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Ad ogni modo, la reazione sui mercati è stata per lo meno congruente: su i listini azionari, soprattutto in
Europa e in USA, su i tassi di interesse, giù gli spread di credito su tutta la linea, e su le commodities, anche
a causa del movimento del dollaro e il perdurare dei problemi in medio oriente e in Australia.
Il tutto, condito da buoni risultati societari, per lo meno negli USA, meno in Europa e in Giappone dove sulla
settimana c'è stato un numero maggiore, rispetto agli USA, di sorprese negative.
Mercoledì dovrebbero tornare a pieno regime anche i mercati asiatici, e qualcuno riaprirà già lunedì mattina
o martedì.
Allo stesso tempo sono attesi un numero importante di risultati societari sia negli USA che in Europa.
Ci sarà anche da tenere d'occhio la situazione egiziana dove, più che altro, iniziano a farsi sentire le varie
voci dei paesi vicini che spingono per l'una o l'altra soluzione.
Matteo Nobile 20110205
Dalle mie parti, fino a qualche mese fa, un giornalista economico provava grande piacere nel dipingere
scenari catastrofici nei sui editoriali.
In settimana mi è arrivato tra le mani un report di svariate pagine che, ammetto, non sono riuscito a leggere
fino in fondo. L'immagine dipinta nelle prime pagine era quella degli Stati Uniti del film Fuga da New York o
Fuga da Los Angeles: povertà e criminalità per tutti.
Naturalmente, a fronte degli USA in totale disgrazia, lo stesso report continuava con la meravigliosa
situazione dei paesi emergenti, soprattutto la Cina in grado ormai di produrre caccia militari anti radar e
tecnologie che solo fino a qualche anno fa erano costretti a copiare dal mondo occidentale.
Nel report, il redattore era ben pronto a sottolineare che loro, non essendo una società finanziaria, non
potevano permettersi di fare previsioni sui mercati, ma il tono era ovviamente quello del “fuggite fuggite
perchè la grande crisi non è finita, anzi”.
Questi personaggi mi fanno sempre un po' sorridere (amaramente). Soprattutto perchè nel loro mostrarsi “gli
unici con gli orizzonti aperti” non si rendono conto che sono più ciechi di altri e che nella loro presunta
capacità di saper prevedere il futuro (ma raramente il timing) non vedono quello che è successo in passato e
in altri situazioni.
Prendiamo un esempio: fino a qualche decina di anni fa, i paesi emergenti erano un marasma di regimi semi
dittatoriali, generalmente estremamente poveri. Buona parte della popolazione di questi paesi, ancora oggi
non ha un'abitazione che un occidentale definirebbe tale, se lavora ha un salario che definiremmo irrisorio,
non ha un sistema pensionistico e nemmeno assicurazioni sanitarie o sulla disoccupazione. Certo, c'è una
fetta della popolazione che ora vive nel lusso più sfrenato, probabilmente in un lusso enormemente
superiore a quello della classe media europea o statunitense.
Eppure, sono già ora dipinti come il paradiso e l'unico dei mondi possibili e vivibili.
Ci sarebbe da chiedersi come mai uno statunitense povero si metterà sicuramente a rapinare banche,
mentre un cinese povero è invece in fila, mestamente e ordinatamente, per avere la possibilità di lavorare a
200 USD al mese.
Non che sia un fan di politici e del sistema finanziario occidentale, che ha sicuramente tutta una serie di
manomissioni e distorsioni. Ma da qui a dichiarare l'apocalisse ci sono alcuni passaggi che non sono
effettivamente così evidenti e ovvi come vengono mostrati nei vari report.
In un altro esempio, qualcuno ha provato a fare il confronto tra il debito e le riserve di oro di qualche
decennio fa e quelle attuali. Ovviamente, fintanto che vigeva l'obbligo di mantenere il debito statale coperto
da riserve di oro questo rapporto era prossimo a 1, ora invece, c'è pochissimo oro rispetto al debito emesso.
È un segnale dell'imminente apocalisse ? Forse sfugge un concetto. Nonostante l'oro sia un metallo
prezioso, raro e allo stesso tempo fungibile (in lingotto è un lingotto, si può scambiare), non è per forza di
cose l'unica e sola riserva di valore reale presente. È un po' come dire che se costruisco una casa, a
garanzia del mutuo non posso mettere l'immobile stesso, ma devo mettere qualche decina di kg di oro,
perchè, secondo questo ragionamento, l'immobile non vale nulla, l'oro sì.
In effetti, la moneta deve/dovrebbe, rappresentare la ricchezza presente sul mercato. Chi ha detto che
questa ricchezza debba essere rappresentata a sua volta dall'oro ? Perchè non dal platino, palladio, iridio e
argento, oppure diamanti, oppure materie prime agricole (che per lo meno si possono mangiare) ?
Matteo Nobile 20110205
Funds
I S I N N a m e P r i c e1 w e 1e k m o n3 t hm o n t hY T D V o l a 3 V0 o l a 9 0
L U 0 1 2 8 P4 9I C 0 T2 E8 0T - E U R B O N D 3 S 9 - 8P . 0 20 . 4 8 - 0 . 4 1 - 3 . 0 1 - 0 . 1 6 2 . 6 4 2 . 8 9
L U 0 1 0 6 S2 5C 8 H 3 R1 O1 D E R I N T L G L 8 . C 5 O5 -R 0 P . 2 B3 D0 . - 0 A 0 A - C 1 . 8 4 0 . 2 3 2 . 9 9 3 . 3 2
L U 0 1 8 9 S8 9C 3 H 0 R1 O8 D E R I N T L G 3L 1B . 5 H 2 I 0 Y . 4D 8 - A 2 $ . 5 4 2 . 0 4 2 . 8 4 2 . 9 1 4 . 1 1
L U 0 1 7 0 P9 9I C 4 T3 E4 6T - G L O B A L E M1 8 E 7 R . 0 G 7- 0 D . 2E 5 B - T0 . - 3 H 3 P - 5€ . 0 3 - 0 . 3 3 5 . 6 8
L U 0 3 4 0 P5 5I C 3 T9 E4 9T - E M E R G L O 1 C 1 A7 L. 4 C3 0 C. 1 Y 9 - -H 1 P . 0 € 2 - 4 . 7 8 - 1 . 0 2 1 0 . 5 6
I S I N N a m e P r i c e1 w e 1e k m o n3 t hm o n t hY T D V o l a 3 V0 o l a 9 0
L U0 2 7 7 B6 8S 2 I 8G 8 L5 B D Y N A M I C 1B 2 O 7 N. 0 D 0 1 E. 0 U 3 R - 1- A. 5 7 1 . 9 4 - 1 . 1 9 5 . 8 2 5 . 7 3
L U0 2 9 4 F2 R2 1 A 0N 9 K7 T E I N G L B T 1 O 7 T. 5 R2 0T . - 9 A 2 C 0 H . 1- € 1 0 . 8 6 0 . 7 5 4 . 3 4 5 . 1 7
I E 0 0 B 1 1P X I MZ BC 0O 5 - T O T A L R T N 1 B 7 D. 2 - 8E - -0 € . 6H 9 D - 0- A. 4 C 0 C- 3 . 6 3 - 0 . 3 5 3 . 8 6 4 . 8 7
F R 0 0 1 0 E3 X2 0A 0N 7 E7 P L E I A D E F U 1 N2 7 D . 0 5 1- - 0 P . 0 4 - 0 . 6 1 - 0 . 2 1 - 0 . 6 1
L U 0 3 4 6 B8 3S 1 I 6A 6B 1 S O L U T E D A I L9 Y8 .- 1 A 6 € 0 . 1 2 - 0 . 9 8 - 0 . 0 3 - 1 . 0 3 2 . 6 4 2 . 1 5
L U 0 4 0 4 B1 6S 7 I 7F 3L 5E X - G L O B A L 1R 1 E 2 T . 2 U 8- R 0 N. 1 1 E 0 U . 5R 7 - I 0 . 9 8 0 . 5 4 3 . 5 1 2 . 9 4
I S I N N a m e P r i c e1 w e 1e k m o n3 t hm o n t hY T D V o l a 3 V 0 o l a 9 0
L U 0 2 0 2 F4 A0 3S 2 T 6 - 6E U R O P E
F U N 2 D2 4 - A. 6 €21 . 5 0 - 0 . 0 1 4 . 5 3 1 . 6 9 1 1 . 3 1 1 0 . 5 3
F R 0 0 1 0 C1 4A 8R 9 M 8 1I G N A C I N V E 8S 7 T 4 I S6 .S 3 E18 M. 4 E2 N- 3 T . 4 5 0 . 7 4 - 2 . 8 1 1 4 . 2 0 1 3 . 5 0
L U 0 2 6 9 R6 3O 5 B 8 E3 C4 O E M E R G I N 1 G5 2 M . 1 K 3- T0 . E2 2Q - Y1 . - 5 D 2 $ 3 . 3 0 - 1 . 5 2
L U 0 4 1 7 F4 I9 D 5 E4 L7 I9 T Y - G L R E A L 1A 4 S . S9 2E 2 T . -8 A 3 $ 3 A. 5 4 7 . 9 6 3 . 7 6 1 5 . 4 6 1 7 . 1 5
L U 0 2 1 6 D4 6B 7 P1 7L 4A T - C O M M O D 1 I T9 7Y . 1 E 6 U2 . R9 7O - 4 R . 1 1 3 C 9 . 3 2 4 . 1 3
Nonostante il movimento dei tassi tedeschi, ancora al rialzo, il bond generico riesce a mettere a segno una
settimana positiva e riduce quindi le perdite da inizio anno. Sui tre mesi si continua a vedere come la
situazione sui tassi sia stata drammatica. Anche i corporate questa volta non si sono comportati
particolarmente bene e la situazione risulta un po' particolare. Il segnale deve far prestare attenzione in
quanto è possibile che sia indice di dispersione importante anche sui mercati obbligazionari.
Continuano a fare bene gli high yielder mentre il movimento della curva USD e le tensioni in medio oriente
rendono difficile la vita ai bond dei mercati emergenti che risultano, al momento, i peggiori da inizio anno
nella classe obbligazionaria.
Nel total return il quadro è piuttosto disperso. Il global dynamic inizia il suo riscatto grazie anche ai movimenti
del dollaro contro EUR nella settimana, seguito dal templeton, mentre il pimco fa fatica, probabilmente per lo
stesso motivo. Flat gli altri 3 absolute, dove notiamo più che altro un tentativo di riscatto da parte
dell'Absoluta.
Bene invece le posizioni azionarie, ad eccezione dei mercati emergenti e molto bene le posizioni legate alle
materie prime, sia azionarie con il global real asset che di materie prime dirette con il commodity di db che
mette a segno una importante performance di quasi il 3%, recuperando di fatto i disastri di settimana scorsa.
Le volatilità si mantengono al momento entro livelli più che accettabili, anzi, forse fin troppo basse visti i
potenziali rischi presenti sul mercato.
Matteo Nobile 20110205