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MARZIA RE FRASCHINI - GABRIELLA GRAZZI

Algebra 1
laboratorio e complementi

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


ISBN 978-88-268-1544-2

Edizione

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
2010 2011 2012 2013 2014

Direzione Editoriale: Roberto Invernici


Redazione: Domenico Gesmundo, Mario Scalvini
Progetto grafico: Ufficio Tecnico Atlas
Fotocomposizione, impaginazione e disegni: GIERRE, Bergamo
Copertina: Vavassori & Vavassori
Stampa: L.E.G.O. S.p.A. - Vicenza

L'editore si impegna a mantenere invariato il contenuto di questo volume, secondo le norme vigenti.

Il materiale illustrativo proviene dall'archivio iconografico Atlas.


L'editore eÁ a disposizione degli aventi diritto non potuti reperire.

Il presente volume eÁ conforme alle disposizioni ministeriali in merito alle norme tecniche di compilazione.

Con la collaborazione della Redazione e dei Consulenti dell'I.I.E.A.

Si ringrazia la prof.ssa Carla Melzani per la collaborazione editoriale.

Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun
volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge
22 aprile 1941 n. 633.
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o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di spe-
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2. I polinomi con Excel 94
Tema ë Matematica e storia
Gli sviluppi dell'algebra 98
ë Gare di Matematica 101
Introduzione all'uso dei software ë Matematica e realtaÁ 102
1. Derive 4
2. Excel 7 2: La fattorizzazione dei polinomi
1. La scomposizione con Derive 104
1: Gli insiemi ë Gare di Matematica 106
1. Gli insiemi con Derive 13 ë Matematica e realtaÁ 106
ë Matematica e storia
Gli sviluppi della teoria degli insiemi 17 3: Le frazioni algebriche
ë Gare di Matematica 18 1. Le frazioni algebriche con Derive 109
ë Matematica e realtaÁ 19 ë Gare di Matematica 111
ë Matematica e realtaÁ 112
2: La logica ë AttivitaÁ di recupero
1. La logica con Derive 20
1. Monomi e polinomi 114
2. La logica con Excel 22
2. La fattorizzazione dei polinomi 126
ë Matematica e storia 3. Le frazioni algebriche 132
Dalla logica alla logica fuzzy:
gli insiemi cambiano faccia 24
ë Verifica del recupero 136
ë Gare di Matematica 27
ë Math in English 139
ë Matematica e realtaÁ 29

3: Insiemi e relazioni Tema


1. Le funzioni con Derive 31
2. Le relazioni con Excel 32
ë Gare di Matematica 34 1: Le equazioni
ë Matematica e realtaÁ 34 1. Le equazioni con Derive 140
ë AttivitaÁ di recupero 2. Le equazioni con Excel 141
1. Gli insiemi 36 ë Matematica e storia
2. La logica 42 Le equazioni ed il metodo della
3. Insiemi e relazioni 47 falsa posizione 143
ë Verifica del recupero 52 I problemi di Tartaglia 143
ë Math in English 55 ë Gare di Matematica 145
ë Matematica e realtaÁ 146

2: Le disequazioni
Tema 1. Le disequazioni con Derive 148
2. Le disequazioni con Excel 149
1: Operazioni e insiemi numerici ë Gare di Matematica 152
1. Le espressioni numeriche con Derive 57
ë Matematica e realtaÁ 152
ë Matematica e storia ë AttivitaÁ di recupero
Alla conquista dei numeri 60 1. Le equazioni 154
I numeri primi, la crittografia e altro 64 2. Le disequazioni 160
ë Gare di Matematica 67 ë Verifica del recupero 167
ë Matematica e realtaÁ 70 ë Math in English 169
2: I sistemi di numerazione
1. I cambiamenti di base con Derive 71
2. I cambiamenti di base con Excel 72 Tema
ë Gare di Matematica 76
ë Matematica e realtaÁ 76 1: La statistica descrittiva
ë AttivitaÁ di recupero 1. La statistica con Excel 171
1. Operazioni e insiemi numerici 78 ë Matematica e storia
2. I sistemi di numerazione 86 Perche nasce e come si sviluppa
ë Verifica del recupero 88 la statistica 175
ë Math in English 91 ë Matematica e realtaÁ 177
ë AttivitaÁ di recupero

Tema ë
1. La statistica descrittiva
Verifica del recupero
179
186
IN
ë Math in English 187 DI
1: Monomi e polinomi CE
1. Monomi e polinomi con Derive 92 ë Giochiamo con la matematica 188

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PREMESSA Introduzione all'uso
dei software

1. DERIVE

L'ambiente di lavoro
Derive eÁ un software di matematica che consente di eseguire calcoli numerici, algebrici, simbolici e di natura piuÁ
complessa, tracciare grafici in due e tre dimensioni esportabili in diversi formati.
Useremo questo software per comprendere meglio alcuni concetti e per sviluppare e velocizzare alcune proce-
dure di calcolo.
I riferimenti ai menu e ai comandi, cosõÁ come le immagini, si riferiscono alla versione 6 in lingua italiana; precedenti
versioni possono presentare alcune differenze nella disposizione dei comandi o nella grafica.
All'avvio del programma lo schermo appare come nella seguente videata

riga del titolo


riga di menu
riga delle icone

finestra di Algebra

riga di stato
riga di inserimento

tabelle dei simboli

4 INTRODUZIONE ALL'USO DEI SOFTWARE Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


In esso distinguiamo:
l la riga del titolo che riporta il nome del programma (Derive 6) con l'indicazione della finestra di lavoro (nel no-
stro caso Algebra 1)
l la riga di menu
l la Barra degli strumenti con le icone che rappresentano i principali comandi di Derive
l un'ampia finestra di lavoro (quella di Algebra)
l la riga di stato dove compaiono i messaggi della guida
l la riga di inserimento delle espressioni con alcuni pulsanti di utilitaÁ
l la tabella dei simboli con le lettere greche sulla sinistra e dei simboli matematici sulla destra.

Nell'angolo in alto a destra della riga di menu ci sono i tre pulsanti comuni a tutti i software che usano il sistema
operativo Windows e che, nell'ordine, rappresentano:
l il pulsante di riduzione ad icona con il quale si abbandona temporaneamente il lavoro in corso con la possibilitaÁ
di riprenderlo in seguito
l il pulsante di riduzione/ingrandimento della finestra di lavoro
l il pulsante di chiusura della finestra di lavoro.
Gli stessi pulsanti si trovano sulla destra della riga del titolo ed agiscono in modo analogo sull'ambiente di Derive
consentendo la riduzione ad icona, la riduzione/ingrandimento, la chiusura del programma.
Un comando di Derive si attiva cliccando con il tasto sinistro del mouse sull'icona corrispondente oppure sce-
gliendolo dal proprio menu. Per indicare quest'ultima possibilitaÁ scriveremo in successione prima il menu e
poi il comando separandoli con una barra.
Per esempio per indicare che si deve selezionare il comando Espressione dal menu Crea scriveremo
Crea/Espressione
Impareremo man mano ad usare i vari comandi nel corso delle nostre esercitazioni.

Come inserire un'espressione


In ambiente Derive, con il termine Espressione si intende qualunque tipo di scrittura che possa essere inserita
nella finestra di Algebra.
Il testo di un'espressione va scritto nella riga di inserimento, a cui si accede con un semplice clic del mouse, op-

pure tramite il comando Crea/Espressione oppure ancora attraverso l'icona .

Oltre ai caratteri della tastiera, nel testo di un'espressione si possono inserire anche simboli speciali, quali le pa-
rentesi, i simboli di operazione e di relazione, i segni dei numeri, alcune costanti particolari come , scegliendoli
con un clic del mouse dalla tabella dei simboli matematici.
Per essere inserito nella finestra di Algebra, il testo digitato deve poi essere confermato; ci sono diverse modalitaÁ
di conferma:
l mediante il tasto INVIO oppure il pulsante che si trova sulla sinistra della riga di inserimento: in questo
caso viene inserito il testo digitato;

l mediante il pulsante Semplifica : in questo caso l'espressione viene semplificata e non vi eÁ piuÁ traccia del
testo originale;
l mediante il pulsante Crea e semplifica : nella finestra di Algebra sono visibili in una prima riga il testo del-

l'espressione e in una seconda l'espressione semplificata.

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I successivi due pulsanti Approssima e Crea e approssima agiscono allo stesso modo dei precedenti

approssimando peroÁ i valori dell'espressione.

L'ultimo pulsante cancella l'intera espressione dalla riga di inserimento.

Proviamo per esempio a digitare nella riga di inserimento l'espressione:


…3  4 ‡ 7†=5

(per la moltiplicazione il carattere da tastiera eÁ *, oppure dalla tabella dei simboli eÁ il punto di moltiplicazione; per la
divisione il simbolo eÁ in entrambi i casi la barra).
Ecco quello che si ottiene usando in sequenza i vari pulsanti.

Come correggere un errore di scrittura


PuoÁ capitare che, durante la digitazione di un'espressione, si commettano degli errori di sintassi che non con-
sentono poi di operare in modo corretto. La correzione di un errore eÁ semplicissima:
l se l'errore avviene in fase di scrittura dell'espressione (siamo nella fase di inserimento), Derive indica con un
messaggio la tipologia dell'errore ed in questo caso basta tornare col cursore al punto giusto e modificare
l se ci accorgiamo dell'errore quando l'espressione eÁ giaÁ stata scritta nella finestra di Algebra, bisogna proce-
dere cosõÁ:
- selezionare con il mouse la riga che contiene l'espressione da correggere in modo da renderla attiva (la riga
attiva eÁ sempre quella evidenziata in colore) e attivare il comando Modifica/Espressione, oppure cliccare su
di essa con il tasto destro del mouse e selezionare Modifica
- l'espressione viene immediatamente riscritta nella riga di inserimento: si puoÁ procedere adesso alla corre-
zione del testo e confermare poi con il pulsante di invio o il tasto INVIO.

6 INTRODUZIONE ALL'USO DEI SOFTWARE Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Come eliminare le righe nella finestra di Algebra
Se si vuole eliminare una riga in particolare basta selezionarla e poi usare il tasto CANC oppure l'icona Cancella
oggetto (il comando eÁ selezionabile anche dal menu Modifica).

Se si vuole cancellare una serie di righe successive basta selezionarle tutte con il metodo del trascinamento (cliccare
sulla prima riga e, tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, coprire le altre) e poi usare lo stesso comando.
L'ultima cancellazione fatta puoÁ essere recuperata con il comando Modifica/Annulla cancellazione selezionabile
dalla riga dei menu.

2. EXCEL
Uno dei software sicuramente piuÁ usati oggi eÁ il foglio elettronico; in questo testo impareremo ad usare Excel
nella sua versione 2007. Le figure che si riferiscono a finestre particolari o parti del foglio di lavoro possono dif-
ferire in qualche particolare se si usa una versione diversa, ma i principi di funzionamento sono gli stessi.
Per chi usasse ancora la versione 2003 indicheremo fra parentesi in carattere blu il corrispondente comando in
quella versione. Avviato Excel con un doppio clic sulla sua icona, lo schermo del computer appare come nella
figura che segue nella quale distinguiamo alcune parti.

pannello di controllo

foglio di lavoro

riga di stato

n Il pannello di controllo con la barra di accesso rapido in alto a sinistra, la riga dei menu (Home, Inserisci,
ecc.), i gruppi con le icone degli strumenti corrispondenti al menu attivo in quel momento, la riga con la barra
delle formule.
Ciascun menu puoÁ essere personalizzato cliccando su di esso con il tasto destro del mouse e scegliendo il
comando Personalizza.
Nella barra di accesso rapido conviene avere a disposizione l'icona di salvataggio e di apertura dei file ;
se questi comandi non fossero presenti, conviene aggiungerli.
n Il foglio di lavoro, che puoÁ essere paragonato ad un foglio a quadretti nel quale si possono scrivere frasi,
eseguire calcoli, fare disegni. Ogni "quadretto" di questo foglio si chiama cella; ogni cella eÁ individuata da

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un indirizzo, composto da una lettera che indica la colonna e da un numero che indica la riga sulla quale essa
si trova. L'indicazione dell'indirizzo di una cella attiva (cioeÁ una cella nella quale si possono immettere dati o
formule) si trova scritto nel pannello di controllo a sinistra della barra delle formule; nel disegno la cella attiva eÁ
A1 (colonna A, riga 1).
Si puoÁ passare da una cella all'altra nel foglio di lavoro spostandosi con i tasti freccia o piuÁ semplicemente con
un clic del mouse.
Un foglio di lavoro eÁ molto grande (i numeri di riga sono progressivi da 1 a piuÁ di 65 mila, le indicazioni delle
colonne partono da A a Z e poi usano una doppia lettera: AA, AB, AC e cosõÁ via fino a IV) e lo schermo del
computer ne puoÁ contenere solo una piccola parte; per accedere a parti non visibili sullo schermo occorre far
scorrere il foglio con i tasti freccia (oppure piuÁ rapidamente con Pag# e Pag"); per tornare alla cella A1 da
qualsiasi punto basta usare i tasti CTRL+HOME mentre premendo semplicemente Home si torna nella casella
iniziale della riga in cui ci si trova.
La parte visibile del foglio di lavoro eÁ delimitata in basso da una riga che indica qual eÁ il foglio su cui si sta
lavorando (foglio1, foglio2, foglio3) e dalla barra di scorrimento orizzontale, sulla destra dalla barra di scorri-
mento verticale.
n Dopo il foglio di lavoro troviamo la riga di stato che contiene informazioni sullo stato del foglio di lavoro; in
genere, quando si trova il messaggio Pronto significa che la cella attiva in quel momento eÁ pronta a ricevere
dati o formule.
Nell'angolo in alto a destra troviamo poi ancora i pulsanti di riduzione ad icona, di riduzione e ingrandimento, di
chiusura del lavoro e nella parte centrale dello schermo (sempre in alto) il nome della cartella di lavoro (il nome di
default eÁ carteln, essendo n un numero progressivo).
Per capire quali sono le funzioni di un foglio elettronico, ti proponiamo una semplice esercitazione introduttiva. Per
darti le indicazioni di come procedere, scriveremo a sinistra il riferimento della cella attiva e a destra il dato da
inserire; per esempio per indicare che nella cella A1 devi inserire il numero 5, scriveremo:
A1: 5
Tieni presente poi che:
n per inserire un dato devi rendere attiva la cella cliccando su di essa (o muovendoti con i tasti freccia), digitare
il dato e confermare con invio oppure cliccando su un'altra cella;
n per correggere un dato giaÁ immesso devi cliccare sulla cella da correggere, cliccare sulla parte destra della
barra della formula (lõÁ eÁ scritto il contenuto della cella) e fare le tue correzioni;
n per cancellare il contenuto di una cella devi cliccare sulla cella e premere il tasto CANC.

Esercitazione 1. Come inserire dati e formule


Dati due numeri vogliamo calcolare la loro somma, differenza, prodotto e quoziente.
Procedi inserendo i dati come indicato (osserva nel frattempo la parte destra della barra della formula che visua-
lizza quello che stai inserendo):
A1: Primo numero
A2: Secondo numero
PuoÁ darsi che queste due frasi, che in terminologia informatica si dicono stringhe (una stringa eÁ un qualunque
insieme di caratteri che possono essere lettere, numeri o caratteri speciali), occupino anche la casella vicina per-
che sono troppo lunghe per essere contenute in una sola cella; possiamo allora decidere di immettere gli altri dati
nella colonna C che eÁ libera, oppure possiamo allargare la colonna A in modo da renderla sufficientemente ampia.
Per variare la larghezza di una colonna si puoÁ agire in due modi:
n cliccando sulla riga di confine fra la colonna da allargare (o stringere) e la successiva (nel nostro caso fra A e B)
e trascinando il mouse fino a raggiungere la larghezza desiderata (osserva che il puntatore sul video cambia
forma);

8 INTRODUZIONE ALL'USO DEI SOFTWARE Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


n cliccando sull'intestazione della colonna (nel nostro caso A), dal menu Home scegliere il gruppo Celle e poi la
casella Formato; da questa selezionare Larghezza colonne e indicare la larghezza desiderata (nella versio-
ne 2003 eÁ il percorso Formato / Colonne / Larghezza).
Dopo aver adeguato la larghezza della colonna A al testo scritto, immettiamo i due numeri nella colonna B.
B1: 12
B2: 8
I dati da noi proposti sono solo indicativi, se vuoi puoi inserire due numeri a tua scelta.
Nella colonna C scriveremo le intestazioni dei risultati.
C1: Somma
C2: Differenza
C3: Prodotto
C4: Quoziente
Nella colonna D chiederemo ad Excel di calcolare i risultati delle varie operazioni. Per fare cioÁ dovremo immettere
delle formule.
Una formula in Excel inizia sempre con il simbolo ˆ seguito dall'indicazione delle operazioni da compiere sulle
celle; ecco quindi quello che si deve immettere, confermando ogni espressione con il tasto INVIO:
D1: = B1 ‡ B2
D2: = B1 B2
D3: = B1  B2 (il simbolo di moltiplicazione eÁ l'asterisco)
Una riflessione a parte va fatta per la divisione; sappiamo infatti che non si puoÁ calcolare il quoziente fra due nu-
meri quando il divisore eÁ zero. Dobbiamo allora usare una funzione di selezione che calcola il quoziente se il
secondo numero, quello in B2, eÁ diverso da zero, mentre invia un messaggio che indica che la divisione non eÁ
possibile se tale numero eÁ zero. Una funzione di selezione eÁ un comando che consente di scegliere fra due pos-
sibili alternative a seconda che venga o meno verificata una certa condizione ed in Excel ha la seguente struttura
= SE (proposizione; istruzione_vero; istruzione_falso)
che significa: se la proposizione indicata eÁ vera esegui la prima istruzione scritta, se eÁ falsa esegui la seconda.
Allora nella cella D4 dovremo inserire la seguente formula
D4: = SE (B2< >0; B1 / B2; "divisione impossibile")
che significa: se B2 eÁ diverso da 0, allora esegui B1 / B2 (cioeÁ calcola il quoziente), altrimenti scrivi la stringa di-
visione impossibile.
Osserviamo che diverso si indica con il simbolo < > e che la stringa deve essere racchiusa fra doppi apici.
Con i dati assegnati, nella cella D4 vi eÁ il valore 1,5; prova a variare il dato nella cella B2 facendogli assumere ora
valore zero: Excel aggiorna automaticamente il foglio e ricalcola tutte le formule inserite con i nuovi dati; questa
volta in D4 c'eÁ il messaggio che la divisione eÁ impossibile.

Come memorizzare una cartella di lavoro


Terminata l'esercitazione, bisogna salvare la cartella in un file; basta cliccare sull'icona con il dischetto posta nel-

l'angolo superiore di sinistra dello schermo (nella versione 2003, in alternativa, segui il percorso File / Salva).

Quando si esegue questo comando per la prima volta, si apre una finestra, detta di dialogo, in cui sono elencate
la directory corrente (in alto) e le directory figlie (nel riquadro piuÁ grande), ed in cui si chiede il nome da dare al file.
Se si desidera memorizzare il file nella directory corrente, basta assegnare il nome e confermare con il pulsante
Salva, se si desidera cambiare directory basta selezionare il nuovo percorso muovendosi nell'albero delle direc-
tory che puoi visualizzare cliccando sul triangolino messo sulla destra del nome di quella corrente.
Salva dunque il tuo primo lavoro in un file cui puoi dare nome ESER1.

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Per chiudere la cartella, rimanendo in ambiente Excel devi cliccare sul pulsante di chiusura del foglio. Per chiudere
la sessione di lavoro, e quindi uscire da Excel devi cliccare sul pulsante di chiusura del programma.

Esercitazione 2. Come copiare dati e formule: i riferimenti assoluti e relativi


Apriamo la cartella di lavoro preparata nella precedente esercitazione cliccando sull'icona Apri che eÁ raffigurata

da una cartelletta aperta che si trova nella barra di accesso rapido.

La finestra di dialogo che in questo modo si apre eÁ simile a quella del comando Salva; dopo aver aperto la di-
rectory in cui hai memorizzato il file ESER1 basta fare un doppio clic sul nome del file oppure cliccare una volta
sola e poi usare il pulsante Apri.
In questo modo il foglio di lavoro con la prima esercitazione eÁ disponibile sul video. Nella parte inferiore del foglio
trovi una riga con una numerazione progressiva: foglio1, foglio2, foglio3; vi eÁ infatti la possibilitaÁ di usare fogli di-
versi, indipendenti fra loro, nell'ambito della stessa cartella. Cliccando sul foglio2 ottieni un nuovo foglio di lavoro
su cui poter predisporre la seconda esercitazione.
Una delle operazioni che si compiono con maggior frequenza su un foglio elettronico eÁ quella della copiatura e
dello spostamento dei contenuti delle celle.
Per imparare a compiere queste operazioni, immaginiamo la seguente situazione. Un'azienda che produce elet-
trodomestici, si serve di tre venditori per la commercializzazione dei propri prodotti. Alla fine di ogni mese viene
preparato un prospetto come quello che trovi alla fine dell'esercitazione nel quale si indicano le quantitaÁ vendute
di ogni elettrodomestico (per semplificare ne abbiamo indicati solo tre tipi), e le provvigioni dei venditori.
Per realizzare il foglio predisponi inizialmente lo schema con le sole indicazioni di base come nella figura seguente.
A B C D E F
1 MERCE PREZZO UNITARIO SCONTO PREZZO SCONTATO
2 Aspirapolvere 450 8%
3 Ferri da stiro 120 10%
4 Robot da cucina 320 5%
5
6 VENDITORE PERC. PROVV.
7 Alberti 2,5%
8 Bianchi 3,2%
9 Colombo 2,8%
10
11 VENDITORE MERCE QUANTITA' IMP. VENDITE PROVVIGIONI TOT. PROV.
12 Alberti Aspirapolvere 176
13 Ferri da stiro 276
14 Robot da cucina 125
15 Bianchi Aspirapolvere 189
16 Ferri da stiro 459
17 Robot da cucina 85
18 Colombo Aspirapolvere 215
19 Ferri da stiro 146
20 Robot da cucina 182
21
22
23 Tot. vend. aspirap.
24 Tot. vend. ferri
25 Tot. vend. robot
26 TOT. VENDITE

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Alle celle da C2 a C4 e da B7 a B9 devi dare il formato percentuale utilizzando l'icona (Stile percentuale) che

si trova nel menu Home, gruppo Numeri. Nelle celle ricorda che per avere ad esempio 8% devi avere prece-
dentemente inserito 0,08 (nella versione 2003 trovi la stessa icona). Riempiamo ora la rimanente parte del foglio.
Per calcolare il prezzo scontato occorre inserire una formula nelle celle da D2 a D4; poiche la formula eÁ la stessa,
possiamo inserirla una sola volta nella cella D2 e copiarla poi sulle rimanenti:
D2: = B2  (100% C2)
Una nota sulla scrittura delle formule: per inserire il riferimento ad un cella puoi anche cliccare su di essa; per
esempio, nella formula precedente, per inserire B2 puoi cliccare sulla cella B2, per inserire C2 puoi cliccare su C2.
Per copiare la formula della cella D2 nelle due sottostanti si puoÁ procedere in due modi:
n selezionare la cella da copiare (D2)
cliccare sull'icona Copia dal menu Home, gruppo Appunti
selezionare le celle di destinazione della copia trascinando il mouse (D3 e D4)
cliccare sull'icona Incolla dallo stesso menu
(Nella versione 2003 le icone di Copia e Incolla sono le stesse, i comandi corrispondenti sono Modifica / Copia
e Modifica / Incolla)
n selezionare la cella da copiare (D2)
puntare il mouse nel quadratino in basso a destra della selezione (il puntatore cambia forma)
premere il tasto sinistro del mouse e trascinarlo fino a ricoprire l'area di destinazione della copia, nel nostro
caso le celle D3 e D4, e rilasciare il pulsante del mouse.
Questa seconda modalitaÁ non puoÁ evidentemente essere usata se la zona di destinazione della copia non eÁ con-
tigua alla cella da copiare.
Se ora osservi le formule copiate ti accorgerai che la struttura della formula eÁ rimasta la stessa, mentre il riferi-
mento alle celle eÁ cambiato; tutte le volte che si copia una formula in un'altra cella il riferimento di riga e di colonna
si spostano di tante unitaÁ quante sono quelle di cui ci si eÁ spostati nella copia.
Nel nostro caso, il riferimento di colonna eÁ rimasto lo stesso (non ci siamo spostati lungo le colonne), quello di riga
eÁ aumentato di una unitaÁ ad ogni spostamento (ci siamo spostati verso il basso di una e poi di due caselle).
Quando questo accade si dice che la formula ha un riferimento di tipo relativo.

Continuiamo l'esercitazione e calcoliamo l'importo delle vendite; per farlo dobbiamo moltiplicare ciascuna quan-
titaÁ per il prezzo dell'elettrodomestico che si trova nella colonna dei prezzi scontati. Le formule da inserire sono le
seguenti:
D12: = C12  D2 la formula va poi copiata nelle due celle sottostanti
D15: = C15  D2 la formula va poi copiata nelle due celle sottostanti
D18: = C18  D2 la formula va poi copiata nelle due celle sottostanti
Calcoliamo le provvigioni. La formula eÁ semplice: basta moltiplicare l'importo delle vendite di ciascun elettrodo-
mestico per la percentuale di ciascun venditore. Attenzione peroÁ, il riferimento alla percentuale eÁ fisso, non deve
cambiare quando copiamo la formula, deve cioeÁ essere un riferimento di tipo assoluto. Per indicare che la riga
e/o la colonna di una cella devono rimanere fissi durante una copia, basta far precedere il nome della riga e/o
della colonna dal carattere dollaro. Le formule da inserire sono dunque le seguenti:
E12: = D12  $B$7 la formula va poi copiata nelle due celle sottostanti
E15: = D15  $B$8 la formula va poi copiata nelle due celle sottostanti
E18: = D18  $B$9 la formula va poi copiata nelle due celle sottostanti
Calcoliamo i totali delle provvigioni per ogni venditore. Per farlo ci serviremo di una funzione di somma che ha la
seguente sintassi:
SOMMA(cella1;cella2;.....;cella n) se le celle da sommare sono separate
SOMMA(cella1 : cella n) se le celle formano un intervallo continuo

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA INTRODUZIONE ALL'USO DEI SOFTWARE 11


Nel nostro caso dobbiamo inserire le seguenti formule:
F14: =SOMMA(E12:E14) per sommare le celle da E12 a E14
F17: =SOMMA(E15:E17) per sommare le celle da E15 a E17
F20: =SOMMA(E18:E20) per sommare le celle da E18 a E20
Nelle formule, l'indicazione dell'intervallo di celle da sommare puoÁ anche essere immesso selezionando la zona
con il mouse; inoltre, se le celle da sommare sono sulla stessa riga oppure sulla stessa colonna, si puoÁ usare la
funzione di somma automatica presente nel gruppo Modifica del menu Home.
Prova ad usare questa funzione per trovare la somma delle provvigioni.

Il totale degli aspirapolveri venduti si trova invece sommando celle separate; basta allora inserire la formula
B23: =C12+C15+C18 oppure =SOMMA(C12;C15;C18)
e copiarla nelle due celle sottostanti.
Se hai eseguito correttamento il lavoro, il foglio deve apparire come indicato di seguito. In esso abbiamo inserito
dei colori di sfondo in alcune celle per evidenziare delle parti, abbiamo usato la centratura delle stringhe per scri-
vere il testo nel centro della cella ed il carattere grassetto per marcare alcuni risultati. Tutte queste operazioni si
eseguono dalla riga delle icone selezionando prima con il mouse le celle su cui agire. Per esempio, per inserire

degli sfondi colorati devi selezionare le celle da colorare, agire sull'icona del gruppo Carattere e andare a
scegliere il colore desiderato.
Ricorda di salvare la cartella con l'icona .

A B C D E F
1 MERCE PREZZO UNITARIO SCONTO PREZZO SCONTATO
2 Aspirapolvere 450 8% 414
3 Ferri da stiro 120 10% 108
4 Robot da cucina 320 5% 304
5
6 VENDITORE PERC. PROVV.
7 Alberti 2,5%
8 Bianchi 3,2%
9 Colombo 2,8%
10
11 VENDITORE MERCE QUANTITA' IMP. VENDITE PROVVIGIONI TOT. PROV.
12 Alberti Aspirapolvere 176 72864 1821,6
13 Ferri da stiro 276 29808 745,2
14 Robot da cucina 125 38000 950 3516,80
15 Bianchi Aspirapolvere 189 78246 2503,872
16 Ferri da stiro 459 49572 1586,304
17 Robot da cucina 85 25840 826,88 4917,06
18 Colombo Aspirapolvere 215 89010 2492,28
19 Ferri da stiro 146 15768 441,504
20 Robot da cucina 182 55328 1549,184 4482,97
21 TOT. PROVV. 12916,82
22
23 Tot. vend. aspirap. 580
24 Tot. vend. ferri 881
25 Tot. vend. robot 392
26 TOT. VENDITE 1853

12 INTRODUZIONE ALL'USO DEI SOFTWARE Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


CAPITOLO 1
Gli insiemi

1. GLI INSIEMI CON DERIVE


Come creare un insieme
Il modo piuÁ semplice per creare un insieme con Derive eÁ quello di elencare i suoi elementi racchiudendoli all'in-
terno di una coppia di parentesi graffe. Per esempio, per costruire l'insieme delle vocali, nella riga di inserimento
scriviamo cosõÁ (le parentesi graffe si possono selezionare dalla tabella dei simboli matematici):

fa, e, i, o, ug

e poi confermiamo con INVIO.


L'insieme vuoto viene rappresentato da una coppia di parentesi graffe vuota.
Applica la stessa procedura per inserire:
- l'insieme delle prime cinque lettere dell'alfabeto
- l'insieme delle consonanti dell'alfabeto italiano.
La finestra di Algebra contiene a questo punto tre righe di espressione.

Se gli elementi di un insieme numerico seguono una regola particolare, per esempio sono numeri naturali com-
presi tra 4 e 10, oppure sono i multipli di 3 minori di 20, oppure ancora sono i numeri pari minori o uguali a 16,
l'elenco puoÁ essere generato in modo automatico:
- l'espressione f4, :::, 10g genera l'insieme f4, 5, 6, 7, 8, 9, 10g
- l'espressione f0, 3, :::, 20g genera l'insieme f0, 3, 6, 12, 15, 18g
- l'espressione f2, 4, :::, 16g genera l'insieme f2, 4, 6, 8, 10, 12, 14, 16g

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - Cap. 1: GLI INSIEMI 13


In sostanza:
l se vengono indicati solo il primo e l'ultimo termine si genera la successione dei numeri interi compresi fra i due
termini;
l se vengono indicati i primi due termini, viene calcolata la loro differenza d e tutti i numeri successivi vengono
generati aggiungendo ogni volta d al numero precedente.
Attenzione peroÁ: quando si scrive l'espressione che genera l'insieme, non si deve usare il tasto INVIO, ma il pul-

sante di semplificazione .

In ogni caso, per avere l'elenco ordinato degli elementi dell'insieme, basta usare il comando Semplifica/Base (ico-

na della Barra degli strumenti).

Come assegnare un insieme a una variabile


EÁ spesso comodo riferirsi a un insieme indicando il suo nome piuttosto che la riga in cui eÁ inserito; occorre allora
assegnare l'insieme ad una variabile.
Vediamo subito un esempio; se scriviamo (nella riga di inserimento):

A :ˆ f1, 2, 3g

abbiamo assegnato alla variabile A l'insieme f1, 2, 3g

B :ˆ #1

abbiamo assegnato alla variabile B l'insieme descritto nella riga 1 cioeÁ, se ci riferiamo alla figura precedente, quel-
lo delle vocali.
Con questa scrittura l'espressione a destra del simbolo :ˆ viene assegnata alla variabile il cui nome eÁ scritto a
sinistra.
Dopo questi assegnamenti, tutte le volte che dovremo riferirci all'insieme f1, 2, 3g potremo scrivere A, tutte le
volte che vorremo riferirci all'insieme della riga 1 potremo scrivere B.

Come operare con gli insiemi


Con Derive possiamo anche eseguire le principali operazioni con gli insiemi usando i corrispondenti operatori se-
lezionati dalla tabella dei simboli matematici:
[ per l'unione \ per l'intersezione n per l'insieme differenza  per il prodotto cartesiano
Supponiamo che, a questo punto dell'esercitazione, la tua finestra di Algebra contenga i seguenti insiemi:

#1: fa, e, i, o, ug
#2: fa, b, c, d, eg
#3: fb, c, d, f, g, h, l, m, n, p, q, r, s, t, v, zg
#4: f3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10g
#5: f0, 3, 6, 9, 12, 15, 18, 21, 24, 27, 30, 33, 36, 39, 42, 45, 48g
#6: f0, 2, 4, 6, 8, 10, 12, 14, 16, 18, 20g

Se cosõÁ non fosse puoi cancellare le righe in piuÁ selezionandole con il mouse e cliccando sull'icona Cancella
( ) oppure premendo il tasto CANC della tastiera.

Ti indichiamo di seguito le espressioni da scrivere nella riga di inserimento per eseguire le operazioni indicate:

14 Tema 1 - Cap. 1: GLI INSIEMI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


l unione fra l'insieme delle vocali (riga #1) e quello delle consonanti (riga #3):

#1 [ #3 ˆ

l intersezione fra l'insieme dei multipli di 3 minori di 50 (riga #5) e quello dei numeri pari minori o uguali a 20 (riga
#6):

#5 \ #6 ˆ

l differenza fra l'insieme delle prime cinque lettere dell'alfabeto (riga #2) e quello delle vocali (riga #1):

#2 n #1 ˆ

l prodotto cartesiano fra l'insieme delle vocali (riga #1) e l'insieme delle prime cinque lettere dell'alfabeto (riga #2):

#1  #2 ˆ

Il simbolo di uguaglianza posto alla fine di ogni formula indica a Derive che, oltre a riportare l'operazione nella
finestra di Algebra cosõÁ come eÁ stata scritta, deve anche semplificarla, cioeÁ dare il risultato. Puoi ottenere la stessa
cosa non scrivendo l'uguale al termine della formula e usando prima il tasto INVIO e poi l'icona di semplificazione.
Le coppie del prodotto cartesiano vengono rappresentate all'interno di una coppia di parentesi quadre.
Altre due funzioni che operano sugli insiemi sono:
l power_set(X) dove X indica il nome dell'insieme o la riga in cui eÁ inserito; questa funzione calcola l'insieme
delle parti di X
l power_set(X, n) calcola tutti i sottoinsiemi di X che hanno n elementi.

Per esempio, sempre riferendoci alla situazione descritta prima:

power_set(#1)

restituisce l'insieme delle parti dell'insieme delle vocali;

power_set(#1, 4)

restituisce i suoi sottoinsiemi che hanno 4 elementi.

ESERCIZI

1. Costruisci i seguenti insiemi:


A dei numeri dispari minori di 20
B dei numeri pari minori o uguali a 20
C dei multipli di 3 minori di 25
D dei multipli di 4 minori di 25.
2. Riferendoti agli insiemi creati al precedente esercizio, calcola:
a. A [ B b. A \ B c. A [ …B \ C† d. B \ …C [ D†
3. Costruisci gli insiemi A dei numeri naturali minori o uguali a 10, B dei numeri pari minori di 15, C dei numeri
dispari compresi fra 4 e 20 e assegna ciascuno di essi alla variabile corrispondente al loro nome. Calcola
poi:
A[B A[C A\B B\C A[B[C A B A C

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - Cap. 1: GLI INSIEMI 15


4. Riferendoti agli insiemi A, B e C del precedente esercizio, calcola:
a. A C e trova l'insieme delle parti;
b. A B e trova i sottoinsiemi che hanno 3 elementi.
5. Costruisci i due insiemi A dei numeri pari minori di 7, B delle prime tre lettere dell'alfabeto; calcola poi il pro-
dotto cartesiano A  B.
6. Trova l'insieme delle parti dell'insieme A ˆ fa, b, cg.
7. Servendoti di un opportuno comando di Derive, trova le parole di due lettere, anche prive di significato, che
si possono formare con le lettere dell'insieme D ˆ fa, b, e, r, o, pg.
8. Alla fine dell'anno scolastico, nella prima A alcuni studenti hanno avuto la sospensione del giudizio percheÂ
insufficienti in alcune materie; indicandoli con il numero progressivo del registro di classe, risulta che:
- l'insieme degli studenti insufficienti in Matematica eÁ formato dagli studenti 3, 6, 7, 12, 18, 22, 25
- l'insieme degli studenti insufficienti in Inglese eÁ formato dagli studenti 1, 6, 8, 18, 23, 25
- l'insieme degli studenti insufficienti in Italiano eÁ formato dagli studenti 3, 7, 18, 20
- l'insieme degli studenti insufficienti in Storia eÁ formato dagli studenti 2, 12
- non ci sono insufficienze in altre materie.
Costruisci gli insiemi A, B, C, D di questi studenti e, operando opportunamente con essi, determina:
a. quanti hanno avuto una sola materia
b. quanti hanno avuto due materie
c. quanti tre materie
d. se ci sono studenti che hanno avuto quattro materie.
9. Se la classe del precedente esercizio eÁ composta da 27 studenti, calcola:
a. quanti non hanno avuto l'insufficienza in Matematica e quali sono
b. quanti non hanno avuto insufficienze e quali sono
c. quanti non hanno avuto l'insufficienza in Inglese e quali sono.
10. Sempre riferendoti agli insiemi dell'esercizio n. 8, dovendo interrogare gli studenti insufficienti in Matematica
a coppie, in quanti e quali modi eÁ possibile formare le coppie?

16 Tema 1 - Cap. 1: GLI INSIEMI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Matematica e storia
Gli sviluppi della teoria degli insiemi
L'uomo ha usato il concetto di insieme, pur senza Esaminiamo, ad esempio, il seguente paradosso.
rendersene conto, fin dall'antichitaÁ, tanto che anco- Consideriamo l'insieme degli uomini di un villag-
ra oggi i non esperti di matematica se ne servono a gio che non si fanno la barba da soli, ma se la fan-
livello intuitivo. no fare dall'unico barbiere esistente in quel villag-
Pensa al pastore che parla del suo gregge conside- gio. ll barbiere appartiene all'insieme oppure no?
randolo un'unica entitaÁ; all'insegnante che si rivol- Se vi appartenesse non si raderebbe da solo, ma si
ge agli studenti della sua classe come ad un unico farebbe radere dal barbiere, cioeÁ da se stesso;
soggetto; al politico che in un comizio parla alla quindi in realtaÁ egli si rade da solo, cioeÁ non ap-
platea come ad un gruppo, formato sõÁ da tanti ele- partiene all'insieme. Ma se egli non appartiene al-
menti, ma che si possono considerare come un tut- l'insieme, cioeÁ se si rade da solo, in ogni caso, es-
t'uno. sendo barbiere, si fa radere dal barbiere. Quindi il
Nonostante questo concetto sia stato utilizzato dal- barbiere appartiene e non appartiene nello stesso
l'uomo giaÁ dai tempi antichi, bisogna arrivare fino tempo all'insieme. Una contraddizione!
al secolo scorso per trovare riferimenti ad una teoria Il primo a porre in evidenza le contraddizioni della
organica. Per primo Georg Cantor (1845-1918), teoria ingenua degli insiemi fu il matematico e filo-
matematico tedesco di origine russa, fornõÁ, intorno sofo inglese Bertrand Russell (1872-1970), in una
al 1870, una trattazione sistematica della teoria de- famosa lettera che egli scrisse nel 1902 al collega
gli insiemi e soltanto nel 1895 cercoÁ di precisare tedesco Gottlob Frege. La scoperta della "antino-
questo concetto nell'opera I contributi a una fonda- mia di Russell" (di cui il "paradosso del barbiere"
zione della teoria transfinita degli insiemi. costituisce un esempio) e di altre contraddizioni
In quest'opera si legge: «Per insieme intendiamo analoghe pose in crisi non solo la teoria insiemisti-
una riunione M, in un tutto, di determinati e ben di- ca, ma tutta la vasta parte della matematica, che
stinti oggetti m della nostra intuizione e del nostro da essa derivava alcuni concetti fondamentali. Co-
pensiero (i quali vengono chiamati gli "elementi" mincioÁ cosõÁ il cosiddetto "periodo della crisi dei
di M)». fondamenti" della matematica.
Per Cantor, la natura degli elementi degli insiemi Esso fu superato grazie a studi successivi che limi-
con cui si opera non ha importanza; il modo di ese- tavano e precisavano i criteri di comprensione di
guire una operazione fra insiemi non varia sia che un elemento in un insieme.
gli elementi degli insiemi considerati siano automo- In particolare, fu sviluppata agli inizi del nostro se-
bili, pesci, numeri o figure geometriche. Sono le colo, ad opera di Ernst Zermelo (1871-1953) e di
leggi delle operazioni a caratterizzare l'insieme ri- altri studiosi, una nuova teoria detta assiomatica,
sultato, non la natura degli elementi su cui si opera. che superava le contraddizioni della teoria inge-
Questo fatto ci fa intuire come la teoria degli insie- nua e che eÁ ancora oggi attuale.
mi abbia avuto una portata unificante per i vari ra-
mi della matematica. Ad esempio, mediante que-
sta teoria, l'operazione di addizione fra numeri
puoÁ essere ricondotta a regole piuÁ generali che
comprendono anche «l'addizione» fra figure geo-
metriche.
Inoltre la teoria degli insiemi eÁ alla base dello svi-
luppo di importanti parti della matematica del no-
stro secolo, quali la logica, di cui quest'anno stu-
dierai i primi elementi.
Gli studi di Cantor diedero origine alla cosiddetta
teoria ingenua degli insiemi, che peroÁ non era pri-
va di contraddizioni. Bertrand Russell

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - Cap. 1: GLI INSIEMI 17


1 In un gruppo di 100 persone, 70 parlano inglese, 45 spagnolo, 23 sia inglese che spagnolo. Quante di
loro non parlano ne inglese ne spagnolo?
a. 8 b. 25 c. 30 d. 55 e. 77 ‰a:Š

2 Ad una competizione internazionale partecipano 600 ragazzi provenienti da 100 paesi diversi e da ogni
nazione provengono 6 ragazzi. Il giorno prima della gara si organizza un rinfresco in un enorme salone a
cui partecipano tutti i concorrenti. Ciascuno fa la conoscenza di tutti gli altri (ad eccezione dei suoi con-
nazionali che conosce giaÁ) stringendo loro la mano. Quante sono le strette di mano?
a. 89100 b. 178200 c. 179700 d. 356400 e. 360000 ‰b:Š

3 Tra i 200 alunni di una scuola, 150 hanno partecipato ad una gara di chimica e 150 hanno partecipato
ad una gara di fisica. Quanti studenti hanno partecipato ad entrambe le gare?
a. 70 b. 80 c. 120 d. 130
e. non eÁ possibile determinarne il numero in base ai dati del problema. ‰e:Š

4 Nella classe di Jacob ci sono 27 alunni. Tutti tranne lui si sono iscritti ad almeno una delle attivitaÁ pro-
poste dalla scuola il lunedõÁ pomeriggio (musica) e il mercoledõÁ pomeriggio (sport): 15 alunni fanno mu-
sica e 18 fanno sport. Quanti alunni frequentano entrambe le attivitaÁ (musica e sport)? [7]

5 Abbiamo svolto una piccola inchiesta tra 100 concorrenti dei "Campionati Internazionali di Giochi Mate-
matici", chiedendo se conoscevano il francese o l'inglese. Risultato: 70 di loro sapevano l'inglese, 45 il fran-
cese e 23 sia il francese che l'inglese. Quanti di loro non conoscevano ne il francese ne l'inglese? [8]

6 Quando Settimo e Ottavia si sono sposati, ciascuno di loro aveva giaÁ dei figli dai matrimoni precedenti.
Dopo qualche anno, nella loro famiglia si contano 8 bambini. Settimo eÁ il padre di 6 di loro, Ottavia la
mamma di 5 di loro. Quanti figli aveva Settimo prima del suo matrimonio con Ottavia?
[Settimo: 3; Ottavia: 2]

7 In una scuola il 60% degli studenti eÁ di sesso maschile, il 90% eÁ minorenne ed il 60% ha i capelli castani.
Quale delle seguenti affermazioni eÁ sicuramente vera?
a. C'eÁ almeno una ragazza maggiorenne.
b. C'eÁ almeno una ragazza con i capelli castani.
c. C'eÁ almeno un ragazzo minorenne e castano.
d. Non ci sono ragazzi maggiorenni e castani.
e. C'eÁ almeno un ragazzo biondo. ‰c:Š

8 Alla fine di una conferenza sul valore dei giochi matematici, tutti stringono la mano a tutti. Insomma, un
gran numero di strette di mano. Se ne sono contate complessivamente ben 66. Quante persone avevano
assistito alla conferenza? [12]

9 Nando ha disegnato tre circonferenze (come nella figura) e ha notato che es-
se delimitano sette regioni. In tre di queste ha scritto i numeri 1, 3, 6. A que-
sto punto Nando si chiede se eÁ possibile collocare nelle altre quattro regioni
i numeri 2, 4, 5, 7 (scritti ciascuno una e una sola volta) in modo che la som-
ma dei numeri collocati all'interno di ogni disco sia sempre la stessa. Aiuta
Nando a terminare il suo gioco. 2 3
6 7
6 7
6 7
6 7
4 5

18 Tema 1 - Cap. 1: GLI INSIEMI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Le elezioni degli organi scolastici
A scuola si sono appena svolte le elezioni dei rappresentanti di classe. In una classe si erano candidati quattro
studenti: Colombo Angelica, Russo Eleonora, Ferri Fabrizio e Rusconi Fabio.
I due scrutatori, che hanno eseguito lo spoglio dei voti, hanno dovuto dichiarare nulle 6 schede.
Considerando comunque complessiva-
mente tutti i voti, sia quelli validi che
quelli nulli, sono risultati i seguenti con-
teggi:
l Eleonora e Á stata votata da 12 studenti
l Angelica da 6

l Fabio da 11

l Fabrizio da 3

l 2 studenti hanno votato sia per Angeli-

ca che per Eleonora


l 1 studente per Angelica e Fabio

l 1 per Eleonora e Fabrizio

l 2 per Angelica e Fabrizio

l nessuno ha votato contemporaneamen-

te per Eleonora e Fabio.

Rispondi adesso alle domande.

1 Chi eÁ stato eletto rappresentante di classe e con quanti voti validi?


2 Considerando solo i voti validi, c'eÁ qualcuno che non ha avuto preferenze?
3 Ci sono state schede nulle che portavano come preferenze Fabio e Fabrizio?
4 Se tutti quelli che hanno votato per Angelica avessero trasferito il loro voto a Fabrizio, la situazione sa-
rebbe cambiata?
5 Se tutti erano presenti alla votazione, quanti studenti ci sono nella classe?

5 26 4 no
3 no 2 Fabrizio 1 Eleonora: 9 voti; Fabio: 10 voti

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - Cap. 1: GLI INSIEMI 19


CAPITOLO 2
La logica

1. LA LOGICA CON DERIVE


Con Derive eÁ possibile valutare il valore di veritaÁ di una proposizione costruendo la sua tavola di veritaÁ.
Per scrivere una proposizione si possono usare i connettivi logici per esteso oppure i loro simboli logici (dalla ta-
bella dei simboli matematici) secondo la seguente corrispondenza:

operazione connettivo simbolo logico


negazione not :
congiunzione and ^
disgiunzione inclusiva or _
disgiunzione esclusiva xor non esiste il simbolo
implicazione imp !
doppia implicazione iff non esiste il simbolo

La precedenza delle operazioni eÁ indicata dall'uso delle parentesi, che possono essere solo tonde, eventualmen-
te nidificate (cioeÁ una dentro l'altra); non si possono usare parentesi quadre o graffe perche queste hanno altri
significati (le graffe per esempio si usano per rappresentare gli insiemi).
In assenza di parentesi le operazioni hanno come ordine di precedenza quella indicata in tabella: prima viene ese-
guita la negazione, poi la congiunzione, poi la disgiunzione inclusiva e cosõÁ via.
Per esempio, per rappresentare con Derive l'espressione logica …a _ b† ! c si puoÁ scrivere in uno dei seguenti
modi:
not a or b imp c oppure : a_b!c

senza usare parentesi perche la precedenza delle operazioni eÁ giaÁ quella indicata.
Comunque venga scritta nella riga di inserimento, Derive inserisce in ogni caso l'espressione nella finestra di Al-
gebra con la seconda modalitaÁ.
Le due espressioni
a!b_c$a e …a ! b† _ …c $ a†

hanno invece due significati diversi (prova a costruire le rispettive tavole di veritaÁ) perche la prima esegue nell'or-
dine prima la disgiunzione e poi le due implicazioni; essa equivale cioeÁ a a ! …b _ c† $ a.
Per costruire una tavola di veritaÁ si usa la funzione

truth_table … a, b,::: , proposizione1, proposizione2,:::: †


|‚‚‚‚‚‚‚‚{z‚‚‚‚‚‚‚‚} |‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚{z‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚}
elenco proposizioni proposizioni da valutare

20 Tema 1 - Cap. 2: LA LOGICA Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


dove nella prima parte vi eÁ l'elenco delle proposizioni coinvolte, nella seconda ci sono le proposizioni da valutare,
eventualmente anche piuÁ di una.
Per esempio, per valutare la precedente espressione, che coinvolge le tre proposizioni a, b, c si scrive cosõÁ:

truth_table …a, b, c, : a _ b ! c†

Una volta semplificata (icona di semplificazione oppure comando Semplifica/Base) otteniamo la corrispondente
tavola di veritaÁ come indicato nella videata seguente.

Derive daÁ anche la possibilitaÁ di seguire passo passo la valutazione di un'espressione, e quindi anche la costru-

zione di una tavola di veritaÁ, mediante il comando Semplifica/Visualizza passaggi, oppure l'icona . Inserisci
l'espressione

truth_table …a, b, c, …a ^ : b† _ c†

e clicca su questa icona. Nello sviluppo della tavola di veritaÁ, nell'ultima colonna, vi eÁ l'attribuzione dei valori true e
false alle singole proposizioni a, b e c:

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - Cap. 2: LA LOGICA 21


Per esempio nella prima riga leggi:
a b c …a ^ : b† _ c
true true true (true ^ false) _ true
cioeÁ eÁ stato attribuito true ad a, false a : b e true a c.
Cliccando successivamente sull'icona di semplificazione (quella con l'uguale) ottieni lo sviluppo finale della tavola.
Questa possibilitaÁ eÁ utile per controllare lo svolgimento dei tuoi esercizi e vedere dove hai commesso eventuali
errori.

2. LA LOGICA CON EXCEL


Date le proposizioni a e b, vogliamo costruire le tavole di veritaÁ delle seguenti proposizioni composte
a _ b a _ b a ^ b
Excel possiede alcune funzioni logiche che corrispondono ai connettivi che abbiamo studiato in questo capitolo;
esse sono:
n = VERO ( ) restituisce il valore VERO
n = FALSO ( ) restituisce il valore FALSO
n = NON (a) restituisce il valore di veritaÁ della proposizione a
n = E (a; b) restituisce il valore di veritaÁ della proposizione a^b
n = O (a; b) restituisce il valore di veritaÁ della proposizione a_b
Le prime due funzioni servono a far scrivere un valore di veritaÁ in una cella; nelle altre tre funzioni osserva come i
connettivi vengono posti davanti alle proposizioni coinvolte.
Con queste funzioni possiamo costruire la tavola di veritaÁ di qualunque proposizione. Apriamo dunque un nuovo
foglio di lavoro e prepariamo il prospetto della tavola scrivendo le due proposizioni a e b nella prima riga ed i loro
possibili valori di veritaÁ nelle rispettive colonne
A1: a
B1: b
A2: = VERO ( )
B2: = FALSO ( )
Completa da solo la tavola scrivendo due valori VERO e due valori FALSO nella prima colonna, un valore VERO
ed un valore FALSO alternati nella seconda (puoi usare le funzioni di Copia e Incolla).
Scrivi adesso nelle celle C1, D1, E1 le proposizioni da valutare come indicato nella figura di seguito.
Per determinare il valore di veritaÁ di queste tre proposizioni, dobbiamo usare le formule logiche di Excel in questo
modo:
C2: =O(NON(A2);B2) per valutare la prima proposizione
D2: =NON(O(A2;B2)) per valutare la seconda proposizione
E3: =E(A2;NON(B2)) per valutare la terza proposizione
Copia adesso le tre formule nelle rispettive colonne; quella che abbiamo ottenuto eÁ la loro tavola di veritaÁ.

A B C D E F
1 a b …non a† _ b non …a _ b† a ^ …non b†
2 VERO FALSO FALSO FALSO VERO
3 VERO VERO VERO FALSO FALSO
4 FALSO FALSO VERO VERO FALSO
5 FALSO VERO VERO FALSO FALSO
6

22 Tema 1 - Cap. 2: LA LOGICA Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Prova ora da solo a costruire sullo stesso foglio o sul foglio successivo le tavole di veritaÁ di queste proposizioni
a _ …b ^ c† a ^ …b _ c†
Ricorda che con tre proposizioni si hanno 8 casi possibili; se hai scritto correttamente le formule, alla fine troverai
un foglio di lavoro come il seguente.

A B C D E F
1 a b c a _ …b ^ …non c†† a ^ non …b _ c†
2 VERO VERO VERO VERO FALSO
3 VERO VERO FALSO VERO FALSO
4 VERO FALSO VERO VERO FALSO
5 VERO FALSO FALSO VERO VERO
6 FALSO VERO VERO FALSO FALSO
7 FALSO VERO FALSO VERO FALSO
8 FALSO FALSO VERO FALSO FALSO
9 FALSO FALSO FALSO FALSO FALSO
10

Esercizi

Considerate le proposizioni a, b, c, costruisci le tavole di veritaÁ delle seguenti espressioni logiche.


1. a _ b ! …c ^ a† 2. a ! …b _ c† 3. a ^ …b _ c†
4. a ^ b _ …a _ b† 5. …a _ b† ^ c 6. …a ! b† ^ …b ! c†
7. c ! …a _ b† 8. …b ^ c† ! a 9. …b ^ c† _ …a ^ b†
10. Costruendo le relative tavole di veritaÁ e confrontandole, verifica le proprietaÁ delle operazioni con le propo-
sizioni soffermandoti in particolare sulle leggi di De Morgan.

Costruendo la tavola di veritaÁ delle proposizioni ai due membri, stabilisci se le seguenti uguaglianze sono equi-
valenze logiche.
11. a ^ …b _ c† ˆ a _ …b ^ c†
12. a $ b ˆ …a _ b† ^ …a _ b†
13. a __ b ˆ …a ^ b† _ …a ^ b†

Costruisci le tavole di veritaÁ delle seguenti espressioni logiche e usale per verificare la correttezza degli schemi di
ragionamento a cui si riferiscono.
14. …a ! b† ^ b ˆ) a modus tollens
15. …a ! b† ^ b ˆ) a deduzione per assurdo

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - Cap. 2: LA LOGICA 23


Matematica e storia
Dalla logica alla logica fuzzy: gli insiemi cambiano faccia

La logica classica le e considerata disciplina umanistica, legata alla


La teoria classica degli insiemi nasce con Georg filosofia e all'arte retorica piuÁ che alla scienza.
Cantor (1845-1918), matematico tedesco di origi- Fu solo nel generale risveglio della scienza e della
ne russa che, intorno al 1895, nella sua opera I tecnica che caratterizzoÁ il Seicento, il Settecento, e
contributi a una fondazione della teoria transfinita poi ancora piuÁ intensamente il periodo della rivolu-
degli insiemi scrive: «Per insieme intendiamo una zione industriale, che si cercoÁ di collegare la logi-
riunione M, in un tutto, di determinati e ben distinti ca tradizionale allo sviluppo e ai metodi della ma-
oggetti m della nostra intuizione e del nostro pen- tematica moderna. Da quel momento la logica, che
siero, i quali vengono chiamati gli 'elementi' di proprio per il suo connubio con la matematica pre-
M». se a chiamarsi logica matematica, compõÁ rapidi
Per Cantor la natura degli elementi degli insiemi progressi che continuano tuttora.
con cui si opera non ha importanza ed il modo Un passo decisivo fu compiuto quando, nella se-
di eseguire un'operazione fra insiemi non cambia conda metaÁ del XVII secolo, Gottfried Leibnitz
sia che gli elementi siano numeri, animali o piante; (1646-1717), filosofo e matematico tedesco, mise
sono le leggi delle operazioni a caratterizzare l'in- in rilievo l'ambiguitaÁ che caratterizza il linguaggio
sieme risultato, non la natura degli elementi su cui parlato e intuõÁ un modo per superarla.
si opera. Egli sosteneva che
Nei primi anni del '900 la teoria degli insiemi di «le lingue parlate, benche utili per il pensiero di-
Cantor venne profondamente scossa dalla scoper- scorsivo, sono soggette ad innumerevoli ambiguita Á
ta di alcuni paradossi, dei quali quello del barbie- di significato e non possono offrire i vantaggi del
re, formulato da Bertrand Russell (1872-1970), di calcolo per scoprire gli errori di deduzione». Per-
cui abbiamo giaÁ parlato nella scheda sullo svilup- tanto si potrebbe «inventare un alfabeto dei pensie-
po della teoria degli insiemi, eÁ sicuramente il piuÁ ri umani e dalla combinazione delle lettere di que-
famoso. sto alfabeto e dall'analisi delle parole formate con
Paradossi come questo misero in crisi i fondamenti esso, ... scoprire ed esaminare ogni cosa».
della matematica e ridussero la sua struttura logica La sua idea fu dunque quella di costruire uno stru-
in condizioni disastrose. mento linguistico universale, che egli chiamava
Si cercoÁ allora di seguire la strada assiomatica che Characteristica universalis consistente in un lin-
nel campo della geometria aveva giaÁ risolto molti guaggio artificiale i cui simboli potessero condurre
problemi logici; il primo a seguire questo percorso ad analizzare qualsiasi problema in modo da arri-
fu Ernst Zermelo (1871-1953), che, insieme a vare a conclusioni certe.
Fraenkel (1891-1965), sviluppoÁ una teoria assio-
«In questo modo», egli diceva, «quando sorge una
matica degli insiemi. Ad oggi non sono ancora sta-
Á prendere in
controversia tra due filosofi, ...bastera
te trovate contraddizioni a questa teoria, ma non si
mano le penne e calcolare».
eÁ ancora riusciti a dimostrare che non ve ne siano,
cioeÁ che essa sia coerente. L'entusiasmo di Leibnitz per una matematizzazione
In ogni caso, la teoria degli insiemi, come abbia- del linguaggio non deve stupire: era quella un'epo-
mo anche visto nella trattazione di questo argo- ca in cui, sotto la pressione di grandi eventi storici
mento, si basa su una logica a due valori, vero o e nuove scoperte tecnologiche che preparavano la
falso, la stessa logica nata con Aristotele (384- rivoluzione industriale, si verificava una fioritura di
322 a.C.) nell'antica Grecia e che ha influenzato studi scientifici e di esperienze tecniche. Era nata
il pensiero umano per duemila anni. Durante tutto in questo periodo, quasi in risposta alle nuove esi-
il Medioevo, infatti, e fino al Cinquecento, la logi- genze di conoscenza, anche la geometria analiti-
ca rimase chiusa entro i confini segnati da Aristote- ca (che studierai piuÁ avanti) ad opera del matema-

24 Tema 1 - Cap. 2: LA LOGICA Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


tico e filosofo francese Rene Descartes, piuÁ noto fetti abbiamo detto che il predicato "essere intelli-
con il nome di Cartesio (1596-1650), il quale ave- genti" non identifica un insieme, almeno non nel
va elaborato una interpretazione della geometria senso dato a questo termine da Cantor prima e
mediante l'applicazione dell'algebra. da Zermelo poi, a meno di precisare un criterio
Leibnitz peroÁ non portoÁ mai a compimento il suo che definisca senza possibilitaÁ di equivoco che co-
progetto di un linguaggio simbolico universale as- sa si intende per "ragazza intelligente".
solutamente esatto. Fu solo un secolo e mezzo Ma prendiamo un altro esempio: il predicato «es-
piuÁ tardi che il matematico inglese George Boole sere giovani» non consente di stabilire se una per-
(1815-1864) pose le basi autentiche del calcolo lo- sona appartiene o meno all'insieme delle persone
gico. Boole sosteneva che in qualsiasi ragionamen- giovani a meno di fissare che "giovane" significa,
to occorre porre attenzione alle premesse, tradurle per esempio, avere un'etaÁ minore di 30 anni; ma
in simboli e da queste dedurre, mediante l'applica- siamo proprio sicuri che una persona di 32 anni
zione di regole scientifiche, le conclusioni che deri- non sia giovane? Probabilmente se la mettiamo vi-
vano da tali premesse. cina ad una di 29 anni non ci accorgiamo nemme-
Non eÁ dunque rilevante indagare se le premesse no della differenza.
sono vere o false, ma solo chiedersi quali possono Il difetto principale di una logica bivalente eÁ quello
essere le conclusioni che possiamo trarre corretta- di annullare la ricchezza semantica di un linguag-
mente dalle premesse stesse. gio naturale; allora non si puoÁ creare una logica
La logica formale, cosõÁ chiamata da Boole perche che, in qualche modo, possa tener conto di questo?
basata sui simboli e non sui contenuti specifici, Una risposta a questo problema eÁ stata data di re-
avraÁ poi con Bertrand Russel (1872-1970), Giu- cente, intorno agli anni '70, dagli studi del prof.
seppe Peano (1858-1932) e Friedrich Frege Lofti Zadeh, preside del dipartimento di Ingegneria
(1848-1925) un ulteriore sviluppo. Elettronica dell'universitaÁ di Berkley, che riprese un
All'opera poi di John Venn (1834-1924), celebre lavoro precedente di un fisico, Max Black, e di un
logico inglese, si deve la rappresentazione grafica logico, Jan Luckasiewicz. Egli chiamoÁ logica fuzzy
di ragionamenti logici: i diagrammi di Eulero-Venn (termine anglosassone che significa sfumato, ap-
di cui hai giaÁ avuto modo di apprezzare l'utilitaÁ. Il prossimativo), la logica nella quale non c'eÁ un con-
nome dato a questa modalitaÁ di rappresentazione fine netto fra gli oggetti che appartengono o non
grafica del calcolo logico eÁ dovuto al fatto che appartengono ad un insieme, perche ad ogni og-
Venn costruõÁ questi schemi semplificando e perfe- getto eÁ associato un grado di appartenenza varia-
zionando quelli che erano giaÁ stati usati da un al- bile fra 0 e 1, dove 0 significa che l'oggetto non ap-
tro matematico, Eulero, nella seconda metaÁ del Set- partiene all'insieme, 1 significa che appartiene, i
tecento. valori intermedi indicano delle appartenenze par-
ziali. Insiemi di questo tipo sono detti insiemi fuzzy.
La logica fuzzy
La logica bivalente, come abbiamo studiato, si ba-
sa su due principi fondamentali: il principio di non
contraddizione e il principio del terzo escluso.
Ma una logica di questo tipo ha spesso poco a che
fare con il nostro modo di pensare; discutendo con
gli amici ci capita frequentemente di essere o non
essere d'accordo su alcune affermazioni circa l'ap-
partenenza o meno di una persona ad un insieme:
se diciamo che Luisa eÁ una ragazza intelligente tro-
veremo persone che sono assolutamente d'accordo
con noi, persone che sono quasi d'accordo, perso-
ne che sono d'accordo solo in parte, persone che
non sono d'accordo per niente. Allora Luisa fa par-
te o no dell'insieme delle ragazze intelligenti? In ef- Lofti Zadeh (a destra) e lo scienziato Jack Y. Yang

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - Cap. 2: LA LOGICA 25


Se ragioniamo in questi termini, la logica classica sposeraÁ entro 3 mesi» eÁ una valutazione probabili-
rientra come caso particolare della logica fuzzy stica, basata su una logica bivalente, perche o ci si
quando tutti gli elementi di un insieme fuzzy hanno sposa o non ci si sposa.
grado di appartenenza 1 e tutti gli altri grado 0.
Se riprendiamo l'enunciato «essere giovani», pos-
siamo dire che minore eÁ l'etaÁ di una persona, mag- Le applicazioni della logica fuzzy
giore saraÁ il suo grado di appartenenza all'insie- La logica fuzzy si riferisce a concetti che non han-
me fuzzy: per esempio, Lucia che ha 15 anni avraÁ no confini precisi, come essere belli, essere giova-
un indice pari a 0,9, Anna che ne ha 25 lo avraÁ ni, essere amici, essere simpatici; essa trova appli-
pari a 0,7, Marco che ha 40 anni lo avraÁ pari a cazioni in molti campi, soprattutto quelli legati alla
0,4, Lucio che di anni ne ha 70 avraÁ un indice pari produzione di beni intelligenti, in grado di reagire
a 0,1 e cosõÁ via (figura 1). agli stimoli esterni.
E' il campo in cui spazia la cosiddetta intelligenza
Figura 1 artificiale, con la programmazione di sistemi
esperti in grado di risolvere un problema come lo
risolverebbe un essere umano.
Attualmente sono soprattutto i Paesi Orientali come
il Giappone che si stanno muovendo verso la pro-
gettazione di prodotti di normale utilizzo che han-
no un comportamento intelligente basato sulla logi-
ca fuzzy: dai condizionatori, alle automobili, dalle
lavatrici in grado di programmarsi sulla base del
tipo di acqua e sporco che devono trattare, alle
macchine fotografiche.
Occorre peroÁ dire che il mondo scientifico, soprat-
tutto occidentale, eÁ ancora piuttosto scettico sulla
validitaÁ di questa teoria, sostanzialmente percheÂ
la maggior parte dei problemi trattati con una logi-
Questo significa che l'appartenenza o la non ap- ca fuzzy possono essere affrontati anche con stru-
partenenza di un elemento ad un insieme fuzzy so- menti matematici piuÁ tradizionali. Inoltre l'output
no graduali e questo puoÁ rappresentare in modo di una qualunque macchina "intelligente" deve ne-
abbastanza soddisfacente il pensiero umano. cessariamente essere preciso; per esempio, un re-
Ma anche la logica fuzzy non eÁ esente da critiche golatore di temperatura fuzzy puoÁ ricevere input
percheÁ alcuni ritengono che sia una probabilitaÁ non precisi del tipo «fa caldo» oppure «fa molto
mascherata. Bisogna peroÁ sottolineare che il grado caldo» e decidere in base a questi input di abbas-
di appartenenza non ha niente a che vedere con la sare la temperatura. La strumentazione elettronica
casualitaÁ come accade per i valori probabilistici; preposta alla regolazione deve peroÁ rendere preci-
dire che «Luisa appartiene all'insieme delle perso- so l'output stabilendo che la temperatura ambiente
ne intelligenti con un grado di appartenenza pari dovraÁ essere regolata a 22oC, e questo non eÁ un
a 0,8» non significa che la probabilitaÁ che Luisa ragionamento di tipo fuzzy.
sia intelligente eÁ uguale a 0,8, ma che la sua ap- Comunque si svilupperanno le cose, quello che eÁ
partenenza all'insieme eÁ naturalmente legata al- certo eÁ che la matematica ha aperto nuove strade
l'imprecisione associata al concetto di intelligenza alla ricerca, strade irte di difficoltaÁ, di piccoli suc-
ed eÁ percioÁ graduale, da un minimo di 0 ad un cessi e di fallimenti, ma comunque strade che mar-
massimo di 1. Invece, dire che «all'80% Luisa si ciano diritte verso il progresso.

26 Tema 1 - Cap. 2: LA LOGICA Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


1 Sia A un insieme di interi positivi. Utilizzando il fatto che tra le seguenti cinque affermazioni una ed una
sola eÁ corretta, determinala.
a. Ogni elemento di A eÁ multiplo di 3, di 4, di 5 e di 6.
b. Ogni elemento di A eÁ un quadrato perfetto pari.
c. Ogni elemento di A eÁ multiplo di 4.
d. Ogni elemento di A eÁ multiplo di 6 e di 8.
e. Ogni elemento di A eÁ multiplo di 8 o di 12. ‰c.Š

2 Tra i componenti di una certa famiglia si sa che "almeno un maschio non eÁ tifoso dell'Inter" e che non eÁ
vero che "almeno un maschio non eÁ maggiorenne". Si puoÁ dedurre che in quella famiglia:
a. almeno un maggiorenne eÁ tifoso dell'Inter;
b. nessun maggiorenne eÁ tifoso dell'Inter;
c. almeno un maggiorenne non eÁ tifoso dell'Inter;
d. almeno un tifoso dell'Inter non eÁ maggiorenne;
e. tutti i tifosi dell'Inter sono maggiorenni. ‰c.Š

3 Si consideri la seguente frase: "Tutte le volte che ho preso l'ombrello non eÁ piovuto". Quale delle seguenti
eÁ la negazione della precedente?
a. Quando esco con l'ombrello piove.
b. Tutti i giorni in cui esco senza ombrello piove.
c. Almeno una volta sono uscito con l'ombrello ed eÁ piovuto.
d. Tutti i giorni in cui non piove esco con l'ombrello.
e. Tutti i giorni in cui eÁ piovuto sono uscito con l'ombrello. ‰c.Š

4 Se a e b sono due numeri interi positivi tali che 3a ˆ 2b, quale delle seguenti conclusioni eÁ corretta?
a. a ‡ b eÁ multiplo di 5
b. a ‡ b eÁ dispari
c. a  b eÁ pari ma non eÁ multiplo di 4
d. a oppure b eÁ dispari
e. nessuna delle risposte precedenti eÁ corretta. ‰a.Š

5 Alcuni matematici hanno studiato i numeri naturali "speciali" (di cui ignoriamo la definizione) ed hanno
dimostrato i teoremi sotto elencati. Uno di essi implica tutti gli altri. Quale?
a. Ci sono infiniti numeri dispari che non sono speciali.
b. Ci sono infiniti numeri dispari ed infiniti numeri pari che non sono speciali.
c. Per ogni numero speciale s c'eÁ un numero naturale n non speciale tale che n > s.
d. C'eÁ solo un numero finito di numeri speciali dispari.
e. Un numero speciale non puoÁ avere piuÁ di 1000 cifre. ‰e.Š

6 Nel registrare le dichiarazioni dei tre imputati ad un processo, il cancelliere eÁ stato piuttosto trascurato e
dal verbale risulta quanto segue:
Carlo: il colpevole eÁ ...ario
Dario: il colpevole eÁ Dario
Mario: il colpevole eÁ ...ario
Sapendo che il colpevole ha mentito e almeno uno degli innocenti ha detto la veritaÁ, che cosa si puoÁ
concludere?
a. Il colpevole eÁ Dario.
b. Non si puoÁ determinare il colpevole.

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - Cap. 2: LA LOGICA 27


c. Carlo ha accusato Dario.
d. Mario ha accusato Dario.
e. Mario ha accusato Mario. ‰d.Š

7 Quale delle seguenti espressioni eÁ equivalente all'affermazione:


Fra tutti gli insegnanti, solo quelli con un coniuge ricco possiedono un'auto di lusso
a. Se una persona possiede un'auto di lusso, allora essa eÁ un insegnante o ha un coniuge ricco.
b. Se una persona eÁ insegnante e ha un coniuge ricco, allora essa possiede un'auto di lusso.
c. Se una persona eÁ insegnante e possiede un'auto di lusso, allora essa ha un coniuge ricco.
d. Se una persona ha un'auto di lusso, allora essa eÁ un insegnante e ha un coniuge ricco.
e. Se una persona ha un coniuge ricco, allora essa eÁ un insegnante e possiede un'auto di lusso. ‰b.Š

8 In questo rettangolo c'eÁ esattamente una affermazione falsa.


In questo rettangolo ci sono esattamente due affermazioni false.
In questo rettangolo ci sono esattamente tre affermazioni false.
In questo rettangolo ci sono esattamente quattro affermazioni false.
Quante affermazioni vere ci sono nel rettangolo?
a. 0 b. 1 c. 2 d. 3 e. 4. ‰b.Š

9 Ogni anno, al momento del pagamento delle tasse, l'utente fa una dichiarazione relativa all'anno in cor-
so. Se la dichiarazione eÁ vera, deve pagare le tasse; se eÁ falsa, non le paga. Un giovane matematico, che
ritiene il sistema iniquo, trova il modo di bloccarlo, con una delle seguenti dichiarazioni: quale?
a. I pesci vivono in acqua.
b. Io vivo in acqua.
c. I pesci non pagano le tasse.
d. Io non pago le tasse.
e. Io pago le tasse. ‰d.Š

10 Consideriamo le quattro affermazioni seguenti:


Manuela ha un cane e un gatto.
Manuela non ha ne un cane ne un gatto.
Se Manuela ha un cane, allora ha anche un gatto.
Manuela non ha un cane, ma ha un gatto.
Quante di esse, al massimo, possono essere false contemporaneamente?
a. 0 b. 1 c. 2 d. 3 e. 4. ‰e.Š

11 Ieri non ho fatto colazione e sono andato a scuola, mentre l'altro ieri ho fatto colazione e sono andato a
scuola. Quali delle frasi seguenti posso pronunciare senza essere bugiardo?
a. Quando faccio colazione non vado mai a scuola.
b. Tutte le volte che vado a scuola non faccio colazione.
c. Ogni volta che vado a scuola faccio colazione.
d. Talvolta vado a scuola senza fare colazione.
e. Quando non faccio colazione non vado mai a scuola. ‰d.Š

12 Tre esploratori vengono catturati. Il capo della tribuÁ che li ha catturati mostra loro cinque cappelli (tre
bianchi e due neri), dicendo: "Vi saranno posti sul capo tre di questi cappelli. Ognuno di voi potraÁ vedere
i cappelli degli altri, ma non il proprio. Chi di voi indovineraÁ il colore del proprio cappello avraÁ salva la
vita, gli altri saranno giustiziati".
Tre dei cinque cappelli vengono poi posti sul capo degli esploratori.
Il primo di essi dichiara: "Il mio cappello eÁ nero".
Il secondo dichiara successivamente: "Anche il mio cappello eÁ nero".
A questo punto il terzo dichiara: "Io conosco con assoluta certezza il colore del mio cappello. Esso eÁ .....".
Di quale colore eÁ il cappello e percheÂ? ‰biancoŠ

28 Tema 1 - Cap. 2: LA LOGICA Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Le gare di matematica
La tua classe ha deciso di partecipare alle gare di
matematica che si svolgono ogni anno nel mese
di novembre. I quesiti che vengono proposti so-
no di solito diversi dai problemi che si affrontano
e si risolvono a scuola, anche se gli strumenti
matematici che servono sono proprio quelli
che a scuola si imparano.
Questi problemi spesso sono di carattere logico,
a volte bisogna usare anche un po' di comune
buon senso e naturalmente occorre fare un po'
di allenamento per poter affrontare la prova nel
migliore dei modi.
Mettiti alla prova e risolvi i quesiti che ti propo-
niamo.

Ogni risposta corretta vale 5 punti, ogni risposta sbagliata vale 0 punti e ogni risposta non data vale 1 punto. Il
tempo a disposizione eÁ di un'ora.
1
1 Una lumaca si trova in un pozzo profondo 10 metri. Durante il giorno risale il pozzo di di metro, ma
7
durante la notte scivola verso il basso di 1 di metro. Dopo quanti giorni la lumaca riesce a raggiungere la
9
cima del pozzo?
a. 316 b. 315 c. 312 d. 300 e. non lo raggiunge mai
2 Una volpe in fuga eÁ 50 passi davanti a un cane che la insegue. Mentre il cane percorre un tratto di 9
passi, la volpe ne percorre uno di 6 passi. Dopo quanti passi il cane raggiunge la volpe?
a. 100 passi della volpe b. 150 passi della volpe c. 50 passi della volpe
d. 120 passi della volpe e. non la raggiunge mai
3 Su un autobus ci sono venti bambini ciascuno dei quali ha tre zaini nei quali sono contenuti tre gatti e tre
pappagalli adulti. Ogni gatto ha 4 zampe e ogni pappagallo ne ha due. I gatti adulti hanno ciascuno tre
gattini e i pappagalli adulti hanno ciascuno tre pappagallini. Fra zampe e gambe, quante ce ne sono sul-
l'autobus?
a. 3280 b. 3240 c. 4320 d. 4360 e. 1080
4 Una corda eÁ lunga 28 metri; ogni giorno, a partire dal LunedõÁ, se ne tagliano 2 metri, tranne la Domenica,
giorno nel quale si esegue un taglio al mattino e uno alla sera. In quale giorno si finisce di tagliare la
corda?
a. Sabato b. MartedõÁ della settimana successiva c. Domenica
d. Sabato della settimana successiva Á
e. Venerdõ della settimana successiva
5 Fra Genova e la Sardegna esiste un regolare servizio di battelli che impiega 8 ore per compiere il tragitto
Genova-Olbia e ogni ora, sia di giorno che di notte, parte un battello sia da Genova che da Olbia. Sup-
posto che il servizio sia regolare e funzioni da tempo, uno dei battelli partiti da Genova (o, che eÁ lo stes-
so, da Olbia) quanti altri battelli del servizio incontreraÁ sul percorso?
a. 0 b. 16 c. 12 d. 15 e. 9

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - Cap. 2: LA LOGICA 29


6 Lisippo chiese al pastore Numidio quante pecore possedesse; il pastore rispose:
"Non lo so esattamente, ma se le conto per gruppi di due, di tre, di quattro, di cinque e di sei ne avanza
sempre una, mentre se le conto per gruppi di sette non ne avanza nessuna."
Lisippo subito rispose:
"Allora Numidio tu hai ....... pecore."
Sai dire quante sono le pecore di Numidio?
a. 735 b. 721 c. 686 d. 701 e. 385
7 Sono un leone di bronzo sul bordo di una fontana; due getti zampillano dai miei occhi, un altro dalla mia
gola, un altro da una mia zampa. In due giorni il mio occhio destro riempie la vasca; il mio occhio sini-
stro la riempie in tre e la mia zampa in quattro. Per riempirla bastano sei ore dello zampillo della mia
gola. Se tutti i getti dei miei occhi, della mia gola e della zampa spillano acqua insieme, in quante
ore riempiono la vasca?
44 1 3
a. 4 ‡ b. 4 c. 5 ‡ d. 8 e. 6 ‡
61 2 4
8 In una scuola il 60% degli studenti eÁ di sesso maschile, il 90% eÁ minorenne ed il 60% ha i capelli castani.
Quale delle seguenti affermazioni eÁ necessariamente vera?
a. C'eÁ almeno una ragazza maggiorenne.
b. C'eÁ almeno una ragazza con i capelli castani.
c. C'eÁ almeno un ragazzo minorenne e castano.
d. Non ci sono ragazzi minorenni e castani.
e. C'eÁ almeno un ragazzo biondo.
9 La principessa mangia tre frutti al giorno: una pera, una mela ed un kiwi; ma al mattino non vuole la pera
e a pranzo non vuole ne la pera ne il kiwi. Cosa mangia a colazione, pranzo e cena la principessa?
a. mela, pera, kiwi b. kiwi, pera, mela c. kiwi, mela, pera
d. pera, mela, kiwi e. mela, kiwi, pera
10 Un gruppo di ragazzi ha trovato una mappa di un tesoro sepolto che raffigura 6 isole con queste carat-
teristiche:
l isola A : ha le palme

l isola B : ha un vulcano

l isola C : ha le palme ed un vulcano, e Á la piuÁ grande


l isola D : ha le palme

Á la piuÁ piccola
l isola E : ha le palme ed e

l isola F : non ha ne palme ne vulcani.


Il pirata ha anche lasciato un messaggio: «L'isola del tesoro non eÁ la piuÁ grande, non ha vulcani, non eÁ la
piuÁ piccola, non ha le palme. Io sono un gran bugiardo ed una sola delle mie affermazioni eÁ vera». Qual
eÁ l'isola del tesoro?
a. la A oppure la F b. la F c. la D d. la B oppure la E e. la C

10 e. 9 c.
8 c. 7 a. 6 b. 5 b.
4 e. 3 d. 2 a. 1 c.

30 Tema 1 - Cap. 2: LA LOGICA Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


CAPITOLO 3
Insiemi e relazioni

1. LE FUNZIONI CON DERIVE


Abbiamo visto che una funzione che lega fra loro elementi di insiemi numerici puoÁ spesso essere scritta nella
forma y ˆ f … x † dove f … x † eÁ l'espressione che genera il numero y una volta che eÁ noto x.
Possiamo costruire delle funzioni di questo tipo con Derive usando il comando Crea/Definisci funzione. Si apre in
questo modo una finestra di dialogo nella quale si deve inserire:
l il nome della funzione ed i suoi argomenti nella riga superiore
Il nome della funzione eÁ un nome scelto da noi e normalmente esso ricorda lo scopo della funzione; per esem-
pio, se la funzione calcola il quadrato di un numero conviene usare il nome "quadrato", ma tale scelta eÁ del
tutto personale.
Gli argomenti sono i nomi delle variabili indipendenti della funzione e si elencano all'interno di una coppia di
parentesi tonde. Le funzioni che abbiamo visto finora avevano una sola variabile indipendente, di solito indicata
con x, ma una funzione puoÁ avere piuÁ variabili se l'insieme in cui eÁ definita eÁ dato dal prodotto cartesiano di piuÁ
insiemi; per esempio, l'area di un rettangolo eÁ funzione delle sue dimensioni a e b, il volume di un parallelepi-
pedo eÁ funzione delle sue dimensioni a, b e c.
Per rappresentare queste tre funzioni dobbiamo scrivere cosõÁ:
- quadrato…x† quadrato eÁ il nome della funzione, x eÁ la variabile
- area…a, b† area eÁ il nome della funzione, a e b sono le variabili
- volume…a, b, c† volume eÁ il nome della funzione, a, b e c sono le variabili
l la definizione nella parte sottostante
La definizione eÁ proprio l'espressione f che, date le variabili indipendenti, permette di calcolare quella dipen-
dente. Relativamente alle tre funzioni precedenti, in questa zona dobbiamo scrivere rispettivamente cosõÁ:
- x^2 per rappresentare il quadrato di x
- ab per il calcolo dell'area
- abc per il calcolo del volume.

Una volta data la conferma con il pulsante OK nella finestra di algebra troviamo scritto rispettivamente nei tre casi:

#1: quadrato…x† :ˆ x 2
#2: area…a, b† :ˆ a  b
#3: volume…a, b, c† :ˆ a  b  c

Se ricordi la precedente esercitazione con Derive, il simbolo :ˆ eÁ il simbolo di assegnamento; con il comando

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - Cap. 3: INSIEMI E RELAZIONI 31


Crea/Definisci funzione abbiamo quindi assegnato alla variabile il cui nome eÁ indicato sulla sinistra l'espressione
scritta sulla destra.
Questa operazione puoÁ essere fatta digitando direttamente l'istruzione di assegnamento nella riga di inserimento.
Una volta scritta l'espressione di una funzione, si possono calcolare i suoi valori attribuendone alcuni alle variabili
indipendenti; per esempio, se nella riga di inserimento scrivi adesso:

quadrato…2†

calcoli il valore dell'espressione x 2 quando x vale 2.


Le modalitaÁ di semplificazione sono le stesse viste nella precedente esercitazione:
l se premi INVIO, nella finestra di Algebra compare l'espressione non valutata, cioeÁ trovi scritto quadrato…2†
l se clicchi sul pulsante ˆ, nella finestra di Algebra compare il valore dell'espressione, cioeÁ 4
l se scrivi quadrato…2† ˆ e poi premi INVIO, compaiono sia l'espressione che il suo valore, cioeÁ quadrato…2† ˆ 4

Analogamente, per le altre due funzioni:

area…3, 5† ˆ 15 a vale 3, b vale 5, viene calcolato 3  5


volume…4, 2, 6† ˆ 48 a vale 4, b vale 2, c vale 6, viene calcolato 4  2  6

2. LE RELAZIONI CON EXCEL


Sia A ˆ fa, c, p, r, mg e sia R la relazione definita dall'enunciato aperto p : «x precede y nell'elenco alfabetico»,
con x, y 2 A; vogliamo rappresentare R mediante una tabella a doppia entrata.
Prepariamo la tabella inserendo gli elementi dell'insieme nelle celle da A2 ad A6 e da B1 a F1.
In ogni cella di questa tabella, che ricopre la zona da B2 a F6, inseriamo il simbolo 1 se l'elemento letto sulla riga eÁ
in relazione con l'elemento letto sulla colonna, altrimenti il simbolo 0.
Dobbiamo quindi usare la funzione di selezione SE nella cella B2 e ricopiare poi la formula nella zona individuata:

B2: ˆ SE…$A2 < B$1 ‚} ; |{z}


|‚‚‚‚‚‚‚‚{z‚‚‚‚‚‚‚ 1 ; |{z}
0 †
enunciato p p vero p falso

Notiamo il riferimento assoluto alla colonna del primo elemento e alla riga del secondo; quando si ricopia la for-
mula dobbiamo infatti essere certi che il confronto avvenga sempre sui valori della colonna A, che deve quindi
essere fissata, e della riga 1, che deve anch'essa essere fissata. In questo modo, per esempio:
± la formula nella cella C2 confronta ancora l'elemento A2 (il riferimento di colonna eÁ fisso, quello di riga non eÁ
aumentato) con l'elemento C1 (il riferimento di riga eÁ aumentato di un posto, quello di colonna eÁ fisso)
± la formula nella cella B3 confronta l'elemento A3 (riferimento di colonna fisso, riferimento di riga aumenta di 1)
con l'elemento B1 (il riferimento di colonna non cambia, quello di riga eÁ fisso)
e cosõÁ via.
La tabella della relazione eÁ in questo modo completata.
Dal menu Home, gruppo Carattere, possiamo mettere un fondino colorato alla tabella cliccando sull'icona Co-
lore riempimento, dopo aver selezionato le celle interessate dall'operazione.
Vogliamo adesso fare in modo che i simboli 1, che rappresentano le coppie di elementi che sono in relazione fra
loro, vengano in qualche modo evidenziati cosõÁ da essere piuÁ facilmente individuabili nella tabella.
Sempre dal menu Home, gruppo Stili, apriamo la casella della Formattazione condizionale e, fra gli elementi
proposti, scegliamo Regola di evidenziazione celle e poi Uguale a (nella versione 2003 il percorso eÁ Formato/
Formattazione condizionale}); si apre una finestra di dialogo nella quale:
± inseriamo il valore 1 nella cella di sinistra
± scegliamo le caratteristiche del testo fra quelle proposte, eventualmente personalizzando il formato.

32 Tema 1 - Cap. 3: INSIEMI E RELAZIONI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Nell'illustrazione del foglio che segue abbiamo scelto di evidenziare il testo in rosso.

A B C D E F
1 a c p r m
2 a 0 1 1 1 1
3 c 0 0 1 1 1
4 p 0 0 0 1 0
5 r 0 0 0 0 0
6 m 0 0 1 1 0

Esercizi

Dopo aver costruito le funzioni indicate, calcola quanto richiesto usando Derive.
 
3
1. f … x† ˆ x ‡ 1
3
calcola f … 2† f …0† f f … 1†
2
 
1 1
2. g… x† ˆ calcola g2… † g0… † g g…1†
x‡1 2
   
1 1
3. h… x† ˆ x 3x
2
calcola h…1† h h h…0†
2 3
 
1
4. k… x, y † ˆ x ‡ xy calcola
2
k…1, 1† k…0, 2† k…2, 0† k 2,
2

Usando Excel costruisci le tabelle delle seguenti relazioni, definite dalla proposizione aperta p fra gli insiemi A e B.
5. A ˆ f1, 2, 3, 4, 5g B ˆ f2, 3, 5, 6, 7, 9g p : «x ‡ y > 10», con x 2 A, y 2 B
6. A ˆ f 3, 2, 0, 1g B ˆ f 4, 1, 2, 6g p : «x > y», con x 2 A, y 2 B
7. A ˆ B ˆ f1, 2, 3, 4, 5, 9, 16, 25g p : «y ˆ x 2 », con x, y 2 A
8. A ˆ B ˆ fa 2 Z j 10 < x < 4g p : «y ˆ x 1», con x, y 2 A

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - Cap. 3: INSIEMI E RELAZIONI 33


1 Nella mia nuova scuola ci sono tre classi: quella della maestra Carla, quella della maestra Milena e
quella del maestro Marco. Nelle tre classi ci sono i grandi, i medi e i piccoli. I medi non hanno il mae-
stro Marco. La maestra Milena insegna a degli alunni piuÁ giovani di quelli della maestra Carla. La mae-
stra Carla, a sua volta, insegna a degli alunni piuÁ grandi di quelli del maestro Marco. Assegna ogni in-
segnante alla sua classe.
[Marco insegna nella classe dei piccoli; Milena in quella dei medi; Carla in quella dei grandi]

2 Angelo, Desiderio, Matteo e Renato possiedono ciascuno una bicicletta di una marca diversa (Atala,
Bianchi, Legnano, Turbo). Oggi hanno deciso di fare una passeggiata, usando ciascuno non la propria
bicicletta ma quella di uno dei tre amici. Matteo ha usato la bicicletta di Desiderio. Quella di Renato
eÁ stata presa dal "padrone" della Bianchi. La Legnano eÁ stata usata dal "padrone" della bicicletta usata
da Angelo. La Bianchi, invece, eÁ stata presa dal "padrone" della bicicletta usata da Matteo. Infine, sulla
Turbo pedala il "padrone" della Legnano. Su che bicicletta ha pedalato Matteo? [Turbo]

3 In una famiglia, ognuno dei figli puoÁ dichiarare di avere almeno un fratello e una sorella. Quanti figli ci
sono, al minimo, in questa famiglia? [4 figli]

Un'assemblea di classe: la gita scolastica


Un giorno come un altro a scuola. Alla terza ora, concessione del Prof. di Matematica, c'eÁ assemblea di classe;
ordine del giorno: gita scolastica. La scuola, come eÁ sua abitudine, propone a studenti e docenti un pacchetto di
mete, con l'indicazione dei costi e dei periodi in cui eÁ piuÁ conveniente programmare la gita.
Eleonora e Fabio, i due rappresentanti della classe, richiamano l'attenzione dei propri compagni.

Eleonora: "Ragazzi dobbiamo decidere dove andare in gita scolastica quest'anno".


Un compagno: "Io non voglio andare neÁ a visitare un museo e neanche a visitare tutte le chiese di una cittaÁ!".
Fabio: "Tanto mica puoi andare dove vuoi, c'abbiamo da scegliere fra le proposte che stanno nel pac-
chetto".
Eleonora: "Ve le leggiamo tutte cosõÁ poi ci dite che cosa preferite. Dunque, ci sono le gite all'estero di
cinque giorni che vanno a Parigi, Londra, Berlino, Barcellona, Bruxelles. Poi ci sono quelle
da tre giorni che stanno in Italia e vanno a Firenze, Roma, Venezia e Milano. Quelle di un gior-
no sono sul lago di Garda Sirmione e quella roba lõÁ, a Bologna, a Torino al Museo Egizio, sul
lago di Como e i luoghi Manzoniani".
Fabio: "Si peroÁ noi quelle all'estero non le possiamo fare perche vanno solo quelli dalla terza in poi; ci
tocca scegliere qualcosa in Italia".
Un compagno: "Andiamo a Venezia che non ci sono mai stato e facciamo anche un giro sulla gondola".
Eleonora: "Prima di tutto dobbiamo decidere se fare quella di tre giorni o di un giorno solo, perche i
costi sono diversi; e poi bisogna guardare anche il periodo. A Firenze si va a metaÁ Marzo
e costa E 280, a Roma si va ai primi di Aprile e costa E 300, a Venezia costa E 290 e si
va pure in Aprile ma alla fine, a Milano costa E 265 e si va a fine Marzo".

34 Tema 1 - Cap. 3: INSIEMI E RELAZIONI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Fabio: "Quelle di un giorno costano meno, vanno tutte da un minimo di E 30 a un massimo di E 45,
dipende da cosa si va a vedere. Poi ci sono anche le gite con le attivitaÁ sportive: si va tre giorni
a fare trekking in Svizzera a metaÁ Aprile e costa E 180, oppure si va a sciare, sempre tre giorni a
Febbraio, e costa E 250 compresi gli ski-pass, se peroÁ vuoi il maestro di sci devi pagare E 15
all'ora, ma questi sono extra dal preventivo".
Un compagno: "Facciamo cosõÁ, scegliamo una meta di tre giorni e una di un giorno che ci piacciono, poi chie-
diamo a casa se ci danno i soldi per quella di tre e vediamo".
Eleonora: "Dobbiamo anche vedere se c'eÁ qualche Prof. che ci accompagna per tre giorni. Io l'ho giaÁ
chiesto alla Prof. di Italiano e a quella di Inglese e hanno detto forse; eventualmente c'eÁ anche
il Prof. di Educazione Fisica".
Fabio: "Va bene, votiamo per la gita di tre giorni. Ele, tu conta e scrivi alla lavagna cosõÁ poi confron-
tiamo. Chi vuole andare a .............".
L'assemblea prosegue con la votazione; dove an-
dranno i ragazzi della classe non ci eÁ dato di sa-
perlo, ne se faranno la gita di tre giorni o se si do-
vranno accontentare di quella di un solo giorno.
Tu peroÁ puoi rispondere alle domande che seguo-
no applicando i concetti che hai imparato in que-
sto capitolo.

1 In base a quale relazione si puoÁ organiz-


zare il pacchetto gite per raggrupparle in
base alla durata? Verificato che si tratta
di una relazione di equivalenza, quali so-
no gli elementi che appartengono a cia-
scuna classe di equivalenza?
2 Considerato il sottoinsieme delle gite di tre giorni, quale relazione occorre introdurre per fare una scelta
in base ai costi? Di che tipo di relazione si tratta?
3 In base alla risposta che hai dato al precedente esercizio, eÁ possibile stabilire un ordinamento degli ele-
menti dell'insieme delle gite di tre giorni?
4 L'insieme delle gite di tre giorni si puoÁ ordinare anche in base al periodo di realizzazione; qual eÁ la re-
lazione che permette di fare questo tipo di ordinamento? Qual eÁ l'ordinamento indotto da questa rela-
zione?
5 Considerate le gite di un giorno, le informazioni che sono state date alla classe dai due rappresentanti
sono sufficienti per poter stabilire un ordinamento in base ai costi o in base ai periodi?
a. Se hai risposto di si, indica qual eÁ l'ordinamento indotto.
b. Se hai risposto di no, stabilisci quali sono le informazioni che devono essere acquisite.

5 no
4 sciare, Firenze, Milano, Roma, trekking, Venezia
3 trekking, sciare, Milano, Firenze, Venezia, Roma
2 R : «la gita x ha un costo minore della gita y»; relazione d'ordine stretto
1 R : «la gita x ha la stessa durata della gita y»

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - Cap. 3: INSIEMI E RELAZIONI 35


Cap 1. GLI INSIEMI

Rivedi la teoria

Il concetto di insieme
Affinche un raggruppamento di oggetti possa essere considerato un insieme deve esistere una proprietaÁ
caratteristica in base alla quale sia possibile stabilire se un elemento qualunque appartiene o no a quel
raggruppamento. Per questo motivo:
l formano un insieme:
- i numeri naturali multipli di 3
- gli abitanti della cittaÁ di Torino
- gli studenti della tua scuola sufficienti in matematica allo scrutinio del primo quadrimestre
l non formano un insieme:
- gli studenti bravi della tua scuola
- i cibi piuÁ gustosi della cucina tradizionale italiana
- i libri piuÁ interessanti della biblioteca della tua cittaÁ.
Gli insiemi si indicano con le lettere maiuscole dell'alfabeto; gli oggetti che ne fanno parte si chiamano
elementi e si indicano in forma generale con le lettere minuscole.
Se un insieme non ha elementi si dice che eÁ vuoto e si scrive: 1 oppure f g.
Se gli elementi di un insieme non si possono elencare tutti si dice che l'insieme eÁ infinito.

La rappresentazione di un insieme
Consideriamo l'insieme A dei numeri interi compresi tra 2 e 3, estremi inclusi; possiamo rappresentare
questo insieme:
l per elencazione, scrivendo tutti i suoi elementi: A ˆ f 2, 1, 0, 1, 2, 3g

l mediante un diagramma di Eulero-Venn:

l mediante la proprietaÁ caratteristica indicando anche l'eventuale insieme ambiente da cui provengono i
suoi elementi:
A ˆ fx 2 Z j 2  x  3g

In questo caso l'insieme ambiente eÁ l'insieme Z dei numeri interi.

36 Tema 1 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Fai gli esercizi

1 Indica quali delle seguenti proposizioni individua un insieme:


a. i numeri naturali divisori di 16
b. i computer del laboratorio di informatica della tua scuola
c. le poesie piuÁ belle che si studiano a scuola
d. gli studenti presenti a scuola il 25 Dicembre
e. gli amici piuÁ in gamba che hai
f. i medicinali prodotti da una particolare casa farmaceutica. [a., b., d., f.]

2 Rappresenta gli insiemi che seguono nelle tre modalitaÁ possibili.


a. I numeri naturali minori di 7. b. Le lettere della parola "cassapanca".
c. I punti cardinali. d. Gli insegnanti della tua classe.
3 L'insieme A dei numeri interi maggiori di 5 eÁ un insieme infinito; non essendo possibile fare un elenco
completo dei suoi elementi, il modo migliore di rappresentarlo eÁ quello di usare la proprietaÁ caratteristica:
A ˆ f x 2 Z j x > 5g
Rappresenta gli insiemi che seguono scegliendo le modalitaÁ che ritieni piuÁ adatte a seconda delle carat-
tistiche dell'insieme stesso.
a. I numeri naturali maggiori di 100. b. I numeri interi compresi fra 1 e 1 .
6 2
c. Le frazioni comprese fra 1 e 2. d. Le lettere della parola "babbo".
4 Sono dati gli insiemi A ˆ fx j x eÁ una vocale della parola cigliag e B ˆ fx j x eÁ una vocale della parola
filag; rappresentali per elencazione e con un diagramma di Eulero-Venn. Che cosa puoi dire di questi
insiemi? ‰A ˆ B Š

5 Dati gli insiemi A ˆ f1, 3, 9g e B ˆ fx 2 N j x eÁ divisore di 9g stabilisci se eÁ A 6ˆ B oppure A ˆ B.

Rivedi la teoria

I sottoinsiemi di un insieme
Se prendiamo alcuni elementi di un insieme A e con essi formiamo un altro
insieme B, diciamo che B eÁ sottoinsieme di A e scriviamo B  A, dove il
simbolo  si legge "eÁ contenuto".
Per esempio, se dell'insieme A ˆ fx 2 N j 5  x  12g consideriamo solo i
numeri che sono pari, abbiamo formato l'insieme B ˆ f6, 8, 10, 12g che eÁ
un sottoinsieme di A. La rappresentazione con un diagramma di Eulero-
Venn illustra con chiarezza il significato di questo concetto.
In particolare si parla di sottoinsieme proprio quando B eÁ formato da alcuni
elementi di A ma non da tutti, come nel precedente esempio. Ogni insieme
A ha poi due sottoinsiemi impropri: l'insieme A stesso e l'insieme 1.

Le operazioni con gli insiemi


Con gli elementi di due insiemi A e B se ne possono costruire altri:
l se andiamo a scegliere gli elementi che stanno sia in A che in B, cioeÁ
gli elementi che appartengono contemporaneamente ai due insiemi,
abbiamo costruito un insieme C che eÁ l'intersezione fra A e B :
C ˆA\B

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 37


l se prendiamo tutti gli elementi che stanno in A e aggiungiamo tutti quelli
che stanno in B, prendendo una volta sola quelli che sono in comune,
abbiamo costruito un insieme D che eÁ l'unione fra A e B :
D ˆA[B

l se prendiamo gli elementi di A ed eliminiamo quelli che stanno anche in


B abbiamo costruito un insieme E che eÁ la differenza fra A e B :
EˆA B

In particolare, se B eÁ un sottoinsieme di A, l'insieme differenza rappresen-


ta il complementare di B rispetto ad A.

Per esempio, se A ˆ fx j x eÁ una lettera della parola chiaveg, cioeÁ


A ˆ fa, c, e, h, i, v g, e B ˆ fx j x eÁ una lettera della parola ghiacciog, cioeÁ
B ˆ fa, c, g, h, i, og, abbiamo che:
A \ B ˆ fa, c, h, i g A [ B ˆ fa, c, e, g, h, i, o, v g
A B ˆ fe, v g B A ˆ fg, o g
Come si nota in questo esempio, il diagramma di Eulero-Venn evidenzia su-
bito quali sono gli elementi dell'unione, dell'intersezione e della differenza.

Fai gli esercizi

6 ESERCIZIO GUIDA
Siano A ˆ fx j x eÁ una vocaleg e B ˆ fx j x eÁ una vocale della parola
mammag. Che relazione si puoÁ stabilire fra i due insiemi?

Dalla rappresentazione mediante un diagramma di Eulero-Venn puoi


subito dedurre che B eÁ un sottoinsieme proprio di A e quindi scrivere
che ..........

7 Siano A ˆ fx j x eÁ una vocaleg e B ˆ fx j x eÁ una vocale della parola aiuoleg. Che relazione si puoÁ sta-
bilire fra i due insiemi? ‰A ˆ BŠ

8 Date le seguenti coppie di insiemi, stabilisci quale dei due eÁ sottoinsieme dell'altro, aiutandoti eventual-
mente con un diagramma di Eulero-Venn:
a. A ˆ f1, 2, 3, 4g B ˆ f1, 3g
b. C ˆ fa, b, c, d, eg D ˆ fa, eg
c. E ˆ fx j x eÁ una cittaÁ della Spagna} F ˆ fx j x eÁ una cittaÁ d'Europa}
d. G ˆ fx j x eÁ una squadra di calcio italiana} H ˆ fx j x eÁ una squadra di calcio italiana di serie A}
[a. B  A; b. D  C; c. E  F; d. H  G ]

38 Tema 1 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


9 Considera le seguenti coppie di insiemi e stabilisci quando B eÁ sottoinsieme di A e se si tratta di un sot-
toinsieme proprio o improprio:
a. A ˆ fx 2 Z j 4 < x < 0g B ˆ f 3, 2, 1g [B ˆ A, improprio]
b. A ˆ fx 2 N j x eÁ divisore di 20} B ˆ fx 2 N j x eÁ un numero primo minore di 20}
c. A ˆ fx j x eÁ un giorno della settimana} B ˆ fx j x eÁ un giorno della settimana che inizia per t }
[B ˆ 1, improprio]
d. A ˆ fx 2 N j x eÁ un numero pari minore di 20} B ˆ f2, 4, 6, 8g [B  A, proprio]
e. A ˆ fx 2 N j x eÁ un numero dispari minore di 10} B ˆ f1, 3, 5, 7, 9g [B ˆ A, improprio]
f. A ˆ fx 2 Z j 5 < x < 7g B ˆ fx 2 Z j 3<x < 4g [B  A, proprio]
g. A ˆ fx 2 Z j 7 < x < 1g B ˆ fx 2 Z j 3<x < 0g [B  A, proprio]

10 ESERCIZIO GUIDA
Siano A ˆ fx 2 Z j 6  x < 2 g e B ˆ fx 2 Z j 3  x  8g; troviamo A \ B.

Rappresentiamo i due insiemi su una retta

Quindi: A \ B ˆ fx 2 Z j 3  x  1g.

11 Trova l'intersezione fra gli insiemi A ˆ fx 2 N j x eÁ un numero pari minore di 20g e B ˆ fx 2 N j x eÁ un


numero dispari minore di 15g; che tipo di insieme hai ottenuto? ‰1Š

12 Determina l'intersezione delle seguenti coppie di insiemi:


a. A ˆ f0, 2, 6, 11, 13g B ˆ f 4, 6, 10, 15g ‰f6gŠ
b. A ˆ fx 2 N j 7 < x < 12g B ˆ fx 2 N j 9 < x < 15g ‰f10; 11gŠ
c. A ˆ fx 2 N j 16 < x < 125g B ˆ fx 2 N j 54 < x < 315g ‰fx 2 N j 54 < x < 125gŠ
d. A ˆ fx 2 N j x < 100g B ˆ fx 2 N j 4 < x < 50g ‰BŠ

13 ESERCIZIO GUIDA
Dati gli insiemi A ˆ f2, 3, 4, 5, 6g e B ˆ f1, 3, 4, 7, 8, 12g, vo-
gliamo calcolare la loro unione.

Dobbiamo prendere tutti gli elementi di A e tutti gli elementi di B


senza ripetere quelli comuni; quindi:

A [ B ˆ f 2, 3, 4, 5, 6 , 1, 7, 8, 12 g
|‚‚‚‚‚‚‚‚‚{z‚‚‚‚‚‚‚‚‚} |‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚{z‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚}
elementi di A elementi di B senza la ripetizione di 3 e 4

14 Dopo aver stabilito che relazione c'eÁ fra gli insiemi A ˆ f 1, 4, 8g e B ˆ f 1, 3, 4, 5, 8, 10g, determi-
na la loro unione. ‰B Š

15 Determina l'unione fra le seguenti coppie di insiemi:


a. A ˆ fx 2 N j 7 < x < 12g B ˆ fx 2 N j 2 < x < 10g ‰fx 2 N j 2 < x < 12gŠ
b. A ˆ fx j x eÁ una lettera della parola "massaia"} B ˆ fx j x eÁ una vocale della parola "mamma"}
‰A ˆ fa, i, m, sgŠ
c. A ˆ fx j x un numero pari minore di 12} B ˆ fx 2 N j x < 10g ‰fx 2 N j x  10gŠ
d. A ˆ fx 2 N j x eÁ la metaÁ di 5} B ˆ f2, 4, 5, 8, 10g ‰B Š

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 39


16 Siano A ˆ fx 2 N j 3 < x  10g e B ˆ fx 2 N j 5  x < 15g; dopo aver rappresentato i due insiemi per
elencazione e mediante un diagramma di Venn, calcola A [ B e A \ B dando la rappresentazione di
questi due insiemi sia per elencazione che mediante la proprietaÁ caratteristica.
[A [ B ˆ fx 2 N j 3 < x < 15g, A \ B ˆ fx 2 N j 5  x  10g]

17 Dati gli insiemi A ˆ fx 2 N j x < 10g, B ˆ fx 2 N j x < 10 ^ x e parig, C ˆ fx 2 N j 5 < x < 15g,
… †
calcola A \ C, A [ B, A [ B \ C . [A \ C ˆ fx 2 N j 6  x  9g; A [ B ˆ A; A [ …B \ C † ˆ A]

18 ESERCIZIO GUIDA
Considerati gli insiemi A ˆ fx 2 N j 2  x  6g e B ˆ fx 2 N j 4  x  8g, calcoliamo A B e
B A.

Per calcolare A B dobbiamo prendere gli elementi di A che non


stanno anche in B, quindi A B ˆ f2, 3g.

Per calcolare B A dobbiamo prendere gli elementi di B che non


stanno anche in A, quindi B A ˆ f7, 8g.

Poiche abbiamo trovato due insiemi diversi, possiamo concludere


che la differenza fra insiemi non eÁ commutativa.

19 Dati gli insiemi A ˆ fx j x eÁ un numero pari minore di 7} e B ˆ fx 2 N j 7 < x  13g, calcoliamo A B


e B A. ‰A B ˆ A; B A ˆ BŠ

20 ESERCIZIO GUIDA
Dati gli insiemi A ˆ fx j x eÁ un numero pari minore di 5} e B ˆ f0, 2, 4, 6, 8g, calcola B A.

A eÁ un sottoinsieme proprio di B, quindi ............................


In questo caso particolare, l'insieme B A si dice anche complementare di A rispetto a B e si indica
solitamente con il simbolo AB oppure C B A.

21 Determina gli insiemi A B e B A nei seguenti casi:


a. A ˆ f2, 4, 6, 8g e B ˆ f4, 5, 6, 7, 8g ‰A B ˆ f2g, B A ˆ f5, 7gŠ
b. A ˆ f1, 2, 3, 4g e B ˆ f5, 6, 7, 8g ‰A B ˆ A, B A ˆ BŠ
c. A ˆ f1, 2, 3g e B ˆ f1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8g ‰A B ˆ 1, B A ˆ f4, 5, 6, 7, 8gŠ
In quale di questi casi puoi parlare di insieme complementare? [c.]

22 ESERCIZIO GUIDA
Da un'indagine sul consumo alimentare condotta su un campione di 1536 persone tutte hanno dichia-
rato di mangiare pasta oppure riso; di queste, 1238 mangiano sia la pasta che il riso. Se 112 persone
hanno dichiarato di mangiare pasta ma mai riso, quante non mangiano mai pasta e quante comples-
sivamente mangiano riso?

40 Tema 1 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Rappresentiamo la situazione mediante un diagramma di Eulero-Venn.
Indichiamo con P l'insieme delle persone che mangiano pasta e con R
quello delle persone che mangiano riso; poiche ci sono persone che
mangiano sia pasta che riso, i due insiemi si intersecano ed il numero
di elementi dell'intersezione eÁ 1238; inoltre 112 eÁ il numero di persone
che appartengono a P R (persone che mangiano pasta ma non riso).
Di conseguenza, le persone che appartengono all'insieme R P sono 1536 …1238 ‡ 112† ˆ 186.
Possiamo adesso rispondere alle domande:
l non mangiano mai pasta 186 persone
l mangiano riso complessivamente 1238 ‡ 186 ˆ 1424 persone.

23 In un gruppo di 40 ragazzi, 12 hanno la patente solo per la moto, 15 solo per l'auto e 25 complessiva-
mente hanno la patente per l'auto. Quanti ragazzi hanno la patente sia per la moto che per l'auto e quan-
ti non hanno nessun tipo di patente? ‰10; 3Š

Rivedi la teoria

Il prodotto cartesiano
Se si accoppiano gli elementi a di un insieme A agli elementi b di un insieme B si costruisce un nuovo
insieme i cui elementi sono le coppie ordinate …a, b†. Tale insieme eÁ il prodotto cartesiano di A e B e si
indica con il simbolo A  B. Per esempio se A ˆ f1, 2, 3g e B ˆ fa, bg, allora A  B eÁ l'insieme:

…1, a†, …2, a†, …3, a†, …1, b†, …2, b†, …3, b†
Per rappresentare il prodotto cartesiano fra due insiemi si puoÁ usare:
il diagramma cartesiano la tabella a doppia entrata la rappresentazione sagittale

Fai gli esercizi

24 ESERCIZIO GUIDA
Ad una festa, la padrona di casa ha preparato tre regali da assegnare a sorte fra i 6 invitati. Ci chie-
diamo come possono essere distribuiti i regali fra i convenuti.
Indichiamo con 1, 2, 3 i regali preparati e con A, B, C, D, E, F gli invitati, abbiamo cioeÁ gli insiemi
R ˆ f1, 2, 3g e S ˆ fA, B, C, D, E, Fg. Abbiamo visto che problemi di questo tipo si risolvono con-
siderando il prodotto cartesiano fra i due insiemi, cioeÁ l'insieme delle coppie ordinate che si otten-
gono abbinando ogni elemento del primo insieme con ogni elemento del secondo. Nel nostro caso
dobbiamo calcolare R  S.

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 41


Le modalitaÁ piuÁ usate per rappresentare il prodotto cartesiano sono il diagramma cartesiano e la tabel-
la a doppia entrata, che in questo caso sono le seguenti:

Non eÁ consigliabile invece usare la rappresentazione sagittale che risulterebbe confusa; in alternativa
si puoÁ invece costruire un albero che, con i possibili percorsi, individui le coppie.

25 Tre naufraghi sbarcano su un'isola deserta e trovano una palma con 3 noci di cocco: una piccola, una
media e una un po' piuÁ grande. Sapendo che nessuno di loro si impadronisce di tutte e tre le noci, in
quanti modi se le possono distribuire?
26 Esegui il prodotto cartesiano A  B dei seguenti insiemi e rappresentalo nei modi che ritieni piuÁ oppor-
tuni.
a. A ˆ fPaola, Martag B ˆ fMario, Lorenzo, Carlog
b. A ˆ fa, b, c g B ˆ fx, y, w, j g
c. A ˆ fx 2 N jx  3g B ˆ fx 2 Z j 2 < x < 1g

Cap 2. LA LOGICA

Rivedi la teoria

Le proposizioni
Chiamiamo proposizione una frase di senso compiuto per la quale ha senso chiedersi se eÁ vera o se eÁ falsa.
Non fanno parte quindi delle proposizioni tutte quelle frasi che rappresentano domande, comandi, escla-
mazioni, proposizioni indecidibili come per esempio la frase «gli angeli volano in cielo»; infatti, visto che
non si eÁ mai dimostrata l'esistenza degli angeli, non si puoÁ nemmeno dire se eÁ vero o falso che volano in
cielo.
Sono invece proposizioni frasi come le seguenti:
a: «L'arcipelago delle Maldive si trova nell'oceano Pacifico» proposizione Vera
b: «Luciano Pavarotti era un cantante pop» proposizione Falsa
1
c: « eÁ una frazione» proposizione Vera
2

42 Tema 1 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Le proposizioni devono rispettare due principi fondamentali:
l il principio di non contraddizione: una proposizione non puoÁ essere contemporaneamente vera e falsa;
l il principio del terzo escluso: una proposizione eÁ vera oppure falsa, non esistono altre possibilitaÁ.

Le operazioni con le proposizioni


In una proposizione distinguiamo un predicato verbale ed eventualmente alcuni argomenti:
«Anna eÁ amica di Marta» ha come predicato essere amici e come argomenti Anna e Marta
Una proposizione che contiene un solo predicato verbale eÁ una proposizione atomica; piuÁ proposizioni
atomiche formano una proposizione molecolare.
Le proposizioni molecolari si ottengono mediante operazioni sulle proposizioni atomiche che usano come
operatori i connettivi logici. Possiamo riassumere le caratteristiche di ogni operazione nella tabella che
segue:
SIMBOLO
OPERAZIONE CONNETTIVO OPERA SU EFFETTO
LOGICO

negazione non una sola proposizione a a cambia il valore di veritaÁ di a


congiunzione e due proposizioni a e b ^ a ^ b eÁ V solo se entrambe le
proposizioni sono vere
disgiunzione inclusiva o due proposizioni a e b _ a _ b eÁ V se almeno una del-
le due proposizioni eÁ V
disgiunzione esclusiva o ... o due proposizioni a e b __ a __ b eÁ V solo se una propo-
sizione eÁ V e l'altra eÁ F
implicazione se ... allora due proposizioni a e b ! a ! b eÁ F solo se a eÁ V e b eÁ
F; a eÁ la premessa, b eÁ la
conseguenza
coimplicazione se e solo se due proposizioni a e b $ a $ b eÁ V solo se a e b han-
no lo stesso valore di veritaÁ

In particolare, poi, quando una proposizione molecolare eÁ vera qualunque sia il valore di veritaÁ delle pro-
posizioni che la compongono, si dice che eÁ una tautologia; quando eÁ sempre falsa si dice che eÁ una con-
traddizione.

Fai gli esercizi

1 Indica quali delle seguenti frasi sono proposizioni.


a: «Il gatto abbaia»
b: «I maghi e le streghe esistono»
c: «Nel Medioevo si credeva all'esistenza dei maghi e delle streghe»
d: «14 6 ˆ 9»
e: «Il carattere di una persona dipende dal suo segno zodiacale». ‰a, c, d Š

2 Individua i predicati delle seguenti proposizioni e stabilisci quali sono atomiche e quali sono molecolari:
a: «Lucia frequenta la prima liceo scientifico e studia due lingue straniere»
b: «5 ‡ 3 ˆ 7»
c: «Mio fratello suona la chitarra e tiene spesso dei concerti»
d: «5 eÁ un numero positivo, ma 3 eÁ negativo».

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 43


3 ESERCIZIO GUIDA
Costruiamo le negazioni delle seguenti proposizioni e determiniamo il loro valore di veritaÁ:
a: «4 eÁ un numero dispari» b: «13 eÁ un numero primo»
c: «Lucia ha due fratelli» d: «Marco frequenta il primo anno di scuola superiore».

Il modo piuÁ semplice di negare una proposizione eÁ quello di porre il connettivo non davanti al verbo;
nel caso della prima proposizione:
a: «4 non eÁ un numero dispari» e poicheÁ a eÁ V, a eÁ F
Continua con le altre.

4 Date le proposizioni p seguenti, stabilisci quali proposizioni p sono espresse in modo corretto:
a. p : «Marco ha vinto la partita a scacchi con Giulio»
p 1 : «Marco non ha vinto la partita a scacchi con Giulio»
p 2 : «Marco ha perso la partita a scacchi con Giulio»
b. p : «Andrea eÁ stato eliminato nel torneo di tennis»
p 1 : «Non eÁ vero che Andrea eÁ stato eliminato nel torneo di tennis»
p 2 : «Andrea non eÁ stato eliminato nel torneo di tennis»
c. p : «Il triangolo ABC eÁ isoscele»
p 1 : «Il triangolo ABC eÁ scaleno»
p 2 : «Il triangolo ABC non eÁ isoscele» ‰a: p 1 ; b: p 1 , p 2 ; c: p 2 Š

5 Seguendo l'esempio, costruisci le proposizioni a ^ b, a _ b e a __ b e determina il loro valore di veritaÁ:


a: «7 eÁ un numero primo» (V) b: «7 eÁ un numero pari» (F)
a ^ b: «7 eÁ un numero primo ed eÁ pari» eÁ una proposizione F
a _ b: «7 eÁ un numero primo oppure eÁ pari» eÁ una proposizione V
a __ b: «o 7 eÁ un numero primo oppure eÁ pari» eÁ una proposizione V
a. a: «8 eÁ un numero pari» b: «8 eÁ una potenza di 2» [V, V, F]
b. a: «12 eÁ un multiplo di 2» b: «24 eÁ un multiplo di 3» [V, V, F]
c. a: «Piero Angela eÁ un giornalista scientifico» b: «Simona Ventura eÁ una ballerina classica»
[F, V, V]
d. a: «Albert Einstein era un musicista» b: «Chopin era un fisico» [F, F, F]
e. a: «I quadrati sono dei quadrilateri» b: «I quadrati hanno gli angoli retti». [V, V, F]

6 Seguendo l'esempio, costruisci le proposizioni a ! b e a $ b e determina il loro valore di veritaÁ:


a: «9 eÁ multiplo di 2» (F) b: «9 eÁ dispari» (V)
a ! b: «se 9 eÁ multiplo di 2 allora eÁ dispari» eÁ una proposizione V
a $ b: «9 eÁ multiplo di 2 se e solo se eÁ dispari» eÁ una proposizione F
a. a: «10 eÁ maggiore di 4» b: «4 eÁ minore di 6» [V, V]
b. a: «Roma eÁ la capitale d'Italia» b: «Parigi eÁ la capitale della Spagna» [F, F]
c. a: «Cleopatra era regina d'Egitto» b: «Nerone era un imperatore Romano» [V, V]
d. a: «Un rombo ha i lati tutti congruenti fra loro» b: «Un quadrato eÁ anche un rombo» [V, V]
e. a: «4 eÁ un numero primo» b: «4 eÁ un quadrato perfetto». [V, F]

7 ESERCIZIO GUIDA
Il valore di veritaÁ di una proposizione molecolare dipende dai valori di veritaÁ delle proposizioni ato-
miche che la formano; se non si conoscono a priori questi valori, si deve costruire una tavola di veritaÁ

44 Tema 1 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


che tenga conto di tutte le possibili combinazioni. Se le proposizioni atomiche sono n, i casi che si
possono presentare sono sempre 2n .
Costruiamo la tavola di veritaÁ della proposizione …a _ b† ! …c ^ a† che, essendo composta dalle tre
proposizioni a, b, c, ha 23 ˆ 8 casi possibili.

a b c b a _ b c ^ a …a _ b † ! …c ^ a†

V V V F V V V
V V F F V F F
V F V V V V V
V F F V V F F
F V V F F F V
F V F F F F V
F F V V V F F
F F F V V F F

8 Costruisci la tavole di veritaÁ delle seguenti proposizioni:


a. …a ^ b † _ a b. …a _ b† ^ a c. b ! ‰…a ^ c † ^ bŠ d. … a ^ b † _ …b ^ c †

9 Costruisci la tavole di veritaÁ delle seguenti proposizioni indicando se si tratta di tautologie o di contrad-
dizioni:
a. …a ! b † _ b [tautologia]

b. … a _ b † ^ b [contraddizione]

c. …a ! b † _ …b ! a† [tautologia]

Rivedi la teoria

Gli enunciati aperti


Un enunciato aperto eÁ un predicato che ha degli argomenti che sono variabili; in questo caso, accanto al
nome dell'enunciato si indica anche quello della variabile racchiuso fra parentesi rotonde. Ad esempio:
a…x† : «x eÁ un numero pari» b…x, y† : «x eÁ iscritto nella scuola y»
Nel primo enunciato aperto i valori da attribuire a x per farla diventare una proposizione sono numeri na-
turali; nella seconda x deve essere scelto in un insieme di ragazzi, y in un insieme di scuole.
L'insieme dei valori fra cui scegliere quello da attribuire alla variabile eÁ il dominio dell'enunciato aperto.
Fra i valori del dominio ci sono poi quelli che rendono vera una proposizione e ci sono quelli che la ren-
dono falsa; ad esempio, 3 rende falsa la proposizione a, 8 la rende vera.
Il sottoinsieme del dominio formato dagli elementi che rendono vera una proposizione eÁ l'insieme di veritaÁ
della proposizione.
Per esempio, se consideriamo l'enunciato aperto p…x† : «x eÁ un multiplo dispari di 5», possiamo dire che:
l il suo dominio eÁ l'insieme dei numeri dispari
l il suo insieme di veritaÁ eÁ A ˆ f5, 15, 25, 35, ::::g.

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 45


Le operazioni con gli enunciati
Fra gli enunciati aperti si possono eseguire le stesse operazioni che si eseguono con le proposizioni; se
a…x † e b …x † sono due enunciati aperti nella stessa variabile x, rispettivamente con insiemi di veritaÁ A e
B, quello che si ottiene dalla loro combinazione con i connettivi eÁ un nuovo enunciato aperto il cui insie-
me di veritaÁ si ottiene con le seguenti regole.

OPERAZIONE LOGICA INSIEME DI VERITAÁ


negazione: a…x † A
congiunzione: a…x † ^ b…x † A\B
disgiunzione: a…x † _ b…x † A[B

I quantificatori
Un predicato esprime in genere una proprietaÁ relativa agli elementi di un insieme; questa proprietaÁ puoÁ
essere vera solo per alcuni elementi dell'insieme, oppure per tutti.
Per esempio, se in un insieme A di persone consideriamo il predicato p : «essere collega di Valeria», puoÁ
darsi che tutti gli elementi di A soddisfino p, oppure che solo qualcuno lo soddisfi. Per distinguere i due
casi si usano i quantificatori:
l il quantificatore universale, il cui simbolo logico eÁ 8, esprime il fatto che p eÁ vero per tutti gli elementi
dell'insieme;
l il quantificatore esistenziale, il cui simbolo logico eÁ 9, esprime il fatto che c'eÁ almeno un elemento del-
l'insieme che soddisfa p.
CosõÁ se vogliamo dire che tutte le persone di A sono colleghe di Valeria scriviamo: 8x 2 A : x eÁ collega di
Valeria.
Se vogliamo dire che in A c'eÁ almeno un collega di Valeria scriviamo: 9x 2 A : x eÁ collega di Valeria.

Fai gli esercizi

10 Determina dominio e insieme di veritaÁ dei seguenti enunciati aperti:


a. a…x †: «x eÁ un numero razionale minore di 9»
b. a…x †: «x eÁ un divisore di 20»
c. a…x †: «x eÁ un pilota di Formula 1»
d. a…x †: «x eÁ un quadrilatero»
e. a…x †: «x eÁ un mese di 30 giorni»
11 Trova il valore di veritaÁ della congiunzione e della disgiunzione dei seguenti enunciati aperti:
a. a…x †: «x eÁ amico di Lucia» b…x †: «x eÁ amico di Giovanni»
b. a…x †: «x eÁ una cittaÁ della Lombardia» b…x †: «x eÁ una cittaÁ del Sud Italia»
Á
c. a…x †: «x e un numero intero maggiore di 3» b…x †: «x eÁ un numero intero minore di 25»
d. a…x †: «x eÁ un dipendente statale» b…x †: «x eÁ un insegnante»
12 Riscrivi in simboli usando il quantificatore adatto.
a. Esistono numeri razionali che sono negativi.
b. Non tutti i numeri naturali sono primi.
c. Tutti i miei amici sono simpatici.
d. Alcuni triangoli sono isosceli.
e. Tutti i multipli di 9 sono anche multipli di 3.

46 Tema 1 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Cap 3. INSIEMI E RELAZIONI

Rivedi la teoria

Le relazioni
Un predicato puoÁ mettere in relazione alcuni elementi x di un insieme A con alcuni elementi y di un in-
sieme B.
Per esempio, se A eÁ un insieme di persone e B eÁ un insieme di cani, il predicato p …x, y †: «x eÁ il padrone di
y» mette in relazione le persone di A con i cani di B. Non eÁ peroÁ detto che tutte le persone che sono in A
abbiano un cane; quindi non tutti gli elementi di A sono in relazione con qualche elemento di B.
In generale se il predicato p eÁ soddisfatto da una coppia …x, y † si dice che x eÁ in relazione con y e si
scrive x R y; dell'elemento y si dice che eÁ l'immagine di x e dell'elemento x si dice che eÁ la controim-
magine di y.
Per esempio, se A eÁ un insieme di persone, B eÁ un insieme di professioni e p …x, y †: «x esercita la profes-
sione y», possiamo dire che:
l poiche p …Brad Pitt, attore † eÁ Vera, allora Brad Pitt eÁ in relazione con attore;
l poiche p …Dan Brown, scrittore † eÁ Vera, allora Dan Brown eÁ in relazione con scrittore;
l poiche p …Valentino Rossi, cantante † eÁ Falsa, allora Valentino Rossi non eÁ in relazione con can-
tante.
L'insieme degli elementi di A che sono legati dalla relazione R a qualche elemento di B eÁ un sottoinsie-
me, proprio o improprio di A, che rappresenta il dominio della relazione (eÁ l'insieme delle controimma-
gini); l'insieme degli elementi di B che sono immagine di qualche elemento di A eÁ un sottoinsieme, proprio
o improprio di B, che rappresenta il codominio della relazione (eÁ l'insieme delle immagini).

La rappresentazione di una relazione


Una relazione si puoÁ rappresentare:
l per elencazione indicando tutte le coppie che sono in relazione fra loro;
l mediante una rappresentazione sagittale, collegando con un arco orientato gli elementi che formano le
coppie;
l mediante una rappresentazione cartesiana;
l mediante una tabella a doppia entrata.
Per esempio, la relazione R definita dal predicato p …x, y †: «x eÁ la quarta parte di y» fra l'insieme
A ˆ f1, 2, 3, 4, 5g e l'insieme B ˆ f10, 12, 14, 16, 18, 20g si puoÁ rappresentare in uno qualsiasi dei se-
guenti modi:
l per elencazione scrivendo le coppie tali che il primo numero sia la quarta parte del secondo, andando a
prendere il primo numero in A ed il secondo in B; le coppie ordinate sono le seguenti
…3, 12† …4, 16† …5, 20†

l mediante rappresentazione sagittale

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 47


l mediante rappresentazione cartesiana l mediante tabella a doppia entrata

Le relazioni in un insieme
Quando una relazione eÁ definita nello stesso insieme, cioeÁ quando A
coincide con B, allora, oltre alle modalitaÁ di rappresentazione che ab-
biamo visto nell'esercizio precedente, si puoÁ usare anche un grafo.
Ad esempio sia A ˆ fx 2 Z j 5  x  2g e sia p…x, y†: «x eÁ il suc-
cessivo di y». Basta rappresentare l'insieme A e collegare gli elementi
che sono in relazione fra loro con degli archi, orientati dal primo ele-
mento al secondo come indicato in figura.

Fai gli esercizi


Rappresenta nei modi che conosci le seguenti relazioni definite fra gli insiemi A e B; individua poi do-
minio e codominio della relazione.
1 A ˆ ftriangolo, quadrato, rettangolo, pentagonog B ˆ f1, 2, 3, 4, 5, 6, 7g
p…x, y†: «x ha un numero di lati uguale a y», con x 2 A e y 2 B. ‰D ˆ A, C ˆ f3, 4, 5gŠ

2 A ˆ fx j x eÁ un giorno della settimana} B ˆ fy j y eÁ una consonante dell'alfabeto italiano}


p…x, y†: «x inizia per y». ‰D ˆ A, C ˆ fd, g, l, m, s, vgŠ

3 A ˆ fx 2 N j 3  x  20g
la relazione eÁ definita in A dalla proposizione aperta p…x, y† : «x eÁ multiplo di y». ‰D ˆ A, C ˆ AŠ

4 A ˆ f 7, 4, 3, 2, 6, 8g B ˆ f 6, 5, 2, 3, 7g
p…x, y†: «x eÁ l'opposto di y», con x 2 A e y 2 B. ‰D ˆ f 7, 3, 2, 6g, C ˆ f 6, 2, 3, 7gŠ

5 A ˆ f1, 3, 7g B ˆ f2, 4, 6, 8, 10g


p…x, y†: «y ˆ x ‡ 1», con x 2 A e y 2 B. ‰D ˆ A, C ˆ f2, 4, 8gŠ

6 Osserva le seguenti figure e risali a una proposizione aperta che individua le relazioni assegnate.

a. b. c.

48 Tema 1 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


7 Cinque studenti di una scuola partecipano ad una gara matematica composta da 12 quesiti. Per organiz-
zare la comunicazione dei risultati degli elaborati, il docente che li corregge decide di indicare con S
l'insieme degli studenti e con Q l'insieme dei quesiti:
S ˆ fAmerio, Bianchi, Colombo, Dotti, Evallig
Q ˆ f1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12g
e di considerare poi la relazione definita dalla proposizione aperta
p…x, y† : «x ha risposto correttamente alla domanda y».
Il diagramma cartesiano della relazione eÁ a lato.
Indica l'insieme delle immagini di Amerio, l'insieme delle immagini di
Dotti, l'insieme delle controimmagini di 6, l'insieme delle controimma-
gini di 10.
Rispondi poi alle seguenti domande:
a. quanti studenti hanno risposto correttamente a piuÁ di 8 domande
b. quanti studenti hanno risposto correttamente alla domanda 12
c. quanti studenti hanno risposto correttamente alle prime 5 domande.
[a. tre (Amerio, Colombo, Evalli); b. due (Colombo, Dotti); c. due (Amerio, Colombo)]

Rivedi la teoria
Á delle relazioni in un insieme
Le proprieta
Se una relazione eÁ definita in uno stesso insieme A, si possono mettere in evidenza alcune proprietaÁ:
l riflessiva: 8x 2 A xR x
l antiriflessiva: 8x 2 A xR
6 x
l simmetrica: 8x, y 2 A xR y ! y R x
l antisimmetrica: 8x, y 2 A xR y ! yR
6 x se x 6ˆ y
l transitiva: 8x, y, z 2 A …x R y ^ y R z† ! x R z
Per esempio, la relazione definita in N dalla proposizione aperta p…x, y†: «x eÁ multiplo di y» eÁ:
l riflessiva perche ogni numero naturale eÁ multiplo di se stesso (ad esempio il numero 3 eÁ multiplo di 3, il
numero 5 eÁ multiplo di 5 e cosõÁ via)
l se eÁ riflessiva non eÁ antiriflessiva
l non eÁ simmetrica perche se un numero a eÁ multiplo di un numero b, non capita mai il contrario se i due
numeri sono diversi (ad esempio 12 eÁ multiplo di 3, ma 3 non eÁ multiplo di 12)
l eÁ antisimmetrica per le motivazioni esposte al punto precedente
l eÁ transitiva perche se un numero a eÁ multiplo di un numero b e b eÁ multiplo di un numero c, anche a eÁ
multiplo di c (ad esempio 54 eÁ multiplo di 18, 18 eÁ multiplo di 6, 54 eÁ multiplo di 6).

Le relazioni di equivalenza
Una relazione eÁ di equivalenza se gode delle proprietaÁ riflessiva, simmetrica e transitiva.
Una relazione di questo tipo permette di ripartire gli elementi di un insieme in tanti sottoinsiemi che hanno
le seguenti caratteristiche:
l nessun sottoinsieme eÁ vuoto
l sono a due a due disgiunti
l la loro unione riproduce l'insieme dato.

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 49


Una relazione di equivalenza consente cioeÁ di fare una partizione di un insieme; i sottoinsiemi cosõÁ co-
struiti si dicono classi di equivalenza. Ad esempio, consideriamo nell'insieme N la relazione definita dalla
proposizione aperta p…x, y†: «x ha lo stesso numero di cifre di y»; si tratta di una relazione di equivalenza
che consente di ripartire gli elementi di N nei seguenti sottoinsiemi: A1 dei numeri composti da una sola
cifra, A2 dei numeri composti da due cifre, A3 dei numeri composti da tre cifre e cosõÁ via.

Le relazioni d'ordine
Una relazione eÁ d'ordine se gode almeno delle proprietaÁ antisimmetrica e transitiva; se poi la relazione eÁ
anche riflessiva si parla di relazione d'ordine largo, se eÁ antiriflessiva si parla di relazione d'ordine stretto.
Per esempio la relazione definita da p…x, y†: «x ha perimetro minore di y» nell'insieme dei poligoni di un
piano eÁ antisimmetrica e transitiva ed in piuÁ eÁ anche antiriflessiva; eÁ quindi una relazione d'ordine stretto.

Fai gli esercizi

8 Individua le proprietaÁ di cui godono le seguenti relazioni:


a. p…x, y†: «x eÁ opposto di y» in Z0
b. p…x, y†: «x ha lo stesso perimetro di y» nell'insieme dei poligoni di un piano
c. p…x, y†: «x eÁ parente di y» in un insieme di persone. [a. AR, S; b. R, S, T ; c. R, S]

9 Stabilisci quali fra le seguenti relazioni sono di equivalenza e quali di ordine:


a. p…x, y†: «x eÁ nella stessa provincia di y» nell'insieme dei comuni d'Italia
b. p…x, y†: «x abita nello stesso palazzo di y» nell'insieme delle famiglie di un quartiere
c. p…x, y†: «x ha un motorino di cilindrata piuÁ grande di y» in un insieme di persone
d. p…x, y†: «x gioca con y» in un insieme di persone che partecipano allo stesso torneo di tennis.
[equivalenza: a., b.; ordine: c.]

10 Riprendi le relazioni di equivalenza che hai individuato nell'esercizio precedente e costruisci le relative
classi di equivalenza.
11 Sia A ˆ fuva, tu, fiume, tino, tavolig e sia R : «x ha piuÁ lettere di y» con x, y 2 A. Verificato che si tratta
di una relazione d'ordine, scrivi l'insieme A in modo ordinato.

Rivedi la teoria

Relazioni fra due insieme: le funzioni


Se una relazione fra due insiemi A e B eÁ caratterizzata dal fatto che ad ogni elemento di A viene associato
un solo elemento di B e non piuÁ di uno, si dice che la relazione eÁ una funzione.
AffincheÁ si possa parlare di funzione deve quindi accadere che:
l tutti gli elementi di A, nessuno escluso, abbiano una immagine in B;

l ogni elemento di A abbia una sola immagine in B.

Non deve invece accadere che:


l ci siano elementi di A che non hanno immagini in B;

Á di una immagine in B.
l ci siano elementi di A che hanno piu

Di una relazione che eÁ una funzione si dice anche che eÁ una corri-
spondenza univoca.

50 Tema 1 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Esempi di funzioni si trovano piuÁ frequentemente di quanto si possa pensare; aprendo un giornale troviamo:
l la corrispondenza fra le capitali europee e le temperature rilevate in un particolare giorno:
Londra Parigi Mosca Belgrado Atene Roma Madrid
4 2 8 0 ‡6 1 ‡4

l la corrispondenza fra i giorni della settimana e le quotazioni del Dollaro nei confronti dell'Euro:
lunedõÁ martedõÁ mercoledõÁ giovedõÁ venerdõÁ
1,31 1,32 1,29 1,33 1,35
e numerosi altri esempi ancora.

Le funzioni fra insiemi numerici


Una funzione puoÁ essere espressa da una relazione di tipo algebrico fra le variabili x e y quando gli in-
siemi A e B sono di tipo numerico. Per esempio:
l y ˆ 3x 1 esprime la funzione che ad ogni numero x associa il numero 3x 1
ed eÁ f …1† ˆ 3  1 1ˆ2 f … 3† ˆ 3  … 3† 1ˆ 10 f …0† ˆ 3  0 1ˆ 1
l y ˆ x2 4 esprime la funzione che ad ogni numero x associa il numero x 2 4
   2    2
2 1 1 15 5 5 9
ed eÁ f … 2† ˆ … 2† 4ˆ0 f ˆ 4ˆ f ˆ 4ˆ
2 2 4 2 2 4

Fai gli esercizi

12 Stabilisci quali, fra le relazioni che hanno i seguenti grafici, rappresentano delle funzioni:

a. b. c. d. [a., c.]

13 Indica quali fra le seguenti relazioni sono funzioni


a. «x eÁ il successivo di y» con x, y 2 N
b. «x eÁ il quadrato di y» con x, y 2 R
c. «x eÁ il cubo di y» con x, y 2 R
d. «x eÁ il libro di matematica di y» con x 2 flibrig e y 2 fstudentig. [a., c., d.]
   
x‡1 1 1
14 Data la funzione y ˆ calcola a. f …1†, b. f … 2†, c. f , d. f .
x 2 3
 
1
a: 2; b: c: 3; d: 2
2
1
15 Considerate le funzioni f …x † ˆ x 2 1 e g…x † ˆ , calcola il valore delle seguenti espressioni:
x
   
1 g…2† ‡ f … 1† g…1† g… 2† ‡ f …3† 1 19
a. f …1† f …2† ‡ g b.   c.  2 a. 0; b. ; c.
3 1 f … 2† ‡ g… 1† 8 8
f …0† ‡ g
3

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 51


Verifica del recupero
1 Stabilisci quali fra le seguenti rappresentazioni dell'insieme dei numeri interi compresi fra 3 e 7 (estremi
esclusi) sono esatte:
a. A ˆ f 3, 2, 1, 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7g b. A ˆ f 2, 1, 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7g
c. A ˆ f 2, 1, 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6g d. A ˆ fx 2 Z j 2 < x < 7g
e. A ˆ fx 2 Z j 2  x  7g f. A ˆ fx 2 Z j 2  x < 7g
0,5 punti

2 Rappresenta per elencazione i seguenti insiemi


a. A ˆ fx 2 Z j 5 < x  2g
b. B ˆ fx j x eÁ una lettera della parola "palla"}
c. C ˆ fx j x eÁ un divisore di 9}
d. D ˆ fx j x eÁ un mese dell'anno che ha 27 giorni} 1 punto

3 Dato l'insieme A ˆ fx j x eÁ un divisore di 15}, indica se fra i seguenti insiemi vi sono sottoinsiemi di A,
specificando se sono propri o impropri:
B ˆ f1, 2, 3g Cˆ1 D ˆ f3, 5g E ˆ f1, 3, 5, 10g F ˆ f1, 3, 5, 15g

0,5 punti

4 Sono dati gli insiemi A ˆ fx 2 N j x eÁ un divisore pari di 20} e B ˆ fx 2 N j x eÁ un divisore di 10}:


¬ L'insieme A [ B eÁ:
a. f1, 2, 4, 5, 10, 20g b. f2, 4, 5, 10g c. f1, 2, 10g d. altro

­ L'insieme A \ B eÁ:
a. f2, 5g b. f2g c. f2, 10g d. altro
1 punto

5 Dati gli insiemi A ˆ fx 2 N j 20  x  50g e B ˆ fx 2 N j 30 < x  54g, indica quale fra i seguenti eÁ
l'insieme A B:
a. A B ˆ fx 2 N j 20  x  30g b. A B ˆ fx 2 N j 50 < x  54g
c. A B ˆ fx 2 N j 30 < x  50g d. A B ˆ fx 2 N j 20  x < 30g

0,5 punti

6 Sia C l'insieme degli alunni di una classe di una certa scuola, P l'insieme degli alunni di quella scuola che
hanno un computer, Q l'insieme degli alunni di quella classe che hanno un computer. Supposto che ci
siano altri studenti della scuola che hanno un computer oltre a quelli della classe considerata, costruisci
il diagramma di Eulero-Venn relativo a questi insiemi e stabilisci poi se sono vere o false le seguenti scrit-
ture:
a. C \ P ˆ Q b. Q  P c. P [ Q ˆ P d. Q  C e. C PˆQ
1 punto

7 Sia A un insieme di 12 persone. In quanti modi possono salutarsi con una stretta di mano queste persone?
a. 144 b. 132 c. 66 d. 12
0,5 punti

52 Tema 1 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


8 Date le seguenti tavole di veritaÁ, inserisci il connettivo appropriato:

a. a b a.....b b. a b a.....b c. a b a.....b d. a b a.....b


V V V V V F V V V V V V
V F V V F V V F F V F F
F V V F V V F V V F V F
F F F F F F F F V F F V

0,5 punti

9 Date le proposizioni a (V), b (F), c (F) e d (V), determina il valore di veritaÁ delle seguenti proposizioni
composte:
  
a. a ! …b _ c † b. a ^ b _ …c ^ d † c. c ^ b ^ a!b d. ‰a $ …b _ d †Š ^ c

0,5 punti

10 Costruisci la tavola di veritaÁ delle seguenti proposizioni



a. a ^ a _ b b. … a ^ c † $ b 1 punto

11 Sia p…x, y† : «x ha lo stesso numero di lettere di y» definita nell'insieme A ˆ {casa, cane, ladro, allievo,
pane, carro, mattone}.
a. Rappresenta la relazione con un grafo.
b. Determina le proprietaÁ di cui gode. 1 punto

12 Individua quali fra le seguenti relazioni sono di equivalenza e quali d'ordine:


a. p…x, y† : «x ha lo stesso volume di y», nell'insieme dei solidi dello spazio
b. p…x, y† : «x ha ottenuto votazione inferiore a y all'Esame di Stato», nell'insieme degli studenti del quinto an-
no di una scuola media superiore
c. p…x, y† : «x ha la stessa capacitaÁ di memoria di y», nell'insieme dei computer.
1,5 punti

13 Stabilisci quali delle seguenti relazioni sono funzioni:


a. la corrispondenza che ad ogni quadro del museo del Louvre associa l'artista che lo ha dipinto
b. la corrispondenza che ad ogni ingresso di un palazzo di una strada associa il numero civico
c. la corrispondenza che ad ogni atleta associa la federazione sportiva cui appartiene
d. la corrispondenza che ad ogni computer associa i software installati.
0,5 punti

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 53


Soluzioni
1 c.; f.
2 a. A ˆ f 4, 3, 2, 1, 0, 1, 2g; b. B ˆ fp, a, lg; c. C ˆ f1, 3, 9g; d. D ˆ f g
3 B non eÁ sottoinsieme; C improprio; D proprio; E non eÁ sottoinsieme; F improprio
4 ¬ a.; ­ c.
5 a.
6 a. V; b. F; c. V; d. V; e. F
7 c.
8 a. disgiunzione inclusiva, _; b. disgiunzione esclusiva, _;
_ c. implicazione, !; d. coimplicazione, $
9 a. V; b. V; c. V; d. F

10 a. a b b a _ b a ^ a _ b b. a b c a a ^ c …a ^ c † $ b
V V F V V V V V F F F
V F V V V V V F F F F
F V F F F V F V F F V
F F V V F V F F F F V
F V V V V V
F V F V F F
F F V V V F
F F F V F V

11 a. b. R, S, T

12 a. equivalenza; b. ordine; c. equivalenza


13 a. si; b. si; c. si; d. no

Esercizio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13
Punteggio
Valutazione
in decimi

54 Tema 1 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Gli esercizi proposti in questa rubrica conclusiva dell'area provengono da gare di Matematica internazionali e
da esami finali, opportunamente adattati, in varie scuole dei Paesi di lingua anglosassone.

domain dominio reflexive riflessiva


equivalence relation relazione di equivalenza relation relazione
multiple multiplo set insieme
property proprietaÁ symmetric simmetrica
ordered pair member coppia ordinata di elementi subset sottoinsieme
range codominio transitive transitiva

1 Let U ˆ f1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9g be the universal set. Let S ˆ f1, 2, 3, 4, 5, 6g and T ˆ f6, 7, 8, 9g.
Find each of the following numbers.
a. How many subsets does U have?
b. Give an example of a 5-elements subset.
c. If A is a subset of U, give an example of A so that A \ S has 4 elements with 6 as a member and one
that does not have 6 as a member.
d. If B is a subset of U, give an example of B so that B \ T has 3 elements with 8 as a member and one
that does not have 8 as a member.
2 Let A ˆ f1, 2, 3, 4g.
a. Find a relation R on A that has exactly 3 ordered pair members and is both symmetric and antisym-
metric.
b. Find an equivalence relation R on A that has exactly 10 elements.
c. Find a transitive, non-reflexive, non-symmetric, non-antisymmetric relation R on A that has exactly 6
elements.
3 Let Z denote the set of all integers. Define R on Z by xR y if x y is a multiple of 5 (note that 0 is a
multiple of 5). Which of the following properties does R satisfy? Give reasons for each answer.
a. reflexivity
b. symmetry
c. transitivity
d. antisymmetry
e. Is R an equivalence relation?
4 Some A that are B are not C that are D.
All A are C.
Say which of the following conclusions follow from the given premises and which do not.
a. Some A that are D are C that are B.
b. Some C are not D.
c. Some B are not C.
d. Some A are D.

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 1 - MATH IN ENGLISH 55


5 All A are B. All C are D. Some C are not B.
Say which of the following conclusions follow from the given premises and which do not.
a. All A are D.
b. Some D are not A.
c. All A are C.
6 While selecting candy for students in his class, Stefan must choose between gummy candy and licorice
nibs. Gummy candy packets come in three sizes, while packets of licorice nibs come in two. If he choo-
ses gummy candy, he must select either gummy bears, gummy worms, or gummy dinos. If he chooses
licorice nibs, he must choose between red and black. How many choices does he have?
7 According to a New York Times report on the 16 top-performing restaurant chains, 11 serve breakfast, 11
serve beer, and 10 have full table service. All 16 offered at least one of these services. A total of 5 were
classified as "family chains," meaning that they serve breakfast, but do not serve alcohol. Further a total of
5 serve breakfast and have full table service, while none serve breakfast, beer, and also have full table
service.
a. How many serve beer and breakfast?
b. How many serve beer but not breakfast?
c. How many serve breakfast, but neither have full table service, nor serve beer?
d. How many serve beer and have full table service?
8 Is the given relation a function and what is the Domain and the Range of the relation?
f… 2, 2†, … 2, 3†, …3, 4†, …2, 5†g
a. Yes, D ˆ f 2, 3, 2g, R ˆ f2, 3, 4, 5g
b. No, D ˆ f 2, 3, 2g, R ˆ f2, 3, 4, 5g
c. Yes, D ˆ f2, 3, 4, 5g, R ˆ f 2, 3, 2g
d. No, D ˆ f2, 3, 4, 5g, R ˆ f 2, 3, 2g
e. none of these
9 Given f …x † ˆ x 2 3 and g…x † ˆ x ‡ 1, which of the followings is g  f ?
2
a. x ‡ 2x 2 b. x 2 ‡ 2x c. 2x 2 d. x 2 2 e. 2x 2 ‡ 2x 2

9 d. 8 b. 7 a. 6; b. 5; c. 0; d. 5

6 13 5 a. doesn't follow; b. follows; c. doesn't follow

4 a. does not follow; b. follows; c. doesn't follow; d. doesn't follow

3 R is reflexive, symmetric, transitive; R is an equivalence relation

56 Tema 1 - MATH IN ENGLISH Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


CAPITOLO 1
Operazioni e insiemi numerici

1. LE ESPRESSIONI NUMERICHE CON DERIVE


Come inserire e valutare un'espressione
Per inserire un'espressione numerica si segue la stessa procedura usata per inserire una qualunque altra espres-
sione. La cosa a cui si deve prestare molta attenzione eÁ l'uso delle parentesi perche si possono usare solo pa-
rentesi tonde, in quanto le parentesi quadre o graffe hanno un altro significato; abbiamo visto, per esempio, nella
prima unitaÁ che le graffe servono per rappresentare gli insiemi. Occorre poi tenere presente che:
l il simbolo di moltiplicazione eÁ l'asterisco: 
l il simbolo di divisione eÁ la barra: = (simbolo sopra il 7)
l il simbolo di elevamento a potenza eÁ: ^ (simbolo sopra la õÁ )
l per rappresentare numeri decimali non si usa la virgola ma il punto decimale.
Non eÁ possibile usare il simbolo : per rappresentare la divisione; il simbolo = viene quindi usato sia per scrivere
una frazione, sia per indicare una divisione fra due espressioni ed eÁ per questo che nella finestra di Algebra un'e-
spressione viene di solito inserita in modo diverso rispetto a come appare su un libro di testo.
Vediamo un esempio; per inserire l'espressione:
(   3 )  2
7 1 3 6 2 3 8
‡ : ‡ 1 1 
5 2 10 5 5 2 3

occorre digitare il seguente testo nella riga di inserimento (abbiamo evidenziato in blu le parentesi che nel testo
originale sono quadre e in rosso quelle che sono graffe):

………7=5 1=2 ‡ 3=10†=…6=5†† ^ 3 ‡ 2=5 1† …3=2 1† ^ 2  …8=3†

L'espressione viene poi scritta nella finestra di Algebra in questo modo:

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 2 - Cap. 1: OPERAZIONI E INSIEMI NUMERICI 57


6
Osserviamo la coppia di parentesi che racchiude la frazione all'interno della quadra; senza di essa la prece-
5
denza delle operazioni eÁ diversa ed ha il seguente significato:
   
7 1 3 7 1 3 1 1
‡ :6:5 che eÁ equivalente a ‡  
5 2 10 5 2 10 6 5

8
Non eÁ invece indispensabile la coppia di parentesi finale che racchiude , essa serve soltanto a rendere piuÁ "leg-
3
gibile" il testo. Senza queste parentesi troveresti scritta l'espressione in questo modo:

che non altera la precedenza delle operazioni. Semplificando l'espressione con l'icona Semplifica si ottiene infatti
4
in entrambi i casi .
15
Se vogliamo trovare il numero decimale corrispondente a questa frazione basta usare il comando Semplifica/Ap-
prossima e precisare, nella finestra di dialogo che viene attivata, il numero di cifre decimali che si desiderano; in
alternativa, si puoÁ usare il tasto con il simbolo .

Alcune funzioni di Derive


Abbiamo visto l'importanza che hanno i numeri primi ai fini della scomposizione in fattori di un numero; Derive
possiede alcune funzioni di utilitaÁ a questo riguardo (usa ogni volta il pulsante di semplificazione oppure metti
il simbolo "ˆ" alla fine del comando):
n PRIME …n†
eÁ una funzione logica che restituisce true se n eÁ un numero primo, false se non lo eÁ. Per esempio:
PRIME …28† restituisce false PRIME …89† restituisce true
n NTH PRIME …n†
restituisce l'ennesimo numero primo. Per esempio:
NTH PRIME …5† daÁ 11 (eÁ il quinto numero primo) NTH PRIME …127† daÁ 709
n FACTOR …n†
restituisce la scomposizione in fattori primi del numero n. Per esempio:
FACTOR …2416† daÁ 24  151 FACTOR …3528† daÁ 23  32  72
Si ottiene lo stesso risultato scrivendo il numero da scomporre ed attivando poi il comando Semplifica/Fatto-
rizza e spuntando la casella Decomposizione numeri primi.
n GCD…a, b, c, ::::†
calcola il M:C:D: fra i numeri a, b, c, ::::. Per esempio: GCD…16, 24† daÁ 8
n LCM…a, b, c, ::::†
calcola il m:c:m: fra i numeri a, b, c, ::::. Per esempio: LCM…4, 6, 14† daÁ 84
n SUM (espressione, variabile, a, z, p)
calcola la somma dei numeri dati mediante l'espressione scritta come primo parametro, che contiene la va-
riabile indicata al secondo parametro, attribuendo a tale variabile come primo valore a e come valore finale

58 Tema 2 - Cap. 1: OPERAZIONI E INSIEMI NUMERICI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


z, aumentando con passo p; se il passo eÁ 1 questo parametro puoÁ essere omesso. Per esempio:

SUM (x ^ 2 1, x, 1, 9, 2†

calcola la somma dei numeri che hanno la forma x 2 1, nella variabile x, attribuendo inizialmente a x il valore 1,
aumentando di 2 unitaÁ tale valore (il passo eÁ 2) fino a raggiungere il valore finale 9. In sostanza vengono ge-
nerati i numeri
per x ˆ 1 ! 1 1ˆ0 per x ˆ 3 ! 9 1ˆ8
per x ˆ 5 ! 25 1 ˆ 24 per x ˆ 7 ! 49 1 ˆ 48
per x ˆ 9 ! 81 1 ˆ 80
e di essi si calcola la somma: 0 ‡ 8 ‡ 24 ‡ 48 ‡ 80 ˆ 160
n PRODUCT (espressione, variabile, a, z, p†
agisce in modo analogo alla funzione SUM, ma calcola il prodotto dei numeri che vengono generati. Per esempio:
PRODUCT (2a 1, a, 2, 6†
calcola il prodotto dei numeri generati dall'espressione 2a 1 nella variabile a, a partire da a ˆ 2 fino ad a ˆ 6,
con passo 1 perche il parametro del passo eÁ stato omesso; il risultato che viene restituito eÁ 10395.
P Q
Le funzioni SUM e PRODUCT si possono attivare anche con le icone e seguendo poi le istruzioni delle
finestre di dialogo.

Esercizi

1. Usando l'appropriata funzione di Derive, stabilisci quali fra i seguenti numeri sono primi:
1737 239 433 2211 577
2. Quale funzione eÁ utile per stabilire se due numeri sono primi tra loro? Usala per stabilire quali fra le seguenti
coppie di numeri lo sono:
322, 121 63, 92 44, 143 13, 38

Utilizza le funzioni di calcolo appropriate per rispondere alle richieste.


3. Calcolare la fattorizzazione dei numeri 7218, 842, 916.
4. Calcolare i primi 10 multipli del numero 12.
5. Calcolare la somma dei primi 15 multipli del numero 3.
6. Calcolare la somma dei quadrati dei primi 7 numeri interi.
7. Calcolare il prodotto dei primi 5 numeri primi.

Usando in modo opportuno le parentesi tonde, scrivi le seguenti espressioni e semplificale.


 2  2   
2 4 7 4 1 2
8. 1 ‡ 3 ‡  ‡1 
3 3 12 21 4 11
(   2   )
5 1 7 11 4 1 5 10 3
9. ‡ :  ‡ 1 
3 9 15 45 3 2 4 9 2
 
2 1 3 5 3
‡  ‡
5 2 4 13 4 1
10.   1 11. 1 ‡ 1
5 3 1 3 12
‡ :7‡  1‡
8 4 2 4 9 1‡ 2
2

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 2 - Cap. 1: OPERAZIONI E INSIEMI NUMERICI 59


Matematica e storia
Alla conquista dei numeri
Il concetto di numero eÁ presente in moltissime cultu- basato sui nodi, il quipu. Un quipu eÁ formato da
re fin dai tempi piuÁ antichi, anche se inizialmente un sostegno al quale sono appese cordicelle di di-
presso i popoli primitivi ci si limitava ad enumerare versi colori (ogni colore aveva un significato parti-
oggetti, per esempio segnando delle pietre o inci- colare) e con vari tipi di nodi, che partono da un
dendo tacche su pezzi di legno; inizialmente poi unico punto comune o messe parallelamente fra lo-
esistevano simboli solo per indicare numeri piccoli, ro (figura 1).
uno, due, forse tre, ma poi gli oggetti diventavano
molti. Figura 1
La tribuÁ dei Piraha, che vive in piccoli gruppi di 10,
20 individui sulle rive del fiume Maici nella foresta
amazzonica brasiliana, ancora oggi conta solo fi-
no a 2 e la loro lingua non possiede nomi per altri
numeri.
E' in ogni caso piuÁ probabile che all'inizio l'uomo
fosse colpito piuÁ dalle differenze che dalle somi-
glianze: era sicuramente piuÁ facile cogliere la diffe-
renza fra una pecora e un gregge che non la simi-
laritaÁ fra una pecora e un sasso, una pecora e una
tacca sul legno. A poco a poco, peroÁ, questa osser-
vazione delle differenze condusse anche al ricono-
scimento delle analogie quantitative; un animale,
un frutto colto da un albero, una pecora hanno
I nodi che si trovano all'estremitaÁ inferiore della
qualcosa in comune, il fatto di essere una sola en-
titaÁ; cosõÁ come una coppia di lupi, due gemelli, una cordicella rappresentano le unitaÁ, piuÁ sopra ci so-
no le decine, piuÁ in alto ancora le centinaia e cosõÁ
pecora ed il suo agnello hanno in comune il fatto di
essere una coppia di elementi. via fino a rappresentare le decine di migliaia; c'e-
ra anche un equivalente dello zero, rappresentato
Dopo questa scoperta l'uomo comincioÁ ad utilizza-
re metodi di contare segnando tacche su ossa o da un intervallo senza nodi (figura 2). Per leggere
la cordicella si cominciava dall'alto e, poiche po-
pezzi di legno, senza tuttavia dare dei nomi ai nu-
meri o inventare simboli che li rappresentino; l'in- chi erano in grado di decifrare un quipu, questo
dava potere e garantiva segretezza.
venzione delle scritture matematiche caratterizza
infatti solo le prime grandi civiltaÁ, dove i sistemi nu- Figura 2
merici rispondono a finalitaÁ di ordine amministrati-
vo e religioso.
Le piuÁ antiche testimonianze di questo modo di
contare risalgono a piuÁ di 30000 anni prima di
Cristo. Al museo di Bruxelles si trova l'osso Ishan-
go, cosõÁ chiamato dal luogo del suo ritrovamento
in Africa, e databile attorno al 20000 a.C.; questo
osso riporta tre serie di intaccature e suggerisce Il riconoscimento del numero come proprietaÁ intrin-
giaÁ una primordiale idea di moltiplicazione e divi- seca di un insieme di oggetti da una parte e, suc-
sione per 2. Nella Repubblica Ceca eÁ stato ritrova- cessivamente, lo sviluppo del linguaggio dall'altra,
to un osso di lupo risalente al 30000 a.C. che pre- diedero un contributo essenziale al sorgere e allo
senta due serie di intaccature distribuite in gruppi svilupparsi del pensiero matematico astratto.
di cinque. Parallelamente, la nascita di societaÁ organizzate e
La popolazione Inca usava un sofisticato metodo la trasformazione dell'uomo da nomade a sedenta-

60 Tema 2 - Cap. 1: OPERAZIONI E INSIEMI NUMERICI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


rio, da cacciatore ad agricoltore, aumentarono la alfabetico, che utilizzava le ventiquattro lettere del-
necessitaÁ di conoscere meglio l'ambiente (ad esem- l'alfabeto piuÁ altre tre cadute in disuso (stigma,
pio per determinare il periodo dell'anno piuÁ adatto coppa, sampi) (figura 5).
alla semina o alla mietitura, i cicli delle grandi Figura 5 Simboli della numerazione greca
piogge e delle piene dei fiumi, etc.). CioÁ comportoÁ
il fiorire dell'astronomia per misurare in modo pre-
ciso i tempi dell'anno, con la conseguente creazio-
ne dei primi calendari.
Anche la crescita degli insediamenti umani, la for-
mazione di cittaÁ e stati, con popolazioni, eserciti,
patrimoni di grandi proporzioni, rese indispensa-
bile l'elaborazione di sistemi numerici piuÁ sofistica-
ti. Si svilupparono cosõÁ presso i vari popoli diversi
modi di scrivere i numeri, capaci di rappresentare
anche numeri molto grandi.
Ad esempio gli Egiziani usavano una numerazione
decimale che faceva uso dei simboli illustrati in fi-
gura 3.
Figura 3 Simboli della numerazione egizia

Quando il numero superava il mille, si ricomincia-


va dalla prima lettera facendola peroÁ precedere
Per scrivere un numero si servivano di un sistema da un indice posto in basso.
additivo, in cui ogni simbolo poteva essere ripetuto In figura 6 puoi vedere la scrittura dei numeri 742,
fino a nove volte. In figura 4 sono riportate le scrit- 539, 3497 e 1628.
ture dei numeri 1324 e 3782. Figura 6 Scrittura greca di alcuni numeri
Figura 4

Non deve meravigliare che proprio i Greci, cosõÁ


progrediti nella geometria (ancor oggi nelle scuole
si studia la geometria euclidea, le cui basi vennero
poste da Euclide nel 300 a.C.) usassero un sistema
di scrittura dei numeri cosõÁ complesso e cosõÁ poco
efficace. Infatti, la geometria apparteneva al cam-
po della scienza ed era quindi concepita prevalen-
temente come gioco intellettuale privo di applica-
I Greci possedevano tre sistemi di numerazione in zioni pratiche, mentre le tecniche di calcolo veniva-
base dieci: il primo serviva ai mercanti per il com- no considerate legate alla sfera pratica dei com-
mercio ed usava puntini o trattini per indicare le merci e quindi trascurate dagli intellettuali.
unitaÁ, che venivano raggruppate in gruppi di 10; Il sistema di numerazione usato dagli antichi Ro-
il secondo veniva usato per le epigrafi (iscrizioni mani probabilmente deriva dal sistema etrusco. EÁ
su edifici, tombe, etc.) ed ogni numero era indicato sufficiente paragonare i due sistemi numerici per
con l'iniziale del suo nome; il terzo era un sistema notare le caratteristiche comuni.

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 2 - Cap. 1: OPERAZIONI E INSIEMI NUMERICI 61


Figura 7 L'abaco

celle siano ordinate da destra verso sinistra e che il


sistema di numerazione sia quello in base dieci
(nell'antichitaÁ i popoli usavano diverse basi di nu-
merazione). Se pensiamo di rappresentare con de-
gli anellini le unitaÁ su ogni asticella, il numero
3142 avraÁ 2 anellini sull'asticella piuÁ a destra, 4
Rispetto a questo e ai precedenti, questo sistema in- anellini su quella a sinistra piuÁ vicina, 1 anellino
troduce peroÁ delle novitaÁ; infatti per scrivere i nu- sulla successiva e 3 anellini su quella dopo ancora.
meri viene usata anche la sottrazione oltre all'addi- Eseguire un'addizione con un abaco eÁ abbastan-
zione. CosõÁ il numero quattro si indica con IV per- za semplice: basta infilare gli anellini sulle asticelle
che il simbolo I messo a sinistra del V sta a signifi- corrispondenti, facendo attenzione che su un'asti-
care che il numero uno viene sottratto al numero cella non ce ne siano piuÁ di 9, perche 10 anellini
cinque; il numero sei invece, in romano VI, ha il formano 1 anellino dell'ordine superiore. Se ad
simbolo dell'uno a destra con una notazione addi- esempio, dopo aver eseguito l'addizione, un'asti-
tiva; quattrocento si scrive CD, cioeÁ cinquecento cella avesse 12 anelli, se ne dovranno togliere
meno cento, milleseicentocinquantatre si scrive 10 e aggiungerne uno sull'asticella immediatamen-
MDCLIII. te a sinistra che rappresenta le unitaÁ di ordine su-
Anche la simbologia romana, come quella egizia- periore (figura 8). In modo analogo si procede
na o greca, era peroÁ di uso complicato quando si per eseguire una sottrazione.
trattava di effettuare calcoli. L'abaco continuoÁ ad essere usato fin nel Medio-
Per calcolare, i popoli antichi, o meglio gli antichi evo, quando venne progressivamente sostituito
mercanti, si servivano dell'abaco, una tavoletta di da un nuovo ed importantissimo sistema di numera-
legno suddivisa in colonne, sulle quali si ponevano zione: la cosiddetta numerazione "araba" che an-
dei sassolini, oppure un supporto con alcune asti- cora oggi utilizziamo. Si tratta di un sofisticato si-
celle sulle quali si infilavano degli anellini (figura stema posizionale: ai numeri, cioeÁ, vengono fatti
7). corrispondere dei simboli, che assumono valori di-
L'abaco funziona un po' come il pallottoliere. Per versi secondo la posizione che occupano. CosõÁ, in
capirne il funzionamento immaginiamo che le asti- base decimale, 2 significa «2 unitaÁ» se eÁ collocato

Figura 8 Un'addizione con l'abaco

62 Tema 2 - Cap. 1: OPERAZIONI E INSIEMI NUMERICI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


all'estrema destra di un numero, oppure «2 deci- che a sua volta pose le basi per rivoluzionari svi-
ne» se eÁ collocato nella seconda posizione da de- luppi scientifici e filosofici.
stra (come ad esempio nel numero 324) e cosõÁ via.
Il sistema corrispondeva concettualmente a quello Ma vediamo ora come si faceva nel passato ad ese-
adottato dall'abaco, ma era piuÁ perfezionato, per- guire un calcolo, per esempio una moltiplicazione.
che sostituiva simboli astratti alle file di oggetti con- Un modo curioso risale al XVI secolo e viene detto
creti, rendendo i calcoli piuÁ rapidi ed aprendo la metodo per graticola. Supponiamo di dover calco-
possibilitaÁ di grandi sviluppi della teoria matemati- lare 3125  642. Prepariamo uno schema di 12 ca-
ca. selle divise a metaÁ da una diagonale e, esternamen-
Questo tipo di scrittura rappresentoÁ quindi una au- te ad esso, in corrispondenza di ciascuna riga e co-
tentica rivoluzione: importato dagli Arabi nel deci- lonna, scriviamo le cifre dei numeri da moltiplicare:
mo secolo dall'lndia, grazie alla sua praticitaÁ d'u-
so, si diffuse ben presto in tutta Europa. Inizialmen-
te esso fu usato all'interno del sistema dell'abaco.
Si racconta che il futuro Papa Silvestro II avesse fat-
to coniare dei gettoni che riportavano i simboli del-
le cifre allora in uso, in modo da poterli riportare
sull'abaco senza piuÁ bisogno delle tacche di inci-
sione o dei sassolini. Se, ad esempio, si doveva
rappresentare il numero otto su una colonna dell'a-
baco, bastava porvi sopra il gettone con il simbolo In ogni casella, separando la cifra delle decine da
dell'otto. quella delle unitaÁ, scriviamo il prodotto dei numeri
Un sistema, dunque, molto simile a quello moder- sulla riga e sulla colonna corrispondente: per esem-
no, ma con una differenza importantissima: non pio nella prima casella scriveremo 18 mettendo 1
prevedeva ancora un simbolo per rappresentare nella metaÁ superiore e 8 in quella inferiore; lo sche-
lo zero ed era quindi inscindibile dall'utilizzo del- ma che si ottiene eÁ il seguente:
l'abaco.
Solo successivamente si diffuse l'utilizzo dello zero,
un simbolo particolare in quanto rappresenta una
non-quantitaÁ, ma, al contempo, indispensabile
per "costruire" grandi numeri.
Anche la "conquista" dello zero, dovuta a sua volta
alla grande civiltaÁ indiana ed alla mediazione ara-
ba, fu una conquista difficile: poiche i numeri erano
stati inventati per contare, sembrava assurdo dover
introdurre un simbolo per contare "niente". Sommiamo adesso le cifre che si trovano sulla stessa
L'introduzione dello zero consentõÁ di fare a meno diagonale a partire dall'angolo in basso a destra e
dell'abaco e permise di scrivere numeri anche mol- riportando le decine alla diagonale successiva.
to grandi con un limitato numero di simboli ed una Se ora leggiamo le cifre ottenute accostandole una
scrittura ridotta. Pensa a come si scriverebbe unmi- all'altra partendo dalla cifra in alto a sinistra, otte-
lioneottocentoventinovemilasettecentotrentadue in niamo il prodotto cercato, cioeÁ 2006250.
numeri egiziani o romani.
La parola «zero», sembra derivi da quella indiana
«sumpa», che fu tradotta in arabo con «sifr», da
cui viene la parola «aÁfra»; nella traduzione latina
divenne «zephirum» ed infine «zero».
Ma oltre alla espansione quantitativa dei numeri,
la nuova numerazione consentõÁ anche, e soprattut-
to, una straordinaria evoluzione qualitativa; diven-
ne possibile aprire nuovi orizzonti della matemati-
ca (numeri razionali, irrazionali, algebra, etc.), il

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 2 - Cap. 1: OPERAZIONI E INSIEMI NUMERICI 63


I numeri primi, la crittografia e altro
I numeri primi, come giaÁ sappiamo sono quei nu- Ecco i passaggi:
meri naturali maggiori di 1 che sono divisibili solo
per se stessi e per l'unitaÁ; il primo di essi eÁ 2, che eÁ
l si eliminano i multipli di 5
anche l'unico numero primo pari, gli altri sono tutti 2 3 5 7
dispari: 3, 5, 7, 11, 13, 17, 19, ................. 11 13 17 19
I puntini sono d'obbligo percheÁ i numeri primi sono
23 29
tanti, tantissimi, addirittura infiniti; purtroppo peroÁ
31 37
non esiste una regola che li possa generare tutti,
o meglio, se una regola c'eÁ, questa non eÁ ancora 41 43 47 49
stata trovata.
Ci sono peroÁ dei metodi, alcuni semplici, altri piuÁ l si eliminano i multipli di 7
complessi, che permettono di generarne un po';
2 3 5 7
fra tutti il crivello di Eratostene eÁ sicuramente quello
11 13 17 19
piuÁ conosciuto e forse ne avrai giaÁ sentito parlare.
Funziona cosõÁ: 23 29
31 37
l si scrive la successione dei primi n numeri natu- 41 43 47
rali a partire da 2; per ragioni ovvie di spazio
scriviamo solo i primi 50 l si eliminano i multipli di 11
2 3 4 5 6 7 8 9 10
2 3 5 7
11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
11 13 17 19
21 22 23 24 25 26 27 28 29 30
23 29
31 32 33 34 35 36 37 38 39 40
31 37
41 42 43 44 45 46 47 48 49 50
41 43 47

l Eliminiamo tutti i multipli di 2, escluso il 2 che eÁ A questo punto, poiche in questo passaggio non
primo abbiamo fatto piuÁ eliminazioni, la tabella contiene
2 3 5 7 9 solo numeri primi.
11 13 15 17 19
21 23 25 27 29 Ci sono altri modi per ottenere numeri primi, basati
su delle formule, che peroÁ funzionano fino a un cer-
31 33 35 37 39
to punto; le piuÁ note sono:
41 43 45 47 49
n
n la formula di Fermat F …n† ˆ 22 ‡ 1
l Eliminiamo adesso tutti i multipli di 3, escluso il che genera numeri primi solamente per
3 che eÁ primo n ˆ 1, 2, 3, 4:
F … 1† ˆ 2 2 ‡ 1 ˆ 5
2 3 5 7
11 13 17 19 F …2† ˆ 24 ‡ 1 ˆ 17
23 25 29 F …3† ˆ 28 ‡ 1 ˆ 257
31 35 37 F …4† ˆ 216 ‡ 1 ˆ 65537
41 43 47 49 ma giaÁ per n ˆ 5 il numero ottenuto non eÁ pri-
mo:
Proseguendo nello stesso modo, eliminiamo i multi- F …5† ˆ 232 ‡ 1 ˆ 4294967297 ˆ 641  6700417
pli del primo numero che eÁ ancora nella tabella do-
po quello che eÁ stato considerato per ultimo, fino a n le formule
che non si elimina piuÁ alcun numero. F … n† ˆ n2 n ‡ 41 e F …n† ˆ n2 79n ‡ 1601

64 Tema 2 - Cap. 1: OPERAZIONI E INSIEMI NUMERICI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


p
che generano parecchi numeri primi: la prima sto che n eÁ dell'ordine di 1019 , quanto impieghe-
funziona per tutti gli n < 40, la seconda per tutti rebbe un computer per fare 1019 divisioni?
gli n < 80, ma poi vengono generati numeri Un computer con un processore veloce puoÁ fare cir-
composti. ca 1010 operazioni al secondo e, se ne deve fare
1019 impiega un tempo pari a 1019 : 1010 ˆ 109
Sono stati poi dimostrati diversi teoremi sui numeri secondi, cioeÁ
primi, alcuni di semplice comprensione, altri inve- 109 : …60  60  24  365†  31,7 anni;
ce piuÁ difficili per le nostre attuali conoscenze;
per esempio si sa che: un po' troppo tempo!
I test di primalitaÁ che usano oggi i computer sono
n ogni numero primo si puoÁ scrivere nella forma molto piuÁ efficienti di questo (e molto piuÁ complessi
4n 1 oppure 4n ‡ 1, dove n puoÁ essere un per le nostre conoscenze) ed in effetti se imposti la
numero naturale qualsiasi. funzione prime …2127 1† con Derive, basta preme-
Questa peroÁ non eÁ una formula per generare re il tasto INVIO per avere la risposta immediata
numeri primi percheÂ, per esempio, se n ˆ 1 le che si tratta di un numero primo; fra parentesi,
due formule danno rispettivamente i numeri 3 che questo numero eÁ primo si sa dal 1876!
e 5, se n ˆ 2 i numeri generati sono 7 e 9 dei
Una curiositaÁ: molti numeri primi hanno la forma
quali peroÁ 9 non eÁ primo.
2n 1 e sono detti numeri di Mersenne. I numeri
Essa afferma tuttavia che ogni numero del quale
primi piuÁ grandi che oggi si conoscono sono pro-
si sa giaÁ che eÁ primo si puoÁ scrivere come
prio due numeri di Mersenne:
4n 1 oppure 4n ‡ 1; per esempio:
13 ˆ 4  3 ‡ 1 l 224036583 1 scoperto nel Dicembre del 2003
da Michael Shaper, all'epoca uno studente di in-
17 ˆ 4  4 ‡ 1
gegneria di 26 anni, e che ha ben 6320430 ci-
47 ˆ 4  12 1 fre (la sua scrittura per esteso sarebbe lunga 20
km!)
Ma il problema piuÁ importante eÁ un altro: dato un
numero qualsiasi (ovviamente dispari) come si fa a l 220996011 1 scoperto da Josh Findley nel Mag-
sapere se eÁ o non eÁ primo? E ancora, se un numero gio del 2004
non eÁ primo, come si fa a trovare i fattori della sua
scomposizione? Per ulteriori aggiornamenti puoi fare una ricerca in
Un metodo molto semplice eÁ quello basato sulle di- Internet usando come motore di ricerca la parola
visioni; se vogliamo sapere se un numero n eÁ primo Mersenne.
cominciamo a dividerlo prima per 2, poi per 3, Ma perche eÁ cosõÁ importante scoprire se un numero
poi per 4, per 5, per 6 e cosõÁ via, almeno fino eÁ primo e, se non lo eÁ, trovare la sua scomposizio-
ne?
n
a ; se nessuna delle divisioni ha dato resto zero Una delle applicazioni dei numeri primi riguarda
2
la crittografia, cioeÁ la conversione di un'informa-
possiamo concludere che il numero eÁ primo. In
zione in codice. La necessitaÁ di comunicare in mo-
n do che sia mantenuta la segretezza dei messaggi eÁ
realtaÁ non occorre arrivare fino a , basta fer-
2 di grande attualitaÁ e riguarda tutti i rami dell'eco-
p
marsi a n; per esempio, per decidere con que- nomia e della politica di un Paese: banche, indu-
sto metodo se 20587319 eÁ primo basta fare strie, governi, per ragioni di sicurezza, hanno
p
20587319, cioeÁ 4537 divisioni. spesso la necessitaÁ di inviare informazioni che
Se poi da questi numeri togliamo tutti quelli pari non devono essere decifrate da nessun altro oltre
che sicuramente non sono primi perche divisibili il destinatario.
per 2, il numero di divisioni si riduce ancora ma Anche la posta elettronica funziona in questo mo-
eÁ sempre un numero abbastanza elevato. do: un messaggio da inviare viene scomposto in
E' pur vero che i calcoli li fa un computer e che varie parti da chi lo spedisce mediante una chiave
quindi non ci dovremmo preoccupare piuÁ di tanto. segreta; chi lo riceve, conoscendo il codice, lo ri-
Pensiamo peroÁ ad un numero grande, per esempio compone. La chiave eÁ costituita da un numero di
n ˆ 2127 1 che eÁ un numero che ha 39 cifre; vi- molte cifre, ottenuto come prodotto di numeri gran-

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 2 - Cap. 1: OPERAZIONI E INSIEMI NUMERICI 65


di. Un intercettatore che volesse interpretare il mes- rificano quando il numero di partenza daÁ origine
saggio, non avendo la chiave, dovrebbe cercare ad un ciclo di ordine 2. Per esempio, consideriamo
tutte le combinazioni di numeri primi tali che il loro il numero 220:
prodotto sia proprio il numero chiave. f …220† ˆ 1 ‡ 2 ‡ 4 ‡ 5 ‡ 10 ‡ 11 ‡ 20 ‡ 22‡
Oltre ai numeri primi, i matematici si sono interes- ‡44 ‡ 55 ‡ 110 ˆ 284
sati anche ad altri tipi di numeri naturali che pre- f …284† ˆ 1 ‡ 2 ‡ 4 ‡ 71 ‡ 142 ˆ 220
sentano caratteristiche curiose.
E' evidente il rimando continuo dall'uno all'altro
Consideriamo la funzione f …n† che ad ogni nume- numero.
ro naturale n > 1 associa la somma dei suoi diviso- Quando due numeri si comportano come 220 e
ri, escluso il numero stesso e poniamo f …1† ˆ 1. 284, cioeÁ quando la somma dei divisori del primo
Per esempio daÁ il secondo e viceversa, si dice che sono numeri
amici.
f … 8† ˆ 1 ‡ 2 ‡ 4 ˆ 7
Fra i numeri naturali, le coppie di numeri amici non
f …12† ˆ 1 ‡ 2 ‡ 3 ‡ 4 ‡ 6 ˆ 16 sono molte; finora se ne conoscono solo un centi-
Applichiamo adesso la funzione f piuÁ volte, ogni naio delle quali 220, 284 eÁ la piuÁ piccola.
volta al risultato ottenuto dalla sua precedente ap- Un altro caso significativo che puoÁ capitare eÁ quel-
plicazione. Per esempio, se consideriamo il nume- lo in cui la funzione genera sempre il numero di
ro 15 come primo numero abbiamo che: partenza.
Per esempio:
f …15† ˆ 1 ‡ 3 ‡ 5 ˆ 9
f … 6† ˆ 1 ‡ 2 ‡ 3 ˆ 6
f … 9† ˆ 1 ‡ 3 ˆ 4
f …28† ˆ 1 ‡ 2 ‡ 4 ‡ 7 ‡ 14 ˆ 28
f … 4† ˆ 1 ‡ 2 ˆ 3
Numeri di questo tipo si dicono perfetti. Ad oggi si
f … 3† ˆ 1 conoscono solo trenta numeri perfetti, di cui solo i
f … 1† ˆ 1 primi cinque sono relativamente "piccoli": 6, 28,
496, 8128, 33550336; l'ultimo numero perfetto
Da questo punto in poi la funzione f genera sem- che si conosce eÁ composto da 130100 cifre!
pre il numero 1. I numeri perfetti non sono solo una curiositaÁ; la ra-
Osserviamo che se il numero n eÁ primo, la funzione piditaÁ con cui un calcolatore riesce ad individuarli
genera solo il numero 1; altri casi particolari si ve- eÁ una misura della sua potenza di calcolo.

66 Tema 2 - Cap. 1: OPERAZIONI E INSIEMI NUMERICI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


1 Dati tre numeri a, b, c, supponiamo che il massimo comune divisore fra essi sia 1. Allora:
a. vi eÁ una coppia di numeri primi tra loro
b. il prodotto dei tre numeri eÁ uguale al loro minimo comune multiplo
c. fra i tre numeri non vi eÁ alcuna coppia di numeri pari
d. almeno uno dei tre numeri eÁ multiplo di 3
e. le conclusioni precedenti sono tutte errate. ‰e:Š

2 Quale dei seguenti insiemi di numeri interi contiene almeno un quadrato perfetto maggiore di 1?
a. I numeri che terminano per 3.
b. I numeri che terminano per 26.
c. I numeri la cui somma delle cifre eÁ uguale a 48.
d. I numeri formati da un numero pari di cifre tutte uguali a 9.
e. I numeri che terminano per 001. ‰e:Š

3 Un calciatore riceve un compenso annuale di E 6000000 per il 2007. La durata del tempo in cui egli
guadagna E 1000 eÁ:
a. minore di mezz'ora
b. compresa tra mezz'ora e un'ora
c. compresa tra un'ora e due ore
d. compresa tra due ore e quattro ore
e. maggiore di quattro ore. ‰c:Š

4 Se a e b sono due numeri tali che a ‡ b < 0 e a  b > 0, quale delle affermazioni seguenti eÁ vera?
a. a>0eb>0
b. a<0eb<0
c. a>0eb<0
d. a> b
e. b> a ‰b:Š

5 Il numero 10100 ‡ 10010 eÁ uguale a:


a. 10020 b. 1020 …1080 ‡ 1† c. 10100 …1010 ‡ 1† d. 10120 e. 110110 ‰b:Š

6 Sul pianeta Uru le settimane durano 8 giorni, i mesi (tutti indistintamente) durano 34 giorni e in un anno
ci sono 14 mesi. Quando il primo giorno dell'anno cade di Domenica (ultimo giorno della settimana) si
celebra la Festa del Pianeta. Sapendo che oggi su Uru eÁ la Festa del Pianeta, tra quanti giorni saraÁ la pros-
sima?
a. 238 b. 476 c. 952 d. 1428 e. 1904 ‰c:Š

7 Allo stadio gli spettatori entrano attraverso cinque cancelli, posti uno di fianco all'altro, secondo questa
regola: viene fatta entrare una persona dal primo cancello, poi due persone dal secondo cancello, poi tre
persone dal terzo, quattro dal quarto e infine cinque persone dal quinto. Poi si ricomincia procedendo
allo stesso modo e si va avanti fino a che non sono entrati tutti. Sapendo che Raffaele saraÁ la 2007-esima
persona ad entrare, da quale cancello entreraÁ?
a. dal primo b. dal secondo c. dal terzo d. dal quarto e. dal quinto ‰e:Š

8 Quanti sono i numeri di quattro cifre la cui cifra iniziale eÁ 1 e che hanno almeno tre cifre uguali fra
loro?
a. 36 b. 37 c. 39 d. 40 e. nessuna delle precedenti ‰b:Š

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 2 - Cap. 1: OPERAZIONI E INSIEMI NUMERICI 67


9 Alla gara di pesca di Borgio Verezzi, il punteggio viene attribuito assegnando ai concorrenti 50 punti per
ogni pesce, piuÁ 1 punto per ogni grammo di pesce pescato. Jacob ha preso 19 pesci per un peso totale di
2430 grammi. Mirko, invece, aveva preso 14 pesci per un peso totale di 1860 grammi ma, proprio un
attimo prima del fischio di fine gara, riesce a prendere 2 pesci dello stesso peso e si ritrova con lo stesso
punteggio di Jacob. Qual eÁ il peso in grammi di uno dei due ultimi pesci presi da Mirko? ‰360 grammiŠ
10 Questo regolo contiene 10 numeri, non necessariamente distinti, scritti uno per casella (due numeri sono
giaÁ scritti).

..... 6 ..... ..... ..... ..... ..... ..... ..... 4

La somma dei tre numeri scritti nelle tre caselle di sinistra eÁ uguale a 11. Ogni volta che si sposta la fi-
nestrella verso destra di una casella, la somma dei tre numeri scritti all'interno aumenta di una unitaÁ.
Completa le caselle vuote. ‰1 6 4 2 7 5 3 8 6 4Š

11 Prendi tutti i numeri dispari minori di 2005 e moltiplicali tra di loro. Con che cifra termina il risultato di
questo prodotto? ‰5Š

12 Nella somma di potenze a b ‡ c d ‡ e f bisogna sostituire le lettere a, b, c, d, e, f con i numeri 1, 2, 3, 4,


5, 6, (non necessariamente in questo ordine, ma evitando ripetizioni). Possiamo ottenere ad esempio
12 ‡ 34 ‡ 56 . Qual eÁ il piuÁ grande risultato che si puoÁ ottenere? ‰15708Š

13 Nando adora giocare a figurine con i suoi amici. LunedõÁ ne ha vinte 3. MartedõÁ ne ha vinte altre 3  3.
MercoledõÁ ne ha vinte altre 3  3  3. E cosõÁ via: ogni giorno della settimana ne vince altre, il triplo di quel-
le che aveva vinto il giorno precedente. CosõÁ, sabato, ne vince ancora 3  3  3  3  3  3, arrivando a 2008
figurine. Quante figurine aveva lunedõÁ, prima di vincere le sue prime 3 figurine? ‰916Š

14 6 concorrenti che indossavano dei pettorali numerati da 1 a 6 hanno partecipato ad una corsa. I corridori
con pettorali pari hanno ottenuto all'arrivo dei piazzamenti dispari. I concorrenti recanti dei numeri mul-
tipli di 3 si sono classificati in una posizione il cui numero non eÁ divisibile per 3. Infine, i corridori recanti
dei numeri superiori a 3 hanno conquistato le prime tre posizioni. Qual eÁ l'ordine d'arrivo?
‰6 5 4 3 2 1 Š

15 Gli scienziati della NASA si collegano ogni giorno con il loro robot che si trova sul pianeta Marte e lan-
ciano un appello radio nel momento in cui, per il robot, sorge il Sole. La rotazione di Marte su se stesso eÁ
un po' meno veloce di quella della Terra e quindi una giornata su Marte (dal sorgere del sole di un giorno
a quello successivo) dura 25 ore. L'appello radio della NASA di lunedõÁ 2 febbraio ha avuto luogo alle 9
del mattino. Qual eÁ il giorno successivo in cui gli scienziati hanno potuto lanciare il loro appello di nuo-
vo alle 9 del mattino? [27 febbraio]

11 111 111 111 111 111 111


16 Quanto vale il seguente numerone n? nˆ
1 111 111 111
A. n ˆ 911 ‡ 11 B. n ˆ 1010 1 C. n ˆ 1010 D. n ˆ 1010 ‡ 1.
‰10 000 000 001 ˆ 1010 ‡ 1Š

17 Il sig. Dubbio, che fa il rappresentante, abita sulla strada statale n. 7. Oggi, partendo da casa, per vedere
un cliente, ha fatto un primo tragitto di 53 km. Successivamente ha fatto altri tragitti, rispettivamente di
79, 27 e 9 km. Purtroppo non si ricorda in quale verso ha compiuto ciascuno di questi percorsi. "In ogni
modo", pensa, "sono lontano da casa, al piuÁ, di 168 km". Quanto dista, invece, al minimo da casa? (dai la
risposta in km). ‰8 kmŠ

18 (a, b) eÁ una coppia di numeri interi, positivi o negativi, con a minore di b. Inoltre il prodotto ab daÁ come
risultato 8. Quante sono le coppie che possono essere cosõÁ descritte? Scegli una delle seguenti tre ri-
sposte:
A: 2; B: 4; C: ne 2 ne 4. ‰B : … 8; 1†, … 1; 8†, … 4; 2†, … 2; 4†Š

68 Tema 2 - Cap. 1: OPERAZIONI E INSIEMI NUMERICI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


19 Un aereo che parte alle 8.00 da Mathville (ora locale) arriva a mezzogiorno dello stesso giorno a Math-
city (ora locale). Al ritorno, invece, se l'aereo parte alle 14.00 (ora locale), arriva in serata alle 20.00 (ora
locale). La durata del viaggio eÁ la stessa, ma le due cittaÁ non sono evidentemente situate nello stesso fuso
orario. Quando eÁ mezzogiorno a Mathcity, che ore sono a Mathville? ‰13:00Š

20 La professoressa di italiano entra in una classe di 24 studenti, tutti presenti, per un'ora di interrogazione.
Decide di interrogare gli studenti a cui corrisponde sul registro un numero n che sia primo e tale che
anche n3 ‡ 3 sia primo. Quanti studenti interroga?
a. 1 b. 3 c. 4 d. 7 e. 9 ‰a:Š

21 Qual eÁ la seconda cifra, partendo da sinistra, del numero …104 ‡ 1†…102 ‡ 1†…10 ‡ 1†?
a. 0 b. 1 c. 2 d. 3 e. 4 ‰b:Š

22 La ruota anteriore della bicicletta di Chiara ha il raggio di 28cm, mentre la ruota posteriore ha il raggio di
16cm. Al termine di una gita in bicicletta, la ruota anteriore ha fatto 10000 giri; quanti ne ha fatti la ruota
posteriore nella stessa gita?
a. 12000 b. 14500 c. 17500 d. 19000 e. 21000 ‰c:Š

23 In una classe si eÁ svolta una verifica di matematica e il voto medio eÁ stato 7. Inoltre il voto medio dei
maschi eÁ stato 6,5 mentre quello delle femmine eÁ stato 8. Se i maschi della classe sono 10 quante sono
le femmine?
a. 4 b. 5 c. 7 d. 9 e. 11 ‰b:Š

24 Alla fine dell'anno scorso in una scuola si eÁ diplomato il 18% degli studenti di tutta la scuola e un altro
3% degli studenti si eÁ trasferito in altre scuole. Quest'anno si sono iscritti alla scuola 84 nuovi studenti e
ora il numero di studenti eÁ uguale a quello dello scorso anno. Quanti studenti ha la scuola?
a. 324 b. 400 c. 500 d. 525 e. 600 ‰b:Š

25 Quale dei seguenti numeri eÁ un divisore di 33  44  53 ?


a. 42 b. 45 c. 52 d. 85 e. 105 ‰b:Š

26 Nella griglia a lato x eÁ un numero da determinare. Si sa che eÁ possibile scri- 6


vere un numero in ogni cella vuota della griglia in modo che la somma dei
tre numeri che si trovano su qualunque riga, colonna o diagonale, sia sem-
pre la stessa. Allora x vale: x 4 5
a. 0 b. 1 c. 3 d. 6 e. 9
‰a:Š
66 66
27 Qual eÁ la cifra della unitaÁ del numero ?
2
a. 1 b. 3 c. 6 d. 8 e. 9 ‰d:Š

28 Disegno un triangolo equilatero e un esagono regolare inscritti nella stessa circonferenza. Qual eÁ il rap-
porto tra l'area del triangolo e quella dell'esagono?
p p
1 1 3 3 1
a. b. c. d. e. ‰a:Š
2 3 2 3 6

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 2 - Cap. 1: OPERAZIONI E INSIEMI NUMERICI 69


Omaggi natalizi o beneficenza?
Un'azienda ha deciso che quest'anno, per Natale, non faraÁ omaggi natalizi ai propri clienti e regaleraÁ solo un
panettone ai propri dipendenti; devolveraÁ invece una certa percentuale del proprio utile d'esercizio piuÁ una
somma pari alla spesa dell'anno precedente per gli omaggi a un ente no profit che si occupa di assistenza al-
l'infanzia. I 264 dipendenti, da parte loro, hanno chiesto alla SocietaÁ di trattenere una parte della loro tredice-
sima da destinare allo stesso ente. Poiche non eÁ possibile conoscere al momento l'utile dell'anno in corso, si
decide di valutare la somma da destinare in beneficenza su quello dell'anno precedente che, arrotondando alle
migliaia, eÁ stato di E 945000; l'anno passato poi l'azienda aveva speso complessivamente E 8650 per gli omag-
gi natalizi. L'importo della tredicesima eÁ diverso per ciascun dipendente, tuttavia si puoÁ considerare che, in me-
dia, ciascuno di essi dovrebbe ricevere E 1824.

1 Se l'Azienda decide di accantonare, oltre alla somma corri-


spondente agli omaggi Natalizi, l'1,7% dell'utile, e i dipen-
denti lo 0,6% della tredicesima, qual eÁ la somma, arroton-
data all'euro che verraÁ destinata alla beneficenza?
2 Se l'Azienda e i dipendenti, anziche una percentuale, deci-
17
dono di accantonare una frazione pari ai rispettiva-
1200
mente dell'utile e della tredicesima, quale somma viene da-
ta all'ente no profit se:
a. si approssima la frazione per difetto a meno di 0,001
b. si approssima la frazione per eccesso a meno di 0,00001
c. si usa la frazione senza arrotondamenti.
3 Supponiamo che i dipendenti decidano di rinunciare, oltre che all'1% della propria tredicesima, anche
al panettone, il cui valore di acquisto eÁ di E 4,5. Se l'Azienda contribuisce per l'1,85% dell'utile, quanto
riceveraÁ l'ente arrotondando all'euro?
4 L'ente che riceveraÁ il denaro eÁ una ONLUS, cioeÁ una organizzazione senza fini di lucro; le leggi italiane
prevedono che le donazioni verso questo tipo di societaÁ possano essere dedotte dal reddito fino ad un
massimo di E 70000. Semplificando le cose, se l'Azienda versa il 2% dell'utile d'esercizio e l'aliquota di
tassazione eÁ del 37%, quanto pagheraÁ di tasse in meno rispetto a quelle che avrebbe dovuto pagare sen-
za la donazione?
5 Un comitato composto da due rappresentanti dell'azienda, due degli operai e due degli impiegati decide
che la somma raccolta, pari a E 28314, sia devoluta, in parti uguali, a due associazioni, una che opera in
Africa e l'altra che opera nel sud-est asiatico. La valuta in Euro deve essere convertita nella moneta di
quel Paese; se:
 nel Paese africano la moneta corrente eÁ il Sanbi e un Sanbi vale E 0,087
 in Asia la moneta corrente eÁ Thabi e un Thabi vale E 0,185
quale somma di denaro riceveranno le due Associazioni nei rispettivi Paesi?

5 325 448 Sanbi; 153 048 Thabi 4 E 6 993

3 E 32 136 2 a. E 28 621,50; b. E 28 849,75; c. E 28 859,26 1 E 27 604

70 Tema 2 - Cap. 1: OPERAZIONI E INSIEMI NUMERICI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


CAPITOLO 2
I sistemi di numerazione

1. I CAMBIAMENTI DI BASE CON DERIVE


Derive lavora normalmente con i numeri in base decimale; tuttavia si
possono operare cambiamenti di base ed eseguire calcoli anche nelle
altre basi. Occorre innanzi tutto distinguere fra:
l impostazioni di Input, cioeÁ quelle mediante le quali vengono immessi i
numeri
l impostazioni di Output, cioeÁ quelle mediante le quali i numeri vengono
scritti nella finestra di Algebra.
Per trasformare i numeri da una base all'altra occorre gestire queste
due impostazioni mediante il comando Opzioni/ModalitaÁ. Selezionando
tale comando si apre una finestra con tre schede: Input, Semplificazio-
ne, Output; cliccando sulla scheda Input oppure Output e successiva-
mente sul pulsante Base hai la possibilitaÁ di scegliere fra la base binaria, ottale, decimale, esadecimale rispetti-
vamente per i dati in ingresso (Input) e in uscita (Output). Puoi comunque impostare i valori di Input-output con
numeri diversi da quelli proposti per default.

Come trasformare un numero decimale in altra base


La casella Base della finestra di Input deve essere impostata Decimal (di solito eÁ l'opzione di default), mentre quel-
la di Output deve essere impostata nella base desiderata. Se la base eÁ una di quelle proposte da Derive, basta
cliccare su di essa, altrimenti si deve indicare il numero in cifre (per esempio 3 o 12).
Dopo aver confermato le scelte fatte con il pulsante OK, nella finestra di Algebra compare l'avviso del cambia-
mento di base per i dati di output; per esempio, se hai scelto la base binaria compare il messaggio:
OutputBase : = Binary
Se la base non eÁ una di quelle proposte, ma eÁ per esempio 3, il messaggio eÁ:
OutputBase : = 10
percheÂ, come sappiamo, 3 in base tre si scrive 10.
In alternativa all'uso di Opzioni/ModalitaÁ, puoi scrivere direttamente il comando
OutputBase : = n dove n rappresenta la base scritta in base decimale
Qualunque numero in base dieci (la modalitaÁ di Input eÁ ancora in base dieci) si scriva nella riga di inserimento
viene adesso rappresentato nella finestra di Algebra nella base selezionata; per esempio, se la base eÁ tre:
riga di inserimento: 142
finestra di Algebra: 12021

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 2 - Cap. 2: I SISTEMI DI NUMERAZIONE 71


Come trasformare un numero da una base n qualsiasi alla base dieci
Le modalitaÁ di conversione sono analoghe al caso precedente; questa volta peroÁ dovremo indicare che la base di
Input eÁ n e che quella di Output eÁ decimale.
Per esempio, se vogliamo convertire un numero dalla base binaria a quella decimale, dovremo impostare come
binary la scheda di Input del comando Opzioni/ModalitaÁ e come Decimal quella di Output, oppure dare i due
comandi
InputBase :ˆ 2 e OutputBase :ˆ 10

Una precisazione importante. Quando un numero in base maggiore di dieci, per esempio esadecimale, ha
come prima cifra una lettera, occorre far precedere tale numero dalla cifra zero altrimenti la prima lettera viene
interpretata come una variabile; per esempio:
l per inserire il numero 7AB2sedici si scrive 7AB2
l per inserire il numero C2Dsedici si scrive 0C2D

Come fare calcoli nelle diverse basi


Per eseguire addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni in una base qualsiasi, occorre che le modalitaÁ sia di
Input che di Output siano impostate in quella base. Se, per esempio, vogliamo calcolare 110111 ‡ 10011 in ba-
se due, gli operandi devono essere introdotti in forma binaria ed il risultato viene restituito in forma binaria:
110111 ‡ 10011 restituisce 1001010

2. I CAMBIAMENTI DI BASE CON EXCEL


Costruiamo un foglio di lavoro di Excel per trasformare un numero dalla base decimale in un'altra base qualsiasi e
viceversa; per seguire meglio la preparazione del foglio ti consigliamo di osservare la figura al termine dell'eserci-
tazione. Tralasciamo l'indicazione di come immettere le parti descrittive e concentriamoci sulle formule di calcolo.

Da base dieci a base n


Sappiamo che per trasformare un numero dalla base dieci ad una base n dobbiamo calcolare i quozienti interi ed
i resti delle divisioni del numero dato e dei quozienti successivi per n.
Il quoziente intero ed il resto di una divisione si possono calcolare con le seguenti funzioni di Excel:
n QUOZIENTE (a; b) calcola il quoziente intero della divisione a : b
Per esempio: QUOZIENTE…38; 5† restituisce 7
n INT(espressione) calcola il valore intero dell'espressione che eÁ indicata come argomento.
Per esempio: INT…38=5† daÁ come risultato 7
n RESTO(a; b) calcola il resto della divisione a : b
Dopo aver assegnato il numero da trasformare alla cella B3 (nel foglio di esempio abbiamo messo 542) e la base
alla cella E3 (abbiamo messo 2), per calcolare il primo quoziente ed il primo resto dobbiamo introdurre le seguenti
formule:
A8: ˆ INT(B3/E3) calcolo del quoziente intero (oppure QUOZIENTE(B3;E3))
C8: ˆ RESTO…B3; E3† calcolo del resto
Le divisioni successive devono terminare quando si ottiene come quoziente zero; occorre dunque usare anche la
funzione di selezione SE che abbiamo introdotto nel capitolo di premessa (Introduzione all'uso dei software) e che
ricordiamo di seguito:
SE(proposizione; istruzione vero; istruzione falso)

72 Tema 2 - Cap. 2: I SISTEMI DI NUMERAZIONE Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Le funzioni per il calcolo dei quozienti e dei resti successivi sono le seguenti:
A9: ˆ SE(A8<>0; INT(A8/$E$3†;} }†
C9: ˆ SE(A8<>0; RESTO(A8;$E$3†;} }†
Il loro significato eÁ il seguente: se A8 non vale zero, calcola il quoziente intero nel primo caso, il resto nel secondo,
altrimenti scrivi una stringa vuota. Bisogna adesso copiare le due formule per alcune righe in modo da essere
sicuri di arrivare al quoziente zero; conviene dunque trascinare il mouse per un certo numero di celle (nel nostro
caso fino alla riga 17).
Osserva il riferimento assoluto alla cella E3 che contiene la base, cioeÁ il termine per cui si deve dividere; questo
tipo di riferimento eÁ necessario percheÂ, durante la copia, l'indirizzo della cella che contiene la base non si deve
modificare. Il riferimento alla cella A8 eÁ invece relativo percheÁ il dividendo deve cambiare ogni volta.
A questo punto, nelle celle della colonna A troviamo i quozienti successivi, nelle celle della colonna C troviamo i
resti che, letti dal basso verso l'alto rappresentano il numero nella nuova base.
Vi eÁ peroÁ un inconveniente: nelle celle vuote compaiono una serie di simboli # ripetuti che stanno a significare che
il calcolo dei quozienti e dei resti non eÁ possibile perche le celle non contengono numeri. Per evitare tutto questo
dobbiamo modificare le istruzioni SE introducendo un ulteriore controllo sulle celle: se la cella considerata non
vale zero oppure non eÁ vuota, allora si procede nella divisione o nel calcolo del resto, altrimenti si riempie la cella
con una stringa vuota.
La proposizione di cui si deve valutare il valore di veritaÁ eÁ dunque una proposizione composta mediante il con-
nettivo e; con Excel si deve premettere il connettivo alle due proposizioni atomiche in questo modo:
E(A8<>0; A8<>} }†
Modifichiamo dunque le due istruzioni di selezione e copiamole di nuovo fino alle celle della riga 17:
A9: ˆ SE(E(A8<>0; A8<>} }†; INT(A8/$E$3†;} }†
C9: ˆ SE(E(A8<>0; A8<>} }†; RESTO(A8; $E$3†;} }†

A B C D E F G
1 CONVERSIONE DI UN NUMERO DA BASE DIECI AD ALTRA BASE
2
3 NUMERO 542 BASE 2
4
5 TABELLA DI CALCOLO
6
7 Quoziente Resto
8 271 0
9 135 1
10 67 1
11 33 1
12 16 1
13 8 0
14 4 0
15 2 0
16 1 0
17 0 1

Fai attenzione alla trasformazione in base sedici perche nelle formule non abbiamo previsto la conversione dei
resti oltre il 9 nei corrispondenti simboli.
Volendo fare cioÁ occorre inserire una ulteriore istruzione di selezione in questo modo:
E8: ˆ SE(C8 ˆ 10;}A};…SE(C8=11;}B};…SE(C8 ˆ 12;}C};…SE(C8 ˆ 13;}D};…SE(C8 ˆ 14;}E};…SE(C8 ˆ 15;}F};C8†††††††††††

che significa: quando in C8 trovi 10 allora scrivi A, altrimenti quando in C8 trovi 11 allora scrivi B, altrimenti
............., altrimenti quando trovi un valore diverso da quelli elencati lascia il numero che c'eÁ.
Copiando la formula da E9 fino a E17 si ottiene il numero in notazione esadecimale.

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 2 - Cap. 2: I SISTEMI DI NUMERAZIONE 73


Dalla base n alla base dieci
Costruiamo ora un foglio di lavoro per convertire un numero espresso in base n in base decimale; ricordiamo che,
per eseguire la trasformazione, si deve ricorrere alla forma polinomiale del numero.
Imposta dunque il foglio come indicato nella figura al termine dell'esercitazione, inserendo il numero da trasfor-
mare e la base in cui eÁ espresso rispettivamente nelle celle B4 e B5 (noi abbiamo trasformato 567otto ).
La TABELLA DEI CALCOLI eÁ cosõÁ costruita:
n nella riga 8, in corrispondenza di Numero, a partire dalla cella C8 fino alla cella J8, abbiamo messo le cifre che
compongono il numero, una per ogni cella; sono previsti numeri con un massimo di otto cifre, ma la tabella
puoÁ essere ampliata
n nella riga 9, in corrispondenza di Esponenti, abbiamo indicato gli esponenti che compaiono nella scrittura po-
linomiale del numero, in ordine decrescente
n nella riga 10, in corrispondenza di Prodotti, abbiamo calcolato il prodotto tra le celle della riga 8 e la base ele-
vata all'esponente delle celle della riga 9: in C10 dobbiamo calcolare C8  (B5^C9), in D10 dobbiamo calco-
lare D8  (B5^D9) e cosõÁ via
n nella cella C12 abbiamo usato la funzione SOMMA per calcolare la somma dei prodotti della riga 10.
Per questioni di semplicitaÁ, conviene inserire manualmente i dati della riga 8; anche quelli della riga 9 possono
essere inseriti manualmente, oppure, visto che sono in successione, possiamo usare la seguente procedura:
n inserire i valori 7 e 6 nelle celle C9 e D9 e selezionare col mouse le due celle (solito metodo del trascinamento)
n spostare il puntatore del mouse nell'angolo inferiore di destra della zona selezionata (il puntatore si trasforma in
una piccola croce nera), premere il pulsante sinistro del mouse e trascinarlo fino a coprire la cella J9
n rilasciare il pulsante.
Con questo metodo si genera una successione di numeri che mantiene costante la differenza fra i valori di due
celle vicine; nel nostro caso abbiamo generato la successione dei numeri naturali (decrescente) da 7 a 0.
Ti invitiamo ora a completare le formule da inserire nelle celle indicate di seguito per completare la tabella
C10: = C8  ..................... (attenzione al tipo di riferimento sulla cella B5)
Copia la formula di C10 da .................... a .....................
C12: = SOMMA(.....................................................)
Se hai usato le formule appropriate, nella cella C12 devi avere il numero decimale che corrisponde a quello dato
in un'altra base.
Le cifre della riga 8 possono anche essere generate con una formula a partire dal numero memorizzato nella cella
B4. La formula eÁ la seguente:
J8: = INT(RESTO($B$4;10^(J9+1))/10^J9)
Tale formula va copiata da I8 a C8. Con essa si calcola il resto della divisione del numero dato per 10 e lo si divide
per 100 , del valore ottenuto si calcola poi la parte intera; in pratica si calcola quanto vale l'ultima cifra del numero.
Copiando la formula a ritroso si ottengono, una per ogni cella, le cifre del numero dato.
CosõÁ come eÁ impostato, il foglio di lavoro non prevede l'uso dei simboli A, B, ..., F della numerazioni esadecimale;
per trasformare un numero in questa base, le formule inserite nella riga 8 non assolvono il loro scopo; per non
complicare ulteriormente la procedura di calcolo, conviene in questi casi inserire manualmente le cifre, facendo
attenzione a porre 10 al posto di A, 11 al posto di B e cosõÁ via.
Possiamo anche inserire un controllo sul numero da convertire per verificare che sia scritto in modo corretto: per
esempio 569 in base otto eÁ un dato errato. Inseriamo allora la seguente formula
C11: = SE(C8>=$B$5; }ERRORE};} })
e copiamola dalla cella D11 alla cella J11.

74 Tema 2 - Cap. 2: I SISTEMI DI NUMERAZIONE Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Quando nella cella corrispondente della riga 8 si trova una cifra maggiore o uguale alla base viene segnalato il
messaggio ERRORE, altrimenti la cella viene lasciata vuota.

A B C D E F G H I J
1 CONVERSIONE DI UN NUMERO DA BASE n A BASE DIECI …n < 10†
2
3
4 NUMERO 567
5 BASE 8
6
7 TABELLA DEI CALCOLI
8 Numero 0 0 0 0 0 5 6 7
9 Esponenti 7 6 5 4 3 2 1 0
10 Prodotti 0 0 0 0 0 320 48 7
11
12 Numero decimale 375
13

Esercizi

Risolvi i seguenti esercizi con Derive.


1. Usando le opportune impostazioni di Derive, converti i seguenti numeri in base decimale:
203quattro 10012tre 1000111due A0BDsedici 6104otto
2. Converti i seguenti numeri decimali nelle basi indicate:
27 in base due 12497 in base sedici 829 in base otto
3. Esegui le seguenti operazioni mantenendo i risultati nella base indicata:
1100101 ‡ 11011 ‡ 100101 base due
A00B + FE6 29C base sedici
736 ‡ 763 475 base otto
122 ‡ 212 base tre
4. Esegui le seguenti operazioni nelle basi indicate, trasformando il risultato in base decimale:
1001101011 ‡ 1101001 ‡ 1111101 base due
A479 BD ‡ 120C base sedici
762 ‡ 615  22 base otto

Risolvi i seguenti esercizi con Excel.


5. Progetta un foglio di lavoro che, dati due numeri in base binaria, esegua la loro somma e la loro differenza.
6. Esegui una ricerca fra le formule di Excel per eseguire la conversione automatica da numero decimale a
binario e viceversa e converti i seguenti numeri:
a. da base dieci a base due: 19 32 14 85
b. da base due a base dieci: 10010 11101 110001 1111000
7. Trova le formule di Excel che riguardano il passaggio in base esadecimale e ottale e converti i seguenti nu-
meri decimali:
124 328 4398 2853

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 2 - Cap. 2: I SISTEMI DI NUMERAZIONE 75


1 In una certa base di numerazione b, il numero XYZ YXZ eÁ divisibile per 20 (espresso in forma deci-
male) qualunque siano le cifre X, Y , Z , di tale sistema di numerazione. Quale tra i seguenti numeri puoÁ
essere il valore di b?
a. 10 b. 5 c. 8 d. 14 e. 3 ‰b:Š

2 I membri di una tribuÁ hanno dieci dita alle mani e nove ai piedi e quindi contano indifferentemente in
base 10 o 19. Nella loro cultura matematica, un numero intero positivo eÁ detto "sacro" se in entrambe le
basi si scrive con le stesse due cifre (comprese tra 1 e 9). Quanti sono i numeri sacri? ‰4Š

3 La rappresentazione in base 2 di un numero a eÁ 1110000100111010101110100001. Qual eÁ la settima


cifra da sinistra della rappresentazione di a in base 8?
a. 2 b. 3 c. 4 d. 5 e. 6 ‰d:Š

4 Il messaggio "10110" contiene le tre successioni di tre cifre: 101, 011 e 110. Oggi l'agente 001 deve in-
viare un messaggio, il piuÁ corto possibile, che cominci per 001, e che contenga le 8 successioni: 000,
001, 010, 011, 100, 101, 110 e 111. Quale puoÁ essere questo messaggio? [0010111000; 0011101000]

5 "Agente 002, da ora in poi solo le cifre 0 e 2 sono autorizzate nei nostri codici cifrati. CosõÁ, invece di
scrivere 0, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, ..., scriveremo 0, 2, 20, 22, 200, 202, 220, 222, 2000, ...". Trovare quale
saraÁ la scrittura, con questo codice, dell'anno 2000. [22222020000]

6 Il numero 445 (scritto in base dieci) risulta uguale a 544 scritto in un'altra base b. Determinate tale base.
a. b ˆ 6 b. b ˆ 7 c. b ˆ 8 d. b ˆ 9 ‰d:Š

Nel mondo di Digiton: contare in modo diverso


Nel mondo reale anche le favole trovano il loro spazio, uno spazio importante, perche ai grandi piace raccon-
tarle, ai piccoli piace ascoltarle. Ecco allora una favola sul regno dei numeri.

Nel pianeta di Digiton della galassia di Andromeda ci sono personaggi assai strani. Si muovono molto veloce-
mente perche al posto dei piedi hanno delle rotelle; tutti hanno una testa e un cervello molto sviluppato, sono
molto abili nei calcoli e per questo non usano calcolatrici. I Digitonesi sono molto specializzati, l'evoluzione li
ha selezionati in quattro categorie.
Ci sono i Tridigi, che hanno due braccia le cui mani hanno tre dita ciascuna.
I Bidigi hanno quattro braccia, ma le loro mani hanno solo due dita.
I Nodigi hanno anch'essi due braccia, ma non hanno le mani; i loro arti terminano con una appendice flessibile
che somiglia a un dito, quindi diciamo che hanno un dito per braccio.
Infine ci sono i Pludigi che hanno quattro braccia che terminano ciascuno con una mano che ha quattro dita.
A Digiton ogni categoria ha un compito ben preciso.
I Nodigi si occupano del governo del Paese, discutono e fanno le leggi, stanno sempre nel palazzo del Parladigi
e hanno a disposizione due pulsanti: uno alla loro destra per votare Si e uno alla loro sinistra per votare No; a
loro non serve altro ed eÁ quindi logico che la selezione naturale li abbia dotati di due braccia con un solo dito.

76 Tema 2 - Cap. 2: I SISTEMI DI NUMERAZIONE Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


I Tridigi si occupano di tante cose: fanno applicare le leggi, mantengono l'ordine pubblico, aiutano i bambini e
gli anziani ad attraversare la strada, dirigono il traffico nell'ora di punta, insegnano nelle scuole; a loro bastano
due braccia e tre dita sono piuÁ che sufficienti per stringere la mano di un bambino, di qualsiasi categoria faccia
parte, per acciuffare un ladruncolo e met-
tergli le manette, per alzare una paletta e
fermare il traffico dei Digitonesi o per inse-
gnare il calcolo ai bambini e ai ragazzi.
I Bidigi stanno nelle banche e controllano i
flussi di denaro (a proposito, la moneta
corrente a Digiton eÁ il Digit), nelle fabbri-
che e si occupano di organizzare la produ-
zione, negli ospedali e organizzano i re-
parti; a questi personaggi servono proprio
quattro braccia perche le loro decisioni
devono essere applicate in fretta e ogni ri-
tardo puoÁ procurare un danno.
I Pludigi sono gli esseri piuÁ attivi, coltivano
la terra e raccolgono i frutti del loro lavoro,
costruiscono oggetti nelle fabbriche, cura-
no i malati negli ospedali, gestiscono ne-
gozi e ristoranti; a loro quattro braccia e
quattro dita per mano a volte non bastano
e sperano che madre natura faccia loro
spuntare qualche braccio in piuÁ.
Ogni Digitonese riceve un ugual numero di Digit al mese piuÁ un Digit per ogni dito che ha. Tutti sono contenti e
vivono in armonia; il solo problema eÁ che ogni categoria conta in un modo diverso e quando un Bidigi o un
Nodigi parla con un Tridigi o un Pludigi deve rapidamente fare i conti per comprendere di quale somma si
sta parlando.

1 In quale base conta ciascuna categoria di Digitonesi?


2 Se ciascun Digitonese avesse uno stipendio mensile di base che per noi sulla Terra sarebbe di 95 Digit,
quale sarebbe lo stipendio di ciascuna categoria contato nella propria base?
3 A quanto ammonta lo stipendio di un Pluridigi se a calcolarlo eÁ un Bidigi o un Nodigi?
4 Un Tridigi vuole vendere la sua casa per 250000 dei suoi Digit. Quali somme deve esporre nel cartello di
vendita affinche il prezzo sia chiaro anche per le altre categorie di Digitonese?
5 Uno stesso tipo di digivisore eÁ messo in mostra in quattro negozi diversi, ciascuno dei quali espone il
prezzo in una sola versione: 1000000010due Digit, 1004otto Digit, 2204sei Digit, 1FEsedici Digit. Qual eÁ
il negozio che espone il prezzo piuÁ conveniente?

5 Il terzo
4 Nodigi: 101011000010000; Bidigi: 53020; Pludigi: 5610
3 157Digit, 1101111Digit
2 Nodigi: 1100001due ; Bidigi: 147otto ; Tridigi: 245sei ; Pludigi: 6Fsedici
1 Nodigi: base due; Bidigi: base otto; Tridigi: base sei; Pludigi: base sedici

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 2 - Cap. 2: I SISTEMI DI NUMERAZIONE 77


Cap 1. OPERAZIONI E INSIEMI NUMERICI

Rivedi la teoria

Il concetto di operazione
Eseguire l'addizione o la moltiplicazione fra due numeri, l'unione o l'intersezione fra due insiemi, la con-
giunzione o la disgiunzione fra due proposizioni, sono aspetti diversi dell'applicazione di uno stesso con-
cetto, quello di operazione.
Un'operazione eÁ una legge che a due elementi di un insieme ne associa un terzo che appartiene ancora a
quell'insieme.
In base a questa definizione possiamo per esempio dire che:
l l'addizione e la moltiplicazione sono sempre operazioni in qualunque insieme numerico
l la sottrazione eÁ un'operazione in Z o in Q, ma non lo eÁ in N (5 8 62 N)
l la divisione eÁ un'operazione in Q, ma non lo eÁ in N o Z (7 : 3 62 N, Z )
l l'unione, l'intersezione, la differenza fra insiemi sono operazioni nell'insieme degli insiemi
l la congiunzione e la negazione sono operazioni nell'insieme delle proposizioni.
Quelle che abbiamo ricordato sono le operazioni piuÁ comuni che si possono eseguire fra numeri, insiemi,
proposizioni. Si possono peroÁ costruire operazioni di tipo diverso dando semplicemente le leggi che indi-
cano come costruire il risultato a partire da due elementi qualsiasi a e b; l'importante eÁ che tale risultato sia
ancora un elemento dell'insieme a cui appartengono a e b. Le leggi vengono rappresentate con un simbolo
particolare come , N e cosõÁ via.
Per esempio:
l la legge  che a due numeri interi a e b associa il numero c ˆ a 2b eÁ un'operazione in Z perche se a
un numero intero a togliamo il doppio di un altro numero intero b troviamo ancora un numero intero:
se a ˆ ‡1 e b ˆ 4 a  b ˆ a 2b ˆ ‡1 2  … 4† ˆ ‡9
se a ˆ 3 e b ˆ ‡2 ab ˆa 2b ˆ 3 2  …‡2† ˆ 7
ab
l la legge N che a due numeri interi a e b associa il numero c ˆ non eÁ un'operazione in Z percheÂ
2
non eÁ detto che c sia sempre un numero intero:
ab ‡2  … 5†
se a ˆ ‡2 e b ˆ 5 aNbˆ ˆ ˆ 5e 52Z
2 2
ab 9  … 3† 27 27
se a ˆ 9 e bˆ 3 aNbˆ ˆ ˆ e 2
=Z :
2 2 2 2

Á delle operazioni
Le proprieta
Un'operazione puoÁ o meno avere delle proprietaÁ; per esempio sappiamo che:
l calcolare 3 ‡ 5 eÁ la stessa cosa che calcolare 5 ‡ 3, mentre non eÁ la stessa cosa calcolare 8 2e2 8
l per calcolare 14 ‡ 27 ‡ 3 si puoÁ eseguire prima 27 ‡ 3 e poi sommare 14 al risultato ottenuto, calcolare
cioeÁ 14 ‡ …27 ‡ 3†

78 Tema 2 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


l per calcolare 5  …2 ‡ 5 4† si puoÁ anche calcolare 5  2 ‡ 5  5 54
l se A e B sono due insiemi, calcolare A [ B oppure B [ A eÁ la stessa cosa, mentre non eÁ la stessa cosa
calcolare A B e B A
l se p, q e r sono tre proposizioni, calcolare p ^ q ^ r eÁ la stessa cosa che calcolare p ^ …q ^ r†
Le piuÁ importanti proprietaÁ di cui godono le operazioni sono le seguenti:
n proprietaÁ commutativa: quando a  b ˆ b  a
n proprietaÁ associativa: quando …a  b†  c ˆ a  …b  c†
n proprietaÁ distributiva di  rispetto a N: quando a  …b N c† ˆ …a  b† N …a  c†

L'elemento neutro e l'elemento inverso


Quando si eseguono delle operazioni, puoÁ capitare che esistano degli elementi che non hanno influenza
sul risultato dell'operazione stessa.
Ad esempio:
3‡0ˆ0‡3ˆ3 61ˆ16ˆ6 A[1ˆ1[AˆA
Si dice allora che quell'elemento eÁ l'elemento neutro dell'operazione.
L'elemento neutro dell'addizione eÁ lo zero, l'elemento neutro della moltiplicazione eÁ l'unitaÁ, l'elemento
neutro dell'unione fra insiemi eÁ l'insieme vuoto.
Diciamo che un elemento n di un insieme A eÁ elemento neutro se a  n ˆ n  a ˆ a per ogni a 2 A.
Consideriamo ora le seguenti operazioni in Q:
2 5 7 8 1 6
a.  ˆ1  ˆ1  ˆ1
5 2 8 7 6 1
           
1 1 4 4 3 3
b. ‡ ‡ ˆ0 ‡ ‡ ˆ0 ‡ ‡ ˆ0
2 2 5 5 10 10

Nel caso a. moltiplicando due numeri abbiamo ottenuto l'elemento neutro della moltiplicazione, nel caso
b. sommando due numeri abbiamo ottenuto l'elemento neutro dell'addizione.
Diciamo che un elemento b eÁ l'inverso di un elemento a rispetto ad una certa operazione  se
ab ˆbaˆn dove n eÁ l'elemento neutro di quell'operazione.
Se poi ogni elemento di un certo insieme possiede l'inverso e tale inverso eÁ unico, diciamo che l'opera-
zione  eÁ invertibile in quell'insieme.
Per esempio:
l l'addizione non eÁ invertibile in N ma lo eÁ in Z e la sua operazione inversa eÁ la sottrazione;
l la moltiplicazione non eÁ invertibile in N o in Z , ma eÁ invertibile in Q e la sua operazione inversa eÁ la
divisione.

Fai gli esercizi

1 Stabilisci, aiutandoti anche con degli esempi, se le seguenti leggi sono operazioni negli insiemi conside-
rati:
a. in N la legge che ai numeri a e b associa il numero 3a ‡ b
b. in N la legge che ai numeri a e b associa il numero 3a b
c. in Z la legge che ai numeri a e b associa il numero 3a b [a. si; b. no; c. si]

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 2 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 79


2 Osserva le leggi definite dalle seguenti tabelle e stabilisci quali di esse rappresentano delle operazioni
nell'insieme A ˆ fa, b, c g:
a.  a b c b.  a b c c.  a b c
a b c d a a b c a a a c
b a b a b b c a b c b a
c c a b c c c a c b c b
[b., c.]
3 Stabilisci quali delle seguenti leggi sono operazioni negli insiemi indicati:
a
a. a  b ˆ 3a ‡ b in N b. a  b ˆ in Z
b
2a
c. a  b ˆ in Q d. a  b ˆ b a in N ‰a:, c:Š
3b
4 Stabilisci se le seguenti uguaglianze sono vere e in tal caso specifica quali proprietaÁ sono state applicate:
a. 7 ‡ 5 ˆ 5 ‡ 7 b. …3 ‡ 2† ‡ 1 ˆ 3 ‡ …2 ‡ 1†
c. 5 ‡ 3 4 ˆ 3 ‡ 5 4 d. 15 : 3 ˆ 3 : 15
e. 4 ‡ …3  8 : 6† ˆ …4 ‡ 3†  …4 ‡ 8† : …4 ‡ 6† f. 12  …5 9 ‡ 7† ˆ 12  5 12  9 ‡ 12  7
[a. V commutativa; b. V associativa; c. V commutativa; d. F; e. F; f. V distributiva]
5 Individua le proprietaÁ dell'operazione descritta nella tabella che segue e stabilisci se ha elemento neutro:

 a b c
a a a b
b a b c
c b c a ‰commutativa, associativa, el. neutro bŠ

6 Trova l'elemento neutro dell'operazione rappresentata in tabella e determina gli inversi, se esistono, di
ciascun elemento:

 1 2 3 4
1 2 3 1 4
2 3 4 2 1
3 1 2 3 4
4 4 1 4 3 ‰el. neutro: 3; inv…1† ˆ 2; inv…2† ˆ 1; inv…3† ˆ 3; inv…4† ˆ 4Š

Rivedi la teoria

Un numero per ogni occasione


Ogni tipologia di numero ha una sua funzionalitaÁ specifica.
Possiamo dire che i numeri naturali servono per contare gli oggetti ed eÁ per questo che vengono definiti
attraverso il concetto di equipotenza fra insiemi.
Le frazioni, e piuÁ in generale i numeri razionali assoluti, servono per indicare le parti degli interi; cosõÁ il
3
numero razionale sta ad indicare che prendiamo una quantitaÁ pari a tre volte la quinta parte di un intero,
5
7
il numero sta ad indicare che si prende una quantitaÁ pari a sette volte la quarta parte dell'intero cioeÁ pari
4
ad un intero piuÁ tre volte la quarta parte di un intero.

80 Tema 2 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


I numeri relativi, quindi gli interi e i razionali con segno, servono per poter eseguire le sottrazioni e se sono
positivi rappresentano quantitaÁ in piuÁ rispetto allo zero, se sono negativi rappresentano quantitaÁ in meno
rispetto allo zero.
Ci sono poi i numeri reali che servono ad eseguire altri tipi di operazioni per le quali i numeri razionali non
bastano; per esempio per calcolare le radici quadrate di numeri che non sono quadrati perfetti.

Le caratteristiche dell'insieme N
Nell'insieme N dei numeri naturali si possono sempre eseguire le operazioni di addizione e moltiplicazio-
ne, ma non sempre eÁ possibile eseguire la sottrazione o la divisione.
La differenza a b si puoÁ calcolare solo se a  b; il quoziente a : b si puoÁ calcolare solo se a eÁ multiplo di
b, cioeÁ se esiste un numero c tale che b  c ˆ a.
Nell'insieme N hanno particolare importanza i numeri primi, cioeÁ quei numeri maggiori di 1 che hanno
come divisori solo se stessi e l'unitaÁ; la successione dei numeri primi eÁ illimitata ed ha come primi termini i
numeri 2, 3, 5, 7, 11, 13, 17, 19, 23, 29, :::::::
Ad oggi non eÁ conosciuta una regola che possa generare tutti i numeri primi.
Scomporre un numero naturale in fattori primi significa scriverlo come prodotto di numeri tutti primi. Per
esempio, la scomposizione di:
l 325 eÁ 52  13 l 504 eÁ 23  32  7
Il M:C:D: fra due o piuÁ numeri naturali eÁ il piuÁ grande fra i divisori comuni; il m:c:m: eÁ il piuÁ piccolo fra i
multipli comuni. Quando i numeri sono scomposti in fattori primi, eÁ facile calcolare M:C:D: e m:c:m: ap-
plicando le seguenti regole:
l il M:C:D: eÁ il prodotto dei soli fattori comuni presi una sola volta con il minimo esponente
l il m:c:m: eÁ il prodotto dei fattori comuni e non comuni presi una sola volta con il massimo esponente.
Per esempio, considerati i numeri 90, 24, 36 si ha che:
90 ˆ 2  32  5 24 ˆ 23  3 36 ˆ 22  32
quindi M:C:D:…90, 24, 36† ˆ 2  3 ˆ 6 m:c:m:…90, 24, 36† ˆ 23  32  5 ˆ 360

Le caratteristiche dell'insieme Z
L'insieme Z dei numeri interi ha per elementi :::::: 5, 4, 3, 2, 1, 0, ‡ 1, ‡ 2, ‡ 3, ‡ 4, ‡ 5 :::::
Numeri come ‡5 e 8 sono discordi, mentre numeri come 3 e 9 oppure ‡2 e ‡14 sono concordi;
inoltre numeri come 7 e ‡7 si dicono opposti. La scrittura j ‡ 5j indica il modulo del numero ‡5 e sap-
piamo che il modulo di un numero eÁ il numero stesso considerato senza segno.
Per eseguire le operazioni fondamentali in Z si devono applicare le seguenti regole:
l addizione:
- se i numeri sono concordi si sommano i valori assoluti e si attribuisce al risultato lo stesso segno dei
due addendi:
… 3† ‡ … 5† ˆ 8 …‡7† ‡ …‡2† ˆ ‡9
- se i numeri sono discordi si calcola la differenza fra i valori assoluti e si attribuisce al risultato il segno
del numero che ha valore assoluto maggiore:
… 6† ‡ …‡9† ˆ ‡3 …‡5† ‡ … 12† ˆ 7
l sottrazione:
si trasforma in una addizione sommando il primo numero con l'opposto del secondo:
…‡4† … 7† ˆ …‡4† ‡ …‡7† ˆ ‡11 …‡2† …‡9† ˆ …‡2† ‡ … 9† ˆ 7

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 2 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 81


l moltiplicazione:
si calcola il prodotto dei valori assoluti e si attribuisce al risultato segno positivo se i due numeri sono
concordi, segno negativo se i due numeri sono discordi:
… 4†  …‡5† ˆ 20 …‡3†  …‡7† ˆ ‡21 … 2†  … 8† ˆ ‡16
La divisione non eÁ invece un'operazione in Z .

Le caratteristiche dell'insieme Q
I numeri razionali sono quei numeri che si possono scrivere sotto forma di frazione o di numero decimale
finito o periodico. Per passare da una forma all'altra si seguono queste regole:
l se il numero eÁ dato sotto forma di frazione, si esegue la divisione del numeratore per il denominatore; ad
esempio
27 4
ˆ 27 : 8 ˆ 3,375 ˆ 4 : 3 ˆ 1,3
8 3
l se il numero eÁ decimale finito si scrive il numero senza la virgola al numeratore della frazione e al de-
nominatore si scrive 1 seguito da tanti zeri quante sono le cifre decimali; si semplifica poi eventualmente
la frazione ottenuta; ad esempio
26 13 14 7
2,6 ˆ ˆ 0,14 ˆ ˆ
10 5 100 50
l se il numero eÁ decimale periodico, al numeratore si scrive il numero senza la virgola meno la parte che
viene prima del periodo, al denominatore si scrivono tanti 9 quante sono le cifre del periodo seguiti da
tanti 0 quante sono le cifre dell'antiperiodo; in seguito, se possibile, si semplifica la frazione ottenuta; ad
esempio
125 1 124 315 31 284 142
1,25 ˆ ˆ 3,15 ˆ ˆ ˆ
99 99 90 90 45

Fai gli esercizi

7 Calcola il M:C:D: e il m:c:m: fra i seguenti gruppi di numeri:


a. 21, 14, 42 b. 2352, 729, 63 c. 75, 225, 625 d. 288, 144, 108
[a. 7; 42; b. 3; 571536; c. 25; 5625; d. 36; 864]

8 Esegui le seguenti operazioni fra numeri interi:


a. …‡4† ‡ … 5† …‡8†
b. … 3† ‡ … 7† … 3† ‡ …‡12†
c. …‡2 1† ‡ ‰ 3  …‡2 7† ‡ 4Š … 3 ‡ 1†
d. f …3 ‡ 4† ‰2 ‡ 7 …8 9†Šg  ‰4 …3 ‡ 5†Š [a. 9; b. ‡5; c. ‡22; d. ‡68]

9 Semplifica le seguenti espressioni:



a. …1 ‡ 3 2† 4 ‡ ‰8 …5 4  2†  … 3†Š ‡ 1 … 2†  …‡7† ‰ 16Š

b. 5 3  … 4† ‡ ‰ 2 3  … 6†Š 1 ‡ 4  …‡3† 3  … 6 4 8† ‰‡8Š
    
c. ‰6 ‡ 2 4  … 2†Š ‡ … 2†  … 4† ‡ 5 ‡ 1  … 2† 4  … 1† ‡ … 6†  … 5† ‰ 22Š

7 12 5 11 23 16
10 Trasforma in numeri decimali le seguenti frazioni:
8 13 9 5 4 21
 
0,875; 0,923076; 0,5; 2,2; 5,75; 0,761904

82 Tema 2 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


11 Scrivi in forma frazionaria i seguenti numeri decimali:  
a. 1,35 0,4 0,035 15,75 2,0098 0,0001 27 ; 2 ; 7 ; 63 ; 10049 ; 1
20 5 200 4 5000 10000
 
b. 2,3 0,34 0,02 1,03 1,234 0,256 7 ; 31 ; 1 ; 31 ; 1111 ; 127
3 90 45 30 900 495
12 Esegui le seguenti operazioni con i numeri razionali:
   
3 1 5 3 2 12 3
a. ‡ b.  c. :
4 2 6 4 9 5 20
           
1 1 4 10 1 1 7 1
d. ‡ : e. ‡  ‡ :
4 5 3 7 2 4 2 7
     " #
3 1 7 1 7 9 3
f. ‡ ‡ : ‡  ‡4  a. 13 ; b. 1 ; c. 16; d. 3 ; e. 9 ; f. 15
2 4 6 12 3 2 4 12 6 80 14 8

13 Semplifica le seguenti espressioni:


       
5 6 1 1 5 3 7 4
a. ‡  ‡  … 2† ‡
2 5 4 2 6 8 12 5
( "    #    )  
1 1 3 1 3 1 4 25 2 8 9 7
b. ‡   
6 3 4 2 2 6 5 3 3 3 8 2
("     #   )     
1 5 2 5 1 … † 1 3 9 4
c. ‡ : ‡1 : ‡ 2 : 11 ‡ ‡ :
2 4 3 12 9 6 4 2 5
           
1 1 3 7 1 1 7 1 1 3 1 4
d. ‡ 2 ‡ : 2  ‡1 
5 2 2 4 8 2 10 6 9 5 10 15

Rivedi la teoria

Le potenze
La scrittura an , con a numero razionale qualsiasi e n numero intero, ha un significato diverso a seconda che
l'esponente n sia positivo o negativo.
n Se n eÁ un numero intero positivo maggiore di 1, la scrittura an rappresenta il prodotto di n fattori uguali
ad a:
an ˆ a|‚‚‚‚‚‚‚‚‚{z‚‚‚‚‚‚‚‚‚}
 a  :::::::  a
n volte

Si pone poi a1 ˆ a e a0 ˆ 1 se a 6ˆ 0. Non si attribuisce significato alla scrittura 00 .


Per esempio:  3
2 2 2 2 23 8
l 34 ˆ 3  3  3  3 ˆ 81 l ˆ   ˆ 3 ˆ
5 5 5 5 5 125
 2      3      
1 1 1 1 2 2 2 2 8
l ˆ  ˆ l ˆ   ˆ
2 2 2 4 3 3 3 3 27
Quindi, se a > 0 la potenza eÁ sempre positiva, se a < 0 la potenza eÁ positiva se l'esponente eÁ pari, eÁ
negativa se l'esponente eÁ dispari.
  n
n 1
n Se n eÁ un numero intero negativo la scrittura a equivale a . Per esempio:
a
 3   4  4
1 1 2 3 81 l …
1 1
l 2 3 ˆ ˆ l ˆ ˆ 3† ˆ
2 8 3 2 16 3

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 2 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 83


Á delle potenze
Le proprieta
Le potenze godono di alcune proprietaÁ. Se a eÁ un numero razionale qualsiasi e n e m sono due numeri
interi (senza che si verifichi la situazione in cui a, m e n sono tutti uguali a zero), si ha che:
l an  am ˆ an‡m prodotto di potenze con la stessa base, si sommano gli esponenti
n m n m
l a :a ˆa quoziente di potenze con la stessa base, si sottraggono gli esponenti
n m
l …a † ˆ anm potenza di potenza, si moltiplicano gli esponenti
Inoltre, se b eÁ un secondo numero sul quale facciamo le stesse ipotesi fatte su a :
l an  bn ˆ …a  b†n
l an : b n ˆ …a : b†n
Ad esempio:
l 43  42 ˆ 43‡2 ˆ 45 l 75 : 73 ˆ 75 3
ˆ 72
l …32 †3 ˆ 323 ˆ 36 l 32  42 ˆ …3  4†2 ˆ 122
h i2
l 82 : 42 ˆ …8 : 4†2 ˆ 22 l …24  34 †2 ˆ …2  3†4 ˆ 68

Attenzione agli errori: an  bn 6ˆ …a  b†n ; ad esempio 32 ‡ 52 6ˆ …3 ‡ 5†2 .

Fai gli esercizi

14 Completa, se eÁ possibile, le seguenti uguaglianze in modo che risultino vere.


a. 3::::: ˆ 81 b. 5::::: ˆ 1 c. 7::::: ˆ 14 d. :::::4 ˆ 1
 :::::  :::::  :::::  :::::
1 1 3 5 25 2 8
e. ‡ ˆ f. ˆ1 g. ˆ‡ h. ˆ‡
3 27 2 6 36 3 27

15 Calcola, applicando le proprietaÁ delle potenze:


3 2
a. 34  37  38 b. 34 : 33 c. …34  35 † : 3 d. …52 † : …52 †
e. …32  52 † : 15 f. 304 : 64 g. …37  33 † : 35 h. 32  35 : 37
 
a. 319 ; b. 3; c. 38 ; d. 52 ; e. 15; f. 54 ; g. 35 ; h. 1

16 Stabilisci se le seguenti uguaglianze sono vere o sono false correggendo quelle errate:
a. 23 ‡ 43 ˆ 63 V F

b. 24 ‡ 25 ˆ 29 V F

c. 165 : 25 ˆ 85 V F
2
d. …53 † : 56 ˆ 0 V F
3 †2
e. …2 ˆ2 9 V F
3 3 3 V F
f. 2  4 ˆ 8
g. 36 : 33 ˆ 36:3 ˆ 32 V F

h. 52 32 ˆ 22 V F

i. 34  32 ˆ 342 ˆ 38 V F
4 0 V F
l. 5  5 ˆ 1
4
m. 18 : 9 ˆ 2 4 4 V F

[a. F; b. F; c. V; d. F; e. F; f. V; g. F; h. F; i. F; l. F; m. V]

84 Tema 2 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


17 Calcola i valori delle seguenti espressioni applicando le proprietaÁ delle potenze dovunque eÁ possibile:
a. … 2†5  … 2†3 : … 2†4 ‰16Š
b. … 4†4 : …‡4†3  …‡4†6 ‰47 Š
h i2
2
c. …‡18†2 : … 2†2  … 9† ‰96 Š
h i0 h i5 h i
2 4
d. … 6 †  … 6 † : … 6†12 … 6†8
h i5 h i
5 4 2 3
e. … 2† : … 2† : … 2† … 2† ‰1Š
h i 2 h i 0
5 4 h i
f. … 3†2 : … 3†3 … 3†20
h i h i 2 h i2 h i
3 0 4 4
g. … 5† … 5†  5  … 5† : … 5† … 5†8

18 Calcola i valori delle seguenti espressioni applicando le proprietaÁ delle potenze dovunque eÁ possibile:
"    #3   "  #
6 3 6 15
1 1 1 1
a. : 
2 2 2 2
 7  5  " 2 # 0  
4 4 4
b. :  ‡ 16
9 9 9 81
" # 8" # 92
3  4  2 2 <  2 =
2  
1 1 1 1
c. ‡  ‡ : ‡ :: ‡ ‡1
2 2 2 2 ; 4
8" 9
 2 #0  6 = "  2 #2
2
<  8 
3 3 3 3
d. :  : : ‰1Š
5 5 ; 5 5
8" 92
<   2 #3   6 = " 2 #3  4  
1 1 1 1 1
e. : ‡ : ‡  ‡ : ‡
5 5 ; 5 5 25

19 ESERCIZIO GUIDA
Attenzione all'uso delle proprietaÁ delle potenze quando gli esponenti sono negativi:
  2   3   2‡… 3†   2 3   5  5
3 3 3 3 3 4
a.  ˆ ˆ ˆ ˆ
4 4 4 4 4 3
 3   4  3 … 4†  3‡4  7
1 1 1 1 1
b. : ˆ ˆ ˆ
6 6 6 6 6
"  # 4    12
3 12
2 2 3
c. ˆ ˆ
3 3 2

20 Calcola applicando le proprietaÁ delle potenze:


" 8 93
 3# 2   4 " 2 # 3 <"  1 #2 =  
1 1 1 1 1
a.  : : ;
2 2 2 2 4
8 92
  2  2 " 3 # 1 <"  1# 1= " 5 #
3 3 3 3
b. ‡ : ‡  ‡ : ‡ ; ‡5
5 5 5 5 3

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 2 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 85


"  2 # 2 "
3   2# 1  4  
3 3 3 3
c. ‡  :  ‡ 49
7 7 7 7 9
8
"  # 1   <"  #2   9 2 "  #
2 3 2   4 6= 5
3 3 3 3 3 3
d.  :: : :
4 4 4 4 4 ; 4

21 Semplifica le seguenti espressioni applicando, dovunque eÁ possibile, le proprietaÁ delle potenze:


" 8 92
3  4  2 #2 " 5  6  9 #2 <" 2   5 #3   8=  
1 1 1 5 5 5 1 1 1 25
a. :    : : : : ;
5 5 5 3 3 3 3 3 3 9

"      #2 " 2  5  4 #2  2  
2 3 4
3 3 3 2 2 2 1 1 1
b.  :  :  ‡  : ‰0Š
4 4 4 9 9 9 6 6 6
" 2   1  4 #2 " 2 # 3 "   2  4 #2  
3 1
1 1 1 1 1 1 1 1
c. ‡  ‡  ‡ : ‡ ‡ :  : ‰ 3Š
3 3 3 3 4 4 4 4

Cap 2. I SISTEMI DI NUMERAZIONE

Rivedi la teoria

Il sistema posizionale
Si dice che un sistema di numerazione eÁ di tipo posizionale quando nella scrittura di un numero ogni cifra
ha un significato diverso a seconda del posto che occupa. Ogni numero di un sistema posizionale puoÁ
essere scritto in forma polinomiale indicando il significato rappresentato da ogni cifra. Per esempio:
l 192 ˆ 2  100 ‡ 9  101 ‡ 1  102 l 2354 ˆ 4  100 ‡ 5  101 ‡ 3  102 ‡ 2  103

Le basi di un sistema di numerazione


Il sistema di numerazione da noi usato eÁ in base dieci ma si puoÁ contare in una base qualsiasi a partire
dalla base due. Se la base di numerazione eÁ n, le cifre che si usano sono quelle a partire da 0 fino a
n 1; la base di numerazione si indica a fianco del numero. Per esempio:
l se la base eÁ otto, le cifre usate per rappresentare qualsiasi numero intero sono 0 1 2 3 4 5 6 7; un numero
in base otto eÁ per esempio 452otto
l se la base e Á tre le cifre usate sono 0, 1, 2; un numero in base tre eÁ per esempio 1201tre .

Il cambiamento di base
La conversione di un numero dalla base dieci ad un'altra base qualsiasi si effettua eseguendo le divisioni
successive del numero dato e dei quozienti man mano ottenuti per il valore della base fino ad ottenere
quoziente zero; le cifre del numero sono i resti di queste divisioni, considerati a partire dall'ultimo trovato.
Per esempio rappresentiamo il numero 41dieci in base due
41 : 2 ˆ 20 20 : 2 ˆ 10 10 : 2 ˆ 5 5:2ˆ2 2:2ˆ 1 1:2ˆ0
1 0 0 1 0 1

Il numero 41 in base binaria eÁ rappresentato da 101001.

86 Tema 2 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Se la base della numerazione eÁ sedici, le cifre da 0 a 9 non bastano piuÁ per rappresentare un numero e si
deve ricorrere alle lettere con questa corrispondenza
10 11 12 13 14 15
A B C D E F

Ad esempio, rappresentiamo il numero decimale 98702 in base sedici


98702 : 16 ˆ 6168 6168 : 16 ˆ 385 385 : 16 ˆ 24 24 : 16 ˆ 1 1 : 16 ˆ 0
14 8 1 8 1
E

Il numero 98702 in base esadecimale eÁ rappresentato da 1818E.


Viceversa, dato un numero in una base qualsiasi, per trovare la sua rappresentazione decimale basta scri-
vere la forma polinomiale del numero ed eseguire i calcoli in base dieci.
Ad esempio, la rappresentazione decimale del numero 111001due eÁ la seguente:
111001due ˆ 1  20 ‡ 0  21 ‡ 0  22 ‡ 1  23 ‡ 1  24 ‡ 1  25 ˆ 1 ‡ 8 ‡ 16 ‡ 32 ˆ 57dieci
la rappresentazione del numero A0Csedici eÁ la seguente:
A0Csedici ˆ C  160 ‡ 0  161 ‡ A  162 ˆ 12  1 ‡ 10  256 ˆ 2572dieci

Le operazioni in base due


Per eseguire le operazioni fondamentali con i numeri nelle diverse basi si seguono le stesse regole impa-
rate per la base dieci; per esempio: _ / / / /

1101001:101ˆ10101
101
111 11 2 1101 110
11011 ‡ 02 11ˆ 101
1101 ˆ 11001 1101
1101 ˆ 101
101000 1101- 101
1100 100111 0

Fai gli esercizi

1 Scrivi in forma polinomiale i seguenti numeri in base dieci: 7415, 11876, 14803, 2435, 700021.
2 Trasforma i seguenti numeri decimali in base due: 73 49 52 238.
[1001001; 110001; 110100; 11101110]

3 Trasforma i seguenti numeri binari in base dieci: 101100 11000 100000 10111. [44; 24; 32; 23]
4 Trasforma i seguenti numeri nelle basi indicate:
a. 123dieci in base tre; 87dieci in base otto; 8971dieci in base sedici
b. 201tre in base dieci; BDsedici in base dieci; 750otto in base dieci
 
a. 11120tre ; 127otto ; 230Bsedici ; b. 19dieci ; 189dieci ; 488dieci

5 Esegui le seguenti operazioni con numeri in base due:


101 ‡ 11 110 ‡ 10 101 11 11 10 1100 110 10  11 111  10 1111 : 11
[1000; 1000; 10; 1; 110; 110; 1110; 101]

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 2 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 87


Verifica del recupero
1 Stabilisci se le seguenti leggi sono operazioni nell'insieme indicato:
a. c ˆ 2a  b con a, b 2 N
b. nell'insieme dei punti di una retta r, C eÁ l'estremo sinistro del segmento individuato da A e B
c. nell'insieme delle rette di un piano c eÁ la parallela equidistante da due rette parallele a e b
1
d. in N c ˆ a ‡ con b 6ˆ 0 1 punto
b

2 Nell'insieme Z sono definite le operazioni  e  mediante le seguenti relazioni:


a  b ˆ 3a 2b a  b ˆ a b:
Calcola:
¬ a. 4  1 b. … 2†  … 1† c. 2  … 3†
­ a. … 1†  2 b. … 3†  … 2† c. … 6†  1
® a. ‰2  … 1†Š  3 b. 4  …… 1†  2† c. ‰… 2†  … 1†Š  … 3† 1,5 punti

3 In base alle proprietaÁ delle operazioni, stabilisci se le seguenti uguaglianze sono vere o false:
a. 3 ‡ …9  4 : 3† ˆ …3 ‡ 9†  …3 ‡ 4† : …3 ‡ 3† V F
b. …18 6 ‡ 24† : 3 ˆ …18 : 3† …6 : 3† ‡ …24 : 3† V F
c. 3  2 4 ˆ 3  …2 4† V F
d. 184 27 ˆ …184 ‡ 6† …27 6† V F

0,5 punti

4 Semplificando la seguente espressione:


2‡… 5 6 ‡ 7† ‰‡2 … 3 7 4† …5 8 ‡ 12† … 7 ‡ 21†Š
si ottiene:
a. 1 b. 0 c. 1 d. 2 0,5 punti

5 Trasforma in frazioni i seguenti numeri decimali:


a. 0,56 b. 0,23 c. 0,17 d. 0,0012 e. 1,32.
0,5 punti

6 Semplificando la seguente espressione:


 2 " 3 # "    2 #
0
3 7 1 3 1 1 2 3
‡1 ‡ : 1
2 4 2 4 5 2 5 2

si ottiene:
1 1 1
a. b. ‡ c. 0,5 punti
2 4 4

7 Calcola applicando dovunque eÁ possibile le proprietaÁ delle potenze:


8" 9
<  10  6 #2 " 5  0 #=  11
5 5 5 5 5
a. : :  : ; :
3 3 3 3 3

88 Tema 2 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


8" 9
<  4   2 #3 = (h i2  )4
1 1 9 1 1
b. :  : … 2† ; : … 2† 
2 2 2
"  #2 " 2 # 1 "  # 4  
3 2 2
4 3 4 4
c. :  
3 4 3 3
3 punti

8 Stabilisci se i seguenti numeri sono scritti in modo corretto:


a. 11021due b. 502otto c. 2022tre d. A00sedici e. AG2sedici
0,5 punti

9 Trasforma i seguenti numeri nella base indicata:


a. 49dieci in base due b. 671dieci in base sedici
c. 11000001due in base dieci d. BF1sedici in base dieci 1 punto

10 Esegui le seguenti operazioni in base due:


a. 11011 ‡ 1101 ‡ 11 b. 11000 1101 c. 1101  11 d. 11101101 : 11
1 punto

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 2 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 89


Soluzioni
1 a. si; b. si; c. si; d. no
2 ¬ a. 10; b. 4; c. 12; ­ a. 3; b. 1; c. 7; ® a. 5; b. 18; c. 3
3 a. F; b. V; c. F; d. F
4 a.
14 7 8 3 131
5 a. ; b. ; c. ; d. ; e.
25 30 45 2500 99
6 c.
 2  2
5 25 3 3 9
7 a. ˆ ; b. … 2† ˆ 8; c. ˆ
3 9 4 16
8 a. no; b. si; c. si; d. si; e. no
9 a. 110001due ; b. 29Fsedici ; c. 193dieci ; d. 3057dieci
10 a. 101011due ; b. 1011due ; c. 100111due ; d. 1001111due

Esercizio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Punteggio
Valutazione
in decimi

90 Tema 2 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


average media least common multiple minimo comune mul-
decimal (numero) decimale tiplo
to evaluate valutare, calcolare prime (numero) primo
factor fattore product prodotto
to factor (factorize) fattorizzare to round arrotondare
greatest common divisor massimo comun divi- trust fund fondo fiduciario
sore

1 20% of what is 45?


a. 36 b. 9.2 c. 225 d. $9.20
2 2
2 Evaluate: …5 2† ‡… 3 1†
a. 7 b. 29 c. 31 d. 25 e. none of these
3 Perform the indicated operation: … 1†… 1†… 4†… 1†… 3†
a. 12 b. 12 c. 10 d. 10 e. 36
4 What is the percent increase from 10 to 14?
a. 28.6% b. 10% c. 4% d. 40% e. 25%
5 a. Factorize 1540 into primes. b. Find the least common multiple of 78 and 65.
c. Write 255% as a fraction. d. Find the greatest common divisor of 66 and 55.
5
e. Evaluate …43 : 2 7† : 5 f. Write as a decimal.
9
6 The heights for 5 basketball players (in metres) are listed below. What is their average height? Round to
the nearest hundreths.
2.08m 2.21m 2.26m 2.11m 2.31m
a. 2.20m b. 2.196m c. 2.19m d. 2.0m
2x ‡ 3y
7 Evaluate for x ˆ 6 and y ˆ 4 :
x2 ‡ y2
6
a. not defined b. 0 c. d. 52 e. none of these
13
8 Translate the verbal expression "the product of a number and the number increased by 4" into an alge-
braic expression using n as the number.
n
a. n  n ‡ 4 b. n…n ‡ 4† c. n ‡ n ‡ 4 d. e. none of these
n‡4
9 On the day of a child's birth, a deposit of $25,000 was made in a trust fund that pays $8.75% interest,
compounded continuously, determine the balance in this account on the child's 25th birthday.

9 $203,550:25 8 b. 7 b. 6 c. 4 d. 3 b. 2 d. 1 c.

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 2 - MATH IN ENGLISH 91


CAPITOLO 1
Monomi e polinomi

1. MONOMI E POLINOMI CON DERIVE


Qualunque espressione algebrica letterale puoÁ essere semplificata con Derive; come nel caso delle espressioni
numeriche occorre peroÁ prestare attenzione all'uso delle parentesi che, come sappiamo, devono essere tutte
parentesi tonde.
Spesso, poi, l'espressione digitata non corrisponde alla scrittura che trovi nel tuo libro perche il simbolo di divi-
sione viene sostituito da una linea di frazione.
Se, per esempio, digiti l'espressione
8 92
 2   < "  2 #3 =
1 1 3 6 2 4 3 1 4
2xy 2 ‡ xy 3 : x y : x y : xy ; : 6x 3 y
2 4 3 3

nella finestra di Algebra trovi scritto

Per semplificare l'espressione devi poi usare l'icona di semplificazione con il simbolo di ˆ.
Se l'espressione contiene prodotti notevoli, come per esempio la seguente:
2 3
…2x 1† …x 2†
si puoÁ vedere il suo sviluppo mediante l'esecuzione passo passo e l'esplicitazione delle regole applicate. Per at-
tivare queste modalitaÁ devi aprire la finestra di dialogo del comando Opzioni/ModalitaÁ e nella finestra di Sempli-
ficazione spuntare la casella Visualizza regole (non eÁ necessario invece spuntare quella di Visualizza passaggi per-
cheÁ sappiamo che lo si puoÁ fare con la corrispondente icona); usando due volte l'icona Visualizza passaggi, ot-
tieni sia la regola (di solito scritta in blu) sia lo sviluppo dell'espressione. Per trovare il risultato finale devi alla fine
usare l'icona con il simbolo ˆ.

92 Tema 3 - Cap. 1: MONOMI E POLINOMI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Un'altra opportunitaÁ offerta da Derive per la semplificazione delle espressioni eÁ quella che riguarda la modalitaÁ di
sviluppo di un prodotto quando compaiono due o piuÁ variabili; prova ad inserire l'espressione
…x 2a†… x ‡ 3b†…x a ‡ b†
Se applichi ad essa il comando Semplifica/Base (corrispondente all'icona ˆ) non ottieni il calcolo del prodotto
perche occorre specificare rispetto a quali variabili tale prodotto deve essere sviluppato; devi in questo caso usa-
re il comando Semplifica/Sviluppa che ti permette di indicare nella finestra di dialogo quali sono le lettere che han-
no la funzione di variabile.

Per indicare le variabili rispetto alle quali fare lo sviluppo occorre selezionarle con il mouse (le variabili selezionate
hanno la striscia blu); di seguito puoi vedere lo sviluppo del prodotto quando viene selezionata come variabile
quella indicata:

l …x 2a†… x ‡ 3b†…x a ‡ b† ˆ x3 11abx 6ab2 ‡ 6a2 b 3ax2 ‡ 2a2 x ‡ 4bx 2 ‡ 3b2 x tutte le variabili selezionate
l …x 2a†… x ‡ 3b†…x a ‡ b† ˆ x3 ‡ x2 …4b 3a† ‡ x…2a2 11ab ‡ 3b2 † ‡ 6ab…a b† sviluppo rispetto a x
l …x 2a†… x ‡ 3b†…x a ‡ b† ˆ 2a …3b ‡ x†
2
a…3b ‡ x †…3x ‡ 2b† ‡ x … x ‡ b†… x ‡ 3b† sviluppo rispetto ad a
l …x 2a†… x ‡ 3b†…x a ‡ b† ˆ 3b2 … x 2a† ‡ b… x 2a†…4x 3a† ‡ x … x a†… x 2a† sviluppo rispetto a b

Anche la determinazione del quoziente e del resto eÁ cosa semplice se si tiene presente la relazione
A… x † R… x †
ˆ Q… x † ‡
B… x † B… x †

Per esempio, la divisione …2x 5 ‡ 2x 3 6x 1† : …x 3 ‡ 2x 4†

semplificata con il comando Semplifica/Sviluppa restituisce l'espressione

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - Cap. 1: MONOMI E POLINOMI 93


2x 5 ‡ 2x 3 6x 1 8x 2 2x 9
ˆ 2x 2 2‡
x 3 ‡ 2x 4 x 3 ‡ 2x 4 x 3 ‡ 2x 4 x 3 ‡ 2x 4

che va interpretata in questo modo: Q… x † ˆ 2x 2 2


R… x † eÁ il polinomio dato dalla somma dei monomi che si trovano al numeratore delle tre frazioni:
R… x † ˆ 8x 2 2x 9
Qualunque espressione algebrica, infine, si puoÁ interpretare come una funzione delle sue variabili; questo eÁ utile
per valutare un polinomio in corrispondenza di particolari valori delle sue lettere.
Per esempio, la scrittura: P…a, b† :ˆ a2 3ab ‡ 5b2
interpreta il polinomio P come una funzione di a e di b e allora inserendo:
l P…2, 3† ˆ Derive restituisce P…2, 3† ˆ 31
   
1 1 93
l P ,2 ˆ Derive restituisce P ,2 ˆ
2 2 4
Una funzione di questo tipo eÁ utile anche per stabilire la divisibilitaÁ di un polinomio P… x † per il binomio … x a†; per
stabilire se il polinomio x 3 5x 2 ‡ 10x 8 eÁ divisibile per x ‡ 1 e per x 2 devi procedere in questo modo:
l costruire la funzione P… x †: P… x † :ˆ x 3 5x 2 ‡ 10x 8
l valutare P… 1†: P… 1† ˆ (Derive restituisce P… 1† ˆ 24)
l valutare P…2†: P …2 † ˆ (Derive restituisce P…2† ˆ 0)
E' anche possibile impostare un piccolo programma per stabilire la divisibilitaÁ usando il teorema di Ruffini; dob-
biamo imparare ad usare la funzione di selezione If che eÁ l'equivalente della funzione SE di Excel e ha una sintassi
analoga:
If…proposizione logica, istruzione 1, istruzione 2)
In questo modo viene eseguita l'istruzione 1 se la proposizione eÁ vera, l'istruzione 2 se la proposizione eÁ falsa.
Progettiamo allora una funzione di nome Div, che dipende dalla variabile x del polinomio P, a cui assegniamo la
stringa "divisibile" se P…a† eÁ uguale a zero, "non divisibile" se P…a† non eÁ uguale a zero:
Div…x† :ˆ If…P…x† ˆ 0,}divisibile},}non divisibile}†
Basta adesso chiedere di valutare Div… 1† e Div…2† per avere la risposta sulla divisibilitaÁ.

2. I POLINOMI CON EXCEL


Esercitazione 1. I polinomi come funzioni
Sappiamo che il valore di un polinomio dipende da quello che viene attribuito alle sue lettere, eÁ cioeÁ funzione delle
sue lettere. Possiamo costruire una funzione polinomiale con Excel, per esempio considerando il polinomio

94 Tema 3 - Cap. 1: MONOMI E POLINOMI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


P…a, x † ˆ 3ax 2 5a3 x ‡ 4a x, e calcolare il suo valore per assegnati valori delle variabili.
Prepara il foglio inserendo le parti descrittive come indicato nella figura al termine dell'esercitazione; per calcolare
il valore assunto da P devi inserire questa formula:
B8: ˆ 3  B5  B6^2 5  B5^3  B6 ‡ 4  B5 B6
Se adesso modifichi il contenuto delle celle B5 e B6 che contengono rispettivamente i valori di a e di x, anche
quello del polinomio P cambia.

A B C D E F G H
1 CALCOLO DEL VALORE DI UN POLINOMIO
2
3 P(a, x)=3ax^2-5a^3x+4a-x
4
5 Valore di a: 3
6 Valore di x: -2
7
8 Valore di P: 320

Esercitazione 2. Il teorema del resto


Con le potenzialitaÁ di calcolo di Excel possiamo stabilire, servendoci del teorema del resto, se un polinomio P…x†
eÁ divisibile per un binomio della forma x a. Segui la preparazione del foglio di lavoro sulla figura al termine del-
l'esercitazione. La tabella di calcolo riporta:
n La riga del grado dei termini del polinomio; abbiamo previsto un polinomio al massimo di sesto grado, ma la
tabella si puoÁ ampliare.
Per inserire i numeri da 6 a 0 puoi usare la stessa procedura giaÁ vista in una delle precedenti unitaÁ:
l scrivere 6 e 5 in due celle consecutive
l selezionare le due celle
l puntare il cursore nell'angolo inferiore di destra della selezione (il puntatore diventa una piccola croce nera)
l trascinare la selezione fino ad arrivare a zero.
n La riga dei coefficienti del polinomio: i valori vanno inseriti manualmente.
n Il valore di a, da inserire nella cella B3.
n La riga dei prodotti calcolati sostituendo a x il valore di a, calcolando cioeÁ il prodotto del coefficiente del po-
linomio sulla colonna per il valore di a elevato al grado corrispondente.
n Il resto calcolato sommando gli elementi della riga dei prodotti.
Usiamo il foglio di Excel per stabilire se il polinomio x 6 x 5 ‡ 2x 4 5x 3 ‡ x 2 10x 8 eÁ divisibile per x 2.
I dati da inserire sono quelli presentati nella figura che segue alla riga dei coefficienti del polinomio e nella cella del
valore di a.
Le formule appropriate sono dunque quelle che trovi nella seguente tabella (lasciamo a te il compito di comple-
tare le piuÁ semplici):
B4: = B2  $B$3^............. (osserva il riferimento assoluto alla cella di a)
La formula va copiata ..............
B5: = SOMMA(...............)
Per comunicare la divisibilitaÁ o meno dei due polinomi dobbiamo inserire la seguente funzione:
A7: = SE(B5=0;"I POLINOMI SONO DIVISIBILI";"I POLINOMI NON SONO DIVISIBILI")

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - Cap. 1: MONOMI E POLINOMI 95


che significa: se il resto eÁ zero scrivi che i polinomi sono divisibili, altrimenti scrivi che non sono divisibili.
Ad operazione di inserimento dati ultimata, Excel ci dice che, avendo trovato resto zero, il polinomio dato eÁ di-
visibile per x 2.

A B C D E F G H
1 Grado dei termini 6 5 4 3 2 1 0
2 Coefficienti del polinomio 1 -1 2 -5 1 -10 -8
3 Valore di a 2
4 Prodotti 64 -32 32 -40 4 -20 -8
5 Resto 0
6
7 I POLINOMI SONO DIVISIBILI

Esercitazione 3. La divisione con il metodo di Ruffini


Calcoliamo i coefficienti del polinomio quoziente della divisione di un polinomio P di sesto grado della for-
ma px 6 ‡ qx 5 ‡ rx 4 ‡ sx 3 ‡ tx 2 ‡ mx ‡ n per un binomio della forma x a mediante il metodo di Ruffini.
Prepariamo allora un foglio di lavoro come quello nella figura al termine dell'esercitazione (abbiamo eseguito la
divisione …x 4 4x 3 ‡ 7x 2 3x 1† : …x 1†† in cui:
n nella riga dei coefficienti, a partire dalla cella C2 inseriamo i coefficienti del polinomio P
n nella cella B1 inseriamo il valore di a e lo copiamo in B3
n nella riga 3, a partire dalla cella D3, inseriamo i prodotti delle celle della riga 4 per il valore di a nella cella B3
n nella riga 4, per ogni cella, inseriamo la somma dei due numeri che la sovrastano.
Ecco la procedura da seguire:
B3: = B1
C4: = C2 + C3 Copia la formula da ................. a .................
D3: = C4  $B$3 Copia la formula da ................. a .................

Abbiamo cosõÁ costruito il prospetto della divisione con il metodo di Ruffini. Scriviamo adesso il polinomio quozien-
te ed il resto della divisione rispettivamente nelle celle B5 e B6. Per farlo dobbiamo concatenare, cioeÁ scrivere
vicini, ogni coefficiente ottenuto nell'ultima riga della tabella con l'appropriata potenza di x a partire dalla quinta.
Excel esegue le concatenazioni con l'operatore & ; per esempio
"oggi eÁ " & "domenica" restituisce "oggi eÁ domenica"
Teniamo poi presente che le stringhe non assegnate a qualche cella devono essere poste fra doppi apici; inse-
riamo dunque la seguente formula:
B5: = C4 & " x^5 + " & D4 & " x^4 + " & E4 & " x^3 + " & F4 & " x^2 + " & G4 & " x + " & H4
concatenando in questo modo i coefficienti con le rispettive potenze di x (se il coefficiente eÁ negativo il risultato
verraÁ scritto con un doppio segno).
Nella cella B6 copia poi il resto calcolato alla cella I4. Alla fine del lavoro il foglio si presenta in questo modo:

A B C D E F G H I J
1 Valore di a 1
2 0 0 1 -4 7 -3 -1
3 1 0 0 1 -3 4 1
4 0 0 1 -3 4 1 0
5 Quoziente 0x^5+0x^4+1x^3+-3x^2+4x+1
6 Resto 0

96 Tema 3 - Cap. 1: MONOMI E POLINOMI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Esercizi

Risolvi i seguenti esercizi con Derive.


1. Sviluppa l'espressione …2x 3a†…x2 ‡ 2a2 † :
a. rispetto alla variabile x b. rispetto alla variabile a c. rispetto a entrambe le variabili
e confronta i risultati ottenuti.
   
1  2 1  2
2. Semplifica l'espressione b a2 …3a 2b†…3a ‡ 2b† : b …2b 3a†…2b ‡ 3a† ; cal-
2 2
cola poi il suo valore numerico per:
1 3 3
a. a ˆ ebˆ b. a ˆ 1ebˆ0 c. a ˆ e b ˆ 1.
2 2 4

3. Trova quoziente e resto delle seguenti divisioni:


a. …3x 4 2x 3 ‡ x 4† : …2x 2 ‡ 1†
b. …2a3 4a2 b ‡ ab2 6b3 † : …3a ‡ 5b†
c. …x 4 ‡ x 3 3x 3† : … x ‡ 1†
4. Interpreta ciascuno dei seguenti polinomi come funzione delle sue lettere e valuta quanto richiesto:
a. P… x, y † ˆ x 3 4xy ‡ 2y 2 valuta P…2, 0† P…1, 1† P…0, 3†
b. P…a, b† ˆ 3ab 2
4ab ‡ b 3
ab
2
valuta P…1, 1† P… 2, 3† P…0, 1†
c. P…a, x † ˆ 2a x ‡ a x
3 2 2
4ax ‡ a valuta P…0, 4† P… 1, 0† P…2, 3†
5. Servendoti della funzione Div costruita nell'esercitazione, stabilisci la divisibilitaÁ dei seguenti polinomi per i
binomi indicati a fianco:
a. x 2 4x 3 ‡ 5x 7 divisibile per x 2 x‡3 x 1
b. x 4 x 3 ‡ 5x 2 5x divisibile per x‡2 x 1 x‡1
c. 2x 4 x 2 ‡ 3x 3 8 divisibile per x 4 x 2 x 1

Risolvi i seguenti esercizi con Excel.


6. Modifica il foglio di lavoro preparato nella prima esercitazione e calcola il valore assunto dai seguenti poli-
nomi per i valori indicati delle variabili:
a. P…x† ˆ x 3 4x 2 ‡ 5x 1 P…0†, P…1†, P… 2†
b. P…x, y† ˆ 3x 2 4xy ‡ y 2 P…1, 1†, P… 2, 0†, P… 4, 1†
 
1 3 2 3 1
c. P…a, b† ˆ a ‡ 2a b 4b P…0, 0†, P… 1, 2†, P , 2
2 2

7. Inserendo opportunamente i dati nel foglio di lavoro, stabilisci se i seguenti polinomi sono divisibili per i bi-
nomi indicati:
a. x 4 3x 3 ‡ 4x 5 x 1 x‡1 x 2
b. x 5 6x 3 ‡ 6x 1 x 1 x‡2 x 3
8. Inserendo opportunamente i dati nel foglio di lavoro, calcola quoziente e resto delle divisioni dei seguenti
polinomi per i binomi scritti a fianco:
a. x 4 2x 3 x 2 ‡ 2 x 1 x‡1 x 2
5 4 2
b. x ‡ x 4x ‡ 3 x 1 x‡2 x 3

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - Cap. 1: MONOMI E POLINOMI 97


Matematica e storia
Gli sviluppi dell'algebra
E' assolutamente naturale oggi per qualsiasi stu- le equazioni algebriche per mezzo della geome-
dente lavorare con numeri, lettere, simboli di ope- tria, ma operoÁ mediante un'incognita, che indica-
razioni, valutare uguaglianze o disuguaglianze, va con il simbolo  (lettera greca sigma).
e questo modo di operare semplifica enormemente A Bagdad, a cavallo fra l'ottavo ed il nono secolo
la trasmissione di concetti. E' molto piuÁ facile infatti dell'era cristiana, visse e lavoroÁ Muhammad Ibn
esprimere una proprietaÁ con un simbolismo alge- MusaÁ detto Al-Khuwarizmi dalla cittaÁ di cui era ori-
brico che non a parole; la semplice regola dello ginario. Egli, tra l'800 e l'825, scrisse due impor-
sviluppo del quadrato di un binomio eÁ molto piuÁ tanti opere di matematica. Secondo alcuni storici
semplice ed immediata se la scriviamo cosõÁ: da una di queste, che nella traduzione latina co-
2 mincia con le parole «Algoritmi dicit ...», deriva
…a ‡ b † ˆ a2 ‡ 2ab ‡ b 2 la parola algoritmo, usata per la prima volta nel
Ma il linguaggio algebrico eÁ una conquista relati- Medio Evo; secondo altri, invece, essa deriva dalla
vamente recente e ci sono voluti secoli per giunge- storpiatura del suo soprannome. Dal titolo del suo
re ai simboli e alle tecniche utilizzate oggi. Vale la trattato «Al-gebr we'l mukabala», che si puoÁ consi-
pena di ripercorrere brevemente questo cammino derare l'atto di nascita di questa disciplina, deriva
per renderci conto di quanto difficili da conquista- invece la parola algebra. Di questo libro si eÁ con-
re siano state spesso conoscenze che a noi oggi servato un manoscritto arabo del 1342, attualmen-
appaiono scontate. te ad Oxford, e alcune versioni latine, di cui le piuÁ
Il metodo algebrico, ma non le rappresentazioni famose sono quella di Robert of Chester, redatta
simboliche usate oggi correntemente, era giaÁ utiliz- nel 1145 a Segovia e quella di Gherardo da Cre-
zato nell'antichitaÁ, nell'ambito di civiltaÁ quali la ba- mona (1114-1187) fatta a Toledo.
bilonese, l'indiana e la greca. In ognuna di esse, L'obiettivo che Al-Khuwarizmi si era prefisso in que-
tuttavia, l'algebra possedeva caratteristiche parti- sta opera era quello di scrivere un manuale che
colari. servisse alla risoluzione dei problemi della vita
Presso i Babilonesi la matematica era utilizzata da quotidiana; in realtaÁ l'opera ebbe una diffusione
commercianti, tecnici ed agricoltori per risolvere ben piuÁ ampia di quella che l'autore si aspettava.
problemi pratici, legati alla canalizzazione delle
acque, alla misurazione dei terreni e a questioni
di ereditaÁ. GiaÁ verso il 2000 a.C. in questa socie-
taÁ, come risulta dalla lettura di tavolette di terracot-
ta incise con caratteri cuneiformi, si puoÁ parlare di
procedimenti algebrici presentati sotto forma di
problemi concreti e di esempi numerici. PiuÁ tardi,
nella seconda metaÁ del quinto secolo d.C., anche
in India si comincioÁ ad usare l'algebra, come testi-
monia l'opera del matematico Arya-Bhata, nella
quale vengono risolte equazioni di primo e secon-
do grado ed i sistemi di primo grado. Anche pres-
so questa societaÁ, peroÁ, i numeri ed i calcoli servi-
vano soprattutto per le attivitaÁ commerciali.
Per quanto riguarda la Grecia, pur esistendo riferi-
menti algebrici in problemi di geometria databili al Al-Khuwarizmi
quinto secolo a.C., eÁ soltanto con Diofanto nel 200
d.C. che si puoÁ parlare di algebra. Egli infatti, in
particolar modo nell'opera Arithmetica, al contra- Al-Khuwarizmi nelle sue opere si occupoÁ anche del-
rio di quelli che lo avevano preceduto, non risolse la risoluzione delle equazioni di primo e di secon-

98 Tema 3 - Cap. 1: MONOMI E POLINOMI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


do grado, e in esse indicoÁ l'incognita con la parola tematica, e l'algebra in particolare, da un punto di
«cosa» o «radice di una pianta», da cui deriva la vista tecnico-pratico, in rapporto ai progressi e alle
consuetudine di chiamare «radice» la soluzione di innovazioni realizzati nei campi del commercio e
un'equazione. della produzione. Di qui la riscoperta dei testi anti-
La parola «cosa» si ritrova anche in manoscritti ci- chi, quali Gli Elementi di Euclide e le opere di Ar-
nesi precedenti, risalenti al primo e secondo secolo chimede e di Erone, ma anche lo studio della natu-
d.C., per indicare l'incognita. Il fatto di ritrovare lo ra teso ad analizzare ogni fenomeno per poterlo
stesso nome per indicare lo stesso elemento in due riprodurre e controllare. Famosi a questo proposito
civiltaÁ diverse e lontane nel tempo, ci fa compren- sono gli studi di Leonardo sul volo degli uccelli per
dere che giaÁ in epoche remote i matematici aveva- cercare di costruire una «macchina volante». La
no capito che l'incognita puoÁ indicare una «cosa» matematica in questo periodo era quindi studiata
qualsiasi, indipendentemente dalla sua natura. prevalentemente per potersene poi servire nelle va-
Anche in Italia, quando dall'anno 1000 in poi si rie applicazioni.
risveglioÁ l'interesse per la matematica, l'incognita Nel secolo successivo, i matematici volsero la loro
si chiamoÁ «cosa», sulla scia dell'influenza araba, attenzione al problema di trovare una soluzione
diffusa nel nostro paese grazie al Liber Abaci di per le equazioni di terzo grado, che era stato la-
Leonardo Pisano, detto Fibonacci. In tale opera sciato irrisolto sia dai Greci che dagli Arabi.
compare anche, per la prima volta, la parola di NicoloÁ Tartaglia (1506-1557) riuscõÁ a scoprire una
origine latina «equazione». regola, assai complicata, che risolveva il problema
Fra i vari matematici che operarono in epoca suc- delle equazioni di terzo grado in forma generale.
cessiva, merita attenzione Luca Pacioli (1445- Bisogna tenere presente che in quell'epoca i mate-
1514), che, pur non essendo un ricercatore origi- matici rendevano pubblici i loro studi in modo indi-
nale (le sue opere attingono largamente ai lavori retto, lanciando i cosiddetti «cartelli di matematica
di Fibonacci), ebbe peroÁ il merito di saper diffon- disfida» nei quali lo sfidante proponeva ai dotti del
dere l'interesse per la matematica e soprattutto la tempo un problema di particolare difficoltaÁ, dopo
conoscenza dell'algebra, nonche di introdurre al- avere trovato per proprio conto il metodo di risolu-
cune felici abbreviazioni nella scrittura delle zione. Fu proprio nel corso di una di queste disfide
espressioni algebriche. che Tartaglia comunicoÁ a Girolamo Cardano
Attorno alla seconda metaÁ del Quattrocento venne (1501-1571) la propria regola.
inventata la stampa a caratteri mobili: il primo li- Quest'ultimo, intuita la portata della scoperta, vi
bro di matematica stampato, l'Aritmetica di Trevi- apportoÁ notevoli sviluppi e la pubblicoÁ nel 1545
so, ad opera di un anonimo, eÁ un manuale didatti- nell'opera Ars Magna, senza peroÁ fare riferimento,
co rivolto specialmente agli apprendisti del com- se non in misura minima, al contributo di Tartaglia
mercio. In questo secolo infatti si studiarono la ma- il quale, sdegnato, pubblicoÁ la sua Quesiti et inven-

Ritratto di Luca Pacioli NicoloÁ Tartaglia

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - Cap. 1: MONOMI E POLINOMI 99


zioni diverse dove, con parole offensive, denuncia- Fu solo verso la fine del Cinquecento che il linguaggio
va Cardano. algebrico venne interamente rielaborato ad opera del
Nacque cosõÁ una disputa che vide schierarsi chi da matematico francese Francois VieÁte (1540-1603).
una parte chi dall'altra i matematici del tempo; nu- Nella sua opera, pubblicata nel 1591, egli introdus-
merosi furono i cartelli lanciati dalle due parti in se il calcolo letterale, indicando con le lettere non
causa e questo contribuõÁ non poco a rendere sem- piuÁ solo le incognite, ma anche le quantitaÁ note. Egli
pre piuÁ vivo l'interesse per i problemi algebrici. usava le vocali per indicare le incognite e le conso-
La difficoltaÁ delle ricerche in campo algebrico a quel nanti per indicare le quantitaÁ note. VieÁte scriveva lo
tempo era in larga misura costituita dal linguaggio sviluppo del cubo di un binomio in questo modo:
usato, che era sostanzialmente quello comune, con
qualche abbreviazione introdotta da Pacioli. a ‡ b cubo aequalia a cubis ‡ b in a quadr. 3
|‚‚‚‚‚‚‚‚{z‚‚‚‚‚‚‚‚} |‚‚‚‚{z‚‚‚‚} |‚‚‚‚{z‚‚‚‚} |‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚{z‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚}
Riportiamo di seguito la prima di un gruppo di ter- …a ‡ b †
3
ˆ a3 ‡3a2 b
zine usate da Tartaglia proprio per esporre il meto-
do risolutivo delle equazioni di terzo grado: ‡ a in b quadr. 3 ‡ b cubo
|‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚{z‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚} |‚‚‚‚‚‚‚{z‚‚‚‚‚‚‚}
"Quando che 'l cubo con le cose appresso ‡3ab 2 ‡b 3
Se agguaglia a qualche numero discreto
Trovan dui altri differenti in esso" Cartesio apportoÁ poi ulteriori miglioramenti al sim-
Nel linguaggio di oggi scriveremmo cosõÁ: bolismo algebrico, usando le prime lettere dell'alfa-
beto per i numeri noti: a, b, c,::: e le ultime per le
Quando che 'l cubo con le cose appresso x 3 ‡ px
incognite: x, y, z. RappresentoÁ anche le potenze
Se agguaglia a qualche numero discreto
con i numeri arabi posti in alto a destra della lette-
x 3 ‡ px ˆ q
ra, cosõÁ come facciamo noi oggi, tranne nel caso
Trovan dui altri differenti in esso qˆu v
del quadrato: a2 veniva indicato con aa; accostoÁ
La serie di terzine prosegue indicando come proce- i termini di un prodotto senza indicare il simbolo

dere per trovare le radici dell'equazione in funzio- di operazione, usoÁ il simbolo odierno per la ra-

ne di u e di v. dice quadrata ed il simbolo c per quella cubica.
Ai tempi di Cardano e Tartaglia si usava la lettera E' da questo momento che ebbe inizio propriamen-
p per indicare il segno ‡, la lettera m per indicare te l'algebra come scienza del calcolo letterale, cioeÁ
il segno e la lettera R maiuscola per la radice quella parte della matematica che si serve di formu-
quadrata; le parentesi tonde si conoscevano giaÁ le costruite anche con le lettere. Successivamente,
dal 1544 ed il simbolo di uguale fu introdotto nel verso l'inizio dell'Ottocento, il problema primario
1557 da Robert Recorde che diceva di non cono- dell'algebra divenne quello di trovare metodi per
scere niente di piuÁ uguale di due linee parallele. risolvere un'equazione di grado n in un'incognita.
r
1 In questo periodo algebra significava ancora e so-
Per esempio, l'espressione 5 ‡ 7 veniva prattutto teoria delle equazioni algebriche.
2
scritta cosõÁ: Intorno alla metaÁ dell'Ottocento, tuttavia, in varie
5p : R…7m : 1=2† branche della fisica e nella stessa matematica si
cominciarono a studiare grandezze per le quali eÁ
Nell'Ars Magna, Cardano chiama l'incognita rem
possibile eseguire le operazioni che conosciamo
ignotam, x 2 viene indicata con qdratum ed il termi-
(addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisio-
ne noto di un'equazione con numero; l'equazione
ne), ma con regole diverse da quelle che valgono
di secondo grado x 2 ˆ 3x 5 veniva scritta cosõÁ:
per i numeri razionali (ad esempio il calcolo con
qdratum aequaetur 3 rebus m: 5 gli insiemi o con le proposizioni). Di conseguenza,
gli studi si concentrarono piuÁ sulle operazioni in se
PiuÁ tardi, con l'introduzione di alcune abbreviazio-
stesse che sugli enti su cui si opera, come dimostra-
ni, x venne indicata con N, x 2 con Q, x 3 con C
no ad esempio le ricerche di G. Boole (ricorda l'al-
(che sta per cubus) e si cominciarono ad usare i
gebra di Boole relativa al calcolo proposizionale).
simboli ‡ e ; con queste abbreviazioni l'espres-
Oggi l'algebra eÁ uno strumento dinamico ed effica-
sione x 3 ‡ 4x 2 3x ‡ 5 si scriveva cosõÁ:
ce per affrontare ricerche sempre piuÁ complesse e
C ‡ 4Q 3N ‡ 5 diversificate.

100 Tema 3 - Cap. 1: MONOMI E POLINOMI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


1 Quale fra le seguenti espressioni rappresenta il quadrato del triplo del consecutivo di un numero intero
n?
a. ‰3…n ‡ 1†Š2 b. 3n2 ‡ 1 c. …3n ‡ 1†2 d. 3…n2 ‡ 1† e. 3…n ‡ 1†2 ‰a:Š

2 Se n e m sono due interi con n < m, quanti sono gli interi q tali che n < q < m?
a. m n 1 b. m n‡1 c. m n d. m n 2 e. nessuno dei precedenti
‰a:Š

3 Se n eÁ un intero positivo, quale fra i seguenti eÁ certamente divisibile per 3?


a. …n ‡ 2†…n ‡ 3†…n ‡ 5† b. n…n ‡ 2†…n ‡ 6† c. n…n ‡ 2†…n ‡ 4†
d. n…n ‡ 3†…n 3† e. …n ‡ 1†…n ‡ 2† ‰c:Š

4 Sapendo che x ‡ y ˆ 1, quanto vale x 3 ‡ y 3 ?


a. 1 b. 3x 2 ‡ 3xy 2 c. x 2 ‡ y 2 d. 1 3xy e. nessuno dei precedenti
‰d:Š

5 Se y ˆ 2x e z ˆ 2y, a cosa eÁ uguale x ‡ y ‡ z?


7 7
a. 5x b. 4y c. 3z d. y e. <z ‰d:Š
2 3
6 Sia P…x† ˆ ax 2 ‡ bx ‡ c un polinomio di secondo grado con coefficienti reali (cioeÁ a, b, c sono numeri
reali e a 6ˆ 0). Se P…2000† ˆ 2000 e P…2001† ˆ 2001, allora P…2002† non puoÁ essere uguale a:
a. 2000 b. 2001 c. 2002 d. 2003 e. 2004 ‰c:Š

7 a, b, c sono tre numeri naturali. Sappiamo che a eÁ divisibile per 15, b eÁ divisibile per 12, c eÁ divisibile per
21. Quale delle seguenti affermazioni eÁ certamente vera?
a. a2 ‡ b 2 ‡ c 2 eÁ divisibile per 18 b. a ‡ b ‡ c eÁ divisibile per 9
c. a ‡ b ‡ c eÁ divisibile per 2 d. …a ‡ b ‡ c†2 eÁ divisibile per 9
e. a2 ‡ b 2 ‡ c 2 eÁ divisibile per 15 ‰d:Š

8 Comunque si prenda un numero naturale n, il numero …n ‡ 2†…n ‡ 3†…2n ‡ 5† eÁ divisibile per


a. 4 b. 6 c. 9 d. 10 e. 15 ‰b:Š

9 a, b e c sono tre numeri naturali. Sappiamo che a eÁ divisibile per 15, b eÁ divisibile per 12, c eÁ divisibile
per 21. Quale delle seguenti affermazioni eÁ certamente vera?
a. a2 ‡ b 2 ‡ c 2 eÁ divisibile per 18
b. a‡b‡c eÁ divisibile per 9
c. a‡b‡c eÁ divisibile per 2
d. …a ‡ b ‡ c †2 eÁ divisibile per 9
e. a2 ‡ b 2 ‡ c 2 eÁ divisibile per 15 ‰d:Š

b
10 Archimede eÁ nato nell'anno x avanti Cristo. Sapendo che a ˆ b, c ˆ , b ˆ e, d ˆ 49, e ˆ a, a ˆ 2001,
3
x ˆ c 380 quando eÁ nato Archimede?
a. 287 a.C. b. 289 a.C. c. 387 a.C. d. 667 a.C. e. 285 a.C. ‰a:Š

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - Cap. 1: MONOMI E POLINOMI 101


Attenzione agli imbrogli
Un'anziana signora vive sola in un appartamento dall'altra parte della cittaÁ; un giorno una persona dall'aria mol-
to distinta suona alla sua porta e si presenta come promotore finanziario. La donna, che eÁ molto cortese ma forse
un po' ingenua, lo fa entrare in casa e lo ascolta.
Promotore: "Signora sono qui per offrirle una grande e vantaggiosa proposta. La mia societaÁ si occupa di
investimenti in Borsa e garantisce un rendimento del 20% sul capitale da lei messo a dispo-
sizione; non troveraÁ mai nessuno disposto ad offrirle un interesse cosõÁ alto a rischio pratica-
mente nullo".
La donna: "Un interesse cosõÁ non l'ho mai visto; dov'eÁ l'imbroglio?".
Promotore: "Nessun imbroglio, io stesso ho giaÁ impiegato i miei risparmi e li ho visti crescere in breve tem-
po. Le spiego meglio: noi richiediamo un investimento minimo di E 10000 e dopo un anno le
diamo E 2000 di interesse e le restituiamo i suoi E 10000. Per lei eÁ come avere una pensione
in piuÁ".
La donna accetta e dopo un anno si vede restituire E 2100.
Decisamente arrabbiata la signora mostra a uno dei suoi figli il prospetto di calcolo che l'agenzia finanziaria le
ha inviato e dal quale si rilevano queste valutazioni (E sta per Euro e c sta per centesimi di Euro):
Interesse su 10000E al 20%: 2000E
2 2
Capitale versato: 10000E ˆ 10000  100c ˆ 1000000c ˆ …1000c † ˆ …10E † ˆ 100E ˆ 10000c
Totale dovuto: 2100E
Apparentemente il contratto eÁ stato rispettato, la donna ha
ricevuto E 2000 di interesse come pattuito e le sono stati
restituiti i suoi E 10000 percheÂ, secondo l'equivalenza
evidenziata, 10000 Euro o 10000 centesimi sono la stessa
cosa. Ovviamente l'errore c'eÁ; sei in grado di trovarlo?

Conoscere bene l'algebra puoÁ evitare numerosi errori e


consente di interpretare correttamente molte valutazioni.
A te sciogliere l'inganno o scoprire il trucco nelle seguenti
situazioni.

1 Ogni giorno un tale mette il suo tavolino all'angolo di una strada o di una piazza e si guadagna da vivere
proponendo un gioco ai passanti.
"Venite signori, questo eÁ un gioco dove si puoÁ vincere! Funziona cosõÁ: si tiene il pugno chiuso, si conta
fino a tre e poi si apre il pugno mostrando un numero di dita a piacere, si moltiplicano i numeri della dita
che sono usciti. Se il prodotto eÁ pari vince il banco, se il prodotto eÁ dispari vincete voi. Coraggio puntate
e giocate".
Gli ingenui passanti sono convinti di poter vincere e puntano chi un Euro, chi due, chi dieci e ...........
perdono sempre. Sai spiegare la tattica di gioco sempre vincente del tale?
2 Gli esseri umani laureati sono davvero speciali. Prendiamo Anna, che eÁ nata nel 1960 e si eÁ laureata nel
1985; nel 2008, ha 48 anni ed eÁ laureata da 23 anni; se sommiamo tutti questi numeri, cioeÁ 1960, 1985,
48 e 23 troviamo 4016, che eÁ il doppio dell'anno considerato.
Ma anche Fabrizio, nato nel 1958 e laureato nel 1984, la Prof. di Inglese, nata nel 1954 e laureata nel
1978 e il Prof. di Disegno, nato nel 1961 e laureato nel 1987, sono soggetti alla stessa caratteristica.

102 Tema 3 - Cap. 1: MONOMI E POLINOMI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


PeroÁ anche gli esseri umani sposati, pure se non laureati, godono dello stesso privilegio. Lucia eÁ nata nel
1958 e si eÁ sposata nel 1986; nel 2008, ha 50 anni ed eÁ sposata da 22, e per lei
1958 ‡ 1986 ‡ 50 ‡ 22 ˆ 4016.
Gli esseri umani sono davvero speciali o si tratta di una coincidenza?
3 Negli anni successivi al 2008 i dati del poblema precedente vanno aggiornati, ma la somma risulteraÁ
sempre il doppio dell'anno in corso. Qual eÁ l'espressione che verifica il problema?
4 Dimostriamo adesso che 1 metro eÁ uguale a 1 centimetro.
2
1m ˆ 100cm ˆ …10cm† ˆ …0,1m†2 ˆ 0,01m ˆ 1cm
Se hai trovato l'errore nel caso dell'anziana signora non dovrebbe essere difficile trovarlo in questa di-
mostrazione alquanto strana.

4 passaggi corretti: 1m ˆ 100cm ˆ …10† cm


2
3 anno di nascita: x, anno di laurea: y, anno considerato: z; la somma eÁ sempre 2z
1 mostrare sempre un numero pari di dita

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - Cap. 1: MONOMI E POLINOMI 103


CAPITOLO 2
La fattorizzazione dei polinomi

1. LA SCOMPOSIZIONE CON DERIVE


Inseriamo nella finestra di Algebra il polinomio
x 5 ‡ 3x 4 5x 3 19x 2 ‡ 20
Per scomporlo dobbiamo usare il comando Semplifica/Fat-
torizza; la finestra di dialogo di questo comando, escludendo
il tipo Decomposizione numeri primi che si usa per scompor-
re numeri e i tipi Reale e Complessa che per il momento non
ci interessano, daÁ la possibilitaÁ di scegliere il tipo di fattoriz-
zazione fra i seguenti:
n Triviale: esegue i piuÁ semplici algoritmi di fattorizzazione,
come ad esempio raccoglimenti a fattor comune
n Quadrati: esegue le scomposizioni del tipo Triviale e rico-
nosce potenze di polinomi
n Razionale: esegue le scomposizioni dei tipi Triviale e Quadrati e, in aggiunta, riconosce trinomi caratteristici,
scompone mediante divisioni successive e cosõÁ via.
In sostanza, ogni tipologia successiva comprende quelle precedenti ed introduce modalitaÁ di scomposizione piuÁ
sofisticate.
Proviamo ad usare queste modalitaÁ sul polinomio dato:
l con la modalitaÁ Triviale otteniamo il polinomio nella stessa forma perche non eÁ possibile eseguire raccoglimenti
a fattor comune
2
l con la modalitaÁ Quadrati otteniamo … x ‡ 2† … x 3 x2 5x ‡ 5†
2
l con la modalitaÁ Razionale otteniamo …x 1†… x ‡ 2† …x 2 5†
Il tipo Razionale eÁ quindi quello che esegue la scomposizione piuÁ ampia.
Se il polinomio da scomporre ha piuÁ lettere, il comando Semplifica/Fattorizza daÁ la possibilitaÁ di indicare rispetto a
quali variabili si vuole scomporre; proviamo, per esempio, a scomporre il polinomio
2x 4 ax 3 3a2 x 2 2x 2 ‡ ax ‡ 3a2
Nella parte sinistra della finestra di fattorizzazione troviamo il riquadro Fattorizza rispetto alle variabili che contiene
le lettere x e a, con la x evidenziata; se non specifichiamo niente altro, la fattorizzazione avviene considerando x
come variabile e daÁ come risultato

…x 1†… x ‡ 1†… x ‡ a†…2x 3a†

104 Tema 3 - Cap. 2: LA FATTORIZZAZIONE DEI POLINOMI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA
e cosõÁ avviene anche se selezioniamo entrambe le lettere. Ma se togliamo l'evidenza sulla x (basta cliccare su di
essa) e mettiamo l'evidenza solo sulla a, la scomposizione avviene secondo questa lettera e daÁ come risultato

…1 x 2 †…a ‡ x †…3a 2x †

lasciando non scomposto il fattore …1 x 2 † che non contiene la a.

ESERCIZI

1. Considera il polinomio ax ‡ ay ‡ bx ‡ by e usa il comando di semplificazione nelle seguenti modalitaÁ:


a. Triviale evidenziando come variabile solo la lettera a e poi solo la lettera b
b. Triviale evidenziando come variabile solo la lettera x
c. Triviale evidenziando come variabili due lettere a caso.
Spiega i diversi risultati che ottieni.

Scomponi i seguenti polinomi scegliendo la modalitaÁ piuÁ adatta.


2. x6 64
3. 9x 3 ‡ 27x 2 x 3
4. x 4
13b x ‡ 36b4
2 2

5. ax 3 ‡ a4
6. x 2 ‡ 2x 15 ax 5a
7. ay ‡ by ‡ 3a ‡ 3b

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - Cap. 2: LA FATTORIZZAZIONE DEI POLINOMI 105
1 Sapendo che x ‡ y ˆ 30 e x 3 ‡ y 3 ˆ 8100, quanto vale x 2 ‡ y 2 ?
p2
a. 480 b. 15 ‡ 15 c. 420 d. 880
e. i dati forniti non consentono di trovare x 2 ‡ y 2 ‰a:Š

2 Per quanti valori di a il polinomio …x 1†…x 2 a2 † … x 2 a 1† eÁ divisibile per x 2 ‡ x 2?


a. 1 b. 2 c. 3 d. 5 e. nessuno ‰c:Š

3 a, b, c sono interi positivi tali che abc ‡ ab ‡ ac ‡ bc ‡ a ‡ b ‡ c ˆ 1000. Quanto vale la somma
a ‡ b ‡ c?
a. 27 b. 28 c. 30 d. 36 e. non eÁ determinata ‰b:Š

I codici segreti e la crittografia


A tutti eÁ noto il problema della sicurezza nell'uso dei codici bancari, nelle trasmissioni di informazioni via In-
ternet, nei pagamenti online, nell'invio e ricezione di e-mail e cosõÁ via.
Se si cercano informazioni piuÁ dettagliate a questo riguardo, si scopre che quasi tutto si basa sulla trasmissione
di codici numerici che, se vengono scoperti, consentono di accedere a informazioni riservate, quali conti cor-
renti bancari, carte di credito, codici di identificazione dei computer e cosõÁ via.
Per evitare che dati personali o segreti possano venire scoperti, si codificano queste informazioni in modo tale
che solo chi trasmette il messaggio e chi lo riceve siano in grado di comprendene il significato; in altre parole si
usa la crittografia.
Semplificando un po' la procedura, la codifica di un'informazione avviene in questo modo. Il messaggio viene
dapprima scomposto in varie parti mediante una chiave segreta, normalmente costituita da un numero di molte
cifre, ottenuto come prodotto di due numeri primi molto grandi; chi riceve il messaggio codificato, conoscendo
la chiave, lo ricompone e lo interpreta.
Uno dei metodi di costruzione della chiave eÁ detto RSA
dal nome dei suoi autori, Ron Rivest, Adi Shamir e Leo-
nard Adleman (foto a lato), che lo inventarono nel 1978.
Per scoprire come funziona questo metodo dobbiamo
prima chiarire l'uso dell'operatore mod; dati due numeri
interi a e b la scrittura
a mod b
indica il resto della divisione intera di a con b. Per esem-
pio:
27 mod 5 ˆ 2 percheÁ 27 : 5 ha come resto 2
76 mod 8 ˆ 4 percheÁ 76 : 8 ha come resto 4

106 Tema 3 - Cap. 2: LA FATTORIZZAZIONE DEI POLINOMI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA
CioÁ detto, l'RSA funziona in questo modo:
1. si scelgono due numeri primi a e b grandi
2. si sceglie un numero c che sia minore del prodotto ab e tale che il prodotto …a 1†…b 1† ed il numero c
stesso siano primi fra loro (non eÁ necessario che c sia primo)
Una prima osservazione che possiamo fare a questo punto eÁ che i numeri a 1 e b 1 sono pari e che quindi il
loro prodotto …a 1†…b 1† eÁ anch'esso pari; quindi c deve essere dispari altrimenti non sarebbe primo con
…a 1†…b 1†.
3. si calcola il numero d in modo che …dc 1† sia divisibile per …a 1†…b 1†
4. indicato con k il numero intero da crittare (il testo in chiaro) si calcola k c mod…ab†, cioeÁ il resto della divisione
di k c per il prodotto ab.
Il numero ottenuto (il testo in codice), che indichiamo con m eÁ la traduzione in codice di k.
Il ricevente, che riceve il numero m, deve a questo punto decrittarlo, cioeÁ deve risalire a k; per farlo si esegue
questo calcolo
5. m d mod ab
Questo sistema eÁ detto a chiave pubblica percheÁ i numeri ab e c sono resi pubblici, mentre il numero d eÁ la
chiave privata. Vediamo un esempio calcolando il codice crittato del numero 15. Sceglieremo due numeri primi
a e b non troppo grandi per non complicare il calcolo; ricorda peroÁ che, nelle situazioni reali, questi numeri
sono scelti apposta molto grandi in modo che anche un computer veloce impieghi un tempo infinito (relativa-
mente ai tempi di una decodifica) a scomporre il prodotto ab.
1. Poniamo a ˆ 11 e b ˆ 23 ! ab ˆ 11  23 ˆ 253
2. Calcoliamo …a 1†…b 1† ˆ 10  22 ˆ 220 e scegliamo il numero c < 253 che sia primo con 220, per
esempio c ˆ 21; infatti M:C:D:…220, 21† ˆ 1.
I numeri 253 e 21 costituiscono la chiave pubblica.
Osserva che peroÁ non sono noti i numeri a e b e quindi nemmeno il numero 220.
3. Calcoliamo un numero d in modo che …dc 1† cioeÁ …21d 1† sia divisibile per 220, vale a dire che 21d 1
deve essere un multiplo di 220 :
21d 1 ˆ h  220
Se hai imparato a risolvere le equazioni numeriche alla scuola media sai che questa relazione eÁ equivalente
alle seguenti:
220h ‡ 1
21d ˆ h  220 ‡ 1 ! dˆ
21
e si deve trovare un valore di h in modo che d sia intero. Procediamo per tentativi:
221
hˆ1 dˆ
21
hˆ2 d ˆ 21
220  23 ‡ 1
Il successivo valore di h che daÁ un d intero eÁ 23 ed in questo caso dˆ ˆ 241
21
Poniamo d ˆ 241 che eÁ quindi la chiave privata che solo l'autore del messaggio ed il ricevente devono co-
noscere.
4. Calcoliamo k c mod …ab † : 1521 mod 253 ˆ 158
Abbiamo quindi trovato che m ˆ 158.
Il testo in codice eÁ 158 ed eÁ il messaggio che viene trasmesso.
5. Il ricevente, che conosce il valore di d eÁ il solo che puoÁ decodificare il codice con la formula m d mod ab :
158241 mod 253 ˆ 15
Il messaggio decrittato eÁ 15.

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - Cap. 2: LA FATTORIZZAZIONE DEI POLINOMI 107
In questo esempio abbiamo crittato e decrittato un numero; per la traduzione in codice di un messaggio lingui-
stico si deve prima convertire il messaggio in una serie di numeri. I metodi possono essere diversi:
 si puoÁ convenire che ogni lettera del messaggio, compresi gli spazi fra una parola e l'altra, corrispondano ad
un numero che potrebbe essere quello del codice ASCII (puoi trovare la tabella dei codici ASCII in un qual-
siasi testo di informatica),
 si puoÁ costruire un vocabolario di un certo numero di parole base a cui associare un numero,
 si puoÁ scegliere un libro qualsiasi, in possesso sia della persona che trasmette che di quella che riceve il mes-
saggio, e indicare il numero di pagina, il numero di riga e il numero d'ordine nella riga di una parola,
e cosõÁ via.

Due ragazzi provano a scambiarsi messaggi usando il metodo RSA; per evitare calcoli esageratamente laboriosi,
usano numeri primi abbastanza piccoli e, visto che hanno entrambi lo stesso vocabolario della lingua italiana,
convengono di far corrispondere ad ogni parola del codice il numero che si ottiene accostando il numero di
pagina in cui si trova la parola con il numero d'ordine della parola in quella pagina (sempre composto da
due cifre); per esempio, se la parola casa si trova a pagina 328 ed eÁ la sesta parola di quella pagina, il numero
che la identifica eÁ 32806. Per tutto cioÁ che non esiste sul vocabolario useranno la tabella dei codici ASCII.
Aiutali a codificare i seguenti messaggi (metti i verbi all'infinito per semplificare la traduzione).

1 Domani compito di matematica. Studiamo insieme?


2 Sei invitato alla mia festa sabato sera.
(Suggerimento: il testo da codificare potrebbe essere: "Invitato mia festa sabato sera")
3 Luca eÁ davvero simpatico, ma la sua ragazza eÁ una smorfiosa.
(Suggerimento: il testo potrebbe essere: "Luca davvero simpatico, sua ragazza smorfiosa")
4 La nuova ragazza arrivata in classe eÁ davvero carina.
5 Hai sentito l'ultimo pezzo di Ligabue? Davvero fantastico.

108 Tema 3 - Cap. 2: LA FATTORIZZAZIONE DEI POLINOMI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA
CAPITOLO 3
Le frazioni algebriche

1. LE FRAZIONI ALGEBRICHE CON DERIVE


La sola difficoltaÁ di scrittura di un'espressione algebrica sta nell'uso appropriato delle parentesi. Abbiamo giaÁ evi-
denziato piuÁ volte che si possono usare solo parentesi rotonde eventualmente nidificate e che per la divisione si
deve usare il simbolo =. Nella finestra di Algebra vi eÁ poi a volte una difficoltaÁ di lettura dell'espressione perche tutti
i simboli di divisione vengono scritti mediante una linea di frazione.
Per esempio, per inserire la seguente espressione (scritta nel modo a noi familiare)
   2 
2y 1 y‡1 y‡3 y 4y 5
‡ ‡ : ‡y
y 2 3y ‡ 2 y 1 2 y 1 y

dobbiamo digitare questo testo:

……2y 1†=…y^2 3y ‡ 2† ‡ …y ‡ 1†=…y 1† ‡ …y ‡ 3†=…2 y††=……y^2 4y 5†=…1 y† ‡ y†

Nella finestra di Algebra troviamo scritto

dove il simbolo di divisione eÁ stato sostituito da una linea di frazione. Normalmente, quindi, usando Derive per la
semplificazione delle espressioni algebriche, avremo a che fare con espressioni a termini frazionari.
Il comando di semplificazione eÁ quello ormai noto Semplifica/Base (oppure l'icona con il simbolo =); si ottiene
comunque quasi sempre lo stesso risultato anche con i comandi Semplifica/Sviluppa e Semplifica/Fattorizza. Oc-
corre peroÁ tenere presente che questi comandi agiscono in modo diverso:
n Semplifica/Base tende a ridurre la complessitaÁ di un'espressione, esegue quindi i calcoli e cerca di determi-
nare il risultato nella forma piuÁ semplice possibile
n Semplifica/Sviluppa espande un'espressione; per esempio, nel caso di una frazione algebrica, tende a vederla
come il risultato di una somma di altre frazioni

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - Cap. 3: LE FRAZIONI ALGEBRICHE 109


n Semplifica/Fattorizza esegue la fattorizzazione dei polinomi che compaiono in un'espressione, eventualmente
semplificando le frazioni algebriche.

Se usiamo questi comandi sulla nostra espressione troviamo:


y
con i comandi Semplifica/Base e Semplifica/Fattorizza
…2 y†…3y ‡ 5†

5 2
con il comando Semplifica/Sviluppa
11…3y ‡ 5† 11… y 2†
y
In questo secondo caso il comando ha scomposto la frazione come somma di due frazioni,
…2 y†…3y ‡ 5†
aventi ciascuna come denominatore uno dei fattori di …2 y†…3y ‡ 5†.

Esercizi

Semplifica con Derive le seguenti frazioni algebriche.


x2 y2
1.
bx by
x2 x 6
2.
x 2 2x 3
ax2 ‡ ax 2a
3.
x 2 2x 8
2x 2 bx b2
4. 2 2
… x ‡ 2b† …x b†
 2
x 1 x2 ‡ 1 x‡1
5. Dopo aver semplificato l'espressione ‡ ‡ ed aver osservato i risultati ottenuti
x ‡ 1 2 2x 2 x 1
con i tre comandi di semplificazione esaminati, calcola il valore che essa assume in corrispondenza dei se-
2
guenti valori della variabile: x ˆ 2, xˆ , x ˆ 0.
3

6. Sono date le seguenti frazioni algebriche


x‡1 x2 ‡ 4 2x 1
Aˆ Bˆ Cˆ
x 3 x
2 x 6 x‡2
Dopo averle assegnate ciascuna ad una variabile, calcola:
a. A ‡ B ‡ C b. A B ‡ C c. 2A 3B C.

110 Tema 3 - Cap. 3: LE FRAZIONI ALGEBRICHE Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


1 1
1 Definiamo l'operazione  nel modo seguente: se a e b sono due numeri positivi, allora a  b ˆ ‡ . Si
a b
considerino le seguenti asserzioni:

¬ 1  1 ˆa‡b ­ ab ˆ 1
® 1
ˆ
ab
a b a‡b ab a‡b
Quali di esse sono vere per ogni valore positivo di a e b?
a. solo la ¬ b. solo la ­ c. solo la ® d. solo la ¬ e la ­ e. solo la ¬ e la ®
‰e:Š
x y y z z x
2 Dimostrare che se x, y, z sono tre numeri tali che ‡ ‡ ˆ 0 allora almeno due tra i
1 ‡ xy 1 ‡ yz 1 ‡ xz
numeri x, y, z sono uguali.  
…x y†…x z†…z y†
…xy ‡ 1†…yz ‡ 1†…xz ‡ 1†

3 Un numero di due cifre viene sommato al numero ottenuto invertendo le sue cifre. Si divide quindi la
somma ottenuta per la somma delle cifre del numero dato e si eleva al quadrato il risultato. Che numero
si ottiene?
a. 36 b. 49 c. 100 d. 121 e. dipende dalle cifre del numero dato
‰d:Š

4 Un corridore si allena su un percorso che non eÁ mai piano. Quando corre in discesa ha una velocitaÁ
costante doppia di quella (costante) che ha in salita, parte da un punto A e ritorna ad A per la stessa stra-
da. Qual eÁ il rapporto tra la sua velocitaÁ media e la sua velocitaÁ in salita?
(Suggerimento: la velocitaÁ media eÁ il rapporto fra lo spazio totale percorso e il tempo impiegato a per-
 
correrlo) 4
3

5 Supponiamo che b sia un numero tale che b3 ˆ b ‡ 1. Dire quale delle seguenti uguaglianze non eÁ ve-
rificata:
a. b4 ˆ b 2 ‡ b
b. b6 ˆ b2 ‡ 1 ‡ 2b
c. b4 ˆ b 3 ‡ b2 1
1
d. b2 ‡ b ‡ 1 ˆ 1 ‡
b 1
e. b4 ‡ b3 ˆ b2 ‡ 1 ‰e:Š

b c a‡b
6 Se a, b, c sono tre numeri tali che ˆ2 e ˆ 3, quanto vale ?
a b b‡c
3 3 3 1 2
a. b. c. d. e. ‰a:Š
8 5 4 3 3

7 Siano a, b, c tre numeri reali tali che a ‡ b ‡ c ˆ 0 e a2 ‡ b2 ‡ c 2 ˆ 1. Qual eÁ il valore di a4 ‡ b4 ‡ c 4 ?

1 1
a. b. c. 2 d. 3
3 2
e. le due relazioni non sono sufficienti a determinare il valore di a4 ‡ b 4 ‡ c 4 . ‰b:Š

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - Cap. 3: LE FRAZIONI ALGEBRICHE 111


Risparmi e investimenti
Un promotore finanziario propone a un amico di inve-
stire una piccola somma di denaro con la speranza di
avere un ritorno economico maggiore di quello che
potrebbe dare un deposito in un conto corrente banca-
rio o in un libretto di risparmio.
Egli parla di Btp, Cct, Bot, azioni e il suo amico, che
non eÁ uno sprovveduto, prima di decidere qualsiasi
cosa, cerca di informarsi sul significato di questi termi-
ni e, piuÁ in generale, su che cosa significhi fare degli
investimenti.
Tutte le banche hanno oggi dei libretti informativi che
danno chiarimenti sui termini piuÁ importanti che un
investitore dovrebbe conoscere. L'amico si reca in
una banca e dalla lettura di questi documenti ricava
parecchie informazioni con le quali si costruisce un suo piccolo vocabolario; ecco in sintesi che cosa ha impa-
rato.
Un'obbligazione eÁ un titolo emesso da uno Stato (in particolare dal Tesoro che eÁ un dipartimento del Ministero
dell'Economia e della Finanza, come i sopradetti Btp, Cct, Bot), da una banca o da un'azienda, i quali si impe-
gnano a:
 restituire il capitale a una certa scadenza (un'obbligazione ha una durata che eÁ compresa fra 2 e 10
anni)
 pagare le cedole, cioeÁ gli interessi periodici sul valore dell'obbligazione.

Ogni titolo ha un rendimento che eÁ sostanzialmente la somma che chi ha emesso il titolo deve pagare per com-
pensare l'investitore di avergli dato il suo denaro; deriva dalle cedole, che vengono pagate ogni sei mesi o una
volta all'anno, e vengono calcolate sul valore nominale del titolo stesso, cioeÁ sul valore che dovraÁ essere rim-
borsato alla scadenza.
Tutti gli investimenti presentano sempre un rischio, piuÁ o meno elevato, dovuto al fatto che esiste la possibilitaÁ
che il valore del titolo diminuisca nel tempo. Vendere il titolo prima della scadenza puoÁ quindi comportare un
guadagno, oltre a quello derivato dalle cedole, o una perdita; se il titolo viene tenuto fino alla scadenza non ci si
deve invece preoccupare delle oscillazioni del prezzo sul mercato perche in questo caso si ottiene il capitale
investito.
Il rischio eÁ legato al rendimento di un titolo. Di solito un debitore poco affidabile deve offrire all'investitore un
titolo con un alto rendimento al fine di compensare il rischio elevato di mancato rimborso; un debitore affidabile
non ha invece bisogno di offrire rendimenti elevati perche l'investitore sa che il suo capitale ha un'ottima pro-
babilitaÁ di essere restituito.
Occorre poi distinguere tra titoli a tasso fisso, come i Btp (Buoni del Tesoro poliennali) che staccano una cedola
fissa per tutta la loro durata, e titoli a tasso variabile, come i Cct (Certificati di credito del Tesoro) che hanno un
tasso di rendimento variabile, di solito legato all'andamento del mercato dei Bot (Buoni ordinari del Tesoro).
L'andamento del mercato, inoltre, fa si che il valore del titolo possa non essere costante nel tempo; se si deve
vendere prima della scadenza occorre prestare attenzione alle oscillazioni del suo valore.
Il rischio di mancato rimborso dell'investimento viene misurato con un indicatore accettato in tutto il mondo
che si chiama rating. Il rating eÁ costituito da una serie di lettere a partire dalla A fino alla D ciascuna delle quali
ha un significato particolare; nella tabella che segue abbiamo rappresentato solo i primi livelli (prima colonna) e
il corrispondente significato in termini di rischio (seconda colonna). Abbiamo poi affiancato una terza colonna

112 Tema 3 - Cap. 3: LE FRAZIONI ALGEBRICHE Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


nella quale abbiamo dato, in modo del tutto arbitrario, un significato numerico al rating; tale numero eÁ neces-
sariamente compreso fra 0 (livello piuÁ basso di rischio) e 1 (massimo livello di rischio).

Rating Giudizio sintetico del titolo Valore del rischio


AAA probabilitaÁ di rimborso estremamente elevate 0,98
AA probabilitaÁ di rimborso molto elevate 0,90
A probabilitaÁ di rimborso elevate 0,83
BBB titolo che presenta caratteristiche adeguate, ma che puoÁ deteriorarsi in 0,75
caso di circostanze avverse
BB titolo con possibili incertezze nella capacitaÁ di rimborso, specie in cir- 0,70
costanze avverse
B titolo con elementi di possibile vulnerabilitaÁ 0,65

Prova a rispondere alle seguenti domande.

1 Si investe un capitale C in Btp ad un tasso fisso pari al k% con stacco annuale delle cedole; il costo del
titolo eÁ pari al 98% del suo valore. Se si porta il titolo alla scadenza, che eÁ dopo quattro anni dal suo
acquisto, si ha un rimborso pari al 100% del valore nominale del titolo. Qual eÁ l'espressione che esprime
il guadagno netto che si ricava dall'investimento?
2 Si investe un capitale X in una obbligazione a tasso fisso del k% con stacco annuale delle cedole che ha
un valore di mercato pari al 96% del valore nominale; si investe poi un capitale Y in Cct a tasso variabile
ad un valore di mercato del 99%. Dopo tre anni l'obbligazione eÁ alla sua scadenza e rimborsa quindi il
100% del valore del titolo, mentre i Cct valgono il 102% del valore nominale. L'ammontare complessivo
delle cedole staccate nei tre anni eÁ pari a 1 del capitale Y . Qual eÁ l'espressione che indica il valore del
9
capitale complessivo che viene ritirato dopo tre anni?

3 Un tale ha investito un capitale X in un titolo abbastanza sicuro che ha un rating pari a AA e un capitale
Y in un titolo che ha un rating pari a BBB; qual eÁ l'espressione che valuta la sua propensione media al
rischio?
4 Se l'investitore del problema precedente avesse investito E 10000 nel titolo che ha rating AA e E 5000
nel titolo che ha rating BBB, considerando la sua propensione media al rischio, potrebbe investire in un
titolo che rating A?

4 no
X ‡Y
3
0,90X ‡ 0,75Y
96 9900
1 X …k ‡ 100† ‡ 11089 Y 2

49
1 C …1 ‡ 2k † 1

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - Cap. 3: LE FRAZIONI ALGEBRICHE 113


Cap 1. MONOMI E POLINOMI

Rivedi la teoria

Le espressioni algebriche
In un'espressione algebrica ci possono essere numeri noti e numeri dei quali non si conosce a priori il va-
lore e che per questo vengono rappresentati da lettere; per esempio:
3 3 2 1 x 5
a b x a2 3ab ‡ 4 ‡
4 x‡1 x 3
Si parla in questi casi di espressioni algebriche letterali.
Il valore numerico di un'espressione letterale dipende da quello che si attribuisce di volta in volta alle sue
lettere; per questo si eÁ soliti indicarla con una scrittura che mette in evidenza questa dipendenza; relati-
vamente alle precedenti espressioni si scrive:
3 3 2 1 x 5
A…a, b, x † ˆ a b x P …a, b† ˆ a2 3ab ‡ 4 F …x † ˆ ‡
4 x‡1 x 3
ed eÁ per esempio:
3 3 2
A…1, 2, 1† ˆ  1  2  … 1† ˆ 3 cioeÁ a vale 1, b vale 2, x vale 1
4
P …1, 3† ˆ 12 3  1  … 3† ‡ 4 ˆ 14 cioeÁ a vale 1, b vale 3

1
  5    
1 1 2 2 9 5 37 1
F ˆ ‡ ˆ ‡ : ˆ cioeÁ x vale
2 1 1 3 2 2 15 2
‡1 3
2 2

Nell'attribuire valori numerici alle lettere, bisogna fare in modo che le operazioni non perdano di signifi-
cato; se ci riferiamo ancora alle precedenti espressioni:
l alle lettere a, b, x dell'espressione A si puo Á attribuire qualunque numero reale
l alle lettere a, b dell'espressione P si puo Á attribuire qualunque numero reale
l alla lettera x dell'espressione F non si possono attribuire i valori 1 e 3 percheÁ in questi due casi i de-
nominatori delle frazioni diventano nulli e sappiamo che non si puoÁ eseguire la divisione per zero.

I monomi
Un'espressione algebrica letterale si chiama in modo diverso a seconda delle operazioni che si eseguono
fra le sue lettere. Si parla di monomio quando ci sono solo operazioni di moltiplicazione e, quindi, gli
esponenti delle lettere devono essere tutti numeri positivi. Per esempio:
1 4 3 3
l sono monomi: 3ax 2 xy a x y
2 5
3a 1 2
l non sono monomi: 2a ‡ x bx
4b2 3

114 Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Ogni monomio ha un coefficiente numerico e una parte letterale e di esso si possono definire il grado com-
plessivo e il grado rispetto ad ogni sua lettera; prendendo ad esempio il monomio 5a3 bx 2 abbiamo che:
- il coefficiente numerico eÁ 5
- la parte letterale eÁ a3 bx 2
- il grado complessivo, che eÁ la somma dei gradi delle sue lettere, eÁ 3 ‡ 1 ‡ 2 ˆ 6
- il grado rispetto alla lettera a eÁ 3, rispetto alla lettera b eÁ 1, rispetto alla lettera x eÁ 2.
Tutte le lettere che non compaiono hanno grado zero, quindi il monomio precedente eÁ di grado zero per
esempio rispetto alla lettera y. Diciamo inoltre che:
l due monomi come 3ab e ‡3ab sono opposti perche hanno la stessa parte letterale e coefficienti op-
posti.
1 2
l due monomi come ‡7xy 2 e ‡ xy sono simili perche hanno la stessa parte letterale.
5
Attenzione a non commettere errori: due monomi come ‡2ab2 x e 4a2 bx non sono simili perche le parti
letterali, pur avendo le stesse lettere, non sono uguali.

La somma algebrica fra monomi


Le operazioni di addizione e sottrazione si possono eseguire solo se i monomi sono simili; in tal caso si
ottiene come risultato un monomio simile a quelli dati che ha come coefficiente numerico rispettivamente
la somma o la differenza dei coefficienti dei monomi dati. Per esempio:
 
3 2 1 3 1 2 11 2
l x y ‡ x2y ˆ ‡ x yˆ x y
4 6 4 6 12
 
l 2a2
5 2 5 2 1 2
a ˆ 2 a ˆ a
2 2 2
Due monomi che non sono simili non si possono sommare o sottrarre e l'operazione si lascia indicata; per
esempio:
2 2 1 4 3
ax ax a ‡ a2
3 2 5

Il prodotto fra monomi


L'operazione di moltiplicazione fra due monomi si puoÁ sempre eseguire e il prodotto eÁ un monomio che
ha:
- come coefficiente numerico il prodotto dei coefficienti
- come parte letterale quella che si ottiene applicando le proprietaÁ delle potenze e sommando quindi gli
esponenti delle lettere uguali.
 
3 2 2 3
Per esempio, il prodotto a2 bx 2  b x ha:
4 9
 
l come coefficiente numerico:
3 2 1
 ˆ
4 9 6
l come parte letterale: …a2 bx 2 †  …b2 x 3 † ˆ a2 b1‡2 x 2‡3 ˆ a2 b 3 x 5
 
3 2 2 2 2 3 1 2 3 5
In definitiva: a bx  b x ˆ a b x
4 9 6

L'elevamento a potenza si esegue applicando le proprietaÁ delle potenze; quindi:


- si eleva a potenza il coefficiente numerico
- si moltiplica l'esponente di ciascuna lettera per la potenza indicata.

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 115


Per esempio:
 2  2
2 2 3 2 4
l ‡ a b x ˆ ‡ a22 b32 x 12 ˆ ‡ a4 b6 x 2
3 3 9
 3  3
1 3 2 1 1 9 3 6
l b xy ˆ b 33 x 13 y 23 ˆ b x y
2 2 8

La divisione fra monomi


L'operazione di divisione si puoÁ eseguire solo se gli esponenti delle lettere del primo monomio sono mag-
giori o uguali degli esponenti delle stesse lettere del secondo monomio; in tal caso il monomio che si ot-
tiene ha:
- come coefficiente numerico il quoziente dei coefficienti
- come parte letterale quella che si ottiene applicando le proprietaÁ delle potenze, quindi sottraendo gli
esponenti delle lettere uguali.
   
5 3 5 10 3
Per esempio, il quoziente x y : xy si calcola in questo modo:
6 9
       
l coefficiente numerico:
5 10 5 9 3
: ˆ  ˆ‡
6 9 6 10 4
 
l parte letterale: 3 5 3 3 1 5 3 2 2
x y : xy ˆ x y ˆx y
   
5 3 5 10 3 3
In definitiva: x y : xy ˆ ‡ x2y 2
6 9 4
Se non si verifica l'ipotesi precedente, quello che si ottiene come risultato della divisione non eÁ piuÁ un
monomio; per esempio:  
…‡5a2 b † : 1 3 10
a b ˆ 5  … 2†a2 3 b1 1 ˆ 10a 1 ˆ
2 a
Quando il quoziente fra due monomi eÁ ancora un monomio, si dice che il primo eÁ divisibile per il secondo.

Fai gli esercizi

1 Stabilisci in quali fra i casi presentati le espressioni date hanno significato e calcolane successivamente il
valore numerico:
 
¬ A…b, c † ˆ 3b ‡ c a. b ˆ 3, c ˆ 1 b. b ˆ 0, c ˆ 4 c. b ˆ 2, c ˆ 1 8
,
4
, 1
5 5 5
 
­ B…x † ˆ 3x a. x ˆ 0 b. x ˆ 1 c. x ˆ 1 3
0, , imp.
x 1 2
2  
y2
® C …x, y † ˆ x a. x ˆ 1, y ˆ 3 b. x ˆ 3, y ˆ 6 c. x ˆ 0, y ˆ
1 8
, imp.,
1
2x y 2 5 2

2 Dei seguenti monomi indica il coefficiente numerico, la parte letterale, il grado complessivo ed il grado
rispetto ad ogni lettera:
3
a. 3x 3 y b. x 3 y 4 x c. 2ab2 c d. b3 x 3 y
7
3 Determina fra i seguenti quali sono i monomi simili:
1 1 2 4 3 4 1 2
a. a3 b 4 x y b a x y 3yx 2
2 3 5 8
1 1 3 4
b. b3 4a3 b4 b3 a b 8a4 b 3
2 10

116 Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Semplifica le seguenti espressioni nelle quali compaiono solo addizioni e sottrazioni fra monomi.
   
1 7 ax
4 5ax 2ax ‡ …3ax ax† ax …3ax ‡ ax 6ax†
2 2
(      )  
1 2 3 2 1 2 1 x2
5 x 2x 2 x2 x ‡ x2 x2 x
2 4 2 4
     
1 2 3 1 a2 b
6 a2 b 2a2 b a b ‡ a2 b …a2 b 3a2 b †
2 4 4
      
3 2 1 2 1  2
7 6xy 2 ‡ xy xy 2xy 2 xy 2 ‡ xy 2 ‡ 4xy 2 xy
4 2 4
      
1 2 2 1 2 2 3 2 2 5 2 2 3 2 2 5 2 2 1 b2 y 2
8 b y b y b y b y ‡ b2 y 2 b y b y
8 2 4 4 2 4 8

9 Esegui le seguenti moltiplicazioni:


         
1 3 2 4 2 2 1 2 2 3 12 4 2 a5 x 2 y 3 ; 3 x 3 y 6 z 3
a. a x y  ‡ a y ; ‡ x y z  ‡ xy
2 5 8 5 5 10
       
3 3 1 3 1 3 a5 b6 ; 1 x5y 5
b. …‡5a2 b5 †  a b ; x y  ‡ x 2y 4
10 3 9 2 27
       
4 3 2 2 2 3 5 4 b5 y 6 z 3 ; 1 ax 5 z 4
c. … b 2 y 6 z †  b z ; x z  ‡ ax 3 z
5 5 8 5 4

10 Esegui le seguenti potenze di monomi:


 2  3  
1 3 2 1 2 … 2a4 bx 2 †4 1 a6 b 4 ; 1 a6 b3 ; 16a16 b4 x 8
a. ‡ a b ; a b ;
2 4 4 64
 3  4  
1 2 3 2 3 4 2

3 5 1 b6 y 9 ; 16 x 12 y 16 ; 10 5 15
b. b y ; ‡ x y ; a xy a x y
6 3 216 81

11 Esegui le seguenti divisioni stabilendo in quali casi il primo monomio eÁ divisibile per il secondo:
         
3 3 4 2 1 3 1 1 2 2 1a
a. a b z : a bz ; ‡ a2 b 2 x 2 : ab x 6b3 z;
5 10 6 3 2
 
 1   
b. ‡6ax 4 y 5 : ‡ ax 3 ; ‡12x 3 y 4 : … 6x 2 † 18xy 5 ; 2xy 4
3
       
5 3 4 3 2 8 3 x 1 y 2 z non eÁ un monomio
c. … 15a5 b2 † : a b ; x y z : ‡ x4 6a2 b;
2 5 3 10

Semplifica le seguenti espressioni.


     
4 3 2 10 2 4  
12 x y  a x : ‡ axy 2ax 3 y
5 3 3
     
2 6 3 3 2 5 ‰ 6x 3 Š
13 ‡ a2 b  ax : ‡ ab
3 7 21
      
3 2 5 11 2 3 2 7 2 1 a3 y
14 ay a a ay ay a ‡ 2a2 a
8 2 6 7 5 4 2
     
5 2 4 2 1 1 2 3 2 17 xy 2
15 xy xy ‡ xy 2 xy 2 ‡ xy xy
2 5 10 4 2 20
       
2 2 3 1 2 3 2 11 a2 b3
16 ab ab a2 b 3 ‡ a2 b 3 ‡ 2a2 b 3 a2 b 3
3 6 3 6

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 117


       
1 4 3 4 4 3 3 1 5 1 8 b2 y
17 b y ‡ b y : by by : by by
2 3 4 8 6 3 3
" 2  #2 " 2  #2  
5 2 2 15 2 1 3 2 x6z6
18 x yz : ‡ xy z xz  xz
2 2 3 2 3
"    #     
2 5 2 2 1 2 2
 3
 2 3y
19 3x y  x y  ‡ x y : x y  ‡2x y  xy
9 5 9 4
   2  3      
1 2 5 2 3 1 1 11 2
20 a ‡ a2 ‡ a : a‡a ‡ 3a a  a2 ‡ a2 : a ‰ 6aŠ
2 4 2 4 2 4

21 ESERCIZIO GUIDA
Calcola il M:C:D: e il m:c:m: fra i monomi 2a2 by 4ab2 12a3 x.
Le regole sono del tutto analoghe a quelle imparate per il M:C:D: e m:c:m: fra numeri interi.
Il M:C:D: si calcola prendendo solo le lettere comuni a tutti i monomi con l'esponente piuÁ piccolo.
Il m:c:m: si calcola prendendo sia le lettere comuni che quelle non comuni con l'esponente piuÁ grande.
Si assume come coefficiente numerico 1 se i coefficienti sono frazioni, il M:C:D: o il m:c:m: fra i coef-
ficienti se questi sono interi. Il segno si assume sempre positivo.
Nel nostro caso si ha che:
l M:C:D:…2, 4, 12† ˆ 2
la sola lettera comune eÁ a e l'esponente piuÁ piccolo con cui compare eÁ 1
quindi M:C:D:…2a2 by, 4ab 2 , 12a3 x † ˆ 2a
l m:c:m:…2, 4, 12† ˆ 12
le lettere si devono prendere tutte con l'esponente piuÁ alto, cioeÁ a con esponente 3, b con espo-
nente 2, x e y con esponente 1
quindi m:c:m:…2a2 by, 4ab 2 , 12a3 x † ˆ 12a3 b 2 xy

22 Calcola M.C.D. e m.c.m. fra i seguenti gruppi di monomi:


3  
a. xy; 8x 2 ; ay 3 M:C:D: ˆ 1, m:c:m: ˆ ax 2 y 3
5
 
b. 3ax 2 ; 2ax; 6a2 y M:C:D: ˆ a, m:c:m: ˆ 6a2 x 2 y
1 2 3 3 3 2 2  
c. x y ; x; x y M:C:D: ˆ x, m:c:m: ˆ x 2 y 3
2 4 5

Rivedi la teoria

I polinomi
Un polinomio eÁ la somma algebrica di piuÁ monomi e, se in esso sono stati sommati tutti i monomi simili, si
dice che il polinomio eÁ ridotto in forma normale. Ad esempio
2a 3b ‡ 4a b2 ha forma normale 6a 3b b2

1 2 3 2
x 3a3 x ‡ x 2 ‡ a3 x ha forma normale x 2a3 x
2 2
Il grado complessivo di un polinomio eÁ il massimo dei gradi dei monomi che lo formano; i due polinomi
precedenti hanno rispettivamente grado complessivo 2 e 4.

118 Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Un polinomio si dice poi omogeneo se tutti i suoi monomi sono dello stesso grado; ad esempio
5a3 3a2 b ‡ ab 2 4b3
eÁ un polinomio omogeneo di terzo grado. Tale polinomio eÁ anche ordinato secondo le potenze decrescen-
ti di a e crescenti di b ed eÁ completo rispetto a ciascuna lettera perche sia di a che di b compaiono tutte le
potenze da quella di grado 0 a quella di grado 3.

La somma algebrica fra polinomi


Se un'espressione algebrica contiene solo addizioni o sottrazioni di polinomi, per semplificarla basta to-
gliere le parentesi ricordando che un segno ‡ davanti ad una parentesi non cambia i segni dei monomi da
essa racchiusi, mentre un segno li fa cambiare tutti; ad esempio:
   
 1 2 1 1 2 1 17 2 10
5x 2 3y ‡ 2 x 1 ‡ x2 y ‡ 4 ˆ 5x 2 3y ‡ 2 x ‡ 1 ‡ x2 y 4ˆ x y 1
3 3 3 3 3 3

La moltiplicazione di un polinomio per un monomio


Per calcolare il prodotto di un polinomio per un monomio si applica la proprietaÁ distributiva della molti-
plicazione rispetto all'addizione; ad esempio:  
2 1 2 2 1 2
l x  …2x ‡ y† ˆ x  2x ‡ x  y ˆ 2x ‡ xy l 3a a a x‡1 ˆ a ‡ 2a3 x 3a
9 3 3

La divisione di un polinomio per un monomio


Per eseguire la divisione di un polinomio per un monomio si divide ciascun termine del polinomio per il
monomio dato; ad esempio

l 4x 2 y 6xy 2 : 2xy ˆ 4x 2 y : 2xy 6xy 2 : 2xy ˆ 2x 3y

 
1 1
l 5a3 b 2 4a b ‡ a2 b 3
2 2
: … a2 b2 † ˆ 5a3 b 2 : … a2 b 2 † 4a2 b 2 : … a2 b 2 † ‡ a2 b3 : … a2 b2 † ˆ
2 2

1
ˆ 5a ‡ 4 b
2

Il raccoglimento a fattor comune


Leggendo in senso inverso l'operazione di moltiplicazione di un polinomio per un monomio si esegue
quello che si dice un raccoglimento a fattor comune. Vale a dire che, se i termini di un polinomio P hanno
un M:C:D: diverso da 1, che indichiamo con M, si puoÁ eseguire la divisione del polinomio P per M e scri-
vere poi P come prodotto del quoziente ottenuto per M. Per esempio:
4a2 b 8ab2 ‡ 16ab
il M:C:D: fra i termini del polinomio eÁ 4ab, quindi, poicheÁ …4a2 b 8ab2 ‡ 16ab † : 4ab ˆ a 2b ‡ 4, si
puoÁ scrivere che:
4a2 b 8ab 2 ‡ 16ab ˆ 4ab  …a 2b ‡ 4†
Quando i coefficienti dei monomi sono frazionari eÁ possibile che si possa raccogliere anche un coefficien-
te numerico diverso da 1; per esempio
 
3 2 1 2 5 1 3 5
a b ab ‡ ab ˆ ab a b‡
4 2 6 2 2 3

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 119


Fai gli esercizi

23 Individua le caratteristiche dei seguenti polinomi (grado, se sono ordinati, se sono completi rispetto a
qualche lettera, se sono omogenei):
a. 3b3 2b 2 ‡ b 7 b. a3 a2 b ‡ 4ab2 ‡ b3 c. 4ax ‡ 3x 2 b x3 d. x 2 y 2 3xy 3 ‡ y 4

Semplifica le seguenti espressioni che contengono solo addizioni e sottrazioni di polinomi.


24 …a 4b† ‡ …2a ‡ b† ‰a ‡ 5bŠ
   2 
25 ‡ 7x 2 3y 4x 2 y 3x 2y
   
26 x 2 y 2 ‡ …3xy 2† x 2 2xy 4 5xy y 2 ‡ 2
     
27 4b 3 1 1 a 2 3
b ‡ 1 …a2 5b3 † 10b3 5 a2 3
2 4 4 4 4
       
28 2 a2 b 1 ab 3 ‡ 2 a4 3 a4 3 ab3 1 a2 b 1 a2 b ‡ ab3 a4
3 4 5 5 4 3 3
     
29 2x 2
3ax ‡ x 2
2ax 1 x 2
2ax 1 x 2 ‰3x 2 ax Š
2 2

Semplifica le seguenti espressioni che contengono anche moltiplicazioni e divisioni di un polinomio per
un monomio.
  
30 …2xy 3x ‡ 3†  … 4x †
2
…x ‡ 6x
3 2
8x ‡ 4†  3 x 3
8x 2 y ‡ 12x 3 12x; 3 x 6 ‡ 9x 5 12x 4 ‡ 6x 3
2 2
   
31 …2a4 ‡ 9a3 ‡ 2a2 ‡ 1†  … 3a2 † 1 a4 b 3 1 a3 b 2  …3a2 † 6a6 27a5 6a4 3a2 ; a6 b 3 1 a5 b 2
3 9 3

32 …6a2 b ‡ 3b2 † : …3b† 25x 3 z 15x 2 z ‡ 20xz† : …5xz† ‰2a2 ‡ b; 5x 2 3x ‡ 4Š


     
33 1 ax y3 3 4 2 1 2 3 2
2a x y ‡ a x y : ‡ ax y 1 2
2xy 2 12a3 ‡ 2 axy
3 9 6 3
     
34 1 a3 x 3 3 a2 x 2 ‡ 1 a2 x : 1 a2 x ax 2 ‡ 3 x 1
2 4 6 2 2 3
   
35 a3 b ‡ 1 ab 2 4a2 b 3 : 1 ab ‰2a2 b ‡ 8ab2 Š
2 2
   
36 4 2 2
2x y 8x y ‡ 6x y 3 4 3 2
4x y : 1 2
x y ‰ 6x 2 ‡ 24y 18xy 3 ‡ 12xy Š
3
     
37 4 2 3 2
ab x 1 2 4 1
ab x ‡ a bx 3 2 2 2
a bx : 3 3 abx 2 8 ab 2 5 bx 2 ‡ 5 a2 4 ax
5 2 6 5 10 3 3 9 3

Applica la proprietaÁ di raccoglimento ai seguenti polinomi.



38 5x 3 y 2 15x 4 y 3 2x 4 y 2xy 8x 2 y 2 5x 3 y 2 …1 3xy†; 2xy …x 3 1 4xy †Š
    
39 1 a4 b 5 ‡ 1 a2 b 3 4a3 b2 7 a3 b 21 a5 ‡ 35 a3 c a2 b2 1 a2 b3 ‡ 1 b 4a ; 7 a3 1 b 3a2 ‡ 5c
3 2 4 2 2 3 2 2 2
  
40 4a3 b2 ‡ 8ab 3 6a2 b 1 x2 1 ax 3 ‡ 5 a2 x 2ab…2a2 b ‡ 4b2 3a†; 1 x x 1 ax 2 ‡ 5 a2
3 6 9 3 2 3

120 Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Rivedi la teoria

La moltiplicazione fra polinomi


Il prodotto di due polinomi si calcola applicando la proprietaÁ distributiva; vale a dire che si moltiplica cia-
scun termine del primo polinomio per tutti quelli del secondo e si sommano i monomi simili eventualmen-
te ottenuti.
Per esempio:

l …a 3x †…2a x 2 †ˆ 2a2 ax 2 6ax ‡ 3x 3

l … a2 ‡ a 3†…2a ‡ 1† ˆ 2a3 ‡ 2a2 6a ‡ a2 ‡ a 3 ˆ 2a3 ‡ 3a2 5a 3

I prodotti notevoli
I prodotti notevoli esprimono delle regole per eseguire in modo abbreviato potenze di polinomi o prodotti
particolari. Ricordiamo queste regole.

n …a ‡ b†2 ˆ |‚‚‚
a2 ‚{z‚‚‚
‡ b‚}2 ‡ |‚‚‚‚‚‚2ab
‚{z‚‚‚‚‚‚‚}
i due quadrati il doppio prodotto

Ad esempio:
l …2x ‡ 3y†2 ˆ …2x†2 ‡ …3y†2 ‡ 2  2x  3y ˆ 4x 2 ‡ 9y 2 ‡ 12xy
 2  2  
1 2 1 1 1
l a b ˆa ‡ b ‡2  a  b ˆ a2 ‡ b2 ab
2 2 2 4

n …a ‡ b ‡ c†2 ˆ |‚‚‚‚‚‚‚‚‚{z‚‚‚‚‚‚‚‚‚}
a2 ‡ b2 ‡ c 2 ‡ 2ab ‡ 2ac
|‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚ ‡ 2bc
‚{z‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚
‚}
i tre quadrati i doppi prodotti
Ad esempio:
l …a ‡ b 3†2 ˆ a2 ‡ b2 ‡ 9 ‡ 2ab 6a 6b
l …2x x2 y†2 ˆ 4x 2 ‡ x 4 ‡ y 2 4x 3 4xy ‡ 2x 2 y

n …a ‡ b†…a b† ˆ a2 b2
Ad esempio:
l …2x b†…2x ‡ b† ˆ 4x 2 b 2
  
1 3 2 1 3 2 1 9 4
l x y x‡ y ˆ x2 y
2 4 2 4 4 16
l … 5 ‡ 3x†… 5 3x† ˆ 25 9x 2

n …a ‡ b†3 ˆ |‚‚‚
a3 ‚{z‚‚‚
‡ b‚}3 ‡ 3a 2
b ‡ 3ab2
|‚‚‚‚‚‚‚‚‚{z‚‚‚‚‚‚‚‚‚}
i due cubi i due tripli prodotti
Ad esempio:
l …x ‡ 2†3 ˆ x 3 ‡ 23 ‡ 3  x 2  2 ‡ 3  x  22 ˆ x 3 ‡ 8 ‡ 6x 2 ‡ 12x
l …2a b†3 ˆ …2a†3 ‡ … b†3 ‡ 3  …2a†2  … b† ‡ 3  …2a†  … b†2 ˆ 8a3 b3 12a2 b ‡ 6ab2

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 121


Fai gli esercizi

Esegui i seguenti prodotti di polinomi.


41 a. …3x ‡ 1†… 2x ‡ 3†; b. …2a 3x†…3a ‡ 5x 2 †

42 a. …x a†…a b ‡ 7†; b. …2x 3y† x 2 ‡ 2xy ‡ b 2
43 a. …a 3b ‡ 1†…a2 3b 2 †; b. …7 2a†…2 ‡ 4a ‡ b†
44 a. …a 2b ‡ c†…a ‡ b c†; b. …3a ‡ 2 x†… 2a ‡ 1 ‡ x†
45 a. 2a…a b†…2a ‡ 3b†; b. …2 b†…b ‡ 3†…b 1†
46 a. …3a b†…a ‡ b†…2b 1†; b. …a ‡ 3b†…a 1†…b ‡ 1†

Semplifica le seguenti espressioni.


47 …2a ‡ b†…3a b† ‡ …a b†…2a ‡ 4b† ‰8a2 ‡ 3ab 5b2 Š

48 …a2 3† … a 2 ‡ 4 † … a 2 ‡ 1† … a 2 2† a2 …a2 1† ‰ a4 ‡ 3a2 10Š

49 …2x ‡ b†… 3x ‡ b ‡ 2† …x ‡ 2b†…4x 3b ‡ 1† ‰ 10x 2 6bx ‡ 3x ‡ 7b2 Š


   
50 1 x 2 …2x 4y 3† ‡ 2x 2 3x 1 y ‡ 1 5x 3 ‡ 3 x 2 y ‡ 5 x 2
2 4 2 2 2

51 1 xy 3 … 6x 2 y 12x 4 y† ‡ 2x 3 y 4 …1 ‡ 2x 2 † ‰0Š
3
        
52 2x‡1y x 1 y ‡ 2… x ‡ y † 3 x 1 y 11 y 1 x y 13 x 2
3 5 2 4 2 10 3 6
     
1 1
53 …2a ‡ 3b †…a b † ‡ …2a ‡ b†…a 4b 1† ‡ b…5a ‡ 10b ‡ 1† : 2a 3 9a
2 2 3 2 2

Sviluppa i seguenti quadrati di binomi e trinomi.


54 ESERCIZIO GUIDA
 2
3
2a x
4
quadrato del primo termine: ‡4a2  
3
doppio prodotto: ‡2  …2a†  x
4
9 2
quadrato del secondo termine: ‡ x
16
 2
3 9 2
In definitiva: 2a x ˆ 4a2 3ax ‡ x
4 16

2 2 2
55 …x ‡ 2y† ; …3a b† ; … a ‡ 3†
 2  2  2
1 1 2 1
56 2b ‡ ; a b ; 2y ‡ y 2
2 2 3 4
 2  2  2
3 2 1 2 2 2
57 a3 b ; x a2 ; y 3b
2 2 3

122 Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


58 ESERCIZIO GUIDA
 2
1
2a ‡ x
2
1
Somma dei quadrati dei tre termini 4a2 ‡ x 2 ‡
4
doppi prodotti: del primo per il secondo termine ‡2  2a  x ˆ ‡4ax
 
1
del primo per il terzo termine ‡2  2a  ˆ 2a
2
 
1
del secondo per il terzo termine ‡2  x  ˆ x
2
 2
1 1
In definitiva: 2a ‡ x ˆ 4a2 ‡ x 2 ‡ ‡ 4ax 2a x
2 4

2 2
59 …2a b ‡ 1† ; …a ‡ 2x 3†
 2
2 1x y ‡z
60 a2 2x ‡ y ;
2
 2
61 …x 2
2
a2 ‡ b† ; 1 2
2a ‡ b ‡ y 2
2
 2
62 …a2 2x ‡ y† ;
2 1 a ‡ 3x 2
3
 2  2
63 1 x2 y ‡ 2t ; x2 1 y ‡ 1 t 3
2 4 2

Sviluppa i seguenti prodotti del tipo …a b †…a ‡ b †.


64 ESERCIZIO GUIDA
 
  2
2 2 2 2 4
l ‡ ax ax ˆ …ax † ˆ a2 x 2
5 5 5 25
    2
1 1 2 1 1 2
l 4a ‡ b 4a b ˆ … 4a† b ˆ 16a2 b
3 3 3 9

65 …3x 1†…3x ‡ 1†; …6a 5b†…6a ‡ 5b†


66 … 2a ‡ b†… 2a b†; …x 2 a†…x 2 ‡ a†
67 …x 3†…x ‡ 3†; … a2 3† a2 ‡ 3†
  
  3 3
68 x y2 x ‡ y2 ; y ‡y
2 2

69 …5a ‡ 4b†… 5a ‡ 4b†; … a 3 2† … a 3 2 †


     
1 1 3 2 3 2
70 x 2
y x 2
y ; a 2x a 2x
2 2 4 4
     
3 1 3 3 1 3 5 2 5 2
71 x‡ y x y ; a 2b a 2b
2 4 2 4 2 2

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 123


Sviluppa i seguenti cubi di binomi.
72 ESERCIZIO GUIDA
3
…2b 3†
3
Somma dei cubi dei due termini …2b † ‡… 3†3 ˆ 8b 3 27
2
triplo prodotto del quadrato del primo termine per il secondo: 3  …2b † … 3† ˆ 36b 2
2
triplo prodotto del primo termine per il quadrato del secondo: 3  …2b †  … 3† ˆ ‡54b
3
In definitiva: …2b 3† ˆ 8b 3 27 36b 2 ‡ 54b

3 3
73 …x ‡ 3† ; …2x 1†
3 3
74 …x ‡ 2y† ; …a 2b†
 3  3
1 1
75 ‡x ; 3a y
2 3
 3
1 2 … 2a
3
76 a 2 ; b2 †
3
 3  3
3 2 1
77 a ‡b ; ax
2 3

Semplifica le seguenti espressioni contenenti prodotti notevoli.


   
1 2 4 29 a2 4 ay 5y 2
78 …2a y †…y ‡ 2a† …a ‡ 2y † ‡ a ‡ 2y …a y †
2 3 6 3
"    2 #
h i
1 1 1 2 2
79 2a ‡ b 2a b ‡ a‡ b ‡ …a 2b ‡ 1† …1 ‡ 2b † ‡2a…1 ‡ 3a† ‰ 8b 3abŠ
2 2 2
    2  2
1 3 1 3 3 1 ‰x 2 ‡ 5ax 4a2 Š
80 x a x‡ a ‡ x‡ a x 2a
2 2 2 2 2 2
 2       
1 1 1 5
2x 2 23 y 2 1
2
81 2x y x y x‡ y …x ‡ y 1† ‡ 2 xy x y
3 2 2 3 36
" 2 #    2  
1 1 2 1 2 1 1
82 a a a ‡a ‡ a …a2 1†…a2 ‡ 1† 1 3 a4
2 2 2 4 4 4

3 3
83 …a ‡ 2b† ‡ …2a b† 3a2 …3a 2b† …b 2 ‡ 1†…7b 2a† ‰20ab2 ‡ 2a 7bŠ
 3

84 …a 3x† ‡ …3x a†…9x 2 ‡ 3ax ‡ a2 † : … 9ax† ‡ 2…a ‡ 5x† ‰7x ‡ 3aŠ
 3 2
  
85 …2x y† …2x ‡ y†…2x y† : … 2y† ‡ y…y ‡ 4x† 4x 2 ‡ 2y 2

Rivedi la teoria

Il teorema del resto


Il resto della divisione di un polinomio P…x† per un binomio del tipo …x a† eÁ dato da P…a†, cioeÁ dal valore
che assume il polinomio quando alla variabile x si sostituisce il valore a.

124 Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Ad esempio:
l P…x† ˆ 3x 3 2x 2 ‡ 4x 3 calcoliamo il resto della divisione per …x 1†:
3 2
R ˆ P…1† ˆ 3  1 21 ‡41 3ˆ2
l P…x† ˆ 2x 4 3x 3 ‡ 2x 3 calcoliamo il resto della divisione per …x ‡ 1†:
4
R ˆ P… 1† ˆ 2  … 1† 3  … 1†3 ‡ 2  … 1† 3ˆ2‡3 2 3ˆ0
Il resto della divisione ci daÁ indicazioni sulla divisibilitaÁ di P…x† per …x a†:
n se P…a† ˆ 0 allora P…x† eÁ divisibile per …x a†
n se P…a† 6ˆ 0 allora P…x† non eÁ divisibile per …x a†
Il polinomio P…x† del primo esempio non eÁ divisibile per …x 1†; il polinomio P…x† del secondo esempio eÁ
divisibile per …x ‡ 1†.

La regola di Ruffini
Per eseguire la divisione di un polinomio P …x †, ordinato secondo le potenze decrescenti di x, per un bi-
nomio di primo grado del tipo …x a† si puoÁ usare la regola di Ruffini.
Vediamo come si applica questa regola eseguendo la divisione …4x 3 5x 2 ‡ 3x 1† : …x 1†.

4 5 3 1 coefficienti del polinomio dividendo

termine a ! 1 4 1 2 riga dei prodotti

4 1 2
|‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚{z‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚} 1 resto della divisione

"
coefficienti del polinomio quoziente

Per costruire la tabella ricorda che si sommano i numeri sulla stessa verticale e si moltiplicano man mano i
numeri dell'ultima riga per il termine a.
Il polinomio quoziente eÁ di secondo grado e si ha che Q…x† ˆ 4x 2 x‡2 e R ˆ 1.

Fai gli esercizi

Calcola il resto della divisione dei polinomi P assegnati per i binomi indicati accanto e stabilisci la loro
divisibilitaÁ.
86 P…x† ˆ 3x 2 2x ‡ 5; …x 2†, …x 1†, …x ‡ 1† [P…2† ˆ 13; P…1† ˆ 6; P… 1† ˆ 10]

87 P…a† ˆ 3a2 a 2; …a 1†, …a 3†, …a ‡ 1† [P…1† ˆ 0 divisibile; P…3† ˆ 22; P… 1† ˆ 2]

88 P…x† ˆ 3x 3 6x 2 x ‡ 2; …x ‡ 2†, …x 2†, …x 1† [P… 2† ˆ 44; P…2† ˆ 0 divisibile; P…1† ˆ 2]

89 P…y† ˆ y 4 y2 72; …y ‡ 3†, …y 2†, …y 3† [P… 3† ˆ 0 divisibile; P…2† ˆ 60; P…3† ˆ 0 divisibile]

90 P…a† ˆ 2a3 ‡ 33a 4; …a ‡ 2†, …a ‡ 4†, …a 4† [P… 2† ˆ 54; P… 4† ˆ 8; P…4† ˆ 0 divisibile]

Calcola quoziente e resto delle seguenti divisioni applicando la regola di Ruffini.


 
91 …x 3 4x 2 ‡ 2x 1† : …x ‡ 2† Q …x † ˆ x 2 6x ‡ 14; R ˆ 29

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 125


92 …2x 2 ‡ 5x 6† : … x 3† ‰Q …x † ˆ 2x ‡ 11; R ˆ 27Š
 
93 …4x 4 2x 3 ‡ x 2 5x 12† : …x ‡ 1† Q …x † ˆ 4x 3 6x 2 ‡ 7x 12; R ˆ 0

94 ESERCIZIO GUIDA
Calcola quoziente e resto della seguente divisione applicando la regola di Ruffini:

…y 3 3y 2† : …y 2† 1 0 3 2 manca il termine di secondo grado,


il suo coefficiente eÁ 0
2 2 4 2
1 2 1 0
Q…y† ˆ y 2 ‡ 2y ‡ 1 Rˆ0

 
95 …x 4 3x 2 ‡ 1† : …x ‡ 1† Q…x† ˆ x 3 x 2 2x ‡ 2; R ˆ 1
 
96 …x 3 5x 2 ‡ 4x 1† : …x 2† Q…x† ˆ x 2 3x 2; R ˆ 5
 
97 …2x 4 3x 2 ‡ 5x 4† : …x 1† Q…x† ˆ 2x 3 ‡ 2x 2 x ‡ 4; R ˆ 0
 
98 …x 3 2x ‡ 1† : …x 1† Q…x† ˆ x 2 ‡ x 1; R ˆ 0
 
99 …x 4 3x 2 ‡ 5x ‡ 12† : …x ‡ 2† Q…x† ˆ x 3 2x 2 ‡ x ‡ 3; R ˆ 6
 
100 …x 3 ‡ 2x 2 9† : …x ‡ 3† Q…x† ˆ x 2 x ‡ 3; R ˆ 18
 
101 …3x 3 ‡ 5x 2 5x ‡ 2† : …x 2† Q…x† ˆ 3x 2 ‡ 11x ‡ 17; R ˆ 36
 
102 …x 3 2x 2 x 3† : …x 3† Q…x† ˆ x 2 ‡ x ‡ 2; R ˆ 3

Cap 2. LA FATTORIZZAZIONE DEI POLINOMI

Rivedi la teoria

La scomposizione dei polinomi


Scomporre un polinomio significa scriverlo sotto forma di prodotto di due o piuÁ altri polinomi.
Alcuni metodi per eseguire una scomposizione derivano dalle regole per eseguire le moltiplicazioni fra
polinomi e monomi e per eseguire i prodotti notevoli.

Il raccoglimento totale
Il raccoglimento a fattor comune eÁ una procedura giaÁ nota che rivediamo su alcuni esempi:
l at ‡b2 t ‡3ct ˆ t …a ‡ b2 ‡ 3c† l 3xy ‡ay ‡8y ˆ y …3x ‡ a ‡ 8†
Dunque, per applicare la proprietaÁ di raccoglimento, bisogna individuare il M.C.D. fra i monomi del po-
linomio a meno di un eventuale coefficiente. Il polinomio fra parentesi eÁ il quoziente del polinomio dato
per il monomio messo in evidenza.
La stessa regola si applica anche quando il fattore comune eÁ un polinomio. Per esempio:
l 2a …x 1† ‡ 3 …x 1 † ˆ …x 1†…2a ‡ 3†

l 2 … a2 ‡ b † 3y …a2 ‡ b † x …a2 ‡ b† ˆ …a2 ‡ b†…2 3y x†

126 Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Il raccoglimento parziale
Alcune volte si possono eseguire dei raccoglimenti a fattor comune parziali, cioeÁ solo su gruppi di mo-
nomi, in modo peroÁ che sia poi possibile un raccoglimento totale. Vediamo alcuni esempi:
l ax ‡ 3x ‡ ay ‡ 3y ˆ x…a ‡ 3† ‡ y…a ‡ 3† ˆ …a ‡ 3†…x ‡ y†

l 7a ‡ 7b am 2 bm 2 ˆ 7…a ‡ b† m 2 …a ‡ b† ˆ …a ‡ b†…7 m2 †

l ax 2ay ‡ 3a 2bx ‡ 4by 6b ˆ a…x 2y ‡ 3† 2b…x 2y ‡ 3† ˆ …x 2y ‡ 3†…a 2b†

Il riconoscimento dei prodotti notevoli


Il riconoscimento di prodotti notevoli eÁ un'altra possibilitaÁ per eseguire una scomposizione.
l riconoscimento di quadrati di binomi:
a. 9a2 12a ‡4 ˆ …3a 2†2 b. x 2 ‡ 6x ‡9 ˆ …x ‡ 3†2
" " " " " "
…3a†2 2  3a  2 …2†2 …x†2 2  x  3 …3†2

l riconoscimento di quadrati di trinomi:


a. 9a4 ‡ 4a2 ‡ 1 ‡ 12a3 ‡ 6a2 ‡ 4a ˆ …3a2 ‡ 2a ‡ 1†2
" " " " " "
…3a2 †2 …2a†2 …1†2 2  3a2  2a 2  3a2  1 2  2a  1
b. x 2 ‡ 9y 2 ‡1 6xy ‡ 2x 6y ˆ …x 3y ‡ 1†2
" " " " " "
…x†2 …3y†2 …1†2 2  …3y†  …x† 2x1 2  3y  1

l riconoscimento di differenze di quadrati:


a. a2 25 ˆ …a 5†…a ‡ 5† b. a2 9x 2 ˆ …a 3x†…a ‡ 3x†
" " " "
…a† …5†2
2
…a† …3x†2
2

c. x 2 …2x ‡ 1†2 ˆ ‰x …2x ‡ 1†Š‰x ‡ …2x ‡ 1†Š ˆ …x ‡ 1†…3x ‡ 1†

l riconoscimento di cubi di binomi:


a. a3 ‡ 6a2 ‡ 12a ‡8 ˆ …a ‡ 2†3
" " " "
…a†3 3  …a†2  2 3  a  …2†2 …2†3

b. x 3 9x 2 ‡ 27x 27 ˆ …x 3†3
" " " "
…x†3 3  …x†2  … 3† 3  x  … 3†2 … 3†3
 3
1 3 2 1
c. y ‡ y2 ‡ 4y ‡8ˆ y ‡2
27 3 3
" " " "
 3  2
1 1 1
y 3 y 2 3  y  22 …2†3
3 3 3

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 127


Fai gli esercizi

Scomponi ricorrendo al raccoglimento a fattor comune totale.


 
1 2x 2 y ‡ 6x 3 y 3 12x 2 y 2 ; 10a4 30a5 b3 20a4 b2 2x 2 y …1 ‡ 3xy 2 6y †; 10a4 …1 3ab3 2b2 †
 2 
2 2a2 c ‡ 4a3 c 2 8a2 x; 9x 4 18ax 6 ‡ 6x 3 2a …c ‡ 2ac 2 4x†; 3x 3 …3x 6ax 3 ‡ 2†
 
3 3a3 x 3xy; 4ab 8ab2 ‡ 2a 3x…a3 y†; 2a…2b 4b2 ‡ 1†
 
4 1 x2y 3 4 x2 ‡ 7 x3y 6 x2y 2; x5 3x 3 y ‡ x 2 1 x 2 y 3 4 ‡ 7xy 6y 2 ; x 2 …x 3 3xy ‡ 1†
5 5 5 5 5
   
5 1 a2 y 2 3 a3 y ‡ 1 ay 2 ; a2 b 4 ‡ b 4 1 ay ay 3 a2 ‡ 1 y ; b4 …a2 ‡ 1†
2 4 6 2 2 3

6 3x…2a 1† y…2a 1†; 6a2 …2b ‡ z† 3a…2b ‡ z† ‰…2a 1†…3x y†; 3a…2b ‡ z†…2a 1†Š
 
7 x 2 …2 y † ‡ y 2 …y 2† ‡ y 2; 4…3 b† a2 …b 3† ‡ 3 b …2 y †…x 2 y 2 1†; …3 b†…5 ‡ a2 †

Scomponi ricorrendo al raccoglimento parziale.


  
8 3ax 2 ‡ 3ay 2 ‡ 2bx 2 ‡ 2by 2 x 2 ‡ y 2 …3a ‡ 2b†
3a 2b
2 2
 
9 3xz z ‡ 3x 1 …3x 1†…z 2 ‡ 1†
z2 1

10 2ax ‡ 2ay ‡ 3x ‡ 3y zx zy ‰…x ‡ y†…2a ‡ 3 z†Š


2a 3 z
2 2 2
 
11 2ax ‡ bx 3x 2ay by ‡ 3y …2a ‡ b 3†…x 2 y†

12 a2 5ab ‡ 5ay 25by ‰…a 5b†…a ‡ 5y†Š


 
13 2x 3 y 3 x2y 2xy 2 ‡ 1 …2xy 2 1†…x 2 y 1†

14 2ax ‡ 3xy ‡ x 4ay 6y 2 2y ‰…3y ‡ 2a ‡ 1†…x 2y†Š

Scomponi riconoscendo quadrati di polinomi.


15 b 2 10b ‡ 25; a4 ‡ 2a2 ‡ 1 16 x 2 ‡ 2xy y 2; x 2 ‡ 16y 2 8xy

17 36a2 12at ‡ t 2 ; x 2 ‡ 4ax ‡ 4a2 18 9 a4 ‡ 4 x 4 ‡ a2 x 2 ; 9 a2 x 6 ax ‡ x


16 9 25 5
19 1 x 2 ‡ 4 xy ‡ 4y 2 ; 9a3 2a2 b ‡ 1 ab 2 20 18xy 2 12xy ‡ 2x; 1 x 2 1 xy ‡ 1 y 2
9 3 9 2 4 32
21 4a2 ‡ b 2 ‡ c 2 4ab ‡ 4ac 2bc 22 x 2 ‡ 9 ‡ 4y 2 6x 4xy ‡ 12y

Scomponi riconoscendo differenze di quadrati.


23 4a2 49; 25x 2 9y 2 24 9 a2 1 ; 25a2 b2 1
16 9
25 1 x 2 9; 1 49 x 2 26 1 x 2 100; 0,36 a2
4 4 9
27 ESERCIZIO GUIDA
2 2 2
9x 2 …a ‡ y † ˆ …3x † …a ‡ y † ˆ ‰3x …a ‡ y †Š‰3x ‡ …a ‡ y †Š ˆ ::::::::::::::

128 Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


2 2 2
28 …2x 3† 4y 2 29 …2a b† …3a ‡ b†

Scomponi riconoscendo cubi di binomi.


30 b 3 3b2 ‡ 3b 1 i due cubi sono b3 e 1, controlla i tripli prodotti
31 a3 6a2 b ‡ 12ab 2 8b3 i due cubi sono a3 e 8b3 , controlla i tripli prodotti
1 3 3 2 3 1 3
32 a3 ‡ b ‡ a b ‡ ab2 33 x x 2 ‡ 9x 27
8 2 4 27
1 3 3 2 1 6 3 4 3 3 2 6
34 z 8 z 6z 35 x y9 x y ‡ x y
8 2 8 4 2

Rivedi la teoria

Il trinomio caratteristico
Un'altra regola di scomposizione eÁ quella del trinomio caratteristico. Si tratta di un trinomio di secondo
grado della forma x 2 ‡ ax ‡ b nel quale si devono vedere, se possibile, i coefficienti a e b rispettivamente
come la somma e il prodotto di due numeri h e k; se tali numeri esistono allora
x 2 ‡ ax ‡ b ˆ …x ‡ h†…x ‡ k †
Per esempio:
a. x 2 3x ‡ 2
Dobbiamo individuare due numeri il cui prodotto sia 2 e la cui somma sia 3.
Poiche 2ˆ21 ma 2‡1ˆ3
2 ˆ … 2†  … 1† e 2 1ˆ 3
i due numeri sono 2 e 1. Si ha cosõÁ che: x2 3x ‡ 2 ˆ …x 2†…x 1†.

b. a2 ‡ 5a ‡ 6 6ˆ23 e 2‡3ˆ5 quindi a2 ‡ 5a ‡ 6 ˆ …a ‡ 2†…a ‡ 3†

c. x 2 3x 4 4 ˆ 4  … 1† ma 4 1ˆ3
4ˆ 4  …‡1† e 4‡1ˆ 3 quindi x 2 3x 4 ˆ …x 4†…x ‡ 1†

La scomposizione con la regola di Ruffini


Un ulteriore metodo di scomposizione consiste nel ricercare i divisori di primo grado del polinomio.
Sappiamo che un polinomio P …x † eÁ divisibile per un binomio della forma x a se si verifica che P …a† ˆ 0.
m
I possibili valori di a si devono ricercare fra i divisori del termine noto di P …x † e fra le frazioni dove m eÁ un
n
divisore del termine noto e n eÁ un divisore del coefficiente del termine di grado massimo. Una volta trovato
il divisore, basta poi trovare il quoziente applicando la regola di Ruffini. Vediamo qualche esempio.
a. x 3 ‡ 4x 2 ‡ x 6 I divisori del termine noto sono 1,  2,  3,  6.
P…1† ˆ 1 ‡ 4 ‡ 1 6ˆ0 il polinomio eÁ divisibile per x 1.
Calcoliamo il quoziente con la regola di Ruffini.

1 4 1 6
1 1 5 6
1 5 6 0

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 129


Avremo dunque x 3 ‡ 4x 2 ‡ x 6 ˆ …x 1†…x 2 ‡ 5x ‡ 6† ˆ trinomio caratteristico
ˆ …x 1†…x ‡ 2†…x ‡ 3†

b. 2x 3 ‡ 3x 2 5x 6 I divisori del termine noto sono 1,  2,  3,  6.


P…1† ˆ 2 ‡ 3 5 6 6ˆ 0
P… 1† ˆ 2‡3‡5 6ˆ0 il polinomio eÁ divisibile per x ‡ 1.

2 3 5 6
1 2 1 6
2 1 6 0

2x 3 ‡ 3x 2 5x 6 ˆ …x ‡ 1†…2x 2 ‡ x 6†
Troviamo ora i divisori del quoziente ottenuto 2x 2 ‡ x 6, tenendo presente che eÁ inutile calcolare
P…1† che non aveva dato resto zero nemmeno prima.
P… 1† ˆ 2 1 6 6ˆ 0
P…2† ˆ 8 ‡ 2 6 6ˆ 0
P… 2† ˆ 8 2 6ˆ0 il polinomio eÁ divisibile per x ‡ 2.

2 1 6
2 4 6
2 3 0

In definitiva: 2x 3 ‡ 3x 2 5x 6 ˆ …x ‡ 1†…2x 2 ‡ x 6† ˆ …x ‡ 1†…x ‡ 2†…2x 3†

Somme e differenze di cubi


Applicando il metodo precedente si possono mettere in evidenza altre due regole di scomposizione:
l regola della somma di cubi: a3 ‡ b3 ˆ …a ‡ b†…a2 ab ‡ b 2 †
l regola della differenza di cubi: a3 b3 ˆ …a b †…a2 ‡ ab ‡ b 2 †
Per esempio:
l a3 8 ˆ …a 2†…a2 ‡ 2a ‡ 4†
l 1 x 3 ˆ …1 x†…1 ‡ x ‡ x 2 †

l 8x 3 ‡ 27y 3 ˆ …2x ‡ 3y† 4x 2 6xy ‡ 9y 2

Fai gli esercizi

Scomponi applicando la regola del trinomio caratteristico.


 
36 y 2 7y 18; a2 ‡ 2a 15 …y ‡ 2†…y 9†; …a ‡ 5†…a 3†

37 y 2 4y 5; y 2 ‡ 5y 6 ‰…y 5†…y ‡ 1†; …y ‡ 6†…y 1†Š

38 x 2 ‡ x 12; a2 ‡ 7a ‡ 6 ‰…x ‡ 4†…x 3†; …a ‡ 6†…a ‡ 1†Š

39 b 2 7b ‡ 10; c 2 ‡ 6c 16 ‰…b 5†…b 2†; …c ‡ 8†…c 2†Š

40 z 2 ‡ 6az ‡ 8a2 ; x2 3bx 10b 2 ‰…z ‡ 4a†…z ‡ 2a†; …x 5b†…x ‡ 2b†Š

130 Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Scomponi applicando il metodo di Ruffini.
41 x 3 2x 2 11x ‡ 12; x3 x2 10x 8 ‰…x 1†…x ‡ 3†…x 4†; …x 4†…x ‡ 2†…x ‡ 1†Š

42 2x 3 7x 2 ‡ 2x ‡ 3; 4x 3 ‡ 5x 2 7x 2 ‰…x 1†…x 3†…2x ‡ 1†; …x 1†…x ‡ 2†…4x ‡ 1†Š


3 2 3 2
43 2x 5x ‡ x ‡ 2; 3x 11x ‡ 5x ‡ 3 ‰…x 1†…x 2†…2x ‡ 1†; …x 1†…x 3†…3x ‡ 1†Š

Scomponi applicando le regole per la somma e differenza di cubi.


   2 
a3 a ‡1 a a ‡1
44 y 3 27; ‡1 …y 3†…y 2 ‡ 3y ‡ 9†;
125 5 25 5
   
1 3 1x 1 1 x 2 ‡ 1 x ‡ 1 ; …5 ‡ a†…25
45 x 1; 125 ‡ a3 5a ‡ a2 †
8 2 4 2
"   #
8 3 2x‡y 4 x 2 2 xy ‡ y 2 ; …4b 1†…16b2 ‡ 4b ‡ 1†
46 x ‡ y 3; 64b3 1
27 3 9 3
 
47 1 y 9; a3 x 3 8 …1 y†…1 ‡ y ‡ y 2 †…1 ‡ y 3 ‡ y 6 †; …ax 2†…a2 x 2 ‡ 2ax ‡ 4†

Scomponi applicando il metodo piuÁadatto.


 
48 2x 3a 3ax ‡ 2x 2 ; 3y 2x ‡ 2ax 3ay ‡ 2bx 3by …2x 3a†…x ‡ 1†; …2x 3y †…a ‡ b 1†
 2 3

49 2a3 ‡ 18ab2 ‡ 12a2 b; 3x 4 9x 3 ‡ 9x 2 3x 2a…a ‡ 3b † ; 3x …x 1†
 2 
50 3b 2 y 2 12y 2 ; 4a2 x2 4y 2 ‡ 4xy 3y …b 2†…b ‡ 2†; …2a ‡ x 2y †…2a x ‡ 2y †

51 a2 x 4x; a3 a ‰x…a 2†…a ‡ 2†; a…a 1†…a ‡ 1†Š


 
52 a3 4a2 ‡ 4a, x2 ‡ x 2 2
a…a 2† ; …x ‡ 2†…x 1†
 
53 ax ‡ 2bx 3a 6b; a3 x x4 …a ‡ 2b†…x 3†; x…a x†…a2 ‡ ax ‡ x 2 †

54 ab 2 2ab 3a; a2 …x 2 6x ‡ 9† ‰a…b 3†…b ‡ 1†; …a x ‡ 3†…a ‡ x 3†Š


 
55 x 3 ‡ x 2 9x 9; 8a3 x ‡ b3 x …x ‡ 1†…x 3†…x ‡ 3†; x…2a ‡ b†…4a2 2ab ‡ b2 †

Trova il M.C.D. e il m.c.m. fra i seguenti polinomi.


56 ESERCIZIO GUIDA
x2 4 ax 2 ‡ 4ax ‡ 4a ax ‡ 2a
Scomponiamo i tre polinomi:
x 2 4 ˆ …x 2†…x ‡ 2†
2
ax 2 ‡ 4ax ‡ 4a ˆ a…x 2 ‡ 4x ‡ 4† ˆ a…x ‡ 2†
ax ‡ 2a ˆ a…x ‡ 2†
Per trovare il M:C:D: si devono ricercare solo i fattori comuni a tutti e tre i polinomi; nel nostro caso il
solo fattore comune eÁ x ‡ 2, quindi:
M:C:D: ˆ x ‡ 2
Per il m:c:m: si devono prendere tutti i fattori, una sola volta, con l'esponente piuÁ grande; quindi:
2
m:c:m: ˆ a…x ‡ 2† …x 2†

57 x 2 y 2; ax ‡ ay bx by; ax ‡ ay ‡ bx ‡ by
‰M:C:D: ˆ x ‡ y, m:c:m: ˆ …x y†…x ‡ y†…a b†…a ‡ b†Š

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 131


58 a3 ‡ b 3 ; 7a2 7ab ‡ 7b2 ; 
2a2 2b 2 
M:C:D: ˆ 1, m:c:m: ˆ 14…a b†…a ‡ b†…a2 ab ‡ b2 †

59 x 4 ‡ x 3 x2 x; 9x ‡ 9; 7x 2 ‡ 14x
 ‡7 
2
M:C:D: ˆ x ‡ 1, m:c:m ˆ 63x…x ‡ 1† …x 1†

60 b 2 b 2; b2 ‡ b 6; b2 4
‰M:C:D: ˆ b 2, m:c:m: ˆ …b ‡ 1†…b ‡ 2†…b 2†…b ‡ 3†Š

61 4a ‡ 12x; a3 ‡ 27x 3 ;  2a3 ‡ 18ax 2 ‡ 12a2 x 


2
M:C:D: ˆ a ‡ 3x, m:c:m: ˆ 4a…a ‡ 3x† …a2 3ax ‡ 9x 2 †

Cap 3. LE FRAZIONI ALGEBRICHE

Rivedi la teoria

Le frazioni algebriche
Una frazione algebrica rappresenta il quoziente fra due polinomi; affincheÁ essa abbia significato, le sue
lettere non devono assumere valori che annullano il polinomio al denominatore; per esempio:
3x 1
l ha significato se x ‡ 2 6ˆ 0, cioeÁ se x 6ˆ 2
x‡2

a2 ‡ 3
l ha significato se a 1 6ˆ 0, cioeÁ se a 6ˆ 1
a 1

La semplificazione
Per semplificare una frazione algebrica si deve innanzi tutto scomporre sia il numeratore che il denomi-
natore della frazione se questi sono dei polinomi; individuato poi il loro M.C.D., basta applicare la pro-
prietaÁ invariantiva e dividere numeratore e denominatore per tale M.C.D.
Nella pratica poi, una volta scomposti i polinomi, si individuano i fattori comuni e si semplificano. Ad
esempio

25x 4 y 3 25x 4 y 3 5x
a. 3 5
ˆ .ˆ Abbiamo diviso numeratore e denominatore per 5, per x 3 e per y 3
15x y 15x 3 y 5 3y 2

30y 2 20y 10y …3y 2† 10y


b. Dobbiamo innanzi tutto scomporre in fattori: ˆ
3xy 2x x …3y 2† x

Attenzione: non si puoÁ semplificare un addendo di un polinomio al numeratore con uno al denominatore
ma solo un fattore; ad esempio
x2 x x …x 1†
ˆ x2 eÁ sbagliato ˆx 1 eÁ corretto
x x

Fai gli esercizi


Determina le condizioni di esistenza di ciascuna delle seguenti frazioni.
1 3a 2a b
1 ‰x 6ˆ 2; a 6ˆ 2; a 6ˆ 0Š
2x 4 a2 4 2a

132 Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


2‡y 5x ‡ 2 2b ‡ 6
2 ‰y 6ˆ 3; x 6ˆ 4; b 6ˆ 0Š
y 3 x‡4 3b
7a 3b 3x 2 1 x‡1
3 ‰a 6ˆ 0; x 6ˆ 2; x 6ˆ 3Š
2a x 2 3x 9

Semplifica le seguenti frazioni algebriche.


 
ay 2 10a3 b 4 6a3 y 2 y 2 2 2 3a
4 ; ab ; 2
2a2 y 35ab2 2a2 y 4 2a 7 y
 
a2 ‡ 2ab ‡ b 2 8 4y 3a ‡ 6b a‡b ; 4 ;3
5
a2 b 2 4 y2 a ‡ 2b a b 2‡y
 
y6 1 x 2 ‡ 3x 4 3a2 27
6 y3 1; x ‡ 4 ; a ‡ 3
y3 ‡ 1 x2 1 6a 18 x‡1 2
 
a2 3a ax 3 a x 2y a 1
7 ;x 1;
a2 6a ‡ 9 ax ‡ ax ‡ a
2 x2 3xy ‡ 2y 2 a 3 x y
 
2a 3x 2x 3 3x 2 11x ‡ 6 2a2 ‡ 2a 1 2a
8 ; 2x 1;
9x 2 4a2 x2 x 6 a2 1 2a ‡ 3x a 1
 
a4 a x 2 ‡ 9y 2 ‡ 6xy 2b2 5b 3 a2 a; x ‡ 3y
9 ;b 3
a3 a2 a 2 x 3 ‡ 27y 3 2b ‡ 1 a 2 x 2 3xy ‡ 9y 2

Rivedi la teoria

Le operazioni con le frazioni algebriche


Le operazioni con le frazioni algebriche si eseguono con le stesse regole del calcolo con le frazioni nu-
meriche. Vediamo qualche esempio.
l Addizione e sottrazione:
x 3x 2 1
‡
2x 1 4x ‡ 2 4x 2 1

x 3x 2 1
Scomponiamo i denominatori: ‡
2x 1 2…2x ‡ 1† …2x 1†…2x ‡ 1†

Il m:c:m: fra i denominatori eÁ: 2…2x 1†…2x ‡ 1†

2x …2x ‡ 1† ‡ …2x 1†…3x 2† 2


Eseguiamo le operazioni indicate:
2…2x 1†…2x ‡ 1†

4x 2 ‡ 2x ‡ 6x 2 4x 3x ‡ 2 2 10x 2 5x
Sviluppiamo i calcoli al numeratore: ˆ
2…2x 1†…2x ‡ 1† 2…2x 1†…2x ‡ 1†

5x …2x 1† 5x
Semplifichiamo la frazione ottenuta: ˆ
2…2x 1†…2x ‡ 1† 4x ‡ 2

3x 2 y 2a2 3ax
l Moltiplicazione: 
5a 6x 3 y
3x 2 y a…2a 3x†
Scomponiamo il polinomio al numeratore della seconda frazione: 
5a 6x 3 y

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 133


3 x 2 y a…2a 3x†
Semplifichiamo un fattore al numeratore con uno al denominatore: 
5a 6 x 3y
2
2a 3x
Otteniamo:
10x

4y 12y 2
l Divisione: :
x y 3x 2 3y 2
Trasformiamo la divisione in moltiplicazione, scomponiamo e semplifichiamo
4y 3…x 2 y 2 † 4y 3 …x y†…x ‡ y† x‡y
 2
ˆ  2
ˆ
x y 12y x y 12y y

 2
3x 2 2x
l Potenza:
x 2 2x
Scomponiamo dapprima i polinomi all'interno della parentesi e semplifichiamo la frazione:
 2  
x …3x 2† 3x 2 2
ˆ
x …x 2† x 2

Per elevare al quadrato la frazione indichiamo la potenza del numeratore e del denominatore:
…3x 2†2
…x 2†2

Fai gli esercizi

Semplifica le seguenti espressioni contenenti solo addizioni e sottrazioni.


 
3 2 a ‡ 2b 2b a x 5 6b 2 ‡ 5ab a2
10 ; ‡ ;
x‡1 x 1 3a 9b …x ‡ 1†…x 1† 9ab
 
x 1 4 x 1 x 2 ‡ 3x 25 x2 ‡ 3
11 ‡ ‡ 1; ;
x2 16 2x ‡ 8 x 3 x‡1 x 2 16 …x ‡ 1†…x 3†
 
x 1 2 2x 1 4 5x 13 2x 2 x ‡ 4
12 ‡ ; ‡ ;
x2 25 3x ‡ 15 x x2 3…x 2 25† x2
 
5 3 x 2 5 x 6 4 2x ‡ 3
13 ‡ ; ‡ ‡ ;
a 2 6 3a x 1 2x 2 2 3x ‡ 3 a 2 2…x ‡ 1†
   
x 1 2 2x 1 x x 2 x‡2 3x 2 5x 8 9x
14 ; 2 ;
3x ‡ 1 9x 2 ‡ 6x ‡ 1 9x ‡ 3 x2 4 x‡2 x 2 3…3x ‡ 1† x2 4
       
x x 3 x‡3 a4 a3 a3 a 13x 2 a
15 ; 1 ;
x2 9 x‡3 x 3 a2 1 a ‡ 1 2a 2 x2 9 2…a 1†

Semplifica le seguenti espressioni contenenti anche moltiplicazioni e divisioni.


 
3xy ‡ y 2 2x x2 y2 3x 6 2y 3…x ‡ y†
16  2 ;  ;
x2 9x y2 x2 5x ‡ 6 x y x…3x y† x 3

134 Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


 
3x 2 48 x ‡ 1 4 2a 6b a2 b2 a ‡ 3b x‡1; a b
17   ;  
6x 2x 8 x ‡ 4 a ‡ b a2 9b 2 4 x 2
 
x 2 9 x 2 ‡ 6x ‡ 9 x x 2 ‡ 2x ‡ 1 x ‡ 1 …x 3†…x 5† x ‡ 3
18 : ;  : 2 ;
x 2 ‡ 5x x 3 25x x2 1 3x x 2 x 9 x‡3 1 x
 
a 3b 4a 12b x 2 25y 2 x 5y b ; 3…x ‡ 5y†
19 : ; :
25a2 5ab x ‡ 6y 3x ‡ 18y 20a
       
3 y 9 y2 2a b a ‡ 2b a2 1
20 : ; : ‡b 3y;
y 3 9y 2 a b b a

Semplifica le seguenti espressioni algebriche che contengono tutte le operazioni.

21 ESERCIZIO GUIDA
  2
x x2 ‡ x 1 x 2 6x ‡ 9
 :
x ‡ 2x ‡ 1
2 3x x‡1 3…x ‡ 1†

Eseguiamo la moltiplicazione nelle parentesi rotonde:


" ! #2  2
x x … x ‡ 1† 1 x 2 6x ‡ 9 x 1 x 2 6x ‡ 9
 : ˆ :
…x ‡ 1 †
2
3x x‡1 3…x ‡ 1† 3…x ‡ 1† x‡1 3…x ‡ 1†

Eseguiamo la sottrazione nelle parentesi quadre ed eleviamo alla potenza indicata:


 2 2 2
x 3 x 6x ‡ 9 …x 3† x 2 6x ‡ 9
: ˆ 2 :
3…x ‡ 1† 3 … x ‡ 1† 9… x ‡ 1 † 3…x ‡ 1†

Scomponiamo la seconda frazione ed eseguiamo la divisione:


2 2 2
…x 3† …x 3 † …x 3† 3…x ‡ 1† 1
2 : ˆ 2  2 ˆ
9…x ‡ 1† 3…x ‡ 1† 9…x ‡ 1† …x 3† 3…x ‡ 1†
3

   
6 1 2
22 1‡ : ‰ x 2Š
x 1 x‡2 x 1
    
1 2 18x 8 1
23 ‡ 3
3x 1 x 1 7x 3 x 1
 
a‡1 a 2 a 8 a 2
24 ‡ : ‰a…a ‡ 1†Š
3 a 3a 3a2
    
a 1 a 2 a2 a 6 a2 ‡ 3a 3
25 ‡ ‡a‡1  2
a 3 a‡2 a a ‡ 2a 2 a
"  2 #
x 2y 2xy x ‡ 2y
26  ‰x 2yŠ
2y x x ‡ 2y 2xy
  3  
4 1 1 1 1
27 ‡ : 2
2a2 12a ‡ 16 2a 8 2 a …a ‡ 16 8a† 8…a 4†

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 135


Verifica del recupero
1 Stabilisci quali delle seguenti uguaglianze sono vere e correggi quelle false:
a. 3ab ‡ 2ab ˆ a2 b 2 b. 7x 2 y 4xy ˆ 3xy
 
c. 2a … 3a ‡ 4b† ˆ 2a ‡ 3a ‡ 4b d. 6a2 b : 1 ab ˆ 6a2 b  … 2ab†
2
 
e. 5 a2 x 3 : ‡ 5 ax ˆ 5  3 ax 2 f. 5a2 b 3  1 a3 b 4 ˆ 1 a6 b 12
2 3 2 5 10 2
0,5 punti

2 Semplifica le seguenti espressioni:


        
a. 1 ab 3 ‡ 5 ab 2 1b 8 a2 b6 : 12 ab 3 5 a2 1 a2
2 2 2 5 5 2 4
"     i
b. 8 abx  15 a2 bx 5 a4 b 5 x 3 : 10 ab 3 x 2
‡ … ab † … 3ax 2 † : … bx †
2
5 8 6 9
8" 9
<  3  2 # 2 h 2 i2 =
c. : 1 a4 b 3 : 1 a4 b3 2a4 b3 ‡ ‡2a2 b  b ; : … 2a4 b †
2
3 9 1,5 punti

3 Calcola il M.C.D. e il m.c.m. fra i seguenti monomi:


a. 2a2 b 3 ; 6b 4 c 2 ; 24a4 bc

b. 6x 3 y 2 z 2 ; 1 xz 3 ; 3 x 3 y 3 z; 2xyz
2 4 0,5 punti

4 Calcola il valore delle seguenti espressioni:


     2
a. …2a 3b 2 † b2 4a 1 b2 … 2a 5b2 † 1b
2 2
        
b. 2x 1 x 2 3a ‡ x 3 a x2 ‡ 1 a 2x 2 ‡ a x ‡ 3 a
3 2 2 4 0,5 punti

5 Calcola il valore delle seguenti espressioni applicando anche le regole sui prodotti notevoli:
a. …a 1†2 …a ‡ 2†2 ‡ …2a 3†…2a ‡ 3† 2a…2a 3†
     
b. 3x 2y 2
3x ‡ y …3x 2
y† : 1 y 50x
3 3 9 0,5 punti

6 Applicando il teorema del resto, stabilisci se il seguente polinomio eÁ divisibile per i binomi a fianco se-
gnati: P…x† ˆ x 3 2x 1 …x 1†, …x ‡ 1†.
0,25 punti

7 Calcola quoziente e resto delle seguenti divisioni applicando la regola di Ruffini:



a. x 3 4x 2 ‡ 5x 2 : …x 2†

b. x 4 3x 3 ‡ x 8 : …x 3†
0,5 punti

136 Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


8 Di ciascuno dei seguenti polinomi sono indicate diverse scomposizioni; individua quella corretta:

a. a3 b3 ˆ …a b†3 ; …a b†…a b†2 ; …a b† a2 ‡ ab ‡ b 2
 
b. x 4 y4 ˆ …x y†…x 3 y 3 †; …x y†…x y†3 ; …x ‡ y†…x y† x 2 ‡ y 2

c. x 2 ‡ 3x 10 ˆ …x ‡ 2†…x 5†; …x 2†…x ‡ 5†; x…x ‡ 3 10†

0,75 punti

9 Scomponi in fattori i seguenti polinomi:


a. a 3 ab x ‡ 3 bx b. a4 9a2 ‡ 8
2 2
c. a5 ‡ 5a2 45 9a3 d. a4 y 16y
e. a3 x 3 8b3 x 3 f. a4 16x 2
g. y 3 2y 2 3y h. a2 x 6ax ‡ 9x
1,5 punti

10 Calcola il M.C.D. e il m.c.m. fra i seguenti gruppi di polinomi:


a. x 2 x; x2 2x ‡ 1; ax 2 a
2 2 2
b. 2x 5x 3; 4x ‡ 4x ‡ 1; 2x x 1
1 punto

11 Stabilisci se sono corrette le seguenti semplificazioni:


2x ‡y
a. ˆ2‡y b. x 3 ˆ1
x 3 x

…1 2x†2 x2 y 2 x2 ‡ y 2
c. ˆ1 d. ˆ ˆ 1
…2x 1†2 x2 ‡ y 2 x2 ‡ y 2 0,5 punti

12 Semplifica le seguenti frazioni algebriche:


5x 2 ‡ 5xy 2
a. b. 4x 2 4x 3
x2 ‡ 2xy ‡ y 2 2x x 3

c. x 3 9x d. x
3
4x 2 ‡ 4x
x 2 ‡ 2x 15 x 3 4x 0,5 punti

13 Semplifica le seguenti espressioni:

a. 3x 2 x 1 10x 19
x 3 x‡8 x 2 ‡ 5x 24
   
y ‡1 y 3 1 1
b. : :
y y ‡1 y 1 y y2 1
" #3  3
x3 ‡ y 3 x4 y 4 2
c.  : …x ‡ y†2 
x 2 ‡ y 2 x 2 xy ‡ y 2 x y 1,5 punti

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 137


Soluzioni
1 5 7
1 a. F: ab; b. F: 7x 2 y 4xy; c. F: 5a 4b; d. F: 12a; e. V; f. F: a b
2
39 3 3 3 5
2 a. a b ; b. a3 ; c. b 4
16 4 4
3 a. M:C:D: ˆ 2b, m:c:m: ˆ 24a4 b 4 c 2 ; b. M:C:D: ˆ xz, m:c:m: ˆ x 3 y 3 z 3

39 2 11 3 9
4 a. 4a b ; b. x ax
4 3 2
5 a. 12; b. 4x 13y
6 no, si
7 a. Q…x† ˆ x 2 2x ‡ 1, R ˆ 0; b. Q…x† ˆ x 3 ‡ 1, R ˆ 5
8 a. la terza; b. la terza; c. la seconda
 
3
9 a. 1 b …a x†; b. …a 1†…a ‡ 1†…a2 8†; c. …a3 ‡ 5†…a 3†…a ‡ 3†; d. y…a2 ‡ 4†…a 2†…a ‡ 2†;
2
2b†…a2 ‡ 2ab ‡ 4b 2 †; f. …a2
2
e. x 3 …a 4x†…a2 ‡ 4x†; g. y…y 3†…y ‡ 1†; h. x…a 3†
2 2
10 a. M:C:D: ˆ x 1, m:c:m: ˆ ax…x 1† …x ‡ 1†; b. M:C:D: ˆ 2x ‡ 1, m:c:m: ˆ …2x ‡ 1† …x 3†…x 1†
11 a. no; b. no; c. si; d. no

5x 2x ‡ 1 x…x ‡ 3† x 2
12 a. ; b. ; c. ; d.
x‡y x‡1 x‡5 x‡2
2x 2
13 a. ; b. …y 1† ; c. 8
x 3

Esercizio 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13
Punteggio
Valutazione
in decimi

138 Tema 3 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


expression espressione odd dispari
even pari polynomial polinomio
factor fattore quotient quoziente
fraction frazione remainder resto

1 When the polynomial ax 3a bx ‡ 3b is factored completely, one of the factors is:


a. x ‡ 3 b. a b c. a ‡ b d. 3 x e. none of these
2 When the polynomial x 12 y 8 is factored completely, one of the factors is:
a. x 6 ‡ y 4 b. x 2 ‡ y 2 c. x 2 y 2 d. x y e. none of these

x 3 ‡ 3x 2 7x ‡ 6
3 Find the quotient and the remainder:
x 2
12 24 6
a. x 2 ‡ 5x ‡ 3 ‡ b. x 2 ‡ x 9 ‡ c. x 2 ‡ 6x ‡ 5 ‡
x 2 x 2 x 2
12 6
d. x 2 6x ‡ 5 e. x 2 ‡ 3x 7‡
x 2 x 2

x 3 ‡ 3x 2 9x 27
4 Simplify the rational expression:
x 2 ‡ 6x ‡ 9
a. …x ‡ 3†…x 3† b. x 3 c. x ‡ 3 d. 3 x e. …x ‡ 3†…x ‡ 3†

x 3 27 x 2 ‡ 3x ‡ 9
5 Perform the indicated operation and simplify: :
x 2 9 x 2 ‡ 8x ‡ 15
…x 3†…x 3† x‡5 …x 3†…x ‡ 3†
a. b. c. d. x ‡ 5 e. none of these
x 2 ‡ 3x ‡ 9 x 3 x 2 ‡ 3x ‡ 9
4 2
6 Simplify and express the result with positive exponents only: …2y 3 † … 4y 2 †
a. y 8 b. 64y 7 c. y 3 d. 64y 8 e. none of these

a 1b 1
7 Simplify the fraction:
a 1‡b 1
1 1 1
a. b. c.
d. a ‡ b e. none of these
a‡b ab 2
  2
5x 3
8 Simplify and express the result with positive exponents only:
3y 2

5x 6 y 4 9x 6 9y 4 9x 6 y 4
a. b. c. d. e. none of these
3 25y 4 25x 9 25

8 d. 7 a. 6 a. 5 d. 4 b. 3 a. 2 a. 1 b.

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 3 - MATH IN ENGLISH 139


CAPITOLO 1
Le equazioni

1. LE EQUAZIONI CON DERIVE


Per far risolvere un'equazione a Derive basta scriverne il testo nella finestra di Algebra e poi usare il comando
Risolvi/Espressione oppure usare l'icona corrispondente .

Inserisci dunque il testo della seguente equazione 2…x 1† ‡ 4…2 x† ˆ 5x 4…x ‡ 3†


Quando attivi il comando di risoluzione si apre la
finestra a lato: nella prima casella si deve indicare
qual eÁ la variabile dell'equazione; nel nostro caso
eÁ giaÁ evidenziata la x che eÁ l'unica lettera che
compare nell'equazione, ma in un'equazione let-
terale dove, oltre alla x ci sono anche altre lettere,
si dovraÁ indicare quale considerare come variabi-
le.
Nella seconda casella bisogna fare la scelta del metodo di risoluzione; per il momento dobbiamo selezionare il
metodo Algebrico (gli altri metodi si usano per la risoluzione approssimata che saraÁ argomento di studi degli ultimi
anni di corso).
Nella terza casella bisogna indicare il dominio della soluzione che per noi eÁ l'insieme dei numeri reali.
La quarta casella per il momento non eÁ attiva percheÁ riguarda la risoluzione approssimata delle equazioni.
Cliccando sul pulsante Risolvi la soluzione dell'equazione viene scritta nella finestra di Algebra nella forma x ˆ 6.
Quando un'equazione non eÁ determinata, il comando Risolvi/Espressione restituisce
true se l'equazione eÁ indeterminata
false se l'equazione eÁ impossibile
Questo percheÁ un'equazione indeterminata in una sola incognita eÁ un'uguaglianza sempre vera, mentre un'equa-
zione impossibile eÁ un'uguaglianza sempre falsa. Prova per esempio a risolvere queste due equazioni
 
2 3
2… x ‡ 1† 4x ‡ 5 ˆ 2…x 2
4† e 3… x 1† ‡ 2x ˆ 5 x
5
Per la prima, che eÁ impossibile, Derive restituisce false; per la seconda, che eÁ indeterminata, restituisce true.
Le soluzioni di un'equazione frazionaria vengono scritte di solito come quelle di un'equazione intera; per esempio
3 5
ˆ2 restituisce xˆ
x 1 2

140 Tema 4 - Cap. 1: LE EQUAZIONI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Derive sa poi riconoscere quando la soluzione di un'equazione frazionaria non eÁ accettabile; per esempio, se ri-
solvi sul tuo quaderno l'equazione
x 1 1 x‡1
ˆ
x ‡ 3 x ‡ 5x ‡ 6
2 x‡2
trovi x ˆ 2, ma questo valore non eÁ accettabile e Derive restituisce allora x ˆ 1.
4x 5
Un altro caso "strano" nella scrittura delle soluzioni si ha con equazioni del tipo della seguente 2ˆ
2x 3 x
15
Le soluzioni vengono scritte in questa forma x ˆ 1 _ x ˆ .
4
In sostanza viene scritto anche x ˆ 1 percheÁ, una volta fatto il denominatore comune, al numeratore si ha ini-
zialmente un polinomio di secondo grado che poi, riducendo i termini simili, diventa di primo grado; Derive inter-
preta questa situazione come se si fosse persa una soluzione e evidenzia questo fatto scrivendo x ˆ 1.
Da ultimo vediamo la risoluzione di un'equazione letterale, per esempio: …a 1†x ‡ 2a ˆ 2x ‡ 3a 1
Questa volta nella prima colonna della finestra del comando Risolvi/Espressione ci sono sia la lettera x che la
lettera a, ma la x eÁ giaÁ evidenziata; normalmente viene data precedenza alla x come scelta di incognita ma si
puoÁ cambiare deselezionando x e selezionando successivamente un'altra lettera. La soluzione proposta eÁ
a 1

a 3
Derive non eÁ in grado di discutere l'equazione; tuttavia, portando tutti i termini al primo membro, scrivendo quindi
…a 1†x ‡ 2a …2x ‡ 3a 1† ˆ 0
e usando l'icona Visualizza passaggi, si puoÁ trasformare l'equazione nella sua forma normale
x…a 3† a‡1ˆ0
e da questa eÁ poi semplice condurre la discussione:
l per a 6ˆ 3 troviamo la soluzione precedente
l per vedere che cosa succede nel caso a ˆ 3 basta
usare il comando Semplifica/Sostituisci variabili che
apre la finestra a lato.
Dopo aver indicato la lettera a come variabile di sostitu-
zione, nella riga Nuovo valore inserisci 3 e clicca sul pul-
sante Semplifica; poicheÁ ottieni 2 ˆ 0 puoi dedurre
che per a ˆ 3 l'equazione eÁ impossibile.

2. LE EQUAZIONI CON EXCEL


Possiamo risolvere un'equazione anche con Excel, se que-
sta eÁ data nella forma ax ˆ b
Imposta dunque il foglio di lavoro come indicato nella figura
al termine dell'esercitazione, inserendo i valori del coeffi-
ciente a e del termine noto b rispettivamente nelle celle
B3 e B4.
Per trovare la soluzione dell'equazione occorre distinguere
il caso in cui la cella B3 ha valore 0 perche sappiamo che, in
questo caso, l'equazione non eÁ determinata. Conviene
quindi usare la funzione di selezione SE in questo modo (ri-
ferisciti allo schema a lato):

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 4 - Cap. 1: LE EQUAZIONI 141


se B3 eÁ diverso da zero, allora calcola B4/B3 altrimenti, se B4 eÁ diverso da zero, scrivi che l'equazione eÁ impos-
sibile, altrimenti scrivi che l'equazione eÁ indeterminata.
La funzione SE usa quindi al suo interno un'altra funzione SE; la formula da inserire nella cella B6 eÁ la seguente:
B6 : ˆ SE…B3 <> 0; B4=B3; SE…B4 <> 0; "equazione impossibile"; "equazione indeterminata"††
Modifica adesso i contenuti delle celle B3 e B4 in modo da verificare in tutti i casi possibili la correttezza della
formula.

A B C D E F G
1 RISOLUZIONE DI UN'EQUAZIONE DI PRIMO GRADO NELLA FORMA ax=b
2
3 Valore di a 5
4 Valore di b -4
5
6 Soluzione -0,8

ESERCIZI

1. Risolvi con Derive le seguenti equazioni e procedi poi alla verifica delle soluzioni mediante sostituzione.
2 x 1 2x ‡ 3 1 x
a. 2x x…x 3† ˆ 1 …x 2† b. ‡ ˆ
4 2 6
x 6 x 4 2x 1 x2 1
c. ˆ d. ‡x 3ˆ
x 4 x 2 x x
3 2 x 6 5x 6 7 1
e. ‡ ˆ 2 f. ‡ ˆ ‡1
x 4 x‡1 x 3x 4 3x 6 x

2. Risolvi con Derive le seguenti equazioni letterali; verifica poi se la soluzione trovata eÁ accettabile per i valori
assegnati dei parametri.
a. ax 2a ˆ 3… x ‡ a† 1 aˆ0 aˆ 1 aˆ3 aˆ1

2x x
b. ‡1ˆ aˆ0 aˆ 6 aˆ1 aˆ3
a 2 a‡2
x 2 ‡ 3x
c. ˆ aˆ0 aˆ 2 aˆ3 aˆ 1
a‡1 a 1
1 a a 1
d. ˆ 2 aˆ1 aˆ0 aˆ 1 aˆ2
x x‡1 x ‡x

3. Usando il foglio di lavoro di Excel preparato nell'esercitazione, risolvi l'equazione ax ˆ b per i seguenti valori
di a e di b.
a. a ˆ 5 bˆ4 b. a ˆ 0 bˆ2
c. a ˆ 0 bˆ0 d. a ˆ 3 bˆ0
e. a ˆ 2 bˆ 2 f. a ˆ 6 bˆ9

142 Tema 4 - Cap. 1: LE EQUAZIONI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Matematica e storia
Le equazioni 2
l Un palo eÁ infisso nel terreno per i
della sua lun-
5
ed il metodo della falsa posizione
ghezza, cioeÁ per 50cm; quanto eÁ lungo il palo?
Abbiamo accennato altrove alle abilitaÁ raggiunte
7
in campo matematico dagli antichi Egiziani. Nel l Un numero sommato ai suoi daÁ 52; qual eÁ il
6
papiro di Ahmes ed anche in quello di Rhind vi so- numero?
no alcuni problemi che richiedono di trovare l'equi-
3
valente di soluzioni di equazioni lineari nella for- l Se ad un segmento si aggiungono i dello stes-
5
ma che noi oggi scriveremmo cosõÁ: x ‡ ax ˆ b, do-
so segmento si ottiene un segmento lungo 32cm;
ve a e b sono noti mentre x non lo eÁ. In quei testi
quanto eÁ lungo il primo segmento?
l'incognita viene indicata con il termine «aha»,
che vuol dire «mucchio». Il problema 24 del papiro
di Ahmes chiede ad esempio qual eÁ il valore del
1 I problemi di Tartaglia
mucchio se il mucchio ed del mucchio sono
7
Nella scheda sullo sviluppo storico dell'Algebra
uguali a 19. Tradotto nel formalismo algebrico
abbiamo parlato di Tartaglia e dei cartelli di mate-
che siamo soliti usare oggi:
matica disfida; fra i problemi trattati da Tartaglia te
1 ne proponiamo uno che Tartaglia stesso risolse con
x‡ x ˆ 19.
7 il metodo della falsa posizione.
Naturalmente per noi oggi eÁ molto semplice risol- Uno mercante compra 6 pezze di panni feltrini, e 8
vere questa equazione, ma gli antichi non conosce- pezze di panni di Bologna, e pezze 12 di panni
vano l'algebra e le sue regole; gli Egiziani peroÁ scarlatini per ducati 2520. Li panni di Bologna
avevano inventato un metodo di risoluzione che Á
gli costano la pezza tre volte di quello che gli costo
oggi eÁ noto come il metodo della "falsa posizio- la pezza di panni feltrini, e la pezza di panni scar-
ne". latini gli costarono un tanto e mezzo di quello che
Con questo procedimento si attribuisce al mucchio Á la pezza di panni di Bologna. Si dimanda
gli costo
(la nostra x) un valore specifico che, molto proba- quanto gli costo Á la pezza di panni feltrini e di cia-
bilmente, non eÁ quello esatto; su questo valore si scuna delle altre due sorte.
eseguono poi le operazioni indicate alla sinistra
del segno di uguaglianza e si confronta il risultato Ecco come Tartaglia risolse il problema.
ottenuto con quello desiderato.
Nel papiro di Ahmes il numero scelto eÁ il 7, cosõÁ, Pone che la pezza di panni feltrini costa quello che
attribuendo ad x questo valore, l'espressione a sini- ti pare: 24 ducati .....
1
stra dell'uguale diventa 7 ‡  7, cioeÁ 8, che non cioeÁ, proseguendo nel linguaggio dei nostri giorni,
7 se poniamo che il costo di una pezza di feltro sia
eÁ sicuramente uguale a 19. una somma a caso, per esempio 24 ducati, tenen-
Il metodo degli egiziani prosegue con un calcolo do presente che il panno di Bologna eÁ tre volte
analogo a quella che per noi oggi eÁ la risoluzione quello del feltro e il panno scarlatto costa
di una proporzione; essi si chiedevano: se quando 1 3
1 ‡ ˆ del costo del panno di Bologna, allora:
il mucchio vale 7 il risultato eÁ 8, che valore ha il 2 2
mucchio se il risultato eÁ 19 ?
19  7 l 6 pezze di feltro costerebbero 24  6 ˆ 144 du-
CioeÁ 7 : 8 ˆ x : 19, ovvero x ˆ che cati
8
eÁ proprio la soluzione dell'equazione.
l una pezza di panni di Bologna costerebbe
Usando il metodo della falsa posizione prova 24  3 ˆ 72 ducati e 8 pezze ne costerebbero
adesso a risolvere questi problemi: 72  8 ˆ 576

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 4 - Cap. 1: LE EQUAZIONI 143


l una pezza di panno scarlatto costerebbe Sono duoi che hanno robbato una ampoletta di
3 balsamo a uno signor, nella quale era dentro on-
 72 ˆ 108 ducati e 12 pezze ne costerebbe-
2 cie 8 di balsamo a ponto accadette che costoro
ro 108  12 ˆ 1296 nel suo partire trovorno uno vedriaro, che haveva
solamente due ampollette l'una delle quali teneva
e in totale la spesa sarebbe di 2016 ducati. oncie 5, l'altra oncie 3 e cosõÁper la pressa che lo-
Allora il costo x di una pezza di feltro deve soddi- ro havevano gli comprorno queste due e cammi-
sfare la proporzione x : 24 ˆ 2520 : 2016 da cui norno di longo fin che furono al sicuro, poi si mis-
x ˆ 30 ducati. sero a voler partir questo balsamo, dimando come
fecero non havendo ne peso, ne altra misura cer-
I seguenti due problemi di Tartaglia sono spesso ta.
presentati sotto forma di gioco anche su molti libri.
Questo problema del 1550 eÁ stato addirittura mes-
Sono tre belli gioveni freschi e gagliardi, i quali so in una scena di un famoso film con Bruce Willis,
hanno tre belle damigelle per mogliere, e sono ge- Die Hard 3, nel quale i due protagonisti, il tenente
losi tutti, cosõÁle mogliere delli mariti, come li mariti John McLaine ed il suo partner per caso Zeus Car-
delle mogliere. ver, dovevano porre esattamente 4 litri d'acqua
Accadde che costoro si parteno da casa di brigata presi da una fontana per evitare lo scoppio di
per esser vicini per voler andar a una certa perdo- una bomba, avendo a
nanza, onde accadette che nella via gli trovorno disposizione due tani-
un fiume molto largo da passar, e non vi era ne che rispettivamente da
ponte, ne porto, ma per sua ventura gli trovorno 3 litri e da 5 litri; natu-
un navetto piccolo, che non gli poteva star dentro ralmente i due eroi sono
piuÁ che due persone, dimando, come faranno a stati in grado di risolve-
passare senza alcun sospetto di gelosia. re il problema in men
che non si dica e di evi-
Questo stesso problema eÁ oggi conosciuto come tare lo scoppio della
quello del salvare capra e cavoli e racconta di bomba.
un traghettatore che deve trasportare da una spon-
da all'altra tre capre e tre cavoli in modo che una Vuoi provare a trovare la soluzione di questi due
capra non resti mai da sola con un cavolo. problemi?

144 Tema 4 - Cap. 1: LE EQUAZIONI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


1 Quanto vale 6a se 3a 2 ˆ 2b 1?
a. 4b ‡ 1
b. 4b ‡ 2
c. 4b ‡ 3
d. 4b ‡ 4
e. nessuna delle precedenti ‰b:Š

2 Sia x ˆ 3, y ˆ 1, z ˆ 2. Con la seguente serie di passaggi algebrici si arriva dalla premessa corretta
x ˆ y ‡ z alla conclusione erronea x ˆ y. In quale passaggio si commette l'errore?
a. x…x y† ˆ …y ‡ z†…x y† moltiplicando per …x y†
2 2
b. x xy ˆ xy ‡ xz y yz svolgendo i prodotti
2 2
c. x xy xz ˆ xy y yz portando xz al primo membro
d. x…x y z† ˆ y…x y z† raccogliendo a fattor comune
e. x ˆ y semplificando ‰e:Š

3 Se a ‡ 1 ˆ b 2 ˆ c ‡ 3 ˆ d 4, qual eÁ il piuÁ piccolo dei numeri a, b, c, d?


a. a
b. b
c. c
d. d
e. non si puoÁ stabilire in base ai dati del problema ‰e:Š

x‡1 x‡2 x‡3 x ‡ 2001


4 La soluzione della seguente equazione ‡ ‡ ‡ :::: ‡ ˆ 2001 eÁ:
1 2 3 2001
a. qualsiasi numero x b. 1001 c. 10 d. 1 e. nessuna delle precedenti
‰e:Š

5 Ai tempi della lira, un incallito giocatore paga 5000£ per entrare in una casa da gioco dove raddoppia i
suoi soldi. Uscito paga 5000£ per il parcheggio dell'auto, ma, visto che la fortuna gli eÁ propizia, entra in
una seconda casa da gioco ad ingresso gratuito, ove nuovamente raddoppia il suo danaro. Dopo aver
nuovamente pagato il parcheggio dell'auto con 6000£, si accorge che non gli rimane nulla nel portafo-
glio. Quanti soldi aveva inizialmente il giocatore?
a. 10000£ b. 12000£ c. 15000£
d. i dati sono insufficienti e. le risposte precedenti sono tutte errate ‰e:Š

6 Un giornale costa E 0,90; a chi lo acquista viene offerto un supplemento facoltativo del costo di E 1,50.
A fine giornata sono state vendute 333 copie del giornale e l'incasso complessivo della vendita del gior-
nale e dei relativi supplementi eÁ stato di E 539,70. Quanti supplementi sono stati acquistati?
a. meno di 66 b. piuÁ di 67 e meno di 132 c. piuÁ di 133 e meno di 200
d. piuÁ di 201 e meno di 266 e. piuÁ di 266 ‰c:Š

2f …x† ‡ 1
7 Data una funzione reale tale che f …x ‡ 1† ˆ e tale che f …2† ˆ 2, quanto vale f …1†?
2
1 3
a. 0 b. c. 1 d. e. 2 ‰d:Š
2 2

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 4 - Cap. 1: LE EQUAZIONI 145


Quale banca per il conto corrente?
Per Natale Antonio ha ricevuto in regalo delle somme di denaro e ha deciso di aprire un conto corrente in una
Banca. Non vuole peroÁ agire di fretta e decide di informarsi presso le banche della sua cittaÁ in modo da avere le
condizioni piuÁ favorevoli.
Suo padre gli suggerisce di stare attento non solo al tasso di interesse che la banca propone (il tasso creditore),
ma anche al tasso di interesse sugli eventuali scoperti (il tasso debitore), alle spese di gestione del conto, alla
gratuitaÁ o meno della carta bancomat e cosõÁ via.
Antonio chiama la sua amica Laura e le chiede di accompagnarlo nelle tre banche che ha scelto della sua cittaÁ.
Insieme parlano con i funzionari di ciascuna banca e alla fine si ritrovano con un certo numero di opuscoli che
spiegano tutte le caratteristiche delle diverse tipologie di conto.
"Perfetto" commenta Antonio "adesso dobbiamo cercare di chiarirci le idee; quando le informazioni sono trop-
pe, eÁ meglio selezionare quelle che servono."
Antonio si mette a leggere le caratteristiche di ogni tipo di conto e Laura annota tutto in una tabella. Ecco che
cosa dice Antonio.

"La Pluscredit ci offre un conto


con un numero massimo di 80
operazioni all'anno gratuite e
un tasso di interesse del 2,5%;
le operazioni oltre le 80 le pa-
ghiamo 50 centesimi l'una e se
andiamo in rosso paghiamo inte-
ressi del 12,75%. La carta Ban-
comat eÁ gratuita, non ci sono
spese di apertura del conto ma
costa E 20 se decidiamo di chiu-
derlo. Possiamo anche gestire il
conto via Internet senza spese
aggiunte.
La Midcredit ci daÁ un interesse
molto piuÁ basso percheÁ eÁ dello
0,5%, ma ci daÁ un numero illi-
mitato di operazioni a un costo
fisso annuo di E 60, carta Banco-
mat gratuita e non costa nulla neÁ
aprire neÁ chiudere il conto. Il tasso debitore peroÁ eÁ del 15%. Anche qui la gestione via Internet eÁ gratuita.
La Minicredit ci fa pagare ogni operazione 20 centesimi e non ne abbiamo di gratuite; peroÁ il tasso eÁ piuttosto
alto, eÁ del 4%, mentre il tasso debitore eÁ del 12%. Bancomat gratuito, possibilitaÁ di gestione via Internet del
conto come per le altre due banche e si pagano E 30 per le spese di chiusura".
Quella che segue eÁ la tabella che Laura ha preparato; completala inserendo le informazioni.

tasso creditore tasso debitore spese di gestione fisse spese variabili spese di chiusura
Pluscredit
Midcredit
Minicredit

146 Tema 4 - Cap. 1: LE EQUAZIONI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Rispondi adesso alle domande.
1 Antonio prevede di fare mediamente 10 operazioni al mese e di non andare mai in rosso. Considerando
solamente le spese, qual eÁ la banca che offre le condizioni migliori?
2 Cambia la risposta alla precedente domanda se le operazioni sono mediamente 20 al mese?
3 Sempre considerando solo le spese, con quante operazioni all'anno la Pluscredit eÁ equivalente alla Mid-
credit o alla Minicredit? Con quante operazioni sono invece equivalenti la Midcredit e la Minicredit?
4 Se Antonio pensa di poter mantenere una somma di E 3000 sul conto e di eseguire circa 90 operazioni
all'anno, quale banca conviene scegliere?
5 Qual eÁ la somma che Antonio deve tenere sul conto affinche le condizioni della Minicredit, supponendo
un numero di operazioni all'anno pari a 60, equivalgano a quelle della Pluscredit?
6 Supposto che Antonio riesca ad avere E 10000 per i primi otto mesi e il numero di operazioni in un anno
sia pari a 50, qual eÁ l'importo massimo che puoÁ prelevare dopo questo periodo per arrivare a fine anno
chiudendo in pareggio (cioeÁ con un saldo uguale a zero) in ciascuna delle tre banche?

6 con la Pluscredit: E 10159,87; con la Midcredit: non eÁ possibile; con la Minicredit: E 10246,79
5 E 800
4 Minicredit
3 200, circa 133, 300
2 Midcredit
1 Pluscredit

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 4 - Cap. 1: LE EQUAZIONI 147


CAPITOLO 2
Le disequazioni

1. LE DISEQUAZIONI CON DERIVE


Le disequazioni si risolvono con lo stesso comando che abbiamo imparato ad usare per risolvere le equazioni, sia
che si tratti di disequazioni intere che di disequazioni frazionarie. Basta dunque inserire il testo della disequazione
e applicare ad essa il comando Risolvi/Espressione.
Interessante eÁ peroÁ in questo caso usare la risoluzione passo passo che consente di vedere i passaggi e le regole
per giungere alla soluzione. Inserisci allora nella finestra di Algebra la disequazione
4 3x > 0
e applica tre volte il comando Semplifica/Visualizza passaggi (corrispondente all'icona con la scaletta); nella fine-
stra di Algebra trovi

Vediamo come Derive ha svolto i suoi calcoli:


l al primo passaggio eÁ stato spostato al secondo membro il termine noto cambiandogli segno applicando la re-
gola
x‡y >z ! x >z y
l al secondo eÁ stata eseguita la divisione per 3 applicando la regola
y
If n > 0 nx > y ! x >
n
l al terzo passaggio sono stati cambiati i segni ed il verso della disequazione applicando la regola
x>y ! x< y
La risoluzione passo passo non eÁ peroÁ conveniente con disequazioni piuÁ complesse percheÁ Derive non mostra i
passaggi come siamo soliti fare e spesso riscrive semplicemente la disequazione in un'altra forma.

148 Tema 4 - Cap. 2: LE DISEQUAZIONI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Quando una disequazione non ha soluzioni oppure eÁ sempre verificata, il comando Risolvi/Espressione restitui-
sce rispettivamente false oppure true; di seguito puoi vedere alcuni esempi:

Per risolvere un sistema di disequazioni si deve usare il comando Risolvi/Sistema; Derive chiede subito da quante
equazioni o disequazioni eÁ composto il sistema proponendo 2 per default.
Una volta confermato il numero di relazioni con il pulsante OK, si apre una finestra formata da tante righe quante
sono le disequazioni che devono essere scritte, normalmente impostate a zero; in ognuna di queste righe va
scritta una disequazione. Occorre poi selezionare le variabili rispetto alle quali il sistema deve essere risolto clic-
cando sulla finestra Variabili della soluzione; nel nostro caso avremo solo la x e non eÁ quindi necessario speci-
ficare altro.
Per ottenere la soluzione basta cliccare sul pulsante Risolvi.

2x 3 > 0
Prova a risolvere il sistema .
7 2x > 0
3 7
Se hai svolto correttamente tutte le operazioni trovi che la soluzione eÁ <x< :
2 2

2. LE DISEQUAZIONI CON EXCEL


Impostando un foglio di lavoro simile a quello preparato per le equazioni possiamo risolvere anche una disequa-
zione lineare nella forma ax ‡ b > 0.
Una volta assegnati i valori dei coefficienti a e b alle celle B3 e B4, dobbiamo scrivere la formula di risoluzione
ragionando in questo modo:
l quando nella cella B3 c'eÁ un numero positivo, la soluzione eÁ x> B4/B3
l quando nella cella B3 c'eÁ un numero negativo, la soluzione eÁ x< B4/B3
l quando nella cella B3 c'eÁ zero e nella cella B4 c'eÁ un numero positivo, la disequazione eÁ sempre verificata (un
numero positivo eÁ sempre maggiore di zero)
l quando nella cella B3 c'eÁ zero e nella cella B4 c'eÁ un numero negativo, la disequazione non eÁ mai verificata.
Per evitare di scrivere una formula troppo complicata, con tante istruzioni SE nidificate, dividiamo il problema in due

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 4 - Cap. 2: LE DISEQUAZIONI 149


parti: nella cella B6 scriviamo la soluzione nei primi due casi, nella cella C6 scriviamo la soluzione negli altri due:

B6: ˆ SE…B3 > 0; }x > }& B4&}=}&B3 ; SE…B3 < 0; }x < }& B4&}=}&B3 ; } }
|‚{z‚} ††
|‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚{z‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚} |‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚{z‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚‚}
caso in cui a eÁ positivo caso in cui a eÁ negativo caso in cui a eÁ nullo

La parte }x >}& B4&}=}&B3 di questa formula eÁ una concatenazione di stringhe e contenuti di celle mediante
il simbolo & che serve per unire le diverse parti e che ha questo significato (il riferimento eÁ al foglio a fine pagina
dove abbiamo risolto la disequazione 4x ‡ 5 > 0):
viene scritta la parte fra apici, cioeÁ x>
subito dopo, il contenuto della cella B4 cambiato di segno, cioeÁ 5
di seguito la parte fra apici, cioeÁ =
poi il contenuto della cella B3, cioeÁ 4

In definitiva, nella cella B6, nel caso in cui il coefficiente a sia un numero positivo, viene scritto x > 5=4.
Quando invece in B3 c'eÁ un numero negativo viene scritto x < B4/B3 e quando B3 non eÁ ne positivo ne ne-
gativo (cioeÁ vale zero), viene scritta una stringa vuota.

C6: ˆ SE…E…B3 ˆ 0; B4 > 0†; B4&"> 0 sempre verificata"; SE(E(B3 ˆ 0; B4  0†; B4&"> 0 mai verificata"; " "††

Con questa formula si analizza il caso in cui il coefficiente a eÁ uguale a zero:


quando B3 ˆ 0 e B4 > 0 allora la disequazione eÁ sempre verificata; quando B3 ˆ 0 e B4  0 allora la disequa-
zione non eÁ mai verificata; la stringa vuota diventa la scelta quando nessuna delle precedenti condizioni eÁ veri-
ficata e cioeÁ quando B3 6ˆ 0.

A B C D E F G
1 RISOLUZIONE DI UNA DISEQUAZIONE LINEARE NELLA FORMA ax+b>0
2
3 Valore di a 4
4 Valore di b 5
5
6 Soluzioni x> ± 5/4

Prova a controllare che tutto funzioni correttamente assegnando alle celle B3 e B4 valori numerici diversi, anche
nulli; dovresti ottenere i risultati indicati nei seguenti fogli.

A B C D E F G
1 RISOLUZIONE DI UNA DISEQUAZIONE LINEARE NELLA FORMA ax+b>0
2
3 Valore di a 0
4 Valore di b 3
5
6 Soluzioni 3 > 0 sempre verificata

A B C D E F G
1 RISOLUZIONE DI UNA DISEQUAZIONE LINEARE NELLA FORMA ax+b>0
2
3 Valore di a 0
4 Valore di b ±2
5
6 Soluzioni ±2 > 0 mai verificata

150 Tema 4 - Cap. 2: LE DISEQUAZIONI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


A B C D E F G
1 RISOLUZIONE DI UNA DISEQUAZIONE LINEARE NELLA FORMA ax+b>0
2
3 Valore di a 0
4 Valore di b 0
5
6 Soluzioni 0 > 0 mai verificata

ESERCIZI

Risolvi le seguenti disequazioni usando gli opportuni comandi di Derive.


1. 2x 1 > 3… x ‡ 2† 3x 4  2…x 1† ‡ 3
2. …3x 1†… x ‡ 2† 4  3x… x ‡ 5† ‡ 6 1 …x 3†…x ‡ 3†  x x2

1 2 3 2 x‡2
3. >  2
x 3 3x ‡ 1 x x‡1 x ‡x
x 5 x 3 x‡4
4. >1 >
3 x x‡4 x‡3

Risolvi i seguenti sistemi di disequazioni con Derive.


8 8
< 2x > 3x 4 < x 2…x ‡ 1† > 0
5. x 1
: >1 :x‡2 < 1
x 3 2
8 8
< 3x 1 > x ‡ 2 < 2x ‡ 5 > 0
6. 1
: <2 :3 x >1
x x
8 8
> x 1 > 1 4x 3
>
< 2 ‡ x  3x >
< 2 ‡4 0
7.
> >
:x‡1 >1
> : 2x ‡ 3 > 4
>
x 1 x‡2

Usando il foglio di lavoro di Excel preparato nell'esercitazione, risolvi la disequazione ax ‡ b > 0 per i seguenti
valori di a e b.
8. aˆ 2 bˆ1
9. aˆ0 bˆ3
10. aˆ4 bˆ6
11. aˆ 1 bˆ0
12. aˆ0 bˆ 2

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 4 - Cap. 2: LE DISEQUAZIONI 151


1 Quanti sono i numeri interi relativi n per cui n…n ‡ 2†…n ‡ 4†…n ‡ 6† < 0?
a. nessuno b. 2 c. 3 d. 5 e. infiniti ‰b:Š
1
2 Sia x un numero reale relativo. Allora < 1 eÁ vera se e solo se:
x
a. x < 0 b. x < 1 c. x > 1 d. x > 1 _ x < 0 e. 0 < x < 1 ‰d:Š

j2x 3j jx ‡ 1j
3 Quante soluzioni reali ha l'equazione ˆx 2?
5 5
a. nessuna b. 1 c. 2 d. 3 e. infinite ‰b:Š

4 Quante sono le coppie ordinate di numeri naturali …x, y †, x > 0, y > 0, tali che 5 < x ‡ y < 10?
(Attenzione: si considerano coppie ordinate, quindi, ad esempio, le coppie …3, 4†, …4, 3† sono distinte fra
loro).
a. 20 b. 25 c. 30 d. 35 e. nessuna delle precedenti ‰d:Š

L'azienda di famiglia
La Taco eÁ un'azienda che confeziona abiti per alcune case
di moda. In azienda arrivano le pezze della stoffa con cui
devono essere confezionati gli abiti e lo stilista consegna i
disegni e i cartamodelli per le diverse taglie; al suo interno
si procede poi al taglio del tessuto, al confezionamento e
alla stiratura.
Qualche volta accade che non si riesca a completare il la-
voro nei tempi concordati e che si debba ricorrere a sogget-
ti esterni; di solito i titolari si affidano a una piccola azienda
italiana del loro settore, ma ultimamente hanno ricevuto dei
preventivi molto convenienti da aziende estere e stanno
prendendo in considerazione di affidare il lavoro in ecce-
denza anche a una di queste.
Per fare la scelta piuÁ appropriata devono testare sia la qua-
litaÁ del lavoro (i loro clienti sono molto esigenti) che la convenienza economica. Ecco i dati in loro possesso.
n I costi di gestione dell'azienda, fra costo di manutenzione dei macchinari, beni di consumo e quant'altro,
incidono su ogni capo prodotto per circa E 20.
n Ogni giorno lavorativo, qualunque sia il numero di capi prodotto, si ha un costo fisso di E 1200 dovuti alla
presenza dei dipendenti che, sia in presenza che in assenza di lavoro, devono essere retribuiti, ai costi del-
l'energia elettrica, del riscaldamento, dell'acqua.
n L'azienda italiana di appoggio riceve i capi giaÁ tagliati e fa pagare E 18 per il confezionamento di ogni
abito, che peroÁ viene consegnato non stirato; la Taco deve provvedere al taglio e alla stiratura che le co-

152 Tema 4 - Cap. 2: LE DISEQUAZIONI Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


stano E 8,50; in piuÁ ogni invio di materiale da lavorare e ogni ritiro dei capi pronti le costa complessiva-
mente E 120.
n L'azienda estera esegue il taglio e il confezionamento per E 21 al capo per ordini di almeno 100 unitaÁ e i
costi salgono a E 23 per ordini inferiori; anch'essa non provvede alla stiratura che alla Taco costa E 3; anche
in questo caso l'invio del materiale e il ritiro dei capi ha un costo complessivo pari a E 500.
Un'altra informazione nota eÁ che la struttura aziendale della Taco le permette di confezionare al massimo 200
capi al giorno; ulteriori quantitaÁ devono essere prodotte all'esterno dell'azienda.
Rispondi ai quesiti che seguono basandoti sulle informazioni date.

1 La Taco ha ricevuto un ordine di 2300 capi da evadere in due settimane lavorative (una settimana lavo-
rativa eÁ di 5 giorni). Visto che non puoÁ fare tutto il lavoro da sola, a quale azienda eÁ meglio rivolgersi per
la parte che non puoÁ fare da sola?
2 Se la Taco dovesse ricevere un ordine che non eÁ in grado di evadere perche eÁ giaÁ al massimo della sua
capacitaÁ produttiva, a quale azienda dovrebbe rivolgersi al variare del numero di abiti da confezionare?
3 Se il numero di capi da confezionare fuori sede fosse minore di 100, sarebbe conveniente affidare l'or-
dine alla partner estera?
4 Alla Taco uno sciopero nazionale blocca la produzione per un giorno e, per non andare incontro a pe-
nali, si decide di portare l'intera produzione all'esterno. Se i capi da confezionare sono in tutto 152, dove
conviene portarli? E se sono 135?
5 La Taco valuta l'ipotesi di affidare tutto il lavoro alle altre due aziende con invii e ritiri quotidiani di capi
e materiale. EÁ conveniente questo tipo di operazione? In tal caso, a chi conviene rivolgersi?
6 Se la partner estera decidesse di portare il costo di ogni capo a E 25 indipendentemente dal numero di
capi prodotti, in quale caso sarebbe piuÁ competitiva dell'azienda italiana?
7 La Taco decide di gestire al suo interno solo il taglio e la stiratura dei capi (costo E 8,50) riducendo in
questo modo le spese a E 800 al giorno. Il preventivo per la confezione dell'azienda italiana eÁ ancora di
E 18 al capo, mentre l'azienda estera chiede E 16. A quale delle due aziende conviene rivolgersi al va-
riare del numero dei capi?
8 Tenendo presenti i dati del problema precedente, qual eÁ l'espressione che rappresenta il costo di un capo
finito e pronto da consegnare? EÁ possibile che il costo di un capo finito sia inferiore a E 35?

con l'azienda italiana, sempre con l'azienda estera


x 2 x 2
8 posto x ˆ numero dei capi : x < 190 : 920 ‡ 53 , x > 190 : 1300 ‡ 49 , costo inferiore a E 35 per 108 < x < 190

7 alla partner italiana per meno di 190 capi


6 piuÁ di 253 capi
5 solo se produce meno di 175 capi al giorno e conviene la partner estera
4 eÁ indifferente; eÁ meglio la partner italiana
3 no
2 meno di 152: partner italiana
1 partner estera

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 4 - Cap. 2: LE DISEQUAZIONI 153


Cap 1. LE EQUAZIONI

Rivedi la teoria
Á ed equazioni
Identita
L'uguaglianza fra due espressioni algebriche puoÁ essere verificata:
l per qualsiasi valore attribuito alle variabili e in questo caso si parla di identitaÁ
l solo per particolari valori attribuiti alle variabili e in questo caso si parla di equazione.
Risolvere un'equazione significa trovare i valori delle variabili che verificano l'uguaglianza; tali valori si
dicono soluzioni o radici dell'equazione.
Per esempio:
l …x ‡ 1†2 2x ˆ x 2 ‡ 1
eÁ un'identitaÁ perche il secondo membro non eÁ altro che lo sviluppo del primo e quindi l'uguaglianza eÁ
sempre vera
l 3x 2 ˆ x 2
eÁ un'equazione perche l'uguaglianza non sussiste per tutti i valori di x ma solo per qualcuno; per esem-
pio:
se x ˆ 2 si ottiene 6 2ˆ4 che eÁ Falsa
se x ˆ 1 si ottiene 3 2ˆ1 che eÁ Vera.

Equazioni equivalenti
Due equazioni si dicono equivalenti se le soluzioni della prima sono anche soluzioni della seconda e vi-
ceversa.
Per risolvere un'equazione si cerca di passare da un'equazione ad un'altra ad essa equivalente ma di mi-
nore complessitaÁ; le operazioni consentite per effettuare questi passaggi sono immediata conseguenza di
due teoremi che prendono il nome di principi di equivalenza.
n Primo principio. Se si aggiunge o si toglie ad entrambi i membri di un'equazione una stessa espressione
(avente lo stesso dominio dell'equazione) si ottiene un'equazione equivalente a quella data.
n Secondo principio. Se si moltiplicano o si dividono entrambi i membri di un'equazione per una stessa
espressione (avente lo stesso dominio dell'equazione), diversa da zero, si ottiene un'equazione equiva-
lente a quella data.
Questi principi consentono di:
l spostare un termine da una parte all'altra dell'uguale cambiandogli segno:
3x 5ˆ2 ! 3x ˆ 2 ‡ 5
l eliminare i termini uguali che si trovano in entrambi i membri dell'equazione:
5x 4 ‡2x 2 ˆ 3 ‡2x 2 ! 5x 4ˆ3

154 Tema 4 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


l cambiare segno a tutti i termini di un'equazione:
6x 2ˆ 1 ‡ 2x ! 6x ‡ 2 ˆ 1 2x
l dividere tutti i termini dell'equazione per un fattore comune:
9x 2 6 ˆ 12 ‡ 3x ! 3x 2 2ˆ4‡x
l passare da un'equazione a coefficienti frazionari ad una a coefficienti interi moltiplicando per il m:c:m:
fra tutti i denominatori:
x 1 1 5 3…x 1† ‡ 2 5 12x
‡ ˆ 2x ! 6 ˆ 6 ! 3…x 1† ‡ 2 ˆ 5 12x
2 3 6 6 6

La classificazione delle equazioni


In genere l'incognita di un'equazione si indica con la lettera x; tutte le altre lettere che eventualmente
compaiono, salvo diversa specificazione, sono dei parametri. Con questa convenzione diciamo che un'e-
quazione eÁ:
l intera se la x non compare in nessun denominatore;
l frazionaria se la x compare anche in un solo denominatore;
l numerica se non ci sono parametri;
l letterale se ci sono parametri.
Per esempio:

3x 5 x‡a
l ˆ 2x ‡ x 2 eÁ numerica intera l 1 ˆ 2ax eÁ letterale intera
4 b
x 1 1 2 ax 1
l ˆ 3x ‡ eÁ numerica frazionaria l ˆ1 eÁ letterale frazionaria
x x 1 x x a

Un'ulteriore classificazione si puoÁ fare in base al numero di soluzioni; si dice che un'equazione eÁ:
l determinata se ha un numero finito di soluzioni
l indeterminata se ha infinite soluzioni
l impossibile se non ha soluzioni.

Il grado delle equazioni


Ogni equazione intera, trasportando tutti i termini al primo membro e svolgendo i calcoli, si puoÁ scrivere
nella forma E …x † ˆ 0.
Il grado del polinomio E …x † eÁ anche il grado dell'equazione.
Per esempio:
l 4x 7ˆ0 eÁ un'equazione di primo grado (si chiama anche equazione lineare)
2
l 6x 5x ‡ 1 ˆ 0 eÁ un'equazione di secondo grado
3
l 5x 4x ‡ 3 ˆ 0 eÁ un'equazione di terzo grado.
Un'equazione di primo grado determinata ammette sempre una soluzione reale; se, applicando i principi
di equivalenza, si arriva a scrivere l'equazione nella forma x ˆ k, si puoÁ dire che k eÁ la soluzione.

La risoluzione delle equazioni di primo grado


Per risolvere un'equazione di primo grado: 3x 5 ˆ 7x 4

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 4 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 155


l si trasportano i termini che contengono l'incognita al primo membro e quelli che non la contengono al
secondo:
3x 7x ˆ 5 4 ! 4x ˆ 1
l se il coefficiente di x non eÁ nullo, si dividono entrambi i membri per tale coefficiente:
4x 1 1
ˆ ! xˆ
4 4 4

La procedura eÁ diversa se il coefficiente di x eÁ nullo. In questo caso:


l se anche il termine noto eÁ nullo, l'equazione eÁ indeterminata perche quella che si ottiene eÁ un'ugua-
glianza vera per qualsiasi valore di x;
l se il termine noto non eÁ nullo, l'equazione eÁ impossibile perche quella che si ottiene eÁ un'uguaglianza
falsa per qualsiasi valore di x.
Per esempio:
2x 3 3
l x 2 ˆ 3x ‡ 1 ! x 3x ˆ 1 ‡ 2 ! 2x ˆ 3 ! ˆ ! xˆ
2 2 2
3
l'equazione eÁ determinata con soluzione
2
l 4x ‡ 1 ˆ 4…x 2† ! 4x ‡ 1 ˆ 4x 8 ! 4x 4x ˆ 8 1 ! 0x ˆ 9
l'equazione eÁ impossibile perche non esiste alcun x che moltiplicato per 0 dia per risultato 9
l 3…2x ‡ 5† ˆ 6x ‡ 15 ! 6x ‡ 15 ˆ 6x ‡ 15 ! 6x 6x ˆ 15 15 ! 0x ˆ0
l'equazione eÁ indeterminata perche qualsiasi valore di x moltiplicato per 0 daÁ come risultato 0.

Fai gli esercizi

Risolvi le seguenti equazioni numeriche intere.

x 5 3 x 3x 1 x 3 11x 19
1 ‡3ˆ4‡ ; 2ˆ ‰S ˆ f5g; S ˆ f 3gŠ
4 2 5 8 16
 
1 2 1 2 1 1 1
2 …x ‡ 1† …2x 3† ˆ …x ‡ 7 2x†; 6x …2x ‡ 1† 1ˆ 11x ‰S ˆ R; S ˆ 1Š
2 2 4 2 2
   
4 x 1 x 2 1
S ˆ 7 ; S ˆ f0g
2 2
3 …x ‡ 2† ˆ …x 3† …x 2† ; x‡1ˆ 2x
6 6 2 4 50
"    #
6x 9 3x 6 1 2x x‡2 1 3x 4 1 ;Sˆ 8
4 ˆ ; …1 2x† ˆ x Sˆ
18 6 3 4 2 2 3 7

x‡2 3…x 2† 2…x 1† x 4


5 2x …x 2 1† ˆ 2x 3 ‡ 4…x ‡ 1†; ‡ ˆ ‰S ˆ f 2g; S ˆ f 2gŠ
2 5 10 2
"    #
4x ‡ 3 2…x 1† 3…x ‡ 1† 5x 1 1 ; S ˆ 23
6 ˆ 2 ‡ x; ˆx 2 Sˆ
2 3 2 3 2 7
      
1 x 1 2x ‡ 4 x‡1 3
7 ‡ 1 ‡ x ˆ 3…x 1† 2 x 1 ‡ Sˆ
2 3 2 3 2
      
3 2x ‡ 4 x 2 x 1
8 x‡ x ˆ1 ‡ ‡2 Sˆ
2 5 2 5 4

156 Tema 4 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Risolvi le seguenti equazioni numeriche frazionarie.
9 ESERCIZIO GUIDA
3x ‡ 4 x 2
ˆ2
x x 1
Quando l'equazione eÁ frazionaria, cioeÁ l'incognita compare anche al denominatore, si devono porre
le condizioni di esistenza di ogni frazione ed escludere quindi dal dominio quei valori di x che an-
nullano i denominatori. Nel nostro caso dobbiamo chiedere che sia:
x 6ˆ 0 ^ x 1 6ˆ 0 cioeÁ x 6ˆ 0 ^ x 6ˆ 1
Non si possono quindi eventualmente accettare come soluzioni i valori 0 e 1.
Per risolvere l'equazione facciamo il denominatore comune:
…x 1†…3x ‡ 4† x …x 2† 2x …x 1†
ˆ
x …x 1† x …x 1†
Moltiplichiamo entrambi i membri per tale denominatore (che non eÁ nullo per le condizioni poste) e
trasformiamo l'equazione in forma intera:
…x 1†…3x ‡ 4† x …x 2† 2x …x 1† …
x …x 1†  ˆ x x 1†
x …x 1† x …x 1†

3x 2 ‡ 4x 3x 4 x 2 ‡ 2x ˆ 2x 2 2x ! 2x 2x 2 ‡ 3x 4 ˆ2x 2
4
3x ‡ 2x ˆ 4 ! 5x ˆ 4 ! x ˆ
5
PoicheÁ il valore trovato di x non coincide con nessuno di quelli esclusi dal dominio, la soluzione eÁ
 
4
accettabile ed eÁ S ˆ .
5

10 ESERCIZIO GUIDA
2 4 2‡x
‡ ˆ 2
3x x ‡ 1 3x ‡ 3x
2 4 2‡x
Scomponiamo il terzo denominatore: ‡ ˆ
3x x ‡ 1 3x …x ‡ 1†
Condizioni di esistenza: x 6ˆ 0 ^ x 6ˆ 1
Procediamo come nel caso precedente:
2…x ‡ 1† ‡ 12x 2‡x
3x …x ‡ 1†  ˆ  3x …x ‡ 1†
3x …x ‡ 1† 3x …x ‡ 1†
2x ‡2 ‡ 12x ˆ2 ‡ x ! 13x ˆ 0 ! xˆ0
Questa volta il valore trovato coincide con uno di quelli esclusi dal dominio e non eÁ pertanto accet-
tabile; l'equazione non ha quindi soluzioni ed eÁ S ˆ 1.

  
x 3 x‡2 5 3 x 1 x‡1 3
11 ˆ 2 ; ˆ S ˆ f3g; S ˆ
x 2 x 1 x 3x ‡ 2 x2 4 2 x x‡2 2
  
2x 1 6 2x 4 x x 3 x2
12 ‡ 2 ˆ ; ‡1ˆ S ˆ 1; S ˆ 5
x‡2 x ‡ 5x ‡ 6 x‡3 x 3 x 2 x2 5x ‡ 6 4

2 4 x 3x 4x 7
13 ‡ ˆ 0; ˆ 2 1‡ ‰S ˆ f 1g; S ˆ 1Š
x x‡3 x‡1 x 1 2x 2

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 4 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 157


 n o n o
2 6 x 2 3 1 1 3 ; S ˆ 28
14 ˆ ˆ Sˆ
3x ‡ 3 2x ‡ 2 x2 ‡ x x 2 3 2 2 5
 n o
1 4x 7 3 4 3
15 ‡ ˆ ˆ0 S ˆ 1; S ˆ 15
2x 3 2x 2 5x ‡ 3 x 1 2x 1 3‡x 2

Risolvi e discuti le seguenti equazioni letterali.


16 ESERCIZIO GUIDA
Quando l'equazione eÁ letterale, eÁ necessario discutere cosa accade al variare del parametro; osserva
l'esempio.
2
3…a 1†x ˆ …a 1† L'equazione ha dominio R.
Per trovare la soluzione dobbiamo dividere entrambi i membri per 3…a 1† e dobbiamo essere sicuri
che questo fattore sia diverso da zero; poiche 3 eÁ un valore noto (e non eÁ zero), dobbiamo analizzare
solo il binomio a 1 distinguendo i seguenti casi:
2
…a 1† a 1
n se a 1 6ˆ 0 cioeÁ a 6ˆ 1 dividendo otteniamo x ˆ cioeÁ x ˆ
3…a 1† 3
n se a 1 ˆ 0 cioeÁ a ˆ 1 non possiamo dividere; sostituiamo allora 1 al posto di a nell'equazione
2
ottenendo 3…1 1†x ˆ …1 1† cioeÁ 0  x ˆ 0; l'equazione eÁ quindi indeterminata.
 
a 1
Riassumendo abbiamo che: se a 6ˆ 1 allora S ˆ ; se a ˆ 1 allora S ˆ R.
3
   
17 b…x 2† 1ˆb‡3 b 6ˆ 0: S ˆ 3b ‡ 4 ; b ˆ 0: S ˆ 1
b
   
18 2ax ˆ 5 2x a 6ˆ 1: S ˆ 5 ; a ˆ 1: S ˆ 1
2…a ‡ 1†
h n a o i
19 2…a x† ˆ a…x ‡ 1† a 6ˆ 2: S ˆ ; a ˆ 2: equazione impossibile, S ˆ 1
2‡a
   
x…2b ‡ 3† ‡ b x b
ˆx 3
3…4 ‡ b†
20 b 6ˆ 1 : S ˆ ; b ˆ 1 : equazione impossibile, S ˆ 1
4 8 2 4 4b ‡ 1 4
   
21 2x ˆ 5 2x a 6ˆ 0 ^ a 6ˆ 1: S ˆ 5 ; a ˆ 0: equazione perde significato; a ˆ 1: S ˆ 1
a 2…a ‡ 1†
(Suggerimento: il dominio dell'equazione eÁ R ma, perche l'equazione abbia senso, devi porre la condi-
zione a 6ˆ 0)
 
2…2 x†
22 x ˆ 3…1 x† a ˆ 0: equazione perde significato; a 6ˆ 1 ^ a 6ˆ 0: S ˆ f1g; a ˆ 1 :SˆR
2a 4a 3 3
   
23 8 5x x ‡1ˆ2 x a ˆ 0: equazione perde significato; a 6ˆ 6 ^ a 6ˆ 0; S ˆ 2a ; a ˆ 6: S ˆ 1
6 a 6 a

24 ESERCIZIO GUIDA
x a 1
ˆ
x 2 a 1
Si tratta di un'equazione letterale frazionaria. Dobbiamo distinguere le condizioni sul parametro dalle
condizioni per l'incognita:
l per quanto riguarda il parametro deve essere: a 6ˆ 1
l per quanto riguarda l'incognita deve essere: x 6ˆ 2.

158 Tema 4 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Procediamo come negli altri casi e riduciamo l'equazione alla forma intera:
…x a†…a 1† x 2
ˆ
…x 2†…a 1† …x 2†…a 1†
ax x a2 ‡ a ˆ x 2 ! ax 2x ˆ a2 a 2 ! …a 2†x ˆ …a ‡ 1†…a 2†

Procediamo alla discussione:


…a ‡ 1†…a 2†
l se a 6ˆ 2 l'equazione ha soluzione xˆ ! x ˆa‡1
a 2
l se a ˆ 2 l'equazione diventa 0x ˆ30 ! 0ˆ0 quindi eÁ indeterminata

La soluzione trovata eÁ accettabile se eÁ diversa da 2 (valore escluso dal dominio dell'equazione):


a ‡ 1 6ˆ 2 ! a 6ˆ 1 condizione giaÁ posta inizialmente

In definitiva S ˆ fa ‡ 1g solo se a 6ˆ 1 ^ a 6ˆ 2.
Quando a ˆ 1 l'equazione perde significato; quando a ˆ 2, S ˆ R.

2a 1 a ‡ 1 a2 ‡ a  
25 ‡ ˆ 2 a 6ˆ 0 ^ a 6ˆ 1 : S ˆ f1g; a ˆ 0 : S ˆ R f0g; a ˆ 1 : S ˆ 1
x a x‡a x a2
   
2a2 2x 1 2x 1 ‡ 2x
26 ‡ ‡ ˆ0 a 6ˆ 0 : S ˆ 1 a ; a ˆ 0 : S ˆ R f0g
x2 a2 x a a‡x 2

a 3a 4a…a ‡ 2†
27 ‡ ˆ
x‡2 x 2 x2 4
 
a 6ˆ 0 ^ a 6ˆ 1 ^ a 6ˆ 3 : S ˆ fa ‡ 1g; a ˆ 0 : S ˆ R f 2, ‡ 2g; a ˆ 1 _ a ˆ 3:Sˆ1

Rivedi la teoria
Equazioni e problemi
In un problema ci viene sostanzialmente chiesto di trovare il valore di qualche elemento avendo a dispo-
sizione alcune informazioni assegnate sotto forma di dati. Quando non eÁ possibile rispondere alle doman-
de deducendo le risposte direttamente dai dati, eÁ di solito conveniente servirsi di incognite.
In genere si indica con x un elemento non noto del problema, si riscrivono i dati in funzione di x e si cerca
di arrivare a un'equazione che permetta di ricavare il valore di x.
Vediamo un esempio.
Giuseppe eÁ diventato padre per la prima volta all'etaÁ di 32 anni; due anni dopo eÁ nato il secondo figlio e
oggi i due figli hanno complessivamente 34 anni. Quanti anni ha Giuseppe?
Scriviamo e interpretiamo i dati:
l Se Giuseppe eÁ diventato padre del primo figlio a 32 anni, oggi ha 32 anni piuÁ l'etaÁ del primo figlio.
l Dopo due anni eÁ nato il secondo figlio e oggi i due figli insieme hanno 34 anni.
Se allora indichiamo con x l'etaÁ del primo figlio, il secondo, che eÁ nato due anni dopo, ne ha x 2 e sap-
piamo che la loro somma eÁ 34; possiamo quindi scrivere l'equazione:
x ‡ …x 2† ˆ 34 la cui soluzione eÁ x ˆ 18
PoicheÁ il valore trovato di x eÁ compatibile con il problema (x rappresenta un'etaÁ e deve quindi essere un
numero positivo), possiamo concludere che il primo figlio ha 18 anni e il secondo ne ha 16.

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 4 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 159


Il problema peroÁ chiede l'etaÁ di Giuseppe, quindi avere trovato il valore di x non ha ancora risolto il pro-
blema. Possiamo tuttavia dire che, in base al primo dato, Giuseppe ha 18 ‡ 32 ˆ 50 anni.
La risoluzione di questo problema mette in evidenza che, anche se ognuno puoÁ trovare strade diverse per
rispondere alle domande, tuttavia alcuni passi sono necessari per essere sicuri di giungere alla soluzione.
Possiamo sintetizzarli in un elenco:
 scrivere le informazioni che si possono ricavare dal problema, eventualmente interpretandole;
 scegliere l'incognita e determinare il suo dominio che deve essere compatibile con il problema;
 scrivere l'equazione che permette di ricavare il valore dell'incognita, tenendo conto dei dati e di even-
tuali teoremi se si tratta di un problema di geometria;
 risolvere l'equazione e accertarsi che il valore trovato sia accettabile;
 trovare cioÁ che il problema chiede percheÂ, spesso, il dato richiesto non coincide con l'incognita scelta.

Fai gli esercizi

28 Un club sportivo acquista uno stock di magliette e tute per i propri atleti spendendo in tutto E 2450; se
ciascuna maglietta costa E 12 e ciascuna tuta costa E 25, quante magliette e quante tute sono state ac-
quistate se in tutto ci sono 150 capi? ‰100 magliette e 50 tuteŠ
5
29 Da un magazzino sono state prelevati i della merce che conteneva; successivamente si sono utilizzati
12
3
i di cioÁ che era rimasto in modo che alla fine si sono avanzate 448 unitaÁ di merce. Quante unitaÁ di
4
merce c'erano nel magazzino prima dei due prelievi? ‰3072Š

30 Un numero eÁ il quadruplo di un altro numero; aggiungendo 8 al piuÁ grande e sottraendo 7 al piuÁ piccolo
moltiplicato per 7 si ottengono valori uguali. Quali sono i due numeri? ‰5; 20Š

31 Ad ogni anniversario di matrimonio Andrea regala a sua moglie delle rose, e ogni anno gliene regale due in
piuÁ del precedente, tranne gli ultimi due anni nei quali le ha regalato esattamente un numero di rose pari al
doppio degli anni di matrimonio. Se quest'anno hanno festeggiato i 10 anni di matrimonio e complessiva-
mente Andrea ha regalato 142 rose, da quante rose era composto il mazzo del primo anniversario? ‰6Š
2
32 In un rettangolo la base diminuita dei dell'altezza vale 10cm mentre il perimetro eÁ 48cm. Calcola l'a-
5 ‰140cm2 Š
rea del rettangolo.
33 Il perimetro di un trapezio isoscele eÁ 200cm; di esso si sa inoltre che la somma della base maggiore con il
triplo del lato obliquo misura 230cm e che il lato obliquo supera di 10cm il doppio della base minore.
Calcola la misura dei lati del trapezio. ‰20cm; 80cm; 50cmŠ

Cap 2. LE DISEQUAZIONI

Rivedi la teoria

Le disuguaglianze numeriche
Una disuguaglianza fra due numeri a e b esprime la condizione che a possa essere maggiore oppure mi-
nore di b e si scrive rispettivamente
a>b oppure a<b
Le disuguaglianze godono di diverse proprietaÁ, le piuÁ importanti delle quali si possono cosõÁ sintetizzare:

160 Tema 4 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


l se ai due membri di una disuguaglianza si addiziona (o si sottrae) uno stesso numero, si ottiene una di-
suguaglianza dello stesso verso:
a>b ! a‡c >b‡c
l se si moltiplicano (o si dividono) i due membri di una disuguaglianza per uno stesso numero positivo si
ottiene una disuguaglianza dello stesso verso:
a>b ^ c>0 ! ac > bc
l se si moltiplicano (o si dividono) i due membri di una disuguaglianza per uno stesso numero negativo si
ottiene una disuguaglianza di verso opposto:
a>b ^ c<0 ! ac < bc
l come nelle equazioni, non si puoÁ invece moltiplicare o dividere per zero.

Per esempio, dalla relazione 15 > 3 si deducono le seguenti:


l sommando ad entrambi i membri 6: 15 6>3 6 ! 9> 3
l moltiplicando entrambi i membri per 2 : 15  2 > 3  2 ! 30 > 6

15 3
l dividendo entrambi i membri per 3: < ! 5< 1
3 3

Le disequazioni
Se la disuguaglianza viene stabilita fra due espressioni funzioni nella stessa variabile, si parla di disequa-
zione; eÁ per esempio una disequazione una relazione del tipo:

1
3x 4> x‡6
2
1
Risolverla significa trovare i valori di x per i quali l'espressione 3x 4 assume valori maggiori di x ‡ 6.
2
Le proprietaÁ delle disuguaglianze si possono estendere alle disequazioni; esse diventano in questo modo i
principi di equivalenza delle disequazioni.
l La disequazione A…x † > B …x † eÁ equivalente alla disequazione A…x † ‡ C …x † > B …x † ‡ C …x † se C …x † eÁ
un'espressione che ha lo stesso dominio della disequazione data.
l La disequazione A…x † > B …x † eÁ equivalente alla disequazione k  A…x † > k  B…x † se k eÁ un numero po-
sitivo.
l La disequazione A…x † > B …x † eÁ equivalente alla disequazione k  A…x † < k  B…x † se k eÁ un numero ne-
gativo.
Con una disequazione si possono quindi eseguire:
± le operazioni di trasporto di un termine da un membro all'altro come nelle equazioni cambiando segno
a quel termine;
± le operazioni di divisione o moltiplicazione che permettono di semplificare la disequazione stessa, a
patto di conoscere il segno del fattore per cui si deve semplificare: se tale fattore eÁ positivo si lascia
lo stesso verso nella disequazione, se eÁ negativo si cambia il verso.

Le disequazioni intere
Una disequazione eÁ intera se l'incognita si trova solo al numeratore e mai al denominatore.
Per risolvere una disequazione di questo tipo si segue una procedura analoga a quella delle equazioni, con

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 4 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 161


la sola accortezza di cambiare il verso della disequazione quando si cambiano i segni ai due membri (per-
che equivale a moltiplicare per 1) o si divide per un numero negativo.
x 3 5 2
Vediamo come procedere su un esempio e risolviamo la disequazione ‡1< x .
2 2 3
3x 9 ‡ 6 15x 4
Eseguiamo il denominatore comune: <
6 6
Moltiplichiamo per 6 ed eliminiamo il denominatore:

3x 3 15x 4
6 < 6 ! 3x 3 < 15x 4
6 6
La disequazione ha mantenuto lo stesso verso perche abbiamo moltiplicato per un numero positivo.
Trasportiamo i termini in x al primo membro e i termini noti al secondo:
3x 15x < 4‡3 ! 12x < 1
Cambiamo i segni moltiplicando per 1 e cambiamo quindi anche il verso: 12x > 1

1
Dividiamo entrambi i membri per 12 : x>
12

Abbiamo cosõÁ trovato l'intervallo delle soluzioni; la disequazione eÁ ve-


1
rificata per tutti gli x che sono maggiori di .
12

Fai gli esercizi


1
1 Data la disuguaglianza < 2, esegui sui due membri le operazioni indicate:
3
a. moltiplica per 3 b. aggiungi 2 c. moltiplica per 2 d. aggiungi 1.

Risolvi le seguenti disequazioni intere.


 
2 2…3x 4† ‡ x …x 1† > …x 1†…x ‡ 3†; 3x 2…2x ‡ 3† < 4…x 1† ‡ 3 x> 5;x> 1
3
 
3 3…x 1† 6 < 2…x 12†; 2…x 1†…x ‡ 1† > 2x 2 3…x ‡ 4† x< 15; x > 10
3
 
x> 3;x> 3
2
4 3x 2…5x ‡ 4† < x 20; 3…x ‡ 1† 2x > 3…x 2 1†
2 2
2 2
5 …x 2† 4…x ‡ 1†  x 2 ‡ 16; …3x ‡ 1† 2x…x 4†  7x 2 ‡ 1 ‰x  2; x  0Š
 
x …x 2† 1 x ‡ 1 x2 3 1 1 3
6  ‡ ; …x 1† ‡ …x ‡ 1†  x  11 ; x  10
2 4 3 2 4 3 4 16 7
    2
x 1
3x 2 6x 1 1 1 1
7 ‡  ; x‡ x x <x‡1 ‰x  3; 8x 2 RŠ
5 10 10 3 3 2
 2  2 2  
10x 2 ‡ 12x 3 1 2 x …x 1† 2x 2 5
8 x‡ > ; >x‡ x> 4;x< 7
9 3 3 4 8 5 12
2    
x‡5 …x 2† x x…x 1† 3 1 1
9 x 1 ; ‡  x2 x  1; x  15
6 2 2 3 4 3 2 4

162 Tema 4 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Rivedi la teoria
Le disequazioni frazionarie
Una disequazione eÁ frazionaria se l'incognita si trova in almeno uno dei denominatori; in questo caso,
dopo aver trasportato tutti i termini al primo membro ed aver eseguito le operazioni indicate, si arriva sem-
pre ad una forma del tipo
A…x † A…x †
>0 oppure <0
B …x † B …x †
Quello che eÁ importante ricordare eÁ che i denominatori non si possono di solito eliminare percheÁ di essi
non si conosce il segno e quindi non si sa se si deve mantenere il verso della disequazione o se lo si deve
cambiare.
Per risolvere una disequazione frazionaria, una volta che essa si presenta in una delle forme ricordate, oc-
corre:
l stabilire il dominio

l studiare il segno del numeratore andando a vedere quando e Á positivo


l studiare il segno del denominatore andando a vedere quando e Á positivo
l costruire la tabella dei segni

l dedurre il segno della frazione

l scegliere l'intervallo delle soluzioni in base al verso della disequazione.

 
1 x 1
Risolviamo per esempio la disequazione ‡  2 avente dominio R .
3 2x 1 2
1 x
Trasportiamo tutti i termini al primo membro: ‡ 20
3 2x 1
2x 1 ‡ 3x 6…2x 1† 5 7x
Eseguiamo le operazioni indicate: 0 ! 0
3…2x 1† 3…2x 1†
5 7x
Moltiplichiamo per 3 (che eÁ positivo) per eliminare questo fattore dal denominatore: 0
2x 1
Indipendentemente dal verso della disequazione, andiamo a vedere quando il numeratore eÁ positivo o
nullo e quando il denominatore eÁ positivo (non puoÁ essere nullo):
l numeratore:
5
5 7x  0 ! 7x 5  0 ! x
7
l denominatore:
1
2x 1 > 0 ! x>
2
Costruiamo la tabella dei segni nella quale abbiamo evidenziato con una
1
linea doppia che il termine non appartiene al dominio della disequazio-
2
5
ne e con un pallino pieno che eÁ il valore che annulla il numeratore.
7
La disequazione chiede di stabilire quando la frazione 5 7x eÁ negativa o nulla, quindi l'insieme delle
2x 1
soluzioni eÁ costituito dagli intervalli
x<1 _ x5
2 7

Le disequazioni di grado superiore al primo


Alcune disequazioni che sono di secondo grado o di grado superiore si possono risolvere con lo stesso
criterio delle disequazioni frazionarie se, una volta scritte nella forma E …x † > 0 (o E …x † < 0), si riesce a
scomporre il polinomio E …x † in fattori al massimo di primo grado.

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 4 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 163


In tal caso si procede cosõÁ:
l si scompone il polinomio E …x † in fattori che devono essere tutti di primo grado
l si studia il segno di ogni fattore ottenuto andando a vedere quando eÁ positivo
l si costruisce la tabella dei segni
l si valuta il segno del prodotto
l si sceglie l'intervallo delle soluzioni.
Vediamo anche in questo caso un esempio risolvendo la disequazione x2 5x < 6
Trasportiamo tutti i termini al primo membro: x2 5x 6<0
Scomponiamo il fattori: …x ‡ 1†…x 6† < 0
Studiamo il segno di ogni fattore e costruiamo la tabella dei segni:
x‡1>0 ! x> 1
x 6>0 ! x>6

La disequazione chiede quando il prodotto ottenuto dalla scomposi-


zione eÁ negativo, quindi l'intervallo delle soluzioni eÁ: 1 < x < 6.

Fai gli esercizi


Risolvi le seguenti disequazioni frazionarie.
10 ESERCIZIO GUIDA
1
Seguendo lo schema indicato, risolvi la disequazione 3
x‡1
Il dominio della disequazione eÁ: .........................
Trasporta tutti i termini al primo membro ed esegui le operazioni indicate: .........................
3x ‡ 2
Ottieni infine la frazione: 0
x‡1
Studia il segno del numeratore risolvendo la disequazione 3x ‡ 2  0 .........................
Studia il segno del denominatore risolvendo la disequazione x ‡ 1 > 0 .........................
Costruisci la tabella dei segni: .........................
2
L'insieme delle soluzioni corrisponde all'intervallo con il segno negativo, cioeÁ 1<x
3
 
11 x 1 < 1; 2 < 2x ‡ 7 x< 2 _ x> 1; 1 <x< 3
4x ‡ 1 3 2x 3 4 6 2
 
12 4x 2  0; 1‡ 1 >2 x< 1 _ x 1; 1 <x< 5
3x ‡ 1 2 3x 1 3 2 3 9
 
13 3 ‡5 x ; 4x ‡ 3 ‡ 1 < x 2 x 2 _ x > 2; 1 < x < 7
x 2 4 2 x 4 x 1 9 3
   
14 x 1‡x 1  x; 2x 3> 1 4 ‡1 x<0 _ x 7; 11 < x < 1
3x 7 7 x‡1 2 x‡1 4 3
   
15 2 x 1 2x ‡ 1 ‡ 1 x < 1 ; x2 1 1x 1 x< 6 _ x > 0; x  2 _ x > 3
3 4 3 x 2x 3 2 2 7 3 2

164 Tema 4 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Risolvi le seguenti disequazioni non lineari.
16 ESERCIZIO GUIDA
9x 2 16 > 0
Scomponi in fattori: ...............................
Studia il segno del primo fattore andando a vedere quando eÁ positivo: ................................
Studia il segno del secondo fattore andando a vedere quando eÁ positivo: ................................
Costruisci la tabella dei segni: ................................
4 4
L'insieme delle soluzioni si trova in corrispondenza dei segni ‡, quindi x < _ x>
3 3
 
17 x 2 > 9; 4x 2 < 1 x< 3 _ x > 3; 1 <x< 1
2 2
 
18 7x 6x > 0;
2
1 2x 3x < 0
2
0<x< 7;x< 1 _ x>1
6 3
 
19 2x 2 ‡ 3x 2 < 0; 5x 2 ‡ x 40 2<x< 1;x 1 _ x4
2 5
20 x 2 5x < 0; x3 x2 2x > 0 ‰0 < x < 5; 1 < x < 0 _ x > 2Š
 
21 x 2 …2x ‡ 3† > 2x ‡ 3; x 2 …x 1†  12x 3 <x< 1 _ x > 1; x  3 _ 0  x  4
2

22 ESERCIZIO GUIDA
x2 25
>0
x 2
Scomponi il polinomio al numeratore: ...............................
Studia il segno di ogni fattore al numeratore e al denominatore: ...............................
...............................
...............................
Costruisci la tabella dei segni: ...............................

Da essa deduci che l'insieme delle soluzioni eÁ 5<x<2 _ x>5


 
x …3x ‡ 1† 3x 2 ‡ 6x 1 _ 0  x < 4; x 
23  0; 0 x 2 _ 0x<2
4 x x 2 3
x2 ‡ x 1 1 1
24 < 0; ‡ > ‰ 2<x< 1 _ 0 < x < 2; x < 1 _ 0 < x < 1 _ x > 2Š
x2 4 x 2 x 1

Rivedi la teoria
I sistemi di disequazioni
Per indicare che si vogliono trovare gli intervalli nei quali due o piuÁ disequazioni sono verificate contem-
poraneamente, le si scrive in un sistema. Per esempio:

2x 1  0
x 8<0

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 4 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 165


1
Risolvendo la prima disequazione si ottiene: x
2
Risolvendo la seconda si ottiene: x<8

La soluzione del sistema eÁ data dall'intersezione dei due intervalli trovati;


per determinarla si usa una tabella, concettualmente diversa dalla tabella
dei segni usata in precedenza, ma simile nella struttura, nella quale si indi-
cano con linee continue gli intervalli soluzione di ciascuna disequazione.
L'intersezione eÁ rappresentata dalla zona in cui troviamo la linea conti-
1
nua per entrambe le disequazioni, cioeÁ l'intervallo  x < 8
2
In generale, per procedere alla risoluzione di un sistema di disequazioni si affrontano i seguenti passaggi:
l si risolve ciascuna disequazione
l si costruisce la tabella delle soluzioni
l si cercano gli intervalli dove tutte le disequazioni sono verificate contemporaneamente.
8
<x 3 < 0
Consideriamo per esempio il sistema 2x ‡ 5 > 0
:
x‡1<0
Risolviamo ciascuna disequazione e costruiamo la tabella delle soluzioni:
l x 3<0 se x<3 S1

5
l 2x ‡ 5 > 0 se x> S2
2
l x‡1<0 se x< 1 S3

5
Tutte le disequazioni sono verificate nell'intervallo <x< 1 che eÁ percioÁ l'insieme delle soluzioni
2
del sistema.

Fai gli esercizi


   
3x 1 < 5 4…3x 7† 3  1
25 1 < x < 2; 5 < x  8
2x ‡ 7 < 3…x 2† ‡ 12 3x 4 2…5x ‡ 3† < x 15 8 3
8 8
> x‡1 1 > 3 1
< < ‡x <x 3< …x 4†
2 3 2 2
26 ‰x > 3; x > 7Š
>
: 2x 3 > 2x ‡ 3 >
: 3x ‡ 2 > x 5
3 2
8 2
8 >
> …x ‡ 1† 5 < x2 ‡ 4
<x 5 > 0 >
<  
27 2x 1  0 1
3x ‡ > 0 x > 5; 1 < x < 4
: >
> 2 2
x 7 < 2x ‡ 4 >
:
4x ‡ 5 > 7
8 8
< 1 4x > 0 < 4 > 2x 1  
S ˆ 1; 1  x < 5
2 2
28 x 2 ‡ x < …x 1† 3 2x …x ‡ 1† < x x2
: : 2 2
2x  7 x 3x  5x 1

166 Tema 4 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Verifica del recupero
1 Stabilisci quale fra quelli indicati eÁ il dominio delle equazioni date:

a. 1 1 ˆx DˆR f0g; DˆR f0, 2g; DˆR


x x 2

b. 3x ˆ 21 DˆR f3, 3g; DˆR f2, 3, 3g; DˆR f3, 3, 2g


x 2 ‡ 5x ‡ 6 x 9
0,25 punti

2 Risolvi le seguenti equazioni numeriche:


a. 3x 2 7x ˆ x…3x ‡ 1† 0,25 punti
b. 4 2x 2…1 2x†…1 ‡ 2x† ˆ 8x…x 1†
0,25 punti

c. 5x 1 ˆ 25x ‡ 1
0,5 punti
x 5x 1
2
d. x 2 ‡ 72 2x ‡ 3 ‡ x 1 ˆ 0
0,5 punti
x 16 x 4 x‡4

3 Risolvi e discuti le seguenti equazioni letterali:


a. ax 3a…2 x† ˆ a…3 ‡ x† 1 punto

b. a 8x ‡ x ‡ 3 ˆ 4…x a† ‡ 1
1,5 punti
4a 2 8a 2

4 Per acquistare un'auto nuova un tale versa un acconto di E 5000 e conviene di pagare 1 della somma rimasta
3
dopo tre mesi; il saldo verraÁ fatto dopo un anno, senza interessi. Se la somma che corrisponde al saldo rap-
presenta il 40% del valore di acquisto dell'auto, quanto costa l'auto e quali somme vengono versate ogni volta?
1 punto
5 Risolvi le seguenti disequazioni:
a. 3…x 1† …x ‡ 2† < x ‡ 1
2
b. …3x 1† …x 2†…9x ‡ 1†  0

…x 1†…x ‡ 1† 1 1
c. < x ‡ x2 0,75 punti
4 2 4

6 Risolvi le seguenti disequazioni frazionarie:


x‡5 x 12
a. <1 b. ‡2> 1 punto
3 x x 1 3x 3

7 Risolvi le seguenti disequazioni di grado superiore al primo:


x 2 2x 3
a. x 3 5x 2 ‡ 6x > 0 b. <0 1,5 punti
x 2 ‡ 5x ‡ 6

8 Risolvi i seguenti sistemi di disequazioni:


8
> x 1 ‡x 1 8
>
< < x 2…x 1† < 4x
3
a. b. 2…x ‡ 1† > x 3 1,5 punti
> :
: 2 <1
>
3x 2 > 0
x 3 x

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 4 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 167


Soluzioni
1 a. D ˆ R f0, 2g; b. D ˆ R f3, 3, 2g
   
2 a. S ˆ f0g; b. S ˆ 1 ; c. S ˆ 1 ; d. S ˆ 1
3 11

3 a. se a 6ˆ 0 allora S ˆ f3g, se a ˆ 0 allora S ˆ R


 
b. se a 6ˆ 0 ^ a 6ˆ 5 allora S ˆ 7a
2…5 a†
se a ˆ 5 allora S ˆ 1
se a ˆ 0 l'equazione perde significato.

4 costo auto: E 12500; somme versate: E 2500, E 5000

5 a. x > 0; b. x  3 ; c. x > 1
11 2

6 a. x < 1 _ x > 3; b. x < 1 _ x > 2

7 a. 0 < x < 2 _ x > 3; b. 3<x< 2 _ 1<x<3

8 a. 1  x < 3; b. x > 2
3

Esercizio 1 2 3 4 5 6 7 8
Punteggio

Valutazione
in decimi

168 Tema 4 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


account conto latex lattice
angle angolo lenght lunghezza
can barattolo mutual fund fondo comune
cashew anacardio odd dispari
deposit versamento (bancario) paint vernice
enamel smalto pecan noce americana
even pari saving account deposito a risparmio
inequality disuguaglianza, disequazione width larghezza
interest interesse worth del valore di

1 x 1
1 Solve the equation … x ‡ 1† ‡ ˆ
2 4 2
4 3
a. b. 4 c. 4 d. e. all real numbers
3 4
3 2 10
2 Solve the equation ˆ
x‡3 x 4 x2 x 12
a. x ˆ 2 b. x ˆ 6 c. x ˆ 5 d. x ˆ 8 e. none of these
3 Solve for m y ˆ xm ‡ b
y y y b
a. m ˆ y b x b. m ˆ x c. m ˆ b d. m ˆ e. none of these
b x x

4 Solve the equation algebrically j4 ‡ x j 3ˆ7


a. 6 and 8 b. 6 only c. 8 only d. 6 and 14 e. none of these

1
5 Solve the inequality x ‡  2
2
1 3 3 3
a. x  2 _ x3 b. x  _ x c. x  _ x
2 2 2 2
5 3 5 3
d. x  _ x e. x  ^ x
2 2 2 2
6 The sum of three consecutive odd integers is 369. What is the largest of these numbers?
a. 129 b. 137 c. 125 d. 145 e. 151
7 Increasing a certain number by 5 and multiplying the result by 7 is the same as multiplying the number by
5 and subtracting 1 from the result. What is the number?
1 10
a. b. c. 0 d. 3 e. nine of these
2 3
8 A paint store has a total of 75 one-gallon cans of paint, with the enamel selling for $20.00 per gallon and
the latex selling at $30.00 per gallon. If the totale value of the paint is $1850.00, how many gallons of
enamel are in stock?
a. 40 cans b. 30 cans c. 25 cans d. 50 cans e. 28 cans

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 4 - MATH IN ENGLISH 169


9 Working together, two people can wash their car in 10 minutes. One of the two, working alone, can
wash the car in 30 minutes. How long would it take the other person to do the job working alone?
a. 12 minutes b. 18 minutes c. 10 minutes d. 15 minutes e. none of these
10 Mr Jones has a total of $ 5,000 to invest in two separate accounts. The saving account pays 3% simple
interest and the mutual fund pays 5% of interest. How much should he invest in the saving account in
order to earn a total of $190 in interest for one year?
a. $ 2,500 b. $ 1,000 c. $ 2,000 d. $ 3,000 e. $ 1,500
11 The first angle of a triangle is 10 less than the second angle. The third angle is three times the second
angle. What is the measure of the second angle?
a. 38 b. 45 c. 54 d. 84 e. 104
12 The perimeter of a rectangle is 80 inches. The lenght is three times the width. What is one of the dimen-
sions?
a. The lenght is 20 inches b. The lenght is 30 inches c. The width is 15 inches
d. The width is 20 inches e. The lenght is 20 inches
13 You want to mix 20 pounds of pecans worth $ 1.80 per pound with some cashews worth $ 2.40 per
pound to make a mix worth $ 2.00 per pound. How many pounds of cashews should you use?
a. 8 pounds b. 7 pounds c. 10 pounds d. 12 pounds e. none of these

13 c. 12 b. 11 a. 10 d. 9 d. 8 a. 7 d. 6 c. 5 d. 4 d. 3 d. 2 d. 1 a.

170 Tema 4 - MATH IN ENGLISH Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


CAPITOLO 1
La statistica descrittiva

1. LA STATISTICA CON EXCEL


I grafici
Excel eÁ sicuramente uno degli strumenti piuÁ utili per rappresentare graficamente in modo semplice i dati di una
distribuzione di frequenze, calcolare i valori sintetici e studiare la variabilitaÁ. Consideriamo la seguente tabella di
frequenze che riporta i dati relativi al numero di insufficienze registrate allo scrutinio del primo quadrimestre in
alcune materie, su un campione formato da tre sezioni selezionate casualmente fra le classi prime di una scuola
superiore.
Materia 1a sezione 2a sezione 3a sezione
Lingua e lett. italiana 3 2 5
Lingua inglese 5 6 4
Storia, cittad. e costit. 2 3 3
Matematica 6 8 5
Fisica 4 4 3
Diritto ed economia 2 0 2
Scienze 1 3 0

Prepara innanzi tutto il foglio di lavoro inserendo i dati della tabella; per costruire il grafico si deve:
l selezionare le celle che contengono i dati del grafico: nel nostro caso le celle da A1 a D8
l attivare il menu Inserisci e successivamente scegliere la tipologia di grafico fra quelle proposte nella barra mul-
tifunzione (con Excel 2003 o versioni precedenti devi selezionare il comando Inserisci/Grafico e seguire la pro-
cedura guidata); nella figura abbiamo usato un diagramma a barre orizzontali
l scegliere il tipo di diagramma fra quelli proposti: scegliamo Barre 2D
Il grafico eÁ stato creato.
Per calcolare i valori centrali di una distribuzione di frequenze, Excel ha tre funzioni statistiche predefinite:
n MEDIA (n1; n2; ....)
Calcola la media aritmetica degli elementi elencati. I parametri "n1", "n2" ecc. devono essere valori numerici:
ad esempio MEDIA (1; 3; 9; 4; 5) eÁ 4,4; se i numeri di cui calcolare la media sono invece contenuti in un in-
tervallo di celle, basta indicare come parametro tale intervallo: ad esempio MEDIA(A1:A10) calcola la media
aritmetica dei numeri contenuti nelle celle da A1 ad A10.
Altre funzioni per il calcolo di un valore medio sono MEDIA.GEOMETRICA, MEDIA.ARMONICA, ME-
DIA.DEV, MEDIA.TRONCATA, MEDIA.VALORI che hanno una sintassi analoga a quella di MEDIA.

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 5 - Cap. 1: LA STATISTICA DESCRITTIVA 171


n MEDIANA (n1; n2; ....)
Calcola la mediana dei valori elencati; ad esempio MEDIANA(1; 2; 3; 4; 6; 8; 9) eÁ 4.
Se gli elementi (ricorda che devono essere ordinati) fra cui calcolare il valore mediano sono contenuti in un
intervallo di celle, ad esempio B1:B10, basta indicare tale intervallo come parametro della funzione e scrivere
quindi MEDIANA (B1:B10).
n MODA (n1; n2; ....)
Calcola la moda degli elementi elencati, con le stesse modalitaÁ di MEDIA e di MEDIANA.
Ad esempio MODA(1; 2; 2; 3; 1; 4; 2; 6) eÁ 2.
Usando la funzione MEDIA calcola la media di insufficienze nelle diverse materie. Il risultato che devi ottenere eÁ
visibile nella figura che segue.

A B C D E F G H I L
a a a
1 Materia 1 sezione 2 sezione 3 sezione Media
2 Lingua e lett. italiana 3 2 5 3,33
3 Lingua inglese 5 6 4 5,00
4 Storia, cittad. e costit. 2 3 3 2,67
5 Matematica 6 8 5 6,33
6 Fisica 4 4 3 3,67
7 Diritto ed economia 2 0 2 1,33
8 Scienze 1 3 0 1,33
9 Totale 23 26 22
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23

Lo studio della variabilitaÁ


Il calcolo della deviazione standard si puoÁ fare con due funzioni predefinite:
n DEV.ST (num1; num2; .....)
daÁ una stima della deviazione standard su un campione della popolazione
n DEV.ST.POP (num1; num2; ......)
calcola la deviazione standard sull'intera popolazione.

172 Tema 5 - Cap. 1: LA STATISTICA DESCRITTIVA Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


La prima funzione valuta la deviazione standard di un campione della popolazione usando una formula che ancora
non conosciamo e che si riferisce alla teoria sul campionamento che non eÁ per ora oggetto del nostro studio.
r
X 2
1 X
La seconda usa la formula n xi2
xi
n

che eÁ un altro modo di scrivere quella che abbiamo visto.


In entrambi i casi, i parametri num1, num2, .... sono i dati statistici, di tipo numerico, di cui calcolare la deviazione
standard; l'elenco dei parametri puoÁ anche essere individuato da un intervallo di celle.
Con osservazioni del tutto analoghe si definiscono le funzioni per il calcolo della varianza:
n VAR (num1; num2; .....)
per una stima della varianza di un campione
n VAR.POP (num1; num2; ......)
per il calcolo della varianza sull'intera popolazione.
Consideriamo dunque, a titolo di esempio, la distribuzione di frequenze che si ricava dal foglio di lavoro che se-
gue, nella quale sono indicati il numero di insufficienze assegnate dai Consigli di Classe allo scrutinio finale nel
biennio e nel triennio di una scuola superiore, distinti per sezioni (i dati rilevati sono dunque sull'intera popolazio-
ne). Predisponi il foglio in modo da calcolare la deviazione standard e la varianza applicando le formule appro-
priate. Qualche indicazione sulla procedura che abbiamo seguito:
n nelle celle B11 e B12 abbiamo calcolato la media delle due distribuzioni con la funzione MEDIA;
n nelle celle B13 e B14 abbiamo calcolato la deviazione standard dopo aver predisposto le colonne E e G per il
calcolo dei quadrati degli scarti;
n a fianco di queste ultime due celle abbiamo ricalcolato lo stesso parametro con la funzione DEV.ST.POP di
Excel: come eÁ evidente, i risultati sono gli stessi;
n nelle celle B15 e B16 abbiamo poi calcolato la varianza delle due distribuzioni con la funzione VAR.POP.

A B C D E F G
1 SEZIONE BIENNIO TRIENNIO SCARTI B. (SCARTI B.)^2 SCARTI T. (SCARTI T.)^2
2 A 57 48 1,285714286 1,653061224 0,428571429 0,183673469
3 B 58 52 2,285714286 5,224489796 4,428571429 19,6122449
4 C 62 54 6,285714286 39,51020408 6,428571429 41,32653061
5 D 45 50 -10,71428571 114,7959184 2,428571429 5,897959184
6 E 50 45 -5,714285714 32,65306122 -2,571428571 6,612244898
7 F 65 38 9,285714286 86,2244898 -9,571428571 91,6122449
8 G 53 46 -2,714285714 7,367346939 -1,571428571 2,469387755
9 TOTALE 390 333 287,4285714 167,7142857
10
11 MEDIA B. 55,71428571
12 MEDIA T. 47,57142857
13 DEV.ST. B 6,407903283 6,407903283
14 DEV.ST. T 4,894811914 4,894811914
15 VARIANZA B 41,06122449
16 VARIANZA T 23,95918367
17

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 5 - Cap. 1: LA STATISTICA DESCRITTIVA 173


ESERCIZI

1. Da una indagine eÁ risultato che le abitudini piuÁ fastidiose dei passeggeri degli aerei sono le seguenti (nel
questionario era possibile indicare piuÁ voci):

Abitudine Frequenza %
Passeggeri che scalciano 57
Vicini invadenti 50
Bambini senza controllo 48
Passeggeri che russano 46
Passeggeri che si lamentano 41
Passeggeri che parlano ad alta voce 38
Passeggeri che si alzano frequentemente 32

Rappresenta i dati con un diagramma a barre; eÁ possibile in questo caso usare un diagramma a torta?

2. Rappresenta graficamente i dati della seguente tabella costruendone il diagramma a barre e quello a torta;
calcola poi media e mediana della distribuzione:

Dati 1 2 3 4 5
Frequenza 12 15 8 25 18

3. La tabella che segue riguarda il numero dei docenti universitari negli anni 2007 e 2008 ripartiti in categorie:
ModalitaÁ 2007 2008
Ordinario 19625 18930
Associato 18733 18257
Ricercatore 23571 25585

Rappresenta i dati mediante le modalitaÁ grafiche che ritieni piuÁ opportune.

4. Negli ultimi tre mesi in una clinica sono nati bambini i cui pesi alla nascita hanno dato origine alla seguente
distribuzione:

Pesi ‰1,5 2† ‰2 2,5† ‰2,5 3† ‰3 3,5† ‰3,5 4† ‰4 4,5† ‰4,5 5Š


Frequenza 2 14 43 87 124 115 68

Rappresenta i dati graficamente, trova il valor medio del peso dei neonati, la moda della distribuzione, il va-
lore mediano e calcola lo scarto quadratico medio.

174 Tema 5 - Cap. 1: LA STATISTICA DESCRITTIVA Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Matematica e storia
Perche nasce e come si sviluppa la statistica
Nella societaÁ moderna la possibilitaÁ di avere infor- con lo scopo di mettere in evidenza eventuali carat-
mazioni corrette in modo rapido eÁ diventata una teristiche e la relazione fra la popolazione cittadi-
della esigenze fondamentali in tutti i campi dell'at- na e quella della campagna circostante; in esso
tivitaÁ umana, dall'economia, alla medicina, alle si legge, per esempio, che il rapporto fra le nascite
scienze, alla ricerca, alla produzione. I problemi di maschi e di femmine nella cittaÁ era di 14 a 13,
che nascono in questi settori e i tentativi di propor- mentre nella campagna era di 15 a 14. L'impor-
re soluzioni portano inevitabilmente a dover ana- tanza del lavoro di Graunt sta nel fatto che per
lizzare grandi masse di dati; la scienza che si oc- la prima volta non vi fu una mera raccolta di dati,
cupa della gestione dei dati e delle informazioni ma si cercoÁ di affrontare il problema con metodo
che da essi si possono trarre eÁ la statistica. scientifico cercando di trovare relazioni fra le va-
Pur essendosi sviluppata in modo significativo in riabili coinvolte.
tempi abbastanza recenti, la statistica ha origini Nello stesso periodo W. Petty (1623-1687), pub-
antichissime se si pensa alle grandi raccolte di dati blicoÁ il suo Saggi di aritmetica politica nel quale
relative ai censimenti che venivano fatte dai Roma- egli attribuiva alla diversa distribuzione della popo-
ni; anche la Bibbia, parlando della nascita di Cri- lazione sul territorio la causa fondamentale della di-
sto, ci parla per esempio di grandi movimenti di suguaglianza nella distribuzione delle ricchezze.
popolazioni per andare a registrare il proprio no- Nel 1660 un professore dell'universitaÁ di Herlm-
me nei libri dei censimenti. stadt di nome H. Conring, nel suo corso di politica,
Fu peroÁ solo verso la metaÁ del diciassettesimo seco- parlava di statistica intendendo con questo termine
lo che si cominciarono a studiare i primi fenomeni una mescolanza fra descrizione storica e richiami
collettivi in modo sistematico; essi riguardavano so- ai fondamenti degli Stati. Un suo successore, G.
prattutto il governo e l'amministrazione dello Stato, Achenval (1719-1772), sosteneva che la politica
da cui il termine statistica, e i fenomeni demografi- stabilisce come gli Stati devono essere, mentre la
ci. statistica li descrive come sono in realtaÁ; di conse-
Nel 1662 J. Graunt (1620-1674) pubblicoÁ un la- guenza la statistica deve occuparsi dei cambia-
voro sulla struttura della popolazione londinese, menti politici, del territorio, dei suoi abitanti.
Non a caso i primi sviluppi delle tecniche statisti-
che avvennero in questo periodo; il diciassettesimo
secolo eÁ infatti il secolo delle grandi scoperte scien-
tifiche: fu per esempio inventata la prima macchina
calcolatrice ad opera di Blaise Pascal, nacque la
geometria analitica ad opera di Cartesio e Fermat
ed il calcolo delle probabilitaÁ con Pascal e Fermat.
Il metodo sperimentale cominciava a farsi strada
grazie soprattutto a Galileo, per il quale compito
della scienza doveva essere non solo il descrivere
i fenomeni, ma soprattutto spiegarli, cioeÁ costruire
una teoria dalla quale si potesse dedurre il loro
comportamento.
Anche gli strumenti di indagine e di misura che fu-
rono inventati e costruiti nel seicento risultarono es-
senziali per raccogliere i dati che servivano per stu-
diare i fenomeni; eÁ in questo periodo che furono
costruiti i primi cannocchiali, i telescopi e i micro-
scopi, che fu perfezionato l'orologio e furono poste
Figura 1
Particolare di una tavola di mortalitaÁ pubblicata da Graunt le basi per la misurazione della temperatura. Si co-

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 5 - Cap. 1: LA STATISTICA DESCRITTIVA 175


minciarono anche a fabbricare ed usare strumenti Un passo decisivo verso la costruzione rigorosa
che permettessero la ripetizione degli esperimenti; della statistica metodologica si deve a Fisher
basta pensare, per esempio, al piano inclinato di (1890-1962) che si occupoÁ del problema della sti-
Galileo che permise di studiare le leggi della cadu- ma statistica e del campionamento, nonche della
ta dei corpi. programmazione degli esperimenti.
La statistica, cosõÁ come noi la intendiamo oggi, Lo studio statistico dei fenomeni riveste oggi gran-
stentava peroÁ a decollare soprattutto a causa della de importanza per poter affrontare e risolvere molti
mancanza di strumenti matematici adatti; una sem- problemi. L'aumento della popolazione mondiale,
plice tabella a doppia entrata che consentisse di per esempio, ha comportato, nel recente passato
rappresentare congiuntamente due serie di dati e ancora di piuÁ ai nostri giorni, un aumento dei
compariraÁ per esempio solo molto piuÁ tardi, verso consumi di una grande quantitaÁ di beni e, conse-
la fine del XIX secolo. guentemente, problemi di approvvigionamento,
Lo sviluppo della statistica moderna eÁ associata ai di servizi, di sicurezza, di gestione delle risorse.
nomi di F. Galton (1822-1911) e di K. Pearson Avere un occhio sempre attento su come variano
(1857-1936). le abitudini delle persone al variare delle situazio-
Galton era uno scienziato inglese, fondatore del- ni, eÁ di grande utilitaÁ per il progresso dell'umanitaÁ
l'eugenetica (la branca della genetica che studia e per la crescita di un paese.
il patrimonio ereditario umano al fine di migliorare Uno studio sulla vita media di una popolazione,
la condizione dell'uomo) e divulgatore dell'opera per esempio, puoÁ far prendere ad un governo de-
di Darwin, del quale era cugino; per primo usoÁ il cisioni importanti in campo pensionistico; uno stu-
questionario e, in modo consapevole, la curva del- dio sulla produzione industriale puoÁ aiutare a com-
la distribuzione normale studiando le caratteristi- piere scelte sulla programmazione o a prevedere
che fisiche e psichiche di un gruppo di individui. la variazione sulla percentuale di disoccupazione;
Pearson, matematico e biologo, gettoÁ le basi della uno studio sulla natalitaÁ puoÁ far prevedere quanti
statistica metodologica applicata alla biologia; la pediatri saranno necessari o quanti insegnanti do-
rivista Biometrika da lui fondata ne eÁ una testimo- vranno essere assunti in futuro per coprire le catte-
nianza significativa. dre del corso di studi obbligatori.
Il metodo statistico eÁ oggi diventato uno strumento
indispensabile di lavoro in tutti i campi; per questo
motivo esso eÁ regolato da precise norme (U.N.I. in
Italia, E.N. in Europa, I.S.O. nel mondo). A queste
norme fa riferimento la legislazione italiana in tutti i
rapporti di certificazione obbligatoria della quali-
taÁ, nei rapporti di conformitaÁ con gli Enti Pubblici,
nei rapporti internazionali.

Figura 2
Pearson (a sinistra) con Galton in una fotografia dell'epoca.

176 Tema 5 - Cap. 1: LA STATISTICA DESCRITTIVA Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


L'indagine statistica e il questionario
Molte indagini statistiche hanno per oggetto un fenomeno sociale che riguarda una popolazione di esseri umani;
per esempio tutte le indagini che riguardano il grado di soddisfazione dei clienti relativo ad un certo servizio o
prodotto (customer satisfaction), oppure le indagini sugli indici di ascolto di una trasmissione, sulle previsioni
relative ai risultati elettorali, sulla situazione dell'occupazione e cosõÁ via.
In questi casi il questionario eÁ senza dubbio uno degli strumenti piuÁ importanti per la raccolta dei dati. Normal-
mente esso consiste in una serie di domande che vengono sottoposte ad un campione della popolazione oggetto
dell'indagine e che producono i dati statistici che saranno poi analizzati. Per costruire un questionario efficace
bisogna tener presenti alcuni fattori.
Innanzi tutto bisogna procedere al campionamento della popolazione in base a qualche criterio; nel caso, per
esempio, di una indagine fra gli studenti di una scuola si possono selezionare un certo numero di studenti da
ciascuna classe, oppure scegliere una classe per ogni anno di corso a seconda del tipo di indagine.
Poi si deve decidere in che modo somministrare il questionario: per posta, per telefono, per e-mail, attraverso un
intervistatore, mediante la compilazione scritta di un modulo e cosõÁ via. La scelta della modalitaÁ piuÁ adatta di-
pende sia dal tipo di indagine che dal tipo di popolazione; per esempio, un'indagine per determinare gli indici
di ascolto di una trasmissione puoÁ essere fatta per telefono; un'indagine pre-elettorale eÁ opportuno che si faccia
tramite un intervistatore che, opportunamente preparato, eÁ in grado di mettere a proprio agio l'intervistato, in
modo da vincere reticenze e avere risposte attendibili; un'indagine fra gli studenti di una scuola puoÁ essere fatta
tramite un questionario scritto.
La difficoltaÁ successiva sta nello scegliere la tipologia di domande da utilizzare per avere le informazioni desi-
derate; essa puoÁ essere scelta fra:
l domande aperte che prevedono assoluta libertaÁ di risposta da parte dell'intervistato
l domande chiuse con un numero prefissato di possibili risposte fra cui scegliere
l domande a risposta graduata per mezzo delle quali eÁ possibile esprimere valutazioni di tipo quantitativo del
tipo mai, poche volte, molte volte, sempre oppure scarso, insufficiente, sufficiente, buono, ottimo e cosõÁ via.
Anche in questo caso ci sono vantaggi e svantaggi in ciascuna delle scelte.
Le domande aperte sono utili quando non si conoscono a priori le modalitaÁ con cui si puoÁ presentare il carattere
oggetto dell'indagine e lasciano ampio margine alla creativitaÁ dell'intervistato; gli svantaggi stanno proprio nella
libertaÁ delle risposte che potrebbero essere difficili da codificare, potrebbero andare fuori tema, o potrebbero
non esserci perche l'intervistato non sa che cosa dire.
Le domande chiuse sono indubbiamente piuÁ semplici da codificare, analizzare e confrontare, facilitano la rispo-
sta da parte dell'intervistato che difficilmente non eÁ in grado di rispondere, ma hanno anche degli svantaggi da
non sottovalutare: si possono infatti presentare situazioni di risposte date a caso, di errori nel barrare la casella
della risposta ed inoltre non eÁ possibile verificare se la domanda eÁ stata interpretata correttamente.
Le domande a risposta graduata sono le piuÁ adatte a misurare atteggiamenti ed opinioni, ma due intervistati po-
trebbero aver dato la stessa risposta per motivi completamente differenti attribuendole quindi significati diversi.
Per esempio, giudicare insufficiente il trattamento avuto in un albergo potrebbe voler dire per una persona non
avere avuto il cambio giornaliero della biancheria, per un'altra non avere avuto una soddisfacente diversifica-
zione del menu a tavola.
Anche relativamente al contenuto delle domande bisogna porre molta attenzione. I quesiti, infatti, devono avere
un filo logico conduttore e quelli relativi ad uno stesso argomento devono essere raggruppati; inoltre ci deve
essere un avvicinamento progressivo all'argomento in modo da introdurre gradualmente quei temi che possono
essere piuÁ difficili, piuÁ delicati o che possono creare fraintendimenti. Bisogna poi stare attenti a che le domande
non siano troppe perche l'intervistato deve potersi concentrare sugli aspetti piuÁ significativi del tema trattato.
A questo proposito eÁ utile preparare un questionario di prova da somministrare ad un gruppo ristretto di persone

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 5 - Cap. 1: LA STATISTICA DESCRITTIVA 177


per testare le eventuali difficoltaÁ incontrate dall'intervistato, le ambiguitaÁ, la poca precisione o un ordine errato
nelle domande e nelle risposte, le domande superflue o di scarso interesse per l'indagine. In base ai risultati
ottenuti da questa operazione, il questionario puoÁ essere migliorato.
Da ultimo, ricordiamo che un questionario eÁ necessariamente anonimo, ma eÁ importante che contenga alcune
informazioni relative ai dati dell'intervistato, quali, per esempio, l'etaÁ, la professione, la Regione di residenza, il
titolo di studio o altro.
E' poi bene che compaiano alcune righe che indichino chi eÁ l'ente o il soggetto che organizza l'indagine e quali
sono gli scopi che l'indagine stessa si prefigge, con la garanzia che i dati verranno trattati solo per gli scopi in-
dicati; una persona, infatti, si sente piuÁ invogliata a rispondere "bene" se sa a che cosa servono le sue risposte e
se eÁ sicuro del fatto che esse non verranno usate per altri scopi.

Alcune proposte
Di seguito diamo alcune indicazioni su possibili temi che possono essere oggetto di un'indagine statistica con-
dotta all'interno della tua scuola. Per evitare eventuali difficoltaÁ nella codifica e nell'interpretazione delle rispo-
ste, consigliamo di preparare questionari con domande a risposta chiusa ed eventualmente a risposta graduata
per qualche quesito (abbiamo proposto una sola indagine con domande a risposta aperta). Una volta raccolti i
dati, si dovranno costruire le tabelle di frequenza per le risposte ad ogni domanda e rappresentare graficamente i
dati individuando i valori di sintesi piuÁ significativi.

I temi
n Molti degli studenti di una scuola superiore devono prendere dei mezzi di trasporto per recarsi a scuola; al
fine di influenzare le compagnie di trasporto sulla numerositaÁ dei mezzi messi a disposizione e sugli orari,
puoÁ essere interessante e utile fare un'analisi di quanti studenti sono in questa situazione individuando:
l il tipo di mezzo utilizzato

l il tempo impiegato a recarsi a scuola

l il numero di volte in un mese che si e Á entrati dopo il suono della campanella a causa dei ritardi dei mezzi
sull'orario previsto.
n L'insuccesso scolastico eÁ dovuto probabilmente a numerose cause; si puoÁ condurre un'indagine fra gli stu-
denti per conoscere:
l come e Á avvenuta la scelta del tipo di scuola (consiglio orientativo della scuola media, genitori, scelta con-
sapevole dello studente, condizionata dagli amici, ecc)
Á incontrate nei primi mesi di scuola (impegno piuÁ gravoso di quello che si pensava,
l quali sono le difficolta

poca voglia di studiare, difficoltaÁ di inserimento, ecc)


l quali sono stati gli aiuti offerti dalla scuola che sono risultati utili e quali inutili

l come si giudicano questi aiuti (scarsi, insufficienti, sufficienti, ecc).

n Nell'ambiente scolastico, negli ultimi anni, si eÁ accumulato un certo diffuso malcontento. Il personale della
scuola (docenti, personale di segreteria, tecnici di laboratorio e operatori scolastici in genere) si lamenta
spesso che gli studenti giungono alla scuola superiore sempre meno preparati e con meno voglia di studiare,
che c'eÁ meno rispetto per le persone e per le cose, che i fondi attribuiti alla scuola sono sempre meno e che
si possono mettere in atto meno iniziative; dall'altra parte alcuni studenti si lamentano che qualche docente
eÁ troppo esigente, che le lezioni sono a volte noiose, che gli argomenti proposti sono lontani dalla realtaÁ
giovanile, che gli strumenti didattici usati sono spesso antiquati e poco accattivanti. PuoÁ essere allora inte-
ressante cercare di scoprire quale potrebbe essere la scuola ideale che metta d'accordo studenti, docenti ed
operatori scolastici in genere.
Partendo dalla realtaÁ del proprio Istituto, si possono proporre una serie di domande che mirino ad avere la
percezione della scuola e la sua visione ideale da parte dei diversi gruppi (docenti, studenti e cosõÁ via). La
prima serie di domande (quelle relative alla percezione della scuola) puoÁ essere a risposta chiusa o graduata;
eÁ invece opportuno che la seconda serie sia a risposta aperta in modo da raccogliere le opinioni nel modo
piuÁ vasto possibile.

178 Tema 5 - Cap. 1: LA STATISTICA DESCRITTIVA Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Cap 1. LA STATISTICA DESCRITTIVA

Rivedi la teoria

La distribuzione di frequenze
La statistica indaga su fenomeni collettivi analizzandone uno o piuÁ caratteri. Ciascun carattere di una in-
dagine statistica si puoÁ presentare con diverse modalitaÁ; il numero di unitaÁ statistiche che presentano una
particolare modalitaÁ eÁ la frequenza assoluta di quella modalitaÁ.
I caratteri di una indagine statistica possono essere:
l di tipo qualitativo, e in questo caso le modalitaÁ vengono descritte a parole con aggettivi o nomi,
l di tipo quantitativo, e in questo caso le modalitaÁ sono espresse mediante numeri o intervalli di numeri.
L'insieme delle coppie ordinate (modalitaÁ, frequenza assoluta) rappresenta la distribuzione di frequenze
del carattere e si rappresenta di solito mediante una tabella; in essa, accanto alla colonna delle frequenze
assolute, si eÁ soliti riportare anche quella delle frequenze relative, calcolate come rapporto della frequenza
assoluta rispetto al totale delle osservazioni.
Per esempio, quella che segue eÁ la tabella delle frequenze che rappresenta il numero di bambini iscritti alla
scuola materna al primo, secondo e terzo anno:

Anno di corso Freq. ass. Freq. rel.


22
primo 22 ˆ 0,338
65
25
secondo 25 ˆ 0,385
65
18
terzo 18 ˆ 0,277
65
TOTALE 65 1

La rappresentazione grafica
I dati di una indagine statistica si possono rappresentare graficamente in modi diversi, piuÁ o meno adatti al
diverso tipo di indagine.
l I diagrammi a rettangoli o diagrammi a barre sono utili per rappresentare dati di tipo qualitativo; sono i
piuÁ usati specialmente quando si devono fare confronti fra diverse distribuzioni.
l I diagrammi circolari o diagrammi a torta, usando la suddivisione di un cerchio in settori, danno una
idea dell'incidenza delle diverse modalitaÁ del carattere sul totale delle osservazioni.
l Gli istogrammi vengono usati per dati di tipo quantitativo; sono rappresentati mediante rettangoli la cui
area eÁ proporzionale alla frequenza assoluta.

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 5 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 179


Altre modalitaÁ sono rappresentate dagli ideogrammi, nei quali si utilizzano disegni che ricordano l'oggetto
dell'indagine, e dai cartogrammi, nei quali si usano rappresentazioni piuÁ o meno dilatate o compresse del-
le aree geografiche sulle quali si effettua l'indagine.
Le modalitaÁ piuÁ adatte per la rappresentazione della precedente distribuzione di frequenze sono quella a
rettangoli e quella circolare:

Fai gli esercizi

1 ESERCIZIO GUIDA
Da un'analisi condotta in una grande azienda risulta che dei 1225 dipendenti 122 sono laureati, 463
sono diplomati, 312 hanno una qualifica professionale ed i rimanenti hanno un titolo di studio ele-
mentare o di media superiore.
Costruisci la tabella delle frequenze percentuali e rappresenta graficamente i dati.
Il carattere da analizzare eÁ il titolo di studio dei dipendenti, quindi un carattere qualitativo; si tratta
percioÁ di una mutabile statistica.
La tabella delle frequenze si costruisce mettendo in una colonna le modalitaÁ con cui compare il ca-
rattere (laureato, diplomato, ecc.), in una seconda colonna la frequenza assoluta di ciascuna modalitaÁ;
in una terza colonna si possono poi rappresentare le frequenze percentuali dividendo le frequenze
assolute per il totale delle osservazioni e moltiplicando il risultato per 100. Completa dunque la tabel-
la e il grafico che seguono:

Titolo di studio Frequenza Frequenza


assoluta percentuale
Laureato 122 9,96%
Diplomato 463 ............
Qualifica professionale 312 ............
Elementare o media ......... ............
TOTALI 1225 100%

Per rappresentare i dati conviene usare un diagramma a rettangoli; completa il grafico a lato costruen-
do i rettangoli di altezza proporzionale alle frequenze.

2 Rileva da un quotidiano la valutazione dell'euro nei confronti delle principali monete mondiali (dollaro,
euro, sterlina, yen, ....) e riporta i dati in un diagramma a rettangoli.

180 Tema 5 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


3 ESERCIZIO GUIDA
Un rilevamento fatto per 30 giorni consecutivi sul numero di vetture che transitano per un dato incro-
cio ha fornito i seguenti dati:

N. auto transitate 0-500 501-1000 1001-1500 1501-1800 1801-2000 2001-2500 2501-3000


Numero giorni 1 3 5 8 8 3 2

Rappresenta i dati con un istogramma.


Fissato un sistema di assi cartesiani ortogonali, devi riportare sull'asse delle ascisse le classi e sull'asse
delle ordinate il valore che ottieni dividendo la frequenza per l'ampiezza della classe. Poiche i valori
ottenuti sono molto piccoli, devi usare una scala adeguata per rappresentarli.
[altezze dei rettangoli 0,002; 0,006; 0,01; 0,027; 0,04; 0,006; 0,004]

4 Da una indagine sul numero di volte che una persona va al cinema nell'arco di un anno si sono rilevati i
seguenti dati:
15 18 20 25 50 15 20 30 18 25 40 25 18
25 30 25 15 20 30 20 18 20 25 40 20 25
Costruisci la distribuzione delle frequenze e rappresenta graficamente i dati.
2 3
6 N. di volte al cinema 15 18 20 25 30 40 50 7
6 7
4 5
Frequenza 3 4 6 7 3 2 1

5 ESERCIZIO GUIDA
In una scuola, allo scrutinio di giugno, eÁ risultato che il 40% degli
studenti eÁ stato promosso, il 7% eÁ stato respinto e ai rimanenti stu-
denti eÁ stato sospeso il giudizio perche insufficienti in alcune ma-
terie. Di questi ultimi, il 25% deve riparare una sola materia, il
43% due materie e i rimanenti tre materie. Costruiamo il diagram-
ma a torta della distribuzione e riproduciamo in uno spaccato le
percentuali degli studenti con uno, due e tre materie da riparare.
Gli studenti con sospensione del giudizio rappresentano il 53%
dell'intera popolazione studentesca.
Per costruire il diagramma a torta bisogna calcolare l'ampiezza
dell'angolo al centro di ciascun settore; allora, poiche l'angolo
giro (360 ) rappresenta il 100%, l'ampiezza di ogni settore si ri-
cava dalla proporzione:
ampiezza settore : 360 ˆ frequenza percentuale : 100
Il settore degli studenti con sospensione del giudizio, che ha am-
piezza 190,8 , va poi diviso in tre parti; l'ampiezza in gradi di
ciascuna parte si ricava dalla proporzione:
ampiezza sottosettore : 190,8 ˆ frequenza percentuale : 100
In alternativa, si puoÁ calcolare la frequenza percentuale relativa
al totale delle rilevazioni e usare la formula precedente:

25  53
 il 25% del 53% eÁ ˆ 13,25% studenti con una materia
100

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 5 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 181


43  53
 il 43% del 53% eÁ ˆ 22,79% studenti con due materie
100
32  53
 il 32% del 53% eÁ ˆ 16,96% studenti con tre materie
100

6 Un'azienda ha rilevato i dati degli ultimi cinque anni relativi alla vendita di tre dei suoi prodotti:
Anni 2006 2007 2008 2009 2010
Prodotto A 1563 1824 1945 1630 845
Prodotto B 7496 8502 8854 9324 9596
Prodotto C 12754 13820 13569 13602 13428

Individua la tipologia dei dati, costruisci la tabella delle frequenze percentuali e rappresenta i dati nel
modo che ritieni piuÁ opportuno per effettuare un confronto fra le distribuzioni anno per anno e prodotto
per prodotto. 2 3
6Tabella percentuale per anno di produzione. 7
6 7
6 7
6 Anni 2006 2007 2008 2009 2010 7
6 7
6 7
6 Prodotto A 7,17% 7,55% 7,98% 6,64% 3,54% 7
6 7
6 7
6 Prodotto B 34,36% 35,21% 36,33% 37,97% 40,20% 7
6 7
6 7
6 Prodotto C 58,47% 57,24% 55,68% 55,39% 56,26% 7
6 7
6 7
6 7
6Tabella percentuale per prodotto. 7
6 7
6 2006 2007 2008 2009 2010 7
6 Anni 7
6 7
6 20,02% 23,36% 24,91% 20,88% 10,82% 7
6 Prodotto A 7
6 7
6 17,13% 19,42% 20,23% 21,30% 21,92% 7
6 Prodotto B 7
6 7
4 18,99% 20,57% 20,20% 20,25% 19,99% 5
Prodotto C

Rivedi la teoria
Quando si svolge un'indagine statistica, eÁ comodo sintetizzare i dati mediante un solo valore; si ricorre
allora al calcolo di un valore medio, che puoÁ essere interpretato, a seconda delle situazioni, in diversi mo-
di.

Le medie ferme
Di un insieme x1 , x2 , :::, xn di n numeri si possono calcolare diversi tipi di media:
x1 ‡ x2 ‡ ::: ‡ xn
l la media aritmetica M : Mˆ
n
p 
l la media geometrica MG : MG ˆ n x1  x2  :::  xn
r
x12 ‡ x22 ‡ ::: ‡ xn2
l la media quadratica MQ : MQ ˆ
n
n
l la media armonica MA : MA ˆ
1 1 1
‡ ‡ ::: ‡
x1 x2 xn

182 Tema 5 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Per esempio, dati i seguenti numeri: 12 8 24 16 32 le diverse medie, arrotondate al centesimo, sono:

12 ‡ 8 ‡ 24 ‡ 16 ‡ 32
l media aritmetica: Mˆ ˆ 18,4
5
p
5

l media geometrica: MG ˆ 12  8  24  16  32 ˆ 16,38
r
122 ‡ 82 ‡ 242 ‡ 162 ‡ 322
l media quadratica: MQ ˆ ˆ 20,32
5
5
l media armonica: MA ˆ ˆ 14,55
1 1 1 1 1
‡ ‡ ‡ ‡
12 8 24 16 32

Le medie lasche
Altri due valori sintetici sono:
l la moda, che rappresenta il valore di una distribuzione che ha la frequenza maggiore
l la mediana, che rappresenta il valore centrale di una distribuzione, vale a dire quel valore che divide in
due parti simmetriche i dati, una volta che siano stati disposti in ordine crescente o decrescente.
Se riprendiamo la distribuzione dei bambini alla scuola materna della prima nota di ripasso della teoria,
possiamo dire che:
l la moda eÁ rappresentata dal secondo anno che ha il maggior numero di bambini iscritti;
l la mediana, poiche il totale delle osservazioni eÁ 65, eÁ rappresentata dal 33-esimo elemento, che, messi
in ordine di anno i bambini, appartiene al secondo anno di corso.

Altri indici importanti per l'interpretazione dei dati di una indagine statistica sono gli indici di dispersione:
l lo scarto quadratico medio  ci daÁ informazioni su come si disperdono i dati attorno alla media aritme-
tica M. Si calcola con la formula:
s
…x1 M†2 ‡…x2 M†2 ‡::: ‡ …xn M†2

n

l la varianza 2 eÁ il quadrato dello scarto quadratico medio e viene usato in alternativa a .


Nel confronto fra distribuzioni con unitaÁ di misure differenti o valori medi molto diversi tra loro si usano i
coefficienti di variazione (CV) definiti come rapporto fra scarto quadratico medio e media aritmetica o fra
scostamento medio e mediana:
 S
CV ˆ oppure CV ˆ
M Me

Fai gli esercizi

7 Un certo prodotto eÁ stato venduto in cinque supermercati diversi ai seguenti prezzi (in euro):
12,54 12,65 11,95 12,70 13,10
Calcola il prezzo medio. ‰12,588Š

8 In un serie di test di matematica, uno studente ha riportato i seguenti voti: tre volte 6, due volte 7, una
volta 5, una volta 4, tre volte 8. Qual eÁ il voto medio? ‰6,5Š

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 5 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 183


9 Calcola la media aritmetica della seguente distribuzione:

modalitaÁ 2 4 6 8 10
frequenza 8 12 20 24 18
P
xf
(Suggerimento: si tratta di una media ponderata che si calcola con la formula M ˆ P i i ) ‰ 6,78Š
fi

10 ESERCIZIO GUIDA
Riprendiamo la distribuzione dell'esercizio 4 precedente (numero di volte che una persona va al ci-
nema in un anno) e troviamo la moda e la mediana.

Ricostruiamo la tabella delle frequenze e troviamo anche le frequenze cumulate per il calcolo della
mediana.

n. film visti 15 18 20 25 30 40 50
frequenza 3 4 6 7 3 2 1
freq. cumulate 3 7 13 20 23 25 26

La frequenza assoluta piuÁ alta eÁ 7 che si trova in corrispondenza del 25, quindi 25 eÁ la moda della
distribuzione.
La metaÁ del totale delle frequenze eÁ 26 : 2 ˆ 13, il valore mediano si trova quindi in corrispondenza
della modalitaÁ che assume il tredicesimo posto, cioeÁ 20; la mediana eÁ il valore 20.

11 Trova la moda e la mediana della seguente distribuzione statistica che riguarda il numero di volte che un
gruppo di ragazzi sono stati interrogati in una certa materia:

interrogazioni 2 3 4 5 6 7 8
frequenza 10 15 20 28 18 12 4
‰moda: 5; mediana: 5Š

12 ESERCIZIO GUIDA
Calcoliamo lo scarto quadratico medio della seguente rilevazione statistica che riguarda il numero di
pezzi prodotti da una macchina utensile in alcuni giorni consecutivi:
13 14 12 10 15 10 9 13

13 ‡ 14 ‡ 12 ‡ 10 ‡ 15 ‡ 10 ‡ 9 ‡ 13
Calcoliamo innanzi tutto la media aritmetica: ˆ 12
8

Calcoliamo gli scarti dalla media: 1 2 0 2 3 2 3 1

Calcoliamo i quadrati degli scarti: 1 4 0 4 9 4 9 1

Calcoliamo la somma dei quadrati degli scarti: 1 ‡ 4 ‡ 4 ‡ 9 ‡ 4 ‡ 9 ‡ 1 ˆ 32

32
Dividiamo per il numero delle osservazioni: ˆ4
8
Calcoliamo la radice quadrata del valore ottenuto: 2

Lo scarto quadratico medio eÁ 2.

184 Tema 5 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


13 Seguendo l'esempio precedente, calcola lo scarto quadratico medio della seguente distribuzione
di dati:
15 39 24 33 12 9 4 25 72 84. ‰ 25,43Š

14 Il Signor Rossi possiede un pacchetto di azioni di due societaÁ diverse che indicheremo con A e B. Esse,
durante la settimana appena trascorsa, hanno subito delle variazioni nelle loro quotazioni in Euro come
indicato dalla seguente tabella:
A B
lunedõÁ 17,24 8,64
martedõÁ 18,21 7,92
mercoledõÁ 19,14 6,87
giovedõÁ 18,95 8,52
venerdõÁ 18,91 8,91

Quale delle due societaÁ ha avuto maggiore variabilitaÁ? ‰A ˆ 0,70; B ˆ 0,73; CVA ˆ 0,04; CVB ˆ 0,09Š

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 5 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO 185


Verifica del recupero
1 Costruisci la distribuzione di frequenze dei seguenti dati che indicano la temperatura registrata alla stes-
sa ora in 20 giorni consecutivi:
12 15 18 10 12 12 15 15 12 10 15 18 18 15 12 12 15 15 12 15
2 punti

2 Rappresenta graficamente nel modo che ritieni piuÁ opportuno la seguente distribuzione di frequenze:
modalitaÁ 1 2 3 4 5 6 7
frequenza 12 15 16 25 18 10 5
2 punti

3 Calcola media aritmetica, moda e mediana della distribuzione di frequenze dell'esercizio 2 precedente.
3 punti

4 Calcola lo scarto quadratico medio e la varianza della distribuzione dell'esercizio 2 precedente.


3 punti

Soluzioni
1 temperature 10 12 15 18
frequenza 2 7 8 3

3 M ˆ 3,71, moda ˆ 4, mediana ˆ 4


4  ˆ 1,66; 2 ˆ 2,76

Esercizio 1 2 3 4
Punteggio
Valutazione
in decimi

186 Tema 5 - ATTIVITAÁ DI RECUPERO Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


average value valore medio mode moda
to estimate stimare range campo di variabilitaÁ
frequency frequenza standard deviation deviazione standard,
histogram istogramma scarto quadratico medio
mean media aritmetica variance varianza
median mediana

1 Throwing a dice we have obtained the following results:


Score 1 2 3 4 5 6
Frequency 18 16 25 19 22 20

Find:
a. the mean score b. the mode c. the median.
2 The following table represents the surface (in square metres) of some small holiday homes in a residential
hotel.
Surface ‰20 40† ‰40 50† ‰50 55† ‰55 60† ‰60 90Š
Frequency 10 12 10 7 9

For the above data:


a. estimate the mean and the standard deviation
b. draw a histogram and state the modal class
c. draw a cumulative frequency curve.
3 Two systems for measuring the calcium content of laboratory samples were being considered. A standard
sample, containing 100 units of calcium was weighed 16 times using each system. The results were:
System "A"
105 102 102 105 106 107 108 108
104 105 107 104 103 105 107 105

System "B"
95 95 99 102 97 107 98 103
101 103 109 100 100 91 98 96

Which system is potentially the "best"?

3 A ˆ 1,91; B ˆ 4,59 2 mean ˆ 50,9; standard deviation ˆ 14,68 1 3,59; 3; 4

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA Tema 5 - MATH IN ENGLISH 187


Giochiamo con la matematica
I problemi che seguono vogliono essere uno stimolo ad esercitare la fantasia e l'intuizione matematica; sono
una sfida e anche un momento di riflessione sull'uso appropriato degli strumenti che hai a disposizione, non
ultimi il buon senso e un po' di logica. Li abbiamo divisi per tipologia, ma la suddivisione non eÁ cosõÁ netta per-
che come li risolverai, con quali strumenti e applicando quali tipi di ragionamento sono solo una tua scelta.
Alcuni problemi sono inediti, altri sono problemi "storici" e di essi abbiamo rivisto il linguaggio in chiave piuÁ
moderna ma senza alterarne il senso, altri ancora sono giochi matematici proposti alle varie gare che si tengono
ogni anno. Potrai risolverli da solo, organizzare gare interne alla tua classe, sfidare gli amici a chi eÁ piuÁ svelto a
trovare la soluzione.
In ogni caso, buon divertimento..... e che vinca il migliore!

PROBLEMI NUMERICI
1 Stai partecipando al Gran Premio di Monza; fra le urla e l'entusiasmo della folla superi il secondo. In
quale posizione ti trovi?
2 Quando si usano le lattine di conserva di pomodoro ne rimane sempre un po' nella lattina. Una signora
molto parsimoniosa con questi avanzi riesce a fare una lattina piena di conserva dopo averne usate 8.
Alla fine dell'anno conta di averne recuperate 12. Quante ne ha comprate?
3 Due ragazzi ricevono in regalo una somma di denaro. Il primo riceve E 1024 e ogni mese spende la metaÁ
di quello che ha. Il secondo riceve E 1000 e in qualche modo riesce a far fruttare questi soldi in modo
che gli rendano l'1% ogni mese; spende sempre tutti gli interessi che guadagna. Dopo quanti mesi il pri-
mo rimane senza nemmeno un Euro? Dopo lo stesso periodo di tempo, quanti Euro sono rimasti al se-
condo?
4 In un gioco alla televisione ti hanno dato 12 monete da 1 Euro, ma una di esse, che alla vista non si
distingue dalle altre, eÁ falsa. La sola cosa che sai eÁ che la moneta falsa pesa un po' di meno delle altre.
Hai a disposizione una bilancia a bracci uguali e solo se riesci a trovare la moneta falsa con al massimo
tre pesate puoi aprire il forziere che contiene il premio da E 100000. Come fai?
5 Sono dati i seguenti numeri:
16 1156 111556 11115556 .............
ottenuti inserendo le cifre 15 nel mezzo alle altre cifre del numero precedente. Tutti questi numeri sono
quadrati perfetti; lo sai dimostrare?
6 Pensa a un numero con piuÁ di quattro cifre e scrivilo; scrivi di nuovo lo stesso numero nella riga sotto
ponendo la prima cifra sotto la quarta del numero precedente ed esegui la somma; per esempio:
76245
76245
__________________

76321245
Dividi la somma ottenuta per 7, il quoziente ottenuto per 11, il nuovo quoziente per 13. L'ultimo quo-
ziente eÁ il numero che hai pensato. Sai dare una spiegazione di cioÁ?
7 Supponiamo di poter annodare un filo attorno alla Terra lungo la linea dell'Equatore; per semplificare le
cose diciamo che la Terra eÁ perfettamente sferica e ha una circonferenza di 40000km. Tagliamo il filo, lo
allunghiamo di 1 metro e poi lo riannodiamo su un anello equidistante dalla linea dell'Equatore. Un gat-
to puoÁ passare sotto l'anello?
In generale, se la lunghezza di una circonferenza aumenta di 1m, di quanto aumenta il suo raggio?

188 GIOCHIAMO CON LA MATEMATICA Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


8 Un arabo morendo lascioÁ 17 cammelli ai suoi tre figli da ripartirsi per metaÁ al primo figlio, per un terzo al
secondo e per un nono al terzo. Siccome la suddivisione presentava difficoltaÁ, gli eredi si rivolsero al cadõÁ
(cioeÁ al giudice) che si fece prestare un cammello da un conoscente, eseguõÁ la ripartizione secondo i vo-
leri del padre e restituõÁ poi il cammello prestato al legittimo proprietario. In questo modo anche i tre figli
furono contenti perche ricevettero ciascuno in piuÁ di quanto il loro padre aveva stabilito. Sai indicare il
ragionamento seguito dal cadõÁ e quanto ebbe ciascun figlio in piuÁ?
9 In una sala cinematografica ci sono 735 persone; di sicuro troviamo almeno tre persone che compiono
gli anni nello stesso giorno. E' vera o falsa questa affermazione? Quante persone devono esserci nella
sala per essere sicuri di avere almeno 5 persone che compiono gli anni nello stesso giorno?
10 Una pecora si trova in un prato molto grande; la si lega a un palo posto al centro del prato con una corda
di lunghezza tale che essa possa nutrirsi per un giorno mangiando tutta l'erba a sua disposizione. Sup-
posto che l'erba mangiata non germogli piuÁ e che quella esistente non cresca piuÁ, quale lunghezza oc-
corre dare alla corda il secondo giorno, il terzo e cosõÁ via, per far sõÁ che la capra possa nutrirsi?

PROBLEMI ALGEBRICI
1
1 Due recipienti A e B contengono quantitaÁ uguali, il primo di vino, il secondo di acqua. Si preleva da A
n
del vino contenuto e la si versa in B; poi si preleva da B la stessa quantitaÁ di miscela e la si versa in A. La
quantitaÁ di vino tolta da A eÁ maggiore, uguale o minore della quantitaÁ di acqua tolta da B?
2 Nel mezzo di uno stagno quadrato di 10 metri di lato cresce una canna di palude che esce per un metro
dalla superficie calma dell'acqua. Se si tira la canna verso il margine dello stagno essa raggiunge la su-
perficie dell'acqua con la punta che dista 2m dal punto di mezzo di un lato dello stagno. Quanto eÁ pro-
fonda l'acqua?
3 Un ricco mercante, fra le altre cose, lascia in ereditaÁ ai suoi figli un certo numero di diamanti, tutti di
ugual valore, stabilendo che:
1
- il primo figlio prenda un diamante e di cioÁ che rimane;
7
1
- il secondo, una volta soddisfatto il primo, prenda due diamanti e di cioÁ che rimane
7
e cosõÁ via per tutti i figli.
Alla fine della spartizione risulta che tutti i figli hanno avuto la stessa quantitaÁ di diamanti. Quanti dia-
manti ha ricevuto ogni figlio e quanti sono i figli?
4 a e b sono due numeri qualsiasi e c eÁ la loro media aritmetica; ragion per cui si avraÁ:
a ‡ b ˆ 2c
Moltiplicando entrambi i membri di questa relazione per a b si trova che:
…a ‡ b†…a b† ˆ 2c …a b † cioeÁ a2 b2 ˆ 2ac 2bc
Trasportando opportunamente i termini e aggiungendo c 2 si ottiene:
2
a2 2ac ˆ b 2 2bc a2 2ac ‡ c 2 ˆ b 2 2bc ‡ c 2 …a c †2 ˆ …b c†
da cui risulta che a ˆ b.
CioeÁ tutti i numeri sono uguali! Dov'eÁ l'errore?
2 2 2 2
5 Se a 6ˆ b, anche x a 6ˆ x b e quindi …x a† 6ˆ …x b † . L'equazione …x a† ˆ … x b† dovrebbe
quindi essere impossibile.
Ma svolgendo i quadrati si ha che:
a‡b
x2 2ax ‡ a2 ˆ x 2 2bx ‡ b 2 cioeÁ 2x …a b † ˆ a2 b2 da cui xˆ .
2
Come si spiega questo risultato?

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA GIOCHIAMO CON LA MATEMATICA 189


6 Un uomo si reca a Costantinopoli per vendere tre perle. La seconda vale il doppio della prima e la terza
vale il doppio della seconda meno un terzo di bisante (bisante eÁ il nome medievale della moneta d'oro
bizantina). Il commerciante che l'uomo ha incaricato di conservare e vendere le perle gli ha chiesto un
compenso pari a 1 del valore complessivo delle tre perle. Venduta la prima, quella che vale di meno,
10
1
l'uomo, dopo aver pagato al commerciante il decimo dovuto sul valore di tutte le perle, ha avanzato
8
del valore della seconda perla e ancora 1 ‡ 1 di bisante e 21 bisanti. Quanto valgono le tre perle?
10 3
7 Un problema in latino:
Dic quota nunc hora est? Superest tantum ecce diei, quantum bis gemini exacta de luce trientes?
8 In una squadra di calcio ci sono 11 giocatori. L'etaÁ media eÁ di 22 anni. Durante una partita un giocatore
viene espulso; l'etaÁ media dei giocatori rimasti diventa allora di 21 anni. Che etaÁ ha il giocatore che eÁ
stato espulso?
9 Un imbianchino ha pattuito di fare un certo lavoro, ma il committente, che sa quanto egli sia pigro, gli
dice che gli pagheraÁ 100 Euro al giorno quando lavora, ma se ne faraÁ dare 150 quando non lavora. Dopo
35 giorni l'imbianchino finisce il lavoro ma, secondo i patti convenuti, non riceve neanche un euro.
Quanti giorni non ha lavorato?
10 Per entrare nel giardino dell'Eden basta bussare ad ognuno dei tre cancelli che lo separano dal resto del
mondo. Nel giardino crescono piante che hanno come frutti monete da un euro e chiunque entri ne puoÁ
prendere quante ne riesce a portare. Quando peroÁ si deve uscire occorre pagare un tributo a ciascuno
dei guardiani che, altrimenti, non solo non permettono di lasciare il giardino, ma rinchiudono il malca-
pitato nelle buie prigioni sotterranee. Il primo guardiano esige la metaÁ delle monete raccolte piuÁ due, il
secondo la metaÁ delle monete rimaste piuÁ due ed il terzo ancora la metaÁ di quelle rimaste piuÁ due. Se
uscendo dal giardino rimani con sole dieci monete, quante ne avevi raccolte?
11 Due uomini si mettono in cammino per un lungo viaggio a piedi. Il primo viaggiatore percorre ogni gior-
no 20 chilometri, il secondo ne percorre 1 il primo giorno, 2 il secondo, 3 il terzo e cosõÁ via, aggiungen-
do sempre un chilometro alla strada percorsa il giorno precedente. Dopo quanti giorni il secondo viag-
giatore raggiungeraÁ il primo?
12 Il Sig. Rossi vuole smettere di fumare e fa un bilancio della sua vita di fumatore. Si accorge che per i primi
2 1
della sua vita non ha fumato, poi ha fumato sigarette per 24 anni e infine la pipa per della sua vita.
7 3
Quanti anni ha il Sig. Rossi?

13 Una attrice non vorrebbe rivelare la sua etaÁ al giornalista che la sta intervistando e cosõÁ gli risponde con
un indovinello: "Se scambiassi tra loro le cifre della mia etaÁ e poi dividessi per 2, dovrei aggiungere 6 per
ottenere esattamente la mia etaÁ". Il giornalista, che non eÁ molto abile nel risolvere gli indovinelli, tralascia
l'etaÁ dell'attrice nel suo articolo. Tu sapresti scoprire quanti anni ha?

190 GIOCHIAMO CON LA MATEMATICA Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA


Soluzioni
PROBLEMI NUMERICI

1 Secondo.
2 85
3 Al dodicesimo mese il primo ragazzo rimane con 50 centesimi, cioeÁ nemmeno un Euro; il secondo ha
sempre E 1000.
4 Ad ogni pesata dividi il gruppo di monete in due parti:
prima pesata: 6 e 6 monete e prendi il gruppo che pesa meno
seconda pesata: 3 e 3 monete e prendi il gruppo che pesa meno
terza pesata: scegli due delle monete rimaste e le confronti, se pesano uguali quella falsa eÁ la terza mo-
neta, se pesano in modo differente scegli quella che pesa meno.
5 I numeri della successione sono i quadrati di 4, 34, 334, 3334, ...... ottenuti a partire da 4 aggiungendo
ogni volta la cifra 3 alla sinistra del numero precedente.
6 Il numero pensato si moltiplica per 1000 e si aggiunge di nuovo il numero:
76245000 ‡ 76245 ˆ 76245  1001
Ma 1001 ˆ 7  11  13, quindi 76245  1001 ˆ 76245  …7  11  13†.
7 Il raggio dell'anello eÁ piuÁ lungo di circa 16cm di quello della Terra, quindi un gatto ci passa. Qualunque
sia la lunghezza della circonferenza, il raggio aumenta sempre della stessa quantitaÁ 1 m.
2
1 1 1
8 Ciascun figlio ricevette rispettivamente , e di cammello in piuÁ; quindi nessuno fu scontento e non
2 3 9
si dovette procedere all'uccisione di un cammello per rispettare le quote stabilite dal padre.

9 EÁ vera; nel numero 735 sono contenuti piuÁ giorni che in due anni. Almeno 1461 persone.
10 Il primo giorno la pecora mangia l'erba contenuta in un cerchio di raggio r; il secondo giorno il raggio
p p
deve essere r 2, il terzo r 3 e cosõÁ via.

PROBLEMI ALGEBRICI

1 Le due quantitaÁ sono uguali.


2 4 metri.
3 I figli sono 6 e a ciascuno sono toccati 6 diamanti.
4 Se fosse a ˆ b, moltiplicando per …a b† si contravverrebbe al secondo principio di equivalenza delle
equazioni.
5 L'elevamento al quadrato non garantisce di ottenere un'equazione equivalente a quella data (non esisto-
no principi di equivalenza in questo senso), per cui da una relazione impossibile come, per esempio
2 2
2 ˆ 2 si puoÁ ottenere una relazione vera: …2† ˆ … 2† ! 4 ˆ 4.

Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA GIOCHIAMO CON LA MATEMATICA 191


2
6 La prima perla vale 428 bisanti, la seconda 856 e la terza 1711 ‡ di bisante.
3
7 Il testo recita cosõÁ: O tu che indichi sõÁbene le ore, quante ne sono trascorse da stamane, se restano due
volte i due terzi delle ore trascorse? La risposta eÁ 5 ore e 1 di ora (per i Latini il giorno era di 12 ore).
7
8 32 anni.
9 Non ha lavorato 14 giorni.
10 108 monete.
11 Dopo 39 giorni.
12 63 anni.
13 48 anni.

192 GIOCHIAMO CON LA MATEMATICA Q Re Fraschini - Grazzi, Atlas SpA

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