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IL MIGLIORAMENTO NELLA
MANUTENZIONE DI IMPIANTI
TECNOLOGICI CON IL LEAN SIX SIGMA
2 INTRODUZIONE 6
5 IL SIX SIGMA 16
7.1 Lean Six Sigma dall’industria ai servizi: minacce ed opportunità 23
2
8.1
IL
DMAIC
nei
processi
di
servizi
46
8.1.1
La
fase
define
47
8.1.2
La
fase
Measure
48
8.1.3
La
fase
Analyze
49
8.1.4
La
fase
Improve
50
8.1.5
La
fase
Control
51
9 IL PROGETTO PILOTA 70
10 CONCLUSIONI 108
BIBLIOGRAFIA 111
SITOGRAFIA 112
3
INDICE
DELLE
TABELLE,
DEI
GRAFICI
E
DELLE
FIGURE
Tabella
1:
Ambiti
di
valutazione
del
Failure
Mode
and
Effect
Analysis
61
Tabella
2:
Matrice
di
rischio
del
FMEA
63
Tabella
3:
Valutazione
della
probabilità
di
accadimento
di
un
guasto
64
Tabella
4:
Valutazione
della
gravità
delle
conseguenze
di
un
guasto
65
Tabella
5:
Valutazione
della
rilevabilità
del
guasto
66
Tabella
6:
Calcolo
dell’indice
di
priorità
del
rischio
66
Tabella
7:
Registro
degli
interventi
74
Tabella
8:
Matrice
causa/effetto
guasti
agli
impianti
88
Tabella
9:
Failure
Mode
and
Effect
Analysis
91
Tabella
10:
Processo
di
fornitura
dei
materiali
96
Tabella
11:
Analisi
Swot
del
progetto
108
Grafico
1:
Diagramma
di
Ischikawa
86
Grafico
2:
Tempistiche
previsionali
di
manutenzione
filtri
100
Grafico
3:
Tempistiche
reali
di
manutenzione
filtri
101
Grafico
4:
Confronto
tra
le
tempistiche
di
manutenzione
previsionali
e
reali
102
Figura
1:
Ordine
di
lavoro
per
gli
interventi
di
manutenzione
programmata
72
Figura
2:
Scheda
di
intervento
per
gli
interventi
di
manutenzione
73
straordinaria
Figura
3:
Customer
Satisfaction
per
la
valutazione
della
manutenzione
105
programmata
Figura
4:
Customer
Satisfaction
per
l’individuazione
di
aree
di
106
miglioramento
4
1 ABSTRACT
Until recently, the “Lean Six Sigma” methodology had only been utilized in the
industrial field. The aim of this dissertation is to apply the “Lean Six Sigma”
methodology towards a new context within the services circle, and in particular
within the circumstances of maintenance of technological systems.
This is carried out in two phases. The first one concerns the improvement of the
quality of service, and of the business process that characterize it in terms of:
The object of the second phase and the most experimental character of this
thesis, is the goal to reform the timing of the maintenances used thus far in the
current practice through a cross investigation between the history of the
malfunctions and the temporal cadence of the programmed assistance
interventions. These are too often based on regulatory precepts and empirical
notions instead of statistical data. The purpose is to analyze the time limit of our
machineries, the components we are modifying according to real requirements,
and the time reserved for the maintenance of them.
The project meets the real demands of the developed firm. First the service
offered to the client is improved, reducing the assistance time and the number
of failures of the facility. Secondly, increasing the efficiency of process and
manufacturing, the firm costs needed for the maintenance are reduced.
5
2 INTRODUZIONE
Il progetto oggetto di questa tesi mira ad applicare la metodologia “Lean Six
Sigma”, finora utilizzata solo in ambito industriale, in un nuovo contesto, il
mondo dei servizi, ed in particolare nel nostro caso quello della manutenzione di
impianti tecnologici di edifici adibiti a attività secondarie o terziarie.
6
L’elaborato seguirà quindi le canoniche fasi di un approccio Lean Six Sigma:
7
3 OBIETTIVI
DEL
PROGETTO
Il progetto mira al raggiungimento di obiettivi a breve e a lungo termine. In linea
generale nel breve periodo si punta ad un miglioramento dei processi, del
servizio erogato al cliente finale ed infine ad una riduzione dei costi grazie
all’applicazione della metodologia Lean Six Sigma. Tali risultati sono resi
possibili solo attraverso il raggiungimento di alcuni sotto obiettivi:
I primi obiettivi risultano essere indispensabili quindi per il secondo poiché solo
grazie ad una regolare e puntuale raccolta dei dati in un ampio arco temporale
si potrà pensare di poter trarre delle conclusioni sulle tempistiche di
manutenzione ordinaria. Un errore di valutazione potrebbe però portare a guasti
o a interventi non necessari con un conseguente aumento dei costi rispetto ai
quali non corrisponderebbe un aumento della qualità del servizio erogato. Per
queste ragioni prima di cambiare le cadenze finora utilizzate è necessario avere
a disposizione un vasto numero di dati che consentano di trarre delle
conclusioni affidabili.
8
4 IL
SETTORE
DEI
SERVIZI
OGGI
Nelle economie dei paesi occidentali il peso del settore dei servizi ha ormai
superato ampiamente quello dell’industria. Il settore dei servizi comprende i
servizi finanziari, i servizi pubblici, i trasporti, la ristorazione, la distribuzione di
largo consumo, i servizi di pubblica utilità (gas, acqua, energia elettrica,
telecomunicazioni), i servizi sanitari, i servizi professionali di vario tipo, ecc.
“In termini di PIL, il settore dei servizi nei paesi occidentali occupa quote vicine
o superiori al 70%. Si prevede inoltre che il settore dei servizi nei paesi
occidentali nel 2013 assorbirà circa il 75% degli occupati rispetto agli occupati
totali. All’inizio degli anni ‘90 tale percentuale era pari circa al 60%.
Questa fase di sviluppo è definita Terziarizzazione dell’economia. Ciò non
significa che la produzione industriale si è ridotta, ma che sono
aumentate le attività di progettazione, ricerca applicata ecc…
Nei paesi sottosviluppati il terziario raccoglie spesso forza lavoro che,
espulsa dal settore agricolo e da quello industriale, pratica lavori a scarsa
produttività. Per questo fatto il dato sugli occupati a questo settore risulta
gonfiato.
Nelle società “postindustriali” la terziarizzazione non investe solo i servizi
per le imprese, ma anche quel campo di servizi destinati alla popolazione
perché il reddito delle famiglie è aumentato.
Le attività terziarie si classificano in:
Sud: Qui spesso si trovano negozi simili a quelli dei paesi sviluppati, ma più
rari. In questi paesi è ancora molto presente il baratto. Abbiamo due tipi di
commercio con qualità e prezzo differenti: commercio moderno e commercio
di sussistenza. Il primo è frequentato da persone benestanti e turisti
9
provenienti da paesi ricchi. In passato erano quasi completamente
controllate dallo Stato,oggi sempre più dai privati. Il mercato di sussistenza
invece è frequentato dalla maggior parte della popolazione.
10
• Servizi di livello medio: Vi si accede con frequenza mensile o annuale,
oppure quelli a cui accede una parte della popolazione.
• Servizi rari: Vi si ricorre eccezionalmente e sono rivolti a categorie
specializzate. Sono concentrati in pochi centri maggiori. Nei paesi
sottosviluppati si trovano nelle città. A questi si assimilano le attività
quaternarie1.”
1
GEORGE L.M., Lean Six Sigma per i servizi. Ridurre i costi migliorare la qualità dei servizi in meno di un
anno, Guerini e Associati, Milano 2007. pp. 11-13
11
4.2 La
manutenzione
come
servizio
al
cliente
La manutenzione immobiliare e/o impiantistica sta vivendo un momento di
sostanziale trasformazione delle sue modalità di definizione, organizzazione ed
erogazione.
Le definizioni di manutenzione “ordinaria” e di manutenzione “straordinaria”,
stanno progressivamente lasciando il posto ad altri concetti, che introducono
nuovi principi basati su strategie di pianificazione e programmazione delle
attività.
Da un politica di manutenzione ispirata ai concetti di intervento a seguito di
guasti ed avarie più o meno estesi, si sta passando progressivamente ad un
concetto di manutenzione non più intesa come “centro di costo” o come
sequenza di “attività di cantiere”, ma come insieme di attività che, partendo
dalla conoscenza del patrimonio edilizio/impiantistico e dalla valutazione del
relativo stato d’uso e conservazione, passa attraverso la progettazione e
programmazione degli interventi manutentivi, all’organizzazione dei fattori di
produzione, alla comunicazione, all’informatizzazione delle informazioni, per
arrivare infine all’esecuzione delle attività necessarie all’eliminazione dei guasti
o alla loro prevenzione.
L’innovazione, anche normativa (tra cui basta ricordare le norme UNI 10145,
10146, 10147, 10604, 10685, 10874, 10951), consiste nell’introdurre il concetto
di “manutenzione come servizio”, che può comportare “anche” l’esecuzione di
“lavori” fra tutte le attività che la compongono.
Quindi una manutenzione come complesso di operazioni progettate ed attuate
secondo precise modalità, che la differenziano rispetto alla pura esecuzione dei
lavori, perché si configura come un “processo” e non come una “realizzazione”,
ovvero come un complesso di attività che continuano ad operare sulle stesse
entità in maniera continuativa, senza che vi sia un termine definito.
Per meglio definire la manutenzione come servizio, è utile richiamare la
definizione di manutenzione contenuta nella norma UNI 99101 (“Terminologia
sulla fidatezza e sulla qualità del servizio”), che definisce la manutenzione
come:“Combinazione di tutte le azioni tecniche ed amministrative incluse le
azioni di supervisione, volte a mantenere o a riportare una entità in uno stato in
cui possa eseguire la funzione richiesta”.
12
• Le scarse risorse finanziarie messe a disposizione per la
manutenzione immobiliare/impiantistica e la necessità di ottenere
delle economie complessive
• La crescente complessità tecnologica dei beni edilizi / impiantistici
• La necessità dell’adeguamento normativo delle strutture immobiliari e
degli impianti
• riduzione del 20-30 % del solo onere economico sostenuto per il
personale operativo, rispetto ad una situazione di servizio
frammentato;
• riduzione della gestione contrattuale dei rapporti tra committenza e
imprese, per il ruolo di intermediazione svolto dalla società di servizi.
13
devono per questo motivo contenere precisi dettagli sulle forme degli interventi,
le loro caratteristiche, le frequenze e le scadenze.
Qualità della documentazione di appalto a cui occorre associare una sorta di
figura di “supervisore” (diciamo un tecnico abilitato/competente) al rapporto
“committente-assuntore” con competenze multifunzionali, a tutela del rispetto
del contratto di terziarizzazione da ambo le parti e a garanzia di una continua
verifica dei costi stabiliti.”
2
PRISCOGLIO N., La manutenzione come servizio al cliente, CNPI n°11 Gennaio 2007, pp 20-28.
14
Il risultato può riguardare per esempio il mantenimento della qualità
edilizia/impiantistica su standard stabiliti, il mantenimento su quote prefissate
delle spese di conduzione termica o il raggiungimento di risparmi rispetto a
passate gestioni, il mantenimento del valore patrimoniale o della redditività di
un patrimonio edilizio/impiantistico, il livello di disponibilità di un impianto.
Altra caratteristica fondamentale è costituita dal passaggio da più contratti o
procedure interne per più funzioni, ad un solo contratto.
Inoltre in relazione alla pratica manutentiva il “Global Service” deve essere visto
essenzialmente come un servizio, più che un lavoro, inteso in senso
tradizionale, in cui l’aspetto di esecuzione degli interventi manutentivi
rappresenta una delle fasi del processo, e neppure la più importante, mentre
assumono grande importanza altri fattori, come:
15
5 IL
SIX
SIGMA
Nel corso degli anni settanta e della prima meta degli anni ottanta molte
società impegnate nel settore tecnologico conobbero una rapida crescita ed
un consistente sviluppo. Ciò fu garantito principalmente dalla possibilità di
innovare continuamente ed in tempi brevi i propri prodotti, grazie alla
notevole disponibilità di risorse tecnologiche. In questo scenario di accesa
competizione sul piano dell’innovazione tecnologica, l’attenzione era rivolta,
in misura crescente, verso la fase di progettazione e di realizzazione del
prodotto, tendendo a trascurare le aspettative del cliente. La presa di
coscienza di un imminente scollamento dal mercato inteso come esigenza
del consumatore, cominciò ad evidenziare che i successo avrebbe arriso a
quelle aziende che non si sarebbero impegnate esclusivamente sul terreno
della tecnologia, ma che sarebbero state in grado di intendere, nelle sue
molteplici sfaccettature, le caratteristiche della domanda, indirizzando verso
di essa lo sviluppo tecnologico.
“La denominazione Six Sigma indica una programma di gestione della qualità
basato sul controllo della varianza, (indicata con la lettera greca Sigma) che
ha lo scopo di portare la qualità di un prodotto o di un servizio ad un
determinato livello, particolarmente favorevole per il consumatore. Questo
programma e stato introdotto per la prima volta dalla Motorola nella seconda
meta degli anni 80, i suoi ideatori furono Bob Galvin e Bill Smith, e si diffuse
ad altre importanti compagnie, come General Electric, Toyota, Honeywell e
Microsoft. L’obiettivo della metodologia e di raggiungere un tale controllo del
processo da avere soltanto 3,4 parti difettose per milione, il che porta a limiti
molto restrittivi sulla variabilità del processo produttivo. Tale variabilità viene
ad essere cosi ristretta, che inizialmente l’opinione comune era che fosse
impossibile da raggiungere e molti ritenevano che
una strategia tre sigma potesse essere accettabile. Tuttavia, alcune industrie
hanno dimostrato che un simile obiettivo è raggiungibile. La metodologia Sei
Sigma mira all’eliminazione dei difetti e degli sprechi piuttosto che al
semplice miglioramento della prestazione media. Questo garantisce un
impatto diretto sul cliente, inteso come fruitore del processo o prodotto.
Questo segna un progresso rispetto ad un modo di pensare ampiamente
diffuso prima dell’introduzione del metodo, come chiarito dal seguente
esempio:
Un impiegato esce di casa tutti i giorni alle 8.00 e deve essere al lavoro alle
8.30. Per raggiungere l’ufficio in auto ha due possibilità: attraversare la città,
o seguire un percorso di campagna, più lungo ma meno trafficato. Per
decidere quale sia il percorso più conveniente, misura il tempo di
percorrenza più volte su entrambi i percorsi e trova che attraversando la città
impiega mediamente 25 minuti, mentre per il percorso in campagna
occorrono in media 28 minuti. Quale percorso gli conviene seguire? Stando
alla logica comune sceglierebbe sicuramente il percorso cittadino che
presenta una media di percorrenza di 3 minuti inferiore. La risposta secondo
la teoria Six Sigma sarebbe invece: la media non è un indicatore significativo
per questo studio. Infatti l’impiegato è penalizzato quando arriva in ritardo,
ma non ha alcun beneficio quando arriva in anticipo. L’uomo definirebbe
16
come difettosi i percorsi che richiedono più di 30 minuti di viaggio. Quindi si
deve analizzare l’intera distribuzione dei dati nei due casi.
Il percorso cittadino presenta una forte variabilità dei dati, perché è molto
influenzato (oltre che poco prevedibilmente) dal traffico; il percorso di
campagna invece richiede un tempo praticamente costante. Visto l’alto numero
di difetti nel caso del percorso cittadino, è evidente che quello di campagna e
decisamente preferibile dal punto di vista dell’impiegato. La risposta fondata sul
semplice paragone delle medie viene quindi ribaltata. Dal punto di vista
operativo il Six Sigma non e altro che un’applicazione rigorosa, fortemente
orientata all’obiettivo e altamente efficiente, di tecniche statistiche e principi di
qualità; la metodologia fa ampio uso dei mezzi propri della tradizione della
qualità aziendale, puntando a renderli più efficaci con lo scopo di giungere ad
una performance globale pressoché esente da difetti.
17
Ci sembra interessante concludere questa breve introduzione soffermandoci
sulle origini del nome della metodologia Six Sigma. Il valore sigma è l’indicatore
numerico della variabilità di una risposta, a parità di condizioni di funzionamento
del processo. Tale numero, moltiplicato per 6, è associabile ad un processo di
variabilità tanto contenuta da non generare, in pratica, alcun valore di Y
indesiderato. Ciò vuol significare che un progetto di miglioramento eseguito con
il metodo Six Sigma è in grado di migliorare un processo, in modo da renderlo
pressoché perfetto.
18
quadriennale di incremento del livello qualitativo. I piani dovevano prestare
particolare attenzione a quegli aspetti che interessavano direttamente la
soddisfazione del cliente. Al termine di ogni annata fu assegnato a ciascun
responsabile il compito di rivedere e ritoccare i progetti a seguito dell’analisi dei
risultati intermedi registrati regolarmente ad intervalli quadrimestrali. Una delle
difficoltà maggiori fu indubbiamente quella di trasformare un’azienda
organizzata per funzioni in una struttura integrata orizzontalmente. Infatti, fino
ad allora Motorola era organizzata con una forte integrazione verticale, che
generava dei compartimenti stagni e larghe zone d’ombra non assegnate a
nessuno, con impatto disastroso sul cliente finale. Il coinvolgimento di tutte le
attività nello sviluppo delle strategie aziendali portò ad una maggiore
integrazione orizzontale per processi, invece che per funzioni, con un impatto
positivo sulla qualità del prodotto. Un altro accorgimento fu di assegnare premi
alle squadre, gruppi o persone che avevano ottenuto i migliori tre risultati in
termini di miglioramento della propria attività; questo contribuì a contrastare lo
scetticismo nella nuova filosofia. Si era però venuta a creare una differenza tra
Motorola ed i suoi fornitori; nacquero perciò una serie di attività didattiche che
diedero ai fornitori la conoscenza e gli strumenti per promuovere a loro volta un
miglioramento di qualità.
Questo programma, che ha portato al raggiungimento della situazione Six
Sigma già nel l992, condusse ad un periodo di crescita e di vendite mai
registrato in precedenza e portò la Motorola ad aggiudicarsi alcuni premi
nazionali nel campo della qualità. Oggi si può fare un parziale bilancio; si può
affermare che il successo del Six Sigma e andato ben oltre le più ottimistiche
previsioni. Inoltre, il Six Sigma e un fenomeno vivissimo, le cui prospettive di
sviluppo sono ancora in gran parte da scoprire. La metodologia e infatti in
continuo sviluppo, alla ricerca di nuovi strumenti statistici per facilitare
l’avvicinamento agli obiettivi Six Sigma. Nel frattempo Motorola e stata
individuata come riferimento internazionale per la qualità totale. Ad oggi, il Six
Sigma gode di un sempre crescente favore presso i circoli finanziari, più di
quanto non avvenga per altri tipi di gestione della qualità, come la Qualità totale
e la conformità alle ISO 9000. Questo accade non tanto per la maggiore
efficacia dello strumento in né, quanto per la facile lettura in termini di ricaduta
finanziaria che esso consente1.”
Infatti il Six Sigma è non solo un’iniziativa rivolta alla qualità, ma anche alla
parte economica, come solo le ultime versioni delle ISO 9000 cominciano ad
essere. Per la prima volta, la responsabilità non è demandata al solo reparto di
qualità ma a tutti i lavoratori. Ora il ruolo dell’Assicurazione di qualità non è più
critico, ma di supporto, fornendo i mezzi e la consulenza per il raggiungimento
degli obiettivi.
1
ARCIDIACONO G.,CALABRESE C.,ROSSI S., Six Sigma. Manuale per Green Belt. Governare i
processi per governare l’impresa, Springer Verlag, Milano 2007.
19
6 LE
INTERAZIONI
TRA
LEAN
MANUFACTORING
E
SIX
SIGMA
Analizziamo qui di seguito i motivi per cui la metodologia Lean Manufactoring
ha bisogno della collaborazione del Six Sigma e quali vantaggi tale interazione
comporta:
20
necessario. Se c’e una bassa variabilità o se possiamo controllare la domanda
in qualche modo (cosa molto più probabile con processi interni), allora
possiamo operare con una più alta utilizzazione della capacita senza rischiare
ritardi eccessivi.
a) – Lean fornisce la potente value stream map, che attraversa le fasi funzionali
ed evidenzia sprechi e ritardi. Six Sigma raramente affronta una discussione di
classificazione delle attività come a valore aggiunto o non a valore aggiunto, né
l’eliminazione di attività che non aggiungono valore è un principio centrale di Six
Sigma.
1
AGGOGERI F., GENTILI E., Lean Six Sigma: la nuova frontiera per la qualità. La Sinergia tra Six Sigma
e Lean Production per un innovativo metodo di gestione e miglioramento dei processi, Franco Angeli,
Milano 2013. pp. 15 -22
21
7 LEAN
SIX
SIGMA
Velocità, qualità e basso costo sono i traguardi da sempre considerati da
quando c’è competitività nel mondo degli affari. Molte discipline diverse si sono
sviluppate per raggiungere questi traguardi. Tra queste Lean Six Sigma si è
rivelata una delle migliori perché consente di lavorare su tutte e tre le variabili
contemporaneamente unendo il Lean, che ha il suo focus principale sulla
velocità di processo, e Six Sigma che ha come focus principale la qualità di
processo. Qualche azienda ha provato ad adottare Lean o Six Sigma quasi
escludendo l’una rispetto all’altra o ha consentito anche che le due metodologie
competessero per emergere. Generalmente un sostenitore della metodologia
Lean non è capace di comprendere l’importanza degli strumenti Six Sigma per
la loro capacita di realizzare gli obiettivi Lean. Se si considerano Lean e Six
Sigma come due pratiche in competizione si perde completamente il senso di
quanto possano essere efficaci insieme: non si può raggiungere la massima
velocità senza aumentare anche la qualità e non è possibile raggiungere la
massima qualità senza aumentare la velocità. Di conseguenza il ROIC ( Return
on Invested Capital ) non può essere massimizzato senza attuarle entrambe.
“La metodologia Lean, meglio conosciuta col suo nome completo Lean
manufacturing, sostiene la produzione di beni attraverso l’utilizzo di minori
risorse rispetto a quelle necessarie nella tradizionale produzione di massa:
minore spreco, minore sforzo umano, minore spazio produttivo, minore
investimento in strumenti, minori scorte di magazzino e minore tempo di
ingegnerizzazione per i nuovi prodotti. Il lean manufacturing è sostanzialmente
una filosofia di management di processo ispirata al sistema di produzione
Toyota (conosciuto come TPS) e a quello di altre industrie giapponesi. È molto
rinomato per la sua focalizzazione sulla riduzione per quelle che la stessa
Toyota ha definito le “sette cause di spreco” con l’obiettivo di migliorare il valore
complessivo per il cliente. La novità, dal momento che l’obiettivo è comune a
molte altre metodologie, sta nella prospettiva da adottare per raggiungerlo1.”
1
GRAZIADEI G., Lean Manufactoring. Come analizzare il flusso del valore per individuare ed eliminare gli
sprechi, Hoepli, Milano 2005.
22
Riportiamo qua un semplice esempio per chiarificare il concetto: In una
cittadina degli USA erano necessari quasi 2 mesi (nello specifico 51 giorni) per
ottenere i permessi necessari ad avviare un’attività. Un benchmarking svolto da
un gruppo di lavoro del comune rivelò che erano in sicuro svantaggio
competitivo rispetto alle altre città che richiedevano, per compiere lo stesso
lavoro, meno di un mese. Il gruppo di lavoro incaricato di migliorare il processo
di rilascio dei permessi identificò rapidamente i passaggi più critici, eliminò le
attività superflue e sviluppò procedure standardizzate con indicazioni chiare.
Dopo il lancio del nuovo processo, e stato verificato che il 95% delle richieste di
permesso sono ora elaborate in dieci giorni. Questo successo e stato notato
dagli investitori che hanno deciso ti tornare ad impegnarsi nella cittadina.
Nelle aziende industriali è comune che solo il 20% dei prezzi di prodotto sia
costituito dai costi di manodopera diretta, il restante 80% viene da costi indiretti
o costi associati alle attività di supporto e di progettazione (finanza, risorse
umane, sviluppo prodotto, acquisti, ingegneria ecc…). Se a questo si aggiunge
il fatto che i costi associati al lavoro che non aggiungono valore agli occhi del
cliente sono più alti di quelli di produzione ci si può rendere conto degli enormi
margini di miglioramento che contraddistinguono questo settore.
23
soddisfazione del cliente. In sintesi quasi la metà del costo dei servizi è spreco
a non valore aggiunto. Questo deriva dall’elevato numero di work in process
(WIP) che contraddistinguono il settore dei servizi a causa spesso di
un’eccessiva complessità. In questo settore il WIP ha facce di diverso tipo.
Possono essere gli ordini di lavoro che sostano sulla scrivania, l’offerta in
accettazione, l’email che non ha ricevuto risposta ecc.. Il lavoro quindi può
impiegare anche più del 90% del suo tempo in attese introducendo quindi un
grosso spreco nel processo. Spesso inoltre l’80% del ritardo dipende dal 20%
delle attività. E’ necessario quindi concentrarsi su quel 20% per poter migliorare
l’intero processo.
Alla luce di quanto affermato si può affermare che il mondo dei servizi sia
caratterizzato da un notevole numero di aree di miglioramento. Solo attraverso
un approccio che analizzi il processo, individui le inefficienze e faccia della
velocità, della qualità e del controllo statistico i propri punti forza si può pensare
di migliorarlo. Per questi motivi il Lean Six Sigma seppur sia stato ideato in un
primo tempo al settore industriale vede nel mondo dei servizi un fertile campo
per trovare la sua massima applicazione.
24
7.2 Mappa
concettuale
LEAN MANUFACTORING
+ SIX SIGMA
DEFINE
MEASURE
ANALYSE
IMPROVE
CONTROL
25
7.3 I
fattori
del
processo
Analizziamo in questo capitolo i fattori che devono essere posti al centro
dell’attenzione per poter garantire il successo dell’iniziativa. I temi affrontati
sono i punti chiave su cui si deve concentrare la metodologia Lean Six Sigma
per poter raggiungere gli obiettivi analizzati nei punti precedenti.
26
importa quale sia la causa sottostante.
Efficienza di ciclo del processo = Tempo che aggiunge valore / Lead Time
totale
7.3.1.5 Spreco
Come appena visto, lo spreco è qualcosa, come tempo, costi, lavoro, che non
aggiunge valore agli occhi del cliente. Tutte le organizzazioni hanno qualche
spreco che, a causa del modo nel quale i loro processi lavorano oggi, è
richiesto per compensare debolezze interne. L’entità di spreco in ogni attività e
proporzionale a quanto essa ritarda il lavoro. La metodologia Lean ci insegna a
riconoscere ed eliminare lo spreco, non semplicemente ad accettarlo come
dato di fatto per il modo di lavorare che si è abituati ad utilizzare.
27
Lead Time = Totale Work In Process / Tasso medio di completamento
Questa equazione mostra che i due modi per controllare il lead time sono o
limitare il work in process o aumentare il tasso medio di completamento. In
qualunque operazione che non ha a che fare direttamente coi clienti, come ad
esempio gli ordini o le telefonate o le e mail e non le persone, controllare il WIP
è molto più facile che migliorare il tasso di completamento. Di fatto, è possibile
accelerare il processo, o ridurre il Lead Time, riducendo l’ammontare del WIP,
anche se non si fa nulla per migliorare il tasso di completamento. Tale
conclusione spiega come le persone possono raggiungere risultati così rapidi
tramite l’applicazione dei principi Lean. Dovunque e ogni volta che è possibile,
essi devono semplicemente limitare la quantità di lavoro presente in un
processo in qualunque momento.
Per quale motivo ci si dovrebbe focalizzare per prima cosa sul WIP? La
riduzione del WIP costa soltanto capitale intellettuale. Per poter aumentare il
tasso medio di completamento si deve sostenere un investimento finanziario o
di costo del lavoro, entrambi i quali nuociono al ROIC e quindi al valore
dell’azionista. Gli strumenti Lean possono ridurre il work in process ed eliminare
lo spreco, incrementando di conseguenza il ROIC. La legge di Little fornisce la
base matematica che ci consente di applicare la Lean a tutti i processi.
28
di servizio garantito di circa due giorni e mezzo di lead time non parte fin
quando la richiesta entra nel processo. Creare un sistema pull in un ambiente di
servizio significa prendere decisioni ponderate circa la scelta del momento
opportuno per rilasciare lavoro nel processo. Proprio il modo nel quale tali
decisioni sono prese è critico, il sistema vi offre un’altra opportunità di
focalizzarsi sul valore. La logica del First in First out non funzionava
nell’esempio, perche alcune richieste rappresentavano, molto probabilmente,
ordini di elevato valore; altre richieste era molto meno probabile che fossero
accettate, rappresentavano offerte difficili o erano per ordini di più basso
importo. La risposta si trova nella classificazione delle offerte secondo uno
schema a tre possibilità. Ogni richiesta fu pesata su una scala da l a 3
per ciascuno dei seguenti criteri:
• Difficoltà a offrire
• Vantaggio competitivo
• Profitto lordo.
I punti di ogni criterio furono moltiplicati per ogni opportunità di offerta. Quelli
con il punteggio più alto sarebbero stati i primi ad essere rilasciati nel processo,
anche se c’erano altre opportunità di offerta che stavano attendendo in coda da
più tempo. Usando questo sistema, lo stesso numero di addetti al marketing fu
in grado di registrare un incremento dei ricavi del 70%. L’alternativa sarebbe
stata quella di assumere più addetti al marketing, aumentando la capacita e nel
contempo sostenendo una grossa spesa. A chi intende implementare un
sistema Pull viene suggerita questa sequenza:
Il contributo di Lean Six Sigma in situazioni come queste è duplice: per la prima
volta, i dati (sulla variabilità della domanda, WIP e tasso di completamento)
sono catturati in un ambiente di servizio e usati come base per prendere
decisioni; in secondo luogo, gli strumenti per la velocità e la qualità possono
essere introdotti da coloro che hanno tempo ed energia per portare a casa dei
risultati e per produrre quanto stabilito. Il sistema Pull descritto finora funziona
soprattutto quando l’input è lavoro amministrativo, email, chiamate telefoniche,
ecc. Ma in un processo che ha di fronte il cliente, dovete mantenere il tempo di
reazione e la capacita del servizio offerto a livelli accettabili, qualunque cosa
accada2.”
2
Lean Manufacturing - La Produzione Snella, www.lean-manufacturing.it/
29
Una minaccia nelle attività che hanno di fronte i clienti, e che mostrano elevata
variabilità nella domanda, con il numero di clienti che sale in alcune ore e
scende in altre. Se il modello è prevedibile, è possibile aumentare il tasso di
completamento cambiando il modello di forza lavoro, avere del personale
supplementare nei periodi di picco è quello che fanno solitamente i call center.
Se la variazione della domanda non è prevedibile, la migliore soluzione è
l’applicazione della Teoria delle Code, con equazioni che consentono di
calcolare come fattori diversi, ad esempio la variazione nell’approvvigionamento
o nella domanda, influenzino il WIP (e quindi il lead time).
30
stimare l’entità di work in process osservando una pila di carte o contando il
numero di persone che attendono in fila per un servizio. Ma è molto più comune
avere il lavoro sotto forma di qualcosa di meno visibile: un file elettronico di
relazioni o di ordini in attesa di essere elaborati, venti email che aspettano
risposta, dieci clienti in attesa.
Avere ben visibili il WIP, lo spreco e il livello di ownership del Personale è una
prerogativa indispensabile per:
Al suo livello più semplice, il Visual management può comprendere cose quali
l’affiggere mappe di processo che documentano come il processo dovrebbe
funzionare o l’affiggere diagrammi di dati a un tabellone cosi che tutti senza
distinzione nell’area di lavoro possano vedere quanto il processo sta andando
bene o male. Esistono anche le takt board, strumenti visuali che aiutano le
persone a mantenere un certo passo o ritmo nel processo, per soddisfare le
esigenze del cliente e non superare un livello massimo di work in process
(consentendo quindi di conservare il lead time). Produrre troppo in fretta finirà
col portare ad un eccesso di WIP e ad un processo rallentato. Produrre troppo
lentamente renderà i clienti scontenti. Le takt board mostrano la
programmazione di lavoro desiderata e le differenze rispetto al lavoro
effettivamente realizzato con le ragioni di tali differenze.
Un tema di miglioramento di vecchia data nel cuore del Lean Six Sigma è
riassumibile nel seguente enunciato: qualità e valore possono essere definiti
solo dal cliente. Al fine di fornire qualità. È necessario quindi imparare a vedere
attraverso gli occhi del cliente, imparare a giudicare cosa si fa e non farlo in
modo di essere giudicati. È stato scritto molto sulle tecniche per raccogliere dati
della Voce del Cliente (VOC), attraverso la quale si mira a creare una visione di
ciò che succede quando la consapevolezza del cliente pervade ogni aspetto
delle attività di business. Sono di fondamentale importanza i seguenti
argomenti:
31
• Usare i dati VOC nel progetto del prodotto/servizio
• lntrecciare i dati VOC nei miglioramenti di processo
• Plasmare le descrizioni di lavoro e l’insieme delle competenze attorno ai
bisogni del cliente.
ll primo insegnamento che deriva dalla raccolta di uno qualsiasi dei dati sopra
menzionati è che ci si deve assicurare di parlare il linguaggio dei clienti.
Entrambi gli usi ruotano intorno alla comprensione di cosa è importante e cosa
no. I clienti non acquistano i prodotti o i servizi basandosi sugli andamenti di
mercato. Rispondono a caratteristiche o funzioni individuali. È questo il motivo
che spinge a verificare continuamente se le caratteristiche/funzioni dei prodotti
o servizi soddisfano i bisogni del cliente.
Esiste una metodologia che intreccia la voce del cliente alle decisioni di
progetto di servizio/prodotto. Questa metodologia, tipica del Six Sigma, viene
chiamata Quality Function Deployment (QFD), una tecnica per convertire i
bisogni dei clienti in caratteristiche specifiche di progetto. I due passi
fondamentali in questo processo sono:
32
sofisticate.
Quindi bisogna collegare la distruzione del valore al WIP e queste ai ritardi nel
processo. La metodologia Lean infatti ci avverte che lunghi tempi di
preparazione, rotture, flussi ridondanti provocano ritardi e WIP. Un’altra cosa
che fa aumentare di solito il costo senza valore aggiunto, il numero delle azioni
da fare (WIP) è il ritardo e la complessità delle offerte. In breve, praticamente
qualsiasi problema di processo che possiamo elencare come difetti, WIP, bassa
produttività, complessità di flusso di processo, comporta ritardi di tempo in un
processo. Perciò, il tempo è la valuta universale di miglioramento. La
conclusione logica è che calcolare il ritardo temporale immesso da ogni attività
porterà a una peggiore qualità, velocità e complessità, che creano capitale e
costi senza valore aggiunto. Rendere il processo meno costoso e più veloce
può solo aiutare la crescita dei ricavi e del valore. Le Time trap ci forniscono un
modo di utilizzare il tempo per concentrare i nostri sforzi di miglioramento. La
misura di una Time Trap è il risultato di:
Ritardi collegati alla qualità: i difetti hanno un effetto non lineare sul WIP, sul
costo senza valore aggiunto e sul ritardo. Concentrarsi sulle Time Trap è quindi
una metrica potente che permette di raccogliere simultaneamente problemi
risultanti da qualità scarsa e pratiche non Lean. La sfida è di identificare prima
le Time Trap e poi determinare se la causa del ritardo è più probabilmente un
problema di qualità (che richiede l’applicazione di strumenti Six Sigma), un
33
problema di velocità (che richiede Lean), o un problema di complessità (che
richiede strategie di riduzione della complessità).
Se solo il 20% delle attività sono le Time Traps, i più grossi inibitori del valore,
come possiamo trovarle ed eliminarle? Ci sono tre scuole di pensiero:
Molte aziende sono appagate dal secondo di questi approcci, ma il Lean Six
Sigma stimola a un utilizzo più esatto dei dati per prendere tali importanti
decisioni manageriali. Ecco né l’esame delle Time Trap prevede la
considerazione di dati che vanno dagli elementi generatori del ROIC a progetti
specifici che miglioreranno le Time Trap che intralciano il risultato di questi
generatori. La procedura è di:
• Creare una mappa della complessità di value stream sul driver di valore
selezionato, per catturare il flussi di lavoro e quantificare spreco e ritardi.
• Localizzare le Time Trap più grandi.
• Identificare i progetti per eliminare le Time Trap (utilizzando Lean, Six
Sigma e/o strumenti di riduzione della complessità).
34
• Molto più del 10% di variabilità nella domanda
• Flussi di processo che rallentano a causa di poche attività.
Dopo avere identificato le Time Trap nei value stream presenti all’interno di una
business unit, che stanno maggiormente ostacolando la creazione di valore per
l’azionista le due scelte sono:
• Mettere insieme delle persone che lavorano nel processo e chiedere loro
di applicare la loro conoscenza di processo per generare idee per eliminare i
ritardi delle Time Trap
• Aggiungere maggior rigore facendo un’analisi dei cost driver.
“Vi sono molti approcci nel fare una valutazione della preparazione. Ecco una
sequenza tipica; i cui passaggi saranno dettagliati in seguito:
Una cosa da tenere presente è che il modo cui si guida la valutazione deve
definire il tono di cosa le persone si aspettano dal Lean Six Sigma. Lncludendo
un ampio range di persone nella valutazione si possono creare molte
sensazioni positive verso l’iniziativa, specialmente se si entra con una mente
aperta e si ascolta più di quanto si dica.
3
GRAZIADEI G., Lean Manufactoring. Come analizzare il flusso del valore per individuare ed eliminare gli
sprechi, Hoepli, Milano 2005.
35
7.3.6.1 Selezionare
il
Champion
ll motivo per cui selezionare o nominare subito un Champion Lean Six Sigma
nell’azienda è semplice: dovrebbe condurre il resto del lavoro richiesto nella
preparazione e nel roll out dell’iniziativa. Avere un Champion coinvolto subito
nel riferire direttamente al CEO è importante né una regolare comunicazione fra
il leader nell’azienda e il Champion aiuterà ad assicurare compattezza nei
messaggi che vengono inviati all’organizzazione. Il Champion inoltre sentirà un
più forte senso di appartenenza in qualcosa che ha aiutato a plasmare e, sarà
più efficace se può parlare con autorità sulle ragioni per cui l’organizzazione sta
intraprendendo il Lean Six Sigma.
Tutto questo lavoro iniziale associato con l’avvio del Lean Six Sigma ruota
intorno alla costruzione di alleanze e al collegamento con le priorità del
management. Ecco né un Champion efficiente ha bisogno di avere una
combinazione di eccellenti capacità personali, abbinata con l’abilità di
comprensione del business e la conoscenza del Lean Six Sigma.
36
Lean Six Sigma giacciono nello “spazio bianco” fra le funzioni o nei processi
che attraversano i limiti tradizionali, dovrete sapere quanto le diverse parti
dell’organizzazione si riuniranno e supporteranno di buon grado gli obiettivi
cross funzionali che possono non dare beneficio diretto alla loro
organizzazione.
37
7.3.6.6 Costruire
il
capitale
umano
Le organizzazioni dei servizi sono essenzialmente delle grosse macchine di
persone, dove avere un alto livello di turnover è considerato letale. Il problema
è reale per l’intera azienda, e specialmente per il deployment del Lean Six
Sigma; può essere difficile attivare e impossibile mantenere lo slancio, se le
persone addestrate per una settimana non fan più parte del team la settimana
dopo. Questo problema è particolarmente critico per le persone sottoposte ad
un training approfondito: Champion, Black Belt, Master Black Belt. Se restano
pochi mesi nel deployment, tutta la conoscenza per la quale si è pagato viene
persa con loro, e ci sarà bisogno di investire sempre più nell’intreccio di una
nuova trama. Queste persone si allontanano probabilmente a causa di una
carenza nel management. Lo stesso è vero per i membri di un gruppo di
progetto: un alto turnover può significare una perdita di conoscenza da
reinserire daccapo nuovamente. Le organizzazioni che riescono a trattenere il
personale, comprese le loro risorse Lean Six Sigma, saranno in vantaggio se
confrontate con i loro concorrenti. Raggiungere questo stato richiede attenzione
per molte delle linee guida del Six Sigma, come selezionare i candidati Black
Belt sulla base delle loro abilità di leadership, mantenere un’alta visibilità del
Lean Six Sigma nell’organizzazione e dimostrare ogni svolta che il Lean Six
Sigma è importante per il successo. Utilizzare questa via significa che le
persone migliori verranno perse attraverso le promozioni e non le partenze.
38
i conflitti e valutare le difese e le richieste. Quelle con funzioni dipendenti dalle
persone (per esempio i processi di servizio) mostrano solitamente le abilità
opposte.
39
7.3.6.11 La
mobilitazione
ll lancio di Lean Six Sigma rappresenta un importante cambiamento di direzione
per la maggior parte delle aziende, e avrà effetto su ogni angolo del business.
Parte del coinvolgimento della leadership aziendale nel Lean Six Sigma è di
addossarsi la responsabilità di definire e supervisionare come apparirà Lean
Six Sigma nell’organizzazione e come la necessità e i benefici di quest’iniziativa
dovrebbero essere comunicati agli altri. Nella maggior parte dei casi, il CEO
assegna queste responsabilità a un Gruppo di progetto/Deployment
responsabile per lo sviluppo del business case e di un progetto dettagliato per i
primi cento giorni di implementazione.
L’atto costitutivo del Gruppo di progetto/Deployment e di creare la visione,
stabilire gli obiettivi e i budget, e prendere delle decisioni di indirizzo ed
infrastruttura che assicurino un collegamento con la strategia del CEO. Questo
gruppo di progetto iniziale potrebbe essere in grado di sviluppare un progetto
preliminare e un business case in qualunque luogo da 2 settimane a 2 mesi a
seconda della grandezza e complessità dell’azienda, e della necessita di
adattare l’iniziativa.
40
I responsabili di linea sono le persone che “possiedono” i processi che saranno
migliorati da Lean Six Sigma. Spesso ci si riferisce a loro come process owner
e sono responsabili del più grande numero di persone nel processo. Più
significativamente, sono le persone che devono sostenere e aumentare il
beneficio dopo il completamento di un progetto, quando poi la Black Belt si
sposta su un progetto diverso.
Una green Belt lavora su un progetto Lean Six Sigma part-time, su un processo
specifico nel quale possiede generalmente la conoscenza necessaria per il
successo del progetto. La Green Belt riceve tipicamente due settimane di
formazione e imparerà ad applicare le competenze DMAIC specifiche che si
riferiscono al progetto e, talvolta gestisce dei progetti indipendenti.
41
• Mantenere allineati i gruppi sul piano stabilito, relativamente a quanto stanno
cercando di raggiungere all’interno del periodo di tempo concordato.
• Far osservare una disciplina di processo.
• Istruire e guidare le Green belt e i componenti del gruppo come richiesto.
I candidati Black Belt ricevono una formazione approfondita, normalmente un
corso di almeno cinque settimane modellato intorno al processo di
miglioramento Lean Six Sigma, agli strumenti e alla capacita di leadership. Le
Master Black Belt sono degli esperti consulenti interni per le Black Belt e per i
loro gruppi. Come tali, le Master Black Belt devono avere esperienza nella
gestione con successo di gruppi di miglioramento e una leadership qualificata.
L’istruzione delle Master Black Belt è un processo importante
nell’organizzazione, Durante l’implementazione iniziale, poche organizzazioni
hanno persone con l’opportuna perizia, ciò né i consulenti esterni spesso
coprono questi ruoli. Quando le Black Belt raggiungono una maggior
esperienza pratica con i gruppi, possono essere certificate come Master Black
Belt, cioè non appena raggiungono quell’esperienza nella formazione e una
preparazione supplementare nella loro area di specialità.
Le aziende che hanno avuto maggiore successo nell’avvio di Lean Six Sigma
hanno selezionato le Black Belt e i Champion con la visione che siano i futuri
leader dell’organizzazione. Come risultato della loro esperienza Six Sigma,
queste persone avranno dimostrato le loro capacita di leadership, le loro
capacita di problem-solving e di miglioramento di processo, e una competenza
nel fare la differenza nell’organizzazione. Saranno anche entrati in armonia con
le opportunità di creare valore per l’azionista.
Per questo motivo, i candidati sono scelti tipicamente più sulla base della loro
leadership innata che sulle loro capacita tecniche o di problem-solving. Queste
ultime arriveranno velocemente: essendo risorse a tempo pieno, dedicate
riceveranno una formazione approfondita e passeranno attraverso numerosi
progetti anche stando nella posizione per pochi anni.
42
Ll coinvolgimento dei manager chiave nella selezione dei progetti crea un
legame istantaneo tra il management di linea e il gruppo Lean Six Sigma, che
evita la possibilità di uno sviluppo di Lean Six Sigma per silos funzionali.
4
GEORGE L.M., Lean Six Sigma per i servizi - Ridurre i costi migliorare la qualità dei servizi in meno di un
anno, Guerini e Associati, Milano 2007. pp. 185-194
43
8 LEAN
SIX
SIGMA
NELLA
AZIENDA
DI
SERVIZI
I sostenitori del Lean Six Sigma hanno sempre affermato che l’applicazione di
questa metodologia nelle imprese di servizi sia molto più efficace dei suoi
predecessori, quali il miglioramento continuo e il TQM: meglio agganciato alle
priorità del cliente, più facile da seguire nell’azienda, molto più collegato a
strategie di business. È inoltre risaputo che tutte le aziende che hanno utilizzato
il Lean Six Sigma lo hanno fatto per guidare la soddisfazione del cliente,
migliorare la qualità e generare un impressionante ritorno finanziario. Eppure
per ogni azienda che riesce ad avere successo ve ne sono molte altre che
riescono a raggiungere solo una frazione del potenziale Lean Six Sigma
completo. La domanda da porsi è cosa faccia la differenza tra le iniziative di
successo e quelle che finiscono come il programma del giorno, un’iniziativa
dimenticata e ignorata a livelli dirigenziali, che rimane solo nel lavoro di pochi
dipendenti diligenti? Per anni gli esperti ci hanno detto che la capacita di
leadership più critica sta nel mobilitare le truppe su una visione chiara e una
strategia vincente. Un lavoro da leader consiste nel comunicare chiaramente
dove si vuole arrivare, poi dare fiducia alle persone per trovare una strada per
arrivarci. Appare quindi sempre più chiaro che bisogna mettere più enfasi
sull’implementazione. Forzando ancora di più questo concetto, il consulente
Tom Curren ha descritto una ricerca durata due anni della McKinsey che ha
identificato nove errori responsabili dell’80% dei fallimenti dei progetti di
cambiamento:
Da notare che avere la giusta strategia è solo uno di questi fattori; gli otto
restanti si differiscono all’implementazione: esecuzione scarsa o mancanza di
attenzione data ai problemi internazionali (impegnando le persone nel
modellare e supportare l’avvio). Per un’organizzazione che sta considerando (o
ne e già coinvolta) Lean Six Sigma tutto ciò significa che le più grandi sfide
probabilmente saranno:
Barriere all’esecuzione:
• Ottenere l’impegno del CEO e dei responsabili dei centri di profitto
• Assegnazione delle risorse: ottenere che l’1% (o più) degli addetti siano
Black Belt assegnate a tempo pieno alle attività di miglioramento continuo.
44
• Selezione del progetto: scegliere dei progetti di miglioramento basati
sugli obiettivi/bisogni strategici con priorità assegnate sulla base della
crescita di valore (ROIC).
• Acquistare degli occhi “Lean”: riconoscere i bisogni per eliminare lo
spreco e i ritardi di processo (in termini di lavoro e/o costi), non migliorare
solo la qualità, per raggiungere gli obiettivi operativi. Management data
driven: utilizzare le conoscenze di processo e i dati per prendere le
decisioni.
Problemi di interazione:
45
progetti; le misure di controllo saranno stratificate su altre attività di
misurazione delle performance in corso.
46
Tipicamente, un Champion Lean Six Sigma lavorerà con i manager/sponsor dei
centri di profitto per creare una prima bozza di piano di progetto prima che il
gruppo venga ufficialmente incaricato, né le sue idee di progetto hanno bisogno
di essere meglio definite prima che siano pronte a subire una prioritizzazione
finale. Il Champion ha bisogno di comunicare sufficiente dettaglio sul progetto
ad altri ascoltatori quali un comitato di selezione progetti, i manager di un
programma Lean Six Sigma e il senior management dell’azienda, in modo che
possano prendere delle decisioni appropriate su quali progetti lanciare per
primi. Per prendere queste decisioni generalmente si presenta un modulo di
definizione di progetto (MDP) di una pagina che riporta i dati sufficienti per
calcolare i benefici, le necessità di risorse e le stime ROIC.
47
Owner, l’individuo del team direzionale che sta promuovendo il progetto e che
avrà la responsabilità per i risultati e per il processo una volta che i cambiamenti
saranno stati attuati. Il feedback dello sponsor e l’allineamento con l’indirizzo
del progetto sono cruciali per il suo successo e la sua implementazione.
• il Work-in-Process
• il Tasso di completamento medio
• il Tempo di ciclo o lead time
• la variabilità della domanda (l’ammontare della fluttuazione nella
domanda per l’output del processo)
• il Rendimento first-pass (la percentuale di oggetti che attraversano tutto il
processo la prima volta senza la necessità di essere riparati o maneggiati
un’altra volta)
• le Approvazioni o i passaggi di mano (quante approvazioni e quanti
passaggi sono necessari per prendere una decisione)
• il Setup, il tempo di fermo, le curve di apprendimento
• gli Adetti/capacità Sigma (il tasso di difetti che si presentano per
possibilità di difetto)
• la Complessità (la quantità di compiti diversi che un’attività è chiamata a
processare ogni giomo/settimana/mese. È necessaria una stima di questo
numero per calcolare l’effetto del WIP collegato alla complessità sui ritardi di
processo.
48
Gli strumenti per descrivere il processo comprendono le mappe value stream di
complessità: le mappe di flusso di processo che classificano il lavoro come “a
valore aggiunto” o “senza valore aggiunto” e raccolgono i dati su tempo e
complessità. Una volta mappato un processo è poi possibile calcolare
l’efficienza del ciclo di processo: un calcolo che collega la quantità di tempo a
valore aggiunto al tempo di ciclo totale in un processo. I diagrammi di Pareto,
invece, sono uno strumento che permette di assegnare le priorità. Sono
diagrammi nei quali sono usate le barre per rappresentare il contributo relativo
di ogni causa o componente di un problema. Le barre sono sistemate in ordine
discendente di priorità. Un diagramma di Pareto piatto e indicativo del fatto che
potrebbe essere coinvolta la complessità, o che si sta osservando una causa
comune di variabilità nel processo.
Sfortunatamente le uniche esperienze che molte persone negli ambienti di
servizi hanno avuto con i dati sono negative: numeri utilizzati per sollecitare
migliori risultati o per punire chi ottiene risultati scarsi, utilizzati per giustificare
interruzioni del rapporto di lavoro o riduzioni di organico, statistiche mal
utilizzate per giustificare argomenti fasulli. C’e quindi da attendersi qualche
forma di diffidenza o di cautela, quando i team iniziano ad operare con le attività
di raccolta dati. Come nella maggior parte dei problemi relativi alle persone, la
soluzione sta nella comunicazione: chiedere al personale di aiutare a decidere
quali dati dovrebbero essere raccolti e né, come verranno usati, ottenere il loro
aiuti per lo sviluppo dei moduli di sviluppo della raccolta dati e nella raccolta
stessa dei dati.
49
8.1.4 La
fase
Improve
ll solo scopo della fase lmprove è di apportare modifiche a un processo per
eliminare difetti, sprechi e costi che non sono collegati all’esigenza del cliente
come identificata nella fase Define. Gli strumenti e le strategie più comuni sono
costituite dalle matrici delle soluzioni, che collegano soluzioni alternative
elaborate in un brainstorming alle esigenze del cliente e allo scopo del progetto,
e metodi per implementare le soluzioni
desiderate. Molti degli strumenti Lean giocano il loro ruolo più importante nella
fase lmprove. Un esempio ne sono i sistemi Pull e gli approcci tendenti ad
evitare i tempi di setup. Lo strumento per affrontare il tempo di setup è il
metodo rapido di setup a quattro passaggi: il principio di questo metodo è di
eliminare tutto ciò che interrompe o intralcia la produttività. Ll suo
funzionamento nei processi di servizi è il seguente:
4) Identificare e tabellare qualsiasi attività collegata al processo che
corrisponde a una o più delle seguenti categorie:
Sono proprio queste le situazioni in cui l’abilita nel riconoscere lo spreco entra
in gioco sul serio. Questa tipicamente è la parte più difficile per le persone che
lavorano nelle funzioni dei servizi, perche c’è cosi tanto spreco e lavoro che non
aggiunge valore che viene dato per scontato. È necessario imparare ad
osservare in modo obiettivo come le persone eseguono i loro compiti di un
processo è annotare qualunque cosa che impedisce loro di svolgere lavoro che
aggiunge valore. La questione relativa al cercare se esistono delle attività
identiche in diversi passi dello stesso processo, è rivolta a riconoscere il lavoro
che si e duplicato, crescendo quando le caratteristiche di prodotto o di servizio
si sono ampliate nel corso del tempo. Se si scoprono compiti simili ad altri
compiti, bisogna chiedersi se possono essere messi assieme, facendo un setup
supplementare. Se così è bisogna attuare il
cambiamento il più velocemente possibile.
50
introducono. Bisogna provare prima di tutto a ridurre la complessità così che
non ci sarà bisogno di tanti setup; infatti più grande è la complessità dei compiti
eseguiti, più bassa è la frequenza di esecuzione di ogni singolo compito, il che
porta ad una continua perdita di produttività dovuta a problemi nella curva di
apprendimento.
I primi due punti sono i più importanti, i processi dei servizi si basano sulle
abitudini che il personale sviluppa mentre svolge il proprio lavoro. Cambiare
queste abitudini è molto più difficile che cambiare gli interruttori su una
macchina. I nuovi passi devono essere documentati con una procedura scritta,
51
le persone formate sulle nuove procedure e il processo deve essere reso facile
per loro da usare in modo che non tornino alle vecchie abitudini. Lean Six
Sigma, inoltre, non è un approccio del tipo “sembra buono” come si è rivelato
qualcuno dei suoi predecessori. Lean Six Sigma è focalizzato su progetti di alto
valore. Le aziende lo praticano per rendere se stesse più competitive e più
redditizie. I risultati di progetto devono essere verificati finanziariamente prima
che il progetto sia varato e monitorato da allora in poi. In quest’ottica si deve
lavorare con gli analisti finanziari dell’organizzazione per sviluppare metodi per
verificare i miglioramenti e quantificare il loro impatto finanziario1 .”
1
GEORGE L.M., Lean Six Sigma per i servizi - Ridurre i costi migliorare la qualità dei servizi in meno di un
anno, Guerini e Associati, Milano 2007. pp. 243 - 257
52
Tutto ciò che si ottiene nella prima fase dell’iniziativa sono dati e una value
stream map, è già qualcosa ma non tutto. Nel mettere d’accordo le persone su
come è un flusso e su come dovrebbe essere si eliminerà già parte dello
spreco. Spesso, solo alcuni semplici miglioramenti elimineranno sprechi e
ritardi, una volta che i dati sulla value stream map sono stati raccolti. Pertanto è
doveroso investire il giusto tempo per averli correttamente.
I progetti, sia quelli ben pianificati sia quelli messi insieme in maniera più
maldestra, possono sfuggire di mano, producendo risultati indesiderati o
mancando di produrre quelli desiderati dopo aver, comunque, consumato più
risorse e più tempo. L’unico modo per evitare tutto questo è mantenere un buon
monitoraggio su di essi, utilizzando gli strumenti più appropriati.
I trabocchetti nei quali possiamo cadere non utilizzando gli strumenti giusti per
fare questo lavoro sono molti e complessi da spiegare. Senza essere in
possesso delle leve giuste, diventa praticamente impossibile gestire una grande
quantità di dati in maniera sistematica in modo da facilitare un’analisi
pragmatica come auspicato negli obiettivi del progetto. Se si prova a
considerare la faccenda da un altro punto di vista, cioè da quello puramente
amministrativo, fattori come il tempo, il desiderio di capire l’andamento delle
cose nel prossimo futuro e la crescita esponenziale dei costi del progetto
possono far sì che le cose prendano una piega del tutto inaspettata.
Le Black Belt e le Green Belt (“cinture nere”, ovvero esperti di Six Sigma e
“cinture verdi”, ovvero conoscitori dei principi generali della metodologia) hanno
diversi strumenti da applicare per produrre miglioramenti della Qualità all’interno
di un modello DMAIC.
Questi strumenti della Qualità possono essere divisi in due grandi categorie:
53
• Diagramma a lisca di pesce: il diagramma causa-effetto o diagramma di
Ishikawa o diagramma a lisca di pesce è molto utilizzato nell’ambito della
metodologia Six Sigma. Come sappiamo, tutti gli output di un processo sono il
risultato di input specifici. Questa relazione di causa-effetto può essere chiarita
meglio utilizzando proprio il diagramma di Ishikawa che è di supporto
nell’identificare tutte quelle variabili che necessitano di uno studio
approfondito. Una volta terminato, il diagramma ricorda nella forma proprio una
lisca di pesce dove il problema da esaminare sarà la nostra testa mentre tutte
le lische che si dipartono dalla lisca centrale saranno le nostre variabili che
hanno un effetto diretto o indiretto sul problema. Queste variabili fanno capo a 6
categorie ben precise:
◦ misurazioni
◦ materiali
◦ uomini
◦ ambiente
◦ metodologie
◦ macchinari
• FMEA (Failure Modes and Effects Analysis): l’FMEA, o analisi delle cause e
degli effetti, cerca di combattere la famosa Legge di Murphy (che dice “se
qualcosa può andare male lo farà”) semplicemente identificando tutti i modi in
cui un nuovo prodotto, processo o servizio può andare incontro ad un
fallimento. Funziona tracciando una lista dei possibili scenari di cattivo
funzionamento e dando loro un voto in base all’importanza che ognuno di essi
54
riveste (in questo lo strumento ricorda molto da vicino il QFD che abbiamo visto
prima). Viene poi stilata una lista di possibili soluzioni per prevenire i problemi
elencati precedentemente e viene loro dato un punteggio in base alla loro
ipotetica efficacia. A questo punto, il team può dare una priorità su quali ipotetici
problemi affrontare e su quali soluzioni lavorare
Il diagramma fu adottato poi dal dott. W. Edwards Deming come strumento utile
per migliorare la Qualità. Sia Ishikawa che Deming utilizzarono il diagramma a
lisca di pesce come uno dei primissimi strumenti per la gestione dei Sistemi
Qualità.
Il diagramma si basa sul principio che identificare i sintomi è il primo passo per
risolvere un problema. Si può definire, dunque, come una forma di
rappresentazione logica e strutturata dei legami esistenti tra un effetto e le
relative cause (i perché).
Kaouru Ishikwa, inventore della Qualità Totale che per primo formulò il
diagramma, dice che di fronte ad una certa situazione dovremmo sempre
domandarci quattro volte perché in modo da stabilire quali siano le reali cause
del problema.
Definire e mostrare dal punto di vista grafico queste relazioni aiuta moltissimo. Il
primo diagramma che riuscì a mostrare con successo le relazioni tra cause ed
effetti fu proprio il diagramma di Kaoru Ishikawa o diagramma causa-effetto.
55
• Decidere quale problema analizzare
• Decidere quali caratteristiche o effetti di questo problema si intende
esaminare. Trascriverete gli effetti che avete scelto sulla parte destra di
un foglio di carta (o di una lavagna o di un cartellone) e disegnare un
confine che li racchiuda come in un rettangolo. Il disegno diventerà la
testa del scheletro di pesce
• Ora, a partire dalla “testa”, viene tracciata una lunga linea
• A questo punto si individuano tutte le cause possibili che possono aver
originato l’effetto (utilizzando, ad esempio, la tecnica del brainstorming e
tenendo presente le 5 grandi famiglie alle quali può appartenere una
causa: persone, macchine, metodi, materiali, risorse). E importante
scendere nei minimi particolari in modo da individuare la causa di fondo
del problema. Nella lista saranno presenti cause primarie, secondarie e,
addirittura, terziarie
• Per ogni causa o categoria di cause che vengono individuate (o, almeno,
per quelle più importanti) vengono disegnate delle linee verticali a partire
dalla linea centrale (una sorta di “lisca” del pesce). Alternando queste
“lische” sopra e sotto la colonna vertebrale che è stata disegnata
precedentemente (la vostra linea centrale). Il nome della causa sarà così
scritto al termine di ogni lisca.
• Se alcune cause sembrano avere effetti più significativi rispetto ad altre,
devono essere rimarcate in modo da renderle più evidenti
• La preparazione di un diagramma a lisca di pesce, riassumendo i
concetti principali, si basa su una serie di ragionamenti logici che portano
a definire il problema fino all’individuazione delle cause e che si snoda
attraverso i seguenti step:
56
I vantaggi che derivano dall’utilizzo del diagramma causa-effetto sono i
seguenti:
57
relativamente al motivo del fuori controllo.
Ci sono molte tipologie di carte di controllo, tutte con la stessa struttura base
(linea mediana, linea superiore e linea inferiore di controllo). Tra queste
ricordiamo:
58
variabile (determinano la percentuale di articoli non conformi nel
gruppo controllato)
o carte di controllo np: vengono utilizzate per campioni di
dimensione costante (misurano il numero di unità difettose nel
lotto controllato)
• le carte di controllo per variabili si usano solo quando c’è la possibilità di
effettuare misure molto precise e si basano sull’osservazione dei valori
continui delle caratteristiche misurabili del processo (come ad esempio
tempo, pesi, spessori, diametri, distanze, temperature, ecc che possono
essere misurati in frazioni o decimali). Tra le molte carte di controllo per
caratteristiche misurabili (o variabili) ricordiamo:
• carte di controllo X-R (media-range): l’impiego di queste carte è
particolarmente utile qualora si abbia come oggetto l’intero controllo di
un processo
Il suo nome deriva dall’acronimo inglese delle parole Failure Mode, Effect
Analysis (’Analisi dei Modi e degli Effetti dei Guasti e delle Criticità di un
prodotto).
L’analisi dei modi e degli effetti di guasto è una delle principali metodologie che
consente di ottenere elevati valori di affidabilità dei sistemi. Il raggiungimento di
tali elevati valori di affidabilità è legato alla capacità dei progettisti di avere una
visione globale che, sin dalla fase del progetto appunto, riesca a tenere conto
delle possibilità e delle rispettive modalità di guasto delle parti che costituiscono
il loro sistema.
Guardando al passato si può dire che la FMEA è una tecnica conosciuta, ed in
parte è utilizzata, da circa un centinaio di anni, cioè da quando tecnici e
ingegneri coinvolti in progettazioni complesse si sforzavano a comprendere la
possibile esistenza di rischi derivanti da potenziali modi di guasto durante la vita
operativa dei sistemi da realizzare. Le prime esperienze sistematiche furono
intraprese negli Stati Uniti dall’aeronautica militare la quale sviluppo e ricerche
per utilizzare al meglio, senza rischi, il fattore umano costituito dal piloti, ufficiali
e tecnici di bordo.
La F.M.E.A. (Failure Mode and Effect Analysis), descritta e normalizzata da
alcuni standard internazionali (norma MIL-STD 1629°), consente di individuare
quali elementi del sistema, in caso di guasto, possano produrre gravi
conseguenze per l’incolumità delle persone o ingenti danni economici. Essa è
nata e si è sviluppata nell’ambito del programma spaziale lunare NASA per
valutare tutti i problemi, che avrebbero potuto manifestarsi, quali il
malfunzionamento dei veicoli e degli equipaggiamenti spaziali. Il risultato fu il
successo dell’allunaggio del 1969. Con il declino del programma spaziale agli
inizi degli anni ’70, moltissimi tecnici e scienziati della NASA trovarono lavoro
nelle industrie civili ove portarono molti dei metodi già messi a punto per
59
prevenire guasti, cattivo funzionamento, incidenti e rischi in genere. I primi
seminari sull’affidabilità in America furono tenuti nel 1972 e includevano una
serie di sezioni di insegnamento di F.M.E.A. Negli Stati Uniti, sempre agli inizi
degli anni ’70, la F.M.E.A. divenne uno degli strumenti più utilizzati dall’industria
automobilistica per diminuire gli eventi di guasto. Quest’industria, a sua volta, la
impose ai suoi subfornitori per migliorare l’affidabilità dei loro prodotti. Oggi la
F.M.E.A. viene normalmente utilizzata per gestire i progetti ed i processi di
produzione in moltissimi settori industriali.
60
l’analisi quantitativa dell’affidabilità, della disponibilità e della sicurezza del
prodotto.
• Siano disponibili i dati per redigere manuali d’uso e di servizio. • Siano
disponibili i dati per l’analisi del rischio e della sicurezza, organizzati
criticamente e per argomento.
In pratica, quindi, la F.M.E.A. si usa più come una fonte analitica delle possibili
tipologie di guasto di un componente (F.M.E.A. di progetto), o delle modalità
per cui non si realizza la caratteristica richiesta di un prodotto (F.M.E.A. di
processo); consentendo un’analisi di affidabilità (metodologie RAMS) almeno
per i componenti/fasi critici, come elemento fondamentale della sicurezza.
Essa consente infatti di:
Tabella 1: Ambiti di valutazione del Failure Mode and Effect Analysis
61
5. Stabilire quali effetti possono avere i guasti sul prodotto, sulle cose
circostanti (ambiente), o sulle persone in tutte le possibili applicazioni
6. Classificare ogni effetto per gravità di conseguenze.
7. Descrivere le misure di controllo previste, mirate a prevenire il difetto sul
prodotto oppure mirate a rilevare il difetto se esistente.
8. Stimare (valutare) e classificare le probabilità di guasto.
9. Definire e classificare la possibilità di scoprirlo in anticipo (rilevabilità).
10. Registrare in una matrice la probabilità, la gravità e la rilevabilità.
11. Stabilire le necessità di avvertenza per quegli elementi che non sono
correggibili attraverso una soluzione progettuale alternativa.
12. Registrare in una matrice: probabilità, gravità e rilevabilità dello stato
migliorato dalle correzioni realizzate.
62
12. Provvedimenti presi e tempistiche di realizzazione. Va descritta
brevemente l’azione correttiva dopo la sua introduzione sulla documentazione
tecnica (es. modificato disegno, automatizzato controllo dimensionale al 100%,
ecc.), indicando gli opportuni riferimenti, (n. Disegno, ecc.), e l’effettiva data di
introduzione.
13. Lo stato migliorato. Dopo che le azioni correttive sono state realizzate
fisicamente rivalutare i difetti con nuovi (o confermati) indici di probabilità,
gravità, rilevabilità, determinando così il nuovo IPR.
63
8.3.3.1 Valutazione
della
frequenza
di
accadimento
E’ mirata all’individuazione del “livello di accadimento”, cioè una stima
soggettiva della probabilità che si verifichi un modo di guasto sul prodotto a
fronte di ogni specifica causa che può generarlo. Tale valutazione può essere
basata sulla conoscenza approfondita del sistema da parte dell’analista,
usando una scala di valutazione da 1 a 10 , dove 1 indica una bassa probabilità
di accadimento, mentre 10 indica pressoché la certezza dell’accadimento.
64
8.3.3.2 Valutazione
della
gravità
delle
conseguenze
del
guasto
Per stimare quello che gli americani definiscono severity of failure, va
determinato il “livello di gravità”, cioè una valutazione soggettiva delle
conseguenze di una modalità di guasto per il cliente finale o interno. Qualora si
ottengano valori diversi di gravità tra cliente finale e cliente interno è opportuno
prendere il valore più grande tra i due. Anche per questa valutazione ci si può
riferire a una scala da 1 a 10, dove 1 qui indica le conseguenze minori, mentre
10 indica le conseguenze più gravi.
65
8.3.3.3 Valutazione
della
rilevabilità
del
guasto
Si determina il livello di rilevazione. Esso è una stima soggettiva della
probabilità che un potenziale guasto sia identificato e corretto prima che
raggiunga l’utilizzatore finale, ed in particolare prima che il prodotto lasci la
stazione di lavorazione o assemblaggio.
8.3.3.4 Calcolo
dell’indice
o
numero
di
priorità
del
rischio
(Risk
Priority
Number).
Il calcolo, che è dato dal prodotto tra i livelli di accadimento, gravità e
rilevabilità:I.P.R. = (P)×(G)×NÉ va eseguito per ogni modalità di guasto ed
esprime un indice (I.P.R) con il quale è possibile stabilire una scala di priorità in
base alla quale intervenire con un programma di azioni correttive in sede
progettuale, riducendo i valori più elevati. Inoltre l’abbattimento di un I.P.R.
elevato è uno stimolo per il miglioramento continuo. L’ I.P.R. può essere
compreso tra 1 e 1000. I modi di guasto con indice di priorità del rischio più alto
e con gravità elevata danno la priorità nell’intervento sulle cause che li
originano. La soglia di intervento, definita dal team leader della F.M.E.A., può
configurarsi, secondo quanto indicato dalla Norma FIAT TFO 00271 ed.2 del
Mar-94, nella corrispondenza sottoriportata:
66
8.3.3.5 Utilizzazione
e
scopi
della
FMEA
Questa tecnica può essere applicata a una vasta e gamma di problemi e inoltre,
può essere utilizzata per i sistemi tecnici, basati su tecnologie diverse( elettrici,
meccanici, idraulici,) o su combinazioni di queste, il modo più o meno
approfondito o con modifiche in funzione dello scopo da raggiungere.
La FMEA è una tecnica di supporto all’esame critico del progetto durante tutte
le sue fasi, mentre alla fine della sua realizzazione può considerarsi come uno
strumento di verifica rilevandosi essenziale per dimostrare la conformità del
sistema progettato alle norme stabilite, ai regolamenti e alle esigenze
dell’utilizzatore. Le informazioni fornite dalla FMEA permettono di identificare le
priorità per i controlli di processo e le ispezioni previste nel corso della
costruzione e dell’installazione nonché per le prove di qualifica, di
approvazione, di accettazione e di messa a fine esercizio. La FMEA fornisce
dati indispensabili per le procedure di diagnostica e di manutenzione. Nel
decidere il modo e l’estensione di applicazione della FMEA a un dispositivo o a
una sistema si dovrebbero considerare gli scopi specificati per i quali sono
richiesti i risultati della FMEA , la connessione temporale con altre attività e
l’importanza di definire un certo grado di consapevolezza e di controlli per i
modi e gli effetti dei guasti indesiderabili. Ciò conduce alla pianificazione della
FMEA in termini qualitativi, a livelli specifici( sistema, sottosistema, componenti,
oggetto) per stabilire una stretta connessione con il processo interattivo di
progettazione e di sviluppo.
67
Stabilire cicli di utilizzazione che possono far prevedere ed evitare i
guasti dovuti all’usura;
Evidenziare le aree fondamentali sulle quali concentrare i controlli di
qualità, ispezioni e verifiche dei processi di fabbricazione;
• Evitare modifiche costose e identificando il più presto possibile le
carenze di progettazione;
• Fornire informazioni che permettono di definire le disposizioni per la
manutenzione preventiva o correttiva e per la messa a punto di guide
alla ricerca di guasti, di dispositivi integranti di prova ed opportuni i
punti di controllo;
• Facilitare il progetto di sequenze per isolare e la previsione di modi
alternativi di funzionamento e di riconfigurazione;
68
dell'hardware e non include nè gli errori umani nè gli errori del software
malgrado il fatto che i sistemi attuali siano generalmente soggetti anche a
questi. In senso più lato questi fattori potrebbero però esservi compresi2 ”.
2
AGGOGERI F., GENTILI E., Lean Six Sigma: la nuova frontiera per la qualità. La Sinergia tra Six Sigma
e Lean Production per un innovativo metodo di gestione e miglioramento dei processi, Franco Angeli,
Milano 2013.
69
9 IL
PROGETTO
PILOTA
9.2.1 Define
Nella prima fase è stato necessario per il team delineare le linee guida del
progetto per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. E’ in questa fase che ci
si è resi conto che fosse indispensabile creare un sistema di raccolta dati tale
da permettere di registrare ogni singolo intervento manutentivo individuando la
porzione di impianto oggetto di manutenzione e le tempistiche di intervento.
Tempistiche che non si fermano alla mera esecuzione delle opere ma
esaminano il lead time che trascorre dalla ricezione della richiesta alla effettiva
esecuzione dei lavori considerando inoltre il rispetto o meno della
programmazione dell’intervento.
Solo attraverso la raccolta di tutti questi dati si potrà infatti, nelle fase
successive, analizzare ed individuare le porzioni di processo che possono
essere soggette a miglioramento ed infine individuare le discrasie tra le
manutenzioni programmate e lo storico dei guasti per poter giungere a
determinare delle tempistiche di manutenzione più consone agli impianti in
questione.
70
9.2.2 Measure
Tutte le informazioni relative alle manutenzioni avvenute quali i materiali
utilizzati, la tempistica di intervento ed il personale che è stato necessario
predisporre verranno individuati dai tecnici responsabili in un apposito
documento chiamato ordine di lavoro. L’ordine di lavoro verrà poi utilizzato dalla
centrale di governo per aggiornare il registro interventi e poter calcolare il costo
che tali manutenzioni hanno ricoperto per l’azienda. Nelle fasi successive infatti
queste informazioni sono di vitale importanza per poter analizzare l’operato
dell’impresa e poter effettuare un raffronto sugli eventuali vantaggi economici e
non che l’applicazione della metodologia Six Sigma potrebbe portare. In questo
modo verrà mantenuta la rintracciabilità degli interventi effettuati evidenziando
oltre alla tempistica anche le modalità di intervento che hanno portato alla
risoluzione dei problemi riscontrati in modo tale che questo bagaglio di
informazioni non vada perso ma bensì costituisca un importante aiuto per le
manutenzioni future
Qui di seguito quindi il registro completo delle richieste di intervento del nostro
caso studio a partire da Settembre 2011 ed un esempio di ordine di lavoro
utilizzato in questo lasso di tempo. Per il nostro progetto ci siamo limitati ad
esaminare i guasti riguardanti l’impianto di condizionamento installato presso il
sito in questione.
Come deciso nella fase precedente nel registro interventi vengono evidenziati i
vari lead time che saranno oggetto di studio. Il giorno in cui è avvenuta la
richiesta di intervento (apertura ticket), la data prevista per il completamento
dell’intervento ed infine la data in cui vi è l’effettiva chiusura dei lavori.
71
Figura
1:
Ordine
di
lavoro
per
gli
interventi
di
manutenzione
programmata
ODL mod. 4.2012
ORDINE DI LAVORO
Facility Management Department
Area Operativa Milano N………………………….…… DEL …..…/………./……………
PROGRAMMAZIONE
Il presente ODL viene emesso esclusivamente dal Project Manager di Abaco TFM Srl per l'esecuzione di ATTIVITA' PROGRAMMATE e ad esso deve essere restituito compilato integralmente a cura del personale che esegue le attività
DESCRIZIONE PERIODICITA'
DURATA
Inizio attività : …..…/………./…………… Ora : ……… : …………. Inizio attività : …..…/………./…………… Ora : ……… : ………….
fine attività : …..…/………./…………… Ora : ……… : …………. fine attività : …..…/………./…………… Ora : ……… : ………….
ANOMALIE RISCONTRATE
NOTE
VALIDAZIONE
Giudizio sintetico sulla qualità del lavoro svolto (tempistiche, competenza, disponibilità, ecc.):
ottimo buono discreto cattivo
* Con la firma il Cliente attesta che gli interventi sono stati effettivamente eseguiti nelle date e orari indicati, esprime soddisfazione per la loro esecuzione e autorizza la fatturazione (nelle modalità convenute contrattualmente)
72
Figura
2:
Scheda
di
intervento
per
gli
interventi
di
manutenzione
SDI mod. 4.2012
straordinaria
SCHEDA DI INTERVENTO
Facility Management Department
Area operativa Milano N………………………….…… DEL …..…/………./……………
INQUADRAMENTO
imp. elettrico rete fonia/dati imp. termico imp. idrico sanitario imp. antincendio altro ……………………………….
La presente Scheda Di Intervento viene compilata a cura del personale tecnico di Abaco TFM Srl per l'esecuzione di ATTIVITA' STRAORDINARIE e deve essere consegnato al Project Manager di Abaco TFM Srl compilato integralmente
DURATA
Inizio attività : …..…/………./…………… Ora : ……… : …………. Inizio attività : …..…/………./…………… Ora : ……… : ………….
fine attività : …..…/………./…………… Ora : ……… : …………. fine attività : …..…/………./…………… Ora : ……… : ………….
NOTE
VALIDAZIONE
Giudizio sintetico sulla qualità del lavoro svolto (tempistiche, competenza, disponibilità, ecc.):
ottimo buono discreto cattivo
* Con la firma il Cliente attesta che gli interventi sono stati effettivamente eseguiti nelle date e orari indicati, esprime soddisfazione per la loro esecuzione e autorizza la fatturazione (nelle modalità convenute contrattualmente)
73
Tabella
7:
Registro
degli
interventi
Data
KPI
Commessa
Apertura
Oggetto
SDI
prevista
di
Chiusura
Fatturazione
Note
(gg)
chiusura
Cablaggio mediante Fornitura e posa in opera
è stato eseguito il cablaggio del
di 10 cavi rete UTP CAT 6 per ogni semipiano,
(Omissis) 25-gen-12 1-Fe05402a-2012 15-feb-12 15-feb-12 fattura emessa quarto piano ma non ancora del 0
dal permutatore per tutta la lunghezza del
terzo
semipiano,
offerta CAV_005-12 inviata in data
richiesta di offerta per la messa in funzione
(Omissis)
31-gen-12 2-Ft12431a-2012 27/02/2012 respinta in data -
dell' UPS del civ. 15
11/03/2012
dallo scarico del bagno degli uomini, lato
(Omissis)
31-gen-12 civico 11 secondo piano, scorre l’acqua di 3-Ft04303a-2012 3-feb-12 7-feb-12 fattura emessa 4
continuo
sistemazione della targa esterna "LOFT 40"
mediante fissaggio dei corpi illuminanti,
(Omissis)
6-feb-12 asportazione meccanica di parte della ruggine 83-Ft04002a-2012 12-mar-12 12-mar-12 fattura emessa 0
in eccesso e stesura di vernice protettiva
trasparente
(Omissis)
9-feb-12 Condizionatori in allarme richiesta pulizia filtri 59-Fe05402a-2012 12-feb-12 19-feb-12 fattura emessa 7
(Omissis)
10-feb-12 richiesta certificazioni di conformità 60-Fe05402a-2012 10-feb-12 12-feb-12 fattura emessa 2
sistemazione porta ingresso scorrevole e
(Omissis)
13-feb-12 61-Ft12431a-2012 13-feb-12 13-feb-12 fattura emessa 0
sostituzione faretti fulminati
offerta CAV_003-12 inviata in data
(Omissis)
17-feb-12 aggiunta di una torretta nell'uff. 11 5-Ft12431a-2012 9-mar-12 13-mar-12 fattura emessa 4
14/02/2012
(Omissis)
17-feb-12 ripristino schermo lampada 62-Ft04303a-2012 17-feb-12 17-feb-12 fattura emessa 0
offerta CAV_003-12 inviata in data
montaggio n. 2 supporti per videoproiettore in
(Omissis)
20-feb-12 4-Ft04102a-2012 9-mar-12 13-mar-12 fattura emessa 14/02/2012 accettata in data 4
due sale al piano terreno
29/02/2012
(Omissis)
23-feb-12 spurgo wc piano terra 63-Fe05402a-2012 23-feb-12 23-feb-12 fattura emessa 0
mancata lilluminazione di una parte del eseguito senza rilevare
(Omissis)
27-feb-12 6-Ft04303a-2012 9-mar-12 13-mar-12 fattura emessa 4
secondo piano civico 15 malfunzionamenti critici
74
Data
KPI
Commessa
Apertura
Oggetto
SDI
prevista
di
Chiusura
Fatturazione
Note
(gg)
chiusura
installazione termometro in sala CED collegato offerta CAV_007-12 inviata in data
(Omissis)
5-mar-12 7-Fe05402a-2012 15-apr-12 11-mag-12 fattura emessa 26
al ponte radio e posa in opera estrattore 13/03/2012 accettata 22/03/2012
la porta blu al secondo piano civico 15 si apre offerta CAV_007-12 inviata in data
(Omissis)
5-mar-12 8-Ft04002a-2012 6-apr-12 7-apr-12 fattura emessa 1
senza badge 13/03/2012 accettata 22/03/2012
perdita del lavandino del bagno delle donne
(Omissis)
8-mar-12 9-Ft12431a-2012 12-mar-12 15-mar-12 fattura emessa 3
secondo piano civico 15.
verifica riscaldamento non funzionante ufficio
(Omissis)
13-mar-12 10-Fl05901a-2012 - richiesta ritirata in data 13/03/2012 -
18 piano primo
(Omissis)
15-mar-12 sostituzione neon bagno 67-Ft12431a-2012 15-mar-12 15-mar-12 fattura emessa 0
(Omissis)
15-mar-12 smaltimento n. due sedie 68-Ft04303a-2012 15-mar-12 15-mar-12 fattura emessa 0
(Omissis)
29-mar-12 controllo lampada bagno uomini open space 69-Ft04102a-2012 29-mar-12 29-mar-12 fattura emessa 0
(Omissis)
30-mar-12 ascensore bloccato 11-Ft04002a-2012 30-mar-12 30-mar-12 fattura emessa 0
la porta di rete “2B065” dell’ufficio 33 al 2°
piano non funziona correttamente: è presente
(Omissis)
3-apr-12 12-Ft12431a-2012 17-apr-12 24-apr-12 fattura emessa 7
il segnale di rete, ma il ping non risponde
collegando il pc su questa porta.
(Omissis)
12-apr-12 Condizionatori in allarme richiesta pulizia filtri 13-Fe05402a-2012 11-apr-12 12-apr-12 fattura emessa 1
Riparazione caldaia zona infermeria:
- sostituzione valvola di sicurezza acqua calda
(Omissis)
16-apr-12 sanitaria; 90-Ft04303a-2012 21-apr-12 12-mag-12 fattura emessa Forze lavoro impegnate in cantiere 21
- sostituzione valvola di sicurezza acqua calda
riscaldamento
l'apertura tramite badge della porta blu
(Omissis)
19-apr-12 secondo piano civ. 11 non funziona bene, la 14-Fe05402a-2012 - richiesta ritirata il 19/04/2012 -
porta non si apre
il personale dell'Ufficio 35 lamenta che il
(Omissis)
23-apr-12 15-Ft04102a-2012 - -
fancoils si spegne subito e sente freddo.
(Omissis)
27-apr-12 cambio ferie operatore di facility 16-Fe05402a-2012 - -
verifica funzionamento batteria tampone della
(Omissis)
3-mag-12 17-Ft12431a-2012 7-mag-12 9-mag-12 fattura emessa 2
luce di emergenza nel locale ristoro al piano 1
75
Data
KPI
Commessa
Apertura
Oggetto
SDI
prevista
di
Chiusura
Fatturazione
Note
(gg)
chiusura
(Omissis)
4-mag-12 riparazione serranda 99-Ft12431a-2012 4-giu-12 12-giu-12 fattura emessa 8
riteniamo che l'attività non sia
compresa in quelle contrattuali e
che dunque la partecpazione di
partecipazione alla redazione al piano di nostro personale o nostri fornitori
(Omissis)
15-mag-12 18-Ft04303a-2012 - -
emergenza coordinato per tutto lo stabile alla redazione del piano di
emergenza debba essere oggetto
di uno specifico accordo tecnico-
economico
(Omissis)
21-mag-12 ascensore bloccato 20-Ft04002a-2012 21-mag-12 23-mag-12 fattura emessa 2
Riavvio gruppi frigo (segnalato allarme in
portineria)
(Omissis)
29-mag-12 Intervento fabbrile su cancello ingresso 66-Ft12431a-2012 29-mag-12 31-mag-12 fattura emessa 2
(carraio) e portoncino pedonale (4 viti lunghe
sul fermo della battuta)
rifacimento dell’alimentazione elettrica dei loft attesi 10 giorni per ricezione
(Omissis)
29-mag-12 82-Ft04102a-2012 11-giu-12 27-giu-12 fattura emessa 16
26a e 26b materiale
(Omissis)
30-mag-12 verifica collegamenti elettrici faretti piano terra 23-Ft12431a-2012 19-giu-12 19-giu-12 fattura emessa 0
verifica efficienza imp. CDZ a seguito
(Omissis)
30-mag-12 73-Fe05402a-2012 30-mag-12 30-mag-12 fattura emessa 0
dell'inversione estate/inverno
Verifica e revisione della macchina di
(Omissis)
1-giu-12 condizionamento di marca Stulz presente nel 78-Ft04002a-2012 23-giu-12 23-giu-12 fattura emessa 0
locale CED
sistemazione presa nr 16 e 17 del'Ufficio
numero 14 perchè rientrate nella torretta; offerta CAV_014-12 inviata in data
(Omissis)
8-giu-12 sistemazione presa sala riunioni n°2 al PT 19-Fe05402a-2012 16-giu-12 19-giu-12 fattura emessa 11/06/2012 accettata in data 3
rientrata; sistemazione prese torretta acquario 14/06/2012
P1 fuoriuscite.
(Omissis)
8-giu-12 neon ufficio n° 8 fulminato 21-Ft04002a-2012 19-giu-12 19-giu-12 fattura emessa 0
(Omissis)
8-giu-12 Zoccolino staccato al 1° piano 75-Fe05402a-2012 11-giu-12 18-giu-12 fattura emessa 7
verifica modalità di installazione di 2 Access
(Omissis)
8-giu-12 77-Fe05402a-2012 11-giu-12 11-giu-12 fattura emessa 0
Point da installare al 1 al piano terra e al 1°P
76
Data
KPI
Commessa
Apertura
Oggetto
SDI
prevista
di
Chiusura
Fatturazione
Note
(gg)
chiusura
(Omissis)
11-giu-12 Fascettatura cavi scrivania Direttore Generale 22-Fl05901a-2012 19-giu-12 19-giu-12 fattura emessa 0
intervento di urgenza di collegamento del
cancello carrabile all’impianto elettrico del
palazzo Gabetti
(Omissis)
11-giu-12 70-Ft04002a-2012 12-giu-12 12-giu-12 fattura emessa 0
successivo scollegamento e ricollegamento
all’impianto condominiale dopo il ripristino
dell'alimentazione di rete
riavvio impianti tecnologici a seguito di black-
(Omissis)
12-giu-12 71-Ft12431a-2012 12-giu-12 12-giu-12 fattura emessa 0
out
(Omissis)
12-giu-12 sistemazione porta bagno dx sala break 72-Fe05402a-2012 12-giu-12 12-giu-12 fattura emessa 0
verifica funzionalità di una caldaia che
(Omissis)
13-giu-12 84-Ft12431a-2012 13-giu-12 13-giu-12 fattura emessa 0
emetteva rumori inconsueti
perdurare della perdita idrica dal rubinetto del
(Omissis)
13-giu-12 lavabo nel bagno degli uomini della sala 85-Fe05402a-2012 13-giu-12 13-giu-12 fattura emessa 0
grande
bagno donne 3° piano fuori uso in quanto non
(Omissis)
14-giu-12 74-Ft04102a-2012 14-giu-12 21-giu-12 fattura emessa 7
funziona la scatoletta dello scarico
servizio di facchinaggio per allestire le sale al
(Omissis)
14-giu-12 primo piano in previsione dell’assemblea dei 76-Ft04303a-2012 22-giu-12 22-giu-12 fattura emessa 0
soci Gabetti
(Omissis)
18-giu-12 sblocco CDZ esterno uffici/mensa 79-Ft12431a-2012 18-giu-12 26-giu-12 fattura emessa 7
condizionatore primo piano non efficiente
causa da ricercare nel blocco del
(Omissis)
18-giu-12 (temperatura elevata e mancato 86-Fe05402a-2012 18-giu-12 18-giu-12 fattura emessa 0
gruppo frigo condominiale.
funzionamento programmato)
condizionatore piano terreno non efficiente causa da ricercare nel blocco del
(Omissis)
18-giu-12 88-Fe05402a-2012 18-giu-12 18-giu-12 fattura emessa 0
(temperatura elevata) gruppo frigo condominiale.
77
Data
KPI
Commessa
Apertura
Oggetto
SDI
prevista
di
Chiusura
Fatturazione
Note
(gg)
chiusura
verifica di due condizionatori mal funzionanti
(Omissis)
18-giu-12 91-Ft04002a-2012 fattura emessa ESEGUITO ma Manca SDI -
nell'ufficio commerciale
la macchina che serve il vano scala non sta
(Omissis)
19-giu-12 funzionando correttamente, ogni tanto si 92-Ft04002a-2012 fattura emessa ESEGUITO ma Manca SDI -
spegne
perdita di acqua dal condizionatore della sala
(Omissis)
22-giu-12 89-Ft12431a-2012 22-giu-12 22-giu-12 fattura emessa 0
macchine
Demolizione controsoffitto per accesso alle
macchine, rimozione e trasporto a discarica
Sezionamento delle macchine e recupero gas.
Dopo aver organizzato l’intervento
Smontaggio delle macchine esistenti,
è stata riscontrata la mancanza
rimozione e trasporto a discarica
(Omissis)
22-giu-12 100-Fe05402a-2012 31-lug-12 21-ott-12 fattura emessa della batteria in entrambi i 82
Fornitura e posa in opera nuove macchine
condizionatori. Richiesta in un
Novair
secondo tempo alla casa madre.
Formazione nuovo controsoffitto in
cartongesso
Rasatura e tinteggiatura finale
(Omissis)
26-giu-12 malfunzionamento cdz ufficio 2.40 80-Ft12431a-2012 26-giu-12 26-giu-12 fattura emessa 0
nell'ufficio situato al 3° piano lato conad ultimo
(Omissis)
26-giu-12 81-Ft04303a-2012 26-giu-12 26-giu-12 fattura emessa 0
a sinistra non si chiude più la porta finestra,
I neon dell'ufficio n° 12 primo piano si
(Omissis)
28-giu-12 accendono non congiuntamente ma 24-Ft04303a-2012 10-lug-12 11-lug-12 fattura emessa 1
alternativamente.
controllare la porta tagliafuoco ingresso
(Omissis)
29-giu-12 palestra e quella dell’ingresso agli uffici dell’IT 93-Ft12431a-2012 29-giu-12 2-lug-12 fattura emessa 3
(primo piano)
(Omissis)
29-giu-12 Controllare centralina allarme reception 94-Fl05901a-2012 29-giu-12 29-giu-12 fattura emessa 0
offerta AMD_005-12 inviata in data
non si apre il cancello d’ingresso carraio in
(Omissis)
4-lug-12 95-Ft12431a-2012 13-lug-12 16-lug-12 fattura emessa 06/07/2012 accettata in data 3
quanto non entra la chiave nel cilindretto
11/07/2012
Sostituzione delle lampadine fulminate del
(Omissis)
5-lug-12 96-Ft04303a-2012 5-lug-12 5-lug-12 fattura emessa 0
terzo e quarto piano
78
Data
KPI
Commessa
Apertura
Oggetto
SDI
prevista
di
Chiusura
Fatturazione
Note
(gg)
chiusura
Sostituzione delle lampadine fulminate parti
(Omissis)
6-lug-12 97-Ft04102a-2012 6-lug-12 6-lug-12 fattura emessa 0
comuni
Riparazione bagno donne terzo piano lato
(Omissis)
6-lug-12 98-Ft04002a-2012 9-lug-12 10-lug-12 fattura emessa 1
conad
offerta CAV_019-12 inviata per
non funzionamento del fan coil ufficio n° 36 al sostituzione elettrovalvola in data
(Omissis)
12-lug-12 25-Ft04002a-2012 13-lug-12 15-lug-12 fattura emessa 2
2° piano (ex sala CED) 09.08.2012 accettata in data
12.10.2012
(Omissis)
13-lug-12 Ripristino condizionamento 101-Ft04102a-2012 13-lug-12 13-lug-12 fattura emessa 0
(Omissis)
13-lug-12 sostituzione cerniere porta retro 102-Fe05402a-2012 17-lug-12 17-lug-12 fattura emessa 0
Sostituzione scheda elettronica porta
(Omissis)
13-lug-12 112-Ft04002a-2012 13-lug-12 13-lug-12 fattura emessa 0
scorrevole 2° piano
lampada che si sta staccando dal
(Omissis)
16-lug-12 103-Ft12431a-2012 19-lug-12 19-lug-12 fattura emessa 0
controsoffitto
(Omissis)
18-lug-12 Ups in allarme 104-Ft04303a-2012 18-lug-12 18-lug-12 fattura emessa 0
Intervento eseguito in due tempi,
la prima volta i tecnici non avevano
una scala abbastanza lunga per
(Omissis)
23-lug-12 Richiesto intervento per gocciolamento cdz 106-Ft04002a-2012 23-lug-12 30-lug-12 fattura emessa eseguire l'intervento e hanno solo 7
tamponato il problema,
successivamente sono tornati con
idonea attrezzatura
(Omissis)
28-lug-12 fissaggio megacartellone con tasselli 105-Ft04002a-2012 28-lug-12 28-lug-12 fattura emessa 0
Offerta Cav_018-12 inviata in data
opere murarie e prolungamento all'esterno 03/08, iofferta accettata in data
(Omissis)
30-lug-12 dell'impianto elettrico per l'installazione della 26-Ft12431a-2012 1-ott-12 1-ott-12 fattura emessa 07.09.12, in attesa 0
tenda terrazzino A.D. 2° piano civico 15. dell'installazione della tenda per
eseguire il lavoro impiantistico
presentata offerta per risoluzione
Richiesto intervento condizionatore e riparata
(Omissis)
31-lug-12 107-Ft12431a-2012 31-lug-12 31-lug-12 fattura emessa definitiva ma il cliente finale ha 0
perdita sifone 2° piano
incaricato l'assistenza di marca
79
Data
KPI
Commessa
Apertura
Oggetto
SDI
prevista
di
Chiusura
Fatturazione
Note
(gg)
chiusura
Pulizia mensile delle motocondensanti degli
offerta CAV_020-12 inviata in data
(Omissis)
1-ago-12 split della sala server fino a scadenza del 27-Fe05402a-2012 7-ago-12 7-ago-12 fattura emessa 0
16.08.2012 in attesa di riscontro
contratto
Ripristino funzionamento cdz Boutique per
(Omissis)
2-ago-12 108-Fl05901a-2012 7-ago-12 12-ago-12 fattura emessa 5
mancanza gas 407
(Omissis)
6-ago-12 Riparazione Maniglione Mondovì 109-Ft12431a-2012 6-ago-12 6-ago-12 fattura emessa 0
(Omissis)
6-ago-12 Problema allo scarico macchina del caffè 110-Ft04303a-2012 6-ago-12 6-ago-12 fattura emessa 0
Sostituzione di n° 3 cavi bruciati di
offerta CAV_021-12 inviata in data
(Omissis)
8-ago-12 collegamento alimentatore faretti delle 28-Ft04102a-2012 12-ago-12 2-set-12 fattura emessa 21
16.08.2012 in attesa di riscontro
quadrotte al piano terra
Richieste delucidazioni circa torretta piano
(Omissis)
8-ago-12 29-Fe05402a-2012 8-ago-12 16-ago-12 fattura emessa 8
terra ufficio 19 1°piano
sopralluogo entro il 14.09.12 -
(Omissis)
8-ago-12 fornitura di un gradino metallico movibile 30-Ft12431a-2012 21-set-12 22-set-12 fattura emessa Sopralluogo effettuato. individuata 1
un’alternativa al gradino metallico.
Perdita sistemata, riscontrati filtri
(Omissis)
8-ago-12 Perdita dal condizionatore 111-Ft04102a-2012 8-ago-12 8-ago-12 fattura emessa 0
sporchi, effettuata pulizia
(Omissis)
27-ago-12 blocco acensore esclusivo 31-Ft04303a-2012 29-ago-12 29-ago-12 fattura emessa 0
rumore non presente - con
successiva telefonata è stato
(Omissis)
29-ago-12 rumore molesto in open space 113-Ft12431a-2012 29-ago-12 29-ago-12 fattura emessa 0
chiarito trattarsi di interferenza di
una cuffia audio
(Omissis)
4-set-12 richiesta due facchini 115-Ft04102a-2012 6-set-12 6-set-12 fattura emessa 0
mai pervenuta conferma modello
(Omissis)
5-set-12 sostituzione porta CED con una più robusta 32-Fe05402a-2012 27-set-12
dal cliente
(Omissis)
5-set-12 perdita idrica 114-Fe05402a-2012 7-set-12 10-set-12 fattura emessa 3
(Omissis)
25-set-12 pulizia straordinaria sala riunioni 116-Fe05402a-2012 25-set-12 25-set-12 fattura emessa 0
80
Data
KPI
Commessa
Apertura
Oggetto
SDI
prevista
di
Chiusura
Fatturazione
Note
(gg)
chiusura
sostituzione delle cerniere delle porte
(Omissis)
26-set-12 118-Ft04303a-2012 1-ott-12 12-ott-12 fattura emessa 11
magazzino. I ricambi sono gia' in loco.
(Omissis)
4-ott-12 lavandino intasato presidenza 131-Fe05402a-2012 4-ott-12 4-ott-12 fattura emessa 0
(Omissis)
4-ott-12 piano II lato conad senza corrente 132-Ft12431a-2012 4-ott-12 4-ott-12 fattura emessa 0
(Omissis)
15-ott-12 sostituzione lampadine piano II lato conad 130-Ft04102a-2012 17-ott-12 17-ott-12 fattura emessa 0
sostituzione lampadina servizio igienico
(Omissis)
16-ott-12 129-Fe05402a-2012 16-ott-12 16-ott-12 fattura emessa 0
presidenza
compresa verifica e risanamento
(Omissis)
22-ott-12 manutenzione straordinaria termostriscie 140-Ft04102a-2012 16-nov-12 20-nov-12 fattura emessa 4
fughe gas
intervento per fissare zoccolini staccati e
(Omissis)
23-ott-12 119-Fe05402a-2012 24-ott-12 24-ott-12 fattura emessa 0
sostituire lampade fulminate
2 postazioni di lavoro non ricevono
(Omissis)
23-ott-12 121-Ft04002a-2012 24-ott-12 24-ott-12 fattura emessa 0
alimentazione elettrica
(Omissis)
24-ott-12 verifica funionamento caldaia 122-Ft12431a-2012 25-ott-12 25-ott-12 fattura emessa tutto funziona correttamente 0
(Omissis)
25-ott-12 porta 2° piano bloccata 123-Fl05901a-2012 richiesta ritirata -
(Omissis)
29-ott-12 Condizionatori in allarme richiesta pulizia filtri 127-Ft04002a-2012 6-nov-12 6-nov-12 fattura emessa Filtri sostituiti perché usurati 0
stipiti spogliatoi sistemare e sostituzione
(Omissis)
29-ott-12 128-Ft12431a-2012 31-ott-12 31-ott-12 fattura emessa 0
interruttore zona bar
(Omissis)
31-ott-12 cdz sala riunioni non funzionante 124-Ft12431a-2012 5-nov-12 6-nov-12 fattura emessa 1
(Omissis)
5-nov-12 richiesta due facchini 125-Ft04303a-2012 8-nov-12 8-nov-12 fattura emessa 0
sopralluogo per richiesta di offerta il 5.11 la sig.ra Cipelletti era in
(Omissis)
5-nov-12 134-Ft04002a-2012 5-nov-12 9-nov-12 fattura emessa 4
installazione access point riunione nell'orario concordato
intervento di ripristino della piena efficienza
(Omissis)
5-nov-12 138-Ft12431a-2012 5-nov-12 5-nov-12 fattura emessa 0
dello Stulz del CED
eseguito cablaggio il 9-11 ma cavo
(Omissis)
5-nov-12 cablaggio per installazione n. 2 access point 141-Ft04002a-2012 9-nov-12 11-dic-12 fattura emessa di un AP da sostituire 32
presentata offerta CA_005-12
(Omissis)
6-nov-12 sostituzione doccetta bagno turco 126-Ft04102a-2012 8-nov-12 8-nov-12 fattura emessa 0
Richiesta duplicato telecomando porta di
(Omissis)
7-nov-12 accesso 133-Fe05402a-2012 in attesa accettazione offerta -
81
Data
KPI
Commessa
Apertura
Oggetto
SDI
prevista
di
Chiusura
Fatturazione
Note
(gg)
chiusura
verifica straordinria delle lampadine non
(Omissis)
9-nov-12 137-Fl05901a-2012 14-nov-12 15-nov-12 fattura emessa 1
funzionanti e loro sostituzione
(Omissis)
9-nov-12 mancata accensione insegne luminose 139-Ft04303a-2012 10-nov-12 10-nov-12 fattura emessa 0
sistemare il cardine della porta vetrata di
(Omissis)
12-nov-12 33-Ft04002a-2012 15-nov-12 22-nov-12 fattura emessa 7
ingresso, piano terra civico 15
apertura di due porte di rete delle torrette
(Omissis)
13-nov-12 34-Ft04002a-2012 15-nov-12 16-nov-12 fattura emessa 1
presenti all'ufficio n° 34
(Omissis)
13-nov-12 riparazione proettore sala Atlante 136-Ft12431a-2012 14-nov-12 14-nov-12 fattura emessa 0
(Omissis)
14-nov-12 sostituzione lampade 135-Ft04002a-2012 19-nov-12 15-dic-12 fattura emessa In attesa di rinnovo contrattuale 26
sostituzione tutte le serrature delle porte del
(Omissis)
14-nov-12 148-Ft04002a-2012 4-dic-12 4-dic-12 fattura emessa 0
negozio
(Omissis)
14-nov-12 sostituzione rubinetto bar 149-Ft04002a-2012 4-dic-12 6-dic-12 fattura emessa 2
(Omissis)
14-nov-12 Sostituzione faretti bruciati 150-Ft12431a-2012 4-dic-12 6-dic-12 fattura emessa 2
(Omissis)
26-nov-12 Ripristino funzionamento serranda 151-Fl05901a-2012 26-nov-12 26-nov-12 fattura emessa 0
(Omissis)
3-dic-12 riparazione perdite n. 2 lavandini 36-Fl05901a-2012 5-dic-12 5-dic-12 fattura emessa 0
sistemare il pannello dello scarico del WC del
(Omissis)
10-dic-12 142-Ft12431a-2012 11-dic-12 11-dic-12 fattura emessa 0
1° piano
ripristinare il funzionamento del riscaldamento
(Omissis)
10-dic-12 del 1° piano che non funziona per com’è 143-Fe05402a-2012 richiesta ritirata -
impostato
(Omissis)
16-dic-12 intervento festivo per caldaie in blocco 144-Fe05402a-2012 16-dic-12 16-dic-12 fattura emessa 0
verifica straordinaria caldaie uffici per
(Omissis)
17-dic-12 avvenuto blocco 145-Ft04102a-2012 21-dic-12 22-dic-12 fattura emessa 1
autorizzazione
(Omissis)
7-gen-13 perdita dal rubinetto wc area sales 146-Ft12431a-2013 9-gen-13 11-gen-13 2
richiesta
autorizzazione
(Omissis)
11-gen-13 pulizie servizi igienici mensa inadeguata 147-Fe05402a-2013 11-gen-13 11-gen-13 0
richiesta
autorizzazione
(Omissis)
14-feb-13 facchinaggio per rilascio loft ex-Landeschi 152-Ft12431a-2013 18-feb-13 18-feb-13 4
richiesta
82
Data
KPI
Commessa
Apertura
Oggetto
SDI
prevista
di
Chiusura
Fatturazione
Note
(gg)
chiusura
Collegamento Lan Bancone Pv Wind C/c autorizzazione
(Omissis)
19-feb-13 153-Ft04303a-2013 19-feb-13 19-feb-13 0
Lingotto richiesta
ripristino funzionamento luci del corridoio del
piano terra (area antistante la sala riunioni 5 e
7).
(Omissis)
20-feb-13 155-Ft04002a-2013 21-feb-13 - richiesta ritirata -
Verifica ai faretti del piano terra in quanto
continuano a non funzionare nonostante si
sostituiscano le lampade in continuazione
Attesa per autorizzazione a
sostituzione due serrature punto vendita richiedere
(Omissis)
27-feb-13 157-Fe05402a-2013 4-mar-13 22-mar-13 subappaltare il lavoro. Una volta 23
(Omissis)Torino autorizzazione
pervenuta attesa per i materiali
- perdite di acqua dall'aimpianto relativo alla
autorizzazione
(Omissis)
28-feb-13 caldaia della linea 3 158-Fe05402a-2013 4-mar-13 4-mar-13 4
richiesta
- malfunzionamento caldaia mensa
collegamento nuova insegna installata nel pv richiedere
(Omissis)
28-feb-13 159-Ft04102a-2013 4-mar-13 4-mar-13 4
Wind di Rivoli autorizzazione
Controllo funzionamento lettore Badge 2° richiedere
(Omissis)
7-mar-13 164-Ft04002a-2013 8-mar-13 8-mar-13 1
piano autorizzazione
richiedere
(Omissis)
8-mar-13 Ripristino funzionamento caldaia uffici 165-Ft04002a-2013 8-mar-13 8-mar-13 SDI inviata per email 0
autorizzazione
Ripristino funzionamento serratura porta di Intervento gratuito poiché
(Omissis)
11-mar-13 166-Ft12431a-2013 11-mar-13 22-mar-13 11
emergenza blu precedente non risolutivo
Legenda:
83
9.2.3 Analyse
In questa fase ci si è concentrati sulle informazioni riguardanti gli impianti di
condizionamento oggetto di studio analizzando lo storico guasti e mettendo in
relazione questi ultimi con le tempistiche delle manutenzioni programmate. In
questo modo è possibile rilevare eventuali discrasie tra gli interventi di
manutenzione ordinaria, che seguono le scadenze definite nel
cronoprogramma, e quelli realmente necessari per prevenire i guasti.
Riveste quindi un ruolo fondamentale il registro degli interventi dal quale si
evincono i guasti intercorsi alle macchine in questione. Da questo punto di
partenza si è effettuato uno studio incrociato con le manutenzioni programmate
per capire se una loro miglior distribuzione temporale avrebbe potuto limitare i
guasti intercorsi.
Come evidenziato dal registro interventi, di cui tabella n°7, sono state
riscontrate problematiche legate ai filtri in data 09 febbraio –12 Aprile – 08
Agosto – 29 Ottobre. I filtri sono componenti che subiscono una perdita di
efficienza più o meno costante fino a raggiungere un punto di saturazione. Una
volta raggiunto questo punto devono perciò subire una pulizia o una
sostituzione per non comprometterne la loro funzionalità. Per questo motivo è
possibile attraverso una manutenzione programmata adeguata limitare al
minimo i guasti e i fermo macchina dovuti alla manutenzione dei filtri. I numerosi
guasti citati precedentemente dimostrano però che non vi è stata una corretta
previsione della tempistica più idonea di manutenzione.
L’analisi invece delle modalità di intervento, resa possibile dalla raccolta degli
ordini di lavoro, andranno ad alimentare quella base informativa specifica del
singolo macchinario che ci permetterà di operare nel migliore dei modi nelle
manutenzioni future.
Dall’analisi inoltre dei Lead time evinti dal registro interventi si può capire se
eventuali ritardi sono imputabili ad una cattiva gestione della richiesta intervento
o alla parte operativa del team. Risulta quindi fondamentale che la ragione
specifica di un eventuale ritardo venga segnalata nell’apposito riquadro “note”.
Tale espediente è stato quindi utile in questa fase per individuare le cause delle
inefficienze nei processi manutentivi.
9.2.4 Improve
La fase di miglioramento riveste un ruolo centrale all’interno del progetto pilota.
In questa fase, partendo dai dati esaminati nei punti precedenti, vengono
elaborati una serie di strumenti per poter colmare le inefficienze e raggiungere
quel livello di prestazione ricercato dalla metodologia Six Sigma.
Vengono quindi delineate delle precise metodologie di lavoro che
permetteranno di colmare le problematiche sorte nel tempo ed evidenziate nel
registro interventi. In questo modo si cercherà quindi di raggiungere il duplice
obiettivo di miglioramento delle modalità di intervento e di individuazione di
tempistiche di manutenzione più idonee ai macchinari oggetto di studio.
84
9.2.4.1 Il
diagramma
si
ishikawa
Il primo strumento utilizzato a questo scopo è il diagramma di Ishikawa. Esso ci
permette di avere un approccio razionale alle problematiche che possono
sorgere durante le manutenzioni impiantistiche. E’ un utile strumento per
illustrare graficamente le cause maggiori e le sottocause che generano un
problema agli impianti. Il diagramma si basa sul principio che identificare i
sintomi è il primo passo per risolvere un problema.
85
Grafico
1:
Diagramma
di
Ischikawa
86
9.2.4.2 La
matrice
causa
effetto
Il secondo strumento utilizzato è la matrice causa effetto la quale rappresenta
un’evoluzione dello strumento precedente. Mentre il primo è un elenco
sommario di tutte le cause che possono aver determinato il problema qua vi è
una vera e propria analisi in dettaglio delle singole che ci permette di
classificare la causa per rilevanza e probabilità di accadimento rispetto
all’effetto. In altre parole il suddetto strumento ci permette alcune principali
osservazioni:
Nello specifico possiamo notare dalla matrice sottostante che in molti casi la
rilevanza di un problema, inteso come quanto questa causa possa influire
sull’effetto, non corrisponda con la probabilità che esso avvenga. E’ importante
perciò che nel momento in cui sorgano questi problemi vengano presi in
considerazione entrambi gli aspetti in modo tale da non trascurare per esempio
cause che pur essendo poco probabili potrebbero portare a gravi conseguenze.
87
Tabella 8: Matrice causa/effetto guasti agli impianti
Temperatura
non
Surriscaldamento
EFFETTO
confortevole
per
i
Perdita
Rumorosità
elevata
sala
Ced
dipendenti
CAUSA
Rilevanza
Probabilità
Rilevanza
Probabilità
Rilevanza
Probabilità
Rilevanza
Probabilità
Filtro
sporco
o
intasato
7
7
7
7
0
0
6
6
Non
tempestivo
intervento
di
10
8
8
8
8
7
8
4
ripristino
Bocchetta
dell’aria
ostruita
8
3
8
3
0
0
7
4
Impostazione
del
termostato
errata
10
6
8
9
0
0
5
4
Fusibile
dell’alimentazione
10
3
10
7
0
0
0
0
bruciato
Cdz
sottodimensionato
10
5
10
7
0
0
0
0
88
Temperatura
non
EFFETTO
Surriscaldamento
confortevole
per
i
Perdita
Rumorosità
elevata
Sala
Ced
dipendenti
CAUSA
Rilevanza
Probabilità
Rilevanza
Probabilità
Rilevanza
Probabilità
Rilevanza
Probabilità
Malposizionamento
dell’
unità
interna
o
10
4
8
6
0
0
7
6
esterna
Tubazione
del
gas
refrigerante
sovra
o
10
6
10
6
0
0
0
0
sottodimensionata
Eccessivo
o
insufficiente
gas
10
5
10
5
0
0
0
0
refrigerante
Sbilanciamento
della
ventola
5
2
5
2
0
0
10
9
Guasto
della
resistenza
dell’olio
10
6
10
6
0
0
0
0
compressore
Perdita
di
gas
refrigerante
10
6
10
6
0
0
0
0
89
9.2.4.3 Failure
Modes
and
Effects
Analysis
Ultimo strumento utilizzato che affronta in modo razionale l’attività manutentiva
è il FMEA (Failure Modes and Effects Analysis). Strumento che cerca di
combattere la famosa Legge di Murphy (che dice "se qualcosa può andare
male lo farà") semplicemente identificando tutti i modi in cui un nuovo prodotto,
processo o servizio può andare incontro ad un fallimento. Funziona tracciando
una lista dei possibili scenari di cattivo funzionamento e dando loro un voto in
base all'importanza che ognuno di essi riveste (in questo lo strumento ricorda
molto da vicino il QFD che abbiamo visto prima). Viene poi stilata una lista di
possibili soluzioni per prevenire i problemi elencati precedentemente e viene
loro dato un punteggio in base alla loro ipotetica efficacia. A questo punto, il
team può dare una priorità su quali ipotetici problemi affrontare e su quali
soluzioni lavorare
Durante l’analisi dei guasto attraverso la FMEA vengono rilevati dal team 3
importanti valori. (P) La probabilità di accadimento, (G) La gravità del guasto
(R) La rilevabilità del guasto. Il primo (P) è mirato all’individuazione del “livello di
accadimento”, cioè una stima soggettiva della probabilità che si verifichi un
modo di guasto sul prodotto a fronte di ogni specifica causa che può generarlo.
Il secondo (G) stima quello che gli americani definiscono severity of failure
determinando il “livello di gravità”, cioè una valutazione soggettiva delle
conseguenze che una tipologia di guasto può portare al cliente finale.
Il terzo (R) determina il livello di rilevazione. Esso è una stima soggettiva della
probabilità che un potenziale guasto sia identificato e corretto prima che ciò
comporti un reale problema al cliente finale.
Infine il prodotto di questi tre valori definisce un indice chiamato I.P.R. (Indice di
priorità di rischio) con il quale è possibile stabilire una scala di priorità in base
alla quale intervenire con un programma di azioni correttive in sede progettuale,
riducendo i valori più elevati.
90
Tabella 9: Failure Mode and Effect Analysis
STATO
ATTUALE
EFFETTI
MISURE
DI
MODO
DI
COMPONENTE
POSSIBILI
CAUSE
PERCEPITI
DAL
(G)
CONTROLLO
(P)
(R)
IPR
GUASTO
CLIENTE
PREVISTE
Diminuzione
dell’efficienza
Scarsa
Manutenzione
Filtro
Filtro
sporco
manutenzione
Innalzamento
della
8
programmata
7
1
56
temperatura
Cattivo
odore
Diminuzione
Scarsa
dell’efficienza
Manutenzione
Bocchetta
Ostruzione
manutenzione
Innalzamento
della
9
programmata
4
1
36
Negligenza
temperatura
Impostazione
Impostazione
errata
manuale
Alterazione
della
8
72
temperatura
Manutenzione
Termostato
Contatto
desiderata
9
programmata
1
Guasto
elettrico
Problema
6
54
all’alimentazione
Blocco
macchina
Rottura
della
Alterazione
della
Manutenzione
Resistenza
Guasto
resistenza
temperatura
10
programmata
5
2
100
desiderata
Blocco
macchina
Sovraccarico
Alterazione
della
Manutenzione
Fusibile
Fusibile
bruciato
Difetto
temperatura
10
programmata
4
1
40
Corto
circuito
desiderata
91
STATO
ATTUALE
EFFETTI
MISURE
DI
MODO
DI
COMPONENTE
POSSIBILI
CAUSE
PERCEPITI
DAL
(G)
CONTROLLO
(P)
(R)
IPR
GUASTO
CLIENTE
PREVISTE
Errata
Tubazione
sovra
o
progettazione
Diminuzione
Manutenzione
Tubazione
gas
sottodimensionata
Errata
messa
in
dell’efficienza
7
programmata
4
3
84
opera
Blocco
macchina
Eccessiva
o
Errore
in
fase
di
Alterazione
della
Manutenzione
Gas
insufficiente
installazione
temperatura
8
programmata
7
1
56
quantità
desiderata
Allentamento
di
Sbilanciamento
Manutenzione
Ventola
della
ventola
alcune
Rumorosità
elevata
7
programmata
6
1
42
componenti
Diminuzione
Errore
di
dell’efficienza
Unità
Sottodimensionata
progettazione
Blocco
macchina
Manutenzione
interna/esterna
Malposizionata
Errore
di
messa
in
Alterazione
della
10
programmata
7
3
210
opera
temperatura
desiderata
Legenda:
92
AZIONI
CORRETTIVE
STATO
MIGLIORATO
INTERVENTI
PROBABILITÀ’
RILEVABILITA’
RESPONSABILITÀ’
IPR
MIGLIORATIVI
(P)
(R)
Pulizia,
sostituzione
o
Filtro
rigenerazione
filtro
Massimo
C.
4
1
32
Pulizia
macchina
o
Bocchetta
sgombero
dell’ostruzione
Massimo
C.
2
1
18
Reimpostazione
5
45
Termostato
Riparazione
guasto
o
Massimo
C.
1
eventuale
sostituzione
2
18
termostato
Resistenza
Sostituzione
componente
Massimo
C.
2
1
20
Fusibile
Sostituzione
componente
Massimo
C.
3
1
30
Sostituzione
con
Tubazione
gas
tubazione
adatta
Massimo
C.
2
1
14
Ripristino
livello
Gas
adeguato
di
Gas
Massimo
C.
2
1
16
refrigerante
Ventola
Regolazione
della
ventola
Massimo
C.
2
1
14
Riposizionamento
o
Unità
sostituzione
macchina
interna/esterna
con
una
di
dimensioni
Massimo
C.
1
1
10
adeguate
93
9.2.4.4 Processo
di
fornitura
del
materiale
Sempre con lo scopo di migliorare i processi utilizzati si è pensato di attuare un
meccanismo di controllo delle forniture di materiale. Un’analisi dell’operato
dell’azienda in questi termini ha infatti evidenziato un alto tasso di inefficienze
determinate da forniture non completamente idonee alle reali esigenze
dell’azienda. Tale situazione come si può ben immaginare comporta da una
parte ritardi nella reale esecuzione delle opere ed in un secondo luogo un
aumento dei costi di gestione e del materiale.
Per sopperire a queste problematiche sono stati ideati dei processi di controllo
di tutte le operazioni individuate precedentemente in modo tale da poter ridurre
le inefficienze migliorando il servizio destinato al cliente finale.
Precedentemente infatti le forniture venivano gestite solamente attraverso e-
94
mail ed il controllo dell’evasione degli ordini veniva affidato troppo spesso solo
alla memoria. Solo una volta riscontrate delle anomalie, ci si dedicava alla
ricerca degli ordini emessi e dei preventivi accettati, tra le e-mail inviate ai
fornitori, per individuare il problema.
Ovviamente questo approccio con l’aumento del carico di lavoro ha rilevato
sempre più problematiche e l’introduzione dell’approccio six sigma descritto nei
capitoli precedenti è stato sempre più necessario.
Tali informazioni saranno poi importanti anche nel momento in cui sarà
necessario fare un’analisi dei costi delle forniture e per un controllo nei
pagamenti.
95
Tabella 10: Processo di fornitura dei materiali
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5Q
96
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K,QRR
P>1H0*1<#0*<*%<(?<10*!*::*
Legenda:
!"#$%%$%& !"#$%%$%&
K,Q*RR
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!"#$%%$%& !"#$%%$%& 23 6 ,95,65+6 +,:8 ++5,65+6 6 +:5,65+6 +K5,65+6 8
≤ 7 giorni ::*-*+N:O*RR
di attesa: Buono
S$?>3$)/$*)E)/0*+N:O*-* B11$H<U*$/*3$/@)V*10%$*0*
!"#$%%$%& !"#$%%$%& 23 6 ,95,65+6 +,:8 ++5,65+6 6 +:5,65+6 +K5,65+6 8
6N9O @)#A1<U*$/*@)/.</U
8 ≥ 11 giorni di attesa: Discreto
Gli impianti infatti pur essendo della stessa tipologia hanno caratteristiche
intrinseche completamente diverse e sono quindi soggetti sia a tipologie di
guasto che tempistiche di guasto differenti. Inoltre è importante considerare le
componenti esogene quali la posizione geografica, la destinazione d’uso
dell’ambiente dove viene installata la macchina ecc.. In corso d’opera si
possono quindi valutare tutte queste caratteristiche creando un
cronoprogramma dinamico che possa variare in base alle reali esigenze degli
impianti.
99
tempistiche previste. La palestra in oggetto infatti è caratterizzata da un alto
flusso di persone che abbinate all’attività svolta al suo interno comporta lo
sviluppo di notevoli quantità di impurità nell’aria. La sostituzione dei filtri infatti
combatte la formazione di batteri, virus e muffe che in caso contrario sarebbero
rimessi nell’atmosfera attraverso la normale erogazione d’aria del
condizionatore provocando un pericolo per la salute delle persone. Dallo storico
guasto si evince infatti che i macchinari sono andati in allarme ogni due mesi.
Situazione che ha portato a ridurre la frequenza di intervento da trimestrale a
bimestrale. Nello stabilimento industriale durante il primo anno di manutenzione
invece si sono verificati due casi in cui le macchine sono andati in allarme a
causa dei filtri. Dato però il maggior numero di macchine oggetto di
manutenzione e l’esigua quantità di interventi richiesti sono state lasciate
invariate le cadenze previste in origine. A distanza di un anno dall’inizio di
questa analisi invece l’immobile adibito ad uffici non ha riscontrato mai una
problematica legata alla componente di impianto oggetto di studio. Per questo
motivo in occasione del rinnovo del contratto è stato proposto al cliente una
modifica della tempistica in via sperimentale. Da trimestrale a semestrale.
100
Il grafico sopra riportato documenta la cadenza prevista in sede contrattuale per
effettuare la pulizia dei filtri. La tempistica quindi è stata determinata in base ad
un sopralluogo e facendo leva sull’esperienza acquisita negli anni ma ,seppur in
molti casi queste valutazioni corrispondano alle reali esigenze degli impianti, è
facile pensare che sia necessario aggiustare in corso d’opera le cadenze
individuate a causa delle innumerevoli variabili. La linea verde tratteggiata
rappresenta il limite accettabile di efficienza dei filtri oggetto di manutenzione. Il
componente in questione infatti diminuisce rapidamente la sua efficienza fino ad
arrivare ad un punto tale la cui semplice pulizia non basta a fargli recuperare
una livello qualitativo accettabile.
101
Grafico 4: Confronto tra le tempistiche di manutenzione previsionali e reali
102
canone di Facility previsto.
Dall’analisi appena effettuata quindi si evince che un approccio di questo tipo
può portare a vantaggi sia in termini di qualità del servizio che ad una riduzione
dei costi per l’impresa appaltatrice della manutenzione degli impianti.
103
linea di servizio/prodotto)
• Come i servizi/prodotti si confrontano con la concorrenza
• Quali sono i livelli di performance
104
CST mod. 1.2013
Figura 3: Customer Satisfaction per la valutazione della manutenzione programmata
1 Ritiene che siano svolte correttamente le attività di manutenzione PROGRAMMATA previste dal contratto? ……………………………………………
In caso di giudizio NEGATIVO specificare:
1.1. le attività critiche sono:
pulizie man. impianti vigilanza man. antincendio reception man. verde altro
1.2 le attività non vengono eseguite correttamente ……………………………………………………………………………………………………..
………………………………………
1.3 le attività vengono eseguite in modo incompleto ………………………………………………………………………………………………..
………………………………………
1.4 le attività non vengono eseguite con la tempestività attesa ……………………………………………………………………………………..
………………………………………
1.5 altro ___________________________________________________________________________________________________________
_________________________
Il presente Customer Satisfaction Test 1/2 si riferisce alle ATTIVITA' ORDINARIE A CANONE - Si prega di restituirlo compilato
2 Ritiene che la periodicità delle lavorazioni PROGRAMMATE sia rispondente alle esigenze effettive? ……………….…………………………………….
In caso di giudizio NEGATIVO specificare per quali lavorazioni la periodicità potrebbe essere resa più efficiente:
2.1 lavorazione …...………………………………………. frequenza da aumentare diminuire
2.2 lavorazione …...………………………………………. frequenza da aumentare diminuire
2.3 lavorazione …...………………………………………. frequenza da aumentare diminuire
3 Ritiene che siano svolte correttamente le attività di manutenzione A CHIAMATA richieste? …………………………………………………………………….
In caso di giudizio NEGATIVO specificare:
3.1 le attività critiche sono:
pulizie man. impianti vigilanza man. antincendio reception man. verde altro
3.2 le attività non sono risolutive………………………………………………………………...………………………………………………..
………………………………………
3.3 le attività vengono eseguite in modo incompleto ………………………………………………………………………………………………..
………………………………………
3.4 le attività non vengono eseguite con la tempestività attesa ……………………………………………………………………………………..
………………………………………
3.5 altro ___________________________________________________________________________________________________________
_________________________
105
Figura
4:
Customer
Satisfaction
per
l’individuazione
di
aree
di
miglioramento
CST mod. 1.2013
9.1 impianto in funzione in aree senza personale e/o fuori dall'orario di servizio …..……………………...……………………………
………………………………………
9.2 corpi riscaldanti/raffrescanti di vecchia concezione / non efficaci …………………………………………………………………………………………..
………………………………………
9.3 guasti numerosi ………………..………………...……………………………………………….……………………………………..
………………………………………
9.4 altro ___________________________________________________________________________________________________________
_________________________
13 Ritiene che il servizio di RISTORAZIONE/BAR, se previsto, sia adeguato alle effettive esigenze? ………………………………….……………………………………………………..
In caso di giudizio NEGATIVO specificare:
13.1 qualità del cibo scadente ………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………
13.2 costo ai lavoratori elevato ……………………………………………………………………………………………………………………….
………………………………………
13.3 ambiente di ristorazione degradato ………………………………………………………………………………………………. ………………………………………
13.4 altro __________________________________________________________________________________________________________
_________________________
14 Ritiene che il servizio di SICUREZZA SUL LAVORO sia adeguato alle effettive esigenze ? ………………………………………………………………………………………..
In caso di giudizio NEGATIVO specificare:
14.1 lI servizio di prevenzione eprotezione non fornisce l'assistenza richiesta ……………………………………….………………………………………….
………………………………………
14.2 I corsi di formazione sono poco professionali ………………………………………………………...………………………………………..
………………………………………
14.2 Il Documento di Valutazione dei rischi e il Piano di Emergenza sono datati e/o incompleti ………………………………….………………..
………………………………………
14.3 altro __________________________________________________________________________________________________________
_________________________
15 Ritiene che l'ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI sia adeguata alle effettive esigenze ? ………………………………………………………………………………………..
In caso di giudizio NEGATIVO specificare:
15.1 aree da riorganizzare per mutate esigenze …………………………………………………………………………………………..………………………………………
15.2 aree comuni (distributivi, sale riunioni, area break, ecc.) non sufficienti e/o mal localizzate ……………………………………...……
………………………………………
15.3 servizi igienici degradati ……………………………………………………………………………………………………………………...
………………………………………
15.4 altro __________________________________________________________________________________________________________
_________________________
106
9.2.5 Control
In sintesi il progetto trova la sua massima aspirazione nel momento in cui viene
applicato continuamente nel tempo fino a diventare una prassi nel lavoro di tutti
i giorni dei dipendenti. Ad un suo costante utilizzo si deve affiancare una visione
critica dello stesso che permetterà di effettuare le opportune modifiche in base
alle esigenze emerse nell’attività quotidiana. Al centro dell’attenzione vi sono
tutti quei dati che permettono la valutazione delle prestazioni e dei risultati
ottenuti. Senza di essi tutto quello che si è costruito non può essere monitorato
e quindi non può essere sottoposto a nessun tipo di analisi e miglioria.
107
10 CONCLUSIONI
Al termine del periodo oggetto di studio è stato possibile individuare gli aspetti
positivi e negativi che tale approccio ha portato nella realtà aziendale in cui è
stato sperimentato. Le riflessioni principali sono quindi state riassunte
nell’analisi Swot, di cui tabella 11, nella quale vengono presi in considerazione i
punti di forza e i punti di debolezza riscontrati nel corso del progetto all’interno
alla struttura aziendale. A questi si contrappongono fattori esterni che hanno
influenzato il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Vantaggiosi
Pericolosi
Punti
di
forza
Punti
di
debolezza
• Coinvolgimento
del
top
• Scarsa
quantità
di
dati
Ambiente
interno
management
disponibili
• Personale
sensibile
al
• Assenza
di
un
sistema
miglioramento
informativo
• Clienti
disponibili
alla
raccolta
dei
• Pochi
processi
finora
adottati
dati
• Personale
senza
esperienza
nel
• Personale
numericamente
ridotto
Lean
Six
sigma
• Società
giovane
ed
in
crescita
• Alta
variabilità
del
servizio
• Reale
necessità
di
diminuire
gli
offerto
sprechi
e
migliorare
il
servizio
• Metodologia
poco
sperimentata
nella
manutenzione
Ambiente
esterno
Opportunità
Minacce
• Periodo
di
ristrutturazione
dei
• Periodo
di
incertezza
economica
processi
aziendali
L’applicazione della metodologia Lean Six Sigma nel mondo dei servizi ed in
particolare in quello delle manutenzioni impiantistiche è una sfida che ha
portato a interessanti e differenti risultati. Per sua natura la metodologia Lean
Six sigma si applica più facilmente in un processo standardizzato come quello
industriale dove l’efficienza è determinata principalmente dal numero di
componenti soggette a difetti rispetto alla totalità della unità prodotte. Nel
campo di applicazione di questo progetto sono presenti invece svariate variabili
108
che avrebbero potuto influenzare negativamente sul buon esito dello studio. E’
stato quindi indispensabile ridurre al minimo questa quantità di variabili
attraverso una puntuale indagine e classificazione delle modalità di guasto e
delle componenti oggetto di manutenzione. Per raggiungere questo scopo sono
state riviste in toto i processi finora utilizzati creando quella base conoscitiva
indispensabile al raggiungimento dell’efficienza richiesta e poterne misurare i
risultati. L’analisi dei processi utilizzati nel periodo precedente l’inizio di questo
progetto ha infatti rilevato vaste aree di miglioramento. In questo campo e
soprattutto in piccole imprese, come quella oggetto di studio, molte delle attività
svolte sono affidate soltanto all’esperienza e a metodi di lavoro obsoleti che
portano al moltiplicarsi di inefficienze e ad una visione a breve termine
dell’operato aziendale. L’applicazione della metodologia Lean Six Sigma si è
proposta quindi in primis di dare evidenza e quantificare le inefficienze
sopracitate e in secondo luogo di strutturare i processi in modo tale da poter
ottimizzare le risorse disponibili colmando le lacune operative evidenziate.
E’ stato quindi indispensabile mettere in evidenza i vari Lead Time delle attività
manutentive che intercorrono tra la richiesta di intervento, la programmazione
dei lavori e la reale esecuzione delle stesse. L’esito di questa fase è stato più
che positivo, il registro interventi precedentemente veniva utilizzato al solo
scopo di facilitare la corretta fatturazione di tutti gli interventi ma non di
permettere un’analisi dell’operato aziendale. Questa tipologia di approccio è
stata indispensabile per individuare quindi le aree di miglioramento.
Esito positivo è derivato anche dalla revisione delle procedure di controllo della
fornitura di materiali. La fase di analisi ha infatti evidenziato varie inefficienze
determinate da discrasie tra i materiali realmente necessari all’espletamento
delle attività manutentive e quelli forniti, dall’arrivo di partite di materiali
incomplete o in ritardo. Attraverso le procedure di controllo e di registro degli
ordini introdotti è stato quindi possibile aumentare di circa il 25% l’efficienza di
questo processo inteso come idoneità dei materiali forniti ed è stato possibile
inoltre ridurre del 15% il ritardo dei materiali in questione. Rendendosi conto
infatti delle varie discrasie e soprattutto dell’arrivo di partite di materiale
incomplete è infatti possibile intraprendere a tempo debito tutte le procedure
necessarie per ripristinare al meglio la situazione. Tali migliorie evidenziate
hanno duplici vantaggi. Da una parte verso il cliente al quale è garantito un
servizio più rapido, spesso infatti le eventuali discrasie venivano rilevate solo al
momento della reale esecuzione dei lavori causandone perciò notevoli ritardi.
Dall’altra parte vi sono vantaggi economici poiché una corretta procedura di
fornitura permette una efficace gestione del materiale destinato al reso e una
diminuzione del tempo dedicato alla gestione delle inefficienze inteso come
individuazione a posteriori del materiale mancante, nuovi ordini, ricerca di
soluzioni alternative per garantire il servizio al cliente ecc..
109
formazione degli strumenti di analisi sopra citati hanno rappresentato
un’occasione per individuare le modalità manutentive più idonee e definire una
classificazione degli interventi sulla base della probabilità di accadimento e
delle conseguenze plausibili che tali disservizi comporterebbero.
Un discorso diverso deve invece essere fatto per la revisione delle tempistiche
di manutenzione. Il concetto ha alla base il numero di guasti della stessa
tipologia intercorsi sullo stesso impianto. Per questo motivo la revisione dei
processi descritti precedentemente ha steso le basi per poter realizzare questa
seconda fase. Risulta infatti indispensabile l’analisi dello storico guasti e il
registro degli interventi per poter trarre le conclusioni del caso.
La sperimentazione ha evidenziato la possibilità e l’esigenza di introdurre
questo approccio essendo le tempistiche di manutenzione definite spesso a
priori senza una conoscenza specifica degli impianti e delle tempistiche di
guasto a cui sono soggette.
Gli impianti infatti pur essendo della stessa tipologia hanno caratteristiche
intrinseche completamente diverse e sono quindi soggetti sia a tipologie di
guasto che a tempistiche di guasto differenti. Inoltre è necessario considerare le
componenti esogene quali la posizione geografica, la destinazione d’uso
dell’ambiente dove viene installata la macchina ecc.. E’ importante quindi che in
corso d’opera si possano valutare tutte queste caratteristiche in modo tale da
poter creare un cronoprogramma dinamico che vari in base alle reali esigenze
degli impianti. Alcune conclusioni possono essere tratte già a distanza di pochi
mesi dall’uso di questo approccio mentre per altre parti impiantistiche risulta
necessario un ampio lasso di tempo per poter decidere se confermare le attuali
tempistiche utilizzate, aumentarle o diminuirle. Questa metodologia infatti deve
far leva su dati statisticamente rilevanti che portano a ridurre al minimo la
variabilità del fenomeno. Nel momento in cui i dati da sottoporre a questa
analisi, cioè il numero dei nostri guasti, non sono quantitativamente sufficienti è
necessario far leva sulla seconda variabile, il tempo.
110
Bibliografia
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manutenzione, FrancoAngeli, Milano 2010.
GEORGE L.M., Lean Six Sigma per i servizi - Ridurre i costi migliorare la
qualità dei servizi in meno di un anno, Guerini e Associati, Milano 2007.
DE TONI A.F., MONTAGNER M., “La co-produzione dei servizi di FM: un nuovo
ruolo per gli utenti”, Facility Management Italia n°4 Maggio 2009, pp. 21-27.
JAMES P. W., DANIEL T. J., Lean Thinking. Per i Manager che cambieranno il
mondo, Guerini e Associati, Milano 2008.
TAIICHI O., Lo spirito Toyota. Il modello giapponese della qualità totale. E il suo
prezzo., Einaudi, Milano 2004.
GRAZIADEI G., Lean Manufactoring. Come analizzare il flusso del valore per
individuare ed eliminare gli sprechi, Hoepli, Milano 2005.
AGGOGERI F., GENTILI E., Lean Six Sigma: la nuova frontiera per la qualità.
La Sinergia tra Six Sigma e Lean Production per un innovativo metodo di
gestione e miglioramento dei processi, Franco Angeli, Milano 2013.
BELLINTANI S., Dalla manutenzione alla gestione degli edifici, Aracne. Milano
2007
111
CIARAMELLA A.,TRONCONI O., Manuale del Facility Management. Metodi e
pratiche, Il sole 24 Ore, Milano 2006.
Sitografia
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Gmsl, www.gmsl.it/docs/download_docs.asp?ID=116
Leanthinker, www.leanthinker.net/lean-six-sigma/sistema-smart.html
112