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Recensione del libro 'Le Colonne dErcole, UnInchiesta'

Riccardo Sanos 2009

La prima Geografia, tuttaltra Storia. Come, quando e perch la Frontiera di Heracles / Milqart,
dio dellOccidente slitt per sempre a Gibilterra
Sergio Frau, 2002
Nur Neon, pg. 672, 30.00

Oltre al libro, disponibile anche il catalogo dell'esposizione patrocinata dallUNESCO


ATLANTIK, Sardegna Isola Mito, a cura di S. Frau e di G. Manca
Edito nel 2004 da Nur Neon, pg. 320, 15.00

Sergio Frau romano, met sardo da parte di padre e met bergamasco per la madre, inviato
culturale di La Repubblica. Autore di Le Colonne dErcole, ha composto una sorta di antologia di
testi storiografici e filologici di autori antichi, di ricercatori e di docenti a noi contemporanei,
portando alla luce tutta una serie di tasselli esplicativi al fine di completare (quanto pi possibile) il
mosaico geostorico dellArea Mediterranea, in cui da qualche parte sono ubicate le Colonne
Erculee.
Sia le prime Colonne quelle che vengono ipotizzate al Canale di Sicilia, V secolo a.C.,
fino ad Alessandria e alle sue rivoluzioni geografiche sia le seconde, quelle di Eratostene, che
noi sappiamo essere ormai posizionate ben salde a Gibilterra.
Questo libro ci offre una visione pi chiara della situazione geografica, mitistorica,
geostorica, archeologica e letteraria del Mediterraneo antico, indicativamente dallEt del Bronzo e
dentro la Dark Age. La scrittura colloquiale e giornalistica di Frau rende la lettura molto scorrevole
e particolarmente piacevole, con la conseguenza di avvicinare ogni tipo di persona interessata alla
Storia del Mare Nostrum e alle grandi Civilt, che hanno solcato le sue onde con le proprie
imbarcazioni sin dallalba dei tempi.
Consultando Le Colonne dErcole, unInchiesta, attraverso i vari tasselli che lentamente
formano un mosaico davanti ai nostri occhi, si spazia da Omero ad Erodoto, da Euripide a Seneca,
da Platone a Varrone, da Aristotele a Strabone, da Tolomeo ad Eratostene e ad altre fonti antiche.
Ancora, la voce di varie persone illustri a noi contemporanee (tra cui oltre a epigrafisti, geologi,
ricercatori del CNR, docenti universitari, antichisti, archeologi, accademici dei Lincei etc, figura
anche un premio Nobel) analizzano i dati riportati dagli antichi, commentando i ritrovamenti
archeologici e i dati geologici esposti. Leggiamo le opinioni di A. Carandini, G. Lilliu, K. Soueref,
M. Tozzi, G.B. Rossignoli, S. Rubichini, M. Lombardo, L. Braccesi, S.F. Donadoni e di molti altri.
Con questopera, avvenuta la riapertura ufficiale del procedimento che ha portato alla
restituzione delle Colonne dErcole al Canale di Sicilia, dove furono inizialmente poste. Il viaggio
attraverso tutti i dati esposti riesce a dimostrare che le primissime Colonne non erano a Gibilterra,
ma nel Canale di Sicilia, perch la conformazione geologica del territorio e dei fondali bassi e
sabbiosi era tale da rendere quasi impossibile per le navi oltrepassare quella barriera.
Solo in un secondo momento, qualche secolo pi tardi, con le conquiste dellEllade al
seguito di Alessandro il Grande, le Colonne verranno spostate pi a Ovest, proprio prima del
passaggio tra Mediterraneo e Atlantico. Questo spostamento giustificato dalla necessit di
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controbilanciare lespansione Ellenica in India con unaltra verso lOccidente: come mostra il piatto
attico del VI sec. con cui si apre la mostra Atlantik. Delfi rimane lnfalos al centro del mondo,
con Atlante sulla sua Isola da un lato e Prometeo sulla Roccia del Caucaso dallaltro.
La seconda parte del libro, composta da una serie di dati e di analisi topografiche,
cartografiche, geologiche etc, volte a stilare un verbale di ripristino del toponimo Insula Atlantis
allisola di Sardinia. Sono ipotesi supportate da prove geologiche e da molti indizi storiografici e
filologici a cui non si pu rimanere indifferenti... Partendo dalla tradizione mitistorica che risale al
nonno di Solone ed esposta da Platone nel Crizia.
Tra laltro, dellopera platonica ci giunto solo un frammento, la cui storia narrata si
interrompe a met, proprio quando ci si immagina gi lesercito Atlantideo scontrarsi contro quello
della coalizione Ateniese. Proprio quando ci si immagina la conformazione dellIsola che risponde a
rigidi canoni geometrici ed architettonici, come volevano i Greci pi antichi degli Antichi. Quando
immaginiamo la sua citt centrale, protetta da mura concentriche e da fossati in cui scorre lacqua,
la storia si blocca e il frammento ci conduce dalla certezza verso il sentiero dubbioso del mito.
in questa selva di dubbi e di teorie che S. Frau avanza la sua ipotesi: cio che Platone,
quando ci parla di unisola doccidente, strabiliante rimasta nelle memorie doriente lIsola di
Atlante stia dicendo la verit e che stia raccontando della Sardegna del II millennio a.C. Non
Atlantide dunque Isola dalle Mille Fantasticherie ma Isola di Atlante, che segnava il limite
occidentale del mondo frequentato dai commercianti Greci.
Frau lo f in modo accorto e attento, offre molti dati a sostegno di tale ipotesi e lo f
attraverso la voce di eminenti studiosi, ognuno esperto nel proprio settore di competenza, che in
modo scientifico ci offrono tutti i dati che dimostrano la realt dello 'Schiaffo di Poseidone':
tsunami che ha distrutto la Civilt Nuragica e ha sepolto migliaia di nuraghes sotto metri di fango.
Nonostante la seriet di tale lavoro dindagine mentre Unesco, Accademia dei Lincei, decine di
universit dedicavano incontri e attenzione alla ricerca e alle sue conclusioni in altri ambienti,
legati allarcheologia statale sarda, si snobbata qualunque ricerca partisse dal presupposto che nei
miti degli antichi siano spesso celate delle grandi verit; degli eventi vissuti in epoca preistorica
dapprima tramandati oralmente e poi trascritti in forma mitistorica. Basta riuscire ad interpretarli i
miti. Frau ha dato retta agli antichi e attraverso le sue indagini ha ottenuto la fiducia e il sostegno di
moltissimi accademici di chiara fama.
Saper porsi la giusta domanda laddove le risposte scarseggiano. Oltre a qualche nuova
certezza acquisita, rimangono ancora alcuni dubbi su cui focalizzare meglio lattenzione con
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ulteriori ricerche. C bisogno di tempo, certo, ma con questo libro si dato voce a innumerevoli
persone che vogliono sapere qualcosa di pi riguardo alle proprie origini, visto che le cose non sono
esattamente come vogliono i libri di scuola. La cosa sicura che tali libri, come alcuni altri degli
ambiti accademici, devono essere riscritti.
I fatti della nostra Preistoria e della Storia Antica vanno riconsiderati e rivisti alla luce degli
ultimi risultati di interessantissime ricerche e dei nuovi reperti archeologici riesumati in ogni angolo
del Mediterraneo. Terra del Tramonto e Terra dellAlba parlano una lingua comprensibile ad
entrambi e lEllade al centro, come millenni fa, funge da mediatrice. Nuovi metodi di indagine ci
sono: quello che occorre un nuovo metodo di insegnamento della nostra Storia, tenendo la mente
aperta e ricettiva verso le ulteriori ipotesi non prese ancora in considerazione, evitando di scartare a
priori qualunque proposta alternativa, a causa di interessi o del timore di prendere posizione.
Pi si f ricerca e pi ci si rende conto che sono troppi i falsi storici, che tuttavia sono dati
per verit ovvie e scontate. Anche le prime Colonne non erano dove abbiamo creduto che fossero.
Ma adesso, grazie a Frau, lo sappiamo. Accademia dei Lincei e Unesco concordano. Siamo un passo
avanti. Ora aspettiamo di vederlo scritto anche sui libri di scuola...
Anche lipotesi di una continuit in Etruria della precedente cultura Nuragica frutto di una
diaspora dalla Sardegna, ormai ferita a morte e malarica si f sempre pi concreta, quando si
analizzano i vari fattori che hanno portato prima alla distruzione dellIsola e poi alla nascita quasi
contemporanea e improvvisa di una cultura Etrusca, tanto bella quanto complessa e attenta ai
dettagli. Particolarit, queste, che non possono nascere dal nulla, ma che necessitano di un
background saldo su cui fare leva.
Lo Schiaffo di Poseidone ha inginocchiato lIsola che una volta godeva di grande potenza.
Lisola fertile che offriva pi raccolti lanno fu colpita da uno tsunami intorno al II millennio a.C.,
una catastrofe che ha costretto una parte degli abitanti a rifugiarsi sulle montagne dellentroterra,
mentre il resto della popolazione emigrava verso lItalia e altri paesi del Mediterraneo(?). C un
legame tra Sardi ed Etruschi, come c tra loro e i Greci, i primi Elleni, quei Pelasg che si
spostavano da un angolo allaltro del Mediterraneo e costruivano strutture megalitiche(?).
Siamo convinti di s, e aspetta che la geologia glielo confermi.
Comunquesia, lincontro tra Shardana e Tursha, nella coalizione dei cosiddetti Popoli del
Mare / Abitanti delle Isole, avvenne di certo nel XII sec. a.C., quando minacciarono la stabilit
dellEgitto di Ramses II e poi di Ramses III. Poi, pensiamo ad Herakles Herkle Milqart
(corrispettivamente per Elleni, Tirreni e Sardi), eroe semideo e poi accolto sullOlimpo. Heracles,
dio dellOccidente, la cui presenza nei tre Paesi in questione universalmente accettata e accertata.
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Come avviene in gran parte del Mediterraneo, Eracle / Milqart e i suoi discendenti, gli
Eraclidi (i Dori), governeranno su vari Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Ancora, il Sardus
Pater, altri non se non il nipote di Heracles (), Iolao (), un altro Eraclide dunque
che partendo dallEllade condusse spedizioni in Campania, Tuscia, Esperidi, Sicilia, Libia, Gallia,
Spagna, Sardegna. Secondo una tradizione, Iolao invit in Sardegna lingegnoso Dedalo a costruire
delle strutture poderose in pietra, torri giganti (Nuraghes), edifici megalitici e mura di difesa.
Esistono pi di 8000 Nuraghes la cui presenza accertata in Sardegna: lIsola di Atlante.
Altre analoghe strutture, seppur postume, le ritroviamo in Etruria e in Grecia. Avranno insegnato i
Sardi ai Tirreni (che i Greci chiamavano anche Tyrsenoi = Costruttori-di-Torri) come erigere le loro
famose torri e le strutture difensive megalitiche?
Tante le domande, tantissime se ne possono ancora fare riguardo a queste cose e a tutte le
altre presenti nel libro. Pi di millesettecento domande sparse tra le pagine di questo volume, tanto
avvincente quanto rivoluzionario. Limmediato successo di Frau, vede il suo libro giunto alla
decima edizione. Notevole la capacit dellautore di orchestrare in modo serio e attento, talvolta con
discreto umorismo, tutti i contributi offerti dai vari ricercatori e dai professori che hanno collaborato
con lui in modo interdisciplinare. Sa fare indagine Frau, e la sa fare bene. Con le sue acute
osservazioni e i commenti dotti. Sa magnetizzare la tua attenzione quando parla, sa come farti
incuriosire e voler saperne ancora di pi. Difficile tener testa ad una persona con tanta cultura.
Centinaia di domande, quindi, sono state esposte allinterno del libro e con laiuto di qualche
risposta concreta e di qualche ulteriore ipotesi da tener a mente, tali domande ci spingono a
navigare a gonfie vele attraverso le pagine.

Riccardo Sanos
2009

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