda Massimo ha studiato pianoforte e canto lirico al Conservatorio Lorenzo Perosi di Campobasso
sotto la guida del mezzosoprano Claudia Marchi. Prima degli studi vocali, ottiene il diploma di ballerina
classica alla Royal Academy of Dance di Londra. Si perfeziona sotto la guida di Richard Barker e debutta
nel 2018, nelle parti di Frugola nel Tabarro e di Suor Zelatrice in Suor Angelica di Puccini, al Teatro
Savoia di Campobasso. Nello stesso anno canta Kate in Madama Butterfly di Puccini, al Teatro Moderno
di Latina. Nel 2019 canta il Gloria di Vivaldi e il ciclo di canzoni Les Nuits d'Été di Hector Berlioz per
soprano e orchestra al Teatro Savoia di Campobasso. Nel 2021 partecipa, come allieva effettiva,
all'Accademia Rossiniana Alberto Zedda, perfezionando il suo repertorio rossiniano con Ernesto Palacio.
A luglio 2021 debutta al Teatro Rossini di Pesaro, cantando i ruoli di Corinna e Delia nel Viaggio a Reims
al Rossini Opera Festival. A settembre dello stesso anno tiene un concerto di belcanto al Teatro Rossini
di Lugo in occasione del Rossini Open Festival, accompagnata dal pianista Richard Barker. A novembre è
stata vincitrice del Primo Concorso Internazionale di Canto “Voce all’Opera Giancarlo Aliverta” a Milano,
ottenendo il Premio Speciale dell'Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti” di Martina Franca. Nello
stesso anno è selezionata dal soprano Raina Kabaivanska per partecipare alla master class annuale di
tecnica vocale e interpretazione tenuta a Modena. Nel gennaio 2022 vince la selezione per l’Accademia
di Alto Perfezionamento del Teatro Carlo Felice di Genova perfezionando il suo repertorio con il
direttore artistico Francesco Meli, Serena Gamberoni, Michele Pertusi, Rosa Feola, Chris Merritt e
Roberto De Candia. A giugno 2022 debutta al Teatro Carlo Felice con il ruolo di Fiorilla nel Turco in
Italia di Gioachino Rossini.

Il mezzosoprano tedesco Alena Sautier è nata e cresciuta a Bologna. Nel 2008 ha completato con lode i
suoi studi vocali al Vorarlberger Landeskonservatorium, ha inoltre studiato con Rita Loving, Josef Loibl,
Dunja Vejzovic, Danilo Rigosa e Bianca Maria Casoni. Ha cantato alla Tonhalle di Zurigo, al Teatro
Comunale di Bologna, al Teatro Valli di Reggio Emilia, al San Carlo di Napoli, al Tiroler Festspiele di Erl,
al Grand Théâ tre de Genève, al Teatro Massimo di Palermo ed è stata in tournée a Shanghai e Pechino.
In questi e altri teatri si è esibita cantando, fra le altre, Così fan tutte (Dorabella), Le Allegre Comari di
Windsor (Frau Reich), Poro Re delle Indie (Gandarte), La traviata (Flora), Hansel e Gretel (Hansel), Il
Flauto Magico (Terza Dama), il Requiem di Verdi, la Passione secondo Matteo e l’Oratorio di Natale di
Bach, diverse parti in opere rossiniane come Rosina nel Barbiere di Siviglia, Arsace in Semiramide,
Isabella in L'italiana in Algeri, Andromaca in Ermione ed Ernestina, il Ladro in L'Occasione, e parti
wagneriane come Erda in Siegfried e Rheingold, Schwertleite in Die Walkü re, la Prima Norma e
Waltraute in Gö tterdä mmerung, nonché Magdalena nei Meistersinger e la Terza Fanciulla Fiore
nel Parsifal. Ha lavorato con direttori quali R. Abbado, Angius, Ceccherini, Fritzsch, Kuhn, Luisi, Valčua,
Wellber, Zagrosek, e con registi come Arlaud, Brockhaus, Carsen, Castellucci, Joosten, Tiezzi e Vick.

Antonio Mandrillo inizia lo studio del canto all’età di 20 anni entrando al Conservatorio Arrigo Boito di
Parma, primo su 203 candidati. Fin dall’inizio studia e si perfeziona con Ercole D’Aleo il quale ancora
oggi si occupa del suo sviluppo vocale. Dal 2021 inizia a studiare assiduamente anche con Federico
Longhi e Giulio Zappa. Si classifica primo al I concorso “Voce d’angelo” di Parma nel 2017; primo al IV
concorso internazionale “Rizzardo Biino” nel quale si aggiudica anche il premio “Giovane promessa” ed
il premio “segnalazione” offerto dalla Royal Opera House di Muscat nel 2019; Finalista al Concorso
Paolo e Etta Limiti nel quale si aggiudica il Premio come “Miglior tenore” offerto dalla Fondazione
Luciano Pavarotti nel 2019; primo ex-aequo al concorso internazionale “Valerio Gentile” nel quale si
aggiudica anche il premio “Tartiere Artist Management nel 2021. Ha debuttato il ruolo di Rinuccio dal
Gianni Schicchi di G. Puccini a Milano con l’associazione “Voceallopera”, cantando lo stesso ruolo
successivamente anche a Parma e Reggio Emilia con la Filarmonica dell’opera italiana. A luglio 2018 è
stato protagonista di diversi spettacoli durante il 44° Festival della Valle d’Itria a Martina Franca tra cui:

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Il concerto Tra dolci e cari palpiti in commemorazione di Alberto Zedda diretto da Fabio Luisi con
l’orchestra della Accademia alla Scala di Milano e C’era una volta Cenerentola nel ruolo di Don Ramiro.
Nel 2018-2019 debutta nella parte di Ernesto in Don Pasquale di Donizetti al Wexford Opera Festival in
Irlanda, le parti dell'Incredibile e dell’Abate poeta nell’Andrea Chénier di Umberto Giordano al Teatro
Magnani di Fidenza, la parte di Pang nella Turandot di G. Puccini al Teatro Magnani di Fidenza diretto da
Stefano Rabaglia. Nel 2019 è stato protagonista di diversi spettacoli durante la festa dell'opera del
Teatro Grande di Brescia e durante la Donizetti Night della fondazione Gaetano Donizetti di Bergamo e
ha alla produzione del Flauto magico di W. A. Mozart come cover di Tamino alla Royal Opera House di
Muscat con regia di Davide Livermore e direzione di Diego Fasolis. Sempre alla Royal Opera House di
Muscat ha tenuto un concerto come tenore solista. Debutta in Ernesto del Don Pasquale di G. Donizetti
nella rassegna estiva del Teatro Grande di Brescia. Nel 2020 debutta in La Cenerentola di G. Rossini al
New Generation Festival di Firenze, ne “La Rita” di G. Donizetti nella rassegna estiva del Teatro Grande
di Brescia, in Traviata di G. Verdi al Teatro Comunale “Luciano Pavarotti” di Modena come Gastone e
cover di Alfredo. Nel 2020 ha preso parte all’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” del Rossini Opera
Festival nella quale ha potuto studiare con Ernesto Palacio ed il M° Luca Canonici. Nel 2020 ha preso
parte alla produzione della prima moderna di “L’Amour Malade” di J. B. Lully al Teatro Verdi di Pisa con
Raffaele Pe. Nel 2021 ha preso parte all’OperaEstudio di Tenerife debuttando il ruolo di Paolino nel
Matrimonio Segreto di D. Cimarosa. Successivamente debutterà lo stesso ruolo al Teatro Regio di Parma
ed al Teatro Massimo di Palermo. Nel 2021 debutta nelal parte di Ernesto nel Don Pasquale al Teatro
Regio di Parma diretto da Ferdinando Sulla con regia di Pier Francesco Maestrini, nella parte di Edoardo
Milfort ne La cambiale di matrimonio al Teatro Grande di Brescia, nella parte di Trin ne “La fanciulla del
West” al Teatro Grande di Brescia, al Teatro Fraschini di Pavia, al Teatro Sociale di come ed al Teatro
Ponchielli di Cremona. Nel 2022 debutta il ruolo di Arbace nell’Idomeneo all’Opera Grand Avignon. Tra i
prossimi impegni, il debutto al Teatro Massimo di Palermo ne Il matrimonio Segreto di Cimarosa, nella
parte di Paolino.

Mariano Buccino ha frequentato il Conservatorio S. Pietro a Majella a Napoli laureandosi in Canto


Lirico, con votazione Summa cum laude e Menzione accademica. Successivamente, in qualità di allievo
effettivo, viene ammesso all’Opera Studio dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma dove studia sotto la
guida del soprano Renata Scotto. Contemporaneamente partecipa a diversi corsi di perfezionamento
con Mietta Sighele, Roberto Scandiuzzi, Alfonso Antoniozzi e Stefano Giannini.
Finalista al 53° Concorso Internazionale Voci Verdiane, città di Busseto. Vincitore del VII Concorso di
Canto lirico, Città di Ravello. Quale vincitore del 65° Concorso per giovani cantanti lirici d’Europa
(AsLiCo), ha debuttato il ruolo di Commendatore nel Don Giovanni all’Opera Lombardia messo in scena
da Graham Vick.
È il basso solista nella Petite Messe Solennelle di G. Rossini (edizione Critica per 12 voci soliste,
Harmonium e pianoforti) in collaborazione con l’Accademia dei Musici di Fabriano e nella Messa da
Requiem di G. Verdi nella Basilica Papale di S. Paolo fuori le Mura a Roma, per le vittime di Hiroshima,
diretto da Tomomi Nishimoto alla presenza del Santo Padre.
Alla Fondazione Teatri di Piacenza ha preso parte ad una produzione di Macbeth cantando accanto al
baritono Leo Nucci. È stato poi Samuel ne Un ballo in maschera con la regia di Leo Nucci e la direzione di
D. Renzetti. Al Teatro Lirico di Cagliari ha debuttato i ruoli di Colline ne La bohème, con la direzione di
Massimiliano Mazza e la regia di Ugo Tessitore; e Timur nella Turandot con la direzione di Alpesh
Chauhan e la regia di Pierfrancesco Maestrini. Al Musikfest di Brema con l’Accademia Bizantina diretta
da Ottavio Dantone debutta il ruolo di Orbazzano nel Tancredi. Al Teatro Petruzzelli di Bari è stato
Ramfis in AIDA diretto da Giampaolo Bisanti e con la regia di Joseph Franconi Lee. Ha debuttato poi il
ruolo di Raimondo nella Lucia di Lammermoor diretto da Antonio Pirolli e con la regia di Gilbert Deflo.
Ha debuttato il ruolo di Sparafucile in Rigoletto con la regia di Arnaud Bernard e la direzione di
Giampaolo Bisanti. Successivamente ha debuttato il ruolo di Don Basilio nel Barbiere di Siviglia diretto
da Renato Palumbo e con la regia di Pier Luigi Pizzi. È stato poi un apprezzatissimo Commendatore nel

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Don Giovanni di Mozart al Gran Teatre del Liceu di Barcellona, diretto da Josep Pons e con la regia di
Kasper Holten, produzione ripresa presso la Israeli Opera di Tel Aviv, con la direzione di Daniel Oren. È
ritornato al Teatro del Liceu per interpretare il ruolo del Re nell’Aida, nella storica edizione del 1945 di
Mestres Cabanes affiancando artisti di fama mondiale come Angela Meade. Al Teatro Carlo Felice di
Genova è stato Raimondo nella Lucia di Lammermoor diretto da Andriy Yurkevych con la regia di
Lorenzo Mariani, dove ha ottenuto un vero trionfo di pubblico e critica. Ha debuttato poi il ruolo di
Ferrando nel Trovatore sotto la bacchetta di Andrea Battistoni e con la regia di Marina Bianchi.

Patrizia Priarone, dopo aver ottenuto il diploma di pianoforte, ha svolto attività di accompagnatore e
nel 1996 ha vinto la borsa di studio presso La Bottega di Treviso in qualità di Maestro Sostituto sotto la
direzione del Maestro Peter Maag e ha partecipato alla realizzazione de Il Matrimonio segreto diretto dal
Maestro G. Samale. Ha diretto concerti con soli, coro e orchestra, fra cui Missa brevis di W. A. Mozart
“Gloria” e Magnificat di A. Vivaldi, estratti da Il Messia di G. F.  Haendel, Stabat Mater di G. B.
Pergolesi, Missa Criolla di A. Ramirez e Little Jazz Mass di B. Chilcott. Nel 1997 ha partecipato alla
realizzazione del CD Il Campanello di Gaetano Donizetti in qualità di clavicembalista. Nel 1999 ha
ottenuto il diploma di Direzione d’Opera Lirica presso l’Accademia Filarmonica di Bologna. Dal 1999
presta la sua attività lavorativa al Teatro “Carlo Felice” di Genova come Maestro Collaboratore e dal
2011 come Altro Maestro del Coro.

Claudio Marino Moretti inizia gli studi musicali al Conservatorio di Brescia. Successivamente si
trasferisce al Conservatorio di Milano, studia composizione con Franco Donatoni e pianoforte con
Antonio Ballista. Collabora per alcuni anni con Mino Bordignon ai Civici cori di Milano e
successivamente con Bruno Casoni al Teatro Regio di Torino. Fonda il Coro di voci bianche del Teatro
Regio di Torino e del Conservatorio G. Verdi di Torino col quale svolge un’intensa attività didattica e
concertistica. Dal 2001 è maestro del coro del Teatro Regio di Torino col quale tra le altre cose incide a
Colonia, assieme al Coro della Radio di Colonia e al Coro della Radio di Amburgo, il Requiem di Giuseppe
Verdi con la direzione di Semyon Bychkov. Dal 2008 al 2021 è maestro del coro del Teatro La Fenice di
Venezia che prepara, oltre che nel grande repertorio operistico e sinfonico, per la prima mondiale del
Requiem di Bruno Maderna e successivamente di Intolleranza di Luigi Nono. Ha tenuto molti concerti
con repertori che spaziano dall’integrale dei mottetti di Bach ai compositori del Novecento storico e
contemporaneo. Ha collaborato con molti direttori d’orchestra come Fabio Luisi, Gianandrea Noseda,
Bruno Campanella, Riccardo Frizza, Myung-Whun Chung, Sir John Eliot Gardiner, Daniel Harding,
Georges Prêtre, Michel Plasson, Semyon Bychkov, Claudio Abbado e molti altri. Svolge attività di
accompagnatore liberista.

Il Coro del Teatro Carlo Felice nasce nell’anno dell’inaugurazione del Teatro, nel 1828; nell’arco di
170 anni, la formazione ha acquisito un rilievo notevole nel panorama nazionale.
Oltre all’interpretazione del repertorio lirico, dal Barocco ai giorni nostri, connaturata all’attività
operistica del Teatro, il Coro del Teatro Carlo Felice si è dedicato all’esplorazione e all’esecuzione delle
forme polifoniche medievali e rinascimentali, del repertorio corale barocco e classico, delle grandi
composizioni sinfonico-corali classiche, romantiche e tardo romantiche per arrivare alle multiformi
espressioni musicali novecentesche.
L’esperienza artistica del complesso si è sviluppata con l’indispensabile apporto di prestigiosi maestri
che, sin dalla sua costituzione, hanno operato all’insegna di un graduale quanto costante processo di
affinamento qualitativo. Si ricordano in particolare Lido Nistri, Leone Magiera, Bruno Pizzi, Tullio Boni,
Adolfo Fanfani, Ferruccio Lozer, Dante Ghersi, Marco Faelli, Gianfranco Cosmi, Fulvio Angius, Fulvio
Fogliazza, e in tempi più recenti, Ciro Visco, Giovanni Andreoli, Lorenzo Fratini, Marco Balderi, Pablo
Assante, Franco Sebastiani, Francesco Aliberti.
Particolarmente significativa la collaborazione con grandi direttori d’orchestra quali Mstislav
Rostropovič, Giannandrea Gavazzeni, Spiros Argiris, Peter Maag, Gary Bertini, Antonio Pappano, Yuri

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Ahronovitch, Christian Thielemann, Daniel Oren, Bruno Bartoletti, Rafael Frü hbeck de Burgos, Nello
Santi, Lorin Maazel, Bruno Campanella, Nicola Luisotti, Donato Renzetti, Gianluigi Gelmetti, Michel
Plasson e Fabio Luisi.

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Giovedì 21 luglio, ore 21.15
Parchi di Nervi, Villa Grimaldi Fassio

EMOZIONI
La mia vita in canzone
Concerto-racconto prodotto e interpretato da Gianmarco Carroccia
con la partecipazione di Mogol

Emozioni. La mia vita in canzone il concerto-racconto prodotto da Gianmarco Carroccia, interprete


dello spettacolo, nasce per valorizzare e diffondere l'opera di due dei più grandi artisti che il panorama
della musica italiana abbia mai avuto: Lucio Battisti e Mogol.

L'evento prevede l'esecuzione dal vivo di 20 brani che meglio descrivono il fortunatissimo sodalizio
Battisti/Mogol, narrando una sorta di vera e propria biografia musicale e mettendo in risalto tutte le
sfumature che si nascondono dietro ogni singola canzone.

Giulio Rapetti Mogol racconterà (svelerà ) così aneddoti e significati legati ad ogni brano. L'intero
repertorio sarà interpretato da Gianmarco Carroccia, accompagnato da un’orchestra di 16 elementi, che
eseguirà ogni brano attenendosi il più possibile all’originale “versione disco”.

Gli arrangiamenti sono ad opera del direttore d’orchestra (e chitarrista) Marco Cataldi e Gianmarco
Carroccia. Un’occasione per rivivere la magia di canzoni che hanno segnato la storia della musica e
hanno fatto sognare generazioni di italiani.

In scaletta, tra le molte altre, I giardini di marzo compie quest’anno 50 anni.

PROGRAMMA

Emozioni
Un’avventura
Io vivrò (senza te)
Dieci ragazze
Acqua azzurra acqua chiara
Fiori rosa fiori di pesco
Il tempo di morire
Pensieri e parole
Anche per te
Se stasera sono qui
I giardini di marzo
Io vorrei non vorrei ma se vuoi
Il mio canto libero
Anima latina
Una giornata uggiosa
Con il nastro rosa
La canzone del sole

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Sabato 23 luglio, ore 21.15
Parchi di Nervi, Villa Grimaldi Fassio

Eleonora Abbagnato in
GIULIETTA
Uno spettacolo a cura di Daniele Cipriani
in collaborazione con Nervi Music Ballet Festival
Coreografie di Sasha Riva e Simone Repele, Uwe Scholz (ripresa da Giovanni Di Palma)
Musiche di Hector Louis Berlioz, Leonard Bernstein, Pëtr Il’ič Čajkovsij
Marcos Madrigal e Alessandro Stella, pianoforti

Danzano
Eleonora Abbagnato (già  Opéra de Paris)
Davide Dato (Opera di Vienna)
Vsevolod Maievskyi (già  Teatro Mariinsky di San Pietroburgo)
Sasha Riva e Simone Repele (già  Ballet du Grand Théâ tre de Genéve)
Michele Satriano (Opera di Roma)
con la partecipazione di Julia Balzaretti (figlia di Eleonora Abbagnato)
Luci Alessandro Caso
 
Alla piccola grande donna immortalata da William Shakespeare, e dopo di lui da innumerevoli
artisti, è dedicato questo spettacolo in cui musica e danza si uniscono per dipingere a colori – ora
delicati, ora vivissimi – un ritratto nuovo e inusuale della più  celebre veronese di tutti i tempi. Ad
incarnarla, Eleonora Abbagnato, già  étoile dell’Opéra di Parigi e direttrice della Compagnia di Ballo del
Teatro dell’Opera di Roma, sarà  al contempo una donna eterea e sensuale, impalpabile e volitiva, dal
fascino senza tempo. Per l’occasione, l’ideatore dello spettacolo Daniele Cipriani non ha voluto scegliere
né le celeberrime note del balletto Romeo e Giulietta di Sergei Prokofiev, né dialoghi tratti dalla tragedia
shakespeariana, costruendo lo spettacolo intorno ad altre musiche ad essa ispirate, dei
compositori Pëtr Il'ič Čajkovskij (Romeo e Giulietta, Ouverture-fantasia, trascrizione per due pianoforti
di Karl Klindworth), Hector Louis Berlioz (Scène d’amour da Roméo et Juliette, Symphonie dramatique,
trascrizione per due pianoforti di Otto Singer), e Leonard Bernstein (Danze sinfoniche da West Side
Story, trascrizione per due pianoforti di John Musto), sulle cui note sono state composte coreografie
originali. Di queste musiche verranno eseguite le trascrizioni, piuttosto inusuali, per due pianoforti, dai
virtuosi pianisti,  Marcos Madrigal e Alessandro Stella.
Apre lo spettacolo, in prima assoluta, una creazione di Sasha Riva e Simone Repele, sulle note
di Čajkovskij, in cui una bionda bimba assorta in sogni romantici ad occhi aperti, una piccola Giulietta
dei nostri giorni, specchiandosi vede riflessa la sua immagine di giovane donna con accanto il suo
Romeo. La giovane donna è Eleonora Abbagnato, la bambina è Julia Balzaretti (di anni 10, figlia
della étoile); il presente e il futuro si fondono e si confondono, insieme al passato, poiché  alla fine
saranno gli amanti cinquecenteschi a suggellare il loro amore con la morte, mentre uno strano angelo
custode scandirà  il tempo a giri di bicicletta, portandosi via, alla fine, la piccola Julia/Giulietta. Il brano
centrale della serata vede una romanticissima Eleonora Abbagnato, insieme a Michele Satriano, in un
passo a due che il geniale coreografo Uwe Scholz compose nel 1988 per il suo balletto capolavoro Il
Rosso e il nero, sulle musiche del Roméo e Juliette di Berlioz, rimontato da Giovanni Di Palma
eccezionalmente per questa occasione. A conclusione della serata, tra i protagonisti, Eleonora
Abbagnato, Davide Dato e Vsevolod Maievskyi danzeranno sulle note delle danze sinfoniche composte
da Leonard Bernstein.
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Domenica 24 luglio, ore 21.15
Parchi di Nervi, Villa Grimaldi Fassio

JOHN PATITUCCI TRIO


John Patitucci, basso
Rogério Boccato, batteria
Yotam Silberstein, chitarra

Il bassista John Patitucci, il chitarrista Yotam Silberstein e il batterista Rogério Boccato, uniti insieme in
un unico trio jazz. Tre star della musica d’oltreoceano arrivano in Italia per presentare il programma di
un nuovo album inedito, Irmão De Fé, nove brani dalle sonorità e dai ritmi brasiliani, in cui Patitucci,
Silberstein e Boccato si fondono in un avvincente equilibrio musicale tra interpretazione e
improvvisazione. L’album contiene canzoni come Desvairada, dove il contrabbasso di Patitucci e la
chitarra di Silberstein si destreggiano magistralmente in un vivace 6/8, mentre Nilopolitano ruota
abilmente tra i 16 boppish della melodia e le jam funky del trio. Una delle performance tecnicamente
più impressionanti dell'album è il brano Olha Maria.

John Patitucci, con due Grammy Awards e oltre quindici nomination, ha legato il suo nome ai più
grandi artisti del panorama della musica jazz tra i quali, solo per citarne alcuni, Chick Corea, Wayne
Shorter, Pat Metheny, Stan Getz, Herbie Hancock, Freddie Hubbard e molti altri.

Da giovane musicista a Tel Aviv, Yotam Silberstein è stato subito riconosciuto come un artista prodigio
ed è stato invitato ad esibirsi con molti dei migliori musicisti della nazione. A 21 anni, si è esibito a
Umbria Jazz Festival in Italia, pubblicando un album di debutto acclamato dalla critica e intraprendendo
un lungo tour in Europa.

Il percussionista ed educatore brasiliano Rogério Boccato è stato a lungo membro della Orquestra Jazz
Sinfonica do Estado de Sã o Paulo. Trasferitosi di recente da Sã o Paolo a New York, Rogerio è presente
alle percussioni nell'album di Kenny Garrett Beyond The Wall, nominato ai Grammy e, insieme a Joe
Lovano e Brian Blade, in Remembrance di John Patitucci, anch'esso nominato ai Grammy Awards.

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Mercoledì 27 luglio, ore 21.15
Parchi di Nervi, Villa Grimaldi Fassio

ROBERTO BOLLE AND FRIENDS

Per la prima volta la danza di Roberto Bolle approda al Nervi Music Ballet Festival, luogo di antica e
prestigiosa tradizione per la danza, con il suo Gala Roberto Bolle and Friends – prodotto da Artedanza
srl - con il quale l’É toile ha viaggiato in tutto il mondo.

Uno spettacolo pensato appositamente da Roberto Bolle per offrire una serata di danza coinvolgente ed
emozionante, con brani sempre nuovi ed interpreti nazionali ed internazionali di grande talento. Anche
questa volta il programma mescolerà sapientemente il contemporaneo con il classico, il virtuosismo con
la grande emozione. Uno spettacolo sempre nuovo e innovativo che rimane unico nel suo genere.

Quello del Gala è uno degli strumenti attraverso i quali l’É toile è riuscito a riportare la danza
all’attenzione del grande pubblico, fuori dalla nicchia dei teatri - che continua a riempire - direttamente
al cuore delle persone. Strumento che si è affiancato negli anni a creazioni di enorme successo come il
programma televisivo Danza con Me che, ogni anno, apre il palinsesto dell’Ammiraglia della televisione
italiana, Rai1. Ma anche OnDance, una festa della danza che è diventata una vera e propria fucina di
eventi e iniziative legate alla diffusione e alla conoscenza della danza attraverso incontri, spettacoli,
open class, ritrovi danzanti live e digitali. Nel complesso il “sistema Bolle” si è imposto come una
presenza autorevole e catalizzante che ha portato linfa al mondo della danza tutto, anche a livello
istituzionale.

Roberto Bolle and Friends è una produzione di Artedanza srl.

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Venerdì 29 luglio, ore 21.15
Parchi di Nervi, Villa Grimaldi Fassio

NUOVI MONDI
Massimiliano Damerini, pianoforte
Fabio Luisi, direttore
Orchestra del Teatro Carlo Felice
Ludwig van Beethoven, Concerto per pianoforte e orchestra, n.3 in do minore, op.37
Antonin Dvořá k, Sinfonia n.9 in mi minore op. 95, Dal nuovo mondo

Il Nervi Music Ballet Festival 2022 si conclude con un concerto dedicato a due compositori che hanno
saputo dischiudere alle orecchie del mondo nuovi orizzonti sonori e musicali, attraverso opere che
restano scolpite nel repertorio sinfonico come monumenti simboleggianti nuove conquiste. Sul palco di
Nervi una compagine formata da grandi interpreti internazionali, dalle comuni radici genovesi: Fabio
Luisi, direttore onorario del Teatro, alla testa dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice e, al pianoforte,
Massimiliano Damerini.

Il Concerto per pianoforte e orchestra in do minore op. 37 di Ludwig van Beethoven, per tutto
l’Ottocento fu il concerto pianistico beethoveniano più eseguito. Con quest’opera Beethoven afferma per
la prima volta in modo inequivocabile la propria concezione sinfonica del concerto solistico. La solidità
del suo impianto tonale viene affermata sin dal primo tema che fa strada a primo movimento in cui tale
materiale tematico viene amministrato sapientememte. Nel contrasto con il secondo tema, di
andamento cantabile, si annida la dinamica tra solista e orchestra, che accumula progressivamente
tensione, risolta in modo mirabile dopo la cadenza del pianoforte nel finale. Nel contemplativo Largo, il
pianoforte procede senza apparente unità metrica sin dall’introduzione, come in un’improvvisazione,
conferendo al movimento un tratto che diventerà tipico dei secondi tempi dei concerti beethoveniani,
sognanti e romantici. Il finale rivela la vena umoristica di Beethoven, impressa alla tonalità di do
minore, cui sono impresse improvvise modulazioni, un episodio fugato centrale e il ritmo cangiante
delle ultime pagine.

Il 16 dicembre 1893 Anton Seidl dirigeva alla Carnegie Hall di New York la prima esecuzione
della Sinfonia n. 9 in mi minore op. 95 di Antonín Dvořák, alla presenza dell’autore. Si tattò
probabilmente dell’evento clou del soggiorno triennale di Dvořá k negli Stati Uniti, dove l’ormai
risconosciuto compositore era stato invitato per assumere la direzione artistica del locale
Conservatorio; un accadimento che aveva il sapor di una consacrazione per il compositore boemo. Fu in
questo contesto che alcuni studenti misero in contatto Dvořá k con la musica dei neri americani, con gli
spirituals, i canti delle piantagioni, i canti della comunità indiana. La Sinfonia in mi minore è la prima
importante risposta a tali stimoli, da cui deriva la celeberrima intitolazione “Z Nového svéta” (Dal nuovo
mondo. Dvořá k stesso illustrò il titolo dell’opera spiegando che si riferiva a «impressioni e saluti dal
nuovo mondo»; e che «l’influenza dell’America può essere avvertita da chiunque abbia “fiuto”». Ma la
presenza di tali melodie è innegabile; nel primo tempo appare lo spiritual «Swing low, sweet chariot»,
mentre una generica ispirazione “indiana” hanno alcune melodie dei movimenti centrali. Le melodie
pentatoniche e l’armonia modale, la vitalità ritmica, sono caratteristiche tuttavie proprie di tutta la
musica di Dvořá k; inoltre non mancano nella partitura chiari tratti del folklore boemo.

Quindi la svolta nella Nona Sinfonia di Dvořá k è più plausibilmente da individuarsi nel processo di
semplificazione e chiarificazione della forma che dona alle idee una plastica evidenza, l’aspetto formale
è uno dei tratti che più garantiscono alla Sinfonìa la sua coerenza, e quindi la sua indubitabile e
coinvolgente efficacia.
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BIOGRAFIE

Genovese, Massimiliano Damerini, ha compiuto gli studi musicali nella sua città , sotto la guida di
Alfredo They e di Martha Del Vecchio, diplomandosi in pianoforte e composizione. Considerato uno
degli interpreti più rappresentativi della sua generazione, ha suonato in alcuni dei più importanti teatri
e sale da concerto del mondo: Konzerthaus di Vienna, Barbican Hall di Londra, Teatro Alla Scala di
Milano, Teatro Coló n di Buenos Aires, Herkules Saal di Monaco, Gewandhaus di Lipsia, Salle Gaveau e
Cité de la musique di Parigi, Victoria Hall di Ginevra, Tonhalle di Zurigo, Auditorio Nacional di Madrid,
ecc., collaborando in qualità di solista con prestigiose orchestre, quali: London Philharmonic, BBC
Symphony, Bayerischer Rundfunk, Deutsches-Symphonie di Berlino, Sinfonica di Budapest, Radio
Olandese, WDR di Colonia, NDR di Amburgo, SWF di Baden-Baden, ORF di Vienna, Orchestre
Philarmonique Suisse, Accademia di S. Cecilia in Roma, RAI, Orquesta Nacional Españ ola, Orquesta de la
Comunidad de Madrid, Orquesta Sinfonica Portoguesa, Filarmó nica de Buenos Aires, Filarmó nica de
Bogota, Filarmó nica de Malaga, Philharmonique de Nice, ecc., e partecipando a festival internazionali,
quali: Maggio Musicale Fiorentino, Biennale di Venezia, Festival dei due Mondi di Spoleto, Berliner
Festwochen, Holland Festival, Wien Modern, Donaueschingen, Biennale di Zagabria, Festival d’Automne
di Parigi, Penderecki Days in Yerevan (Armenia), Festival Penderecki di Varsavia, Festival Paìz di
Antigua (Guatemala), Takefu Music Festival (Giappone), ecc.
Ha collaborato con illustri direttori, tra i quali: Berio, Bour, Calderó n, Encinar, Eö tvö s, Gelmetti, Halffter,
Horvat, Lombard, Luisi, Maçal, Norrington, Oren, Panni, Peskó , Reck, Renzetti, Rophé, Semkov,
Shambadal, Steinberg, Suitner, Venzago, Webb, Wit, Zender.
Oltre ad innumerevoli registrazioni per varie reti radiotelevisive europee ed americane, ha inciso per
molte etichette discografiche, tra cui: EMI, Etcetera, Arts, Brilliant, Koch, Ricordi-BMG, Accord, Naxos,
Col Legno, Da Vinci, Dynamic, Musikstrasse, Tactus, Warner, IMD, MAP e The Library Classics, per la
quale sta incidendo le 32 Sonate di Beethoven.
Moltissime le opere pianistiche a lui dedicate da autori quali: Ambrosini, Asturias, Carluccio, Di Bari,
Donatoni, Fellegara, Ferneyhough, Gaslini, Gentilucci, Landini, Oppo, Porena, Sciarrino, Skrzypczak,
Sotelo, Tanaka, Vacchi, ecc.
Attivo anche come compositore, ha presentato in importanti rassegne e festival numerosi suoi lavori,
alcuni dei quali pubblicati da, Rai Trade, Da Vinci, Preludio, Edipan, MAP.
Tiene master class di perfezionamento in tutto il mondo: è stato tra l’altro docente agli Internationale
Ferienkurse fü r Neue Musik di Darmstadt, e ai corsi organizzati dal Centre Acanthes ad Avignone.
La critica italiana gli ha conferito il prestigioso Premio Abbiati 1992 quale concertista dell’anno.
Nicholas Kenyon, sul Times di Londra, lo ha definito dominatore assoluto della tastiera e del suono, il
famoso compositore Elliott Carter, dopo averlo ascoltato a New York, disse di lui: Ogni suo concerto è
un’esperienza indimenticabile, e dopo il suo recital a Monaco nel 1997 la Sü ddeutsche Zeitung lo ha
definito uno dei tre massimi pianisti italiani della nostra epoca, con Benedetti Michelangeli e Pollini.
Nel 2021 ha festeggiato i 50 anni di carriera.

Fabio Luisi è Direttore musicale della Dallas Symphony Orchestra, Direttore principale della Danish
Radio National Symphony, Direttore emerito dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e Direttore
onorario del Teatro Carlo felice di Genova, sua città natale.
A partire dalla stagione 2022/2023 assumerà la carica di Direttore principale della NHK Symphony
Orchestra di Tokyo. Con la Dallas Symphony Orchestra presenterà nel 2024 il ciclo completo “Der Ring
des Nibelungen” di Wagner in forma di concerto, evento mai realizzato prima da nessuna orchestra
statunitense.
Dirige le orchestre più prestigiose del mondo, tra cui Philadelphia Orchestra, Mü nchner Philharmoniker,
Cleveland Orchestra, Royal Concertgebouw Orchestra, Filarmonica della Scala solo per citarne alcune.
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Già direttore principale dell'Orchestra Sinfonica di Vienna, il Maestro Luisi è stato premiato con la
Medaglia d'Oro e l'Anello d'Oro dedicati a Bruckner. I suoi impegni passati includono la direzione
musicale della Staatskapelle di Dresda e della Sä chsische Staatsoper, direttore principale del
Metropolitan Opera di New York, direttore artistico del Mitteldeutscher Rundfunk di Lipsia, direttore
musicale dell'Orchestre de la Suisse Romande, direttore principale della Tonkü nstler-Orchester di
Vienna e direttore artistico dell'orchestra sinfonica di Graz.
Luisi ha ricevuto un Grammy Award per la sua direzione delle ultime due opere dell’Anello del
Nibelungo e il DVD dello stesso ciclo, registrato dal vivo al Metropolitan e pubblicato dalla Deutsche
Grammophone, è stato nominato come migliore registrazione operistica nel 2012. La sua vasta
discografia comprende opere di Verdi, Salieri e Bellini, sinfonie di Honegger, Respighi e Liszt, musiche di
Franz Schmidt e Richard Strauss e la sua pluripremiata interpretazione della Nona Sinfonia di Bruckner.
Nel 2015 la Philharmonia Zü rich ha dato vita alla propria etichetta discografica Philharmonia Records
con le interpretazioni di Luisi di Berlioz, Wagner e Verdi, a cui recentemente è stata aggiunta la rara
esecuzione della versione originale dell’Ottava Sinfonia di Bruckner.
Fabio Luisi è stato insignito il Grifo d’oro per il suo contributo alla notorietà della città di Genova.
Quando non è impegnato sul podio, Luisi è un appassionato creatore di profumi.

L’Orchestra del Teatro Carlo Felice ha una storia che inizia nei primi anni del ‘900. La sua attività
sinfonica e operistica, che neppure i bombardamenti del ’43, con la distruzione dell’antico Teatro Carlo
Felice, sono riusciti a interrompere, è da allora continuativa.
Nel 1965 l’Orchestra si struttura in maniera organica, inizia ad evolversi sviluppando un repertorio che
spazia oggi dal Seicento alla musica contemporanea, e si afferma fra le realtà prominenti del panorama
nazionale, distinguendosi per produttività e versatilità . Sin dagli anni ’50, sul podio si avvicendano
direttori di rilevanza internazionale, tra cui Victor De Sabata, Tullio Serafin, Igor Stravinsky, Franco
Capuana, Vittorio Gui, Sergiu Celibidache, Hermann Scherchen, Sir John Barbirolli, Claudio Abbado,
Francesco Molinari-Pradelli, Carlo Maria Giulini, Riccardo Muti, Georges Prêtre, Mstislav Rostropovič,
Giuseppe Patanè, Vladimir Delman, Gianandrea Gavazzeni, Spiros Argiris, Peter Maag, Rafael Frü hbeck
de Burgos, Myung-Whun Chung, Yury Aronovič.
In tempi più recenti, Daniel Oren (Direttore Principale dell’Orchestra nella seconda metà degli anni ’80
e dal 2007 al 2010), Antonio Pappano, Christian Thielemann, Daniele Gatti, Gary Bertini, Gennadij
Roždestvenskij, Gianluigi Gelmetti, Rudolf Baršaj, Bruno Campanella, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Nello
Santi, Michel Plasson (Direttore Principale Ospite dell’Orchestra nei primi anni 2000), Bruno Bartoletti,
Sir Neville Marriner, Lu Jia, Juanjo Mena (Direttore Principale Ospite dell’Orchestra dal 2007 al 2010),
Dmitrij Kitajenko, Manfred Honeck, Juraj Valčuha, Kyrill Petrenko, Hartmut Haenchen, Vladimir
Fedoseev, Andrea Battistoni (Direttore Principale Ospite dal 2013 al 2016), Daniel Smith (Direttore
Principale Ospite dal 2017 al 2019).
Fabio Luisi (dal 2012, Direttore Onorario), a partire dalla stagione 2020-2021, è protagonista
di numerosi concerti dedicati al grande repertorio sinfonico romantico europeo – con una particolare
attenzione all’opera di Anton Bruckner – che, dal 2022, intreccia con un percorso esplorativo dell’opera
sinfonica di Luciano Berio (in vista dell’anniversario del centenario dalla nascita del compositore
originario di Oneglia, nel 2025).  Donato Renzetti (dal 2022, Direttore Emerito), nel 2021 dirige la prima
esecuzione moderna di Bianca e Fernando di Vincenzo Bellini nella versione di “Genova, 1828”,
nell’ambito di un più vasto progetto di riscoperta della Civiltà musicale genovese promosso dal Teatro.
Dalla stagione 2020-2021, ospite regolare del Teatro, dirige numerosi concerti dedicati alla scoperta dei
“Novecenti” musicali europei.
Nel 2022, Riccardo Minasi è nominato Direttore musicale.

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Numerose sono le incisioni registrate al Teatro Carlo Felice, in particolare di produzioni liriche, per
etichette quali Deutsche Grammophon, Decca, Sony, TDK, Rai-Trade, Nuova Era Records, Arthaus Musik,
Dynamic, Bongiovanni, Denon/Nippon Columbia e BMG-Ricordi.
L’alto livello artistico consolidato negli anni consente alla compagine di prendere parte a manifestazioni
di grande prestigio quali il Festival dei Due Mondi di Spoleto (2013, 2020), il Ravello Festival (2014,
2019), il Festival di musica sacra Anima Mundi di Pisa (2015), e d’esibirsi in importanti sedi nazionali e
internazionali quali il Parco della Musica di Roma (2015), il Teatro degli Arcimboldi di Milano (2012),
l’Auditorium della Conciliazione di Roma (2012), il Teatro dal Verme di Milano (2014, 2019, 2021) la
Royal Opera House di Muscat (2015, 2017, 2019) la Astana Opera (2017), il Marinsky Concert Hall
(2019), la Basilica di S. Francesco ad Assisi, per il Concerto di Natale 2020, trasmesso in Eurovisione
dalla RAI.

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