“LYKION”
Programma istitutivo
della filiera multiregionale del
(Italian Goji)
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RETE DI IMPRESE “LYKION”
INDICE
1. Red is good
7. L’innovazione di prodotto
- ALLEGATI
D. CREDITS
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Documento riservato – Versione 2.3 – Released by IMPRONTA RURALE SRL
SETTEMBRE 2015
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1. Red is good
(lotta all’obesità, lotta alla fame, equa distribuzione del cibo, alimentazione
sana per una migliore qualità della vita) spicca il concetto della dieta a base
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Tra questi emerge il “red” in termini di appeal (si ricerca e si consuma tutto
salutistica; ciò viene sostenuto sia da studi scientifici e clinici sia dai
oltre ad apprezzare tutto quanto sia BIO e “true made in Italy” si orienta
A tali prodotti si aggiungono gli oli essenziali e gli estratti di ulteriori piante
pressante richiesta da parte della GDO, reale indicatore del trend dei
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agricole ed agroalimentari ad altissimo reddito poiché ad elevato valore
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FOCUS_ Il Goji, pianta della longevità e della salute, bacca della felicità e dell’amore
Le bacche di Goji sono ricche di antiossidanti (in assoluto la pianta più ricca al mondo) e di
principi nutritivi importanti. Lo stesso dicasi di foglie, stelo, radici. In particolare le bacche
di Goji sono ricche di aminoacidi (ben 19 compreso quelli essenziali), vitamine (B1, B, 2,
B3, B, 5, C), minerali (calcio, magnesio, potassio, fosforo), oligoelementi (ferro, zinco,
selenio e tanti altri), carotenoidi (alfa carotene, beta carotene, zeaxantina, luteina),
polifenoli (con grande funzione antiossidante), acidi grassi essenziali, varie sostanze
bioattive. Tra gli zuccheri vi si trovano alcuni polisaccaridi scoperti dal 1994 in poi,
denominati Polisaccaridi del Lycium Barbarum (LBP) che potenziano il sistema
immunitario, neutralizzano i radicali liberi e sono efficaci nella lotta contro i tumori. La
tabella ORAC (Oxigen Radical Adsorbance Capacity) ci dimostra come il Goji abbia la
maggiore capacità di assorbimento ed ossigenazione dei radicali liberi, ovvero il maggiore
potere antiossidante tra molti alimenti e frutti rossi.
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CAPACITA’ ANTIOSSIDANTE di alcuni frutti ed ortaggi
(Tabella ORAC: unità per 100 g di prodotto)
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CONTENUTO di elementi e principi nutritivi: confronto tra Goji, frutti ed ortaggi vari
La tabella
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.2. Il mercato dei superfrutti e delle “Goji berries” (bacche di
Goji)
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L’incremento del consumo di tale prodotto deriva da crescenti azioni
con marchi commerciali italiani, avviene sul web, nei negozi specializzati e
da 80 gr, 100 gr, 150 gr oggi oscillano dai 20 euro agli 80 euro al kg a
seconda della qualità del prodotto stesso e del packaging proposto. Una
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che rivendono in big box a ditte commerciali che riconfezionano il
a marchio proprio.
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FOCUS_ Bacche di Goji e derivati: prezzi interessanti, ancora di più se “Italian Goji”
Le bacche di Goji e i loro derivati presentano prezzi di mercato molto variabili a seconda
dell’origine e della loro qualità e certificazione. Il marchio italiano ne incrementerebbe il
valore ulteriormente.
-Bacche essiccate: da 20,00 euro/Kg a 80,00 euro/kg (in conf. da 50 g, 100 g, 150 g, 250 g)
-Succo di Goji (e simili): da 20,00 euro/L a 80,00 euro/L (in conf. da 350 ml, 400 ml, 500 ml)
-Bacche fresche: da 30,00 euro/Kg a 80,00 euro/kg (in conf. da 50 g, 100 g, 250 g)
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3.1 Caratteristiche essenziali del Goji e della sua coltivazione
non tollera i ristagni idrici nel terreno. Si adatta ad ogni clima e ad ogni
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Tale impianto è ottimale per consentire una raccolta più razionale e
La pianta produce sin dal primo anno dopo l’impianto e può trasformarsi
4.000 piante/ha.
In realtà si è osservato che piante messe a dimora ad aprile già hanno dato le
prime bacche a giugno dello stesso anno, così come quelle piantate a giugno
“LYKION”.
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- Costi di impianto
Si stima un costo ad ettaro di ca. 30.000 euro, se il terreno non necessita di
lavorazioni particolari ed escluso scavo del pozzo. Le voci di costo sono le seguenti:
- n. 4.000 piante (sesto di impianto 2,5 m x 1 m) per un totale di 24.000 euro (6,00
euro/piantina certificata)
- Impianto a spalliera (tipo “vigneto”) con ala gocciolante al primo filo: ca. 6.000 –
8.000 euro (con pali in legno). I costi variano se si utilizzano pali in cemento o in
metallo e se l’ala gocciolante viene collocata al di sotto della pacciamatura con
realizzazione contestuale di baulatura (ca. 800,00 euro/ettaro).
- Fasi di impianto
La piantumazione di 4.000 piante /ettaro certificate con sesto di impianto di 2,5 m
x 1 m, andrebbe anticipata dalla realizzazione dell’impianto a spalliera. Anche se
qualcuno preferisce operare al contrario per permettere alle piante di “assestarsi”:
significa che bisognerà prestare molta più attenzione nella costruzione
dell’impianto con le piante già poste a dimora
Di fatto, in merito al terreno disponibile, occorre:
- presenza di acqua (pozzo)
- terreno libero e senza ombreggiature, possibilmente con esposizione nord-sud,
non argilloso (la pianta soffre i ristagni idrici) meglio tendenzialmente sabbioso;
- la preparazione del terreno va effettuata con una erpicatura media o un
ripperaggio (tramite ripper anzicchè erpice) e, se possibile, si consiglia anche una
baulatura (costituzione del “baule” lungo il filare): oggi si usa per ogni tipo di
coltivazione. Ma non è obbligatorio.
- L’impianto a spalliera va realizzato come per il vigneto: pali di testata e pali
intermedi (ogni 8-10 metri), tre fili in acciaio zincato (il più alto a 1,80 m – 2m
almeno), ala gocciolante (basta un tubo autocompensante da 16 con gocciolatoi)
fissata al primo filo basso, connessa all’impianto di irrigazione.
- Le piantine, poste alle distanze suddette, vanno fissate a cannucce solide (di
bambù o “spontanee” di almeno 2 m, da interrare per almeno 20 cm) tramite
legatura (meglio se con piccola “legatrice automatica”). Alcune aziende
preferiscono non utilizzare la cannuccia ed utilizzare il classico “filo” di sostegno
come si fa con i pomodori (Non dimentichiamo che il Lycium barbarum è
anch’essa una Solanaceaa)
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legatura lungo la spalliera dell’impianto e la potatura (compreso la cimatura) devono
essere orientate ad ottenere le gemme a fiore (e quindi a frutto) in posizione utile
per la raccolta manuale dei grappoli che maturano in maniera scalare: sullo stesso
rametto si trovano fiori, frutti in allegagione e frutti (bacche) maturi. La raccolta può
avvenire pertanto anche ogni 2-3 giorni.
Non si conoscono ad oggi patologie specifiche della pianta. Si riscontra la presenza
di formiche in quanto attirate dalla vegetazione e dal frutto, di larvette di nottue e di
qualche crittogama sulle foglie nelle coltivazioni in serra. Il tutto molto al di sotto
della soglia di intervento.
Impianto con pali in cemento, baulatura, fertirrigazione e sostegno pianta col filo (Maropati - RC)
Impianto con pali in cemento, fertirrigazione, senza baulatura, sostegno pianta con canna
provvisoria e filo verticale (Melicucco – RC)
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Impianto con baulatura, pacciamatura e fertirrigazione, sostegno pianta in canna (sesto 2,80 x
0,80). Piante messa a dimora a giugno 2015 con fiore e gemma dopo due mesi: produttive già a
settembre 2015 (Taurianova – RC)
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FOCUS_ Le Bacche di Goji diffuse nell’antichità anche nella Magna Grecia.
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4. Sintesi del rapporto costi/benefici nella produzione di Goji
bacche per il primo anno è stimabile in ca. 2t/ha. Già al secondo anno la
produzione può arrivare a ca. 5 t/ha e al terzo anno a ca. 12 t/ha. Il costo
3-5 euro/Kg per l’agricoltore. Mentre le voci di costo del packaging e dei
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l’agricoltore è pertanto assimilabile ad un minimo di ca. 30.000 euro/ha al
anno.
certificazioni BIO, VEGAN e con la certificazione del Made in Italy) che può
al “greening”.
componente agroindustriale:
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- i contributi agli investimenti ottenibili dai “Piani Operativi” (50% a
settore.
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FOCUS_ La coltivazione del Goji: coltura da altissimo reddito
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5. Il prodotto trasformato: più valore al Goji
Vengono considerate in questa sede solo gli aspetti generali relativi alle
di lampone o gelso;
- bacche di Goji essiccate (in purezza o in mix con altri frutti rossi
tecnologico.
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Non vengono descritte in questa sede le caratteristiche specifiche del progetto
e le analisi dei rapporti costi/benefici, nonché i ROI e ROE specifici. Dal
business plan specifico, si è stimato un break even point già al secondo anno
dall’entrata in funzione degli impianti.
agroindustriale:
L’idea del “Goji italiano” e della “Filiera multiregionale del Goji italiano”
sono alla base dei claim, delle azioni promozionali e delle iniziative di
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marketing in programma. L’attività promozionale da effettuare anche
Cooking show”, “Italian Goji Road Show”, “Italian Goji Red Runner”, “Goji
promozione prevista.
innovativo previsto.
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- prodotto salutistico di antica tradizione orientale (“la pianta della
Vegano);
asiatiche;
si esporta);
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sostengono la ruralità e la salvaguardia e tutela del paesaggio agricolo,
“Goji italiano”, “The italian Goji” , “Gojitaly”, “Goji ergo sum”, ecc.
7. L’innovazione di prodotto
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Pertanto si prevede l’ottenimento della seguente gamma di prodotti
precedentemente elencati:
QRcode.
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- il prodotto essiccato può essere commercializzato in packaging
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valore economico, sono ottenibili dalle bucce delle bacche di Goji,
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FOCUS_ Bacche di Goji essiccate secondo l’innovazione italiana per un “Italian Goji”
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8. La Rete di Imprese e la filiera di produzione multiregionale
costituzione e gestione della filiera del “Goji italiano” nella sua fase di
nome greco con cui il Lycium ed altre essenze venivano indicate per
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suoi derivati, sviluppo integrato della filiera anche dal punto di vista
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FOCUS_ La Rete di imprese: strumento flessibile e “leggero”
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ALLEGATI
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ALLEGATO A
SCHEDA-TECNICA
DATI PIANTA
Nome Comune: Goji
Nome Botanico: Lycium barbarum
Famiglia: Solanaceae
Origine: Asia
Altri nomi: Go Qi Zi
Wolfberry
Matrimony vine
Pianta dell’eterna giovinezza
DESCRIZIONE DELLA PIANTA Arbusto perenne, rustico, originario delle regioni himalayane dell’Asia, con una
crescita piuttosto vigorosa.
Raggiunge circa due metri di altezza e ha foglie caduche lanceolate di colore
variabile dal verde brillante al grigiastro.
La pianta è autofertile e ha dei fiori viola chiaro con pistilli bianchi.
Dai fiori si sviluppano piccoli frutti rossi di forma ovale che raggiungono la piena
maturazione alla fine dell’estate.
Il Lycium barbarum fiorisce tra Giugno e Agosto.
Una pianta di media grandezza, con apparato radicale consolidato, è in grado di
produrre diversi chilogrammi di frutti. Produttività e qualità delle bacche sono molto
variabili a seconda dell’ambiente di coltivazione.
COLTIVAZIONE
CLIMA E TERRENO: Il Lycium barbarum è una pianta piuttosto rustica, infatti resiste a geli intensi, terreni
salini e a periodi siccitosi. Predilige, però, posizioni soleggiate e terreni di medio
impasto, ben drenati e tendenzialmente acidi, tollerando bene anche terreni più
basici.
IMPIANTO E PROPAGAZIONE: La pianta può essere propagata per seme oppure per talea. Per quanto riguarda la
riproduzione per seme non si hanno molti problemi, infatti i semi hanno alta
germinabilità e germinano in circa dieci giorni. C’è però da considerare il fatto che
dalla semina devono passare dai tre ai cinque anni prima di ottenere piante
produttive ed, inoltre, come in tutte le riproduzioni gamiche, le piante “figlie” possono
presentare caratteristiche presenti nel DNA che solitamente sono peggiorative sia
quali che quantitativamente. Nel caso delle talee invece è sufficiente tagliare delle
talee semi-legnose di 5-10 cm di lunghezza a Luglio-Agosto. La densità di impianto
di Lycium barbarum è di circa una pianta ogni 2-3 m², ma anche sesti inferiori danno
ottimi risultati.
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DURATA DELLA COLTURA: La pianta inizia ad essere produttiva già dal primo anno con incremento produttivo
crescente (al Sud) e stabile dal terzo anno in poi e la coltivazione può durare
moltissimi anni, essendo una perenne.
CURE COLTURALI Fruttifica sui rami giovani e dunque, nel periodo invernale, è opportuno procedere al
taglio di quelli più vecchi a favore delle nuove cacciate.
In primavera, a causa di particolari condizioni atmosferiche, potrebbero verificarsi
degli attacchi di afidi o acari, ma raramente tali da causare seri danni alla pianta.
Come per tutte le piante, le innaffiature vanno curate con attenzione nei primi periodi
dall’impianto. Successivamente si può intervenire anche solamente con irrigazioni di
soccorso. Chiaramente, come per tutte le piante, una razionale irrigazione consente
di ottenere risultati quali-quantitativi diversi.
RACCOLTA: Vengono raccolte le bacche, la raccolta è manuale . Il Lycium barbarum fiorisce tra
Giugno e Agosto. Una pianta di media grandezza, con apparato radicale consolidato,
è in grado di produrre diversi chilogrammi di frutti. Produttività e qualità delle bacche
sono molto variabili a seconda dell’ambiente di coltivazione. La raccolta è scalare ed
avviene da luglio ad ottobre.
UTILIZZO PRATICO
PROPRIETÀ ED IMPIEGO: Frutti (bacche rosse dal sapore acidulo) che possono essere utilizzate fresche
oppure essiccate.
Una ricerca realizzata nel 1999 a Boston presso la Tufts University, ha stabilito un
punteggio per gli alimenti prendendo in considerazione la “Oxygen Radical
Absorbance Capacity” (Capacità di Assorbimento dei Radicali dell'Ossigeno),
conosciuta con l’acronimo ORAC: maggiore è il potere antiossidante dell’alimento,
più alto è il punteggio ORAC assegnato. Se more e mirtilli (piante notoriamente
antiossidanti) ottengono punteggi di circa 2.500-3.500 e melograno di circa 10.000,
alla bacca del Goji viene assegnato un punteggio di ben 30.000. Non sono solo gli
antiossidanti a essere presenti in forma così massiccia: anche l’acido ascorbico, la
comune vitamina C, è superiore a quella contenuta nelle arance. Sono presenti
anche molte altre vitamine tra cui: B1, B2, B6, E, moltissimi amminoacidi, più di venti
oligoelementi, è stato appurato che controlla il colesterolo e migliora il sistema
immunitario.
AUTORIZZAZIONI
COMMISSIONE EUROPEA: Da alcuni anni la Commissione Europea per la vigilanza sulla sicurezza alimentare
ha definito sicuro il consumo di goji come ingrediente alimentare
IN ITALIA: Il Ministero della Salute indica il Goji (Lycium Barbarum L.) nella lista degli estratti
vegetali impiegabili, come integratore “antiossidante” [Allegato 1 al DM 9 luglio 2012
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sulle “Sostanze e preparati vegetali ammessi” (G.U. 21-7-2012 serie generale n.
169)]
SVILUPPO IN CALABRIA
COLTIVAZIONE IN CALABRIA: Attualmente in Calabria e principalmente nella piana di Sibari vengono coltivati ,da
circa 3 anni, con successo oltre 40.000 piante di goji. La varietà coltivata è della
specie Lycium Barbarum, le cui piante madri sono state ottenute tramite un lungo
processo di selezione naturale, partendo da 800 piante diverse, e durante la quale
sono state considerate tre caratteristiche fondamentali per il mercato: grandezza del
frutto, apirenia e gradi brix. Successivamente codeste piante madri sono state
replicate in laboratorio per via meristematica in modo da non perdere le
caratteristiche ottenute.
MERCATO Attualmente la maggior parte della produzione viene venduta sul mercato del nord
Italia come prodotto fresco, riscontrando un notevole interesse da parte del
consumatore finale, abituato ad acquistare le bacche essiccate e di provenienza
incerta. La novità, introdotta nel mercato (2014), delle bacche di goji fresche,
coltivate in Calabria, ha suscitato forte attenzione da parte delle aziende acquirenti
(GdO) creando una domanda che attualmente e si ipotizza per parecchi anni a
venire, non si è in grado di soddisfare, anche perché iniziano ad arrivare richieste dai
mercati svizzeri, tedeschi, francesi e, soprattutto, anglosassoni; questi ultimi sempre
più attratti dal red food. Anche le prime prove di trasformazione (marmellata, canditi,
creme di bellezza) stanno dando risultati più che incoraggianti. Analisi di mercato (sia
in Italia che all’estero) hanno, inoltre, evidenziato che il consumatore di codeste
bacche predilige di gran lunga il prodotto certificato “BIO” ed è disposto a garantire
margini notevoli (oltre il 50%).
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HABITAT CALABRESE: Recentemente è
stata rivenuta, in tre
siti diversi, tutti nel
comune di Villapiana
(CS) la presenza di
alcune piante della
famiglia del Lycium.
Una prima analisi
delle piante porta a
pensare che siano
autoctone. Questa
scoperta è in fase di
attenta valutazione
da parte di tecnici e centri di ricerca per valutarne l’attendibilità e la possibilità di
sfruttarne l’opportunità commerciale. Se gli studi in corso dovessero confermare
l’ipotesi, acquisterebbe ancor più valore la creazione di una filiera nel territorio di
Villapiana e paesi contermini (anche per eventuali futuri riconoscimenti di marchi
comunitari).
CURIOSITÀ
STORIA E CURIOSITÀ: La leggenda racconta che nel VII secolo d.C. sulle montagne dell’Himalaya, attorno
ad un pozzo in un tempio buddista vi erano delle piante le cui bacche mature non
consumate, vi cadevano dentro macerando. I Monaci che quotidianamente bevevano
l’acqua del pozzo vivevano in ottima salute e molto a lungo. La relazione di un
medico francese che si recò in quei posti per studiare il fenomeno si chiude
(estremizzando!!) con la frase: “… e il più giovane ha 120 anni”. Il notevole consumo
delle bacche è anche favorevolmente influenzato dalle affermazioni di parecchie star
di livello internazionale del mondo dello spettacolo (soprattutto donne) che
affermano, in diverse interviste, che mantengono la loro forma smagliante e giovanile
anche e soprattutto grazie al consumo giornaliero di codeste bacche fresche.
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ALLEGATO B - LA RETE DI IMPRESE - Scheda tecnica (per gentile concessione
di “Solving srl – Consulenze Aziendali integrate” – Milano)
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ALLEGATO C
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ALLEGATO C - BIBLIOGRAFIA SCIENTIFICA E DIVULGATIVA UTILE
2015 – Dal Sud parte la sfida del Goji italiano - GATTOPARDO n. 7/2 Luglio 2015 – Rivista
periodica edita da GDS-Gazzetta del Sud
2015 - “Effect of Abrasive Pretreatment on Hot Dried Goji Berry” in Chemical Engineering
Transaction, vol. n. 44 –Giuseppina Adiletta, Md Rizvi Alam, Luciano Cinquanta, Paola Russo,
Donatella Albanese, Marisa Di Matteo
2014 - “Goji berry fruit (Lycium spp.): antioxidant compound fingerprint and bioactivity
evaluation” - J Funct Foods DOI: 10.1016/j.jff.2014.05.020 - Donno, D., Beccaro, G.L., Mellano,
M.G., Cerutti, A.K., Bounous, G.,
2013 - “Prospettive agronomiche e nutraceutiche del Goji (Lycium barbarum L.) coltivato in
ambiente mediterraneo” – Tesi di Teresa Cascio - Università degli studi di Pisa, Facoltà di
Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali, Corso di laurea in Produzioni Agroalimentari e
Gestione degli Agrosistemi
2013 - “Diffusion Profiles of Health Beneficial Components from Goji Berry (Lycium barbarum)
Marinated in Alcohol and Their Antioxidant Capacities as Affected by Alcohol Concentration
and Steeping Time” - Foods 2, 32-42 - Song, Y., Xu, B.,
2012 - La bacca dalle straordinarie virtù terapeutiche - Shalila Sharamon, Bodo J. Baginski – Ed.
Il punto d’incontro
2012 - D.M. 9 luglio 2012 Ministero della Salute - “Disciplina dell’impiego negli integratori
alimentari di sostanze e preparati vegetali (G.U. 21-7-2012 serie generale n. 169) – All. 1
aggiornato al16/01/2013
(http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_1268_listaFile_itemName_2_file.pdf)
2012 - “Composition of sugars, organic acids, and total phenolics in 25 wild or cultivated berry
species” - J. Food Sci. 77, 1064-1070 - Mikulic-Petkovsek, M., Schmitzer, V., Slatnar, A., Stampar, F.,
Veberic, R.,
2012 - “Emerging Fruit Crops. Chapter 4” - K.E. Hummer et al. Division of Agriculture and
Natural Resources, University of California. http://ucanr.edu/datastoreFiles/234-2455.pdf
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2011 - “Lycium barbarum L.: dalla tradizione cinese all’impiego erboristico” – Tesi di Francesca
Riccardi - Università degli Studi di Torino, Facoltà di Farmacia, Corso di Laurea in Tecniche
Erboristiche
2010 - “Goji (Lycium barbarum and Lycium chinense): Phytochemistry, Pharmacology and Safety
in the Perspective of Traditional Uses and Recent Popularity” - Planta med. 76: 7-19 - Olivier
Potterat.
2009 - “Lycium barbarum (goji) juice improves in vivo antioxidant biomarkers in serum of
healthy adults” - Nutr Res (New York, N.Y.) pag. 29, 19-25 - Amagase, H., Sun, B., Borek, C.,
2009 - Poisonous plants database for Lycium FDA - US Food and Drug Association.
http://www.cfsan.fda.gov/~djw/plantox.html
2009 – “ Taxonomy of Lycium” - USDA, ARS, National Genetic Resources Program - Grin
2007 - “Lycium Fruit: Food and Medicine”, Institute for Traditional Medicine Online Portland,
OR. http://www.itmonline.org/arts/lycium.htm - Dharmananda, Subhuti
2006 - “Wolfberry. Nature’s bounty of Nutrition and Healt” - Booksurge Publishing - Vancouver
Island, British Columbia - Paul M. Gross, PhD Xiaoping Zhang, MD Richard Zhang.
2003 - “Un inedito contenitore di LYKION da Pompei” – Archeologia Classica Vol. LIV – n.s 4 -
Giulio Vallarino
2002 – “Lycium L. wolfberry.” pp 694-696 - F. T. Bonner and R. T. - Rudolf, P. O., and Busing, R. T
1932 - “A monographic study of the genus Lycium of the Western Hemisphere” - Annals of the
Missouri Botanical Garden 19:179–364 - Hitchcock CL.
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ALLEGATO D - CREDITS
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- Immagini modificate: fonti web e “Le bacche di Goji” di Marcella Valverde (Giunti-Demetra
edizioni - 2014)
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- “LYKION” Rete di imprese, Via Nazionale, 668 – 89018 Villa San Giovanni (RC)
-
Per Info:
ASSORETI PMI
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