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Nel 

1797 fu costituita da Napoleone la Repubblica Cisalpina. Dopo varie scaramucce, nel 1799 le


truppe cisalpine iniziarono l'occupazione della Repubblica di Lucca (il 6 gennaio fu occupata Viareggio).
Terminata l'occupazione della repubblica oligarchica furono indette delle elezioni, ma il risultato
modesto per i giacobini li spinse a eliminare il governo lucchese e formarne uno provvisorio.
Inizialmente i viareggini non reagirono, ma anzi sembrarono accettare le nuove idee. Il 6 maggio,
tuttavia, insorsero contro la milizia giacobina, aiutati dagli abitanti delle città vicine. Il 7 arrivarono le
truppe da Livorno per placare le sommosse e gli insorti si dovettero arrendere.
Napoleone era imperatore e Lucca, come altre città, fu trasformata in principato la cui sovranità fu
assegnata a Felice Baciocchi, anche se il potere era esercitato effettivamente dalla sorella maggiore di
Napoleone, Elisa. Il governo di Elisa fu caratterizzato da provvedimenti come quelli contro il patrimonio
ecclesiastico, l'adozione del Codice Napoleonico, l'adozione del sistema metrico, l'introduzione della
vaccinazione obbligatoria e gratuita contro il vaiolo. Più in generale il governo di Elisa contribuì
positivamente a migliorare gli aspetti relativi all'assistenza, alla beneficenza e all'istruzione.
Con la caduta di Napoleone, Viareggio fu teatro di fatti sanguinosi. Nel marzo 1814 dopo la caduta e la
fuga dei Baciocchi, i viareggini manifestarono contro i francesi. La manifestazione, però, sconfinò in atti
di puro teppismo.
Viareggio rimase sotto il dominio austriaco fino al 1817 quando il Congresso di Vienna assegnò a Maria
Luisa di Borbone-Spagna il nuovo Ducato di Lucca. Gli anni seguenti videro la Restaurazione, quanto
di buono era stato fatto sotto l'Impero napoleonico venne perduto. Anche il nuovo regno tuttavia
contribuì al miglioramento strutturale di Viareggio dove fu costruita la prima darsena.
Nel 1820 Viareggio fu dichiarata città per decreto della duchessa di Maria Luisa di Borbone. Dopo la
morte della madre (13 marzo 1824) è la volta di Carlo Ludovico di Borbone che contribuì a migliorare la
città dotandola di una nuova chiesa, un regio casinò e di due stabilimenti balneari, i primi costruiti a
Viareggio.
Il 5 ottobre 1847 Lucca fu ceduta alla Toscana. Viareggio, nella nuova realtà, si sviluppò come centro
balneare, non più limitato alla sola Lucca ma esteso a tutta la Toscana. Nel 1848 Viareggio scelse il
proprio stemma, che è rimasto immutato, in cui sono presenti: un'ancora con tanto di gomena e uno
scudo bianco, rosso e verde. Il tricolore, simbolo dell'unità d'Italia, è vanto dei Viareggini, unici ad
averlo nel proprio stemma.
In questi anni Viareggio era meta di esuli risorgimentali tollerati dal potere locale.
In questi anni l'economia di Viareggio era in rapida espansione, infatti all'industria balneare già
affermata si aggiunse quella della marineria velica. Iniziarono nel contempo le prime lotte sociali con
l'affermarsi di una coscienza di classe. I lavoratori fondarono le società di mutuo soccorso e
successivamente si organizzarono nei primi movimenti politici di varia ispirazione (anarchici, socialisti,
cristiani).
Perla del Tirreno

Appellativo dato alla città ai primi del XX secolo, un


momento di grande lustro, in cui Viareggio era un centro
turistico conosciuto e apprezzato nel mondo.

Agli inizi del secolo Viareggio vide un notevole sviluppo del litorale e dell'industria balneare che
determinò un mutamento su un tratto vasto di costa. Nacque la Passeggiata, con i suoi caffè e negozi.
La città fu definita "Perla del Tirreno". Il legno era però il materiale di gran lunga più usato nelle
costruzioni e nel 1917 questo alimentò un incendio destinato, in una notte, a distruggere gran parte
delle costruzioni presenti. Il legno tuttavia restò largamente utilizzato fino al periodo fascista quando si
iniziò a costruire con materiali diversi.
Lo stesso argomento in dettaglio: Giornate rosse di Viareggio.

Il 2 maggio 1920 scoppiò il malessere sociale dei viareggini in una rivolta non organizzata, una
ribellione che trasse origine dalla tradizione anarchica e libertaria della città. È la storia di una partita di
calcio tra il Viareggio e i poco amati cugini della Lucchese che si conclude in tragedia e dà l'avvio alla
rivolta. La ribellione prende le mosse dall'assassinio del guardalinee della partita (un ex militare,
persona da tutti benvoluta che da anni risiedeva a Viareggio) ad opera di un carabiniere che dopo la
fine della partita, ed a poche centinaia di metri dal campo sportivo, spara un colpo ed uccide a sangue
freddo il guardalinee. L'uccisione del guardalinee, è l'ennesima violenza e sopruso a danno del popolo
viareggino, tale violenza fa esplodere una rabbia antica che da anni covava nella società; è il motore da
cui prenderà l'avvio della ribellione che porterà alla nascita per tre giorni della libera Repubblica di
Viareggio. Fra i libri che ricordano quei fatti sicuramente il racconto di Mario Tobino nel suo Sulla
spiaggia e al di là del molo e il romanzo di Andrea Genovali Viareggio 1920 - Storie di calcio e di
rivoluzione.
Nel 1921 furono uccisi a revolverate Pietro Nieri ed Enrico Paolini, da alcuni militanti fascisti in piazza
Grande (poi diventata piazza Nieri e Paolini), due giovani di estrema sinistra. Le due fazioni si erano
accordate per scontrarsi senza armi, ma così non fu. Fu il primo delitto politico di quegli anni tesi, ma
non l'ultimo.
La situazione è radicalmente cambiata nella seconda metà del XX secolo. Nel caso di Montalcino la
sua fortuna è stata quella di trovarsi al centro di una delle più importanti zone di coltivazione di uva. Il
territorio, infatti, è celebrato per la presenza di vigneti di Sangiovese dai quali si ottiene il
famoso Brunello di Montalcino e che vengono utilizzati, inoltre, per la produzione di due altri DOC:
il Rosso di Montalcino e il Sant'Antimo.
Il 1º gennaio 2017 il comune di Montalcino ha accorpato quello di San Giovanni d'Asso. Con questa
fusione il comune ha incrementato la sua superficie territoriale così da divenire il 36º comune più
grande d'Italia per estensione, nonché il 5º della Toscana e il 1º della provincia di Siena.

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