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Giurisprudenza

Corte cost. 12 dicembre 2007, n. 454

Politica

del turismo

Quali margini per le iniziative


regionali turistiche allestero?
CORTE COSTITUZIONALE, 12 dicembre 2007, n. 454 - Pres. Bile - Red. Saulle
I
Normativa regionale - Disposizioni per lorganizzazione e il coordinamento delle attivita` delle imprese partecipanti allestero a manifestazioni fieristiche, incontri operativi di commercializzazione, sondaggi di mercato Collaborazione regionale con lIstituto per il commercio con lestero (ICE) e lAgenzia nazionale del turismo - Ricorso del Governo - Prospettata violazione dei limiti della competenza regionale ai sensi dellart. 117 comma 2
lett. g Cost. - Prospettata violazione della riserva di legislazione esclusiva statale in materia di ordinamento e di
organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali
(L.R. Marche 11 luglio 2006, n. 9, art. 2, comma 1, lett. d)
Non `e fondata la questione di legittimita` costituzionale riguardante lart. 2, comma 1, lett. d), L.R.
Marche 11 luglio 2006, n. 9, promossa, in riferimento allart. 117, comma 2, lett. g) Cost., poiche limpugnata norma regionale, prevedendo una mera facolta` e non gia` un obbligo di collaborazione, esclude
limposizione unilaterale regionale del coinvolgimento di organi statali nellattivita` regionale, non determinando, altres`, alterazione alcuna delle ordinarie attribuzioni che i diversi organi sono chiamati a
svolgere in seno agli enti di appartenenza, con conseguente insussistenza della dedotta violazione della
potesta` legislativa esclusiva dello Stato in materia di ordinamento e organizzazione amministrativa statale, a norma dellart. 117 comma 2 lett. g), Cost. e conseguente allineamento allo schema di attribuzione di funzioni dallo Stato alle Regioni di cui al D.Lgs. n. 112/1998.
II
Normativa regionale - Disposizioni per lorganizzazione e il coordinamento delle attivita` delle imprese partecipanti allestero a manifestazioni fieristiche, incontri operativi di commercializzazione, sondaggi di mercato Collaborazione regionale con lIstituto per il commercio con lestero (ICE) e lAgenzia nazionale del turismo - Ricorso del Governo - Prospettata violazione dellart. 6 L. 5 giugno 2003, n. 131 di disciplina del procedimento
per lo svolgimento della condotta internazionale delle Regioni, in attuazione dei compiti demandati allo Stato
dallart. 117, commi 5 e 9 Cost.
(L.R. Marche 11 luglio 2006, n. 9, art. 2, comma 1, lett. d)
Non `e fondata la questione di legittimita` costituzionale riguardante lart. 2, comma 1, lett. d), L.R.
Marche 11 luglio 2006, n. 9 promossa in riferimento ai commi quinto e nono dellart. 117 Cost. - in relazione allart. 6 L. 5 giugno 2003, n. 131 - poiche la disposizione censurata, nellattribuire alla Regione
le funzioni concernenti lorganizzazione e il coordinamento delle attivita` delle imprese che partecipano
in Italia e allestero a manifestazioni fieristiche non risulta finalizzata alla stipulazione di accordi internazionali, disciplinando, invece, unattivita` avente finalita` promozionale e di sostegno, esclusivamente rivolta alle imprese che operano (anche allestero) nel settore turistico e non risultando qualificabile nemmeno, pertanto, come attivita` di mero rilievo internazionale.

Considerato in diritto
1. Il Presidente del Consiglio dei ministri, rappresentato e difeso dallAvvocatura generale dello Stato,
ha impugnato lart. 2, comma 1, lett. d), della leg-

ge della Regione Marche 11 luglio 2006, n. 9 (Testo unico delle norme regionali in materia di turismo), per contrasto con lart. 117, comma 2, lett.
g), Cost., nonche con il 5 e il 9 comma dello stesso

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art. 117 Cost., in relazione allart. 6 L. 5 giugno


2003, n. 131 (Disposizioni per ladeguamento dellordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3).
2. Entrambe le questioni non sono fondate.
2.1. Quanto alla dedotta violazione dellart. 117,
comma 2, lett. g), Cost., deve osservarsi, infatti, che
il tenore letterale della disposizione impugnata, secondo cui lattivita` di organizzazione e coordinamento della Regione e` svolta anche in collaborazione con lIstituto per il commercio estero (ICE),
lAgenzia nazionale per il turismo, altri enti pubblici, prevedendo una mera facolta` e non gia` un obbligo di collaborazione, esclude che il coinvolgimento di organi statali in detta attivita` regionale sia
imposto unilateralmente dalla Regione.
La disposizione censurata, pertanto, non determina alcuna alterazione delle ordinarie attribuzioni che i diversi organi sono chiamati a svolgere in seno agli enti di
appartenenza, con conseguente insussistenza della dedotta violazione della potesta` legislativa esclusiva dello Stato in materia di ordinamento e organizzazione amministrativa statale, a norma dellart. 117, comma 2,
lett. g), Cost. (sentenza n. 30/2006).

2.2. Sotto altro profilo, la previsione censurata prevede, sia pure in via facoltativa, forme di collaborazione che risultano discendere direttamente dalle
norme statali che regolano la composizione, le attribuzioni e le funzioni degli organismi statali richiamati.
In particolare, lart. 48 D.Lgs. 31 marzo 1998, n.
112 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni e agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n.
59), nel trasferire alle Regioni le funzioni amministrative relative allorganizzazione e alla partecipazione a fiere, mostre ed esposizioni organizzate al di
fuori dei confini nazionali per favorire lincremento
delle esportazioni dei prodotti locali (comma 1, lett.
g) (1), nonche alla promozione e al sostegno finanziario, tecnico-economico e organizzativo di iniziative di investimento e di cooperazione commerciale e
industriale da parte di imprese italiane, espressamente prevede che nellesercizio di dette funzioni
le regioni possono avvalersi anche dellICE
(comma 2).
Inoltre, con riferimento allAgenzia nazionale per il
turismo, lart. 2 d.P.R. 6 aprile 2006, n. 207 (Regolamento recante organizzazione e disciplina dellAgenzia nazionale del turismo, a norma dellarticolo
12, comma 7, D.L. 14 marzo 2005, n. 35, convertito,
con modificazioni, dalla legge 14 maggio 2005, n.
80), individua proprio nella Regione uno degli enti

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destinatari della attivita` di consulenza e di assistenza (...) in materia di promozione di prodotti turistici, assegnando allAgenzia medesima il compito di
individuare idonee strategie commerciali che permettano allItalia di presentarsi in modo efficace sui
mercati stranieri (comma 1, lett. c).
La norma regionale, pertanto, lungi dal disciplinare unilateralmente forme di collaborazione e di coordinamento
obbligatorie che coinvolgono compiti e attribuzioni dello
Stato (sentenze n. 322/2006, n. 30/2006 e n. 134/
2004), opera allinterno delle funzioni gia` attribuite
dallo Stato alle Regioni con il citato D.Lgs. n. 112/
1998.

2.3. Quanto alla dedotta violazione dellart. 117,


commi 5 e 9, Cost., in relazione allart. 6 L. n.
131/2006, si deve osservare che la disposizione censurata, nellattribuire alla Regione le funzioni concernenti lorganizzazione e il coordinamento delle
attivita` delle imprese che partecipano in Italia e allestero a manifestazioni fieristiche non risulta - in
base allunivoco dato testuale - finalizzata alla stipulazione di accordi internazionali.
La norma regionale disciplina, invece, unattivita` avente
finalita` promozionale e di sostegno, esclusivamente rivolta alle imprese che operano (anche allestero) nel settore turistico.

Il carattere meramente interno della funzione in questione consente, pertanto, di escludere che il suo
esercizio possa incidere sulla politica estera dello
Stato ovvero impegnarne la responsabilita`.
Peraltro, detta funzione non risulta suscettibile di essere qualificata neanche come attivita` di mero rilievo internazionale, consistente, secondo quanto affermato da questa Corte, in quelle attivita` compiute
con omologhi organismi esteri aventi per oggetto
finalita` di studio o di informazione (in materie tecniche) oppure la previsione di partecipazione a manifestazioni dirette ad agevolare il progresso culturale
o economico in ambito locale, ovvero, infine, lenunciazione di propositi intesi ad armonizzare unilateralmente le rispettive condotte (sentenze n. 472/
1992, n. 42/1989 e n. 179/1987).

Per questi motivi


La Corte Costituzionale
dichiara non fondate le questioni di legittimita` costituzionale dellart. 2, comma 1, lett. d), della legge della Regione Marche 11 luglio 2006, n. 9 (Testo
Nota:
(1) Trattasi, in realta` della lettera a).

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unico delle norme regionali in materia di turismo),


promosse, in riferimento allart. 117, comma 2, lett.
g), Cost., nonche ai commi quinto e nono dello stesso art. 117 Cost. - in relazione allart. 6 della legge
5 giugno 2003, n. 131 (Disposizioni per ladegua-

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mento dellordinamento della Repubblica alla legge


costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3) -, dal Presidente del Consiglio dei ministri con il ricorso indicato
in epigrafe.

Il Commento
di Stefano Piazza
Il Governo ha impugnato lart. 2, comma 1, lett.
d), L.R. Marche 11 luglio 2006, n. 9 (Testo unico
delle norme regionali in materia di turismo), poiche ritenuta finalizzata allespletamento di compiti
di organizzazione e di coordinamento dellattivita`
internazionale di imprese impegnate allestero nella partecipazione a manifestazioni fieristiche e ad
incontri operativi di commercializzazione; siffatta
disposizione incorrerebbe nella violazione dellart.
6 L. 5 giugno 2003, n. 131, che detta uno specifico
procedimento per lo svolgimento della condotta internazionale delle Regioni, in attuazione dei compiti demandati allo Stato dallart. 117, commi 5 e
9, Cost.

La questione di legittimita`
Proponendo ricorso alla Corte costituzionale nel
settembre 2006, il Governo ha impugnato lart. 2,
comma 1, lett. d), L.R. Marche 11 luglio 2006, n.
9 (Testo unico delle norme regionali in materia di
turismo), che attribuisce alla Regione le funzioni
concernenti lorganizzazione e il coordinamento
delle attivita` delle imprese che partecipano in Italia e
allestero a manifestazioni fieristiche, incontri operativi di commercializzazione, sondaggi di mercato,
anche in collaborazione con lIstituto per il commercio con lestero (ICE), lAgenzia nazionale del turismo, altri enti pubblici, i sistemi turistici locali,
agenzie, aziende e le associazioni di categoria rappresentative del settore turistico. Si tratta di una disposizione, non solo orientata ad intervenire nellambito del supporto regionale - anche in sedi estere - alle molteplici attivita` strumentali alla promozione del settore turistico (ivi comprese le manifestazioni fieristiche, i sondaggi di mercato, i meetings funzionali alle azioni di marketing e di espansione commerciale), ma anche ispirata, per il perseguimento di
siffatti obiettivi, allattivazione di sinergie collaborative con le realta` organizzative nazionali costitutiva-

mente vocate alla valorizzazione di versanti piu` propriamente commerciali dei settori economici, come lICE e del settore turistico, in particolare, come
lAgenzia nazionale del turismo (2).
Il Governo ha ritenuto censurabile la suddetta
norma regionale delle Marche sotto un duplice profilo:
a) da un lato, essa prevederebbe unilateralmente
il coinvolgimento di organismi nazionali, quali lIstituto del commercio con lestero e lAgenzia nazionale del turismo, nonche altri enti pubblici operanti nel settore, e, pertanto, eccederebbe i limiti
della competenza regionale in violazione dellart.
117, comma 2, lett. g), Cost., che riserva la materia
dellordinamento e dellorganizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali alla legislazione esclusiva statale.
b) dallaltro lato, la norma regionale in questione,
in quanto diretta a perseguire compiti di organizzazione e di coordinamento dellattivita` internazionale
di imprese impegnate allestero, nella partecipazione
a manifestazioni fieristiche e ad incontri operativi di
commercializzazione, incorrerebbe nella violazione
dellart. 6 L. 5 giugno 2003, n. 131 (Disposizioni
per ladeguamento dellordinamento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3),
che detta uno specifico procedimento per lo svolgimento della condotta internazionale delle Regioni,
Nota:
(2) V., Turismo. Unagenzia nazionale per vendere cultura, in Guida dir., 2005, 13, 110. In ragione dellart. 12, comma 2, D.L. n. 35/
2005, convertito in L. n. 80/2005, lAgenzia nazionale del turismo
prende il posto dellENIT (Ente istituzionalmente deputato alla promozione del turismo italiano allestero) al quale, con legge di riforma 11 ottobre 1990, n. 292 si e` tentato di dare un nuovo impulso.
Con la stessa legge n. 292/1990 si e` riconosciuta alle Regioni la
possibilita` di svolgere attivita` promozionali allestero (nellambito
dellarea comunitaria), autonomamente dallENIT. Su queste tematiche, vedasi: G. Meloni, Le istituzioni di governo nel settore turistico, in AA.VV., Manuale di diritto del turismo, a cura di V. Franceschelli-F. Morandi, Torino, 2007, 39-59 (55).

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in attuazione dei compiti demandati allo Stato dallart. 117, commi 5 e 9, Cost.
A conforto delle proprie doglianze, il Governo richiama la determinazione della stessa Corte costituzionale avanzata in occasione della sentenza n. 238/
2004 (3), nella quale si afferma, in particolare, che
il nuovo art. 117 demanda allo Stato il compito di
stabilire le norme di procedura che le Regioni
debbono rispettare nel provvedere allattuazione e
allesecuzione degli accordi internazionali, e di disciplinare le modalita` di esercizio del potere sostitutivo in caso di inadempienza (comma 5) (4); nonche
il compito di disciplinare i casi e le forme della
conclusione di accordi delle Regioni con altri Stati e
di intese con enti territoriali di altri Stati (comma 9).
Le disposizioni dellart. 6, commi 1, 2 e 3, L. n.
131/2003 sono dettate in attuazione di questi compiti. In questo quadro, ad opinione del Governo, lart.
2, comma 1, lett. d), L.R. Marche n. 9/2006, prevedendo una generale attivita` di organizzazione e
coordinamento dellattivita` di imprese impegnate allestero nella partecipazione a manifestazioni fieristiche e incontri operativi di commercializzazione, in
assenza di collegamento con lautorita` statale del
settore, contrasterebbe non solo con la lettera della
L. n. 131/2003, ma soprattutto con la ratio dalla
stessa desumibile, secondo la quale la Regione, anche nellambito delle proprie competenze, interagisce a livello internazionale in stretto collegamento
con lAutorita` statale.

La posizione della Regione Marche


Reagendo al ricorso governativo, la censurata Regione si costituisce in giudizio, avanzando richiesta
di rigetto dei rilievi del Governo, in quanto, ad avviso della Regione resistente, lart. 2, comma 1, lett.
d), L.R. n. 9/2006 avrebbe lesclusiva finalita` di attribuire alla Regione una mera funzione di coordinamento delle attivita` delle imprese turistiche marchigiane che partecipano in Italia e allestero a manifestazioni fieristiche; funzione da considerarsi rientrante nelle competenze residuali della Regione in
materia di turismo. In particolare, gli incontri operativi di commercializzazione, sondaggi di mercato,
anche in collaborazione con lICE, lAgenzia del turismo, previsti dalla disposizione impugnata, non
sarebbero, in effetti, finalizzati alla stipulazione di
accordi internazionali, ma esclusivamente strumentali alla promozione delle attivita` delle imprese turistiche, contemplando soltanto la possibilita` - e non gia`
lobbligo - di forme di collaborazione con i citati
soggetti statali.
A ridosso della pubblica udienza, la resistente

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poi, ha avanzato ulteriori considerazioni difensive,


facendo osservare, in particolare, come la norma impugnata fosse da ascrivere alla materia della internazionalizzazione delle imprese e che, coerentemente con quanto previsto dalla normativa statale, la
Regione si sarebbe limitata a contemplare la facolta`
da parte delle Regioni di avvalersi degli organi statali e da parte dello Stato di avvalersi di organi regionali. Anche richiamando, a sostegno della sua posizione, la sentenza n. 214/2006 (5), con la quale la
Corte costituzionale ha affermato che lAgenzia nazionale per il turismo, disciplinata dallart. 12 D.L.
14 marzo 2005, n. 35 (Disposizioni urgenti nellambito del Piano di azione per lo sviluppo economico,
sociale e territoriale) - convertito, con modificazioni, dallart. 1, comma 1, L. 14 maggio 2005, n. 80 -,
svolge attivita` di consulenza e assistenza per lo
Stato, per le Regioni e per gli altri organismi pubblici in materia di promozione di prodotti turistici, individuando idonee strategie commerciali che permettono allItalia di presentarsi in modo efficace sui mercati stranieri, la Regione Marche oppone al Governo la presenza, nella norma impugnata, non solo dei
requisiti di legittimita` necessari per ipotizzare forme di collaborazione e di coordinamento che coinvolgono compiti e attribuzioni dello Stato (6), ma
anche di una disciplina delle attivita` amministrative
di organizzazione e coordinamento delle imprese
operanti anche allestero (come, per vero, previsto,
secondo analoghe modalita`, da altre leggi regionali)
tale da non incidere sugli obblighi internazionali di
politica estera. E` conseguentemente da escludersi,
ad opinione della resistente, ogni lesione della potesta` legislativa esclusiva dello Stato nella materia della politica estera.

Le argomentazioni dellAvvocatura
A fronte di siffatte rimostranze, lAvvocatura generale dello Stato, con atto depositato in data 7 novembre 2007, ha replicato alle argomentazioni difensive della Regione, svolgendo considerazioni ulterioNote:
(3) M. Barbero, La Corte Costituzionale interviene sulla legge La
Loggia, in www.forumcostituzionale.it/site; R. Dickmann, La Corte Costituzionale e il potere estero delle Regioni e delle Province
autonome, (nota a Corte cost. 18 luglio 2004, n. 238 e 22 luglio
2004, n. 258), in www.federalismi.it.
(4) C. Mainardis, Nuovo Titolo V, Poteri sostitutivi statali, autonomie speciali, in Le Regioni, 2005, 197-203.
(5) Sulla quale, vedasi: M. Malo, La vacillante collocazione del turismo come materia regionale, in Le Regioni, 2007, 101-108.
(6) Sent. Corte cost. n. 30/2006.

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IL PROVVEDIMENTO
ri a sostegno del ricorso;
lAvvocatura, in particolare,
rileva che la potesta` normativa afferente allorganizzazione e al coordinamento dellattivita` internazionale delle
imprese impegnate allestero
risulterebbe gia` esercitata dal
Comitato nazionale per il
turismo (7) - istituito dallart. 12 del citato D.L. n.
35/2005 - con la conseguenza che la previsione di unanaloga attivita` da parte dellente regionale determinerebbe unindebita sovrapposizione nelle competenze
statali in detta materia (8).
LAvvocatura
generale
dello Stato poi, imposta
unulteriore linea di argomentazione, sostenendo che,
pur dovendosi ricondurre il
turismo e linternazionalizzazione delle imprese alla competenza, rispettivamente, residuale e concorrente della Regione, si sarebbe di fronte a materie tipicamente trasversali, non
potendosi pertanto ammettere che, attraverso la loro disciplina, la normativa regionale incida anche sullorganizzazione statale, nonche
sui rapporti economici internazionali.
Proprio sulla scorta del
quadro ricostruttivo della
normativa, avanzato dalla
Regione resistente, lAvvoca-

Il caso
Il Governo ha sollevato una questione di
legittimita` costituzionale in merito allart. 2,
comma 1, lett. d), L.R. Marche 11 luglio 2006,
n. 9, per violazione dellart. 117 Cost.
I precedenti
Sul nuovo assetto dei rapporti tra lo Stato e le
regioni dopo la riforma costituzionale: Corte
cost. n. 134 del 2004; Corte cost. n. 238 del
2004; Corte cost. n. 30 del 2006; Corte cost.
n. 214 del 2006; Corte cost. n. 322 del 2006.
Sullattivita` di mero rilievo internazionale delle
Regioni: Corte cost. n. 179 del 1987; Corte
cost. n. 42 del 1989; Corte cost. n. 472 del
1992.
Le questioni
Si prospettava la violazione dei limiti della
competenza regionale e della riserva di
legislazione esclusiva statale in materia di
ordinamento e di organizzazione
amministrativa dello Stato e degli enti
pubblici, oltre che della disciplina del
procedimento per lo svolgimento della
condotta internazionale delle Regioni.
La soluzione
La Corte dichiara infondate le questioni di
legittimita` costituzionale: a) poiche le norme
regionali prevedono una mera facolta` e non
gia` un obbligo di collaborazione, escludendo
limposizione unilaterale del coinvolgimento di
organi statali nellattivita` regionale; b) poiche
le stesse non sono finalizzate alla stipulazione
di accordi internazionali, ma disciplinano
unattivita` avente finalita` promozionale e di
sostegno rivolta alle imprese, che non risulta
qualificabile nemmeno come attivita` di mero
rilievo internazionale.

Note:
(7) Sul quale vedasi: L. Righi, Listituzione del Comitato Nazionale
del Turismo e la trasformazione dellE.N.I.T. in Agenzia: segni di
rinascita dellorganizzazione pubblica del turismo?, in questa Rivista, 2006, 5-13.
(8) E` appena il caso di ricordare che con ricorso in via principale
avanti la Corte costituzionale le Regioni Abruzzo, Campania, Toscana
e Veneto avevano chiesto la censura dellart. 12, commi da 1 a 5 e 7,
D.L. n. 35/2005, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 80/2005.
In particolare il comma 1 era stato impugnato perche, prevedendo,
tramite un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, listituzione di un organismo statale, quale il Comitato nazionale per il turismo
(al quale erano attribuiti compiti di coordinamento delle politiche turi-

tura generale dello Stato ritiene di dover asserire


linammissibilita` di iniziative unilaterali della
Regione nel campo della
internazionalizzazione
delle imprese, riguardante
non tanto lesportazione
dei prodotti locali allestero, quanto invece lo stabilimento delle imprese nazionali allestero. Lunilateralismo dellintervento
regionale in questultimo
ambito, in particolare allorquando si dimostrasse vincolante per lo Stato, pur
corroborato dalla collaborazione organizzativa fra
Regione e organi statali
operanti nel settore specifico delle imprese italiane
operanti allestero, come lo
Sportello unico regionale
per linternazionalizzazione
delle
imprese
(SPRINT) (9),
istituito
dallart. 1, comma 3, L. 31
marzo 2005, n. 56 (Misure
per linternazionalizzazione delle imprese e delega
al Governo per il riordino
degli enti operanti nel medesimo settore) e come lIstituto per il commercio
estero (ICE), (secondo
quanto previsto dallart. 3,
comma 3, L. 25 marzo
1997, n. 68, Riforma dellIstituto nazionale per il
commercio estero), vieppiu`

stiche regionali e funzioni di indirizzo per lattivita` dellAgenzia nazionale del turismo), avrebbe violato gli artt. 117, quarto comma, e
118 Cost., nonche il principio di leale collaborazione, anche in ragione della pretesa statale di governare le politiche di indirizzo del settore
turistico (settore collegabile ad una materia non di competenza esclusiva statale e neanche concorrente) attraverso un organismo centrale.
La questione era stata considerata fondata dalla Corte costituzionale
con sent. n. 214/2006, come risulta dal p. 8 del Considerato in diritto,
che qui interamente si riporta per maggior precisione. 8. - Le Regioni impugnano, per violazione degli artt. 117 e 118 Cost., lart. 12,
comma 1, D.L. n. 35/2005, convertito, con modificazioni, dalla L. n.
80/2005 - norma che prevede listituzione, tramite un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di un Comitato nazionale per il turismo, allo scopo di assicurare il coordinamento stabile delle politiche
(segue)

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allorquando si dimostrasse vincolante per lo Stato,


non risulterebbe - ad avviso dellAvvocatura - accoglibile, in quanto decisamente distonico con il quadro
normativo delineato nelle forme specificate dalle relative leggi istitutive dei citati soggetti istituzionali.

I contorni della competenza regionale


in materia di promozione turistica
Le questioni sollevate dal Governo avanti la Corte costituzionale per censurare la legge regionale
delle Marche si connettono alla piu` ampia problematica della promozione di iniziativa regionale del
turismo allestero che, come si e` segnalato in dottrina (10), ha assunto nuovi contorni, sotto il profilo
dellampia legittimazione delle attivita` promozionale
delle Regioni allestero, in ragione del comma 9 del
riformato art. 117 Cost., per il quale le Regioni, nelle materie di loro competenza, possono concludere
accordi con Stati e intese con enti territoriali interni
ad altro Stato, nei casi e nelle forme disciplinati da
leggi dello Stato. La successiva declinazione attuativa della norma costituzionale, recata dallart. 6,
comma 3, L. n. 131/2003, consente alle Regioni e
alle Province autonome di Trento e Bolzano, nelle
materie di loro competenza legislativa, la possibilita`
di concludere con altri Stati sia accordi di natura
tecnica sia accordi di natura programmatica finalizzati a favorire i loro sviluppo economico, sociale e culturale previa comunicazione al Ministero
degli affari esteri.
In questo nuovo quadro, si e` avvertito come la legittimazione allespletamento regionale dei compiti promozionali del turismo, correlandosi anche alla collocazione della materia de qua nellambito della competenza piena o esclusiva regionale (ex art.
117, comma 4), permetterebbe, in ipotesi, la configurazione di sistemi turistici interregionali (peraltro prefigurati dalla L. n. 135/2001) legittimati a costituire forme di promozione turistica allestero con
riguardo allimmagine turistica dellintero Paese (11).
In questa cornice, da ritenersi oramai consolidata,
anche in ragione di una lunga e complessa evoluzione giurisprudenziale e dottrinale correlata alla piu`
ampia tematica del potere estero delle Regioni (12), che ha registrato una fase, peraltro non del
tutto aproblematica con lavvento della L. n. 131/
2003 (art. 1, comma 1 e artt. 5 e 6) (13), la Corte
Costituzionale, nel caso di specie, per dimostrare
linfondatezza di entrambe le questioni di costituzionalita` avanzate dal ricorrente, delinea un impianto
argomentativo impostato lungo almeno tre direttrici
dimostrative.

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Note:
(segue nota 8)
di indirizzo del settore turistico in sede nazionale e la sua promozione
allestero - denunciando, in sostanza, che non sussisterebbe il titolo
della potesta` legislativa statale (perche la materia del turismo appartiene alla competenza legislativa residuale delle Regioni) e che non sarebbero soddisfatte le condizioni richieste dalla Corte per poter ritenere correttamente esercitata la chiamata in sussidiarieta` (in particolare,
difetterebbero meccanismi di coinvolgimento delle Regioni idonei a
salvaguardare le attribuzioni delle medesime e laccentramento in sede
statale riguarderebbe non specifiche funzioni, bens` un generale ruolo
di coordinamento delle politiche del settore turistico); inoltre la norma
sarebbe incostituzionale perche rinvia ad un atto regolamentare statale
la disciplina dellorganismo. La questione e` fondata. La norma impugnata afferma testualmente che il Comitato ha compiti di orientamento e coordinamento delle politiche turistiche nazionali e non contempla alcun coinvolgimento delle Regioni nella fase della definizione
della disciplina relativa alla sua istituzione e al suo funzionamento.
Ora, premesso che il turismo e` materia di competenza legislativa residuale (sentenze n. 90/2006 e n. 197/2003) - circostanza che comunque non esclude la possibilita` per la legge statale di attribuire funzioni
legislative al livello centrale e di regolarne lesercizio (sentenze n.
242/2005 e n. 6/2004) -, la norma impugnata disattende almeno due
delle condizioni che, secondo la giurisprudenza di questa Corte, debbono sussistere affinche la potesta` legislativa statale sia legittimamente
esercitata al di la` dei confini segnati dallart. 117 Cost. In primo luogo, lintervento legislativo statale di cui allart. 12, comma 1, D.L. n.
35/2005 non puo` essere considerato proporzionato perche il legislatore ha attratto, in capo al Comitato, una generale attivita` di coordinamento delle complessive politiche di indirizzo di tutto il settore turistico. In secondo luogo, non e` stata prevista alcuna forma di intesa con
le Regioni, ne la composizione del Comitato, come fissata nel
D.P.C.M. 8 settembre 2005, vale a colmare tale lacuna. In effetti il
D.P.C.M. in questione prevede che del Comitato facciano parte sette
Ministri, il Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, il
coordinatore degli assessori regionali al turismo, cinque rappresentanti
delle Regioni, tre rappresentanti delle principali associazioni di categoria, un rappresentante delle Camere di commercio, il Presidente dellAssociazione nazionale comuni dItalia e quello dellUnione province italiane. Come si vede, la partecipazione dei membri espressione
delle Regioni non e` affatto preponderante rispetto a quella dei componenti di origine statale (in entrambi i casi si tratta di sette componenti); inoltre, Presidente del Comitato e` il Ministro delle attivita` produttive; infine, questultimo, in relazione a specifiche tematiche in trattazione, puo` richiedere la partecipazione di altri Ministri (art. 2, comma
2, D.P.C.M. 8 settembre 2005). Deve dunque essere dichiarata lillegittimita` costituzionale dellart. 12, comma 1, D.L. n. 35 del 2005.
(9) M. Brocca, Lo sportello unico regionale per linternazionalizzazione delle attivita` produttive, in Comuni dItalia, 2002, 71-84; M.
Brocca, Lo sportello unico regionale per linternazionalizzazione
delle attivita` produttive, in Disciplina del commercio e dei servizi,
2002, 67-81.
(10) M. Malo, Gli ordinamenti regionali, in AA.VV., Manuale di
diritto del turismo, a cura di V. Franceschelli-F. Morandi, Torino,
2007, 61-79.
(11) M. Malo, Gli ordinamenti regionali, cit., 77.
(12) In una vasta letteratura, vedasi, anche per la ricca dotazione bibliografica: F. Palermo, Il potere estero delle Regioni. Ricostruzione
in chiave comparata di un potere interno alla Costituzione italiana,
Padova, 1999.
(13) In tema: L. Violini, Il potere estero delle Regioni e delle Province Autonome, in AA.VV., Stato, regioni ed enti locali nella legge 5 giugno 2003, n. 131, a cura di G. Falcon, Bologna, 2003, 111145.

Giurisprudenza
Corte cost. 12 dicembre 2007, n. 454

Politica

del turismo

IL QUADRO NORMATIVO
1) In primo luogo, la Cor2005, n. 35, convertito,
con modificazioni, dalla
te osserva linsussistenza  Art. 117 Cost.
 Legge cost. 18 ottobre 2001, n. 3,
legge 14 maggio 2005, n.
della supposta invasione
Modifiche al titolo V della parte seconda della
80), individui proprio nelunilaterale regionale delle
Costituzione.
la Regione uno degli enti
ordinarie attribuzioni del Legge 5 giugno 2003, n. 131, Disposizioni
destinatari della attivita`
lICE e dellAgenzia nazioper ladeguamento dellordinamento della
di consulenza e di assinale per il turismo, atteso il
Repubblica alla legge cost. n. 3/2001.
stenza (...) in materia di
tenore letterale della disposi D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112,
promozione di prodotti tuzione impugnata, che indu- Conferimento di funzioni e compiti
ristici, e assegni allAce, sine dubio, a ritenere me- amministrativi dello Stato alle regioni e agli
genzia medesima il comramente facoltativa la col- enti locali, in attuazione della legge n. 59/
pito di individuare idolaborazione tra Regione e i 1997.
nee strategie commerciali
suddetti organismi, non  Art. 2, comma 1, lett. d) L.R. Marche 11
che permettano allItalia
procurando,
conseguente- luglio 2006, n. 9 (Testo unico delle norme
di presentarsi in modo efmente, la denunciata viola- regionali in materia di turismo): La Regione
ficace sui mercati straniezione della potesta` legislati- esercita le funzioni ad essa attribuite dalla
ri (comma 1, lett. c). In
va esclusiva dello Stato in presente legge e in particolare quelle
questo quadro puo` ben rimateria di ordinamento e or- concernenti: [...] d) lorganizzazione e il
tenersi - deduce la Corte ganizzazione amministrativa coordinamento delle attivita` delle imprese che
come la norma regionale
statale, a norma dellart. partecipano in Italia e allestero a
impugnata, lungi dal disci117, comma 2, lett. g), Cost. manifestazioni fieristiche, incontri operativi di
plinare
unilateralmente
2) In secondo luogo, la commercializzazione, sondaggi di mercato,
forme di collaborazione e
Corte rileva come le previste anche in collaborazione con lIstituto per il
di coordinamento obbligaforme di collaborazione ri- commercio con lestero (ICE), lAgenzia
torie che coinvolgono
sultano direttamente derivare nazionale del turismo, altri enti pubblici, i
compiti e attribuzioni deldalle norme statali che re- sistemi turistici locali, agenzie, aziende e le
lo Stato (sentenze n. 322/
golano la composizione, le associazioni di categoria rappresentative del
2006, n. 30/2006 e n. 134/
attribuzioni e le funzioni de- settore turistico.
2004) (15), operi pienagli organismi statali indicati
mente allinterno delle
e in tal senso segnala come
funzioni gia` attribuite
lart. 48 D.Lgs. 31 marzo
dallo Stato alle Regioni con il D.Lgs. n. 112/1998.
1998, n. 112 (Conferimento di funzioni e compiti
3) In terzo luogo, la Corte, per sostenere limamministrativi dello Stato alle regioni e agli enti loplausibilita` del denunciato nocumento dellart. 117,
cali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo
commi 5 e 9, Cost., in relazione allart. 6 L. n. 131/
1997, n. 59), trasferendo alle Regioni le funzioni
2006, deduce dallunivoco dato testuale della diamministrative relative allorganizzazione e alla
sposizione regionale censurata dal Governo la sussipartecipazione a fiere, mostre ed esposizioni orgastenza di una disciplina di unattivita` caratterizzata
nizzate al di fuori dei confini nazionali per favorire
da finalita` promozionali e di sostegno, esclusivalincremento delle esportazioni dei prodotti locali,
mente rivolta alle imprese che operano (anche alleanche con la stampa e la distribuzione di pubblicastero) nel settore turistico e non ravvisa la presenza
zioni per la relativa propaganda (comma 1, lett. a),
di un intendimento regionale finalizzato alla stipunonche alla promozione e al sostegno finanziario,
lazione di accordi internazionali, tale da far suptecnico-economico e organizzativo di iniziative di
investimento e di cooperazione commerciale e industriale da parte di imprese italiane (comma 1, letteNote:
ra c), espressamente prevede che nellesercizio di
(14) Q. Camerlengo, Commento allart. 48, Conferimento di funziodette funzioni le regioni possono avvalersi anche
ni alle regioni, in AA.VV., Lo Stato autonomista. Funzioni statali,
regionali e locali nel decreto legislativo n. 112 del 1998 di attuadellICE (comma 2) (14). Con specifico riferimenzione della legge Bassanini n. 59 del 1997, a cura di G. Falcon, Boto, poi, allAgenzia nazionale per il turismo, la Corte
logna, 1998, 187-191.
ricorda che lart. 2 D.P.R. 6 aprile 2006, n. 207 (Re(15) Sul punto: P. Bonetti, Le leggi regionali su materie concernengolamento recante organizzazione e disciplina delti la sicurezza devono rispettare la potesta` legislativa statale circa
lAgenzia nazionale del turismo, a norma dellartile forme di coordinamento tra Stato e Regioni in materia di ordine
pubblico e sicurezza, in Le Regioni, 2004, 1164-1167.
colo 12, comma 7, del decreto-legge 14 marzo

DIRITTO DEL TURISMO N. 2/2008

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Politica

del turismo

Giurisprudenza
Corte cost. 12 dicembre 2007, n. 454

porre una connessione con la politica estera dello


Stato o addirittura un coinvolgimento della sua responsabilita` in quanto soggetto di diritto internazionale. Lattivita` regionale in questione, peraltro, non
viene ritenuta dalla Corte nemmeno inquadrabile
nella categoria delle attivita` di mero rilievo internazionale delle Regioni, qualificabili, secondo la
stessa giurisprudenza costituzionale, come quelle attivita` svolte in relazione con organismi esteri aventi
per oggetto finalita` di studio o di informazione (in
materie tecniche) oppure la previsione di partecipazione a manifestazioni dirette ad agevolare il progresso culturale o economico in economico in ambito locale, ovvero, infine, lenunciazione di propositi
intesi ad armonizzare unilateralmente le rispettive
condotte (16).
Si tratta, in definitiva, per quanto riguarda il caso specifico della Regione Marche, affrontato in
sentenza, di unattivita` di carattere meramente
interno, anche se svolta allestero, in quanto compiutamente funzionale e strumentale alla promozione
di un settore, quale e` quello turistico, nel quale le
azioni propulsive, sotto i profili della commercializzazione e del mercato, appaiono decisamente regionalizzate e regionalizzabili, (vieppiu` dopo la trasformazione dellENIT) (17).

Il rilievo del potere esterno delle Regioni


Puo` forse dischiudersi, sotto questultimo profilo, il tema, rectius, il problema dellinquadramento tassonomico di siffatta attivita` di carattere
meramente interno, anche se svolta allestero
delle Regioni, nellambito delle tipologie connesse
al potere estero delle Regioni, che, come si e` notato
in dottrina, viene sussunto e articolato nella L. n.
131/2003 in guisa tale approdare ad un sorta di codificazione della situazione giurisprudenziale e normativa antecedente alla riforma del Titolo V (18);
situazione decisamente determinata, da un lato, dalla Corte costituzionale, soprattutto con la sentenza
n. 179/1987, dallaltro, dal Governo, con atto di indirizzo e coordinamento di cui al D.P.R. 31 marzo
1994, adottato con lesplicita finalita` di adeguare
agli sviluppi anche giurisprudenziali dellordinamento italiano e di quello comunitario il contenuto
del d.P.C.M. 11 marzo 1980 (19). In particolare,
con sentenza n. 179/1987 la Corte aveva ritenuto
costituzionalmente legittime sia le attivita` allestero delle Regioni, qualificate come promozionali,
rigorosamente strumentali alle materie di competenza regionale (20), sia le attivita` qualificate come di mero rilievo internazionale, differenziate
nel contenuto, ma omogenee nella loro non inci-

140

DIRITTO DEL TURISMO N. 2/2008

denza sulla politica estera dello Stato, anche sotto


il profilo dellinsorgenza di responsabilita` di qualsiasi genere del medesimo. Per lespletamento di
queste attivita` rimaneva indispensabile il previo assenso del Governo, di modo da consentire allo Stato il controllo di conformita` agli indirizzi di politica
internazionale. Con latto di indirizzo e coordinamento in materia di attivita` allestero delle Regioni
(D.P.R. 31 marzo 1994) veniva prevista, allart. 1,
la possibilita` per le Regioni di svolgere attivita` promozionali allestero intese a favorire il loro sviluppo economico, sociale e culturale, mentre, nellart. 2, venivano contemplate le attivita` di mero
rilievo internazionale; per lo svolgimento delle
prime, piu` suscettibili di incidere nella sfera della
politica estera, che necessitavano di una previa intesa governativa, era previsto un meccanismo di silenzio assenso e lobbligo di motivazione per leventuale espresso diniego; per le seconde, da considerarsi meno invasive, era previsto un previo assenso governativo, consegnato anche in forma implicita.
Ora, la legge n. 131/2003 prevede sostanzialmente cinque tipologie di attivita` ascrivibili al potere
estero delle Regioni e delle province autonome di
Trento e Bolzano, ovvero, segnatamente:
a) la conclusione di intese, nelle materie di propria competenza legislativa, con enti territoriali interni ad altro Stato, dirette a favorire il loro sviluppo economico, sociale e culturale (art. 6, comma
2);
b) la conclusione di intese, nelle materie di propria competenza legislativa, con enti territoriali interni ad altro Stato dirette a realizzare attivita` di
mero rilievo internazionale (art. 6, comma 2);
c) la conclusione, nelle materie di propria competenza legislativa, di accordi con Stati, esecutivi e
Note:
(16) Vedasi Corte cost. sent. n. 472/1992, sent. n. 42/1989 e n. 179/
1987.
(17) M. Malo, Gli ordinamenti regionali, cit., 76.
(18) E. Crivelli, Commento allart. 6, (Attuazione dellart. 117,
quinto e nono comma, della Costituzione sullattivita` internazionale
delle Regioni), in AA.VV., Lattuazione del nuovo Titolo V, Parte
Seconda, della Costituzione. Commento alla legge La Loggia
(legge 5 giugno 2003, n. 131), a cura di P. Cavalieri-E. Lamarque,
Torino, 2004, 148; F. Palermo, La (nuova?) disciplina delle attivita`
estere delle Regioni. Lart. 3 d.d.l. La Loggia, in www.federalismi.it
(19) Cfr., preambolo del D.P.R. 31 marzo 1994.
(20) Sempre che fosse garantita la congruenza di siffatte attivita` con
la politica estera dello Stato attraverso il conseguimento di una previa intesa; vedasi anche: sentt. n. 739/1988 e n. 72/1992.

Giurisprudenza
Corte cost. 12 dicembre 2007, n. 454

applicativi di accordi internazionali regolarmente


entrati in vigore (art. 6, comma 3) (21);
d) la conclusione, nelle materie di propria competenza legislativa, di accordi con Stati, di natura
tecnico-amministrativa, (art. 6, comma 3);
e) la conclusione, nelle materie di propria competenza legislativa, di accordi di natura programmatica con Stati, finalizzati alla promozione dello sviluppo economico, sociale e culturale delle Regioni
e delle Province autonome (art. 6, comma 3).
Le tipologie di cui ai punti sub d) e sub e), che
declinano lattuazione del comma 9 dellart. 117
Cost., si connotano per un cos` accentuato carattere
innovativo, in materia di potere estero delle Regioni,
sotto lo specifico profilo del treaty making power
regionale (22), da essere state circondate da una serie di limiti sostanziali e di cautele procedurali, inseriti nello stesso comma 3 dellart. 6 L. n. 131/
2003 (23), tali da comprimerne la portata innovativa (24).
Le funzioni regionali concernenti lorganizzazione e il coordinamento delle attivita` delle imprese
che partecipano in Italia e allestero a manifestazioni fieristiche di cui allart. 2, comma 1, lett. d),
L.R. Marche 11 luglio 2006, n. 9 (Testo unico delle norme regionali in materia di turismo), oggetto
della censura del Governo, a quale di queste categorie possono risultare collegabili, alla luce delle
argomentazioni prodotte dalla Corte per sostenere
la legittimita` costituzionale della norma impugnata?
A nessuna - si direbbe - di quelle previste nellart.
6, commi 2 e 3, L. n. 131/2003, essendosi pronunciata la Corte sullassenza, nella disposizione impugnata, della finalita` di stipulazione di accordi internazionali, nonche sullinsussistenza della connotazione di attivita` di mero rilievo internazionale delle funzioni regionali considerate e non prevedendo, nemmeno, la disposizione impugnata la
conclusione di intese con enti territoriali interni
ad altro Stato.
La Corte, invece, qualifica le attivita` previste nellesaminata disposizione della legge regionale delle Marche
quali attivita` aventi finalita` promozionale e di sostegno, esclusivamente rivolte alle imprese che operano
(anche allestero) nel settore turistico, considerandole,
forse, in qualche misura limitrofe a quelle attivita`, svolte
allestero dalle Regioni, qualificate come promozionali e
rigorosamente strumentali alle materie di competenza
regionale, che la stessa Corte aveva ritenuto costituzionalmente legittime con sentenza n. 179/1987 e che sostanzialmente coincidono con le attivita` promozionali allestero, facoltizzate, per le Regioni, dallart. 1 dellatto
di indirizzo e coordinamento in materia di attivita` allestero delle Regioni di cui al D.P.R. 31 marzo 1994.

Politica

del turismo

Ma siffatta conclusione va valutata con piu` di


una cautela, in quanto il giudice delle leggi, approfondendo lanalisi definitoria e connotativa delle attivita` regionali in questione, le considera di carattere meramente interno (25), anche se svolte allestero, riconoscendo, cos`, non solo gli ineludibili
nessi funzionali e strumentali dellazione regionale
allestero rispetto ad un settore di indiscutibile competenza regionale, quale e` quello turistico, ma anche
una sorta di insuperabile e strutturale (per le attivita`
in questione) collocazione giuridica intra moenia regionali, anche se, de facto, posizionata allestero. Si
e`, allora, forse, in presenza di una nuova categoria
di attivita` estere delle Regioni, ovvero di un nuovo
ambito tassonomico nel quale poter far rientrare le
attivita` promozionali delle Regioni allestero di carattere meramente interno o - se possibile, ancor
piu` azzardatamente, - le attivita` promozionali interne
delle Regioni a proiezione esterna?
Un eventuale sviluppo argomentativo in sostegno
ad una risposta positiva a tal quesito, potrebbe, in
certa misura, superare o, quanto meno, problematizzare una prima, seppur giustificabile, impressione
desumibile dalla sentenza in commento, correlabile
allintendimento della Corte di riaffermazione dello
spazio di intervento regionale in sede estera, e di
stabilizzazione, per cos` dire, delle varie tipologie di
margini di siffatto intervento, che la Corte stessa
aveva, peraltro, gia`, come noto, risolutamente espanso con la storica sentenza n. 179/1987, di riconoscimento del potere estero delle Regioni.
Si tratterebbe, in definitiva, per il tramite di piu`
distesi approfondimenti di ricerca, di sondare la preNote:
(21) Si tratta di una tipologia fondata sullart. 117, comma 5, Cost.
laddove dispone che le Regioni provvedano allesecuzione e allattuazione degli accordi internazionali. In tal senso, questo tipo di accordi si presenta come il meno suscettibile ad essere latore di particolari ingerenze nella riserva statale in tema di politica estera, in
quanto confinato alla funzione esecutiva e attuativa di trattati disposti e ratificati a livello statale. (Sul punto cfr. E. Crivelli, Commento
allart. 6, cit., 154).
(22) Non pienamente attribuibile, peraltro, - secondo certa dottrina alle Regioni (vedasi: E. Cannizzaro, Gli effetti degli obblighi internazionali e le competenze estere di Stato e regioni, in Le istituzioni
del federalismo, 2002, 22).
(23) Sul punto: G. Buonuomo, Commento allart. 6 - Attuazione
dellart. 117, quinto e nono comma, della Costituzione sullattivita`
internazionale delle Regioni, in AA.VV., Legge La Loggia. Commento alla L. 5 giugno 2003 n. 131 di attuazione del Titolo V della
Costituzione, a cura di F. Bassanini, Rimini, 2003, 144-147.
(24) E. Crivelli, Commento allart. 6, cit., 154.
(25) Cons. in diritto, punto 2.3, terzo capoverso.

DIRITTO DEL TURISMO N. 2/2008

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Politica

del turismo

Giurisprudenza
Corte cost. 12 dicembre 2007, n. 454

senza dellintenzione della Corte di oltrepassare le


due principali finalita` enucleabili in sentenza:
a) una finalita` di di consolidamento di quanto
alle Regioni e` gia` riconosciuto, sotto il profilo in
esame
b) una finalita` di protezione dellarea di azione regionale a fronte delle pervicaci e imperiture
tendenze statocentriche del legislatore nazionale,
surrettiziamente presenti, come colto dalla dottrina (26), in termini di continuismo con lassetto ante
riforma del Titolo V o addirittura di compressione
delle potenzialita` regionali (costituzionalmente discutibile dopo la riforma del Titolo V) (27), nella L.
n. 131/2003, con riguardo al potere estero delle Regioni.
Tendenze, si conceda, per certi aspetti astoriche,
e quindi non piu` accreditabili, sia alla luce della
svolta recata dallart. 117 Cost. riformato, in ordine al turismo come materia residuale regionale (28),
sia in ragione dei contorni tecnici della materia turistica, con riguardo ai suoi aspetti promozionali, non

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DIRITTO DEL TURISMO N. 2/2008

piu` monopolizzabili, nellepoca della globalizzazione, dalla organizzazione centripeta dello Stato-Nazione.
Note:
(26) L. Violini, Il potere estero delle Regioni e delle Province Autonome, in AA.VV., Stato, regioni ed enti locali nella legge 5 giugno
2003, n. 131, a cura di G. Falcon, Bologna, 2003, 138-144.
(27) Sul quadro costituzionale derivante dalla riforma del Titolo V, in
materia di rapporti internazionali delle Regioni, vedasi, in una vasta
dottrina: A. Anzon, I poteri delle Regioni dopo la riforma costituzionale. Il nuovo regime e il modello originario a confronto, Torino,
2002, spec. 155 ss.; P. Bilancia, Un nuovo ruolo per le Regioni in
materia di rapporti internazionali?, in www.statutiregionali.it; A.
DAtena, La nuova disciplina costituzionale dei rapporti internazionali e con lUnione europea, i AA.VV., Il nuovo Titolo V della parte
II della Costituzione, Milano, 2002, 133; T. Groppi, Regioni, Unione
europea, obblighi internazionali, in AA.VV., La Repubblica delle
autonomie. Regioni ed enti locali nel nuovo Titolo V, a cura di T.
Groppi-M. Olivetti, Torino, 2001, 133; C. Pinelli, I limiti alla potesta`
legislativa statale e regionale e i rapporti con lordinamento internazionale e con lordinamento comunitario, in Foro it., V, 2001, 194.
(28) M. Malo, Il sistema delle fonti, cit., 7.

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