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Appunti Di Elettronica Di Potenza 9 PDF
Appunti Di Elettronica Di Potenza 9 PDF
Le operazioni di conversione dellenergia effettuate dai sistemi di potenza sono quindi le seguenti:
1. Conversione DC-AC. Conversione da tensione corrente continua ad alternata
2. Conversione AC-DC. Raddrizzamento.
3. Conversione AC-AC. Conversione da bassa tensione ad alta tensione alternata( e viceversa)
a parit di potenza. Conversione della frequenza dei segnali
4. Conversione DC-DC. Conversione da bassa tensione ad alta tensione alternata( e viceversa)
a parit di potenza.
Fig. 1
Flusso di Potenza dal generatore al carico P=V*I
Nel caso che il generatore sia di tipo alternato (che fornisce una tensione o corrente a valor medio
nullo), la potenza viene erogata sotto forma di tensione e corrente alternata.
La potenza erogata in questo caso la seguente. Supponendo il carico puramente resistivo, allora si
ha che V e I sono in fase.
V = VM cos 0 t
I = I M cos 0
1 + cos 2t VM I M VM I M cos 2t
P (t ) = VI = VM I M cos 2 0 t = VM I M = +
2 2 2
La potenza istantanea data dalla somma di due componenti: una costante e una oscillante.
Se voglio calcolare lenergia erogata dal generatore in un intervallo di tempo basta calcolare
lintegrale della potenza in tale intervallo.
P(t )dt
Visto che la frequenza costante ( =50Hz o =60Hz) viene fuori che la componente oscillante
nulla. Quindi mi interessa la componente costante:
1
PCOST = VM I M
2
1
La frazione dovuta alla natura oscillante del sistema.
2
Spesso gli strumenti di misura forniscono direttamente i valori efficaci di tensione e corrente:
VM IM
V EFF = V EFF =
2 2
Per ridurre la potenza dissipata, la corrente viene trasportata tramite elettrodotti ad alta tensione,
poich la potenza che viene persa quella delleffetto Joule causata dalla corrente che scorre nei
cavi.
1 2
Pdissipata = RI Potenza dissipata nei conduttori della linea
2
Sono necessari quindi a monte e a valle della linea due trasformatori AC/AC per alzare prima e
abbassare dopo la tensione mediante un trasformatore in cui il rapporto tra le correnti in ingresso e
in uscita dipende dal rapporto tra le spire. In questo modo minimizzo le perdite di energia durante il
trasporto.
Il dispositivo dovrebbe trasferire tutta la potenza, in realt il trasformatore non ideale: pi spire ci
metto maggiori sono le perdite di potenza che si hanno per effetto Joule, inoltre si hanno perdite nel
traferro dovute allazione del campo magnetico che si forma sulla struttura del metallo che forma il
nucleo del trasformatore.
I sistemi elettronici complessi hanno un sempre maggiore numero di circuiti integrati che tendono
ad assorbire una potenza sempre maggiore (a causa dellaumento dei singoli transistori per chip) ad
un valore di tensione di alimentazione sempre pi basso per ridurre i campi elettrici interni.
Elevata potenza a bassa tensione implica che nella piastra le piste delle alimentazioni dovrebbero
condurre delle correnti sempre pi elevate. Si pone quindi in piccolo la stessa esigenza vista per la
trasmissione sulle linee elettriche. In questo caso per la conversione a parit di potenza (prima da
bassa ad alta tensione e dopo da alta a bassa tensione) deve avvenire con tensioni e correnti
continue. Si ha quindi necessit di inserire dei convertitori DC-DC di piccola portata.
Convertitore AC/DC
La conversione AC/DC permette di raddrizzare una forma donda a valor medio nullo per ottenere
un valore di tensione continua
Il criterio di bont del convertitore il residuo darmonica o fattore di ripple: Lampiezza della
componente alternata residua sovrapposta al valore continuo: pi basso , migliore il
raddrizzatore.
Convertitore DC/AC
Convertitore DC/AC a
trasformatore
Abbiamo un carico sul secondario del trasformatore mentre il primario ha una parte centrale
connessa ad una batteria E posta a massa. Allestremit del primario sono connessi due tasti che
nella realizzazzione pratica sono dei dispositivi di switch. Tali dispositivi sono aperti e chiusi in
controfase. Indichiamo il pilotaggio:
- a sinistra una forma donda .
- a destra una forma donda .
dove unonda quadra che pilota lapertura e la chiusura del tasto e londa in controfase.
Il sistema funziona nel seguente modo:
Quando = 1 e = 0 vuol dire che il tasto di sinistra chiuso e quello di destra aperto. In queste
condizioni la corrente erogata dalla batteria E scorre nel ramo di sinistra ed impone nel traferro un
campo magnetico in una data direzione.
Se inverto la chiusura e lapertura dei tasti la corrente che eroga la batteria E rimane costante in
modulo ma scorre in verso opposto e quindi tende a creare nel traferro un flusso di campo
magnetico opposto alla condizione precedente. Necessariamente, a questo cambiamento improvviso
di flusso nel traferro, il secondario deve rispondere con lemissione di una forza elettromotrice che
tende ad opporsi al cambiamento di corrente.
Di fatto, se la frequenza di switch sufficientemente elevata, ottengo in uscita al secondario una
forma donda che certamente non una sinusoide ma a valor medio nullo e quindi contiene una
armonica fondamentale della stessa frequenza dellonda quadra di controllo. La forma donda di
tensione sul secondario ha un andamento del tipo in figura.
Conclusione:
Il sistema esposto non un molto efficiente perch non possibile di fatto controllare la forma
donda in uscita perch questa dipende dalle costanti di tempo degli elementi reattivi presenti nel
circuito (induttanza e eventualmente capacit connesse in parallelo). Ovvero la forma donda di
uscita non qualcosa di fisso che posso imporre io, ma dipende fortemente dalla natura del carico.
In ogni caso il sistema esposto esemplificativo di tutti gli elementi che compongono un sistema di
conversione DC-AC: una sorgente di tensione costante, dei commutatori (switch) e soprattutto un
sistema di controllo (una intelligenza elettronica, un microprocessore ad esempio) che pilota
lapertura e chiusura degli switch e che regola la temporizzazzione della conversione.
1) Elementi non lineari che fungono da interruttori. Lefficienza operativa di dipende dalla
qualit e dalla funzionalit del tasto. Un esempio di tasto elettronico il transistore MOSFET la cui
conduzione tra Source e Drain controllata dalla tensione di gate .
Nella conversione AC-DC (raddrizzatori) gli elementi non lineari possono essere a comportamento
fisso, ovvero non configurabili, come i diodi a semiconduttore la cui caratteristica fissa e non
configurabile dallesterno.
Nella conversione DC-AC si ha invece la necessit di avere dei dispositivi a controllo intelligente
dallesterno che possano in qualche modo cambiare la loro configurazione, cio un tasto che si pu
aprire o chiudere. In questo caso si ricorre a vari tipi di dispositivi come gli SCR, i transistori IGBT
(Insulated Gate Bipolar Transistors) o anche i MOSFET di potenza.
A. Riguarda lallocazione degli elementi di potenza (poich sono di potenza devono avere delle
aree grandi)
B. Formata da tanti microscopici transistori: costituisce lintelligenza a bordo del sistema.
N.B.
Un transistor si rompe perch il flusso di elettroni tende a lacerare il reticolo cristallino. Non la
corrente in s che danneggia il dispositivo, ma la densit di corrente.
corrente
densit _ di _ corrente =
area _ della _ sezione _ attraversata
A parit di corrente da erogare, devo mantenere la densit di corrente molto bassa. Se voglio
aumentare la corrente devo aumentare larea mantenendo la densit di corrente al di sotto di un
valore di sicurezza.
I DISPOSITIVI DI COMMUTAZIONE
I dispositivi di commutazione sono gli elementi principali e pi importanti del sistema di potenza.
Infatti proprio da loro, dalle loro propriet e dalla rapidit con cui si aprono e si chiudono dipende
lefficienza del sistema di conversione. In particolare la potenza persa allinterno del sistema e che
viene trasformata in calore, viene dissipata proprio in questi elementi.
Quando il tasto aperto il generatore di tensione Vf sconnesso dal resto del circuito, per cui il
diodo percorso dalla corrente Io e la caduta sul diodo ideale da considersi nulla (un diodo ideale
ha una tensione di soglia nulla). Nel tasto naturalmente non scorre corrente ed ai suoi capi ricade
tutta la tensione Vf. In questo caso le potenze dissipate sul diodo e sul tasto sono nulle perch
nullo uno dei due elementi del prodotto.
Quando il tasto chiuso la tensione Vf ricade tutta sul bipolo diodo-generatore di corrente. Tale
tensione pone il diodo in condizioni di polarizzazione inversa per cui la corrente non scorre nel
diodo ma deve richiudersi dentro il generatore di tensione. Anche in questo caso sul diodo non
viene dissipata alcuna potenza in quanto uno dei due fattori (la corrente) nullo.
In realt, anche in queste due condizioni stazionarie, una qualche potenza viene dissipata sul diodo
a causa delle non idealit dei dispositivi (tensione di soglia, corrente inversa di saturazione).
Tuttavia laspetto pi critico si verifica in condizioni transitorie, ovvero durante la commutazione.
Nella figura che segue vengono illustrati schematicamente i grafici temporali conseguenti alla
chiusura e allapertura dello switch elettronico.
In fase di chiusura, quando la tensione deve tornare a zero, esiste un intervallo di tempo TON in cui
la tensione continua a rimanere invariata. Quando poi il tasto comincia a chiudersi per non si
chiude in maniera istantanea ovvero la tensione scende con una velocit massima ma non infinita. Il
V
parametro indica quindi la velocit di discesa della tensione durante la fase di chiusura.
t
Durante la fase opposta di apertura, avviene un comportamento analogo per quanto riguarda la
corrente che dovrebbe rapidamente ridursi a zero.
TOFF - tempo in cui la corrente continua a scorrere
Dopo il comando apriti, la corrente tende a diminuire con una velocit massima indicata dal
I
parametro .
t
Se mettiamo insieme questi due comportamenti otteniamo che in fase di apertura e chiusura
(durante un ciclo di commutazione) i tasti dissipano una potenza di tipo impulsivo (impulso
triangolare) come mostrato dal grafico della potenza istantanea nella figura in basso.
Situazione della temporizzazione della tensione, della corrente e della potenza istantanea durante
le commutazioni
In conclusione, la scelta del tipo di dispositivo con cui realizzare gli switch fondamentale per il
buon funzionamento del circuito di conversione. Dalle loro caratteristiche di velocit dipende
lefficienza e laffidabilit con cui il circuito lavora. Tuttavia spesso il fattore velocit si trova ad
essere in contrasto con la robustezza : spesso i dispositivi veloci non sono in grado di sopportare
valori di tensione molto elevati e viceversa.
IL FATTORE TERMICO
Abbiamo visto come nella realt la non idealit nel comportamento degli switch fa s che al loro
interno venga dissipata una potenza media: laumento di temperatura a lungo andare danneggia i
dispositivi stessi perch:
laumento di temperatura altera le caratteristiche elettriche
laumento di temperatura altera le caratteristiche meccaniche
Ad esempio: i dispositivi su silicio sono connessi insieme da piste metalliche: se la temperatura del
dispositivo va oltre i 200 C queste rischiano di fondere o di lacerarsi al passaggio di forti correnti
(elettromigrazione).
Visto che la dissipazione di potenza sui dispositivi per certi versi ineliminabile, necessario che
comunque la temperatura di esercizio del dispositivo non aumenti pi di tanto.
In questa esigenza coinvolto il progetto del package del dispositivo stesso. Per package si intende
linsieme della struttura meccanica che serve a rendere compatto il dispositivo, a proteggerlo
dallambiente esterno e soprattutto a consentire lo smaltimento del calore in eccesso utilizzando i
meccanismi di scambio termico di conduzione del calore ed eventualmente di convezione.
Tj = To + Rth * Pd
Dove k la conducibilit termica del materiale, l lo spessore dello strato ed S larea. La resistenza
termica quindi in generale determinata da un fattore che dipende dal materiale e da un fattore di
tipo geometrico. (forma e dimensione degli strati che compongono il package). Nella figura di
sopra, in cui il flusso termico ha in generale un andamento tridimensionale, ogni strato ha la sua
propria resistenza termica e la Rth e data dalla somma dei contributi di tutti gli strati.
Il progetto meccanico del sistema di assemblaggio del dispositivo di potenza deve tendere ad
utilizzare materiali e geometrie tali da MINIMIZZARE la resistenza termica in modo da rendere
minimo laumento di temperatura durante il funzionamento del dispositivo.
Nota : la trasmissione del calore per conduzione ed il mondo elettrico sono legate da una qualche
analogia (non totale sotto tutti gli aspetti)
In particolare la differenza di temperatura corrisponde alla differenza di potenziale elettrico e la
potenza dissipata corrisponde alla potenza dissipata o al flusso di calore. La resistenza termica
corrisponde alla resistenza elettrica.
Pv Tj Pc
R1 R2
1/h Pd To
Ta
Pv = h * ( Tj-Ta )
SOLUZIONE: per calcolare Tj devo risolvere la rete attraverso la sovrapposizione degli effetti,
avendo due generatori indipendenti. La presenza della resistenza 1/h in parallelo al generatore di
corrente tende ad abbassare la tensione (ovvero la temperatura) del nodo Tj a parit di potenza
generata.
1. DIODO
2. SCR
Questo dispositivo assai robusto (pu condurre una corrente molto elevata) si comporta di fatto
come un diodo normale ma soltanto se sul terminale di gate G viene inviato un impulso di corrente,
altrimenti si comporta come un ramo aperto. Se un impulso sul gate accende lSCR e questo si trova
in condizioni di polarizzazione diretta, il dispositivo si comporta come un corto circuito. Per
riportare il dispositivo nello stato di OFF, basta invertire la tensione tra anodo e catodo.
DISPOSITIVI BIDIREZIONALI
3. BJT BIPOLARE
Dispositivo che funziona soltanto in un quadrante. bidirezionale: dal comando della base posso
interdire il dispositivo (se non conduce corrente, un ramo aperto) oppure attivarlo in conduzione.
Se inietto una forte corrente dalla base lo porto in saturazione ed ai suoi capi insiste la tensione
collettore-emettitore di saturazione ( 0.2 0.3 Volt).
4. MOSFET
Lo switch bidirezionale. Il source elettricamente collegato al substrato inferiore:quando spento
(la tensione di gate inferiore alla tensione di soglia), sotto lossido non ci sono cariche che
possono mettere in conduzione source e drain; per collegamento tra source e drain ci che rimane
una giunzione p-n . Dal punto di vista delle applicazioni di potenza il MOSFET lo possiamo vedere
come un Transistore normale pi in parallelo tra source e drain un diodo (giunzione substrato-
drain). Quando il MOSFET spento pu essere usato come diodo semplice con lanodo sul source
ed il catodo sul drain. Quando aziono il transistore (mando sul GATE una tensione maggiore della
tensione di soglia) creo un cortocircuito tra anodo e catodo. Questa propriet risulta molto utile per
aggiungere un controllo di regolazione nei raddrizzatori (convertitori AC/DC).
5. GTO
un dispositivo utilizzato soltanto per applicazioni di potenza.
ESIGENZE DISPOSITIVI
Il MOSFET molto veloce, ma anche molto delicato in termini di tensione. Infatti, tutto il suo
funzionamento si basa sulla presenza dello strato di ossido. Per rendere bassa la tensione di soglia
lossido deve essere sottile, ma pi sottile lossido pi c la possibilit che questo venga
danneggiato dai campi elettrici interni causati da eccessivi valori di tensione tra il gate ed il
semiconduttore. Altri dispositivi che hanno una maggiore robustezza (GTO, IGBT) sono
tendenzialmente pi lenti in fase di commutazione.
CONVERTITORI AC-DC :
RADDRIZZATORE A SINGOLA SEMIONDA
I
R
Vi
C
Non un dispositivo molto efficiente: un modo di utilizzare il diodo abbastanza pericoloso per il
diodo stesso.
Ricordiamo che lampiezza picco-picco della ondulazione residua vale Vm/fRC dove f la
frequenza dellonda.
Solamente nel piccolo intervallo tratteggiato il diodo in conduzione. Tale intervallo tanto pi
piccolo quanto pi il ripple piccolo. In quellintervallo accade che se consideriamo il diodo
completamente ideale (la V nulla), scorre una corrente tanto pi elevata quanto pi grande il
condensatore di filtro, per cui il diodo viene sollecitato nel peggior modo possibile con elevati
picchi di corrente ad ogni periodo.
come avere un generatore ideale con un condensatore scarico e un tasto: se chiudo il tasto ho una
carica istantanea e quindi un innalzamento istantaneo della tensione; tale innalzamento istantaneo
supportato da un impulso di corrente infinito.
Conclusione:
questo dispositivo usa il diodo in maniera pericolosa perch per la maggior parte del tempo il diodo
rimane inattivo e poi quando attivo deve erogare una corrente molto elevata.
Una possibile soluzione per eliminare le sollecitazioni di tipo impulsivo che tende a danneggiare il
diodo stesso inserire uninduttanza (ha il comportamento duale del condensatore).
L
R
Vi
C
Condensatore:
un volano di tensione: impedisce che la tensione ai suoi capi salga bruscamente.
Induttanza:
un volano di corrente: impedisce che la corrente attraverso la bobina possa variare in maniera
brusca.
Nel momento della carica il sistema risponde con un andamento della corrente pi dolce e quindi
vuol dire che, anche se ho ridotto il valore medio, sono riuscito ad allungare di corrente su un tempo
pi lungo e quindi riesco a evitare le sollecitazioni impulsive di corrente che sono pericolose per il
diodo.
RADDRIZZATORE A DOPPIA SEMIONDA A PONTE DI GRAETZ
Per diminuire il fattore Ripple aumentando di un fattore 2 la frequenza posso usare anche la
semionda negativa: devo fare in modo di raddrizzare la semionda cio fare una specie di
amplificatore in valore assoluto che fornisce unuscita positiva se lingresso positivo e ancora
unuscita positiva se lingresso negativo.
La struttura :
questo sistema un elemento fondamentale di quei sistemi che tramutano una energia elettrica
dallalternata alla continua.
Andamento della corrente nel raddrizzatore a doppia semionda durante la semionda positiva (a
sinistra) e negativa (a destra)
Durante la semionda positiva polarizzo direttamente il diodo D1 e il diodo D2. Se corrente deve
passare nel carico, questa deve andare da sinistra a destra, quindi il carico percorso da una
corrente con il seguente verso .
Durante la semionda negativa inverto le polarit: i diodi D1 e D2 sono interdetti e i diodi D3 e D4
sono posti in conduzione. Quindi allinterno del carico la polarit la stessa e la corrente scorre
sempre verso destra .
Lo stesso identico circuito pu essere disegnato in unaltra forma pi comoda:
I rami di questo convertitore sono semplicemente degli elementi raddrizzanti.
RADDRIZZATORE TRIFASE
Posso fare un raddrizzatore a doppia semionda che ha come sorgente alternata una tripletta di
tensioni sfasate di 120 (tensione trifase).
I rami costituiti dai due diodi sono le fasi delle trifase. Dal punto di vista elettrico lo posso indicare
con 3 generatori con un neutro.
Le fasi hanno un andamento di questo tipo:
TENSIONE TRIFASE
La tensione trifase una forma donda dellenergia che serve per alimentare i motori ( quella
fornita dallENEL). composta da 3 generatori di tensione messi nella seguente maniera
denominata configurazione a stella:
Ciascun generatore d luogo a una forma sinusoidale, per le 3 sinusoidi sono sfasate di 120 luna
dallaltra.
Una tensione sinusoidale pu essere rappresentata sul piano di Gauss. La tripletta di generatori pu
essere rappresentata cos: con 3 vettori sfasati di 120
La forma doinda che misuro con loscilloscopio istante per istante la proiezione, cio la
componente reale del vettore.
Se facciamo ruotare questa stella a 3 punte con una pulsazione 0 = 50 Hz , uno di questi vettori
costituisce una funzione sinusoidale. Siccome i 3 vettori sono sfasati di un certo angolo allora le
proiezioni sullasse reale sono sfasate temporalmente di un certo ritardo.
Tutte queste tensioni sono riferite a un nodo centrale: il neutro.
CARICO
V1 V2 V3
CIRCUITO DI REGOLAZIONE E
CONTROLLO - GENERAT. DI
IMPULSI
CONVERTITORI DC/AC
I convertitori DC/AC trasformano una tensione e corrente continua in una tensione e corrente
alternata.
Sono sistemi pi complessi perch:
- Devono sempre possedere un circuito di controllo che regola i tempi di commutazione dei
tasti elettronici ed eventualmente che che regola lampiezza della tennsione di uscita.
- Il convertitore non riesce mai ad ottenere una forma sinusoidale perfettamente pura ma
fornisce una tensione alternata di tipo squadrato, del tipo di unonda quadra oppure una forma
composta da una serie di impulsi rettangolari.
Avere unonda quadra invece di una sinusoide pura vuol dire in pratica avere la potenza di uscita
che si distribuisce sulla fondamentale e sulle armoniche superiori.
La presenza delle armoniche certamente indesiderata perch sono inutili al circuito utilizzatore e
perch assorbono una parte della potenza. Inoltre la loro presenza pu essere pericolosa: infatti se il
carico un sistema di tipo elettromeccanico (motore) possiede certamente una sua frequenza di
risonanza meccanica. Se una delle armoniche della tensione vicina o coincidente con quella di
risonanza, possono essere indotte vibrazioni anche violente che posso danneggiare il sistema.
S2 S4
1
2
Il circuito di controllo ha il compito di aprire e chiudere i tasti secondo una cadenza opportuna. 1
la forma donda che pilota i tasti S1 ed S4, mentre 2 pilota S2 ed S3. In ogni ramo i tasti sono
aperti e chiusi in controfase.
E E
S1 e S4 chiusi S2 e S3 chiusi
S2 e S3 aperti S1 e S4 aperti
Se i tasti sono i soliti dispositivi di commutazione, alla tensione di controllo alta corrisponde il tasto
chiuso, alla tensione bassa corrisponde il tasto aperto.
Dalla figura sopra si vede chiaramente che la tensione sul carico (e quindi anche la corrente cambia
di verso nelle due condizioni, per cui la forma donda sul carico assume la forma di unonda quadra.
Ho trasformato quindi una tensione continua in una tensione alternata. una funzione periodica a
valor medio nullo, ma essendo unonda quadra possiede un contenuto non indifferente di
armoniche.
Accantoniamo per ora il problema delle armoniche e andiamo a vedere in realt qual la vera forma
donda che devo realizzare.
Il problema serio a cui va incontro questo tipo di commutatore cosi pilotato il rischio di
danneggiare la batteria. Infatti quello che NON DEVE ACCADERE che i tasti in un ramo
rimangano per un istante chiusi entrambi durante la commutazione. In tal caso avverrebbe un
cortocircuito della batteria.
Questo pericolo indotto dalla lentezza con cui i tasti rispondono al comando di apertura e
chiusura. Se quindi uno stesso comando fornisce lordine ad S1 di chiudersi ed a S3 di aprirsi,
certamente durante questa commutazione la lentezza con cui S3 esegue lordine provoca un corto
circuito della batteria nel primo ramo.
Per evitare questo difetto si fa in modo che le due forme donda di comando non siano mai
esattamente luna il negato dellaltra ma assumono la forma di unonda quadra con il duty-cycle
minore del 50%.
Nella figura seguente sono illustrate le due vere forme donda di comando e la tensione sul cariico
che ne consegue.
In pratica tra i due stati del sistema esiste un piccolo intervallo di tempo in cui tutti e quattro i tasti
rimangono aperti e la tensione sul carico nulla. La durata di questo intervallo dipende dal tipo di
commutatore scelto.
Facendo riferimento alla commutazione della tensione dal pi al meno
Vu = + E Vu = 0 Vu = -E
S1 e S4 chiusi (1=1) S1 e S4 aperti (1=0) S1 e S4 aperti (1=0)
S2 e S3 aperti (2=0) S2 e S3 aperti (2=0) S2 e S3 chiusi (2=1)
+E
t
-E
La forma donda vera ancora alternata a valor medio nullo, migliore della onda quadra pura
perch si avvicina di pi a una sinusoide e quindi il suo contenuto di armoniche minore.
Si ricorda che un convertitore migliore di un altro in base ai seguenti criteri:
- Rapporto di trasferimento di potenza maggiore
- Potenza sulle armoniche minore
TECNICA PWM
Una possibile tecnica per cercare di minimizzare il contenuto di armoniche figlia della
considerazione che abbiamo fatto precedenetemente nel senso che posso avere una situazione
intermedia in cui posso trasmettere una tensione 0 sul carico. Quindi, possibile, agendo sulla
temporizzazione dei tasti costruire una forma donda di uscita composta da una serie opportuna di
impulsi rettangolari programmati in modo da rendere nulla una o pi armoniche della forma donda
complessiva.
Per esempio sempre agendo con questo sistema qui, con 3 stadi
- alto
- basso
- 0
Mi posso costruire una forma donda a contenuto di armoniche minimizzato fatta in questa maniera:
Fig. 7: Forma donda PWM a due livelli (caso a) e a tre livelli (caso b).
La strategia di progetto quella di andare a modulare in maniera opportuna le durate degli impulsi
1, 2, 3 (si noti che deve esserci una sequenza simmetrica allinterno di ciascun semiperiodo).
IL CIRCUITO DEVE POSSEDERE UNA CAPACIT ADATTATIVA
Ovvero deve esserci una opportuna intelligenza (microprocessore) che sia in grado di cambiare
eventualmente le durate degli impulsi in funzione della natura reattiva del carico e
dellassorbimento di corrente.
Il carico trifase ha infatti il vantaggio di essere alimentato da tensioni sintetizzate con interruttori,
riportate nella figura seguente, che, bench risentano ancora della natura tutto-niente degli
interruttori con cui sono state generate, si avvicinano abbastanza alla forma sinusoidale desiderata.
Forme d'onda nel convertitore trifase DC/AC.
Il circuito, ovvero la sua realizzazione a mezzo di interruttori allo stato solido, data la sua semplicit
costruttiva, molto diffuso nelle applicazioni industriali. Il tipo di interruttori allo stato solido
impiegati dipende dalla potenza assorbita dal carico e va dagli SCR, per le alte potenze, ai
transistori bipolari o Mos per le potenze pi basse.
Ho una batteria singola e voglio creare una tripletta di tensioni trifase. La struttura la stessa del
monofase ma con per a tre rami. Su A ,B,C attaccato un carico trifase (tre impedenze uguali)
costituito da tre impedenze uguali connesse a stella tra il centro del ramo e il neutro N.
N = neutro massa
Facendo riferimento alla figura di sopra ed ignorando il problema del pericolo del cortocircuito
della batteria, le tensioni marcate con A , B e C sono le tensioni dei centri dei rami rispetto a massa
(negativo della batteria). Ciascuna di esse rimane alta (bassa) per un periodo pari a tre slot
temporali.
In ogni slot temporale si ha lalternanza di due situazioni:
La prima in cui due nodi sono a + E ed uno a massa. Nella seconda un nodo a tensione +E e gli
altri due sono a massa. Questi due casi si posso schematizzare nel modo seguente:
R R
0V 0V
+E R +E R
R R
N N
Quindi la tensione del neutro rispetto a massa oscilla tra 2/3 E e 1/3 E.
quindi facile vedere che le tensione ai capi dei tre carichi A-N, B-N, C-N assumono la forma di
tensioni alternate sfasate di 120 gradi luna dallaltra che pur essendo di tipo ancora squadrato, si
avvicinano abbastanza alla sinusoide pura.
Fig. 10: Sintesi di una forma donda a bassa frequenza a mezzo di semisinusoidi.
Se la frequenza con cui commutano gli interruttori coincide con la frequenza di risonanza del
circuito e il fattore di merito di questultimo abbastanza elevato, la tensione ad onda quadra
applicata fa circolare una corrente pressoch sinusoidale come mostrato in Fig. 11. Il passaggio
per lo zero della corrente avviene perci nellistante preciso in cui gli interruttori commutano
garantendo cos lassenza di perdite. Una volta generata la sinusoide ad alta frequenza, essa viene
instradata nel modo voluto attraverso il carico posto in serie a mezzo di un altro ponte a interruttori,
come mostrato in figura
Convertitore risonante serie con carico.
Occorre subito notare che linserzione del carico in serie al circuito risonante provoca grossi
problemi a questultimo. Questo infatti il tallone dAchille dei convertitori risonanti: se il carico
non presenta una reattanza sufficientemente bassa il circuito risonante esce di sintonia con
conseguenze facilmente immaginabili sulla ampiezza, fase e distorsione dellonda sinusoidale.
Questi ed altri sono i motivi che finora hanno impedito unampia diffusione di questi dispositivi.
Ovviamente oltre al circuito precedente, che impiega un circuito risonante serie per la generazione
di una corrente sinusoidale, esiste il caso duale di un circuito risonante parallelo che genera una
tensione sinusoidale di alta frequenza. Lo schema riportato nella figura seguente in cui si nota che
al posto del generatore costante di corrente che, per dualit dovrebbe sostituire la batteria E del caso
serie, si utilizzata una batteria con in serie una induttanza di valore elevato.
Anche nel caso del circuito risonante parallelo esiste il grosso problema della dissintonizzazione
causata dallinserzione di un carico la cui reattanza non sia sufficientemente elevata.