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OTTAVA

Probabilmente inventata da Boccaccio, l'ottava divenne il metro tipico della narrazione


lunga in versi. E' costituita da otto versi endecasillabi.

Fugge tra selve spaventose e scure, A


tra boschi inabitati, ermi e selvaggi. B
II mover delle frondi e di verzure, A
che di cerri sentia, d'olmi e di faggi, B
fatto le avea di subite paure A
trovar di qua e di là strani viaggi; B
ch'ad ogni ombra veduta in monte o in valle C
temea Rinaldo aver sempre alle spalle. C

SONETTO

Nato in Italia e poi diffusosi in tutta Europa, il sonetto (da "suono") deriva dalla stanza
della canzone (fronte + sirma)e la tradizione attribuisce la sua invenzione a Jacopo da
Lentini (ma la cosa è tutt'altro che sicura). 

Struttura: è formato da quattro strofe: due quartine e due terzine. I versi sono tutti
endecasillabi. Il sistema delle rime può variare: in genere, le due quartine possono avere
rima alternata (ABAB) o incrociata (ABBA); le terzine presentano una maggiore varietà.
Versi: endecasillabi.
Argomento: amoroso
 
Io son sì stanco sotto il fascio antico A
De le mie colpe e de l'usanza ria, B
prima quartina
Ch'i' temo forte di mancar la via, B
E di cader in man del mio nemico. A
Ben venne a dilivrarmi un grande amico A
fronte
Per somma e ineffabil cortesia; B
Poi volò fuor de la veduta mia, B
seconda quartina
Sì ch'a mirarlo invano m'affatico.
A

Ma la sua voce ancor qua giù rimbomba: C


O voi che travagliate, ecco 'l cammino; D
Venite a me, se 'l passo altri non serra».
prima terzina
E
sirma

Qual grazia, qual amore, o qual destino D


Mi darà penne in guisa di colomba, seconda terzina C
Ch'i' mi riposi, e levimi da terra? E

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