XX
Le azioni sismiche in serbatoi e opere di sostegno
Distribuzione qualitativa delle pressioni dovute alla componente impulsiva (a sinistra) ed alla
componente convettiva (a destra) causate da un terremoto orizzontale
Lo sviluppo della distribuzione delle pressioni lungo il fusto e sul fondo del serbatoio inducono
forze orizzontali e verticali; rispettivamente:
lungo le pareti: entrambe le masse provocano azioni orizzontali (e quindi complessivamente un
taglio Q) ed un momento “ribaltante”; la risultante delle azioni impulsive si trova ad una quota
inferiore rispetto alla risultante delle azioni convettive;
sul fondo: complessivamente si hanno azioni orizzontali e verticali praticamente nulle, ma un
momento ribaltante diverso da zero.
È quindi ragionevole l’adozione dello schema di oscillatore a due gradi di libertà che viene
normalmente proposto per una stima semplificata delle azioni dovute al sisma nel complesso
liquido-serbatoio e riportato nella figura seguente: la massa “impulsiva” mi viene pensata collegata
(di solito in maniera rigida, quindi attraverso dei sostegni elastici di elevata rigidezza) alle pareti del
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serbatoio e collocata ad una quota hi rispetto al fondo, mentre la massa “convettiva” mc è collegata
elasticamente alle pareti della struttura ad un’altezza hc (hc > hi).
Lo schema riportato, valido nel caso di serbatoio con base fissa, corrisponde quindi ad un
oscillatore a due gradi di libertà, il primo corrispondente al sistema serbatoio + massa impulsiva, ed
il secondo corrispondente alla sola massa convettiva.
In via approssimata, seguendo le indicazioni riportate nell’Eurocodice 81, si possono valutare i
periodi propri dei due oscillatori attraverso le seguenti espressioni (valide per serbatoi a base
circolare):
H
Timp Ci
Es / R
Tcon Cc R
dove:
H altezza del serbatoio
R raggio del serbatoio
s spessore uniforme equivalente del serbatoio (se il serbatoio non avesse spessore costante,
questo corrisponde alla media pesata dello spessore lungo l’altezza bagnata del serbatoio; i pesi
della media pesata potrebbero essere assunti proporzionali alle deformazioni nella parete del
serbatoio, massimi alla base del serbatoio)
ρ densità di massa del liquido
E modulo elastico del materiale costituente il serbatoio
Nella valutazione del periodo proprio Timp si è già considerato il complesso liquido-struttura, quindi
questo è stato valutato comprendendo anche la rigidezza e la massa delle pareti del serbatoio. Nella
valutazione del periodo offerto dalla massa convettiva, si assume generalmente che le oscillazioni
del liquido, anch’esse governate dai “modi propri” di oscillazione del pelo libero, possano essere
ricondotte al solo contributo del primo modo, che fornisce solitamente il contributo principale.
1
UNI EN 1998-4: 2006: “Eurocodice 8: Progettazione delle strutture per la resistenza sismica - Parte 4: Silos, serbatoi
e condotte”
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Osservazione: per serbatoi alti (H/R > 1.5, il periodo associato alla massa convettiva tende a
divenire indipendente dal valore di H/R, ed assume il valore Tcon ≈ 1.48·√R: questo è dovuto al fatto
che la parte di liquido in movimento è caratterizzata, per serbatoi alti, da una massa mc
praticamente costante e pari a quella di una porzione di liquido di altezza pari a circa 0.47·H)
Oscillazioni del liquido: contributo dovuto ai vari “modi propri” di oscillazione del liquido
Seguendo ancora l’ipotesi secondo cui le oscillazioni del liquido sono governate dal solo contributo
del primo modo, si può pensare di stimare le oscillazioni massime del liquido attraverso
l’espressione
0.84 R Se Tcon
d max
g
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perche’ c’e’ “diviso g”? decidere come definire lo spettro (se con o a meno di g)
Le verifiche per i serbatoi si suddividono in verifiche di stato limite di esercizio e verifiche di stato
limite ultimo.
Per le verifiche allo stato limite di esercizio occorre controllare:
la tenuta idraulica del serbatoio (ad esempio attraverso verifiche di fessurazione, nel caso di
serbatoi in c.a.);
la presenza di un franco adeguato in sommità del serbatoio, sotto il massimo spostamento
verticale della superficie del liquido, al fine di evitare danni al tetto a causa della pressione di
“sloshing” (oscillazione) del liquido o, se il serbatoio non avesse una copertura rigida, per evitare
effetti indesiderati di fuoriuscita del liquido;
la tenuta dei collegamenti tra il serbatoio ed altri elementi della rete (ad esempio, condotte), che
devono essere in grado di assorbire gli spostamenti indotti nel corso del sisma nella struttura.
Per le verifiche allo stato limite ultimo, occorre invece verificare:
la stabilità complessiva del serbatoio (che di solito si riferisce al comportamento del corpo rigido
e quindi riguarda sia il possibile scorrimento che il possibile ribaltamento del serbatoio);
la resistenza della strutture che compongono il serbatoio;
la stabilità delle pareti laterali (in caso di serbatoio metallici);
il corretto dimensionamento dei sistemi idraulici che fanno o sono collegati al serbatoio, che
devono garantire l’assenza di perdite di contenuto.
In generale, anche per verifiche allo S.L.U., si considerano spettri di riposta elastici, e non spettri di
progetto (quindi assumendo un fattore di struttura q=1, o, al massimo, q=1.5, per tener conto
dell’eventuale sovraresistenza della struttura rispetto alle condizioni convenzionali di snervamento).
introdurre la sovra resistenza nella parte generale
Nel caso dei serbatoi, l’eventuale presenza di una componente verticale di accelerazione nel corso
dell’evento sismico, può giocare un ruolo rilevante nelle verifiche di stabilità del serbatoio. Occorre
di conseguenza tenere in conto tale possibilità, procedendo ad una stima delle azioni verticali
equivalenti dovute all’azione del sisma.
aggiungere:
effetti del fondo flessibile
distribuzione non assialsimmetrica e forma in pianta delle azioni dovute al sisma
Il valore di amax, accelerazione orizzontale massima attesa al sito, è offerto dalle usuali relazioni
a max S a g SS ST a g
Nel caso dei muri di sostegno, il coefficiente βm dipende dal valore di ag e dalla categoria del
sottosuolo:
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Nel caso di paratie, i coefficienti α e β sono invece forniti in forma di abachi, rispettivamente in
funzione dell’altezza dell’opera e della categoria del sottosuolo, e in funzione del massimo
spostamento us che l’opera può tollerare senza riduzioni di resistenza. Se 0.2 deve assumersi
comunque kh = 0,2·amax/g.
perche’ nei muri betam non tende a uno? (muro rigido: accelerazioni uguali a quelle del terreno, ed
invece, al massimo, arriva a 0.31?) (nelle paratie, per un muro rigido, us=0, e bassissimo, H=0, alfa
x beta = 1…)
nella tabella dei muri togliere ag(g) (che vuol dire?)
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