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Norma Italiana
CEI EN 61082-1
Data Pubblicazione Edizione
1998-05 Prima
Classificazione Fascicolo
3-36 4387 C
Titolo
Preparazione di documenti utilizzati in elettrotecnica
Parte 1: Prescrizioni generali
Title
Preparation of documents used in electrotechnology
Part 1: General requirements
NORMA TECNICA
COMITATO
ELETTROTECNICO CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE • AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA
ITALIANO
SOMMARIO
La presente Norma fornisce le regole generali e la guida alla preparazione di documenti utilizzati in elet-
trotecnica e specifica regole ed esempi per determinati tipi di documenti.
La presente Norma costituisce la ristampa consolidata, secondo il nuovo progetto di veste editoriale, del-
la Norma pari numero ed edizione (Fascicolo 2203); essa incorpora la Variante V1 pubblicata preceden-
temente in Fascicolo separato (Fascicolo 4098).
DESCRITTORI
Documentazione; Elettrotecnica; Prescrizioni generali; Regole per l’esecuzione dei disegni; Diagrammi;
INFORMAZIONI EDITORIALI
Norma Italiana CEI EN 61082-1 Pubblicazione Norma Tecnica Carattere Doc.
LEGENDA
(SOC) La Norma in oggetto sostituisce completamente le Norme indicate dopo il riferimento (SOC)
(IDT) La Norma in oggetto è identica alle Norme indicate dopo il riferimento (IDT)
(PEQ) La Norma in oggetto recepisce con modifiche le Norme indicate dopo il riferimento (PEQ)
CENELEC members are bound to comply with the I Comitati Nazionali membri del CENELEC sono tenu-
CEN/CENELEC Internal Regulations which stipulate ti, in accordo col regolamento interno del CEN/CENE-
the conditions for giving this European Standard the LEC, ad adottare questa Norma Europea, senza alcuna
status of a National Standard without any alteration. modifica, come Norma Nazionale.
Up-to-date lists and bibliographical references con- Gli elenchi aggiornati e i relativi riferimenti di tali Nor-
cerning such National Standards may be obtained on me Nazionali possono essere ottenuti rivolgendosi al
application to the Central Secretariat or to any Segretario Centrale del CENELEC o agli uffici di qual-
CENELEC member. siasi Comitato Nazionale membro.
This European Standard exists in three official ver- La presente Norma Europea esiste in tre versioni uffi-
sions (English, French, German). ciali (inglese, francese, tedesco).
A version in any other language and notified to the Una traduzione effettuata da un altro Paese membro,
CENELEC Central Secretariat has the same status as sotto la sua responsabilità, nella sua lingua nazionale
the official versions. e notificata al CENELEC, ha la medesima validità.
CENELEC members are the national electrotechnical I membri del CENELEC sono i Comitati Elettrotecnici
committees of: Austria, Belgium, Denmark, Finland, Nazionali dei seguenti Paesi: Austria, Belgio, Dani-
France, Germany, Greece, Iceland, Ireland, Italy, Lu- marca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda,
xembourg, Netherlands, Norway, Portugal, Spain, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Por-
Sweden, Switzerland and United Kingdom. togallo, Regno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera.
© CENELEC 1993 Copyright reserved to all CENELEC members. I diritti di riproduzione di questa Norma Europea sono riservati esclu-
sivamente ai membri nazionali del CENELEC.
C E N E L E C
Comitato Europeo di Normalizzazione Elettrotecnica Secrétariat Central: Comité Européen de Normalisation Electrotechnique
European Committee for Electrotechnical Standardization rue de Stassart 35, B - 1050 Bruxelles Europäisches Komitee für Elektrotechnische Normung
INDICE GENERALE
Rif. Argomento Pag.
SECTION
1 GENERALITÀ 1
1.1 Oggetto e scopo ....................................................................................................................................................................... 1
1.2 Riferimenti normativi ............................................................................................................................................................. 1
SECTION
2 DEFINIZIONI, CLASSIFICAZIONI 1
SECTION
3 PRINCIPI DI DOCUMENTAZIONE 34
3.1 Considerazioni principali ................................................................................................................................................. 34
3.2 Scopo .............................................................................................................................................................................................. 34
3.3 Struttura della documentazione ................................................................................................................................... 34
3.4 Preparazione dei documenti .......................................................................................................................................... 35
3.5 Corrispondenze tra diversi tipi di documenti ................................................................................................... 35
3.6 Documentazione e progettazione mediante calcolatore ........................................................................... 35
SECTION
4 REGOLE GENERALI DI PROGETTO 42
4.1 Generalità .................................................................................................................................................................................... 42
4.2 Presentazione degli schemi ............................................................................................................................................ 45
4.3 Segni grafici per schemi .................................................................................................................................................... 45
4.4 Linee di connessione .......................................................................................................................................................... 48
4.5 Delimitazioni riquadri e involucri .............................................................................................................................. 49
4.6 Tecniche di semplificazione .......................................................................................................................................... 50
4.7 Designazioni dei materiali e dei morsetti ............................................................................................................. 52
4.8 Riferimenti di posizionamento, dati tecnici, notazioni esplicative ..................................................... 53
4.9 Presentazione semplificata di stringhe di testo,
che rappresentano designazioni di materiale, morsetti e segnali ....................................................... 54
4.10 Presentazione delle designazioni di riferimento e dei segnali ............................................................. 57
APPENDIX
A informativa ESTRATTO DALLE NORME ISO RELATIVE ALLE REGOLE GENERALI DI DISEGNO 93
A N N E X
ZA normativo Altre
Pubblicazioni Internazionali menzionate nella presente Norma
con riferimento alle corrispondenti Pubblicazioni Europee 95
NORMA TECNICA
CEI EN 61082-1:1998-05
Pagina iv
PREFAZIONE
La procedura del Questionario CENELEC, utilizzata per stabilire se la Pubblicazio-
ne IEC 1082-1 (1991) poteva essere adottata senza modifiche del testo, ha mostra-
to che non erano necessarie modifiche comuni CENELEC per l’accettazione come
Norma Europea.
Il documento di riferimento è stato sottoposto al voto formale dei membri del
CENELEC e approvato dal CENELEC come Norma Europea EN 61082-1 il 6 luglio
1993.
La presente Norma Europea sostituisce i Documenti di Armonizzazione
HD 246.1 S1 (1977), HD 246.3 S1 (1977) e HD 246.7 S1 (1984).
Gli Allegati e le Appendici indicati come “normativi” sono parte integrante della
Norma.
Gli Allegati e le Appendici indicati come “informativi” vengono forniti solo a tito-
lo informativo.
Nella presente Norma, l’Appendice A è informativa e l’Allegato ZA è normativo.
AVVISO DI ADOZIONE
Il testo della Pubblicazione IEC 1082-1 (1991) è stato approvato dal CENELEC
come Norma Europea senza alcuna modifica.
NORMA TECNICA
CEI EN 61082-1:1998-05
Pagina v
PREFAZIONE ALLA MODIFICA A1
Il testo del documento 3B(CO)58 + 58A, futura Modifica 1 alla Pubblicazione
IEC 1082-1:1991, preparata dal Sottocomitato SC 3B, Documentation, del Comita-
to Tecnico IEC TC 3, Documentation and graphical symbols, é sotto sottoposto
alla procedura di voto parallelo IEC-CENELEC come Modifica A1 alla
EN 61082-1:1993 il 6 dicembre 1994.
AVVISO DI ADOZIONE
Il testo della Modifica 1:1995 alla Pubblicazione IEC 1082-1:1991 è stato approva-
to dal CENELEC come Modifica alla Norma Europea senza alcuna modifica.
NORMA TECNICA
CEI EN 61082-1:1998-05
Pagina vi
PREFAZIONE ALLA MODIFICA A2
Il testo del documento 3B/169/FDIS, futura Modifica 2 alla Pubblicazione
IEC 1082-1:1991, preparata dal Sottocomitato SC 3B, Documentation, del Comita-
to Tecnico IEC TC 3, Documentation and graphical symbols, é sotto sottoposto
alla procedura di voto parallelo IEC-CENELEC come Modifica A2 alla
EN 61082-1:1993 il 2 luglio 1996.
AVVISO DI ADOZIONE
Il testo della Modifica 2:1996 alla Pubblicazione IEC 1082-1:1991 é stato approva-
to dal CENELEC come Modifica alla Norma Europea senza alcuna modifica.
NORMA TECNICA
CEI EN 61082-1:1998-05
Pagina vii
NORMA TECNICA
CEI EN 61082-1:1998-05
Pagina viii
1 GENERALITÀ
S E Z I O N E
2 DEFINIZIONI, CLASSIFICAZIONI
S E Z I O N E
2.1 Definizioni
Ai fini della presente Norma, si applicano le seguenti definizioni.
2.1.1.2 Documento
Informazioni su un supporto dei dati. Generalmente un documento è designato
secondo il tipo di informazioni e la forma di presentazione, per es: schema di cir-
cuito, tabella delle connessioni, diagramma funzionale.
Nota Le informazioni possono apparire in forma statica su carta e su microfilm o in forma dinami-
ca su dispositivi video.
2.1.1.4 Documentazione:
1) insieme di documenti su un dato soggetto;
2) elaborazione di documenti.
2.1.2.1 Immagine
Presentazione grafica che mostra la forma, la dimensione ecc. di una parte o di
un insieme fisico, spesso in scala.
2.1.2.2 Piano(1)
Disegno che rappresenta una vista orizzontale, un prospetto o una sezione.
2.1.2.3 Schema(1)
Presentazione grafica che illustra, mediante segni grafici e profili con iscrizioni, le
relazioni tra i componenti e le parti di un sistema o di un apparecchio comprese
le interconnessioni.
2.1.2.4 Mappa(1)
Presentazione grafica di una installazione con riferimento alla topografia del suo
ambiente circostante.
(1) Questo termine viene usato con due differenti significati: per la forma della presentazione e per il documento stesso.
(2) Chiamata precedentemente in inglese “assembled representation” termine ora sconsigliato.
(3) Chiamata precedentemente in inglese “semi-assembled representation” termine ora sconsigliato.
NORMA TECNICA
CEI EN 61082-1:1998-05
Pagina 2 di 98
2.1.3.4 Rappresentazione ripetuta: (generalmente per componenti aventi un collegamento
funzionale elettrico, per es.: elementi logici binari rappresentati da un segno grafico che
include un blocco di comando comune o un blocco di uscita comune)
Rappresentazione nella quale un segno grafico completo è rappresentato in due
o più posizioni nello schema. Lo stesso codice di identificazione dei materiali per
ciascun elemento ripetuto, indica che il segno grafico rappresenta lo stesso com-
ponente. Fig. 8.
Circuiti
(1) I singoli elementi di un componente possono avere una connessione d’alimentazione comune.
NORMA TECNICA
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2.2 Classificazione dei documenti
NORMA TECNICA
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Pagina 4 di 98
2.2.1.11 Schema funzionale dei morsetti
Schema per una unità funzionale, che evidenzia i morsetti per l’interfaccia delle
connessioni e le relative funzioni interne. Queste possono essere descritte me-
diante uno schema di circuito (semplificato se possibile), uno schema di funzione,
una mappa di funzione o di sequenza, o un testo. Fig. 19 e 20.
2.2.2.1 Planimetria
Piano topografico del sito che mostra la posizione (in relazione ai “capisaldi”) dei
lavori di costruzione, delle reti di distribuzione ecc. con i mezzi di accesso e le
informazioni generali. Fig. 24.
NORMA TECNICA
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Pagina 5 di 98
2.2.3.5 Schema (tabella o elenco) dei cavi
Schema (tabella o elenco) che fornisce informazioni sui cavi: l’identificazione dei
conduttori, la posizione delle estremità e, se necessario, caratteristiche, percorsi e
funzioni. Fig. 32.
NORMA TECNICA
CEI EN 61082-1:1998-05
Pagina 6 di 98
Fig. 1 Alcune corrispondenze tra diversi tipi di informazioni, forme di presentazione, tipi di
supporti dei dati e classificazione dei documenti
Dati
Tipo di informazione Funzione Ubicazione Connessioni
tecnici
Schema Forma
Forma di presentazione Tabella
illustrata
Supporto Disco
Tipo di supporto dei dati Carta Microfilm
magnetico ottico
Documento:
Schema dÕinsieme
Piano di disposizione
Schema di circuiti
Tabella delle connessioni
Ecc.
NORMA TECNICA
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Fig. 2 Esempi di segni grafici in rappresentazione riunita
3
13
U1
M
~ sovraccarico
113
U2
I>
4
114
C1 C2
21
12
13
22
14
2 4
NORMA TECNICA
CEI EN 61082-1:1998-05
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Fig. 3 Esempi dei segni grafici in rappresentazione semidistribuita; i componenti rappresen-
tati sono gli stessi degli esempi 1-3 della Fig. 2
1 Rel•
A1 A2
13 14
23 24
2 Pulsante
13 14
24 21
22
sovraccarico
U1
M
~
14
113
U2
I>
114
6
2
C1 C2
NORMA TECNICA
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Fig. 4 Esempio di uno schema di circuito che utilizza la rappresentazione riunita: sistema
comando motore a doppio senso di rotazione (sistema TN-C)
Ð X1
N1
1 U1
3 V1
5 W1
14
Ð Q1
13
6
4
2
3
5
1
Ð F1
2
4
6
2
Ð F2
1
1
ÐS1
2
3
5
Ð S3
3
5
1
11
1
13
A1
13
11
A1
Ð S2
3
Ð Q3 Ð Q2
4
A2
14
12
4
12
2
4
A2
14
2
4
6
6
95
3
5
1
Ð K1
2
4
6
96
U2
V2
W2
Ð X1
W
V
U
M
Ð M1
3 ~
NORMA TECNICA
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Fig. 5 Esempio di uno schema di circuito che utilizza una rappresentazione semidistribuita:
lo stesso sistema di azionamento previsto per la Fig. 4 (sistema TN-C)
Ð X1
W1
U1
V1
N1
1
3
5
Ð Q1
2
4
6
3
5
1
Ð F1
2
4
6
Ð K1 Ð F2
96 95 14 13 2 1
Ð S1 Ð S2 Ð Q2
1 2 3 4 12 11 A1 A2
13 14
3
5
1
Ð S3 Ð Q3
6
4
2
3 4 12 11 A1 A2
13 14
1
3
5
2
4
6
5
3
1
6
4
2
W2
U2
V2
Ð X1
W
U
V
M
Ð M1 3~
NORMA TECNICA
CEI EN 61082-1:1998-05
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Fig. 6 Esempi di segni grafici in rappresentazione distribuita: i componenti rappresentati
sono gli stessi degli esempi 1-5 della Fig. 2
2 Pulsante
Ð S1
13 14
Ð S1
24 21
22
sovraccarico
3
1
Ð Q1 Ð Q1
Ð Q1
14
114
U1
I>
C1
M
Ð Q1 Ð Q1
4
6
2
C2
U2
12 Ð T1
13 21
14 22
5 Dispositivo di accoppiamento
Ð U1 ottico
1
2 Ð U1
3
NORMA TECNICA
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Fig. 7 Esempio dei segni grafici dei circuiti che utilizzano la rappresentazione distribuita:
stesso sistema di azionamento previsto per le Fig. 4 e 5 (sistema TN-C)
Ð X1
W1
N1
U1
V1
3
1
5
Ð Q1
4
2
6
3
1
5
Ð F1
4
2
6
Ð F2
1 2
13
Ð Q1
14
95
Ð K1
3
1
3
1
5
96
Ð Q3 4 Ð Q2
2
4
2
6
1
Ð S1
2
13
13
3
3
1
5
3
Ð S3 Ð Q3 Ð S2 Ð Q2 Ð K1
14
14
4
4
2
6
12
12
W2
U2
V2
Ð Q2 Ð Q3
Ð X1
11
11
A1
A1
Ð Q3 Ð Q2
A2
A2
W
U
V
M
Ð M1 3~
NORMA TECNICA
CEI EN 61082-1:1998-05
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Fig. 8 Esempio di rappresentazione ripetuta: multiplexer rappresentato nell’esempio 6 della
Fig. 2
Ð D1
10
M1
11 Ð D1
C2 10 M1
3 11 Ð D1
1,2D 15 C2
2 1,2D 10
4 3 M1
14 Ð D1 1,2D 15 11 C2
1 2 1,2D
10 M1 4 3
9 11 14 1,2D 15
5 13 C2 1 2 1,2D
7 3 9 4
12 1,2D 15 13 14
6 2 1,2D 5 1
4 7 9
14 12 13
1 6 5
9 7
13 6 12
5
7
6 12
Ð K1
A1 A2
13 14
21 22
A3 A4
33 34
41 42
Fig. 10 Esempio di rappresentazione raggruppata: blocco di quattro elementi AND con uscita
negata
Ð D1
1
& 3
2
4
6
5
9
8
10
12
11
13
NORMA TECNICA
CEI EN 61082-1:1998-05
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Fig. 11 Esempio di rappresentazione separata: i componenti rappresentati in a) sono gli stes-
si della Fig. 9, quelli rappresentati in b) sono gli stessi della Fig. 10
Ð K1 Ð K1
A1 A2 A3 A4
a)
33 34
13 14
21 22 41 42
Ð D1 Ð D1
b) 1 9
& 3 & 8
2 10
Ð D1 Ð D1
4 12
& 6 & 11
5 13
NORMA TECNICA
CEI EN 61082-1:1998-05
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Fig. 12 Esempio delle connessioni in rappresentazione multifilare: avviamento stella/triangolo
NORMA TECNICA
CEI EN 61082-1:1998-05
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Fig. 13 Esempi di connessioni a rappresentazione unifilare; stesso avviamento stella/triango-
lo della Fig. 12
3 3
L1
2 L3
2
A L2
NORMA TECNICA
CEI EN 61082-1:1998-05
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Fig. 14 Esempio di uno schema di sistema con correlazione funzionale: acciaieria
ALIMENTAZIONE ELETTRICA
3 ~ 50 Hz 110 kV
= K1 = E1
SISTEMA DI
COMANDO
E CONTROL- SISTEMA DI DISTRIBUZIONE DELLÕENERGIA ELETTRICA
LO
= H1 = A1 = W1 = H2
ALIMENTAZ. ALIMENTAZ. ALIMENTAZ. ALIMENTAZ.
IDRAULICA ARIA COM- ACQUA DI IDRAULICA
PRESSA RAFFREDDA-
MENTO
= R1 = S1 = R2
ALIMENTAZIONE
MATERIALE MAGAZZINO DI FOGLI RICOTTURA
LAMINATOIO
DI ACCIAIO LAMINATO
Ð W1
Ð N1
Ð U1 Ð N2 Ð U2 Ð N3 Ð N4 Ð B1
Ð G1 Ð G2
G G
~ ~
Ð U3
NORMA TECNICA
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Fig. 16 Esempio di schema di una funzione logica: generatore d’impulsi di sincronizzazione
CD=10
&
T4STP 1
CD=12 S
CDTRU 1D
T4 C1
R
START
1 1
RESTART
7,6 MHz
T0
G
GRES
7,6 T1
MHz T2
ESPAD
T3
TPRES 1,9 T4
MHz
Nota Le denominazioni dei principali segnali sono riportate nella Pubblicazione IEC 1175 (CENE-
LEC EN 61175).
NORMA TECNICA
CEI EN 61082-1:1998-05
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Fig. 17 Esempio di schema (disegno) d’installazione in rappresentazione topografica: impian-
to di illuminazione in un edificio
2
2
NORMA TECNICA
CEI EN 61082-1:1998-05
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Fig. 18 Esempio di una mappa di rete: linea aerea a 10 kV con una cabina di trasformazione e
una derivazione a 400 V
= WL193
10 kV
165
= T107
166 =WL 1603
1 400 V
2
7
E4
E4
167
5
168
0 10 20 30 40 50 m
NORMA TECNICA
CEI EN 61082-1:1998-05
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Fig. 19 Esempio di schema funzionale dei morsetti: relè elettromagnetico schermato
A1
A2
1
4
3
Fig. 20 Esempio di schema funzionale dei morsetti: unità funzionale per la rilevazione di so-
vracorrenti
L2
L3
L1
Ð X1
1
I 2
3
I 4
1
t 0
Ð X1
25
24
23
22
21
13
14
15
12
11
Ð X1
NORMA TECNICA
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Fig. 21 Esempio di diagramma di sequenza temporale: controllo di un azionamento
ORDINE DI PARTENZA
PULSANTE DI
PARTENZA
ORDINE DÕARRESTO
PULSANTE
DÕARRESTO
AUTORIZZAZIONE
DI PARTENZA
AUTORIZZAZIONE
DÕARRESTO
AUTOMATISMO
MARCIA AVANTI
AUTOMATISMO
MARCIA INDIETRO
AVANTI
MOTORE ARRESTO
INDIETRO
CICLO DI FUNZIONAMENTO
FINE DEL CICLO DOPO
LÕORDINE DÕARRESTO
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 s
NORMA TECNICA
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Fig. 22 Esempio di schema di programma a mezzo logiche programmabili industriali: pro-
gramma per il comando di tre sistemi di controllo
(Le Norme per i linguaggi delle logiche programmabili industriali sono allo studio)
PCPGM (20,1)
Ò1Ó 1 5
ON RUN
Ò0Ó 2 R
Ð1
CONTRM (50,1,0)
Ò1Ó 1 ON 5
RUN
Ò0Ó 2 6
SINGLE MODP
Ò0Ó 3 R
Ð1 Ð3
211A 11 11
5/B & 1 & 60 211ST
211AST 12 60 12 7/A
5/B
Ð2
11 &
211ASP-N 12 60 21
5/B
Ð2
CONTRM (50,1,0)
1 5
Ò1Ó ON RUN
2 6
Ò0Ó SINGLE MODP
3
Ò0Ó R
Ð1
212A 11 11 Ð 3
5/C & & 60 212ST
212AST 12 60 12 8/A
5/C
Ð2
11
&
212ASP-N 12 60 21
5/C
Ð3
CONTRM (50,1,0)
1
Ò1Ó ON RUN 5
2
Ò0Ó SINGLE MODP 6
3
Ò0Ó R
Ð1 Ð3
213A 11 11
5/D & & 60 213ST
213AST 12 60 12 9/A
5/D
Ð2
11 &
213ASP-N 12 60 21
5/D
NORMA TECNICA
CEI EN 61082-1:1998-05
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Fig. 23 Esempio di disegno di installazione: parte di un’officina
SALA QUADRI
+ B5R1
+ B5R1A1
= R1
= Y11
= Y13
= Y12 = R2
= Y21
= Y22
= Y23
= P1
= A1
= S1
= Y31
= Y32
=Y42
=Y41 = Y33
=Y43
= P2
NORMA TECNICA
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Fig. 24 Esempio di planimetria: installazione industriale
106
107 N
101
+ F4
COSTRU- + S2
ZIONE DEPOSI-
+ F3 TO
COSTRUZIONE SCARTI
109
108 PARCHEGGIO AUTO
+ A2
FONDERIA
+ F2 + F1
VIA
FINITURA DEPOSITO
PRODOTTI + A1
RO
PRODOTTI
FINITI FLUIDI
FER
+ P1 110
LAVORAZIONE 111
+ E2 COMANDO
AREA DI TRAFFICO + E1
STAZIONE
ESTERNA
112 + S4
E DEPO-
+F 5 N SITO
N D UZIO
O
+ A3 TEN- C PRO-
U
MAN DOTTI
E
ZION GREZ-
ZI
+ A4 113
102
103
0 50 100 m
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Fig. 25 Esempio di disegno di installazione: sala di commutazione con apparecchiature di co-
mando e manovra
+D +C +B
+5 +1 +5
+A
+4 +2 +4 +1
+3 +3 +3 +2
+2 +4 +2 +3
+1 +5 +1 +4
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Fig. 26 Esempio di disegno di installazione: robot elettrico con quadro
Ð A1
Ð M4, Ð M5, Ð M6
Ð B4, Ð B5, Ð B6
Ð M3
Ð B3 Ð M2
Ð B2
Ð M1
Ð B1
NORMA TECNICA
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Fig. 27 Esempio di disegno di disposizione: insieme degli interruttori di comando e di mano-
vra (posizione fisica +A, sulla Fig. 25)
2000
25
ÐQ1
ÐP1 ÐP2
800
+4
ÐQ1 ÐA11
ÐQ2
ÐQ3 ÐQ4 ÐQ5
ÐP1 ÐP2 ÐP3
800
+3
ÐQ1
ÐS1
3250
ÐP4
ÐQ2
ÐQ3 ÐQ4 ÐQ5
800
+2
ÐP1 ÐP2
ÐQ1
ÐS1
ÐP1 ÐP2 ÐP3 ÐP4
ÐQ2
ÐQ3 ÐQ4 ÐQ5
800
+1
ÐQ1
ÐS1
25
100
500
300
150
200
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Fig. 28 Esempio di schema dei cablaggi interni: sottoinsieme in un insieme di apparecchiatura
2
1
3
4
A2
3
4
A1
11
13
2
1
ÐC1
2 1
5
6
10
8
9
7
3
4
2
7
8
1
4
3
10
9
2
1
ÐX1
PE
3
4
2
1
Fig. 29 Esempio di schema di interconnessione: parte di una installazione contenente tra l’al-
tro, due morsettiere di connessione =A1-X1 e =A1-X2, poste nelle unità costruttive
+A e +B
+A +B
= A1ÐX1
= A1ÐX2
4
2
3
4
3
1
1
2
3
2
2
1
1
2
1
1
3
2
112
114
3 ´1,5 113
2 ´1,5
2 ´1,5
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Fig. 30 Esempio di disegno di disposizione: circuito stampato
1
Ð S18 STATUS WORD
3 1
20 0
X OFF
1
BAS 1 4V 21 0 ON
X X X
ÐS20 1
3 1,5V 1 3 22 7 6 5 4 BIT
0
Ð S15 23 1
1 4V
R ÐS31 ÐS19
3 2V
EXPLANATIONS
Ð S21
1 4V RED CHARACTERS/LINE
G ÐS32 1 OFF
3 2V ON
3 Ð S23
1 1 OFF
OFF
B 1 4V 3 ON 3 ON
ÐS33 BLUE
3 2V GREEN
Ð4 Ð3 Ð2 Ð1
Ð S22
WITH ACCU
1
SYNC 2
Ð S16 3
4
OFF ON
WITHOUT ACCU
1
8k RAM
8k RAM
Ð S13 12 3
1 READ 4
3 INTA Ð S14 3
2
PMB 1
213
RECEIVING REGISTER
RELEASE BLOCK POO EMPTY
SENDING REGISTER
Ð S17 FULL
CHARACTER GENERATOR
0
REFRESH MEMORY
VIP-ADDRESS 1
2k RAM
Ð S10 2
3
TOT- M INTA 1
RESET
READ 2 Ð S11
P08 1 3 M
P09 Ð S12 2 VIP 885
INTR
3
VIP 885
= L1ÐA33
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Fig. 31 Esempio di schema delle connessioni ai morsetti: unità di comando
UNITË DI COMANDO
PE2
PE1
W2
W1
U2
U1
V2
V1
11
12
PE
PE
3
1
2
2
3
1
1
2
AL RISCALDATORE
DAL SENSORE
DALLA RETE
Fig. 32 Esempio di schema di cavi: installazione dei cavi per gli insiemi +A1, +A2 e +A3
+A1 +A2
+S1 +S2 +S3 +S1 +S2 +S3
8,10
1...5
2,3
4,7
+A3
10
1,6
6,7
8,9
9 +S1
11
+S2
5,11
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Fig. 33
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3 PRINCIPI DI DOCUMENTAZIONE
S E Z I O N E
3.2 Scopo
Scopo della documentazione è quello di fornire informazioni nella forma più
semplice possibile.
La documentazione tecnica è essenziale per la gestione, messa in opera, uso e
manutenzione di una installazione o sistema.
La considerazione della sicurezza nella progettazione delle installazioni e sistemi
conferisce a questi documenti una importanza supplementare poiché i documen-
ti devono specificare le condizioni normali di funzionamento.
La documentazione tecnica rappresenta in un contratto una parte tanto significa-
tiva quanto la fornitura del materiale ed è un elemento essenziale della fase di
prevendita.
La documentazione deve fornire le informazioni richieste, per l’hardware come
per il software, al fine di coprire tutte le fasi della vita di una installazione e deve:
n descrivere in maniera completa l’installazione, il sistema o l’apparecchiatura;
n essere accurata e concisa;
n essere facile da comprendere;
n soddisfare lo scopo per cui è stata prevista;
n essere semplice da utilizzare e da mantenere.
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A seconda dello scopo, possono essere distinte differenti strutture, per es. una
struttura orientata verso la funzione e una struttura orientata verso la posizione fi-
sica. La Fig. 34 mostra alcune delle corrispondenze tra queste due strutture.
La Fig. 35 mostra un esempio in cui uno schema di sistema descrive l’intera in-
stallazione industriale. Uno degli schemi di sistema più dettagliati e lo schema dei
circuiti corrispondente descrivono il sistema di alimentazione dell’acqua di raf-
freddamento, designazione =W1.
La Fig. 36 mostra una variante in cui si ha uno schema di circuito per ognuno dei
sistemi di pompaggio =W1=P1, =W1=P2 e =W1=P3.
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n I termini devono supportare le norme industriali per i segni grafici, caratteri, e
formati richiesti.
n Il sistema di programmazione per l’elaborazione del progetto deve supportare
un formato standardizzato per la base dei dati e i segni grafici associati al fine
di permettere lo scambio del progetto ad altri sistemi per un ulteriore tratta-
mento.
n I dati di progetto iniziale devono essere effettuati conformemente alla docu-
mentazione richiesta. L’organizzazione dei dati deve permettere aggiunte e
modifiche senza un gravoso rifacimento.
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INSTALLA-
SISTEM A DI COMANDO STRUTTURA ORIENTATA VERSO LA FUNZIONE
ZIONE =K1
PRINCIPALE
SISTEMA DI DISTRIB.
Fig. 34
=E1
ELETTRICO
SISTEMA DI ALIMENTA-
=W1 ZIONE ACQUA DI RAF-
FREDDAMENTO =A1 SISTEMA DI COMANDO
E CONTROLLO
=C1 TORRI DI RAFFRED-
DAMENTO
=P1
SISTEMA DI POMPAG-
ÐA11 APPARECCHIATURA MM1 =W1 SISTEMA ALIMENTAZIONE ACQUA RAFFREDDAMENTO
GIO
Ð50 PULSANTE ARRESTO
=A1 =P1 SISTEMA DI POMPAGGIO
Ð51 PULSANTE MARCIA SISTEMA ÐA11 ÐA31 ÐQ1
DI CO- MM1 LOGICO
Ð52 DISP. DI COMANDO; H/A MANDO
E CON-
Ð110 SEGNALATORE TROLLO
LUMINOSO ARRESTO
ÐM1
SENGALATORE M
Ð111
LUMINOSO MARCIA
ÐA31 APPARECCH. LOGICA
ÐQ1 AVVIATORE MOTORE =P2 SISTEMA DI POMPAGGIO
ÐM1 MOTORE
POMPA
+2
QUADRO DI +J1 +1
+SA
COMANDO +1 SEZIONE + SA QUADRO DI
COMANDO
+2 SEZIONE +PA BANCO DI +3
+G3 AVVIATORE MOTORE COMANDO
+4
+ ZA
GRUPPO POMPA
+3 BASAMENTO
+4 GIUNTO
Esempio di una struttura orientata verso la funzione e di una struttura orientata verso
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NORMA TECNICA
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Fig. 35 Esempio di una struttura orientata verso la funzione con indicazioni dell’estensione
degli schemi di sistema e di circuiti: acciaieria
INSTALLAZIONE
SISTEMA DI COMANDO
=K1 PRINCIPALE
=A11 SISTEMA MMI
=E1
SISTEMA DISTRIBUZIONE
ELETTRICA
=AK SISTEMA COMANDO CONTROLLO
ÐQ1 INERRUTTORE
ÐQ11 SEZIONATORE
SCARICATORE
ÐF1
ÐA6 TRASFORMATORE
SEGNALATORE LUMINOSO
ÐH1
MARCIA
ÐQ1 AVVIATORE MOTORE
ÐM1 MOTORE
POMPA
SISTEMA DI IMMAGAZZINA-
=S1
MENTO INTERMEDIO
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Fig. 36 La stessa struttura della figura precedente, che mostra una configurazione alternativa
degli schemi di circuito
INSTALLAZIONE
=K1
SISTEMA DI COMANDO
PRINCIPALE
=A11 SISTEMA MMI
SISTEMA DISTRIBUZIONE
=E1
ELETTRICA
=AK SISTEMA COMANDO CONTROLLO
ÐQ1 INTERRUTTORE
ÐQ11 SEZIONATORE
ÐF1 SCARICATORE
ÐA6 TRASFORMATORE
SEGNALATORE LUMINOSO
ÐH0
ARRESTO
ÐM1 MOTORE
POMPA
SISTEMA DI IMMAGAZZINA-
=S1
MENTO INTERMEDIO
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INSIEME FUNZIONE
Fig. 37
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INSIEME SOFTWARE strutturali, connessioni,
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unitˆ software, relazioni comportamento parti fisiche, relazioni
PRODUZIONE PRODUZIONE
strutturali, scambio dei dati ecc. strutturali, connessioni
SOFTWARE
ecc. ecc.
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SCHEMA DI DISEGNO DI CO- DISEGNO DELLA DI-
PROGRAMMA TRATTAMENTO DATI SCHEMA DÕINSIEME STRUZIONE SPOSIZIONE
LISTA DI PROGRAMMA UOMO MACCHINA SCHEMA DI FUNZIONE DESCRIZ. DELLÕUNITË DESCR. INSTALLAZ.
LISTA DATA BASE SCHEMA DI CIRCUITO LISTA DELLE PARTI LISTA DELLE PARTI
LISTA DELLE PARTI TABELLA TABELLA
DISEGNO
SISTEMA MANUALE
Corrispondenze tra diversi tipi di documenti relativamente al loro contenuto
DOCUMENTI MISTI
(SPESSO PREPARATI SOPRATTUTTO
PER LA MANUTENZIONE)
Fig. 38 Corrispondenze tra diversi tipi di documenti relativamente all’ordine della loro prepa-
razione
SPECIFICHE
SPECIFICHE SOFTWARE SPECIFICHE FUNZIONALI
APPARECCHIATURE
INGEGNERIA
DETTAGLIATA
FUNZIONALE
DOCUMENTI DI DETTAGLIO
FUNZIONALI
PROVE, MESSA
IN SERVIZIO
SISTEMA IN ESERCIZIO
RAPPORTI
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4 REGOLE GENERALI DI PROGETTO
S E Z I O N E
4.1 Generalità
4.1.1 Introduzione
Tutti i documenti devono essere leggibili nelle condizioni d’uso reale previste.
Nella generalità sono riportate le regole importanti per la presentazione finale dei
documenti senza tener conto dei mezzi o dei metodi con i quali i documenti
sono ottenuti o conservati. Questi mezzi sono compatibili con le Pubblicazioni
ISO.(1)
L’Appendice A (informativa) riporta un determinato numero di estratti da Pubbli-
cazioni ISO applicabili.
4.1.2.1 Generalità
a) I documenti finali presentati su carta o mezzi equivalenti, per es. pellicola da
disegno, devono essere conformi alle dimensioni dei fogli specificati in
4.1.2.2. Le dimensioni illustrate in 4.1.2.3, 4.1.2.4 e 4.1.2.5 devono essere ap-
plicate come specificato per il formato del foglio scelto.
b) I documenti finali presentati su altri mezzi per es. schermo proiezione, scher-
mo video, devono avere le dimensioni proporzionali a quelle dei fogli auto-
rizzati in 4.1.2.2 e richiamati in 4.1.2.3, 4.1.2.4 e 4.1.2.5.
4.1.2.2 Dimensioni
I documenti finali presentati su carta o mezzo equivalente devono essere confor-
mi alle dimensioni dei fogli della Norma ISO 5457, Tab. 1 o 2. Appendice A.6.1.
Le dimensioni allungate definite nella Tab. 3 della Norma ISO 5457 non devono
essere usate e non sono riportate in Appendice A.6.1.
Per documenti ottenuti a mezzo stampa, come i fogli di dati e le istruzioni, si può
utilizzare ugualmente il formato A5 conformemente alla Norma ISO 216.
Le dimensioni dei fogli devono essere scelte tenendo conto:
n della leggibilità;
n della composizione e della complessità del progetto;
n della possibilità di utilizzare dimensioni più piccole, ma con un maggior nu-
mero di fogli;
n delle prescrizioni della progettazione e documentazione mediante computer;
n delle prescrizioni di maneggevolezza, copiatura, microfilmatura, archiviazione
e altri processi di produzione della documentazione.
(1) Al momento della preparazione della presente Norma, le Pubblicazioni ISO non forniscono raccomandazioni per la presenta-
zione finale dei documenti originali su mezzi diversi dalla carta o materiale equivalente.
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4.1.2.4 Margini e squadrature
I margini e la squadratura, i segni di centratura e d’orientamento, e le scale di-
mensionali di riferimento devono essere conformi alla Norma ISO 5457.
4.1.4 Linee
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4.1.5 Scrittura e orientamento della scrittura
Per disegni e schemi elettrotecnici, devono essere utilizzate le scritture tipo B del-
la Norma ISO 3098/1. Generalmente possono essere utilizzate lettere verticali.
Per praticità, possono essere utilizzate lettere inclinate per i simboli di grandezze,
come nella Pubblicazione IEC 27-1.
L’altezza delle lettere, compresa la grossezza delle linee utilizzate per comporle,
deve essere almeno pari a 10 volte la grossezza delle linee utilizzate per compor-
re le lettere.
Le lettere su documenti che devono essere microfilmati devono essere conformi
alla Norma ISO 6428. Vedi A.7.2.
Tutte le lettere su un documento ad uso finale (ad eccezione delle riproduzioni
delle marcature o contrassegni che figurano sull’apparecchiatura o di altri dise-
gni) devono essere leggibili per non più di due orientamenti del documento, tra
loro perpendicolari, a partire dal bordo inferiore e dalla destra (scrittura da sini-
stra verso destra e dal basso verso l’alto).
Le forme delle frecce per l’indicazione della direzione del flusso di un fluido
sono riportate nella Norma ISO 1219. Fig. 40.
Una linea di guida deve essere costituita da un tratto continuo e deve indicare
dove si applica una nota o un riferimento. Essa deve terminare conformemente
alle prescrizioni della Norma ISO 128 (UNI 3968). Vedi A.1.5. Tuttavia, una linea
di guida che termina su una linea di connessione deve terminare mediante un
tratto, obliquo rispetto alla direzione della linea di connessione e alla linea di gui-
da, o mediante una freccia, Fig. 41. Sono ammesse estremità multiple.
4.1.8 Viste
Per i disegni sotto forma illustrata che utilizzano la proiezione ortogonale posso-
no essere impiegati due metodi. Vedi A.1.1. In ogni serie di disegni può essere
utilizzato un solo metodo di proiezione.
Per disegni planimetrici e volumetrici vedere la Norma ISO 2594.
4.1.9 Scale
Se i disegni sono preparati in scala, per es. piani di disposizione, la scala deve es-
sere scelta conformemente alla Norma ISO 5455. Vedi A.5.
Se è previsto che le dimensioni vengano prese dalla scala (misure) del disegno,
deve essere inclusa nel disegno una scala dimensionale.
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4.2 Presentazione degli schemi
4.2.1 Generalità
La considerazione più importante nella preparazione di uno schema è l’adozione
di una presentazione chiara che faciliti la comprensione.
4.3.1 Generalità
I segni grafici devono essere conformi alla Pubblicazione IEC 617
(CEI 3-14 … 3-26). Se il segno grafico desiderato non è rappresentato, è possibile
crearne uno dai segni grafici standard conformemente alla guida della Pubblica-
zione IEC 617. Per es. vedere le Fig. 44 e 45.
Per materiali che non fanno parte della Pubblicazione IEC 617, devono essere
consultati i segni grafici delle Norme ISO. Se il segno grafico desiderato non è
normalizzato e se il significato non è chiaro, il medesimo deve essere illustrato in
una nota sullo schema o in un documento di supporto.
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Esempi:
n Per uno schema di sistema, soprattutto se viene utilizzata la rappresentazione
unifilare, in numerosi casi è sufficiente utilizzare segni grafici in forma gene-
rale o semplice. Per un trasformatore, vedi la Fig. 46.
n Per un diagramma destinato a facilitare uno studio dettagliato, i segni grafici
possono non essere sufficienti. Per es., per un trasformatore può essere ne-
cessario ampliare i segni grafici generali includendo simboli distintivi che in-
dicano la connessione degli avvolgimenti con un codice conforme alla Pub-
blicazione IEC 76-4 per i simboli di collegamento. Fig. 47.
n Per uno schema di circuito in cui tutte le parti come gli avvolgimenti, i mor-
setti e le loro designazioni devono essere rappresentati, è necessario utilizza-
re i segni grafici a forma completa.
Deve essere mantenuta la forma generale del segno grafico e, se possibile, le sue
proporzioni.
Esempi:
n Nella Fig. 49, il segno grafico dell’eccitatrice in un gruppo macchina è rappre-
sentato più piccolo del segno grafico del generatore principale al fine di mo-
strare la sua funzione ausiliaria.
n Nella Fig. 50, il segno grafico per elemento logico AND con uscita negata è
stato ingrandito per permettere una iscrizione addizionale.
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4.3.4 Orientamento dei segni grafici
Come già indicato in 4.2.2, numerosi segni grafici nella Pubblicazione IEC 617
sono rappresentati per un flusso di segnale da sinistra a destra. Questo principio
deve essere mantenuto in tutti gli schemi come regola principale e i segni grafici
devono essere preferibilmente mostrati come indicati nella Pubblicazione
IEC 617.
In alcuni casi è necessario allontanarsi dall’orientamento fondamentale dei segni
grafici. Vedi 4.2.2. Tuttavia, i segni grafici possono essere ruotati o rappresentati
in modo speculare se il loro significato non viene di fatto modificato. In altri casi,
può essere necessario ridisegnare il segno grafico per tener conto di diversi
orientamenti.
I segni grafici a blocchi, i segni grafici di elementi logici binari e i segni grafici di
elementi analogici, quelli che contengono lettere, i segni grafici distintivi, le grafi-
che o le marcature per le entrate o le uscite, devono essere orientati in modo da
poter essere letti quando si guarda lo schema nel senso normale di lettura.
Fig. 51.
Di conseguenza, per un segno grafico mostrato nella Pubblicazione IEC 617 con
un flusso di segnale da sinistra a destra, se il flusso del segnale desiderato sullo
schema è
n da sinistra a destra, il segno grafico deve essere rappresentato nello stesso
modo della Pubblicazione IEC 617;
n dal basso in alto, il segno grafico deve essere rappresentato nello stesso
modo della Pubblicazione IEC 617, ma ruotato di 90° in senso antiorario;
n da destra a sinistra, deve essere preparato un nuovo segno grafico per mo-
strare le entrate e le loro marcature a destra, e le uscite e le loro marcature a
sinistra;
n dall’alto in basso, deve essere preparato un nuovo segno grafico come per un
flusso da destra a sinistra, e quindi il segno grafico deve essere ruotato in sen-
so antiorario di 90°.
Queste regole significano che sono necessarie solo due forme di segni grafici per
soddisfare le quattro possibili direzioni del flusso di segnale. Per es. vedi la
Fig. 52, nella quale è stato scelto un determinato numero di casi tipici.
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4.4 Linee di connessione
4.4.1 Generalità
Per schemi diversi da quelli con una disposizione topografica le linee di connes-
sione devono essere rettilinee con un minimo di incroci e di attraversamenti.
Fig. 56 e 57. Le linee di connessione devono essere orientate orizzontalmente o
verticalmente ad eccezione di quei casi in cui le linee oblique migliorano la chia-
rezza dello schema, per es. con disposizione simmetrica dei componenti o col
cambiamento dell’ordine delle fasi. Fig. 58.
4.4.5 Identificazione
Le linee di connessione possono essere munite di identificazioni, per es. designa-
zioni di segnali, soprattutto se interrotte. Vedi 4.4.6. L’identificazione deve essere
posta sopra le linee di connessione orizzontali e alla sinistra delle linee di con-
nessione verticali, lungo le linee o fra l’interruzione e la linea. Fig. 62.
Per la presentazione semplificata di stringhe di testo di designazioni di segnali,
vedi l’articolo 4.9.
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Se necessario per la chiarezza, si devono fornire, conformemente a 4.8.2, i riferi-
menti delle collocazioni (sullo schema) delle estremità corrispondenti.
Esempi: Fig. 63, 64 e 65.
4.4.7.1 Raggruppamento
Se si hanno sei o più linee di connessione parallele, esse devono essere disposte
in gruppi. Negli schemi di sistema, funzionali e di circuiti il raggruppamento deve
essere eseguito secondo le loro funzioni. Se ciò non è possibile, le linee devono
essere disposte in gruppi di non più di cinque. Fig. 66.
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In schemi complessi un contorno poligonale che rappresenta una unità può ine-
vitabilmente includere anche segni grafici per parti che non fanno parte di tale
unità. Questi segni grafici devono essere rappresentati all’interno di un riquadro
di separazione secondario racchiuso (finestra); questo riquadro deve essere dise-
gnato con un tratto misto a due trattini, conformemente alla nota 2 del segno gra-
fico 02-01-06 della Pubblicazione IEC 617 (CEI 3-14). Vedere la Fig. 75 nella qua-
le i dispositivi di comando -S1 e -S2 non fanno parte dell’unità -Q1.
Se rappresentati, i segni grafici dei morsetti a blocco che sono parte integrante
dell’unità devono essere posizionati all’interno del telaio come mostrato nelle
Fig. 75 e 56.
I segni grafici per connettori devono essere posizionati in modo da mostrare quelle
coppie di connettore che appartengono all’unità. Fig. 78a. Se le due parti della
coppia di connettore sono parte integrante dell’unità, i due segni grafici del connet-
tore devono essere rappresentati all’interno del contorno poligonale. Fig. 78b.
Per una presentazione semplificata delle designazioni di riferimento congiunta-
mente a un riquadro di separazione, vedi l’articolo 4.10.
Fig. 79, 80 e 81. Nella Fig. 80, l’involucro e, nella Fig. 81, lo schermo circondano
l’insieme dell’unità costruttiva e, per questa ragione, la linea di separazione deve
essere omessa.
La Fig. 82 mostra una unità costruttiva con involucro conduttore con due con-
densatori passanti. Il segno grafico IEC 617 04-02-03 (CEI 3-16), condensatore
passante, include l’involucro (o schermo) come parte del segno grafico.
4.6.1 Generalità
Possono essere usate delle semplificazioni, per es. per accrescere il volume di in-
formazioni riportate in ogni foglio o per ridurre l’ingombro eliminando le infor-
mazioni ripetitive. Generalmente, può essere usato ogni metodo di semplificazio-
ne che non riduca la comprensione del disegno. Se vengono impiegate tecniche
di semplificazione diverse da quelle della presente Norma esse devono riportare
una spiegazione sul disegno o nella documentazione di supporto a meno che
non siano evidenti.
Per la presentazione semplificata di stringhe di testo, vedi l’articolo 4.9.
Per una presentazione semplificata delle designazioni di riferimento, vedi l’artico-
lo 4.10.
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4.6.2 Morsetti
Un numero di morsetti di un componente può essere rappresentato da un mor-
setto singolo, specialmente in schemi di sistema. Fig. 76a. Le designazioni dei
morsetti possono essere indicate, separate da virgole. Fig. 76b. Se i morsetti sono
numerati consecutivamente, devono essere rappresentate solo la prima e l’ultima
designazione in sequenza, separate da puntini di sospensione (…) se non si ge-
nera confusione. Fig. 76c.
Per la presentazione semplificata di stringhe di testo di designazioni di morsetti,
vedi l’articolo 4.9.
Se due o più componenti sono interconnessi e viene utilizzato il metodo rappre-
sentato in Fig. 76b o 76c, l’ordine della sequenza delle designazioni dei terminali
deve essere tale che l’ordine da sinistra a destra di un componente corrisponda
all’ordine da sinistra a destra o dall’alto in basso dell’altro (i) componente (i).
Fig. 77.
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4.7 Designazioni dei materiali e dei morsetti
4.7.1 Generalità
Le designazioni dei materiali e dei morsetti devono essere conformi alla Pubbli-
cazione IEC 750.
Per la presentazione semplificata di stringhe di testo di designazione di morsetti,
vedi l’articolo 4.9.
Per una presentazione semplificata delle designazioni di riferimento, vedi l’artico-
lo 4.10.
Nota Ai fini della presente Norma, vengono usate le seguenti convenzioni per le designazioni dei
materiali: per i contattori nei circuiti di potenza, è stata scelta la lettera codice Q e per i relé di
misura per la protezione, è stata scelta la lettera codice K. Possono essere utilizzate altre con-
venzioni in accordo con le Norme relative per una applicazione reale.
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4.8 Riferimenti di posizionamento, dati tecnici, notazioni esplicative
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4.8.5 Note e notazioni esplicative
Può essere usata una nota esplicativa quando il significato non può essere reso in
altro modo. Essa deve essere posizionata in prossimità di ciò a cui si applica o
deve essere posto un riferimento alla nota posto in vicinanza del bordo del qua-
drato del foglio da disegno. Nel caso di documenti formati da più fogli, tutte le
note di carattere generale devono apparire sul foglio 1.
Se le marcature informative (per es. conformemente alla Pubblicazione IEC 417)
relative alle funzioni di comando uomo-macchina, sono utilizzate su un pannello
dell’apparecchio, conviene posizionarle accanto al segno grafico corrispondente.
4.9.1 Generalità
Per la corretta interpretazione di stringhe di testo semplificate di designazioni di
materiale, morsetti e segnali valgono le seguenti regole.
Non si devono usare altre notazioni, diverse da quelle indicate nella presente Va-
riante. Se si utilizzano altre notazioni esse vanno descritte nel documento e nella
documentazione di supporto.
Note: 1 Le Pubblicazioni IEC 445, IEC 750 e IEC 1175 specificano i caratteri da utilizzare nelle ri-
spettive stringhe di testo.
2 La rappresentazione semplificata di designazioni di segnali, con le designazioni di mate-
riale che precedono, sono precisate in 5.2.3.3 della Pubblicazione IEC 1175.
3 La rappresentazione semplificata di designazioni di morsetti riguarda le possibilità di mar-
catura dei morsetti come precisato nella Pubblicazione IEC 445.
4.9.2.1 Generalità
La gamma va specificata usando punti di sospensione orizzontali (…) tra il limite
inferiore e quello superiore. Sia il limite inferiore che quello superiore della gam-
ma vanno presentati. Se si utilizzano sistemi computerizzati per la preparazione
dei documenti, tale presentazione incrementale va eseguita in alternativa come:
n sequenza di tre caratteri PUNTO;
n oppure un carattere unico PUNTI DI SOSPENSIONE ORIZZONTALI (…)
come precisato nella Pubblicazione IEC/DIS 3B(CO)55).
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4.9.2.3 Gamma alfabetica
Una gamma alfabetica è una sequenza ininterrotta di lettere in ordine alfabetico
secondo l’alfabeto latino in ordine crescente, con limiti inferiore e superiore defi-
niti, per esempio C … G, significa C, D, E, F e G, oppure a … e, significa a, b, c,
d ed e. La sequenza è definita dal limite inferiore (lettera iniziale) seguito dalla
lettera successiva dell’alfabeto latino senza interruzione fino al limite superiore
(lettera finale). Non si devono combinare lettere maiuscole e minuscole in una
stessa gamma, per esempio A … c, per evitare interpretazioni ambigue.
Nota Le lettere maiuscole I e O non sono usate né nelle designazioni di materiale secondo la Pubbli-
cazione IEC 750 né nelle designazioni di morsetti secondo la Pubblicazione IEC 445. Ciò im-
plica che in tali casi la lettera maiuscola J segue la lettera maiuscola H, e la lettera maiuscola P
segue la lettera maiuscola N.
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Esempi di presentazioni semplificate di diverse designazioni di materiale sono il-
lustrati in Fig. 93.
Fig. 93 Esempio di quattro designazioni diverse di materiale presentate da un’unica stringa di testo
Limite inferiore
Limite superiore
Limite superiore
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4.10 Presentazione delle designazioni di riferimento e dei segnali
4.10.1 Generalità
Un oggetto può essere associato con una o più designazioni di riferimento. Ogni
singola rappresentazione di un oggetto deve essere presentata con un insieme o
gruppo di designazioni di riferimento contenente almeno una designazione di ri-
ferimento.
La sequenza della presentazione delle designazioni di riferimento all’interno di
un insieme o gruppo deve essere omogenea in tutto il documento. Se è obbliga-
toria una specifica sequenza di presentazione, ciò deve essere dichiarato nel do-
cumento o nella documentazione di supporto.
In conformità alla Pubblicazione IEC 1346-1, la designazione di riferimento è la
rappresentazione di un percorso in una struttura ad albero. Pertanto, diversi og-
getti possono avere una porzione iniziale comune dei loro percorsi, compren-
dente almeno una designazione di riferimento di livello singolo, a partire dalla
cima della struttura ad albero. La fig. 95 schematizza il percorso comune degli
oggetti A, B, C e D.
La presentazione di una designazione di riferimento di livello singolo non deve
essere divisa.
La porzione
comune del
percorso degli
oggetti A, B, C e
D è -A1B2
oggetto D
oggetto B
oggetto C
oggetto A
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Alcuni esempi si trovano nella Fig. 96.
=A1-K1+S1 =A1-K1+S1
=A1-K1+S1
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4.10.4 Presentazioni semplificate
4.10.4.1 Generalità
A causa della scarsità di spazio nei documenti, può rendersi necessario presenta-
re designazioni di riferimento e dei segnali in forma semplificata.
Se una designazione di riferimento di diversi oggetti ha la stessa porzione inizia-
le, la porzione comune può essere indicata una volta sola sulla pagina del docu-
mento e poi non essere indicata vicino agli oggetti singoli.
È necessario dichiarare, nel documento o nella documentazione di supporto, se
viene applicata una tecnica di semplificazione. Inoltre, deve essere dichiarato se
la presentazione semplificata viene usata per la designazione di riferimento o per
la designazione dei segnali o per entrambe.
Per la presentazione semplificata vengono usati i concetti di contorni poligonali
(riquadri di separazione) (vedi anche 4.5.1) e di area del disegno (vedi Fig. 98).
a disegno
Area del
Note: 1 I segni di prefisso all’interno di una designazione di riferimento di oggetti composti sono
omessi nelle figure, dove possibile.
2 La presente Norma mostra esempi usando segni di prefisso composti da un solo carattere; lo
stesso procedimento vale per i segni di prefisso composti da più di un carattere (vedi Pub-
blicazione IEC 1346-1).
3 Gli altri esempi della IEC 1082, da Parte 1 a Parte 3, sono basati alla data della loro pub-
blicazione sulla IEC 750:1983. Tali esempi sono possibili presentazioni grafiche di desi-
gnazioni di riferimento basate sulla Pubblicazione IEC 1346-1; tuttavia, l’interpretazione
della designazione dell’oggetto basata sulla Pubblicazione IEC 750:1983 potrebbe in qual-
che caso essere diversa dall’interpretazione della designazione di riferimento basata ora
sulla Pubblicazione IEC 1346-1.
4 Le seguenti figure usano la presentazione su riga singola delle designazioni di riferimento
come specificata in 4.10.2.
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La Fig. 99 mostra una presentazione semplificata su un diagramma, applicando
un solo aspetto.
Nota Le righe a trattini lunghi e corti nella Fig. 99c) racchiudono gli stessi oggetti della struttura ad
albero che sono delimitati dal riquadro di separazione come nella Fig. 99b). Lo stesso principio
è stato applicato anche nelle Figg. 100 e 101.
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La Fig. 100 mostra presentazioni semplificate su un diagramma, applicando due
aspetti.
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Fig. 101 Presentazione semplificata di designazioni di riferimento comprendenti transizioni
usando un riquadro di separazione
Riquadro di separazione,
mostrato parzialmente Riquadro del titolo
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Fig. 103 Presentazione semplificata di designazioni di riferimento comprendenti una porzione
comune associata con l’area del disegno
Fig. 104 Presentazione semplificata di designazioni di segnale comprendenti una porzione co-
mune associata con l'area del disegno
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n la porzione comune delle designazioni di riferimento deve essere presentata
su una riga singola;
n ogni colonna deve contenere solo designazioni di riferimento che designano
gli oggetti secondo lo stesso aspetto;
n se una lista o una sezione di una lista o tabella, avente la stessa porzione ini-
ziale della designazione di riferimento, viene continuata su pagine multiple,
la porzione comune deve essere presentata su ogni pagina.
Designazioni di riferimento
per le entità nella tabella
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Fig. 106 Designazione di segnale esclusa dalla concatenazione
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Fig. 41 Linee di riferimento alle linee di connessione
4 mm2 4 mm2
2,5 mm2 2,5 mm2
Fig. 42 Esempi della disposizione di circuiti che contengono elementi logici binari
&
1 Linee di connessione orizzontali
1
>1 Flusso preferenziale del segnale
1
>1
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Fig. 43 Esempi di gruppi funzionali e direzione del flusso di segnale; un sistema di controllo
3
+
n
+
REGOLAZIONE
DELLA VELOCITË REGOLATORE REGOLATORE
2
DELLA VELOCITË DI CORRENTE
2
M
r/s G
U
02-12-01 Connessione meccanica (link)
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Fig. 45 Esempio della costruzione di un segno grafico composto: un generatore laser a rubino
G
10-11-04 Laser utilizzato come generatore
G Xe
05-14-01 Tubo a catodo freddo a gas
Xe Formula chimica
Fig. 46 Esempio della più semplice forma di un segno grafico: trasformatore trifase con quat-
tro prese
3
4
3
Fig. 47 Esempio di un segno grafico completo (con segno grafico distintivo per la connessione
degli avvolgimenti e il simbolo dei collegamenti): stesso trasformatore della Fig. 46
Yy0
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Fig. 48 Esempio di un segno grafico dettagliato: stesso trasformatore della Fig. 46
2W
2U
2V
Fig. 49 Esempio per l’uso di dimensioni diverse del segno grafico: generatore principale trifa-
se ed eccitatrice
G
G
Fig. 50 Esempio per l’uso di dimensioni diverse del segno grafico; porta AND con uscita nega-
ta, senza e con informazioni aggiuntive
& &
[ABC123]
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Fig. 51 Illustrazione delle regole per l’adattamento dei segni grafici a direzioni di segnale dif-
ferenti
* *
L1 L1
L4
L5
L1
L2
L3
L4 L4
L2 L2
L5 L5 * *
L1
L2
L3
L4
L3
L5
L3
* = Simbolo distintivo generale, posizionato preferibilmente in alto conformemente alla Pubblicazione IEC 617-12
L1, L2, L3 = Designazione delle entrate
L4, L5 = Designazione delle uscite
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Fig. 52 Esempi di diversi orientamenti dei segni grafici a blocchi e segni grafici per elementi
logici binari
* Il segno grafico è allo studio nella revisione della Pubblicazione IEC 617
(CEI 3-14 … 3-26).
(La figura continua nelle pagg. seguenti)
t1 t2 t1 t2
t2
t2
2
t1
t1
f(x) f(x) f(x)
f(x)
3
3
6
3
6 6
5
4 5 5 3
5
6
* *
6
ECL/TTL
ECL/TTL
ECL/TTL ECL/TTL
7
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Fig. 52 Esempi di diversi orientamenti dei segni grafici a blocchi e segni grafici per elementi
logici binari
* Il segno grafico è allo studio nella revisione della Pubblicazione IEC 617
(CEI 3-14 … 3-26).
(Seguito (1) della figura, seguito (2) nella pagina seguente)
* *
+
_
8 + _ _ +
_ _
+
_
_
* *
+
_
+ _ _ +
9 _ _
+
_
_
* *
_
+
_
+ _ _ +
10 _ _
+
_
1 1
1
11
1 1
12
1
1
BCD/DEC BCD/DEC
0 0
13
BCD/DEC
1
2
BCD/DEC
4
0
1
2
3
1 1
5
2 2
3 3
4
0
1
2
3
5
1
2
1 4 4 1
2 5 5 2
NORMA TECNICA
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Pagina 72 di 98
Fig. 52 Esempi di diversi orientamenti dei segni grafici a blocchi e segni grafici per elementi
logici binari
14 SRG 4 SRG 4
M1 M1
C2/1 C2/1
N3 N3
1,2D
1,2D
M1
N3
1,2K
R
1,2J
R R
SRG 4
SRG 4
C2/1
1,2J 1,2J
1,2D
C2/1
1,2D
1,2K
1,2J
3 3
M1
1,2K 1,2K
N3
R
1,2D 1,2D
1,2D 3 3 1,2D
15
SRG 8 SRG 8
& 1D
SRG 8
SRG 8
&
1D
C1/
& 1D &
C1/
1D
> C1/ C1/
16 X/Y X/Y
1 1 G1 G1 1 1
G2 G2 2
2 2 G3
3 G3 3 2
1
G1 1 1
G2 2 2
2
X/Y
MUX
1
G1
G2
G3
=1
MUX 1 1 MUX
G3 3
3
1 1
3 3
X/Y
MUX
2 2
3
1
1 1
2 2
3
=1
=1 =1
1
2
17
[HYSTCONT] [HYSTCONT]
& &
[RT]
AH
[HYSTCONT]
[HYSTCONT]
&
&
[RT]
[RT]
[RT]
AH
AH
AH
NORMA TECNICA
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Pagina 73 di 98
Fig. 53 Esempio dove i segni grafici dei morsetti e le designazioni dei morsetti sono necessa-
ri per indicare la differenza tra:
a) un trasformatore di corrente a due avvolgimenti secondari (segno grafico 06-13-03
della Pubblicazione IEC 617, CEI 3-18
b) due trasformatori di corrente, ognuno con un avvolgimento secondario
P1
P1
1S1 S1
1S2 S2
P1P2
2S1
2S2 S1
P2
S2
P2
a)
b)
Fig. 54 Esempio di segni grafici dove sono permesse diverse posizioni delle connessioni
Fig. 55 Esempio di segni grafici dove lo spostamento delle connessioni cambia il significato
NORMA TECNICA
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Pagina 74 di 98
Fig. 56 Esempio di linee di connessione orientate orizzontalmente
ÐK2
ÐK1
ÐK4
SCHEMA DI INTERCONNESSIONE
+A +B
ÐX1 ÐX1
1 3
1 1
2 4
2 ÐW161 2
3 1
3 3
4 2
4 4
ÐS1
+A +B
ÐK3
ÐX1
2
3
4
ÐX1
1
2
3
4
1
ÐQ1 ÐK1
ÐK4
1
2
3
4
1
2
3
4
Ð W161
ÐK1 ÐK2
SCHEMA DI INTERCONNESSIONE
NORMA TECNICA
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Pagina 75 di 98
Fig. 58 Esempio per linee di connessione oblique
W2
U2
V2
ÐR1 ÐR3
W
U
V
ÐR2 ÐR4
M
3
Fig. 59 Esempio di giunzione doppia in uno schema che normalmente utilizza giunzioni a T
NORMA TECNICA
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Pagina 76 di 98
Fig. 60 Esempio di impiego di linee più grosse per evidenziare i circuiti di potenza
Wh
Fig. 61 Esempio di impiego di linee più grosse per evidenziare il percorso principale del se-
gnale
G G
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Pagina 77 di 98
Fig. 62 Esempio di identificazione delle linee di connessione
DEF
ABC
DEF
ABC
ABC
DEF DEF
GHI
ABC
GHI
Fig. 63 Esempio di uso di riferimenti di segnale e posizionamento per linee di connessione
interrotte: seguito sullo stesso foglio
1 2 3 4 5
A
X Y
B1
B
X
A5 Y
NORMA TECNICA
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Pagina 78 di 98
Fig. 64 Esempio di uso di riferimenti di segnale e posizionamento per linee di connessione
interrotte: seguito su un altro foglio dello stesso fascicolo di schemi
1 2 3 4 5 6
A A
16/A5
B
B
GRES (H)
16/B5
1 2 3 4 5 6
A GRES (H) A
33/A1
C
GRES (H)
33/B4
37/B6
B B =A1
D
Sh. 33
3 4 5 6
C C
=A1
D D
Sh. 16
1 2 3 4 5 6
1 2 3 4 5 6
A A
EF
=A1/5/B5
B
1 2 3 4 5 6
A A
C
& EF =P1/2/B3
B
JK
B =P1
=P2/2/A4 D
Sh. 2
3 4 5 6
C
C
D =A1
D
Sh. 5
1 2 3 4 5 6
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Pagina 79 di 98
Fig. 66 Esempio di gruppi di linee
Fig. 68 Esempio di conduttori raccolti in gruppo, metodo a), utilizzando un punto per indicare
la prima linea di connessione
NORMA TECNICA
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Pagina 80 di 98
Fig. 69 Esempio di conduttori raccolti in gruppo con indicazione delle linee individuali: meto-
di a) e b)
A C
a)
B D
C E
D A
E B
b) A C
B D
C E
D A
E B
Fig. 70 Esempio di conduttori raccolti in gruppo, metodo b), con linee identificate da designa-
zioni di segnale
D
A
C
Equivalente a
C
D
A
C
D
Fig. 71 Esempio di conduttori raccolti in gruppo, metodo b), con linee identificate dalle desi-
gnazioni di segnale e dalle designazioni degli apparecchi collegati
ÐD1
11 ABC
12 DEF
13 GHI Equivalente a
14 JKL
ÐD2 ÐD3
GHI 1 GHI 1
JKL 2 JKL 2
ABC 3 ABC 3
DEF 4 DEF 4
NORMA TECNICA
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Fig. 72 Esempio di uso di rappresentazione unifilare con indicato il numero di linee di con-
nessione
5 3 4
Equivalente a
5 3
Equivalente a
8
Canale dÕinformazione per trasferimento
unidirezionale, comprendente 8 conduttori
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Fig. 74 Esempio di impiego di un contorno poligonale: indicazione dell’unità funzionale –A1
ÐA1
ÐK2 ÐK1
ÐS1 ÐS2
ÐK1
ÐH1
ÐK1
ÐK2
ÐK2 ÐH2
Fig. 75 Esempio di impiego di due contorni poligonali (complessivo ed in finestra): per indi-
care che –S1 e –S2 non fanno parte dell’unità –Q1
ÐQ1
Esterno a Ð Q1
ÐX1 ÐX1 ÐX1 ÐQ1 ÐQ1
11 ÐF2 ÐS1 12
21 ÐS2 22
23
13 14
15 16
17 18
1 ÐF1 ÐK1 2
3 4
5 6
NORMA TECNICA
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Fig. 76 Esempio di rappresentazione semplificata delle connessioni a un componente; porta
AND con uscita negata:
a) senza designazione dei morsetti,
b) con designazione dei morsetti,
c) con designazione dei morsetti nell’ordine consecutivo della successione
&
4 & Equivalente a
a)
1
&
2
4 1,2,4,5 & Equivalente a 3
3 4
5
b)
1
&
2
4 1...4 & 5
5 Equivalente a 3
4
c)
Fig. 77 Esempio di uso dei metodi descritti nelle Figg. 76b e 76c
5...8 4 1,2,4,5
5 1
6 2
Equivalente a 7 4
1 8 5
2
5...8 4
4
5
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Pagina 84 di 98
Fig. 78 Esempio che mostra le regole per il posizionamento dei segni grafici dei morsetti:
a) parte dell’elemento maschio del connettore che è parte integrante dell’unità –A1,
la parte femmina del connettore essendo parte integrante del cavo –W1;
b) le due parti del connettore essendo parte integrante dell’unità –A1
ÐA1 ÐA1
ÐX1 ÐW1X1 ÐX1
ÐK1 1 1 ÐK1 1
2 2 2
3 3 3
4 4 4
a) b)
ÐA1
ÐX1
ÐK1 1
2
3
4
PE
ÐA1
ÐX1
1
2
3
4
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Fig. 81 Esempio di una connessione di uno schermo ad un involucro
ÐA1
ÐX1
1
2
3
4
ÐA1
ÐC1
ÐC2
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Fig. 83 Esempi di rappresentazione semplificata di componenti e connessioni
Rappresentazione
N¡ Equivalente a Descrizione
semplificata
1 Interruttore tripolare con comando manuale
3
L1
L2
L3
3
L2
L3
manuale
3
3
L2
L3
secondarie
3
4
3
L1
L2
L3
o 2
6 2
&
o 2
6 & 2
[2x]
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Fig. 84 Esempio di rappresentazione semplificata ripetuta: multiplexer quadruplo con blocco
di comando comune
ÐD1
10 M1
ÐD1
11
C2 9
3 1,2D 13
1,2D 15 5
2 1,2D
1,2D
ÐD1
4
1,2D 14 ÐD1
1 1,2D
7
1,2D 12
6
1,2D
ÐD1
ÐD1 10 M1
10 M1 11
11 C2
C2 9 1,2D 13
3 1,2D 5 1,2D
15
2 1,2D
ÐD1
10 M1
11 C2
4 1,2D ÐD1
14
1 1,2D 10 M1
11 C2
7 1,2D 12
6 1,2D
ÐA1 ÐA1
ÐX1 ÐX1
ÐK1 1 ÐK1 1
2 2
3 3
4 4
PE
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Fig. 87 Esempio che mostra le regole relative al posizionamento e all’orientamento delle
identificazioni di ogni materiale e di ogni morsetto
=W1ÐA1K1+SA1D1 ÐA1D1+KA2U1
11
33
14
23
13
13 14
=W1 12 15
23 24 ÐA1K1
13
34
24
14
33 34 +SA1D1
a) b) c)
Fig. 88 Esempio che mostra le regole per il posizionamento dei dati tecnici dei componenti
3
ÐR1
ÐT1 6,3 kW
ÐR1
60 kV 6,3 kW
6300 kVA
Yd5
15 kV
3
Impulso positivo
Impulso negativo
Serie dÕimpulsi
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Fig. 90 Esempio che mostra una forma d’onda di segnale ad una determinata distanza
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Fig. 91 Esempio che mostra la possibilità di indicare forme d’onda e che fornisce il testo
esplicativo in uno schema dei circuiti: generatore monostabile temporizzato
1
1 ÐD1 3 0
&
2 +5V
+5V
1
1
1
ÐR1 ÐR2 ÐR3 ÐD3 ÐR4
1
& 3
C 2
2
2
2
2
V1
1 ÐD2 ÐC1
1 2
3 B
2 &
E
LINEA 313
5V
ÐD1:1 0
5V
ÐD1:3 0
ÐD2:3 5V
0
0
ÐV1:B 5V
ÐD3:3
5V
ÐD1:3 0
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Fig. 92 Esempio di informazioni aggiuntive relative ad un segno grafico distintivo generale:
[T1] è un riferimento ad una tabella esplicativa
X/Y
[T1]
10 1
11 2
12 3
13 4
14 5
6
15 7
EN
9
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APPENDICE
A informativa ESTRATTO DALLE NORME ISO RELATIVE ALLE REGOLE GENERALI
DI DISEGNO
Nota La traduzione integrale delle Norme ISO relative alle regole generali di disegno è stata già effet-
tuata dall’UNI – Pertanto si rimanda alle Norme UNI, al disegno tecnico di seguito menzionate.