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Chiedi alla Polvere

Libro di John Fante.


Chi era John Fante…
John Fante, nato a Denver
(Colorado) nel 1909, morto a
Woodland Hilll l’8 maggio
1983, è il più importante
scrittore italo-americano.
Dopo avere frequentato la
scuola cattolica, interruppe
gli studi universitari e passò
attraverso una serie di lavori
manuali prima di dedicarsi
alla narrativa.

Libri:
La strada per los angeles
Aspetta primavera
Chiedi alla polvere
Una vita piena
Bravo,Burro
La confraternita dell’uva
Sogni di Bunker Hill
Un anno terribile
Di cosa parla ‘Chiedi
alla polvere’:
Arturo Bandini è un ventenne aspirante scrittore americano, di discendenza italiana, che vive a Los
Angeles in una squallida camera presa in a tto. La proprietaria minaccia però di sfrattarlo perché è in
forte ritardo nei pagamenti. Arturo purtroppo è uno squattrinato al quale però non mancano le qualità
del narratore, seppure sinora ha scritto solo un breve racconto, pur apprezzato e pubblicato
dall’editore Hackmuth, un mecenate che glielo ha pagato generosamente e che sembra l’uno dei
pochi a credere nel suo talento. Bandini passa però il tempo a bighellonare e sprecare, oltre ai soldi
ricevuti per il suo racconto, anche quelli che ha chiesto e gli ha spedito la madre dal Kansas, alla
quale ha pre gurato imminenti successi, ancora tutti da concretizzarsi però. Fra alti umorali, nel
corso dei quali si vede ri esso nei panni di un letterato di successo, ed altrettanti bassi, che lo
spingono anche a dilapidare con una prostituta, senza neppure arrivare al dunque, l’ultima somma
ricevuta dalla madre, nisce un giorno in un bar, il Columbia Bu et, dove lavora come cameriera
Camilla Lopez, una ragazza di origine messicana che attira la sua attenzione. Arturo, pur essendo
inesperto con le donne, si comporta con lei come se fosse un navigato ‘tombeur des femmes’, ma
anche con un atteggiamento sfrontato ed arrogante. La giovane, pur incuriosita dal personaggio, non
subisce i suoi modi ed anzi reagisce con carattere e fermezza. Uscito dal bar, apparentemente come
se nulla fosse accaduto, Arturo si ritrova la sera stessa nella sua misera stanza a pensare
continuamente a Camilla. E’ l’inizio di una ossessione, neanche tanto di natura sessuale (perché pur
ancora vergine, Arturo ed avendo avuto la possibilità di averla, si è poi tirato indietro), che procede
parallelamente a quella della ricerca della vena creativa. In realtà Arturo ha un blocco nei confronti
delle donne in generale, che desidera solo quando sono lontane da lui, come Vera Rivken, ben più
matura d’età e che piomba all’improvviso nella sua vita. Arturo si nega ma poi quando se n’è andata
la rimpiange e la raggiunge a Long Beach dove consuma una fugace storia. Più che altro, un diversivo
per cercare di dimenticare Camilla. La quale è innamorata di un altro uomo, Sammy. Più volte Arturo
ha avuto la possibilità di conquistarla, tirandosi indietro però quando si è trattato di passare dalle
chiacchiere ai fatti. Bandini vive perciò in un continuo stato di contraddizione che non gli permette di
prendere una direzione nella sua vita e ciò, nei momenti peggiori, lo costringe persino ad
accontentarsi di mangiare solo le arance che un venditore cinese gli vende per pochi centesimi. Per
ritrovare se stesso e mettere a frutto le doti di scrittore che certamente possiede, Arturo Bandini ha
bisogno di passare attraverso il dramma di un terremoto e poi di mettere da parte il suo ego ed
adoperarsi in tutti i modi per salvare Camilla dalla depressione che l’ha aggredita quando Sammy,
gravemente malato, l’ha lasciata e non vuole più vederla.    
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Recensione:
E’ un romanzo relativamente breve che però curiosamente sembra più lungo.
Che sia preso come un complimento piuttosto che per una critica, di certo
non lascia indi erenti e dice molto più di quello che altri autori non riescono a
trasmettere neppure con il doppio delle pagine. Le qualità del narratore
insomma ci sono tutte. E’ un racconto che, fra varie tematiche di carattere
socio-psicologico, si presta in maniera originale anche ad una ri essione sul
tormento e sulle contraddizioni dell’artista, il quale in questo caso è un
giovane scrittore non ancora a ermato. Non si può però de nire un romanzo
autobiogra co perché la storia di Arturo Bandini è diversa nei fatti da quella
del suo creatore John Fante. A volte la prosa è introversa e gira su se stessa,
in altri momenti è brillante e coinvolgente, per concludersi in modo persino
emozionante. Insomma, è uno di quei libri che richiede la piena disponibilità
del lettore a lasciarsi coinvolgere  per apprezzarlo appieno, altrimenti può
subentrare la noia e il ri uto.  

Stelluti Simone 3TGC1


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