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DIECI COMANDAMENTI ( DECALOGO)

L'ispiratore è Dio, il quale si è servito di uomini per tradurli in parole.


Sono stati scritti oltre 3000 anni fa, verso il 1220 a.C sul monte Sinai,
che si trova sula penisola che separa l'Africa dall'Asia e dal
Mediterraneo. Il termine DECALOGO è un termine greco, composto da
deka ( =dieci) e logos (=parola). Questi comandamenti sono scolpiti su
tavole di pietra,ma soprattutto sono da Dio incisi nel cuore di ogni uomo.
Vediamo ora cosa dice la Bibbia in proposito​ ( ​Esodo 19,1-20,2):

Da tre mesi gli Ebrei sono in viaggio. Hanno lasciato l'Egitto e con esso
una vitaccia da schiavi.Sono diretti verso una terra nuova, libera, tutta
per loro. La strada però è ancora lunga. Quando non ce la fanno più, si
fermano, piantano le loro tende e si riposano. Nonostante il peso dei
chilometri accumulati e la fatica si sentono tranquilli, perchè sanno che
Dio li segue passo dopo passo.E lui stesso lo fa capire ogni volta che
chiama il loro leader ​Mosé, ​per dargli delle importanti comunicazioni. Un
giorno Dio chiama Mosé su un'altura per fargli questo discorso: “Vi siete
resi conto di ciò che io ho fatto per voi quando eravate in Egitto, come vi
ho aiutato e vi ho fatto venire fino a me. Se vi fidate di me, vostro Dio e
custodirete la mia ​Alleanza ​sarete nel mio cuore e diventerete il mio
popolo prediletto.​Io​ sono I​ ahvé​, tuo Dio che ti ho fatto uscire dal paese
d'Egitto.

Mosè è ​ nato in Egitto, allevato dalla figlia del faraone ed è colui che
guida il suo popolo fuori dalla terra di schiavitù, fino all'ingresso della
Terra promessa.A lui Dio scrive su due tavole i Dieci Comandamenti.
L'alleanza è il patto tra Dio e Israele: Dio si impegna a salvare il suo
popolo e a guidarlo verso la Terra promessa e Israele si impegna a
rispettare le leggi di Dio.

Iahvé: ​è il nome proprio che Dio rivela a Mosè dal roveto in fiamme (
Mosè parla con Dio ma non vede il volto di Dio, ne ascolta la voce che
proviene da un roveto in fiamme). Nessuno ha mai visto il volto di Dio
Padre.Prima di dare degli ordini, Dio vuole comunicare una realtà
attraente: Io sono un Dio che libera, libera dalla schiavitù, quindi non
può imporre un'altra schiavitù dandoci regole che tolgono la libertà.Infatti
i Comandamenti sono consigli di un Padre amorevole, che vuole il
nostro bene e la nostra felicità e ci insegnano a tenere comportamenti
corretti e in definitiva ci viene proibito solo ciò che distrugge la libertà
vera, la vita.
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PRIMO COMANDAMENTO:
IO sono il Signore tuo Dio: non avrai altro Dio fuori che me

Nella classifica dei personaggi più gettonati, Dio non occupa


sicuramente il primo: davanti a lui ci sono purtroppo , nei nostri giorni
“dei moderni” : i ragazzi fanno il tifo per i campioni dello sport e per gli
attori, le ragazze stravedono per le modelle, per le cantanti. Gli adulti
inseguono i miti dei soldi, delle carriere e della bella vita. Viene allora da
chiedersi: “ non sarà forse che il cuore umano è fatto per qualcosa di più
grande? Sì, il cuore umano è fatto per conoscere Dio, per amarlo,
adorarlo, servirlo come unico Dio, Creatore di tutto e nostro Padre. Oggi
per molte persone gli idoli da adorare al posto di Dio sono molti. Anche
in passato gli Ebrei si erano costruiti un idolo da adorare, sì avete capito
bene e ora vi racconto questo episodio narrato nella Bibbia: ​gli ebrei
sono appena fuggiti dall'Egitto e tra loro c'è pure chi si lamenta e
rimpiange gli anni sprecati a lavorare sotto il faraone, le lamentele
crescono anche perchè Mosé è via da tempo.Mosè sta concludendo
l'accordo con Dio sul monte Sinai e il suo aiuto Aronne è un debole e si
lascia convincere dagli Ebrei impazienti che gli fanno una richiesta
assurda​:”Dacci un Dio che cammini davanti a noi , perchè a
quest'ora Mosè sarà morto”Detto e fatto: non ci vuole tanto a
fabbricare un Dio su misura, manipolabile come si vuole, basta
prendere un bel pentolone e gettarvi dentro collane, braccialetti
d'oro, lo si porta a temperatura di fusione e lo si fonde in uno
stampo con la sagoma di un vitello. Appena l'idolo viene innalzato
tutti si scatenano in balletti e atteggiamenti sguaiati. In un istante
viene cancellato il cammino di fedeltà iniziato da Mosè. Ma Dio
vede che gli Ebrei adorano una statua invece di adorare lui e allora
avverte Mosé: “il popolo che io ho scelto ha perso la testa, si è
allontanato dalla via che gli avevo indicato e fa festa ad una statua,
è impazzito il mio popolo”. Mosè capisce immediatamente, scende
di corsa dal monte con l'idea di dare una bella sgridata agli Ebrei.
Giunge davanti alla statua e la distrugge. Tutti rimangono allibiti,
però capiscono che da ora in poi dovranno per sempre cancellare
gli idoli e ritornare con tutto il cuore all'unico Dio

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