VENERDÌ

23
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18ANNO 43
N° 277
Fondatore Eugenio Scalfari

Domani l’inserto di 8 pagine In Italia

Francia-Spagna, la nuova frontiera calda dei migranti € 2,00
con il Venerdì

L’editoriale

UNA GIORNATA
CONTRO I POTERI
Manovra, Salvini frena Conte
CHE NON AMANO
L’INFORMAZIONE
Di Maio: basta guerra alla Ue Roma

Min 13˚C
Mario Calabresi Max 18˚C
Il vicepremier 5S: sì al dialogo, ma le misure restano. Bruxelles, richiamo anche sui vaccini
Milano

Salvini gela Conte e Tria: «Nes- L’inchiesta L’intervista

sun dietrofront sul deficit, se Min 7˚C
dobbiamo rivedere pensioni e LE IDEE Max 9˚C
tasse tanto vale tornare a casa». Chiusure festive Massimo Moratti
Di Maio a Repubblica dice stop al-
le polemiche con l’Europa, ma av- La domenica resta “Governo sordo
verte: «Non taglieremo i punti
fondamentali della manovra, i tutto come prima alle imprese” LO SCRITTORE
mercati capiranno». DEVE CAPIRE
BOCCI, CIRIACO, CUZZOCREA BARBARA ARDÙ, pagine 26 e 27 LUCA PAGNI, pagina 4
LOPAPA e PETRINI, pagine 2 e 3 ANCHE I NEMICI
David Grossman
osa hanno in comune il Volontari come Silvia Romano
C presidente filippino
Duterte e il rivoluzionario a uesto premio per la
5 Stelle Di Battista? L’idea che i
giornalisti vendano la loro penna:
siamo “puttane” nella versione
La bellezza di impegnarsi che salverà il mondo
Natalia Aspesi
Q tolleranza e la
comprensione mi viene
consegnato 80 anni dopo la
grillina, “presstitute” in quella Notte dei Cristalli in un luogo –

Oggi Un cinepanettone a 5 stelle

asiatica.E cosa tiene insieme il museo ebraico di Berlino –
Matteo Salvini e Donald Trump? denso di significato e in un
Un uso spregiudicato dei social contesto in cui termini come
per sfuggire alle domande tolleranza, pluralismo,
e per mettere all’indice umanità, hanno una cassa di
oppositori, disturbatori e “nemici risonanza potente e tragica.
del popolo”. pagina 42
Il potere non ha mai amato le
domande, le intrusioni, lo
svelamento. Ha sempre attaccato LA PAGINA NERA
chi le faceva e provato a buttarlo
fuori strada, ma mai prima d’ora DI FACEBOOK
aveva cercato di costruire un
fronte comune con i cittadini per CONTRO SOROS
squalificare l’informazione. Si Federico Rampini
rivolge al popolo per convincerlo
che è la stampa a tradirlo, perché
asservita a interessi diversi e ttacchi anti-semiti contro
menzognera. E così facendo il
potere si presenta come una
sorgente di verità indiscutibili.
A George Soros? Non sapevo
nulla». «Anzi sì, sapevo
tutto». Nel giro di 48 ore la
Se ciò è possibile è evidente che i numero due di Facebook,
giornalisti hanno molte colpe, la Sheryl Sandberg, si
prima delle quali è di essere contraddice e così facendo
apparsi troppo legati allo status rilancia lo scandalo. Mark
quo e troppo poco critici con Zuckerberg la difende e
l’esistente. La stessa accusa che si smentisce che sia avviata alle
muove alla sinistra a ogni dimissioni. Ma al tempo stesso
latitudine: aver perso la capacità il fondatore deve smentire le con
LIBRO
di ascoltare. I giovani volontari Federica Citterio, Andrea Sovani e (in alto da sinistra) Federica Sartori e Mariarita Ceccaroni proprie, di dimissioni. Genitori si
continua a pagina 14 I servizi di ZITA DAZZI, CRISTINA NADOTTI e RAFFAELLA SCUDERI, pagine 6, 7 e 40 pagina 32 Diventa
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La serie Tv Il regista Costanzo CARO SERRA

LA SCIENZA Prezzi di vendita

“Sulla mia amica geniale SA ASCOLTARE

all’estero:
Austria, Germania
€ 2,20 – Belgio,
Francia, Isole

c’è il segno delle donne” Elena Cattaneo Canarie,

Lussemburgo,
Monaco P., Grecia,
Malta, Olanda,
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o letto con interesse

Croazia

H
KN 19 – Regno

L’Amaca di Michele Serra Unito GBP 2,20 –

Svizzera CHF 3,50
del 21 novembre, che
invitava a essere “resilienti,
umili, disposti all’ascolto”. È
quello che cerco di fare ogni
giorno. Non sono coinvolta nel
tema dell’agricoltura integrata
o biologica, ma studio
l’argomento e lo ritengo una
delle sfide scientifiche,
politiche ed economiche dei
prossimi decenni.
SILVIA FUMAROLA, pagina 51 pagina 41

Sede: 00147 Roma, via Cristoforo Colombo, 90 - Tel. 06/49821, Fax 06/49822923 - Sped. Abb. Post., Art. 1, Legge 46/04 del 27 Febbraio 2004 - Roma - Concessionaria di pubblicità: A. Manzoni & C. Milano - via Nervesa, 21 - Tel. 02/574941, e-mail: pubblicita@manzoni.it
 VENERDÌ 23 NOVEMBRE 2018
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Icontipubblici
DUEMEZZE
VERITÀ
PERICOLOSE I timori di Tria. Conte: la manovra si può rimodulare. Di Maio: più tagli sugli italiani
di Maurizio Ferrera
P
erché, esattamente, LA STRATEGIA DEL PREMIER
stiamo litigando
con la Ue? Secondo «Riforme al rallentatore»
il governo la colpa è
tutta di Bruxelles,
che si sta impuntando sui
«numerini» e vorrebbe
impedirci di spendere
quanto necessario per le
riforme. Ma se è così,
perché il governo vuole fare
proprio quelle riforme, con
quei costi? Qui entra in
gioco una seconda
argomentazione: «Lo
abbiamo promesso agli
italiani». Cedere anche solo
di un millimetro — l’unità
di misura preferita da
Salvini — significherebbe
tradire gli impegni
elettorali, sacrificare la
democrazia in ossequio alla
tecnocrazia e ai mercati.
Queste giustificazioni
sono due mezze verità, ma
la loro somma non produce
una verità intera, bensì un
inganno. Prendiamo la
questione delle promesse.
Nei programmi elettorali di
Lega e Cinque Stelle
figuravano, sì, la revisione
della riforma Fornero, la flat
tax e il reddito di
cittadinanza. Ma come
obiettivi generali, non
specificati. Tanto è vero che,
a un mese
dall’approvazione della
legge di Bilancio, non
abbiamo ancora
informazioni sui contenuti
di questi provvedimenti,
sulle loro modalità
operative, sui loro effettivi
oneri finanziari. In
campagna elettorale,
nessuno dei due partiti
aveva poi chiarito che le
famose riforme sarebbero
state fatte in deficit,
creando nuovo debito. Anzi,
sul reddito di cittadinanza
Di Maio e Di Battista ci
avevano assicurato che le
coperture erano già state
individuate, addirittura
«bollinate».
continua a pagina 36
IL CAFFÈ
di Massimo Gramellini
N ella tazzina di ieri difendevo Silvia,
la cooperante rapita in Kenya, dalla
solita accusa di essersela andata a
cercare. Per tutto il giorno mi è toccato ri-
spondere alle mail di lettori che critica-
vano il mio eccesso di empatia nei con-
fronti della ragazza e degli ideali di gio-
ventù. Mai avrei immaginato che nel frat-
81123
tempo, dentro al mondo dei social, si
stesse alzando una marea di segno oppo-
sto. Era successo questo: qualche furbac-
chione aveva preso l’incipit della rubrica
9 771120 498008
— dove riconoscevo la logica di alcune
argomentazioni contro la cooperante per
arrivare nelle righe successive a rove-
sciarle — e me lo aveva attribuito. A quel
punto è partito lo «shit storm». Centina-
ia di gabbiani da tastiera hanno trovato il
tempo per insultarmi e minacciarmi, ma
www.corriere.it In Italia EURO 1,50 ANNO 143 - N. 278
Servizio Clienti - Tel. 02 63797510
FONDATO NEL 1876 mail: servizioclienti@corriere.it
Il pilota della Ferrari Domani in edicola
Vettel e il mondiale Scala, dietro la Prima
Questo Attila
«Non l’ho perso io» si merita molti like
di Daniele Sparisci di Maria Laura Giovagnini
alle pagine 54 e 55 Nel settimanale
Governo Visco: a Bruxelles non ci sono nemici. Fisco, salta il condono. Sanatoria solo sugli errori
●SILVIA E GLI ALTRI
L’allarme su spread e mutui L’indifferenza
e gli insulti
rapiti all’estero
Manovra, Roma prova a
● GIANNELLI dialogare con Bruxelles: il
presidente del Consiglio Giu-
seppe Conte chiede più tem-
po all’Unione Europea. «Con
di Emanuele Buzzi e Marco Cremonesi più crescita si può rimodulare
la manovra. Ma i contenuti re-
T empi di attuazione «molto distesi» delle
sanzioni Ue. Questo chiederà il premier
Giuseppe Conte a Bruxelles. E in cambio
stano» spiega il premier. A
Bruxelles non ci sono nemici,
dice il governatore di Bankita-
attuerà riforme lente. a pagina 3 lia, Ignazio Visco. Esprime
preoccupazione per quanto
IL RETROSCENA riguarda spread e mutui il mi- di Pierluigi Battista
Savona evoca le dimissioni nistro dell’Economia, Giovan-
di Tommaso Labate
ni Tria. Il vicepremier Matteo
Salvini attacca il commissario
Ue all’Economia Pierre Mo-
G li energumeni che sui
social vomitano insulti su
Silvia Romano, la giovane
scovici: «Noi non siamo ven- cooperatrice rapita in Kenya,
L a metamorfosi di Savona. Convinto, ora,
che i rischi di uno scontro con l’Europa
siano superiori alle opportunità. Ed evoca
ditori di tappeti». Primo sì
della Camera al decreto anti-
corrotti.
non sono dei mostri, o dei
marziani: magari fossero solo
questo.
anche le dimissioni. a pagina 9 da pagina 2 a pagina 13 continua a pagina 36
MANTOVA AVEVA IL DIVIETO DI AVVICINARSI
L’intervista Mohammad Zarif, il ministro degli Esteri di Teheran
Incendia la casa
dell’ex moglie
e uccide il figlio
di Luca Angelini e Francesca Morandi
D opo le ennesime violenze nei confronti
della moglie e dei figli, aveva ricevuto
quattro giorni fa dal giudice il divieto di
avvicinarsi alla casa della donna a
Sabbioneta, in provincia di Mantova. Ma
Gianfranco Zani, 53 anni, ieri sera è andato
davanti all’abitazione e ha appiccato il fuoco
per punirla: nell’incendio è morto Marco, suo
figlio di 11 anni, soffocato dal fumo. La donna
stava rincasando insieme agli altri due figli, il
più piccolo di 3 anni e il più grande di 17,
quando si è accorta della casa che andava a
fuoco. Il padre è stato arrestato poco dopo in
un bar.
a pagina 25
Mohammad Javad Zarif, 58 anni, è ministro degli Esteri dell’Iran. È intervenuto al Forum Med 2018 in corso a Roma (foto d’archivio)
«Iran e Usa, nessun negoziato «L’ Iran non negozierà con Trump. Non è
affidabile: tempo perso». Il ministro degli
CENTO MILIONI ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE
Trump non è affidabile» Esteri iraniano Mohammad Zarif in un’intervista al
Corriere. «Non abbiamo mai dubitato che la politica
Facebook si piega al Fisco
estera americana fosse in bancarotta. Ora tutto il di Mario Sensini
di Viviana Mazza e Paolo Valentino mondo può vederlo». a pagina 15 a pagina 41
La riscrivo
non per leggere il Caffè fino in fondo: e sì
che è piuttosto breve.
In tanti anni di corsivi quotidiani ho
scritto la mia quota parte di sciocchezze,
ma non ho mai replicato a un attacco in-
giusto. Se stavolta lo faccio, è solo per se-
gnalare un pericolo che ci riguarda tutti.
I social hanno instaurato la dittatura del-
l’impulso, che porta a linciare prima di
sapere e a sostituire la voglia di capire
con quella di colpire. Si tratta di una mi-
noranza esigua, ma non trascurabile,
perché determinata a usare uno stru-
mento alla moda per condizionare, stor-
piandola, la realtà. Persone che, in nome
del Bene, arrivano ad augurarti di mori-
re. E hanno talmente fretta di fartelo sa-
pere da non accorgersi nemmeno che su
Silvia tu la pensi come loro.
 T1 CV PR T2 ST XT PI

TFF Si parte con il film su Gary Hart, L’amica geniale Saverio Costanzo: Black Friday Il giorno più lungo
il senatore Usa stroncato dal gossip così il romanzo è diventato serie tv della storia del consumismo
EMANUELA MINUCCI — P. 27 FULVIA CAPRARA — PP. 26-27 MASSIMILIANO PANARARI — P. 25

LA STAMPA VENERDÌ 23 NOVEMBRE 2018

QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867

1,70 € II ANNO 152 II N. 323 II IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) II SPEDIZIONE ABB. POSTALE II D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) II ART. 1 COMMA 1, DCB - TO II www.lastampa.it

DORIS: LO SPREAD HA SPAVENTATO I CONSUMATORI. ASSALTO AI CONSULENTI FINANZIARI: “TUTTI VOGLIONO PROTEZIONE” STAMPA
PLUS ST+
Gli italiani non si fidano dei Btp IL CASO
CARUGATI E SIMONCELLI

Crolla la domanda dei risparmiatori: il Tesoro colloca 2,2 miliardi di titoli ma ne cercava almeno 7,7 Kenya, anche i droni
Domani Conte da Juncker: pronto a offrire una manovra bis per aggiustare i conti dopo le Europee cercano la ragazza
italiana sequestrata
NEL LABORATORIO ITALIA Gli italiani non si fidano più dei Btp. IL DECRETO FISCALE IL CONSIGLIERE ECONOMICO DI SALVINI P. 10
Crolla la domanda dei risparmiatori:
IL POPULISMO il Tesoro colloca 2,2 miliardi di titoli,
lontano dall’obiettivo fissato in alme-
Sigarette elettroniche Siri: gli Usa pronti
ALLA PROVA no 7,7 miliardi. Domani Conte vede 75 mila euro alla Lega a darci una mano
Juncker ed è pronto a offrire una ma- e poi arriva il condono se avremo bisogno
DEI CONFLITTI novra bis per aggiustare i conti dopo
le Europee. SERVIZI — P. 2-9 PAOLUCCI E SASSO — P. 7 INTERVISTA DI UGO MAGRI — P. 4
GIOVANNI SABBATUCCI

G
ià additata a suo tempo co-
me «laboratorio politico»,
capace di produrre nuove
combinazioni e nuove formule di L’ultima stretta di Putin: la censura ferma i libri dall’estero
governo (dal bipartitismo imper-
fetto al compromesso storico), INTERVISTA
l’Italia è oggi sede di un esperimen-
MARIA CORBI
to del tutto inedito. Potremmo
chiamarlo «bipopulismo conflit-
tuale». Infatti, in una fase in cui tut-
Il principe Torlonia:
ti i Paesi europei vedono crescere “Le liti sul patrimonio
forze politiche in senso lato populi-
ste – ancora minoritarie in Occi- e le colpe di papà”
P. 17
dente, già saldamente insediate al
potere nell’Est ex-sovietico – l’Italia
può mettere in campo due di que-
ste forze, entrambe di taglia me-
dio-grande (ognuna valutata attor-
no al 30%), capaci, se coalizzate,
di conquistare la maggioranza e il
governo: come è avvenuto pun-
tualmente con Lega e M5S nelle
politiche dello scorso marzo. Ma
questa maggioranza è divisa al suo
interno da contrasti profondi. E i
suoi partner passano gran parte
del tempo a confrontarsi fra loro in LE STORIE
una contesa che è identitaria pri-
ma che politica. ALMA TOPPINO
CONTINUA A PAGINA 25
Torino, i primi 170 anni
della ditta che crea
GENOVA, IL DOPO MORANDI cornici per i capolavori
MIKHAIL JAPARIDZE\TASS VIA GETTY IMAGES) P. 31
Visitatori di un festival del libro nella capitale russa GIUSEPPE AGLIASTRO — P. 12
Autostrade
al commissario IRA DI PECHINO CONTRO LO SPOT CONTROVERSO FABIO POZZO

“L’arte del gozzo

“Non escludeteci E L’IMPERO DI MEZZO PUNISCE DOLCE E GABBANA
GIANNI RIOTTA
di Cornigliano diventi
dal nuovo ponte” «I nleader
nessun altro Paese al mondo un zione vanta una così antica e mai inter-
NEW YORK
può lanciare una politica ba- rotta civiltà o un così intimo legame con
sandosi su eventi di oltre un millennio il passato remoto...».
patrimonio Unesco”
P. 31
ROBERTO SCULLI — P. 14 prima... ma la Cina è unica. Nessuna na- CONTINUA A PAGINA 25 FRANCESCO RIGATELLI — P. 13

BUONGIORNO Due ragazze MATTIA

FELTRI

Sono due le ragazze del giorno, una è Silvia Costanza Ro-
mano, l’altra è Chiara Danese. Della prima sapete, è una
volontaria sequestrata in Kenya, e per lei aspetteremo e
spereremo. Della seconda probabilmente sapete meno, e
81123
sumanità di chi non sa pensare che il giornale finirà nelle
mani dei genitori e dei fratelli di quelle ragazze. Chiara ne
ha ricavato minacce e insulti, palpeggiamenti in discoteca,
appostamenti per mesi di fotografi. E non una parola in

se volete saperne di più comprate il suo libro («Il veleno
nella rete», appena scritto con Nicola Binda). Chiara è di-
ventata famosa sette o otto anni fa sotto il titolo di escort
o di olgettina. Scrivevamo così, noi giornalisti: escort, per
9 771122 176126
sua difesa salì dalle orgogliose guerrigliere (e guerriglieri)
della liberazione femminile. Era andata da Berlusconi:
una colpa per cui il politicamente corretto non prevede
assoluzione. Ma tocca aggiungere un’ultima nota. Anche

lavarci la coscienza e nobilitare quel poco una qualifica -
puttana - che è ignobile soltanto in chi la pronuncia. Chia-
ra era andata una sera ad Arcore, e aveva lasciato la casa
prima che fosse troppo tardi. Ma non le bastò. Lei, e altre
come lei, salirono alla gloria della cronaca e ebbero le foto
in pagina con l’attribuzione di escort, applicata con la di-
se Chiara si fosse fermata per il boccaccesco dopocena,
avrebbe comunque meritato una mano tesa: quando ci si
batte per la libertà delle donne, o più normalmente degli
esseri umani, lo si fa perché tutti siano liberi di fare della
loro vita quel che gli pare, non quel che pare ai sacerdoti
del Bene.

€ 2,50* in Italia — Venerdì 23 Novembre 2018 — Anno 154°, Numero 323 — www.ilsole24ore.com
Fondato nel 1865
Quotidiano
Politico Economico Finanziario Normativo
FTSE MIB 18603,04 -0,69% | SPREAD BUND 10Y 309,00 +0,40 | €/$ 1,1403 -0,05% | BRENT DTD 60,29 -0,84%
Statali e «quota 100»,
prestito ponte per i Tfr
di chi va in pensione
PUBBLICO IMPIEGO
A costo zero potrà essere
chiesto alle banche
l’anticipo della liquidazione
Il rimborso degli interessi
per il periodo di copertura
sarà a carico dello Stato
La disciplina speciale con cui verrà
definita “quota 100” per il pubblico
impiego potrebbe contenere una
soluzione innovativa. Coloro che
sceglieranno di andare in pensione
Manovra, Conte: sì a ritocchi
se utili a favorire la crescita
CONTI PUBBLICI
Il premier: in caso di
procedura chiederemo
a Ecofin tempi distesi
Il presidente del Consiglio, Giu-
seppe Conte, tende la mano alla
Ue, ipotizzando possibili «rimo-
dulazioni» delle misure ma a sal-
di invariati e solo se con più ef-
fetti pro-crescita. Ma la trattati-
va, alla vigilia della cena di do-
mani sera con il presidente della
Commssione Ue Juncker, punta
per ora soprattutto sui tempi di
avvio della procedura.
—Servizi a pagina 3
OLTRE LE TENS IONI
«REGOLE
D’INGAGGIO»
PER L’INCONTRO
CONTE-JUNCKER
di Carlo Bastasin
S nuova versione:
abato sera, il primo ministro,
Giuseppe Conte, incontrerà
il presidente della Commis-
sione europea Jean-Claude Junc-
ker. Si tratta di un incontro che sa-
rebbe stato meglio richiedere
quando la trattativa era ancora
aperta. Prima cioè che la stessa
Commissione si legasse le mani nel
giudizio sull’Italia con un’Opinio-
ne resa pubblica mercoledì e con
un Rapporto che i suoi autori defi-
niscono «più terso e neutrale pos-
sibile», ma che in realtà inchioda la
trattativa a una modifica radicale
della bozza di bilancio del governo.
—Continua a pagina 4
TRA FFICO MERCI
Piacenza
piattaforma
logistica d’Italia
Ilaria Vesentini —a pagina 13
81123
*solo per gli acquirenti edicola e fino ad esaurimento copie in vendita abbinata obbligatoria Poste italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003
conv. L. 46/2004, art. 1, C. 1, DCB Milano
con HTSI – How To Spend It (Il Sole 24ORE € 2,00 + HTSI € 0,50)
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Oggi Plus24
How To Spend It: Conti correnti,
da Armani costi sotto esame
a Tiffany I consigli per i
vetrine da sogno risparmiatori
—a 0,5 euro —domani
oltre al quotidiano con il quotidiano
NOVEMBRE | BIS 2018
REALE E VIRTUALE
CAPOLAVORI FUORI SCALA
| Indici&Numeri w PAGINE 36-39
M A IL DL S EM PLIF ICAZIONI ANCORA NON C’É PANORA MA
POLITICA INTERNAZIONALE
Brexit, accordo
Londra-Ue
sul commercio
È stata siglata ieri tra Regno Unito e
Ue un’intesa sulla dichiarazione poli-
tica sul futuro dei loro rapporti com-
merciali che andrà allegata all’accor-
do di recesso. A tre giorni da un vertice
durante il quale i Ventisette saranno
con la nuova anzianità (almeno 62 chiamati a dare la loro approvazione
anni d’età e 38 di contribuzione) DE C RE T O FISC AL E ai documenti firmati ieri restano però
potrebbero ricorrere infatti a un an- aperte ancora alcune questioni, tra
ticipo bancario del trattamento di
fine servizio (o fine rapporto) con il Sanatoria cui Gibilterra e la pesca. L’impegno
comunque è arrivare all’accordo di li-
rimborso degli interessi a carico
dello Stato. Attualmente dal mo- per gli errori bero scambio. —a pagina 23
mento del collocamento a riposo
possono decorrere da un minimo di formali fino MODA
D&G messa al bando
12+3 mesi ad un massimo di 24+3
mesi per il primo rateo di tfs/tfr (fi- al 24 ottobre: dai giganti dell’e-commerce
no a 50mila euro di importo e fino
ad un massimo di tre rate una ogni 200 euro Nuove pesanti conseguenze per
anno). Per i “quotisti” invece di
aspettare oltre due anni si potrebbe in due rate Dolce & Gabbana, finita nella bufera
dopo la campagna pubblicitaria
aprire la possibilità del prestito- tacciata di razzismo da milioni di
ponte bancario a costo zero. Marco Mobili e Giovanni utenti sui social. Molti big dell’e-
Colombo e Rogari —a pag. 2 Parente —a pagina 2 commerce, da Alibaba a Tmall e
Ynap, hanno infatti sospeso le ven-
dite di capi firmati D&G. —a pagina 8
DA CHIEDERE ALL’EDICOLANTE
Oggi il Rapporto Mobilità:
così i trasporti del futuro
Automobili a batteria, vetture ibri-
2,16
de ricaricabili, scooter da attaccare
alla spina della corrente elettrica,
formule di sharing e infrastrutture
Debito hi-tech sono i protagonisti di un
cambiameto epocale verso un siste-
Dal flop ma di trasporti più pulito. Un cam-
biamento che corre veloce.
del BTp Italia B fra blockchain e burocrazia. La tecnologia del registro digitale fa i conti con il ritardo del decreto semplificazioni
miliardi arriva l’allarme BLOCKCHAIN LEGALE PER DECRETO CAPITALI
La strana alleanza
per le aste
L’
Il collocameno del BTp Italia ha fra democrazie
dei titoli di
intento è alto e nobile. Provare a disciplina- far parte di un decreto legge ancora fantasma.
raccolto 2,16 miliardi di euro re con regole chiare la blockchain. Non per L’intervento predisposto dal Mise dovrebbe entra-
contro aspettative di 8-10 quello che può “dare” in materia di cripto- re nel Dl semplificazioni approvato dal Governo,
e regimi contro
miliardi. E ciò solo grazie agli
acquisti degli istituzionali (1,3
Stato del 2019 valute, ma come strumento di certificazione di
dati in «registri distribuiti». Al di là delle polemi-
salvo intese, alla metà di ottobre e da allora uffi-
cialmente scomparso. Tecnologia potenzialmente
il segreto bancario
miliardi). Era andata peggio Andrea Franceschi che su conflitti di interesse e reale efficacia della semplificatrice cerca disperatamente Dl semplifi- di Antonio Foglia
solo nel 2012 in piena crisi-euro —a pagina 5 nuova tecnologia. Peccato, però, che uno strumen- cazioni. (j.m.d.) —a pagina 22
to di potenziale semplificazione sia destinato a Bartoloni, Fotina e Soldavini —a pag.4
Intesa riapre il dossier Pirelli
Senator Cosmopolite Trattative sul 10% di Camfin SOLUZIONI
PER COMUNICARE
E COMPETERE
271
RIASSETTI TLC
Il deal, dopo l’uscita di
Manzoni, ricompatta il
Spezzatino Tim
fronte italiano del gruppo
Intesa Sanpaolo studia il ritor- In Italia sono 271 le Banche di resta la rete,
no in prima persona nel libro
soci di Camfin-Pirelli. Secondo
credito cooperativo e assieme
contano oltre 4.200 sportelli fuori i servizi
indiscrezioni, l’istituto sta
trattando l’acquisto di una Spunta l’ipotesi dello spezzatino
quota fino al 10% di Camfin, a
Credito Telecom all’incontrario, dove a Comunicazione:
cui fa capo l’11,4% di Pirelli. uscire dal perimetro dell’incum-
«Caro cliente ti
Non sono ancora state definite
le modalità dell’ingresso ma Bcc, slitta bent non sarebbe più la rete, bensì
la società dei servizi. E nel contem-
scrivo». La rivincita
l’operazione avverrà mediante
l’acquisto di azioni o di singole l’alternativa po M5S e Lega si ricompattano su
una versione comune dell’emen-
dei blog sui social
attività.
L’ingresso di Intesa arriva al gruppo damento per favorire la creazione
di una rete unica con Open Fiber,
dopo l’uscita di due soci storici,
Carlo Acutis e il fondo Manzo- unico dove non si parla più di impresa se-
parata bensì di «soggetti giuridici
Uno degli uomini più ricchi al mondo
ha diviso il palco con un campione di
ni, partecipato in minoranza coinvolti», e dove torna il riferi- feci umane. Raccontando il perché sul
dalla stessa Intesa Sanpaolo. Laura Serafini —a pagina 17 mento alla «forza lavoro». suo blog Billnotes.com. Così Bill Ga-
Marigia Mangano —a pag. 15 Fotina e Olivieri —a pag. 16 tes, messo in una storica copertina
dall’Economist con il neologismo Bil-
lanthropy, è diventato anche blogger.
AG ENZIA DELLE ENTRATE Il blog torna così centrale nella comu-
nicazione d’impresa: ora il 36% dei
Beijing · Dresden · Dubai · Geneva · Hong Kong · Macau · Madrid · Nanjing · Paris · Shanghai · Shenyang · Singapore · Tokyo · Vienna · Xian Facebook fa pace con il Fisco e sborsa 100 milioni brand Top 500 di Fortune ne ha uno:
raccontano prodotti, veicolano valori,
intercettano clienti.
Marco Mobili e Giovanni Parente —a pagina 25 Giampaolo Colletti —a pagina 34
 9 771124 883008
81123
il Giornale
VENERDÌ 23 NOVEMBRE 2018
Domani in edicola con «il Giornale» il 5° volume della «Storia militare d’Italia»
L’UE: «VENDETE TAPPETI»
Conte apre
Salvini chiude
Caos manovra
di Adalberto Signore
V
entiquattr’ore per essere smentito.
«Conte cerca di mediare con l’Ue,
Salvini ha abbassato i toni», dice il
portavoce del premier mentre il leghista
attaccava Moscovici. Nel governo è caos.
Cesaretti, de Feo, Parietti
e Signorini da pagina 2 a pagina 4
SE TUTTO VA BENE
MADAMA LA MARCHESA
di Alessandro Sallusti
L’
ultimo sondaggio dice che la
Lega, dopo una leggera fles-
sione, si riprende e sfiora il
31 per cento mentre i Cinque-
stelle flettono al 26,2, nuovo record nega-
tivo dal 4 marzo a oggi. La forbice dello
«spread politico» si allarga e spiega il ner-
vosismo - per usare un eufemismo - tra i
due soci di governo. Il primo, Salvini, tie-
ne il punto usando con l’alleato la tattica
del bastone e della carota. Il secondo, Di
Maio, cerca di risalire la corrente avversa
ma più si agita più retrocede. Il risultato è
il caos su tutti i fronti. Dopo giorni passati
a negare il problema, ieri il ministro Tria
ha ammesso che lo spread a 300 sta diven-
tando un problema serio, ma le sue paro-
le paiono cadere nel vuoto. Il sospetto, a
questo punto, è che a Salvini e Di Maio
l’unico spread che interessa sia quello po-
litico: che me ne importa se il Paese va
giù, l’importante è che il mio partito stia
più su di quello del mio alleato.
Lo «spread politico» non vive di fatti ma
di parole, di post sui social, di comparsate
in tv o ai convegni, di selfie sui luoghi
simbolo della cronaca quotidiana, dalle
zone alluvionate ai campi rom sgombera-
ti. Per un punto di «spread politico» que-
sto governo è pronto a sacrificarne dieci
di «spread finanziario». Come? Conti-
nuando a mentire, a fare credere a noi e
all’Europa che «tutto va bene madama la
marchesa», titolo di una famosa canzone
francese, diventato modo di dire e da
qualche settimana anche motto del Tg1,
organo ufficiale di Palazzo Chigi.
Apparentemente lo scontro è tra l’Italia
e l’Europa, ma in realtà è tra Salvini e Di
Maio. Sulla bocciatura della manovra il
*IN ITALIA. FATTE SALVE ECCEZIONI TERRITORIALI (VEDI GERENZA)
primo dice: «Me ne frego, non si tratta». Il
SPEDIZIONE IN ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) - ART. 1 C. 1 DCB-MILANO
secondo: «Siamo pronti a trattare». E il
terzo incomodo Conte, premier per caso,
non sapendo che pesci prendere, azzar-
da un: «Se dovete punirci fatelo, ma vi
prego con calma». Risultato: l’asta dei tito-
li di Stato chiusa ieri è stata un disastro
perché investitori privati e mercati, non
capendo più a chi dare retta dei tre, nel
dubbio si astengono dal comprare il no-
stro debito.
A questo punto viene da pensare che il
ministro dell’Economia europeo Mosco-
vici non abbia tutti i torti a dire, come ha
fatto ieri, che «con l’Italia non si può fare
una trattativa da mercanti di tappeti». Sal-
vini si è offeso: «Gli italiani non sono ven-
ditori di tappeti». Giusto, gli italiani no,
ma questo governo temo proprio di sì.
DAL 1974 CONTRO IL CORO
Quotidiano diretto da ALESSANDRO SALLUSTI Anno XLV - Numero 277 - 1.50 euro* G www.ilgiornale.it
ISSN 2532-4071 il Giornale (ed. nazionale-online)
FREGATURA
ADDIO CONDONO
Pace fiscale annullata, niente sconti per chi non ha pagato
Nessuno investe sull’Italia: storico flop dei Btp
«Pace fiscale» addio. L’emendamento omnibus al de- con un tetto di 100mila euro. Arriva, in compenso, una
creto fiscale presentato da governo ha cassato di fatto super-anagrafe bancaria che permetterà di spiare i conti CORSI E RICORSI
l’articolo che riguardava la dichiarazione integrativa spe- correnti. Il bonus bebè resta, ma viene ridotto.
ciale, cioè la sanatoria che avrebbe consentito di far emer- Il caso Parma
gere non oltre il 30 per cento delle imposte non dichiarate De Francesco a pagina 6
e l’inceneritore
FUORI DALL’E-COMMERCE CINESE che ha bruciato
Un cannolo amaro Grillo e M5s
di Michele Brambilla
da mezzo miliardo
L
a guerra agli incenerito-
fa saltare i conti di D&G ri porta male ai Cinque
Stelle, a giudicare da
di Daniela Fedi quanto accadde nella prima
città da loro conquistata, Par-
L
a domanda è una sola: perché un mar- ma. Era il 2012. Il M5s candidò
chio d’immagine come Dolce & Gabba- Federico Pizzarotti, un giova-
na non ha la minima idea di come si fa ne outsider, come outsider era-
immagine in Cina? Se lo chiedono in tanti tra no e in gran parte sono ancora
gli addetti ai lavori della moda e i business- tutti i loro candidati. Il punto
man che hanno aperto o sperano (...) principale del programma era
segue a pagina 16 uno slogan: «No Iren». Cioè no
al termovalorizzatore (...)
GROSSO GUAIO A CHINATOWN
Lo spot che ha fatto infuriare Pechino segue a pagina 11
I FURBETTI A CINQUE STELLE all’interno
Di Maio, il babbo e la casa «fantasma» MANTOVA, MORTO 11ENNE
Incendia la casa
Sul terreno di proprietà del padre un immobile invisibile al catasto
col figlio dentro
Pasquale Napolitano
Cristina Bassi
Dopo il condono spunta un altro giallo edilizio che coinvol- a pagina 15
gere la famiglia del vicepresidente del Consiglio, Luigi di Maio.
LA MARCIA DEI DIPENDENTI GOOGLE A Mariglianella, piccolo centro a un tiro di schioppo da Pomi- SHARE AI MINIMI
gliano d’Arco Antonio Di Maio (padre del ministro del Lavoro)
La Silicon Valley scopre compra due terreni e un fabbricato. Qual è l’anomalia scoperta Saviano è «re»
dal Giornale? Visionando gli estratti satellitari salta fuori (foto-
come si fa uno sciopero grafato) un immobile fantasma. Non censito al catasto. E nem- dei fiaschi in tv
meno nell’elenco dei fabbricati intestati a Di Maio senior.
Lombardo a pagina 23 Laura Rio
a pagina 10 a pagina 31
REGALI SENZA IMBALLAGGIO. OGGI IL BLACK FRIDAY
Amazon uccide Babbo Natale
1 2 Gaia Cesare
I l pacco arriva, ma senza pacco.
Tradotto: il regalo è stato conse-
gnato da Amazon senza imballaggio,
ecco la fregatura denunciata da diver-
si clienti. Il colosso delle vendite onli- Oggi IN REGALO
ne è finito sotto accusa nel Regno Uni-
to per avere violato la sacralità del il mensile
Natale in nome della difesa dell’am-
biente e dell’eco-sostenibilità. E oggi dedicato
nel mondo è black friday mania.
agli orologi
a pagina 17
 Venerdì 23 novembre
2018
ANNO LI n° 278
1,50 €
San Clemente I
papa e martire
Opportunità
di acquisto
in edicola:
Avvenire
+ Luoghi dell’Infinito
4,20 €
La volontaria rapita in Kenya
Caccia ai sequestratori, già 14 gli arrestati
Gli amici: per lei una missione importante
EDITORIALE
SILVIA, I CATTIVISTI E I SOLONI DA SALOTTO
ALMENO
TACETE
ANDREA LAVAZZA
S
iamo molti, nell’Italia che va invec-
chiando, ad avere l’età per essere
potenzialmente madre (o padre) e
nonno (o nonna) di Silvia Costanza
Romano, la giovane volontaria ra-
pita in Kenya. Ma abbiamo anche l’età (e con-
dividiamo la responsabilità) per essere pa-
renti o educatori dei due ragazzi che a Varese
hanno sequestrato e torturato un loro coeta-
neo per un debito di droga contratto da un a-
mico di quest’ultimo. Domande facili: quale
sceglieremmo come figlio o nipote? Di chi sa-
remmo giustamente orgogliosi? Eppure, nel
Paese al contrario che sempre più spesso sem-
briamo diventati, in poche ore sono spunta-
te, come piante carnivore dal fiorire improv-
viso sull’humus di rancore diffuso, velenose
critiche e ingenerose, persino violente accu-
se alla nostra cooperante, rea di "essersela
cercata" e di crearci nuovi grattacapi, facil-
mente evitabili restando a Milano.
Silvia – ci si permetta di chiamarla per nome
(bisognerebbe ricominciare anche dalle buo-
ne maniere) – è finita nelle mani di miliziani
senza scrupoli che, c’è da sperarlo, potreb-
bero chiedere un riscatto per la sua libera-
zione. Domanda sbagliata: ha delle colpe per
questo? Chi ha una figlia o nipote che rischia
la vita in modo simile non si chiederà perché
è andata a sostenere gli orfani africani, ma
supplicherà chiunque possa fare qualcosa di
aiutarlo a liberarla. E i suoi connazionali, in
genere, invece che farsi forsennati spettatori
dalle tribune social e di chiederle già conto di
un’ipotetica somma versata ai banditi, a-
vrebbero trepidato e magari pregato per la
sua salvezza.
Siamo abbastanza sicuri che se Silvia fosse
caduta in una buca davanti a casa dei suoi
denigratori da salotto, la stragrande mag-
gioranza di essi si sarebbero mobilitati per
darle una mano, in senso letterale. Restano
però preoccupanti la mancanza di solida-
rietà, il cinismo e – diciamolo: persino la fe-
rocia – che in Rete viaggiano veloci ormai
senza neppure bisogno dell’anonimato, ma
solo grazie all’assenza di remore personali e
di sanzioni morali. E ancora di più colpisco-
no, come un schiaffo a freddo, i commenti
agrodolci di acclamati opinionisti, deside-
rosi di non scostarsi troppo dal clima che si
vorrebbe prevalente. Quello che mette alla
gogna le Ong che salvano i migranti, che in-
voca sgomberi di senza tetto facendo finta
che il problema dei più bisognosi così scom-
paia, che pretende inflessibile severità per
tutti tranne che per se stessi.
Un Paese che coltiva il rispetto e l’altruismo,
che apprezza e promuove il volontariato, non
può che generare un tessuto sociale genero-
so e vivibile, persone capaci di slanci corag-
giosi, proiettate verso il bene comune.
continua a pagina 2
Memoria
85 anni fa il genocidio
ucraino: i documenti
e l’arte che lo ricordano
GRADENIGO A PAGINA 11
Arte
Grande retrospettiva
a Milano su Carlo Carrà
maestro del Novecento
CECCHETTI A PAGINA 14
Calcio
A Leicester, guidati
dallo storico del club: dopo
il dramma, resta la favola
LANDONI A PAGINA 17
Quotidiano di ispirazione cattolica w w w. a v v e n i r e . i t
ALFIERI, FRASCHINI KOFFI E MARCER
Il fatto. Aiuto alla Chiesa che soffre fotografa la realtà dei credenti
Emergenza in Nord Corea, Arabia, Nigeria, Afghanistan ed Eritrea
Oppressi nel silenzio
Trecento milioni di cristiani soffrono persecuzioni
In 21 Paesi situazione grave. Che non fa notizia
L’APPELLO DI FRANCESCO AL FESTIVAL DELLA DOTTRINA SOCIALE
Il Papa: l’uomo non sia
un mero consumatore
Salviamo i nativi
del Black Friday
LUIGINO BRUNI
Se qualcuno avesse ancora
qualche dubbio che il nostro
capitalismo sia diventato
qualcosa di molto simile a u-
na religione, deve solo farsi
oggi un giro sul web e nei
principali centri commer-
ciali, guardarsi bene attorno
e poi cercare di capire che
cosa sta veramente acca-
dendo. Nei luoghi dove si ce-
lebra il Black Friday sta ac-
cadendo qualcosa di molto
simile a un fenomeno reli-
gioso, che ha molti tratti in
comune con le funzioni del-
le religioni tradizionali. An-
che questo capitalismo ha
un bisogno crescente di riti...
A PAGINA 3
DAL MAS A PAGINA 26
igli dei figli
YELLOW SUBMARINE
C
on tre bambini piccoli, anda-
re al mare era un’epopea. Il ba-
gagliaio che esplodeva di pas-
seggini, culle, ombrelloni; i tre, legati ai
seggiolini, che brandivano impazien-
ti il fucile ad acqua. Il coccodrillo di
gomma già gonfiato, e chiamato per
nome, fra le loro braccia. Mio marito e
io ci dopavamo di caffè da un thermos.
La truppa, dietro, litigava per il pos-
sesso del coccodrillo. E uno aveva nau-
sea, l’altro fame, all’altro scappava. Im-
provvisare, per tenerli buoni, folli im-
probabili fiabe. I Beatles li calmavano.
Ascoltare, dunque, all’infinito Yellow
submarine, cantando tutti insieme.
Arrivare al mare dopo cinque ore,
noi due cotti, i tre in gran forma.
Scaricare sotto il sole a picco una
Quotidiano di ispirazione cattolica
A PAGINA 4 DALOISO
Governo. Con la Ue mezze aperture e timori per lo spread. Opposizioni: così nel baratro
Sì all’anti-corruzione
Sulla manovra si balla
Passa alla Camera, con 288 sì, il
ddl anticorruzione. Il governo
già ipotizza la fiducia al Senato.
Giubilo di M5s e freddezza del-
la Lega, che non fa mancare il
sostegno in vista del voto sul dl
sicurezza, previsto martedì.
Sempre a Montecitorio, il pre-
mier Conte ha riferito sulla boc-
ciatura della manovra da parte
dell’Ue: possibili «rimodulazio-
ni». Ma per Salvini l’Unione «ha
rotto». Moscovici: non siamo
mercanti di tappeti.
Marina Corradi
piramide di valigie. Scoprire che la
casa è invasa dalle formiche. Cor-
rere a fare la spesa, scaricare un’al-
tra piramide, accorgersi che la
bombola del gas è finita.
E finalmente, al tramonto, al mare,
noi cinque e il coccodrillo. I bambini
per mezz’ora quieti a trivellare la sab-
bia, noi due a contemplare la striscia
blu del mare. (Dubitando fra me che,
partito il marito, un mese da sola con
quei tre mi avrebbe distrutto).
Non farò più vacanze così. Ma
quanto rivorrei, se potessi sceglie-
re il mio paradiso, quelle affanna-
te estati al mare. Quelle sfiancan-
ti, meravigliose estati, cantando
Yellow submarine.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
5 1968-2018
IL FUTURO
OGNI GIORNO
w w w. a v v e n i r e . i t
Domani la grande raccolta in tutt’Italia
Alla Colletta alimentare il nuovo impegno
dei ragazzi di Nisida e del Beccaria
MIMMO MUOLO
Sono sempre i cristiani in ci-
ma alla triste classifica dei
fedeli più perseguitati al
mondo. Uno su sette vive in
Paesi che non conoscono la
libertà religiosa. Qualcosa
come 300 milioni di perso-
ne vittime di violenze e per-
secuzioni di ogni tipo, pari
a poco meno dell’intera po-
polazione Usa, il doppio di
quella della Russia. Cifre im-
pressionanti che sono state
diffuse ieri dall’Aiuto alla
Chiesa che soffre (Acs) nel
suo Rapporto ormai bien-
nale sulla Libertà religiosa
nel mondo, illustrato dal Di-
rettore di Acs Italia Alessan-
dro Monteduro.
PRIMOPIANO A PAGINA
Verso Cop 24
L’allarme Onu:
gas serra record
popoli a rischio
A pochi giorni dal summit sul cli-
ma, le Nazioni Unite rilevano che,
senza interventi veloci ed efficaci,
«intere nazioni, ecosistemi, popoli
e modi di vivere potrebbero sem-
Il premier Antonio Conte plicemente cessare di esistere».
SERVIZI ALLE PAGINE 6, 7 E 8 MIELE A PAGINA 22
A PAGINA 10
I NOSTRI TEMI
Rione Sanità
Quale ripartenza
per le Catacombe
di San Gennaro
CARLO BORGOMEO
Credo sia giusto intervenire sulla vicenda
delle Catacombe di San Gennaro, sia per
favorire una pacata riflessione, sia soprat-
tutto per contribuire ad individuare un
percorso che consenta un’ulteriore, posi-
tiva, evoluzione di questa straordinaria e-
sperienza. Faccio queste considerazioni
da Presidente della Fondazione Con il Sud.
A PAGINA 3
Agguato o pressione?
Caso Dolce&Gabbana
Quando «il popolo»
si fa sentire davvero
MAURO LEONARDI
5 Un importantissimo evento di Dolce&Gab-
bana che si sarebbe dovuto tenere ieri a
Shanghai salta perché i video con la quale
la multinazionale li voleva promuovere ven-
gono accusati dal popolo dei social cinesi
(Weibo e altri) di razzismo e di sessisimo. La
storia era iniziata lunedì scorso con la dif-
fusione di tre clip in cui una modella...
A PAGINA 2
Rapporto Caritas
«Povertà gravissima»
A Roma 16mila
persone "dimenticate"
ANTONIO MARIA MIRA
Sono quasi 8mila i senza dimora romani,
i "barboni", gli "uomini chiocciola". Ma se
aggiungiamo anche le situazioni di cosid-
detto "barbonismo domestico", cioè i ca-
si di grave emarginazione che si manife-
stano nonostante la disponibilità di un’a-
bitazione, e quanti vivono in insediamen-
ti non idonei, arriviamo a 14-16mila.
A PAGINA 19
 Morto il capo del Gru, il servizio segreto russo, dopo una malattia
seguita ai rimproveri di Putin. Forse sapeva troppo del Russiagate
Manchette Amica Chips 2018.pdf 1 12/07/18 13:46 y(7HC0D7*KSTKKQ(
Manchette Amica+{! #!#!$!@2018.pdf
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Venerdì 23 novembre 2018 – Anno 10 – n° 323 a 1,50 -Arretrati: a 3,00 e

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Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

MACCHÉ AUTONOMIA Eterno legame da Andreotti a Malagò “È PERFETTO” Ferrandino (ex dem) e Del Deo (“Io Dc 24 carati”)
Garantismi e gargarismi

Coni, le porte girevoli I 2 sindaci condonisti » MARCO TRAVAGLIO

tra lo sport e la politica di Ischia con Minniti A

p La decisione del governo
di spostare le competenze
all’esecutivo è stata accu-
sata di ingerenza. Ma il
Comitato olimpico è stato
sempre territorio di caccia
del Palazzo, da Franco Car-
raro ad Antonio Matarrese
q VENDEMIALE
A PAG. 7
CONTI IN TASCA Sigarette elettroniche (Lega), cacciatori (FdI), famiglia Guidi (Pd)...
vete notato quanto sono
diventati simpatici i Ca-
samonica, ora che la
Raggi gli fa svuotare e abbattere
i villini? Qualche estate fa, dopo
I NUOVI SERVIZI p I primi cittadini di Ischia ALTRO CHE UNITÀ il vistoso e fastoso funerale in
e Forio: “Lui ci ha difeso stile Padrino per il loro patriar-
Gdf, le Fiamme quando ci attaccarono per
il sisma”, “Di Maio e Salvini?
Pd, il congresso ca, parevano la più pericolosa
organizzazione criminale del
Gialloverdi: Dis, Persone serie”, “la norma va
estesa a tutta l’isola, basta
dei Sette Nani: mondo. Ora che la sindaca e i vi-
gili di Roma fanno ciò che avreb-
Aise (ed Entrate) figli e figliastri. Ho votato
Forza Italia? Lo dice lei” c’è pure Martina bero dovuto fare da 21 anni i loro
tremebondi predecessori, i
giornaloni la menano sulla “pas-
q MASSARI q CAPORALE q MARRA serella”, lo “spot”, il “défilé” di
Malagò Ansa A PAG. 6 A PAG. 8 Minniti A PAG. 8 Raggi, Conte e Salvini, come se
non fosse una buona notizia che
le massime autorità della capi-
tale e del Paese mettano la faccia
sulla restituzione di un pezzo di
territorio nazionale ai cittadini

Ecco chi paga i partiti

Anticorruzione: passa norma M5S sulla trasparenza sopra i 500 euro
Mannelli
MA ERA DIFFIDATO IL FINANZIERE
Mantova, dà fuoco Facebook ammette:
alla casa e al figlio abbiamo spiato Soros
q MILOSA A PAG. 15 q MARONI A PAG. 9
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l’Omero di Dix
e gli Dei “umani”
DA PAG. 20 A PAG. 23
onesti. La legalità non è più un
valore in sé, ma un principio in-
termittente, da applicare ai ne-
mici e ignorare per gli amici. Se
Mimmo Lucano, sindaco di Ria-
ce, usa i pubblici poteri per vio-
lare la legge, e i giudici lo bloc-
cano, è un martire e un eroe, per-
ché certe leggi non vanno ri-
spettate. Quali, lo decidono lui e
i suoi amici. Se la benemerita
Ong (francese) Medici senza
p Cifre e nomi delle dona- frontiere scarica nei porti (ita-
zioni ai gruppi politici: i sol- COSTUME Videodipendenza liani) 24 tonnellate di rifiuti tos-
di della Vaporart a Salvini, sici, infettati da vari virus e dun-
i gelati a Lotti, la Ducati sia
a destra che a sinistra, De Tele-risse, i nuovi mostri que pericolosi per la salute pub-
blica, come fossero bucce di ba-
nana, e i giudici la bloccano, l’in-
Benedetti per Luigi Zanda
q TECCE E RODANO che sbancano gli ascolti dagine diventa “accanimento”e
la legge “cavillo” (Repubblica)
A PAG. 2 - 3 anche per chi vorrebbe imporre
l’obbligo vaccinale pure contro
le unghie incarnite.
BARBARA LEZZI L’altra sera abbiamo appreso
d a ll ’autorevole Bruno Vespa
“5S diversi dalla Lega, che le manette sono una brutta
specie sulla legalità” cosa, soprattutto in mano a un
giudice tipo Davigo, così come il
q DE CAROLIS A PAG. 5 bisturi in mano al chirurgo e il
volante all’autista (a proposito:
indovinate che mestiere fa la
SALVINI DI LOTTA moglie di Vespa). Arrestare chi
commette reati, o auspicare che
E DI COTOLETTE ciò avvenga, non significa schie-
q DANIELA RANIERI A PAG. 13 rarsi dalla parte della legge: ma
essere “giustizialisti” e dunque
poco “garantisti”. Infatti il Fo-
La cattiveria glio spiega che l’emendamento
infilato nell’Anticorruzione (ri-
Renzi: “Non farò mai una Video-insulti Donato, Corona, Friedman e Gumpel Ansa battezzata per l’occasione Pro-
corrente nel Pd”. È il suo modo
di annunciare che l’ha fatta q SELVAGGIA LUCARELLI A PAG. 16
corruzione) da Lega, Pd e FI per
depenalizzare il peculato nei
WWW.FORUM.SPINOZA.IT processi di Rimborsopoli, è “be-
nedetto” perché “ci salva da una
legge manettara” e “giustiziali-
sta”: cioè dal Codice penale che
ITALIA, OGGI Il vanto della conquista, le foto esibite incredibilmente, dopo tanto
“garantismo”, punisce ancora il
I maschi zeta “due botte” peculato e l’abuso d’ufficio, cioè
chi deruba lo Stato o usa i pub-
blici poteri per farsi i cazzi pro-
» ALESSANDRO FERRUCCI rivo a casa, la nottata pri. Intanto non gli avvocati (ce
di sesso, la sveglia, ne sono di serissimi), ma le loro
I l percorso com-
pleto dura 36 ore;
lei che va in cucina e
prepara la colazio-
lobby delle Camere penali e di
altre sigle sindacali, scioperano
oltre questo tempo è
previsto al massimo
ne. Ancora sesso.
Quindi foto e filmati
per difendere la prescrizione,
definita nientepopodimenoché
un messaggio di rifiu-
to: “No, non posso”. Den-
hard, come se la storia
di Tiziana Cantone non
“diritto costituzionale” e “con-
quista di civiltà” in nome della
tro quelle 36 ore c’è la cono-
scenza, i primi sorrisi, qualche
fosse mai esistita. Basta. Dopo
resta solo il gusto di mostrare
“ragionevole durata dei proces-
si” (che in Italia è irragionevole
battuta di circostanza, l’ap- il bottino ad amici e scono- anche grazie alla prescrizio-
puntamento del giorno dopo, sciuti. ne).
magari un paio di spritz, l’ar- A PAGINA 13 SEGUE A PAGINA 24
y(7HB5J1*KOMKKR( +{!#!#!$!@

Venerdì 23 novembre 2018 € 1,50* DIRETTORE VITTORIO FELTRI

Anno LIII - Numero 323 OPINIONI NUOVE - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale www.liberoquotidiano.it
D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004, n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano e-mail:direzione@liberoquotidiano.it
ISSN: 1591-0420

Gli italiani l’hanno già sfiduciato

DI MAIO IN CADUTA LIBERA
Sondaggio: chi conta di più nel governo? Per il 63% è il leader della Lega (+3% rispetto
alla scorsa settimana), mentre Giggino scivola al 10% (-3%). Peggio di lui solo Tria (1%)
ALESSANDRO GIULI il governo gialloverde. Un sondaggio spietato e veri-
tiero, confezionato da EMG Acqua per Agorà (Rai- Tanto chiasso per uno spot
Ipotesi raggelante E se Luigi Di Maio non contasse più niente? I numeri tre), conferma che l’uomo forte dell’esecutivo è Salvi-
dicono che il capo politico dei Cinque stelle, nonché
ministro del Lavoro e dello Sviluppo, e sopra tutto
ni, con una percentuale stellare (63 per cento) e in
continua crescita. Il resto della torta se lo dividono i
Dolce e amaro
Se cade Conte vice premier in condominio con Matteo Salvini ac-
canto al presidente del Consiglio più inoffensivo a
figuranti che cercano di stargli dietro. Fra costoro c’è
appunto Di Maio, con un macilento bottino (...)
Gabbana
ci attende un’orrenda memoria d’uomo, vale appena il 10 per cento dentro segue ➔ a pagina 2 Maledetta Cina
ammucchiata PIETRO SENALDI

La Cina ha più grattacieli di

VITTORIO FELTRI Spopola lo spirito animalista di Matteo New York, sulle sue strade
circolano più Ferrari che a
Tutti pregano il Padreterno, che di norma se ne frega
di noi umani, affinché il governo gialloverde cada in
rovina. Li comprendo poiché essi sono tagliati fuori
Salvini si converte al gattolicesimo Maranello e i duecento mi-
lioni di ricchissimi che vivo-
no laggiù sono pazzi per il
dalla stanza dei bocconi, ma sono loro che non capi- made in Italy e saccheggia-
scono un tubo. Infatti se Conte e la sua banda di Sifoi
Il vicepremier mette su Facebook le foto dei mici e conquista 30mila fan no i marchi della nostra mo-
vengono giubilati, Mattarella, in assenza di una mag- AZZURRA NOEMI BARBUTO ➔ a pagina 9 da. Hanno perfino compra-
gioranza alternativa, sarebbe costretto a inventarsi il to il Milan, anche se con scar-
solito esecutivo tecnico incaricato di gestire male gli se fortune, e ancora posseg-
affari italiani, magari inginocchiandosi ai bidoni di gono invece l’Inter. Tutta
Bruxelles. E sarebbero guai, come ci insegna l’espe- questa voglia d’Occidente
rienza. però non fa di Pechino un
Oddio, Berlusconi, secondo abitudine, è convinto Paese occidentale. È sempre
che puntando sulla acquisizione dei voltagabbana, stato, e tuttora è, una dittatu-
in questo caso di marca grillina, si potrebbe dar luo- ra, con l’aggravante del co-
go a una mostruosa ammucchiata Lega, FdI, Forza munismo.
Italia e transfughi cinquestelle capace di tenere in È la morale che si ricava
piedi un nuovo (si fa per dire) ministero con un pro- dalla disavventura che Dol-
gramma al momento inimmaginabile. Personalmen- ce&Gabbana ha avuto in
te però mi fido poco o punto di quanto il mercato Estremo Oriente. La casa di
delle vacche parlamentari possa offrire sul piano del- moda aveva preparato una
la affidabilità, inoltre penso che prima di mettere le super sfilata per il lancio del-
sorti del Paese nelle mani di un gruppo di mignotte la sua collezione però è ca-
convenga almeno assicurarsi della loro disponibilità scata sullo spot. Nulla di ter-
a concedersi. ribile, solo un po’ canzonato-
Insomma, pur riconoscendo al Cavaliere una for- rio dei cinesi, con una bellis-
midabile abilità nel vendere e nel comprare, gli dico sima ragazza locale che cer-
con moderato affetto che, quand’anche le mignotte ca di mangiare spaghetti al
in questione fossero acquistabili a modico prezzo, sugo, pizza e cannolo con le
non sarebbe una operazione da asilo infantile orga- bacchette. Ma con il dolce si-
nizzare assemblee omogenee a Palazzo Madama e a ciliano la sfida è improba e
Montecitorio. In effetti, non riesco a figurarmi un mi- infatti appare la scritta. Apri-
nimo di concordia fra i tangheri pentastellati fuggia- ti cielo, un miliardo e trecen-
schi, gli azzurri, i fratelli italiani e i leghisti dominanti to milioni di cinesi si sono
per via delle proprie dimensioni. Infine mi piacereb- sentiti feriti nell’orgoglio, e
be sapere quale sia in proposito l’opinione degli elet- soprattutto nell’intimo, e
tori, che suppongo non lieti di verificare che la politi- hanno accusato D&G di raz-
ca nazionale ripiomba nelle antiche abitudini, e forse zismo. Risultato, i prodotti
delusi nel constatare che da noi il cambiamento ago- della maison sono spariti in
gnato si sta risolvendo nel mesto ritorno al passato. un attimo (...)
© RIPRODUZIONE RISERVATA segue ➔ a pagina 17

Il reportage dal paesino isolato per una funivia guasta: vita agra
Sette anime abbandonate da Dio e dagli uomini
FILIPPO FACCI dopo un incidente mortale oc-
corso all’unico manovratore. Il
Caffeina
In Lombardia esiste un incredi- paesino si chiama Monteviasco Roma: gli alberi caduti per
bile paesino che non è raggiun- ed è a ridosso del confine svizze- il maltempo e non rimossi
to da nessuna strada (carrabile) ro, in provincia di Varese, sui saranno utilizzati come ad-
ma solo da un ripido sentiero di monti aridi che si buttano nella dobbi natalizi. Niente da fa-
montagna costruito nel medioe- punta nord del Lago Maggiore. re per gli scantinati allagati:
vo o, dal 1989, aiutato da una Ne consegue che i 7 residenti non possono diventare pisci-
piccola funivia che il 12 novem- tutti anziani - che però, quando ne.
bre scorso, però, è stata seque- siamo saliti, (...) Emme
strata dalla procura di Varese segue ➔ a pagina 13

I
NEDI
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TORINO FILM FESTIVAL «Psycodrama» TAGLI Bomba atomica dei 5Stelle NICOLAS PHILIBERT La gioventù
Lo straordinarioritrovamento su stampa e radio-tv. Azzerato multietnica francese in un doc
del film per la tv di Roberto Rossellini il pluralismo, il resto mancia del regista sugli apprendisti infermieri
sulla figura di Jacob Moreno Matteo Bartocci pagina 4 Mariangela Mianiti pagina 20

quotidiano comunista

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DIPLOMATIQUE"
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VENERDÌ 23 NOVEMBRE 2018 – ANNO XLVIII – N° 279 www.ilmanifesto.it euro 1,50

INQUINAMENTO RECORD. L’ONU: SI RIDUCANO LE EMISSIONI O CONSEGUENZE IRREVERSIBILI

La spada di Damocle

Allarmerossosulclima:«Agiresubito»
II Il tempo è (quasi) scaduto:
questo il messaggio dell'Orga-
nizzazione meteorologica mon-
diale delle Nazioni Unite, che
ha diffuso dati eloquenti nell'ul-
timo Greenhouse Gas Bulletin,
il «bollettino dei gas climalte-
ranti» con dati aggiornati al
2017. In particolare, le concen-
trazioni medie di anidride car-
bonica a livello globale hanno
raggiunto 405,5 parti per milio-
ne nel 2017, con un trend in
continuo aumento (erano
400,1 nel 2015). «Se non si ridur-
ranno rapidamente le emissio-
ni di gas serra, in particolare
CO2, i cambiamenti climatici
avranno conseguenze irreversi-
bili e sempre più distruttive
per la vita sulla Terra», ha detto
Petteri Taalas, segretario gene-
rale dell'Organizzazione mete-
orologica mondiale. E alla vigi-
lia della Cop 24 di Katovice, in
programma dal 3 dicembre nel-
la città polacca, il suo monito è
eloquente: «Non vi è alcuna in-
dicazione di un'inversione di
tendenza», i gas all'origine del
riscaldamento globale hanno
registrato un nuovo record nel
2017. MARTINELLI A PAGINA 12
Le responsabilità
del debito non
salvano nessuno
Gas serra
L’Sos Onu e i tweet negazionisti di Trump ALFONSO GIANNI
GIUSEPPE ONUFRIO oiché il disavanzo non
II L’allarme dell’Organizza-
zione Meteorologica Mondiale
zio della 24ma Conferenza sul
Clima che quest’anno si svolge-
P ha varcato la “stupida”
soglia del 3% del Tratta-
to di Maastricht, sotto accu-
(Omm) sui livelli record di con- rà a Katowice, nella zona carbo- sa è la riduzione del debito.
centrazione di gas a effetto ser- nifera della Polonia. Il che è ancora peggio, non
ra giunge a 10 giorni dall’ini- — segue a pagina 12 — solo per il controllo rafforza-
to ogni tre mesi.
foto di Daniele Leone/LaPresse — segue a pagina 3 —

Primarie Pd
Congresso virtuale
e segretario
eletto dal popolo
ANTONIO FLORIDIA

l Pd ha avviato le procedu-

I re per l’elezione del se-

gretario (non chiamiamo-
lo congresso). Candidati non
particolarmente innovativi
e non si va oltre un reperto-
rio di luoghi comuni.
— segue a pagina 23 —

Legambiente
L’emergenza
di Catania
non sono le ong
Poste Italiane Sped. in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. L. 46/2004) art. 1, c. 1, Gipa/C/RM/23/2103

EDOARDO ZANCHINI

arebbe bastato confron-

Conte alla Camera chiede alla Ue «più tempo», Tria ammette che lo spread «influirà sui mutui».
S tare i protocolli adotta-
ti nel mondo da Msf per
smaltire rifiuti medici e vesti-
ti per capire i reali rischi per
lo «smaltimento illegale di
Alla vigilia dell’incontro con Junker premier e ministro abbassano i toni, ma a decidere sono rifiuti pericolosi», secondo la
procura, e che tale non è.
Di Maio e Salvini. Il commissario Moscovici: «Venditori di tappeti», ed è zuffa con il leader leghista — segue a pagina 23 —
pagine 2, 3

all’interno NON UNA DI MENO DOLCE&GABBANA biani

Cina/Italia
Domaniinpiazza Spotsessisti,ilcaso
Kenya Caccia ai rapitori, la marea femminista diventamondiale L’Oriente è «rozzo»,
ma di Silvia non c’è traccia con svarioni
fatti di vuoto
MARCO BOCCITTO PAGINA 10

Migranti L’Onu con le Ong:
Italia complice dei naufragi
CARLO LANIA
Regionali Atterra Salvini,
all’assalto della Sardegna
COSTANTINO COSSU
PAGINA 11
II In attesa della manifestazione na-
zionale di domani, un focus sulla leg-
ge 194 al centro delle rivendicazioni
di Non Una Di Meno. Nella stessa pa-
gina una intervista a Giuliana Aliber-
ti sul ricorso che la Casa delle Donne
PAGINA 7 ha notificato a Virginia Raggi.
CANITANO, PIGLIARU, VELI A PAGINA 8
II È dovuto perfino interenire il go-
verno cinese a seguito delle polemi-
che scatenate dagli spot del noto
brand italiano e dagli insulti di Gab-
bana ai cinesi via Instagram. Mega
evento saltato e i prodotti cancellati
dai siti di ecommerce del gigante ci-
nese. PAGINA 9
SIMONE PIERANNI
i recente l’Italia, so-
D prattutto con il mini-
stero dello sviluppo
economico, ha affidato mol-
to del suo destino europeo, e
non solo, alla Cina. Ma que-
sto impegno non sembra
essere riuscito, fino ad ora, a
scalfire la pochezza della no-
stra conoscenza sulla Cina.
— segue a pagina 9 —
 -MSGR - 06_UMBRIA - 1 - 23/11/18-N:

y(7HB1C9*QMMOPT( +{!#!#!$!@
ANNO 140- N° 323
€ 1,20* ITALIA
UMBRIA
Sped. in A.P. DL353/2003 conv. L.46/2004 art.1 c.1 DCB-RM

Venerdì 23 Novembre 2018 • S. Clemente IL GIORNALE DEL MATTINO Commenta le notizie su ILMESSAGGERO.IT

La vertenza Causa per l’eredità “Così fan tutte”

Facebook pagherà Tra firme «false» Riccardo Muti
100 milioni all’Erario e statue nascoste «Mozart magico
è il primo accordo la dynasty Torlonia anche quando
fiscale in Europa finisce in tribunale si parla di eros»
Di Branco a pag. 20 De Cicco a pag. 19 Antonucci a pag. 29

L’Italia chiede tempi lunghi alla Ue

Limiti umanitari
La buona causa
è quella che
non fa pagare `Manovra, l’apertura di Conte: «Possibile rimodularla». Di Maio: «Dialogo a oltranza»

il prezzo ad altri Tria: «Prestiti e mutui più cari se lo spread non calerà». Record negativo per l’asta Btp
Luca Ricolfi

l caso della giovane volon-

Roma, scoperti nascondigli segreti nelle ville in demolizione I tempi lunghi dei processi

I taria rapita e sequestrata in

Kenya riapre antiche ferite
nell’opinione pubblica ita-
liana. Non è la prima volta
che succede, e non sarà l’ulti-
Anticorruzione, c’è il primo sì in Aula
ma è sfida M5S-Lega sulla prescrizione
ma. Chi ha buona memoria, o Sara Menafra M5S-Lega. Da una
non è troppo giovane, ricorde- parte gli applausi
rà sicuramente il caso delle rimo sì in aula al grillini dopo il voto al-
“due Simone”, che tante pole-
miche suscitò 14 anni fa (esta-
te 2004), regnante Berlusconi
e in piena guerra in Iraq.
Ma perché tanto si discute
P disegno di legge
Anticorruzione
ma sulla prescri-
zione riparte il duello
la Camera, dall’altro
il gelo del Carroccio.
A pag. 6
Ajello alle pag. 6 e 7
e tanto ci si divide quando ac-
cadono drammi di questo ti- Amoruso, Bassi, Conti e Pirone alle pag. 2, 3 e 4
po? Perché non ci limitiamo a
sperare che qualcuno, sia es-
so il nostro governo o quello
del Paese dove è avvenuto il
rapimento, riesca a riportare
a casa la persona che è stata
rapita?
Bongiorno: «Statali,
La ragione di fondo è che,
di fronte ai sequestri di volon-
tari impegnati in una causa
umanitaria, scattano due rea-
l’inefficienza punita
zioni opposte, talora entro la
medesima persona. La prima
è un sentimento di ammira-
zione per chi spende i suoi an- I tafferugli che hanno coinvolto i vigili davanti alle villette sequestrate. In basso, Virginia Raggi
come i piccoli reati»
ni migliori per aiutare sogget-
`L’intervista. Il ministro per la Pa: «Una struttura
I Casamonica contro i vigili: tre fermi
ti fragili, siano essi bambini,
donne, malati, poveri. La se-
conda, più che una reazione, valuterà i casi. Giustizia, prima le garanzie»

Minacce alla Raggi, scorta rinforzata

è una sorta di stato di perples-
sità e di dubbio, che si manife- Simone Canettieri
sta attraverso un groviglio di Follia a Mantova
inefficienza nella pub-

«L’
domande.
Queste perplessità, più o blica amministrazio- Separato incendia casa
meno confusamente, poggia- ROMA Prima le minacce dei Casa- ne è un reato e come
no su vari ordini di pensieri. monica, a tu per tu, la mattina
La denuncia della moglie-coraggio tale sarà sanzionato». muore il figlio di 11 anni
Ma c’è un elemento comune dello sgombero. Poi le dichiara- Il ministro della
che li attraversa tutti, ed è zioni rabbiose a tv e siti inter-
net. Scorta rinforzata per la sin-
«Nel clan trattate come schiave» Pa, Giulia Bon-
Il giudice gli aveva vietato di
avvicinarsi a casa, dove vivo-
l’idea che, quando si parla di giorno, in un’in- no moglie e figli. Lui, contra-
questo genere di scelte di vita, daca di Roma, Virginia Raggi. ROMA «Mi ero abituata a questa vita perché tervista al Messag- rio alla separazione, ha dato
ci sia un non detto, un pezzo Dopo lo sgombero ieri sono sta- non vedevo via di uscita». Ma ora arriva la de- gero anticipa la fuoco all’abitazione causando
di verità che resta troppo ti attaccati i vigili urbani, tre nuncia della moglie-coraggio di un Casamoni- creazione di una la morte del figlio di 11 anni.
spesso in ombra. persone sono state fermate ca: «Ci trattano come schiave del clan». struttura esterna contro l’iner-
Marani a pag. 14 Nicola a pag. 19
Continua a pag. 31 Mozzetti a pag. 15 zia negli uffici pubblici. A pag. 5

Kenya, 007 in campo

GEMELLI, CERCARE
Il sequestro di Silvia L’AIUTO DEGLI ALTRI
arrestati i complici Buongiorno, Gemelli! Primo
È caccia a 3 somali segno d’aria, per primi sentite i
nuovi influssi delle stelle,
positivi e negativi che siano.
Valentina Errante Non potete però pretendere di
essere liberi come l’aria, la
re somali ricercati per il se-

T
riuscita dipende in gran parte
questro della volontaria ita- dalla disponibilità degli altri.
liana Silvia Romano dopo Oggi l’avrete pienamente,
l’arresto di 14 complici. È af- come è piena la Luna nel
fidato alle parole
segno, che vi lancia in alto,
di un testimone il
anche in amore. Venere crea
destino della gio-
vane giovane coo- un’atmosfera di calda
perante sequestra- passionalità, con una breve
ta in Kenya. La On- escursione nella foresta delle
lus di Fano: «Si è trasgressioni… Auguri.
preparata leggen- © RIPRODUZIONE RISERVATA

do il nostro sito web». A pag. 17 L’oroscopo a pag. 39

Furlani a pag. 17
* € 1,20 in Umbria e Basilicata. Tandem con altri quotidiani (non acquistabili separatamente): nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto, Il Messaggero + Nuovo Quotidiano di Puglia € 1,20, la domenica con Tuttomercato € 1,40. In Abruzzo, Il Messaggero + Corriere dello Sport-Stadio € 1,20. Nel Molise, Il
Messaggero + Quotidiano del Molise € 1,40. Nelle province di Bari e Foggia, Il Messaggero + Corriere dello Sport-Stadio € 1,50.

-TRX IL:22/11/18 23:14-NOTE:

23_11_2018_completo:MASTER 22/11/2018 22:48 Pagina 1

www.nuovocorrIerenazIonaLe.coM | faceBook.coM/nuovocorrIerenazIonaLe venerdì 23 noveMBre 2018 | anno 1 | nuMero 165

L’anaLIsI
L’Intervento L’IntervIsta
Cottarelli:
defiCit e CresCita, Mucchetti: “noi, medici
i due periColosi la sinistra? in sciopero
luoghi CoMuni È obsoleta per curare
di CArlo CottArelli e non lo sa la sanità”
pAginA 10 roAzzi, pAginA 11

Manovra, L’Intervento. Confindustria, il presidente: è sbilanciata

melina
I
l primo luogo co-
mune:

1. Abbiamo provato con

l’austerità a far crescere
italiana
il Pil è non è servita. (...)
Segue A pAginA 4
Isolato in Ue, dal Governo segnali
L’Intervento di fumo a Bruxelles. Ma finora
Manovra, buone è un minuetto. Le vere intenzioni
le idee
Ma pessiMi teMpi
di SAndro roAzzi
Boccia: perchè a noi
C la Manovra non piace
onte e Tria tendono la mano a Bruxelles, Mosco-
e strategia vici e Salvini litigano. Ma i toni fra Bruxelles e
Roma sembrano, nonostante tutto, più pacati.
di pAolo di Mizio Nessuna ribellione anti-Europa (...)
Segue A pAginA 3

Manovra di VinCenzo BoCCiA

rispettare le regole euro-
di Antonio MAglie pee fin dal primo mo-
mento. Abbiamo
Sfidiamo il mondo
C
on la presenta- evidenziato che questa

M
atteo Salvini ha zione della mano- decisione, pur mettendo

ma nessuno commentato la
bocciatura della
vra economica
2019 il governo ha reso
in discussione (...)

ci dà ragione
manovra da parte del- esplicita la volontà di non Segue Alle pAgine 8-9
l'Unione europea celiando:
“Ora aspetto la lettera (...)
Avremo torto? Segue A pAginA 6
osservatorIo CpI L’InIzIatIva

LeGGe dI BILAnCIo, GIornAtA AntI

L
a manovra econo-
mica del governo
italiano ci ha portati
Le InCoGnIte vIoLenzA,
in una drammatica rotta
di collisione con l’Europa,
SULLA LetterA AIUtIAMo Le donne
come mai era successo in
precedenza a nessun (...) deL MInIStro trIA A dIfenderSI
Segue A pAginA 7 pAginA 5 ChiArAMello, pAginA 13
23_11_2018_completo:MASTER 22/11/2018 22:48 Pagina 2

2 nUoVo CorriErE naZionaLE

Venerdì 23 novembre 2018 La Giornata
Intervento di Andriukaitis BRuxelles Vytenis Andriukaitis, ha fatto azioni, non dibattiti. Ora, la do-
ieri in conferenza stampa a Bru- manda alla società è semplice:
“Vedo strane narrative dapper- xelles, rispondendo in partico- volete basarvi sulle fake news e

vACCInI, L’Ue
tutto. Possiamo usare l'obbliga- lare ad una domanda sulla dibattere teorie fuorvianti o
torietà, la volontarietà, schemi posizione del governo italiano siete pronti a salvare le vite dei
diversi, una combinazione delle in materia di vaccinazioni. bambini?”.

StrIGLIA L’ItALIA:
due cose. Il problema principale
è che siamo responsabili per la
protezione delle vite dei bam-
bini, della salute dei bambini e
Servono AzIonI di garantire il massimo accesso
possibile alle cure. Questa è la
questione. È una vergogna se
non dIBAttItI abbiamo morti di bambini do-
vute al morbillo: l’Europa non è
“La mia risposta è semplice - af-
ferma il commissario - se fossi
un membro del governo italiano
direi: per favore, non create di-
vari tra Bruxelles e l’Italia, per-
ché aiuta a rafforzare
l’euroscetticismo. Servono
Secondo il commissario Ue alla
salute, la “discussione” su obbli-
gatorietà o volontarietà delle
vaccinazioni per i bambini “è
artificiosa”. “È chiarissimo: se
c’è un problema di epidemia,
usate gli strumenti che sono più
efficaci. Se si possono utilizzare
strumenti” caratterizzati dalla

BAStA fAKe newS libera dal morbillo: il nostro do-

vere è di essere liberi dal mor-
billo entro il 2020”.
È uno dei passaggi più duri
dell’intervento che il commissa-
rio europeo alla salute, il lituano
Il commissario
alla salute: il nostro
obiettivo è salvare
la vita dei bambini
“volontarietà, come nei Paesi
Bassi, che garantiscono il 97%-
99%” di copertura, “allora fac-
ciamolo. Ma se non si possono
utilizzare, allora usiamo l’obbli-
gatorietà”.

Roma

famiglie spaccate, così

Due fatti molto diversi tra loro
ma che accendono una spia
luminosa sul dramma che si
vive sempre all’interno delle
mura domestiche, dove le
schegge impazzite delle fami-
glie che vanno in frantumi ca-
dono addosso ai figli, che così
diventano vittime.
A Sabbioneta (Mantova), ieri
pomeriggio un bambino di 11
anni è stato travolto dalle
fiamme nella sua abitazione
ed è morto. I carabinieri
hanno bloccato il padre del
piccolo. L’uomo, che si trovava
in casa con il ragazzino, è de-
stinatario di un provvedi-
mento di allontanamento e di
non avvicinamento alla casa
della sua famiglia, per episodi
di maltrattamento. È molto
probabile che sia stato lui ad
appiccare l’incendio alla casa,
ma gli accertamenti dei cara-
binieri di Mantova sono an-
cora in corso e non è escluso
che si sia trattato anche di un
incidente. Di certo, spiegano
dal comando provinciale gui-
dato dal colonnello Fabio Fe-
derici, l’uomo è scappato
subito dopo l’incendio, spero-
rapita in Kenya, intelligence al lavoro:
poLItICa
i bambini diventano vittime
dà fuoco alla casa e uccide il figlio. fugge con la neonata
nando l’auto della moglie sul
suo Ford Transit. Dopo qual-
che ora, è stato rintracciato
dalla polizia stradale e portato
in caserma.
Una bimba di 2 mesi è stata
portata via la notte tra merco-
ledì e giovedì dall'ospedale
pediatrico Meyer di Firenze,
dove era ricoverata per una
frattura a un femore. Secondo
una prima ricostruzione, la
neonata sarebbe stata presa
dalla madre che, come il
padre, era sottoposta a una li-
mitazione della potestà geni-
toriale. La donna, 30 anni, di
nazionalità romena, era auto-
rizzata ad accedere nel re-
parto del Meyer per accudire
e dare da mangiare alla figlia.
Quattro su dieci. I commercianti che dichiarano di temere i furti
La piccola e i genitori al mo-
mento risultano irreperibili.
Anticorruzione,
primo
via libera
alla Camera
Roma
Primo via libera alla Ca-
mera al ddl che contiene
le norme per il contrasto
dei reati contro la pub-
blica amministrazione,
sulla prescrizione dei
reati, la trasparenza dei
partiti e dei movimenti
politici. Il testo ha otte-
nuto 288 voti a favore,
143 contrari. Gli astenuti
sono stati 14. Il testo
passa ora al Senato, ma
dovrà tornare alla Ca-
mera in terza lettura.
Congresso
Pd, Martina
si candida:
partito plurale
Roma

si cercano prove che Silvia sia viva

“Ci candidiamo, al plu-
rale, con l’idea di portare
al Pd persone che hanno
voglia di lavorare in-
La polizia locale: sospetti su un uomo fuggito dal villaggio sieme e pensare al fu-
turo dell’Italia”. Lo ha
Roma cosa chiederebbero i rapitori in cambio
detto Maurizio Martina,
della sua liberazione? L’intelligence italiana
lanciando la sua candi-
Sono quattro gli interrogativi a cui in que- è alla ricerca di una prova che la 23enne
datura al Congresso Pd
ste ore gli 007 italiani stanno cercando di sia ancora in vita: un file audio o un video
dal circolo del quartiere
dare risposta per sciogliere il mistero di Sil- che confermino che la cooperante è in
San Lorenzo. “Il mio
via Costanza Romano, la cooperante ita- buone condizioni e che possa essere av-
primo gesto è quello di
liana martedì sera è stata trascinata via da viata un’eventuale trattativa per la sua libe-
riconoscere che non c’è
un gruppo di uomini armati, forse somali, razione. La polizia keniota sta dando la
futuro per il Pd e la sini-
dalla sede della Onlus Africa Milele, nel vil- caccia a un uomo che aveva affittato una
stra senza un ritorno a
laggio di Chakama, a 70 chilometri da Ma- casa a Chamaka, fuggendo dal villaggio
una idea partecipativa di
lindi. due giorni prima del rapi-
politica”. Primarie previ-
Chi ha rapito la ragazza, dove è stata con- mento di Silvia Costanza
ste per fine febbraio.
dotta, qual è il motivo del suo sequestro, Romano.
23_11_2018_completo:MASTER 22/11/2018 22:48 Pagina 3
PoLitiCa EConomiCa
Manovra, l’Italia fa melina
segnali di fumo a Bruxelles
Isolato nell’Ue, il Governo cerca di rafforzare i messaggi
distensivi verso la Commissione. Ma finora è un minuetto
di SAndro roAzzi
C
onte e Tria tendono la
mano a Bruxelles, Mosco-
vici e Salvini litigano. Ma i
toni fra Bruxelles e Roma sem-
brano, nonostante tutto, più pa-
cati. Nessuna ribellione
anti-Europa, conferma il presi-
dente del Consiglio, “siamo re-
sponsabili”. Ma la frase chiave è
quella che sostiene che “ci sarà
una accelerazione degli investi-
menti e una rimodulazione in Par-
lamento di alcuni interventi, se
possono accrescere gli effetti po-
sitivi sulla crescita senza alterare
ratio e contenuti”. Conte parla
dunque di “rimodulazione”, Tria
aggiunge che c’è un “disegno
delle misure di bilancio ancora in
via di definizione”.
un modo per mettere perlo-
meno in sordina i troppi pro-
clami del tipo “la manovra non
si cambia” che di certo non
hanno favorito il dialogo fra
Roma e Bruxelles, irrigidendo
invece le posizioni degli altri
partner europei, compresi
quelli sovranisti.
Ma forse la chiave per compren-
dere le mosse del governo, al di là
di correzioni sempre possibili, si
può trovare nella frase con la
quale Conte ipotizza la prosecu-
zione della procedura di infra-
zione: “Nel caso in cui l’Ecofin
dovesse accettare la raccomanda-
zione della Commissione chiede-
remo tempi di attuazione molto
distesi”.
Con la speranza sottesa di scaval-
care le elezioni europee e di dare
tempo alla manovra di spiegare i
suoi effetti, sia in funzione antici-
clica sia nella direzione della ridu-
zione del debito. Perché il punto
fermo su cui si è espresso il mini-
stro dell’Economia è che va scon-
giurata una nuova recessione, che
avrebbe effetti devastanti in Italia
ma colpirebbe anche gli interessi
europei. Basterà questa azione di-
plomatica (che risponde anche ai
desiderata del Quirinale) per met-
tere la parola fine almeno ad uno
scontro di principio fra Commis-
sione e governo italiano, dal sa-
pore tutto politico e senza via
d’uscita? Difficile a dirsi, anche se
a questo punto sembrerebbe che
il governo Conte abbia l’interesse
a dimostrare ai mercati soprat-
tutto che il clima fra Roma e Bru-
xelles è migliorato, e che quindi
l’Italia non è più pericolosamente
isolata. Tanto che Conte “non
vede l’ora di confrontarsi con Jun-
cker”.
Ora non è tempo di sfide, ma di
accomodamenti. Improbabile che
si possa stipulare una pace sui
saldi della manovra (cambiarli
non è semplice), potrebbe essere
invece ipotizzabile che l’uso delle
risorse possa vedere lo sposta-
mento di alcune poste della legge
di bilancio su obiettivi più graditi
all’Europa, con i tempi di attua-
zione delle misure più importanti
più diluiti e meglio presidiati da
paletti che impediscano di ‘te-
mere’ un deficit per il 2019 che
punti più verso il 2,8-2,9% che
verso il 2,2%-2%. Se la pace è im-
possibile, almeno in apparenza, la
tregua sarebbe invece auspicabile
dal governo gialloverde, che
guarda ai futuri orientamenti dei
mercati con preoccupazione.
lo stesso Tria ha ammesso che
uno spread a lungo oltre quota
300 avrebbe conseguenze non
irrilevanti sui mutui.
Ma la soglia di attenzione più mo-
nitorata è un’altra: quella della
collocazione dei titoli pubblici
delle prossime settimane, dopo il
deludente esito di quelli emessi di
recente. Poter contare su un’Eu-
ropa meno ostile a questo punto
aiuterebbe. In secondo luogo non
si sottovaluta che in un clima di
incertezza e di ‘solitudine’ si
Senza un scontro
in campo aperto l’esecutivo
pensa sia più facile
superare le corpose aste
di titoli pubblici a dicembre
nUoVo CorriErE naZionaLE
Venerdì 23 novembre 2018
possa accentuare una eventuale
propensione a collocare il rispar-
mio al di fuori dei tradizionali ca-
nali, persino – si dice – sotto il
materasso, indebolendo in qual-
che misura lo stesso flusso degli
investimenti privati e della eroga-
zione del credito da parte delle
banche.
Dunque dialogare ancora con
l’europa anche per non indi-
sporre gli investitori.
Dimostrando semmai che la ma-
novra non è all’insegna dell’assi-
stenzialismo, visto come il fumo
agli occhi dagli altri Paesi euro-
pei, ma di una strategia di investi-
menti più evidente e robusta di
quel che finora si è registrato.
Non depone a favore di questa
strategia, però, il botta e risposta
fra Moscovici e Salvini.
Il primo, pur confermando che il
dialogo è necessario, si è lasciato
scappare un no “ad una trattativa
da mercanti di tappeti”. Sferzante
la replica del leader della Lega,
che riafferma al tempo stesso la
linea dura: “Il popolo italiano non
è un popolo di mercanti di tappeti
o di accattoni. Moscovici continua
ad insultare l’Italia, ma il suo sti-
pendio è pagato anche dagli ita-
liani. Ora basta: la pazienza è
finita”. Come dire: ricordate quali
sono gli orientamenti del governo
che non ammettono sostanziali
passi indietro. Un altolà che ri-
3
suona per giunta in una fase poli-
tica che vede in Parlamento il rin-
focolarsi di tensioni continue su
ogni provvedimento e rende, in
più di una occasione, problema-
tica la collaborazione fra Lega e
Cinquestelle, con dissensi e diffi-
denze di varia natura (che hanno
coinvolto a quanto pare anche il
sottosegretario alla presidenza
Giorgetti) che rispecchiano peral-
tro l’insorgere di altre irrequie-
tezze nel Paese, fra elettorati che
ancora non vedono nulla di con-
creto e spingono per ottenere
quanto promesso.
Dal canto suo l’opposizione
continua a pigiare sul pedale
sulla responsabilità esclusiva
del governo attuale.
Come ha replicato a Conte in aula
alla Camera l’ex ministro del-
l’Economia dei governi Renzi e
Gentiloni, Padoan, che ha ag-
giunto: “Questa è una manovra
restrittiva, altro che espansiva, e i
risparmi degli italiani oggi sono a
rischio”. In altri tempi si sarebbe
parlato di un clima da precrisi.
Che è l’altro temibile rischio, as-
sieme alle insondabili reazioni dei
mercati, che l’azione di governo
può incontrare nel percorso che
deve portare la legge di bilancio
alla approvazione, aprendo poi un
nuovo capitolo politico economico
nel 2019, allo stato attuale non
privo di incognite.
23_11_2018_completo:MASTER 22/11/2018 22:48 Pagina 4
4 nUoVo CorriErE naZionaLE
Venerdì 23 novembre 2018
cottarelli: più deficit non fa crescita
Il presidente dell’osservatorio conti pubblici italiano: i due luoghi comuni
su debito e Pil più pericolosi e le ragioni per cui non sono affatto veri
di CArlo CottArelli*
1. abbiamo provato con l’austerità a far
crescere il Pil e non è servito. Per cre-
scere occorre quindi fare il suo contra-
rio.
Chiariamo prima di tutto che, a parte il 2012
quando la politica fiscale è stata effettiva-
mente stretta, con un aumento dell’avanzo
primario dall’1 al 2,3 per cento del Pil, e
dall’1,4 al 3,9 per cento in termini strutturali
(un indicatore migliore delle misure fiscali ef-
fettivamente prese), la politica fiscale è stata
tendenzialmente espansiva. L’avanzo prima-
rio si è leggermente ridotto dopo il 2012,
scendendo all’1,5 per cento del Pil nel 2017
per risalire solo leggermente, all'1,8 per
cento, nel 2018.
Detto questo, l’avanzo primario dopo il 2012
è stato tenuto a un livello più alto di quello
tenuto nel periodo 2009-11 (2,1 per cento
nella media del periodo 2012-13 e 1,6 per
cento nel periodo 2014-18, contro lo 0,1 per
cento nella media 2009-11), nonostante la
crescita italiana fosse inizialmente negativa e
successivamente non fosse comunque parti-
colarmente brillante. In questo senso, la poli-
tica fiscale è stata “austera”.
Il punto fondamentale da capire però è che
l’obiettivo della stretta fiscale del 2012 e del-
l’avanzo primario relativamente alto nel pe-
riodo seguente non era certo quello di far
crescere l’economia italiana nell’immediato.
L’obiettivo era di rafforzare i conti pubblici. È
piuttosto improbabile, direi impossibile in un
regime di cambio fisso, che una restrizione fi-
scale possa portare ad una crescita dell’eco-
nomia (la tesi della expansionary fiscal
contraction non si applica al caso italiano).
Perché allora stringere la politica fiscale se
non serve a crescere di più? Perché questo
evita guai peggiori. L’Italia stava perdendo
nella seconda metà del 2011 l’accesso ai
mercati e la BCE non sarebbe intervenuta
per far scendere lo spread se non ci fosse
stata una chiara indicazione da parte del go-
verno italiano di mettere a posto i conti pub-
blici. In altri termini, il Pil sarebbe caduto
anche di più nel 2012 senza la stretta fiscale
realizzata quell’anno.
Che cosa serve ora per far crescere l’econo-
mia italiana? Non basta migliorare i conti
pubblici. Occorre fare qualcosa di diverso: ri-
durre la burocrazia, rendere la giustizia ci-
vile più veloce, recuperare risorse per
ridurre le aliquote fiscali attraverso il recu-
pero dell’evasione e il taglio della spesa
meno produttiva. Queste erano le cose sareb-
bero state necessarie anche all’epoca. Per un
paese con un debito alto come in nostro, au-
mentare il deficit non serve ad aumentare il
livello del Pil (chiudendo l’output gap) se lo
spread aumenta, come abbiamo di recente
osservato; e tanto meno serve a far aumen-
tare il tasso di crescita del Pil, cosa che ri-
PoLitiCa EConomiCa, L’anaLisi / 1
chiederebbe riforme e investimenti e non
spesa corrente.
2. abbiamo provato con l’austerità a mi-
gliorare i conti pubblici e invece il de-
bito è aumentato. Per farlo scendere
occorre quindi fare il suo contrario
Anche questo ragionamento è sbagliato. La
stretta fiscale del 2012 è servita a migliorare
i conti pubblici: come si è detto, l’avanzo pri-
mario è aumentato dall’1 per cento del Pil
nel 2011 al 2,3 per cento del Pil nel 2012. Il
miglioramento c’è stato, anche se inferiore
alle misure restrittive introdotte, a causa
della riduzione del Pil in parte connessa alla
stretta fiscale stessa, come sempre avviene
nel caso di una stretta fiscale. Quanto al defi-
cit, questo si è ridotto dal 3,7 per cento del
Pil nel 2011 al 2,9 per cento nel 2012, nono-
stante l’aumento della spesa per interessi,
per poi continuare a scendere per effetto
della discesa dei tassi di interesse che, come
si è detto, non sarebbe stata possibile senza
la stretta fiscale.
Il debito pubblico è ovviamente aumentato in
euro perché azzerare l’aumento in termini di
euro avrebbe richiesto non semplicemente
un calo del deficit, ma un azzeramento del
deficit.
Quanto al rapporto tra debito pubblico e Pil, Carlo Cottarelli. Presidente dell’Osservatorio Cpi
il rapporto si è stabilizzato dal 2014, ma non
è sceso. Da un punto di vista puramente arit- temporaneo sul tasso di crescita: se si “met-
metico, il motivo per cui non è sceso è che ri- tono più soldi in tasca alla gente” alzando il
durre il rapporto a un livello più basso livello del deficit, il livello del Pil aumenta,
avrebbe richiesto un deficit più basso o un ma il tasso di crescita del Pil aumenta solo
tasso di crescita più alto. La relazione tra de- nel primo anno. Poi il tasso di crescita del Pil
ficit e debito pubblico, entrambi espressi in torna al suo valore iniziale (perché i soldi in
rapporto al Pil, è infatti molto semplice: la tasca alla gente non aumentano ulterior-
variazione del debito è uguale al deficit mente una volta che il deficit resta allo
(quindi più alto è il deficit, più difficile è ri- stesso, seppur più alto, livello), ma il deficit
durre il debito) meno il prodotto tra il debito più elevato continua ad alimentare la cre-
e il tasso di crescita dell’economia (quindi scita del debito. Quindi, a parte una possibile
più alto è il tasso di crescita dell’economia, fase iniziale (e indipendentemente dal valore
più facile è ridurre il debito). Si potrebbe del cosiddetto moltiplicatore keynesiano) il
quindi semplicemente dire che per ridurre il rapporto tra debito pubblico e Pil aumenta se
debito più velocemente si sarebbe dovuto ri- si alza il livello del deficit.
durre il deficit a un livello più basso e non lo Questo a meno di sperare di aumentare, at-
si è voluto fare (cioè le politiche sono state traverso un maggior deficit, non solo il livello
più espansive di quanto sarebbe stato neces- del Pil, ma anche il suo tasso di crescita.
sario per ridurre il debito). Questo non è impossibile - per esempio pun-
tando su una maggiore spesa per investi-
A questo punto qualcuno dirà che questo menti pubblici che siano efficienti
ragionamento è sbagliato perché si po- nell’accrescere la capacità produttiva di un
trebbe aumentare il deficit e sperare che paese- ma dal punto di vista pratico non è fa-
questo aumenti il tasso di crescita del- cile da realizzare.
l’economia in modo sufficiente da por- Il punto fondamentale, da un punto di
tare a una riduzione del debito. Questo è vista empirico, è che non conosco casi di
l’approccio che il governo attuale ritiene paesi che siano riusciti a ridurre in
che sia fat- modo duraturo e tendenziale il rapporto
tibile. Ma tra debito pubblico e Pil attraverso un
L’attuale governo pensa non è così aumento del deficit. Non si capisce per-
semplice. Il- ché l’Italia dovrebbe essere in grado di
che il ciclo +deficit +Pil problema fare qualcosa che nessun altro è mai riu-
sia sufficiente a rdurre principale è scito a fare.
che un mag-
il debito. Ma non è così giore deficit *Direttore dell’Osservatorio
e ci sono esempi chiari ha un effetto conti pubblici italiani
23_11_2018_completo:MASTER 22/11/2018 22:48 Pagina 5
PoLitiCa EConomiCa, L’anaLisi / 2
Manovra, le incognite
sulla lettera di tria
deficit e pressione fiscale: i numeri dell’osservatorio Cpi
di oSSerVAtorio Cpi*
I
l 13 novembre il mini-
stro dell’Economia ha
risposto alla lettera
della Commissione euro-
pea del 23 ottobre che
chiedeva chiarimenti in
merito allo scostamento
dello scenario program-
matico del governo ri-
spetto alle norme del
patto di stabilità e cre-
scita. Oltre all’aumento
dei proventi da privatizza-
zioni e all’impegno di con-
siderare il 2,4 per cento
come un limite invalica-
bile per il deficit, il mini-
stro Tria sottolinea un
approccio prudenziale ri-
spetto al gettito fiscale
previsto per il 2019.
Il ministro dichiara in par-
ticolare che “la manovra è
stata costruita sulla base
del quadro macroecono-
mico tendenziale, e non
tiene conto della crescita
programmata. Questa im-
postazione prudenziale in-
troduce nella legge di
bilancio un cuscinetto di
salvaguardia, che pre-
viene un deterioramento
dei saldi di bilancio anche
nel caso in cui gli obiettivi
di crescita non siano pie-
namente conseguiti”.
In altre pa-
role, il gettito
fiscale sarebbe
coerente con
una crescita
del Pil nomi-
nale al 2,74
per cento - il
valore tenden-
ziale indicato
nella Nadef - e
sarebbe
quindi infe-
riore a quello
coerente con
il Pil program-
matico (+3,12
Carlo Cottarelli.
Direttore
dell’Osservatorio
conti pubblici
italiani
per cento, più elevato
del tendenziale per via
della manovra espan-
siva).
Tale sottostima garanti-
rebbe, secondo Tria, una
maggiore solidità dei
conti pubblici: gli obiettivi
di entrate e di deficit po-
trebbero essere raggiunti
anche in caso di minore
crescita; viceversa, con
un Pil al 3,12 per cento
(più alto di 0,37 punti per-
centuali rispetto a quello
sulla base del quale le en-
trate sarebbero state cal-
colate) il gettito fiscale
potrebbe essere maggiore
di quello previsto in bilan-
cio e il disavanzo po-
trebbe essere più basso
del 2,4 per cento.
L’utilizzo di un quadro di-
verso da quello program-
matico per la previsione
delle entrate dello stato è
una pratica seguita anche
in passato, ma in passato
la crescita programmatica
era spesso molto vicino a
quella tendenziale. La dif-
ferenza è quest’anno più
sostanziale.
Per cercare di vederci
chiaro, abbiamo pro-
vato a riprodurre il cal-
colo ipotizzato dal mi-
nistro.
Siamo quindi partiti dalla
previsione di gettito del
quadro tendenziale (cre-
scita del Pil nominale pari
al 2,74 per cento) e ab-
biamo aggiunto l’effetto
di tutte le misure fiscali
contenute nelle relazioni
tecniche della manovra.
Abbiamo quindi rappor-
tato il risultato al Pil pro-
grammatico e abbiamo
ottenuto una pressione fi-
scale del 41,77 per cento,
praticamente la stessa in-
dicata dal governo per il
2019 (41,8 per cento). I
conti dunque tornano nel
senso che le entrate sono
state effettivamente cal-
colate sulla base del qua-
dro tendenziale (più le
misure della manovra).
C’è quindi un cuscinetto
di salvaguardia pari alla
differenza tra il Pil pro-
grammatico e il Pil ten-
denziale moltiplicato per
l’effetto che il maggiore
Pil ha sulle entrate.
Usando una elasticità di
0,4 per valutare tale ef-
fetto, il cuscinetto è pari a
circa 2,6 miliardi (0,15
per cento del Pil).
Il governo avrebbe quindi
nUoVo CorriErE naZionaLE
Venerdì 23 novembre 2018
potuto (in un quadro di
crescita del Pil reale
dell’1,5 per cento e del Pil
nominale del 3,12 per
cento) indicare un deficit
del 2,2-2,3 per cento anzi-
ché al 2,4 per cento. Così
facendo il governo
avrebbe smussato un po’
gli angoli con la Commis-
sione europea. Ha prefe-
rito invece mantenere un
cuscinetto.
Resta da vedere se, nel
caso la crescita fosse
effettivamente pari a
quella prevista, le mag-
giori entrate sarebbero
effettivamente rispar-
miate e non spese.
Si noti in proposito se la
lettera di Tria non con-
tiene un impegno in tal
senso, ma solo a non ec-
cedere il tetto del 2,4 per
cento come deficit.
Nel caso di una crescita
di poco inferiore a quella
programmatica (caso pe-
raltro più probabile), il
cuscinetto eviterebbe
però di sforare il 2,4 per
cento. Resta però un pro-
blema. La pressione fi-
scale, una variabile
solitamente al centro del
dibattito in Parlamento,
5
sarebbe in ogni caso più
alta di quella indicata nei
documenti di bilancio. Tali
documenti indicano che la
pressione fiscale reste-
rebbe invariata, fra il
2018 e il 2019, al 41,8 per
cento. Il governo avrebbe
dovuto invece indicare
una pressione in leggero
rialzo, dal 41,8 del 2018
al 41,9-42 per cento nel
2019. Si noti che tale sa-
rebbe la pressione fiscale
sia che si realizzi l’ipotesi
di crescita del governo,
sia che non si realizzi.
In conclusione, l’unica
cosa certa è che la
pressione fiscale sarà
più elevata di quello in-
dicato dal governo
dello 0,1-0,2 per cento
di Pil.
Sarebbe comunque utile
che il governo chiarisse
se la pressione fiscale ri-
marrà costante, come si
afferma nei documenti uf-
ficiali, oppure aumenterà,
come implicito nella let-
tera alla Commissione eu-
ropea.
*L’Osservatorio
conti pubblici italiani
è diretto
da Carlo Cottarelli
Il ministro ha
assicurato di non
superare il debito ma
non chiarito i livelli
di tassazione 2019
23_11_2018_completo:MASTER 22/11/2018 22:48 Pagina 6

6 nUoVo CorriErE naZionaLE

Venerdì 23 novembre 2018 PoLitiCa&EConomia, L’anaLisi

Sfidiamo il mondo ma nessuno

ci dà ragione: avremo torto?
nessuno giudica buona la manovra, ma il Governo va avanti
di Antonio MAglie validi sostegni nel mo- nostre vite. Tutto diventa
mento in cui due tesi si più costoso: i mutui, i pre-

M
atteo Salvini ha
commentato la
bocciatura della
manovra da parte del-
l'Unione europea celiando:
“Ora aspetto la lettera di
Babbo Natale”. In realtà a
Babbo Natale si scrive e lui
provvede a portare i doni.
Sarebbe auspicabile che
tanto al leader della Lega
quanto al suo compagno di
viaggio pentastellato, Luigi
Di Maio, fosse recapitato
un regalo utile: una calco-
latrice. Perché è evidente
che qualcosa non funziona
nelle tecniche di calcolo
dei due azionisti di go-
verno. Si suol dire che la
matematica non sia un’opi-
nione. Quella della maggio-
ranza sembra essere molto
più di un’opinione, preten-
dendo veri e propri atti di
fede. Sia chiaro, gli econo-
misti non sempre colgono
nel segno.
Anzi c’è stato chi soste-
neva che questi esimi pro-
fessionisti, invece di
analizzare il presente e
prevedere il futuro, si dedi-
chino soprattutto ad ana-
lizzare il futuro e
prevedere il presente. Le
facoltà di economia inizial-
mente non esistevano, e
chi si interessava della ma-
teria o aveva a che fare
con i numeri o con l'elabo-
razione del pensiero. In-
somma, la disciplina era
una branca della matema-
tica e della filosofia. Nel
nostro governo, evidente-
mente, prevalgono i filosofi
e, quindi, le dichiarazioni
di principio.
Nessuna istituzione al
momento è riuscita a
dare conforto alle valu-
tazioni e alle previsioni
contenute nella mano-
vra presentata agli ita-
liani e a Bruxelles.
La diversità di opinioni è
normale anche in territori
in cui dovrebbe prevalere
l’insindacabilità scientifica.
Ma l’opinabilità può avere
confrontano sulla base di
un consenso se non ana-
logo, quantomeno scarsa-
mente sperequato a
vantaggio dell'una o del-
l’altra posizione. In questo
caso, Di Maio e e Salvini (e
Conte di scorta) sono total-
mente, irrimediabilmente
soli: persino l'Istat, istitu-
zione dedita ai sondaggi
domestici, non è riuscita a
dare conforto alle pre-
messe matematiche su cui
si basa la manovra, par-
lando di una crescita
dell'1,1% quest’anno e
dell'1,3 il prossimo. Valuta-
zioni comunque più gene-
rose di tutte le altre.
Essere convinti della vali-
dità delle proprie posizioni
è positivo. In politica, dove
tutto si basa sul confronto
tra convincimenti ideologi-
camente diversi, distanti o
addirittura contrapposti, la
graniticità del posiziona-
mento è sinonimo di coe-
renza, qualità che nel
Parlamento italiano ha
spesso fatto difetto, con
passaggi da una trincea a
un’altra più che nel segno
del bene comune, in quello
della convenienza perso-
nale, del vecchio motto
“tengo famiglia”.
Dunque, lunga vita a
salvini e Di maio che
non si spostano, restano
fermi sulle loro posi-
zioni come pali della
luce.
Ma qui è in gioco l'esi-
stenza di sessanta milioni
di italiani (bambini com-
presi) e un errore nella
manovra potrebbe avere
come conseguenza non il
miglioramento di alcuni,
ma il peggioramento di
tutti. A furia di parlare di
scelte che devono andare
contro i ‘potenti’ (atteggia-
mento giusto e condivisi-
bile), si rischia di andare
contro anche coloro che
potenti non sono.
Non è che lo spread non
abbia alcun effetto sulle
stiti, roba a cui molti fanno
ricorso.
Per non parlare del Tfr
affidato alla banca e
messo lì, in qualche pro-
dotto di risparmio ge-
stito, come forma di
protezione dalle improv-
vise tempeste che la
quotidianità normal-
mente riserva.
Onestà e coerenza sono va-
lori che definiscono la qua-
lità etica di una classe
dirigente, ma non possono
essere disgiunti dalla luci-
dità di analisi, e da una mi-
sura nell’agire che
consenta di mantenere un
certo equilibrio tra l'azione
finalizzata al consolida-
mento e all'ampliamento
del consenso personale o
di gruppo e le scelte ispi-
rate alla tutela dell’inte-
resse collettivo. Lo scorso
19 settembre, nel fuoco
della polemica contro il mi-
nistro dell'economia, Gio-
vanni Tria, all'epoca
decisamente meno con-
vinto della ‘salubrità’ di la-
vorare nell'ottica di un
deficit superiore all'1,6 per
cento, Di Maio rese una di-
chiarazione che illustra
quella che potremmo defi-
nire la Dimaionomics: “Un
governo serio che ha fatto
delle promesse, i soldi li
trova. Non possiamo aspet-
tare 2-3 mesi per mante-
nere queste promesse. Si
fa un po’ di deficit per rien-
trare l'anno dopo”.
Si tratta di una visione un
po’ strampalata dell'azione
di governo. Tanto per co-
minciare, se è vero che il
M5S ha suscitato un con-
senso ampio (ma non mag-
gioritario in assoluto)
grazie alle sue promesse, è
anche vero che quegli im-
pegni non sono esaustivi
degli interessi dell'intero
Paese, non sono il vangelo
del bene comune.
E se c’è un 32% che ha at-
tribuito un rilievo priorita-
rio a quelle promesse, c’è
un 68% che, a sua volta,
non ritiene fondata l’ur-
genza di darvi attuazione.
In ogni caso, se anche il
100% la pensasse come Di
Maio e i suoi fan, l'azione
di governo non potrebbe
fare a meno di trarre ali-
mento dalle emergenze
contingenti, e tra queste vi
è lo spread che si è già
mangiato una parte del
maggior deficit.
Conte, in una intervista
a Di Martedì su la7, in-
vitato a indicare una
scelta che non avrebbe
rifatto, ha risposto: “lo
spread, ma purtroppo
non dipende da me”.
Aggiungendo: “Nel mo-
mento in cui ci siamo inse-
diati era già balzato a 265
e non avevamo toccato
palla”.
Peccato che l’avessero toc-
cata alcuni esponenti della
sua maggioranza, scate-
nando le preoccupazioni
del sistema politico-finan-
ziario. Ad esempio la storia
del “congelamento o can-
cellazione dei Btp in pan-
cia alla Bce”, prima
spuntata e poi scomparsa
dal contratto di governo. E
poi i dubbi sulla fedeltà al-
l'Ue e all'Euro (le sortite di
Bagnai).
Inizialmente è stato detto
che lo con la nascita del
governo lo spread sarebbe
calato; poi la colpa delle
impennate è stata scari-
cata sull'Unione europea,
su Mario Draghi, sui poteri
forti. Manca solo la strega
cattiva e il cerchio è
chiuso.
Il problema è semplice-
mente nei numeri che
nessuno conferma.
E nelle premesse di quei
numeri: perché si può
anche sforare, semmai per
organizzare un piano fatto
di investimenti innovativi,
ma riesce difficile pensare
che la crescita possa deri-
vare dai due pilastri della
manovra (reddito di citta-
dinanza e anti-Fornero),
scelti, evidentemente, più
per esaudire le promesse
elettorali e produrre con-
senso (come indiretta-
mente ha spiegato Di
Maio), che per dare al
Paese la spinta necessaria
a ritrovare slancio.
23_11_2018_completo:MASTER 22/11/2018 22:48 Pagina 7
PoLitiCa EConomiCa, L’intErVEnto
Il Governo si è auto affondato
Le idee che ispirano la Manovra sono buone, ma pessimi tempi e strategia
Il ‘tutto e subito’ è stato una trappola, ci ha isolato e allarmato i mercati
di pAolo di Mizio
L
a manovra economica del governo ita-
liano ci ha portati in una drammatica
rotta di collisione con l’Europa, come
mai era successo in precedenza a nessun
Paese nella storia dell’Unione. Non solo, ma
l’Italia si trova completamente isolata, senza
l’appoggio di un singolo paese, e viene addi-
tata da tutti i governi ‘amici’ come un pericolo
per la tenuta dell’euro e delle economie del-
l’intera Europa.
Lo stesso ministro Savona, che fino a poco
tempo fa aveva difeso la manovra a spada
tratta, ora stando a indiscrezioni di stampa
avrebbe detto in consiglio dei ministri: “Non si
può più andare avanti così, non ha senso. E la
manovra com’è non va più bene: è da riscri-
vere”.
siamo dunque al cospetto di un momento
grave e gravido di conseguenze. Forse è
bene schiarirsi le idee e riflettere attenta-
mente su questa legge di bilancio e su
quanto sta succedendo intorno a noi.
Si può essere perfettamente d’accordo sul
principio ispiratore o strategico della mano-
vra, ma è lecito essere molto perplessi sulle
scelte tattiche e di contenuto. Mi spiego. Il
principio strategico era di uscire dalla logica
dell’austerity che ha brutalmente schiacciato
l’economia italiana, provocando disoccupa-
zione, perdita di competitività e perdita di Pil.
Si trattava di ribaltare l’andamento e andare
in direzione contraria, ossia in direzione
espansiva anziché restrittiva.
Fin qui benissimo. La Manovra si propone di
andare in questa direzione. Dunque, scelta di
fondo incontestabile. Ma da quel momento
l’esigenza sarebbe stata quella di concepire un
mix di misure in grado di fornire nello stesso
tempo un sostegno alle fasce più deboli e disa-
giate e un’espansione certa della produzione e
quindi del Pil, perché senza generare ric-
chezza non si può distribuire ricchezza. E qui
cominciano i dolori.
Il problema è che in campagna elettorale
erano state formulate promesse “pesanti” da
entrambi i partiti oggi al governo: 1) reddito e
pensione di cittadinanza, 2) rottamazione della
Fornero sull’età pensionabile, 3) flat tax. Tutte
promesse costosissime.
Cominciamo dall’ultima, la flat tax. La scelta
adottata nella manovra è stata quella di con-
fermare in parte (ripeto, solo in parte) le pro-
messe elettorali. Non la vera flat tax (che
significa aliquota unica d’imposta) e non per
tutti. Però è stato ideato un buon compro-
messo: aliquote ridotte per le partite Iva fino a
un certo tetto di reddito per il presente, e la
possibilità per il futuro di estendere gradual-
mente il regime di aliquote ridotte ad altre
fasce fino ad arrivare all’intera platea dei con-
tribuenti. Dunque un compromesso ragione-
vole.
nUoVo CorriErE naZionaLE
Venerdì 23 novembre 2018
I problemi vengono con le altre misure,
reddito di cittadinanza e fine della For-
nero.
Qui non sono stati adottati compromessi o
passi graduali. Si è scelto tutto e subito. En-
trambe le misure costano moltissimo e i risul-
tati non sono affatto garantiti.
Il reddito di cittadinanza ha numerose con-
troindicazioni. Le più ovvie sono: 1) che la mi-
sura così come è stata concepita rischia di
incentivare il non-lavoro, il lavoro nero e la
truffa ai danni dell’erario, soprattutto perché:
2) i centri di coordinamento oggi non sono in
grado di svolgere realmente il proprio compito
di verifica delle condizioni per l’accesso al red-
dito di cittadinanza né sono in grado di pro-
porre sul mercato della disoccupazione un
numero significativo di posti di lavoro (la re-
gola è che chi rifiuta tre ragionevoli proposte
di lavoro, perde il reddito di cittadinanza).
Sono controindicazioni molto pesanti.
Anche la riforma della Fornero (quota 100,
possibilità di andare in pensione con 62 anni
di età e 38 di contributi, pur se moderata dal
sistema delle finestre temporali) non è esente
da handicap. Questi risiedono in primo luogo
nei costi aggiuntivi per l’Inps, che già ora è in
grave crisi di spossatezza. In secondo luogo
nel fatto che non è realistico ipotizzare che se
cento persone vanno in pensione, altrettante
verranno immesse nel mercato del lavoro.
Può essere vero (ma è tutto da verificare) per
l’impiego statale, ma non è assolutamente con-
cepibile per l’impiego privato: sappiamo bene
che le aziende, specie se non incoraggiate ad
assumere, tendono a ridurre le densità di posti
di lavoro e a sostituire chi esce con varie tipo-
logie di contratti a termine. Quindi, escono dal
mercato posti di lavoro a tempo determinato,
entrano nel mercato posti di lavoro in numero
minore e di tipo meno garantito.
la risposta logica sarebbe stato di attuare
in maniera graduale sia la riforma della
Fornero sia il reddito/pensione di cittadi-
nanza, così come è stato fatto più saggia-
mente per la flat tax.
Per esempio si sarebbe potuto cominciare nel
2019 con 100 euro di aumento alle pensioni
minime e a quelle sociali. Del resto, se gli 80
euro distribuiti da Renzi al ceto medio fecero
miracoli sul piano elettorale (facendogli incas-
sare il 41% dei voti alle elezioni europee), figu-
riamoci cosa potrebbero fare 100 euro alle
famiglie più bisognose.
Il reddito di cittadinanza avrebbe potuto es-
sere riman-
dato al 2020,
Adesso l’Italia è al bivio: una pausa
che avrebbe
riuscirà il Governo dato il tempo
a cambiare le misure, di riorganiz-
zare comple-
accontentare l’europa tamente i
e insieme salvare la faccia? centri di co-
7
Paolo Di Mizio. Autore dell’articolo
ordinamento.
Lo stesso criterio vale per la riforma della For-
nero. Si sarebbe potuta attuare gradualmente
la discesa dell’età pensionabile, per esempio
scalando il requisito di un anno ogni anno, per
portare gli attuali 66,7 anni a 62 nell’arco di
cinque anni.
A quel punto le risorse non più impegnate da
riforma della Fornero e reddito di cittadinanza
avrebbero potuto essere concentrate su mi-
sure sicuramente espansive. A cominciare
dalla riduzione del cuneo fiscale, che pesa
enormemente sulle aziende: questo ridurrebbe
il costo del lavoro, aumenterebbe la competiti-
vità delle nostre aziende e inoltre, se il bene-
fico fosse ripartito tra azienda e lavoratore,
significherebbe di fatto un aumento delle retri-
buzioni.
E infine un grande piano di lavori pubblici:
non c’è solo la Tav o la Tap, c’è l’imbarazzo
della scelta: messa in sicurezza del territorio
(cominciando da argini di fiumi, misure anti al-
luvione, colline sempre a rischio smottamenti);
interventi sulla rete idrica di tutta Italia (che
perde il 38% dell’acqua, il 41% a Roma, contro
una media tedesca del 6%) anche per assicu-
rarla contro eventuali scosse sismiche; costru-
zione di nuove carceri; riqualificazione delle
strade disastrate delle nostre città a partire da
Roma dove è più facile trovare una pepita
d’oro che un vespasiano (ma perché mai Roma
è l’unica capitale europea senza toilette pub-
bliche, invenzione che si deve all’imperatore
romano Vespasiano?) e via dicendo nell’infi-
nito campo degli interventi pubblici possibili.
Ecco, una manovra così concepita ci avrebbe
aiutato a crescere e sarebbe stata difficil-
mente contestabile da Bruxelles, anche di
fronte a un tetto di spesa allargato al 2,4% in-
vece di quell’1,6% pattuito in precedenza con
l’Europa.
adesso l’Italia è al bivio decisivo: riuscirà
il governo a cambiare le misure, accon-
tentare l’europa e insieme salvare la fac-
cia? lo vedremo a breve termine.
23_11_2018_completo:MASTER 22/11/2018 22:48 Pagina 8

8 nUoVo CorriErE naZionaLE

Venerdì 23 novembre 2018 PoLitiCa EConomiCa, L’intErVEnto
di giuSeppe SCAnni

C
on la presentazione
della manovra econo-
mica 2019 il governo
ha reso esplicita la volontà
di non rispettare le regole
europee fin dal primo mo-

Boccia: Manovra
mento. Abbiamo eviden-
ziato che questa decisione,
pur mettendo in discus-
sione impegni già presi dal
nostro Paese, avrebbe un
senso nella misura in cui di-

troppo sbilanciata
ventasse occasione per av-
viare un confronto
costruttivo in Europa e sul
futuro dell’Europa, in parti-
colare per dimostrare che
attraverso la crescita eco-
nomica da un lato si rende
sostenibile la realizzazione
del programma di governo
e soprattutto si avvia la trasformazione del
patto di stabilità e crescita in Patto di crescita
e stabilità. Dov’è la crescita che determina la
stabilità e non viceversa.
Rispetto a questo cambio di paradigma la
chiave è proprio la crescita, e cioè passare da
una politica di saldi di bilancio a una politica
che invece abbia come prima missione gli ef-
fetti sull’economia reale e poi intervenire sui
saldi di bilancio. Se l’Italia riuscirà nei fatti a
determinarla secondo gli annunci del Governo
potrà mettersi alla testa del processo riforma-
tore, che per noi non può e non deve mettere
in discussione chiaramente il valore irrinuncia-
bile dell’Europa e dell’euro, ma far sì che la cor-
nice europea torni ad essere un motore di
sviluppo e di benessere. Al contrario, se la cre-
scita annunciata non ci sarà lo sforamento sarà
stato fine a se stesso, con l’aggravante che re-
gala maggiore deficit e quindi più debito pub-
blico, mettendo a rischio la nostra stessa
credibilità.
la manovra poggia su due pilastri:
uno è la realizzazione dei principali obiettivi del
contratto di governo, l’altro è proprio la cre-
scita che il Governo stima nel 2019 all’1,5%
come effetto della manovra stessa.
L’esame del dise-
gno di legge e la
valutazione del
rischiamo contesto esterno
ci portano a rite-
uno sforamento del nere che questa
deficit senza spingere stima sia troppo
ambiziosa, con
la crescita. Così sarebbe rischio tra l’altro
un non senso di rendere non
sostenibili gli
obiettivi del con-
tratto di go-
verno.
In proposito occorre anzitutto considerare
alcuni dati sull’Italia.
La crescita infatti si sta assottigliando, por-
tando a fermarsi nel terzo trimestre di que-
st’anno. Il peggioramento è dipeso da fattori
esterni e interni: dall’incertezza legata alla po-
litica commerciale americana, dalla turbolenza
che si è registrata in alcuni importanti paesi di
sbocco per l’export italiano come Turchia Ar-
gentina, dal rallentamento di alcuni nostri par-
tner europei, dall’aumento del rendimento so-
vrano dei titoli pubblici, dal peggioramento del
clima di fiducia delle imprese
secondo le previsioni di ottobre del nostro
Centro studi, nel 2019 l’aumento del Pil ten-
denziale, includendo la cancellazione degli au-
menti delle imposte indirette, sarà dello 0 9%,
in rallentamento rispetto all’1,1% di que-
st’anno. La Commissione europea stima un va-
lore superiore, +1,2% nel 2019, che è
comunque il più basso d’Europa. Raggiungere
il livello di crescita reale indicato dal Governo
richiederebbe un tasso di espansione del Pil per
ciascuno dei quattro trimestri pari a quello rag-
giunto dall’Italia soltanto due volte negli ultimi
28 trimestri, nel quarto del 2016 e nel primo
del 2017, quando però il contesto era molto di-
verso da quello attuale, con le esportazioni più
vivaci e una domanda interna più dinamica.
una manovra orientata molto sui consumi
e troppo poco sugli investimenti
Inoltre le misure contenute nella manovra
avranno ha un’efficacia limitata. La questione
è che tali misure sono orientate prevalente-
mente ai consumi e poco invece a sostegno
degli investimenti, gli unici in grado di deter-
minare effetti duraturi sulla dinamica del pro-
dotto interno lordo per 2019. Sul totale degli
interventi della manovra, pari a 41 miliardi,
oltre 28 sono destinati ai consumi, con un ef-
fetto sul prodotto interno lordo contenuto spe-
cie alla luce della crescente propensione al
risparmio che stiamo registrando.
le proposte di Confindustria
Da parte nostra abbiamo formulato negli ultimi
mesi, anche in prossimità della manovra, una
serie di proposte in grado di assicurare all’Italia
un tasso di sviluppo almeno pari a quello indi-
cato dal governo.
Abbiamo spesso sottolineato a tal fine l’impor-
tanza di una visione organica di politica econo-
mica che abbia come prospettiva di portarci a
diventare il primo paese industriale europeo.
Raffrontando quelle proposte con i contenuti
della manovra non possiamo non considerarla
insufficiente.
la prima ragione è che manca una visione di
politica economica, proprio perché le misure
sono troppo orientate alla spesa corrente, a di-
scapito di quelle per investimenti. E perché gli
strumenti a sostegno di questi ultimi sono di-
sorganici e frammentari, del tutto marginali o
assenti. Poi mancano gli interventi per ridurre
il cuneo fiscale e favorire la dinamica virtuoso
salari-produttività.
la seconda ragione è che non si intravede
una strategia di sostegno finanziario alle im-
prese, nonostante il concreto rischio di una re-
strizione del credito e di un aumento del suo
costo. Come pure mancano interventi sui paga-
menti della pubblica amministrazione.
la terza ragione attiene alla contraddittorietà
degli interventi sulla tassazione di impresa, poi-
ché l’abrogazione dell’Ace e dell’Iri e la conte-
stuale introduzione al nuovo regime agevolato
Ires comporterà, secondo le stime del Governo,
circa 2,2 miliardi nuove entrate per il 2019. Se
a ciò si aggiunge il depotenziamento degli in-
centivi per industria 4.0 e del credito d’imposta
‘Ricerca e sviluppo’, il combinato degli inter-
venti produrrà un ulteriore penalizzazione per
le imprese pari a 1,6 miliardi per il 2020. Peral-
tro l’agevolazione Ires è complessa sul piano
applicativo ed è carente in termini di reale sti-
molo agli investimenti tanto in capitale umano
quanto in beni strumentali.
Preoccupa anche la non riproposizione per il
2019 del blocco delle imposte locali, con il ri-
schio di aggravare quel paradosso italiano delle
patrimoniali applicate sui fattori produttivi,
come l’Imu sugli Immobili d’impresa.
la quarta ragione è che non si dà avvio a un
processo di vera analisi e revisione della spesa,
processo necessario per aumentare l’efficienza
del settore pubblico e che necessiterebbe di in-
terventi anzitutto su fronte organizzativo.
Troppe volte governi hanno spacciato per
‘spending review’ quelli che poi si sono tramu-
tati in tagli peraltro parziali, senza incidere né
sull’efficienza della pubblica amministrazione,
né sui meccanismi di formazione della spesa
pubblica.
In altre parole fatichiamo a leggere tra le pie-
ghe della manovra quelle misure in grado di
traguardare l’obiettivo di incremento del Pil fis-
sato dal Governo.
È proprio per questo che mi soffermo su alcune
23_11_2018_completo:MASTER 22/11/2018 22:48 Pagina 9
PoLitiCa EConomiCa, L’intErVEnto nUoVoVenerdì
CorriErE naZionaLE
23 novembre 2018
Vincenzo
Boccia
Presidente
di
Confindu-
stria
proposte che a nostro giudizio rafforzerebbero
la componente della manovra dedicata alla cre-
scita.
sì agli interventi orientati alla solidarietà,
ma siamo contrari a derive assistenzialisti-
che. Reddito di cittadinanza e Quota 100,
vanno costruiti interventi meglio meditati
Prima però ribadisco la nostra condivisione
verso quegli interventi orientati alla solidarietà
e alla questione sociale, utili a ridurre i divari e
rinsaldare i capisaldi del nostro vivere insieme.
Tuttavia siamo contrari a derive assistenziali-
stiche che negano la dignità del lavoro e a in-
terventi estemporanei che rischiano di minare
la sostenibilità del bilancio pubblico, scari-
cando sulla generazioni future il peso delle
scelte di oggi. Riteniamo quindi che il rinvio a
successivi provvedimenti della disciplina dei
due rilevanti provvedimenti come il reddito di
cittadinanza e ‘quota 100’ sia un segnale del-
l’esigenza di costruire interventi meditati e
frutto del confronto con tutti gli attori interes-
sati.
In proposito sul reddito di cittadinanza ci
limitiamo a segnalare l’auspicio che si traduca
in uno strumento in grado di coniugarsi con la
centralità del lavoro. Così non sarebbe ove
fosse declinato in modo da incentivarlo, ad
esempio fissando troppo in alto il livello di red-
dito garantito o rendendo possibili plurime ri-
nunce all’eventuale offerte provenienti dai
centri per l’impiego.
Sono aspetti da ponderare con attenzione
per evitare che soprattutto in alcune aree
del paese da potenziale ponte verso il la-
voro e reddito di cittadinanza si trasformi
mera assistenza. Invito su questo a riflet-
tere su alcuni dati: in Italia lo stipendio
mediano dei giovani under 30 al primo im-
piego si attesta sui 830 euro netti al mese,
910 al nord, 820 per i non laureati e 740 al
sud. È evidente l’effetto spiazzamento di
un reddito garantito a 780 euro.
lavoro: la prima grande sfida del Paese
Venendo ai singoli temi la prima grande sfida
del paese riguarda per noi proprio il lavoro so-
prattutto per i giovani, per ridare centralità alle
persone, riattivare l’ascensore sociale e frenare
un’emorragia che vede ancora specie al sud
tassi di disoccupazione intollerabilmente alti,
con picchi di oltre il 20% in alcune province in
quest’ottica e oltre il 60% per i giovani tra 15 e
24 anni .
In quest’ottica abbiamo proposto e riba-
diamo l’esigenza di una drastica riduzione
del cuneo fiscale a vantaggio anzitutto dei
9
vincenzo Boccia. Il presidente
di Confindustria: orientata troppo sui consumi
e troppo poco su investimenti e imprese
lavoratori più giovani, il potenzia- scuola lavoro. Al contrario, il disegno di legge
mento degli incentivi e premi e non dedica attenzione al primo tema nono-
aziendali, il rafforzamento della stante l’evidenza dei numeri, con circa 10mila
formazione e delle leve utili a co- tecnici l’anno che escono dai nostri Its, il 90%
niugare domanda e offerta di la- dei quali inseriti nel mondo del lavoro, e gli
voro. Immaginate ad esempio 800mila invece degli omologhi istituti tedeschi.
cosa significherebbe spostare 5 E la manovra riduce ore e risorse destinate al-
miliardi di euro l’anno verso questi stru- l’alternanza scuola-lavoro, smantellando di
menti. Che effetto potente sulla crescita e fatto lo strumento di formazione ‘on the job’
sull’occupazione strutturale. molto utile per avvicinare i giovani al mondo
Voglio poi evidenziare come i benefici sull’oc- del lavoro.
cupazione derivanti dalla revisione delle regole
pensionistiche siano tutt’altro che automatici sempre in
per ragioni legate alla specializzazione e quindi chiave di ri-
alla non agevole sostituibilità delle figure lancio della
uscite. Non siamo riusciti a trovare un analisi crescita e Le quattro ragioni
che sostanzi l’ipotesi di una sostituzione e uno quindi di so-
a uno tra giovani e persone più avanti in età. stegno al la- per cui Confindustria
Ciò ancora più urgente un vero e proprio piano voro, altri giudica insufficiente
di inclusione dei giovani nel mondo del lavoro due ambiti
partendo dalla piena detassazione e decontri- determinanti la Manovra
buzione per almeno i primi due anni di assun-
zione a tempo indeterminato.
sono
che
quelli
riguar-
del Governo
dano il rilan-
ma dare centralità al lavoro significa cio degli investimenti privati e delle
anche incidere in modo energico sui salari infrastrutture.
netti
Seguendo questa linea di pensiero, visti i posi-
Per noi la strada è di rafforzare in modo signi- tivi risultati raggiunti negli ultimi anni 2013-
ficativo, fino a ipotizzare la totale detassazione 2017 con un +11% di investimenti privati in
e decontribuzione, le agevolazioni sui premi macchinari attrezzature è un +56% in quelli Ri-
aziendali legati alla contrattazione di secondo cerca e sviluppo, abbiamo richiesto di dare con-
livello, valorizzando così lo scambio virtuoso tra tinuità alle politiche gli strumenti del Piano
incrementi di efficienza in azienda e maggiore industria 4.0, chiarendo nel applicabilità anche
remunerazione del lavoro, con benefici per i la- i servizi in cloud e a quelli della cybersecurity.
voratori e per le imprese. Come pure è essenziale garantire stabilità nel
La manovra non contiene misure in grado di tempo il credito d’imposta per gli investimenti
concretizzare un’efficace politica per il lavoro, al sud, che ha contribuito alla ripresa gli acqui-
si limita strumenti apprezzabili ma di portata li- sti di impianti e attrezzature con istanze accolte
mitata come il bonus Sud o quello per l’occupa- per oltre due miliardi e inve
zione delle giovani eccellenze e ha un aumento stimenti attivati per 6,5 miliardi.
delle risorse per l’apprendistato duale, mentre
non incide in modo strutturale sul costo del la- Quanto alle infrastrutture la priorità e snellire
voro, sullo scambio salari-produttività. le procedure partendo da quelle relative alla n
Tra l’altro la ‘flat tax’ per le partite Iva, con programmazione delle opere, ad esempio ap-
l’estensione di un regime ideato in origine per provazioni del
soggetti con volume d’affari minimo, non ap- Cipe, ruolo del
pare certo risolutiva per la riduzione del cuneo. Consiglio supe-
Piuttosto, questa misura potrebbe aumentare riore dei lavori Il lavoro grande sfida
la disparità di trattamento tra contribuenti e di- pubblici, con-
sincentivare in futuro il lavoro stabile. ferenze di ser- del Paese, ma le misure
vizi e così via. messe in campo sono
allo stesso modo è assente nella manovra Semplificare il
il capitolo dedicato alla formazione, al raf- codice appalti inadeguate. Le proposte
forzamento delle competenze. dando seguito
alle ripetute di-
di Confindustria
Temi cruciali anche per superare il gap che esi- chiarazioni di
ste tra domanda e l’offerta di tecnici specializ- intento fatte dal governo negli ultimi mesi.
zati. L’Italia vive infatti un singolare paradosso: Su entrambi i versanti, investimenti pubblici
a dispetto di una disoccupazione giovanile sta- privati e infrastrutture il disegno di legge ap-
bilmente sopra il 30% negli ultimi trimestri, la pare carente di una visione chiara.
previsione per i prossimi cinque anni è, infatti, Sul tema degli investimenti privati sembra
che alle imprese mancheranno all’incirca il venir meno il riferimento rappresentato dal
40% delle figure professionali di cui hanno bi- piano industria 4.0, che di fatto viene depoten-
sogno. Si tratta soprattutto di diplomati di isti- ziato nonostante sia stato negli ultimi anni una
tuti tecnici e professionali di superperiti Its e chiave di ammodernamento del nostro sistema
laureati Stem (scienza, tecnologia, ingegneria produttivo,
e matematica). Per questo continuiamo eviden-
ziare l’assoluta necessità di potenziare la for- *Passi scelti dell’audizione di Boccia presso
mazione tecnica partire dagli Its e l’alternanza le commissioni riunite di Camera e Senato
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10 nUoVo CorriErE naZionaLE
Venerdì 23 novembre 2018
Mucchetti: la sinistra?
È obsoleta e non lo sa
di MASSiMo MuCChetti*
N
ella sua storia secolare la sinistra occi-
dentale ha seguito diverse idee guida,
di variabile consistenza: la collettivizza-
zione della proprietà dei mezzi di produzione,
la pianificazione generale, la programmazione
democratica, lo Stato imprenditore e il welfare
pubblico, e poi la liberalizzazione dei movi-
menti dei capitali, delle merci e, meno, delle
persone, le privatizzazioni delle partecipazioni
statali e del welfare, l’impresa come genera-
trice di valore per gli azionisti, la scoperta
della concorrenza. [...] Potremmo disquisire
sull’impatto che tali idee hanno avuto sulle per-
sone e sulle istituzioni politiche. Anzi, do-
vremmo. Ma in questa sede conviene limitarsi
a notare come si tratti di idee che, per lo più,
hanno fatto il loro tempo. L’afasia della sinistra
di fronte all’emergere prepotente della prote-
sta populista e sovranista – la ‘Contro-rivolu-
zione’ di cui scrive Jan Zielonka – si spiega
anche con questa obsolescenza delle basi cul-
turali della sinistra medesima prima ancora
che con la modestia professionale dei suoi ul-
timi esponenti, incapaci di rompere la stagna-
zione economica dei ceti medi che quella
protesta, come ha recentemente ricordato
anche l’’Economist’, ha generato in Occidente.
La sinistra dunque – ma vorrei dire la politica
democratica nel suo complesso – non può non
ripartire dalle ragioni dell’obsolescenza del
proprio approccio al reale.
E non faccio certo una scoperta se dico che, a
cavallo tra l’oggi e il domani, queste ragioni di
fondo sono rintracciabili nella trasformazione
digitale dell’economia e, più in generale, dello
stile di vita e dei valori morali della società ci-
vile con i conseguenti riflessi sull’organizza-
zione della politica. Una trasformazione
profonda e diffusa che culmina nell’avvento
dell’intelligenza artificiale, capace non solo di
eseguire un comando ma anche di prendere
decisioni, in qualche caso perfino di natura
etica. [...] Big Tech, insomma, che a un tempo è
scienza, tecnologia, economia, etica. Anche
morale? Naturalmente, queste radicali novità
coesistono con le attività tradizionali così come
la prima manifattura industriale coesisteva con
l’artigianato. E tuttavia ne rinnovano in modo
pervasivo le modalità di funzionamento e le
riordinano secondo una nuova gerarchia del
potere che relega in secondo piano le archi-
travi della società moderna dell’ultimo secolo,
e cioè la finanza e l’industria. In verità, antici-
pando la politica, i mercati finanziari hanno
riconosciuto già da alcuni anni il nuovo ordine.
Quattro delle prime cinque società al mondo
per valore di Borsa sono piattaforme digitali o
motori di ricerca, tutte di recente fondazione.
Non sono le prime per fatturato e meno che
mai per occupazione. Dieci anni fa, al vertice
c’erano storici produttori di automobili e di ri-
sorse energetiche. Non è irrilevante notare
come questi nuovi signori dell’universo, in
gergo gli over-the-top (tutti americani o cinesi),
punta di lancia del Big Tech, non abbiano de-
biti né ricorrano ad aumenti di capitale. Cre-
scono ma non hanno bisogno dei soldi degli
altri per crescere. Investono molto, è vero, ma
guadagnano ancora di più. Ad esempio, Google
spende in ricerca e sviluppo quanto Volkswa-
gen, pur avendo dimensioni fisiche meno impo-
nenti, ma una parte cospicua dei profitti le
resta in casa come liquidità. Di più, essendo
considerata un’impresa innovativa, la società
californiana non subisce nemmeno le pressioni
dei mercati finanziari per remunerare gli azio-
nisti con dividendi e riacquisto di azioni pro-
prie. Accumula. Potenza che si aggiunge a
potenza. Potenza di mercato, che soffoca sul
nascere i concorrenti nei settori d’elezione:
non avrai altro motore di ricercaal di fuori di
Google (o Baidu, se operi in Cina) o social net-
work globale al di fuori di Facebook. Potenza fi-
nanziaria, che emancipa gli over-the-top dalla
schiavitù del debito e dall’obbligo di ripagare il
capitale con i profitti d’impresa al quale ob-
bligo invece, come ricorda William Lazonick, si
è subordinata pure una Microsoft costretta da
Wall Street a indebitarsi per acquistare azioni
proprie. Potenza operativa, che tende a subor-
dinare l’industria: Apple progetta l’auto senza
conducente, i costruttori la realizzeranno e
Apple, data la sua ricchezza, potrà decidere se
comprarsi uno o più costruttori, aggiungendo
un business alla sua offerta, o se diventare il
fornitore strategico dei costruttori lasciando
loro il ruolo, che hanno sempre avuto, di inte-
gratori di sistemi. Potenza pura, infine, nel mo-
mento in cui gli over-the-top si saldano con
l’intelligenza artificiale. [...]
ora, se queste domande hanno un senso, è
la politica a chiedere di essere ripensata.
e la sinistra potrà continuare a esistere se
saprà far valere nel tempo nuovo i suoi va-
lori.
Valori che si presuppongono eterni, valori di
origine in qualche modo religiosa. Diversa-
mente, e non me ne sorprenderei, la sinistra
perderebbe la propria ragion d’essere politica.
Credere di poter reagire alla controrivoluzione
populista e sovranista attraverso la denuncia
pedagogica dei rischi che questa farebbe cor-
rere alla democrazia rappresentativa e all’eco-
nomia, senza capire e correggere i limiti delle
democrazie rappresentative rispetto all’evolu-
zione dell’economia e della tecnologia speri-
mentati negli ultimi trent’anni, segnala uno
spirito conservatore destinato a non avere
efficacia né in politica né in economia. Forse
conviene tornare a riflettere partendo dalle no-
stre radici. [...] Detto tutto questo, e taciuto
per carità di patria il sostanziale disinteresse
della politica italiana in tali materie, una simile
ridefinizionedelle regole del gioco trae origine
da una visione liberale della società, che, sotto
questo profilo, non viene cancellata nemmeno
da Trump. Anzi. Ma la sinistra? Come si colloca
la sinistra nella nuova vigna terrestre? Può
certo sostenere la visione liberale contro le in-
certezze dei liberali schiavi degli equivoci dei
PoLitiCa, L’anaLisi
liberisti, può tagliare un po’ le unghie ai nuovi
monopoli. Può battagliare affinché il gettito fi-
scale, alimentato anche da forme di web tax,
sia sufficiente a sostenere il welfare pubblico a
vantaggio dei lavoratori indigenti come faceva
il Signore della vigna, essendo il welfare pri-
vato fruibile solo da chi ne ha i mezzi. Tutto ot-
timo. E può forse bastare per individuare un
programma elettorale.
Che cos’è infine il reddito di cittadinanza
se non la moneta elargita dal signore agli
esclusi che hanno potuto lavorare troppo
poco? Che cos’era il reddito di inclusione
come pensato da enrico Giovannini?
Ma, alzando lo sguardo, vediamo che stanno
cambiando le strutture portanti dell’economia,
e cioè l’essenza del lavoro e il rapporto del la-
voro con il capitale. Nel mondo del lavoro digi-
tale, l’iniziativa del singolo sembra prevalere
su quella collettiva rideterminando gli interessi
e le aspirazioni delle persone. Nella comunica-
zione internettiana, le informazioni si defor-
mano nell’individualismo delle opinioni
riorganizzate in tante greggi rendendo difficile
il dialogo tra i diversi e minando le fondamenta
delle organizzazioni politiche storiche. [...] Ma
l’emarginazione tendenziale del potere finan-
ziario e del potere industriale determinata
dallo sviluppo degli over-the-top richiede alla
sinistra una nuova Bad Godesberg. Quell’an-
tico congresso della socialdemocrazia tedesca
sancì l’accettazione del capitalismo industriale
temperato dalla partecipazione sindacale alle
decisioni, in Germania attraverso la Mitbestim-
mung, altrove con la contrattazione, ovunque
attraverso un ruolo di regolazione e intervento
dello Stato nell’economia. Ma quella svolta ma-
turò nel cuore di un Occidente ancora padrone
del mondo e contrapposto all’alternativa comu-
nista dopo una lunga storia nella quale l’evolu-
zione della grande industria – il fordismo,
l’impresa manageriale – si era intrecciata addi-
rittura con due guerre mondiali. Oggi, senza
avere quel tempo e quelle prove alle spalle, la
sinistra deve capire se e che cosa deve accet-
tare della nuova vigna terrestre, alla quale le
persone non rinunciano, e quali monete even-
tualmente pretendere. A meno che, alla fine,
continui a pensare, come i democratici ameri-
cani e italiani hanno fatto per anni, che l’algo-
ritmo della bontà e della libertà, spacciato fin
qui dagli over-the-top, corrisponda al vero.
*www.italianieuropei.it
23_11_2018_completo:MASTER 22/11/2018 22:48 Pagina 11

L’intErVista nUoVo CorriErE naZionaLE

Venerdì 23 novembre 2018 11
“noi, medici in sciopero
per curare la sanità pubblica”
Guido Quici (Cimo): basta tagli, ecco perché oggi incrociamo le braccia
di SAndro roAzzi che difendano davvero la sanità pubblica. Me-
dici e pazienti sono l’anello terminale del si-
stema salute e durante questi lunghi anni di

P
crisi economica entrambi hanno pagato il
er oggi, in tutta Italia, è stato indetto uno
prezzo più alto. Lo sciopero, quindi, serve a tu-
sciopero dei medici e del personale sani-
telare anche le aspettative dei malati che vor-
tario pubblico che da nove anni è senza
rebbero medici più motivati, strutture meglio
rinnovo contrattuale. Ma la protesta, forse la
organizzate e moderne, livelli prestazionali più
prima di una serie, punta il dito anche contro la
elevati. Ovviamente saranno garantiti i servizi
situazione del Servizio sanitario nazionale, con-
essenziali e di emergenza. Scioperiamo, dun-
siderato un “costo” mentre quella privata viene
que per evitare l’eutanasia della sanità pub-
giudicata “produttiva”. Ma non va anche sotto-
blica: uno degli slogan di questo sciopero è che
valutata la fuga verso la pensione: non meno di
il malato più difficile che dobbiamo cu-
30mila medici lasceranno il lavoro nei prossimi
rare è proprio il Sistema sanitario nazionale”.
anni con il loro bagaglio di competenze ed
altro tema caldo è quello legato all’intro-
esperienza, alla quale non è estraneo il disagio
duzione di quota 100 sulle pensioni per su-
per le condizioni di lavoro. Risultato: niente rin-
perare la legge Fornero. C’è il rischio di
novo del contratto mentre mancano almeno 10
una fuga in massa dei medici? e quali le
mila medici ed il costo per i cittadini della Sa-
eventuali conseguenze? Cosa proponete al-
nità lievita a circa 40 miliardi. Secondo la Cimo,
lora?
sindacato che rappresenta medici, odontoiatri e
“La fuga dei medici è già in atto da tempo per
veterinari in servizio ed in quiescenza, da mesi
una complessa serie di motivi, ad iniziare dal-
Regioni e Governo giocano ad evitare le re-
l’elevata età media (non
sponsabilità mentre si assiste a proposte al ri-
meno di 30.000 medici
basso sui fondi che dovevano essere già
andranno in pensione
accantonati per legge.
nei prossimi anni a
Abbiamo chiesto al presidente della Cimo
causa della ‘gobba pen-
Guido Quici, alla guida del sindacato dal set-
sionistica’ della catego-
tembre 2017, le ragioni di questa agitazione.
ria), al blocco del cesso alle cure. Il Fondo sanitario na-
Presidente Quici, dieci anni senza con-
turnover, ad una errata zionale, che trasferisce alle regioni le
tratto. ma nella sanità non tutto sconta
programmazione dei risorse per la sanità, comprende
questo ritardo, almeno in termini di rico-
fabbisogni formativi e, tutto: assistenza ospedaliera pub-
noscimenti economici. Come si spiega que-
non ultimo, dalle sirene blica e privata, medicina convenzio-
sto “ritardo” per i medici che lavorano nel
della sanità privata, nata, farmaci, assistenza, e infine
settore pubblico? e cosa si chiede per
meno burocratizzata e anche il costo del personale. E se la
cambiare rotta?
più diretta alle capacità coperta è corta, i problemi contrat-
“Nella sanità gli unici che non hanno potuto
professionali del me- tuali rischiano di essere posti in “col-
chiudere il rinnovo del contratto sono i 120mila
dico, spesso non ricono- lisione” con i bisogni di salute
medici dipendenti. Non si chiede nulla di più di
sciuto in ambito creando un vero e proprio scontro
quanto stabilito dalla legge e già finanziato. Le
pubblico anche a causa delle ingerenze politi- sociale. Ma se non si hanno medici non si
regioni dichiarano di non aver risorse suffi-
che nelle scelte gestionali... La quota 100 potrà hanno neanche le cure. Tutti rischiamo di
cienti chiedendo al Governo il finanziamento
forse accentuare la fuga ma è il malcontento uscire sconfitti”.
che, invece, è stato previsto nella precedente
della categoria a prevalere, a prescindere dalle ad ogni cambiamento della stagione poli-
legge finanziaria 2018. Abbiamo appena segna-
future norme. La proposta Cimo è principal- tica e di Governo si ripropone il dualismo
lato alla Corte dei Conti i mancati accantona-
mente quella di ridare fiducia e motivazione ai fra sanità pubblica e privata. Quale è la
menti nei bilanci delle Regioni, che dovevano
medici rendendoli più autonomi nei processi reale situazione? C’è il rischio di un ridi-
essere fatti e sembrano scomparsi.
decisionali senza farli sentire anelli di una ca- mensionamento della sanità pubblica a fa-
La partita si gioca anche sulla qualità delle pre-
tena di montaggio dove il tempo e i costi hanno vore di quella privata convenzionata e di
stazioni da erogare in quanto, con l’attuale di
la prevalenza su atti fondamentali quali, ad tipo assicurativo?
medici, si tenta di utilizzare quelli in servizio at-
esempio, il colloquio con il paziente, l’anam- “A parte gli aspetti di una burocrazia esaspe-
traverso norme contrattuali restrittive che im-
nesi, la stessa visita medica. Il problema è che rata che rallenta decisamente i processi nella
pongono, ad esempio, il lavoro dello stesso
a fronte dei pensionamenti non ci sono nuovi quotidiana gestione delle strutture pubbliche, il
medico su più ospedali distanti tra loro anche
medici specializzati, a causa dell’esiguo nu- sottofinanziamento del Sistema sanitario nazio-
50 km, oppure si vorrebbe che i medici rinun-
mero delle borse di studio che ogni anno taglia nale, unitamente all’aumento esponenziale
ciassero al monte di ferie non godute se chie-
fuori dalla professione 2mila laureati in medi- dell’out of pocket (circa 40 miliardi di spesa so-
dono la mobilità ad altra azienda. A questo si
cina”. stenuta direttamente dai cittadini per la salute),
aggiunge una spaventosa carenza di personale,
Quali sono oggi i rapporti dei sindacati di induce le strutture private a entrare nel mer-
dato che mancano almeno 10mila medici e
settore con il nuovo Governo e quali quelli cato della sanità integrativa o sostitutiva la cui
quelli in servizio sono costretti a turni sempre
che intercorrono con le Regioni, che mission è quella di integrare, se non sostituire i
più stressanti a danno della qualità delle pre-
hanno competenza sulla sanità? livelli essenziali di assistenza pubblica. Il vero
stazioni”.
“In questi anni la sanità non è mai stata nel- dualismo che deve preoccupare è che la sanità
Non temete che lo sciopero possa essere
l’agenda politica dei governi che si sono succe- privata viene considerata un settore produttivo,
interpretato solo come un disagio o un
duti e non sembra che neanche oggi tra le invece la sanità pubblica un costo, quindi ‘da
danno non accettabile a scapito dei citta-
priorità del Paese. L’attuale contesto politico tagliare’. Nessuna forza politica sembra avere
dini più deboli, i malati?
contrappone in modo deciso Regioni e Governo, intenzione di sostenere uno dei pilastri del si-
“Come in tutti gli scioperi, si potrebbe creare
inoltre prende sempre più piede l’ipotesi di au- stema di protezione sociale del nostro Paese. Ci
disagio ai cittadini, ma la finalità è quella di ri-
tonomia differenziata tra le regioni che rischia vuole davvero il nostro sciopero per accorger-
chiamare l’attenzione della politica verso azioni
di accentuare il divario tra i cittadini nell’ac- sene?”.
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12 nUoVo CorriErE naZionaLE

Venerdì 23 novembre 2018

Ai nostri lettori
il MAnifesto dei VAlori
Un’
iniziativa editoriale che si presenta con un Manifesto dei valori può sem-
brare un’anomalia. Per noi è invece la forma massima di trasparenza
verso i lettori, su carta o in digitale, i telespettatori, i radioascoltatori
(d’ora in poi “lettori”) e più in generale tutti i cittadini, per rendere chiare ed evidenti le
sue linee d’azione, l’approccio deontologico e le sue basi culturali. Un Manifesto che
rende espliciti, e quindi costantemente confrontabili con i prodotti che vengono realiz-
zati, le motivazioni, gli obiettivi, le procedure, il ruolo sociale, in una parola l’abito men-
tale della nostra informazione.

1) Noi vogliamo contribuire a superare la realtà di un Paese e di territori che non rie-
scono a cogliere le opportunità del presente e a progettare il futuro. La nostra informa-
zione, andando al di là del racconto della notizia per approfondire i fatti, realizzando
inchieste, promuovendo il dibattito e il colloquio con e tra i lettori, mira a favorire l’in-
cremento del capitale civile e sociale: ossia aiutare le persone ad essere più libere, pre-
parate e critiche. La nostra informazione, soprattutto per quanto riguarda il quotidiano
cartaceo e digitale, avrà quindi le caratteristiche di un settimanale quotidiano.
2) Noi vogliamo realizzare uno sforzo costante per fornire ai lettori gli strumenti per
comprendere il mondo che ci circonda, cercando di dare loro tutte le informazioni e gli
approfondimenti necessari per farsi una propria idea autonoma sugli avvenimenti e
sulle questioni che la realtà pone davanti. In questo senso utilizzeremo il più possibile la famosa distinzione, di scuola anglosassone, tra notizia e commento.
3) Noi pensiamo che l’ancora, l’architrave, l’aspirazione della nostra informazione sia quella di promuovere, a tutti i livelli, il valore della libertà, intesa nel suo
senso più pieno che include anche il valore della solidarietà e della coesione sociale. Perché libertà è prima di tutto libertà di accesso, e quindi nostro compito
sarà aiutare a capire e a rimuovere gli ostacoli verso sempre maggiori spazi di libertà, di benessere e di equità grazie a istituzioni che garantiscano tale possi-
bilità senza strozzature di ceto, di casta o di censo, in modo che nella competizione prevalgano le capacità, il merito. Un’informazione, quindi, che rappresenti
i valori di una democrazia liberale avanzata, nemica di per sé dei lacci e lacciuoli inutili e dannosi, che rifugge lo statalismo assistenziale, come pure la prepo-
tenza dei privati quando il mercato è chiuso a tutela di cerchie ristrette, e su questo fronte promuove un welfare efficace, inclusivo ed equo, mettendo in evi-
denza il tanto che il libero mercato, all’interno di istituzioni efficienti, può fare in tale campo cruciale. In questo contesto, noi crediamo in un’informazione
“laica” nell’individuare con pragmatismo le soluzioni migliori, le idee innovative ed efficaci, difendendole e promuovendole. Un’informazione che sveli, de-
nunci e combatta, nelle piccole come nelle grandi cose, tutte le barriere all’accesso, le “lastre di vetro” che impediscono la mobilità sociale in conseguenza di
privilegi. E costante sarà la nostra attenzione nei confronti delle istituzioni perché svolgano questo compito, come è loro dovere. Segnalando, raccontando e
approfondendo sia le esperienze positive che quelle negative in cui l’uguaglianza delle opportunità viene negata nei fatti dalle istituzioni, anche in modo indi-
retto. Trasparenza, correttezza, rispetto delle regole, corrispondenza tra compiti previsti e azioni concrete: queste saranno le lenti attraverso cui leggeremo
l’efficacia delle istituzioni, sia pubbliche che private.
4) Noi crediamo, in questo contesto, che per una società e una vita libera e giusta sia cruciale l’avvicinamento massimo delle condizioni di partenza di
ognuno. Notevole sarà pertanto l’attenzione per il mondo della scuola e dell’università, come fattore di promozione umana e sociale e come elemento chiave
di riequilibrio dei divari per nascita (qui l’attenzione su inefficienze e storture del sistema sarà massima). E massima sarà l’attenzione anche al tema del la-
voro, della sua trasformazione, della sua tutela e della sua dignità. E poi il tema dell’accesso al credito, che necessita di istituzioni finanziarie solide e traspa-
renti, garantendo così davvero la democrazia sostanziale dell’uguaglianza delle opportunità, premiando le capacità e il merito anche di chi non ha risorse per
nascita o per relazioni.
5) Noi crediamo che questi valori siano la base di una società avanzata ed inclusiva. Pertanto saremo attentissimi a temi come libertà di mercato, servizi
pubblici e privati efficienti e trasparenti valutati col principio dei costi/benefici, facilità generale nell’accesso a questi servizi, storture e pesantezza del sistema
tributario, valorizzazione del ruolo e dell’immagine dell’imprenditore che compete sul mercato aperto, valorizzazione del lavoro e più in generale di quei ceti
produttivi che sono creatori di ricchezza, di coesione sociale, di libertà attraverso la difesa delle proprie prerogative contro l’invadenza pubblica da un lato e la
manipolazione del libero mercato da parte di monopoli e oligopoli dall’altro. Un mercato che va giudicato per i livelli di benessere personale e collettivo che
assicura e che va regolato per evitare disuguaglianze eccessive, così da premiare il merito ma mantenere la coesione sociale.
6) Noi crediamo di dover promuovere, nella nostra informazione, il mondo delle professioni aperte alla competizione. Perché crediamo che le professioni pos-
sano essere presidio di libertà intellettuale e morale.
7) Noi crediamo che la promozione della libertà sia anche avere un atteggiamento garantista. Raziocinio, equilibrio, completezza dell’informazione saranno le
stelle polari che seguiremo per presentare in modo corretto le questioni giudiziarie, come d’altronde tutte le altre.
8) Noi crediamo a un’informazione pienamente rispettosa delle regole deontologiche della nostra professione, talvolta disattese. Dalle procedure (la verifica
puntuale e più ampia possibile delle notizie), al linguaggio che deve essere pertinente, a scelte come ad esempio quella di non fornire, se non quando ci
siano motivi di evidente rilievo pubblico, notizie di suicidi, che riteniamo rientrino nella sfera privata della persona. Oltre alle tante altre regole di comporta-
mento ormai patrimonio acquisto della deontologia giornalistica. In queste, di particolare rilievo sono l’assoluta tutela dei minori e il rispetto a tutto tondo
della privacy.
9) Noi ci impegniamo, su questi e sugli altri temi all’attenzione dell’opinione pubblica, a promuovere il dibattito più ampio possibile. Riservandoci di prendere
posizione anche in maniera decisa, ma senza che ciò significhi in alcun modo penalizzare visioni e argomenti diversi dai nostri. Con l’obiettivo di incidere sui
processi sociali, economici, culturali e civili, coagulando opi-
nioni e prese di coscienza sui fatti che accadono.
Direttore responsabile: 10) Noi vogliamo, in sintesi, essere l’espressione di un’infor-
Francesco corsi mazione moderna, consapevole e preparata, che da un lato
si rivolge alle élite affinché esplichino il loro ruolo fondamen-
società eDitrice: tale di promozione della libertà e del benessere collettivi ri-
so.GeiGy. srl muovendo gli ostacoli alla mobilità sociale, dall’altra alla
Via G. niGGeler 45 reGistrazione tribunale Di peruGia
25031 capriolo (brescia) n. 7 Del 2 marzo 2016 generalità della pubblica opinione per ritrovare il senso di un
destino comune, per essere protagonisti della propria vita,
presiDente onorario: contatti: per vivere in una società più civile e con più opportunità, in
auGusto Vasselli redazione@nuovocorrierenazionale.com un contesto di coesione sociale.
presidenteonorario@nuovocorrierenazionale.com amministrazione@nuovocorrierenazionale.com
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LE FEritE dELLa soCiEtà
domenica la Giornata contro la violenza: gli allarmanti dati del fenomeno e le iniziative per contrastarlo
Aiutiamo
le donne
a difendersi
di liliAnA ChiArAMello
I
l 25 novembre si cele-
bra la Giornata mon-
diale contro la
violenza sulle donne: una
piaga sociale che non co-
nosce fine, un fenomeno
in continua crescita che
non si arresta e che con-
tinua a preoccupare
tanto da rappresentare
una delle maggiori viola-
zioni dei diritti umani a
livello mondiale.
A svelarlo sono gli ultimi
dati Istat secondo cui 6
milioni e 788mila donne
nel corso della propria
vita hanno subito una
forma di violenza ses-
suale o fisica; 652mila
hanno subito uno stupro,
mentre 746mila sono
sfuggite a un tentativo di
violenza pagandone le
relative conseguenze. A
commettere i soprusi
sono per lo più persone
vicine, partner oppure
ex. Il 62,7% degli stupri
infatti viene commesso
proprio dal compagno at-
tuale o da quello prece-
dente. Mentre le
molestie sessuali solita-
mente sono opera di sco-
nosciuti nel 76,8% dei
casi. Il dato più grave ri-
guarda l’età in cui le
donne sperimentano per
la prima volta la vio-
lenza: il 10,6% delle in-
tervistate ha subito una
molestia sessuale prima
di aver compiuto 16 anni.
le vittime:
le donne più indifese
Non solo, sono i bambini
le maggiori vittime della
violenza domestica: nel
65,2% dei casi i figli sono
presenti mentre la madre
viene picchiata, vessata o
violentata. A rischio sono
soprattutto le donne se-
parate o divorziate, che
si trovano in una condi-
zione di fragilità emotiva
e spesso cadono fra le
braccia dell’orco di turno
senza neppure accorger-
sene. Lo stesso discorso
vale per coloro che sof-
frono di disabilità fisiche
e mentali, e che subi-
scono spesso violenze
sessuali e fisiche.
stanno imparando
a difendersi
Rispetto all’indagine pre-
cedente, realizzata nel
2006, emergono comun-
que dettagli importanti.
Le donne negli ultimi
anni hanno imparato me-
glio a difendersi e la fi-
ducia nelle forze
dell’ordine sembra au-
mentata. Sono più pro-
pense a denunciare
quindi e si ribellano alle
violenze psicologiche.
Nonostante ciò però la
situazione resta grave.
Secondo l’Istat nel 40,2%
dei casi l’aggressione su-
bita lascia delle ferite,
anche gravi, mentre il
34,5% delle donne arriva
a temere per la propria
vita. Sono inoltre 3 mi-
lioni 466mila le donne
che si trovano a dover
fare i conti con ansia e
paura, a causa della per-
secuzione di un ex par-
tner o di uno
sconosciuto. Dati questi
che rivelano come il fe-
nomeno dello stalking sia
in crescita nonostante la
legge 38 del 2009 (che
ha introdotto nel codice
penale italiano il reato di
stalking) grazie a cui
senza dubbio sono stati
fatti passi in avanti - so-
prattutto con l’aumento
delle condanne passate
da 35 sentenze nel 2009
a 1.601 nel 2016 - tutta-
via resta ancora molto da
fare.
Nelle Questure
il protocollo e.V.a.
Da un punto di vista
strettamente operativo e
di prevenzione, dal gen-
naio del 2017 è stato
adottato dalle Questure
di tutte le province il pro-
tocollo E.V.A. (Esame
delle Violenze Agite), uno
strumento che codifica le
modalità di inter-
vento nei casi di
liti in famiglia e
consente di inse-
rire nella banca
dati delle forze di
polizia – indipen-
dentemente dalla
proposizione di
una denuncia o
querela – una serie
di informazioni
utili a ricostruire
tutti gli episodi di
violenza domestica
che hanno coin-
volto un nucleo fa-
miliare. Il
protocollo ha con-
sentito finora di
gestire e analiz-
zare oltre 9.000
segnalazioni, por-
tando in 159 casi
all’arresto in flagranza,
in 261 casi alla denuncia
e in 81 all’allontana-
mento dalla casa fami-
liare.
la campagna
da montecitorio
E da Montecitorio parte
la campagna ‘Non è nor-
male che sia normale’
presentata dalla vicepre-
nUoVo CorriErE naZionaLE
Venerdì 23 novembre 2018
sidente della Camera
Mara Carfagna (nel ri-
quadro). “Noi donne
siamo state capaci di su-
perare gli steccati poli-
tici, è una battaglia
lunga, bisogna cambiare
la testa delle persone,
serve una rivoluzione
culturale - ha spiegato -
Ho presentato un emen-
damento per istituire un
ulteriore fondo per assi-
stere le famiglie affidata-
13
rie di orfani di
femminicidio. Ab-
biamo chiesto a
tutti di unirsi al-
l'onda e di diffon-
dere il messaggio.
Chiunque può
contribuire coin-
volgendo amici e
conoscenti sulle
piattaforme Social
e sul web: non
basta più discu-
tere tra addetti ai
lavori, oggi biso-
gna aprirsi e svi-
luppare in
maniera positiva
le potenzialità
della rete perché se ne
parli in famiglia e nei
luoghi di lavoro. Si tratta
di un tema drammatica-
mente diffuso, che coin-
volge tutti in prima
persona”.
Una campagna biparti-
san, questa, alla cui pre-
sentazione hanno
partecipato esponenti di
tutti gli schieramenti po-
litici.
23_11_2018_completo:MASTER 22/11/2018 22:48 Pagina 14

14 nUoVo CorriErE naZionaLE

Venerdì 23 novembre 2018 EConomia

ritirati panettoni Maina

di giulio roMei

D
ue lotti di panettoni
Maina sono stati ri-
tirati da alcuni su-
permercati “in forma
precauzionale”. La notizia
è stata comunicata dalla
esselunga richiama 2 lotti precauzionalmente
stessa azienda dolciaria.
Si parla di una “possibile conta-
minazione da filamenti metallici”.
I lotti in questione sono 801077 e
891077 del panettone ‘Il Gran
Nocciolato’, con scadenza
30/06/2019. “Invitiamo a ripor-
tare il prodotto al punto vendita
per la sostituzione” è l’appello
lanciato da Esselunga.
Maina, nel suo comunicato, fa-
ceva presente questo: “Maina, in
linea con la sua politica di mas-
sima tutela dei propri consuma-
tori e della qualità dei suoi
prodotti, sta conducendo un ri-
Contaminato. Da filamenti metallici
chiamo precauzionale del se-
guente prodotto con scadenza
30/06/2019 e lotto indicato sott.
Motivo richiamo: possibile conta-
minazione da filamenti metallici”.
Il prodotto interessato dal ri-
chiamo è il seguente: “Panettone
Il gran nocciolato” nel formato
da un chilo (Ean
8005190401011). I lotti interes-
sati dal richiamo sono il 801077
e 891077.
La nota successivamente prose-
gue con un'avvertenza ai consu-
matori che avessero già
acquistato il prodotto: “Invitiamo
il consumatore a riportare il pro-
dotto al punto vendita per la so-
stituzione”. Coloro che avessero
acquistato prodotti dei lotti indi-
cati in precedenza e volessero
avere ulteriore chiarimenti in
meito, possono rivolgersi al ser-
vizio clienti dell'azienda stessa,
contattandola via mail (all’indi-
rizzo: gestionereclami@mainapa-
nettoni.com) o al numero verde
800-617781, attivo dal lunedì al
venerdì dalle 8 alle 12 e dalle 14
alle 18.

CredIto

Roma
Unicredit, cordando che l’orizzonte
del piano al 2019 è all’in-
cento investitori istutuzio-
nali, in gran parte esteri).

si pensa
Il ‘Rischio Italia’ è troppo segna di ‘One Bank’ e Molto, se non tutto, di-
elevato, al punto che Uni- che, con il terzo trime- penderà da quanto il ri-
credit sta pensando di di- stre, ogni società del schio Italia peserà sulla
videre le attività estere da gruppo dovrà diventare valutazione del gruppo
quelle interne. Il piano ri- autofinanziata (“One Uni- bancario. Ancora Il Sole

servato, che tanto riser-
vato non è più, circola da
qualche settimana e ri-
guarda una banca d’af-
fari, così scrive Il Sole 24
Ore. Sarebbe già stato
esaminato da Unicredit.
alla scissione
credit”, “One Bank” era lo
slogan con cui Jean Pierre
Mustier lanciò il piano
triennale chiamato ‘Tran-
sform 2019’, di Unicre-
‘rischio Italia’, attività estere dit).
Pare di capire, tra le
24 Ore scrive che la divi-
sione corporate&inve-
stment banking (Cib)
sarebbe frazionata, con-
fluendo in maggiore mi-
sura nella Unicredit
estera. Gli analisti pen-

e attività interne divise?

In questo piano ci sa- righe, che la scissione tra sano che serie incertezze
rebbe una vera e propria attività italiane e attività riguarderebbero l’attribu-
fuga, forse in Germania, estere sia zione pro-quota del-
dove verrebbe creato un una sorta di l’equity e delle
Germania.
polo con tanto di sede. Da Nuovo polo piano B, co- obbligazioni al passivo. Le
qui verrebbero gestite le all’estero munque sul fonti ufficiali della banca,
operazioni che riguardano per gestire tavolo di ancora una volta, tengono
la Germania stessa, l’Au- attività non Unicredit le bocche cucite e preferi-
italiane,
stria, l’Est Europa, la Tur- che lo sta scono il “no comment”
dalla banca
chia e la Russia. Alle arriva valutando che, però, lascia spazio
ipotesi del quotidiano eco- il “no nell’inte- anche alle interpretazioni.
nomico italiano, al mo- comment” resse degli Benché, appunto, non ci
mento l’istituto di credito azionisti, siano conferme ufficiali (e
ha preferito rispondere per oltre forse neanche ci potreb-
con un “no comment”, ri- l’80 per bero essere a oggi).

Sonia Bonfiglioli Mark zuckerberg

imprenditrice 2018 non lascia facebook
BoloGNa New YoRk

È Sonia Bonfiglioli l'imprenditrice del- Mark Zuckerberg resterà a capo di Fa-

l'anno. La prima donna ad aggiudi- cebook. Alla Cnn ha dichiarato "Non è
carsi il premio Ey, riconoscimento, questo il piano. In futuro succederà, non
giunto alla 22esima edizione e riser- farò questo per sempre, ma certamente
vato a capitani d'impresa italiani alla al momento non penso che abbia senso".
guida di aziende con un fatturato di Zuckerberg, nell'occhio del ciclone dopo
almeno 25 milioni di euro, che ab- l'inchiesta del New York Times che lo ha
biano saputo creare valore, con spirito accusato di aver ignorato i segnali d'al-
innovativo e visione strategica. E lei lo larme sulle interferenze nelle elezioni
ha fatto. Bolognese e ingegnere mec- Usa e su Cambridge Analytica, ha rispo-
canico, Sonia Bonfiglioli è stata ca- sto anche al Wall Street Journal su at-
pace di "portare,con determinazione e triti con la direttrice operativa di Fb
tenacia il gruppo, ad affermarsi come Sheryl Sandberg: "Spero avoreremo
realtà mondiale fra le più importanti”. insieme per i decenni a venire".
23_11_2018_completo:MASTER 22/11/2018 22:48 Pagina 15

nUoVo CorriErE naZionaLE

Venerdì 23 novembre 2018 15

torinofilmfestival:cinema,storie
epoliticasottolaMole
da domani al primo dicembre 180 proiezioni
di MAtilde Verdi

N
ove giorni di grande ci-
nema tra anteprime ita-
liane e internazionali, film
storici restaurati ed eventi spe-
ciali. Si apre domani e prose-
guirà fino a sabato 1 dicembre il
Torino Film Festival, la rassegna
che vedrà proiettare quasi 180
tra lungometraggi e cortome-
traggi, selezionati fra oltre 4mila.
Il festival, alla sua 36esima edi-
zione ha come guest director
Pupi Avati vede competere 15
film, tra i quali spicca l’esordio
alla regia di Valerio Mastandrea.
Tra gli ospiti, altre all’attore ro-
mano, ci sono Cristina Comen-
cini, Matteo Garrone, Jean-Pierre
Léaud, che riceverà il Gran Pre-
mio Torino il 29 novembre, Luigi
Lo Cascio e Nanni Moretti.
Appuntamento da non perdere,
mercoledì, sarà quello con
l’omaggio a Ermanno Olmi intito-
lato ‘Lunga Vita a Ermanno
Olmi!’, un’intera giornata in cui
saranno proposti film, documen-
tari e incontri con ospiti speciali.
Un posto importante è riservato
alla politica intesa in senso sto-
rico. Tanto il film d’apertura
quanto quello scelto per chiudere
la manifestazione ruotano at-
torno ad avvenimenti storici real-
mente accaduti e, soprattutto,
alle figure di due uomini politici.
Il primo, protagonista di The
Front Runner, dove ha il volto di
Hugh Jackman, è Gary Hart, il
candidato democratico alla presi-
denza degli Stati Uniti, che pia-
ceva ai giovani e ai progressisti e
che fu costretto a ritirarsi dalla
corsa elettorale nel 1987 a causa
di uno scandalo sessuale. L’altro
è Salvador Allende, presidente
del Cile dal 1970 all'11 settem-
bre del 1973, quando morì nel
corso del colpo di stato che portò
al potere la giunta militare gui-
data dal generale Pinochet. Al-
lende è protagonista di Santiago,
Italia di Nanni Moretti, film che il
primo dicembre chiuderà il Festi-
val e che rievoca attraverso testi-
monianze e documenti dell’epoca
il Cile di quei mesi e il ruolo
dell’ambasciata italiana a San-
tiago, che offrì rifugio a centinaia
di dissidenti e perseguitati poli-
tici.
Ma ritratti di personaggi e affre-
schi di epoche storiche partico-
lari sono molto presenti in questa
36esima edizione del Torino Film
Festival: c’è la Cina che si tra-
sforma dal 2001 a oggi in Ash Is
L’evento. A sinistra, una passata edizione
della manifestazione; sopra,
la locandina del Torino Film Festival 2018
Purest White, la Francia dei
primi decenni del Novecento, che
rivive nel racconto della vita
della scrittrice Colette, interpre-
tata da Keira Knightley, nel film
diretto da Wash Westmoreland,
la Leningrado degli anni ’70 e la
Russia di metà Novecento, nel
racconto fatto per flashback della
storia di Rudolf Nureyev, in The
White Crow di Ralph Fiennes.
Ma c’è anche la storia di Blaze
Foley, il musicista country ucciso
a 39 anni, interpretato da Ethan
Hawke in Blaze, e quella di Lee
Israel, l’autrice di celebri biogra-
fie che, disoccupata, si dedicò
alle truffe letterarie, interpretata
da Melissa McCarthy in Can You
Ever Forgive Me? di Marielle
Heller.

Roma campo il mondo continua a muoversi e

Una partita di calcio nella periferia ro-
mana, novanta minuti nel corso dei
quali si gioca il destino, non solo spor-
L’anteprima. nel cast pannofino e Colangeli ad andare avanti, durante la partita il
tempo si ferma e non conta niente che
La Partita, 90 minuti non sia all’interno del rettangolo di
gioco. Il film, presentato in anteprima

che cambiano la vita

tivo, nei membri e dei dirigenti di una
squadra della categoria allievi.
È la trama di La Partita, opera prima
del regista Francesco Carnesecchi
(nella foto con Francesco Pannofino).
Un film sul calcio, che non parla di cal-
cio, ma delle scelte, giuste e sbagliate,
che ognuno si trova a dover affrontare e
che possono cambiare la vita di un
uomo.
La partita in questione, l’ultima del
campionato, infatti, deciderà il destino
di Italo, il presidente dello Sporting
Roma che si è giocato tutto quello che
ha sul risultato, quello dell’allenatore
Bulla, che non ha mai vinto niente e
non vuole mollare, ma anche quello di
Antonio, il capitano della squadra di al-
assoluta a Roma, vede tra i protagonisti
volti molto amati dal pubblico. France-
sco Pannofino è Claudio Bulla, l’allena-
anche fuori dal campo tore dello Sporting Roma,
Giorgio Colangeli interpreta il
paninaro-strozzino Umberto,
mentre nei panni di Antonio, il
capitano della squadra, c’è il gio-
vane Gabriele Fiore.
La Partita è un film drammatico
che al sapore della commedia
all’italiana, richiamato dall’am-
bientazione e dai personaggi,
unisce il ritmo incalzante del
montaggio dei film d’azione ame-
ricani, nei quali l’adrenalina cre-
sce con il passare dei minuti.

sPEttaCoLi
lievi che vuole diventare un calciatore
professionista. Perché, mentre fuori dal
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nUoVo CorriErE naZionaLE

Venerdì 23 novembre 2018
Soldi alle federazioni,
solutamente identici al-
l’anno scorso, sono sin-
tomo da parte del Coni
della volontà di non ri-
17
vare addirittura l’ncontro
fra Giorgetti e Malagò, il
presidente del Coni ha an-
nunciato che i due sono in

l’ultima volta del Coni

schiare ‘eccessi di potere
e di delega’, una sorta di
segnale di pace al Go-
verno nel momento della
tensione più assoluta. La
perenne contatto. Dal
canto suo il Governo
andrà avanti con l’inseri-
mento dell’articolo sullo
Sport nella finanziaria av-

Ma tratta col Governo

decisione di non toccare
nulla è stata apprezzata
dalle federazioni che au-
spicano il prosieguo della
trattativa e anche dal Cal-
viando però un lavoro di
coinvolgimento del mondo
dello Sport per comple-
tare la riforma, per poi
costruire l’intervento legi-

Contributiinvariatiatutti.eMalagòincontraGiorgetti cio, che temeva un ri-

basso. Ed a Reggio
slativo più robusto con il
famoso ‘collegato’ che
sarà presentato
di pAolo FABrizi entro la fine di
gennaio.
Cosa potrà

A
ssegnati i contributi
ordinari alle federa-
zioni per l’attività
2019, distribuiti 145 mi-
lioni e 885.451 euro, la
stessa cifra dello scorso
anno.
E’ il bollettino dell’attività
del Coni, quella ordinaria,
in seguito alla Giunta che
si è tenuta mercoledì in
trasferta a Reggio Cala-
bria, con una particolarità
però: potrebbe essere
stata l’ultima volta che il
Coni distribuisce le ri-
sorse alle federazioni per
l’anno successivo. Se la
riforma allo studio del Go-
verno andrà in porto, in-
fatti, i contributi saranno
presi in carico da un’altra
società, come noto ‘Sport
e Salute’ e non più dal
Coni, cui spetterà sol-
tanto la parte olimpica.
Intanto, la ripartizione se-
guita dal Coni quest’anno
segue i criteri già in vi-
gore: risultati agonistici e
tesserati, destinatarie le
44 federazioni sportive,
poi c’è un’altra quota da
ripartire alle 19 discipline
L’ultima Giunta? Malagò presiede la Giunta nazionale del Coni. Forse a Reggio Calabria è stata l’ultima
associate, enti di promo-
zione e gruppi militari,
circa 3,5 milioni di euro.
Solo 30 milioni di euro
alla Figc, in forte calo ri-
spetto agli 80 di qualche
anno fa, ma tant’è, questa
è la contingenza, anche
nello Sport. Tra le federa-
zioni più ricche ci sono il
Nuoto, che ha preso quasi
7 milioni di euro, l’Atle-
tica, il Ciclismo, salito a
5,46 milioni di euro con
un incremento di 250.000
euro rispetto all’anno
scorso, poi Scherma, Ba-
sket e Volley. Ed è stato
tenuto a parte il finanzia-
mento dei progetti spe-
ciali nella stagione che
precede i giochi di Tokyo,
la stagione olimpica.
Intanto, il fatto che i con-
tributi alle federazioni
quest’anno siano stati as-
cambiare da
qui ad allora? Il
Governo ha of-
ferto un riferi-
mento a un
ruolo del Coni
nei principi che
ispirano la di-
stribuzione dei
soldi alle fede-
razioni, oltre
alla designa-
zione di uno dei
consiglieri di
amministra-
zione nella
nuova società
‘Sport e Benes-
sere’ o ‘Sport e
salute’. Non c’è
invece condivisione sulle
nomine apicali, ma si
Calabria Malagò ha an- tratta pur sempre di
nunciato ‘la volontà delle un’apertura e una dispo-
parti di ascoltare e condi- nibilità a ragionare sul di-
videre un percorso e segno di legge che
anche una legge’, una diventerà a tutti gli effetti
sorta di messaggio di di- la riforma del sistema. Le
sgelo per il Governo, una nuove norme andranno
volontà di abbassare i toni tra l’altro sintonizzate con
per trovare un punto d’in- la legge Melandri e ci vor-
contro e salvare il salva- ranno insomma alcuni
bile. mesi per arrivare a com-
Già oggi potrebbe arri- pimento.

La Juve in nba, scatta l’assalto al mercato americano

operazione di marketing del club bianconero: arriva la ‘Juventus night’ durante nets-raptors
loNDRa la partita tra Nets e
Raptors andrà in
la Juventus sbarca nella Nba. dire: che c’az- scena quando in Ita-
zecca il calcio con il basket, La più famosa lia sarà pomeriggio).
squadra italiana con gli americani della palla- mai una squadra di
canestro. Si tratta semplicemente di una raf- calcio italiana aveva
finata operazione di marketing lanciata dal finora organizzato
club bianconero il pubblico degli Stati Uniti a un evento del ge-
Cristiano Ronaldo e compagni il prossimo 7 nere in occasione di
dicembre in occasione della partita prevista un match Nba e in
al Barclays Center di New York tra Brooklyn un’arena come il
Nets e Toronto Raptors. Barclays Center.
ecco, quell’occasione sarà denominata la ‘Ju- Assalto americano La Juve di Andrea Agnelli cerca fans Usa
ventus night’: la Juventus vestirà il Brooklyn
Center di bianconero e porterà il proprio Trezeuget (brand ambassador juventino) e
logo all’interno della struttura (probabil- Jay (la zebra mascotte bianconera). E la data
mente con led e cartelloni pubblicitari a bor-
docampo) nel corso della gara, ma anche
prima e dopo grazie all’intervento di David
del 7 dicembre non è affatto casuale: alle
20,30 di quel giorno è infatti previsto il big
match con l’Inter all’Allianz Stadium (mentre sPort
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