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Costanza ed energia (pensieri )

Per fare un vero missionario ci vuole spirito e volontà, indefettibile costanza ed equilibrio
di spirito.
Nelle opere ci vuole stabilità. Val più fare un piccolo bene e continuarlo, che
incominciare tante opere grandiose e lasciarle a metà.
La prima dote di un Missionario (ce ne vogliono poi tante altre) è l'energia, la costanza.
S. Paolo ci dice di correre in modo da raggiungere il traguardo (658). Ecco: noi corriamo
qualche giorno, massime dopo gli esercizi spirituali. Dopo la santa Comunione siamo
ferventi nelle prime ore del mattino, e poi... lungo il giorno siamo fiacchi, camminiamo a
rilento, ci stanchiamo. Costi quel che costi, bisogna riuscire! Dunque ci vuole energia e
costanza; il Paradiso non è fatto per i fiacchi, i violenti guadagnano il regno di Dio.
Ah, quell'uguaglianza di spirito! ... Essere un giorno tutto entusiasmo e un altro tutta
fiacchezza non va!
Non dico di essere testardi; ma una volta conosciuto che una cosa è di dovere andare
fino in fondo. Bisogna svincolarci da quei giorni, da quelle ore nere e procurare di essere
sempre uguali a noi stessi.
È una grande virtù il sapersi dominare, in modo da essere sempre uguali a noi stessi; in
qualsiasi contrarietà, rimanere in calma e mettersi nelle mani di Dio.
Talvolta crediamo di aver il dominio di noi; ma aspettiamo che venga una piccola
desolazione e tutto è finito.
è brutto agire per abitudine: bisogna scuoterci, ci vuole energia. I santi Missionari hanno
avuto una volontà intera.
Chi si lascia abatere dalle desolazioni e non agisce con energia non è generoso. Dobbiamo
formare delle anime eroiche !
In sostanza, ci vogliono anime generose; il Signore non favorisce la pigrizia. Nella via
della perfezione non dobbiamo trascinarci mollemente, ma adoperare il pungolo!
In montagna le strade fanno lunghi giri; sono più agevoli, ma allungano il cammino. Se
uno invece taglia dritto, è vero che farà fatica, ma raggiungerà la vetta in più breve
tempo. Così nella via della perfezione: fa d'uopo non lasciarci intorpidire, ma scuoterci e
tirar dritto con energia.
Ricorderete la fiaba di Esopo della tartaruga e della lepre. E la morale è questa: "Le gare si
vincono con lavoro costante".
Uno che voglia farsi santo, ha solo bisogno di corrispondere alle grazie giorno per
giorno, ora per ora ; essere fedele dal mattino alla sera, e non cedere alle malinconie o ai
capricci. Il Signore ricambia con generosità centuplicata la nostra generosità.
Non vivere sempre incerti tra il Signore e le altre cose. Certe cose non sono cattive, ma
disturbano. Il Signore vuole generosità.
Non limitiamoci in nulla, non mettiamo riserve. Se noi mettiamo riserve, le metterà anche
il Signore.
Se si avesse un po'di energia, di energia spirituale! È perché non ti scuoti che non riesci a
fare meditazione; è perché non ti scuoti, che nella Visita al SS. Sacramento hai sempre la
testa per aria; è perché non ti scuoti, che vai alla Comunione così, tanto per andarvi...
Non vi è infelicità più grande che vivere rilassati in comunità. L'energia è il dono che il
Signore dà a chi lo ama.
Quindi, in corrispondenza al nostro amore, il Signore ci darà l’energia per amarlo atraverso
le opere.

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