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it I
Il nostro (discorso) si dirige innanzi tutto con fermezza a tutti coloro, che intendono rinunciare a
seguire le proprie volont, e desiderano con purezza di spirito militare per il sommo e vero Re,
perch assumano l'armatura insigne dell'obbedienza, adempiendola con particolarissima cura, e la
portino a perfezione con la perseveranza.
Esortiamo dunque voi che fino a questo momento avete abbracciato la milizia secolare, nella quale
Cristo non fu la causa, ma per solo umano favore, perch facciate parte di coloro che Dio ha eletto
dalla massa di perdizione e per gratuita piet riun per la difesa della santa Chiesa, vi affrettiate ad
associarvi perennemente.
Ma innanzi tutto, chiunque sei, o soldato di Cristo, che hai scelto tale santa conversazione,
necessario che usi una pura diligenza verso la tua professione e una ferma perseveranza; questa,
che conosciuta essere da Dio, tanto degna santa e sublime, meriterai di ottenere forte, tra i
militanti, che diedero le loro anime per Cristo se con purezza e perseveranza sar osservata.
In questo rifiorito e tornato a splendere l'ordine militare, che, abbandonato lo zelo per la giustizia,
mirava a non difendere, come suo dovere, i poveri e le chiese, ma a spogliare, rubare e uccidere. Si
vive bene dunque con noi, ai quali il Signore e Salvatore nostro Ges Cristo invi i suoi amici dalla
santa citt nelle terre di Francia e Borgogna, e non cessano per la nostra salvezza diffusione della
vera fede di offrire le loro anime quale ostia gradita a Dio.
Noi dunque con infinita gratitudine e fraterna piet, convenuti, per le preghiere del maestro Ugo, nel
quale la sopraddetta milizia ebbe inizio, per ispirazione dello Spirito Santo, dalle diverse zone della
provincia ultramontana nella solennit di sant' Ilario, anno 1128 dell'incarnazione del Figlio di Dio,
nono dall'inizio della sopraddetta milizia presso Troyes, sotto la guida di Dio, meritammo di ascoltare
dalla bocca dello stesso maestro Ugone il modo e l'osservanza dell'ordine equestre secondo i singoli
capitoli, e secondo la comprensione della nostra esigua scienza, ci che a noi sembrava assurdo, e
tutto ci che nel presente concilio a noi non poteva essere a memoria riferito ho detto, non per
leggerezza ma per saggezza affidammo per approvazione del comune capitolo in modo unanime alla
provvidenza e alla discrezione del venerabile padre nostro Onorio, e dell'inclito patriarca di
Gerusalemme Stefano, per sapienza necessit non ignari della religione orientale e neppure dei
poveri soldati di Cristo bench il massimo numero di padri religiosi presenti in quel concilio per divina
ispirazione raccomandi l'autorit del nostro dettato, tuttavia non dobbiamo passare sotto silenzio i
loro pareri e le vere sentenze, io Giovanni Michele, per ordine del concilio e del venerabile abate di
Chiaravalle, al quale questo era affidato e dovuto, ho meritato per grazia divina di essere umile
scrivano di questa pagina.
Presente come primo fu il vescovo di Albano Matteo, legato per grazia di Dio dalla santa Chiesa di
Roma, poi Rainaldo arcivescovo di Reims, terzo Enrico Arcivescovo di Sens, quindi i loro corepiscopi,
Ranchedo vescovo di Carnotensis, Golseno Vescovo Soissons, il Vescovo di Parigi, il Vescovo di
Troyes, il Presule d' Orleansm il Vescovo di Auxerre, il Vescovo di Meaux, il Vescovo di Chalons, il
Vescovo di Laon, il Vescovo di Beauvais, l'Abate di Vezzelay che non molto tempo dopo fu fatto
Arcivescovo di Lione e legato della Santa Romana Chiesa, l'Abate cistercense, l'Abate di Pontigny,
l'Abate della Trois Fontain, l'Abate di S. Denise di Reims, l'Abate di S.Etienne di Dijon, l'Abate di
Molesmes.., non manc il soprannominato Abate Bernardo di Chiaravalle il cui parere i soprascritti
spontaneamente approvavano, erano presenti anche il Maestro Alberico di Reims, e il Maestro
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Fulcherio e molti altri che sarebbe lungo enumerare, inoltre riguardo ai non elencati sembra giusto
che siano messi in mezzo come amanti della verit.
Lo stesso Maestro Ugo con i suoi discepoli espose ai soprannominati padri, secondo quanto ricordava,
il modo e l'osservanza della esigua origine del suo ordine militare il quale prese inizio da colui che
dice: "Io, il Principio, che a voi parlo".
Piacque al concilio che, esaminato diligentemente ivi il regolamento con l'aiuto e la correzione delle
Scritture, nonch con il suggerimento del Papa dei Romani e del Patriarca dei Gerosolimitani, avuto
pure l'assenso del capito dei poveri Cavalieri del Tempio, che in Gerusalemme, fosse consegnato
allo scritto, perch non fosse dimenticato, e indelebilmente fosse conservato: questo perch con
retta via meritassero di pervenire degnamente al loro creatore, la cui dolcezza supera talmente il
miele che a lui comparato pi amaro dell'assenzio, per il quale militano, e riposino dalla Milizia per
gli infiniti secoli dei secoli.
Amen.
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INIZIA LA REGOLA DEI POVERI centenario venga rispettato con fraterna
SOLDATI DELLA SANTA CITTA' osservanza nella sua integrit con divina e
misericordiosa carit scongiuriamo, e con
I - Quale divino ufficio debbano udire pastorale autorit, comandiamo, che ogni
giorno, come al fratello si dava e si doveva
Voi che rinunciate alla propria volont, e tutti
nelle necessit cos si dia ad un povero fino al
gli altri che per la salvezza delle anime con
quarantesimo giorno ci che necessario al
cui militano per un certo tempo, con cavalli e
sostentamento di questa vita, per quanto
armi per il sommo re, abbiate cura di udire
riguarda cibo e bevanda. Del tutto proibiamo
con pio e puro desiderio nella sua totalit
ogni altra offerta, che nella morte dei fratelli,
Mattutini e l'Integro Servizio, secondo
e nella solennit di Pasqua, inoltre nelle altre
l'istituzione canonica e la consuetudine dei
solennit, la spontanea povert dei poveri
dottori regolari della Santa Citt. Soprattutto
soldati di Cristo era solita in modo esagerato
da voi, venerabili fratelli, dovuto il sommo
dare al Signore.
grado, poich disprezzata la luce di questa
vita, e superata la preoccupazione dei vostri
IV - I cappellani abbiano soltanto vitto e
corpi, avete promesso di disprezzare il
vestito
mondo incalzante per amore di Dio per
sempre: rifocillati e saziati dal divino cibo, Comandiamo che per comune accordo del
istituiti e confermati dai precetti del Signore, capitolo le altre offerte e tutte le altre specie
dopo la consumazione del Divino Mistero di elemosine, in qualunque modo siano,
nessuno tema la battaglia, ma sia preparato vengano date con attenta cura ai cappellani o
alla corona. gli altri che restano temporaneamente. Perci
i servitori della Chiesa abbiano soltanto vitto
II - Dicano le preghiere del Signore, se e vestito secondo l'autorit, e non
non hanno potuto udire il servizio di Dio pretendano di avere nulla di pi, tranne che i
maestri spontaneamente e caritatevolmente
Inoltre se un fratello lontano per caso per un
abbiano dato.
impegno della cristianit orientale (e questo
pi spesso non dubitiamo sia avvenuto) non
V - I soldati temporanei defunti
potesse udire per tale assenza il servizio di
Dio: per Mattutini dica tredici orazioni del Vi sono tra di noi dei soldati che
Signore e per le singole ore, sette; per i temporaneamente e misericordiosamente
Vespri, riteniamo se ne debbano dire nove, e rimangono della casa di Dio, e Tempio di
questo lo affermiamo unanimemente a libera Salomone. Perci con ineffabile supplica vi
voce. Questi, infatti, impegnati cos in un preghiamo, scongiuriamo, e anche con
lavoro di preservazione, non possono insistenza comandiamo, che nel frattanto la
accorrere nell'ora opportuna al Divino Ufficio. tremenda potest avesse condotto qualcuno
Ma se fosse possibile, nell'ora stabilita non all'ultimo giorno, per amore di Dio, fraterna
trascurino quanto dovuto per istituzione. piet, un povero abbia sette giorni di
sostentamento per la sua anima.
III - Che cosa fare per i fratelli defunti
VI - Nessun fratello professo faccia
Quando uno dei fratelli professi sacrifica ci
un'offerta
che impossibile strappare alla morte, che
non risparmia nessuno, ci che impossibile Abbiamo decretato, come pi sopra fu detto,
strappare: ai cappellani e ai sacerdoti che che nessuno dei fratelli professi presuma di
con voi caritatevolmente e temporaneamente trattare un'altra offerta: ma giorno e notte
servono al Sommo Sacerdote comandiamo con cuore puro rimanga nella sua
con carit di offrire per la sua anima a Cristo professione, perch sia in grado di eguagliare
con purezza di spirito l'ufficio e la Messa il pi santo dei profeti in questo: prender il
solenne. I fratelli ivi presenti, che pernottano calice della salvezza, e nella mia morte
pregando per la salvezza del fratello defunto, imiter la morte del Signore: poich come
dicano cento orazioni del Signore fino al Cristo diede la sua anima per me, cos anche
settimo giorno per il fratello defunto: dal io sono pronto a dare l'anima per i fratelli,
giorno in cui fu annunciata la morte del ecco l'offerta giusta: ecco l'ostia viva gradita
fratello, fino al predetto giorno, il numero a Dio.
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VII - Non esagerare nello stare in piedi proibito, il giorno dopo sia dato a voi pi
abbondantemente. Nel giorno del Signore
Abbiamo sentito con le nostre orecchie un
appare senza dubbio, opportuno dare due
teste sincerissimo, che voi assistete al divino
portate a tutti i soldati professi e ai cappellani
ufficio stando costantemente in piedi: questo
in onore della Santa Resurrezione. Gli altri
non comandiamo anzi vituperiamo:
invece, cio gli armigeri e gli aggregati,
comandiamo che finito il salmo, "Venite
rimangono contenti di uno, ringraziando.
esultiamo al Signore" con l'invitatorio e
l'inno, tutti siedano tanto i forti quanto ai
XI - Come debbono mangiare i soldati
deboli, per evitare scandalo. Voi che siete
presenti, terminato ogni salmo, nel dire E' opportuno generalmente che mangino due
"Gloria al Padre", con atteggiamento supplice per due, perch l'uno sollecitamente
alzatevi dai vostri scanni verso gli altari, per provveda all'altro, affinch la durezza della
riverenza alla Santa Trinit ivi nominata, e vita, o una furtiva astinenza non si mescoli in
insegnammo ai deboli il modo di chinarsi. ogni pranzo. Questo giudichiamo
Cos anche nella proclamazione del Vangelo, giustamente, che ogni soldato o fratello abbia
e al "Te Deum laudamus", e durante tutte le per s solo una uguale ed equivalente misura
Lodi, finch finito "Benediciamo il Signore", di vino.
cessiamo di stare in piedi, comandiamo
anche che la stessa regola sia tenuta nei XII - Negli altri giorni siano sufficienti
Mattutini di S. Maria. due o tre portate di legumi
Negli altri giorni cio nella seconda e quarta
VIII - Il riunirsi per il pasto
feria nonch il sabato, riteniamo che siano
In un palazzo, ma sarebbe meglio dire sufficienti per tutti due o tre portate di
refettorio, comunitariamente riteniamo che legumi o di altri cibi, o che si dica
voi assumiate il cibo, dove, quando ci fosse companatici cotti: e cos comandiamo che ci
una necessit, a causa della non conoscenza si comporti, perch chi non possa mangiare
dei segni, sottovoce e privatamente dell'uno sia rifocillato dall'altro.
opportuno chiedere. Cos in ogni momento le
cose che vi sono necessario con ogni umilt e XIII - Con quale cibo necessario
soggezione di reverenza chiedete durante la cibarsi nella feria sesta
mensa, poich dice l'apostolo: Mangia il tuo
Nella feria sesta riteniamo lodevole
pane in silenzio. E il Salmista vi deve
accontentarsi di prendere solamente un unico
animare, quando dice: Ho posto un freno alla
cibo quaresimale per riverenza alla passione,
mia bocca, cio ho deciso dentro di me,
tenuto conto per della debolezza dei malati,
perch non venissi meno nella lingua cio
a partire dalla festa dei santi fino a Pasqua,
custodivo la mia bocca perch non parlassi
tranne che capiti il Natale del Signore o la
malamente.
festa di S. Maria o degli Apostoli. Negli altri
tempi, se non accadesse un digiuno generale,
IX - La lettura
si rifocillino due volte.
Nel pranzo e nella cena sempre si faccia una
santa lettura. Se amiamo il signore, XIV - Dopo il pranzo sempre rendano
dobbiamo desiderare di ascoltare grazie
attentamente le sue parole salutifere e i suoi
Dopo il pranzo e la cena sempre nella chiesa,
precetti. Il lettore vi intima il silenzio.
se vicina, o, se cos non , nello stesso
luogo, come conviene, comandiamo che con
X - Uso della carne
cuore umiliato immediatamente rendano
Nella settimana, se non vi cadono il Natale grazie al sommo procuratore nostro: che
del Signore, o la Pasqua, o la festa di S. Cristo: messi in disparte in pani interi, si
Maria, o di tutti i Santi, vi sia sufficiente comanda di distribuire come dovuto per
mangiare tre volte la carne: l'abituale fraterna carit ai servi o ai poveri i resti.
mangiare la carne va compresa quale grave
corruzione del corpo. Se nel giorno di Marte
cadesse il digiuno, per cui l'uso della carne
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XV - Il decimo del pane sia sempre dato XVIII - Gli stanchi non si alzino per i
all'elemosiniere Mattutini
Bench il premio della povert che il regno Non approviamo che i soldati stanchi si alzino
dei cieli senza dubbio spetti ai poveri: a voi per i Mattutini, come a voi evidente: ma
tuttavia, che la fede cristiano vi confessa con l'approvazione del maestro, o di colui al
indubitabilmente parte di quelli, comandiamo quale fu conferito dal maestro, riteniamo
che il decimo di tutto il pane quotidianamente unanimemente che essi debbano riposare e
consegniate al vostro elemosiniere. cantare le tredici orazioni costituite, in modo
che la loro mente concordi con la voce
XVI - La colazione sia secondo il parere secondo quanto detto dal profeta:
del maestro Salmeggiate al Signore con sapienza: e
ancora: al cospetto degli angeli salmegger a
Quando il sole abbandona la regione orientale
te. Ma questo deve dipendere dal consiglio
e discende nel sonno, udito il segnale, come
del maestro.
consuetudine di quella regione,
necessario che tutti voi vi rechiate a
XIX - Sia conservata comunit di vitto
Compieta, ma prima desideriamo che
tra i fratelli
assumiate un convivio generale. Questo
convivio poniamo nella disposizione e nella Si legge nella pagina Divina: Si divideva ai
discrezione del maestro, perch quando singoli, come era necessario per ciascuno.
voglia sia composto di acqua; quando con Perci non diciamo che vi sia accezione di
benevolenza comander, di vino persone ma vi deve essere considerazione
opportunamente diluito. Questo non delle malattie. Quando uno ha meno bisogno,
necessario che conduca a grande saziet o ringrazi Dio, e non si rattristi: colui che ha
avvenga nel lusso, ma si parco; infatti bisogno si umili per l'infermit, non si innalzi
vediamo apostatare anche i sapienti. per la misericordia, e cos tutte le membra
saranno in pace. Ma questo proibiamo ch a
XVII - Terminata la Compieta si conservi nessuno sia lecito abbracciare una astinenza
il silenzio fuori posto, ma conducano una vita comune
costantemente.
Finita la Compieta necessario recarsi al
giaciglio. Ai fratelli che escono da Compieta
XX - Qualit e stile del vestito
non venga data licenza di parlare in pubblico,
se non per una necessit impellente; quanto Comandiamo che i vestiti siano sempre di un
sta per dire al suo scudiero sia detto unico colore, ad esempio bianchi, o neri, o,
sommessamente. Forse pu capitare che in per cos dire, bigi. A tutti i soldati professi in
tale intervallo per voi che uscite da inverno e in estate, se possibile,
Compieta, per grandissima necessit di un concediamo vesti bianche, cosicch coloro
affare militare, o dello stato della nostra che avranno posposto una vita tenebrosa,
casa, perch il giorno non stato sufficiente, riconoscano di doversi riconciliare con il loro
sia necessario che lo stesso maestro parli con Creatore, mediante una vita trasparente e
una parte dei fratelli, oppure colui al quale bianca. Che cosa di bianco, se non l'integra
dovuto il comando della casa come maestro. castit? La castit sicurezza della mente, e
Cos questo comandiamo che avvenga; sanit del corpo. Infatti ogni militare, se non
poich scritto: Nel molto parlare non avr preservato nella castit, non potr
sfuggirai al peccato. E altrove: La morte e la raggiungere la pace perpetua e vedere Dio;
vita nelle mani della lingua. In questo come attesta l'apostolo San Paolo: Seguiamo
colloquio proibiamo la scurrilit, le parole la pace con tutti e la castit, senza cui
inutili e ci che porta al riso: e a voi che vi nessuno vedr il Signore. Ma perch una sia
recate a letto, se qualcuno ha detto qualcosa di questo stile deve essere privo della nota
di stolto, comandiamo di dire l'orazione del arroganza e del superfluo; comandiamo a
Signore con umilt e devota purezza. tutti che abbiano tali cose affinch ciascuno
da solo sia capace senza clamore di vestirsi e
svestirsi, mettersi i calzari e levarseli. Il
procuratore di questo ministero con vigile
cura sia attento nell'evitare questo, coloro
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che ricevono abiti nuovi, restituiscano subito i o ottimi, meriterebbe per tale presunzione
vecchi, da riporre in camera, o dove il fratello senza dubbio quelli pi umili.
ci spetta il compito avesse deciso, perch
possano servire agli scudieri o agli aggregati, XXVI - Sia rispettata la qualit e la
oppure ai poveri. quantit dei vestiti
E' necessario osservare la quantit secondo
XXI - I servi non portino vesti bianche,
la grandezza dei corpi e la larghezza dei
cio pallii
vestiti: colui che consegna gli abiti sia in
Decisamente disapproviamo quanto era nella questo attento.
casa di Dio e del tempio dei suoi soldati,
senza discrezione e decisione del comune XXVII - Colui che consegna i vestiti
capitolo, e comandiamo, che venga conservi innanzitutto l'uguaglianza
radicalmente eliminato quasi fosse un vizio
Il procuratore con fraterno intuito consideri la
proprio. I servi e gli scudieri portavano una
lunghezza, come sopra fu detto, con la stessa
volta vestiti bianchi, donde derivavano danni.
attenzione, perch l'occhio dei sussurratori o
Sorsero infatti in zone ultra montane alcuni
dei calunniatori non presuma di notare
falsi fratelli, sposati, ed altri, che dissero di
alcunch: e in tutte queste cose, umilmente
appartenere al Tempio, mentre sono del
mediti la ricompensa di Dio.
mondo. Costoro procurarono tante ingiurie e
tanti danni all'ordine militare, e gli aggregati
XXVIII - L'inutilit dei capelli
presuntuosi come professi insuperbendo
fecero nascere numerosi scandali. Portino Tutti i fratelli, soprattutto i professi, bene
quindi sempre vestiti neri: nel caso in cui che portino capelli in modo che possano
questi non possano essere trovati, abbiano essere considerati regolari davanti e dietro e
quelli che si possano trovare nella provincia ordinati; e nella barba e nei baffi si osservi
in cui abitano, o quanto pu essere senza discussione la stessa regola, perch
avvicinato alla pi semplice di un unico non si mostri o superficialit o il vizio della
colore, cio bigio. frivolezza.
XXII - I soldati professi portino solo XXIX - Circa gli speroni e le collane
vestiti bianchi
Chiaramente gli speroni e le collane sono
A nessuno concesso portare tuniche una questione gentilizia. E poich questo
candide, o avere pallii bianchi, se non ai riconosciuto abominevole da tutti, proibiamo
nominati soldati. e rifiutiamo l'autorizzazione a possederli, anzi
vogliamo che non ci siano. A coloro che
XXIII - Si usino solo pelli di agnelli prestano servizio a tempo non permettiamo
di avere n speroni, n collane, n
Abbiamo deciso di comune accordo, che
capigliatura vanitosa, n esagerata lunghezza
nessun fratello professo abbia pelli di lunga
di vestiti, anzi del tutto proibiamo. A coloro
durata perenne o pelliccia o qualcosa di
che servono al sommo creatore
simile, e che serva al corpo, anche per
sommamente necessaria la mondezza interna
coprirlo se non di agnelli o arieti.
ed esterna, come egli stesso attesta,
dicendo: Siate mondi, perch Io sono mondo.
XXIV - I vecchi vestiti siano dati agli
scudieri
XXX - Numero dei cavalli e degli scudieri
Il procuratore o datore dei vestiti con ogni
A ciascun soldato lecito possedere tre
attenzione dia i vecchi abiti sempre agli
cavalli, poich l'insigne povert della casa di
scudieri e agli aggregati, e talvolta ai poveri,
Dio e del Tempio di Salomone non permette
agendo con fedelt ed equit.
di aumentare oltre, se non per licenza del
maestro.
XXV - Chi brama le cose migliori abbia le
peggiori
Se un fratello professo, o perch gli dovuto
o perch mosso da superbia volesse abiti belli
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XXXI - Nessuno ferisca uno scudiero che quanti sono aggregati, senza la licenza del
serve gratuitamente maestro, o di colui cui fu conferito, di non
permettersi di andare in un luogo isolato,
Concediamo ai singoli militari per la stessa
eccetto di notte al sepolcro, in armi, e
ragione un solo scudiero. Ma se
sorvegliare, poich l'astuto nemico colpisce di
gratuitamente e caritatevolmente quello
giorno e di notte, o a quei luoghi che sono
scudiero appartiene a un soldato, a costui
inclusi nelle mura della santa citt.
non lecito flagellarlo, e neppure percuoterlo
per qualsiasi colpa.
XXXV - Se lecito camminare da soli
XXXII - In che modo siano ricevuti Coloro che viaggiano, non ardiscano iniziare
coloro che restano a tempo un viaggio n di giorno n di notte, senza un
custode, cio un soldato o un fratello
Comandiamo a tutti i soldati che desiderano
professo. Infatti dopo che furono ospitati
servire a tempo a Ges Cristo con purezza
nella milizia, nessun militare, o scudiero o
d'animo nella stessa casa, di comprare
altro, si permetta di andare per vedere negli
fedelmente cavalli idonei in questo impegno
atri degli altri militari, o per parlare con
quotidiano, e armi e quanto necessario.
qualcuno, senza permesso, come fu detto
Abbiamo anche giudicato, tutto considerato,
sopra. Perci affermiamo saggiamente, che in
che sia cosa buona e utile valutare i cavalli.
tale casa ordinata da Dio, nessuno secondo il
Si conservi perci il prezzo per iscritto perch
suo possesso svolga il proprio servizio o
non venga dimenticato: quanto sar
riposi; ma secondo il comando del maestro
necessario al soldato, o ai suoi cavalli, o allo
ciascuno agisca cos che imiti la sentenza del
scudiero, aggiunti i ferri dei cavalli secondo la
Signore, con cui ha detto: Non sono venuto a
facolt della casa, sia acquistato dalla stessa
fare la mia volont, ma di Colui che mi ha
casa con fraterna carit. Se frattanto il
mandato.
soldato per qualche evento perdesse i suoi
cavalli in questo servizio; il maestro per
XXXVI - Nessuno chieda singolarmente
quanto pu la casa, ne procurer altri. Al
ci che a lui necessario
giungere del momento di rimpatriare, lo
stesso soldato conceda la met del prezzo Comandiamo, che sia scritta tra le altre come
per amore divino, e se a lui piace, riceva propria questa consuetudine e posta ogni
l'altra dalla comunit dei fratelli. attenzione confermiamo perch si eviti di
cercare il vizio. Nessun fratello professo,
XXXIII - Nessuno agisca secondo la deve chiedere che gli sia assegnato
propria volont personalmente un cavallo o una cavalcatura
o delle armi. In che modo? Se la sua
E' conveniente a questi soldati, che stimano
malattia, o la debolezza dei sui cavalli, o la
niente di pi caro loro di Cristo, che per il
scarsezza delle sue armi, fosse riconosciuta
servizio, secondo il quale sono professi, e per
tale, che avanzare cos sia un danno comune:
la gloria della somma beatitudine, o il timore
si rechi dal maestro, o da colui chi dovuto il
della geenna, prestino continuamente
ministero dopo il maestro, e gli esponga la
obbedienza al maestro. Occorre quindi che
causa con sincerit e purezza: infatti la cosa
immediatamente, se qualcosa sia stato
va risolta nella decisione del maestro, o del
comandato dal maestro, o da colui al quale
suo procuratore.
stato dato mandato dal maestro, senza
indugio, come fosse divinamente comandato,
XXXVII - I morsi e gli speroni
nel fare non conoscano indugio. Di questi tali
la stessa verit dice: Per l'ascolto Non vogliamo che mai oro o argento che
dell'orecchio mi ha obbedito . sono ricchezze particolari appaiano nei morsi
o nei pettorali, n gli speroni, o nei finimenti,
XXXIV - Se lecito andare senza n sia lecito ad alcun fratello professo
comando del maestro in un luogo isolato acquistarli. Se per caso tali vecchi strumenti
fossero stati dati in dono, l'oro o l'argento
Scongiuriamo, e fermamente loro
siano colorati in modo che il colore o il decoro
comandiamo, che i generosi soldati che
non appaia arroganza in mezzo agli altri. Se
hanno rinunciato alla propria volont, e
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fossero stati dati nuovi, il maestro faccia ci pu si allontani per obbedienza, e al
che vuole di queste cose. venditore d'olio non offra il cuore.