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Un dipinto del 15° secolo è la testimonianza di un rapporto sociale, mediante un contratto legale.

I dipinti erano progettati a uso del cliente-> Il Quattrocento fu un periodo di pittura su commissione.
L'uso primario del dipinto era quello di essere osservato.
Il committente era un ricco signore o una corporazione, che muovevano l'economia. Potevano scrivere una
lettera senza andare dal notaio.
Nel 1457 Filippo Lippi dipinse per Giovanni Di Cosimo de Medici, un trittico destinato in dono al re Alfonso V
di Napoli, una piccola mossa nel quadro della diplomazia medicea.
Il contratto contiene i tre temi principali di questi tipi di accordo:
1. Specifica ciò che il pittore deve dipingere, in questo caso con l'impegno a eseguire il lavoro
sulla base di un disegno concordato.
2. E' esplicito per quanto riguarda i modi e i tempi di pagamento da parte del cliente e i termini
entro i quali il pittore deve effettuare la consegna
3. 3)Insiste sul fatto che il pittore debba usare colori di buona qualità, specialmente l'oro e
l'azzurro oltremare. La quantità di dettagli e la loro precisione variavano da contratto a
contratto.
 
Un dipinto veniva pagato in base a questi due elementi: materia e abilità, come fece Giovanni
D'Agnolo de Bardi quando pagò il Botticelli per una pala d'altare destinato alla cappella di famiglia in
Santo Spirito.

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