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N° 194

Marzo 2021

SETTORE GIOVANILE 6
Aggressivi e riaggressivi:
fondamenti di un calcio propositivo
di Mattia Balestracci

Idee, regole, principi ed esercitazioni per allenare nel settore giovanile i comportamenti in fase di
non possesso e di transizione negativa. .

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DIRETTORE EDITORIALE: LUCCHESI MASSIMO
Matia Balestracci
Allenatore UEFA B. Attualmente è Tecnico dei Settore giovanile
giovanissimi elite Asd Venturina calcio

Nei contributi precedenti abbiamo trattato deve essere quello di creare una squadra che
solamente le competenze tecnico-tattiche provi a dominare il gioco.
individuali, questo perchè nella formazione In questo contributo vediamo come
del calciatore l'apprendimento e il continuo interpretare la fase di non possesso e di
miglioramento di tali aspetti devono essere transizione negativa in modo propositivo.
considerati imprescindibili. Definito che vogliamo avere un ruolo attivo,
Nel percorso didattico vi è però un momento in fase di non possesso, l'atteggiamento
dove è necessario cominciare a inserire dominante deve essere necessariamente
principi e conoscenze di tattica collettiva. quello dell'aggressività, con la ricerca della
I ragazzi devono quindi iniziare a conoscere il conquista palla nella metà campo avversaria.
ciclo del gioco e soprattutto i diversi In fase di transizione negativa, invece, il
comportamenti percorribili nelle diverse concetto preponderante deve essere quello
situazioni. della riaggressione, ovvero “riaggredire” il
L'obiettivo prioritario degli allenatori di possessore avversario e i compagni vicini
settore giovanile dovrebbe essere quello di appena persa palla.
“promuovere” atteggiamenti e Per rendere efficaci queste idee è
comportamenti propositivi nelle varie fasi di assolutamente necessario che tutta la
gioco. squadra “lavori” all'unisono e che pensi in
È necessario cercare di formare giocatori modo uniforme.
coraggiosi che sappiano muoversi in campo,
sia con la palla che senza, perché l'obiettivo

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Sicuramente una delle prerogative di queste Allo stesso tempo altri riferimenti da
due fasi sono l'organizzazione e l'unità considerare possono essere: a) altezze di
d'intenti. campo b) zone di pressione.
Vediamo quali sono gli aspetti importanti sui L'importante è che, una volta che parte il
quali dobbiamo lavorare nel percorso di “pressing”, tutti i giocatori sappiano cosa fare
crescita dei ragazzi nel settore giovanile. e come comportarsi.
Sicuramente è inutile addentrarsi in principi Ad esempio
collettivi se prima il ragazzo non ha ben 1. i giocatori in zona palla dovranno:
chiaro come affrontare l'avversario nelle varie a) aggredire il possessore;
situazioni. Questo perché una squadra b) chiudere tutti gli appoggi vicini.
aggressiva non può fare a meno 2. I compagni più distanti:
d'instaurare duelli in ogni zona del campo. a) equilibrare e compattare la squadra.
Ad esempio l'attaccante che va in pressione 3. I difensori:
deve sapere come orientarsi e come a) accorciare la squadra;
affrontare il possessore, i centrocampisti che b) marcare “forte” gli attaccanti.
chiudono gli appoggi devono conoscere in che
modo accorciare e i difensori devono sapere Vediamo adesso le prerogative fondamentali
cosa s'intende per marcare su linee di della riggressione. Detto che alle volte può
anticipo. risultare anche disordinata, per renderla
Detto ciò, dal punto di vista collettivo, efficace è necessario che già durante la fase di
dobbiamo allenare i ragazzi sul piano: possesso vi siano i presupposti giusti. Per
1. MENTALE: questo la riaggressione va spesso “di pari
tutti i ragazzi devono capire che sono passo” con una fase di possesso incentrata sul
importanti in questa fase e il “sacrificio” gioco corto, che prevede la presenza di molti
di un giocatore può facilitare e aiutare giocatori in zona palla.
notevolmente il compito di un compagno. Durante una riaggressione risulta
Questo perchè se il giocatore che va in determinate la posizione dei difensori (che
pressione non riesce a conquistare la sfera non partecipano alla manovra), questi infatti
può agevolare comunque il recupero palla dovranno predisporsi sugli attaccanti in
del compagno che, ad esempio, ha marcatura preventiva per contrastare sul
accorciato su un appoggio. nascere un’eventuale ripartenza.

2. TATTICO. Dopo aver passato in rasegna alcuni aspetti


Le letture delle situazioni sono tattici e psicologici, affrontiamo il tema della
determinanti. didattica.
L’allenatore come primo step deve far
capire ai ragazzi quando far partire la Prima di cominciare è' importante ribadire
pressione. un concetto: oltre alle esercitazioni specifiche
Ma quali sono gli input che possiamo dare è fondamentale che il principio dell'aggres-
ai giocatori per indurli ad andare in sività nelle varie fasi sia presente in tutte le
pressing? esercitazioni situazionali della seduta, anche
Ad esempio possono essere: a) uno stop in quelle che non hanno come obiettivo
sbagliato, b) un passaggio lento, c) un principale questi due aspetti. In questo modo
passaggio laterale d) un passaggio è possibile accelerare il processo di
arretrato. apprendimento e creare uno spirito e una
mentalità propositiva e aggressiva.

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TORELLO 4 VS 1

Per iniziare a far capire al ragazzo il “come e il quando” andare in pressione, propongo come
attivazione un torello 4 vs 1 dove i giocatori che girano palla devono stare sugli angoli del quadrato e
possono giocare a massimo due tocchi. Il ragazzo all’interno deve recuperare palla o sull’intercetto o
con il contrasto (situazione a sinistra nella figura sottostante).
La conquista palla sarà chiaramente complicata, ma l’esercizio serve (anche inizialmente con il nostro
aiuto vocale) a far riconoscere al ragazzo i momenti in cui portare pressione forte.
Il quadrato chiaramente non deve essere troppo largo (un 7 mt.x 7 mt. può essere sufficiente).
Una volta che il giocatore intercetta la palla il suo compito è quello di provare a condurla fuori dal
quadrato, inducendo i giocatori ai lati a reagire, aggredendolo subito. In questo modo alleniamo
anche la riaggressione.
L’esercizio appena visto serve come base per far capire il timing di attacco del possessore, ma come
dicevamo sopra, uno degli aspetti fondamentali in fase di aggressione è la cooperazione tra più
giocatori.
Di conseguenza dobbiamo creare esercitazioni che prevedano la presenza di almeno due giocatori che
partecipano all’iniziale fase di non possesso. Si può quindi andare per step e riproporre l’esercizio
sopra in un quadrato più grande con 4 giocatori sull’esterno (magari sui lati) e 1 interno che muovono
palla contro la pressione di 2 o 3 giocatori (situazione a destra nella figura sottostante).

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ESERCITAZIONE 6 VS 7

L’esercitazione si svolge in una metà campo e vede la squadra composta da sette giocatori blu
(difensori e centrocampisti) in possesso e sei giocatori rossi (centrocampisti e attaccanti) in fase di
non possesso. L'esercitazione si sviluppa in due step.
Nella prima parte l’obiettivo dei giocatori in possesso (che grazie al portiere hanno una doppia
superiorità numerica) è quello di portare la palla oltre la linea di centrocampo, con i difendenti in non
possesso che devono “schermare” gli avversari senza farli avanzare e scegliere il momento adatto per
portare un’aggressione forte. In questo caso quindi i difendenti inizialmente attendono e poi nel
momento opportuno effettuano la pressione coordinata.

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Nella seconda parte invece l’obiettivo della squadra in possesso è quello di fare gol nelle 3 porte poste
poco dopo il centrocampo (figura sotto).
Proprio per non concedere spazio e tempo ai possessori di poter segnare (anche con un semplice
lancio a parabola), la pressione deve essere immediata e molto decisa per "pressare" la palla ed
evitare che gli avversari possano verticalizzare verso i tre obiettivi.
Naturalmente oltre all’aggressività i ragazzi dovranno usare anche la cooperazione vista l’inferiorità
numerica. E' quindi necessario pressare bene sul lato palla lasciando necessariamente libertà agli
avversari sul lato debole. In questa esercitazione è necessario inserire mano a mano tutti gli aspetti
strategici che rendono efficace la fase.

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PARTITA A TEMA 5 VS 5 CORRO IN AVANTI

In un campo di dimensioni ridotte, svolgiamo una partita a tema 5 vs 5 con una regola ben precisa:
i difendenti possono effettuare solo corse in avanti.
Ciò non significa che i giocatori difendenti non possono rincorrere l'avversario, bensì che la prima
corsa deve essere fatta in avanti ad aggredire per andare a duello. Se un giocatore temporeggia o
scappa verrà assegnato un rigore ai possessori, che verrà battuto al termine della partita (per non far
perdere d'intensità al match).
Essendo un’esercitazione molto dispendiosa il consiglio è quello di prevedere più tempi (di breve
durata) e durante il recupero far calciare i rigori.
L’obiettivo è quello di trasmettere ai ragazzi il concetto dell’attaccare in avanti senza paura e di
spronarli ad alzare il livello di aggressività. Chiaramente nella partita reale ci sono momenti dove
temporeggiare o scappare è fondamentale, ma in questo caso il fine è esasperare il pressing.

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Vediamo adesso alcune esercitazioni specifiche per la riaggressione

11 VS 0 CON RIAGGRESSIONE

L'esercizio può essere proposto sia come attivazione, sia nella parte centrale dell’allenamento (tutto
dipende dall’intensità con cui viene svolto). Si tratta di un 10 vs 0 con pressione a chiamata.
L'11 vs 0 è considerato ormai un esercizio “antico” e inutile, ma secondo me in alcuni momenti
dell’anno è una proposta ancora valida, soprattutto ad esempio in una categoria giovanissimi B dove
si ha il passaggio da campo a 9 a quello a 11.
Chiaramente deve essere considerato un mezzo di lavoro accessorio e non predominante. Nel caso
specifico, attraverso una regola particolare, possiamo utilizzarlo per lavorare anche sulla
riaggressione.
Durante lo sviluppo di un'azione, il mister indica con un fischio che da quel momento il giocatore con
la palla non è più un compagno, ma è diventato un ipotetico avversario.
Tutti i giocatori dovranno reagire velocemente, con quello più vicino al possessore che va in
aggressione e gli altri che si muovono di conseguenza. Il possessore quando è attaccato cede la palla
al giocatore che lo ha aggredito. Si simula così una riconquista su riaggressione, che verrà sviluppata
per i successivi 6 secondi. In quel caso, in base all'altezza di riconquista, si verticalizza in avanti per
concludere o si consolida per mantenere il possesso.

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ESERCITAZIONE TATTICA: 10 VS 10

Chiudiamo con un’esercitazione in una metà campo a squadre contrapposte.


10 giocatori attaccano la porta e 10 (più il portiere) la difendono.
L’obiettivo di chi difende, oltre chiaramente a non prendere gol, è quello di effettuare 5 passaggi
consecutivi dopo aver recuperato palla. Chi attacca, oltre a giocare per il gol, deve quindi reagire
velocemente alla perdita del possesso per evitare di subire i 5 passaggi.
L'esercitazione può essere giocata sotto forma di gara, con 4 tempi di 4 minuti durante i quali ogni
squadra attacca e difende due volte, così da lavorare, come sempre, su più aspetti in un’unica
esercitazione.
Inoltre, le dimensioni ridotte del campo e la superiorità numerica data solo dal portiere, ci
permettono di focalizzarci proprio sull’aggressività dei giocatori in non possesso stimolandola
continuamente.

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