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ANTROPOLOGIA CULTURALE 04/10/21

Ogni società svolge un processo di Antropopoiesi ovvero la creazione del singolo individuo,
per cui il nostro essere naturale si trasforma in un elemento o sociale o culturale, cioè una
sorta di strumento di una determinata cultura o subcultura (vedi ad esempio le mode
passate degli anni 60-70-80).
Proviamo a prendere ora il corpo nelle varie vasi della vita, il primo vero evento è la nascita,
il quale è certamente un evento privato della famiglia, ma è anche un atto sociale perché
nascere manda avanti la ruota di sostituzione della demografia; quindi, la nascita come
viene vissuta socialmente? Ad esempio, per trobriandesi, i morti dopo aver passato un
periodo nell’isola dell’oltretomba ritornano nel mondo dei vivi nel corpo di un neonato,
oppure in Nuova Guinea il bambino è visto come una piccola pianta che si sviluppa dal seme
del padre e dalla “terra” della madre.
Per un'altra popolazione ovvero i mali, la parola ha potere fecondante cioè esistono le
parole buone che favoriscono una nascita e quelle cattive che non portano alla nascita o non
portano alla nascita sana del neonato. Anche i gemelli in praticamente ogni cultura vengono
visti come qualcosa di eccezionale, in alcune culture un parto gemellare è un buon auspicio
mentre in altri è visto come qualcosa di infausto perché va contro l’ordine cosmico (Dato
che un parto gemellare è abbastanza raro, circa 1 su 80 casi).
Nel nostro mondo anche le così dette età informali possono essere diverse, ad esempio nel
nostro mondo occidentale sono bambino, ragazzo, giovane, adulto ed anziano, queste età
informali cambiano come detto da società a società, ma anche in base al tempo storico nel
quale ci troviamo, perché nel medioevo ad esempio a 15 anni si era praticamente adulti, e
nel primo dopo guerra tutti i bambini sopra i 12 anni lavoravano già.
Queste categorie sono chiamate fuzzy, ovvero qualcosa di non a fuoco o meglio non ben
definito, ad esempio se io dico che c’è un po' di sabbia o se c’è un mucchio di sabbia, io non
so quale sia il numero per far passare la sabbia un po' a mucchio, quindi è complesso da
definire.
Quindi è possibile definire bambino qualcuno che lavora? No, perché per la nostra
concezione di bambini ed infanzia, loro non devono lavorare, mentre nel passato, ed ancora
oggi in alcuni paesi del mondo i bambini lavorano e quindi non possono essere definiti come
tali, è giusto però differenziare tra lavoro (work) e lavoro (labour), il primo è il vero e proprio
lavoro mentre il secondo sono le faccende e i compiti che si svolgono nell’ambiente
familiare.
Possiamo dire ora da un punto di vista etico che esistono tre tipi di età: quella anagrafica la
più semplice, la quale è quella che ci dice la nostra età, è un'invenzione piuttosto recente
nato con lo stato e l’anagrafe che registra nascite e morti dei sudditi, abbiamo poi l’età
biologica che è quella legata all’invecchiamento del nostro corpo, cioè quanto i tessuti del
mio corpo sono invecchiati e erosi dal tempo.
Abbiamo infine l’età sociale, invece è la correlazione tra la nostra età e l’impatto che essa
può avere nella società, oppure che tipo di età ci “impone” la società, è giusto parlare anche
dei riti di passaggio ovvero eventi che portano l’individuo a passare all’età successiva, cosa
significa che non esiste un età dove si diventa anziani o adulti, ma dopo uno o più di questi
riti di passaggio è possibile che la persona abbia un evoluzione e passi allo stadio successivo,
un po' come in un videogioco.
I riti sono divisi in tre parti il primo è l’uscita ovvero l’uscita dalla normalità, è la fase pre-
limare poi vi è la fase liminare o liminale, è la fase del rito vero e proprio attraverso il quale
si passa all’altro stato, alla fine abbiamo il rientro nella società ma con un nuovo status,
nelle varie società ogni livello di età corrisponde a compiti e responsabilità diverse.
L'Italia è un paese vecchio ed è esattamente l’opposto di noi l’Africa, da noi abbiamo un
invecchiamento della popolazione, mentre li abbiamo un ENORME ricambio generazionale,
nel momento in cui non ci sono più giovani, non si lavora e non si pagano le pensioni e
quindi si tenderà al collasso dello stato.

Un altro aspetto del corpo sono le malattie, l’antropologia studia gli aspetti sociali della
medicina e di come influenza le società, non solo studia anche come gli individui si
interfacciano alle disfunzioni del corpo e alla medicina. Anche da noi in occidente la
medicina ha dei vari rituali e posseggono alcuni termini esoterici ovvero esclusivi di quel
campo.
Ora è giusto dividere le parole disises ovvero la gravità della malattia che ci è stata
diagnosticato, mentre l’illness è il dolore che ci provoca la malattia, paradossalmente le
malattie più gravi fanno meno dolore delle altre.

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