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Lavoro
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Lavoro
Analisi
QUADRO NORMATIVO
che rispondessero ad esigenze di attivita` di breve durata
per lavoratori e imprese.
Nel recepire il Protocollo sul
welfare, lart. 1 comma 45 l.
24 dicembre 2007, n. 247
conferma labrogazione degli articoli da 33 a 40 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 sul lavoro
intermittente,
prevedendo,
tuttavia, un regime residuale
di perdurante vigenza del lavoro a chiamata limitatamente ai settori del turismo
e dello spettacolo (9).
Il lavoro intermittente:
cronaca di una morte
annunciata
Note:
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Analisi
Lavoro
IL LAVORO INTERMITTENTE
biettivo di ottenere labrotore aveva ignorato il crite- DAL 18 GENNAIO 2008
gazione di tale tipologia
rio fatto proprio dalla sencontrattuale.
tenza della Corte costituzio- Generalita` dei settori
`
Le previsioni sul probabile
nale n. 210/1992 (14), dalla E abrogato il lavoro intermittente in ogni sua
insuccesso delloperazione
quale puo` ricavarsi il giudi- forma e modalita` di esecuzione. Non potranno
si sono verificate. Infatti, il
zio di incostituzionalita` del piu` essere stipulati nuovi contratti a chiamata,
contratto di lavoro interlavoro part-time a chiamata, mentre manca una disciplina transitoria che
mittente, contraddistinto
nel quale almeno la quantita` chiarisca la sorte dei contratti in corso di
della prestazione lavorativa e` esecuzione.
dallinasprimento
della
Settori
del
turismo
e
dello
spettacolo
fissata ancorche spetti al dacondizione di subordinatore di collocarla temporal- Saranno i contratti collettivi nazionali a
zione, con soglie limitate
mente (15). In particolare, individuare le prestazioni intermittenti da
di protezione del lavoratorendere durante il fine settimana, nelle
la Consulta giudico` inamre ed elevata precarizzafestivita`, nei periodi di vacanze scolastiche e
missibili contratti di lavoro a
zione, ha avuto uno sviper ulteriori casi.
tempo parziale con clausole
luppo limitato e sollevato
che, facendo venir meno la
molteplici critiche fino alla
possibilita` per il lavoratore
recente abrogazione.
Esclusa la possibilita` di stipulare in futuro contratti
di programmare altre attivita`, gli impediscono di
integrare il reddito in misura corrispondente ai parametri costituzionali (16).
vo 276/2003 sul mercato del lavoro, in Riv. giur. lav., 2003, I, 887
ss.
Intriso della duplice condizione della parzialita` del(16) Romagnoli, Radiografia di una riforma (guida alla lettura del
la prestazione nel tempo e della precarieta` del
d.lgs. 276/2003, in materia di occupazione e mercato del lavoro),
vincolo giuridico (17), il lavoro intermittente non
Bologna, 2003, 8.
consentiva la programmabilita` del tempo da parte
(17) Rusciano, Diritti Lavori Mercati: significato di un cambiamendel lavoratore, soggetto allandamento della produto, in Dir. merc. lav., 2003, 5.
zione e del mercato (18).
(18) Voza, La destrutturazione del tempo di lavoro: part-time, lavoIl contratto di lavoro intermittente rientrava nella fatro intermittente e lavoro ripartito, in AA.VV., Lavoro e diritti dopo
tispecie classica del lavoro subordinato, ma eroil decreto legislativo 276/2003, a cura di Curzio, Bari, 2004, 252 ss.
dendone le colonne portanti; in particolare, la cono(19) Elemento fondamentale del nostro ordinamento giuridico e` la
programmabilita` della prestazione, la cui assenza non puo` essere
scibilita` della durata della prestazione, della sua artigiustificata dalla compensazione indennitaria.
colazione o dislocazione temporale (19) e, quindi,
(20) Nel caso in cui il lavoratore si fosse obbligato a rispondere alla
della retribuzione spettante. Durante i periodi di esechiamata del datore di lavoro, era previsto un preavviso minimo di
cuzione della prestazione di lavoro, questa doveva
un giorno lavorativo; durante i periodi di non lavoro, il lavoratore
svolgersi secondo i canoni tradizionali, anzi con una
non era titolare di alcun diritto riconosciuto ai lavoratori subordinati, ne maturava alcun trattamento economico, salva lindennita` di dimaggiore soggezione del lavoratore al datore di lasponibilita`. In caso di malattia e in tutti gli altri casi di sospensione
voro. Durante lattesa tra una prestazione e laltra,
legittima della prestazione, il lavoratore non maturava il diritto alnon si verificava la fuoriuscita dallarea della suborlindennita` e qualora non ci fosse stata informazione tempestiva deldinazione di cui allart. 2094 c.c. (20).
levento che rendeva temporaneamente impossibile rispondere alla
chiamata il lavoratore perdeva il diritto allindennita` di disponibiliScarsa attenzione e` stata riservata al lavoro a chiata` per un periodo di quindici giorni, salva diversa previsione del
mata dalla contrattazione collettiva che si e` sostancontratto individuale. Riguardo al secondo sotto-tipo di lavoro interzialmente astenuta dal svolgere le funzioni che le
mittente, quello che non prevedeva per il lavoratore lobbligo di rispondere alla chiamata, erano stati manifestati dubbi sulla legittimita`
erano state assegnate (21), mirando, invece, alloNote:
(segue nota 13)
gli adempimenti legati allinstaurazione del rapporto, non consentiva levidenziazione dello svolgimento di ogni singola prestazione,
rimessa allaccordo anche informale tra le parti e, quindi, si prestava
a facili ed evidenti abusi.
(14) Corte cost. 11 maggio 1992, n. 210, in Riv. it. dir. lav., 1992,
II, 731, con nota di Ichino. V. anche Corte cost. 15 luglio 2005, n.
283, in Giust. civ., 2005, I, 2600.
(15) Alleva, Ricerca e analisi dei punti critici del decreto legislati-
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zione o meno della particolare tipologia contrattuale (29). Infatti, in assenza di unespressa autorizzazione legislativa, e` dubbio che la contrattazione collettiva avrebbe potuto regolare tale fattispecie (30);
essa avrebbe dovuto essere ricondotta nellambito
Note:
(segue nota 21)
dei settori industria e artigianato siglati il 4 marzo 2005 dalla confederazione italiana Unionquadri, Conflavoratori-Confterziario, il
CCNL Quadri imprese creditizie, finanziarie e strumentali del 12
febbraio 2005 e il CCNL per i dipendenti del Centro elaborazione
dati sottoscritto da Ugl-Terziario e Assoced del 14 aprile 2005. Peraltro, alcuni di questi accordi sembrerebbero difettare del requisito
della maggiore rappresentativita` comparata richiesta dallart. 34,
comma 1, D.Lgs. n. 276/2003.
(22) In questo senso v. Fondazione Studi Consulenti del Lavoro,
Circolare 14 gennaio 2008, n. 1, in Guida lav., 2008, 4, 12 ss., con
commento di De Fusco. Di contrario avviso la Direzione provinciale del lavoro di Modena (Circolare del 5 gennaio 2008, in
www.dplmodena.it) secondo la quale i contratti di lavoro in corso al
31 dicembre 2007 dovrebbero ritenersi cessati, con la conseguenza
che dovrebbero essere posti in essere gli adempimenti connessi con
la risoluzione del rapporto di lavoro.
(23) Gottardi, op. cit., 476.
(24) Cfr. le opinioni di Confindustria, Confcommercio e Confesercenti nel corso dellindagine conoscitiva in Commissione lavoro su
Le cause e le dimensioni del precariato nel mondo del lavoro
svoltasi nei primi mesi del 2007.
(25) La scelta legislativa e` stata, infatti, quella della abrogazione
delle disposizioni che disciplinavano il lavoro intermittente, anziche
quella, piu` radicale, della abolizione, come e` avvenuto, per esempio, per la somministrazione a tempo indeterminato.
(26) Vedi Grasso, Commi 47-50. Tipologie specifiche di lavoro nei
settori del turismo e dello spettacolo, in AA.VV., La nuova disciplina del welfare, cit.
(27) Anche la vecchia disciplina sul lavoro intermittente prevedeva
la possibilita` di stipulare contratti di lavoro intermittente per prestazioni da rendersi nel fine settimana, nonche nei periodi delle ferie
estive o delle vacanze natalizie e pasquali, cioe` prestazioni svolte
nei periodi di non lavoro o di riduzione del lavoro del lavoratori subordinati tradizionali. Il D.Lgs. n. 276/2003 affidava alla contrattazione collettiva lindividuazione di ulteriori periodi predeterminati e prevedeva la corresponsione dellindennita` di disponibilita` solo in caso di effettiva chiamata da parte del datore di lavoro. La
scarna disciplina non consentiva di chiarire se si trattasse di una terza tipologia di lavoro intermittente; infatti, a differenza delle precedenti, questo particolare lavoro intermittente godeva di una limitazione temporale predeterminata dei periodi in cui la prestazione poteva essere chiesta.
(28) Ai sensi di tale disposizione, nei settori del turismo e dei pubblici esercizi, e` ammessa lassunzione diretta di manodopera per lesecuzione di speciali servizi di durata non superiore ai tre giorni, determinata dai contratti collettivi stipulati con i sindacati locali o nazionali aderenti alle Confederazioni maggiormente rappresentative
sul piano nazionale. Tali rapporti sono esclusi dal campo di applicazione del D.Lgs. n. 368/2001 che disciplina il lavoro a tempo determinato.
(29) Alessi, op. cit., 31.
(30) Alessi, loc. cit.
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Pertanto, al fine di consentire alle imprese di fronteggiare un temporaneo e discontinuo aumento del
fabbisogno di risorse umane, i contratti collettivi potranno prevedere che, per lo svolgimento di servizi
di durata non superiore a 3 giorni, le imprese possano ricorrere al contratto di lavoro intermittente, in
alternativa al c.d. lavoro extra, il quale viene fatto
espressamente salvo dalla l. n. 247/2007.
Loperativita` della nuova disciplina e` subordinata allemanazione di un decreto ministeriale che dovra`
definire le modalita` (in forma semplificata) degli
adempimenti amministrativi concernenti linstaurazione, la trasformazione e la cessazione di tali rapporti di lavoro, nonche i profili previdenziali delleventuale indennita` di disponibilita` (comma 49).
Infine, decorsi due anni dallemanazione delle disposizioni contrattuali attuative delle disposizioni della
l. n. 247/2007, e` prevista lapertura di un tavolo di
confronto tra il Ministero del lavoro e le parti sociali al fine di verificare gli effetti degli accordi in
termini di contrasto del lavoro sommerso e di promozione del lavoro regolare nei settori interessati
(comma 50).
Dunque, il legislatore affida la regolamentazione
dellistituto al gia` sperimentato mix di determinazione collettiva e di intervento ministeriale. Tuttavia, non essendo disposto alcun intervento sostitutivo ministeriale per sopperire ad eventuali inerzie dei
contratti collettivi, la reale portata della deroga allabrogazione del lavoro intermittente e` rimessa allautonomia collettiva il cui intervento regolatore rappresenta uneventualita`, non un obbligo, col rischio
che, considerata lavversione del sindacato e la precedente esperienza in materia di lavoro a chiamata, i
contratti collettivi non intervengano affatto.
E` auspicabile che le parti sociali non perdano loccasione di sfruttare lampia delega legislativa (39), al
fine di sfruttare le potenzialita` e le opportunita` dellistituto nel settore turismo (40): i lavoratori potrebbero ottenere una parziale stabilizzazione del rapporto di lavoro con una maggiore tutela sul piano
previdenziale e una prospettiva di carriera, mentre le
imprese ricaverebbero un risparmio dei costi amministrativi che caratterizza la gestione del lavoro extra.
Il legislatore, tenendo conto della forte stagionalita` e
dellaccentuata flessibilita` nellimpiego delle risorse
umane che contraddistinguono il settore turistico, ha
esperito un nuovo e circoscritto tentativo di sviluppo
dellistituto, destinato al fallimento, se le parti sociali non sapranno introdurre una disciplina in grado di
bilanciare linevitabile frammentarieta` dellesperienza lavorativa con le istanze di protezione dei sogget-
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Note:
(segue nota 38)
gittimo anche se il servizio non sia straordinario, eccezionale, imprevedibile o improgrammabile, purche rientri tra quelli indicati dal
contratto collettivo: quindi, il concetto di speciale servizio si identifica con quello desumibile dalla contrattazione collettiva e, di conseguenza, deve intendersi per tale ogni evento indicato per tale
dalla disposizione collettiva. In senso critico Pozzaglia, Esclusioni,
discipline specifiche ed esenzioni nella nuova disciplina del contratto a termine, in AA.VV., Il contratto di lavoro a tempo determinato
nel D.lgs. 6 settembre 2001, n. 368, a cura di Perone, Torino, 2002,
206.
(39) Con ogni probabilita` i contratti collettivi del settore, che pur affermando un particolare interesse a fare ricorso al lavoro a chiamata,
non hanno configurato alcuna disciplina collettiva, dovranno effettuare una ricognizione delle norma abrogate ma gia` utilizzate per
definire i contorni applicativi dellistituto, alcune delle quali auspicabili al fine di configurare una compiuta tutela dei lavoratori (come, ad esempio, i divieti, i requisiti di forma del contratto, il principio di non discriminazione).
(40) Cfr. Nucara-Candido, Come cambia il lavoro nel turismo. Le
opportunita` offerte dalla riforma Biagi e dal rinnovo del Ccnl Turismo, Roma, 2006. Vedi, inoltre, Riflessioni e proposte per il rinnovo del CCNL Turismo, documento firmato a Roma il 5 ottobre 2006
da Federalberghi, Fipe, Fiavet, Faita, Federreti in cui si auspicava
che il legislatore, prima di abrogare il contratto di lavoro intermittente, considerasse le implicazioni positive conseguenti allapplicazione dellistituto nel settore turismo.
(41) Gottardi, op. cit., 483.