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Modulo 4 IMP.

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1 I Celti
e i popoli italici
I Celti arrivano in Europa
1 Le testimonianze archeologiche ci dicono
con la Prima migrazione che la loro organizzazione rimase immobi-
indoeuropea le per circa milletrecento anni, poi crebbe
L’insieme delle tribù che abitavano la mag- improvvisamente a partire dall’VIII-VII
gior parte dell’Europa formava il popolo secolo a.C., quando essi entrarono in con-
dei Celti, che furono poi chiamati Galli tatto con i Greci, che li incontravano ormai
dai Romani. La loro lingua faceva parte del stabilmente nelle loro colonie, soprattutto
gruppo indoeuropeo. in quella di Marsiglia, in Francia.
Intorno al 2000 a.C., durante la Prima I Celti erano nomadi, ma, oltre che alleva-
migrazione, essi si erano trasferiti dalla tori, erano anche contadini. Durante le
Russia alle rive del Danubio (dove il fiume migrazioni, infatti, individuavano una zo-
attraversa le attuali Austria e Ungheria). na favorevole, vi si trattenevano venti o
Poi da quella zona si erano diffusi fino trent’anni e vi ricavavano terreni coltivabi-
all’Inghilterra e alla Spagna, popolando li bruciando ampi tratti di foresta che, per
tutta l’Europa occidentale. Conoscerli è qualche tempo, le ceneri rendevano fertili.
quindi fondamentale per ricostruire la for- In quelle zone costruivano città fortifica-
mazione dei popoli europei moderni. te che servivano sia da centri di mercato,
Di un altro popolo europeo, i Germani, sia da sedi di botteghe e officine.
studierai a fondo costumi e caratteristiche I loro prigionieri di guerra diventavano
nel MODULO 6. schiavi, e a essi venivano affidati i lavori
pesanti. Gli artigiani, invece, divennero
1 presto famosi anche fra i Greci (e, contem-
poraneamente, fra i Romani) per la loro
abilità di fabbri e di falegnami.

2 I commerci con Greci e Fenici


danno impulso all’economia
e alla cultura
Dall’VIII secolo a.C. in poi i Celti comin-
ciarono a commerciare regolarmente con
i Fenici e con i Greci.
Esportavano argento, stagno e ambra,
materie prime ritenute preziosissime dagli
antichi, e inoltre cereali, carni e pesci es-
siccati e salati.
CARRI E “CUSCINETTI A SFERE”. 2 Importavano soprattutto vino (la specialità
I Celti costruivano carri 1 molto efficienti dei Greci) poiché nei loro territori produce-
per il trasporto di merci.
Un particolare tecnologico d’avanguardia
vano soltanto una qualità di birra chiamata
era costituito dal mozzo delle ruote 2 , “cervogia”. Non importavano olio perché
in cui una serie di bastoncini cilindrici preferivano condire i cibi con il burro.
di legno attenuava l’attrito con l’asse
del carro. Erano gli antenati degli attuali L’incontro con i Greci ebbe anche un gran-
“cuscinetti a sfere”. de valore culturale, perché diffuse nell’Eu-
ropa celtica la scrittura alfabetica.
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3 I Celti vestono come i Persiani, 1 2


sono guerrieri ma obbediscono
ai drùidi più che ai loro re
I Celti vestivano diversamente dai
Greci. Indossavano giubbe lun-
ghe, calzoni attillati, che chiamava-
no brache, e calzari dalla punta in su.
Forse ricorderai che questo era anche il
tipico costume persiano di tutti i giorni. E
ciò non deve stupirti perché, come sai già,
sebbene insediati in luoghi lontanissimi tra
loro, sia Celti che Persiani aveva-
no una comune origine indoeu-
ropea.
La società celtica era una società
guerriera, caratterizzata da forti
rivalità fra le tribù e da una spiccata ten-
denza alla razzia e alla rapina.
Si recavano fino al luogo della battaglia su re, eletto dai capi delle principali famiglie. L’ABBIGLIAMENTO COME
DOCUMENTO.
carri a due cavalli, ma durante lo scontro Il re però poteva essere sostituito in qual-
I calzoni persiani 1
combattevano a piedi buttandosi disordina- siasi momento ed era sottoposto alla supe- e i calzoni celti 2 ci
tamente e di corsa contro il nemico. riore autorità della potentissima casta confermano che entrambi i
Ogni tribù era comandata in guerra da un sacerdotale dei drùidi. popoli erano indoeuropei.

storia delle mentalità

La religione celtica

Presso il popolo celtico la massima cioè poeti e narratori delle leggende La grande saggezza dei drùidi si ac-
autorità non era rappresentata dai re tribali umane e divine; altri ancora in- compagnava a una totale indifferen-
delle tribù, ma dalla potentissima con- dovini. I drùidi delle singole tribù eleg- za per la vita umana. Prima di ogni
gregazione dei drùidi, i sacerdoti, il gevano drùido di tutto il popolo cel- guerra (e le guerre erano frequentis-
cui nome significa “saggi” o, più pre- tico uno dei loro la cui autorevolezza sime) essi ordinavano il compimento
cisamente, “coloro che sanno, per- era ritenuta superiore a quella di qua- di terribili sacrifici: si cominciava
ché hanno visto” (dalla radice in- lunque altro essere umano. con gli animali, si proseguiva con gli
doeuropea uìd-, divenuta ved [ere] nel- schiavi, poi con i ladri e gli assassini,
la nostra lingua). Essi avevano il ma, se il pericolo aumentava, si arri-
compito di mantenere i rapporti con Sulla porta di un tempio celtico si notano vava fino ai guerrieri migliori.
i numerosi dèi della loro religione po- i teschi dei prigionieri nemici sacrificati: il Questi omicidi, a quanto possiamo
guerriero che attraversava la porta assumeva
liteista e avevano un tale potere che, la forza del loro spirito e aveva capire, si basavano su due credenze:
senza il loro permesso, i re non po- la certezza che gli dèi erano dalla sua parte. • quando si entrava in guerra, per
tevano neppure prendere la parola. assicurarsi la vittoria e la vita, biso-
Per diventare un drùido occorrevano gnava offrire un numero di vittime
venti anni di studio intenso: bisogna- più o meno uguale alle proprie pre-
va imparare a memoria migliaia e mi- vedibili perdite (in pratica un guerrie-
gliaia di formule magiche, avere atti- ro offriva in sacrificio uno schiavo o
tudine per l’osservazione delle stelle un altro uomo qualsiasi in cambio
e dei fenomeni della natura, per la della propria sopravvivenza);
medicina, per la religione e per la me- • gli indovini pretendevano di legge-
ditazione sulla vita e sulla morte. Alla re la volontà degli dèi nel sangue che
fine del tirocinio, alcuni diventavano scorreva: di qui la necessità di sgoz-
drùidi veri e propri, cioè mediatori zare esseri umani in continuazione
tra i re e gli dèi e loro consiglieri poli- per tenersi costantemente al corren-
tici e militari; altri diventavano bardi, te delle decisioni divine.
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146 MODULO 4 - Roma nell’età della Repubblica

L’Italia è un mosaico
4 Fra questi, i villaggi situati sulla catena del-
di popoli di origine orientale le Alpi e nel Lazio, sulle rive dei laghi di
e di origine indoeuropea Bolsena e Bracciano, erano montati su pa-
Dell’Europa fa parte anche l’Italia, che era lafitte. Nelle Prealpi, in Valcamonica, vive-
popolata fino dall’Età Paleolitica. va invece in luoghi asciutti e sopraelevati il
Tra il IV e il II millennio a.C. – con molto popolo dei Camuni, che ci ha lasciato una
I CAMUNI.
ritardo rispetto ai popoli del Vicino Oriente straordinaria testimonianza del suo passaggio
Sei tipologie di graffiti – i popoli italici erano entrati nell’Età Neo- dallo stadio paleolitico a quello neolitico in
(o incisioni). Leggendoli litica, scoprendo prima l’agricoltura, poi la 170 000 incisioni rupestri.
in verticale puoi seguire
la loro evoluzione lavorazione dei metalli, e avevano fondato Poi vi erano i villaggi della Pianura Pada-
nel tempo. centinaia di villaggi. na, chiamati oggi terramare, cioè “terre
grasse”, perché i loro resti, ricchi di materie
aratri carri villaggi uomini cervi armi organiche, hanno formato dei tumuli costi-
tuiti da terreno fertilissimo.
5000 Le coste adriatiche erano popolate da agri-
a.C.
coltori che, attraverso il passo del Brennero,
commerciavano ambra, stagno e argento con
3800 i Celti del Mar Baltico; nel Meridione i Lu-
a.C.
cani diedero luogo a una cultura raffinata.
In Sardegna, infine, una società di guerrie-
2200 ri, navigatori e contadini ci ha lasciato circa
a.C. 7000 nuraghi, torri di diverse dimensioni
costruite a scopo di difesa, e centinaia di
2000 bronzetti di squisita fattura che testimonia-
a.C. no le multiformi attività delle popolazioni
che abitarono l’isola.

storia della vita quotidiana

Vivere sulle palafitte no impiegati per la


struttura del tetto spio-
Fai finta di essere un “palafitticolo” o vente.
una “palafitticola”. Ecco come pas- • Se sei una ragazza
serai le tue giornate. lavorerai con le donne e
• Per motivi che sai solo tu (noi mo- intreccerai sottili rami
derni non li abbiamo capiti), la co- di nocciolo per fare i
munità di cui fai parte ha scelto di vi- graticci con cui poi
vere in “case sospese sull’acqua”. saranno realizzate le
• Oggi si inizia la costruzione di un pareti.
nuovo villaggio. Se sei un maschio ti • Poi fodererai le pare-
recherai con gli uomini nei boschi ti con un intonaco ot-
dove, in base a un’antichissima sa- tenuto impastando l’ar-
pienza, essi sceglieranno accurata- gilla con sterco di vac-
mente i vari tipi di legname da co- ca secco; la capanna
struzione. avrà un odore che oggi non riterresti Tre capanne ricostruite in base agli scavi.
• Una squadra taglierà i castagni e i gradevole, ma resterà calda e imper- Le due di destra erano abitazioni, quella
frassini, che serviranno per le fonda- meabile all’umidità. di sinistra era una stalla.
menta. • Adesso gli uomini trascinano in un
• Un’altra squadra segherà e piallerà angolo della capanna un lastrone di • Tutti gli abitanti hanno lavorato so-
l’abete, che, essendo più morbido, pietra sul quale costruiranno un for- do e, oltre alla propria capanna, ogni
servirà per pavimentare le capanne. no chiuso di mattoni, destinato alla famiglia ha costruito le stalle per ri-
• Una terza squadra sceglierà i piop- cottura della ceramica e alla fusione parare il bestiame e il granaio per ri-
pi che, per la loro leggerezza, verran- del bronzo. porre all’asciutto il raccolto.
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SOMIGLIANZE MEDIEVALI LE TORRI LA CASA “A CIAMBELLA” LE CASE “SCOPERCHIATE”


L’antica fortezza di Barumini in Le torri di difesa avevano Verso la fine dell’era I nuraghi di Barumini, quand’erano in
Sardegna anticipa le strutture una copertura che nuragica, arrivano le prime posizione isolata, avevano la forma di
dei castelli di oltre mille aumentava la protezione abitazioni patriarcali con le cono tronco, senza la tipica copertura
anni dopo. contro le frecce degli stanze disposte a raggiera ottenuta con pali di legno rivestiti di
assedianti. intorno a un cortile interno sottili lastre di pietra.
simili a quelle sumeriche,
egiziane e greche.
I RECINTI PER LE GREGGI
Un “anello” murario
probabilmente destinato al
riparo degli animali.

LE FESSURE
LANCIASASSI IL LUOGO DELLE DECISIONI
Nella fortezza Questa capanna è la più antica UNA FARETRA
di Barumini, come poi e la più ampia di tutto il villaggio. PIENA DI FRECCE
nei castelli medioevali, Qui si riunivano i capifamiglia Un’arciere: l’arco era
c’era un sistema per discutere i problemi l’arma più usata nell’era
di caditoie, cioè di della comunità e decidere il da farsi. dei nuraghi, insieme
aperture praticate nei a spade, pugnali e
parapetti delle mura per accette. Le punte delle
lanciare armi e frecce CAPANNE “MODULARI” frecce erano sempre in
contro gli assalitori. Quando la famiglia patriarcale si allargava, i bronzo. Il copricapo
nuraghi venivano modificati e allargati per con le corna di toro era
accogliere i nuovi venuti. tipico del re pastore.

In sintesi
1 I Celti (Galli per i Romani) intorno al 2000 a.C. occu- 3 I Celti indossano giubbe e calzoni (le brache) e nell’in-
pano tutta l’Europa occidentale. La loro lingua fa parte del sieme il loro vestiario ricorda quello dei Persiani che hanno
gruppo indoeuropeo. Sono nomadi allevatori, ma anche la loro stessa origine indoeuropea. La società celtica è
contadini; costruiscono città fortificate che diventano una società guerriera, comandata in guerra da un re sot-
centri di mercato, botteghe e officine. I prigionieri di guer- toposto all’autorità della casta sacerdotale dei drùidi.
ra vengono resi schiavi. I loro artigiani sono abili fabbri e
4 L’Italia è abitata fino dall’Età Paleolitica. Tra il IV e il II
falegnami, famosi anche tra Greci e Romani.
millennio a.C. i popoli italici entrano nell’Età Neolitica e
2 Dall’VIII sec. a.C. in poi i Celti commerciano con Fe- fondano centinaia di villaggi. Quelli situati lungo le Alpi e nel
nici e Greci. Esportano argento, stagno, ambra, cereali, Lazio sono montati su palafitte. Quelli della Pianura Pada-
carni e pesci essiccati. Importano soprattutto vino perché na sono detti terramare, ossia “terre grasse”. Tra i popoli
sanno produrre la birra che chiamano “cervogia”. Il loro in- che hanno lasciato le maggiori testimonianze vi sono i Ca-
contro con i Greci diffonde nell’Europa celtica la scrittura muni della Valcamonica, i Lucani e il popolo guerriero che in
alfabetica. Sardegna ha eretto circa 7000 torri di difesa, i nuraghi.
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148 MODULO 4 - Roma nell’età della Repubblica

Pagine operative
1 Indica con una crocetta se le seguenti af- 1. Il personaggio della figura 1 che cosa impu-
fermazioni sono vere (V) o false (F). gna? (Nel rispondere, tieni conto che la statuet-
ta ha subìto un danno.)
I Celti popolarono tutta l’Europa
occidentale. ............................................................................
V F
I re celti venivano chiamati drùidi. V F
La società celtica non aveva schiavi. V F 2. Il personaggio della figura 2 che cosa tiene
Prima di ogni guerra i sacerdoti nelle mani?
ordinavano sacrifici umani. V F ............................................................................
I Celti erano nomadi, ma anche
contadini. V F
3. In base alle risposte che hai dato, che tipo di
I fabbri e i falegnami celti erano famosi società pensi che fosse quella degli antichi abi-
fra i Greci e i Romani per la loro abilità. V F tanti della Sardegna?
............................................................................
2 Collega ciascun tipo di insediamento al-
l’area geografica corrispondente. ............................................................................

Nuraghi Alpi e Lazio


4. La figura 3 che cosa riproduce?
Palafitte Pianura Padana ............................................................................
............................................................................
Terramare Sardegna

5. Considerando la tua risposta, secondo te gli


3 Osserva attentamente questi bronzetti ap- antichi Sardi avevano paura del mare o erano
partenenti all’arte nuragica, quindi rispondi al- navigatori?
le domande. ............................................................................

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