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Università per Stranieri di Perugia - Prof.

Valentina Giunti

INDICATIVO E CONGIUNTIVO
INDICATIVO > realtà di fatto
CONGIUNTIVO > commento in cui prevale la soggettività del parlante
L'indicativo sottolinea il senso oggettivo dell'affermazione del parlante.
Il congiuntivo sottolinea il senso di soggettività, incertezza, dubbio del parlante.
Nel congiuntivo prevale un “forse” mentre nell'indicativo affiora un "certo".
Penso che hai ragione / Penso che tu abbia ragione
Si capisce che sono / siano soddisfatti
E' evidente che sono / siano preoccupati

La presenza del congiuntivo caratterizza la lingua “alta” formale e di uso sorvegliato, ma è


presente anche nelle varietà più colloquiali o familiari, senza necessariamente dare a queste un
senso di ricercatezza eccessiva.
La sostituzione del congiuntivo (dove la norma lo prescrive) con l’indicativo caratterizza la lingua
come informale, orale, a volte anche poco colta, familiare, giovanile.
Sono contenta che tu venga / vieni presto
È l'unica speranza che gli sia/ è rimasta
Che tu sia/ sei in gamba, si sa
È lo studente più bravo che mi sia / è capitato in questi ultimi tempi
Era felice come uno che avesse / aveva fatto tredici al totocalcio
Sono rari gli amici di cui ci si possa / può fidare

Il congiuntivo si trova spesso in dipendenti completive (introdotte dal connettivo che) dopo verbi,
nomi, aggettivi che abbiano un significato di soggettività / volontà.
Si trova anche in dipendenti diverse da quelle introdotte da che: in questo caso l’uso del
congiuntivo non è determinato dalla presenza di un elemento semantico nella reggente (penso, ho
la speranza, è impossibile) ma è richiesto dal tipo di dipendente e dal connnettivo che la
introduce.
Il congiuntivo si trova per lo più in proposizioni dipendenti. Quando si trova in proposizioni
indipendenti, è facile risalire ad una reggente sottintesa.

COMPLETIVE ALTRE DIPENDENTI


Università per Stranieri di Perugia - Prof. Valentina Giunti

D I P E N D E da CHE dopo DIPENDE da CONGIUNZIONI/LOCUZIONI con


VERBI/NOMI/AGGETTIVI che esprimono: valore:
FINALE
VOLONTÀ, DESIDERIO, TIMORE, SPERANZA, AUGURIO, CONCESSIVO
ATTESA, NECESSITÀ, PIACERE, DISPIACERE, CONDIZIONALE
SORPRESA, VERGOGNA, STATI D’ANIMO, OPINIONE, COMPARATIVO IPOTETICO
DUBBIO, INCERTEZZA, POSSIBILITÀ, PROBABILITÀ …
ECCETTUATIVO
TEMPORALE
CONSECUTIVO
CAUSALE NEGATIVO
INTERROGATIVO INDIRETTO

INDIPENDENTI in cui si esprime


DUBBIO
AUGURIO, DESIDERIO O RIMPIANTO
ESORTAZIONE
CONSENSO E AMMISSIONE

Solo dopo i verbi di opinione l’opzione congiuntivo / indicativo è una scelta semantica:
maggiore grado di certezza (indicativo), maggiore grado di dubbio (congiuntivo).
In un tipo di lingua sorvegliata e consapevole, c'è differenza tra:
Penso che Giulio abbia ragione (opinione presentata come tale)
Penso che Giulio ha ragione (opinione espressa con fermezza)
Dopo i verbi di volontà l'uso dell'indicativo corrisponde a un registro linguistico basso, senza
comportare alcuna variazione semantica; le due frasi sono di italiano parlato
informale/popolare:
Voglio che Giulio mi presta la macchina
Spero che vieni presto
Anche dopo i verbi di opinione si può trovare l'indicativo in un registro linguistico informale; ma
la scelta stilistica credo/penso che viene è meno informale rispetto a: aspetto/voglio che viene.

Dopo questi verbi usare l’indicativo o il congiuntivo porta un cambiamento di senso dell’espressione:
PENSARE
A che cosa pensi? Penso che Luigi, a quest’ora, sarà già atterrato a Milano; ora lo chiamo!
Io penso che sia una follia avere un comportamento così irresponsabile nei confronti dell’ambiente.
SOSTENERE
Mia madre sostiene che i giovani d’oggi siano tanto diversi da quelli della sua generazione.
I dati sostengono che da 60 anni il prodotto mondiale lordo è sempre in aumento.
DIRE
Si dice che è stato lui (lo raccontano)
Si dice che sia stato lui (si crede)

INVERSIONE (CONGIUNTIVO PRAGMATICO):


È evidente che siete stanchi > Che siate stanchi è evidente
Che abbiate capito, si vede bene
Che sia stanco, gli si legge in faccia
Che fosse in malafede, lo si capiva subito

DOPO: COME, QUANTO, IN CHE MODO


So che è difficile risolvere un simile problema >
So come /quanto/in che modo sia difficile risolvere un simile problema

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