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ADOLESCENZA

Cap. 1 pag. 22 “sperare non è il vizio dell’ottimista, ma il vigoroso realismo del fragile seme che accetta il
buio del sottosuolo per farsi bosco” Relazione speranza e realismo.

Cap. 2 pag.27 “La cultura non ha nulla a che fare con il consumare oggetti culturali: ci si illude che
consumando più libri, più musica, più quadri, si acquisirà più cultura” ecc. significato di cultura per me.

Cap. 3 pag. 30 “Così mi sono convinto che gli adolescenti non hanno domande: sono domande.”

Cap.5 pag.39 “l’arte da imparare in questa vita non è quella di essere invincibili e perfetti, ma quella di
saper essere come si è, invincibilmente fragili e imperfetti ” Accettazione di se stessi.

Cap.6 pag.46 “Senza rose e senza libri, Giacomo, siamo perduti, perché è perduta l’occasione di provare
quella meraviglia che può innescare la felicità” importanza delle piccole cose per momenti di gioia.

Cap.7 pag.47 “Non vivono fino alla morte se non quei molti che restano fanciulli tutta la vita” L’importanza
di avere sempre tratti dell’infanzia.

Cap.9 pag.63 ”Il mondo è un luogo abitabile solo per chi coltiva la propria vita interiore, sia che in tasca
abbia uno smartphone sia che abbia solo le sue mani” Possibilità di sfruttare le nuove tecnologie.

Cap.11 pag.73 “L’uomo che spezza la vita altrui non è semplicemente un pazzo, ma uno che sente
pochissimo, disprezza la sua vita e finisce col disprezzare quella degli altri.” Omicidi ecc.

Cap.14 pag.86 “Il segreto che mi hai svelato è che questo destino non è mai raggiunto del tutto, perché la
vita non è equilibrio, ma tensione. Ciò che in natura si ferma ha raggiunto la morte.” Vita fatta di alti e
bassi.

Cap.16 pag.97 “cos’è, Giacomo, la vita, se non provvedere al proprio destino? Che cos’è l’amore se non
trovare un custode valido e affidabile di quel destino? Come si fa a vivere senza annoiarsi se non si dà pieno
corso a quel destino, trasformandolo in destinazione?” riflessione sul destino.

MATURITA’

Pag.105 “Quando si è scoperto per cosa morire bisogna poi veramente morire, e la giovinezza è il momento
giusto per farlo, perché si hanno le forze per rinascere.” Morire anche non in senso letterale, ma fallire e
rialzarsi, imparando dagli errori.

Pag.114 “Esserci è essere per la morte. Non c’è nessun infinito, se segui la linea tracciata dal dito scorgi solo
la lapide, in anticipo.” Vita finita e sete di futuro.

Pag.119 “Oggi si dice che la scuola è noiosa, ed è vero, ma si sbaglia pensando che debba per questo
diventare divertente, nel senso superficiale di cui sopra. Deve invece diventare interessante, cioè realmente
nuova: capace di destare meraviglia e quindi di innescare ricercatori di infinito, di mantenere acceso il
fuoco delle possibilità” Riferimento a noi nella scuola di oggi.

Pag.130 “Parlami, Giacomo, di come ascoltare l’inquietudine del cuore senza comprimerlo nel petto per la
troppa paura della vera chiamata alla vita” Paura di fare ciò che si vuole veramente.

Pag.138 “Meglio far morire il cuore che sottoporsi ad altre torture” riprendersi da cose andate male.

Pag.143 “Tutto è destinato a finire, questa è l’essenziale fragilità del mondo. Qualche gioia si coglie nell’età
giovanile, poi inesorabilmente tutto torna alla polvere.”
RIPARAZIONE

Pag.151 “Per nutrirsi della fatica dell’esistenza, per trasformare in vita la morte, occorre l’amicizia” L’aiuto
degli amici in tutti i momenti della vita.

Pag.163 “A noi restano solo la malinconia di una promessa non mantenuta e un totale smarrimento, di chi è
in cammino ma non sa verso quale oriente” Sentimenti dopo qualcosa andata male.

Pag.177 “Le fragili piante di ginestra non si credono immortali né per destino né per autosuggestione:
sanno tutta la loro mortalità e non se la lasciano scappare, trasformandola in essenza e calore per il mondo,
anche se nessuno se ne accorgerà.” La vita di chiunque nonostante le difficoltà cerca di vivere il meglio
possibile e comunque creare qualcosa di bello.

Pag.183 “Senza la bellezza c’è da rimanere chiusi in casa e aspettare la fine, sperando che il brutto non
valichi la soglia della porta della camera.” Tramite la bellezza troviamo la spinta per scoprire e vivere cose
nuove.

MORIRE

Pag.194 “La consapevolezza della mortalità dell’uomo, la sua radicale fragilità, è ciò che lo apre
all’essenziale della vita, la condizione per recuperare il gusto delle cose e il segreto perché non finiscano nel
nulla ”

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