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A

Agenzia

L’INDENNITA’ DI FINE RAPPORTO


NEL CONTRATTO DI AGENZIA
E LA GIURISPRUDENZA RECENTE ARGOMENTI
di Alberto Venezia
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I CONTRATTI
Questo articolo, anche in con- dette modifiche, ovvero la di- dove si precisa che ad alcuni n. 1/1999
siderazione delle modifiche ap- rettiva comunitaria 86/653, ed Stati membri, tra i quali l’Italia,
portate all’art. 1751 Codice ci- infine sui criteri interpretativi vanno concessi termini transito-
vile dal D.Lgs. 10 settembre da utilizzarsi per l’applicazio- ri più lunghi in relazione agli
1991, n. 303 (emesso in attua- ne dell’art. 1751 ad opera dei sforzi di adeguamento da com-
zione della direttiva CEE giudici nazionali in virtù del piere per la regolamentazione
86/653 relativa al coordina- principio di prevalenza del di- dell’indennità di fine rapporto.
mento dei diritti degli Stati ritto comunitario sul diritto na- Prima però di esaminare il testo
membri concernenti gli agenti zionale e delle varie pronunce della direttiva e la normativa
commerciali indipendenti) e della Corte di Giustizia delle italiana di attuazione è opportu-
della stipula nel 1992 di nuovi comunità europee, che hanno no soffermarsi brevemente sulla
accordi economici collettivi da analizzato il problema. situazione normativa preesi-
parte delle associazioni di ca- stente alle modifiche, e sulle
tegoria, intende esaminare l’in- origini dell’indennità di fine
dennità di fine rapporto nel Evoluzione dell’indennità rapporto.
contratto di agenzia, la sua at- di fine rapporto, La prima regolamentazione
tuale disciplina e gli orienta- la direttiva Cee 86/653, dell’indennità di risoluzione del
menti della giurisprudenza di l’art. 4 del D.Lgs. n. 303/91 rapporto veniva introdotta in
merito sulla discussa questione ed i criteri interpretativi Italia dall’accordo collettivo
della validità dei predetti ac- corporativo del 25 maggio 1935
cordi economici, con i quali le Con il decreto legislativo n. (art. 7), mentre le modalità di
associazioni di categoria han- 303/91 l’Italia ha dato attuazio- calcolo, secondo le quali la
no inteso dare pratica attuazio- ne alla direttiva comunitaria n. stessa veniva determinata in
ne all’art. 1751 Codice civile, 653 del 18 dicembre 1986, rela- una percentuale sulle provvi-
con l’individuazione di moda- tiva al coordinamento dei diritti gioni liquidate all’agente di an-
lità e criteri applicativi dello degli Stati membri concernenti no in anno, entro determinati
stesso. gli agenti commerciali (1). Tra massimali, venivano stabilite da
Verranno poi esaminate le con- le modifiche più rilevanti ap- successivi accordi; seguiva poi
seguenze, sul diritto dell’agen- portate alla disciplina esistente il codice civile del 1942 che,
te all’indennità, dell’eventuale vi è stata la sostituzione integra- all’art. 1751, prevedeva il dirit-
risoluzione del contratto per le dell’art. 1751 Codice civile, to dell’agente ad un’indennità
l’inadempimento dell’agente relativo all’indennità in caso di in caso di scioglimento del con-
ad un’obbligazione prevista da cessazione del rapporto. La rile- tratto a tempo indeterminato per
una clausola risolutiva espres- vanza della modifica discende fatto non imputabile all’agente,
sa, l’eventuale ulteriore risar- principalmente dalla comples- indennità che doveva essere
cimento del danno, ed i riflessi sità della disciplina previgente proporzionale all’ammontare
sull’attuale normativa della (costituita da due fonti differen- delle provvigioni liquidate e per
legge 24 aprile 1998, n. 128. ti: il codice civile e la contratta- la cui quantificazione si riman-
Prima di addentraci nell’esa- zione collettiva), così come dava alle norme corporative,
me delle varie problematiche dall’assoluta diversità di ratio agli usi, o alla valutazione equi-
relative alla quantificazione delle due soluzioni alternative tativa del giudice.
dell’indennità di fine rapporto contenute nell’art. 17 della di- La contrattazione collettiva, le-
e alla compatibilità della disci- rettiva comunitaria (ispirate, gittimata dal rinvio espresso
plina collettiva con quella co- come vedremo, l’una alla nor- contenuto nell’art. 1751 Codice
dicistica, anche alla luce di mativa tedesca e l’altra a quella
un’analisi critica delle varie francese), rispetto alla predetta
pronunce giurisprudenziali disciplina vigente in Italia: la ri-
susseguitesi sul punto, è oppor- prova di tale diversità di fondo, Nota:
tuno soffermarsi brevemente e della conseguente necessità di (1) Per un commento sulla direttiva
sull’evoluzione dell’indennità, operare cambiamenti radicali comunitaria cfr. R. Baldi, La direttiva
sulle modifiche apportate dal (che come vedremo non sono del consiglio delle comunità europee
del 18 dicembre 1986 sugli agenti di
D.Lgs. n. 303/91 all’art. 1751 stati attuati), è contenuta nei commercio, in Riv. dir. int. priv. e proc.
Codice civile, sulla fonte di “considerando” della direttiva, 1989, 55 e ss.
A
civile, dopo aver fissato i criteri te alle legislazioni tedesca e retribuzioni riscosse dall’agen-
per la quantificazione dell’in- francese (due sono infatti le so- te commerciale negli ultimi
dennità, ne stabiliva l’accanto- luzioni proposte in alternativa cinque anni e, se il contratto ri-
namento presso un apposito dalla direttiva): legislazioni vi- sale a meno di cinque anni, sul-
fondo (F.I.R.R.), costituito genti da tempo e che, oltre ai la media del periodo in que-
presso l’Enasarco. principi normativi di carattere stione”.
Il primo comma dell’art. 1751 generale riportati nella diretti- Inoltre è stato precisato che la
veniva in seguito modificato va, possono contare su di una concessione dell’indennità non
dalla legge 15 ottobre 1971, n. giurisprudenza consolidata che esclude la facoltà per l’agente ARGOMENTI
911, che stabiliva il diritto per ha interpretato ed applicato i di richiedere il risarcimento del
l’agente all’indennità in qualun-
que caso di scioglimento del
suddetti principi arrivando alla
fissazione di parametri di quan-
danno.
L’art. 18 ha elencato tre casi in
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contratto di agenzia a tempo in- tificazione e valutazione ben cui l’indennità non è dovuta I CONTRATTI
determinato, indipendentemente precisi. (sui quali ci soffermeremo in n. 1/1999
dalla non imputabilità all’agente Ad ogni modo, l’art. 17 della prosieguo) mentre l’art. 19 ha
dello stesso. direttiva consentiva agli Stati previsto che le parti non possa-
Successivamente, con gli accor- membri di optare, come detto, no derogare, prima della sca-
di economici collettivi del 18 tra due soluzioni alternative, denza del contratto, agli artt. 17
dicembre 1974 (settore indu- l’una di derivazione francese e 18 a detrimento dell’agente.
stria) e 18 gennaio 1977 (setto- (3) e l’altra di derivazione tede- Appare evidente dal testo della
re commercio) veniva introdot- sca: l’Italia, pur commettendo, direttiva che la soluzione tede-
ta “l’indennità suppletiva di come vedremo, alcuni gravi er-
clientela” (2), che andava ad ag- rori in fase di attuazione, ha se-
giungersi a quella prevista guito la soluzione tedesca, che
dall’art. 1751 Codice civile: esaminiamo brevemente. Note:
questa nuova indennità di origi- L’art. 17, dopo aver stabilito (2) L’indennità suppletiva di clientela
ne negoziale, prevista per il so- che “Gli Stati membri prendono veniva calcolata in percentuale
sull’ammontare globale delle provvi-
lo contratto a tempo indetermi- le misure necessarie per garan- gioni liquidate nel corso del rapporto,
nato (cui veniva equiparato il tire all’agente commerciale, do- entro massimali di volta in volta prefis-
contratto a termine rinnovato o po l’estinzione del contratto, sati dagli accordi economici.
prorogato) era dovuta solo nel un’indennità in applicazione (3) La soluzione francese è contenuta
caso di scioglimento del rappor- del paragrafo 2 o la riparazione nell’art.17 paragrafo 3, e prevede il di-
to ad iniziativa del preponente e del danno subito in applicazio- ritto per l’agente alla riparazione del
pregiudizio causatogli dalla cessazio-
per fatto non imputabile ne del paragrafo 3.” ha indicato ne dei suoi rapporti con il preponente;
all’agente e nell’ipotesi di di- (nel paragrafo 2) le due seguen- pregiudizio che andrà valutato tenen-
missioni dell’agente dovute ad ti serie di elementi la cui sussi- do in considerazione le provvigioni
invalidità permanente o totale. stenza deve essere accertata sia che l’agente avrebbe ottenuto con la
normale esecuzione del contratto, i
In questo quadro normativo, per il venire in essere del diritto vantaggi procurati al preponente e
dove parte dell’indennità (e più all’indennità di fine rapporto, l’eventuale mancato ammortamento
precisamente quella accantona- sia per la quantificazione della delle spese e degli oneri sostenuti
ta di anno in anno nel fondo stessa (“se e nella misura in dall’agente per l’esecuzione del con-
F.I.R.R. istituito presso l’Ena- cui”): tratto su impulso del preponente.
Questa soluzione, che è stata seguita
sarco) veniva comunque corri- – il fatto che l’agente abbia pro- dalla Francia, dalla Gran Bretagna
sposta all’atto della cessazione curato nuovi clienti al prepo- (quest’ultima ha previsto il risarcimen-
del rapporto e dove i criteri di nente, oppure che abbia sensi- to del danno come criterio di quantifi-
quantificazione, per espresso bilmente sviluppato gli affari cazione residuale, laddove le parti
non abbiano optato per la soluzione
rinvio legislativo, erano stabiliti con i clienti esistenti e che il tedesca) e dall’Irlanda (che ha però
dalle associazioni di categoria preponente continui a trarne omesso di operare una scelta tra le
negli accordi economici collet- giovamento; due soluzioni, riproducendo testual-
tivi e prescindevano completa- – la rispondenza ad equità del mente la direttiva) apparentemente
presenta, come quella tedesca, non
mente da qualunque accerta- pagamento dell’indennità: da pochi problemi applicativi dovuti alla
mento su eventuali danni patiti valutarsi in relazione a tutte le difficoltà di quantificazione dell’inden-
dall’agente, sulla rispondenza circostanze del caso, ed in parti- nità: problemi che però sono già stati
ad equità della corresponsione e colare alle provvigioni perse risolti dalla consolidata giurispruden-
za francese, che ha determinato in
sull’effettivo apporto di cliente- dall’agente e risultanti dai due annualità di provvigioni da calco-
la al preponente, si inserisce la clienti apportati; con la possibi- larsi o sulla media delle provvigioni
direttiva comunitaria per l’ar- lità di prendere in considerazio- maturate negli ultimi tre anni di durata
monizzazione della legislazione ne l’eventuale esistenza di un del contratto o direttamente quantifi-
degli Stati membri in materia di patto di non concorrenza dopo cata nelle provvigioni maturate negli
ultimi due anni (a seconda delle circo-
contratto di agenzia. Direttiva la cessazione del rapporto. stanze), l’indennità dovuta in caso di
comunitaria che, negli articoli Sempre nell’art. 17 è stato fis- cessazione del rapporto. Cfr. per un
da 17) a 19), regola l’indennità sato un limite massimo per la esame approfondito del contratto di
di fine rapporto, la cui discipli- quantificazione dell’indennità, agenzia e della quantificazione dell’in-
dennità secondo il diritto francese Le-
na è però ispirata a criteri com- che “...non può superare un’in- loup, Les agents commerciaux. Sta-
pletamente diversi da quelli esi- dennità annua calcolata sulla tuts juridiques. Stratégies profession-
stenti in Italia e più precisamen- base della media annuale delle nelles., IV ed. 1998, Delmas, Paris.
A
sca impone l’esistenza di en- me l’art. 17 paragrafo 2, lettera le provvigioni relative ai futuri affari da
trambi gli elementi menzionati a) della direttiva (6). concludersi con la nuova clientela ap-
portata (nel senso sopra precisato), a
nel paragrafo 2 (apporto o in- Il secondo errore, che è servito condizione che l’agente dimostri che i
cremento della clientela esi- da spunto a quella parte della rapporti commerciali tra i clienti nuovi
stente con sostanziali vantaggi giurisprudenza (che esaminere- ed il preponente non subiranno altera-
per il preponente anche dopo la mo nel successivo paragrafo 3) zioni o modifiche dopo la cessazione
del contratto (si ritiene sufficiente la
cessazione del rapporto e ri- che ha ritenuto praticamente prova di un certo ritmo di ordinazioni
spondenza ad equità della cor- presso ogni cliente): si raggiunge così
responsione), che gli stessi ele- un’altra cifra. Delle due cifre così de- ARGOMENTI
menti debbono essere utilizzati terminate si considera la più bassa,
per la quantificazione dell’in-
dennità (sempre entro il limite
Note:
(4) Prima di esaminare brevemente la
che viene vagliata alla luce del requi-
sito dell’equità, da considerarsi come
un correttivo in senso negativo.
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normativa tedesca ed i suoi criteri giu-
di un’indennità annua), e che le risprudenziali di concreta attuazione, A questo punto la cifra individuata vie- I CONTRATTI
parti non possono derogare a va precisato che tale esame ha un va- ne sottoposta ad un ulteriore control- n. 1/1999
questi criteri a svantaggio lore meramente indicativo in quanto la lo, ovvero al limite dell’anno di provvi-
normativa italiana va interpretata alla gioni calcolato sulla media degli ultimi
dell’agente, se non dopo la ces- luce della direttiva, la cui interpreta- cinque anni o del minor periodo di du-
sazione del contratto: del resto zione non deve essere condizionata rata complessiva del contratto, se in-
questi elementi, che possono dalle disposizioni nazionali alle quali feriore ai cinque anni. La legge tede-
apparire troppo generali e di la direttiva stessa può essersi ispirata. sca parla poi di congruità dell’inden-
difficile applicazione, soprattut- Il diritto tedesco (art. 89 b, comma I nità, il che porta a prendere in consi-
HGB) disciplina l’indennità con riferi- derazione ulteriori correttivi, quali gli
to per quanto attiene alla quan- mento a tre parametri: incremento ap- interessi intercalari (si parte infatti dal-
tificazione dell’indennità, sono portato dall’agente all’attività del pre- la quantificazione delle perdite subite
già stati oggetto di approfondita ponente, mancate provvigioni per af- dall’agente, normalmente riferibili alle
applicazione ed interpretazione fari che l’agente avrebbe potuto pro- mancate provvigioni; successivamen-
muovere con clienti da lui apportati e te si parificano a queste i vantaggi del
ad opera della giurisprudenza rispondenza ad equità della corre- preponente in via presuntiva: quindi il
tedesca, che ha finito per stabi- sponsione. L’indennità ha quindi natu- controllo equitativo si svolge sulle
lire criteri assai precisi proprio ra di contropartita spettante all’agente mancate provvigioni che, essendo
per la quantificazione dell’in- per aver apportato clientela al prepo- corrisposte immediatamente a titolo di
nente (la dottrina evidenzia il caratte- indennità, giustificano la detrazione
dennità (4). re retributivo dell’indennità); contro- degli interessi persi dal preponente in
Il legislatore italiano con l’art. 4 partita che troverebbe la sua giustifi- relazione alla corresponsione imme-
del D.Lgs. n. 303/91 ha, come cazione nel fatto che le provvigioni diata).
detto, sostituito integralmente il percepite dall’agente nel corso del Da questa panoramica emerge che il
vecchio testo dell’art. 1751 ela- rapporto non costituiscono un com- massimale pari ad un anno di provvi-
penso per l’apporto di clientela, ma gioni non viene preso in considerazio-
borando un nuovo testo in ap- per la mera promozione dei singoli af- ne ai fini della quantificazione diretta
plicazione della soluzione tede- fari, e nell’ulteriore circostanza che la dell’indennità, ma solo indirettamente
sca contenuta nell’art. 17 della clientela acquisita resta di pertinenza per la sua limitazione.
direttiva, compiendo però due del solo preponente. La giurispruden- Per maggiori approfondimenti cfr. R.
za tedesca ha avuto però modo di Baldi, Il diritto della distribuzione com-
gravi errori, che senza dubbio precisare che l’indennità non può con- merciale nell’Europa comunitaria, Pa-
hanno contribuito a creare la si- siderarsi come un corrispettivo puro e dova 1984, 49; R. Baldi, Il contratto di
tuazione di obbiettiva incertez- semplice per la clientela apportata, agenzia. La concessione di vendita. Il
za tuttora esistente nell’analisi, ma anche un istituto di natura equita- franchising., 6a ed., Milano 1997,
tiva. Presupposti per il sorgere dell’in- 267, 273, 292 (109); Saracini Toffolet-
nell’accertamento e nella quan- dennità sono dunque la cessazione to, Il contratto d’agenzia, in Il Codice
tificazione dell’indennità di fi- del rapporto, i vantaggi per il prepo- Civile Commentario, diretto da P.
ne rapporto elevando il tasso di nente, le perdite per l’agente e Schlesinger, Milano 1996, 485; Kind-
conflittualità in sede di sciogli- l’equità. Dopo la cessazione del rap- ler, L’indennità di fine rapporto spet-
mento dei contratti. porto il preponente deve continuare a tante all’agente di commercio nel dirit-
trarre notevoli vantaggi (da individuar- to tedesco. Origine dell’istituto, princi-
Il nuovo testo dell’art. 1751 Co- si nella prospettiva di poter conclude- pi generali e casistica giurispruden-
dice civile ha infatti previsto re ulteriori affari con i clienti acquisiti) ziale, in Giur. comm. 1995, 806 e ss.
che le due serie di elementi con- dalle relazioni d’affari intrattenute con
(5) Le due condizioni per il venire in
tenuti nell’art. 17 par. 2 della di- la nuova clientela apportata dall’agen-
te (cui viene equiparata la clientela essere dell’indennità debbono essere
rettiva (apporto di clientela e ri- già acquisita il cui giro d’affari sia sta- entrambe presenti: R. Baldi, Il contrat-
spondenza ad equità della cor- to ampliato dall’agente), ed è neces- to di agenzia. La concessione di ven-
dita. Il franchising, V ed., Milano 1992,
responsione) debbano essere sario che sussista un nesso causale
536; VI ed., Milano 1997 285; Saraci-
accertati per il venire in essere tra l’attività promozionale dell’agente
e la conclusione di affari da parte del- ni Toffoletto, op. cit., 505; Trioni, Il
del diritto all’indennità, ma in la clientela. contratto di agenzia, Padova 1994,
via alternativa, così ponendosi Al fine della quantificazione dell’in- 209; R. Baldi, La direttiva del consiglio
in contrasto con il testo della di- dennità vanno presi in considerazione delle comunità europee del 18 dicem-
i clienti nuovi acquisiti, ed è necessa- bre 1986 sugli agenti di commercio,
rettiva che prevede un accerta- cit., 63; R. Baldi, Indennità di fine rap-
rio effettuare una valutazione progno-
mento congiunto, come pronta- stica sul futuro andamento del fattura- porto e accordi economici collettivi del
mente rilevato dalla prevalente to in zona, generalmente per un arco 1992, in questa Rivista 1996, 411.
dottrina (5). Questo primo erro- temporale di due o tre anni (in alcuni (6) Commissione delle comunità euro-
re era talmente macroscopico casi si è arrivati a cinque per prodotti pee, Relazione sull’applicazione dell’art.
che è stato inoltre minacciato particolari), raggiungendo così un im- 17 della direttiva del Consiglio relativa al
porto determinato. coordinamento dei diritti degli Stati
un procedimento di infrazione Poi vanno prese in considerazione le membri concernenti gli agenti commer-
nei confronti dell’Italia per aver perdite subite dall’agente in relazione ciali indipendenti (86/653/CEE), doc.
attuato in maniera non confor- alla cessazione del contratto, ovvero Com (96) 364 final, del 23 luglio 1996.
A
inapplicabile l’art. 1751 a van- accordi economici collettivi, ri- Il principio di prevalenza del
taggio degli AEC del 1992, è chiamati nel vecchio testo per la diritto comunitario (8) non può
consistito nell’eliminazione di determinazione dei criteri di trovare in questo caso diretta e
quella parte dell’art. 17 (“nella quantificazione dell’indennità. completa attuazione, non es-
misura in cui”) che consentiva In definitiva il nuovo testo sendo la direttiva direttamente
di prendere in considerazione i dell’art. 1751 Codice civile, lad- applicabile nel nostro ordina-
predetti elementi (apporto o svi- dove venga analizzato senza te- mento e non consentendo quin-
luppo clientela ed equità) non nere presente la sua fonte (ovve- di l’automatica disapplicazione
solo per accertare l’esistenza del ro la direttiva n. 86/653/CEE), della norma italiana. Ad esso ARGOMENTI
diritto, ma anche per quantifica- appare effettivamente di difficile però possono e debbono affian-
re l’indennità di fine rapporto.
Questa eliminazione si è dimo-
attuazione ed anche contraddit-
torio. Difatti si prevede il diritto
carsi le regole interpretative,
dallo stesso derivanti, elabora-
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strata, come detto, particolar- per l’agente all’indennità laddo- te dalla Corte di Giustizia che, I CONTRATTI
mente grave in quanto ha di fat- ve ricorra anche uno solo degli come detto, impongono agli or- n. 1/1999
to consentito un’interpretazione elementi (apporto clientela ed gani giurisdizionali di uno Sta-
letterale della norma che appa- equità) di cui all’art. 17 par. 2 to membro (anch’essi destina-
rentemente poneva l’interprete della direttiva, non sono previsti tari dell’obbligo degli Stati
nella pratica impossibilità di criteri di quantificazione dell’in- membri, derivante da una diret-
quantificare l’indennità di fine dennità e viene esclusivamente tiva, di conseguire il risultato
rapporto se non con l’esercizio stabilito un ammontare massimo dalla stessa contemplato) di ap-
di un potere discrezionale asso- della stessa, che non può essere plicare il diritto nazionale in-
luto (vedremo che a tale situa- superiore ad un’annualità di terpretandolo in base alla lette-
zione è possibile porre rimedio provvigioni calcolate sulla me- ra ed allo scopo della direttiva,
con un’interpretazione dell’art. dia degli ultimi cinque anni o del di modo da conseguirne il ri-
1751 Codice civile che, in appli- minor periodo di durata del rap- sultato, così conformandosi
cazione della giurisprudenza co- porto. Infine, e qui sta l’elemen- all’art. 189 terzo comma del
munitaria, si basa sul testo e sul- to contraddittorio, si prevede Trattato.
la ratio della direttiva). un’inderogabilità assoluta a
È stata poi eliminata dal requi- svantaggio dell’agente delle di-
sito dell’equità la valutazione sposizioni di cui all’art. 1751, Note:
del patto di non concorrenza articolo che peraltro, come detto,
(7) C.G.C.E., Von Colson e Kamann,
dopo la cessazione del rapporto apparentemente non prevede né sentenza 10 aprile 1984, c 14/83, in
(peraltro prevista dalla direttiva parametri minimi di quantifica- Racc. 1984, 1891; Johnston, senten-
in via solo eventuale). zione né un’indennità minima. za 15 maggio 1986, c 222/84, in
Il limite massimo dell’indennità Potrebbe quindi apparire con- Racc. 1986, p. 1651; Kolpinghuis Nij-
megen, sentenza 8 ottobre 1987, c
è stato riprodotto fedelmente, sentita alle parti la fissazione 80/86, in Racc. 1987, p. 3969; Nij-
mentre per quanto attiene ai tre sia dei criteri di quantificazione man, sentenza 7 novembre 1989, c
casi contenuti nell’art. 1751 Co- che dell’indennità vera e pro- 125/88, in Racc. 1989, p. 3533 e part.
dice civile in cui l’indennità non pria, in quanto non potrebbe es- 3546; Marleasing s.a. / La Commer-
è dovuta, la prima ipotesi (quan- serci deroga alla norma essendo cial International de Alimentaciòn s.a.,
sentenza 13 novembre 1990, c
do il preponente risolve il con- la stessa priva di disposizioni 106/89, in Racc. 1990, 4135 punto 8,
tratto per un’inadempienza im- cui poter in ipotesi derogare: e e in Le Società 1991, 440 (con nota di
putabile all’agente, la quale, per tale dovrebbe essere la conclu- Capelli); Wagner Miret, sentenza 16
la sua gravità non consenta la sione se ci si limitasse ad esa- dicembre 1993, c 334/92, in Racc.
1993, 6911 punto 20; Paola Faccini
prosecuzione anche provvisoria minare il testo dell’art. 1751 Dori / Recreb s.r.l., sentenza 14 luglio
del rapporto) presenta alcuni Codice civile senza prendere in 1994, c 91/92, in Racc. 1994, 3325 e
elementi di interesse, che avre- considerazione il contenuto del- part. 3357 (anche se trattasi di fatti-
mo modo di esaminare nel suc- la direttiva. specie in cui una legge nazionale di
attuazione non era ancora stata ema-
cessivo paragrafo 4) dedicato al- Tale interpretazione letterale nata, è stato ribadito il principio se-
le clausole risolutive espresse. però, peraltro seguita come ve- condo il quale il giudice nazionale,
Infine, quella che secondo il te- dremo da una nutrita serie di quando applica disposizioni di diritto
sto della direttiva (art. 19) era pronunce giurisprudenziali, non nazionale, tanto precedenti quanto
successive ad una direttiva, ha l’obbli-
concepita come un’inderogabi- tiene nel debito conto la neces- go di interpretarle, quanto più è possi-
lità relativa (efficace in favore sità di seguire il criterio inter- bile, alla luce della lettera e dello sco-
dell’agente sino alla scadenza pretativo che, di diretta deriva- po della direttiva).
del contratto) è stata trasformata zione dal principio della preva- (8) Il principio di prevalenza del diritto
in un’inderogabilità assoluta lenza del diritto comunitario sul comunitario sul diritto interno, sia an-
(sempre in favore dell’agente) diritto dei singoli Stati membri, teriore che successivo alle disposizio-
per tutte le disposizioni contenu- impone al giudice nazionale di ni comunitarie, è stato ribadito da Cor-
te cost., 8 giugno 1984, n. 170, in
te nell’art. 1751 Codice civile. interpretare la normativa nazio- Giur. cost. 1984, I, 1098; Corte cost.,
Da ultimo è opportuno segnala- nale adottata in attuazione di 23 aprile 1985, n. 113, in Giur cost.
re, anche se le relative conse- una direttiva comunitaria alla 1985, I, 694; e da C.G.C.E., Ammini-
guenze verranno precisate nel luce della lettera e dello spirito strazione delle Finanze dello Stato /
Simmmenthal s.p.a. , sentenza 9 mar-
successivo paragrafo 2), l’elimi- della direttiva (come conferma- zo 1978, in Racc. 1978, 629; Tullio
nazione dal testo dell’art. 1751 to dalla costante giurisprudenza Ratti, sentenza 5 aprile 1979, c
di qualunque riferimento agli della Corte di Giustizia) (7). 148/78, in Racc. 1979, 1629.
A
Peraltro, un obbligo di confor- denziare quali elementi l’agente Gli accordi economici
mità al contenuto ed alle pre- sia tenuto a provare (ed in che collettivi del 1992
scrizioni della direttiva è conte- modo) perché l’indennità sia ri- e la loro compatibilità
nuto anche nell’art. 2 f) della conosciuta esistente ed in quale
legge delega 29 dicembre 1990, misura dovuta. con l’art. 1751 c.c.
n. 428, fonte del D.Lgs. n. Le difficoltà dal punto di vista Dopo l’emanazione del D.Lgs.
303/91. probatorio non vanno infatti n. 303/91, e prima dell’entrata
Alla luce di questo criterio in- sottovalutate poiché, come ri- in vigore dell’art. 4 dello stesso,
terpretativo è quindi evidente sulterà dal successivo esame che ha sostituito l’art. 1751 Co- ARGOMENTI
che l’art. 1751 va interpretato della giurisprudenza, diverse dice civile relativo all’indennità
secondo lo spirito e la lettera
dell’art. 17 par. 2 della direttiva,
pronunce hanno finito per ap-
plicare i c.d. accordi ponte (sui
di fine rapporto, (entrata in vi-
gore posticipata rispetto a quel-
77
e quindi non solo le due condi- quali ci soffermeremo nel suc- la del decreto in relazione agli I CONTRATTI
zioni dell’apporto o sviluppo cessivo paragrafo 2) soprattutto sforzi che l’Italia avrebbe dovu- n. 1/1999
della clientela e della rispon- in relazione alla rilevata caren- to compiere per adeguare la
denza ad equità della corre- za probatoria dei ricorrenti che, propria regolamentazione alle
sponsione vanno accertate cu- a detta dei giudicanti, non esigenze della direttiva) le asso-
mulativamente, ma in base ad avrebbero fornito elementi suf- ciazioni di categoria si sono riu-
esse, e più precisamente alla ficienti affinché si potessero ri- nite ed hanno emanato nuovi
“misura” delle stesse, va quan- scontrare le condizioni di cui accordi economici, rispettiva-
tificata l’indennità di fine rap- all’art. 1751 Codice civile nuo- mente per gli agenti e rappre-
porto ad opera del giudice. va versione. sentanti di aziende industriali
Ecco dunque che, quella che In ogni caso, anche volendo ri- (30 ottobre 1992), di imprese
senza dubbio appare come una tenere non percorribile la tesi artigiane (19 novembre 1992), e
norma lacunosa e di difficile in- interpretativa della necessità di di aziende commerciali (27 no-
terpretazione, è suscettibile di ricorrere al testo della direttiva vembre 1992), sostanzialmente
trovare applicazione, sempre per colmare le lacune insite nel- identici tra loro, salvo per alcu-
peraltro grazie all’opera inter- la legge di attuazione, ci pare ne lievi differenze, e tutti ani-
pretativa della giurisprudenza. che l’assenza di validi criteri di mati dal medesimo intento di
Non dimentichiamo infatti che quantificazione porti alla neces- dare piena ed esaustiva attua-
la normativa di cui trattasi è, co- saria affermazione di un ampio zione al nuovo art. 1751 Codice
me detto, di derivazione tedesca potere discrezionale in capo al civile, individuandone modalità
e che la giurisprudenza tedesca, giudice al quale solo spetterà di e criteri applicativi, senza peral-
pur partendo da un testo molto stabilire l’importo dovuto a tito- tro apportare, di fatto, alcun
simile ed altrettanto generale ha lo di indennità. È infatti deman- cambiamento alla situazione
creato validi e precisi criteri in- dato alla giurisprudenza e non previgente.
terpretativi (9). La giurispru- certo alle parti (sia individual- Fatta questa premessa è oppor-
denza italiana può dunque fare mente sia tramite proprie asso- tuno analizzare brevemente il
altrettanto. ciazioni di categoria) il compito contenuto dei predetti accordi,
L’indennità di fine rapporto di creare meccanismi di quanti- per i quali ci riferiremo essen-
nel contratto di agenzia, con- ficazione che siano in armonia zialmente, data la sostanziale
trariamente a quanto previsto con lo spirito e con la ratio del- identità di contenuti, a quello
in precedenza, assume dunque la direttiva. per agenti e rappresentanti di
una valenza spiccatamente Per quanto attiene infine alla aziende industriali (che presen-
meritocratica (10), essendo possibilità di deroga dell’art. ta, come vedremo, notevoli
rapportata all’incremento di 1751 a condizione che la dero- spunti di interesse in relazione
clientela conseguito dall’agen- ga sia in favore dell’agente, il all’art. 19 dell’AEC 16 novem-
te, ai vantaggi che il preponen- maggiore o minor favore della bre 1988) per valutarne la com-
te continui a trarre dalla clien- deroga va valutata caso per patibilità con il nuovo testo
tela apportata ed all’equità caso in relazione alle partico- dell’art. 1751 e nel contempo
della corresponsione in consi- larità di ogni singola fattispe- per analizzare i motivi che sem-
derazione della situazione glo- cie e non astrattamente sulla brano aver indotto le parti so-
balmente intesa, con particola- base di una valutazione di tipo ciali a stipularli.
re riferimento al danno subito ipotetico: torneremo sull’ar- Con l’accordo economico 30
dall’agente per la perdita delle gomento nel prossimo para- ottobre 1992 le parti sociali,
provvigioni legate alla cliente- grafo. una volta riconosciuto che la
la apportata. Effettuata questa panoramica,
È quindi necessario, in mancan- dagli accordi economici del
za di accordo tra le parti, un’in- 1935 sino alla disciplina scatu-
dagine accurata da parte del rita dal D.Lgs. n. 303/91, è op- Note:
magistrato, tenendo presente portuno esaminare la fonte dei
(9) Cfr. la nota 4 per una breve pano-
che l’onere probatorio, in man- tanti dissidi che hanno diviso ramica sulla giurisprudenza tedesca.
canza di diverse indicazioni, dottrina e giurisprudenza dopo
(10) Cfr. sul punto per l’inquadramen-
grava sull’agente e che sino ad l’entrata in vigore del predetto to dell’indennità sotto questo profilo,
oggi pochi sono stati gli spunti decreto legislativo, ovvero i co- R. Baldi, Il contratto di agenzia. etc.,
della giurisprudenza tesi ad evi- siddetti accordi ponte del 1992. VI ed. cit., 290.
A
modifica dell’art. 1751, disci- 1751 (pur riproponendo di fatto sulla supposta condizione di
plinando in termini innovativi l’identica disciplina previgen- maggior favore rispetto al testo
l’indennità di fine rapporto, te). A queste affermazioni non legislativo.
comportava la decadenza degli può darsi alcun peso in quanto L’art. 19 prevede infatti che qua-
artt. 10 e 11 dell’AEC 16 no- l’art. 1751 Codice civile, per lora venga intrapresa un’azione
vembre 1988, hanno sostituito espressa ammissione delle stes- legislativa tendente a modificare
i predetti articoli dell’accordo se parti, ha innovato la discipli- le clausole dell’accordo, o che
(che per il resto è rimasto in na in materia di indennità, e comporti oneri nuovi per i pre-
vigore) con una disciplina pertanto non si vede come sia ponenti, le parti si impegnano a ARGOMENTI
esattamente identica alla pre- possibile soddisfarne i principi riunirsi per concordare i provve-
cedente.
Difatti nell’art. I è stato ripro-
senza apportare alcun cambia-
mento alla situazione esistente
dimenti da adottare affinché la
sostanza e lo spirito dell’accor-
78
dotto fedelmente il testo del prima della sua entrata in vigo- do, ed in particolare il comples- I CONTRATTI
precedente art 10, ed è stato ag- re. so dei relativi oneri non subisca n. 1/1999
giunto l’ultimo comma nel qua- Infine le parti confermano (ed modificazioni; in caso di manca-
le le parti si danno atto che con anche in questo caso l’affer- ta adozione di provvedimenti
le previsioni di cui all’articolo mazione è priva di rilevanza) idonei l’intero accordo deve rite-
medesimo le stesse avrebbero che le disposizioni dettate dai nersi decaduto.
inteso dare attuazione al princi- nuovi accordi in materia di Appare quindi evidente quale sia
pio di equità, e la precisazione trattamento di fine rapporto stato il motivo che ha spinto le
(in precedenza contenuta nel costituirebbero complessiva- parti sociali a stipulare un nuovo
vecchio testo dell’art. 1751, ora mente una disciplina di mag- accordo per modificare (nella
sostituito) che questa prima par- gior favore rispetto alla disci- fattispecie del settore industria)
te dell’indennità verrà corrispo- plina di legge. È evidente in- gli articoli 10 e 11 dell’AEC 16
sta in tutti i casi di cessazione fatti che tale valutazione di novembre 1988: la necessità di
del rapporto. maggior favore, che pare esse- tentare di evitare che l’intero ac-
Negli articoli II e IV viene in- re generalizzata e quindi riferi- cordo decadesse (11).
vece riprodotto il testo del pre- ta sia agli agenti che ai prepo- Sempre dall’esame dell’art. 19
cedente art. 11, e quindi di fat- nenti, non può essere compiuta emerge la spiegazione relativa
to viene prevista nuovamente dalle stesse parti e che, in ogni alla bizzarra soluzione adottata
l’applicazione della vecchia caso, in ipotesi di contestazio- dalle associazioni di categoria
indennità suppletiva di cliente- ne, a tale affermazione non che, pur stipulando un nuovo
la. può essere attribuito alcun va- accordo economico, di fatto
A questo proposito è opportu- lore dal giudicante, che dovrà hanno mantenuto inalterata la
no sottolineare che, a differen- invece accertarne la veridicità, situazione preesistente: non
za di quanto previsto nell’AEC anche in relazione al singolo v’era altra soluzione.
30 ottobre 1992 (che va dun- caso concreto. Al fine di garantire la continuità
que riferito sia a contratti a Prima di esaminare il centrale dell’accordo economico, secon-
tempo determinato che a con- problema della compatibilità do quanto previsto dall’art. 19,
tratti a tempo indeterminato) della disciplina di cui ai pre- le parti avrebbero dovuto accor-
negli accordi 27 novembre detti accordi economici del darsi (come è puntualmente av-
1992 (settore commercio) e 19 1992 con il testo dell’art. 1751 venuto) in maniera tale da man-
novembre 1992 (imprese arti- e con quello della direttiva, è tenere immutati non solo lo spi-
giane), ai rispettivi articoli II è opportuno analizzare l’art. 19 rito e la sostanza dell’accordo
previsto che l’indennità ag- dell’accordo economico col- (accordo che per stessa ammis-
giuntiva è dovuta “..se il con- lettivo 16 novembre 1988 (tut- sione delle parti sociali, nulla
tratto a tempo indeterminato si tora in vigore), che ci pare ha a che vedere con l’innovati-
scioglie ad iniziativa della casa possa fornire utili elementi per va disciplina dell’art. 1751 Co-
mandante per fatto non impu- comprendere quali siano stati i dice civile), ma anche e soprat-
tabile all’agente..”: sembrereb- motivi che abbiano indotto le tutto il complesso dei relativi
be dunque che da ciò derivi il parti sociali a stipulare i nuovi oneri.
diritto per l’agente a questa in- accordi e soprattutto a mante-
dennità aggiuntiva (come pe- nerne invariato il contenuto ri-
raltro avveniva in passato) per spetto ai precedenti. Motivi
i soli rapporti a tempo indeter- che appaiono ben diversi da Nota:
minato (così determinando un quelli enunciati di voler indi- (11) Parte della dottrina (Saracini
ulteriore contrasto con la nor- viduare modalità e criteri ap- Toffoletto, Il contratto d’agenzia, cit,
mativa di cui all’art. 1751 Co- plicativi dell’art. 1751 in rela- 501) ritiene che l’AEC 16 novembre
dice civile che le parti sociali, zione alle lacune nello stesso 1988 sarebbe decaduto: ci pare che
tale punto di vista sia opinabile in
tramite i nuovi accordi, preten- esistenti. quanto, a nostro modo di vedere le
derebbero di attuare). È inoltre possibile, proprio in parti sociali, con la modifica degli artt.
In tutti gli accordi, le parti si so- applicazione dell’art. 19, evi- 10 e 11 avrebbero rispettato il dispo-
no date atto di aver inteso sod- denziare un’almeno apparente sto dell’art. 19, e ciò indipendente-
mente dall’efficacia dell’AEC 30 otto-
disfare con l’art. I il criterio di contraddizione con l’enuncia- bre 1992 e dei criteri di quantificazio-
equità di cui all’art 1751 e di zione di principio contenuta ne in essi contenuti, pertanto l’AEC
aver dato attuazione all’art. nella dichiarazione a verbale non dovrebbe ritenersi decaduto.
A
È quindi evidente che le parti Tutto ciò dimostra che il conte- economici, così implicitamente
sociali, proprio in applicazione nuto degli accordi economici riservandolo all’esclusiva valu-
dell’art. 19, non avevano altra collettivi del 1992 non è in ar- tazione del giudice.
scelta se non quella di mantene- monia con il nuovo testo Come già evidenziato in prece-
re inalterato il sistema previ- dell’art. 1751 e con lo spirito denza, ci pare non conforme
gente, indipendentemente dalla meritocratico derivante dalla alla disciplina legislativa, la
rispondenza dello stesso al nuo- soluzione prescelta dal legisla- previsione degli accordi eco-
vo testo dell’art. 1751 Codice tore italiano tra le due alternati- nomici che pretenderebbe di
civile. Rispondenza che ci pare ve concesse dalla direttiva, ma soddisfare il principio di equità ARGOMENTI
da escludere non solo in quanto solo con i precedenti accordi: contenuto nell’art. 1751 con
i criteri adottati prescindono to-
talmente dall’apporto di clien-
risulta quindi evidente l’incom-
patibilità degli stessi con la
l’accantonamento in costanza
di contratto di somme calcolate
79
tela e dalla rispondenza ad nuova disciplina in tema di in- su base percentuale sulle prov- I CONTRATTI
equità della corresponsione dennità di fine rapporto. vigioni maturate e liquidate. n. 1/1999
(nonostante il tentativo, a no- Un altro elemento molto impor- L’equità difatti non è una voce
stro avviso non riuscito, di ri- tante che va tenuto presente nel- cui far corrispondere importi
chiamare il concetto di equità in la valutazione della compatibi- determinati o determinabili,
relazione alla vecchia indennità lità degli AEC del 1992 con ma uno dei due criteri di valu-
di fine rapporto da accantonarsi l’art. 1751, è l’eliminazione dal tazione che il giudice deve uti-
nel fondo F.I.R.R.), ma anche nuovo testo dell’art. 1751 di lizzare per la quantificazione
poiché, come detto, sono state qualsiasi riferimento (in prece- dell’indennità. Inoltre l’equità
le stesse parti sociali a ricono- denza presente) agli accordi è, per definizione, una valuta-
scere che il nuovo art. 1751 ha economici collettivi, con la zione da compiersi a posteriori
disciplinato in maniera innova- conseguenza che non si vede da in relazione alle circostanze
tiva la materia, e pertanto ripro- dove possa derivare la legitti- del caso concreto e non può ri-
porre i precedenti criteri di mazione delle parti sociali di tenersi esistente in ogni singola
quantificazione con la mera dare piena ed esaustiva attua- fattispecie contrattuale in
modifica della veste formale zione all’art. 1751 individuan- quanto in questo caso non si
non può dirsi essere una corret- done modalità e criteri applica- tratta più di equità, ma di mini-
ta individuazione delle moda- tivi. mo garantito.
lità e dei criteri applicativi dello In altre parole la pretesa degli A questo punto, accertato che i
stesso art. 1751. Solo in questo accordi economici collettivi del criteri contenuti negli accordi
modo si spiega la completa dif- 1992 di sostituirsi al legislatore economici del 1992 non sono
ferenza ed antiteticità di ratio o al magistrato nella determina- compatibili con il nuovo testo
che è alla base dei criteri di zione dei criteri di quantifica- dell’art. 1751 e con la direttiva
quantificazione contenuti negli zione dell’indennità di fine rap- comunitaria, è opportuno sof-
accordi rispetto a quelli di cui porto, ci pare destituita di fon- fermarsi su quella corrente dot-
all’art. 1751 (visto ed interpre- damento. Fondamento che non trinale (12) (seguita, come ve-
tato alla luce del testo della di- può certamente farsi derivare dremo nel prossimo paragrafo,
rettiva). dalla lacunosità dell’art. 1751, da una nutrita giurisprudenza di
Inoltre, uno dei presupposti di lacunosità dalla quale non può merito) che considera i cosid-
operatività dell’art. 19, e cioè il dedursi un’implicita investitura detti “accordi ponte” del 1992
fatto che venissero intraprese delle parti, ma semmai l’esclu- comunque applicabili per la
azioni legislative comportanti siva legittimazione del giudice quantificazione dell’indennità,
oneri nuovi per le ditte prepo- avendo le parti, al più, la possi-
nenti, conferma che dal nuovo bilità di apportare deroghe
art. 1751 derivano (almeno po- all’art. 1751 (disposizione che,
tenzialmente) oneri nuovi per come detto, va interpretata alla Nota:
le ditte preponenti rispetto a luce della lettera e dello spirito (12) F. Bortolotti, L’indennità di scio-
quelli di cui all’AEC 16 no- della direttiva con la conse- glimento del rapporto di agenzia ed il
problema della validità dei c.d. “accor-
vembre 1988, e pertanto l’aver guenza che per la quantificazio- di ponte”., in Mass. giur. lav. 1997,
riproposto negli accordi econo- ne dell’indennità va accertata la 723 e ss. (nota a Pret. Milano, 7 gen-
mici del 1992 gli stessi criteri misura dell’apporto di clientela naio 1997; Pret. Milano, 17 dicembre
di quantificazione adottati in e della rispondenza ad equità 1996; Pret. Torino, 19 marzo 1996);
precedenza significa aver eli- della corresponsione) a condi- Fossati, Interpretazione del nuovo te-
sto dell’art. 1751 c.c. e sua compatibi-
minato i predetti nuovi oneri, zione che siano a vantaggio lità con la disciplina collettiva, in Or.
con la conseguenza che il trat- dell’agente. giur. lav. 1995, 199 e ss.; Rossi, Con-
tamento degli agenti non può Difatti laddove il legislatore tratto di agenzia: l’attuazione del nuo-
considerasi (contrariamente a avesse inteso assegnare alle vo art. 1751 c.c., in Mass. giur. lav.
1995, 107 e ss.; Zavalloni, Art. 1751
quanto affermato nella dichia- parti o alla contrattazione col- c.c. e accordi “ponte”: verso un revival
razione a verbale) complessiva- lettiva il compito di determina- della teoria del cumulo?, in Lav. giur.
mente di maggior favore per re i criteri di quantificazione 1997, 387; Caracciolo, La Terza, La
entrambe le parti sociali, ma dell’indennità, lo avrebbe fatto direttiva comunitaria e la nuova nor-
mativa codicistica sul rapporto di
solo per i preponenti che hanno esplicitamente, come in passa- agenzia: armonie e contrasti, in Riv.
in tal modo evitato l’insorgere to, e non avrebbe certo elimina- crit. dir. lav. 1994, I, 429 e ss. e 741 e
di nuovi oneri. to il riferimento agli accordi ss., e part. 754.
A
in quanto costituirebbero un norma di attuazione di una di- finitiva di un principio di tipo
trattamento di maggior favore rettiva comunitaria e che sco- meritocratico.
per l’agente e come tali non ri- po della direttiva era ed è quel- Interpretando correttamente
sulterebbero in contrasto con il lo di armonizzare le legislazio- l’art. 1751 Codice civile, una
divieto di deroga contenuto ni in materia di contratto di comparazione in termini astrat-
nell’art. 1751. agenzia nei diversi Stati mem- ti con il criterio di quantifica-
Preliminarmente va detto che, bri. Insistere dunque nel voler zione contenuto negli accordi
comunque venga risolto questo seguire la soluzione apparen- economici non può essere ef-
problema del maggior o minor temente più semplice, ovvero fettuata (13), quanto meno in ARGOMENTI
favore degli accordi del 1992, l’applicazione degli accordi termini assoluti, trattandosi di
residua un ampio settore in cui
sarebbe in ogni caso necessario
economici previgenti, o co-
munque delle soluzioni in essi
due criteri completamente dif-
ferenti ispirati l’uno al princi-
80
trovare un differente sistema di contenute, significa di fatto pio meritocratico e l’altro alla I CONTRATTI
quantificazione. Difatti gli ac- persistere nel mantenere in vi- garanzia di un trattamento mi- n. 1/1999
cordi in questione sono accordi ta una disciplina nazionale ba- nimo. D’altra parte il ricono-
cosiddetti di diritto comune, sata sulla contrattazione col- scimento dell’assoluta diver-
con una limitata sfera di effica- lettiva, unica nell’Unione eu- sità dei due criteri è contenuta
cia soggettiva, e come tali vin- ropea, e sostanzialmente in negli stessi accordi economici
colanti solo ed esclusivamente contrasto con lo spirito della nei quali le parti sociali da un
per gli iscritti alle associazioni direttiva e delle altre legisla- lato danno atto che la normati-
stipulanti o in caso di loro re- zioni dell’Unione, oltre che va di legge ha disciplinato in
cepimento (diretto o indiretto) con gli obblighi che ci deriva- termini innovativi l’indennità
nel singolo contratto, ed inoltre no dalla nostra appartenenza di fine rapporto e dall’altro, per
hanno efficacia limitata al ter- all’Unione stessa. far fronte a questa innovazio-
ritorio italiano e quindi non ri- Ritenendo astrattamente appli- ne, ripropongono la stessa
sulterebbero applicabili in una cabili gli accordi economici identica disciplina degli accor-
vasta area di contratti di agen- collettivi del 1992 si avrebbe di economici precedenti, così
zia internazionali, dove per l’aberrante conseguenza giuri- non effettuando alcuna opera
espressa previsione contrattua- dica di accordi economici col- di adeguamento, con la conse-
le o in applicazione di Conven- lettivi di diritto comune che guenza che i due metodi resta-
zioni internazionali o di norme porrebbero nel nulla una nor- no antitetici.
di conflitto, risulti che il rap- ma imperativa (nuovo art. Va tenuto presente poi che ogni
porto è sottoposto alla legge 1751 Codice civile) facendo ri- singola disposizione dell’art.
italiana, senza che nel contrat- vivere una disciplina che il 1751 Codice civile è inderoga-
to sia fatta espressa o implicita nuovo art. 1751 ha integral- bile a svantaggio dell’agente e
menzione degli accordi econo- mente sostituito. pertanto l’efficacia in termini
mici. In queste ipotesi, a meno Fatte queste premesse, che pe- assoluti degli accordi economi-
di ipotizzare un’applicazione raltro unitamente alle argomen- ci presupporrebbe che ogni sin-
analogica degli accordi econo- tazioni sopra esposte, ci paiono gola deroga all’art. 1751 sia di
mici da parte del giudice (solu- assorbenti, passiamo alla valu- maggior favore per l’agente e
zione che ci pare assai impro- tazione del contenuto degli ac- non che l’asserito complessivo
babile) si riproporrebbe il pro- cordi economici del 1992. maggior favore, in ipotesi deri-
blema della quantificazione In primo luogo va ribadito che vante dalla non necessità di ac-
dell’indennità ed il giudice do- il testo dell’art. 1751 Codice certamento dell’esistenza delle
vrebbe rifarsi, come detto in civile, in applicazione dei prin- due condizioni (apporto di
precedenza, ai criteri stabiliti cipi enunciati al paragrafo 1, clientela e rispondenza ad
nella direttiva e quantificare va interpretato non letteral- equità) e della garanzia di cor-
l’indennità sulla base della mi- mente, ma alla luce dello spiri- responsione di un’indennità mi-
sura in cui riterrà accertati i to e della lettera della direttiva, nima, peraltro di entità decisa-
due aspetti necessari per il sor- e che pertanto in esso è ravvi- mente esigua rispetto a quanto
gere del diritto, ovvero l’ap- sabile un criterio di quantifica- potrebbe derivare dalla corretta
porto di clientela e la rispon- zione dell’indennità che, fermo applicazione dei criteri di legge,
denza ad equità della corre- restando il limite massimo sia sufficiente a determinarne la
sponsione. dell’indennità annua calcolata validità.
Pertanto, qualunque sia la solu- sulla base della media annuale In ogni caso, anche volendo
zione da dare al problema del delle retribuzioni riscosse prescindere dalle considerazio-
maggiore o minor favore degli dall’agente negli ultimi cinque
accordi economici, la questione anni o nel minor periodo di du-
della quantificazione dell’in- rata del rapporto, va determi-
dennità rimarrebbe aperta e per nata dal giudice nella misura in Nota:
risolverla non potrebbe che far- cui riterrà accertati l’apporto o (13) Conforme in dottrina sul punto
si riferimento all’art. 1751 in- lo sviluppo della clientela, così Sordi, I diritti dell’agente di commercio
terpretato alla luce del testo del- come la rispondenza ad equità connessi con la cessazione del rap-
porto tra normativa comunitaria, legi-
la direttiva. della corresponsione valutate slazione nazionale e contrattazione
Non dimentichiamo poi che tutte le circostanze del caso collettiva, in Giur. lav. Lazio 1994,
l’art. 1751 Codice civile è una concreto, in applicazione in de- 249.
A
ni di cui sopra, che ad ogni mo- Pertanto gli accordi economici spondenza ad equità della cor-
do ci paiono decisive, effettuan- collettivi del 1992 non possono responsione, ferma restando
do una valutazione comparativa considerarsi compatibili con il un’efficacia residuale dei cri-
tra gli accordi economici e la regime di cui all’art. 1751 Co- teri contenuti negli accordi
disciplina legislativa, non pare dice civile, neppure sotto il pro- economici che potranno essere
che i primi possano considerar- filo del loro maggior favore a adottati come criterio di quan-
si migliorativi per l’agente. vantaggio degli agenti. tificazione solo laddove risul-
Infatti, come detto in preceden- Peraltro riteniamo che sia pos- tino, nel singolo caso concre-
za, l’AEC 30 ottobre 1992 (in sibile attribuire loro un’effica- to, di fatto più favorevoli ARGOMENTI
relazione al contenuto dell’art. cia relativa, in quanto accordi all’agente.
19 dell’AEC 16 novembre
1988) appare stipulato in rela-
tra le parti (sempreché siano in
concreto applicabili in quanto
81
zione all’esistenza di modifiche le parti del contratto siano La giurisprudenza. L’onere I CONTRATTI
legislative che avrebbero com- membri delle associazioni sti- probatorio n. 1/1999
portato maggiori oneri per i pre- pulanti, o li abbiano recepiti
ponenti (con conseguenti mag- implicitamente o esplicitamen- Esaminata la situazione dal
giori vantaggi, almeno poten- te) non in contrasto con il di- punto di vista teorico è opportu-
ziali, per gli agenti); ma il nuo- vieto di cui all’ultimo comma no soffermarsi sui principali
vo accordo, avendo riproposto dell’art. 1751, laddove risultino orientamenti che si sono svilup-
esattamente la situazione previ- attribuire, nei singoli casi con- pati nella giurisprudenza di me-
gente (in applicazione pedisse- creti, un trattamento di maggior rito per risolvere il problema
qua del disposto dell’art. 19 favore per quegli agenti per i dell’indennità di fine rapporto,
che, come detto, contiene un quali il giudice non ritenga ac- in relazione al testo dell’art.
impegno per le parti ad adottare certati i criteri di cui all’art. 1751 Codice civile, alle lacune
provvedimenti che non com- 1751, o nel caso in cui la misu- nello stesso presenti, al testo
portino modifiche degli oneri ra degli stessi porti ad una della direttiva 86/653 ed agli
dall’accordo derivanti), ha di quantificazione dell’indennità accordi economici collettivi del
fatto eliminato i nuovi oneri per inferiore a quella prevista dagli 1992.
i preponenti e correlativamente accordi economici. In linea generale può dirsi che
i relativi vantaggi per gli agenti, Tale soluzione ci pare pratica- due siano gli orientamenti pre-
con la conseguenza che, per gli bile anche tenendo presenti le valenti, l’uno che, per la quan-
stessi motivi per i quali è stato dichiarazioni a verbale conte- tificazione dell’indennità di fi-
stipulato, non può considerarsi nute nei singoli accordi econo- ne rapporto, così come per l’in-
migliorativo per gli agenti ri- mici che prevedono l’inscindi- dividuazione dei requisiti ne-
spetto alla disciplina legislativa. bilità e l’impossibilità di cu- cessari per il sorgere del dirit-
Gli accordi economici per gli mulo con altre disposizioni. to, ha di fatto applicato gli ac-
agenti di imprese artigiane (19 Difatti nel caso sopra prospet- cordi economici collettivi del
novembre 1992) e di aziende tato non si tratterebbe di cumu- 1992 (orientamento questo da
commerciali (27 novembre lo, ma semplicemente di appli- considerarsi di gran lunga
1992) contengono invece, nei cazione alternativa determina- maggioritario, ma all’interno
rispettivi articoli II, dove è ta dal maggiore vantaggio per del quale è necessario ed op-
prevista la corresponsione di l’agente. In definitiva il tratta- portuno effettuare una distin-
un ulteriore importo in attua- mento di fine rapporto previsto zione, che esamineremo in pro-
zione dell’art. 1751 (corri- negli accordi economici del sieguo), e l’altro (decisamente
spondente alla previgente in- 1992 finisce per essere un trat- minoritario, e con il quale con-
dennità suppletiva di clientela) tamento minimo in favore de- cordiamo, ferma restando l’ef-
una limitazione ai contratti di gli agenti, senza che possa es- ficacia residuale riconosciuta
agenzia a tempo indeterminato sergli attribuito alcun valore agli accordi economici colletti-
(od ai contratti a termine rin- ulteriore ed in particolare quel- vi, di cui al paragrafo prece-
novati o prorogati), in netto lo che i medesimi intendereb- dente), che ha invece corretta-
contrasto con quanto previsto bero autoattribuirsi, di indivi- mente interpretato l’art. 1751
dall’art. 1751 che, non effet- duare le modalità ed i criteri Codice civile risalendo al testo
tuando alcuna distinzione, si applicativi dell’art. 1751 Codi- della direttiva, e che ha operato
riferisce sia a contratti a tempo ce civile. una quantificazione dell’in-
determinato che a contratti a In conclusione è emersa l’in- dennità basata sulla misura in
tempo indeterminato. Quindi i compatibilità degli accordi cui ha ritenuto accertate le due
predetti accordi per agenti di economici del 1992 con i prin- condizioni di apporto o svilup-
imprese artigiane e imprese cipi ed i criteri di quantifica- po della clientela e di rispon-
commerciali non possono con- zione di cui all’art. 1751 Codi- denza ad equità della corre-
siderarsi di maggior favore per ce civile ed alla direttiva co- sponsione.
gli agenti rispetto alla discipli- munitaria. Pertanto, in caso di L’orientamento dominante trae
na legislativa, in quanto per i vertenza, il giudice dovrà origine dalla prima pronuncia
contratti a tempo determinato quantificare l’indennità di fine avutasi in argomento, cioè la
non è prevista la corresponsio- rapporto accertando e valutan- sentenza del 1° dicembre 1994
ne della seconda parte dell’in- do la misura dell’apporto e del Pretore di Viterbo (sezione
dennità. sviluppo di clientela e la ri- distaccata di Civita Castellana)
A
(14) il quale, effettuando una tazione relativa al carattere mi- (17) Pret. Torino, 19 marzo 1996, n.
interpretazione semplicistica e gliorativo o peggiorativo della 2261 (confermata da Trib. Torino, 19
dicembre 1997, n. 7479, che ha insi-
letterale dell’art. 1751 Codice disciplina collettiva va compiu- stito nella semplicistica interpretazio-
civile, ha sostenuto che lo stes- ta operando un raffronto in ne letterale dell’art. 1751, che come
so sarebbe praticamente inap- astratto (19). detto, non può essere condivisa).
plicabile e che le parti sociali Pret. Milano, 22 luglio 1996, n. 2738,
in Lav. Giur., n. 1/1997, 62, è arrivata
avrebbero molto opportuna- ad affermare che l’art. 1751 Codice ci-
mente stabilito idonei criteri di vile sarebbe posto a tutela esclusiva-
quantificazione nell’AEC 27 Note: mente di quei rapporti che non sono ARGOMENTI
novembre 1992, da considerarsi (14) Questa sentenza, che non condi- regolati dagli accordi collettivi: anche
più favorevoli rispetto al siste-
ma di cui all’art. 1751. Questa
vidiamo, è stata oggetto di numerosi
commenti tra i quali ricordiamo R. Bal-
quest’impostazione non può essere
condivisa.
Pret. Treviso, 9 novembre 1996 (ine-
82
di, Indennità di fine rapporto nel con-
prima pronuncia, che era appar- tratto di agenzia, in questa Rivista n. dita a quanto ci risulta), dove il Preto- I CONTRATTI
sa decisamente criticabile per 4/95, 403 e ss., e Toffoletto, Il nuovo re ha sostenuto che, una volta verifi- n. 1/1999
l’approccio troppo semplicisti- art. 1751 codice civile e l’AEC 27 no- cato che la disciplina collettiva sia più
vembre 1992 per gli agenti: un contra- favorevole o comunque non deteriore
co e per l’interpretazione lette- rispetto a quella legale, anche in con-
sto insanabile, in Riv. it. dir. lav.,
rale della norma, così mostran- 1995, II, 772 che hanno preso posi- siderazione dell’espresso rinvio ope-
do un’assoluta mancanza di zione criticando la decisione; mentre rato dalle parti, non sussisterebbero
considerazione per i principi so- Rossi, Contratto di agenzia: l’attuazio- ostacoli alla sua applicabilità: ancora
ne del nuovo art. 1751 c.c., cit., 107 e una volta viene messa in evidenza
pra esposti relativi alla neces- l’alea contenuta nella legge, che risul-
Fossati, Interpretazione del nuovo te-
sità per il giudice nazionale di sto dell’art. 1751 c.c. e sua compatibi- terebbe svantaggiosa in quanto la-
interpretare la legge di attuazio- lità con la disciplina collettiva, cit., scerebbe al giudice la quantificazione
ne di una direttiva comunitaria 192, hanno aderito all’orientamento dell’indennità, mentre la direttiva co-
seguito dal Pretore. La sentenza è munitaria non viene presa in alcuna
alla luce dello spirito e della let- considerazione.
tera di quest’ultima, ha invece stata confermata da Trib. Viterbo, 24
novembre 1997, n. 874, che ha affer- (18) Pret. Milano, 12 gennaio 1995, in
fatto scuola, e ad essa sono se- mato come la qualità migliorativa di Riv. crit. dir. lav., 1995, II, p.701 e ss.,
guite svariate pronunce che, una disciplina debba essere valutata che ha affermato che l’indennità di fi-
supportate in alcuni casi anche globalmente, e che ha dato risalto alla ne rapporto dev’essere quantificata
da autorevole dottrina, hanno dichiarazione a verbale delle parti sulla base delle disposizioni dell’ac-
contraenti, senza tenere in considera- cordo economico 30 ottobre 1992,
continuato acriticamente a rite- zione non solo la direttiva comunitaria che dovrebbe considerarsi nel com-
nere legittimi, validi ed efficaci come fonte di interpretazione dell’art. plesso non deteriore rispetto alla di-
gli accordi economici collettivi 1751 e la antiteticità dei criteri degli sciplina legislativa. Nello stesso sen-
del 1992, senza prendere mini- accordi rispetto allo spirito meritocrati- so Pret. Piacenza, 7 gennaio 1997, in
co della direttiva, ma anche che non Lav. Giur., n. 5/1997, 383, nella quale,
mamente in considerazione dif- sono certo le parti a poter formulare richiamandosi alla sentenza del Pre-
ferenti criteri di quantificazione una valutazione di maggior favore ri- tore di Viterbo, si afferma che la solu-
e così di fatto continuando ad spetto ad una norma legislativa inde- zione degli accordi sarebbe non solo
applicare la medesima discipli- rogabile: per questi motivi e riportan- opportuna e necessaria, ma anche le-
doci alle argomentazioni esposte nel gittima in quanto altrimenti la determi-
na esistente prima delle modifi- testo non condividiamo le motivazioni nazione dell’indennità verrebbe ri-
che operate dal D.Lgs. n. e le conclusioni cui giunge la senten- messa alla valutazione equitativa del
303/91. za emessa in grado di appello. giudice, privo di qualunque criterio di
La validità degli accordi econo- (15) Pret. Reggio Emilia, 5 gennaio riferimento: anche in questo caso il
mici, basata sulla considerazio- 1996, n. 588, in Or. giur. lav. 1996, p. giudice ignora completamente la di-
rettiva comunitaria, i criteri di quantifi-
ne che la disciplina in essi con- 215 e ss.; Pret. Firenze, 23 dicembre
cazione in essa contenuti e soprattut-
tenuta sarebbe più favorevole di 1996, n. 1781 (inedita a quanto ci ri-
sulta) che si limita a dichiarare utiliz- to la necessità che l’art. 1751 sia ap-
quella legislativa, è stata di vol- zabile l’AEC 30 ottobre 1992 per la plicato ed interpretato in esecuzione
ta in volta giustificata afferman- quantificazione dell’indennità, richia- di quei criteri. In definitiva le tesi se-
do che quest’ultima configure- mando la sentenza del Pretore di guite dalle sentenze citate non posso-
Reggio Emilia e di Viterbo, e Pret. Fi- no essere condivise, in quanto è la
rebbe una indennità del tutto giurisprudenza italiana che, come av-
renze, 12 giugno 1997, n. 754, che, ri-
aleatoria, che non esisterebbe chiamando la sentenza del Pretore di venuto in Germania ed in Francia, de-
nella norma alcun criterio di Reggio Emilia, afferma che la discipli- ve, sulla scorta della direttiva, creare
calcolo (così prescindendo na collettiva costituirebbe un tratta- criteri e meccanismi di quantificazione
mento di miglior favore per l’agente in dell’indennità, sempre tenendo pre-
completamente dai principi er- sente il principio meritocratico, e sen-
quanto la disciplina legislativa risulte-
meneutici sopra evidenziati) rebbe lacunosa ed aleatoria. za demandare semplicisticamente ta-
(15), che il maggior favore del- le compito alla contrattazione colletti-
(16) In questo senso Pret. Biella, 20 va.
la disciplina codicistica sussi- ottobre 1997, n. 278 (inedita a quanto
sterebbe solo prendendo in con- ci risulta), che ha dato particolare rilie- (19) Valutazione in astratto che, se-
siderazione la misura massima vo anche alla dichiarazione a verbale condo il Pretore di Brescia (Pret. Bre-
dell’indennità (16), che l’art. contenuta negli accordi: rimandiamo scia, 21 agosto 1997, n. 43 e 1 set-
sul punto a quanto già esposto nel te- tembre 1997, n. 618), porterebbe
1751 prevederebbe solo la so- sto, solo rilevando che appare eviden- all’applicazione in via esclusiva della
glia massima dell’indennità te come non solo la misura massima disciplina collettiva in quanto ritenuta
(dalla quale pertanto non po- dell’indennità prevista dall’art. 1751 più favorevole: anche queste pronun-
trebbe trarsi alcuna ipotesi di può considerarsi di maggior favore ce non possono essere condivise in
per l’agente, ma anche misure inter- quanto in primo luogo ogni singola di-
inderogabilità) (17), che la di- sposizione dell’art. 1751 è da consi-
medie, di gran lunga inferiori al massi-
sciplina degli accordi sarebbe mo previsto, ma comunque più favo- derarsi inderogabile e pertanto non
più favorevole se considerata revoli del trattamento riservato agli può essere effettuata una valutazione
globalmente (18), e che la valu- agenti dagli accordi economici. (segue)
A
Peraltro però, sempre nell’am- come detto, che il giudice non dagli affari con i clienti appor-
bito del primo orientamento si sia privo di elementi di riferi- tati o sviluppati dall’agente (cir-
sono avute diverse sentenze mento (apporto di clientela e ri- costanza questa che dovrebbe
che, pur finendo per applicare spondenza ad equità) pur do- essere provata dall’agente),
gli accordi economici collettivi, vendo effettivamente operare possa ritenersi operante una
si sono di fatto allontanate dalla una valutazione di tipo discre- presunzione semplice in favore
linea interpretativa di tipo lette- zionale. dell’agente, con la conseguenza
rale, per approdare ad una cor- Analoghi criteri interpretativi so-
retta visione dell’indennità di no stati seguiti da pronunce suc- ARGOMENTI
fine rapporto in ottica comuni- cessive (22) che sono giunte ad
taria, così assimilando quei
principi ermeneutici più volte
una corretta interpretazione
dell’art. 1751 Codice civile, indi-
Note:
(segue nota 19)
di carattere complessivo, ed in secon-
83
ribaditi dalla Corte di Giustizia, viduando nell’apporto e nello do luogo non si è tenuto in alcuna I CONTRATTI
che impongono al giudice l’in- sviluppo di clientela e nella ri- considerazione il già evidenziato prin- n. 1/1999
terpretazione di una norma na- spondenza ad equità della corre- cipio ermeneutico alla luce del quale
dev’essere interpretato e valutato
zionale derivante da una diretti- sponsione non solo criteri per il l’art. 1751. Conforme con il Pretore di
va comunitaria secondo la lette- venire in essere del diritto all’in- Brescia è anche Pret. Trento, 20 gen-
ra della fonte comunitaria della dennità, ma anche idonei criteri naio 1998, n. 214, che dopo aver ef-
norma stessa. di quantificazione. Nella valuta- fettuato un’interpretazione letterale
della norma, ha affermato che il raf-
La prima pronuncia in questo zione della problematica relativa fronto tra art. 1751 e normativa collet-
senso si è avuta ad opera del all’applicabilità degli accordi tiva può essere parificato all’ipotesi di
Pretore di Lecco (20) che ha economici collettivi queste pro- divergenza tra disciplina collettiva e
correttamente seguito la giuri- nunce non hanno effettuato disciplina derivante da un contratto in-
dividuale di lavoro, nel qual caso oc-
sprudenza della Corte di Giusti- un’astratta valutazione compara- corre pacificamente individuare il trat-
zia (21), così giungendo ad af- tiva, ma hanno accertato, nel sin- tamento globalmente più favorevole
fermare, sulla scorta della lette- golo caso concreto, l’assolvimen- per il prestatore d’opera: non ritenia-
ra della direttiva (“..unico para- to da parte dei ricorrenti dell’one- mo di condividere quest’impostazione
metro normativo di riferimento re probatorio relativo all’esisten- non soltanto in relazione alle conside-
razioni già esposte nel testo sull’im-
è dunque il contenuto della di- za ed alla quantificazione del di- possibilità di effettuare siffatta compa-
rettiva..”), che le due condizioni ritto all’indennità, e non avendo- razione (che peraltro ci paiono assor-
previste dall’art. 1751 Codice lo riscontrato hanno applicato gli benti), ma anche in funzione dell’im-
civile vanno prese in considera- accordi economici ritenuti, nei possibilità di applicare criteri elaborati
nell’ambito del rapporto di lavoro su-
zione in via cumulativa non so- singoli casi concreti, più favore- bordinato, per definizione non suscet-
lo per valutare l’esistenza del voli all’agente data l’impossibi- tibili di applicazione analogica nel
diritto, ma anche per la quanti- lità di effettuare la quantificazio- contratto di agenzia. Infine è appena il
ficazione dell’indennità. ne dell’indennità secondo i criteri caso di rilevare che altra cosa è la di-
vergenza tra disciplina collettiva e
A questo punto però il Pretore di cui all’art. 1751 (correttamente contratto individuale di lavoro rispetto
ha ritenuto, nonostante la palese interpretato). al contrasto tra una norma di legge
diversità tra i criteri degli accor- In questi casi dunque, pur rag- avente carattere imperativo ed un ac-
di e quelli della direttiva, di se- giungendosi l’identico risultato cordo economico collettivo di diritto
comune.
guire l’orientamento del Pretore dell’orientamento dominante, il
di Viterbo (così disponendo criterio di cui agli accordi eco- (20) Pret. Lecco, 29 febbraio 1996, n.
l’applicazione degli accordi nomici è stato preso in conside- 93, in Lav. Giur., n. 8/1996, 671
economici, senza prima accer- razione in via solo residuale da- (21) Pronunce, già citate in nota 7,
tare l’esistenza e la misura dei te le carenze probatorie riscon- che hanno stabilito che l’obbligo degli
due requisiti previsti dall’art. trate, mentre si è data all’art. Stati membri di conseguire i risultati
contenuti in una direttiva vale anche
1751), in quanto, per la quanti- 1751 la giusta interpretazione, nei confronti degli organi giurisdizio-
ficazione dell’indennità, il si- in armonia con lo spirito e con nali che, nell’applicare il diritto nazio-
stema di cui all’art. 1751 sareb- la lettera della direttiva. nale, debbono interpretarlo alla luce
be più aleatorio poiché la deter- Va detto a questo proposito che, della lettera e dello scopo della diretti-
va. Il giudice quindi, nei rapporti oriz-
minazione della stessa sarebbe se senza dubbio l’onere proba- zontali (dove la direttiva non ha effica-
rimessa al mero apprezzamento torio relativo all’esistenza ed al- cia diretta) dovrà, in applicazione del-
discrezionale del giudice (privo la misura dell’apporto di clien- la direttiva, effettuare un’opera di in-
di alcun elemento preciso di ri- tela e delle provvigioni perse terpretazione della normativa nazio-
nale che la renda conforme al conte-
ferimento) rispetto al trattamen- grava sull’agente non è chiaro, nuto ed allo spirito della direttiva stes-
to negoziale che assicurerebbe data l’assenza di un costante sa.
comunque un’indennità anche orientamento giurisprudenziale, (22) Pret. Massa (sezione distaccata
nel caso in cui il rapporto venga quali siano gli elementi dei qua- di Pontremoli), 21 dicembre 1996, n.
meno per fatto imputabile li l’agente debba fornire la pro- 114 (inedita a quanto ci risulta); Pret.
all’agente. va per vedersi riconosciuto il Milano, 7 gennaio 1997, n. 53 (cit. con
Non condividiamo quest’impo- diritto all’indennità, ed in che nota di Bortolotti), dove il Pretore
sembra ritenere necessaria l’indica-
stazione in quanto in netto con- misura. Si è detto a questo pro- zione nominativa dei clienti nuovi ac-
trasto con il principio merito- posito (23) che, quanto meno quisiti, così come le cifre riguardanti
cratico che, in applicazione del- con riferimento alla circostanza l’aumento del fatturato operato.
la direttiva comunitaria, deve che il preponente riceva ancora (23) Riteniamo interessante la tesi di
prevalere e inoltre riteniamo, sostanziali vantaggi derivanti Sordi, op. cit., 247
A
che si verificherebbe una sorta Successivamente il Pretore di sistemi a causa della diversità di
di inversione dell’onere proba- Milano, con sentenza del 17 di- ratio e di struttura, con la conse-
torio a carico del preponente, il cembre 1996 (26), si è posto in guenza che l’applicazione degli
quale dovrebbe dimostrare di netto contrasto con l’orienta- accordi economici è solo resi-
non ricevere più alcun vantag- mento dominante affermando la duale, per l’ipotesi in cui, nel
gio dai nuovi clienti apportati o sussistenza di una radicale in- singolo caso, risultino più favo-
dai vecchi clienti il cui giro compatibilità tra il nuovo art. revoli rispetto all’applicazione
d’affari sia stato sviluppato 1751 Codice civile (derivante dei criteri di cui all’art. 1751.
dall’agente. dalla direttiva 86/653/CEE, e da Una volta stabilita l’esistenza ARGOMENTI
Fatta questa breve parentesi su interpretarsi alla luce della let- dei requisiti per il venire in esse-
quello che è pure un aspetto im-
portante dell’intera problemati-
tera e dello spirito di quest’ulti-
ma) e le norme collettive conte-
re del diritto, il Pretore ha elabo-
rato un criterio di quantificazio-
84
ca dell’indennità di fine rappor- nute negli accordi economici ne dell’indennità in applicazio- I CONTRATTI
to, ovvero l’onere probatorio del 30 ottobre 1992 (settore in- ne dell’art. 1751 Codice civile n. 1/1999
gravante sull’agente, passiamo dustria) e 27 novembre 1992 (interpretato secondo il testo
ad esaminare il secondo, anche (settore commercio). Incompa- della direttiva), partendo dalla
se minoritario orientamento tibilità derivante dalla radicale percentuale di fatturato ritenuta
giurisprudenziale (che ritenia- diversità di struttura e di ratio ascrivibile alla clientela svilup-
mo condivisibile, come parte che sta alla base delle due di- pata e apportata dall’agente (ciò
del precedente, ovvero quello verse normative, l’una ispirata è stato possibile grazie ad una
che ha ritenuto di applicare gli al principio meritocratico, le al- complessa istruttoria ed a chiari-
accordi economici in via solo tre al riconoscimento dell’in- menti forniti dalle parti e dai te-
residuale), che ha ritenuto di dennità a tutti indistintamente sti), ed ha poi determinato in sei
non applicare i cosiddetti accor- gli agenti in misure percentuali mesi la frazione di anno da
di ponte in favore invece di fisse, senza attribuire alcuna ri-
un’applicazione integrale delle levanza agli aumenti di fattura-
disposizioni di cui all’art. 1751 to riferibili al buon lavoro
Note:
Codice civile, nell’esercizio dell’agente.
dunque di quel potere discrezio- Il Pretore giustamente dissente (24) Pret. Torino, 9 maggio 1996, n.
3721.
nale che, esercitato nell’ambito dall’orientamento dominante
dei confini tracciati dalla diret- nella precedente giurispruden- (25) Cass. 15 giugno 1994, n. 5795, in
Foro it. 1995, col. 1282: per la verità
tiva, dovrebbe portare la nostra za, che aveva superato le diffi- questa sentenza dispone che l’inden-
giurisprudenza all’elaborazione coltà di applicazione dell’art. nità di scioglimento del rapporto di
di validi e concreti criteri di 1751 Codice civile arrivando di agenzia, così come l’indennità dovuta
quantificazione che consentano fatto a disapplicarlo, così con- all’agente in sostituzione del periodo
di ritenere superata (o quanto sentendo agli accordi economi- di preavviso, avendo carattere indero-
gabile, non possono essere escluse
meno utilizzabile in casi margi- ci di diritto comune di sostituir- dalle parti tramite contrari accordi col-
nali) la disciplina dettata dalla si ad una norma imperativa di lettivi o individuali; il che non significa
contrattazione collettiva. legge di derivazione comunita- inderogabilità assoluta, ma solo im-
La prima pronuncia in questo ria. possibilità di esclusione, con la con-
seguenza che la deroga è ammissibi-
senso è stata emessa dal Pretore Osserva infatti il Pretore che le, purché sia effettuata a vantaggio
di Torino (24), il quale in appli- evidenti sono le difficoltà di ap- dell’agente (come previsto dall’ultimo
cazione della giurisprudenza plicazione concreta dell’art. comma dell’art. 1751 Codice civile).
della Cassazione (che pare non 1751 Codice civile (derivanti Nel caso esaminato dal Pretore di To-
rino peraltro la situazione non sareb-
essere particolarmente rilevante dalla determinazione a poste- be mutata in quanto, una volta ricono-
in quanto relativa ad ipotesi dif- riori della misura dell’indennità sciuta l’esistenza dell’apporto di clien-
ferente) (25) e dell’ultimo com- e dall’imprecisione dei criteri tela e della rispondenza ad equità del-
ma dell’art. 1751, ha ritenuto per la sua quantificazione), ma la corresponsione, non può essere
messo in dubbio il maggior favore per
che l’accordo economico 30 ot- tali difficoltà non possono esse- l’agente dell’applicazione della disci-
tobre 1992 costituisse una dero- re tali da consentire la disappli- plina codicistica a scapito di quella
ga svantaggiosa per l’agente e cazione della legge. collettiva, che come detto ha a nostro
conseguentemente non potesse Il Pretore si sofferma poi sul avviso un campo di applicazione solo
essere applicato; d’altra parte, problema della legittimità degli residuale (ed in via alternativa), nella
misura in cui non risultino accertati gli
rilevata l’esistenza delle condi- accordi economici di “(pseudo) elementi di cui all’art. 1751 Codice ci-
zioni di cui all’art. 1751 per il ri- attuazione” dell’art. 1751 Codi- vile.
conoscimento dell’indennità, ha ce civile in quanto costituireb- (26) Pret. Milano, 17 dicembre 1996,
ritenuto di corrisponderla nella bero un trattamento di miglior n. 3835, in Lav. Giur., n.4/1997, 329:
sua misura massima (senza for- favore, ed osserva che “...il giu- nella sentenza oltre alla soluzione del
nire peraltro sul punto argomen- dizio di miglior favore, per co- centrale problema dell’indennità di fi-
ne rapporto, viene ribadito il principio
tazioni suscettibili di essere uti- stante giurisprudenza, deve es- dell’immodificabilità dei motivi di re-
lizzate come criteri di valutazio- sere formulato in concreto, con cesso da parte del preponente, così
ne), tenendo conto delle provvi- riguardo ad uno specifico rap- come la legittimità della figura
gioni perse dall’agente e delle porto e ad una determinata si- dell’agente generale (coordinatore di
più agenti “semplici”) che rappresenta
modalità di cessazione del rap- tuazione soggettiva..”, così con- una delle possibili variazioni di man-
porto, ritenute penalizzanti per fermando l’impossibilità di una sioni all’interno del rapporto di agen-
l’agente. comparazione astratta dei due zia.
A
prendere in considerazione, confini tracciati dalla direttiva, ribadito come l’accordo econo-
all’interno del limite massimo debba creare una giurispruden- mico collettivo del 27 novem-
previsto dalla norma, in consi- za applicativa dell’art. 1751 con bre 1992 in tema di indennità di
derazione dei rilevanti e costan- la graduale fissazione di princi- cessazione del rapporto si pone
ti investimenti pubblicitari effet- pi e criteri di valutazione via via in antitesi con lo spirito e la ra-
tuati dal preponente, alle carat- sempre più precisi e concreti. tio dell’art. 1751 Codice civile,
teristiche dei prodotti, al potere Il Pretore ribadisce inoltre giu- e non può essere considerato
attrattivo del marchio ed al calo stamente la tesi dell’applicazio- più favorevole: le due discipline
di fatturato del ricorrente negli ne residuale degli accordi eco- infatti si muovono su due piani ARGOMENTI
ultimi anni. L’indennità è stata nomici, solo nell’ipotesi in cui diversi, essendo la disciplina le-
quindi quantificata nella percen-
tuale di fatturato ascrivibile
risultino in concreto più favore-
voli all’agente rispetto all’ap-
gale improntata ad un criterio
meritocratico, mentre quella
85
all’agente (65%) da calcolarsi plicazione dell’art. 1751, nel contrattuale tende a realizzare I CONTRATTI
sulla metà della media annuale qual caso nessun elemento con- una sorta di eguaglianza tra tut- n. 1/1999
delle provvigioni percepite ne- trario si troverebbe nell’art. ti gli agenti il cui rapporto sia
gli ultimi cinque anni di durata 1751 per l’applicazione del dif- cessato per causa ad essi non
del rapporto. ferente metodo di calcolo. imputabile, tendendo dunque ad
È questo un criterio di quantifi- Per la quantificazione dell’in- un livellamento verso il basso,
cazione molto preciso che, pur dennità il Pretore (nella senten- ovvero “… l’esatto contrario
essendo ancora di difficile ap- za n. 57/1997), una volta accer- del criterio meritocratico”.
plicazione per quanto attiene al- tato tramite una consulenza tec- Nella sentenza si afferma poi che
la determinazione della percen- nica l’incremento di clientela e il giudice potrebbe utilizzare ai
tuale di clientela ascrivibile di fatturato da parte dei tre ricor- fini della quantificazione dell’in-
all’attività svolta dall’agente renti, e la rispondenza ad equità dennità gli stessi elementi indica-
(ed avendo quantificato l’in- della corresponsione (in relazio- ti nell’art. 1751 per la determina-
dennità in una frazione del limi- ne alle rilevanti provvigioni per- zione del limite massimo dell’in-
te massimo, contrariamente a se dagli agenti per fatti non im- dennità stessa: ulteriore criterio
quanto avviene nella giurispru- putabili agli stessi) ha ritenuto questo che va ad aggiungersi ai
denza tedesca dove il massimo che tutti gli elementi esaminati due precedentemente esposti.
ha solo la funzione di limite), portassero a ritenere applicabile Infine il Pretore, una volta
costituisce ad ogni modo una il massimo indicato dalla norma esclusa l’applicabilità dell’ac-
prima presa di posizione molto “..per la mancanza assoluta di cordo economico collettivo 27
importante poiché suscettibile elementi che possano in qualche novembre 1992, e rilevato il
di essere sviluppata e approfon- modo segnare negativamente i mancato assolvimento da parte
dita da successive pronunce. predetti rapporti e l’attività degli del ricorrente dell’onere proba-
Nella stessa linea del Pretore di agenti e per gli elementi favore- torio (29) sullo stesso gravante
Milano troviamo due successi- voli di valutazione caratterizzati
ve sentenze del Pretore di Forlì dalla positività dell’apporto de-
(27) che correttamente afferma gli agenti nel corso dell’intero
che in linea di principio la rego- rapporto, testimoniato dai risul- Note:
la deve essere quella dell’appli- tati raggiunti…”. (27) Pret. Forlì (sezione di Cesena),
cazione dell’art. 1751 in quanto Il Pretore ha poi preso in consi- 21 febbraio 1997, n. 57 (inedita a
quanto ci risulta) e Pret. Forlì, 17 feb-
il giudice non può esimersi derazione anche la scarsa noto- braio 1997, in Lav. Giur., n. 5/1997,
dall’applicare la legge (con rietà del preponente, che ha reso 384, con nota critica di Zavalloni, le
l’eventuale possibilità di adire maggiormente impegnativa l’at- cui opinioni non condividiamo per i
la Corte Costituzionale laddove tività degli agenti, ed ha osser- motivi già esposti nel testo.
ritenga l’inadeguatezza della vato come per la quantificazio- (28) Pret. Roma, 6 dicembre 1997, in
norma rispetto al dettato costi- ne dell’indennità in misura infe- Nuovo dir., n. 3/98, 307 e ss., con nota
adesiva di Sordi, L’indennità di cessa-
tuzionale), pur considerando il riore al massimo è necessario zione del rapporto degli agenti di com-
margine di incertezza che rima- qualche elemento di giustifica- mercio dopo la novella del 1991, che
ne, anche interpretando la nor- zione in assenza del quale non auspica l’intervento dell’autonomia col-
ma secondo il testo della diretti- sussiste alcun motivo per l’ap- lettiva, sempre in conformità con l’art.
va, e quindi valutando le due plicazione di un importo mino- 1751, per l’attenuazione del rigoroso
onere probatorio incombente sull’agen-
condizioni necessarie per il sor- re. Quest’ultima affermazione te, così introducendo disposizioni real-
gere del diritto anche per la appare opinabile mentre parreb- mente più favorevoli allo stesso.
concreta quantificazione dello be preferibile il criterio adottato (29) Nella specie il ricorrente si era li-
stesso. Secondo il Pretore, dal Pretore di Milano, dove pe- mitato ad affermare l’esistenza delle
nell’applicazione della legge il raltro erano stati riscontrati di- condizioni di cui all’art. 1751, richia-
giudice si troverà in un settore versi fattori che giustificavano mando la documentazione prodotta e
la dichiarazione dei compensi sogget-
in cui dovrà esprimere la sua una riduzione del limite massi- ti a ritenuta d’acconto, dai quali risul-
naturale componente valutativa mo previsto dalla legge. tava un aumento progressivo degli
(allargata al massimo) motivan- Infine, un’ulteriore pronuncia stessi, aumento non ritenuto di per sé
do le scelte operate. parzialmente in favore del se- dimostrativo della promozione di un
consistente giro d’affari “..atteso che,
Non possiamo che concordare condo orientamento è quella del in un rapporto che dura negli anni, l’in-
con tale impostazione, che pre- Pretore di Roma del 6 dicembre cremento dei compensi è un dato fi-
vede che il giudice, seguendo i 1997 (28), che ha giustamente siologico del rapporto stesso”.
A
relativo all’incremento della con la lettera della direttiva to”. Data la liceità dell’inseri-
clientela del preponente (ovve- stessa). mento in un contratto di agen-
ro al sensibile aumento del giro zia di una clausola risolutiva
d’affari con la clientela esisten- espressa e date le conseguenze
te) ed al notevole danno per L’indennità di fine rapporto che la nostra legislazione na-
l’agente derivante dalla perdita e le clausole risolutive zionale fa derivare dall’operare
delle provvigioni, ha respinto la espresse. della clausola, ovvero la riso-
domanda. Il risarcimento del danno luzione immediata del contrat-
La reiezione della domanda, to, ci si potrebbe domandare se ARGOMENTI
laddove non sia giustificata dal L’art. 1751 Codice civile preve- l’art. 1751 Codice civile secon-
già avvenuto pagamento delle
indennità secondo le previsioni
de nel secondo comma tre ipo-
tesi nelle quali l’indennità non è
do comma, interpretato alla lu-
ce della direttiva non possa le-
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degli accordi economici, ci la- dovuta, tra le quali riveste parti- gittimare l’esclusione del dirit- I CONTRATTI
scia perplessi in quanto in que- colare interesse la prima, che to all’indennità in caso di riso- n. 1/1999
st’ipotesi, nella quale l’agente prevede l’esclusione del diritto luzione del rapporto in forza
non ha fornito la prova dell’esi- all’indennità quando il prepo- dell’operare di una clausola ri-
stenza dei due elementi cui è nente risolve il contratto per solutiva espressa.
condizionato il sorgere del dirit- un’inadempienza imputabile Peraltro, essendo la previsione
to e la quantificazione dello all’agente, la quale, per la sua della norma italiana di attuazio-
stesso, non si vede per quale gravità, non consenta la prose- ne senza dubbio più favorevole
motivo (indipendentemente dal- cuzione anche provvisoria del all’agente, in quanto determina
la diversità di ratio e struttura, rapporto. Tale disposizione pare la necessità di una valutazione
che peraltro condividiamo pie- risolvere in senso favorevole del giudice in relazione all’ob-
namente) non possa essergli ri- all’agente la questione relativa bligazione oggetto dell’inadem-
conosciuto quel trattamento alla perdita del diritto all’inden- pimento, ed in considerazione
che, in quanto certamente più nità per l’ipotesi in cui il con- del fatto che seguendo l’inter-
favorevole, non incontra il di- tratto venga risolto da parte del pretazione sopra esposta si fini-
vieto di deroga di cui all’ultimo preponente in forza di una clau- rebbe per consentire al prepo-
comma dell’art. 1751. sola risolutiva espressa (la cui nente di imporre l’inserimento
Dopo quest’ampia panoramica liceità è pacificamente ammes- di clausole risolutive espresse
giurisprudenziale, dalla quale è sa dalla giurisprudenza della che di fatto escludano o compri-
emersa accanto ad un’interpre- Cassazione) (30). Difatti affin- mano grandemente il diritto
tazione letterale e semplicistica ché possa escludersi il diritto dell’agente all’indennità, deve
una minoritaria ma non isolata dell’agente non è sufficiente propendersi per l’interpretazio-
corretta applicazione dei princi- che allo stesso sia imputabile, ne che comporta, ai fini di esclu-
pi ermeneutici sviluppatisi in anche a titolo di colpa, l’ina- dere il diritto, un’attenta valuta-
ambito comunitario, che ha da- dempimento dell’obbligo con- zione della gravità dell’inadem-
to luogo ai primi tentativi di tenuto nella clausola risolutiva, pimento.
creare dei criteri di quantifica- dovendo il giudice effettuare Il quarto comma dell’art. 1751
zione in armonia con lo spirito una valutazione caso per caso al precisa che la concessione
della direttiva, ed anche in con- fine di accertare la gravità dell’indennità non preclude
siderazione delle esperienze dell’inadempimento stesso per all’agente la possibilità di ve-
giurisprudenziali sviluppatesi valutare se ricorrano gli estremi dersi riconosciuto il diritto ad
in Germania ed in Francia (an- di cui all’art. 1751 secondo un eventuale ulteriore risarci-
che se non necessariamente se- comma. mento dei danni. Questa dispo-
guendo i medesimi meccanismi Questa sembra essere l’inter- sizione potrebbe far ritenere che
ivi adottati), riteniamo che sia pretazione più corretta della di- sia stata prevista un’ipotesi di
compito preciso della giurispru- sposizione in esame anche se, risarcimento del danno derivan-
denza italiana continuare a sorge qualche perplessità laddo- te da atto lecito, ovvero che il
creare, attraverso l’esame e la ve, sempre in applicazione dei semplice esercizio del diritto di
soluzione di singoli casi concre- principi interpretativi sopra
ti, criteri e meccanismi di quan- esposti, si risalga, come per la
tificazione, senza demandare quantificazione dell’indennità, Nota:
semplicisticamente tale compi- alla fonte direttiva comunitaria.
to alla contrattazione collettiva, L’art. 18 paragrafo a) della di- (30) Cfr. Cass. 16 aprile 1992, n.
4659, in Giur. it. Mass. 1992, col. 414,
e senza cercare di legittimarne a rettiva si esprime infatti in ter- e Cass. 27 agosto 1987, n. 7063, in
tutti i costi l’applicazione. mini parzialmente differenti ri- Foro it. 1988, I, 444, che hanno affer-
L’opera della giurisprudenza spetto al testo dell’art. 1751, mato che laddove le parti abbiano
dovrà essere compiuta sulla ba- affermando che l’indennità previamente valutato l’importanza di
un determinato inadempimento, fa-
se del testo della legge ed in ap- non è dovuta “..quando il pre- cendone discendere la risoluzione del
plicazione dei principi interpre- ponente risolve il contratto per contratto senza preavviso, il giudice
tativi elaborati dalla Corte di un’inadempienza imputabile non può compiere indagini sull’entità
Giustizia per l’applicazione di all’agente commerciale, la dell’inadempimento rispetto all’inte-
resse della controparte, dovendo solo
norme nazionali derivanti da quale giustifichi, in virtù della accertare se esso sia imputabile al
una direttiva comunitaria (ov- legislazione nazionale, la riso- soggetto obbligato, quanto meno a ti-
vero in armonia con lo spirito e luzione immediata del contrat- tolo di colpa (che si presume).
A
recesso da parte del preponente Considerazioni conclusive: della normativa comunitaria,
o la scadenza del contratto a ter- la legge 24 aprile 1998, senza dover ricorrere, se non in
mine, possano far sorgere in fa- n. 128 via del tutto residuale, alla con-
vore dell’agente il diritto al ri- trattazione collettiva.
sarcimento del danno. Da ultimo, è opportuno menzio-
In considerazione dei dubbi già nare la legge 24 aprile 1998, n.
espressi dalla dottrina sulla 128, Disposizioni per l’adempi-
stessa configurabilità di una mento di obblighi derivanti
forma generalizzata di risarci- dall’appartenenza dell’Italia al- ARGOMENTI
mento da atto lecito e tenendo le Comunità europee, che al suo
presente il numero limitato di
ipotesi normative analoghe, ri-
articolo 1 comma 8 prevede una
delega al Governo per l’emana-
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teniamo che l’art. 1751 quarto zione delle “...disposizioni inte- I CONTRATTI
comma non si riferisca al nor- grative e correttive necessarie n. 1/1999
male esercizio del diritto di re- ad adeguare la disciplina recata
cesso od alla naturale scadenza dal decreto legislativo 10 set-
di un contratto a termine. Difat- tembre 1991, n. 303, alla diret-
ti, essendo l’art. 1751 riferibile tiva 86/653/CEE....”.
indifferentemente al contratto a È dunque evidente che il decre-
tempo determinato e indetermi- to legislativo n. 303/91 dev’es-
nato, si legittimerebbe un even- sere integrato e corretto e che
tuale diritto dell’agente al risar- l’attuale formulazione degli ar-
cimento del danno oltre che ticoli del codice civile dallo
all’indennità, anche nel caso di stesso derivanti (ed in partico-
naturale scadenza di un contrat- lare l’art. 1751) non è del tutto
to a termine. in linea con il testo della diret-
Tale conseguenza, che prescin- tiva.
de da un eventuale affidamento Questa disposizione, alla quale
sulla prosecuzione del rapporto seguirà una nuova legge (il cui
(che potrebbe ritenersi configu- iter di formazione è in corso),
rabile in un rapporto a tempo che ci auguriamo tenga presen-
indeterminato, e come tale po- te il vivace dibattito sviluppa-
tenzialmente legittimante il ri- tosi in dottrina ed in giurispru- Note:
sarcimento), ci porta a ritenere denza sulle varie problemati- (31) Conformi sul punto: Pret. Massa
non condivisibile un’interpre- che connesse all’attuazione (sezione distaccata di Pontremoli) 21
tazione della norma che legitti- della direttiva comunitaria, è di dicembre 1996, n. 114 (inedita a
quanto consta); Pret. Milano, 7 gen-
mi una richiesta di risarcimento estrema importanza e potrà es- naio 1997, cit.; Pret. Forlì (sezione di
del danno in relazione alla pura sere decisiva nella soluzione Cesena) 21 febbraio 1997, n. 57.
e semplice cessazione del rap- dei vari problemi evidenziati (32) Con sentenza 30 aprile 1998,
porto. relativi all’indennità di fine causa 215/97, Bellone / Yokohama (in
Pare invece preferibile conside- rapporto, ma anche per definire Foro it. 1998, IV, col 193 e ss., con
rare la norma come un’ipotesi altre problematiche quali il nota di Pardolesi) la Corte di Giustizia
delle comunità europee ha disposto
di risarcimento del danno da at- patto di non concorrenza e che la direttiva del consiglio del 18 di-
to illecito, che il preponente ab- l’eventuale necessità di preve- cembre 1986 osta ad una normativa
bia eventualmente commesso ai dere un’indennità in relazione nazionale che subordini la validità di
danni dell’agente (sul quale all’assunzione dell’onere e la un contratto di agenzia all’iscrizione
dell’agente in un apposito albo, così
grava il relativo onere probato- mancata iscrizione al ruolo ponendosi in netto contrasto con la
rio). dell’agente: quest’ultima pro- giurisprudenza prevalente del Supre-
Scopo della disposizione sa- blematica è stata oggetto di mo Collegio che riteneva viziato da
rebbe dunque quello di non una recente interessante pro- nullità insanabile per contrarietà con
norma imperativa il contratto di agen-
considerare l’indennità di fine nuncia della Corte di Giustizia zia concluso con agente non iscritto a
rapporto come onnicomprensi- (32), che esula però dalla pre- ruolo (tale rigidità era però temperata
va di qualunque danno deriva- sente trattazione. da due recenti sentenze - Cass. 30
to all’agente in relazione alla In conclusione non c’è che da maggio 1997, n. 4798 e 4799, in Foro
cessazione del contratto, con la augurarsi che la nuova emanan- it. Mass. 1997, col. 459 - che interpre-
tando estensivamente il concetto di
conseguenza che per il ricono- da normativa colmi le lacune indebito arricchimento del preponen-
scimento di un ulteriore diritto presenti e, nell’adeguarsi al te- te, da applicarsi ai contratti nulli a se-
al risarcimento l’agente do- sto della direttiva che, come guito della mancata iscrizione, finiva-
vrebbe fornire la prova dell’il- detto, ha definitivamente affer- no per ricomprendervi anche l’inden-
nità di fine rapporto non corrisposta).
lecito commesso dal preponen- mato il principio della merito- La decisione della Corte di Giustizia è
te (ad esempio in relazione alle crazia nell’attribuzione e quan- senza dubbio da condividersi in quan-
modalità di scioglimento, od tificazione dell’indennità di fi- to la nullità del contratto per mancata
all’affidamento sulla prosecu- ne rapporto, fornisca al giudice iscrizione a ruolo dell’agente sembra
essere in contrasto non solo con la di-
zione del rapporto), del danno quegli elementi chiarificatori rettiva, ma anche con i principi comu-
che ne sarebbe derivato (31) e che gli consentano di dar vita ad nitari di libertà di circolazione e stabili-
del nesso di causalità. una giurisprudenza attuativa mento.

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