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Quaestio 15, Le Idee

A1.
Utrum idee sint
Si! Nella mente divina ci sono le idee.
Idea è il termine greco per il latino forma, quindi, idee sono le forme delle cose, esistenti
fuori delle cose stesse.
Ora, la forma di una cosa, fuori di essa, può servire a due scopi:
-è la causa esemplare di quella cosa.
-o è il principio conoscitivo di quella cosa (come la forma della cosa che in-forma la
nostra intelligenza)
Dio ha tutte e due le idee.
Nelle cose che non sono prodotte casualmente, la forma deve essere il fine della loro
produzione.
-l’agente deve avere la rappresentazione della forma in vista di cui agisce, e questo avviene
in due modi:
-preesistendo nel suo essere fisico (il fuoco genera il fuoco, l’uomo genera l’uomo).
-preesistendo nel suo essere intelligibile (come l’imagine della casa nella mente del
architetto). Questa forma può chiamarsi idea della casa.
-Poichè il mondo è stato creato da Dio, deve esserci nella mente divina una forma a
immagine della quale sia stato creato. In questo consiste l’idea.

A2.
Utrum sint plures ideae
È necessario porre in Dio più idee.
-in ogni effetto l’ultimo fine viene direttamente predisposto dall’agente principale.
-il bene dell’ordine cosmico è la cosa migliore esistente nell’universo.
-Dunque, l’ordine dell’universo è direttamente voluto da Dio.
-Perciò, Dio deve avere in se stesso, necessariamente, l’idea dell’ordine dell’universo.
-Ma non è possibile avere l’idea di un tutto, se non si hanno le idee delle varie parti che lo
costituiscono.
-Così, è necessario che nella mente divina ci siano le idee proprie di tutte le cose.
Ciò non ripugna alla divina semplicità:
-l’idea di un opera si trova nella mente dell’agente come ciò che è intelletto (inteso), non
come la specie mediante la quale è intelletto (quella forma che attualiza l’intelletto).
-Non va contro la semplicità divina che intenda molte cose; ciò accaderebbe se l’intelletto
divino fosse attuato da molte specie.
Chiarimento:
-Dio conosce perfettamente la propria essenza: quindi, anche secondo tutti i modi in cui può
essere conosciuta.
-L’essenza di Dio può essere conosciuta in quanto partecipabile dalle creature in diversi
gradi.
-in quanto Dio conosce la sua essenza come imitabile in determinato modo da tale creatura,
conosce la sua essenza come idea propria di tale creatura.

Idea no designa l’essenza divina in quanto è essenza, ma in quanto è esemplare o ragione di


questa o di quella cosa. Ora si possono trovare tante idee quante sono le nozioni distinte di
una unica essenza.

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