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1 I Celti
e i popoli italici
I Celti arrivano in Europa
1 Le testimonianze archeologiche ci dicono
con la Prima migrazione che la loro organizzazione rimase immobi-
indoeuropea le per circa milletrecento anni, poi crebbe
L’insieme delle tribù che abitavano la mag- improvvisamente a partire dall’VIII-VII
gior parte dell’Europa formava il popolo secolo a.C., quando essi entrarono in con-
dei Celti, che furono poi chiamati Galli tatto con i Greci, che li incontravano ormai
dai Romani. La loro lingua faceva parte del stabilmente nelle loro colonie, soprattutto
gruppo indoeuropeo. in quella di Marsiglia, in Francia.
Intorno al 2000 a.C., durante la Prima I Celti erano nomadi, ma, oltre che alleva-
migrazione, essi si erano trasferiti dalla tori, erano anche contadini. Durante le
Russia alle rive del Danubio (dove il fiume migrazioni, infatti, individuavano una zo-
attraversa le attuali Austria e Ungheria). na favorevole, vi si trattenevano venti o
Poi da quella zona si erano diffusi fino trent’anni e vi ricavavano terreni coltivabi-
all’Inghilterra e alla Spagna, popolando li bruciando ampi tratti di foresta che, per
tutta l’Europa occidentale. Conoscerli è qualche tempo, le ceneri rendevano fertili.
quindi fondamentale per ricostruire la for- In quelle zone costruivano città fortifica-
mazione dei popoli europei moderni. te che servivano sia da centri di mercato,
Di un altro popolo europeo, i Germani, sia da sedi di botteghe e officine.
studierai a fondo costumi e caratteristiche I loro prigionieri di guerra diventavano
nel MODULO 6. schiavi, e a essi venivano affidati i lavori
pesanti. Gli artigiani, invece, divennero
1 presto famosi anche fra i Greci (e, contem-
poraneamente, fra i Romani) per la loro
abilità di fabbri e di falegnami.
La religione celtica
Presso il popolo celtico la massima cioè poeti e narratori delle leggende La grande saggezza dei drùidi si ac-
autorità non era rappresentata dai re tribali umane e divine; altri ancora in- compagnava a una totale indifferen-
delle tribù, ma dalla potentissima con- dovini. I drùidi delle singole tribù eleg- za per la vita umana. Prima di ogni
gregazione dei drùidi, i sacerdoti, il gevano drùido di tutto il popolo cel- guerra (e le guerre erano frequentis-
cui nome significa “saggi” o, più pre- tico uno dei loro la cui autorevolezza sime) essi ordinavano il compimento
cisamente, “coloro che sanno, per- era ritenuta superiore a quella di qua- di terribili sacrifici: si cominciava
ché hanno visto” (dalla radice in- lunque altro essere umano. con gli animali, si proseguiva con gli
doeuropea uìd-, divenuta ved [ere] nel- schiavi, poi con i ladri e gli assassini,
la nostra lingua). Essi avevano il ma, se il pericolo aumentava, si arri-
compito di mantenere i rapporti con Sulla porta di un tempio celtico si notano vava fino ai guerrieri migliori.
i numerosi dèi della loro religione po- i teschi dei prigionieri nemici sacrificati: il Questi omicidi, a quanto possiamo
guerriero che attraversava la porta assumeva
liteista e avevano un tale potere che, la forza del loro spirito e aveva capire, si basavano su due credenze:
senza il loro permesso, i re non po- la certezza che gli dèi erano dalla sua parte. • quando si entrava in guerra, per
tevano neppure prendere la parola. assicurarsi la vittoria e la vita, biso-
Per diventare un drùido occorrevano gnava offrire un numero di vittime
venti anni di studio intenso: bisogna- più o meno uguale alle proprie pre-
va imparare a memoria migliaia e mi- vedibili perdite (in pratica un guerrie-
gliaia di formule magiche, avere atti- ro offriva in sacrificio uno schiavo o
tudine per l’osservazione delle stelle un altro uomo qualsiasi in cambio
e dei fenomeni della natura, per la della propria sopravvivenza);
medicina, per la religione e per la me- • gli indovini pretendevano di legge-
ditazione sulla vita e sulla morte. Alla re la volontà degli dèi nel sangue che
fine del tirocinio, alcuni diventavano scorreva: di qui la necessità di sgoz-
drùidi veri e propri, cioè mediatori zare esseri umani in continuazione
tra i re e gli dèi e loro consiglieri poli- per tenersi costantemente al corren-
tici e militari; altri diventavano bardi, te delle decisioni divine.
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L’Italia è un mosaico
4 Fra questi, i villaggi situati sulla catena del-
di popoli di origine orientale le Alpi e nel Lazio, sulle rive dei laghi di
e di origine indoeuropea Bolsena e Bracciano, erano montati su pa-
Dell’Europa fa parte anche l’Italia, che era lafitte. Nelle Prealpi, in Valcamonica, vive-
popolata fino dall’Età Paleolitica. va invece in luoghi asciutti e sopraelevati il
Tra il IV e il II millennio a.C. – con molto popolo dei Camuni, che ci ha lasciato una
I CAMUNI.
ritardo rispetto ai popoli del Vicino Oriente straordinaria testimonianza del suo passaggio
Sei tipologie di graffiti – i popoli italici erano entrati nell’Età Neo- dallo stadio paleolitico a quello neolitico in
(o incisioni). Leggendoli litica, scoprendo prima l’agricoltura, poi la 170 000 incisioni rupestri.
in verticale puoi seguire
la loro evoluzione lavorazione dei metalli, e avevano fondato Poi vi erano i villaggi della Pianura Pada-
nel tempo. centinaia di villaggi. na, chiamati oggi terramare, cioè “terre
grasse”, perché i loro resti, ricchi di materie
aratri carri villaggi uomini cervi armi organiche, hanno formato dei tumuli costi-
tuiti da terreno fertilissimo.
5000 Le coste adriatiche erano popolate da agri-
a.C.
coltori che, attraverso il passo del Brennero,
commerciavano ambra, stagno e argento con
3800 i Celti del Mar Baltico; nel Meridione i Lu-
a.C.
cani diedero luogo a una cultura raffinata.
In Sardegna, infine, una società di guerrie-
2200 ri, navigatori e contadini ci ha lasciato circa
a.C. 7000 nuraghi, torri di diverse dimensioni
costruite a scopo di difesa, e centinaia di
2000 bronzetti di squisita fattura che testimonia-
a.C. no le multiformi attività delle popolazioni
che abitarono l’isola.
LE FESSURE
LANCIASASSI IL LUOGO DELLE DECISIONI
Nella fortezza Questa capanna è la più antica UNA FARETRA
di Barumini, come poi e la più ampia di tutto il villaggio. PIENA DI FRECCE
nei castelli medioevali, Qui si riunivano i capifamiglia Un’arciere: l’arco era
c’era un sistema per discutere i problemi l’arma più usata nell’era
di caditoie, cioè di della comunità e decidere il da farsi. dei nuraghi, insieme
aperture praticate nei a spade, pugnali e
parapetti delle mura per accette. Le punte delle
lanciare armi e frecce CAPANNE “MODULARI” frecce erano sempre in
contro gli assalitori. Quando la famiglia patriarcale si allargava, i bronzo. Il copricapo
nuraghi venivano modificati e allargati per con le corna di toro era
accogliere i nuovi venuti. tipico del re pastore.
In sintesi
1 I Celti (Galli per i Romani) intorno al 2000 a.C. occu- 3 I Celti indossano giubbe e calzoni (le brache) e nell’in-
pano tutta l’Europa occidentale. La loro lingua fa parte del sieme il loro vestiario ricorda quello dei Persiani che hanno
gruppo indoeuropeo. Sono nomadi allevatori, ma anche la loro stessa origine indoeuropea. La società celtica è
contadini; costruiscono città fortificate che diventano una società guerriera, comandata in guerra da un re sot-
centri di mercato, botteghe e officine. I prigionieri di guer- toposto all’autorità della casta sacerdotale dei drùidi.
ra vengono resi schiavi. I loro artigiani sono abili fabbri e
4 L’Italia è abitata fino dall’Età Paleolitica. Tra il IV e il II
falegnami, famosi anche tra Greci e Romani.
millennio a.C. i popoli italici entrano nell’Età Neolitica e
2 Dall’VIII sec. a.C. in poi i Celti commerciano con Fe- fondano centinaia di villaggi. Quelli situati lungo le Alpi e nel
nici e Greci. Esportano argento, stagno, ambra, cereali, Lazio sono montati su palafitte. Quelli della Pianura Pada-
carni e pesci essiccati. Importano soprattutto vino perché na sono detti terramare, ossia “terre grasse”. Tra i popoli
sanno produrre la birra che chiamano “cervogia”. Il loro in- che hanno lasciato le maggiori testimonianze vi sono i Ca-
contro con i Greci diffonde nell’Europa celtica la scrittura muni della Valcamonica, i Lucani e il popolo guerriero che in
alfabetica. Sardegna ha eretto circa 7000 torri di difesa, i nuraghi.
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Pagine operative
1 Indica con una crocetta se le seguenti af- 1. Il personaggio della figura 1 che cosa impu-
fermazioni sono vere (V) o false (F). gna? (Nel rispondere, tieni conto che la statuet-
ta ha subìto un danno.)
I Celti popolarono tutta l’Europa
occidentale. ............................................................................
V F
I re celti venivano chiamati drùidi. V F
La società celtica non aveva schiavi. V F 2. Il personaggio della figura 2 che cosa tiene
Prima di ogni guerra i sacerdoti nelle mani?
ordinavano sacrifici umani. V F ............................................................................
I Celti erano nomadi, ma anche
contadini. V F
3. In base alle risposte che hai dato, che tipo di
I fabbri e i falegnami celti erano famosi società pensi che fosse quella degli antichi abi-
fra i Greci e i Romani per la loro abilità. V F tanti della Sardegna?
............................................................................
2 Collega ciascun tipo di insediamento al-
l’area geografica corrispondente. ............................................................................
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