A differenza di Platone, i quali scritti ci sono giunti tutti, gli scritti di Aristotele, ci sono giunti
frammentati, nonostante la grande importanza del suo pensiero infatti la scuola Aristotelica,
nella antichità, non ebbe molta fortuna dopo la sua morte. Il Platonismo è rimasta la scuola
filosofica più antica e più duratura nei secoli, invece come detto prima la filosofia di
Aristotele non ebbe la stessa fortuna, anche se sappiamo che la quantità di testi che
compose in vita furono molti di più dei dialoghi di Platone e possedevano degli interessi
variegatissimi.
Aristotele, arrivo nella scuola di Platone e quindi ad Atene, all’età di 17 anni, era il più acuto
degli allievi di Platone ma quindi non era esattamente il più ben voluto, infatti essendo così
acuto si permetteva di criticare il maestro Platone, infatti proprio Platone gli aveva dato due
appellativi, la mente ed il lettore. Platone all’interno della scuola, non andava solo ad
insegnare la filosofia e le altre discipline ma come sappiamo voleva formare i futuri reggitori
della polis per farli divenire squisitamente dialettici.
Aristotele ritiene che scienza e filosofia debbano stare legate e distingue tra tre tipi di
scienza: la prima è la Tecnica, la quale produce qualcosa di esterno alla nostra conoscenza,
la seconda scienza è invece Pratiche le quali sono solo tre a differenza delle Tecniche le quali
sono molteplici, ed infine la seconda scienza ovvero quella Teorica, della quale fanno parte
la metafisicala logica, e la filosofia le quali sono le scienze “supreme” ovvero quelle che si
ergono sopra le altre.