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Esempio Prova Ditals PDF
Esempio Prova Ditals PDF
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Il presente contributo è stato progettato e discusso insieme dai due autori. In particolare, Maria Silvia
Bigliazzi è autrice delle sezioni 5.1. e 5.2., Donatella Troncarelli delle sezioni 5.3. e 5.4.
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giornata, ma si pone anche l’attenzione sugli atti comunicativi, come il dialogo
sulle proprie abitudini, il chiedere informazioni sulla giornata del compagno,
ecc. Inoltre per la riflessione grammaticale il metodo è quello induttivo.
Direi di sì. Inoltre si potrebbero fornire delle immagini di “la giornata tipo di
..............................” che lo studente può descrivere o commentare oralmente.
Penso che l’attività si inserisca nella fase centrale dell’U.D., quella dedicata
allo sviluppo delle singole abilità. Viene richiesta una produzione scritta come
forma di reimpiego delle strutture linguistiche precedentemente apprese.
Penso che come tecnica per la verifica si potrebbe utilizzare un cloze facilitato,
che elenchi in calce i verbi (presentati nell’unità) da inserire o che presenti nei
vuoti un disegno, un’immagine, corrispondente alla parola eliminata.
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A2. Analisi di materiale didattico per livelli avanzati
A2.1. Le pagine che seguono sono tratte dal testo “Viaggio nel nuovo cinema
italiano” di M. Continanza, P. Diadori, Edizioni La Certosa, 1997. Secondo
Lei, quale approccio glottodidattico rispecchiano? Motivi la sua
affermazione.
A2.4. Elabori una possibile prova di verifica per questa unità didattica.
A2.5. Secondo Lei, questo tipo di testo potrebbe essere usato per
l’autoapprendimento? Spieghi le ragioni della sua risposta.
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5.2. Le prove della sezione B
La sezione B ha lo scopo di testare la capacità di progettare e produrre materiale
didattico utile e adatto alla classe in cui si opera.
Questa sezione è considerata superata con il conseguimento di minimo 12
punti, mentre il punteggio massimo ottenibile è 20 punti. Il tempo che il
candidato ha a disposizione per lo svolgimento delle tre prove B è due ore. Si
riportano di seguito i quesiti della sezione B con eventuali possibili risposte.
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COSTRUZIONE DI MATERIALI DIDATTICI
Fase iniziale
Innanzitutto presenterei ai bambini i numeri da uno a dieci con cartelloni colorati
in cui siano disegnati oggetti o animali corrispondenti al numero scritto sotto.
Poi pronuncerei a voce alta i numeri invitando i bambini a ripeterli dopo di
me.
Fase centrale
Darei quindi a ciascun bambino un cartoncino colorato sul quale sono disegnati
i numeri e glieli farei ritagliare. Quindi direi a voce alta un numero e chiederei
a ciascun bambino di portarmi il numero corrispondente ritagliato sul
cartoncino.
In seguito fornirei ai bambini delle immagini o disegni di oggetti a cui i bambini
dovrebbero assegnare il numero corrispondente (attività di accoppiamento
numero/immagine).
Fase finale
Infine proporrei ai bambini di giocare a ruba-bandiera dividendoli in due squadre
e assegnando a ciascun bambino un numero, lasciando che un bambino chiami
“i bambini-numeri”.
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B2. Utilizzo didattico di un testo
Costruisca un’attività didattica (completa di istruzioni) utilizzando le
immagini che seguono, per i destinatari individuati alla prova B1, che
abbia come obiettivo lo sviluppo della produzione orale.
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B3. Costruzione di una prova di verifica
Dati i destinatari indicati alla prova B1, costruisca un’attività allo scopo
di verificare la competenza comunicativa raggiunta dai bambini
relativamente all’apprendimento dei numeri.
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5.3. La prova C
5.3.1. I quesiti
Riportiamo di seguito i quesiti della sezione C inseriti nella prova di esame
DITALS del dicembre 2001.
1) La denotazione è:
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L’esempio di test riportato in questo capitolo è stato somministrato nel dicembre 2001 e si basava
sulla bibliografia indicata in P. Diadori, M. Maggini, P. Peruzzi (a cura di), La DITALS risponde 1,
Università per Stranieri di Siena, 2002, pp. 14-15. Una bibliografia aggiornata per la preparazione
delle sessioni di esame DITALS 2003 si trova nel cap. 3 di questo volume.
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3) Indichi quali tra le seguenti caratteristiche sono attribuibili al significato pragmatico
della lingua.
6) Spieghi che tipo di varietà linguistica è il foreigner talk e illustri le sue principali
caratteristiche.
11) Elenchi gli aspetti che dovrebbero caratterizzare un’unità didattica destinata
all’insegnamento precoce dell’italiano.
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12) Spieghi perché il “saper dialogare” è considerata un’abilità integrata.
13) Indichi quali delle seguenti attività rientrano tra quelle da proporre per lo sviluppo
delle abilità ricettive .
A griglia
B procedura Cloze
C role making
D progettazione del testo
E contrazione del testo
F transcodificazione
14) A quale obiettivo deve mirare il lavoro di riparazione condotto in classe?
A ad eliminare l’errore
B a sviluppare la capacità di monitoraggio ed autovalutazione del discente
C a correggere l’errore solo in modo indiretto
D a favorire il controllo da parte dell’insegnante
15) Scelga una lingua diversa dall’italiano e indichi alcuni dei principali problemi di
apprendimento dell’italiano che potrebbero incontrare i parlanti di questa lingua,
a livello fonologico.
16) Quale è il principale vantaggio dell’uso di materiali videoregistrati nella classe
di lingua?
A strumento di misurazione
B processo conoscitivo
C processo interpretativo
D raccolta di dati
E accertamento delle conoscenze, abilità competenze, ecc.
F accertamento del rendimento degli studenti
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19) In cosa consistono i test performativi?
5.3.2. Le chiavi
Per favorire la simulazione dell’esame da parte di aspiranti sostenitori, si
ripotano di seguito le chiavi delle risposte al test. In fase di autocorrezione
occore tenere conto che le risposte ai quesiti 4, 5, 6, 8, 10, 11, 12, 15, 19, 20
sono solo indicative poiché, trattandosi di domande a risposta aperta, ogni
candidato espone i concetti richiesti secondo proprie modalità espressive. In
linea generale si suggerisce di osservare, nella formulazione di risposte a questo
tipo di domande, la massima pertinenza e sinteticità. Per la domanda n. 15 non
è data alcuna soluzione in quanto il quesito lascia libero il candidato di scegliere
la lingua e gli aspetti su cui operare un’analisi contrastiva in funzione di
eventuali problemi di apprendimento.
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comunicazione (...); è connotato da forme verbali semplici (preferenza per i tempi
presente e imperfetto), scarsa concordanza nel numero e nel genere, mancanza
di flessione morfologica, abbondanti ripetizioni, assenza di ipotassi, velocità
ridotta di emissione del flusso di parole, controllo della pronuncia e
neutralizzazione dei nessi più difficili.”(cfr. Coveri, Benucci, Diadori 1998 p. 161)
7. A) (cfr. Balboni 1994 p. 13)
8. “L’apprendimento consapevole è reso possibile da un monitor la cui funzione
principale è quella di correggere (…) il messaggio linguistico prodotto. Tale
controllo può avere luogo se vengono ottemperate tre condizioni:
• se il discente ha sufficiente tempo per elaborare i dati;
• se l’input è focalizzato sulla forma della lingua (…);
• se il discente conosce la regola implicata.” (cfr. Ciliberti 1994 p. 52)
9. B) (cfr. Serra Borneto 1998 p. 205)
10. “Le mete glottodidattiche, valide per l’insegnamento di ogni lingua, si articolano
in due blocchi:
a) lo sviluppo della competenza comunicativa nella lingua che costituisce l’oggetto
da acquisire;
b)lo sviluppo della competenza glottomatetica. Cioè della capacità di
apprendimento, riferito anche a tutte le altre lingue che l’allievo studia o studierà
in futuro.” (cfr. AAVV. 1995 p. 111)
11. “a Accentuazione delle fasi globalistiche (…)
b. Ludicità diffusa (…)
c. La selezione dei contenuti
I contenuti di un corso di italiano precoce sono diversi da quelli destinati ad
adolescenti e adulti non solo quantitativamente, ma soprattutto sul piano
qualitativo, cioè nella scelta delle abilità, degli atti comunicativi, delle nozioni
grammaticali (…)
d. La fase di controllo (…)
Può dunque convenire limitare molta dell’attività di controllo all’analisi del
feedback che si può avere dalle esecuzioni di giochi e di attività varie).
e. L’aspetto glottomatetico (…)
Più che riflettere sul modo in cui si apprende, infatti, ci sembra utile far riflettere
sul fatto che l’italiano (…):
- si può apprendere
- può essere appreso giocando
- può essere usato per comunicare.
Si tratta di tre ‘scoperte’ del bambino che in realtà costituiscono un investimento
per tutta la sua carriera futura di studente e che quindi rimandano alla dimensione
formativa dell’insegnamento dell’italiano… dimensione più rilevante
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nell’insegnamento precoce che in qualsiasi altro livello scolastico.” (cfr. Balboni
1994 p. 71)
12. “Lungi dal mero alternare fasi di ascolto e produzione linguistiche, chi dialoga
deve comprendere la situazione sociale in cui agisce (…) e produrre testi
congruenti alla situazione, cioè ai ruoli sociali e agli scopi (…), all’argomento,
al momento e al luogo (…). Le fasi di comprensione e di produzione si alternano-
intersecano in tempo reale, coinvolgendo anche codici extralinguistici (…).”
(cfr. Balboni 1991 p. 49)
13. A), B), F) (cfr. Balboni 1991 pp. 21-33)
14. B) (cfr. Ciliberti 1994 p. 173)
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16. D) (cfr. Diadori 1994 p. 42)
17. SI’, perché “(…) oltre ad avere dei propri generi peculiari (…) ingloba e piega
alle proprie caratteristiche e alle proprie funzioni tutto ciò di cui si può
appropriare , sia come semplice mezzo di trasmissione via etere di contesti
comunicativi di ambito diverso (cinema, teatro, conversazione spontanea, ecc.)”.
(cfr. Diadori 1994 p. 12)
18. B), D), E) (cfr. Porcelli 1992 pp. 30-34)
19. “I test performativi consentono di evitare queste complicazioni perché, per
dimostrare di aver capito, l’esaminato deve eseguire le istruzioni che gli vengono
fornite oralmente (…). I test performativi non sono necessariamente limitati ad
una sola istruzione rivolta ad una persona alla volta, ma possono essere collettivi
e prevedere sequenze di istruzioni.” (cfr. Porcelli 1992 p. 115)
20. “Si definisce test ‘diffuso’ il testing condotto quotidianamente, durante l’attività
didattica, senza che si abbia una verifica formale, dichiarata.” (cfr. Balboni 1994
p. 97)
5.4. La prova D
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didattica progettata, simulando di rivolgersi ad una classe.
Il tempo a disposizione per lo svolgimento dell’intera prova ammonta a 30.
5.4.1. I contenuti
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Come svilupperebbe, in una classe di studenti adolescenti con un livello di
competenza principiante, la capacità di “parlare di sè, dei propri gusti e
interessi”?
Immagini di progettare un intervento in classe: indichi (all’inizio della
registrazione), i materiali, i sussidi, le tecniche ovvero le attività, che crede
possano favorire la presentazione di questo atto comunicativo. Simulando di
rivolgersi alla classe fornisca le istruzioni per lo svolgimento della prima attività.
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Legga il seguente testo. Si tratta di un articolo comparso su L’espresso, un
noto settimanale italiano, del 1 novembre 2001. Facendo riferimento ai livelli
del Common European Framework previsti dal Consiglio d’Europa indichi
(all’inizio della registrazione), il livello degli studenti ai quali lo destinerebbe
e, simulando di rivolgersi a loro, fornisca le istruzioni per una attività finalizzata
alla comprensione scritta.
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PROFONDO NORD
di Bruno Manfellotto
La vita continua nel Profondo Nord. Alla faccia di Osama Bin Laden. E
con essa continuano le baruffe da strapaese e le eterne liti di campanile,
meglio se gastronomiche. L’ultima tira in ballo nientemeno che baccalà
e stoccafisso e ha tenuto al lavoro per un bel po’ le sottili diplomazie
della Regione Veneto alla ricerca di un equo compromesso.
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5.4.2. La valutazione
Al fine di ridurre la soggettività del valutatore e di uniformare le metodologie
di correzione, il risultato della prova viene preso in esame facendo riferimento
a una scala di misurazione analitica basata sull’isolamento di 5 variabili della
prestazione didattica3:
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Per visionare esempi di svolgimento della prova D e per maggiori dettagli sui criteri di valutazione
vedi: Paola Peruzzi, “6. Come testare le proprie competenze glottodidattiche orali ? Esempi di prove
della sezione D” in P. Diadori, M. Maggini, P. Peruzzi (a cura di), La DITALS risponde 1, Università
per Stranieri di Siena, 2002, pp. 131-144. Un altro esempio di prova di esame DITALS si trova in P.
Diadori (a cura di), Insegnare italiano a stranieri, Le Monnier, Firenze 2001, pp. 324-338.
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