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PROPEDEUTICA FILOSOFICA 28/10/21

La metafora della linea è il metodo che usa Platone, nel libro sette per spiegarci il cammino
verso l’idea del bene, cioè, il filosofo per conoscere l’idea del bene e divenire quindi un vero
filosofo, deve percorre in maniera continua e non dissestata la linea che porta al supremo
bene. E anche un modo per farci capire che il filosofo deve scalare la piramide sociale della
città per divenire il governante di essa, questa visione del potere filosofico è colui che
domina nell’idea di città utopica di Platone.

La linea può essere suddivisa in più parti nella prima abbiamo tutto il mondo sensibile,
infatti la conoscenza graduale parte nel mondo sensibile, per poi tendere al mondo
intellegibile delle idee, per infine giungere dinnanzi all’idea di bene. Il primo livello di
conoscenza è la Doxa che si basa sul conoscere le ombre e le cose sensibili; quindi, la Doxa
non conosce il mondo delle idee perché si basa sul sapere del mondo sensibile, la Doxa può
essere suddivisa in due parti ovvero l’immaginazione e la fede, le quali ovviamente sono
legate al mondo sensibile.
La seconda parte della linea, invece parla degli enti intellegibili, i quali sono coloro che
stanno tra il mondo intellegibile e sensibile, lo studio di questi enti e lo sviluppo della
coscienza porta alla nascita della Dianoia (Il pensiero discorsivo), quindi già qui il livello di
conoscenza si affina ed aumenta il grado dell’essere, perché come detto prima la linea non è
altro che la strada verso l’idea del bene , chi studia questi enti matematici sono i matematici
i quali però non rendono la ragione delle ipotesi, se ad esempio dimostrano il teorema di
pitagora non si chiedono cosa siano le ipotesi sulle quali si appoggiano, quindi non sanno
realmente su cosa si basano per dimostrare il teorema, queste ipotesi non sono altro che dei
postulati dati come veri e già definiti/dimostrati.
Infatti, nell’ultima parte della linea i pensatori tengono conto del dimostrare su cosa le loro
teorie si basano, l’apparente ultimo livello di sapere riguarda le idee e la Noesis
(L’intuizione), questa sezione è quella che sfocia nel mondo intellegibile, siamo entrati
nell'essere completo e perfetto, questo modo dell'Iperuranio è illuminato da una idea unica,
ovvero l’idea di bene, la quale è il massimo della conoscenza raggiungibile per l’uomo,
portandolo così a divenire il VERO filosofo. La zona della Noesis, ovvero la zona delle idee
studiate dalla dialettica, sono superiori alle altre scienze, perché si basano su delle ipotesi
che non vanno a convalidare, le idee matematiche non sono pienamente noetiche, per
convalidare le loro idee hanno bisogno di disegnare di avere una rappresentazione fisica.

Quindi abbiamo una classifica delle idee abbiamo l’idea di bene, l’idea dei valori, le idee
matematiche e delle scienze, le idee delle cose artificiali e naturali ed infine le idee delle
immagini, il filosofo è colui che raggiunge l’idea del bene; quindi, conosce tutto l’essere e
necessariamente deve essere lui a governare la città. Il filosofo è come il sole e l’idea del
bene, solo all’interno della polis greca; quindi, vediamo come sia possibile che la piccola
élite che è in grado di fare filosofia può governare le genti. Ma come si può diventare dei
veri filosofi dialettici? Questo è il problema che si avrà nel 7 libro.

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