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N. 69
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Autorizz. Tribunale di Ivrea n. 116 del 24-2-84
Stampa: - Alma Tipografica Villanova M.vì. CN In copertina: Le nozze di Cana (dipinto del pittore
Questo numero della rivista fiammingo Maarten de Vos, 1596, cattedrale di
è stato chiuso in redazione il 29/06/2018 Anversa).
Sommario
Editoriale pag. 2
Le nozze di Cana, il primo miracolo compiuto da Gesù, e la mediazione di Maria pag. 4
Il gen. Hermann Kanzler pag. 20
RECENSIONI
La vergogna della Tradizione pag. 28
“Baron Corvo. Il viaggio sentimentale di Frederick Rolfe” pag. 29
Radio Spada: da dove viene e dove va pag. 51
“Storia Sociale della Chiesa” di Mons. Umberto Benigni: Volume 3 pag. 54
Un astrologo per Radio Spada pag. 56
Non ci credo ma è vero! (II° atto) pag. 60
Uno gnostico a Reggio Emilia (l’aldilà secondo Maurizio Blondet) pag. 65
L’apostolato di don Arnold Trauner pag. 66
Vita dell’Istituto pag. 68
zione messi in atto da chi ancora al ma- Ratzinger con le “affermazioni dei Papi
gistero e alla sua autorità si sforza di del XIX secolo”. Perché, poi, hanno tut-
credere, come Dom Basile del Barroux, ti (salvo Mons. Fellay, almeno fino ad
padre de Blignières, don Lucien e così ora) accettato il Vaticano II e le sue ri-
via. Ma questo non significa che Ratzin- forme, la libertà religiosa, la collegiali-
ger creda per un attimo che il magiste- tà, l’ecumenismo, il dialogo interreligio-
ro della Chiesa contro la libertà religio- so, la riforma liturgica, il nuovo codice
sa sia ancora da prendere in considera- di diritto canonico (che ammette casi
zione! Difatti non scrive “magistero” nei quali si possono dare sacramenti ai
ma “affermazioni”. Non dice, come noi, non cattolici: cfr. Sodalitium, Il nuovo
“della Chiesa”, ma: “dei Papi del XIX codice di diritto canonico, l’amministra-
secolo”. I Papi del XIX secolo – per zione dei sacramenti e l’ecumenismo, n.
Ratzinger – non insegnano ma afferma- 57, luglio 2004). E allora? A buona ra-
no, e sono confinati, per carità!, dalla gione colui che riconoscono come Vica-
gabbia dello storicismo, nel XIX secolo rio di Cristo risponde loro che egli altro
(guai a uscirne, guai a pretendere di in- non fa che applicare il Concilio. E come
segnare una verità immutabile, e non si può opporre alla morale matrimonia-
solamente una mutevole opinione). le di Amoris lætitia il “magistero” di
Mai come in questi ultimi anni, da Paolo VI e Giovanni Paolo II, con tutta
quando Jorge Mario Bergoglio è stato la loro “santità” canonizzata? Amoris
eletto (solo eletto, si badi bene) al So- lætitia si oppone a Paolo VI e Giovanni
glio Pontificio, si levano le voci di alcu- Paolo II? Ma anche Pacem in terris e Di-
ni membri (materialiter) della “gerar- gnitatis humanæ si oppongono in ma-
chia” che giungono a parlare a volte niera evidente alle affermazioni dei
persino di eresia, o a mettere comunque Papi del XIX secolo, e tutti questi cardi-
in dubbio dei documenti del “magiste- nali, vescovi e teologi resistenti, dubbio-
ro”. Dopo il fronte aperto da Amoris læ- si e correttori non hanno avuto alcun
titia (dov’è in ballo tutta la morale cri- problema nell’accettare la libertà reli-
stiana sul peccato, il matrimonio, l’adul- giosa e dimenticare i Papi del XIX seco-
terio, i sacramenti di penitenza e del- lo. Anche il Novus Ordo Missæ di “San”
l’eucarestia) si è aperto anche quello ri- Paolo VI si oppone in maniera impres-
guardante la comunione agli eretici, sionante, nell’insieme come nel detta-
che ha diviso l’episcopato tedesco. Dei glio, alla teologia cattolica codificata al
cardinali come Burke, Brandmüller, i Concilio di Trento (cardinali Ottaviani
defunti Meisner e Caffarra, i cardinali e Bacci), eppure nessuno di questi car-
Pujats ed Eijk, sostenuti da vescovi dinali e vescovi e teologi considerano il-
come i tre kazaki, Peta, Lenga e Schnei- legittimo il rito “ordinario” riformato
der, gli italiani Vigano e Negri, Mons. proprio da Paolo VI. È la stessa mano
Laun (ausiliare di Salisburgo), un teolo- che ha firmato Amoris lætitia ad aver
go (sempre rigorosamente in pensione) sottoscritto l’autorizzazione ai sacerdoti
come Mons. Livi, per non parlare dei della Fraternità San Pio X (che ne sono
numerosi “correttori filiali” tra i quali, ben lieti) a confessare o benedire le
ma guarda!, pure Mons. Fellay, hanno nozze, e l’autorizzazione per i suoi ve-
parlato di rottura, di incompatibilità scovi a ordinare sacerdoti. E persino i
con la Fede e la Morale, persino di ere- resistenti a Mons. Fellay, in nome di
sia. Queste disordinate reazioni non una più stretta fedeltà a Mons. Lefeb-
danno però, per ora, alcuna speranza. vre (non sia mai che si dialoghi col
Perché, prima di tutto, si dicono per Papa e coi “Romani”), come Mons. Wil-
l’appunto “correzioni filiali”, ricono- liamson e don Nitoglia (o quam mutatus
scendo in J. M. Bergoglio il proprio Pa- es ab illo!) non sembrano aver più gran-
dre e il Vicario di Cristo. Al Vicario di di problemi con la riforma liturgica,
Cristo quindi intendono opporsi, e docu- considerata legittima, valida, onorata
menti del suo Magistero intendono con- da miracoli divini, per cui, per carità,
dannare o mettere da parte come se alla Messa riformata si può anche assi-
non esistessero. Esattamente come fa stere (quel gran liberalone di Mons.
4
Fellay non è ancora arrivato a dire così Chiesa e a tutta la cristianità. Finché
chiaramente delle cose del genere). Po- invece i vari “correttori filiali” conti-
vero “tradizionalismo”, in che stato è ri- nueranno a riconoscere la legittimità di
dotto! (per non parlare dei laici, come è Paolo VI e dei suoi successori, attri-
tristemente evidente nel fenomeno di buendosi così la missione di “corregge-
Radio Spada di cui ancora scriviamo in re” a piacimento quello che per loro
queste pagine). sono il Papa, il magistero, la liturgia o
Noi speriamo sempre che gli occu- la disciplina della Chiesa, contribuiran-
panti delle sedi episcopali abiurino fi- no solamente ad aumentare la confusio-
nalmente tutti gli errori modernisti vei- ne in cui viviamo e la gravità della si-
colati dal Vaticano II e dalle riforme tuazione. Che la Madonna del Buon
che ne sono seguite: allora, e solo allo- Consiglio li illumini, che Cristo Re ci
ra, la loro azione sarà giovevole alla salvi e regni.
Esclusivo
Ritrovata la tomba di Mons. Umberto Benigni
Essa si trova nel cimitero monumentale di Perugia, ed è stata
fotografata da un nostro fedele lettore
«T
re giorni dopo, ci fu uno spo- blica, manifestando agli uomini la sua
salizio a Cana di Galilea e c’e- divinità, il suo potere assoluto sulla ma-
ra la madre di Gesù. Fu invi- teria, ed è grazie al suo primo miracolo
tato alle nozze anche Gesù con i suoi di- - ci dice il Vangelo - che i suoi discepoli
scepoli. Nel frattempo, venuto a mancare credettero in lui, cioè cominciarono a
il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non credere in lui. Cana è un inizio! Inizia-
hanno più vino”. E Gesù rispose: “Che no i miracoli, inizia la sua Passione che
cosa è a me e a te, o donna? Non è ancora si terminerà sul Calvario, e tutto que-
giunta la mia ora”. La madre dice ai ser- sto comincia con un intervento di Ma-
vi: “Fate quello che vi dirà”. Vi erano là ria sua Madre, che dice “non hanno più
sei giare di pietra per la purificazione dei vino…”; a causa di queste parole Gesù
giudei, contenenti ciascuna due o tre ba- decide di fare il primo miracolo. Risal-
rili. E Gesù disse loro: “Riempite d’acqua ta in modo evidente nel mistero delle
le giare”; e le riempirono fino all’orlo. nozze di Cana il ruolo di Maria come
Disse loro di nuovo: “Ora attingete e por- Corredentrice del genere umano; Ella
tatene al maestro di tavola”. Ed essi glie- con la sua preghiera, spinge il Figlio di
ne portarono. E come ebbe assaggiato Dio ad agire anche se “la sua ora non è
l’acqua diventata vino, il maestro di ta- ancora venuta”: il miracolo avviene
vola, che non sapeva di dove venisse (ma quindi, per l’intercessione della Ma-
lo sapevano i servi che avevano attinto donna. In questo articolo cercheremo
l’acqua), chiamò lo sposo e gli disse: “Tut- di fare una buona esegesi di questo bel
ti servono da principio il vino buono e, passaggio del Vangelo, basandoci come
quando sono un po’ brilli, quello meno sempre sui padri della Chiesa e su au-
buono; tu invece hai conservato fino ad Le nozze di Cana (illustrazione di Gustave Doré)
ora il vino buono”. Così Gesù diede inizio
ai suoi miracoli in Cana di Galilea, mani-
festò la sua gloria e i suoi discepoli credet-
tero in lui. Dopo questo fatto, discese a
Cafarnao insieme con sua madre, i fratel-
li e i suoi discepoli e si fermarono colà
solo pochi giorni» (Giov. II, 1-12).
Introduzione
tori ortodossi, e di vedere in seguito il fezione dei vergini, per approvare tutti
ruolo di Maria come canale delle grazie questi gradi di elezione, si è degnato di
e mediatrice del genere umano. nascere dal seno della Vergine Maria;
S. Tommaso d’Aquino fa notare che appena nato ha ricevuto le benedizioni
qui Cristo mostra il suo dominio «sulla profetiche della vedova Anna, e ha ono-
natura col fatto che egli mutò l’acqua rato nella sua giovinezza, con la sua pre-
in vino come segno sia per confermare i senza piena di un’alta virtù, le nozze alle
discepoli, sia a vantaggio delle turbe, quali è stato invitato” (3). «Le nozze di
perché credessero in lui. In questa peri- Cana furono i nissu’in del cerimoniale
cope vengono precisate tre cose: primo, giudaico. La festa che li accompagnava
vengono ricordate le nozze; secondo, era certamente la più solenne di tutta la
vengono segnalati i presenti “c’era la vita per la gente di basso e medio grado
madre di Gesù”; terzo viene descritto il sociale, e poteva durare anche più gior-
miracolo da lui compiuto “venuto a ni. La sposa usciva dalle mani delle pa-
mancare il vino”» (1). renti e delle amiche tutta agghindata
pomposamente, con una corona in testa,
SPIEGAZIONE DEL VANGELO imbellettata in viso, con gli occhi splen-
denti di collirio, con i capelli e le unghie
La preparazione dipinti, carica di collane, braccialetti e
• Cana di Galilea. A proposito della altri monili per lo più falsi o presi in pre-
località dice l’abate Ricciotti: «La Cana stito. Lo sposo, incoronato anch’esso e
visitata comunemente oggi in Palestina circondato dagli “amici dello sposo”, an-
è Kefr Kenna, che seguendo la strada dava sul far della sera a rilevare la sposa
maestra sta circa a 10 chilometri a dalla casa di lei, per condurla alla pro-
nord-est di Nazareth sul percorso verso pria; la sposa lo attendeva circondata
Tiberiade e Cafarnao, mentre ai tempi dalle sue amiche, munite di lampade ed
di Gesù la distanza fra questa Cana e acclamanti al giunger dello sposo. Dalla
Nazareth era 3 o 4 chilometri più bre- casa della sposa a quella dello sposo si
ve. Ma anticamente esisteva un’altra procedeva in corteo, a cui prendeva par-
Cana ridotta oggi a un campo di ruderi, te tutto il paese, con luminarie, suoni,
Kirbet Qana, a 14 chilometri a nord di canti, danze e grida festose. A casa dello
Nazareth. Si disputa fra gli archeologi sposo si teneva il pranzo, con canti e di-
quale di questi due luoghi sia la Cana scorsi augurali, i quali talvolta non era-
del IV Vangelo; in favore di ambedue i no immuni da allusioni ardite, special-
luoghi esistono ragioni non spregevoli, mente quando il pranzo era inoltrato e
sebbene non decisive, e le stesse rela- la comitiva era tutta più o meno brilla.
zioni scritte degli antichi visitatori sono Si beveva infatti senza parsimonia, si
applicate in favore dell’uno o dell’altro. tracannava cordialmente, essendone
La questione dunque è tuttora incerta, tanto rara l’occasione per gente che tut-
e d’altra parte non è cosa indispensabi- to l’anno faceva vita grama e stentata. E
le risolverla» (2). si bevevano vini speciali, messi in serbo
• Ci fu uno sposalizio. Nostro Signore da gran tempo e custoditi appunto per
viene invitato a questo matrimonio. Dice quella festa; ancora oggi si possono scor-
il venerabile Beda: “la sua venuta alle gere in un oscuro angolo di qualche casa
nozze, racchiude ancora una conferma araba file di misteriose giarre, e il pa-
della nostra fede, e dimostra quanto sia drone di casa dirà con compunzione gra-
condannabile l’errore di Taziano e Mar- ve che non devono toccarsi perché è
cione e di altri detrattori delle nozze. Se vino per nozze. Del resto nelle sacre
ci fosse stata una colpa in un letto nuzia- Scritture ebraiche si leggeva che il vino
le rispettabile e nelle nozze celebrate letifica il cuore dell’uomo, e quella gen-
con la dovuta castità, il Signore non te voleva obbedire alle Scritture almeno
avrebbe voluto in nessun modo assistere nella letizia nuziale» (4).
ad un pranzo nuziale. Ma se la castità co- • “C’era la madre di Gesù”. La parte-
niugale è buona, migliore è la continen- cipazione di Maria a queste nozze è un
za dei vedovi, più elevata ancora la per- elemento fondamentale poiché è a cau-
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sa della sua presenza che fu invitato dove arriva Maria, o presto o tardi arri-
anche Gesù, che sulla domanda di Lei va anche Gesù. Egli si servirà di questa
fece il primo miracolo. “Come si deter- occasione, preveduta e predisposta ab
minò ella ad andarvi? È difficilmente æterno, per santificare l’umanità nella
ammissibile una intesa previa con sua cellula primitiva, e per far risplen-
Gesù. Ormai da circa due mesi Egli non dere la sua gloria di Figlio di Dio, unita
aveva avuto relazioni con lei, poiché alla gloria di Maria, con uno strepitoso
dopo essere sceso nella valle del Gior- prodigio, il primo di una lunghissima
dano si era ritirato nella solitudine del serie” (6).
deserto. Questa partecipazione di Ma- • “Fu invitato alle nozze anche Gesù
ria alla festa nuziale appare dunque con i suoi discepoli”. Notiamo che quan-
come una personale decisione di lei. do gli sposi videro il figlio di Maria
Anche l’evangelista lo insinua scriven- (che probabilmente già conoscevano e
do, prima di far alcuna parola di Gesù, amavano a causa dell’intimità delle
la semplice frase: “e c’era la madre di due famiglie) subito lo invitarono insie-
Gesù”. (…) Nelle nozze di Cana, rifulse me ai suoi discepoli. Ma, come sempre,
spiccatamente, tra tutte le note della in tutto questo vi è un significato misti-
carità verso il prossimo, l’umiltà e la co più profondo. Dice s. Agostino, sulla
delicatezza, poiché Ella andò presumi- sua presenza a quello sposalizio: “Cosa
bilmente – come l’autorevole e confi- c’è di strano che egli sia andato alle
denziale comportamento che tenne nel- nozze in quella casa, Colui che venne
l’occasione e la stessa espressione “c’e- nel mondo per celebrare le sue nozze?
ra” lasciano supporre – non solo a por- Ha una sposa che ha riacquistato con il
gere il dono della sua presenza, ma an- suo sangue, alla quale ha dato lo Spiri-
che ad aiutare nei lunghi preparativi to Santo come pegno che si è unito nel
del convito. Si trattava dunque d’un in- seno della Vergine Maria. In effetti, il
tervento e d’un aiuto non di stretta ne- Verbo è uno sposo, la sua sposa è la na-
cessità ma di delicatezza – verso paren- tura umana, e l’uno e l’altro formano lo
ti o amici non sappiamo – espressione stesso Figlio di Dio, lo stesso figlio
tipica della sua umile e dolce carità. dell’uomo. Il seno di Maria è il talamo
Grandiosi e inaspettati avvenimenti so- nuziale, da dove esce come lo sposo che
prannaturali si compirono, quasi a pre- esce dalla sua camera nuziale” (7). E
mio di essa. (…) La posizione emergen- san Tommaso: «Cristo volle partecipare
te di Maria, rispetto a Gesù, in quella a quello sposalizio per due motivi. Pri-
famiglia, è poi anche dimostrata dalle mo, per darci un esempio di umiltà: la
relazioni coi servitori. È Maria infatti cosa infatti non era proporzionata alla
che darà l’ordine di obbedire a Gesù in sua dignità; ma “allo stesso modo che si
ciò che loro dicesse, dimostrando con era degnato di prendere la natura di
ciò che, a differenza sua, il Divino Mae- servo” dice il Crisostomo, “così non
stro non godeva quella confidenza che sdegnò di partecipare alle nozze dei
gli potesse permettere di dare senz’al- servi”. Di qui le parole di sant’Agostino
tro dei comandi” ( 5). La dipendenza “si vergogni l’uomo di essere superbo,
obiettiva dell’invito a Gesù dalla pre- mentre Dio si è fatto umile”. Secondo,
senza della madre è chiara anche dalle per respingere l’errore di alcuni i quali
circostanze in sé. Gesù tornato dopo hanno condannato le nozze. (…) In sen-
tante settimane d’assenza, va a cercare so mistico notiamo che la madre di
sua Madre (che era da sola dopo la Gesù, cioè la Santa Vergine interviene
morte di s. Giuseppe) a Cana non aven- alle nozze spirituali delle anime come
dola trovata a Nazareth, e quindi non intermediaria conciliatrice; perché esse
sarebbe andato a quelle nozze se Lei vengono unite a Cristo con la grazie
non si fosse trovata là. Padre Roschini mediante la sua intercessione, confor-
fa acutamente notare che “Gesù e Ma- me all’applicazione che la liturgia fa a
ria, nell’eterno piano divino, sono sem- lei di quel passo dell’Ecclesiastico (24,
pre e indissolubilmente congiunti. 25) “in me ogni speranza di vita e virtù”.
Dov’è l’una vi dev’essere anche l’altro: I discepoli, invece, hanno la funzione di
8
san Bernardo: “Come la madre, Gesù con maggiore facilità un reale rimpro-
prende parte caritatevole all’imbarazzo vero per la Vergine anziché un ammae-
degli sposi; poiché ella è sposa, è ma- stramento per loro, essendo un tale am-
dre e sa compatire, per esperienza, a maestramento - quello che i suddetti
questi casi imprevisti della vita dome- autori vorrebbero ritrarre dalle parole
stica; e finalmente ella entrava, ella, il di Cristo - troppo superiore alla loro ca-
suo Figliuolo e i discepoli di lui, per pacità intellettuale. Si può inoltre os-
una parte assai notevole fra i convitati servare che, con ogni probabilità, la do-
che erano la causa e l’oggetto di tale manda di Maria e la correlativa rispo-
imbarazzo”. “Come, inoltre, osserva an- sta di Cristo avvennero in segreto, o, a
cora san Bernardo, la Madre di Gesù voce bassa (in un orecchio) onde evita-
non sarebbe ella stata tocca di simpatia re di dar pubblicità ad un fatto così do-
e di compassione? Che poteva mai usci- loroso. Tutta la sollecitudine di Maria e
re dalla sorgente della misericordia se di Gesù, infatti, era ordinata ad impedi-
non misericordia? La mano che ha re il rossore degli sposi e non già a ri-
stretto un frutto per una mezza giorna- mediare al medesimo. Dovette essere,
ta, non ne conserva forse il buon odore quindi un colloquio svoltosi tra Madre
tutto il rimanente della giornata? Come e Figlio, in segreto, senza che gli altri
dunque la misericordia non ha essa do- sentissero. E se così fu - com’è assai
vuto riempire di sua virtù quelle visce- probabile - dove va a finire lo scopo di-
re di Maria, in cui essa ha riposato per dattico della risposta di Cristo? Va
ben nove mesi? Tanto più che ella ne esclusa, quindi, da parte di Cristo,
aveva empita l’anima prima che il seno, qualsiasi idea di rimprovero, sia reale
e uscendo dal seno, non si è ritratta che apparente. Ma andiamo oltre.
dall’anima di lei”. 2) La Vergine SS., inoltre, non intese
Oggi poi una tale interpretazione è affatto la risposta di Cristo come un ri-
da scartarsi senz’altro per la semplice fiuto. In che modo, del resto, l’Onnipo-
ragione che la Vergine SS. - come ha tenza imperante avrebbe potuto dire un
definito il Concilio di Trento - fu immu- “no” all’Onnipotenza “supplicante”? Se
ne da qualsiasi colpa attuale, poiché Maria avesse inteso quelle parole come
questo è il sentimento della Chiesa. un rifiuto, avrebbe continuato, pratica-
Esclusa quindi qualsiasi colpa, con ciò mente, ad insistere col mettere subito
stesso si viene ad escludere la ragione in moto i servi? E Gesù avrebbe premia-
di qualsiasi biasimo o riprensione. to una tale insistenza con un miracolo?
Inoltre: se la Madonna avesse scorto Vi dovette essere, quindi, nelle parole,
nelle parole di Cristo un rimprovero o nel gesto di Cristo qualcosa che non po-
un biasimo, avrebbe forse osato rivol- teva dare affatto l’impressione di un ri-
gersi senz’altro ai servi e comandare fiuto. Va quindi scartata senz’altro la
loro di mettersi agli ordini di Lui? E versione “Che cosa v’è di comune fra me e
Cristo avrebbe forse premiato questa te, o donna?”; come pure quest’altra:
seconda colpa, o, almeno, questa petu- “Perché ti occupi della mia missione?”.
lanza, con un prodigio?... Non si può Cristo non avrebbe mai rivolto a Maria
parlare quindi di un reale rimprovero o tali parole. Si ascolti san Bernardo:
di colpa. Ma nemmeno mi sembra che “Quid mihi et tibi est, mulier?” Ciò che
si possa parlare di un biasimo soltanto vi ha tra Voi e Lei, o Signore? ... Ma non
apparente, ordinato cioè ad ammae- è forse ciò che vi ha tra un figlio e la
stramento degli altri, poiché sarebbe madre sua? ... Voi chiedete che cosa
stato impartito in modo troppo oscuro, avete di comune con Essa! ... Ma non
difficile a comprendersi dagli ascoltato- siete Voi il frutto benedetto del seno
ri di allora, come è stato difficile a com- suo immacolato? Non è forse Essa che
prendersi dagli ascoltatori dei secoli vi concepì senza detrimento del suo pu-
susseguenti, fino ad oggi. Dalle parole dore, e vi mise al mondo restando vergi-
usate da Cristo - se avessero avuto ap- ne? Non è nel suo seno che Voi dimora-
parenza di rimprovero - quei commen- ste nove mesi? forse che non vi nutriste
sali, gente semplice, avrebbero dedotto del latte verginale di Lei? di Lei con la
13
riflette al fatto che l’inciso che imme- vito a compiere un miracolo, e la mira
diatamente lo precede (“Che cosa (è) a dell’invito era nettamente designata
me e a te”) ha sempre - come abbiamo dalle circostanze esterne, ma soprattut-
già provato - un senso comune di una to dai pensieri interni e dal volto mater-
certa opposizione: opposizione giustifi- no di colei che invitava. Gesù, che si
cata, naturalmente, dal fatto che l’ora rende ben conto di tutto, rifiuta, come
non era, o meglio, non sarebbe ancora già nel Tempio aveva rifiutato di subor-
arrivata, se non si fosse interposta Ma- dinare la sua presenza nella casa del
ria con la sua preghiera. Anche se la Padre celeste a quella nella sua fami-
suddetta frase idiomatica vien tradotta glia terrena: ancora non è giunta l’ora
- come vorrebbero i fautori del punto di dimostrare con miracoli l’autorità
interrogativo - per “lascia fare a me!”, della propria missione, poiché il precur-
essa non esclude una certa opposizione, sore Giovanni sta ancora svolgendo la
benché ridotta ai minimi termini, poi- sua. Tuttavia il dialogo fra Maria e
ché verrebbe più o meno a dire: “Non Gesù non è finito; anzi le sue più impor-
tocca a te pensare a provvedere”. Infine, tanti parole non furono mai pronunziate
il famoso punto interrogativo, se elimi- da labbro, ma solo trasmesse da sguar-
na qualsiasi specie di opposizione dalle do a sguardo. Come già nel Tempio
parole di Cristo nei riguardi di Maria, Gesù dopo il rifiuto aveva obbedito la-
viene anche ad eliminare qualsiasi rea- sciando subito la casa del Padre celeste,
le e causale influsso di Maria nel primo così dopo questo nuovo rifiuto accede
miracolo di Cristo. Tutto l’influsso di senz’altro all’invito di Maria. La madre,
Maria si ridurrebbe ad un influsso ve- nel dialogo muto seguito al dialogo par-
ramente occasionale, mentre fu un in- lato viene assicurata che il figlio accon-
flusso veramente causale, poiché quel sente; perciò senza perder tempo si vol-
primo miracolo fu operato da Cristo ge agli inservienti e dice loro: Fate tutto
soltanto in vista ed in considerazione ciò che vi dirà!» (14).
dell’intervento di Maria che glielo chie-
deva, onde glorificare non solo se stes- • “Fate tutto ciò che egli vi dirà!”
so ma anche la Madre. Scrive san Tommaso: “La madre,
Tutte le altre sentenze escludenti però, pur di fronte alla ripulsa, non du-
qualsiasi opposizione non han bisogno, bita della misericordia del Figlio; e di
crediamo, di una particolare confuta- conseguenza dà questa disposizione ai
zione. Esse si confutano - così ci sembra servitori, e in tale consiglio consiste ap-
- da se stesse, poiché, essendo tanto punto la perfezione di ogni giustizia. In-
lontane dal testo, non possono essere fatti la giustizia perfetta sta nell’obbe-
neppure vicine alla verità. In seguito dire a Cristo in tutto” (16).
dunque alla risposta di Gesù, Maria si Pier Carlo Landucci dopo aver par-
rivolse ai servi e disse loro: “Fate tutto lato di onnipotenza supplice di Maria
ciò che egli vi dirà!” (15). sottolinea l’insistenza trionfale in que-
Anche l’abate Ricciotti va nello stes- sta occasione. «Cosa significa infatti
so senso di padre Roschini: «Più tipica questo comando che ella dà, in appa-
è l’altra espressione che cosa (è) a me e a rente contraddizione con il diniego di
te...? è certamente traduzione della fra- Gesù? Innanzi tutto si deve escludere
se fondamentale ebraica mahlz wal che esso implichi una affermazione cer-
(ak) che ricorre più volte nella Bibbia. ta dell’attuazione del miracolo (…). Ba-
(…) Era insomma una frase ellittica con sta considerare infatti la generalità del-
la quale si ricercava la recondita ragio- l’espressione “quanto vi dirà”. Essa se-
ne per cui tra due persone avveniva un condo il linguaggio comune, oltre la-
discorso, un fatto, e simili. Con questa sciare, per sé, indeterminata la natura
risposta Gesù declinava l’invito fattogli dei possibili ordini, lascia anche inde-
da Maria, e ne adduceva come ragione terminato se di fatto gli ordini verran-
il fatto che ancora non era giunta l’ora no o meno, limitandosi a richiamare i
sua. Dunque in quelle tre sole parole di servi all’obbedienza “per ogni evenien-
Maria non hanno vino era nascosto l’in- za”: è una espressione cioè che sottin-
15
tende una ovvia riserva a riguardo di invitati. L’acqua era già stata attinta in
quegli ipotetici ordini: “se ve li darà”. quantità, quindi il Vangelo precisa che
L’ammissione di tal eventualità da par- Gesù le fece dapprima riempiere e poi
te di Maria, implica tuttavia che Ella portare in tavola. S. Giovanni Crisosto-
aveva compreso che non si trattava di mo fa notare che le giare servivano per
un volere divino assoluto e che sperava le purificazioni e non per il vino, affin-
di cambiarlo (per usare la solita espres- ché non si credesse che fosse rimasto
sione antropomorfica, che, non deve es- un fondo di vino che mescolato desse
sere fraintesa) secondo il suo desiderio, all’acqua un sapore di vino. L’acqua
tanto fiduciosamente, da preparare i per le purificazioni era pulitissima per
servi a eseguire gli ordini corrispon- togliere ogni dubbio sul miracolo. Era
denti. E abbiamo così senz’altro, in evidente così che solo la potenza di Dio
quel persistente fiducioso desiderio, l’aveva potuta trasformare in vino.
l’elemento interno della “ulteriore im- In senso mistico le sei giare stanno
petrazione” che andavamo cercando. a significare - dice san Tommaso - le
Ma nelle parole dette ai servi, in quan- sei epoche dell’Antico Testamento du-
to udite anche da Gesù, v’era pure evi- rante i quali gli uomini furono prepa-
dentemente l’adeguata, per quanto im- rati ad accogliere le divine Scritture.
plicita, manifestazione del desiderio La precisazione “2 o 3 metrete”, secon-
stesso ossia il suo elemento esterno e do s. Agostino accennerebbe alla Trini-
quindi la piena realtà della insistente tà delle Persone divine: tre perché ta-
supplica. Il che è facile chiarire con un lora le persone vengono presentate
esempio: se un povero a cui si abbia ne- esplicitamente nella Scrittura, talora
gato la impetrata elemosina, per tutta invece ne vengono esplicitate due sol-
risposta stende la mano, preparandosi tanto: il Padre e il Figlio poiché in essi
a riceverla, tal gesto non potrà essere è implicita anche la persona dello Spi-
interpretato che come una fiduciosa in- rito Santo che è come il nesso fra i due.
sistenza. Così dovettero essere inter- “Oppure si può dire che quelle misure
pretate da Gesù le parole di Maria ai erano due, perché due erano le condi-
servi, con le quali, nonostante il primo zioni (religiose) degli uomini giudei e
diniego avuto, ella li preparava a rice- gentili, presso i quali doveva espander-
vere gli ordini miracolosi da lui. Non si la Chiesa. Ma esse erano tre in corri-
occorre dunque supporre altri discorsi: spondenza con i tre figli di Noè, dai
quelle stesse parole di Maria sono la quali si è propagato il genere umano
chiara espressione della sua insistenza dopo il diluvio”. Sempre san Tommaso
che modificò, per così dire, il cuore del spiega che la ragione per la quale que-
Padre e corrispondentemente il cuore sto miracolo non venne fatto dal nulla,
di Gesù. Per dar loro il carattere anche bensì da una materia preesistente è
esterno di rinnovata supplica si può dovuta al fatto che produrre qualcosa
supporre che siano state pronunciate in dal nulla di suo è cosa più grande e più
modo da essere intese da Gesù stesso: mirabile che produrre da materia pree-
ciò tuttavia non è necessario, perché sistente; ma per molti la cosa non è al-
egli leggeva nel cuore» (17). trettanto evidente e credibile. Perciò,
volendo rendere credibile quel che fa-
Il Miracolo ceva, Cristo fece il vino dall’acqua per
accondiscendere alla capacità degli uo-
• “Vi erano là sei giare di pietra per la mini. C’è anche una spiegazione di or-
purificazione dei giudei, contenenti cia- dine mistico: Cristo non volle produrre
scuna due o tre barili”. il vino dal nulla ma dall’acqua, per mo-
Queste giare di pietra contenevano strare che egli non insegnava una dot-
circa 3 misure giudaiche (39 litri) quin- trina del tutto nuova, condannando
di tutte insieme facevano 600 litri circa l’antica; ma voleva perfezionare l’anti-
di acqua che doveva servire per le puri- ca; come si legge “non sono venuto per
ficazioni e abluzioni tipiche dei giudei abolire la Legge, ma per portarla a com-
necessarie per quel banchetto con tanti pimento” (Matt. 5, 17).
16
un vino qualunque, ma il migliore pos- non ritrova la pienezza del suo potere
sibile” (20) come fa capire l’osservazio- operante che tramite la mediazione
ne del capo banchetto. della Santa Vergine alla quale ha inspi-
rato la preghiera che d’altronde esaudi-
La Corredenzione di Maria nelle nozze di sce. Noi ritroviamo nell’atto di Gesù
Cana concedente il miracolo e quindi che co-
mincia la Redenzione, un’economia
Sulla questione del ruolo che la Ma- esattamente simile a quella concernen-
donna svolge nell’opera della Reden- te il mistero dell’Incarnazione: l’opera-
zione del genere umano e conseguente- zione di Maria s’integra nel seno dell’o-
mente del suo titolo di Corredentrice, perazione divina alla quale essa è tutta
Mons. Guérard des Lauriers ha scritto subordinata. Maria non è assolutamen-
delle bellissime pagine nelle quali egli te una causa autonoma. L’operazione
s’ispira al miracolo di Cana per conclu- generatrice non può essere anteceden-
dere con la dottrina della Corredenzio- te all’operazione assuntiva del Verbo.
ne. “Quindi il primo titolo col quale Maria non agisce e non produce che
Maria è Regina, è perché è la Madre di sotto la mozione presente, concomitan-
Dio, Madre di Dio che è il Signore e te di Dio; allo stesso modo a Cana, l’au-
Madre di Gesù Cristo che è Re dei Re, dacia della sua preghiera si spiega sol-
quindi è la Regina. Secondo titolo, la tanto perché la S. Vergine sa il disegno
Redenzione; e allora abbiamo l’idea di della Saggezza di Dio e ch’Ella si trova
Corredenzione. Gesù è Re per conqui- mossa interiormente dal volere stesso
sta, Maria che è assimilata a Lui e che di Gesù. Ma quest’atto della S. Vergine
è sua socia lo sarà anch’essa con Lui, pur dipendente e pur subordinato in un
analogicamente a Lui” (21). Qui Padre senso è anche un atto che occupa il suo
Guérard esamina il mistero di Cana. posto ben preciso e necessario nell’eco-
Ecco quanto egli scrive: «La Santa Ver- nomia divina. Se Maria non avesse par-
gine al momento del miracolo di Cana torito l’umanità che il Verbo doveva as-
invita Gesù a porre l’atto che inizierà sumere non ci sarebbe stata l’Incarna-
in qualche modo la Redenzione poiché zione; senza la preghiera di Maria a
questo primo miracolo comporta il con- Cana non si può dire che la Redenzione
fronto di Gesù con i suoi nemici. Ed è non si sarebbe compiuta, ma essa sa-
giusto in quest’ottica che Maria cono- rebbe stata differita; di modo che l’in-
sce, in questa ispirazione che le viene tervento di Maria ha sì, in un certo
dalla Saggezza stessa di Dio, che la San- modo, una autonomia relativamente al-
ta Vergine inviti Nostro Signore a veni- l’ordine esteriore dell’esecuzione ma
re in aiuto agli ospiti imbarazzati; sotto ha un’autonomia subordinata all’ispira-
questo modesto servizio di carità fra- zione interna che vien dalla profondità
terna, c’è un disegno più grande: quello divina. E così la Santa Vergine è costi-
della Redenzione. È per questo che tra tuita corredentrice in questo modo: il
l’ora di Cana, l’ora dell’agonia e l’ora Le nozze di Cana (dipinto di Paolo Veronese)
della Croce c’è una corrispondenza pro-
fonda, in fondo si tratta della stessa
ora. È per questo che Gesù dice a Cana,
che l’ora non è ancora venuta e tuttavia
essa comincia a venire poiché, con la
preghiera di Maria, compie il miracolo
che lo incammina verso l’ora decisiva
della Redenzione. La S. Vergine agisce
a Cana per una ispirazione dello Spirito
e questa ispirazione Ella la deve evi-
dentemente alla mozione stessa di
Gesù. Gesù, nella parte superiore, sa
ciò che deve fare, ma sembra delibera-
re nel suo volere inferiore, in modo che
18
Chiesa e dalla voce di coloro che hanno comunica quindi alle anime dei suoi figli.
autorità su di noi, come il nostro diret- Inoltre la liturgia applica alla Madre del
tore spirituale al quale dobbiamo obbe- Buon Consiglio anche le parole “mio è il
dienza. A Cana il consiglio di Maria ot- consiglio e l’equità, mia la prudenza, mia la
tenne il miracolo, così sarà nella nostra fortezza” (Proverbi 8, 14): in lei infatti ri-
vita: se ascolteremo il suo consiglio fate siede più che in ogni altra creatura la SS.
tutto quello che vi dirà, ecco che miraco- Trinità, in lei risiedette anche l’umanità
li di grazie si compiranno anche per noi. del Figlio di Dio, e poiché questa unione è
Maria questo consiglio lo metteva in sempre così profonda che secondo s. Luigi
pratica lei stessa nella sua vita, basti Grignion di Montfort, là dove è la Madre
pensare alla risposta che ella dà all’ar- vi è anche il Figlio, non si può andare a
cangelo san Gabriele nell’Annunciazio- Gesù se non tramite Maria; Maria è la via
ne “Ecco l’ancella del Signore, che mi sia che conduce a Gesù, la strada che ci porta
fatto secondo la tua parola”. Ma tutta la al supremo Consiglio, è il consiglio da se-
sua vita fu una continua accettazione e guire per pervenire alla Sapienza. Infatti
conformità alla Divina Volontà nelle anche a Cana vediamo che “c’era la madre
prove e tribolazioni e soprattutto nel su- di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù”.
premo momento della Passione, e dopo
aver praticato queste parole dandoci Conclusione
l’esempio, la Madonna ci consiglia di
fare altrettanto. Questa è la via che più Sono soltanto sei le volte in cui la
perfettamente ci condurrà alla santità e Madonna parla nel Vangelo: due volte
questo è il Consiglio più perfetto e all’angelo nell’Annunciazione (Lc. 1, 34,
quindi l’unico che Maria SS. ci dà; ella è 38), una volta alla Visitazione quando ri-
quindi chiaramente la Madre del Buon sponde a Elisabetta che la esalta, can-
Consiglio, al consiglio della quale ogni tando il Magnificat (Lc. 1, 46-55), una
figlio fedele e devoto deve conformarsi. volta quando ritrova Gesù dodicenne
Secondo la volontà di papa Leone XIII, nel Tempio (Lc. 2, 48), e le due volte
grande devoto della Madonna del Buon alle nozze di Cana, rivolgendosi prima a
Consiglio, che fece scrivere queste pa- Gesù (Giov. 2, 3) e poi ai servi (2, 5),
role figlio ascolta i consigli di lei sul dor- come abbiamo lungamente commentato
so dello scapolare sotto lo stemma pon- in questo articolo. Tutte le parole di Ma-
tificio, esse si possono applicare alla ria sono brevi, scarne ma incisive, mai
Chiesa che è docile al consiglio di Maria oziose ma profondamente meditate ed
e, quindi, a imitazione di lei, ogni fede- uscite dal profondo del suo Cuore Imma-
le deve essere docile al consiglio e alla colato e materno. Le sue parole, come
dottrina della Chiesa. abbiamo visto, sono sempre piene di si-
L’attitudine stessa dell’immagine della gnificati e ci possono elevare alla con-
Madre del Buon Consiglio, che si venera templazione dei misteri divini, impene-
nel suo santuario di Genazzano, con il dol- trabili a noi poveri e miseri peccatori
ce sguardo rivolto verso il Divin Figlio ma Colei che “conservava tutte queste
sembra ripeterci queste parole: fate tutto cose nel suo cuore” (Lc. 2, 51) ce li può
quello che vi dirà. Il consiglio è quello di svelare un po’ se sapremo leggere e me-
avere lo sguardo fisso su Gesù, nell’attesa ditare con attenzione le sue parole…
che un segno ci indichi la sua volontà.
Il Messia venturo viene chiamato nella Note
Scrittura “Magni consilii angelus” (Isaia 9,
6), la liturgia nel tempo di Natale e nell’of- 1) TOMMASO D’AQUINO, Commento al Vangelo di
s. Giovanni I-VI, Città Nuova Roma 1990, p. 212.
ficio della M.B.C. usa questa espressione; 2) G IUSEPPE R ICCIOTTI , Vita di Gesù Cristo,
Maria essendo la Madre di Dio è anche la Oscar Mondadori 1974, vol. I § 281.
Madre dell’eterna Saggezza ed ella parteci- 3) CORNELIO A LAPIDE, Commentaria in Scriptu-
pa in qualche modo questa Saggezza agli ram Sacram, tomus decimus sextus in ss. Lucam
et Joannem, col. 328.
uomini tramite il suo consiglio. Lei che è 4) G. RICCIOTTI, op. cit.
la sposa dello Spirito Santo possiede que- 5) PIERCARLO LANDUCCI, Maria SS. Nel Vangelo,
sto dono di Consiglio al grado più alto e lo Edizioni Paoline Roma 1953, pp. 225-27.
20
6) GABRIELE ROSCHINI, Vita di Maria, Edizioni 16) TOMMASO D’AQUINO, op. cit. p. 220.
per l’Unione italiana ciechi, Roma 1960, p. 205. 17) P. LANDUCCI, op. cit. pp. 240-41.
7) S. AGOSTINO, Tract. 8 in Joannem. Vedi COR- 18) G. RICCIOTTI, op. cit. § 284.
NELIO A LAPIDE, op. cit. 19) S. MASSIMO DI TORINO, Discorsi 23, s. CIRILLO DI
8) TOMMASO D’AQUINO, op. cit. pp. 214-15. GERUSALEMME, Le Catechesi 22, 2, in La Bibbia com-
9) G. RICCIOTTI, op. cit. mentata dai Padri, Nuovo Testamento 4/1 p. 156.
10) Si può notare l’analogia, nel modo delicato 20) TOMMASO D’AQUINO, op. cit. p. 224.
e semplice, della parole di Maria “vinum non ha- 21) Su tutta questa questione si può leggere
bent” con quelle con cui Marta chiede la guarigio- l’articolo qui citato: Maria antitesi di Satana: lo
ne del fratello: “colui che tu ami è malato” (Giov. sviluppo omogeneo del dogma mariano ai tempi di
11, 3), esse sono ancora il riflesso di quelle di Pio XII negli scritti di Padre Guérard des Lauriers,
trent’anni prima all’angelo: “come avverrà que- in Sodalitium n. 68, pp. 4-21. Esso riprende la re-
sto?”; parole semplici ma sempre eloquenti quan- lazione tenuta da don Francesco Ricossa in occa-
to parsimoniose. sione del 14° Convegno di Studi Albertariani a
11) P. LANDUCCI, op. cit. pp. 229-30. Milano del 14 novembre 2015.
12) G. ROSCHINI, op. cit. p. 206. 22) M. L. GUÉRARD DES LAURIERS O.P. Marie-
13) G. ROSCHINI, op. cit. pp. 207-208. Reine, pro manuscripto, pp. 10-11.
14) G. RICCIOTTI, op. cit. § 281. 23) P. LANDUCCI, op. cit. pp. 243-44.
15) G. ROSCHINI, op. cit. pp. 208-215.
Lo Stato del papa del resto era pressato nenza come gli Esteri». Il nome di Kanz-
ai confini dal brigantaggio, dai rivolu- ler, pertanto, già da diversi mesi circola-
zionari garibaldini, dal nuovo Regno va come possibile sostituto di de Merode
d’Italia ed il pro ministro riteneva suo alla guida del dicastero delle Armi.
dovere munire il pontefice di una ade- Dopo la Convenzione di Settembre e
guata protezione. Ad una situazione già la partenza progressiva delle truppe
delicata si aggiunse, nel 1864, la firma francesi da Roma risultava chiaro che il
della Convenzione di Settembre (15 ruolo dell’Esercito pontificio acquistava
settembre) che impegnava l’esercito altro rilievo ed altri erano i compiti cui
francese a lasciare Roma nell’arco dei sarebbe stato chiamato a far fronte: da
due anni successivi, ponendo quindi la una parte mantenere l’ordine interno,
Santa Sede nella necessità di protegge- dall’altra resistere ad attacchi esterni
re autonomamente i propri confini. (sia dell’esercito regio italiano che delle
Alla morte del generale de La Mori- fronde rivoluzionarie) fino all’arrivo del-
cière (11 settembre 1865), Mons. de Me- l’aiuto delle truppe straniere o ad un in-
rode perse il suo alleato e sostenitore tervento comunque estero.
presso il pontefice e Pio IX, nonostante Il conseguimento di tale obiettivo (in-
la grande stima nutrita nei confronti terno ed esterno) comportava lo studio,
del presule che in ogni modo continuerà la discussione e l’attuazione di una serie
a tenere vicino a sé, si convinse che per di riforme nei diversi settori del dicaste-
la Santa Sede fosse più opportuno un ro e delle truppe. Il nuovo piano organi-
pro ministro moderato e meno inviso co elaborato da Kanzler venne discusso
agli ambienti politici ed a quelli france- dal consiglio dei ministri nelle sedute
si in particolare. Il 21 ottobre con un so- del 20 novembre e del 1° dicembre 1865
brio ordine del giorno Mons. de Merode ed approvato dal pontefice nell’udienza
lasciò la carica di pro ministro delle del 16 dicembre dello stesso anno, di-
Armi per motivi «di salute». Il 27 otto- ventando esecutivo il 1° dicembre 1866.
bre, il card. Antonellli comunicò a Tra il marzo e l’aprile dello stesso anno
Kanzler la sua nomina a ministro: venne presentata, discussa ed approvata
Dalla Segreteria di Stato 27 ottobre anche la nuova sistemazione della Gen-
1865 n.38458 darmeria pontificia.
Per motivi di salute essendo stato eso- Dalla sua nomina e fino al 1870, per
nerato dall’officio di Pro Ministro delle cinque anni, gli ordini del giorno ed i
Armi Monsig. Francesco Saverio De Mero- decreti del pro ministro indicarono la
de, la Santità di Nostro Signore si è beni- strategia militare sottesa alla guida
gnamente degnata di nominarvi con la della Armata pontificia: una riorganiz-
stessa qualifica il Sig. Commendatore Er- zazione strutturale (centralizzata) che
manno Kanzler Generale di Brigata. passava attraverso la preparazione, la
Si porge l’annunzio di questa sovrana formazione e l’addestramento di ogni
disposizione al medesimo sig. Generale componente l’Armata stessa; un piano
Kanzler per sua intelligenza e norma.
Giacomo Antonelli. Il gen. Kanzler ad Anzio nel 1862 attorniato da alcuni
suoi ufficiali (il 2° in piedi da sin. è de Charette)
In realtà già nel febbraio dello stesso
anno era stata avanzata a Kanzler la
proposta di occuparsi «della organizza-
zione delle truppe pontificie onde for-
mare una divisione di 12mila uomini»
(23 febbraio 1865). In quella occasione
Kanzler aveva rifiutato di «accettare a
qualsiasi condizione il Ministero» riser-
vandosi tuttavia la possibilità di acco-
gliere una eventuale nomina «come ge-
nerale avendo mano libera e mettendo
gli indigeni a pari condizioni di apparte-
24
mitato di Difesa e di vari osservatori difesa e della sua durata. Era infatti ne-
nella città di Roma. Tra l’11 ed il 13 set- cessario sapere esattamente quando de-
tembre avvennero i primi reali sconfina- porre le armi perché le condizioni potes-
menti da parte dell’Esercito italiano. I sero essere le migliori possibili in termini
distaccamenti dell’Esercito pontificio di armistizio e di onore. I militari ritene-
che presidiavano le province comincia- vano che obbligare l’esercito italiano a
rono rapidamente il ripiegamento su cannoneggiare la città e combattere fino
Roma, con l’eccezione della colonna de a quando questi fosse riuscito ad aprire
Charette che si volse, in un primo tem- una effettiva breccia nella cinta muraria
po, in direzione di Civitavecchia dove la- potesse ritenersi una dimostrazione con-
sciò una compagnia per coadiuvare la grua di violenza e di usurpazione, ma an-
difesa della città. La roccaforte, secondo che un onorevole scontro bellico. La cit-
gli ordini ricevuti dal pontefice e quindi tà, secondo Kanzler, era perfettamente in
dal generale Kanzler, avrebbe dovuto grado di difendersi ad oltranza. Pio IX ac-
opporre una parziale resistenza all’inva- consentì alle richieste dei suoi generali e
sione italiana («pochi colpi da tirarsi modificò in tal senso la precedente lette-
contro il nemico»), tuttavia a seguito di ra da lui già scritta in data 14 settembre
diversi avvenimenti, si arrese imbelle la con le indicazioni per la difesa di Civita-
notte tra il 15 ed il 16 settembre. vecchia e di Roma. Tale lettera venne
Nei giorni successivi alla resa-presa di pubblicata su La Civiltà Cattolica del 7
Civitavecchia, ovvero tra il 16 ed il 19 gennaio 1871.
settembre, mentre le truppe italiane (…) L’attacco alla città di Roma ebbe
sembravano alternativamente avanzare e inizio alle 5,15 e si protrasse anche oltre
stazionare ci fu uno scambio di lettere fra l’innalzamento della bandiera bianca av-
il generale Raffaele Cadorna (comandan- venuta in più punti tra le 9,35 e le 10,00.
te generale del Corpo d’esercito d’osser- Lo scontro fra i due eserciti fu violento e
vazione dell’Italia Centrale), il generale concitato, nutrito da entrambe le parti
Kanzler ed il pontefice che di fatto non dall’emozione e dall’entusiasmo per la di-
mutò la posizione dei due interlocutori. E fesa del proprio ideale. Secondo le testi-
mentre si faceva sempre più chiaro il luo- monianze, l’ingresso a Roma dell’Eserci-
go presso cui l’Esercito Italiano avrebbe to italiano accompagnato da molta gente
tentato l’ingresso nella città, ovvero la al suo seguito avvenne in modo non del
zona fra Porta Salaria e Porta Pia, Kanz- tutto pacifico e non del tutto rispettosa
ler cercò di ottenere dal pontefice indica- fu la sua condotta in città.
zioni più chiare e più onorevoli circa la Dopo la firma della capitolazione av-
difesa da opporre all’ingresso dell’eserci- venuta quello stesso giorno presso Villa
to nemico. Il 19 settembre pertanto, alla Albani tra le 14,00 e le 17,30, Kanzler, ac-
vigilia di quella che tutti ormai sapevano compagnato dal maggiore Rivalla e dal
essere la data stabilita per l’attacco della conte de Beaumont, si recò in Vaticano
zona indicata, Kanzler, de Courten e Zap- per riferire al pontefice quanto avvenuto.
pi parlarono con Pio IX delle modalità di Il 21 settembre, con la lettura del suo or-
Papa Pio IX benedice le truppe pontificie in piazza
dine del giorno ai capi dei Corpi della di-
s. Pietro il 25 aprile 1870 sciolta Armata pontificia su Piazza San
Pietro, si può dire concluso il suo ministe-
ro. All’età di 48 anni, decidendo di rima-
nere presso il pontefice - risiedette in Va-
ticano con la famiglia fino alla morte di
Pio IX, avvenuta nel 1878 - Kanzler aveva
ormai posto fino alla sua carriera militare
ed in nessuna occasione entrò in conflitto
o in polemica con il governo italiano,
mantenendo sempre un contegno riserva-
to e rispettoso.
Negli anni successivi al 1870 e fino
alla sua morte, benché non esistesse più
27
alcun Ministero delle Armi, egli conti- tura. In questo senso è stato accolto anche
nuò ad avere il titolo di pro ministro ed dai miei antichi subordinati come vedrai
in tale veste si occupò degli ex militari dall’articolo della Fedeltà che ti mando.
del disciolto Esercito pontificio seguen- Poi mi si è fatto riflettere che un titolo ere-
done le richieste e le suppliche e avendo ditario potrà giovare in certe circostanze al
la responsabilità della distribuzione dei mio figlio, cosa non si farebbe di certo per
sussidi elargiti loro dal pontefice. Unica esser utile al figlio? Mi ha fatto piacere ve-
memoria del passato da generale era il dere la mia nomina accolta in modo assai
discorso che al termine di ogni anno egli cordiale e cortese dai parenti ed amici non
rivolgeva al pontefice a nome del disciol- solo, ma dai compagni d’armi e dall’alta
to Esercito pontificio, che in tale occasio- società romana affezionata al Papa. Perfi-
ne cercava di essere presente a Roma al- no i fogli liberali che in altri tempi mi han-
meno nei suoi maggiori rappresentanti no bersagliato di satire e di basse calunnie
(generale de Courten, generale Zappi, hanno avuto il buon gusto di serbare in
ten.-col. de Charette). questa circostanza un dignitoso silenzio.
Alla morte di Pio IX, Kanzler con la La sua vita stava ormai per giungere
sua famiglia si trasferì fuori le mura va- a termine. Il 22 dicembre 1887, no -
ticane in uno stabile sito al numero 3 di nostante le difficoltà procurategli dalla
via San Luigi dei Francesi occupando riapertura della piaga al piede, tenne il
un piccolo appartamento al primo pia- consueto discorso di saluto al pontefice
no. Le condizioni economiche dell’ex a nome del disciolto Esercito pontificio.
pro ministro - avendo egli rifiutato la Tornato a casa, si mise a letto nella spe-
pensione offertagli dallo Stato Italiano ranza di potersi presto alzare. La notte
- non erano del resto tali da permetter- tra il 5 ed il 6 gennaio 1888, senza aver
gli molti lussi. In tale situazione, fu co- mai perso conoscenza e avendo avuto
stretto a chiedere un incremento del- modo di salutare amici e famiglia,
l’assegno di cui beneficiava. morì. Aveva 65 anni.
L’estate, fuggendo il caldo di Roma, L’8 gennaio 1888 ebbe luogo, secon-
era solito trascorrere alcune settimane do la sua volontà, un sobrio funerale
a Borgo a Buggiano (Pistoia) presso la presso la parrocchia di S. Maria Madda-
Villa Bellavista, acquistata e voluta più lena. La funzione venne seguita da pa-
dalla moglie Laura che da lui, o presso renti, amici, ufficiali, prelati e politici.
le Terme di Rapolano, a causa di un Il corpo fu sepolto nella tomba di fami-
disturbo alla pelle e di una fistola che glia presso il cimitero del Verano, ove
in modo ricorrente si apriva sul piede tuttora si trova.
rendendogli difficili gli spostamenti.
Il 1° febbraio 1887 venne nominato Tomba della famiglia Kanzler al cimitero
barone da Leone XIII e questa volta, di- del Verano a Roma
versamente da quanto avvenuto nel
1867, accettò il titolo scrivendone in que-
sti termini al cognato Ugo Pepoli: forse ti
sarai meravigliato che io abbia ora accetta-
to con riconoscenza il titolo di Barone men-
tre dopo Mentana aveva ricusato uno più
elevato. Ma spero che metterai buone le ra-
gioni che ti darò del mio contegno. Un tito-
lo elevato senza i mezzi corrispondenti per
sostenerlo nell’alto quadro è un vero peso.
Il titolo di Barone almeno è più in relazio-
ne colla mia modesta situazione finanzia-
ria. L’inaspettata manifestazione del S. Pa-
dre è una prova dell’approvazione del S.
Padre di quanto operarono le truppe ponti-
ficie sotto il mio comando “in tempi diffici-
lissimi” come si esprime il breve di investi-
28
“L
a sua sensibilità letteraria” SOMMARIO
scrive Hanson (in Decadence I. Introduzione
and Catholicism, p. 330, cita- Matteo 18, 15-17
to in Baron Corvo, il viaggio sentimenta- Ambito e limiti di questo mio intervento
le di Frederick Rolfe, p. 125, nota 370) II. “Baron Corvo. il viaggio sentimentale di
“era una mistura di estetismo, pedera- Frederick Rolfe”
stia e cattolicesimo”. È proprio questa Vedere estratto (pag. a fianco)
mistura che ci ripugna. III. Mons. Benson (detto “Bobugo”)
Cattolico integrale?
“Cattolico” occultista
• FRANCESCO RICOSSA
La vergogna della tradizione
C.L.S. Verrua Savoia 2018,
176 pagine, €10,00.
29
lettori chi era Isaac Hecker, giacché un avremo modo di tornare: limitiamoci a
vero cattolico integrale, l’abbé Charles notare come TUTTA la produzione let-
Maignen, futuro membro del ‘Sodali- teraria di Baron Corvo (“in ognuno dei
tium Pianum’ scrisse un libro su di lui: suoi libri”) sia inficiata oltre che dalla
‘Le Père Hecker est-il un Saint?’ (1898) in sua fede, anche dalla sua omosessuali-
reazione alla vita di Hecker scritta da tà, e anzi da entrambe in maniera inse-
padre Elliot. Protestante convertito al parabile. Vediamo qualche esempio, in
cattolicesimo, espulso dai Redentoristi, cui vita e letteratura si intrecciano.
fondatore della congregazione dei Pao- Dopo aver ricevuto la tonsura il 31
listi, teologo del cardinal Gibbons al marzo 1888, Rolfe è escluso dal semina-
Concilio Vaticano, padre Hecker fu l’i- rio, a Oscott, nel mese di agosto: Fuma-
spiratore del movimento eterodosso galli ci descrive una serie di persone
che fu poi chiamato Americanismo, che che frequenta allora. Iniziamo con John
fu condannato nel 1899 dalla lettera di Gambril Nicholson, i sui amici Joseph
Papa Leone XIII al card. Gibbons ‘Te- William Gleeson White e Charles
stem benevolentiæ’, dando così ragione Kains-Jackson con l’amante di quest’ul-
alla denuncia dell’abbé Maignen. Da timo, Cecil Castle (p. 55). Sono tutti
buon precursore del Vaticano II e della omosessuali (p. 56). Nicholson è una
dottrina sulla Libertà Religiosa, padre vecchia conoscenza di Rolfe (lo conob-
Hecker, il “Santo” degli Americanisti, be da studente) e ancora nel 1909 sarà
è ora Servo di Dio prossimo alla beatifi- lui a scrivere a Rolfe, che si trova a Ve-
cazione per i modernisti, sulle orme del nezia, per chiedergli di introdurre due
cardinal Newman il quale sosteneva amici “al sottobosco omosessuale della
che Hecker aveva fatto negli Stati Uni- città” (p. 241: è la genesi delle famige-
ti quello che lui aveva compiuto in In- rate ‘Lettere veneziane’). Nicholson non
ghilterra. Ma tutto questo lo leggete su è un semplice omosessuale, ma uno dei
Sodalitium, non certo nei libri editi da più importanti “poeti uraniani” (11) stu-
Radio Spada… diati da Timothy d’Arch Smith nel suo
libro Love in earnest (Londra, 1970). Ma
Cattolico e omosessuale. Cattolico omoses- c’è di più: Nicholson era un membro
suale. Cattolico “perché” omosessuale? dell’Ordine di Cheronea, così come l’al-
tro amico di Rolfe, Charles Kains-Jack-
Se il “cuore gonfio di Fede” di Frede- son (12), che diede una forte impronta
rick Rolfe (come scrive enfaticamente omosessuale al periodico The Artist and
Fumagalli nell’ultima di copertina) ha Journal of Home culture. L’Ordine era
influenzato la sua letteratura, si può una vera e propria Società segreta omo-
pensare che la sua omosessualità non lo sessuale, con riti di iniziazione, parole
abbia fatto? Fumagalli vorrebbe dire di d’ordine e segreti da osservare, che si
no (10), ma è costretto ad ammettere il ispirava nel nome alla omonima batta-
contrario. “A tutt’oggi, però, l’aspetto glia dove, nel 338 a. C., la “Sacra Banda
più pruriginoso e delicato della vita di di Tebe”, composta secondo Plutarco
Corvo è l’omosessualità… Rolfe detestava da 150 coppie di soldati omosessuali, fu
le donne, le loro forme gli provocavano ri- annientata. L’Ordine fu fondato nel
brezzo; negli uomini e nei giovani, perso- 1897 da un amico di Oscar Wilde, Geor-
naggi che non di rado circondano i pro- ge Cecil Ives, e ne fecero parte per l’ap-
tagonisti dei suoi racconti, più che l’ap- punto Nicholson, Kains-Jackson, Oscar
pagamento fisico cercava una soddisfazio- Wilde e Alfred Douglas, Samuel Cot-
ne tutta spirituale, quell’‘amico divino’ tam, Montague Summers, e molti altri.
che è compagno e sodale, capace di una Torniamo a noi: nel 1888 l’ex-seminari-
devozione assoluta” (p. 29). Fumagalli sta (che farà un secondo tentativo nel
cita Scoble: “scrisse apertamente della Collegio Scozzese a Roma) si trova a
propria omosessualità, incorporando in Christchurch in compagnia di questi
ognuno dei suoi libri autobiografici una poco raccomandabili amici. E scrive
casta storia amorosa dai risvolti omoe- The ballade of Boys bathing, “una lirica
rotici” (p. 76, nota 219). Sulla “castità” brillante e innovativa” scrive Fumagalli.
32
“La descrizione di alcuni ragazzi che fan- imitazione del modello arcadico allora in
no il bagno nella baia di St Andrews, ol- voga in Italia grazie ai tedeschi Wilhelm
tre all’esperienza diretta di Rolfe, dovette ‘Guglielmo’ von Pluschow – che aveva il
molto alle conversazioni avute con Kains- suo studio poco distante dal collegio Scoz-
Jackson e Gleeson Withe (anche quest’ul- zese (dove Rolfe era stato in seminario,
timo, sebbene sposato e con figli, era pro- a Roma, n.d.a.) – e Wilhelm von Gloeden
babilmente omosessuale). Durante uno (15). I ragazzi venivano ritratti in ambien-
dei loro incontri, infatti, Kains-Jackson ti pastorali con anfore e costumi ispirati
aveva illustrato agli amici le qualità arti- alla Grecia antica, in una tensione esteti-
stiche di The Bathers, un quadro del pit- ca tra classicismo e raffigurazione gotica
tore Henry Scott Tuke che rappresentava del nudo maschile. (…) Le foto di Rolfe
tre giovani in prossimità del mare” (Ba- svelano una coloritura omoerotica tanto
ron Corvo, pp. 56-57). Ed ecco a voi i nelle pose dei soggetti quanto nei giochi
“tre giovani in prossimità del mare”. di luce e ombra che scolpiscono ed esalta-
Vedendo il quadro [pubblicato nel no le forme fisiche” (pp. 68-70). “Fotogra-
libro], si capisce l’entusiasmo che occa- fie di questo tipo – spiega Fumagalli in
sionò la “lirica brillante e innovativa” nota – costituivano oggetto di collezione e
di Rolfe! “La nudità, ritratta nelle pose di scambio tra i membri più facoltosi del-
dell’arte classica, era tipica delle opere del la comunità omosessuale britannica” (p.
pittore di Falmouth (Tuke) che, con stile 70, nota 208). La realtà di Genzano
impressionista, solleticava le fantasie del- 1890, divenne l’opera letteraria già ci-
l’occulta comunità omosessuale inglese. tata Stories Toto told me (1898, poi am-
Rolfe rimase così colpito dalla descrizione pliato nel 1901 col titolo In His Own
di Klains-Jackson che decise di accompa- Image) (pp. 110-119). Il prete mancato
gnare la poesia con un’illustrazione ana- don Friderico (= Rolfe) viaggia per l’I-
loga di cui si fa riferimento anche in talia con una coorte di ragazzi (Guido,
Adriano VII” (p. 57), il libro che folgorò Ercole, Otone, Ilario, Desiderio, Vitto-
ed estasiò Mons. Benson, per il quale rio) guidati dal sedicenne Toto: “una
Rolfe sarebbe stato un prete di grande splendida creatura – scrive Rolfe – sel-
valore (p. 66, nota 196). Le nuotate di vaggia (discolo) degli Abruzzi. (…) La
Rolfe – sia nella vita reale, sia nella sua sua pelle era scura, con del vero sangue
letteratura (13) – diventano così un pre- sotto, liscia come una pesca, e il suo
testo per avvicinare o immaginare ado- aspetto era nobile come quello di un
lescenti e ragazzi seminudi o nudi: nei dio...” (p. 113). E Fumagalli: “L’Arcadia
racconti Stories Toto told me (1898) (14) rolfiana è un luogo esclusivamente virile,
il giovanetto Toto se ne va “in giro, dove le donne non hanno cittadinanza. I
completamente nudo, felice e libero” (p. componenti della compagnia, descritti
114, nota 345); ma un Toto esisteva an- con compiacimento nei loro attributi fisi-
che nella vita reale di Rolfe, che col ci, rimandano a una nuova sensibilità
pretesto della pittura e della fotografia pagana, incapace di celare un sentore
aveva attirato sette ragazzi di Genzano omofilo…” (p. 112, cfr. p. 161), “i santi e
(dopo la seconda espulsione dal semi- gli angeli a volte sono descritti al pari di
nario, nel 1890). Scrive Fumagalli (che divinità pagane” (p. 114), “i frati e il cle-
purtroppo devo riassumere per brevi- ro secolare” sono “ridotti a caricature
tà): “Il loro capo era il bel giovane Toto sottilmente crudeli di derivazione boccac-
Ephoros. Erano la compagnia preferita cesca e chauseriana” (p. 117). Mi limito
da Rolfe (…) quando nuotava nei fiumi o a citare Fumagalli: il libro andrebbe
nei laghi e quando si addormentava al- letto e citato per intero. Ebbene, non-
l’ombra dei boschi, cullato dal tepore del ostante quanto abbiamo visto, Fuma-
sole. (…) Studiò inoltre le tradizioni po- galli, nonostante tutto, valuta così que-
polari del Lazio figlie di una fede che ai st’opera di Rolfe: “Nelle storie che
suoi occhi pareva ingenua e affascinante, (Toto) racconta al padrone (…) alto e
ancora pregna di elementi paganeggianti. basso convivono all’insegna della purez-
Toto e i suoi amici posarono per Rolfe in za, custodito dalla benevolenza di Dio”;
alcune fotografie che l’inglese scattò a “si tratta dunque di veri e propri racconti
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l’amore ideale che rende completo l’essere. nezia (gennaio 1908, p. 206), a “scattare
Scritto verso il 1909, il romanzo è rima- fotografie”. Sappiamo già che tipo di fo-
sto inedito fino alla morte di Rolfe a cau- tografie avrebbero scattato i due ingle-
sa della malcelata allusione a una rela- si, e Fumagalli ce lo dice: “non passò
zione omosessuale ed è stato pubblicato molto tempo prima che decidesse di noleg-
postumo solo nel 1934”. giare un ‘pupparin’, un’imbarcazione leg-
(Copertina dell’ultima edizione ita- gera, un tipo di ‘sandolo’ più piccola della
liana de Il deside- gondola. Come rematori, scelse due ragaz-
rio e la ricerca del zi, Carlo Caenazzo ed Ermenegildo ‘Zildo’
tutto di F. Rolfe, Vianello (in nota: Dawkins “aveva giura-
Baron Corvo. È to che Baicolo [Zildo], era la copia esatta
stata riprodotta dell’Agias di Delfi di Lisippo e voleva fo-
sulla pagina FB tografare il suo corpo sotto il sole, sullo
di Fumagalli, e sfondo di un muro imbiancato” F. Rolfe,
anche da Radio Un ossario della laguna nord, in Lettere
Spada, nell’audio veneziane. Tre racconti su Venezia. … Il
della conferenza professore e Corvo non furono i primi in-
tenuta da L. Fu- glesi a invaghirsi dei bei gondolieri vene-
magalli, intervi- ziani. Addington Symonds e Horatio
stato da PG. Se- Brown avevano già dimostrato una simi-
veso, nell’auletta le predilezione…). (…) Lui e il professore,
della CAP, Uni- anch’egli esperto fotografo, in almeno
versità Cattolica di Milano, il un’occasione, ritrassero i corpi nudi di
13/12/2016). Carlo e Zildo, disposti a imitazione di cer-
Anche in quest’opera maggiore, te sculture greche” (p. 217) (23). I lettori
dunque, vita reale e finzione letteraria più attenti avranno già riconosciuto in
s’intrecciano più che mai. L’ambienta- questo Zildo Vianello, minorenne gon-
zione è a Venezia, e a Venezia Rolfe doliere, lo Zildo/Zilda del romanzo, una
giunse nel 1908, e morì il 25 ottobre Zilda cioè che si traveste da Zildo, ri-
1913. Lì darà il meglio di sé, per così uscendoci perfettamente giacché nella
dire, con “lo sfogo delle inclinazioni re- vita reale era per l’appunto Zildo. Nel
presse, che si manifestarono con grande libro, ammette Fumagalli, “è latente so-
virulenza al contatto con l’ambiente eso- prattutto il tema dell’omosessualità dello
tico veneziano”; Rolfe, “nella più genui- scrittore: Ermenegilda – ispirata dall’o-
na tradizione decadente, si fece tingere i monimo ‘Zildo’ Vianello – ha un aspetto
capelli di rosso fiamma (si ricordino quel- androgino e il suo soprannome, così come
li di Baudelaire tinti di verde); la sua i vestiti che indossa (ovvero un nome
gondola, riccamente addobbata, suscita- maschile, Zildo, e delle vesti maschili,
va, nell’ultimo periodo della sua vita, i n.d.a), le sono imposte da Crabbe per ce-
commenti di tutta Venezia. Rolfe, che pri- larne la femminilità.
ma era così schivo, timoroso dello scanda- Anche se il protagonista dichiara che
lo, si offriva ora sfacciatamente alle criti- il suo scopo è quello di proteggersi dalle
che” (pp. 214-215, nota 669, cita Maren- malelingue, è abbastanza evidente l’esca-
go Vaglio) (22). Ma come giunse, Rolfe, motage adottato da Corvo per sfuggire
a Venezia? Vi giunse assieme a Richard alla censura” (p. 249): far credere a una
MacGillivray Dawkins (1871-1955), “ar- storia d’amore tra un uomo e una donna
cheologo di fama internazionale, tra i più (seppur travestita da uomo) mentre in-
importanti studiosi dell’antica Grecia” vece nella realtà si tratta della storia
ma anche un omosessuale che, quando d’amore di un uomo (Baron Corvo) per
conobbe Baron Corvo il 7 settembre un ragazzo diciassettenne (il gondoliere
1907, presso i Pirie-Gordon, si accorse Zildo Vianello): platonicamente, “due
ben presto “dell’anormalità sentimenta- metà di un tutto” (p. 248), una seconda
le che lo legava all’amico”, come scrive metà che “fisicamente, certo, deve trat-
Fumagalli (pp. 204-205). I due decisero tarsi di un ragazzo diciassettenne, perché
allora di fare un viaggio assieme a Ve- questo è il tipo fisico di Crabbe; ma un ra-
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gazzo, purtroppo (…) né la Chiesa né lo che chiunque abbia letto quelle testi-
Stato ti consentono di sposarlo. Di conse- monianze autobiografiche sa essere di
guenza Zildo, il ragazzo, viene decretata gran lunga al di là di questo limite (24).
Zilda, la fanciulla” (Auden, citato da Fu- Si tratta di una ventina di lettere (ora
magalli, nota 799, p. 252). Zildo è “un raccolte in volume sotto il titolo di Let-
Toto veneziano” (p. 252). “Questa volta tere veneziane) che Rolfe scrisse tra il
l’amico divino ha gli occhi di Ermenegil- 1909 e il 1910 (verso la fine della sua
da, quella metà che, secondo il mito plato- vita, quindi, quando era convertito da
nico descritto nel Simposio, può dare com- un pezzo al cattolicesimo).
pimento all’esistenza di un uomo. Il ma- Gli antefatti che diedero origine
trimonio finale, poco credibile nel descri- alla corrispondenza, ci sono narrati da
vere il coronamento della relazione etero- Fumagalli. Nell’estate del 1909 il “suo
sessuale, lascia comunque illeso il roman- vecchio pupillo”, John Gambril Nichol-
zo nella sua bellezza” (p. 253). Nonostan- son, scrisse a Baron Corvo che si trova-
te tutto ciò, per Fumagalli, il romanzo va a Venezia (abbiamo già visto di chi
“non è certamente un manifesto di propa- si tratta e ricordo che faceva parte del-
ganda omosessuale”: il “rapporto tra i la società segreta omosessuale detta
due” è “puro e angelico”. Ma Frederick Ordine di Cheronea). Nicholson racco-
Rolfe e Zildo Vianello (e gli altri ragaz- mandava a Rolfe due “conoscenti di
zi veneziani che lo frequentavano) non mezza età” che sarebbero venuti presto
erano proprio degli angeli. Il libro di a Venezia; compito di Rolfe era quello
Fumagalli cerca di farcelo credere: sì, di “introdurli al sottobosco omosessuale
Rolfe era omosessuale, ma non è dimo- della città” (p. 241), che quindi – Ni-
strato che fosse “sessualmente attivo” cholson doveva saperlo bene – doveva
(p. 39, e nota 100). A conferma di que- essere ben noto a Rolfe. I “due turisti”
sta ipotesi (la vita casta di Baron Corvo) (oggi parleremmo di “turismo sessua-
sta, per Fumagalli, il “voto di castità le” a scopo di pedofilia) si chiamavano
ventennale” che Rolfe fece, con la spe- Charles Masson Fox e Cockerton, pro-
ranza di poter un giorno essere ordinato babilmente James Stewart Cockerton
sacerdote, dopo essere stato allontanato (1862-1919): Cockerton era figlio di un
per la seconda volta dal seminario, que- ricchissimo uomo d’affari inglese (p.
sta volta a Roma, nel 1890 (p. 64). Mi 241); Fox (1866-1935) è un facoltoso
vien da pensare che avesse fatto un quacchero originario della Cornovaglia,
voto di celibato piuttosto che di castità, famoso come scacchista ma ahimè an-
giacché subito dopo detto voto lo trovia- che come pederasta, tanto che venne
mo in compagnia del giovane Toto e dei coinvolto in un processo (per aver cor-
suoi amici ritratti in pose “omoerotiche” rotto un minorenne) da lui intentato
(come dice il suo stesso biografo) mal- contro la madre di un sedicenne che lo
grado il voto di castità (la cui violazione ricattava, processo che distrusse la sua
comporta, ricordiamolo, il sacrilegio). reputazione (1912-13). Oltre che di Ni-
Poiché comunque non è morale né op- cholson, Fox era amico anche del pitto-
portuno, come scrive giustamente Fu- re Tuke, di cui abbiamo già parlato in
magalli, spiare dal buco della serratura, occasione del soggiorno di Rolfe a
non dovremmo o potremmo dire di più Christchurch, per cui si vede che quello
della vita privata di Rolfe (in mancanza dei pederasti inglesi era un piccolo
di un processo per sodomia come nel mondo in cui tutti si conoscevano. Rol-
caso di Oscar Wilde o di Simeon Solo- fe presentò dunque ai due connazionali
mon). Non potremmo o non dovremmo, gli adolescenti che lui stesso frequenta-
a meno che l’autore stesso non ci spa- va. È squallido dirlo, ma si tratta né più
lanchi la porta che cela la sua intimità, né meno di prostituzione, e Baron Cor-
e non ci descriva nei minimi dettagli la vo ne era il prosseneta: lo scrive in ter-
sua attività omosessuale con i giovani mini più edulcorati lo stesso Fumagalli:
vogatori o i gondolieri della laguna, con “in quegli anni di dilagante povertà ac-
termini che Fumagalli definisce essere compagnare ricchi signori stranieri dietro
“al limite della pornografia” (p. 341) ma compenso costituiva per tanti giovani ita-
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to’ del personaggio, non esita a credere colo di Giovanni Dall’Orto, che ne contie-
a Baron Corvo stesso, e scrive di lui: ne un ampio stralcio, al seguente non rac-
“Non solo si dichiarava apertamente uno comandabile indirizzo: [http://www.gio-
dei patroni di quei bassifondi dell’omoses- vannidallorto.com/saggistoria/rolfe/rol-
sualità che esistono in tutte le città, ma fe.html (29)]. La lettura di queste pagine è
era anche diventato un incallito corrutto- sufficiente per chiudere il dibattito, e ca-
re di giovanetti e un seduttore di innocen- pire che denunciare detti articoli non
ti”. Così A. J. Symons nel suo Alla ricer- vuol dire essere un fariseo e lapidatore
ca di Baron Corvo; ma, secondo Fuma- incallito, tanto meno con una pessima
galli, Symons potrebbe aver esagerato mira (30). Almeno la mira, purtroppo, è
per rendere più appetibile il suo libro o giustissima, e Farisei sono coloro che fan-
per dimostrarsi imparziale nei confron- no finta di non vedere e di non sapere.
ti di Rolfe (p. 242, nota 770). “Le argo- Ma immaginiamo anche per un attimo
mentazioni di Symons, che parla di cor- che Rolfe “Baron Corvo” non abbia scrit-
ruzione dell’innocenza, di disonesti merci- to le lettere che ha scritto, non abbia det-
moni, e di depravazione, crollano, almeno to di aver fatto quello che ha fatto, e che
in parte, alla prova dei fatti” “non esisto- non ci resti di lui che la teoria dell’amore
no altre prove, se non le stesse epistole fir- platonico efebico puramente ideale, sen-
mate da Rolfe, che quanto descritto sia za alcuna conseguenza carnale. Sarebbe
realmente avvenuto” (p. 242); insomma, dunque accettabile questo ritorno al pa-
non potremmo credere neppure a Ba- ganesimo? Questo teorizzare l’amore
ron Corvo in persona (come se l’ammis- omosessuale pederastico sulla falsa riga
sione del colpevole non fosse la prova degli antichi greci? Di cercare l’amico di-
regina). “Si è portati a immaginare, vi- vino, l’altro sé stesso, in un adolescente
ste le vivaci e lunghe descrizioni, che tut- dello stesso sesso? La risposta per un cri-
to si riduca a un parto della fantasia del- stiano è una sola, inequivocabile, defini-
lo scrittore, interessato solamente al de- tiva: NO. E un cristiano che scoprisse in
naro di un ricco benefattore” (p. 243) sé tali inclinazioni, non dovrebbe alimen-
tanto più che gli scritti di Rolfe sono tarle col pretesto dell’arte, della lettera-
“comunque generalmente casti” (!) e lo tura, della filosofia, dello sport, della fo-
stesso Rolfe aveva fatto il famoso voto tografia, della pittura e ancor più della
di castità con l’intenzione, alla sua sca- religione, ma dovrebbe mortificare e cro-
denza proprio nel 1910, di rinnovarlo cifiggere tali inclinazioni. Le pagini cul-
per altri 20 anni (p. 243, e nota 772), turali di Radio Spada vanno purtroppo
malgrado le letture licenziose che gli nel senso diametralmente opposto a
erano abituali (p. 243, nota 772) ( 27). quello che ho appena proposto.
Dobbiamo pensare che Radio Spada, e
Baron Corvo, abbiano uno strano con- CONCLUSIONE: “La sua sensibilità
cetto della castità. letteraria” scrive Hanson (in Decadence
Luca Fumagalli, nella sua biografia and Catholicism, p. 330, citato da Fuma-
di Baron Corvo, ha omesso le citazioni galli, p. 125, nota 370) “era una mistura
imbarazzanti e decisamente scandalose di estetismo, pederastia e cattolicesimo”. È
delle Lettere veneziane (28), limitandosi a proprio questa mistura che ci ripugna.
qualificarle come “vivaci e lunghe” (p.
243). Come detto, anch’io ho deciso di Anglocattolicesimo e omosessualità
fare altrettanto, anche se la semplice let-
tura di qualche estratto di questi scritti Cattolico “perché” omosessuale, ab-
sarebbe ampiamente sufficiente per ca- biamo scritto. Questo non significa certo
pire quanto cerco di spiegare al lettore di che i cattolici siano omosessuali o che in
questo mio articolo; ma un minimo di pu- alcun modo la fede o la morale cattolica
dore mi vieta di trascrivere le lettere in mostrino alcuna debolezza o compiacen-
questione. Chi vuole farne conoscenza za per il vizio contro natura: tutt’altro.
per portare un giudizio informato può Quello che intendo dire è che la tanto
leggere il libro (i riferimenti sono citati decantata Fede cattolica dei personaggi
in nota) oppure consultare ‘in rete’ l’arti- dell’arte e della letteratura presentati
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dalle pagine culturali di Radio Spada è leremo in questo articolo; molti di essi
non casualmente unita alla tendenza sono stati presentati ai lettori da Radio
omosessuale (dimostrata o almeno so- Spada. Hanno tutti in comune la cultura
spettata) degli artisti in questione, al anglosassone, l’amore dell’arte, la con-
punto che sia lecito porsi delle domande versione al cattolicesimo e, quasi tutti,
sul perché tanti autori (del cosiddetto l’omosessualità ( 32). È solamente un
decadentismo, o estetismo, o dandysmo) caso? No, non è un caso, sembra dire
abbiano unito la simpatia per il cattoli- David H. Hilliard, della Flinders Univer-
cesimo con le tendenze omosessuali. Nel sity di Adelaide (Australia), in un suo
romanzo di Evelyn Waugh tanto amato articolo su Anglocattolicesimo e Omoses-
da Fumagalli, Ritorno a Brideshead, uno sualità (33) che Luca Fumagalli ben cono-
dei personaggi esclama: “Guardati dagli sce, giacché lo cita nel suo saggio su Ba-
anglocattolici, sono tutti sodomiti dal dis- ron Corvo e nella bibliografia (p. 302).
gustoso accento”. Per Fumagalli (p. 30) si Cercherò di presentare al lettore un ri-
tratta di “un trito luogo comune”. Per assunto di questo articolo, nel quale tro-
quel che riguarda il “disgustoso accen- veremo personaggi che abbiamo già in-
to” non saprei dire; per quel che riguar- contrato o incontreremo successivamen-
da l’anglocattolicesimo non bisogna cer- te, ma anche altri di cui non avremo a
to generalizzare (in questo caso si trat- occuparci ulteriormente. Il tema del le-
terebbe certo di un trito – e calunnioso game tra anglocattolicesimo e omoses-
– luogo comune) ma neppure evitare di sualità – non lo ignora Hilliard e non lo
chiedersi da dove nasca questo “luogo ignora Fumagalli – faceva parte dell’ar-
comune”. Per anglocattolicesimo si in- senale polemico anticattolico dei prote-
tende – di per sé – una tendenza della stanti inglesi, tra i quali l’“arrabbiato”
comunione anglicana, sia a livello teolo- Charles Kingsley, al quale Fumagalli ha
gico (Movimento di Oxford, Trattariani) dedicato una conferenza pubblicata su
sia a livello pratico e liturgico (Rituali- Radio Spada il 5 agosto 2017 (34). La pra-
smo) che cerca di conciliare anglicanesi- tica del celibato in alcuni esponenti an-
mo e cattolicesimo, o cerca di dimostra- cora anglicani dell’anglocattolicesimo, e
re che l’anglicanesimo è il vero cattoli- la rinascita di ordini religiosi maschili
cesimo tradizionale, o una delle sue di vita comune, insospettivano il reve-
espressioni. Il movimento ecumenico rendo protestante per il quale questo ri-
deve molto agli anglocattolici (Lord Ha- fiuto del matrimonio era chiaro indizio
lifax, Colloqui di Malines). Tra gli espo- di tendenze non solo cattoliche ma an-
nenti del Movimento di Oxford alcuni che omosessuali (anche se il termine
rimasero protestanti (Pusey) altri si con- non era di moda a quei tempi). Ovvia-
vertirono al cattolicesimo (Newman). Se mente, il fatto in sé è significativo sola-
l’aspetto teologico dell’anglocattolicesi- mente dei pregiudizi protestanti; ma an-
mo interessa lo studio dell’ecumenismo, che ai nostri giorni, nel movimento “tra-
e in parte anche le radici del moderni- dizionalista” ad esempio, vediamo come
smo (31), l’aspetto pastorale (liturgia, a fianco di eroici difensori della Fede,
vita religiosa, medievalismo) ha maggio- della liturgia e della Tradizione, vi siano
re attinenza col nostro tema. Nello spie- altri (specie nei movimenti Ecclesia Dei
gare egli stesso l’attrattiva che la Chie- e Summorum Pontificum) che, attirati
sa Cattolica esercitava sugli artisti in- non tanto dalla dottrina quanto dall’e-
glesi a cavallo tra il XIX e il XX secolo stetismo, sono stati coinvolti in accuse e
(tra cui latino e liturgia, una Chiesa-mu- gravi sospetti o persino a volte in episo-
seo in decadenza) Fumagalli dà, a mo’ di poco corretti riguardanti la morale
di esempio, oltre a Baron Corvo, una li- sessuale e l’omosessualità. Per tornare
sta di convertiti: “tra gli intellettuali di- all’anglocattolicesimo, e a David Hil-
ventati cattolici spiccano per notorietà liard, l’articolo prende le mosse dalla fi-
Oscar Wilde, Aubrey Beardsley, Robbie gura del Cardinal Newman e di alcuni
Ross, John Gray, Ernest Dowson, Lionel suoi collaboratori come Richard Hurrel
Johnson, Henry Harland e Alfred Douglas” Froude († 1836) e F.W. Faber. I sospetti
(p. 125, nota 371). Di alcuni di essi par- dei protestanti contro il cardinal New-
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man sono ormai noti anche al grande Caldey Island, nel Galles, di cui è abate
pubblico, dopo la sua “beatificazione”, nel 1906. Messa in latino, riti fastosi, e
in particolare a causa dell’intima amici- letture in ricreazione delle “Stories Toto
zia con l’inseparabile Ambrose St John: Told me” di Baron Corvo, con bagni in
dopo la morte del suo amico, Newman mare nudi nei mesi estivi. Anche Fuma-
prese l’abitudine di dormire nel suo let- galli conosce e cita l’episodio, ripren-
to, e chiese di poter essere sepolto con dendo il libro di Goldhill sui Benson:
lui nella stessa tomba. “Benjamin Alfred (sic) Carlyle ‘fondò nel
Se a questo riguardo si può parlare 1906 (una congregazione anglicana) a
solo di ambiguità, o di tendenze subli- Caldey Island, vicino alla costa meridio-
mate, non si può dire la stessa cosa, per nale del Galles. (…) Una pratica che
Hilliard, in certi casi di comunità reli- Carlyle introdusse per i suoi monaci, poco
giose (anglicane) che diedero luogo a in linea con la regola di san Benedetto,
scandali. Il nostro autore cita il caso di era quella di fare il bagno nudi, in grup-
alcune comunità religiose anglicane, po, mentre lui, autonominatosi abate,
come ad esempio la Society of St Augu- leggeva racconti estratti da ‘Stories Toto
stin del vescovo missionario anglicano told me’ di Rolfe”. Il commento di Fuma-
Edward Twelles, o quello del “monaste- galli? “anche nell’affollata galassia dei
ro benedettino” anglicano dell’“eccen- non cattolici vi era chi apprezzò i raccon-
trico e stravagante” Padre Ignatius di ti di Corvo” (Baron Corvo, p. 118, nota
Gesù (al secolo Joseph Leycester Lyne, 356). Ai rolfiani o corviniani bagni in
1837-1908) colpito da due scandali: il tenuta adamitica, bisogna aggiungere
primo nel 1864, causato da una lettera nella bizzarra spiritualità di questo
amorosa di un certo fra’ Agostino a un “benedettino” la pratica poco ortodos-
tipografo, e il secondo nel 1868 quando sa e troppo entusiasta del bacio liturgi-
un certo Fra Stanislao (James Barret co. Nel marzo 1913 lui e 22 suoi monaci
Hugues) scappò con un ragazzo. Il ri- sono accolti nella Chiesa cattolica da
fondatore del “monachesimo” in Inghil- Dom Marmion. In seguito Aelredo
terra finì poi miseramente nel giro del- Carlyle lasciò la vita religiosa, intrat-
le ‘piccole chiese’ (Villatte). Un’altra tenne un’intima amicizia con Peter An-
comunità monastica esaminata è quella son (1889-1976), anche lui spiritista e
dell’Ordine di sant’Agostino (1867) del- scrittore, convertito al cattolicesimo e
l’eccentrico George Nugée (1819-1892) monaco nel monastero di Carlyle (ne
che fonda nel 1878 un priorato a Wal- sarà il biografo). Viene considerato
worth, a Sud di Londra, frequentato poeta uranista Digby Mackworth Dol-
abitualmente dall’esteta e storico del ben, con il suo intimo amico Gerard
Rinascimento Walter Pater (su cui ri- Manley Hopkins (futuro gesuita, di cui
torneremo). Suo intimo amico è Ri- riparleremo) nel clima di Eton e Ox-
chard Charles Jackson (1851-1923), fra- ford. Nell’Alta Chiesa (anglicana) Hil-
tello laico del monastero (in seguito an- liard cita il caso di Henry Scott Holland
che lui coinvolto nelle ‘piccole chiese’), e di Ronald Knox, in ambito universita-
che gli scrive un poema piuttosto ambi- rio, nei rapporti tra insegnante ed allie-
guo. Jackson non nascondeva il fatto vi, e quello di George Douglas Tinling
che il protagonista del romanzo di Pa- con Robert Gray Scurfield; George
ter, Mario l’Epicureo, si ispirava a lui. Campbell Ommanney, vicario, che chie-
Altra bizzarra fondazione monastica è de anche lui di essere sepolto col vec-
l’Anglican Congregation of Primitive Ob- chio parroco, come esempi dello stesso
servance of the Holy Rule of St. Benedict problema nei rapporti tra parroco e vi-
fondata nel 1896 da Benjamin (Aelre- cario in una parrocchia anglicana. Hil-
do) Carlyle (1874-1955). Il nome mona- liard parla poi delle riviste letterarie e
stico evoca quello di S. Aelredo di Ri- artistiche a sensibilità omosessuale
evaulx, abate cistercense medioevale come The Artist (dove scrive Rolfe), The
(† 1167), molto amato dagli omosessua- Spirit Lamp di Lord Alfred Douglas,
li per aver cantato ‘l’amicizia spiritua- The Camaleon di John Francis Bloxam
le’ (35). Carlyle fonda un monastero in (1873-1928). La vicenda umana di John
41
di magia bianca” (p. 156). “In Don Re- Omar dava una forma poetica al nuovo
nato” – scrive Fumagalli – “la realtà ri- materialismo che era seguito alle teorie di
nascimentale” è “caratterizzata dai ri- Darwin’ (…) l’impudente scetticismo e l’e-
flessi pagani, in cui convivono preghiera, picureismo sono i veri protagonisti” (p.
magia e assurde superstizioni”: “il culto 135). “Ogni proibizione è sbeffeggiata, ogni
della bellezza fisica (…) ricompare … imposizione è abbattuta dall’edonismo di
nell’ammirazione incondizionata della un uomo soddisfatto della propria ignoran-
bellezza, della forza, della leggiadria di za, che brinda a una realtà di cui non è in
don Renato e dei paggi del palazzo. Una grado di cogliere il senso” (p. 136). Eppure
scena in cui paganesimo e cristianesimo “anche se Omar nei suoi versi si autorap-
sono più chiaramente commisti è quella presentava come un eretico, un decadente
che descrive la spedizione al lago di avant la lettre, la serietà dei suoi studi e la
Nemi, il bagno notturno, la ricerca delle profondità dottrinale, hanno fatto sorgere
erbe magiche, la danza intorno al falò il sospetto a diversi studiosi che le Rubai-
come ‘furiosi coribanti’ (40), il disperdersi yat nascondino (sic) in realtà, dietro un
nei boschi (…) l’attesa dell’alba per ri- linguaggio allegorico, insegnamenti religio-
tuffarsi nell’acqua, la corsa attraverso la si esoterici” (nota 409). Anche questo la-
campagna per assistere alla messa” (41) voro letterario di Baron Corvo è certo
(la messa finale non rende certo cri- dovuto al suo cuore “gonfio di Fede”,
stiana la pratica, amata da Rolfe nella senza dubbio. Se Baron Corvo finì col li-
vita reale, dei bagni nudi coi minoren- tigare con l’ebreo Scott (che divenne
ni di turno). quindi oggetto dei suoi strali come tutti
Il “cattolico integrale” Rolfe non gli ex-amici) non accadde così, alla fine
esitò poi a pubblicare un romanzo (the della sua vita, con un pastore protestan-
Weird of the Wanderer, 1912) (42) presso te massone rosacroce, al quale affiderà i
l’editore William Rider, direttore diritti sulle sue opere. Si tratta del ‘reve-
dell’Occult Review (p. 231). Sarete lieti rendo’ Justus Stephen Serjeant (1857-
di apprendere che Baldassarre, uno dei 1942) che era “massone, di stretta osser-
Re Magi, è nella fantasia di Baron Cor- vanza rosacrociana” “ed è probabile che” a
vo… sé stesso, cioè Nicolas Crabbe, che Venezia “i due parlarono anche di magia
“grazie allo studio delle arti magiche” ha ed esoterismo” (p. 257). Non era il primo
viaggiato indietro nel tempo, prima ecclesiastico protestante con il quale si
nell’antico Egitto, poi incarnandosi in legava con un vincolo di amicizia: sem-
Odisseo (Ulisse), infine divenuto una pre a Venezia contava tra i suoi benefat-
divinità dell’Olimpo (pp. 231-235): il li- tori i coniugi Ragg, ovverosia il cappella-
bro non piace a Fumagalli, secondo il no anglicano di Venezia e la consorte
quale però conserva un “ideale cristia- (anch’essi dileggiati poi da Corvo nei
no”. Un altro romanzo del Nostro è de- suoi scritti). Il ‘canonico’ Ragg lo intro-
finito “burla esoterica” (p. 235). dusse in casa dello storico Horatio
Fumagalli ci descrive un Baron Cor- Brown, amico e biografo di John Adding-
vo - in quanto cattolico - ostile a ebrei, ton Symonds, legato pure a Tuke, Glee-
massoni e protestanti (per la verità era son White, Kains-Jackson e Nicholson
ostile al mondo intero), ma le cose stan- (p. 225). Un bel giro di omosessuali: “il
no proprio così? Abbiamo già visto che professore (Dawkins) e Corvo non furono i
era ebreo il suo giovane amante, Giorgio primi inglesi a invaghirsi dei bei gondolieri
Cesana. È un ebreo Temple Scott (1864- veneziani. Addington Symonds e Horatio
1939: il vero nome di Scott era Isaac Brown avevano già dimostrato una simile
Henry Solomon Isaacs) (p. 135) che ri- predilezione (cfr. Reade, Sexual Heretics,
chiede a Baron Corvo la traduzione in pp. 22, 45)” (p. 217, nota 675) (43). Con il
prosa delle Rubaiyat, “componimenti poe- rev. massone Serjeant andò meglio che
tici persiani attribuiti a Omar Khayyam, con il canonico Ragg, in quanto fino al-
matematico e astronomo del XII secolo”. l’ultimo godette dei diritti all’opera let-
“Le Rubaiyat ‘rispondevano perfettamente teraria di Rolfe, anche se per la verità fu
a una generazione in rivolta contro i dog- il massone inglese a foraggiare lo scritto-
mi della religione; e il pensiero pagano di re, piuttosto che il contrario.
44
to che incontrò per la prima volta lo è solo una delle numerose prove che si potrebbero
sguardo benevolo di Cristo, l’unico, vero addurre a tal proposito”. Evidentemente, ci deve
essere un equivoco sul significato del termine
‘amico divino’ che non lo aveva mai tra- “cattolico integrale”.
dito (45). Al pari di Gustav von Aschen- 4) Su questa scuola di pensiero si veda ad
bach”, personaggio di Morte a Venezia esempio il numero speciale di Sodalitium n. 61,
di Thomas Mann, “non c’è da dubitare luglio 2007, oppure ascoltare nel nostro canale le
conferenze tenute da don Ricossa alla Seconda
che anche Baron Corvo, infine, ‘volle al- Giornata della Regalità Sociale di Cristo: Il movi-
zarsi e seguirlo’”. “La vita termina nella mento cattolico: dal Papa Re alla Balena bianca
morte, e il Paradiso ha inizio” (pp. 262 e (Modena, 6 ottobre 2007): I Cattolici contro lo Sta-
264). Ce lo auguriamo, e che Dio abbia to massonico: l’Opera dei Congressi (1870-1904); I
misericordia della sua anima; ma siamo Cattolici contro il Modernismo: il Sodalitium Pia-
num di Mons. Umberto Benigni; I Cattolici contro
ben lontani dalle certezze di Luca Fu- la Regalità di Cristo: il democratismo cristiano.
magalli. Fu una triste morte e, secondo 5) L. FUMAGALLI, Baron Corvo… (op. cit., p. 64,
tutte le apparenze, una mala morte. nota 186).
6) Vescovo cattolico-liberale. San Pio X fece
mettere all’Indice un suo scritto auspicante la ri-
P.S.: su Lord Bradwell. nuncia al potere temporale della Chiesa. Simpa-
Thomas Driberg, Lord Bradwell tizzò per i modernisti.
(1905-1978) merita qualche cenno in 7) FUMAGALLI, Baron Corvo…, p. 67, nota 198.
più, non fosse altro per le sue eccezio- 8) Ibidem, p. 228, nota 720. Sia Caroline Shir-
nali contraddizioni. Anglocattolico, sen- ley sia il marito, Lorenzo Sforza Cesarini, erano
figli illegittimi (il nome originale del Duca Sforza
sibile al rito e alla liturgia, è anche otti- Cesarini era Montani, faceva il pittore, e non ave-
mo amico del Mago Aleister Crowley. va nelle vene una sola goccia di sangue della fa-
Omosessuale notorio, sposa Ena Mary miglia romana). I due si sposarono sia con rito
Binfield Lyttelton, una ebrea non prati- cattolico, sia con rito anglicano. Date tali premes-
se, non stupisce che abbiano sostenuto il cd. Ri-
cante, dopo averla fatta battezzare. sorgimento, e che i figli della coppia, Francesco e
Spia inglese, pare sia stato anche spia Bosio, seguendo l’esempio dei genitori, complot-
sovietica: il nobile Lord era per di più tassero anch’essi contro il governo pontificio, na-
membro del Partito Comunista Britan- scondendo armi per i rivoltosi e subendo quindi
nico. Anche lui frequentò Evelyn l’esilio e la confisca dei beni, per poi essere al
contrario coperti di onori dal governo italiano,
Waugh e Harold Acton, insomma il dopo la presa di Porta Pia.
‘giro’ di “Ritorno a Brideshead”. 9) Ibidem, p. 176 e nota 547. Corvo idolatrava
Vittorio Emanuele III anche perché, essendo lui
stesso ‘giacobita’ (sostenitore dei diritti degli Stuart
Note al trono inglese) vedeva nel sovrano sabaudo il le-
gittimo erede del trono inglese. Fumagalli ne igno-
1) Non sappiamo quante copie della prima edi- ra il motivo, mentre è noto che alla morte dell’ulti-
zione siano state effettivamente vendute. Se po- mo pretendente Stuart, Enrico IX cardinale di
che, la “seconda edizione” è dovuta al fatto che York, i diritti passarono a Casa Savoia (al ramo pri-
la prima ha avuto una bassissima tiratura. Se tan- mogenito, però: non a quello dei Carignano).
te, lo scandalo è notevolmente aggravato. 10) “Un conto è l’autore, con i suoi vizi e limi-
2) PIERGIORGIO SEVESO, Le stelle in una pozzan- ti, un conto è l’opera” (lettera a don Ricossa, 11
ghera: Luca Fumagalli biografo di Frederick Rolfe, febbraio 2016); “Sostenere l’identità tra l’autore
in Radio Spada, 18 settembre 2017. e l’opera oltre a essere profondamente errato (la
3) È il titolo stesso della conferenza tenuta da linguistica e la critica letteraria degli ultimi 30
Luca Fumagalli, intervistato da Piergiorgio Seve- anni avrebbero molto da dire a questo proposito)
so, il 16 marzo 2017 e pubblicata su Radio Spada è anche iniquo” (lettera a don Ricossa, 14 feb-
il 20 marzo successivo : Frederick Rolfe, cattolico braio 2016); “opera e autore non” sono “mai so-
integrale. Luca Fumagalli ha poi ribadito la quali- vrapponibili” (pagina FB di Luca Fumagalli, 7 lu-
fica di “cattolico integrale” per Baron Corvo nel- glio 2017).
la risposta alla mia omelia di Modena e Ferrara 11) “I poeti pederastici (the pederastics poets) in-
del 28 maggio 2017: Decadentismo e Cattolicesimo: cludono John Gambril Nicholson, Edward Cracroft
le malizie di un lapidatore incallito dalla pessima Lefroy, Frederick Rolfe (“Baron Corvo”), Aleister
mira (Radio Spada, 30 maggio 2017) “Su Baron Crowley, Edwin Bradford, Edmund John, e molti al-
Corvo mi limito in questa sede a ribadire, come ho tri” citazione dalla Encyclopedia of Homosexuality,
già avuto modo di fare nel saggio a lui dedicato e in 1990, a cura di Wayne R. Dynes, vol. 2, p. 1008.
alcuni brevi interventi pubblicati su YouTube, che Tali poeti sono detti anche “Uraniani”: “La defini-
in numerosi brani della sua brillante letteratura è zione di Uranian poetry (poesia Uraniana) deriva
testimoniata una fede cattolica integrale. Saltua- dalla teoria dell’amore “celeste” (in greco: ουράνιος),
riamente essa convive con trovate meno condivisibi- di natura omosessuale, così come viene esposta da
li, ma è comunque presente. Il suo saggio sui Borgia Platone nel Simposio. Ma nel nome c’è anche un ri-
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chiamo al fatto che questa teoria aveva dato origine servì da modello a Rolfe (p. 78). Come detto, ap-
al termine “uranismo”, assai usato prima dell’inizio partenne all’ordine di Cheronea.
del XX secolo come eufemismo per indicare l’omoses- 13) Al punto che il tema letterario dei “giova-
sualità in quanto tale. Le opere della cerchia dei ni nuotatori” diverrà un ‘marchio’ rolfiano: “echi
poeti uraniani sono caratterizzate da un richiamo rolfiani – scrive Fumagalli – ritornano anche in
idealizzato alla storia dell’antica Grecia e, in diversi due passaggi di ‘Roma senza Papa’ di Guido Morsel-
casi, dall’infatuazione sentimentale per gli adole- li quando viene descritta la casta predilezione del re-
scenti (piuttosto che per gli uomini adulti); dal pun- verendo Bonnet per i giovani nuotatori, possibil-
to di vista stilistico si ha un uso conservatore delle mente bruni…” (p. 187, nota 587).
forme di versificazione tradizionali. Esponenti prin- 14) Dopo la biografia su Baron Corvo, Fumagal-
cipali della cerchia furono William Johnson, Lord li ritorna sul libro in un articolo per Radio Spada,
Alfred Douglas, John Gambril Nicholson, Edwin “Toto e i suoi racconti: il ‘quinto Vangelo’ di Baron
Emmanuel Bradford, John Addington Symonds, Ed- Corvo” dell’11 febbraio 2018 (Madonna di Lour-
mund John, Fabian S. Woodley, e molti altri autori des!). Se errare è umano, perseverare è diabolico.
che scrissero sotto pseudonimo come “Philebus” and 15) Wilhelm von Pluschow (1852-1930) e Wil-
“A. Newman”. Non tutti condivisero comunque la helm von Gloeden (1856-1931) erano cugini. Von
preferenza per gli adolescenti. L’estremamente ec- Pluschow era fotografo di nudi di giovani italiani:
centrico romanziere Frederick Rolfe (autonominato- nel 1907 fu condannato per prossenetismo omo-
si “Baron Corvo”) costituì una presenza unificatrice sessuale e corruzione di minorenni (aveva messo
nella loro cerchia, sia in patria che all’estero (Vene- in contatto alcuni clienti con i suoi modelli) e
zia). (…) Lo storico Niel McKenna ha comunque so- passò otto mesi in prigione; nel 1910 fu espulso
stenuto che la poesia uraniana ha avuto un ruolo dall’Italia. Il suo amante e allievo, Vincenzo Gal-
centrale nella subcultura omosessuale delle classi so- di, fu anch’esso processato nel 1907. Anche von
ciali alte nel periodo tardo-vittoriano, osservando Gloeden lavorò in Italia come fotografo di nudi
che la poesia fu il principale veicolo attraverso cui maschili: per chi vuol rendersi conto di cosa si
scrittori come Oscar Wilde, George Ives o Rennell tratti, veda su internet le foto scattate dai due
Rodd scelsero di sfidare i pregiudizi della loro epoca. notori omosessuali (se ne ha lo stomaco: io non
Associati marginalmente a questa cerchia furono posso pubblicarle perché c’è un limite a tutto). In
anche scrittori assai più famosi come Edward Car- nota (p. 69, nota 206) Fumagalli cita altre fonti
penter o Marc André Raffalovich, come pure l’oscu- d’ispirazione: Simeon Solomon, di cui parleremo,
ro ma visionario poeta-stampatore Ralph Chubb, William Blake, Richmond, Frederic Leighton e
autore di superbi volumi litografici che celebravano Walter Crane.
l’adolescente come un essere ideale. Il tentativo dei 16) La pederastia, che i Romani chiamavano
poeti uraniani di far rinascere l’ideale erotopedago- “vizio greco” contemplava un rapporto tra un
gico della pederastia greca non ebbe comunque suc- “erastès” (un amante di età adulta) e un “eròme-
cesso, e i poeti gay successivi si rivolsero di preferen- nos” (un amato adolescente, di non meno di 12
za all’ispirazione per l’uomo adulto, secondo il mo- anni). La pederastia – socialmente accettata nel
dello stabilito da poeti come Walt Whitman e A. E. mondo pagano seppur con qualche eccezione – fu
Housman. L’unico studio monografico dei poeti ura- combattuta dal cristianesimo.
niani è Love in earnest, di Timothy d’Arch Smith, 17) Douglas, precettore privato e laureato a
sebbene critici letterari come Richard Dellamora e Oxford, si interessò a Baron Corvo in quanto rima-
Linda Dowling abbiano di recente contribuito a fare se “affascinato” dal libro In His Own Image, la ri-
maggiore luce su questo gruppo” (Wikipedia, Poeti elaborazione delle Storie di Toto, di cui aveva col-
Uraniani). to perfettamente “il latente contenuto omofilo” in
12) Charles Kains-Jackson (1857-1933), avvoca- quanto “lui stesso ammetteva di essere omosessuale”
to di Londra, curava gli interessi sia di Geeson (p. 161). I due tradussero quindi Meleagro i cui
Withe, sia di Rolfe (p. 82). “Non era una figura in- componimenti, scrive Fumagalli sono “quasi tutti
significante nel panorama letterario decadente” (p. a tema erotico, quelli più licenziosi descrivono amori
77). Amico del pittore Henry Scott Tuke, di Henry efebici la cui sensualità è però attenuata dall’ironia
Oliver Walker, di Lord Douglas, e John Adding- e dallo scherzo” (p. 163, nota 501). L’amore-odio di
ton Symonds. Conosce Rolfe a Christchurch nel Rolfe per Sholto Douglas, mancato “amico divi-
1889, tramite Nicholson e Gleeson Withe. Dal no”, è narrato nel romanzo di Rolfe “Nicolas Crab-
1888 era editore dell’Artist and Journal of Home be, or The one and the many”, pubblicato postumo,
Culture. Suoi lavori erano apparsi in numerosi pe- dove l’amico si nasconde sotto il personaggio di
riodi dell’epoca, e per qualche tempo aveva colla- Robert Fulgensius Kemp (cfr. L. Fumagalli, Baron
borato con Alfred Douglas ai fogli The Spirit Lamp Corvo e la solitudine del granchio: un’introduzione a
e The Camaleon (uscì un solo numero). In The Ar- Nicholas Crabbe, in Radio Spada, 7 febbraio 2018).
tist riuscì a infilare tra le pagine materiali che ri- L’articolo radiospadista si conclude come al solito
flettevano i suoi orientamenti omosessuali, i quali nel patetico: la storia di Crabbe sarebbe “il canto
divennero pubblicamente noti nel 1894 a causa del cigno di uno scrittore incompreso giunto ormai
della pubblicazione dell’articolo The New Cavalry, all’autunno della vita”.
per cui fu allontanato dalla direzione del mensile 18) Anche nell’agiografia, Baron Corvo predili-
(la nuova cavalleria, al contrario dell’antica, do- geva Santi fanciulli, oppure San Sebastiano, il cui
veva promuovere la pederastia e l’amicizia ma- martirio è occasione di pensieri malsani da parte
schile erotica). Nel 1891 pubblicò in The Artist le di taluni (cfr. pp. 41, 52-53, 77). “Ma è a partire
due liriche omoereotiche di Rolfe su San Seba- dalla seconda metà del XIX secolo che la figura di Se-
stiano (p. 77). Cecil Temple, suo cugino e amante, bastiano comincia sempre più ad imporsi nella lette-
47
ratura gay, divenendo ben presto uno dei principali uso di parole arcaiche di patina mediovaleggiante
temi LGBT nella letteratura, oltre che modello esi- o falso rinascimentale (pp. 51-52), l’abitudine di
stenziale: scrittori ed autori omosessuali come Wal- farsi accompagnare in gondola da quattro vogatori
ter Pater, Oscar Wilde (negli ultimi anni di vita as- e due imbarcazioni decorate di pelle di leopardo e
sunse lo pseudonimo di “Sebastian Melmoth”), John colorate in modo stravagante (p. 259)…
Addington Symonds, Marcel Proust, Frederick Rolfe 23) Tra i due – Rolfe e Dawkins – scoppiò una
e John Gray sembrano adottare il carattere del mar- lite proprio a causa dei gondolieri, e i due si se-
tire, che si trasforma sotto la loro penna in rappre- pararono: Dawkins, come gli altri, finì nei roman-
sentazione del “paria sociale” che essi rappresentano zi di Rolfe dileggiato sotto altro nome (Fumagal-
con la loro stessa esistenza. La pubblicazione di “Two li, Baron Corvo…, pp. 218-219).
Sonnets, for a Picture of Saint Sebastian the Martyr 24) ROLFE F., Lettere veneziane. Tre racconti su
by Guido Reni” nel 1891 da parte di Rolfe ed im- Venezia, a cura di P. Orlandelli, Venezia, Filippi
prontati ad un esplicito omoerotismo ha scatenato editore, 2012. Il 22 marzo 2018, sulla sua pagina
uno scandalo nella società dell’era vittoriana” (Wi- FB, il “Co-fondatore e collaboratore di Radio Spa-
kipedia, voce: San Sebastiano nelle arti). da” annuncia gioioso agli amici (Paolo Orlandelli
19) “Non è affatto sorprendente che Crowley, i e Vinci Lagioia): “Finalmente sono riuscito a com-
cui sogni erano popolati da re e papi, considerasse prarmi a poco prezzo la prestigiosa edizione Cecil
papa Alessandro VI Borgia come una delle sue incar- Wolf (1987) delle ‘Venice Letters’ di Corvo!”.
nazioni. Questo prelato intelligentissimo ma aman- 25) Ampie notizie su Giorgio Cesana, Zorzi il
te dei piaceri, che fu accusato di aver commesso de- Greco, nella recensione del solito Giovanni
litti e incesti, era proprio il tipo di pontefice che gli Dall’Orto (Alla ricerca del “Zorzi” del Baron Corvo,
sarebbe piaciuto essere. Una delle sue cose più care che si può leggere al seguente indirizzo:
era una moneta d’oro coniata da Alessandro VI: su http://www.giovannidallorto.com/LO/storia/scoble/s
una faccia era riportato il suo stemma, sull’altra la plendid.html) al “saggio storico con tematiche lgbt”
scena evangelica della pesca miracolosa. Crowley di Robert Scoble: The splendid Olympian (edito
usava questa moneta come ‘disco’ (o talismano) nel- dall’autore, 2011, alias da Callum James). Gio-
le sue operazioni magiche per procurarsi l’oro” vanni Dall’Orto lamenta che «Una volta di più con
(JOHN SYMONDS, Aleister Crowley. La Bestia 666, questo opuscolo noi italiani ci facciamo “bagnare il
edizioni Mediterranee, 2006, pp. 15-16; prima edi- naso” dagli stranieri, nella ricerca storica gay di
zione italiana, 1972: La grande bestia, Vita e magia casa nostra». Lo straniero in questione è l’austra-
di Aleister Crowley, ed. Mediterranee, prefazione liano Robert Scoble, al quale Luca Fumagalli ha
di Julius Evola). Sul canone della “messa gnosti- inviato il suo libro su Baron Corvo come annun-
ca”, cfr. ad esempio il mio articolo Il Cardinale cia trionfante la pagina FB di Radio Spada il 4 di-
Rampolla era massone? in Sodalitium n. 60, feb- cembre: «UN BARON CORVO IN VOLO VERSO
braio 2007, in specie p. 23 e note a p. 34. John L’AUSTRALIA. Una copia di “Frederick Rolfe. Il
Symonds (1914-2016), biografo di Crowley e Ma- viaggio sentimentale di Baron Corvo” - saggio bio-
dame Blavatski, era figlio di un noto architetto e grafico del nostro Luca Fumagalli dedicato all’ec-
di una ebrea lituana, Lily Sapzells; si sposò con centrico scrittore cattolico inglese - è in viaggio per
una certa Renata Israel. l’Australia. Destinazione: la residenza di Robert Sco-
20) Vedi gli articoli di Radio Spada: Torna ble, attualmente il più importante studioso di Rolfe
Lenny Belardo, in arte Pio XIII (30 ottobre al mondo (Scoble, tra l’altro, ha subito coinvolto
2016); Il Triregno di Pio XIII (6 novembre Fumagalli in alcune ricerche).
2016); Provaci ancora Lenny (13 novembre Questo fatto, per quanto in sé piccolo, non solo
2016, con fotografia di Jude Law che si accende testimonia l’interesse che Radio Spada sta suscitan-
una sigaretta); “The Young Pope”: impressioni do a livello internazionale, ma è soprattutto la pro-
a caldo su Pio XIII (23 ottobre 2016, foto di va che la passione, la serietà e l’impegno possono ga-
Jude Law che fuma beato); The Young Pope: fi- rantire al cosiddetto “tradizionalismo” credibilità e
nale di stagione per Pio XIII (20 novembre rispetto anche nel più vasto mondo (con possibilità
2016); vedi anche l’eccentrico articolo in favore concrete di un apostolato efficace)» (il Presidente
del fumo firmato Simone Petrus Basileus I.G. (Si- di RS, Seveso, commenta: “Complimenti all’amico
mone Gambini): Hæc salvant homines: vinum et Luca Fumagalli: Altius, citius, fortius”). Robert
tesseræ (22 giugno 2017, con solita foto di Jude Scoble ha indagato sul giovane Cesana (1892 † 17
fumante) dove siamo edotti con nostra edificazio- aprile 1967), «un giovane veneziano appartenente
ne sul magistero pontificio a riguardo del fumare alla comunità ebraica d’origine greco-corfiriota, che
e sputacchiare nelle chiese e basiliche dell’Urbe Rolfe conobbe nel 1909, diciassettenne, alla società
e dell’Orbe. Canottieri Bucintoro. Rolfe ne era socio, e Giorgio
21) I dialoghi del Simposio o Convivio hanno serviva ai tavoli del bar che la società gestiva nel ca-
per oggetto l’Amore, Eros, nel concetto platonico, sotto a fianco dei Giardini Reali, oggi occupato
ed espongono l’idea dell’Amore Celeste (Afrodite dall’Ente del Turismo. In questa occasione, almeno
Urania), dell’Androgino, dell’amore efebico, che a dar retta alle celebri Venice letters, il ragazzo
non poteva non attirare uno come Rolfe. avrebbe fatto capire esplicitamente che “ci stava”, e
22) Oltre ai capelli tinti rosso fiamma (p. 214, infatti da questo momento riappare più volte nelle
nota 669, e p. 259), Rolfe si segnalava per altre ‘ec- lettere stesse come “Zorzi” (dialettale veneziano per
centricità’: i numerosi anelli che portava alle dita “Giorgio”) o “il giovane ebreo corfiriota”. (…) Gior-
(p. 124), la mania di farsi credere un sacerdote (p. gio Cesana ha meritato un posto negli annali della
47, 97) o un nobile (p. 75, 100), il vezzo di scrivere storia in modo completamente non dipendente da
con calligrafie artificiose, inchiostri colorati, di far Rolfe, qualificandosi come il più giovane (14 anni
48
compiuti da pochi giorni) vincitore olimpico di me- imbarazzate e moralistiche in tutte le culture…”.
daglia d’oro nella storia italiana e, fino al 1960, ad- Massarenti e, prima di lui Beccadelli, se la prendo-
dirittura al mondo. Nel 1906 era stato infatti stato no con i moralisti; quanto a me preferisco seguire
scelto come timoniere per un equipaggio olimpico un certo San Bernardino da Siena, che bruciava
veneziano che s’era poi qualificato al primo posto in sul rogo l’opera che leggeva e diffondeva, invece,
una gara di canottaggio. Grazie a questo evento Sco- Baron Corvo. A ognuno, i suoi Santi Patroni.
ble riesce a mettere assieme una quantità sorpren- 28) “Con un tripudio di dettagli scabrosi, al limi-
dente di dati, e persino di fotografie, grazie agli ar- te della pornografia, Rolfe racconta a Fox le liaisons
chivi della Canottieri Bucintoro, che esiste ancora omosessuali intrattenute con alcuni giovani della
(seppure in diversa sede). (…) Si sposò quaranta- laguna, pagine e pagine ‘pepatissime sulle notti tra-
treenne nel 1935 e in qualche modo sopravvisse alla scorse in un alberghetto a Burano’ con i suoi aman-
Shoah: il suo certificato di morte è datato infatti al ti, arrendevoli e docili. Sono contento che vi piaccia-
17 aprile 1967». L’attento lettore si sarà accorto no le mie descrizioni, e ditemi, vi fanno realmente
che alcuni dati marginali differiscono da quanto vedere, sentire, e vi danno veramente piacere?” (FU-
riferito da Fumagalli; non differisce però l’inte- MAGALLI, Baron Corvo…, p. 241).
resse per i personaggi in questione. 29) GIOVANNI DALL’ORTO, “Marchette in gondo-
26) Si tratta di Piero Venerando, che in tarda la”. Il turismo omosessuale d’inizio novecento nelle
età verrà intervistato da Cecil Woolf, figlio di lettere di Frederick Rolfe (1860-1913). Altri stralci
Virginia, curatore delle Lettere veneziane; cfr. di lettere, tradotte in francese, si trovano, sem-
Alessandro Marzo Magno, Frederick Rolfe, memo- pre in rete, all’indirizzo http://www.
ria dei gondolieri di Baron Corvo. Letteratura gay excentriques.com/corvo/venise3.html in un articolo
veneziana: http://www.linkiesta.it/it/article/ a cura di Emmanuel Pollaud-Dulian.
2013/11/23/frederick-rolfe-memoria-dei-gondolieri- 30) Se non ho reso pubblico il testo di alcune
di-baron-corvo/17933/ Lettere veneziane, l’ho però segnalato privatamen-
27) Rolfe leggeva e discuteva con gli amici gli te, prima a Luca Fumagalli stesso, sperando di
scritti di “Beccadelli, Jean Lombard, Eliogabalo, dissuaderlo dallo scrivere nuovi articoli su Baron
Whitman e i carmi licenziosi di Della Casa, Castiglio- Corvo su Radio Spada, e poi, dopo le reazioni alla
ne, Bembo e Poliziano”, indizio di una “particolare mia Omelia di Modena e Ferrara sulla ‘processio-
sensibilità sentimentale” (sic) (p. 243, nota 772). ne di riparazione contro il gay pride’ organizzata
Antonio Beccadelli (1394-1471) era un umanista dal Comitato Beata Scopelli (ovvero da Radio
italiano, autore del libro erotico Hermaphroditus Spada), ad alcuni esponenti del “tradizionalismo”
(1425); Jean Lombard, decadentista francese italiano che avevano pubblicamente preso le di-
(1854-1891), scrisse di androginia e paganesimo: fese di Radio Spada attaccando la mia Omelia.
sua opera principale è L’Agonie (1888) dedicata al- Essi mi hanno risposto dimostrando che ignorava-
l’Imperatore Eliogabalo. Walt Whitman (1819- no questi scritti e ne provavano disgusto, ma nes-
1892), noto poeta americano, amico di Wilde (il suno si è sentito in dovere di correggere l’impru-
quale confermò a Cecil Ives l’omosessualità del dente presa di posizione contro l’Istituto e a favo-
Whitman). Castiglione, Della Casa, Bembo e Poli- re di Radio Spada, sulla questione da me solleva-
ziano son fin troppo noti perché se ne parli. Dopo ta dell’immoralità di questi scritti.
aver scritto questa nota, e grazie ad essa, ho avuto 31) I modernisti pretendevano a torto di segui-
modo di leggere con interesse un articolo di Ar- re il pensiero del cardinal Newman. Sulla que-
mando Massarenti (un laicista) sulla Domenica de stione, e sulla risposta di san Pio X a questa pre-
Il Sole 24 Ore, intitolato Con l’Ermafrodito del Pa- tesa infondata, ma non del tutto infondata, si
normita l’Umanesimo riscoprì l’erotismo (n. 243, do- veda Sodalitium n. 66, aprile 2013, pp. 24-26.
menica 10 settembre 1917, p. 21). L’Ermafrodito è 32) Di alcuni di essi dirò in seguito. Di altri
un florilegio di poesie latine dedicato a Cosimo due, per chi non li conoscesse, darò alcune noti-
dei Medici, “dai contenuti erotici molto spinti che zie sul tema:
fanno riferimento a ogni genere di sessualità, etero e Ernest Dowson (1867-1900), amico e frequenta-
omo, praticata dai personaggi protagonisti di questi tore di Oscar Wilde (fino al punto di firmarsi col
versi pieni di ironia e sfacciataggine: aneddoti di (…) nome di Dorian) e membro del Rhymers Club
pederasti e uomini sempre in cerca di ragazzi (…). La dove conobbe Yeats e Lionel Johnson. Nel 1899, a
cultura del Rinascimento italiano, si sa, si proietterà 22 anni, si mise in testa di fidanzarsi con una ra-
in una realtà idealizzata di fattura platonica, ma gazzina di 11 anni e mezzo, alla quale propose un
non dimenticherà di raccontare anche in una manie- amore “platonico” (il critico preraffaellita John
ra realistica l’uomo: l’amore spirituale di cui Pausa- Ruskin sposò e visse altrettanto platonicamente
nia tesse le lodi nel ‘Simposio’ di Platone, ha un corri- senza mai consumare il matrimonio con la moglie
spettivo carnale ed è questo che interessa al nostro Effie Gray, che aveva conosciuto quando lei ave-
poeta palermitano. In molti apprezzarono l’esperi- va 12 anni – che poi comprensibilmente lo abban-
mento, ma ci furono anche i detrattori, come il frate donò per andare a vivere con J. E. Millais, mentre
francescano Bernardino da Siena che mise al rogo l’o- Ruskin corteggiò una bambina di 9 anni, cfr. il li-
pera, e fu così che Beccadelli fu costretto a scrivere bro di SUZANNE FAGENCE COOPER, Effie Gray. Storia
pubbliche pagine apologetiche. Si difende afferman- di uno scandalo, Neri Pozza editore, 2012). Alcoliz-
do che la sua è un’opera puramente letteraria, che zato e tossicomane, morì giovanissimo dopo esser-
la sua vita non può essere giudicata dalle finzioni si convertito anch’egli al cattolicesimo.
contenute nelle sue pagine… (…) La letteratura ero- Henry Harland è il “divo amico desideratissi-
tica rappresenta un aspetto essenziale del vivere uma- mo” a cui Corvo pensò in un primo tempo di dedi-
no, il sesso, che ha però sempre ingenerato reazioni care le storie di Toto (p. 111). Fumagalli lo pre-
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senta ai suoi lettori – sulla sua pagina FB – il 9 un linguaggio erotico. La Chiesa può ammetterlo?
settembre 2017: “Henry Harland (1861-1905), nato Secondo Baget Bozzo “sì”. “Ribadendo e sottolinean-
in una benestante famiglia americana, iniziò la car- do il presupposto della castità”, due persone dello
riera nel mondo della letteratura pubblicando con lo stesso sesso possono “scambiarsi affettuosità e usare
pseudonimo di Sidney Luska alcuni romanzi dedica- una terminologia prettamente erotica”. E la Chiesa,
ti al mondo ebraico di New York. Trasferitosi a Lon- aggiunge Baget Bozzo con l’espressione di chi diceva
dra con la moglie nel 1889, si convertì al cattolicesi- la sua, serenamente, senza asprezze e senza desiderio
mo e affiancò Aubrey Beardsley nella direzione del di polemizzare, dovrebbe permetterlo. “Sono anche
«The Yellow Book». Tra i romanzi della maturità, dell’idea che non vi siano risvolti peccaminosi in un
lontani per temi e ambientazione da quelli degli casto rapporto di coppia nel quale due uomini, che
esordi, il più riuscito è “The Cardinal’s Snuff-Box” provano amore l’uno per l’altro, tengono atteggia-
(1900), che raggiunse la prodigiosa cifra di centomi- menti e usano un linguaggio generalmente conside-
la copie vendute. Harland, pur non essendo un talen- rati della sfera femminile. Lo stesso vale per le don-
to dal punto di vista artistico, era comunque un pro- ne: non potrei condannare due donne che tendono
satore raffinato, capace di dosare i florilegi lessicali e ad assumere comportamenti più virili”, aggiunge
di cospargerli della giusta porzione di sentimentali- Baget Bozzo. E si rifà a Aelredo”. Il resto dell’arti-
smo (uno stile che ai lettori dell’epoca piacque molto colo, altrettanto significativo, è reperibile in
e che gli garantì quella notorietà che oggi è svanita). rete: http://web.tiscalinet.it/rassegnales/giugno-
Nell’immagine: la mia copia di “The Cardinal’s 2000/foglioc10giugno2000.htm
Snuff-Box” (Penguin Books, 1946)”. Redattore del- Mi sembra che don Baget Bozzo – e quelli che
lo Yellow Book e amico di Arthur Symons, Aubrey ragionano come lui – si inganni nel pensare che
Beardsley e Baron Corvo, Harland, convertito al la castità consista solo negli atti esterni (evitando
cattolicesimo (1897) versione estetismo decaden- pertanto atti contro la purezza e, nel caso, contro
te, non aveva delle belle frequentazioni. natura) ma anche negli atti interni e negli affetti,
33) DAVID H. HILLIARD, UnEnglish and UnMan- per cui non è lecito accettare, incoraggiare e col-
ly: Anglo-Catholicism and Homosexuality pubblica- tivare una amicizia omosessuale.
to in Victorian Studies, vol. 25, n. 2, inverno 1982; Sul tema dell’amicizia spirituale si vedano tra
l’articolo si trova anche in rete. l’altro gli articoli di Simone Gambini su Radio
34) Kingsley e Ipazia: all’origine di un mito anti- Spada: Ama et fac quod vis: in memoria di Gregory,
cattolico, conferenza tenuta da Luca Fumagalli, in- del 25 luglio 2013; Qui invenit amicum, … marzo
trodotto da Piergiorgio Seveso, nell’auletta della 2015; Boni sitis si potestis in Regno Christi, 8 luglio
C.A.P. dell’Università Cattolica di Milano, il 2 ago- 2017; Dodici consigli per vivere cristianamente l’a-
sto 2017 e pubblicata su Radio Spada il successivo 5 micizia, 6 marzo 2018.
agosto. Il succo della tesi difensiva radiospadista è 36) Questa parte del mio articolo era già scritta
che l’accostamento anglocattolicesimo-omosessua- quando – nella pagina FB di Luca Fumagalli, il 3
lità sarebbe (solo) una nera calunnia di protestanti ottobre 2017 – il co-fondatore di Radio Spada scri-
come Kingsley, anche se poi, quando non si devono ve: Hugo Pratt – che cita Frederick Rolfe nella bellis-
difendere le proprie posizioni dalle critiche, detto sima storia a fumetti “Favola di Venezia”, con prota-
accostamento appare abbastanza chiaro. gonista Corto Maltese – era un cultore dell’opera
35) Naturalmente, l’interpretazione data agli dell’inglese: «Ha scritto un bel libro su Venezia, e con
scritti di San Aelredo è abusiva. Ciò non toglie il Baron Corvo volevo evocare questo mondo incredi-
che questa interpretazione (abusiva) esista, ed è bile, alla ricerca di tutto o niente». Un lettore, Gla
esemplarmente esposta in una famosa intervista Saccovilla, commenta: “Ho letto sul sito www.gran-
concessa da don Gianni Baget Bozzo al Foglio del deoriente.it che Hugo Pratt era massone...”. Al che
10 giugno 2000 intitolata Un prete libero che vive Fumagalli imperturbabile risponde: “Sì, è cosa ri-
l’amicizia in maniera molto forte dove l’ex-pupillo saputa”. Infatti, è cosa risaputa. È meno risaputo,
del cardinal Siri non nasconde la sua (“casta”) invece, ed è sorprendente, che un cattolico come
omosessualità: “Don Gianni Baget Bozzo ha scritto Fumagalli elogi un massone notorio che ha scritto
al Foglio una lettera a proposito dell’omoerotismo una “bellissima storia a fumetti” di ambientazione
casto. Ora ne parliamo con lui. Sono sentimenti che massonica, perché era cultore di Baron Corvo.
ha provato personalmente? “Certamente. E più di 37) Ezra Pound e la Teosofia, di don Francesco
una volta. Io vivo l’amicizia in maniera molto forte, Ricossa, in Sodalitium n. 67, dicembre 2015. Col-
anche in quei termini. Del resto credo che l’omoses- laborarono alla rivista The New Age – incubatrice
sualità possa essere un fatto cristiano”, dice don delle idee sul socialismo delle Gilde e il Credito
Gianni, e lo dice con grande naturalezza, concluden- Sociale – o fecero parte di quel mondo, Ezra
do un ragionamento il cui succo è: la condizione Pound, il suo amico Yeats (anche lui occultista
omosessuale non preclude il raggiungimento della del giro di Crowley) e lo stesso Chesterton.
santità. Aveva accennato alla questione con la lette- 38) O che pretende di mangiar carne il vener-
ra in cui citava le pagine sull’amicizia spirituale dì (p. 95) o che accetta la propria omosessualità
dell’abate Aelredo di Rievaulx (1110-1167), oppure “con molta serenità” in quanto, spiega Fumagalli,
le lettere di Sant’Anselmo d’Aosta (1033-1109), pri- “cresciuto in un universo prettamente maschile,
ma priore e abate del Bec, poi arcivescovo di Canter- considerava l’attrazione per persone dello stesso ses-
bury. Anche ora le legge, le commenta, osserva e so come qualcosa di fisiologico” (p. 39).
spiega. Spiega che per la Chiesa uno dei problemi 39) A questo romanzo Fumagalli ha dedicato
più ingombranti, più delicati e in fondo più affasci- anche un articolo su Radio Spada: “Don Renato”:
nanti, riguarda la possibilità che un’amicizia fra il Rinascimento di Baron Corvo tra cristianesimo,
due uomini - o fra due donne - possa comprendere superstizioni e decadenza (4 febbraio 2018) dove
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riassume quanto già scritto al proposito nel libro mettere, si decide a rispondergli che no, lui non è
su Baron Corvo. mai stato nulla del genere...
40) Sacerdoti di Cibele, i Coribanti “onoravano Curiosamente, Symonds muore lo stesso gior-
la loro divinità con danze sfrenate e orgiastiche, du- no in cui appare il suo ultimo libro intitolato
rante le quali spesso si autoinfliggevano delle ferite”. Walt Whitman, il 19 aprile del 1893, a Roma,
41) L’ultimo testo è di Marengo Vaglio, citato dove è sepolto nel cimitero acattolico di Roma, a
da Fumagalli, nota 483, p. 157. pochi passi dalla tomba di Shelley. La sua tomba
42) Radio Spada ha ripreso il tema in un artico- è oggetto di commemorazione da parte dei militan-
lo del 15 febbraio 2018 intitolato: “The Weird of ti del movimento gay di Roma (Wikipedia).
the Wanderer: Baron Corvo a spasso nel tempo”. Fi- Henry Scott Tuke (1858-1929) è probabilmen-
nanziatore dell’opera fu il reverendo (e massone) te conosciuto maggiormente per i suoi dipinti di
Justus Stephen Serjeant; editore William Rider, giovani uomini e ragazzi nudi, che gli hanno me-
“specializzato in alchimia, filosofia e spirituali- ritato lo status di pioniere della cultura omoses-
smo”, editore di Bram Stoker, l’autore di Dracula, suale e dell’arte queer. (…) Nel corso degli anni
e di Edouard Schuré, autore de “La sacerdotessa Ottanta dell’Ottocento Tuke incontra … Oscar
di Iside”. Gli autori di The Weird - Rolfe e Pirie- Wilde, e altri importanti autori e scrittori, come
Gordon - presero lo pseudonimo di Prospero e Ca- John Addington Symonds. Buona parte di essi
libano. Ciononostante, secondo Radio Spada, il ro- sono omosessuali, allora solitamente identificati
manzo termina con un “esempio di raffinato strug- come fautori dell’uranismo… Tuke ha dipinto al-
gimento. Rolfe, in uno dei suoi momenti migliori, cuni studi di pittura a olio di giovani maschi nudi
crea una perfetta corrispondenza tra realizzazione per la prima volta durante un breve viaggio in
personale e ideale cristiano”. Italia nel 1881, quand’era poco più che ventenne,
43) John Addington Symonds, “il primo espo- ma il tema non è diventato fondamentale per il
nente inglese di storia culturale” e tra i più gran- proprio lavoro artistico se non dopo il 1885, quan-
di intellettuali dell’Ottocento è uno dei nordici do s’è trasferito a Falmouth, un porto abitato per
innamorato dell’Italia. Soprattutto, dei suoi abi- lo più da pescatori in una zona appartata della
tanti, al punto da portarsi in Svizzera, ove si tra- Cornovaglia, all’epoca assai remota e rustica; qui
sferisce ad un certo punto della sua vita, perfino il clima era abbastanza mite, tanto da favorire il
un gondoliere veneziano, Angelo Fusato. Ciono- piacere di fare il bagno nudi.
nostante, si sposa ed ha quattro figlie. Il suo ca- Si è stabilito a Swanpool e qui, dopo aver com-
polavoro è Il Rinascimento in Italia (dalle Storie prato una barca da pesca per 40 sterline, l’ha fat-
del Rinascimento, in sette volumi) ma scrive mol- ta convertire in uno studio galleggiante ed abita-
to, anche, sulla Grecia classica, ed è una delle po- zione temporanea. Qui ha potuto indulgere alla
che voci a farsi sentire in difesa della traduzione sua passione di ritrarre ragazzi in privato, focaliz-
dall’arabo delle Mille e una notte di Richard Bur- zando l’attenzione sempre più su scene ed am-
ton, quando tutta l’Inghilterra protesta inorridita bienti marittimi, che mostrano ragazzi e giovani
per le “sconcezze di cui è pieno il libro”. Nel uomini durante la balneazione, mentre si diletta-
1877 perde la cattedra di poesia a Oxford perché no nella pesca o durante le ore di ozio al sole sul-
troppo apertamente “intimo” con gli studenti. le spiagge del primo pomeriggio estivo. (…) Dopo
Lascia allora l’Inghilterra e si rifugia in Italia. la sua morte, la reputazione di Tuke scomparve,
Per un certo periodo collabora con Havelock El- ed egli venne ampiamente dimenticato fino agli
lis ai suoi studi sulla sessualità, firmando assieme anni ‘70, quando è stato riscoperto dalla prima
a lui il primo volume dedicato alla “inversione generazione di artisti e collezionisti apertamente
sessuale“; pubblica privatamente, inoltre, due li- gay. Da allora in poi è diventato una specie di fi-
bretti sull’omosessualità, A problem in Greek gura di culto nei circoli della cultura gay, con la
ethics (1883, in dieci copie), e più tardi A problem pubblicazione di lussuose edizioni dei suoi lavori
in modern ethics (1891, in 50 copie), per esporre e gli alti prezzi raggiunti dalle sue opere nelle
le sue idee. Una delle storie cliniche di omoses- vendite all’asta (Wikipedia). Si notino le affinità
suali comprese nel libro di Ellis (il caso XVIII) è con Rolfe che infatti si rifaceva ai quadri di Tuke
la sua storia personale. Dopo la morte, tuttavia, (FUMAGALLI, pp. 56-57).
gli eredi chiesero che il suo nome fosse tolto Horatio Brown (1854-1926), fu uno storico bri-
dall’opera, cosicché le edizioni successive, ivi in- tannico. Nel 1864, al Clifton College, si legò stret-
clusa la traduzione italiana, sarebbero apparse tamente con John Addington Symonds, di cui ab-
tutte col solo nome di Ellis. biamo parlato in questa nota. Nel 1879 si trasferi-
Symonds scrive anche un’autobiografia assai sce in Italia, prima a Firenze e poi a Venezia,
esplicita sui suoi amori omosessuali, che pertanto dove lo raggiunge l’amico Symonds, col quale
viene pubblicata solo nel 1984, mentre il suo epi- condivideva, tra l’altro, l’ammirazione per Sarpi,
stolario, apparso nel 1967 in tre volumi quasi en- e del quale sarà il biografo. Anche Brown amava
ciclopedici è una sorta di summa homosexualis i gondolieri, al punto di andare a vivere con uno
dell’epoca, visto che l’ex-studente di Oxford, nel di essi, tal Antonio Salin. A Venezia conobbe Ba-
corso della sua vita ha corrisposto con quasi tutte ron Corvo, e anche l’archeologo Giacomo Boni,
le personalità uraniste dell’epoca. Per vent’anni che “sviluppò un forte interesse per l’antica religio-
scrive anche a Walt Whitman chiedendogli se è ne romana e per una sua eventuale riattuazione e
un “invertito”, ed il poeta americano, ricevuta adozione da parte dello Stato, e tentò di influenzare
l’ultima lettera in punto di morte, circondato dai in tal senso Francesco Crispi e Sidney Sonnino, ma
familiari e dai notabili di un Paese che vede nel- soprattutto Benito Mussolini col quale simpatizzò
la sodomia il peggior peccato che si possa com- perché credeva che il fascismo potesse far rinascere
51
do, con delle gloriose e poetiche nuove ca- dell’inclusione con un esclusivismo in-
tacombe, intrise di fede e di sangue, ma quisitoriale da Bar Sport è però assai più
spesso con dei decorosi, angusti e pittore- vicino al peccato mortale. Qualcuno po-
schi sottoscala” (Radio Spada, 13 otto- trebbe avere la percezione (Quod Deus
bre 2017, I sottoscala dell’esistenza). Un prohibeat) di un revival dell’eresia cata-
“mondo marginale, angusto, a tratti ra” (Radio Spada, 21 ottobre 2017, Cata-
persino fetido”. “Delle periferie dell’esi- combe e osterie).
stenza i “sedevacantisti” abitano più che “Vivere senza il Papa, vivere pratica-
altro le catacombe (che già nell’articolo mente senza vescovi cattolici, senza una
della scorsa settimana codificavamo in vera Chiesa docente, vivere in una gene-
“scantinati”) e faticano a essere una pre- rale eclissi del cattolicesimo romano (di
senza originale all’interno dell’attuale di- cui rimangono amplissime vestigia e
battito ecclesiologico. (…) Negli ultimi qualche baluardo) e averne consapevolez-
anni, che potremmo definire di “avvita- za espone primariamente a due fonda-
mento”, è come se si avvertisse costante- mentali rischi: abitudine e aberrazione.
mente sul collo il fiato di nemici – spesso Sulla seconda gli avversari del sedevacan-
amplificati, talvolta immaginari – inten- tismo hanno speso (non senza malevolen-
ti a progettare complotti fantasmagorici za) da sempre molti argomenti “pastora-
volti a distruggere questo piccolo Eden in li” e ad auditores: sostanzialmente la no-
plexiglass del cattolicesimo integrale. Di stra posizione esporrebbe alla follia, all’e-
conseguenza ci si chiude a riccio, e, come stremismo, ad un ateismo e nichilismo
la scimmietta emoticon, non si vuole né pratico di fondo che ci trasformerebbe in
vedere, né sentire, né parlare. Si precipita mascheroni caricaturali, in urlanti mo-
così, attraverso un inavvertito trasbordo nadi sociopatiche che entrano nell’agone
ideologico della noia, in un’autoreferen- rovesciando tavoli, scagliando anatemi,
zialità maledetta che – come si sta avve- minacciando tutto e tutti di eterna dan-
rando – produce frutti marci e, ancora nazione. Il rischio è reale e in qualche cir-
peggio, un’umanità rancida. Quando si costanza (e speriamo apprezzerete la fran-
guarda solo al proprio ombelico su volu- chezza) qualcuno vi incappa. In questi
minosa pancia, praticando una curiosa casi i soggetti sembrano ricorrere a solu-
forma di mistica onfalica, la realtà, pia- zioni sempre più ultimative, a posizioni
no piano, inizia a dissolversi, sostituita sempre più cervellotiche e lunari, minori-
dal nulla o dalla fantasia. tarie o spregiudicate, nel chiuso del pro-
Cantare a squarciagola inni religiosi prio scrittoio virtuale o concretamente
in qualche osteria di campagna è solo impolverato (visto che la sede è vacante,
un rito di autoconsolazione che, ricor- si ha poco tempo per passare lo straccio):
dando “La grande bellezza”, dovrebbe in ultima analisi, i sedevacantisti aber-
servire ad alimentare un mito: quello di ranti diventano spesso creature crudeli e
“esserci”. In verità, si rischia di ridurre il ripiegate su loro stesse, ciniche e amorali
mondo alle quattro pareti della propria (quale che sia la loro vita di pietà). Av-
stanza, alle manie di un complesso nar- volti nella certezza teologica (peraltro
cisistico. bene fondata) di avere ragione, s’inco-
«Pochi ma buoni», o, meno prosai- mincia a vedere negli altri, in TUTTI gli
camente, si dirà che «la Verità fa pau- altri (foss’anche il vicino di pianerottolo
ra ai più», che «se Dio è con noi siamo o l’ignaro compagno di sventura nelle file
la maggioranza» (e altre espressioni in posta) mostri e complici di quell’artico-
analoghe). Tutto verissimo, ma ci si di- lato complotto che ci ha portato al
mentica che nelle catacombe vengono ground zero del cattolicesimo che vivia-
confinati e si rifugiano tanto i Santi mo oggi” (Radio Spada, 30 ottobre 2017,
quanto i rifiuti. Fermo restando che oggi Aberrazione e solitudine).
è praticamente inevitabile, è inutile e Questo è il bel ritratto che Seveso e
dannoso costringersi a credere che così si Fumagalli fanno del mondo “sedeva-
stia ricreando la societas christiana. Se cantista” in cui hanno vissuto per tanti
quest’ultimo è un peccato veniale, com- anni, fino a quando hanno avuto l’idea
battere l’imperante e dannosa logica di fondare Radio Spada con gli amici
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che erano fuori da questo mondo (un li- iniziare i lettori alle delizie estetizzanti
bro, Ai piedi del Trono vuoto, dovrebbe della cultura decadente. Una ventata
raccogliere questi mirabolanti articoli di novità scuote finalmente un mondo
contro-apologetici). Ma ecco che – con fetido, dove si parlava solo di san Tom-
Radio Spada – il “sedevacantista” può maso, e apre le menti alle pagine di Ba-
finalmente uscire dalle osterie, dai sot- ron Corvo.
toscala e dai manicomi, pagando il caro Radio Spada è stata fondata nel
prezzo di essere condannato e incom- 2012; solo il nostro Istituto ha messo in
preso da chi in questo fetido mondo si guardia da un pericolo che rischia di
ostina a restare (ossia, il nostro Istitu- disonorare tutto il ‘mondo tradizionali-
to): “Allo stesso modo, chi ha il corag- sta’. Resteremo i soli a gridare nel de-
gio o semplicemente la volontà di salire serto della complicità?
gli scalini delle catacombe e saggiare i
colori e gli odori della superficie terre-
stre, pur infettata dal neomodernismo
e dal neopaganesimo, non sarà per que- “Storia Sociale della Chiesa”
sto un appestato da evitare a ogni co- di Mons. Umberto Benigni
sto, un dead man walking dell’Oblatio Volume 3
Munda. Forse, pur con tutti i suoi limi-
ti, si tratta piuttosto di un uomo che ha
capito che il predicare nel buio (oltre
che far sovente addormentare) genera
I l Centro librario Sodalitium, sotto la
cura attenta di don Ugolino Giugni,
ha intrapreso nel maggio del 2016 l’ar-
ombre (e talvolta mostri). Solo così, fer- dua impresa di dare nuovamente alle
mando la spirale di un avvilente avvita- stampe questa Storia sociale della Chiesa
mento, sarà possibile fare del “sedeva- di Mons. Benigni. L’interesse dei lettori
cantismo” una presenza originale, un non è scemato col tempo, e ci ha per-
pugno di vinti ma non domi, una lanter- messo di mantenere i nostri propositi:
na accesa (e non uno zampirone) nella dopo la pubblicazione del primo volu-
gran notte della Sede vacante, in grado me nel 2016, sono seguiti i due tomi del
di far sentire al mondo tutto il peso di secondo volume nel 2017, per giungere,
un giudizio integralmente cattolico sui con la presente pubblicazione, mante-
fatti e sulla realtà” (Radio Spada, Cata- nendo il nostro piano di lavoro, al terzo
combe e osterie). volume dell’opera per l’inizio del 2018.
Gli articoli che ho commentato, le Il legame indissolubile tra un’opera
pagine culturali che Radio Spada ormai e il suo autore, rende se non necessario
da anni presenta, fanno parte di questo almeno utile aggiungere qualche infor-
“salire gli scalini delle catacombe” per mazione sulla vita di Mons. Benigni nel
“saggiare i colori e gli odori della su- periodo in cui diede alle stampe il pre-
perficie terrestre”. Il corso intensivo di sente volume, ovverosia corrente l’an-
cultura omosessuale, teosofica, astrolo- no 1922. Erano passati sette anni dalla
gica ed esoterica che ha preso il posto pubblicazione del tomo precedente
delle antiche diatribe tra tradizionali- (era il 1915) e molti avvenimenti decisi-
sti, sarebbe la “lanterna accesa” di vi avevano segnato la storia dell’umani-
questo nuovo “sedevacantismo” che tà, della Chiesa e del nostro autore. Pri-
non si vergogna di dialogare amichevol- ma di tutto, la Grande guerra, le cui
mente con chi autorizza l’assistenza conseguenze durano fino ad oggi, con i
alla nuova Messa che (non sia mai) non suoi problemi irrisolti. Poi, nella Chie-
può essere detta la ‘messa di Lutero’ sa, il pontificato di Benedetto XV – du-
(anche Mons. Lefebvre era ancora un rato dal 1914 al 1922 – che segnò una
po’ nelle catacombe, poiché non aveva svolta nella politica ecclesiastica ab-
letto Mons. Gherardini). Finalmente i bandonando di fatto la lotta antimoder-
“sedevacantisti” sono usciti dalle fogne nista del suo predecessore san Pio X.
“dell’esclusivismo inquisitoriale da Bar La guerra aveva d’altronde sospeso
Sport”, e possono ritrovarsi amichevol- le attività del Sodalitium Pianum, pri-
mente con tutti, nonché liberamente vato del suo alto protettore, san Pio X;
55
riattivato nel 1915 con l’approvazione no (23 dicembre). Mons. Benigni, stu-
del cardinal De Lai, ma rimasto forzata- dioso di storia ecclesiastica e, nel con-
mente inoperoso, fu sciolto nel 1921 tempo, uomo d’azione, troverà nel tra-
dopo la campagna diffamatoria iniziata vagliato passato bizantino-barbarico
durante la guerra grazie a un colpo di della crisi dell’Impero romano, dalla
mano dei modernisti e democratico-cri- sua caduta alla sua rinascita, le lezioni
stiani tedeschi, proseguita poi in Fran- per agire nel nuovo scenario che la
cia e in Italia dalla Compagnia di Gesù, Provvidenza preparava per la società
e giunta al successo grazie all’appoggio civile e quella ecclesiastica, sempre al
del Segretario di Stato, il Cardinal Ga- servizio, ovviamente, della Regalità di
sparri. Mons. Benigni è occupato in Cristo e dell’Impero della Chiesa.
quegli anni, pertanto, oltre all’insegna-
mento alla Pontificia Accademia dei don Francesco Ricossa
Nobili Ecclesiastici, nella difesa della
memoria del Sodalitium, battagliando • Storia Sociale della Chiesa. Vol. 3
contro padre Rosa, della Civiltà Cattoli- La Crisi della società antica. Dalla caduta
ca, coadiuvato in questo compito dal alla rinascita dell’Impero Romano.
confratello francese del Sodalitium, C.L.S. 2018
l’abbé Boulin, dalle pagine della RISS - 750 pagine
(Revue internationale des Sociétés Secrè- € 25,00
tes) e con la pubblicazione degli studi
storici sui Gesuiti a firma “I. de Récal-
de”. In Italia, Mons. Benigni coadiuva
Don Paolo de Töth su Fede e Ragione
(che iniziò le pubblicazioni nel 1920),
con la pagina politica Note internaziona-
li. Nel comunismo bolscevico che aveva
preso il potere in Russia nel 1917,
Mons. Benigni vide l’opera del bimille-
nario giudaismo anticristiano (all’uopo
fondò nel 1920 il Bollettino antisemita,
di cui fu diffusore tra l’altro un perso-
naggio insospettabile come Emilio Cec-
chi, segno dell’influenza intellettuale
di Mons. Benigni in ogni genere di am- Ristampato
biente, anche quelli più lontani), e pub- I Tesori Spirituali
blicò gli opuscoli Israele e il mondo I tesori spirituali: Le fonti della grazia
(1921) e I documenti della conquista
ebraica del mondo (1922). C.L.S. 2018
Messo ai margini del mondo eccle- - 250 pagine
siastico, collaborò non solo alla stampa € 14,00
cattolica integrale, come Fede e Ragio- Attorno alla S. Messa
ne, ma anche in maniera occasionale a stanno disposti in ordine
quella laica, come la Nuova Antologia e di dignità e di efficacia i
sette Sacramenti, e in
La Ronda. Dopo l’anno terribile dello
gran numero i sacramen-
scioglimento del Sodalitium Pianum, il tali. Questo libro ne spie-
1922 è quello della lenta ma sicura rior- ga i riti e il valore spiri-
ganizzazione dell’opera “discreta” di tuale.
Mons. Benigni. Il 1922 si concluse con
due avvenimenti importanti per il pe-
riodo successivo dell’attività controri- Disponibili e ordinabili su:
voluzionaria del Benigni: la marcia su sito: www.sodalitiumshop.it
Roma del 28 ottobre e la pubblicazione email: centrolibrario@sodalitium.it
della prima enciclica – programmatica Tel. 0161.839.335
– del nuovo Pontefice Pio XI: Ubi arca-
56
Un astrologo per
Una questione controversa
Radio Spada.
l’astrologia? Non per i cattolici.
Radio Spada inizia i lettori all’astrologia e La Bolla di Papa Sisto V Cœli et
alla teosofia, e la cosa passa inosservata. terræ Creator ne contiene la
Perchè non sono per niente tranquillo
solenne condanna.
don Francesco Ricossa
ni come puramente disciplinari). Di-
Sisto forse tralascia di dire che gran la diabolica Società Teosofica di Mada-
parte dei suoi predecessori, che a diffe- me Blavatski e Annie Besant!
renza sua avevano avuto fede nella Tornando alla questione della Chie-
scienza degli astri, ad essa si rivolgeva- sa, Guzzi conclude: “A conclusione di que-
no proprio per le ragioni che egli depre- sto studio, del tutto insufficiente rispetto
ca, ed infatti sarebbe stato fuori luogo, ad una materia tanto vasta, vorrei citare
nel caso di questa bolla come di prassi la Costituzione di Urbano VIII (1568-1644)
dei Pontefici, invocare a sostegno delle Inscrutabilis Judiciorum Dei Altitudo pro-
tesi esposte, il parere concorde dei pre- mulgata il 1 aprile 1631. Il documento si
decessori... può considerare la prosecuzione, ma anche
Ma Sisto V va ancora oltre, ed arri- un ulteriore irrigidimento rispetto alla se-
va ad affermare che: «...né l’uomo è sta- verità intransigente della Cœli et Terræ
to fatto [da Dio] a servigio delle stelle, ma Creator di Sisto V, infatti in esso sono pre-
le stelle a servigio dell’uomo. E se si dices- viste pene severissime per chi esercitasse la
se che la stella fosse destino fatale per professione di astrologo, vaticinatore, aru-
l’uomo, si direbbe ancora che l’uomo sog- spice ecc, dalla scomunica ipso facto, alla
giace a’ suoi ministerii.» degradazione dalle cariche pubbliche, alla
Guzzi commenta: “Qui Sisto sbaglia perdita di tutti i beni, fino alla pena di
del tutto…” (p. 11). A questo punto è ve- morte nel caso in cui le previsioni riguar-
nuta l’ora di introdurre il lettore dassero lo Stato, il Papa o i suoi consangui-
all’“Astrologia esoterica” di Alan Leo, il nei fino al terzo grado (…).
“famoso astrologo inglese della fine del In effetti Urbano non mette in discus-
XIX secolo: quello che fu sostanzialmente sione il fatto che gli astrologi siano credi-
affermato dalla cosiddetta Astrologia Eso- bili e non afferma che la loro scienza sia
terica, che intrisa di dottrine orientali, solo raggiro: anzi quelli che dicono il
ebbe un ruolo fondamentale soprattutto vero, sono ancor più da evitare in quanto
in Inghilterra dalla fine dell’800” che è in in combutta coi demoni. Tutto è da con-
fondo – per Guzzi – equivalente a quello dannare.
che ancor meglio hanno sostenuto san Viene fatta salva invece, come per Si-
Tommaso o l’astrologo ‘cristiano’, il ve- sto V, quella che viene definita astrologia
scovo Luca Gaurico (p. 11), il cui Tracta- Naturale o Astronomia, quella scienza
tus Astrologicus fu messo all’Indice dei moderna cioè che, paradossi delle cose, si
Libri proibiti da Paolo IV. Guzzi però si sarebbe dimostrata nel tempo nemica
guarda bene dal dire che Alan Leo, il molto più pericolosa e radicale della fede
suo astrologo preferito era membro del- di quanto l’astrologia non fosse mai sta-
ta, essendo riuscita a spezzare l’unione in-
La vita e il lavoro di Alan Leo teosofo astrologo teriore dell’uomo con la creazione” (p.
massone con una prefazione di Annie Besant 12). Guzzi pensa però di dimostrare che
la questione è dibattuta poiché lo stes-
so Urbano VIII avrebbe, in privato, pra-
ticato l’astrologia e la magia, con l’aiu-
to del famoso frate Tommaso Campa-
nella (pp. 12-13) (più volte processato e
incarcerato dal S. Uffizio e, aggiungo
io, buon amico dei Rosa-Croce). Questi
fatti autorizzano Guzzi a parlare di un
“andamento contraddittorio e zigzagan-
te della Chiesa nei confronti della
scienza degli astri” (p. 13) mentre in
realtà la Chiesa, nei suoi documenti uf-
ficiali, al seguito della Scrittura e dei
Padri della Chiesa (si legga ad esempio
sant’Agostino contro i Priscillanisti) è
sempre CONTRO l’astrologia, e l’atteg-
giamento contrario si può attribuire so-
59
raltro non tenendo conto che ‘prima’ i stenere e diffondere l’idea che l’opera
buoni cattolici (come vorrebbero essere della Chiesa non sia garantita da Cristo
i suddetti) obbedivano al Romano Pon- e le legittime autorità di essa possano in
tefice e si sottomettevano al giudizio modo abituale (ormai da quasi sessan-
delle legittime autorità della Chiesa. tanni!) e reale (con atti ufficiali di magi-
Sono ormai passati tre decenni, stero, esercitando nei diversi ambiti del-
quando il 2 luglio 1988 venne promul- la Chiesa il loro Ministero Petrino) siste-
gata la “Lettera Apostolica in Forma di maticamente sbagliare, ingannare, inse-
Motu proprio Ecclesia Dei” ( 5) con la gnare errori e condannare verità, con-
quale Giovanni Paolo II condannava durre le anime verso la dannazione inve-
“l’Arcivescovo Marcel Lefebvre, che ha ce che alla salvezza? Abbiamo personal-
vanificato tutti gli sforzi da anni com- mente sentito obiettare da alcuni lefeb-
piuti per assicurare la piena comunione vristi che se (oggi) Francesco non è (in
con la Chiesa alla Fraternità Sacerdota- atto) Papa, allora la Chiesa è finita; è
le di San Pio X” e per la sua “disobbe- vero invece l’esatto contrario: se Bergo-
dienza al Romano Pontefice in materia glio è la legittima suprema autorità
gravissima e di capitale importanza per (Papa) della Chiesa, allora la Stessa non
l’unità della Chiesa, quale è l’ordinazio- sussiste più. Gesù Cristo N. S. avrebbe
ne dei vescovi mediante la quale si at- quindi voluto Pietro a capo della Sua
tua sacramentalmente la successione Chiesa, assicurandogli anche la Sua assi-
apostolica. Perciò, tale disobbedienza - stenza, per distruggerla, corromperla,
che porta con sé un rifiuto pratico del affondarla...!
Primato romano - costituisce un atto Inoltre ogni cattolico ha il dovere di
scismatico. Compiendo tale atto, no - aderire, fra i pronunciamenti della
nostante il formale monitum inviato Chiesa, anche al seguente insegnamen-
loro dal Cardinale Prefetto della Con- to del Magistero infallibile e irreforma-
gregazione per i Vescovi lo scorso 17 bile, che riguarda appunto fra le varie
giugno, Mons. Lefebvre ed i sacerdoti legittime autorità della Chiesa, quella
Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mal- Suprema del Vicario di Cristo: «Questa
lerais, Richard Williamson e Alfonso de autorità infatti, benché conferita ad un
Galarreta, sono incorsi nella grave uomo ed esercitata da un uomo, non è
pena della scomunica prevista dalla di- umana, ma piuttosto divina, attribuita
sciplina ecclesiastica” (6). per bocca di Dio a Pietro, e resa intan-
Da quel giorno ne è passata di acqua gibile per lui e per i suoi successori in
sotto i ponti, eppure niente sarebbe fon- colui che egli, la pietra, aveva confessa-
damentalmente cambiato per molti de- to, quando il Signore disse allo stesso
gli appartenenti alla suddetta FSSPX, o Pietro: “Qualunque cosa tu legherai
transfughi, o più o meno fuoriusciti, o ecc.” Perciò chiunque si oppone a que-
resistenti (7), o comunque influenzati dal sto potere istituito da Dio, si oppone al-
lefebvrismo: convinzione che col e dal l’ordine di Dio, a meno che non preten-
Concilio Vaticano II la Chiesa, di cui il da come i manichei che ci sono due
Capo invisibile è Cristo, insegni, tramite princìpi, il che noi giudichiamo falso ed
il Suo Vicario visibile, dottrine false e eretico, perché - come dice Mosè - non
dannose, contenute anche nella Sacra nei princìpi, ma nel principio Dio creò
Scrittura (!) e quindi anche la Divina Ri- il cielo e la terra. Di conseguenza noi
velazione custodita ed interpretata in- dichiariamo, stabiliamo, definiamo ed
fallibilmente dal Magistero della Chiesa affermiamo che è assolutamente neces-
ad oggi sarebbe all’atto pratico priva di sario alla salvezza di ogni creatura
alcun valore, opinabile e facoltativa (!). umana che essa sia sottomessa al Ro-
Tutto ciò pur riconoscendo la legittimità mano Pontefice» (8).
di coloro che si sono avvicendati sulla Concludiamo (‘dulcis in fundo’) con
Cattedra di san Pietro (almeno da Paolo un altro pronunciamento del Magistero,
VI) e che hanno promulgato Magistero, questa volta del Papa san Pio X, a cui
leggi, disciplina, liturgia, canonizzazio- certamente si ispira profondamente la
ni…! Come si può, ancora nel 2018, so- Fraternià Sacerdotale fondata da Mons.
64
Lefebvre (a tal punto da contemplare il quali se sono dotte non sono sante, per-
di lui nome nella sua denominazione), ché chi è santo non può dissentire dal
che tutti i tradizionalisti reputano un Papa» (9).
grandissimo e santo Papa e a Lui guar- Speriamo vivamente che questo en-
dano con ammirazione e devozione, vo- nesimo contributo possa aiutare qual-
lendo quindi ben volentieri ascoltare ed cuno a considerare in modo serio e con-
obbedire con gioia e prontezza alla Sua forme con la fede la situazione attuale
voce, mediante la quale è Cristo stesso nella Chiesa e magari chiarire, e me-
che parla (come del resto è avvenuto e glio conoscere, le cause e la soluzione
sempre avverrà attraverso la voce di adatta per mantenere ancora oggi la
ogni suo legittimo vicario): «E come si fede integra e cattolica, senza la quale
deve amarlo il Papa? ‘Non verbo neque è impossibile piacere a Dio (Ebr. XI, 6);
lingua, sed opere et veritate’. Quando si senza alcuna pretesa ci sembra che il
ama una persona si cerca di uniformarsi nostro Istituto, grazie alla preziosissima
in tutto ai suoi pensieri, di eseguirne i opera del compianto padre Guérard
voleri, di interpretarne i desideri. E se des Lauriers, possa anche consigliare e
Nostro Signor Gesù Cristo diceva di sè: proporre proprio questo.
‘si quis diligit me, sermonem meum serva-
bit’, così per dimostrare il nostro amore Note
al Papa è necessario ubbidirgli.
Perciò quando si ama il Papa, non si 1) Vedi articolo in Sodalitium n. 43, pp. 33-36.
fanno discussioni intorno a quello che 2) http://biesseonline.sdb.org/editoriale.
aspx?a=2018&m=5&doc=9715
Egli dispone od esige, o fin dove debba 3) Segnaliamo sul tema un intervento di don
giungere l’obbedienza, ed in quali cose Ricossa: http://www.centrostudifederici.org/ome-
si debba obbedire; quando si ama il lia-sul-testamento-biologico
Papa, non si dice che non ha parlato ab- 4) http://w2.vatican.va/content/johnpaulii/it
/motu_proprio/documents/hf_jp-ii_motu-pro-
bastanza chiaro, quasi che Egli fosse prio_02071988_ecclesia-dei.html
obbligato di ripetere all’orecchio d’o- 5) http://w2.vatican.va/content/johnpaulii/it
gnuno quella volontà chiaramente /motu_proprio/documents/hf_jpii_motuproprio_0
espressa tante volte non solo a voce, 2071988_ecclesia-dei.html
ma con lettere ed altri pubblici docu- 6) Ibidem.
7) «In realtà, i quattro vescovi consacrati da
menti; non si mettono in dubbio i suoi Mons. Lefebvre sono meno lontani tra loro di
ordini, adducendo il facile pretesto di quanto non sembri: giungono sì a conclusioni op-
chi non vuole ubbidire, che non è il poste, ma partendo dai medesimi principi. Tutti e
Papa che comanda, ma quelli che lo cir- quattro, infatti, hanno, almeno di fatto, come pri-
mo, ultimo e supremo riferimento l’autorità di
condano; non si limita il campo in cui Mons. Lefebvre – di cui si proclamano eredi –
Egli possa e debba esercitare la sua au- piuttosto che quella della Chiesa. Tutti e quattro
torità; non si antepone alla autorità del si dicono in comunione con Joseph Ratzinger –
Papa quella di altre persone per quan- Benedetto XVI. Tutti e quattro considerano, al-
to dotte che dissentano dal Papa, le meno di fatto, che la Chiesa e il suo Capo visibi-
le, il Papa, sono fallibili e, negli ultimi 50 anni
Propaganda dell’associazione radicale (se non addirittura costantemente, da san Pietro
“Luca Coscioni” in poi, come sostiene Roberto De Mattei nel suo
saggio Apologia della Tradizione), sono caduti in
errore. Le loro divergenze sono attribuibili al fat-
to che essi mettono in rilievo l’uno o l’altro aspet-
to della dottrina e prassi di Mons. Lefebvre: l’esi-
stenza di errori nel Vaticano secondo, da un lato;
la legittimità dei “Papi” che hanno diffuso e con-
fermato questi errori dall’altro (con la conse-
guenza, comune ad entrambi, che la Chiesa e il
Papa sarebbero – a volte sì, a volte no – fonte di
errore)» tratto da: http://www.sodalitium.biz/op-
portuneimportune_pdf/oi25.pdf
8) Cfr. Enciclica ‘Unam sanctam’: https://la.wi-
kisource.org/wiki/Unam_sanctam
9) Discorso del Santo Padre Pio X ai Sacerdoti
dell’Unione Apostolica, 18 novembre 1912.
65
nato sacerdote da Mons. Robert McKen- dric Lefebvre ora fra Paolo Tommaso,
na l’8 dicembre 2001, nella festa del- hanno ricevuto la veste talare.
l’Immacolata Concezione di Maria. Nel Il 28/04/18 a Verrua, suor Gemma
2003 don Selway è stato trasferito a Margherita ha pronunciato i voti perpe-
Brooksville, sotto la direzione di Mons. tui e la signorina Marina Inglese ha
Donald Sanborn per insegnare alla preso l’abito religioso con il nome suor
Queen of All Saints Academy School e as- Maddalena Maria.
sistere le suore di St. Thomas Aquinas.
Attualmente è il vice-rettore del Most Apostolato nelle varie nazioni
Holy Trinity Seminary, e insegna nella • Argentina
Queen of All Saints Academy a Brooksvil- A Rosario, il Centro studi e biblioteca
le in Florida. Il 26/05/18, sempre a Ver- Hugo Wast ha organizzato alcune confe-
rua, si è svolta l’ordinazione sacerdotale renze su vari argomenti come il metodo
di don Damien Dutertre del Most Holy di pregare il rosario e la meditazione, o
Trinity Seminary in Florida, da parte di sull’infallibilità Pontificia. Si tengono
Mons. Donald Sanborn, alla presenza anche regolarmente un corso di forma-
anche di Mons. Joseph Selway. Il zione cattolica sulla filosofia e la teolo-
9/06/18 i seminaristi Vincent Gastin, gia e anche dei corsi di catechismo per
Louis-Marie Chuilon e il postulante Au- gli adulti e per i bambini.
70
• Italia
Casa San Pio X - La casa romagnola,
dove risiede don Carandino, con l’aiuto
dei confratelli di Verrua si occupa
dell’apostolato negli oratori di Roma,
Rimini, Pescara, Potenza e Bari. Un po’
ovunque si registra l’aumento dei fede-
li, in particolare a Roma e Pescara: in
queste città, in alcuni sabati del mese,
si riesce ad assicurare qualche istruzio-
ne religiosa durante l’anno e la Via Cru-
cis in Quaresima. All’oratorio di Rimini
Vestizione e voti delle nostre suore il 28/04/18 alcuni cantori assicurano i canti alle
funzioni, come ad esempio nel Triduo
Sacro. A Potenza e a Bari, con l’apertu-
ra dei luoghi di culto, la celebrazione
delle Messe è più regolare.
A Milano a partire dal mese di otto-
bre sono stati celebrati i primi nove ve-
nerdì del mese, con la s. Messa e la be-
nedizione eucaristica seguita da un
buon numero di fedeli. Il 7 dicembre,
per la festa di s. Ambrogio come ogni
anno, don Ugolino ha celebrato in rito
ambrosiano antico. Continua il catechi-
smo dei bambini che ha visto 2 bimbe
fare la 1° comunione nel 2017 e un
bambino nel 2018. Si nota un aumento
di fedeli alla Messa domenicale.
In Veneto, oltre alla Messa ad Abano
Terme (2° domenica del mese), per ve-
nire incontro alle esigenze dei fedeli
veronesi “non una cum” che da diversi
mesi si sono trovati senza Messa, don
Ugolino ha cominciato a celebrare una
Messa nella zona di Soave - San Bonifa-
cio, con cadenza mensile, la 4° domeni-
ca del mese. Buona e incoraggiante l’af-
fluenza dei fedeli. La prima celebrazio-
ne è stata il 25/02. Siamo alla ricerca di
Vestizione di un religioso e 2 seminaristi il 9/06/18
71
un luogo stabile dove riunirci, e mal- dalla casa di Dendermonde il Santo Sa-
grado le “persecuzioni” si aprono pro- crificio della Messa è celebrato regolar-
spettive interessanti. mente in Belgio (Tournai, Bioul), Ger-
In Emilia segnaliamo il Rosario alla mania (Lierfeld), nei Paesi Bassi (Lepel-
Madonna di San Luca a Bologna straat e Zwartemeer) e a Londra. In
28/10/2017, e la Via Crucis all’Osservan- queste località si celebra soltanto la
za a Bologna il 24/03/2018. Messa, raramente ci sono altre attività.
• Francia È ancora viva la speranza di poter ac-
Don Michel si è recato in Corsica (6- quistare una cappella nella regione di
9/03/18) per visitare e dare i sacramenti Tournai-Lille. A Dendermonde, don
ad alcune famiglie di fedeli. A Parigi, il Steenbergen organizza ogni mese una
numero crescente dei fedeli ci ha co- riunione nell’ambito della Crociata Eu-
stretti a prevedere, per quanto sarà pos- caristica e un corso di catechismo per
sibile una domenica al mese, la presen- adulti. A Dendermonde (e altrove) alcu-
za di un secondo sacerdote per permet- ni fedeli hanno espresso il desiderio di
tere un numero decisamente più alto di vivere come terziari francescani. Ci
confessioni. Questo prete aggiunto si sono state delle riunioni e parecchi
reca poi a Raveau per celebrare la Mes- adulti hanno ricevuto l’abito e fanno il
sa a fine giornata. A Le Mans, il sacer- noviziato, ed è stata acquistata una sta-
dote che serve abitualmente Parigi vi si tua di san Francesco. Non dimentichia-
reca due volte al mese (o molto eccezio- mo che nella falegnameria le macchine
nalmente nella Mayenne). La Messa dal di fra Christ, fedele collaboratore di
2015 era celebrata una volta al mese, Monsignore fin dai primi anni, lavorano
ma questa cadenza è diventata bimensi- più che mai a pieno ritmo.
le da circa un anno. Nella Sarthe, il 30
aprile 2018 abbiamo benedetto la fab- Attività estive, campi e Crociata Eucaristica
brica Meat-Doria France. A Raveau, la • Campo Beata Imelda 2017. Le iscri-
Messa che era assicurata una volta al zioni al campo Beata Imelda crescono di
mese è diventata bimensile dal gennaio anno in anno e per poter accogliere tutte
2018. le ragazzine, a partire dall’estate 2017 le
• Belgio, Paesi Bassi e Germania suore organizzano due campi estivi, a
Nel 2018, l’Istituto festeggia i ven- giugno e a luglio; la passeggiata nelle
t’anni di presenza a Dendermonde. La Gorge di san Gervasio a Clavière, con il
casa fu acquistata infatti nel 1998. Un ponte tibetano più lungo del mondo, ha
sentito ringraziamento ai fedeli che ci impressionato tutti, grandi e piccini. Gli
hanno manifestato la loro fiducia in tut- anziani della Casa di riposo vicina sono
ti questi anni sia riguardo al ministero stati rallegrati anche quest’anno dalle
sacerdotale, sia con le offerte. Partendo danze provenzali e dai canti delle nostre
72
Foto di gruppo della colonia di Raveau e del campo in montagna per i ragazzi
73
PELLEGRINAGGI:
Anno 2018
Il 13/01 è mancato ad Acqui Terme
(AL), munito dei sacramenti ricevuti il
giorno prima da don Giugni, Jacques Mo-
rin. Con lui l’Istituto aveva un debito par- le a Serre-Nerpol di Marie-Thérèse Li-
ticolare di riconoscenza poiché è grazie a mouzin, madre di suor Marie-Madeleine,
lui ed a sua moglie, che misero a disposi- che durante la sua vita, insieme al marito,
zione la loro casa in viale Tunisia a Mila- ha aiutato dei sacerdoti non una cum nel
no, che si cominciò a celebrare la s. Messa loro ministero, e in particolare, il reveren-
nella città ambrosiana il 23/11/1997. Dopo do Saffré. Il 9/04 Rosario e benedizione
circa un anno in casa Morin, prendemmo del corpo della defunta Argentina Dionigi
in affitto il locale di via Vivarini, che po- a Formigine. Il 5/04: decesso di Henri de
temmo allestire anche grazie al loro aiuto. la Fonchais, dopo lunga malattia. Il 17/05
Originario della Normandia, l’ing. Morin Arnaldo Bertolini, classe 1932, segretario
era una persona colta ed affabile, ci segui- dell’Ass. Naz. Familiari Caduti e Dispersi
va regolarmente nelle nostre diverse atti- della Rsi, funerali il 24/05 all’oratorio di
vità; finché la salute glielo ha permesso, a Rimini, tumulazione nel cimitero di Ales-
Milano o a Parigi, era sempre presente sandria. Il 1/06 a Berck-sur-Mer, il dottor
alla Messa domenicale. Don Giugni ha ce- Serge Olender, dopo una lunga malattia e
lebrato il funerale il 18/01 a Verrua con dopo aver ricevuto piamente l’11/05 gli ul-
l’inumazione a Venaria Reale. Il 17/01 timi sacramenti.
Marie-Françoise Mahé, madre di suor Ma- Raccomandiamo infine alle vostre pre-
rie-Gabrielle, all’età di 82 anni. Il 05/03 a ghiere le anime di alcuni sacerdoti defun-
Asnières è mancata Colette Jeancolas; ti: Mons. Hesson, deceduto il 27 agosto
aveva ricevuto i sacramenti il 24/12 e il 2017. Il 22 ottobre 2017 si è spento all’età
viatico il 14/02. Il 9/02 il decesso del dott. 92 anni don Josef von Zieglauer. Nato l’11
Roberto Armenia al Policlinico di Mode- maggio 1925 a Bolzano e ordinato sacerdo-
na, dopo aver ricevuto i sacramenti da te il 29 giugno 1952 a Bressanone, è cono-
don Ricossa (su interessamento di Pa - sciuto soprattutto per aver conservato,
squale Esposito). Il 14/02 a Saint-Etienne, dopo la riforma di Paolo VI, la Messa del-
Antoine Malécot, che aveva ricevuto i sa- la sua ordinazione, prima nella parrocchia
cramenti da don Murro. Il 3/03 Franco di Selva dei Molini e poi, dal 1983, in
Cellamare, 51 anni, a Martina Franca quella di Spinga, in Val Pusteria. Don
(TA), dove don Ugo ha celebrato una mes- Jean Siegel, parroco di Thal-Drulingen
sa di Requiem il 21/03. Il 31/03 a Torino (Alsazia), deceduto il 20 marzo 2018: tutti
Pietro Bichiri di 91 anni, che aveva rice- quanti celebravano la Santa Messa “non
vuto i sacramenti da don Murro, l’ultima una cum”. Ricordiamo anche alcuni stu-
volta il 28 marzo. I funerali sono stati ce- diosi cha abbiamo conosciuto. Il 15 otto-
lebrati a Torino il 5 aprile. Il 3/04, funera- bre 2017 è mancato all’ospedale di Cré-
teil, in Francia, Serge Thion: aveva 75
anni. I sui scritti marxisti e anticoloniali-
sti gli valsero ampi consensi nella società
francese, fino a far parte del CNRS (Cen-
L’ingegnere tre National de la Recherche Scientifi-
Jacques Morin
que). La sua presa di posizione in favore
del revisionismo storico, fin dal 1979 (al
proposito fondò il primo sito revisionista
francofono, denominato Aaargh), gli valse
il più duro ostracismo. Serge Thion è stato
più volte nostro ospite, e si recava ogni
79
anno alle conferenze tenute da don Ricos- cattolici tradizionalisti. Tuttavia, don Ri-
sa a Parigi, manifestando verso di lui una cossa ebbe modo di rivederlo in occasione
vera e profonda amicizia. Il 2 dicembre di una conferenza a Firenze nel novembre
2017 è poi mancato lo storico Gianni Van- del 2005, e in quell’occasione ebbe la sor-
noni, la cui opera principale (ma non uni- presa di ricevere in dono dal Vannoni l’in-
ca) è Massoneria, fascismo e Chiesa Cattoli- tero archivio e biblioteca che oggi custo-
ca, pubblicata da Laterza nel 1980. Don diamo a Verrua come “Fondo Giantulli-
Ricossa fu suo ospite a Firenze nel set- Vannoni”. Ci spiace di aver avuto tardi la
tembre del 1975, dopo aver fatto assieme notizia della sua morte, avvenuta all’età
gli Esercizi Spirituali a Fiesole con padre di 69 anni: era nato a Rosignano Maritti-
Barrielle, durante la nostra comune mili- mo il 25 dicembre del 1949.
tanza in Alleanza Cattolica. In quel perio- È morto nella notte, il giovedì 22 marzo
do Vannoni si interessò particolarmente 2018 a Rivoli, all’età di 93 anni, il profes-
al cattolicesimo integrale, e alle figure di sore Eugenio Corsini, già professore di
don Paolo de Töth, direttore di Fede e ra- Letteratura Cristiana Antica e poi di Let-
gione, e di Mons. Umberto Benigni, fonda- teratura greca all’Università di Torino. Ci
tore del Sodalitium Pianum. Il più grande onorò della sua amicizia in seguito all’ar-
esperto italiano di Massoneria, il padre ticolo che Sodalitium dedicò alla sua ese-
gesuita Florido Giantulli, affidò a Vanno- gesi dell’Apocalisse (n. 49, aprile 1999).
ni il suo archivio “massonico” (il libro Prima di intraprendere gli studi universi-
succitato deve molto a questa fonte archi- tari, il Professor Corsini aveva frequenta-
vistica). Più tardi Vannoni lasciò non solo to il seminario diocesano, conservando
Alleanza Cattolica, ma anche gli ambienti tutta la vita la fede della sua giovinezza.
Prossimi Convegni
• XIII GIORNATA PER LA REGALITÀ • XVII CONVEGNO DI STUDI ALBERTARIANI
SOCIALE DI CRISTO
col seminario di studi: TUTTI SANTI... DA “SAN” GIOVANNI XXIII A
“NON SERVIAM: IL ’68 CONTRO IL PRINCIPIO “SAN” PAOLO VI, OVVERO LA CANONIZZA-
DELL’AUTORITÀ” ZIONE DEL CONCILIO VATICANO II
1° lez.: “LE BASI DEL NUOVO DIRITTO DI FAMIGLIA: 1º intervento: LA CANONIZZAZIONE DEI SANTI SE-
CONTRO L’AUTORITÀ DEL PADRE”. CONDO LA DOTTRINA TRADIZIONALE DELLA CHIESA
2° lez.: “‘HUMANÆ VITÆ’ E CONTRACCEZIONE: LA DE- 2º intervento: “IL FUMO DI SATANA NELLA CHIESA”:
SISTENZA DELL’AUTORITÀ”. LA “CANONIZZAZIONE” DI G.B. MONTINI E LA
3° lez.: “IL VATICANO II ANTICIPAZIONE DEL ’68: LA SITUAZIONE ATTUALE DELLA CHIESA
QUESTIONE DELL’AUTORITÀ NELLA CHIESA”
SS. MESSE
RESIDENZE DELL’ISTITUTO Milano: Oratorio S. Ambrogio, via della Torre 38.
ITALIA - Verrua Savoia (TO): CASA MADRE - Tutte le domeniche e festivi alle ore 11. Per
Istituto Mater Boni Consilii, Chiesa SS. Pietro informazioni: Tel. 0161.839335.
e Paolo, Loc. Carbignano, 36. Nei giorni feriali Modena: Oratorio S. Pio V, via Savona 75. Tutte
S. Messa alle ore 7,30; tutte le domeniche S. le domeniche alle ore 11, salvo la 3ª domenica
Messa alle ore 18. Benedizione eucaristica tutti del mese alle ore 9. Per informazioni: Tel.
i venerdì alle ore 21. Tel.: 0161.839335; e-mail: 0161.839335.
info@sodalitium.it sito: www.sodalitium.it Pescara: Oratorio del Preziosissimo Sangue, via
San Martino dei Mulini (RN): CASA S. PIO X - Ofanto 24. La 2ª alle 18,30; la 4ª del mese alle
Don Ugo Carandino, via Sarzana 86, CAP ore 11. Per informazioni: Tel. 0541.758961.
47822. Tel.: 0541.758.961; e-mail: info.casa- Potenza: Oratorio San Lorenzo, Via Angilla Vec-
piox@gmail.com sito: www.casasanpiox.it chia 126, la 3ª domenica del mese alle ore 19,30.
ARGENTINA - Rosario: CASA SAN JOSÈ – Don Per informazioni: Tel. 0541.758961.
Sergio Casas Silva, Iguazú 649 bis, C. P. 2000 - Rimini: Oratorio San Gregorio Magno, via Molini
Rosario (Santa Fe). Tutte le domeniche S. Mes- 8. La 1ª e 2ª del mese alle ore 11, la 3ª e 4ª del
sa alle ore 10. E-mail: casasanjose@sodalitium.it mese alle ore 18,30. Per informazioni: Tel.
BELGIO - Dendermonde: Mons. Geert Stuyver, 0541.758961.
Kapel O.L.V. van Goede Raad, Koning Albert- Roma: Oratorio S. Gregorio VII, via Pietro della Val-
straat 146, 9200 Sint-Gillis, Dendermonde. S. le 13/B. La 1ª, 3ª e 5ª domenica del mese, ore 11.
Messa tutte le domeniche alle ore 10. Tel. e Per informazioni: Tel. 0161.839335.
Fax: (+32) (0) 52/380778. Rovereto (TN): la 1ª, 3ª e 5ª domenica del mese
FRANCIA - Raveau: 350 route de Mouchy, alle ore 18. Per informazioni: Tel. 0161.839335.
58400 Raveau. Per informazioni: Tel.: (+33) Torino: Oratorio del S. Cuore, via Thesauro 3/D.
03.86.70.11.14; e-mail: raveau@sodalitium.it Tutte le domeniche e festivi S. Messa cantata
alle ore 9; S. Messa letta alle ore 11,15; il 1° ve-
ALTRE SS. MESSE IN ITALIA nerdì del mese alle ore 18,15. Per informazioni:
Abano Terme (PD): la 2ª del mese alle ore 18. Tel. 0161.839335.
Per informazioni: Tel. 0161.839335. Valmadrera (LC): Via Concordia, 21. La 2ª e la 4ª
Bari: Cappella S. Michele, c.so Vittorio Em. 109, domenica del mese. Per informazioni: Tel.
Carbonara. La 1ª domenica del mese alle ore 0161.839335.
18,30. Per informazioni: Tel. 0541.758961. Varese: la 4ª domenica del mese ore 18. Per infor-
Ferrara: Chiesa S. Luigi, via Pacchenia 47, Alba- mazioni: Tel. 0161.839335.
rea. Tutte le domeniche alle ore 17,30, salvo la Confessioni 30 minuti prima dell’inizio delle S. Mes-
3ª domenica del mese alle ore 11,30. Per infor- se. Dei cambiamenti occasionali negli orari delle
mazioni: Tel. 0161.839335. Messe, specie nel periodo estivo, possono interve-
Lastra a Signa (FI): la 3ª domenica del mese alle nire; se frequentate saltuariamente i nostri oratori
ore 11. Per informazioni: Tel. 0161.839335. vi consigliamo di telefonare.
Loro Ciuffenna (AR): Fattoria del Colombaio, ALTRE SS. MESSE IN FRANCIA
str. dei 7 ponti. La 1ª domenica del mese alle Per informazioni: Tel. 0161.839335 oppure
ore 17,30. Per informazioni: Tel. 0161.839335. consultate il sito www.sodalitium.eu
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ne dei redditi (Modello Unico, 730, CUD ecc.) scegliete la casella dedicata al “Sostegno delle organizzazio-
ni non lucrative di utilità sociale...” È sufficiente la vostra firma e il numero del Codice fiscale della MA-
TER BONI CONSILII ONLUS (91 00 60 50 016).
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