Sei sulla pagina 1di 14

Pietro Mancuso

chidrupini@alice.it

A.O.S.

L’ARTISTA DELL’INFERNO TERRESTRE


Cenni sulla vita e l’opera di Austin Osman Spare

Creato il 27 febbraio 2003, ultimo aggiornamento lunedì mercoledì 18 marzo 2020


Fornicatus benedictus! Onnipotente
Ashmodeus, sostanziato di Chaos, per il tuo
nome infausto, il tuo regno venga mediante
me sulla terra. Guidami in tutte le tentazioni
della mia carne così che possa molto
trasgredire nelle tue vie per mezzo dei miei
desideri: perché tu sei, di tutti i ricercatori
del sesso, l’unità, tu, potenti genitali della
creazione, che non conosci sazietà, tu, mio
desiderio, sei tutto il potere, l’estasi e il reale.
Amen

A.O.S.
( The Zoetic Grimoire of Zos)

PREMESSE

Pur condividendo la stessa sfera esistenziale e un corpo fatto della stessa carne, nei nostri
sogni, nelle nostre fantasie e nella vita quotidiana prendiamo conoscenza di energie diverse a
secondo se il nostro cuore si rivolge verso la sorgente dell’essere ovvero verso le sfere infere del
reale.
Se i visitatori dei mondi inferi volessero affrescare le volte del loro tempio e ornarlo di
vetrate colorate il nostro sguardo, aggirandosi fra le impalcature scrutando il volto degli artigiani e
degli artisti chiamati a realizzare l’opera, certamente incontrerebbe il volto di Austin Osman Spare.
Il sentiero proposto A.O.S. è molto peculiare. Per linguaggio, per modalità operative, per il
sistema dottrinale della via che propone, una via asciutta, secca, priva del ciarpame della magia
cerimoniale che ha imperversato nell’occultismo di matrice inglese degli ultimi due secoli, essa è un
unicum. Un sentiero austero, di vetta che ha bisogno di speciali qualificazioni e dignità
dell’operatore che è rarissimo rinvenire nella miserevole umanità che affolla i palcoscenici delle vie
dell’occultismo deviato.
Ciò che differenzia A.O.S. da tale folla miseranda è la dignità di aver pagato in silenzio,
umiltà un prezzo altissimo, dal punto di vista delle gratificazioni mondane, per essere coerente con
la sua vocazione interiore.
A.O.S. fu salutato come una rivelazione artistica e fu paragonato al Durer. Avrebbe potuto
accarezzare la folla dei critici per il verso giusto e adattare la sua espressività artistica al palato
corrente. Non fece nulla di tutto questo ma aggredì frontalmente quel mondo in cui era ben inserito
e di cui era una promessa e iniziò a menare una vita di miseria e abiezione. Fin dai sedici anni si unì
con donne deformi e orribili e la sua miseria fu tale che dava via i suoi lavori per un boccale di bira
o un piatto di minestra. Ma quell’oscuro abisso di privazioni e aberrazioni sessuali in cui si era
volontariamente recluso forse era l’humus a lui necessario per rimanere coerente e libero con la sua
più autentica vocazione la stregoneria, una forma particolare di essa, inedita disegnata da lui stesso
per e su sé stesso. Una forma di stregoneria in cui quello che lui chiamava Zos, l’insieme di corpo,
mente ed anima , era l’unico alambicco necessario in cui consumare l’intero incantesimo. Un
alambicco non chiuso ma aperto a una vita, una sessualità atmosferica, come ebbe a chiamarla, un
vento cosmico, potremmo dire da cui proveniva il potere perché ogni cosa potesse essere,
realizzarsi, il Kia che per alcuni versi ricorda l’Atman indù.

La prosa di A.O.S. è oscura. Leggere l’inglese di Spare mi è costato grande sacrificio e non
mi pare che abbia raggiunto una penetrazione profonda di quel che voleva esprimere. La sua

2
esperienza era talmente singolare che, a mio avviso, non aveva un linguaggio adeguato per
esprimerla. Ho solo sfiorato il suo apporto grafico dove si è espresso forse con maggiore
compiutezza.
Se si è deciso, nonostante le evidenti imperfezioni e l’incompletezza, di pubblicare questi
cenni corredati di stralci del Book of pleasure, l’opera in cui per primo diffuse il suo particolare
approccio alla stregoneria, è perché in italiano non c’è sulla rete quasi nulla che possa essere utile
per conoscere la figura di questo artista maledetto, dannato e occultista. Quindi si è voluto offrire
una sintesi della sua parabola terrena, degli squarci sul suo pensiero e una piccola antologia, un
piccolo assaggio, della sua parola. Tutto il materiale su A.O.S. utilizzato per il presente lavoro è
stato ricavato da internet

CENNI BIOGRAFICI

Austin Osman Spare nacque a Snowhill, Londra attorno alla mezzanotte. Grant racconta
come egli non riuscisse ad essere certo se fosse nato il 31 dicembre del 1888 ovvero la mattina del
nuovo anno. La madre ricordava che il suo interesse per le arti grafiche si manifestò fin dalla più
tenera età, a quattro anni passava l’intero giorno con un lapis in mano a disegnare qualunque cosa
gli si collocasse di fronte1. All’età di sette anni conobbe una vecchia indovina Mrs. Paterson, una
donna delle colonie, amica del padre, che si proclamava diretta discendente di una sopravissuta delle
streghe di Salem tramite cui ebbe accesso, a suo dire, a una linea di tradizione stregonica.
Raccontava di come la Paterson pur avendo un lessico limitato riusciva a spiegarsi grazie alla
capacità di materializzare in forma plastica il suo vaticinio, capacità che a detta di alcuni egli
ereditò. Sulla strega non rivelò mai gran che, nel 1950 conversando con un suo amico Hanner
Swaffer, un famoso critico e spiritualista, disse:

«La abilità di leggere le carte mi venne presto quando ero un


bambino grazie a una donna anziana. Aveva intorno ai cento anni. Era una
amica di mio padre, soleva raccontarmi la sorte quando era ancora
abbastanza giovane … Mi impressionò come persona. Anche quando morì
ella non pareva più vecchia di quando la conobbi per la prima volta … era
una ipnotizzatrice naturale. Ella diceva “ guarda in quell’angolo buio, se si
obbediva poteva produrre la visualizzazione di quello che stava
raccontando sopra il tuo futuro2».

La vegliarda riusciva, secondo A.OS., a trasmutare le sue sembianze in quelle di una


affascinante e sensuale fanciulla. La Paterson anche dopo la sua morte restò il vero punto di
riferimento, si riferiva a lei come di seconda madre, e al suo influsso egli attribuì un importante
ruolo sia nella produzione letteraria che in quella artistica 3. La sua prima pubblicazione è stata un
libricino Earth Inferno fatto di disegni con alcune brevi frasi di spiegazione. Lo pubblicò all’età di
diciassette anni in forma privata. In questo libro son già presenti seppur solo vagamente accennati i
tratti caratteristici del suo sistema stregonico. Questo sentiero stregonico lo espose, poi, in forma
più estesa e precisa in quattro libri: the book of pleasure (1909,1913), The focus of Life (1918-1921),
Anatema of Zos (1924) e The book of the living word of Zos (1951-1956) rimasto inedito fino ad
epoca recente.

1
An Introduction on the art and Sorcery of Austin Osman Spare Gavin Semple, Ed. Fulgur, 1995. Il libro, interessante,
del Semple è disponibile in spagnolo nel sito della Zos-Kia Zone.
2
An Introduction on the art and Sorcery of Austin Osman Spare Gavin Semple, Ed. Fulgur, 1995. Il libro, interessante,
del Semple è disponibile in spagnolo nel sito della Zos-Kia Zone.
3
Abstracta n.6 giugno-luglio 1986 un sentiero verso il Caos di Luciano Pirrotta.

3
La Paterson lo introdusse anche al Sabba inteso come un evento situato su un piano del reale
diverso da quello della coscienza di veglia. Questa tradizione stregonica trova un eco in alcuni suoi
disegni in cui raffigura i partecipanti al sabba a cui ha avuto la ventura di assistere grazie alle sue
doti di veggente. Un aneddoto sui casi della sua vita racconta di quando egli nel prendere un autobus
a due piani trovo tutti i posti occupati tranne uno accanto a una vecchia megera. I viaggiatori
sembravano conoscersi fra di loro e sembrava che parlassero in una sorta di gergo. Quando scese
fece qualche commento sui suoi insoliti compagni di viaggio con l’autista, alzando gli occhi, però,
verso il secondo piano vide che ad onta di quel che aveva visto e udito fino a qualche istante prima
adesso sembrava vuoto e deserto. L’episodio è stato interpretato come se avesse accompagnato per
un breve tratto una congregazione di streghe che si recavano al Sabba.

Col passare degli anni la figura della Paterson assurse un ruolo quasi mitico nel pensiero di
A.O.S.. L’interesse verso l’occulto che si sposò alle sue capacità grafiche devono farsi risalire,
quindi, all’incontro con questa vecchia indovina. Nelle sue opere a volte appare una aquila nera.
Questo animale simbolizza una guida che A.O.S. sentiva esprimersi tramite lui anche mediante
l’arte del disegno e della scrittura automatica.

In famiglia veniva considerato un tipo strano e bizzarro, amava disegnare le sue visioni sulle
pareti di casa. A 13 anni egli lavorò come apprendista in una fabbrica di vetri colorati e la sera
seguiva i corsi della Lambeth Scool of Art Il padre, un poliziotto londinese, prese alcuni suoi
disegni e li portò all’Accademia Reale. Fu il più giovane artista che vide nel 1904, durante la
Summer Exhibition, esposti i suoi lavori alla Royal Academy, fu salutato da John Singer Sargent
come un genio. Entrò nel Royal College of Art ma non terminò il corso. Benché le sue capacità
grafiche venivano da tutti riconosciute ed apprezzate non così era per il contenuto delle sue opere
artistiche che sia nella morfologia che nella scelta della tinta hanno un alcunché di inquietante di
oscuro a volte di malato. Anche quando il disegno presenta tratti di bellezza formale classica si
intuisce l’atmosfera onirica di un pregevole incubo estetico.

A.O.S. sembra possedesse diversi poteri fra cui quello di influenzare gli eventi atmosferici.
A diciassette anni era a casa del reverendo Robert Hugh Benson di romanzi a sfondo occultistico.
La giornata era una giornata estiva serena e piacevole con un cielo terso e blu spendente sopra di
lor. Benson gli chiese se egli poteva, anche in quelle sfavorevoli circostanze produrre della pioggia.
A.O.S. disegno un sigillo sulla parte interna di un involucro usato e vi si concentro. Poco dopo
apparvero delle piccole nubi che ammassandosi sopra loro scaricarono raffiche di violenta pioggia
che li bagno fino alle ossa4.

Spare durante una sua mostra nel 1907 fu avvicinato da Crowley che esordì presentandosi
come il “Vicereggente di Dio” sulla terra. «A me sembri più un magnaccio italiano in vacanza», gli
rispose 5. Spare entro nell’Astrum Argenteum. Nel 1909 scelse il nome di “YIHOVEAUM”. Ben
presto le diversità vitali dei due si fecero sentire e iniziarono a non sopportarsi, sorse così una feroce
inimicizia, nel 1912 le loro strade si separarono.

Sul Book Of Pleasure ricorda la sua esperienza nell’Astrum Argenteum e del Crowley :

« Altri elogiano la magia cerimoniale, e si presume che conseguano


l’Estasi! I nostri istituti sono affollati, il palcoscenico trabocca. E’
simbolizzando che diventiamo il simbolizzato? Incoronandomi re sarò un
re? Sarò, piuttosto, oggetto di disgusto e pietà. Questi maghi, la salvezza è
nella loro ipocrisia, sono come sfaccendati dandy nei bordelli. La magia è la
4
Austin Osman Spare an the Zos Kia Cultus, from The magical Revival by Kenneth Grant.
5
http://www.compulsionline.com/spare.htm

4
propria naturale abilità di attrarre senza chiedere; una cerimonia che è
semplice, la sua dottrina, la negazione delle loro. Conosco bene loro e il loro
credo di eruditi che insegna la paura della propria luce. Vampiri, essi sono
dei veri pidocchi nell’attrarre. Le loro pratiche provano la loro incapacità,
non hanno nessuna magia per intensificare il normale, la gioia di un bimbo
o di una persona sana, nessuna per evocare in loro stessi il piacere della
saggezza. I loro metodi poggiano sulla palude dell’immaginazione e il caos
delle condizioni, ottengono la loro conoscenza con ancor meno decenza con
cui la iena ottiene il suo cibo, dico che essi sono ancor meno liberi e non
ottengono, del più squallido fra gli animali, la soddisfazione.
Autocondannati nella loro disgustosa pinguedine, nella loro vuotezza di
poteri, senza neanche la magia del personale charme o bellezza, sono
offensivi nel loro cattivo gusto e mercanti di sensazionalismo. La libertà
dell’energia non si ottiene con la sua schiavitù, grande potere non con
disintegrazione. Non è perché la nostra energia (o sostanza mentale) è
attualmente sotto schiavitù e divisa che non siamo capaci, permessa, una
sola magia? 6» .

Era solito raccontare, con un tono di irrefrenabile disgusto7, di come Crowley al Cafè Royal
era solito mettere sulla sua testa un piatto di cibo mentre faceva colazione e delle sue parate in
Regent Street in abiti cerimoniali convinto che essi lo rendessero invisibile.

Nella raccolta di aforismi “The Logomachy of Zos” Scrisse:

«C'è una tendenza verso la paranoia teosofica e la diarrea mentale


tali come “Non c'è legge aldilà di : fai ciò che vuoi”. Questo infimo concetto
serve come il più alto compendio dell'occulto eguagliato solo da un osceno,
insignificante scarabocchio di un adolescente da cui traspare una grande
paura delle responsabilità. Tutte le nostre leggi sono arbitrarie e possono
essere spezzate ma noi non possiamo sfuggire alla conseguenze della loro
violazione. Nessuno è aldilà del bene e del male, del Tempo o Della
Dimensione, con le loro leggi e limiti. Non una parola, non una gesto, non
un grafo provano altrimenti 8».

Comunque non si è mai saputo cosa in concreto avesse suscitato il feroce disprezzo che
Austin Spare dimostrava verso la Bestia, qualcuno sulla base di alcuni componimenti del Crowley,
avanza l’ipotesi che lo Spare sia stato disgustato dalle sue avance sessuali.

Durante la prima guerra mondiale fu designato come artista di guerra ufficiale. Alcune delle
sue opere sono nel Museo Imperiale della guerra.

Ebbe occasione servendo nell’esercito inglese durante la Prima Guerra Mondiale di visitare
le piramidi e altri santuari antichi, sembra che tali visite abbiano ispirato una dei tratti magici più
caratteristici i A.O.S. l’alfabeto dei desideri.

6
http://www.hermetic.com
7
http://www.fulgur.org/articles/richmond.html
8
http://www.hermetic.com/spare/logomachy.html

5
Dopo la guerra visse una vita affascinante e benestante abbastanza da avviare diverse riviste
in cui furono pubblicati lavori da grandi firme dei suoi tempi fra cui Bernand Show.

I suo lavori sono di stile eclettico ma sempre dalla grafica pregevole alcuni furono realizzati
in trance. Molti sui lavori sono di argomento magico. Lo stesso Spare notò che le sue opere
potevano essere raggruppati in periodi che corrispondevano a diversi stili e iniziò a segnarli con una
combinazione di segni che indicavano appunto tali periodi.

Nel 1925 pubblicò “The anatema of Zos” e si trasferì a Brixton, iniziò così una vita povera in
un seminterrato.

Con l’Anatema di Zos si suole indicare la pietra tombale della carriera artistica di A.O.S. Le
invettive del libretto gli alienarono le ultime simpatie che godeva nel mondo artistico e su di lui calò
il silenzio.

Nonostante ciò egli continuò a produrre pregevoli opere che a volte vendeva in un pub per
un tozzo di pane. Chi gli faceva visita in quel polveroso seminterrato notava subito come erano
assenti tutti gli ammennicoli della magia cerimoniale. I suoi strumenti rituali erano le proprie
qualità personali.

C’è una leggenda che dice che nel 1936 un addetto dell’ambasciata tedesca comprò un
autoritratto di Spare e fu colpito dalla sua rassomiglianza con Hitler. Si narra che egli fu invitato a
Berlino per dipingere il ritratto del fuhrer e che rispose

“Solo dalla negazione posso io sanamente concepire te. Perciò io so


che non ho sufficiente coraggio per digerire le tue aspirazioni e fini. Se tu
sei il superuomo lasciami essere per sempre un animale 9 “.

9
http://www.compulsionline.com/spare.htm

6
Durante la seconda guerra nel 1941 l’edificio in cui viveva fu bombardato e rimase tre giorni
sotto le macerie fu estratto ancora vivo ma privato dello studio, della casa e della salute, il suo lato
destro rimase paralizzato. Combatte per tre anni per riprendere l’uso degli arti e riguadagnare le sue
abilità 10 iniziando con lo scarabocchiare.

Nel 1948 in Leader Magazine sono state pubblicate delle brevi note su di lui in occasione di
una mostra di suoi lavori definiti di “Psico-fisionomia” alla Archer galery di Londra. L’autore
scrive :«A mantenere viva la tradizione romantica che il pittore debba vivere in estremo disagio,
rasentando a volte l’indedia, ci pensa Austin Osman Spare». In quel periodo Austin campava
facendo ritratti di persone comuni per la strada chiedendo non più di 5 sterline a ritratto. Nel
piccolo appartamento in Brixton, invaso dall’immondizia, privo persino del letto, viveva insieme a
otto o nove gatti.

Si narra che verso la fine della sua vita qualcuno gli domandò se non gli dispiaceva per la
sua vita solitaria “Me solo?” rispose indicando con un ampio gesto della mano lo spazio che lo
circondava popolato dagli spiriti familiari con cui era in dialogo, « se giro involontariamente la testa
io sempre vedo il mio alter ego, i familiari della gang degli elementari che parzialmente
costituiscono il mio essere 11».
Nel 1956 viene sottoposto a un intervento chirurgico, la gravità delle sue condizioni di salute
non gli lasciano scampo. Morì nel 1956, dopo aver vissuto come un recluso in una casa a Brixton in
miseria e solitudine.

Il suo esecutore testamentario fu Kenneth Grant, fra le sue cose emerge molto materiale che
getta luce sulla sua attività di stregone e gli appunti di un saggio inedito “The Grimoire of Zos”.

CENNI DOTTRINALI

Kenneth Granth 12 scrive che la dottrina di A.O.S. “è simile, sebbene non identica, alla
filosofia dell’Advaita Vedanta”, assimila il “neither, neither” di A.O.S. al “neti, neti” della dottrina
vedanta e infine dice che lo Spare ha anticipato alcuni contenuti simili al buddismo Chan, prima
ancora che lo stesso fosse conosciuto in occidente al di fuori dell’ambito degli specialisti.
A.O.S. parte da una riduzione di tutto l’orizzonte concettuale a parole denotanti delle
credenze che sono solo dei meri mezzi di controllo e di espressione del desiderio. Questa è la sfera
della schiavitù. Esiste però, dietro la sfera delle opposte coppie polari, uno stato che definisce Kia
che è la sfera della libertà.

Nel pensiero di A.O.S. il Kia viene definito proprio all’inizio del “Book of Pleasure”, il libro
in cui egli ha per la prima volta definito il nucleo essenziale del suo insegnamento stregonico13:

10
http://fulgur.org/articles/anon2.html
11
(http://filgur.org/articles/grant1975.html
12
Kenneth Grant The magical Revival.
13
«La parola Dio, religione, fede, morale, donna ecc. (essendo forme di credenze), sono
usate per esprimere differenti “mezzi” per controllare e esprimere desiderio: una idea di unità per
paura in qualche forma o un’altra che può implicare schiavitù – i limiti immaginati; estesi dalla
scienza che aggiunge a caro prezzo un pollice alla nostra altezza: non più.
Kia: La libertà assoluta che essendo libertà è possente a sufficienza per essere “ realtà” e
liberta allo stesso tempo: perciò non è potenziale o manifesta (eccezion per la sua istantanea
possibilità) per l’idea di libertà o “ mezzi”, ma per l’ego essendo libero di riceverlo, essendo libero
dalle idee su esso e non per credo. Meno si parla di esso (Kia) meno oscuro è. Ricorda insegnamenti
dell’evoluzione con terribili punizioni – che concepire è l’ultima realtà ma non l’ultima libertà
dall’evoluzione.
7
«Kia: La libertà assoluta che essendo libertà è possente a sufficienza
per essere “ realtà” e liberta allo stesso tempo: perciò non è potenziale o
manifesta (eccezion per la sua istantanea possibilità) per l’idea di libertà o
“ mezzi”, ma per l’ego essendo libero di riceverlo, essendo libero dalle idee
su esso e non per credo. Meno si parla di esso (Kia) meno oscuro è. Ricorda
insegnamenti dell’evoluzione con terribili punizioni – che concepire è
l’ultima realtà ma non l’ultima libertà dall’evoluzione».

In uno dei suoi scritti pubblicati postumi A.O.S. si avventura nel Zoetic Grimoire of Zos in
una spiegazione del famoso mantra vedico “Tat Tvam Asi” :

«Vedi ogni cosa nel sé. Tu sei questo e tutto quello che esiste ma – qui
è l’inganno – mai nello stesso momento. La Mente è universale e include;
l’Ego separa. “Quello tu sei” mai è … sempre. Io ero o posso diventare
questo, e solo io sono nell’Ego, spesso perdendo la consapevolezza di sé. Io
vedo la molteplicità in ogni cosa e me stesso come interrelata unità,
qualsiasi cosa d’altro concepisco mi condurrà fuori strada o in “come se”.
Più sono dentro le cose, più sono aldilà di esse, così, più dentro più fuori.
Sono presente ovunque sebbene sconosciuto a me stesso eccetto nell’Ego. Io
sono una configurazione di tutte le moltitudini composizioni e disegni di
questo universo, e, non conoscendo pienamente me stesso, posso conoscere
gran che degli altri sé e Dei?».

Quando A.O.S. parla del Kia imita il linguaggio paradossale del Tao Te King << Di nome
non ha nome per designarlo>> o i canoni della teologia negativa <<Io lo chiamo Kia io non oso
affermarlo come me stesso. Il Kia che può essere espresso da idee concepibili, non è l’eterno Kia
che brucia tutte le credenze ma è l’archetipo del “sé”, la schiavitù della mortalità. >>. Mark
Pilkington scrive:

«Al cuore della sua cosmologia conduce il Kia, lo stato al di là degli


opposti o “né questo, né quest’altro” che può essere eguagliato, nel
linguaggio del misticismo, con l’Ain Soph della Cabala, il Tao, persino
all’inconscio collettivo di Jung: È l’unica verità, la sorgente di tutte le
menaifestazioni, che, se vi piace, era là prima del Big Bang From Atavism
to Zos: La filosofia e la magia di Spare 14».

Il Kia vien definito dallo spare anche come <<Io atmosferico>>, da contraltare al Kia fa Zos
altro termine chiave che secondo il Book of Pleasure è il corpo nella sua interezza e il termine con

Virtù: L’arte pura.


Vizio: Paura, credo, fede, controllo, scienza, e cose simili.
Amore di Sé (Self Love): Uno stato mentale, modo o condizione causata dall’emozione di
gioia diventante il principio che permette all’Ego apprezzamento o associazione universale nel
permettere l’inclusione prima concepita.
Esaurimento/spossatezza (exhaustion): Lo stato di vacuità portato spossando un desiderio
con qualche mezzo di dissipazione quando il modo corrisponde alla natura del desiderio cioè
quando la mente è tormentata a causa della non realizzazione di tale desiderio e cerca sollievo.
Afferrando questo modo e esistente, la risultante vacuità è sensibile alla sottile suggestione del
Sigillo (Principio del The Book of Pleasure)».
14
www.Forteantimes.com/artiche/144_spare.shtml.

8
cui Spare alludeva alle sue qualità personali e, anche, il termine con cui alcuni si riferiscono a
A.O.S.

Il Kia assume una connotazione sessuale.

«Questo ancestrale principio sessuale, e l’idea di sé, sono uno e lo


15
stesso »

. A.O.S. parla di Nuova Sessualità in quanto il Kia, che anteriore al Cielo e alla Terra e
benché trascendente questi due non trascende l’intelligenza, è la sorgente della manifestazione e in
Esso inerisce l’idea di piacere nell’amore di Sé (Self-Love). Il termine inglese Self-love16 usato da
A.O.S. in connessione con la New sexuality vien descritto come un termine ambiguo che sottintende
l’autoerotismo. A me invece pare che esplicitandosi il Kia nella singolarità, Zos, nel sé è insito nella
singolarità un eco del piacere supremo inerente alla capacità creativa del Kia. La capacità generativa
del Zos essendo solo il frammentarsi nel questo della altruità del kia.

«Anteriore al cielo e alla terra, nel suo aspetto che trascende questi,
ma non l’intelligenza, esso può essere considerato come il primordiale
principio della manifestazione, l’idea del piacere nell’amore di sé. Solo
coloro che hanno conseguito la Postura della Morte possono apprezzare
questa Nuova Sensualità, e il suo amore onnipossente soddisfatto».

A.O.S. è un unicum in quanto faceva a meno dell’usuale ciarpame e orpelli rituali che fan
parte della tradizione ciarlatanesca e pacchiana dell’occultismo occidentale. A lui bastava Zos
ovvero la compagine del suo corpo nel quale alambicco gestiva ogni operazione. Ma Zos non è che
una credenza al pari delle altre. La magia del Kia inizia proprio là dove le coppie polari si
dissolvono.
I tre aspetti che hanno attirato l’attenzione dello A.O.S. sono i Sigilli, l’alfabeto dei desideri e
i simboli senzienti. A questi si deve aggiungere la Posizione della Morte che ha anche una sua
rappresentazione grafica.

LA POSTURA DELLA MORTE

Al Kia non è possibile approciarsi con la mente concettuale rappresentativa e discorsiva in


quanto non si farebbe che affiancare una credenza, all’altra una schiavitù all’altra. Per sperimentare
Kia A.O.S. dice che occorre portare la mente in uno stato di spossatezza. Occorre portare la mente
al silenzio oltre la sfera della ragione rappresentativa, della capacità del concepire volendo usare un
termine di A.O.S.

«L'uomo implica la donna, io oltrepasso questi con l’ermafrodito, questo


ancora implica un eunuco 17; tutte queste circostanze le trascendo con il
principio “non questo”, tuttavia anche se il “non questo” è vago, il fatto di

15
Book of Pleasure, edizione elettronica Hermetic.com
16
Nella traduzione francese il termine vien reso da “J. L. Colnot et Philippe Pissier con Amoir de Soi”.
17
Senza sesso.
9
concepirlo dimostra la sua tangibilità ed ancora implica un differente “non
questo18.“

Ma il principio “Né questo né quello” di quei due, è la condizione in cui la


mente è passata oltre la concezione, esso non può essere bilanciato, poiché
implica soltanto se stesso. Il principio “Io” ha raggiunto il “non importa -
non è necessario” condizione che non è collegata con la forma. Eccetto ed
oltre esso, non c’è altro, quindi esso solo è completo e eterno. Indistruttibile,
ha il potere di distruggere quindi esso solo è la libertà vera ed esistenza. Da
esso viene l'immunità da tutto il dispiacere, perciò lo spirito è estasi.
Rinunciando a tutto attraverso i mezzi indicati, prendi rifugio in esso. Ma
veramente è la residenza del Kia? Raggiunto una volta (anche se
simbolicamente), è la nostra liberazione incondizionata dalla dualità e dal
tempo - credi questo essere vero. La credenza libera da tutte le idee eccetto
il piacere, il Karma attraverso la legge (dispiacere) si esaurisce velocemente.
In quel momento oltre il tempo, una nuova legge può diventare incarnata,
senza il prezzo del dispiacere, ogni desiderio soddisfatto, egli 19 diventa
gratificato dalla sua legge. La nuova legge sarà l’arcano del mistico non-
bilanciato 20 “non importa - non è necessario” là non cè necessità,
“soddisfate voi stessi” è il suo credo21».

La tecnica del “né questo, né questo” vuole spazzare dalla sostanza nascosta del Kia tutte le
concettualizzazioni che ci impediscono di cogliere la sua intelligibilità quale nostro interiore Sé. Nel
linguaggio difficile, oscuro di A.O.S. le coppie polari si bilanciano a vicenda, è la sfera della dualità
dei due lati della medaglia. Egli vuole ritrarsi dalle polarità delle diverse facce della medaglia, vuole
porsi in un luogo in cui le opposte ma solidali coppie polari sono trascese. Il mistico-sbilanciato è
colui che ha trasceso la sfera della dualità.

A.O.S. postula quindi una sorta di jana yoga. Per spossare la mente comunque i mezzi
possono essere più vari.

«Ci sono molti esercizi preliminari, innumerevoli come i peccati, per


sé stessi futili ma designativi del mezzo ultimo. La postura della morte è la
riduzione di tutte le concezioni (peccato) al principio “né questo né quello”
fino a che il desiderio è appagato per vostra stessa soddisfazione. Per questo
e non per altro sono l’inerzia della credenza, la restaurazione della nuova
sessualità e il sempre originale amore di Sé in libertà sono conseguiti».

18
Essi essendo duali hanno analogia con alcuni antichi principi sessuali in natura. Sono trattati
più in dettaglio nell'alfabeto sacro, essendo troppo astrusi da spiegare nelle parole e nella
grammatica ortodossa.
19
L’ Ego.
20
aldilà delle opposte polarità (unbalanced).
21
La credenza sempre tenta di negare -pienezza per moltiplicazione, è mantenuta libera dalla
permanenza in questo.

10
A.O.S. quindi benché menzioni degli atteggiamenti, posizioni, corporei, famoso è il disegno
che apre il Book of pleasure , sembra che indichi con il termine “postura della morte” lo stato di
coscienza silente della mente che ha trasceso la facoltà, pur sempre mentale, di concepire, il c.d.
pappagallo interiore. Il peccato è quindi lasciar che la mente concepisca e nel far ciò oscuri Kia.

Per quanto riguarda la tecnica psicofisica relata a questo termine egli si esprime in questi
termini:

«Giacendo sulla vostra parte posteriore pigramente, il corpo che esprime lo


stato di sbadigliare, sospirando mentre sorridendo concepisce, questa è
l'idea della postura. Dimenticando il tempo con quelle cose che erano
essenziali riflettendo la loro vuotezza di senso, il momento è oltre il tempo e
la sua virtù è realizzata.

Levandosi in piedi sulla punta dei piedi, con le braccia rigide, legato dietro
dalle mani, serrate e tese al massimo, il collo teso, respirando
profondamente e spasmodicamente, fino a che la vertigine e sensazione
viene in raffiche, dà l'esaurimento e la capacità per il principio.

Contemplando la vostra riflessione finche è offuscata e non conoscete


l’osservatore, chiudete i vostri occhi (questo accade solitamente
involontariamente) e visualizzate. La luce (sempre una X in curiose
evoluzioni) che è vista dovrebbe essere mantenuta, mai lasciando andar via,
finché lo sforzo è dimenticato, questo dà una sensibilità di immensità (che
vede una piccola forma), il cui limite non potete raggiungere. Ciò dovrebbe
11
essere praticato prima di sperimentare il precedente. L'emozione che è
sentita è la conoscenza che vi dice perché».

Uno Stato di coscienza paragonabile al sonno senza sogni, in cui l’osservatore non avendo
nulla da osservare si assorbe in sé stesso. Uno stato che è conosciuto anche nella mistica ortodossa e
a cui neanche il mago nero può sottrarsi dal realizzare se non vuole che le proiezioni caotiche
sollevate dalla pratica evocativa lo sommerga inflazionando la sua spazialità psichica, con delle vere
e proprie aggressioni psicotiche.
Questo forse è il contributo più importante di A.O.S. all’occultismo occidentale.

I SIGILLI

«Adesso spiegherò la loro creazione e uso, non c’è in questo alcuna


difficoltà, tutto è chiaro e puro. Per amore dei miei folli devoti l’ho
inventato. Tutti i desideri se per il Piacere, la Conoscenza o il Potere, non
possono trovare “Naturale” espressione possono con i Sigilli e la loro
formula trovare realizzazione dalla subcoscienza. I Sigilli sono i mezzi per
guidare e unire le credenze parzialmente libere con un desiderio organico,
esso è veicolo e conservazione fino a che il suo scopo è servito nel sé
subcosciente, e esso è il mezzo di reincarnazione dell’ego. Tutto il pensiero
può essere espresso con una forma in vera relazione. I Sigilli sono
monogrammi di pensiero per il governo dell’energia (tutta l’araldica,
corone, monogrammi sono Sigilli e il Karma che essi governano), relati a un
karma; un mezzo matematico di simbolizzare un desiderio e dare ad esso

12
forma che ha la virtù di prevenire ogni pensiero e associazione su quel
particolare desiderio ( al tempo magico), sfuggendo la rilevazione dell’Ego,
così che esso non reprima o attacchi tale desiderio alle sue proprie immagini
transitorie, memorie e preoccupazioni, ma permetta il libero passaggio al
subcosciente (The Book Of Pleasure)».

La tecnica di Sigillazione di A.O.S. è il tratto che poi è residuato ed è il più conosciuto del
suo sistema. La sigillazione sembra implicare i meccanismi di quello che, nella dottrina Vedanta, si
chiama samskara il seme di una forma pensiero, sepolto nel subcosciente (chitta), che impulsa
affinché trovi soddisfazione. Una azione, un pensiero, una esperienza, un desiderio hanno una
corrispondenza in una modificazione della mente, una vritti, un turbine mentale o vasanas. La
ripetizione di questa vritti può coagularsi in una specializzazione di parte della sostanza mentale che
esprime una tendenzialità. L’insieme di queste tendenze latenti, di questi semi causali, sono il
patrimonio che ci si porta dietro all’atto del passaggio da una esistenza all’altra. Il Sigillo sembra il
volontario piantare nel corpo causale dell’ente uno di tali samskara. La magia di spare è quindi
l’imitare un processo tipico della sostanza mentale. Una sorta di alchimia in cui l’intento originario
espresso graficamente mediante il Sigillo viene obliato nel corpo causale e da lì portato ad
attuazione dalla sapienza della natura. Proprio per questo A.O.S. avverte di fare attenzione alla
modalità con cui si procede a questo genere di magia in quanto il risultato può non essere consono
alle personali aspettative.

«Altri credono nella preghiera … non hanno ancora pienamente


capito che chiedere è essere negato? Lascia che questa sia la radice del il tuo
vangelo. Oh voi state vivendo come le altre persone vivono! A meno che il
desiderio non è inconscio esso non sarà soddisfatto, no, non in questa vita.
Allora in verità è meglio dormire che pregare. La quiescenza è un desiderio
nascosto, una forma di “non chiedere” perciò la femmina ottiene così tanto
dall’uomo. Utilizza la preghiera (se sei capace di pregare) come un mezzo di
spossamento (exhaustion) e per ciò otterrai il tuo desiderio ( The Book Of
Pleasure)».

Dal punto di vista pratico i Sigilli di A.O.S. ricordano alcuni passaggi di un classico
dell’esoterismo occidentale “La filosofia occulta sive de magia” di Agrippa nel secondo volume al
capitolo XXIX Dei caratteri e dei sigilli degli spiriti e nel capitolo XXX “Di altre specie di
caratteri trasmessi dai cabalisti”. Agrippa narra, in special modo verso la fine del XXX capitolo,
di alcune tecniche basate sui caratteri alfabetici delle diverse lingue che prevedono la
sinterizzazione dei grafi alfabetici e la loro semplificazione in un glifo, un sigillo che mediante esso
rinvia a una qualità invisibile, sottile. Ecco uno stralcio delle istruzioni di A.O.S. sulla tecnica di
sigillazione di un desiderio.

«I Sigilli sono fatti unendo le lettere dell'alfabeto semplificate. Illustrazione, la


parola “donna„ nella forma di Sigillo è o o ecc. La parola tigre
o ecc., ecc. L'idea è di ottenere una forma semplice che può essere
visualizzata facilmente a volontà e non ha troppo rapporto pittorico con il
desiderio. Il vero metodo ha una virtù molto più grande, che non può essere
spiegata brevemente, essendo il segreto della forma pensiero, come gradi di
suggestione, e che è esattamente in un nome. Ora abbiamo concordato come un
Sigillo è fatto e che virtù ha. In verità, quel che una persona crede per i Sigilli è

13
la verità ed è sempre adempito. Questo sistema dei Sigilli si creduto
prendendolo come passatempo in un momento di disappunto o di grande
dispiacere. Dai Sigilli io ho reso i folli saggi, e i saggi folli, dato la salute
all'ammalato e debole, la malattia al forte, ecc. ora, se per un certo scopo,
desiderate la forza di una tigre dovete fare una frase quale: - “questo è il mio
desiderio per ottenere la forza di una tigre„. Sigillato sarebbe:

Questo mio desiderio

Per verificarsi

La resistenza di una tigre

Unito come un Sigillo oppure

Ora in virtù di questo Sigillo potete trasmettere il vostro desiderio nel


subconscio (che contiene tutta la forza); che accadendo, è la realizzazione del
desiderio per la manifestazione della conoscenza o potere necessario».

In conclusione di questo, del tutto insufficiente, schizzo della vita e dell’opera di A.O.S.
occorre dire che si è volutamente tralasciato ogni aspetto aberrante della figura di A.O.S.

14

Potrebbero piacerti anche