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DUE MINUTI
Spettacoli
Pesaro
«Leonardo studiava rocce e fossili»
Domani a Urbino il professor Rodolfo Coccioni presenterà il suo ultimo libro di studi sul genio rinascimentale
URBINO
Gli studi di Leonardo sulle geo-
scienze e le opere in cui appaio-
no, come la celebre Vergine del-
le rocce, raccolti e spiegati nel
volume Leonardo da Vinci. Roc-
ce, fossili e altre simili cose (Fa-
no, Aras) da Rodolfo Coccioni,
già Ordinario di Paleontologia e
Direttore dell’Istituto di Geolo-
gia dell’Università di Urbino e -
tra l’altro - Direttore del Corso di
formazione “La terra a tavola”.
La divulgazione scientifica è
da sempre una delle sue passio-
ni, che lo porta a essere ideato-
re e responsabile del Festival
scientifico nazionale Settimana
del Pianeta Terra, che ogni anno
coinvolge migliaia di parteci-
panti nella scoperta dello straor-
dinario patrimonio geologico e
paesaggistico del nostro Paese
e accende i riflettori sul ruolo
fondamentale delle geoscienze
per migliorare la qualità e la si-
curezza della vita di tutti noi.
Sarà l’Urbino Jazz Club di via Va-
lerio a ospitare alle 18 di doma-
ni, mercoledì la presentazione
di un’opera che coniuga il meto-
do scientifico con la chiarezza
del linguaggio.
Professor Coccioni, da dove
prende il via questo lavoro?
«Due decenni fa, insieme a Car-
lo Pedretti, sono stato uno dei
promotori del progetto di ricer-
ca dell’Ateneo di Urbino “Arti e
scienze: Leonardo da Vinci”,
una nuova e straordinaria possi-
bilità di dialogo tra discipline dif-
ferenti, soprattutto tra il terreno
delle humanites e quelle discipli-
ne scientifiche che nell’ambito
della sua multiforme ricerca tro-
vano spesso un punto di riferi-
mento importante. Uno dei risul-
tati del progetto fu la realizzazio-
ne, nel 2004, di un CD-Rom mul-
timediale, intitolato Leonardo i
fossili e le rocce, nel quale si evi-
denziavano le sue esperienze,
osservazioni, intuizioni e visioni
relative alle geoscienze. Per ce-
lebrare il quinto centenario del-
la morte del genio vinciano, ho
pensato di ripercorrere e appro-
fondire i risultati di quegli studi
MARTEDÌ — 28 GENNAIO 2020 - IL RESTO DEL CARLINO
Cultura / Spettacoli / Società
RIMANE SORPRENDENTE
«Aveva una fervida
e inesauribile
curiosità che lo portò
ad anticipare concetti
e scoperte moderne»
e di trasferirli, attraverso il sup-
porto di una ricca documenta-
zione visiva e materiale inedito,
in un saggio che costituisce una
sintesi del pensiero di Leonardo
sulle tematiche attinenti alle
geoscienze».
Assieme ai dipinti, prende in
esame le teorie geologiche
espresse da Leonardo nei suoi
codici. Come ne esce sul pia-
no scientifico il genio di Vin-
ci?
«Lascio ai filosofi e agli storici
della scienza il precipuo compi-
to di definire il “posto” di Leo-
nardo in quell’interregno che
nella storia della scienza si collo-
ca tra la cultura antica e medie-
vale, centrata sull’insegnamen-
to aristotelico, e la scienza mo-
derna, nata con la Rivoluzione
scientifica. Penso che la figura
del genio vinciano come scien-
ziato rappresenti un vero uni-
cum, segno che la storia si muo-
ve in modo molto più folle di
I PERCORSI DELLA STORIA
«Se gli studi che fece
non si fossero in parte
dispersi, avrebbero
accelerato alcune
scoperte»
quanto vorrebbero gli storici.
Pur con tutti i suoi limiti che
spesso lo spingevano a indaga-
re con metodo confuso e con-
traddittorio ogni fenomeno na-
turale, Leonardo, con la sua fer-
vida e inesauribile curiosità in-
tellettuale, le sue singolari osser-
vazioni, sperimentazioni e rap-
presentazioni grafiche che ac-
compagnano lo sviluppo del me-
todo empirico e il suo sguardo
scientifico attento al passato, al
presente e al futuro, pone le fon-
damenta della scienza moderna
che si realizzerà di lì a un seco-
lo, anticipando di due o tre seco-
li anche aspetti, concetti e sco-
perte delle moderne geoscien-
ze. Purtroppo, solo una parte
delle innumerevoli pagine pro-
dotte e raccolte dal genio di Vin-
ci in quattro decadi è arrivata fi-
no a noi. Dopo la sua morte l’in-
tera raccolta subì varie disper-
sioni e per oltre due secoli i suoi
scritti rimasero pressoché sco-
nosciuti, frammentati e conser-
vati in diverse biblioteche euro-
pee. C’è da chiedersi, piuttosto
– conclude Coccioni – come sa-
rebbe cambiata la storia, quella
nostra e quella della scienza, se
gli studi di Leonardo fossero sta-
ti oggetto di approfondimento
da parte dei suoi successori».
Tiziano V. Mancini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DI STORIA
Umberto
PIERSANTI
IL NUOVO VIDEO SU
www.ilrestodelcarlino.it/pesaro
L’odio tra fratelli
ha una storia antica
che non va dimenticata
LA RUBRICA
Parliamoci
Chiaro
di
Vittorio
Ciarrocchi
A scanso di equivoci: solo il tito-
lo “Fratelli coltelli” (Carlino Pesa-
ro di giovedì 23, pag. 1) dà lo
spunto a ciò che segue. Le anti-
patie, le rivalità, le invidie tra fra-
telli erano già note ai popoli anti-
chi, i quali le tramandarono in
racconti che in maniera sempli-
cistica sono definiti “leggen-
de”.
Quando si studiava la storia anti-
ca (oggi alquanto trascurata,
perché si dà più rilievo a chiac-
chiere sul futuro), si apprende-
va che l’origine di Roma era le-
gata ad un fratricidio: per una
grave discordia insorta tra Ro-
molo e Remo, costui fu ucciso
dal fratello Romolo, poi fondato-
re e primo re di Roma. L’archeo-
logo Andrea Carandini, che da
oltre cinquant’anni studia le ori-
FANO
gini della nostra capitale, sostie-
ne che i racconti di quella fonda-
“Romantic Cello” zione contengono più verità di
con Daniele Agiman quanto si creda.
Passiamo al mondo ebraico:
Domani alle 21 a teatro nella Bibbia si narra di Abele,
la Sinfonica Rossini che fu ucciso dall’invidioso fra-
con il solista Gnocchi tello Caìno. Questi poi fondò
una citta chiamata Enoch. Se-
condo alcuni studiosi la sorte
Domani, alle ore 21,
torna al Teatro della comune di Romolo e Caìno fa
Fortuna di Fano capire l’aspetto fondamentale
l’Orchestra Sinfonica della politica, che non può mai
Rossini diretta per essere attività pacifica. I greci
l’occasione dal suo antichi, infine, crearono narra-
direttore artistico, zioni memorabili. Una di queste
riferisce che Atrèo e Tièste, fra-
Daniele Agiman, con
telli gemelli, si odiarono in mo-
Romantic Cello.
do feroce. Dall’accoppiamento
Il programma propone il
concerto per violoncello fra Tièste e la moglie di Atrèo
e orchestra in La minore, nacquero alcuni figli. Atrèo ne
op. 129, di Schumann, fece uccidere tre. Tièste, ignaro
l’ouverture del della loro tragica morte, parteci-
Coriolano di Beethoven pò volentieri ad un convito che,
col pretesto di una rappacifica-
e la Sinfonia n. 1 di
Mendelssohn, con la zione, gli aveva proposto il fra-
straordinaria presenza di tello. Finito il banchetto, Atrèo
Giovanni Gnocchi come rivelò che i cibi imbanditi erano
violoncello solista. le carni dei figli di Tièste. Anche
L’artista sarà questo racconto, come altri si-
nuovamente nella città mili, suggerisce una conclusio-
della Fortuna dopo il ne amara, ma veritiera: tra figli e
figlie degli stessi genitori talvol-
bellissimo concerto
dello scorso anno per ta nascono competizioni, gelo-
incantare gli spettatori sie, invidie, che possono tradur-
con la sua musica. si in odio implacabile e in ven-
Info biglietti: dette spietate.
0721 800750. Vittorio Ciarrocchi
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