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Periodico - Organo Ufficiale dell’Associazione Mater Boni Consilii - Loc. Carbignano, 36 - Telef.:
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- Spedizione abb. post. Gr. IV (70) - Aut. Trib. di Ivrea n. 116 del 24-2-84 - Stampa: TECA - Torino
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SOMMARIO
Editoriale pag. 2
Il Deicidio pag. 3
Tempo di Natale pag. 11
“Il Papa del Concilio” pag. 19
Nota sul digiuno pag. 28
La Via Regale pag. 30
La questione ebraica
IL DEICIDIO
di don Curzio Nitoglia
piuttosto L’AGGRAVA: infatti essa di- quanto era ordinata a liberare dal peccato
mostra che uno è talmente intenzionato a con la Passione e la Risurrezione, perché
peccare, che preferisce rimanere nell’igno- l’uomo non prevedeva il suo peccato. Invece
ranza per poter fare il peccato. “ET IDEO si arguisce che credeva nell’Incarnazione del
JUDEI PECCAVERUNT,NON SOLUM Verbo (in quanto ordinata alla pienezza del-
HOMINIS CHRISTI, SED TAMQUAM la gloria) dalle parole: ‘L’uomo lascerà suo
DEI CRUCIFIXORES” (S.T., III, q.47, a.5, padre e sua madre e si stringerà alla moglie’
ad 3um). (Gen. II, 24). Parole che secondo S.Paolo s-
A questo punto ci si può muovere facil- tanno ad indicare il ‘gran mistero in Cristo e
mente un’altra obiezione con le parole stesse nella Chiesa’ (Ef. V, 32); mistero che non è
di Nostro Signor Gesù Cristo: “Padre PER- credibile che Adamo abbia ignorato (S. Th.
DONA LORO, perché NON SANNO quel- II II q. 2, a.7 In corpore).
lo che fanno” (Lc. XXIII, 34). In breve quando Dio parlò ad Adamo del
S.Beda spiega: “Prega PER COLORO Matrimonio gli spiegò che era una figura
CHE NON SAPEVANO QUELLO CHE dell’unione di Cristo e della Chiesa; gli
FACEVANO” ( 6 Expositio super Lu– dovette spiegare quindi allora il mistero del-
cam 23, 34). la Trinità ed Unità di Dio e quello dell’Incar-
S. Tommaso a sua volta dice: “La scusa nazione del Verbo.
pronunciata dal Signore si riferiva NON AI “DOPO IL PECCATO ORIGINALE -
CAPI dei giudei, MA ALLA GENTE DEL prosegue S. Tommaso- IL MISTERO DEL-
POPOLO” (S.T., III, q.47 a.6 ad 1um) e nel L’INCARNAZIONE FU CREDUTO ES-
‘corpo dell’articolo’ prosegue: “I CAPI dei PLICITAMENTE ANCHE RISPETTO
giudei conobbero che Gesù era il Cristo: e se ALLA PASSIONE E RESURREZIONE,
vi fu in essi ignoranza, fu IGNORANZA con le quali l’umanità viene liberata dal pec-
AFFETTATA, CHE NON POTEVA S- cato... Altrimenti gli antichi non avrebbero
CUSARLI. Perciò il loro peccato fu gravissi- prefigurato la Passione di Cristo con i sacri-
mo... LA MASSA invece del popolo giu- fici... E di questi sacrifici i MAGGIORENTI
daico commise un peccato gravissimo quan- (principes Judeorum) conoscevano ES-
to al genere:DIMINUITO però IN PARTE PLICITAMENTE il significato; mentre il
dalla ignoranza non affettata” (In corpore). popolo ne aveva soltanto una conoscenza
Si noti inoltre che Nostro Signore dice: confusa” (ib. In corpore ). Perciò i prìncipi
“PERDONA loro”; quindi presuppone un dei giudei avevano una conoscenza esplicita
peccato, altrimenti non chiederebbe di per- del mistero dell’Incarnazione Passione e
donare ove non vi fosse colpa. “Se chiedeva Morte del Verbo.
per essi perdono, vuol dire che la loro colpa Quanto poi al mistero della Trinità S.
c’era: e la richiesta del PERDONO equival- Tommaso risponde: “FIN DAL PRINCIPIO
eva alla richiesta al Padre di DONARE fu NECESSARIO per salvarsi CREDERE
LORO LA GRAZIA DEL PENTIMENTO IL MISTERO DELLA TRINITÀ. ...Non è
e della CONVERSIONE” (P. C. LANDUC- possibile credere esplicitamente il mistero di
CI: Miti e realtà, ed. La Roccia, Roma 1968, Cristo, senza la fede nella Trinità... Perciò
p.258). S.Tommaso conclude perciò il ‘ sed PRIMA DI CRISTO IL MISTERO DEL-
contra ’ con queste parole lapidarie: “IISTI LA TRINITÀ FU CREDUTO COME IL
(judei) DEUM CRUCIFIXERUNT”. MISTERO DELL’INCARNAZIONE e
cioè ESPLICITAMENTE DAI MAG-
L’UCCISIONE DEL VERBO GIORENTI ed IN MANIERA IMPLICITA
e quasi velata DALLE PERSONE SEM-
Viene spontaneo chiedersi a questo pun- PLICI” (II II q.2, a 8 In corpore).
to: “Ma allora i Capi dei giudei sapevano Lo stesso concetto è ripreso nel ‘Com-
che la Persona che crocifiggevano era Dio mento alle Sentenze’ : “Dopo il Peccato
stesso incarnato, la seconda Persona della Originale, prima dell’Avvento di Cristo, al-
SS.Trinità?” cuni avevano la FEDE ESPLICITA nel
È ancora S.Tommaso a risovere il dubbio, Redentore, ai quali era stata fatta una RIV-
naturalmente con un “Distinguo”. ELAZIONE SPECIALE, ed essi erano i
“PRIMA DEL PECCATO ORIGI- MAJORES. Altri invece, come i MINORES
NALE l’uomo ebbe FEDE ESPLICITA del- avevano una FEDE IMPLICITA (nel
l’INCARNAZIONE DI CRISTO... non in Redentore) NELLA FEDE DEI MA-
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JORES” (In 3° Sent., dist.25, q.2, a.2, qcq.2). della propria beatitudine naturale, scelsero
Ed ancora: “Sia prima che dopo il Peccato la propria perfezione come beatitudine suffi-
Originale fu necessario che i MAJORES ciente e bastante a se stessi senza sottomis-
AVESSERO UNA FEDE ESPLICITA sione e ordine a Dio” (ZUBIZZARRETA
NELLA TRINITÀ; non fu tuttavia neces- ib.) Da allora il diavolo ha continuato a
sario per i minores dopo il peccato. ... E sim- tentare l’uomo, da Adamo ai nostri giorni
ilmente dopo il Peccato Originale fino al con l’orgoglio e l’invidia, sussurrandogli al-
tempo della grazia i MAJORES erano tenuti l'orecchio che può bastare se stesso, che non
ad AVERE LA FEDE ESPLICITA NEL ha bisogno di adorare Dio.
REDENTORE, i MINORES invece ‘Eritis sicut dii’; così i prìncipi dei giudei
SOLTANTO IMPLICITA o nella fede dei preferirono la propria eccellenza a quella del
patriarchi e dei profeti” (De verit. q.14, a.11, Verbo Incarnato e lo misero in Croce.
Rdq).
Ancora nel commento alla Epistola agli IL DEICIDIO SECONDO UN EBREO
Ebrei S.Tommaso afferma: “Alcuni più CONVERTITO
esplicitamente (credevano alla Trinità, ndr),
ed erano i majores ai quali fu fatta ALI- Vediamo ora (affinché non ci si accusi di
QUANDO REVELATIO SPECIALIS” antisemitismo) come proprio un ebreo con-
(Ad Haebr. cap.XI lectio II n°576, Marietti, vertito spiega il peccato di DEICIDIO.
Torino 1953). “Abbagliati dalla luce che emanava da
Nostro Signor Gesù Cristo, ma PERTI-
MISTERO D’INIQUITÀ NACI, COME lo erano stati LUCIFERO e
gli Angeli ribelli (i prìncipi dei giudei) NON
I prìncipi dei giudei sapevano perciò che VOLLERO decidersi a riconoscere come
la Persona che stavano crocifiggendo era la Messia un uomo il cui aspetto umiliato con-
seconda Persona della SS.Trinità, Vero Dio trariava i loro sogni di ambizione, e le sue
come il Padre e lo Spirito Santo, incarnatosi virtù i loro vizi. ... Si decisero di sbarazzarsi...
per la salvezza dell’uomo, ma per OR- del vero Messia che era loro di peso. Oramai
GOGLIO, ODIO, INVIDIA, non vollero accecati di odio avrebbero terminato di com-
ammetterlo. Come è possibile una cosa del piere tutte le profezie riguardo al Messia
genere? Ebbene, “nihil sub sole novi”. Già ...fino alla sua crocifissione. Fu allora che du-
Lucifero aveva peccato ad occhi aperti, non rante tre anni fermentò nel loro CUORE
per un errore (che nell’Angelo non è possi- INDURITO ED OSTINATO, il piano infer-
bile in quanto intuisce e non deve ragionare) nale previsto nei minimi dettagli dal libro
ma per una INCOSIDERAZIONE AT- della Sapienza: ‘Facciamo cadere il Giusto
TUALE (come dicono i teologi), vale a dire nelle nostre trappole, perché ci rimprovera
in quanto scelse un bene creato qualsiasi (la la violazione della Legge e perché ci umilia
propria eccellenza), non ordinandolo ad un denunciando le colpe della nostra condotta.
Bene superiore: il Summum Bonum o la glo- ... La sola sua vista ci è diventata insopporta-
ria di Dio (cf. ZUBIZZARRETA: The- bile poiché la sua vita non è come quella
ologia dogmatico-scholastica, vol.II, De Deo degli altri... ci considera come vanitosi
Creatore, n° 900-902, ed.4ª, Editiones el ....CONDANNIAMOLO ALLA MORTE
Carmen, Vitoria 1948). Il suo fu un peccato PIÙ INFAME’ (Sap. II, 12-21). ... Tuttavia il
di SUPERBIA accompagnato da un peccato Messia ...aveva deciso di tentare,in un ultimo
di INVIDIA, in quanto l’Angelo stimò che sforzo d’amore, di strapparli al loro acceca-
l'eccellenza di Dio fosse un impedimento al- mento. ...Caifa si alza e con voce solenne
la sua propria e fece tutto ciò non spinto dal- chiede a Gesù: ‘ Ti scongiuro nel nome del
la passione o per fragilità, ma con estrema Dio vivente di dire se tu sei il Messia, il figlio
lucidità e conoscenza e perfetta adesione del Dio benedetto’.
della volontà. Come è possibile ciò? MIS- E Gesù gli rispose: ‘IO LO SONO’... Tut-
TERIUM INIQUITATIS! Anche nella dan- ti i membri del Sinedrio si alzarono gridando
nazione che è un male in sé, l’Angelo ha ‘È degno di morte’ ...I Capi del popolo han-
preferito vedere una parte di bene appar- no dunque PIENAMENTE CONOSCIUTO
ente (ai suoi occhi): la caparbietà di rivoltar- CHE GESU’ ERA IL MESSIA. Ciò che
si a Dio, di “affermarsi” e di dire NON hanno IGNORATO era che il Messia fosse
SERVIAM! “Gli Angeli ribelli, gonfiatisi anche il Figlio naturale di Dio.... Tuttavia
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trovarvi il proprio fine e la propria per- “maledetto” da Dio come il fico (Mc 11, 21)
fezione, si è così invece costantemente rifiu- di cui Dio constatò e condannò la sterilità,
tata di aderire a Cristo... Per propria colpa si ndr). ... Questo stato di “maledizione” (o
è cristallizzata in una situazione obiettiva di condanna della sterilità già constatata, ndr)
contrarietà al volere di Dio. ...Si tratta di un cesserà soltanto alla fine dei tempi, quando
positivo opporsi al volere di Dio. ...Sotto “ omnis Israel salvabitur ” (Rom. XI, 26)
questo profilo IL RAPPORTO TRA CRIS- Quando cioè accetterà la salvezza messianica
TIANESIMO E GIUDAISMO È DI » (Mons. L.M. CARLI, op.cit.).
MOLTO PEGGIORE DEL RAPPORTO
TRA CRISTIANESIMO E ALTRE RELI- IL DEICIDIO E IL CONCILIO
GIONI. ISRAELE, nel piano di Dio, era VATICANO II
tutto relativo a Cristo e al cristianesimo. Non
avendo avverato, per propria colpa, tale e La dichiarazione conciliare “ Nostra
tanta ‘relatività’, DA SE STESSO SI È POS- Aetate”; (28 ottobre 1965) recita: “Quanto è
TO IN UNO STATO DI OBIETTIVA stato commesso durante la Passione non può
‘ R I P R O V A Z I O N E ’ . essere imputato né indistintamente a tutti gli
E TALE STATO PERDURERÀ FINO A ebrei allora viventi, né agli ebrei del nostro
QUANDO IL GIUDAISMO RELIGIONE tempo. ...GLI EBREI NON DEVONO ES-
NON AVRÀ UFFICIALMENTE e glo- SERE PRESENTATI come RIPROVATI
balmente RICONOSCIUTO ED AC- da Dio, NÉ come MALEDETTI, quasi che
CETTATO GESÙ CRISTO” (MONS. ciò scaturisse dalla S. Scrittura” ( Nostra
CARLI: op.cit.). Aetate 4 g, h).
Ora nel corso dell’articolo abbiamo pro-
POSSONO I GIUDEI VENIR CHIAMATI prio visto come la S. Scrittura ci presenti gli e-
‘MALEDETTI’ DA DIO ? brei come RIPROVATI e MALEDETTI da
Dio.
«NON si tratta di MALEDIZIONE Il Concilio asserisce inoltre che la morte
FORMALE... Si vuole soltanto indicare una di Nosto Signore è “DOVUTA AI PEC-
MALEDIZIONE OGGETTIVA, cioè una CATI DI TUTTI GLI UOMINI” ( Nostra
situazione concreta, sulla quale Dio esprime Aetate 4), e questo è pacifico quanto alla
il suo giudizio di condanna. (oggettivamente causa remota; invece la CAUSA PROSSI-
Israele avendo rifiutato il piano di Dio, si tro- MA della MORTE DI GESÙ furono I
va in uno stato di rivolta e di sterilità, che è GIUDEI (Giuda, prìncipi e folla), come è s-
CONSTATATA e CONDANNATA o tato dimostrato ‘ad abundantiam’ per quel
“MALEDETTA” da Dio fino a che non si che riguarda il DEICIDIO.
converta da tale stato, Dio-infatti- vuole che Come conciliare ora la dottrina del
il peccatore viva e si converta e torni a pen- Vaticano II con quella tradizionale? E’ im-
itenza,ndr). ...Tale situazione è stata libera- possibile! (cf. don RICOSSA: Il gran Si-
mente accettata da Israele finché dura questa nedrio in Vaticano, in Sodalitium n° 9, 1985,
libera accettazione permane lo stato di pp. 5-21).
“oggettiva maledizione”. ...VA PERÒ CAT- Resta da vedere come si è potuti arrivare
EGORICAMENTE NEGATO CHE AL- a tale dichiarazione conciliare con 2041
CUNA AUTORITÀ UMANA, PRIVATA placet,88 non placet e 3 voti nulli!
O PUBBLICA, POSSA, A QUAL- «La mozione votata a Roma dimostra da
SIVOGLIA TITOLO O PRETESTO FAR- parte di molti Padri conciliari una profonda
SI ESECUTRICE DELLA PENA CON- misconoscenza del giudaismo; Sembra che
NESSA AL GIUDIZIO DIVINO DI CON- essi si siano attenuti solo all’ASPETTO U-
DANNA. ...Ciò premesso, esprimo il parere MANITARIO DEL PROBLEMA, presen-
che il GIUDAISMO (SEMPRE INTESO IN tato abilmente dai portavoce del giudaismo
SENSO RELIGIOSO e non etnico-politico) mondiale. ...Infatti all’origine delle riforme
POSSA legittimamente DIRSI “MA- proposte dal Concilio per modificare l’at-
LEDETTO”, allo stesso titolo e nella stessa teggiamento e la dottrina secolari della
misura in cui, ... può dirsi “riprovato” da Dio. Chiesa verso il giudaismo... vi sono diverse
Del resto già in San Paolo l’idea di maledi- personalità ed organizzazioni ebree: Jules
zione ... è affine... a quella di riprovazione ... Isaac, Labelkatz...Nahum Golduran.... Tra le
(chiunque non porta frutto di opere buone è personalità ebree sopra citate ce n’è una che
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CONCLUSIONE
giorno e della Madre insieme. Questo giorno, amico delle anime nostre, non troverà
infatti, nel quale la luce ricomincia ad au- dunque riposo fino a quando non si sia sosti-
mentare, era adatto a significare l'opera di tuito egli stesso a noi, di modo che non
Cristo che, con la sua grazia, rinnova continu- siamo più noi a vivere, ma egli che vive in
amente il nostro uomo interiore. Avendo noi; e perché questo mistero si compia con
l'Eterno Creatore risolto di nascere nel tem- maggiore dolcezza, il dolce frutto di
po, bisognava che il giorno della sua nascita Betlemme si dispone dapprima a penetrare
fosse in armonia con la creazione temporale» in noi sotto le sembianze d'un bambino; per
(Discorso in Natale Domini, III)… crescervi quindi in età e in sapienza, davanti
a Dio e davanti agli uomini (Lc. 2, 40).
Il luogo della Natività Quando poi, dopo averci così visitati con
la sua grazia e con l'alimento d'amore ci
Questo luogo è Betlemme. E' da Betlem- avrà cambiati in se stesso, allora si compirà
me che deve uscire il capo d'Israele. Il profeta un nuovo mistero. Diventati una stessa
l'ha predetto (Mic. 5, 2); i Pontefici ebrei lo carne, uno stesso cuore con Gesù, Figlio del
sanno e sapranno anche dichiararlo, fra pochi Padre celeste, diventeremo perciò stesso i
giorni, ad Erode (Mt. 2, 5). Per quale ragione figli del medesimo Padre; tanto che il disce-
questa oscura città è stata scelta fra tutte le polo prediletto esclama: Figliuoli, osservate
altre per diventare il teatro di così sublime quale carità ha usato con noi il Padre, sì che
avvenimento? Osservate, o cristiani! Il nome siamo i figli di Dio, non soltanto di nome, ma
di questa città di David significa casa del di fatto (Gv. 3, 1). Ma parleremo altrove, e
Pane : ecco perchè il Pane vivo disceso dal con più agio, di questa suprema felicità del-
cielo (Gv. 6, 41) l'ha scelta per manifestarvisi. l'anima cristiana, e dei mezzi che le sono of-
I nostri padri hanno mangiato la manna del ferti per mantenerla ed accrescerla.
deserto e sono morti (ibid. 6, 49); ma ecco il
Salvatore del mondo che viene a sostenere la Liturgia del Natale
vita del genere umano per mezzo della sua
carne che è veramente cibo (ibid. 56). Fino ad Ci resta da dire qualcosa sui colori sim-
ora Dio era lontano dall'uomo; ma d'ora in bolici che la Chiesa riveste in questo tempo.
poi essi non faranno più che una sola e Il bianco è usato per i venti primi giorni che
medesima cosa. L'Arca dell'alleanza che cus- vanno fino all'Ottava dell'Epifania. Lo si
todiva solo la manna dei corpi è sostituita cambia solo per onorare la porpora dei mar-
dall'Arca d'una alleanza nuova; Arca più pu- tiri Stefano e Tommaso di Cantorbery, e per
ra, più incorruttibile dell'antica: l'incompara- unirsi al lutto di Rachele che piange i suoi
bile Vergine Maria, che ci presenta il Pane figli, nella festa dei Santi Innocenti.
degli Angeli, l'alimento che trasforma l'uomo All'infuori di queste tre ricorrenze, trion-
in Dio; poichè Dio l'ha detto: Chi mangia la fa il bianco nei paramenti sacri, per es-
mia carne rimane in me, ed io in lui (ibid. 57). primere la letizia alla quale gli Angeli hanno
invitato gli uomini, lo splendore del sole di-
Gesù nostro Pane! vino che nasce, la purezza della Vergine
Madre, il candore delle anime fedeli che si
È questa la divina trasformazione che il stringono attorno alla culla del divin
mondo attendeva da lungo tempo, e verso la Bambino.
quale la Chiesa ha sospirato durante le quat- Negli ultimi venti giorni, le ricorrenze
tro settimane del Tempo di Avvento. È giun- delle feste dei Santi esigono che le feste del-
ta infine l'ora e Cristo sta per entrare in noi, la Chiesa siano in armonia, ora con le rose
se vogliamo riceverlo (ibid. 1, 12). Egli dei Martiri, ora con i semprevivi che for-
chiede di unirsi a ciascuno di noi, come si è mano la corona dei Pontefici e dei
unito alla natura umana in generale, e per Confessori, ora con i gigli che adornano le
questo vuol farsi nostro Pane , nostro cibo Vergini. Nei giorni di domenica, se non ri-
spirituale. La sua venuta nelle anime in corre nessuna festa di rito doppio di seconda
questa mistica stagione, non ha altro scopo. classe che imponga il colore rosso o bianco,
Egli non viene per giudicare il mondo, ma e se la Settuagesima non ha ancora aperto la
perché il mondo sia salvato in lui (ibid. 3, I7), serie delle settimane che precedono la pas-
perché tutti abbiano la vita, ed una vita sem- sione di Cristo, i paramenti della Chiesa
pre più abbondante (ibid. 10, 10). Il divino sono di color verde. La scelta di questo col-
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ore indica, secondo i liturgisti, che con la intimamente della forma sotto la quale la
Nascita del Salvatore, che è il fiore dei campi santa Chiesa li esprime.
(Cant. 2, 1), è anche nata la speranza della Il primo dovere da compiere presso la
nostra salvezza, e che dopo l'inverno della culla del Salvatore, è quello dell'adorazione.
gentilità e del giudaismo ha iniziato il suo L'adorazione è il primo atto di religione; ma
corso la verdeggiante primavera della grazia. si può dire che, nel mistero della Natività,
tutto sembra contribuire a rendere questo
Imitare la Chiesa dovere ancora più santo. In cielo, gli Angeli
si velano il volto e si annientano davanti al
È giunto il momento in cui l'anima fedele trono di Dio; i ventiquattro seniori abbas-
sta per raccogliere il frutto degli sforzi che sano continuamente i loro diademi dinanzi
ha compiuti durante il periodo laborioso alla maestà dell'Agnello: che faremo noi
dell'Avvento, per preparare una dimora al peccatori, indegne membra della tribù riscat-
Figlio di Dio che vuol nascere in essa. Il tata, quando Dio stesso si presenta a noi u-
giorno delle nozze dell'Agnello è giunto, la miliato e annientato per noi? Quando, per il
Sposa si è preparata (Apoc. 19, 7). Ora, la più sublime rovesciamento, i doveri della
Sposa è la santa Chiesa; la Sposa è ogni ani- creatura verso il Creatore sono adempiuti
ma fedele. L'inesauribile Signore si dà com- dal Creatore stesso? Quando il Dio Eterno
pletamente e con particolare tenerezza, a s'inchina, non più solo davanti alla maestà
tutto il suo gregge ed a ciascuna delle infinita, ma dinanzi all'uomo peccatore?
pecorelle del gregge. Quali abiti vestiremo È dunque giusto che alla vista di sì merav-
per andare incontro allo Sposo? Quali perle, iglioso spettacolo ci sforziamo di offrire, con
quali gioielli adorneranno le anime nostre in le nostre profonde adorazioni, al Dio che si u-
questo fortunato incontro? La Santa Chiesa milia per noi, almeno qualcosa di quanto il
nella Liturgia, ci istruisce a questo riguardo; suo amore per l'uomo e la sua fedeltà alle dis-
e non possiamo far di meglio che imitarla in posizioni del Padre gli sottrae. È necessario
tutto, poichè essa è sempre accetta, ed es- che sulla terra imitiamo, per quanto ci è pos-
sendo la Madre nostra, dobbiamo ascoltarla sibile, i sentimenti degli Angeli nel cielo, e
sempre. Ma prima di parlare della mistica non ci accostiamo al divin Bambino senza p-
Venuta del Verbo nelle anime, prima di nar- resentargli innanzitutto l'incenso d'una ado-
rare i segreti di questa sublime familiarità razione sincera, la protesta della nostra
del Creatore e delle creature, indichiamo in- dipendenza, ed infine l'omaggio di annienta-
nanzitutto, con la Chiesa, gli omaggi che la mento dovuto a quella Maestà infinita, tanto
natura umana e ciascuna delle nostre anime più degna del nostro rispetto in quanto è per
deve offrire al divin Bambino che il cielo ci noi stessi che si umilia. Guai dunque a noi se,
ha dato come una benefica rugiada. Durante resi troppo familiari dall'apparente debolezza
l'Avvento, ci siamo uniti ai Santi dell'Antica del divin Bambino, dalla dolcezza stessa delle
Alleanza, per implorare la venuta del Messia sue carezze, pensiamo di poter tralasciare
Redentore; ora che egli è disceso, consideri- qualcosa di questo primo e più importante
amo quali omaggi sia giusto offrirgli. dovere, e dimenticare per un momento ciò
che è lui e ciò che siamo noi!
L'Adorazione L'esempio della purissima Maria servirà
potentemente a mantenere in noi l'umiltà.
La Chiesa, in questo sacro tempo, offre al Maria davanti a Dio fu umile prima di essere
Dio Bambino il tributo delle sue profonde Madre; divenuta Madre, diviene ancora più u-
adorazioni, i trasporti delle sue gioie ineffa- mile davanti al suo Dio e al suo Figlio. Noi
bili, l'omaggio d'una riconoscenza senza lim- dunque, vili creature, peccatori mille volte
iti, la tenerezza d'un amore che non ha graziati, adoriamo con tutte le nostre forze
l'uguale. I quali sentimenti - adorazione, Colui che da tanta altezza, discende fino alla
gioia, riconoscenza e amore - formano anche nostra bassezza e sforziamoci di indennizzar-
l'insieme degli omaggi che ogni anima fedele lo, con il nostro abbassamento, della sua man-
deve offrire all'Emmanuele nella sua culla. giatoia, delle sue fasce, dell'eclissi della sua
Le preghiere della Liturgia ne daranno l'e- gloria. Tuttavia, cercheremo invano di scen-
spressione più pura e più completa; ma pen- dere fino al livello della sua umiltà;
etriamo la natura di questi sentimenti onde bisognerebbe essere Dio per raggiungere le
meglio concepirli e appropriarci ancor più umiliazioni di Dio.
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giorno, l'abbiarno meditato abbastanza du- fedelmente possibile, nelle nostre anime il
rante le settimane dell'Avvento. Il timore progresso di questa luce, e pervenire con il
dell'ira futura avrebbe dovuto risvegliare i suo aiuto al bene dell'unione divina che
nostri cuori dal sonno in cui giacevano, e corona insieme l'Anno Liturgico e l'anima
prepararli nell'umiltà a ricevere la visita del santificata da esso!
Salvatore in questa Venuta intermedia che si Ma nel mistero di Natale e dei quaranta
compie segretamente nell'intimo delle ani- giorni della Nascita, la luce è ancora pro-
me, e di cui ci resta ancora da narrare l'inef- porzionata alla nostra debolezza. È senza
fabile mistero. dubbio il Verbo, la Sapienza del Padre, che ci
si propone a conoscere e ad imitare; ma
La Vita illuminativa questo Verbo, questa Sapienza appaiono sotto
le sembianze dell'infanzia. Che dunque nulla
Abbiamo mostrato altrove come il tempo ci impedisca di avvicinarci. Non è un trono,
dell'Avvento appartenga a quel periodo della ma una culla; non è un palazzo, ma una stalla;
vita spirituale che la Teologia Mistica designa non si tratta ancora di fatiche, di sudori, di
con il nome di Vita purgativa , e durante la croce e di sepolcro; meno ancora di gloria e di
quale l'anima si distacca dal peccato e dai trionfo; non si tratta che di dolcezza, di silen-
legami del peccato, per il timore dei giudizi di zio e di semplicità. Avvicinatevi dunque e
Dio, mediante la mortificazione e la lotta cor- sarete illuminati, ci dice il Salmista (Sal. 33,6).
po a corpo contro la concupiscenza. Noi sup- Chi potrebbe degnamente narrare il mis-
poniamo dunque che ogni anima fedele abbia tero dell'infanzia di Cristo nelle anime, e del-
attraversato questa valle d'amarezza, per es- l'infanzia delle anime in Cristo? Questo du-
sere ammessa al banchetto a cui la Chiesa, plice mistero è stato reso meravigliosamente
per bocca del Profeta Isaia, convoca tutti i da S. Leone nel suo sesto Sermone sulla
popoli nel nome del Signore, nel giorno in cui Natività del Salvatore: «…adorando la nasci-
si deve cantare: Ecco il nostro Dio: l'abbiamo ta del nostro Salvatore, è la nostra stessa o-
aspettato, ed egli viene finalmente a salvarci; rigine che noi celebriamo. Infatti, la gener-
abbiamo sopportato il suo ritardo; esultiamo azione temporale di Cristo è la fonte del
di gioia nella salvezza, che egli ci arreca popolo cristiano, e la nascita del Capo è in-
(Sabato della seconda settimana di Avvento). sieme quella del corpo… Ogni uomo, in
È anche giusto dire che, come vi sono nella qualunque parte del mondo dei credenti
casa del Padre celeste parecchie dimore (Gv. abiti, è rigenerato in Cristo; la vecchiaia della
14, 2), così in questa grande solennità, la sua prima generazione è troncata; egli ri-
Chiesa vede tra la moltitudine dei suoi figli nasce in un uomo nuovo, e d'ora in poi non si
che si stringono in questi giorni alla tavola trova più nella filiazione del proprio padre
dove si distribuisce il Pane di vita, una grande secondo la carne, ma nella natura stessa di
varietà di sentimenti e di disposizioni. Gli uni quel Salvatore che si è fatto Figlio dell'uomo,
erano morti alla grazia, e i soccorsi del sacro affinchè possiamo diventare figli di Dio».
tempo dell'Avvento li hanno fatti rivivere; gli
altri, che già vivevano, hanno con i loro La nuova Natività
sospiri ravvivato il proprio amore, e l'entrata
in Betlemme è stata per essi come un rinno- Eccolo, il mistero di Natale! È appunto
vamento della vita divina. questo che ci dice il Discepolo prediletto nel
Ora, ogni anima introdotta in Betlemme, Vangelo che la Chiesa ci fa leggere alla terza
cioè nella Casa del Pane unita a Colui che è Messa di questa grande festa. A quelli che
la luce del mondo (Gv. 14, 2), non cammina l'hanno voluto ricevere, ha concesso di di-
più nelle tenebre. Il mistero di Natale è un ventare figli di Dio, a qelli che credono nel
mistero di illuminazione, e la grazia che pro- suo Nome, che non sono nati dal sangue
duce nell'anima nostra la stabilisce, se essa è né dalla volontà dell'uomo, ma da Dio .
fedele, in quel secondo stato della vita misti- Dunque, tutti quelli che dopo aver purificato
ca che è chiamata Vita illuminativa. D'ora in la propria anima, dopo essersi liberati dalla
poi non dobbiamo più affliggerci nell'attesa servitù della carne e del sangue, dopo aver
del Signore; egli è venuto, ci ha illuminati, e rinunciato a tutto ciò che conservano del-
la sua luce non si spegne più. Deve anzi l'uomo peccatore, vogliono aprire il proprio
crescere man mano che l'Anno Liturgico si cuore al Verbo divino, a questa LUCE che
svilupperà. Potessimo noi riflettere, il più risplende nelle tenebre e che le tenebre non
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hanno compresa , tutti questi nascono con tutti coloro che si impegneranno a concepire
Gesù il Cristo, nascono da Dio; cominciano spiritualmente quello stesso Verbo mediante
una vita nuova, come il Figlio stesso di Dio l'obbedienza della fede, e che, praticando le
in questo mistero. opere buone, lo genereranno nel proprio
Quanto sono belli questi preludi della vi- cuore e in quello dei fratelli, e ve lo nutriran-
ta cristiana! Quanto è grande la gloria di no con cura materna. Se dunque la Madre di
Betlemme, cioè della santa Chiesa, la vera Dio è chiamata giustamente beata perché è
Casa del Pane , in seno alla quale in questi stata il ministro dell'Incarnazione del Verbo
giorni, su tutte le terre si produce una così nel tempo, quanto più è beata per essere ri-
immensa moltitudine di figli di Dio! O per- masta sempre nel suo amore!»
petuità dei nostri Misteri che nulla esaurisce! Non è forse la stessa dottrina che ci pro-
L'Agnello, immolato fin dall'inizio del mon- pone il Salvatore in un'altra circostanza,
do, si immola per sempre dal tempo della quando dice: Colui che farà la volontà del
sua immolazione reale; ed ecco che, nato Padre mio che è nei cieli, questi è mio fratello,
una volta della Vergine Maria, trova la sua mia sorella e mia madre? (Mt. 12, 50). E per-
gloria nel rinascere continuamente nelle ani- ché l'Angelo fu inviato a Maria piuttosto che
me. E non pensiamo che l'onore della Ma- a tutte le altre figlie d'Israele, se non perché
ternità divina ne sia diminuito, come se cias- essa aveva già concepito il Verbo divino nel
cuna delle nostre anime raggiungesse d'ora proprio cuore, mediante l'integrità del suo
in poi la dignità di Maria. «Lungi da ciò - ci amore, la grandezza della sua umiltà, l'in-
dice il Venerabile Beda nel suo commento a comparabile merito della sua verginità? E
San Luca - bisogna che alziamo la voce di ancora, qual è la causa dello splendore di san-
mezzo alla folla, come quella donna del tità che riluce nella Madre di Dio fin nell'eter-
Vangelo che raffigura la Chiesa cattolica, e nità, se non il fatto che la benedetta fra tutte le
diciamo al Salvatore: Beato il seno che ti ha donne, avendo una volta concepito e partorito
portato e le mammelle che ti hanno allatta- secondo la carne il Figlio di Dio, lo concepisce
to!». Prerogativa incomunicabile, infatti, e e lo partorisce per sempre secondo lo spirito,
che stabilisce per sempre Maria Madre di mediante la sua fedeltà a tutti i voleri del
Dio e Madre del genere umano. Ma non è Padre celeste, il suo amore per la luce increata
detto con ciò che dobbiamo dimenticare la del Verbo divino, la sua unione con lo Spirito
risposta che il Salvatore diede alla donna di di santificazione che abita in lei?
cui parla San Luca: Più beati ancora - egli Ma nessuno nella stirpe umana è privato
dice - quelli che ascoltano la parola di Dio e dell'onore di seguire Maria, benchè da lon-
la mettono in pratica! (Lc. 11, 28). tano, nella prerogativa di questa maternità
«Con questa sentenza - continua il Vene- spirituale, ora che l'augusta Vergine ha
rabile Beda - Cristo dichiara beata non più adempiuto il glorioso compito di aprirci la
soltanto colei che ebbe il favore di generare strada con il parto temporale che celebri-
corporalmente il Verbo di Dio, ma anche amo, e che è stato per il mondo l'iniziazione
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ai misteri di Dio. Nelle settimane dell'Av- terà di dichiararci capaci della divina predes-
vento, abbiamo dovuto preparare le vie del tinazione (Rom. 8, 29).
Signore; ormai dobbiamo averlo concepito Ascoltiamo dunque la voce degli Angeli, e
nelle nostre anime; affrettiamoci a darlo alla portiamoci fino a Betlemme. Ecco il vostro
luce nelle opere, affinchè il Padre celeste, segno - ci vien detto - troverete un bambino
non vedendo più noi stessi in noi, ma soltan- avvolto nelle fasce e posto in una mangiatoia
to il suo Verbo che crescerà in noi, possa (Lc. 2, 12). Dunque, o cristiani, bisogna che
dire di noi, nella sua misericordia come disse diventiate bambini; bisogna che conosciate di
una volta nella sua verità: Questi è il mio nuovo le fasce dell'infanzia; bisogna che scen-
Figlio diletto nel quale mi sono compiaciuto diate dalla vostra altezza, e veniate presso il
(Mt. 3, 17). Salvatore disceso dal cielo, per nascondervi
A tal uopo, prestiamo orecchio alla dott- nell'umiltà della mangiatoia. Così, cornin-
rina del serafico San Bonaventura, che ci di- cerete con lui una nuova vita; così la luce, che
mostra eloquentemente come si operi nelle va sempre crescendo fino al giorno perfetto
nostre anime la nascita di Gesù Cristo. (Prov. 4, 8), vi illuminerà senza mai più lascia-
«Questa lieta nascita ha luogo - dice il santo rvi; e, cominciando col vedere Dio in questo
Dottore in una Esortazione per la festa di splendore nascente che lascia ancora il posto
Natale - quando l'anima, preparata da una alla fede, vi preparerete per la felicità di quel-
lunga meditazione, passa infine all'azione; la UNIONE che non è più soltanto luce, ma
quando, sottomessa la carne allo spirito, so- la pienezza e il riposo dell'amore.
praggiunge a sua volta l'opera buona: allora
rinascono nell'anima la pace e la gioia interi- La Conversione
ore. In questa natività, non vi sono né
lamenti, né doglie, né lacrime; tutto è ammi- Fin qui abbiamo parlato per le membra
razione, esultanza e gloria. vive della Chiesa; abbiamo avuto di mira
Ma se questo partorire ti aggrada, o ani- quelli che sono venuti al Signore nel sacro
ma devota, pensa ad essere Maria. Ora, periodo dell'Avvento, e quelli che, viventi
questo nome significa amarezza: piangi ama- per la grazia dello Spirito Santo, quando
ramente i tuoi peccati; significa ancora illu- finisce l'Anno Liturgico, hanno cominciato il
minatrice: diventa risplendente di virtù; sig- nuovo nell'attesa e nella preparazione e si
nifica infine padrona: sappi dominare le pas- dispongono a rinascere con il Sole divino;
sioni della carne. Allora Cristo nascerà in te,
senza doglie e senza fatica. È allora che l'an-
ima conosce e gusta quanto è dolce il
Signore Gesù. Essa prova tale dolcezza
quando, con sante meditazioni, nutre il Fi-
glio divino; quando lo bagna delle sue
lacrime; quando lo avvolge dei suoi casti
desiderî; quando lo stringe negli abbracci
d'una santa tenerezza; quando lo riscalda nel
più intimo del suo cuore. O beata mangia-
toia di Betlemme, in te trovo il Re di gloria;
ma più beato di te è il cuore pio che chiude
spiritualmente Colui che tu hai potuto con-
tenere solo corporalmente».
Ora, per passare così dalla concezione
del Verbo alla sua nascita nelle nostre ani-
me, in una parola per passare dall'Avvento
al Tempo di Natale, bisogna che teniamo
continuamente gli occhi del cuore su colui
che vuol nascere in noi, e nel quale rinasce la
natura umana. Dobbiamo mostrarci gelosi di
riprodurre i suoi tratti nella nostra debole e
lontana imitazione, tanto più che, secondo
l'Apostolo, è l'immagine del Figlio suo che il
Padre celeste cercherà in noi, quando si trat-
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ma non dobbiamo dimenticare quei nostri Settima puntata: Nunzio a Parigi (1944 - 1953).
fratelli che hanno voluto morire, e che né La religione.
l'avvicinarsi dell'Emmanuele né l'attesa uni-
versale hanno potuto risvegliare dai loro se- “IL PAPA DEL CONCILIO”
polcri. Dobbiamo annunciare anche a loro,
in seno a questa morte volontaria, ma guari- di don Francesco Ricossa.
bile da essi voluta, che la benignità e la mis-
ericordia del nostro Dio Salvatore sono ap- Peter Hebblethwaite, l'autore di “ Gio-
parse al mondo (Tito 3, 4). Se dunque il nos- vanni XXIII. Il Papa del Concilio”, si trova-
tro libro capitasse per caso fra le mani di va anch'egli in Francia, durante quei decisivi
qualcuno di coloro che, sollecitati ad arren- anni '50 che hanno preparato il Vaticano II.
dersi all'Onnipotente Bambino, non Giovane studente gesuita, ecco come de-
l'avessero ancora fatto e che, invece di ten- scrive l'atmosfera che regnava nel seminario
dere verso di lui nelle settimane che sono di Chantilly, e l'opinione che i seminaristi si
appena trascorse, avessero passato quel san- facevano del Nunzio, Angelo Giuseppe
to periodo nel peccato e nell'indifferenza, Roncalli, anch'egli a Parigi in quegli anni:
vorremmo ricordar loro l'antica pratica della “A quell'epoca, noi giovani eravamo molto
Chiesa, attestata dal canone 15 del Concilio rigoristi ed operaisti (...). Pensavamo al con-
di Agda (506), nel quale è imposto a tutti i trasto tra la ricchezza della nunziatura e la
fedeli l'obbligo di accostarsi alla divina povertà del parroco di Creil che aveva a pe-
Eucaristia nella festa di Natale, come in na di che mangiare e viveva in una topaia.
quelle di Pasqua e di Pentecoste, sotto pena Tutto ciò che veniva dalla Santa Sede -
di non essere più considerati cattolici. definizione dell'Assunzione, proibizione dei
Vorremmo descrivere loro il gaudio della preti operai, Humani Generis e le sanzioni
Chiesa che in tutto il mondo, malgrado il raf- contro i teologi (tra i quali i miei professori)
freddamento della carità, vede ancora in che aveva comportato - mostrava, a nostro
quei giorni innumerevoli fedeli celebrare la avviso, che la Chiesa di Francia non aveva
Nascita dell'Agnello che toglie i peccati del altro da aspettarsi da Roma, che degli ukase.
mondo, con la partecipazione reale al suo Pertanto, il suo rappresentante in Francia
Corpo e al suo Sangue. non suscitava, da parte di tutti coloro che sti-
Sappiatelo, dunque, o peccatori: la festa di mavo, che indifferenza, diffidenza o scherno.
Natale è una festa di grazia e di misericordia, Da questo fatto ebbe origine l'articolo di
nella quale il giusto e l'ingiusto si trovano riu- Robert Rouquette nella rivista Etudes, ' Il
niti alla stessa tavola. Per la nascita del Figlio Mistero Roncalli', pubblicato dopo la morte
suo il Padre celeste ha voluto accordare la di Papa Giovanni (...). Diceva apertamente
grazia a molti colpevoli; e vuole anche non es- che a Parigi non si era neppur lontanamente
cludere dal perdono se non quelli che si osti- sospettato delle qualità di questo Roncalli,
nassero ancora a rifiutare la misericordia. Così qualità di cui avrebbe fatto prova come
e non altrimenti, deve essere celebrata la Papa. Per certi Francesi, l'elezione di Ron-
venuta dell'Emmanuele. calli fu una grande delusione; di gran lunga,
gli avrebbero preferito Giovanni Battista
(1) Il più antico documento che ci permette di con- Montini, che all'epoca non era Cardinale e
cludere che la festa di Natale era celebrata il 25 dicem- che non poteva pertanto essere un candidato
bre fin dal 336, è il calendario filocaliano redatto nel serio nel 1958” (1).
354. È infatti poco dopo il Concilio di Nicea (325) che la
Chiesa romana istituì una festa commemorativa della
Questa citazione la dice lunga sullo stato
Nascita del Salvatore. Se gli storici moderni sono con- d'animo non solo dei seminaristi, ma anche
cordi nel dire che le date del 25 dicembre e 5 gennaio dei loro professori, nella Francia di allora.
non sono basate su una tradizione storica, è legittimo Essa non ci aiuta però a capire chi era
pensare che la Chiesa le abbia scelte per qualche serio veramente il Mons. Roncalli, Nunzio del
motivo.
Molti autori pensano oggi che questa festa fu defi- Papa in un paese in rivolta religiosa contro
nitivamente fissata al 25 dicembre per distogliere i fede- Roma. L'odio nei confronti della Santa Sede
li da una solennità pagana molto popolare, la festa del accecava i progressisti francesi, al punto di
solstizio, che celebrava, nella notte dal 24 al 25 dicem- non riconoscere in Roncalli altro che il rapp-
bre, il trionfo del sole sulle tenebre. Il procedimento,
che consiste nell'opporre una festa cristiana ad una fe-
resentante dell'odiato e temuto Pio XII.
sta pagana troppo vivace, è stato spesso usato dalla Come provato nella scorsa puntata, i mas-
Chiesa nei primi secoli, e sempre con immediato successo. soni avevano invece riconosciuto nel Nunzio
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movimento dei preti operai di cui parlerò ( 11), ovvero le reprimende papali. Checchè
più diffusamente tra poco. ne sia degli inizi, quando, nel 1949 il Suhard
E mentre Pio XII vede nella “nuova muore, non lascia solo un rocchetto in ered-
teologia”, che fa furore proprio a Lione e a ità a Roncalli. “Cos'altro ha ereditato il nos-
Parigi, la rinascita del modernismo, il Card. tro?” si chiede Hebblethwaite. “Si può dire”
Suhard scrive una lettera pastorale (“Essor risponde “che Suhard riassuma nella sua
ou déclin de l'Eglise”) per denunciare il peri- persona la situazione dello spirito del catto-
colo... dell'integrismo! Quel movimento per licesimo francese in quest'epoca. È aperto al
la difesa dell'integrità della Fede promosso, mondo moderno, disponibile a lasciarsi in-
benedetto, protetto e finanziato da San Pio terpellare da esso. Crede nella necessità di
X, elogiato nelle loro lettere pastorali dai un dialogo tra i comunisti e gli altri uomini
vescovi di Como (Archi) ed Arezzo (Volpi), di buona volontà. Sa bene che questo dialo-
odiato dai modernisti di tutte le specie, or- go non potrà instaurarsi a colpi di anatemi.
mai sciolto dalla morte del Papa santo... è Vuole il rinnovamento della Chiesa ad ogni
messo sullo stesso piano del livello, un laicato ancora vivo, attivo, e un
modernismo,“riunione di tutte le eresie”, dal sacerdozio adatto alla vita industriale mod-
Card. Suhard, per poi essere denunciato erna. Tutti questi fattori influenzeranno
come pericolo principale della nostra epoca! Roncalli (…), si ritroveranno parecchie intu-
La Lettera non piacque a Pio XII (8), evi- izioni di Suhard nel pontificato giovan-
dentemente: era “il manifesto della nuova neo”(12).
Chiesa emergente” (9). Di questa simbiosi Roncalli-Suhard è
L'ultima lettera pastorale di Suhard, “Le garante e testimone Roncalli stesso: “Quasi
prêtre dans la Cité”, pubblicata un mese pri- cinque anni di contatti spirituali fra di noi
ma della morte avvenuta il 30 maggio 1949, avevano suggellato una fraternità di senti-
è come il “suo testamento”: “È un vero la- mento che nessuna ombra, neppure la più
voro di abnegazione intellettuale che lieve, venne mai a turbare. Tanto io lo com-
richiede la cristianizzazione di questo nuovo prendevo, ed egli mi comprendeva”(lettera a
mondo. Avremo bisogno di parecchio tempo Mons. Pierre Brot, vescovo ausiliare del
- forse - per disabituarci da certi metodi di Card. Suhard) (10).
cristianità medievale” ( 10). Coraggio, caro
Cardinale, adesso è cosa fatta. Sei stato I preti operai
davvero un profeta della “nuova Chiesa e-
mergente...” Questa totale sintonia di sentimenti, af-
fermata dallo stesso Roncalli, non può es-
Roncalli e Suhard cludere quella che fu un po' l'opera mag-
giore del Cardinale, il movimento dei preti
A ragione, dopo quanto detto, Hebble- operai.
thwaite ritiene importante esaminare i rap- Vescovo a Bayeux (1928) Mons. Suhard
porti tra Roncalli e Suhard. constata che nelle grandi fabbriche di Caen
Hebblethwaite dà due versioni: quella di “Cristo è sconosciuto”( 13). Nel 1948, fes-
Mons. Capovilla, futuro segretario di Ron- teggiando a Parigi il 50° di sacerdozio, l'im-
calli a Venezia ed in Vaticano, e quella del pressione è la stessa anche per la capitale:
giornalista-gesuita Robert Rouquette. “Quando percorro le cupe periferie intorno
Per il primo, “le relazioni tra il Cardinal alle fabbriche, o percorro le vie illuminate
Suhard e il rappresentante del Papa sono del centro, quando vedo questa gente, volta
sempre state cordiali e affettuose”. Per per volta raffinata o misera, il mio cuore si
Rouquette “il Cardinal Suhard lo temeva: stringe sino al dolore”(14). Senza dubbio, dal-
dalle sue conversazioni col Nunzio usciva la Rivoluzione in poi, la Francia (ed il resto
cupo e inquieto” ( 11). A noi sembra che del mondo) si vanno scristianizzando. Il dato
Mons. Capovilla sia più affidabile che Padre di fatto salta agli occhi: il mondo moderno è,
Rouquette. Ma se anche il gesuita avesse ra- secondo l'espressione di Pio XII,“fuori dal-
gione, ciò sarebbe dovuto al “complesso an- l'ovile di Cristo” (Enc. Humani Generis) .
tiromano” dello Suhard: Roncalli, suo mal- Suhard ne conclude, già nel 1929, che la
grado, rappresentava Roma ed a lui toccava Francia (ed i vecchi paesi cattolici) sono
annunciare al presule parigino quelle che "terra di missione"( 13). Già si avverte una
Hebblethwaite chiama le “brutte notizie” forzatura, un rigorismo non estraneo al pro-
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gressismo; malgrado tutto, la Francia era an- “Mission de France” (1941) e la “Mission de
cora un paese di battezzati. L'analisi si fa an- Paris” (1943) i cui preti, “pionieri dell'avan-
cora più pericolosa se, al fenomeno di scris- guardia” (14) come Suhard stesso li definisce,
tianizzazione, non si applicano i giudizi della si sentono “suhardiani” ( 12). Ma se il
Chiesa ma quelli dei sociologi allora in voga, Cardinale voleva “salvare le anime di
come il Le Bras (15). Opere come quelle del- Parigi” (14), l'effetto non è quello sperato.
l'abbé Boulard (Problèmes missionaires de I preti operai, per meglio convertire i co-
la France rurale) o dell'abbé Godin (France, munisti, senza dubbio, si fanno arrestare dal-
pays de mission?) seguivano la stessa linea la polizia durante le manifestazioni del par-
sociologica ( 15). Henri Godin (classe 1906) tito ( 19) ed un loro rappresentante, l'abbé
ed Yvan Daniel diressero al Card. Suhard, Boulier, ne fa una grossa. Alla “Conferenza
durante la guerra, un rapporto esponente le sulla pace” organizzata a Varsavia dai comu-
loro tesi, che raggiungevano quelle del nisti dell'invitto Stalin (notoriamente pacifi-
Suhard stesso. ci) l'imprudente Abbé prende la parola e
La “scristianizzazione” analizzata socio- dice: “Se a noi che siamo impegnati nella
logicamente (in modo puramente natural- lotta per la pace, fosse domandato: chi sono i
ista) ed enfatizzata per i bisogni della causa, comunisti tra noi? Risponderemmo: noi tut-
diventava nelle loro mani un piccone per ab- ti” ( 11). Siamo nel novembre 1948! “A
battere (come al solito) dei muri... tra la Varsavia la sala crolla sotto gli applausi. A
Chiesa ed il Mondo. Parigi, però, stava per crollare anche il sof-
Von Balthasar voleva “abbattere i Ba- fitto sopra la testa di Suhard” (11).
stioni”; a Istanbul, Roncalli vede lo Spirito
far cadere le barriere… (16) Roncalli al soccorso di Suhard
Non stupiamoci allora che anche l'abbé
Godin decida, “di abbattere la barriera” (17) Ora, per ritornare in tema, quale fu l'at-
che l'educazione ricevuta in seminario aveva teggiamento di Mons. Roncalli nei confronti
messo tra lui e gli altri. del Card. Suhard, dei suoi metodi pastorali, e
“La Chiesa era diventata la patrona della specialmente del movimento dei preti operai?
cultura e della rispettabilità; e la cultura, Prendiamo le mosse da un caso emblem-
secondo l'opinione di Godin, creava tra gli atico, proprio quello dell'abbé Boulier.
uomini barriere ancora più alte della diver- “A Roma - scrive Hebblethwaite - si as-
sità delle condizioni sociali” (17). Insomma, petta un intervento immediato da parte di
un don Milani francese. Suhard” ( 11); il Cardinale è messo alle
Buttar giù i muri è anche il passatempo strette: o sconfessare, o essere considerato
del Card. Suhard: il tema delle sue medi- responsabile...”
tazioni, dice nel 1948, è sempre lo stesso: «Il 5 febbraio 1949 il Card. Suhard pub-
“C'è un muro che separa la Chiesa dalla blica una dichiarazione nella quale denuncia
massa. Questo muro bisogna abbatterlo ad “l'abituale e stretta collaborazione col co-
ogni costo” ( 14). La guerra è l'occasione munismo”» (11). Quindi, una collaborazione,
propizia per iniziare l'opera. Dà l'esempio il seppur rara, era possibile... mentre Pio XI
domenicano Padre Loew (nome da non di- aveva dichiarato che “il comunismo è intrin-
menticare...) che diventa, nel 1941, scarica- secamente perverso e nessuna collabo-
tore di porto a Marsiglia (15). Un anno dopo razione con esso potrebbe essere permessa”
25 preti nominati da Suhard su consiglio del (Enc. Divini Redemptoris. 1937). Per questo,
Padre Jean-Marie Leblond partono per lavo- il 5 marzo 1949, l'Osservatore Romano deve
rare nel “Servizio di lavoro obbligatorio” precisare che «non bisogna evitare solo la
(STO) in Germania. “Sono i primi preti op- “abituale e stretta collaborazione”. Viene
erai” (18). Hanno una fede “anomica” “per- richiesta la massima vigilanza persino nelle
ché devono improvvisare delle liturgie nei più piccole azioni dove può essere un
luoghi meno appropriati”; (...) “il latino e gli qualche rischio di errore» (11).
antichi riti liturgici”, essi pensano, “non par- È qui che entra in gioco il nostro: «Ron-
lano agli operai” (18). Tornando dalla prigio- calli interviene così bene attraverso la me-
nia o dalla “resistenza” hanno il “complesso diazione di Montini che “L'Osservatore
del reduce” che non vuole tornare alla nor- Romano” del 31 marzo 1949 pubblica un ar-
malità del servizio parrocchiale. Nessuna ticolo che elogia la Missione di Parigi e il
paura. Mons. Suhard ha pronta per loro la cardinale Suhard “che se ne assume tutta la
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waite assicura che ispirerà a Giovanni XXIII grandi cose per i teologi censurati, se non
la “Pacem in terris”. consigliare loro pazienza, alzare le braccia al
cielo e scrollare le spalle” (32). Come ai tem-
La condanna della “nuova teologia” pi del modernismo l'importante è nascon-
dersi ed attendere momenti migliori. Verrà il
Continuità a Parigi, quindi, in favore del- giorno della rivincita.
la novità. Continuità a Roma, in favore della
tradizione. L'esortazione apostolica “Menti Gli ultimi anni (1951 - 1952)
nostræ” sulla santificazione della vita sacer-
dotale condanna in tanti sacerdoti “una cer- «Durante l'ultimo periodo della sua mis-
ta avidità di novità che va aumentando in sione in Francia, nel 1951 - 1952, ritenendo i
modo sempre più grave e più inquietante” Francesi cattolici litigiosi e cavillosi [si tratta
(26). A “Menti nostræ” fa seguito l'Enciclica degli “integristi” evidentemente! n.d.a.],
“Humani generis”, “circa alcune false opin- Roncalli dedica maggior tempo a quanti s-
ioni che minacciano di sovvertire i fonda- tanno “fuori” dalla Chiesa. Non dovendo
menti della dottrina cattolica” (12. VIII. preoccuparsi degli ukase di Roma [è il mod-
1950). Queste false opinioni le ritroviamo ernista Hebblethwaite che scrive! n.d.a.], si
tutte nel Vaticano II. Ovviamente, d'al- trovano meglio disposti ad apprezzare le sue
tronde: i sostenitori di questi errori saranno qualità umane, la sua cordialità e il suo spiri-
chiamati a partecipare come “esperti” al to di comprensione. Il presidente Vincent
Concilio proprio da Giovanni XXIII! Auriol, ex ministro delle finanze nel governo
Pio XII condanna, Giovanni XXIII ri- del Fronte Popolare [cioè social-comunista!
abilita, Paolo VI e Giovanni Paolo II e- n.d.a.] nel 1936, lo trova simpatico» [ovvio!
saltano (persino col “cardinalato” nel caso di n.d.a.](32).
Danielou, De Lubac, von Balthasar) le
medesime persone, le medesime dottrine! Partenza
Senza nominarli, l'Enciclica condannava
“Padre De Lubac e la sua banda” (von Intanto, il Patriarca di Venezia, Carlo
Balthasar dice: “Eravamo una banda”) (27). Agostini, si ammala, e si teme per la sua vita.
Perdono i loro incarichi i gesuiti De Montini scrive allora a Roncalli, il 14 no-
Lubac, Rondet, Bouillard, i domenicani vembre 1952 se, in caso di morte del Pa-
Chenu e Congar. Dietro di loro, l'ombra di triarca, sarebbe stato disposto a sostituirlo a
Theilard de Chardin. “Sodalitium” ha già Venezia. Le notizie si succedono; un'altro
dedicato più di un articolo ai loro errori, per telegramma di Montini annuncia la deci-
cui evito di ritornarci sopra ancora una volta sione di Pio XII di crearlo Cardinale nel
(28). Solo mi chiedo: cosa fa Roncalli? Concistoro del 12 gennaio 1953. Un Car-
dinale non resta in nunziatura: andrà a Ve-
Un buco di sei mesi nezia, quindi, o in Curia. Lo stesso giorno la
notizia della malattia mortale della sorella
Cosa fa Roncalli? Ormai è un esperto: il Ancilla. Vedremo in seguito quanto
21 agosto, dieci giorni dopo la pubblicazione quest'avvenimento sia una prova per lui.
di “Humani Generis”, lascia Parigi per l'Ita- Dopo una visita alla sorella torna a Parigi.
lia, dalla quale ritornerà solo a metà ottobre. La notizia della sua elevazione alla porpora
Tornato da Parigi mantiene un inspiegabile è ufficiale. All'Arcivescovo di Parigi e con
silenzio: nelle sue memorie dal luglio al lui futuro Cardinale, Mons. Feltin, esprime il
dicembre 1950 c'è un buco di sei mesi” (29). suo timore di essere nominato in Curia a
Per colmare questo buco, ecco una testi- Roma. Non ha mai amato la Curia romana,
monianza significativa: secondo lo stesso e lo dimostrerà. Il Patriarca di Venezia
Padre De Lubac “il nuovo Papa [Giovanni muore però il 28 dicembre; Roncalli lo sosti-
XXIII]... era rimasto scontento di ciò che era tuirà. “Fa in tempo a sfuggire alla Curia” (33).
successo al tempo della Humani Generis”
(30). Il seguito lo confermerà. D'altra parte, il Una cena, un segretario e una berretta
concetto di “segni dei tempi” che Giovanni
XXIII farà suo, non è forse ripreso da Padre Il nostro non può partire così alla
Congar, uno dei teologi condannati? (31) chetichella, insalutato ospite. Seguiamolo
Ma, per il momento, egli “non può fare anche negli addii ufficiali.
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intero questo uso” poiché “piacque allo solidi e le bevande alcoliche, ed una sola ora
Spirito Santo che, ad onore di tanto sacra- per le altre bevande.
mento, il Corpo del Signore entrasse nella Il Papa però ricordava che “la legge del
bocca dei cristiani prima di ogni altro cibo”. digiuno eucaristico dalla mezzanotte rimane
(Responsionem ad Ianuarium c. 6). E S. in vigore per tutti quelli che non si trovano
Tommaso ne dà tre ragioni: in particolari condizioni” ( Christus Do-
1° per rispetto al Sacramento; minus).
2° per insegnare che Cristo deve essere Questa è la disciplina attuale, essendo
servito prima di ogni altra cosa; priva di valore la decisione di G. B. Montini
3° per evitare gli eccessi condannati da S. di permettere a chiunque di mangiare e bere
Paolo (I Cor. XI, 21) di quanti si comunica- (anche alcolici) fino ad un'ora prima della
vano con pericolo di vomito o ubriachezza. comunione.
L'uso millenario si mantenne fino ai nos-
tri tempi. Durante l'ultima guerra furono ot- Esortazione
tenuti dei permessi, finché Pio XII stabilì
(Cost. Ap. Christus Dominus 6.1.1953; Motu Invitiamo tutti i fedeli a seguire queste
Proprio Sacram Communionem 19.3.1957) norme della Chiesa e, più in generale, a
che l'acqua non rompeva più il digiuno e che portare la propria croce dietro a Gesù, mor-
l'obbligo non era più dalla mezzanotte ma tificando i vizi e le concupiscenze, vincendo
da tre ore prima (della comunione per i così il sensualismo dilagante che impedisce
fedeli, della Messa per i sacerdoti) per i cibi all'anima di elevarsi a Dio.
io voglio contemplare quanto Tu sia saggio, il mio cuore e il mio corpo aderiscano alla
guardo la Croce. Tu stesso, Signor Gesù, Tua Croce affinchè tutto me stesso sia
Verbo incarnato, conoscesti nella Croce la verginalmente riformato dalla verità della
sovrumana profondità della Tua stessa Tua Croce.
Verità. Con quale rigore attuasti il disegno Signore Tu sei la Verità; la Tua via do-
che portavi in Te: Tu fosti un sì ( 4) nella lorosa è la via della Vita. Tu sei tutto in cias-
misura della Tua Verità; dicesti il vero sì che cuno dei Tuoi passi ed ognuno di essi compie
nella Tua carne fu la eco dell'immutabile nel più intimo di Te stesso, un nuovo annien-
Amen che sei alla chiamata del Padre, il sì tamento. Tu lasci che si sospendano in Te
che solo poteva incarnare piena mente in Te gradualmente, ineluttabilmente sino alla
la Verità e che Ti permise di dire: Io sono la loro sorgente, tutte le forze della Tua vita,
Verità. (5). ma è proprio allora, o Signore, che sei Vita,
Signore Ti adoro, Tu sei la Via; Signore è allora che entri nella Gloria. Io credo che
adoro Te che sei la Verità, Via dolorosa, sei Vita, mentre acconsenti a lasciare questa
Verità crocifissa. Io desidero essere intera- vita. Questa Verità è dura e chi la può inten-
mente presente in ognuno dei passi che for- dere? (6) Eppure poichè questa è verità per
mano la Via, desidero costruire la mia vita Te, lo è anche per mè; è vero per me come lo
nella Tua, mettendo i miei passi nei Tuoi, è per Te? Chi perde la propria anima la salva
desidero essere vero come Te, dire un vero (7). Fammi percorrere, o Signore, la Tua stra-
«sì» come Tu l'hai detto; come Te, essere, da intima la quale conduce all'immenso ab-
pur nella Croce, una eco dell'Amen eterno bandono: allora io pure entrerò sicuramente
all'attesa del Padre. nella Vita. Io credo, o Signore, ma aumenta
Signore Tu hai proporzionata la mia la mia fede. (8) Credo dal profondo dell'ani-
croce alla mia debolezza. Verità della mia ma, da quel profondo nel quale Tu vivi in
croce, perchè essa è croce come la Tua; ver- me: la Tua viva Presenza acconsente in me al
ità della mia croce perchè essa è pesante e mistero della Tua Vita. Tu sai, o Signore che
implacabile, come la Tua; verità della mia sono debole ma sai anche che sono felice di
croce perchè essa è piccola e così adatta alla essere con Te: con Te nella via dolorosa, con
mia misura mediocre. O Signore, come Te nella verità della Croce, con Te nel sacri-
l'amerò questa verità, la verità della mia ficio che è Vita. A chi andrei io, o Signore?
croce, verità di ogni giorno, di ogni istante Tu solo hai parole vita eterna (9).
della mia vita! Signore, Tu pensavi a me, E Tu o Maria, Tu che sei la Madre del
mentre la verità della Tua croce crocifiggeva Verbo incarnato, del Verbo incarnato e cro-
in Te lo spirito, il cuore e la carne, più inti- cifisso, che sei la via attraverso la quale il
mamente e più profondamente di quanto Verbo trovò la Croce, la prima ad essere sta-
non lo facessero i Tuoi nemici. Signore, ven- ta iniziata al giogo della Croce; Tu che sor-
go a percorrere con Te le tappe della Tua ridesti in questa vita all'Autore stesso della
Via Crucis; mentre penserò a Te, conferma Vita e che sei la «sempre piena di vita», con-
Tu stesso tutto il mio essere alla verità della cedimi di essere per Gesù agonizzante, sof-
Croce. ferente, morente, ciò che fosti tu stessa, ciò
O Verbo incarnato Gesù Crocifisso, che che tu sei eternamente per Lui: un sorriso.
mi hai rivelato la Croce nello splendore del-
la Tua Verità, che hai esaltato la Croce nella (l) Gv 14, 6. (5) Gv 14, 6.
(2) Mt 10, 25. (6) Gv 6, 60.
Tua Gloria, che hai incarnato mediante la (3) Lc 12, 50; (7) Mt 10, 39.
Croce la Verità e la Gloria, che il mio spirito, Gv 12, 27. (8) Mc 9, 24; Lc 17, 5.
(4) II Cor 1, 19. (9) Gv 6, 68; 10, 8.
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