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giovedì 16 gennaio 2020 culture 11

Lo sfondo politico
dell’emancipazione
dalla subalternità
A partire dal volume di Raul Mordenti «De Sanctis,
Gramsci e i pro-nipotini di padre Bresciani» (Bordeaux)
LELIO LA PORTA quanto necessaria. Costoro so- ro (De Sanctis, Gramsci e i pro-nipo-
no I nipotini di padre Bresciani che, tini di padre Bresciani. Studi sulla
II Nei suoi scritti Gramsci usa nei Quaderni del carcere, vanno da tradizione culturale italiana, Bor-
spesso l’espressione «i nipotini Papini a Ungaretti e altri ancora deaux, pp. 457, euro 24). Il libro
di padre Bresciani». Questi era tutti caratterizzati da «bassezza è diviso in quattro parti: le pri-
Antonio Bresciani (1798-1862), morale, vigliaccheria morale e me due dedicate a De Sanctis, la
uno scrittore, gesuita, antilibe- civile», buffoneria: in una paro- terza a Gramsci e la quarta ai
rale e antiromantico, autore di la, conformismo. pro-nipotini di padre Bresciani.
alcuni romanzi storici, uno dei QUESTO PER DIRE come fra De Mordenti si pone l’obiettivo di
quali, L’ebreo di Verona. Racconto Sanctis e Gramsci ci sia un lega- ricostruire una tradizione cultu- Gli occhiali di Antonio Gramsci conservati nel museo di Ghilarza
storico dall’anno 1846 al 1849, ri- me stretto che caratterizza una rale italiana che parte da De
stampato nel 1851, era stato tradizione culturale alla quale Sanctis e arriva a Gramsci, po- del nuovo «brescianesimo», questo fenomeno tutta la quar- nistre (Gramsci e Turati), dell’u-
stroncato da Francesco De Sanc- fa riferimento Raul Mordenti nendo come «terminus a quo» la «convitato di pietra della storia ta parte del suo lavoro utilizzan- so dell’espressione «Non si può
tis. La stroncatura aveva origine già nel titolo del suo ultimo lavo- specificità del capitalismo che, culturale della nazione italiana, do un sarcasmo gramsciana- escluderlo» che potrebbe con-
dall’uso di tesi illiberali da parte proponendosi come eterno pre- tanto sgradevole quanto impre- mente appassionato ma anche sentire di dire su Gramsci, e su
dell’autore del libro e dal fatto sente, proibisce il passato «per scindibile». Le caratteristiche di una verve narrativa di notevole Togliatti, tutto e il suo contra-
che povertà artistica e debolez- realizzare il suo vero intento questo nuovo «brescianesimo» caratura stilistica. rio. Riprendere Gramsci parten-
za umana fossero, in Bresciani, che è la proibizione del futuro». sono le stesse indicate da Gram- SCORRONO davanti agli occhi del- do proprio dalla tradizione cul-
la stessa cosa. Quindi è De Sanc- QUESTA IMMUTABILITÀ comunica sci nelle sue note carcerarie e la lettrice e del lettore le storie turale a cui appartiene, che è
tis a suggerire a Gramsci l’uso un senso diffuso di depressione, già sottolineate in apertura. del quaderno «scomparso», di quella dei subalterni, significa
della categoria del «brescianesi- che colpisce soprattutto i giova- I pro-nipotini di padre Bre- Mussolini che in carcere avreb- tentare la «fondazione di una
mo» per indicare una tendenza
Nei «Quaderni del carcere» ni nelle forme acute di una ma- sciani che operano per vendi- be «oliato» il cervello di Gramsci nuova intellettualità di massa»,
tipica della letteratura italiana e i riferimenti vanno lattia. La medicina, almeno un carsi di Gramsci, sostiene Mor- quasi proteggendolo, dell’uso la ricerca di un nuovo senso co-
contraddistinta da individuali- primo antibiotico, non può che denti riprendendo un termine da parte dei pro-nipotini dei ver- mune di massa, per intrapren-
smo, illiberalismo, opposizione da Papini a Ungaretti essere la riscoperta di coloro introdotto nel dibattito da An- bi al condizionale, oppure dell’e- dere una lotta per l’egemonia
al nazionale-popolare, aristocra- e altri ancora, tutti che sono stati e che ancora do- gelo D’Orsi, sono «rovescisti», spressione «è possibile che…», nella quale abbia un ruolo cen-
ticismo, paternalismo di stam- vrebbero essere, appunto De ossia qualcosa che va al di là del- della criminalizzazione di To- trale anche la letteratura che,
po gesuitico. Questi vizi Gram- caratterizzati da bassezza Sanctis e Gramsci, i punti alti di lo stesso revisionismo. Il «rove- gliatti, perfido e demoniaco arte- per dirla proprio con il grande
sci li rinviene anche in autori morale, buffoneria: in una riferimento di una tradizione scista» cerca di dimostrare il fice di ogni misfatto antigram- intellettuale comunista, «è una
del suo tempo che vanno per la dell’emancipazione dalla subal- contrario di ciò che è spingen- sciano, della costruzione fonda- funzione sociale» e, sia consen-
maggiore e, per questo, li sotto- parola, conformismo ternità. Eppure si erge contro dosi ben oltre i limiti del revi- mentalmente antiscientifica, ol- tito di aggiungere, ha una fun-
pone a una critica tanto feroce questo tentativo il muro ostile sionismo. Mordenti dedica a tre che antistorica, delle due si- zione sociale.

«LA CASA MANGIA LE PAROLE», DI LEONARDO G. LUCCONE

Frantumate famiglie novecentesche


GIACOMO GIOSSI sotto macerie di artefatte solu-
zioni.
II Dopo anni di critiche, spes- Si sbaglia se si pensa che Leo-
so pretestuose o prive di so- nardo Luccone possa avere
stanza quando non illazioni, semplicemente costruito a ta-
attorno a cosa sia e se possa esi- volino il romanzo perché la
stere un grande romanzo ita- qualità della sua struttura va
liano come forma precisa, co- ben al di là di quella «artigiana-
stituita sia nella sua accezione le» di chi per mestiere come
originale sia nella sua capacità lui si occupa e cura i libri de-
di prendere spunto dal corri- gli altri, certamente conta
spettivo Grande Romanzo Ameri- quel tipo di capacità, ma ciò
cano, sono comparsi sulla sce- che definisce al meglio la
na letteraria italiana negli ulti- struttura in questo caso non
mi mesi alcuni libri che per la è una banale costruzione (an-
prima volta sembrano deli- che se banale non lo è mai quan-
nearne un profilo concreto e vi- do questa si rivela efficace), ben-
sibile. Un’opera di Emma Parker sì l’emergere di una voce inedi-
PERLOMENO opere - come Il coli- ta e originale.
brì di Sandro Veronesi, Lealtà di IL ROMANZO scorre rapido tra le
Letizia Pezzali o anche I fratelli pione della crisi esistenziale di mani e sotto gli occhi, merito
Michelangelo di Vanni Santoni - una coppia di mezza età, l’a- di una scrittura in grado di as-
sembrano poter far scorgere more figliale - qui segnato da secondare la curiosità del letto-
un orizzonte, una via d’uscita una malattia che determina re, ma anche di accompagnar-
letteraria e non solo stretta- relazioni e umori - e infine lo non per forza facilitandogli
mente narrativa. Tra loro spic- una tragica rivelazione che il percorso, ma illuminandolo,
ca l’esordio di Leonardo G. Luc- l’autore gestisce con magistra- rendendolo così ricco e impre-
cone con La casa mangia le paro- le accuratezza al limite del ge- vedibile. Luccone evita stuc-
le (Ponte alle Grazie, pp. 528, nere, quasi sulla soglia per poi chevoli soluzioni e lavora inve-
euro 18). «Spiccare» è probabil- offrire spazio a un realismo ce meticolosamente struttu-
mente il termine che meno de- emotivo e commovente. rando un corpo che si poggi su
finisce questo primo sforzo ro- La casa mangia le parole è dun- dialoghi ben scritti tanto da di-
manzesco di Luccone perché que un esordio per certi versi ventare una vera e propria spi-
la forza del suo testo è proprio bizzarro perché si avvale prin- na dorsale narrativa.
nella misura e certosina pa- cipalmente di una straordina- L’elemento della famiglia,
zienza con cui sa trasformare ria consapevolezza di misura e come quello del matrimonio,
la materia narrativa in storia cura che determinano il valore in generale divengono grimal-
letteraria, costruendo anche di un romanzo che sembra co- dello sia per sviluppare una sto-
in un’epoca contemporanea gliere il contemporaneo sfi- ria originalissima sia per affron-
una struttura dei personaggi dandolo, senza soccombervi tare il medesimo argomento fi-
solida e seduttiva. nalmente abbandonandone gli
Luccone riprende i temi di stereotipi. Un raffinato gioco di
un Novecento squassato or- ombre in cui la struttura, il ge-
mai nella memoria di interpre-
Oggi al Moby Dick nere, il tema stesso da strumen-
tazioni e reinterpretazioni e lo di Roma alle ore 18. tali si fanno effettiva sostanza
rimette a lucido proponendo letteraria. Luccone con La casa
al lettore i suoi migliori stile- In dialogo con mangia le parole si definisce co-
mi: la famiglia con le sue con- l’autore Gioacchino me autore con una voce pro-
traddizioni e deformanti oscu- pria, preludio migliore non si
rità, il matrimonio quale cam- De Chirico poteva prevedere.

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