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LE MONARCHIE IBERICHE

Fu nel XIV secolo che la penisola iberica venne detenuta da tre dinastie principali,
ovvero quella di Castiglia, quella d’Aragona e quella Portoghese. Il re Pietro di
Castiglia, denominato dai suoi nemici “il Crudele”, dal 1354 fu co stretto a
fronteggiare una grande rivolta
nobiliare, alla quale a capo si
mise il fratello illegittimo Enrico
di Trastamara. La grande
quantità di piccoli nobili alla
ricerca di un impiego militare e
di feudi furono messi a
disposizione delle due fazioni
grazie alla conclusione della guerra di riconquista contro il regno musulmano di
Granada; la guerra civile divenne man mano sempre più sanguinosa.
L’inizio della dinastia dei Trastamara fu resa possibile grazie alla vittoria di Enrico II e
con la fine della guerra, i disordini locali si diffusero nei territori circostanti, infatti,
tali scontri, coinvolsero anche l’entroterra aragonese, escludendo il resto del regno,
composto da isole e territori sparsi nelle acque del Mediterraneo.
Contemporaneamente il Portogallo, sviluppatosi economicamente per la sua
posizione geografica estremamente favorevole il quale lo fece inserire nella rete
commerciale tra Genova e i mari del Nord, iniziò a creare una classe borghese
commerciale, la quale, nel 1383, si sviluppò una vera e propria rivoluzione
antifeudale, il quale portò il potere nelle mani della nuova dinastia di Giovanni I
d’Avis. Tuttavia nella Castiglia, alla morte di Enrico IV, il
quale non lasciò alcun erede maschio, ripresero i conflitti. Tali disordini iniziarono a
cessare nel 1479 con la vittoria di Isabella, segnando il destino di Castiglia e
Aragona.

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