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Diritto Civile | CREDITO AI CONSUMATORI 307

assente ogni riferimento a distinzioni relative all’evento toe., che quello aveva effettivamente consegnato i beni agli
indennizzabile. acquirenti che avevano domandato il finanziamento.
Le sentenze rese nel 2000 dalla Corte costituzionale, Si sostiene che, una volta conclusosi — diversamente da
quanto ritenuto dal primo giudice — che i contratti di com-
quindi, si pongono in controtendenza con il cammino pravendita si erano già perfezionati quando le somme erano
intrapreso dieci anni prima con la sentenza n. state direttamente versate dal Fin. ad Autoe., la quale aveva
307/1990; controtendenza che si nota già con la sen- anche indicato la data futura nella quale le vetture sarebbero
tenza n. 27/1998 con cui la Consulta evita di sindacare state consegnate, la Corte d’appello aveva erroneamente da-
la congruità dell’indennizzo nella misura prevista dalla to rilievo alla circostanza che “le dichiarazioni di consegna
legge (con decurtazione del 70% per il periodo ante della Autoe. non avrebbero contenuto l’indicazione delle
legem), consapevole, anche in quell’occasione, dell’in- automobili”, omettendo di considerare che, a quel punto, il
mutuante non aveva altro da accertare e null’altro poteva
cidenza degli effetti che una diversa pronuncia avrebbe fare se non effettuare il versamento al venditore, per ordine
riverberato sulla finanza pubblica. e conto dei mutuatari.
Le successive pronunce della giurisprudenza di legit- 2. Col secondo motivo sono dedotti gli stessi vizi in rela-
timità, nel cui solco si inserisce la sentenza che si annota, zione alle erronee affermazioni della Corte territoriale che i
non hanno fatto altro che adeguarsi alla comoda solu- finanziamenti non fossero da qualificare come operazioni di
zione fornita dalla Consulta, in attesa, magari, che un credito al consumo e che la risoluzione dei contratti di com-
intervento legislativo in materia, quanto mai oppor- pravendita consentisse ai soggetti finanziati di non far fronte
agli obblighi assunti verso il mutuante.
tuno, giunga a tutelare a pieno le ragioni di soggetti dan- Tracciate le differenze fra operazioni di credito al consu-
neggiati a seguito di attività lecita dello Stato 21. mo e mutuo di scopo, la ricorrente osserva che l’enunciazio-
ne del motivo per il quale un finanziamento viene richiesto
Domenico Colucci non lo trasforma in mutuo di scopo, non essendo consentito
confondere il motivo con la causa di un negozio ed essendo
nel contratto in questione chiaramente specificato (agli artt.
3 e 10) che le sorti del contratto di fornitura, inclusa l’ipotesi
CREDITO AI CONSUMATORI dell’eventuale mancata consegna del bene e di risoluzione
del contratto stesso, non avrebbero avuto comunque in-
fluenza sugli obblighi di pagamento derivanti per il mutua-
Cassazione civile, III Sezione, 16 febbraio 2010, tario dal finanziamento.
n. 3589 — Trifone Presidente — Amatucci Esten- 3. I due motivi, che possono essere congiuntamente esa-
sore — Sgroi P.M. (conf.) — Fin. Banca s.p.a. (avv. minati per la connessione che li connota, sono infondati.
Manfredini) - C.F. ed altri. Va premesso che l’originaria affermazione degli attori,
contenuta nell’atto di citazione di primo grado, che il con-
Mutuo — Mutuo di scopo — Compravendita — tratto da loro concluso con la venditrice Autoe. si era risolto,
Collegamento negoziale — Sussistenza — Compra- non risulta contestata dalla mutuante Fin. in comparsa di
vendita — Risoluzione — Mutuo — Causa — Soprav- risposta, né in ricorso si afferma che lo sia mai stata.
venuta mancanza — Effetti — Restituzione somma E va premesso altresı̀ che gli argomenti addotti dalla ri-
corrente a sostegno dell’autonomia dei due negozi in rela-
mutuata — Obbligazione del mutuatario — Esclusio- zione alla concreta disciplina del contratto di mutuo (artt. 3
ne — Obbligazione del venditore — Sussistenza (C.c. e 10 delle condizioni generali, secondo quanto si afferma in
artt. 1813 e segg.; Dir. 87/102/CEE art. 11; Dir. ricorso, a pagina 17, in fine, ed a pagina 18), non sono sup-
2008/48/CE artt. 3, 15; D.Lgs. 6 settembre 2005, portati dalla necessaria riproduzione delle clausole stesse in
n. 206, art. 42; D.Lgs. 1o settembre 1993, n. 385, artt. ricorso, sicché questa corte non è posta in condizione di
121 e segg.). apprezzare sulla sola base del ricorso (come deve essere,
secondo il principio di autosufficienza), il prospettato vizio
Nell’ipotesi di contratto di mutuo in cui sia previsto lo della motivazione, evidenziabile dalle ipotetiche circostanze:
scopo del reimpiego della somma mutuata per l’acquisto a) che effettivamente la limitazione, a carico del cliente,
alla facoltà di opporre eccezioni in relazione alla mancata (e
di un determinato bene, il collegamento negoziale tra gli non solo alla ritardata) consegna fosse stata specificamente
anzidetti contratti, per cui il mutuatario è obbligato al- approvata per iscritto agli effetti di cui all’art. 1341 c.c.,
l’utilizzazione della somma mutuata per la prevista ac- comma 2;
quisizione, comporta che della somma concessa in mutuo b) che effettivamente l’art. 10 espressamente prevedesse
benefici il venditore del bene, con la conseguenza che la che, in caso di risoluzione del contratto col venditore, il
risoluzione della compravendita del bene, che importa il cliente dovesse continuare a pagare le rate di mutuo.
venir meno dello stesso scopo del contratto di mutuo, L’assunto della ricorrente che si verta in ipotesi di credito
al consumo (introdotto con D.Lgs. 1 settembre 1993, n. 365)
legittima il mutuante a richiedere la restituzione della e non di mutuo di scopo è stata poi correttamente disattesa
somma mutuata non al mutuatario, ma direttamente ed dalla corte d’appello sulla scorta dell’assorbente e decisivo
esclusivamente al venditore) (1) rilievo che, essendo la vicenda in questione risalente al 1987,
le disposizioni di cui al menzionato decreto legislativo sono
Omissis. — 1. Col primo motivo sono dedotte viola- inapplicabili per il generale principio della irretroattività del-
zione e falsa applicazione delle norme in materia di la legge, che la ricorrente non afferma del resto derogato
interpretazione ed esecuzione dei contratti e vizio di moti- nella specie.
vazione su punto decisivo, in relazione all’affermazione della La Corte d’appello ha poi analiticamente messo in rilievo
sentenza impugnata secondo la quale Fin. avrebbe dovuto lo stretto legame funzionale esistente fra il contratto di com-
accertarsi, prima di effettuare i versamenti al venditore Au- pravendita e quello di mutuo, sia in ragione della conven-

21
Secondo diversi autori, infatti, tendono a escludere che cimento posto a carico della collettività per esercizio di attività
l’indennizzo di cui alla legge n. 210/1992 appartenga alle tipiche lecite da parte dello Stato. Tra gli altri, Caranta, op. cit.; Maz-
misure di assistenza sociale poste a carico dello Stato e qualifi- ziotti, op. cit.
cano, più correttamente, l’indennizzo come una misura di risar-

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zione stipulata nel 1986 tra la mutuante Fin. e la venditrice ziale in generale. — 5. Collegamento negoziale “atipico”.
Autoe. e degli stringenti obblighi reciproci, sia in relazione — 6. La tipicità del collegamento negoziale nel credito al
alle previsioni del contratto di mutuo, prevedente tra l’altro consumo. — 7. Le nuove regole sul collegamento nego-
la specifica destinazione del finanziamento all’acquisto di ziale nella disciplina dei contratti di credito ai consuma-
veicoli determinati. tori. — 8. Brevissime notazioni finali.
Si rende quindi pienamente applicabile — come corretta-
mente ritenuto dalla Corte d’appello — il principio secondo 1. Osservazioni introduttive.
il quale, nell’ipotesi di contratto di mutuo in cui sia previsto
Il problema della configurabilità di un nesso di in-
lo scopo del reimpiego della somma mutuata per l’acquisto
di un determinato bene, il collegamento negoziale tra gli terdipendenza tra distinti negozi giuridici non è affatto
anzidetti contratti, per cui il mutuatario è obbligato all’uti- nuovo: i primi studi risalgono infatti agli anni ’30 dello
lizzazione della somma mutuata per la prevista acquisizione, scorso secolo 1, quando si mise in luce che, a certe
comporta che della somma concessa in mutuo beneficia il condizioni, contratti diversi ma funzionali alla realiz-
venditore del bene, con la conseguenza che la risoluzione zazione di una unica (o comunque unitaria) operazione
della compravendita del bene, che importa il venir meno economica avrebbero potuto risentire di accadimenti
dello stesso scopo del contratto di mutuo, legittima il mu-
tuante a richiedere la restituzione della somma mutuata non de iure riferibili, a rigore, ad uno solo di essi 2.
al mutuatario, ma direttamente ed esclusivamente al vendi- La creazione di questo peculiare legame avrebbe per-
tore (Cass., nn. 7773/2003, 5966/2001, 7118/1998, sez. un. messo di spiegare il riverberarsi delle conseguenze di
474/1994, citate nella sentenza impugnata). certe vicende da un negozio all’altro 3: e ciò sia nelle
Ciò in quanto — va soggiunto — il collegamento tra più ipotesi di patologico divenire del rapporto contrattua-
contratti tra loro interdipendenti per il raggiungimento di un le, quando gli effetti del collegamento si sarebbero la-
fine ulteriore che supera i singoli effetti tipici di ciascun atto
collegato, dà luogo ad un unico regolamento di interessi, che sciati apprezzare sul piano della persistenza o della
assume una propria, diversa rilevanza causale (cfr., ex pluri- efficacia di questi negozi nel contesto dell’ordinamen-
mis, Cass., n. 9447/2007) in relazione alla sintesi degli inte- to; sia nelle ipotesi di suo fisiologico svolgimento,
ressi (c.d. causa concreta) che lo stesso è concretamente quando gli effetti del detto legame sarebbero stati per-
diretto a realizzare (Cass., n. 10490/2006). cepibili (quantomeno) sul diverso piano dell’ermeneu-
In relazione ad un assetto negoziale di tale tipo, ravvisato tica del regolamento pattizio in essi contenuto.
dalla Corte d’appello con motivazione del tutto congrua, è
irrilevante la questione posta col primo motivo, essendo in-
Si inaugurò allora l’utilizzo, ancora oggi diffuso, della
contestato, come s’è sopra rilevato, che il contratto di com- locuzione “collegamento negoziale” 4.
pravendita si fosse risolto, sicché il finanziatore avrebbe po- Più recente, invece, è la parziale tipizzazione legisla-
tuto chiedere la restituzione della somma mutuata solo al tiva di alcune ipotesi di collegamento negoziale, tra le
venditore. quali da subito si segnala, per via dell’interesse che in
4. Il ricorso è respinto. Non sussistono i presupposti per questa sede riveste, l’interdipendenza ravvisabile
provvedere sulle spese.
— proprio quale effetto delle norme in materia di cre-
P.Q.M. dito al consumo — tra il contratto di finanziamento ed
La Corte di Cassazione rigetta il ricorso — Omissis. il contratto mediante il quale il consumatore accede ad
un servizio o acquista un diritto su un bene e che, come
(1) Collegamento contrattuale legale e vo- poi si dirà, viene ad esistenza solo a certe condizioni,
lontario, con particolare riferimento alla condizioni che — va da sé — la stessa legge si preoc-
cupa di fissare.
(vecchia e nuova) disciplina del credito ai
Stante la notevole diffusione di questo peculiare fe-
consumatori nomeno di finanziamento 5, la rilevanza pratica dell’ar-
Sommario: 1. Osservazioni introduttive. — 2. I fatti di cau- gomento ha registrato nel tempo un progressivo incre-
sa, il giudizio, la quaestio iuris. — 3. La decisione e la mento 6, tanto più che è specialmente sulle conseguen-
motivazione. — 4. Ragion pratica del collegamento nego- ze dell’inadempimento del fornitore cui siano già state

1 3
Si veda Giorgianni, Negozi giuridici collegati, in Riv. It. Sc. È — secondo la icastica espressione adoperata dalla supre-
Giur., 1937, 3 e segg. ma Corte — il c.d. «effetto domino» (o anche «effetto rimbal-
2
Ora si vedano anche Di Sabato, Unità e pluralità di negozi zo»): Cass., Sez. II, 28 giugno 2001, n. 8844, in Giur. It., 2002,
(contributo alla dottrina del collegamento negoziale), in Riv. Dir. 1618 e segg., con nota di Nardi, Collegamento negoziale: fun-
Civ., 1959, I, 412 e segg.; Scognamiglio, voce “Contratto zionale od occasionale?
4
collegato”, in Enc. Dir., VII, Milano, 1960, 375 e segg.; e Mes- Per quanto consta, nella giurisprudenza di legittimità la
sineo, voce “Contratto collegato”, ivi, X, Milano, 1962, 48 e prima applicazione della figura del collegamento negoziale ri-
segg. Ben più recente è il contributo di Buonfrate, voce “Con- sale a Cass., Sez. I, 4 ottobre 1954, n. 3238, in Rep. Foro It., 1954,
tratti collegati”, in Dig. Disc. Priv. - Sez. civ., I, agg. III, 2007, 286 voce “Obbligazioni e contratti”, n. 61; seguita poi da Id., 12
e segg.; nonché quello di Pasquino, voce “Collegamento con- febbraio 1980, n. 1007, in Giur. It., 1981, 1537 e segg.
5
trattuale”, in Enc. Giur., Milano, 2007, III, 248 e segg. Più Sul punto, si rinvia specialmente a Piepoli, Il credito al
recenti sono i contributi di Carta, Collegamento contrattuale, consumo, Napoli, 1976, 11 e segg.; ma si veda anche la assai più
nesso di condizionamento reciproco e dipendenza unilaterale, in recente monografia di Carriero, Autonomia privata e discipli-
Resp. Civ., 2008, 2049 e segg.; Pironti, Collegamento negoziale na del mercato. Il credito al consumo, 2a ed., in Tratt. Bessone
ed autonomia disciplinare dei contratti collegati, in Contr., 2008, (diretto da), Torino, 2007; ed il recentissimo saggio di Resci-
1093 e segg; e di Barba, La connessione tra i negozi ed il colle- gno, Il credito al consumo, in Giur. It., 2010, 223 e segg.
6
gamento negoziale, in Riv. Trim. Dir. Proc. Civ., 2008, in due È difatti sin troppo agevole rilevare che, di recente, una
parti, alle pagine 791 e segg. e 1167 e segg. Basilari risultano in significativa parte dei contributi in tema di collegamento nego-
ogni caso la lettura di Lener, Profili del collegamento negoziale, ziale è fiorita intorno ad una sua specifica ipotesi applicativa,
Milano, 1999; Colombo, Operazioni economiche e collegamen- quale — appunto — quella riscontrabile nelle operazioni di
to negoziale, Padova, 1999; e Bianca, Diritto civile, III, Milano, finanziamento del consumo, su cui, ferme le ulteriori indicazioni
2000, 481 e segg. bibliografiche di cui alle note che seguono, resta ancora fonda-

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versate le somme da parte del finanziatore che si in- su due diverse questioni. Infatti, per un verso, segnan-
centra il contenzioso di settore, contenzioso che trova do il consolidamento dell’orientamento giurispruden-
la propria matrice nel rifiuto del consumatore di pro- ziale secondo cui, ove le parti abbiano deciso di creare
cedere all’ammortamento del debito ove abbia già pa- una connessione tra negozi, vi si accompagnerà una
tito il mancato godimento del bene o del servizio in valutazione necessariamente più ampia della fattispe-
vista del cui acquisto il finanziamento stesso era stato cie e della conformazione del relativo regolamento, la
richiesto ed ottenuto. pronuncia in commento quasi obbliga a soffermarsi sul
In realtà, identico problema si era posto — già prima potere dei privati di creare nessi di interdipendenza
che una apposita disciplina del credito al consumo negoziale nel libero (entro certi limiti) esercizio del
fosse introdotta — con riferimento al c.d. mutuo di potere di autonomia negoziale. Per altro verso, deci-
scopo, fattispecie del tutto peculiare cui sembra cor- dendo su una fattispecie in astratto riconducibile alla
retto ricondurre anche il caso deciso dalla suprema fenomenologia del credito al consumo, della cui disci-
Corte con il provvedimento in rassegna 7. plina il giudice di legittimità ha negato l’applicazione in
In merito ai contenuti della decisione sopra pubbli- considerazione di mere ragioni temporali, lo stesso
cata, va subito detto che dalla lettura della parte motiva provvedimento induce a tornare sul tema della disci-
non si evince alcuna apprezzabile innovazione rispetto plina del collegamento negoziale collocata nel contesto
al precedente diritto giudiziale in argomento 8, essen- della disciplina del credito ai consumatori.
dosi in questo caso la suprema Corte limitata ad attin-
gere alla precedente elaborazione pretoria i principi 2. I fatti di causa, il giudizio, la quaestio iuris.
regolatori della fattispecie ora sub judice 9. Si premette che la vicenda è, nel suo complesso, assai
Nondimeno, si è dell’avviso che il decisum offra co- ricorrente 10: ciò che allora permette di intendere
munque lo spunto per svolgere alcune considerazioni — oltre alla già accennata rilevanza pratica dell’argo-

mentale il lavoro di Ferrando, Credito al consumo: operazione stessa sentenza risulta annotata anche da Battelli, Credito al
economica unitaria e pluralità di contratti, in Riv. Dir. Comm., consumo: fornitore inadempiente e accordi tra creditore e fornitore,
1991, I, 591 e segg. Non più recentissimi ma ancora del tutto in Giur. It., 2010, 50 e seg.; nonché, qualche tempo prima, da
attuali le osservazioni di Tarantino, Credito al consumo ed Puppo, Credito al consumo e collegamento negoziale, in in Giur.
obblighi di restituzione della somma mutuata, in Banca Borsa, It., 2009, 2392 e segg., insieme alla decisione resa da Trib. Milano,
2002, II, 400 e segg., a margine di Cass., Sez. III, 23 aprile 2001, 24 ottobre 2008); e di Carriero, Credito al consumo ed inadem-
n. 5966; e Guccione, Il credito al consumo finalizzato all’acqui- pimento del venditore, in Foro It., 2007, IV, 589 e segg., in nota a
sto di beni tra T.u. bancario e norme in tema di clausole abusive, Corte giust. CE, 4 ottobre 2007. Con l’occasione, si segnalano qui
ivi, 2000, II, 734 e segg, in nota a Pret. Bologna, 4 gennaio 1999. — per completezza — altre due rilevanti decisioni rese, rispet-
7
In questo senso depongono, del resto, le osservazioni svolte tivamente, in data 23 marzo 2000 e 4 marzo 2004 dallo stesso
nella pronuncia in commento, benché non vi sia alcuna espressa giudice comunitario.
10
presa di posizione da parte del supremo Collegio. Solo per dare un’idea, basti osservare che ad una fattispe-
8
Cui — analogamente a quanto emerge da una considera- cie del tutto simile a quella cui si riferisce la decisione in com-
zione complessiva del panorama dottrinale — non possono pe- mento è relativa Trib. S. M. Capua Vetere, 17 giugno 1989, in
raltro dirsi del tutto estranee soluzioni diverse da quelle basate Nuova Giur. Civ. Comm., 1990, I, 677 e segg., che segnò l’inizio
sull’impiego della figura del collegamento negoziale. Una prima dell’emersione delle regole giudiziali sul collegamento tra il ne-
opinione era nel senso di operare una censura delle clausole volte gozio di acquisto di beni o servizi ed il correlato contratto di
a segnare l’emancipazione del rapporto di finanziamento da finanziamento (e della quale si riporta un estremo sunto al solo
quello di fornitura per contrarietà al principio di ordine pub- fine di evidenziare la immutata consistenza della problematica a
blico: in proposito, si rinvia a Piepoli, Il credito al consumo, cit., quasi un quarto di secolo di distanza). Nell’occasione, il giudice
150 e segg.. Una seconda idea era quella di sanzionarne l’illegit- era stato chiamato a decidere (immediatamente) sul problema
timità per contrasto con le regole sulla buona fede contrattuale: della validità delle clausole di inopponibilità delle eccezioni re-
si veda Ferrando, Credito al consumo, cit., 613 e segg.; e so- lative al contratto di vendita dall’acquirente al finanziatore. È
prattutto Alpa-Bessone, Disciplina giuridica delle carte di cre- però chiaro che ciò comportava che (indirettamente) si pren-
dito e problemi di controllo del credito al consumo, in Giur. It., desse posizione circa la esistenza di un collegamento tra i distinti
1976, IV, 10 e segg. Una terza alternativa, infine, era quella di negozi e, in particolare, in merito al fatto della disponibilità (od
qualificarne come inefficaci alla luce della normativa sulle clau- indisponibilità) di questo collegamento da parte dei contraenti.
sole abusive: sul punto si veda Buonocore, La direttiva comu- Dopo la risoluzione del contratto di compravendita per mancata
nitaria del 5 aprile 1993 «sulle clausole abusive nei contratti sti- consegna dell’autovettura con contestuale restituzione degli an-
pulati con i consumatori» e la disciplina della trasparenza nelle ope- ticipi sul prezzo già versati, il compratore che aveva ottenuto il
razioni di intermediazione finanziaria (leasing, factoring e credito finanziamento della detta operazione da un terzo pretendeva
al consumo), in Banca Borsa, 1994, I, 453 e segg. anche lo scioglimento di quest’ulteriore negozio. L’argomento
9
Oltre alle decisioni di legittimità richiamate anche nella nar- su cui il debitore faceva leva era quello secondo cui, venuto
rativa della pronuncia in commento (Cass., Sez. III, 19 maggio meno il negozio traslativo, anche il contratto di finanziamento
2003, n. 2003, in Contr., 2003, 1131 e segg., con nota di Mon- sarebbe rimasto privo di ogni pratica funzione. Per contro, la
ticelli, Il mutuo di scopo; la già citata Id., Sez. III, 23 aprile 2001, società finanziatrice aveva eccepito l’esistenza di una clausola
n. 5966, anche in Contr., 2001, 1126, con nota di Perrotti, Com- contrattuale che, sancendo la regola di inopponibilità al mu-
pravendita e mutuo di scopo: un’ipotesi di collegamento negoziale; tuante delle eccezioni relative al rapporto intercorrente tra com-
nonché Id., Sez. II. 20 gennaio 1994, n. 474, in Foro It., I, 3094 pratore e venditore, produceva l’effetto di elidere qualsivoglia
e segg., con nota di Macario, Collegamento negoziale e principio eventuale collegamento. La decisione fu resa dal Tribunale sulla
di buona fede nel contratto di credito per l’acquisto: l’opponibilità base della considerazione del solo dato della mancata prova, da
al finanziatore delle eccezioni relative alla vendita), per le neces- parte dell’attore, dell’inadempimento del venditore e, pertanto,
sarie indicazioni bibliografiche ed i riferimenti di giurisprudenza fu favorevole alla società finanziaria. La regola della rilevanza
si rinvia agli autorevoli scritti di Macario, Inadempimento del del collegamento negoziale era tuttavia già chiara all’organo del
fornitore e tutela del debitore nel credito al consumo, in Contr., giudizio che, infatti, per decidere preliminarmente della propria
2009, 653 e segg., a margine di Corte giust. CE, 23 aprile 2009 (la competenza, osservava (sebbene solo in un obiter) che «[...] pur

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mento — le ragioni dell’abbondanza di precedenti spe- ziale”, che perciò si atteggia quale fulcro del percorso
cifici e, quindi, della disponibilità di una copiosa la argomentativo seguito dal giudice di nomofilachia.
letteratura sul tema 11. È infatti all’interdipendenza funzionale tra il contrat-
Questi, in sintesi, i fatti di causa. to di mutuo e l’operazione di acquisto che la suprema
Una coppia di privati aveva richiesto ad una banca Corte si richiama per spiegare il diritto del debitore,
l’erogazione di certe somme per finanziare l’acquisto di nel caso di inadempimento del fornitore, di legittima-
due autoveicoli, ma successivamente all’erogazione mente rifiutare il rimborso della somma finanziata dal-
della somma stessa direttamente in favore dell’auto- l’intermediario del credito, il quale dovrà (e potrà) in-
concessionario i beni in questione non erano stati con- vece rivolgersi al materiale percettore della somma in
segnati agli acquirenti. questione, stante la assenza di ogni oggettiva giustifi-
Era perciò seguita la richiesta di risoluzione del con- cazione dell’arricchimento di quest’ultimo.
tratto di compravendita da parte di questi ultimi, i La regola che, in termini generali, sembra potersi
quali, ottenuto lo scioglimento del vincolo, avevano estrapolare dalla decisione in rassegna è quella secon-
ritenuto che il correlato contratto di finanziamento ri- do cui la contiguità funzionale tra negozi giuridici,
sultasse a quel punto privo di ogni pratico scopo, e che bensı̀ strutturalmente autonomi ma partecipanti di un
quindi fosse loro diritto rifiutare la restituzione rateale medesimo disegno negoziale complessivo per libera
della somma “finanziata”. manifestazione di volontà privata, può far sı̀ che questi
Sull’opposto presupposto della diversità dei due rap- assurgano ad oggetto di considerazione e valutazione
porti e, quindi, della loro reciproca indipendenza, la unitarie, di guisa che — per esempio — gli effetti delle
banca creditrice aveva invece deciso di attivare le ne- “patologie” (strutturali o funzionali) che colpiscano
cessarie tutele, finendo per adire l’autorità giudiziaria. uno di essi potranno propagarsi anche all’altro negozio
Il Tribunale aveva tuttavia negato ogni fondamento od agli altri contratti del “gruppo”.
alla tesi della “separatezza” tra i due contratti, quello di A questa regola il giudice di nomofilachia si è atte-
finanziamento e quello di compravendita; ed in senso nuto nel conformare il proprio ragionamento deciso-
analogo si era successivamente pronunciato anche il rio, i cui passaggi fondamentali sembrano cosı̀ enuclea-
giudice di appello. bili: i) tra i contratti di compravendita ed i corrispon-
Questo essendo lo svolgimento della vicenda, appare denti contratti di mutuo stipulati appositamente per il
piuttosto agevole procedere alla enucleazione della pagamento del prezzo dei beni acquistati esiste un col-
questione giuridica, sicuramente di non poco momen- legamento negoziale, che deriva la sua esistenza dalla
to, che il giudice di legittimità è ora stato chiamato a circostanza che il precipuo fine di far fronte all’obbli-
dipanare. gazione di pagamento del prezzo scaturente dai primi
L’interrogativo — in termini puramente astratti — costituirebbe la “causa” della genesi dei secondi, dei
sembra essere compendiabile nei seguenti termini: è quali allora sarebbe evidente lo “scopo pratico”; ii)
possibile inferire dalla sussistenza di una “concreta stante il descritto collegamento contrattuale, desumi-
contiguità causale” 12, di una “comune funzione” vo- bile dalla circostanza che i negozi sono “asserviti” alla
lutamente impressa dai privati a (almeno) due negozi, realizzazione di un unico interesse e di una operazione
che possano perciò dirsi oggettivamente finalizzati alla patentemente unitaria sul piano economico, le vicende
realizzazione di un unitario scopo economico, l’esi- incidenti sulla esistenza o sulla efficacia dei contratti di
stenza di un collegamento che implichi il superamento compravendita sarebbero ineluttabilmente destinate a
dell’autonomia che caratterizza ciascuno di essi sul pia- riverberarsi sull’esistenza o sull’efficacia dei negozi di
no strutturale, rendendo plausibile una considerazione finanziamento, che altrimenti — id est, se “scollegati”
globale della fattispecie e, di conseguenza, la spiega- — vivrebbero una propria indipendente “vita”, nono-
zione della propagazione (degli effetti) di certe vicende stante l’eventuale venir meno delle compravendite li
da un negozio all’altro, sı̀ da legittimare — in ultima renderebbe comunque privi di ogni “funzione concre-
istanza — la parte di un dato rapporto contrattuale a ta”, mutilandoli sotto il profilo causale; iii) conseguen-
far valere l’eccezione di mancato adempimento nei temente, la caducazione della compravendita per ef-
confronti di un soggetto formalmente diverso da quel- fetto di risoluzione per inadempimento implicherebbe
lo cui l’inadempimento risulta ascrivibile? il venir meno della causa concreta del contratto dal
quale originava l’obbligazione di pagamento delle rate;
3. La decisione e la motivazione. iv) ciò che allora provocherebbe la contestuale genesi
Nell’opinione della suprema Corte, la questione me- dell’obbligazione — in certo senso (id est, in senso
rita di essere risolta affermativamente, proprio in forza pratico): surrogatoria — di restituzione della somma
dell’applicazione della figura del “collegamento nego- percepita in capo al venditore inadempiente, che sarà

dovendosi distinguere nella fattispecie negoziale posta in essere di Macario, Collegamento negoziale e principio di buona fede
dall’attore due distinti rapporti (l’uno di compravendita [...] e nel contratto, cit. (supra, in nota 9).
11
l’altro di finanziamento) è innegabile che fra questi sussista una Si vedano le indicazioni bibliografiche di cui alle note che
certa connessione, essendo stato il finanziamento finalizzato seguono.
12
proprio all’acquisto della vettura». La questione della idoneità Parlano di “causa unica” sia Cass., Sez. II, 2 dicembre
di clausole siffatte a provocare uno sdoppiamento dei piani su 1997, n. 12199, in Giust. Civ. Mass., 1997, 2313; sia Id., 12 luglio
cui i contratti di finanziamento e di compravendita si svolgono 2005, n. 14611, in Giur. It., 2006, 2064 e segg., con nota di
è, in effetti, accennata anche nel provvedimento che si commen- Battelli, Collegamento negoziale tra contratto di agenzia e su-
ta: al riguardo, la suprema Corte si limita però ad affermare che blocazione (autonomia delle rispettive discipline dell’indennità di
è il principio di autosufficienza del ricorso ad imporre una non- fine rapporto e di avviamento).
decisione sul punto. Si veda, più approfonditamente, lo scritto

Giurisprudenza Italiana - Febbraio 2011


Diritto Civile | CREDITO AI CONSUMATORI 311

naturalmente tenuto alla detta prestazione (ma, certa- l’ingiusta persistenza di una posizione debitoria in ca-
mente, non più a titolo contrattuale). po a colui il quale abbia richiesto ed ottenuto un fi-
nanziamento di cui ha però in effetti beneficiato un
4. Ragion pratica del collegamento negoziale in genera- altro soggetto, a sua volta rimasto inadempiente pro-
le. prio rispetto alle obbligazioni scaturenti dal rapporto
Intuitivamente allora, alla luce di quanto detto, si per cui la stipula del contratto di mutuo si era resa
carpisce quale sia, in casi come questo, la “ragion pra- “necessaria”, ponendosi perciò in funzione servente,
tica” del richiamo al collegamento negoziale. strumentale rispetto all’altro negozio.
L’utilizzo della figura permette di sancire il supera- La pura e semplice considerazione “formale” dei vin-
mento dell’ostacolo rappresentato dalla formale sepa- coli obbligatori sorti per la realizzazione dell’operazio-
ratezza di plurimi rapporti giuridici e, attraverso la va- ne di acquisto del bene o del servizio condurrebbe
lorizzazione della unicità socio-economica dell’opera- — come è chiaro — a conclusioni non poco stridenti
zione, di addivenire al risultato ultimo di adeguare il con la situazione “sostanziale” venutasi a determinare
regolamento negoziale alla effettiva sostanza della e che, in ultima analisi, penalizzerebbe il soggetto il
realtà. quale, essendo “costretto” a contrarre un debito, può
In tal modo è consentito l’acceso a più eque forme di ragionevolmente presumersi versare in una posizione
giustizia contrattuale, siccome basate su una valutazio- di “debolezza contrattuale”.
ne complessiva, non frazionata, del regolamento di in- Attraverso la valorizzazione del dato dell’unitarietà
teressi predisposto dalle parti attraverso negozi diversi, economica dell’operazione, per converso, si perviene
eppure intimamente connessi 13. alla riconduzione degli effetti della vicenda entro
Sul piano giuridico, a rigore, sarebbero infatti riscon- un’unitaria cornice regolamentare, che — senza con
trabili — almeno nello specifico caso cui si riferisce la ciò realizzare alcuna “fusione” dei negozi — consente
decisione in epigrafe — due distinti rapporti bilaterali: di valutare in termini complessivi la disciplina predi-
quello venditore/compratore in contrapposizione a sposta dai privati a tutela dei propri rispettivi interessi,
quello creditore/debitore, cui con una certa frequenza
legittimando in prima battuta l’applicazione della re-
si aggiunge anche quello creditore/venditore 14.
gola dell’autotutela, e quindi il rifiuto del pagamento
Sul piano economico, invece, l’operazione si presen-
rateale nei confronti di un soggetto non inadempiente;
terebbe chiaramente unitaria, ed il suo svolgimento
nonché, susseguentemente (id est, in caso di conten-
obbedirebbe ad un evidente schema circolare, che dal
zioso), permettendo all’autorità giudiziaria, se del caso,
venditore muoverebbe verso l’acquirente-consumato-
re il quale, tuttavia, sarebbe anche debitore di quello di incidere sulla conformazione dei patti originari in
stesso creditore che finanzia l’operazione d’acquisto e virtù di una considerazione non frammentaria della
che, generalmente, appunto su ordine e per conto del fattispecie concreta.
debitore stesso paga direttamente nelle mani del detto Tutto ciò sfocia, mediante il titolo giudiziale, in una
venditore. redistribuzione delle situazioni giuridiche passive, sot-
L’accesso ad operazioni altrimenti impossibili per ca- toforma di traslazione — come appunto nel caso di
renza di liquidità dal punto di vista del consumer; una specie — di un debito (e della responsabilità che ne è
più agevole e diffusa collocazione sul mercato dei beni necessario complemento) da un patrimonio ad un al-
o servizi per il fornitore; il fruttuoso incremento dei tro, previa l’accennata modificazione del titolo dell’ob-
volumi dell’impiego e dei correlati utili per l’esercente bligazione. Il che però non implica alcuna violazione
il credito sono, dunque, cause economiche che appa- del principio di cui all’art. 1372 c.c.: più semplicemen-
rentemente risultano realizzarsi al di fuori di una cor- te la relatività degli effetti sarà da riferire alle plurime
nice giuridicamente unica. fattispecie negoziali “collegate” quale fonte di un uni-
Va da sé, però, che se il diritto fosse insensibile al- co assetto di interessi complessivo.
l’effettivo substrato economico, il debitore che abbia Le considerazioni appena svolte per illustrare, pur se
già sofferto l’inadempimento del venditore del bene o in modo assai approssimativo, il fondamento logico e
del fornitore del servizio dovrebbe comunque consi- l’utilità pratica della figura, valgono per qualsiasi tipo
derarsi obbligato al pagamento rateale della somma di collegamento negoziale, compreso ovviamente quel-
erogata a titolo di finanziamento direttamente nelle lo cui in vari luoghi si riferisce la decisione in commen-
mani del venditore o del fornitore stesso, in forza del to, considerata globalmente.
principio di relatività degli effetti contrattuali 15. Al riguardo, si rende però necessaria una fondamen-
Risultato ultimo del separato fluire dell’attuazione tale precisazione.
dei detti rapporti negoziali sarebbe l’ingiustificato ar- In un passaggio della sentenza in rassegna è negata
ricchimento del venditore e, contemporaneamente, rilevanza alla disciplina del credito al consumo 16, e

13 14
È in questo senso, del resto, che Cass., Sez. I, 6 ottobre Non necessario ma puramente eventuale, eppure pratica-
1994, n. 8188, in Giur. It., 1995, 768 e segg., con nota a margine mente spesso ricorrente, è infatti l’accordo tra finanziatore e
di Armone, Collegamento negoziale e revocatoria: qualche os- venditore con cui quest’ultimo assume l’obbligo di introdurre
servazione, si è mossa per ampliare il concetto di atto di dispo- all’erogatore del credito i propri clienti, senza che ciò implichi
sizione e di pregiudizio patrimoniale rilevanti ai fini dell’appli- — naturalmente — un obbligo di finanziare le relative opera-
cazione dell’art. 2901 c.c., ravvisandone gli estremi anche nel- zioni in mancanza di una previa valutazione del loro merito
l’atto dispositivo che sia elevabile ad eventus damni solo ove creditizio.
15
“letto” in combinazione con altri negozi (collegati, appunto). Si Si veda l’art. 1372 c.c.
16
veda, sul tema, anche Cannella, Revocatoria fallimentare di «L’assunto della ricorrente che si verta in ipotesi di credito
negozi collegati, in Giust. Civ., 2000, 1801 e segg. al consumo [...] e non di mutuo di scopo è stata poi corretta-

Giurisprudenza Italiana - Febbraio 2011


312 Diritto Civile | CREDITO AI CONSUMATORI

quindi alle regole sul collegamento che in quella disci- 5. Collegamento negoziale “atipico”.
plina sono collocate 17. Queste essendone le caratteristiche, sembra allora
Premesso che sullo specifico punto del contenuto di appropriato parlare in questi casi di collegamento con-
queste norme si tornerà in seguito, valga qui solo os- trattuale «atipico volontario» 21, laddove la doppia ag-
servare che la forma di connessione negoziale che esse gettivazione non sembra affatto sovrabbondante.
delineano rappresenta un’ipotesi di collegamento co- Il collegamento è bensı̀ “atipico”, in quanto caratte-
siddetto “necessario”, dacché fissato dalla legge per il rizzato — in negativo — dalla assenza di ogni regola-
solo fatto dell’esistenza di certi contratti, quindi a pre- mentazione positiva al riguardo; e — in positivo —
scindere dalla circostanza che l’interconnessione rica- dalla disponibilità per i privati della “forma” del vin-
da nel fuoco della volontà dei privati. Sul punto si colo di interdipendenza imprimibile, liberamente de-
tornerà tra poco. terminabile anche se solo nei limiti entro cui sia in
Per ora deve osservarsi che ben diverso, invece, è il grado di resistere a quel giudizio di meritevolezza che,
tipo di collegamento cui nel caso di specie si riferisce il come noto, argina ogni eccesso (od abuso) di autono-
giudice di legittimità. mia negoziale e che, in questo preciso ambito, sanzio-
In questo caso, difatti, la connessione tra negozi nerebbe la connessione tra negozi che sia ad esempio
sorge esclusivamente per effetto del vincolo di coordi- utilizzata per aggirare norme imperative 22.
nazione ad esso impresso dai privati 18. Si è dunque di Ma lo stesso collegamento è anche “volontario”, dac-
fronte ad una peculiare estrinsecazione dell’autono- ché esso deriva la sua esistenza esclusivamente dalla
mia negoziale privata, dal cui esercizio può scaturire volontà dei contraenti, in ciò dunque consistendo il
anche la creazione di interconnessioni di determinati, profilo di differenziazione rispetto al collegamento di
tipici strumenti contrattuali in vista del raggiungi- fonte legale.
mento di uno scopo unitario 19, cosı̀ ponendo in essere La casistica in tema risulta alquanto variegata, il che
— in altre parole — un «meccanismo attraverso il ben spiega la copiosità della produzione letteraria al
quale [perseguire] un risultato economico unitario e riguardo.
complesso [...], non per mezzo di un singolo contratto In particolare, di “collegamento negoziale” s’è par-
ma attraverso una pluralità coordinata di contratti, i lato — in termini più o meno condivisibili — a propo-
quali conservano una loro causa autonoma, anche se sito del rapporto tra il preliminare di compravendita di
ciascuno è finalizzato ad un unico regolamento di in- un immobile ed il correlato mandato a vendere 23; ov-
teressi» 20. vero con riferimento alla correlazione tra il contratto di

mente disattesa dalla Corte d’appello sulla scorta dell’assorben- 1997, 464 e segg., con nota di Martorelli, Nota in materia di
te e decisivo rilievo che, essendo la vicenda in questione risa- mutuo di scopo e collegamento negoziale.
18
lente al 1987, le disposizioni di cui al menzionato decreto legi- Sul tema, imprescindibile risulta la lettura di Chinè, Il
slativo sono inapplicabili per il generale principio della irre- collegamento contrattuale tra tipicità e atipicità, in Giust. Civ.,
troattività della legge, che la ricorrente non afferma del resto 1996, I, 1096 e segg.
19
derogato nella specie»: cosı̀, testualmente, è dato leggere nella In dottrina, si rinvia a Buonfrate, cit., passim. In giuri-
motivazione della decisione in commento. sprudenza, invece, chiarissime sul punto le parole di Cass., Sez.
17
Volutamente si prescinde qui dalla problematica questione II, 6 settembre 1991, n. 9388, in Mass. Foro It., 1992, nonché in
della possibilità di delineare una distinzione tra mutuo di scopo Giur. It., 1992, 1088 e segg.; ma si veda pure Id., 25 luglio 1984,
e credito al consumo, tema sul quale si richiama il fondamentale n. 4350, in Rep. Giur. It., 1985, voce “Obbligazioni e contratti”,
lavoro di La Rocca, Il mutuo di scopo, in Il mutuo e le altre n. 221 (per quanto consta, la motivazione è invece disponibile
operazioni di finanziamento a cura di Cuffaro, Bologna, 2005, solo in Riv. Notar., 1985, II, 162 e segg.).
20
179 e segg. In giurisprudenza, sullo specifico punto della diffe- Il virgolettato è estratto, con qualche lieve modifica, da
renza tra mutuo di scopo e credito consumeristico, basti qui Cass., Sez. III, 18 luglio 2003, n. 11240, in Giur. It., 2004, 738 e
rinviare alla già citata decisione resa da Trib. Milano, 24 ottobre segg., con nota di Redi, Contratto di leasing e opzione di riscatto
2008, contemporaneamente richiamando la nota, in parte criti- anticipato: un’altra figura di collegamento negoziale; ed anche in
ca, in parte adesiva, di Ronchese, Credito al consumo e diritti Contr., 2004, 118 e segg., con nota di Bravo, L’unicità di rego-
del consumatore nel rapporto con il finanziatore, in Nuova Giur. lamento nel collegamento negoziale: la “sovrapposizione” contrat-
Civ. Comm., 2009, 440 e segg., ove anche ampi indicazioni di tuale.
21
dottrina e giurisprudenza. Secondo l’A., sarebbe da condividere Cosı̀ Buonfrate, cit.
22
«la conclusione del Tribunale di Milano per cui il credito al Come noto, la vendita a scopo di garanzia potrebbe ad
consumo, pur se finalizzato, non è una forma di mutuo di scopo: esempio celare un patto commissorio: sul tema dell’utilizzo il-
è ben vero che esso è caratterizzato dalla presenza di una clau- lecito dello strumento del collegamento negoziale, si veda in-
sola di destinazione, ma in questo settore opera un meccanismo nanzitutto Messineo, cit., 53 e segg. Si vedano anche, più re-
diverso, al quale è sottesa una ratio tutt’affatto differente», dato centemente, Nardi, Frode alla legge e collegamento negoziale,
che «la destinazione costituisce per il consumatore [...] una Milano, 2006, 48 e segg.; nonché Cagnoni Luoni, Collegamen-
tutela e non un vincolo» e che «egli, quando stipula un contratto to negoziale e mancata applicazione del principio di buona fede, in
di credito al consumo ha già scelto il bene da acquistare, il cui Contr., 2005, 28 e segg.
23
prezzo viene versato direttamente dal finanziatore al fornitore, Cass., Sez. II, 28 giugno 2001, n. 8844, cit. Si nota inci-
per cui non sorge nemmeno il problema — cui la figura del dentalmente che, in realtà, è proprio con riferimento ai rap-
mutuo di scopo è generalmente correlato — dell’inadempimen- porti tra negozio preparatorio e negozio finale che innanzitutto
to alla clausola di destinazione, o meglio della distrazione della si parla di collegamento negoziale: si pensi al collegamento tra
somma ad altre finalità». Si veda anche il contributo redatto a procura o preliminare e contratto definitivo; ma anche ai ne-
margine di Cass., Sez. I, 8 luglio 2004, n. 12567, da Vitelli, gozi integrativi, come la ratifica rispetto al contratto concluso
Mutuo di scopo e clausola di destinazione, in Giur. It., 2005, 1407 dal falsus procurator e la convalida rispetto al contratto annul-
e segg., ove ulteriori indicazioni bibliografiche e riferimenti giu- labile.
risprudenziali. Contra, Trib. Milano, 22 aprile 1996, in Giur. It.,

Giurisprudenza Italiana - Febbraio 2011


Diritto Civile | CREDITO AI CONSUMATORI 313

leasing e l’associata pattuizione di riscatto anticipato 24; la volontà dei contraenti di “connettere” i negozi e
ma anche, in ambito pubblicistico, con riferimento ai l’effettiva destinazione di una molteplicità di strutture
contratti finalizzati alla realizzazione di opere mediante negoziali al perseguimento di un fine pratico “ulterio-
lo schema del c.d. project financing ovvero, non meno re” rispetto a quello tipico dei negozi stessi 32.
significativamente, ai rapporti tra contratto di tesoreria Anche sulla causa del collegamento 33, come pure
e negozio di sponsorizzazione 25; nonché, infine, ma di sulla sua distinzione dalle cause dei negozi collegati si
nuovo in ambito privatistico, con riguardo al nesso tra è ormai fatta chiarezza 34. Tanto in dottrina quanto in
il contratto di agenzia e la sublocazione 26, oltre che in giurisprudenza è difatti ormai prevalente l’opinione,
alcune altre ipotesi, per cosı̀ dire “minori” 27. che sembra condivisibile, secondo cui il collegamento
Favorite dalla ricorrenza della tematica, si può rite- avrebbe una causa sua propria, distinta da quella dei
nere con buona approssimazione che sia la speculazio- singoli contratti connessi.
ne della giurisprudenza teorica sia gli approdi della Stando difatti all’impostazione largamente accettata,
giurisprudenza pratica abbiano ormai raggiunto una alle varie e distinte cause “parziali” dei singoli negozi
certa maturità. interdipendenti, che pure rimarrebbero ferme, si giu-
Può dirsi innanzitutto accantonato il problema del stapporrebbe una sola causa complessiva dell’opera-
fondamento normativo del collegamento 28; cosı̀ come zione, coincidente — in definitiva — con il risultato
può dirsi acclarato sia che il brocardo latino simul sta- economico concretamente avuto di mira dalle parti
bunt simul cadent è invero insufficiente a cogliere l’ef- mediante l’instaurazione del detto collegamento, e che
fettiva essenza del fenomeno 29, sia che il problema del sarebbe dunque da considerare l’elemento dal quale
collegamento prescinde da quello della contestualità dipende ed in funzione del quale si verifica l’unifica-
dei contratti 30. zione delle molteplici fattispecie 35. A tal proposito,
Neppure residuano margini di controvertibilità in vale la pena di ricordare che proprio al particolare
relazione al tema della struttura del collegamento vo- atteggiamento del rapporto tra l’elemento causale della
lontario, registrandosi in dottrina approcci diversi, connessione — da un lato — e dei singoli negozi
tendenti ad enfatizzare talora l’elemento oggettivo del- — dall’altro — è ormai generalmente attribuito il ruolo
la connessione, talora l’elemento soggettivo della vo- di elemento discretivo tra collegamento negoziale e
lontà di creare il detto collegamento 31. altre affini fenomenologie, concettualmente contigue
I contrapposti orientamenti sembrano infatti aver ri- all’interdipendenza contrattuale in ragione della ri-
cevuto ormai sintesi, di guisa che la sussistenza del scontrabilità di un tratto comune, rappresentato dal
collegamento risulterebbe solo dalla combinazione tra coinvolgimento di una pluralità di schemi negoziali 36.

24
Cass., Sez. III, 18 luglio 2003, n. 11240, cit. richiamarsi per giustificare un’interpretazione globale della fat-
25
Per la rilevanza del collegamento negoziale nel contesto tispecie, si rinvia a Colombo, cit. Si veda nello stesso senso
della c.d. finanza di progetto, anzi per la plausibile riconduzione anche Castiglia, Negozi collegati in funzione di scambio, in Riv.
del fenomeno ad un intreccio di contratti, si veda Cassano, Dir. Civ., 1979, II, 398 e segg.
29
L’attività contrattuale della Pubblica Amministrazione, II, 2005, Si veda Buonfrate, cit., ma anche Sempi, Collegamento
Padova. Quanto all’altra ipotesi, si veda invece Bacosi, Ammi- negoziale e «considerazione unitaria della fattispecie», in Giur. It.,
nistrazioni locali e servizi di tesoreria: la Plenaria “sponsorizza” il 2005, 1827 e segg., a margine di Cass., Sez. III, 28 luglio 2004,
collegamento contrattuale, in www.lexitalia.it, a margine di n. 14244 (che, peraltro, si riferisce ad un caso complesso ma
Cons. di Stato, 18 giugno 2002, n. 6. particolarmente suggestivo).
26 30
In tal senso, Cass., Sez. III, 12 dicembre 2005, n. 14611, Cass., Sez. II, 26 marzo 2010, n. 3705, in Corr. Giur., 2010,
cit., ma sembra essere una applicazione un po’ estrema della 725 e segg., con nota di Carbone, Pluralità di contratti e colle-
figura. gamento negoziale. Osserva l’A. che « [...] il criterio discretivo
27
Perché “rare”: cosı̀, per esempio, ha negato che nella fat- tra contratto unico e contratto collegato non è dato da elementi
tispecie potesse parlarsi di collegamento tra contratti Trib. To- formali, quali l’unità o la pluralità dei documenti contrattuali, o
rino, 3 febbraio 1993, in Giur. It., 1994, I, 581 e segg., con nota dalla contestualità delle stipulazioni, bensı̀ dall’elemento sostan-
(fortemente critica, almeno per quanto concerne l’esclusione del ziale dell’unicità o pluralità degli interessi perseguiti».
31
collegamento) di Martina, Pegno di titoli di credito al portatore, Si rinvia ancora a Sempi, cit., passim; oltre che al più volte
pegno “bancario”, gestioni patrimoniali “in monte” e collegamento richiamato contributo di Buonfrate, cit., passim.
32
negoziale. Non meno singolare l’ipotesi decisa da Cass., Sez. II, Sempre Sempi, cit., specialmente per quanto concerne la
21 giugno 1995, n. 7021, in Banca Borsa, 1996, II, 376 e segg., con problematica dell’individuazione del fine “ulteriore” come ele-
a seguire nota di Lener, “Appendice di vincolo” nei contratti as- mento sintomatico della sussistenza dell’interconnessione tra
sicurativi e collegamento negoziale: uno pseudo-problema. negozi. Più particolareggiata, tuttavia, la descrizione dell’evolu-
28
Secondo alcuni la disciplina dei contratti del consumatore zione degli orientamenti giurisprudenziali e del succedersi delle
a suo tempo inserita nel corpo del codice civile, secondo altri il opinioni dottrinali offerta da Buonfrate, cit., passim.
33
principio di autonomia privata sarebbero referenti normativi Afferma che il fine ulteriore perseguito attraverso i con-
sufficienti a fondare la positiva previsione dello schema del col- tratti collegati complessivamente considerato sia rilevante sul
legamento negoziale nel contesto del nostro ordinamento. In piano puramente economico Clarizia, Collegamento negoziale
particolare, sulla idoneità dell’art. 1469 ter c.c. a fungere da e vicende della proprietà. Due profili di locazione finanziaria,
fondamento normativo generale dello schema del collegamento Rimini, 1982, 25 e segg.
34
negoziale, v. Lener, La nuova disciplina delle clausole vessatorie, Qui essendo possibile solo un accenno, per ogni appro-
in www.jus.unitn.it. Attualmente, si tende a ridimensionare fondimento, non può che segnalarsi il contributo di Buonfra-
questo aspetto del problema, dacché la introduzione di precise te, cit., passim, ove ampie indicazioni bibliografiche nel conte-
ipotesi di interconnessione negoziale (su cui si dirà oltre) quasi sto di una precisa disamina della tematica.
35
obbliga ad accettare l’idea che si tratti di una fenomenologia In dottrina, il punto era stato anzitempo spiegato da Bian-
effettivamente configurabile nell’ordinamento, suscettibile di ca, cit.
36
essere considerata come implicitamente immanente al sistema. In ragione di questo minimo comune denominatore, que-
Per la tesi secondo cui piuttosto all’art. 1362 c.c. sarebbe da ste ipotesi potrebbero pertanto tutte essere sistemate — sem-

Giurisprudenza Italiana - Febbraio 2011


314 Diritto Civile | CREDITO AI CONSUMATORI

Cosı̀, si ritiene ormai vigente la regola secondo cui «le gnano (generalmente non in modo espresso) il ricono-
parti, nell’esplicazione della loro autonomia negoziale, scimento possa farsi scaturire la rilevanza del collega-
possono, con manifestazioni di volontà espresse in uno mento stesso a fini diversi da quelli per i quali quelle
stesso contesto, dar vita a più negozi distinti ed indi- stesse norme lo hanno preso in considerazione e rego-
pendenti, ovvero a più negozi tra loro collegati; le varie lato 39.
fattispecie in cui può configurarsi un negozio giuridico
composto possono cosı̀ distinguersi in contratti colle- 6. La tipicità del collegamento negoziale nel credito al
gati, contratti misti (quando la fusione delle cause fa sı̀ consumo.
che gli elementi distintivi di ciascun negozio vengano Preliminarmente, si osserva che è proprio in contrap-
assunti quali elementi di negozio unico, soggetto alla posizione alla più generica locuzione “collegamento
regola della causa prevalente) e contratti complessi negoziale” che si discorre in questi altri casi di “colle-
(contrassegnati dall’esistenza di una causa unica, che si gamento necessario” 40, cosı̀ indicandosi la connessio-
riflette sul nesso intercorrente tra le varie prestazioni ne tra fattispecie negoziali che viene a giuridica esisten-
con un’intensità tale da precludere che ciascuna delle za ex lege 41.
prestazioni possa essere rapportata a una distinta causa Si tratta, cioè, dell’effetto scaturente da certe pun-
tipica e faccia sı̀ che le predette prestazioni si presen- tuali norme positive, introdotte dal legislatore in ragio-
tino tra loro organicamente interdipendenti e tendenti ne di esigenze che, nel complesso, sembrano difficil-
al raggiungimento di un intento negoziale oggettiva- mente riconducibili ad una unica ratio, non apparendo
mente tipico)» 37. sufficientemente caratterizzante — in termini assoluti
Benché “solo” per diritto pretorio, sarebbe dunque — rinvenirne la causa, sempre e comunque, in esigenze
dalla circostanza della riscontrabilità, a seconda dei casi, di più efficace tutela della parte debole del rapporto 42.
di una “fusione delle cause”, della “unicità della causa” Oltre ai noti casi della sublocazione e della multipro-
ovvero di una “coesistenza” di tante cause particolari al prietà 43, tipico può certamente dirsi — per quel che qui
fianco di una causa complessiva che dipenderebbe — in principalmente interessa, ed al di là delle variabili di di-
base a questa impostazione, cui di primo acchito non ritto positivo — il nesso esistente tra i contratti per il cui
sembrano accompagnarsi controindicazioni particola- tramite si addiviene alla finalizzazione dell’operazione
ri — la riconduzione delle diverse fattispecie concrete di credito al consumo 44, la cui disciplina — come sopra
alle categorie del contratto misto, del contratto com- già accennato — è nel caso de quo detta dal giudice di
plesso ovvero, appunto, dei contratti collegati. legittimità inapplicabile solo ratione temporis.
Intuitivamente, ben altre, invece, sono le considera- Del resto, la similitudine tra le fattispecie e la conti-
zioni da svolgere con riferimento alle ipotesi di colle- guità tra le rispettive problematiche giuridiche sono di
gamento negoziale che dalla legge derivino la loro esi- tale importanza che — come meglio si avrà modo di
stenza, delle quali parte della dottrina ha rilevato dif- dire nel prosieguo — il principio di diritto applicato
ferenze tali rispetto al collegamento negoziale volonta- dalla suprema Corte nel caso di specie è perfettamente
rio da giungere ad affermarne la sostanziale diversità sovrapponibile a quello che, a livello normativo, risulta
rispetto al fenomeno del collegamento volontario 38. Se ora dalla parte finale dell’attuale comma 3, art. 125 ter,
il problema del collegamento volontario coincide con il D.Lgs. 1o settembre 1993, n. 385.
tema dell’accertamento della volontà dei contraenti di Vale la pena di brevemente rammentare che, fino alla
darvi vita, l’aspetto problematico del collegamento di novella operata nella scorsa estate 45, la regola positiva
fonte legale è dato dalla necessità di verificare entro posta a disciplina del nesso tra il contratto di finanzia-
quali limiti dalle norme che incidenter tantum ne se- mento e quello “finanziato” era rinvenibile nell’art. 42

brerebbe — nella più ampia categoria del “contratto composto” Lener, Profili, cit., 7 e segg. È forse con riferimento a questi casi
(o anche “composito”). che effettivamente potrebbe dirsi che la tutela di una parte del
37
Cass., Sez. III, 12 luglio 2005, n. 14611, cit. In dottrina, tra rapporto complessivamente disciplinato dai contratti collegati
gli altri, hanno affrontato specificamente questo problema Buo- rappresenta la causa stessa del collegamento stabilito ex lege: ne
nfrate, cit., nella primissima parte del suo contributo; nonché sarebbero esempi il collegamento esistente nell’ambito del cre-
Cascio-Argiroffi, Contratti misti e contratti collegati, in Enc. dito al consumo e quello in tema di multiproprietà.
42
Giur. Treccani, Roma, 1988, IX, 1 e segg. Si pensi al caso della locazione e, più in generale, al feno-
38
Su tutti, Giorgianni, cit., 329. meno del collegamento tra contratto e subcontratto. Si veda,
39
In ciascuno di quei casi in cui il legislatore si preoccupa tuttavia, quanto osservato supra, alla nota che precede.
43
di attribuire rilevanza al fatto dell’interconnessione negoziale, Ci si riferisce qui all’interdipendenza tra contratto di lo-
ciò non è mai fatto nell’ottica del collegamento considerato in cazione e contratto di sublocazione (sı̀ come disciplinato dalla
sé e per sé: non vi è solitamente una norma — emblematico disposizione di cui all’art. 1594 c.c., ma pure dal successivo art.
proprio il caso del credito al consumo (ma dissimilmente non 1595): si vedano, al riguardo, le osservazioni di Sirolli Men-
potrebbe concludersi per altre ipotesi, come la sublocazio- daro Pulieri, Dal subcontratto al negozio collegato: gli effetti
ne) — che sanzioni il collegamento, ma solo una disposizione del collegamento sulle vicende dei singoli contratti, in Arch. Civ.,
posta a disciplina di uno specifico aspetto del collegamento 2004, 1255 e segg. Quanto ai contratti di time-sharing, all’ori-
negoziale, al fine di prevedere che, in presenza di certe condi- gine fu il D.Lgs. 9 novembre 1998, n. 427, con cui è stata rece-
zioni, da tale interdipendenza possano scaturire certe conse- pita la Dir. 94/47/CEE in tema di «tutela dell’acquirente per
guenze particolari. taluni aspetti dei contratti relativi all’acquisizione di un diritto di
40
Oppure, il che è lo stesso, di “collegamento funzionale”. godimento a tempo parziale di beni immobili». Ora si vedano gli
41
La migliore dottrina specialistica isola, all’interno della artt. 69 e segg. c. cons. In dottrina, v. De Nova-Gruggioli-
categoria del collegamento c.d. necessario, quello c.d. legale, la Leo, La multiproprietà, Milano, 1999.
44
cui genesi sarebbe effetto non della particolare natura del con- Su cui, recentissimamente, Pupotta, cit.
45
tratto quanto espressamente dalla legge stessa: si veda sul punto Si rinvia a quanto osservato infra, sub parr. 6 e 7.

Giurisprudenza Italiana - Febbraio 2011


Diritto Civile | CREDITO AI CONSUMATORI 315

c. cons. In base a questa disposizione, «nei casi di ina- presupposto per il solo esperimento dell’azione diretta
dempimento del fornitore di beni e servizi, il consu- del debitore nei confronti del finanziatore: la reazione
matore che [avesse] effettuato inutilmente la messa in del debitore avverso l’inadempimento del fornitore sa-
mora, [aveva] diritto ad agire contro il finanziatore nei rebbe dunque stata immaginabile, de iure condito, solo
limiti del credito concesso, a condizione che vi [fosse] in quanto, oltre alla messa in mora del fornitore, fosse
un accordo che attribuis[s]e al finanziatore l’esclusiva anche stata offerta la prova dell’esistenza dell’accordo
per la concessione di credito ai clienti del fornitore» 46. di esclusiva 49. Ad eccezione di queste specifiche ipo-
Dall’esegesi della norma in discorso, norma in cui si tesi, il debitore non avrebbe potuto difendersi effica-
rifletteva la implicita scelta del legislatore italiano di cemente contro il finanziatore il quale avesse preteso,
conformarsi all’impostazione “minimalista” risultante nonostante l’inadempimento del fornitore, il pagamen-
dalla disposizione di cui all’art. 11 della previgente Dir. to delle ulteriori rate.
102/87/CEE del 22 dicembre 1986 47, mai era emerso Il collegamento tra negozio di credito ed operazione
alcun dubbio che potesse dirsi sussistente un’ipotesi di di acquisto effettuata “a debito” finiva dunque per
collegamento negoziale. essere parziale e relativo, atteso che de jure rilevava solo
Le perplessità afferivano piuttosto alla circostanza in alcuni casi (quelli in cui si verificassero certe condi-
che la disciplina del collegamento risultava posta nel- zioni) ed a certi fini (l’esperimento dell’azione c.d. “di-
l’ottica esclusiva dell’inadempimento del fornitore, retta” del debitore verso il creditore); e de facto si ri-
mancando una disposizione dalla quale potesse infe- solveva in una scarsa tutela del debitore-consumatore,
rirsi una norma diretta a sancire il generale riconosci- al rafforzamento della cui posizione si era invece co-
mento del collegamento stesso, di guisa che i suoi ef- stantemente guardato da parte dei legislatori comuni-
fetti sembravano poter esser solo quelli espressamente tario e nazionale all’atto della delineazione dei conte-
previsti. Inoltre, tali effetti si producevano solo a date nuti del rispettivi provvedimenti normativi.
condizioni, individuate ex lege nella previa messa in Di conseguenza, già prima della “costituzionalizza-
mora del fornitore ed nella esclusività del rapporto tra zione” della tutela del consumatore a livello comuni-
fornitore e finanziatore. tario 50, si era tentato di superare l’impasse in via erme-
È chiaro che se la prima condizione rispondeva ad neutica, attraverso un ragionamento che, prendendo le
una ragionevole valutazione di opportunità, la seconda mosse dalle finalità “consumeristiche” della normazio-
presentava più spiccati profili di problematicità. Al ri- ne comunitaria recata dalla “vecchia” direttiva 51, ave-
guardo, va detto che, a parte i problemi derivanti dal- va evidenziato la contraddittorietà di ogni esegesi che,
l’eccessivo peso dell’onus probandi in capo al debitore pur fedele al dato letterale, avrebbe comportato la giu-
in merito alla detta convenzione di esclusiva 48, il prin- ridica impossibilità di realizzare i fini di tutela per cui
cipale punto controverso era collegato alla rilevanza era stata concepita.
del collegamento negoziale, nel senso che questo — Cosı̀, secondo un’impostazione che aveva ottenuto
stando alla mera lettera della legge — sembrava essere anche l’avallo dei giudici di Strasburgo 52, il rapporto di

46 48
Il disposto rappresentava una fedele replica di contenuto Si veda, su tutti, la autorevole analisi di Carriero, Tra-
dei previgenti commi 4 e 5 dell’art. 125 D.Lgs. 1o settembre sparenza bancaria, credito al consumo e tutela del contraente de-
1993, n. 385. bole, in Foro It., 1992, V, 362 e segg.
47 49
Trattasi della Dir. 102/87/CEE del 22 dicembre 1986, in Non a caso, Carriero, Nuova disciplina comunitaria del
più occasioni modificata e recepita in Italia con L. 19 febbraio credito al consumo: linee di indirizzo, questioni irrisolte, problemi
1992, n. 142, salvo poi confluire nel D.Lgs. 1o settembre 1993, applicativi, in Riv. Dir. Civ., 2009, 509 e segg., rileva che, proprio
n. 385 e, più di recente, (solo) parzialmente “trasfusa” nel in ragione della considerazione che il riferimento all’accordo di
D.Lgs. 6 settembre 2005, n. 206 (meglio noto come codice del esclusiva fosse impeditivo dell’effettivo accesso all’azione diret-
consumo, cui nel prosieguo si farà riferimento). Per quanto ta, «nell’ambito dei lavori relativi al codice del consumo [...] una
eventualmente interessi, questo il tenore dell’art. 11 della detta prima versione della norma aveva espunto l’intero inciso affe-
direttiva: «1. Gli Stati membri provvedono affinché l’esistenza rente all’accordo di esclusiva, sulla scorta anche del favorevole
di un contratto di credito non pregiudichi in alcun modo i diritti avviso, sul punto, del Consiglio di Stato. Tale innovazione aveva
del consumatore nei confronti del fornitore di beni o di servizi tuttavia formato oggetto di specifici rilievi critici, segnatamente
acquisiti in base a tale contratto qualora i beni o i servizi non da parte dell’ABI, in quanto la nuova disposizione non avrebbe
siano forniti o non siano comunque conformi al contratto di operato “un equo contemperamento degli interessi del consu-
fornitura; 2. Quando: a) per l’acquisto di beni o la fornitura di matore [...] con quelli del finanziatore, anch’essi meritevoli di
servizi il consumatore conclude un contratto di credito con una tutela adeguata”, sicché la sua introduzione avrebbe comporta-
persona diversa dal fornitore, e b) tra il creditore ed il fornitore to “restrizioni nell’accesso del credito di carattere draconia-
di beni o dei servizi esiste un precedente accordo in base al quale no”».
50
il credito è messo esclusivamente da quel creditore a disposi- Cui, a seguito della nuova numerazione introdotta con il
zione dei clienti di quel fornitore per l’acquisto di merci o di Trattato di Lisbona, è infatti dedicato il Titolo XV del Trattato
servizi di tale fornitore, e c) il consumatore di cui alla lettera a) sul funzionamento dell’Unione europea.
51
ottiene il credito in conformità al precedente accordo, e d) i beni V., in particolare, i considerando 6, 10 e 26, Dir. 102/
o i servizi considerati dal contratto di credito non sono forniti o 87/CEE del 22 dicembre 1986.
52
sono forniti soltanto in parte, o non sono conformi al relativo Si veda Corte giust. CE, 14 ottobre 2007, in Corr. Giur.,
contratto di fornitura, e e) il consumatore ha proceduto contro 2008, 489 e segg., con nota di Conti, Il ruolo del giudice nazio-
il fornitore, ma non ha ottenuto la soddisfazione cui aveva di- nale nella protezione del consumatore con particolare riferimento
ritto, il consumatore ha il diritto di procedere contro il credito- alla disciplina del credito al consumo; e, soprattutto, la ancor più
re. Gli Stati membri stabiliranno entro quali limiti ed a quali chiara Corte giust. CE, 23 aprile 2009, in Contr., 2009, 653 e
condizioni il diritto è esercitabile; 3. Il paragrafo 2 non è appli- segg., con a seguire il commento (già citato in nota 9) di Maca-
cabile quando la singola operazione è di un valore inferiore a un rio, Inadempimento del fornitore, cit., che riconosceva la com-
importo pari a 200 Ecu». plementarità dell’azione diretta rispetto ad ogni strumento di

Giurisprudenza Italiana - Febbraio 2011


316 Diritto Civile | CREDITO AI CONSUMATORI

esclusiva veniva a configurarsi quale presupposto di tiva positivizzazione della connessione tra il contratto
tutele “ulteriori” rispetto ai “normali diritti” spettanti di finanziamento ed il contratto “finanziato”.
al debitore in forza delle disposizioni rilevanti nell’or- In proposito, si può osservare che tra le novità intro-
dinamento interno 53. Ciò che si traduceva, in sostanza, dotte dalla nuova disciplina comunitaria 54, di recente
nell’affermazione secondo cui il diritto di azione “di- implementata dal legislatore delegato nazionale 55, si-
retta” si aggiungeva a (ma non elideva) gli effetti del curamente possono essere annoverate quelle confor-
collegamento negoziale in quanto tale, tra cui non solo manti il collegamento negoziale.
il diritto di provocare l’accertamento dell’avvenuta co- Centrale nell’impianto della nuova direttiva risulta
municazione dell’effetto risolutorio dal contratto di innanzitutto l’art. 3, lett. n), che individua le condizioni
fornitura a quello di finanziamento, ma anche — se- perché possa parlarsi di “contratto di credito collega-
condo le norme di diritto dei contratti interne — il to”, definendosi tale il «contratto di credito che sod-
diritto di paralizzare la pretesa del creditore a che sia disfi le due condizioni seguenti»: a) «il credito in que-
onorato il pagamento del dovuto, in conformità al pia- stione serve esclusivamente a finanziare un contratto
no di ammortamento, attraverso un’eccezione di ina- relativo alla fornitura di merci specifiche o alla presta-
dempimento formalmente riferibile solo al contratto di zione di servizi specifici»; e b) «i due contratti costi-
fornitura. tuiscono oggettivamente una unica operazione com-
All’approccio “minimalista” del diritto positivo si merciale», laddove in tal senso potrà concludersi
era insomma tentato di rimediare attraverso una rico- «quando il fornitore o il prestatore stesso finanzia il
struzione interpretativa tendente ad ampliare la rile- credito al consumo oppure, se il credito è finanziato da
vanza del collegamento, senza però rinunciarsi, da più un terzo, qualora il creditore ricorra ai servizi del for-
parti, a segnalare la necessità di un’emendazione del nitore o del prestatore per la conclusione o la prepa-
diritto vigente che fosse idonea a sancire formalmente razione del contratto di credito o qualora le merci spe-
il superamento dell’idea di un collegamento negoziale cifiche o la prestazione di servizi specifici siano espli-
rilevante solo nei termini, non certo assoluti, somma- citamente individuati nel contratto di credito».
riamente appena descritti. Rubricato “contratti collegati”, il successivo art. 15
della direttiva delinea poi l’armonizzando ambito di
7. Le nuove regole sul collegamento negoziale nella di- rilevanza del collegamento, individuandolo sia nel caso
sciplina dei contratti di credito ai consumatori. di recesso del consumatore dal contratto “finanzia-
In particolare, la dottrina si era risolta nel senso di to” 56, sia nel caso di inadempimento da parte del for-
auspicare che le istanze di tutela del consumatore po- nitore 57.
tessero trovare più adeguato riconoscimento proprio a La correlata disciplina domestica solo per quanto
livello comunitario, in sede di formulazione delle nuo- attiene alla disciplina delle conseguenze del diritto di
ve regole di protezione del consumer credit, sı̀ da con- recesso è stata collocata nell’art. 67, comma 6, c.
solidare l’illustrata interpretazione mediante la defini- cons. 58; laddove invece, in grandissima parte, è stata di

tutela già previsto dal diritto dei singoli ordinamenti nazionali, n. 48/2008/CE, in Rass. Dir. Civ., 2010, 267 e segg.; Macario,
tra cui — per effetto del collegamento — il diritto a chiedere la Il percorso dell’armonizzazione nel credito al consumo: conclusio-
risoluzione del contratto di finanziamento quando sia già inter- ne di un iter ultraventennale?, in Riv. Dir. Priv., 2009, 71 e segg.;
venuta quella del contratto finanziato ed il diritto di ripetere Modica, Il contratto di credito ai consumatori nella nuova disci-
quanto versato in conformità al piano di ammortamento in fa- plina comunitaria, in Europa e Dir. Priv., 2009, 785 e segg.;
vore del finanziatore, secondo le norme generali in materia con- Pagliantini, Il contratto di credito al consumo fra vecchi e nuovi
trattuale vigenti in uno Stato membro. formalismi, in Obblig. e contr., 2009, 295 e segg.; Rossi, La
53
Si veda il ridimensionamento dell’elemento del patto di rilevanza del collegamento contrattuale nel credito al consumo, in
esclusiva operato in giurisprudenza da Trib. Firenze, 20 maggio Contr. e impr., 2010, 25 e segg.
55
2007, in Contr., 2008, 261 e segg. Il riferimento è al D.Lgs. 13 agosto 2010, n. 141, i cui
54
Si tratta della Dir. 2008/48/Ce del 23 aprile 2008 «relativa contenuti — come noto — vanno però ben oltre la mera intro-
ai contratti di credito ai consumatori», che abroga l’omologo duzione di nuove regole nazionali in tema di contratti di credito
provvedimento comunitario del 1987: per una completa analisi, ai consumatori.
56
benché fortemente critica, si rinvia a De Cristofaro, Verso la Conformemente a quanto risulta dal considerando 37, si
riforma della disciplina del credito al consumo, in Contr., 2009, legge nell’art. 15, par. 1, della citata Dir. 2008/48/CE che «[il]
1151 e segg. Per una compiuta analisi dei contenuti della Dir. consumatore che abbia esercitato un diritto di recesso basato sulla
2008/48/CE, si vedano i saggi inseriti in De Cristofaro (a cura normativa comunitaria riguardo a un contratto per la fornitura di
di), La nuova disciplina europea del credito al consumo. La diret- merci o la prestazione di servizi non è più vincolato da un even-
tiva 2008/48/CE relativa ai contratti di credito dei consumatori e tuale contratto di credito collegato». Si vedano sul punto le os-
il diritto italiano, Torino, 2009; ed anche Rizzo-Caterini-Di servazioni di Febbrajo, La nuova disciplina dei contratti di credito
Nella-Mezzasoma, La tutela del consumatore nelle posizioni “al consumo” nella Dir. 2008/48/CE, in Giur. It., 2010, 1 e segg.
57
di debito e credito, Napoli, 2010. Si segnalano, poi, più in gene- In conformità a quanto risulta dal considerando 38, l’art.
rale, De Cristofaro, La nuova disciplina comunitaria del cre- 15, par. 2, della citata Dir. 2008/48/CE prevede che «[q]ualora
dito al consumo: la direttiva 2008/48/CE e l’armonizzazione le merci o i servizi oggetto di un contratto di credito collegato
«completa» delle disposizioni nazionali concernenti «taluni aspet- non siano forniti o siano forniti soltanto in parte o non siano
ti» dei «contratti di credito ai consumatori», in Riv. Dir. Civ., conformi al contratto per la fornitura degli stessi, il consumatore
2008, II, 255 e segg.; De Poli, Le regole di comportamento dei ha diritto di agire nei confronti del creditore se ha agito nei
“creditori” nella direttiva 2008/48/CE in materia di credito al confronti del fornitore o prestatore, senza ottenere la soddisfa-
consumo, in Dir. banc., 2009, I, 33 e segg.; Colangelo, Traspa- zione che gli spetta ai sensi della legge o in virtù del contratto per
renza (e non) nella nuova direttiva sul credito al consumo alla la fornitura di merci o la prestazione di servizi. Gli Stati membri
vigilia del recepimento, in Danno e Resp., 2010, 437 e segg.; stabiliscono in che misura e a quali condizioni possono essere
Indraccolo, Credito al consumo e principio di protezione ef- esperibili tali rimedi».
58
fettiva del contraente debole. Prime considerazioni sulla direttiva Si veda l’art. 2 D.Lgs. 13 agosto 2010, n. 141.

Giurisprudenza Italiana - Febbraio 2011


Diritto Civile | CREDITO AI CONSUMATORI 317

nuovo inserita nel D.Lgs. 1o settembre 1993, n. 385, correlato in modo esclusivo al finanziamento dell’ope-
agli artt. 121 e segg. razione di consumo. Si neutralizzerebbero, cosı̀, gli ap-
Anche qui è posta la espressa definizione di “con- prezzabili sforzi della giurisprudenza comunitaria 61,
tratto di credito collegato”, inteso — conformemente che erano invece nel senso di estendere anche a queste
agli input normativi comunitari — come quel «contrat- fattispecie la disciplina ricavabile da certe norme co-
to di credito finalizzato esclusivamente a finanziare la munitarie 62.
fornitura di un bene o la prestazione di un servizio A ciò si aggiunga che un ulteriore effetto collaterale
specifici se ricorre almeno una delle seguenti condizio- della definizione scaturisce dal riferimento alla neces-
ni: 1) il finanziatore si avvale del fornitore del bene o saria natura “specifica” del bene o del servizio. Posto
del prestatore del servizio per promuovere o conclu- che quasi sicuramente può dirsi irrilevante la distinzio-
dere il contratto di credito; 2) il bene o il servizio spe- ne civilistica tra cose generiche e cose specifiche e,
cifici sono esplicitamente individuati nel contratto di altresı̀, che non è chiaro a cosa abbia precisamene in-
credito» 59. teso riferirsi il legislatore comunitario, resta il fatto che
Quanto agli effetti del collegamento con riferimento non è possibile dirsi certi che in questo interstizio nor-
all’ipotesi di risoluzione per inadempimento del con- mativo non troveranno spazio interpretazioni “parti-
tratto “finanziato”, essi trovano disciplina nell’art. 125 colari” volte ad identificare ipotesi in cui il bene acqui-
quinquies: «[n]ei contratti di credito collegati, in caso stato non presenti il carattere della specificità, sı̀ da
di inadempimento da parte del fornitore dei beni o dei (provare a) escludere l’applicazione della disciplina sul
servizi, il consumatore dopo aver effettuato la costitu- collegamento, che ne è dipendente.
zione in mora del fornitore, ha diritto alla risoluzione Manca, in secondo luogo, una espressa disciplina de-
del contratto di credito, se con riferimento al contratto gli effetti dell’inadempimento del fornitore rispetto al
di fornitura di beni o servizi ricorrono le condizioni di contratto di fornitura. Sembra, però, che questo non
cui all’art. 1455 del codice civile» (comma 1); e che sia un problema insormontabile: la configurazione del-
«[l]a risoluzione del contratto di credito comporta l’inadempimento come idoneo a provocare la risolu-
l’obbligo del finanziatore di rimborsare al consumato- zione del contratto di credito in quanto esso sia rile-
re le rate già pagate nonché ogni altro onere eventual- vante ex art. 1455 c.c. potrà a fortiori considerarsi suf-
mente applicato. La risoluzione del contratto di credi- ficiente a legittimare lo scioglimento del vincolo scatu-
to non comporta l’obbligo del consumatore di rimbor- rente dal contratto finanziato. Resta in ogni caso il
sare al finanziatore l’importo che sia stato già versato al dubbio se un tale effetto risolutorio operi o meno di
fornitore dei beni o dei servizi. Il finanziatore ha il diritto.
diritto di ripetere detto importo nei confronti del for- Per converso più consistenti e meno agevolmente
nitore stesso» (comma 2) 60. superabili sono i dubbi che riguardano la natura del
Vari sono i rilievi che, sinteticamente, si è indotti a diritto alla risoluzione: non è affatto detto se questo
formulare alla luce delle accennate modifiche dell’or- debba esercitarsi giudizialmente o se, invece, come pa-
dinamento domestico. re preferibile per meglio tutelare il consumatore, sia
Premesso che difetta, per ragioni che non si riesce a sufficiente un atto stragiudiziale.
comprendere, la riproduzione della definizione euro- Si può altresı̀ constatare, poi, la scomparsa del riferi-
pea di “unica operazione commerciale”, l’aspetto di mento alla esclusività del rapporto tra fornitore e cre-
maggiore interesse della normativa interna è certamen- ditore. Non è quindi più necessaria, in base alla nuova
te rappresentato dall’introduzione di una espressa de- disciplina, la prova dell’esistenza di un accordo di esclu-
finizione di contratti collegati, in cui si può con certez- siva tra questi soggetti, mentre — com’è ragionevole
za cogliere, rispetto al diritto previgente, una novità che sia — si continua a richiedere che il consumatore,
non certo puramente formale, ma di massimo rilievo prima di far valere i propri diritti di fronte al creditore,
sul piano del riconoscimento di un fondamento gene- abbia previamente e senza fortuna tentato di ottenere
rale del collegamento e, quindi, dei suoi effetti. soddisfazione delle proprie ragioni presso il proprio de-
La introduzione della definizione stessa non è però bitore. In pratica, come è stato precisato 63, l’azione in
— come è stato già evidenziato — del tutto scevra da questione «viene configurata come sussidiaria».
qualsiasi inconveniente. Sembra infatti inevitabile rite- Resta però l’anomalia di una messa in mora che pre-
nere che non possa (più) invocarsi la disciplina del scinde, sembrerebbe, dalla considerazione che l’ina-
collegamento con riferimento all’impiego in funzione dempimento potrebbe anche consistere nella consegna
di consumo degli affidamenti che si innestano in con- di una cosa che presenti vizi rilevanti, e non nel sem-
tratti di apertura di credito: difetterebbe infatti il re- plice ritardo. Quid iuris in questo caso?
quisito della esclusività della causa contrattuale, ora Infine, si può notare come sia espressamente stabilito
invece rilevante in quanto si richiede che il credito sia che — ancora sul presupposto dell’inadempimento del

59 61
Si veda la disposizione di cui alla lett. d) dell’art. 121 V., sul punto, Corte giust. CE, 14 ottobre 2007, cit.; e, in
D.Lgs. 1o settembre 1993, n. 385. dottrina, i ben più autorevoli rilievi di De Cristofaro, La
60
Volutamente si tralasciano sia la disposizione speciale di cui nuova disciplina comunitaria del credito al consumo: la direttiva
al comma 3, siccome relativa concernente i soli contratti di loca- 2008/48/CE e l’armonizzazione «completa» delle disposizioni na-
zione finanziaria; sia la successiva disposizione di cui al comma 4, zionali concernenti «taluni aspetti» dei «contratti di credito ai
ai sensi della quale «i diritti previsti dal presente articolo possono consumatori», in Riv. Dir. Civ., 2008, 255 e segg., spec. 291, in
essere fatti valere anche nei confronti del terzo al quale il finan- nota 92.
62
ziatore abbia ceduto i diritti derivanti dal contratto di conces- Si trattava, segnatamente, dell’art. 11, par. 2 della prece-
sione del credito», che nulla innova poiché una regola di conte- dente direttiva.
63
nuto analogo già figurava nel corpo dell’abrogato art. 42 c. cons. Febbrajo, cit.

Giurisprudenza Italiana - Febbraio 2011


318 Diritto Civile | LESIONE DI INTERESSE LEGITTIMO PRETENSIVO

fornitore — il finanziatore sia gravato da un obbligo meni normalmente ricondotti alla unitaria categoria
restitutorio avente ad oggetto «le rate già pagate non- dei “negozi collegati”.
ché ogni altro onere eventualmente applicato», cosı̀ Che la cromosomica matrice sia identica non appare
come la legittimità dell’opposizione dell’exceptio ina- revocabile in dubbio. Nondimeno, appare fuori di-
dimplenti contractus nei confronti del creditore al fine scussione pure la loro reciproca, sostanziale irriduci-
di paralizzare la pretesa di quest’ultimo relativamente bilità e, a fare a questa da appendice, la diversità dei
all’importo che sia stato già versato al fornitore dei beni problemi che derivano dal fondamento legale o volon-
o dei servizi, essendo invece diritto del finanziatore tario del collegamento stesso. Al problema della rico-
quello «di ripetere detto importo nei confronti del for- struzione della portata della volontà privata, in un ca-
nitore stesso». so, si contrappone l’esigenza di identificare, nell’altro
Proprio quest’ultima disposizione rende lampante il caso, quali siano gli effetti che il legislatore ha voluto
rapporto di perfetta simmetria ravvisabile rispetto al far scaturire dal posizionamento di norme destinate a
principio di diritto sotteso alla massima in commento, sancire l’esistenza dell’interdipendenza tra negozi: più
la cui bontà, perciò (id est, alla luce del diritto vigente), che accertare l’esistenza del collegamento in sé, si tratta
risulta ancor più apprezzabile. allora di definirne gli effetti.
Da quanto sopra brevemente osservato risulta chiaro Ciò che, in considerazione delle scelte operate dal
quanto significative siano state le innovazioni che la legislatore nazionale in sede di recepimento della di-
nuova normativa comunitaria, per il tramite della di- sciplina recata dalla Direttiva, non sarà — si può fin
sciplina domestica, ha apportato rispetto al diritto pre- troppo facilmente immaginare — agevole stabilire,
vigente. specialmente quando — come appare ragionevole pre-
Che, tuttavia, l’intervento novellatore abbia effetti- vedere — si cercherà di piegare la inadeguata littera
vamente affinato lo strumentario a disposizione del legis alle finalità di tutela che quelle disposizioni avreb-
credit consumer, rendendo la regolamentazione del fe- bero dovuto ben più efficacemente servire e di inte-
nomeno massimamente aderente alle sue esigenze di grarne le imperfezioni in un’ottica pienamente consu-
giustizia attraverso la predisposizione di più piane ed meristica, che traspariva già dalla intitolazione del
agevoli forme di tutela, è lecito dubitare. provvedimento 65, ma che purtroppo non è stata del
Indipendentemente dalle eventuali lacune afferenti tutto valorizzata.
al provvedimento comunitario, non può comunque
sottacersi che — come comprovato dall’implementa- Casimiro A. Nigro
zione che la disciplina europea ha ricevuto nell’ordi-
namento inglese 64 — ben altro avrebbe potuto e do-
vuto fare il legislatore italiano. A parte alcune modifi-
che, come quella che sancisce il diritto alla restituzione LESIONE DI INTERESSE LEGITTIMO PRETENSIVO
delle rate già versate o quella che ha determinato la
espunzione del riferimento al patto di esclusiva, l’im- I.
pianto normativo complessivo rimane ancora assai mi-
Cassazione civile, I Sezione, 29 gennaio 2010,
gliorabile, anche mediante la introduzione di una più
n. 2122 — Luccioli Presidente — Salvago Relatore
precisa regolamentazione delle varie implicazioni del
— Russo P.M. (conf.) — Deledda (avv. Tamponi) -
collegamento tra contratti, nella prospettiva di un ef-
Azienda Usl n. 1 di Sassari (avv. Porcu).
fettivo innalzamento dei livelli di tutela del consuma-
tore. Responsabilità civile — Pubblica amministrazione
Appare pertanto improbabile immaginare che il nuo- — Comportamento illecito — Spettanza del bene —
vo stato del diritto positivo possa essere in grado di Prova dell’elemento soggettivo — Necessità (C.c. art.
dare un fattivo contributo in vista del recupero a que- 2043).
sto settore dell’industria bancaria di quella credibilità
ed affidabilità che la criticità della corrente situazione II.
finanziaria ha contribuito a pregiudicare. Cassazione civile, III Sezione, 23 febbraio 2010,
8. Brevissime notazioni finali. n. 4326 — Varrone Presidente — Vivaldi Relatore
— Iannelli P.M. (conf.) — Publionda s.r.l. (avv.ti
Conclusivamente, si ritiene che nessun particolare Manzi, Laruffa) - Comune di Milano (avv.ti Surano,
rilievo possa essere svolto rispetto ai contenuti del Fraschini, Rizzo).
provvedimento in rassegna.
Le notazioni che precedono vogliono solo essere fi- Responsabilità civile — Pubblica amministrazione
nalizzate a porre in evidenza la eterogeneità dei feno- — Comportamento illecito — Spettanza del bene —

64
Si vedano le Sections 69 e segg. del Consumer Act inglese, zioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati
provvedimento risalente nella sua primigenia versione al 1974 Membri in materia di credito al consumo». Il risalto della figura
ma che ha da ultimo subito sostanziali modifiche, dopo quelle del consumatore sin dal titolo non è affatto conseguenza di
del 2006, proprio in ragione dell’esigenza di procedere all’im- insignificanti scelte semantiche; al contrario, si può ritenere che
plementazione della Consumer Credit Directive. il riferimento al consumatore — anche alla luce della massima
65
La direttiva, infatti, risulta innovativamente intitolata ai valorizzazione, in ambito comunitario, della politica di prote-
«contratti di credito ai consumatori»: il che non pare essere del zione in suo favore — abbia un’importante valenza, che del
tutto irrilevante, specialmente ove si consideri che la previgente resto non è rimasta sottaciuta, come si evince dal complessivo
disciplina comunitaria era recata da un provvedimento intito- contenuto della direttiva stessa.
lato alla finalità di realizzare il «ravvicinamento delle disposi-

Giurisprudenza Italiana - Febbraio 2011

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