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ILLUMINISMO

È un contesto storico in cui i conflitti armati (guerra dei 7 anni, successioni e americana)
cambiano rispetto al passato, sono meno distruttivi perché più organizzati.

Rivoluzione scientifica e empirismo: il sapere è utile, divulgativo, serve per cambiare


l’opinione delle persone. Il sapere inizia ad essere pubblico. I philosophes credono nella
realizzazione di un mondo migliore perché vedono intorno a loro una cultura che si nutriva di
un conformismo bigotto, fede nell’irrazionalità, monarchia per diritto divino. Costante
dell’illuminismo europeo: atteggiamento critico e riformatore della realtà sociale, politica ed
economica da realizzare con la ragione. È il periodo della fiducia della ragione. Negli
illuministi prevale l’orientamento riformatore, non rivoluzionario, però pubblicizzano
l’esigenza del cambiamento che porterà alla rivoluzione. La loro tendenza al cambiamento
urta contro un sistema che non intende cambiare à è necessario l’abbattimento dal basso
con la rivoluzione. Ovunque in Europa c’è il riferimento alle tenebre dell’ignoranza squarciate
dal faro della ragione.

Essenza dell’illuminismo: SAPERE AUDE = abbi il coraggio di sapere

Kant: l’illuminismo è l’uscita dell’uomo da uno stato di inferiorità di cui è causa. Lo stato di
minorità implica la dipendenza da qualcun altro e è dovuto dal non uso della ragione.
L’illuminismo è la conquista della propria indipendenza con la ragione ed è un atto di
coraggio perché è più comodo avere un tutore che ci guida. Bisogna abbandonare i punti di
riferimento.

La ragione è:

● § NORMATIVA: non cerca di distruggere ma trovare dei criteri di giudizio


● § EMPIRICA e ANALITICA à punto di riferimento: Locke, primo a mettere in
evidenza che l’uomo deve abbandonare gli oscuri sentieri della metafisica e
concentrarsi su ciò che è empirico e deriva dall’esperienza à la ragione deve basarsi
sull’esperienza e rifiuta di ragionare sui massimi sistemi dell’universo
● § CRITICA: la portata della ragione non è infinita, analizzando se stessa
autodenuncia i suoi limiti

Altre caratteristiche del movimento sono l’impostazione ANTITRADIZIONALISTA e


ANTIDOGMATICA: critica nei confronti del passato e dell’ipse dixit e il RIFIUTO DEL
TRASCENDENTE.

È una forma di pensiero eminentemente razionalista. Razionalista non nel senso cartesiano,
ma nel senso che crede in se stessa e indaga su di se.

Un altro maestro dell’illuminismo è Bacone: sapere è potere= utilitarismo del sapere.


Newton, più di Galilei e Bacone difende il metodo della scienza. Motto: io non fingo ipotesi
(ipotesis non fingo). Non immagino ipotesi, ma devo formularle dall’osservazione. Gli ill.
applicano questo principio alla società es. monarchia per diritto divino.
Si organizza una discussione intorno ai diritti sulle radici del giusnaturalismo e del
contrattualismo. La diffusione dell’idea di un diritto universale che vale per tutti gli uomini
indistintamente arriva fino a noi. Tra i diritti:

● libertà da un potere tirannico


● uguaglianza giuridica, risultato più duraturo degli illuministi
● uguaglianza politica, condivisa da alcuni illuministi (R.) perché non tutti condividono il
suff. Univers.
● uguaglianza sociale o sostanziale o economica, condivisa ancora meno

RELIGIONE

Deismo: fede di un Dio, non delle religioni teiste o positive (istituzionalizzate, con libri sacri,
sacerdoti e riti). L’uomo crede naturalmente in Dio e in alcuni precetti come la solidarietà tra
gli uomini. Se esiste un universo esiste un architetto dell’universo. Il deismo può permettere
una tolleranza religiosa perché non ci sono dei dogmi, quindi unisce le diverse culture e
questa è una risposta alle persecuzioni religiose che sono irrazionali perché la confessione
non si può imporre. Prima della restaurazione i sovrani illuminati erano d’accordo con la
laicizzazione.

PLURALISMO CULTURALE

I philosophes cercano di incidere e indirizzare l’opinione pubblica con i panflet, i quotidiani, i


salotti. Non si scrive in latino. La figura dell’intellettuale cambia: l’intellettuale non si dedica a
un ambito, ma i suoi interessi spaziano alla chimica, alla filosofia, all’economia e quindi ha
bisogno di una lingua più flessibile= lingue nazionali (soprattutto il francese). I nuovi
strumenti si rivolgono a un pubblico più ampio, la borghesia colta che è in grado di formarsi
un’opinione a riguardo à non esistono delle verità assolute à relativismo. Nella tradizione
cristiana ci sono i 10 comandamenti per distinguere bene e male. Ora ci sono diverse
concezioni di morale. Per i conservatori il pluralismo delle opinioni è un elemento di
disgregamento, mentre per i philosophes è un punto di forza.

CONCEZIONE DELLA STORIA

Hanno 2 cose in cui credono: ragione e nel progresso. Credono nel fatto che il mondo
migliorerà e si realizzerà più facilmente con l’uso della ragione à Ottimismo. Però c’era la
consapevolezza (Rousseau) che la storia è un percorso umano che può sbagliare.
Implicitamente credono in una concezione lineare del tempo, che è quella del
cristianesimo (creazione-redenzione-giudizio universale), al contrario di quella ciclica di altre
culture es. greca. La differenza con il cristianesimo è che il protagonista della storia non è
Dio ma l’uomo, la vita è un progresso scientifico continuo e non c’è una fine del mondo. Il
progresso è stato bloccato quando il sapere aude è stato dimenticato. Anche nel passato
comunque la ragione era coltivata (Socrate), ma ci sono state delle epoche in cui è prevalsa
l’ignoranza. La storia ci testimonia periodi di decadenza e progresso e questo dipende da
sue scelte. Può redimersi dai suoi errori con l’uso di ragione.

Dimensione naturale: giusnaturalismo: l’uomo è libero e uguale ma non è vero, quindi ci


sono stati elementi negativi à ritorno alla natura come modo più proprio di essere
dell’uomo. è stata corrotta e deturpata da una struttura religiosa, sociale e politica. Si radica
l’idea che la società contemporanea era sostanzialmente sbagliata.

ENCICLOPEDIE

È una pubblicistica nuova. L’enciclopedia riassume lo scibile come è concepito in un


contesto storico. Nasce da un progetto di trascrizione della Enciclopedia inglese di piccola
portata. Viene affidato a Diderot e D’alamebert che creano un dizionario ragionato delle
scienze e delle altre. Ricatalogano il sapere con una ragione critica, con i criteri
dell’illuminismo. Nell’introduzione: l’opera non può essere finita da 2 persone, ma servono
collaboratori à Volterre, Rousseau (studioso dell’arte e musica). La pubblicazione inizia nel
1751, ma ha vicenda travagliata. I 17 volumi non escono tutti insieme. All’inizio c’erano più di
100 collaboratori che redigono le diverse parti e quando escono i primi fascicoli ha un
grande successo, anche se avevano un costo à l’enciclopedia poteva essere pagata con
abbonamenti, $ dilazionati nel tempo. Man mano nascono le ostilità nei confronti
dell’enciclopedia della chiesa (anti tradizionalismo e deismo), rappresentanti del potere e
aristocratici (i philo. ce l’avevano con le prepotenze e l’arroganza dei nobili). Gli ultimi volumi
saranno editi solo da Diderot. Nonostante le censure riescono (anche con delle pubblicazioni
clandestine), grazie all’appoggio di persone influenti che finanziano l’opera. Molti vedono
nell’enciclopedia come un progetto da difendere.

Le alterne vicende ci raccontano la storia e la reazione delle idee dell’illuminismo.

Quali sono gli elementi rivoluzionari?

● le figure che partecipano


● Importanza al sapere scientifico rispetto al filosofico-teologico
● Importanza alla tecnica
● Le spiegazioni non sono dogmi, o definizioni assolute. Il lettore è spinto a un
atteggiamento critico e a elaborare un’opinione. La classe dirigente conservatrice
cerca di frenare gli stimoli al cambiamento, di cui lo spirito critico è la max.
espressione

ROUSSEAU
Descrizione di Poli Tetein: uomo strano, originale, superiore, viveva nei suoi sogni e manie.
Alla fine divenne pazzo e morì sull’olimpo che si era costruito. Anche lui stesso si sentiva
diverso dagli altri perché “ha sempre avuto il coraggio di esprimere le sue idee” à manie di
persecuzione. Nasce nel 1712 a Ginevra, patria del calvinismo, quando c’era un governo
repubblicano autogestito perché il potere nasceva dal basso à influenza il suo pensiero
politico àRousseau è il padre del pensiero DEMOCRATICO. Orfano di madre, che muore di
parto. Trascorse alcuni anni di tranquillità presso la nobildonna Françoise-Louise de Warens;
quindi, dopo alcuni vagabondaggi tra la Francia e la Svizzera, si trasferì a Parigi. Nello
stesso periodo, concluso il rapporto con la nobildonna che aveva trovato un altro favorito,
iniziò la sua relazione con Marie-Thérèse Levasseur, una donna di umili origini che gli dà 5
figli, senza mai sposarsi à critica:
● marito indegno perché vuol dire esporre la donna come concubina agli occhi della
gente
● padre irresponsabile: pur potendo mantenerli, li abbandona in un orfanotrofio. Lui
risponde: in ossequio al pensiero di Platone che nella Repubblica teorizza
un’educazione pubblica in cui i figli vengono subito tolti alla famiglia. La cosa
particolare è che è il fondatore della scienza della pedagogia, a cui ha dedicato un
libro, l’Emilio.
1749: partecipa al bando (concorso sulla stesura di un testo su un tema proposto)
dell’accademia di Digione. Era un modo per farsi notare. Proponeva di esprimere
opinione come lo sviluppo delle sulle scienze e sulle arti abbiano contribuito al
progresso. Vince
1755: 2° bando sull’origine della disuguaglianza tra gli uomini. Questo è uno scritto molto
più interessante rispetto al primo, anche se non vince. Qui parla dello stato di natura
e dell’origine dei mali.
1762: pubblicazione dell’Emilio e Contratto sociale (libro di filosofia politica). In realtà
appartengono a una trilogia. Il terzo libro è l’Eloisa. Tutti parlano di come riportare l’uomo
allo stato di natura originario. Dopo queste pubblicazioni la sua casa in Svizzera venne
presa a sassate. Soggiorna in Inghilterra e comincia a dare segni di un forte tormento
psicologico.
Torna in Francia, dove muore nel 1778. Durante il periodo della repubblica francese si
decide di traslare la sua salma nel pantheon di Parigi à riconoscimento come padre.

Il rapporto di Rousseau con l’illuminismo è controverso. Molti philosophes (Voltaire= padre


infame, amico snaturato) dubitano della sua appartenenza al movimento, anche se ci
sono molti aspetti che lo collegano e che si sono evidenziate solo dopo.

differenze Vede la storia come un regresso

Accanto alla ragione esalta il sentimento

analogie Uso di ragione

Vive nei suoi sogni di un mondo migliore

Atteggiamento critico nei confronti della società à critica il progresso perché


ha portato alla società odierna ingiusta e infelice. Mentre i philosophes
considerano il progresso come un dogma, lui, più critico degli altri, lo mette in
discussione.

Es. nel 1° bando cambia il titolo: se le scienze e le arti hanno portato al progresso. Le
scienze e le arti peggiorano la vita dell’uomo:

a) Le scienze sono nate dai vizi dell’uomo, che ha dovuto cominciare a fare i calcoli per
contare i guadagni, a guardare le stelle per fare delle profezie.
b) Le arti hanno contribuito a degenerare l’uomo perché sono delle finzioni (Platone:
arte=immagine di immagine) che portano l’uomo ad essere ciò che non è, a costruirsi
un’immagine diversa da come è in natura. Ha alimentato la falsità e l’ipocrisia.

Queste argomentazioni hanno creato una reazione di stupore e incredulità perché tutti
credevano che le scienze e le arti sono positive. I philosophes: questo è pazzo, le arti hanno
fatto uscire l’uomo dalla condizione bestiale. Nel 1° bando l’infelicità dell’uomo si trova nelle
scienze e arti. Con il confronto con gli altri rivede le sue posizioni e matura le sue idee.

La pedagogia
R. è molto innovativo nella filosofia dell’educazione. Quando si educa un individuo si ha una
visione dei fini dell’uomo. La naturalità dell’atto di generazione delle cose produce qualcosa
di buono e integro, guastato dall’uomo. Attraverso l’educazione si può fare qualcosa perché
l’educazione plasma, ripristinando la natura più propria dell’uomo. In tal senso la
funzione del maestro e dei contenuti trasmessi cambia rispetto al passato.
(L’istruzione=trasmissione del sapere, e formazione= costruzione dell’individuo).

L’istruzione deve passare dall’esperienza. Emilio è un orfano educato da un maestro in


campagna fino a che diventa grandeà deve crescere in un luogo più lontano dalla società
corrotta. Emilio prima fa esperienza e poi apprende. Prima impara attraverso i sensi ed è la
prima attività che si sviluppa perché c’è una curiosità naturale in noi e non si può farlo subito
ragionare, perché non è in grado (il fanciullo che legge non legge davvero, ma non le
capisce e non gli servono a nulla). Le risposte vanno date dopo le domande (non impari la
scienza, la scopri, altrimenti non ragionerà più e diventerà zimbello dell’opinione altrui à
molto illuminista). Anzi dopo la domanda non si deve dare subito la risposta, ma si deve
aspettare qualche giorno perché il bambino si interroghi da solo. Nelle fasi successive la
ragione si sviluppa e il maestro deve sviluppare anche il sentimento. Attraverso l’esperienza
dell’amore deve riuscire a equilibrare questa passione dirompente con la ragione.
Il ruolo del maestro non può essere impositivo (positivo) ma negativo quando non si impone
ma aiuta E. a svolgere il suo percorso. Si deve permettere alla natura di venir fuori, senza
imporre l’artificiosità (ha spirito riflessivo, non inquisitorio).
A Emilio vengono inseganti dei mestieri, la tecne (arte di costruire).
Si parla dell’esperienza del gioco come situazione di apprendimento.
Il rapporto tra Emilio e maestro 1:1 è improponibile ma ha suggerito molte innovazioni.
Nella scuola moderna prevale questo à idea di dividere in cicli scolastici per seguire l’età di
sviluppo dell’individuo nell’apprendimento. Scuole Montessori (dell’infanzia): manipolazione
di oggetti per sviluppare il pensiero.
Nell’Emilio c’è un piccolo saggio sulla religione con la scusa della confessione di un prete.
L’esperienza religiosa viene naturalmente a Emilio, non viene imposta e il colloquio con il
prete è un momento di riflessione. 2 verità di fede:
1. esistenza di Dio (il mondo deve avere un architetto e una causa prima)
2. immortalità dell’anima (ci rendiamo conto di non essere solo corpo perché
abbiamo percezione del senso estetico, della bellezza).
Questi 2 principi non vengono pensati, ma percepiti (non ci si arriva con la ragione à non è
un deista): l’uomo si rende conto di poter sentire la bellezza e l’armonia che ci fa percepire
l’esistenza di Dio e dell’anima. Attraverso l’esperienza della bellezza l’uomo si affaccia verso
un mondo trascendente à rimando a Platone: l’anima tende al bello. La religione è positiva
(non istituzionalizzata). In realtà nel contratto sociale parla di una religione civile, fatta di culti
che possano accomunare i cittadini del nuovo contratto sociale perché la religione con riti
collettivi deve sviluppare le virtù civili di fratellanza e solidarietà, imp. per la sopravvivenza
della società. Il culto è imposto, ma riguarda pratiche comportamentali esteriori, ma poi
ognuno ha una sua fede interiore à imposizione e tolleranza.

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