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PROPEDEUTICA FILOSOFICA 22-10-21

Come fa a rendere conoscibile l’idea di bene a Dimanto e Glaucone? Attraverso un'analogia


attraverso una similitudine, io non dico cosa è ma dico a chi somiglia di più, do una
definizione analogica, perché l’idea del bene non è interamente conoscibile, o meglio non è
conoscibile nello stesso modo dell’altre idee, perché essa possiede una sua autonomia ed è
indipendente alle altre idee, ricorda che l’idea di bene è l’idea suprema di unità ed essa è
l’unica idea che si distacca dalle altre a causa della sua stessa natura.

Un vero filosofo, non deve solo conoscere l’iperuranio, ovvero il mondo delle idee, il filosofo
deve andare oltre esso e trovare l’origine di tutto, questo modo di fare filosofia si lega molto
alla metafisica, perché si va a ricercare la base del regno delle idee, anche le idee, le quali ci
danno una certezza nella vita, hanno anche esse un fondamento o principio primo che le
origina. Questo tipo di filosofia venne espanso da Aristotele, con l’opera intitolata
“Metafisica” e qui vedremo come andrà a ricercare la causa, prima di tutto, oltre la quale è
impossibile andare, stessa cosa fa Platone ponendo un principio originario dal quale
derivano le idee e quindi tutta la nostra realtà.

Questo principio originario è proprio l’idea di bene, essa è scorporata dalla classe delle idee,
e viene elevata a fondatrice, a principio primo del nostro mondo, al confine del mondo
intellegibile troviamo quindi l’idea del bene, la quale è superiore alle altre ma essendo
un'idea fa sempre parte del mondo intellegibile non del mondo sensibile. Platone o meglio
Socrate ci dà una definizione di bene attraverso una metafora, il bene in sé non è visibile,
ma posso accedere ad esso tramite analogia, la prole del bene e come il sole quindi qualcosa
che io vedo ma che è il prodotto del bene non il bene in sé.
Quindi il padre sta al figlio come l’invisibile sta al visibile, il padre sta al figlio come il buono
sta al sole, il mondo intellegibile sta al mondo sensibile come il buono sta al sole, il sole è ciò
che ci permette di vedere il modo delle cose sensibili, il buono invece illumina e ci permette
di comprendere a pieno il mondo intellegibile. Come il sole ci premette di vedere le cose
sensibili, il bene buono ci premette di vedere le cose intellegibili, il buono è quella luce che
svolge la funzione analoga del sole e premette di vedere le idee, questo significa che io
arrivo a conoscere l’idea del buono, perché comprendo le idee, le quali però non sono
nascoste grazie all’esistenza dell’idea di buono, la quale le illumina tutte.
Quindi le idee possono assumere la loro, consistenza quando vengono illuminate dall’idea di
bene, ma queste idee non vengono create dal nulla, esse vengono solo rese visibili e quindi
conoscibili dall’idea del bene. Nella struttura di Platone si creano due mondi dove abbiamo
l’idea di bene che domina ed illumina il mondo intellegibile dell’iperuranio, mentre abbiamo
poi il mondo sensibile, nel quale domina il sole, il quale illumina il mondo sensibile soggetto
al divenire.

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