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Elementi di Improvvisazione al Pianoforte

Christian Salerno

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Qualche giro Armonico

Quando parliamo di improvvisazione parliamo quasi sempre di


improvvisare su degli standard, ovvero quella sequenza di accordi che ci
permette di creare una buona base musicale per la nostra
improvvisazione.

Per conoscere questi "Pattern" o "Giri armonici" è sufficiente che tu


scarichi una raccolta di brani Jazz che contenga le canzoni più conosciute
del Jazz, in modo tale da poter iniziare ad avere una visione di questi
pattern.

La raccolta più conosciuta del Jazz è il Real Book che puoi trovare
tranquillamente da scaricare online a questo link:
http://www.4shared.com/get/jh49xoSL/Real_Book_Volume_I.html

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All'interno di questa raccolta ci sono dei brani famosissimi quali Autumn
Leaves (Pag.36) e qui a questo link puoi ascoltarlo:
http://www.youtube.com/watch?v=io1o1Hwpo8Y

E' sicuramente un brano che già conoscevi e questa che hai ascoltato è
l'interpretazione del grande Keith Jarret.

All'interno di questo manuale che cosa troverai? Troverai la melodia del


brano e gli accordi della mano sinistra scritti sotto forma di sigla. Non
troverai dunque la partitura per la mano sinistra ma troverai solo delle
sigle di accordi, per il 99% dei casi scritte in Inglese.

Non troverai dunque scritto Do maggiore, ma troverai C major e via


dicendo. Una volta capìta la sequenza di accordi un brano, non devi far
altro che memorizzarla. Si tratta quasi sempre di meno di 10 accordi per
brano, quindi è relativamente semplice impararli. Prima di questo
passaggio però ti consiglio di provare a suonare solo gli accordi del testo
con la mano sinistra avendo lo spartito davanti.

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Avendo dunque davanti questo brano, puoi notare che gli accordi che hai
nella prima riga sono: Am7, D7 e Gmaj7 ovvero Lam7, Re7, Sol7+ .

A questo punto quello che devi fare è iniziare a prendere confidenza con
questa successione di accordi. Ti consiglio di iniziare a suonarla
lentamente (con la mano sinistra) e poi sempre più velocemente,
cercando di utilizzare tutti i rivolti possibili in modo tale da avere la
maggior padronanza possibile per quanto riguarda questa serie di accordi.

A questo punto la mano sinistra sarà praticamente pronta per eseguire


questa serie di accordi senza troppe difficoltà. Ora ci dobbiamo occupare
della mano destra. Che cosa suona la destra? Cosa suonare? Innanzi tutto
noi sappiamo che dalla tonalità del brano, la mano destra può eseguire
tutte le note sui tasti bianchi ad eccezion fatta del Fa che sarà sempre
diesis.

In pratica la mano destra può metterci qualsiasi combinazione di note che


fanno parte della scala di Sol maggiore (tonalità del brano): Sol, La, Si, Do,
Re, Mi, Fa#, Sol. Qualsiasi di queste note andrà sempre bene, non ci sarà il
pericolo di stonatura.

La vera difficoltà sta nel fatto di creare un tema che abbia un certo senso
con la mano destra. Inserire note a caso non ha nessun significato,
bisogna cercare di avere inventiva e creare una mini successione di note
che abbiano un altezza ed un ritmo preciso. Nella versione originale del
brano, abbiamo il tema formato in pratica da sole 4 note che si ripetono
in progressioni differenti.

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Le prime quattro note formano il tema: Mi-Fa#-Sol-Do e queste quattro
note vengono poi ripetute per tutto il resto del brano con una diversa
altezza, ma saranno sempre le stesse 4 note che creano il tema.

Il tema è fondamentale per poter dare un senso all'improvvisazione


altrimenti sembrerà solo un'insieme di note messe a casaccio. Scegliendo
un tema invece, diamo l'impressione che quella che noi stiamo
eseguendo non sia un'improvvisazione ma una composizione vera e
propria perché è formata da un tema.

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Improvvisazione Ritmica o Melodica

l'improvvisazione può essere principalmente di due tipi: ritmica o


melodica. L'improvvisazione è di tipo ritmico se l'elemento che prevale
sulla composizione è il ritmo; viceversa abbiamo un'improvvisazione
melodica se l'elemento che prevale è una linea melodica.

Tra le due chiaramente la più semplice, almeno per noi pianisti, è quella
melodica. Ci viene più semplice pensare ad una melodia piuttosto che
suonare delle note non determinate con un ritmo invece ben preciso.

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Per poter creare delle buone improvvisazioni ritmiche c'è sicuramente
bisogno di ascoltare molto la batteria, di far entrare il ritmo nel sangue, di
dimenticarci per un attimo che sotto le mani abbiamo un pianoforte e
immaginarci che abbiamo uno strumento in grado solo di creare ritmo e
non delle melodie.

Il bello del pianoforte è che questo può essere sia ritmico che melodico,
di conseguenza mischiando queste due cose possiamo riuscire ad
ottenere un risultato incredibile.

Un'improvvisazione ritmica può essere un'improvvisazione basata anche


e solo su di una stessa nota, ma che viene ripetuta con un ritmo
particolare.

Questa è per esempio un'improvvisazione ritmica. La mano sinistra suona


note ben precise, mentre la mano destra suona qualsiasi tipo di nota ma
con quel dato ritmo: semicroma-croma-semicroma, 3 semicrome-pausa di
1/16 e riprende il tutto.

E' davvero bello sbizzarrirsi, soprattutto sull'improvvisazione ritmica che


spesso viene messa da parte per dar spazio alla melodia, ma anche il
ritmo ha la sua importanza.

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Un'improvvisazione melodica invece è molto più semplice da concepire.
Basta trovare un tema orecchiabile ed il gioco è fatto:

In questo caso la melodia è supportata minimamente dal ritmo ma si nota


chiaramente che è la melodia il fattore più rilevante. Anche qui il tema è
composto da 4 note, 4 semplici note che formano la parte melodica del
brano.

Come faccio a stabilire se un brano è stato sviluppato melodicamente o


ritmicamente? In base a ciò che mi ricordo! Se quando penso ad un brano
mi ricordo la sua parte melodica, e continuo a canticchiarla a mente,
allora sicuramente quel brano è stato sviluppato melodicamente. Se
invece ricordando quel brano mi ricordo di più il ritmo, allora quel brano
sarà stato sviluppato ritmicamente.

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Approfondimenti

Spero che questo piccolo Report gratuito ti sia stato d'aiuto ma


soprattutto di interesse. Ci tengo a diffondere l'improvvisazione perché è
un "arte" che sta venendo a mancare col tempo. Sempre più studenti si
fossilizzano su degli spartiti già scritti dimenticandosi del proprio lato
creativo che è, a mio parere, ciò che più conta per un artista.

All'interno di "Voglio improvvisare!"


(http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=602891) ho infatti
spiegato quali sono i principali accordi Jazz (e non), quali sono i metodi di
accompagnamento e quali sono gli arpeggi più utilizzati e semplici da fare.

E' un libro che è stato scritto per i neofiti quindi non ci saranno tecniche
avanzate, ed il tutto è stato esposto in maniera chiara e semplice
attraverso immagini e schemi. Grazie per la lettura,

Christian Salerno

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