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STUDIO TECNICO

Dott. Ing. Gino DI RUZZA


Via Trecce, 2
03039 SORA (FR)
ginodiruzza
ginodiruzza@
uzza@tin.it
tin.it
PROGETTAZIONI, CALCOLI ED INDAGINI STRUTTURALI

STANDARD DI MODELLAZIONE STRUTTURALE.


INDICE

Impostazioni e dati preliminari. ...........................................................................................................2


Nome dei file del modello strutturale: .............................................................................................2
Definizione del modello in pianta (posizione dei nodi):..................................................................2
Altezze dinterpiano:........................................................................................................................2
Layer: ...............................................................................................................................................3
Gruppi: .............................................................................................................................................3
Archivio delle sezioni: .....................................................................................................................4
1. nomi delle sezioni ...............................................................................................................4
2. numerazione delle sezioni....................................................................................................4
Cenni sulla tipologia degli ELEMENTI FINITI (FEM)......................................................................5
Nodi..................................................................................................................................................5
Elementi 2D. ....................................................................................................................................5
Elementi 3D .....................................................................................................................................6
Modellazione degli elementi strutturali: ..............................................................................................7
Travi di fondazione: .........................................................................................................................7
Piastre di fondazione:.......................................................................................................................7
Pilastri: .............................................................................................................................................7
Travi di elevazione:..........................................................................................................................7
Travi reticolari: ................................................................................................................................8
Setti e piastre:...................................................................................................................................8
Solai e balconi:.................................................................................................................................8
Scale:................................................................................................................................................8
Numerazione dei nodi e degli elementi: ..........................................................................................8
Controlli ...............................................................................................................................................9
Controlli importanti prima di passare allassegnazione dei carichi: ................................................9
Controlli importanti prima di passare allelaborazione: ..................................................................9
Controlli importanti dopo lelaborazione:........................................................................................9
Controlli importanti dopo la progettazione:.....................................................................................9
Controlli importanti dopo la generazione della relazione:...............................................................9

1
Impostazioni e dati preliminari.
Ambiente di lavoro: PRO_SAP (www.2si.it)

Le note che seguono sono una guida di base per lorganizzazione del lavoro dellingegnere
strutturale.

Alcune operazioni suggerite non indicano lunico modo di agire ma solo quello pi opportuno; nel
manuale del software usato si possono trovare altre procedure, forse anche pi rapide.

Nome dei file del modello strutturale:


Il nome dei file del modello strutturale deve essere sempre lo stesso in tutta la fase di
ottimizzazione. I file di lavoro intermedi prove vanno salvati aggiungendo al nome del file un
numero sequenziale. Se un modello verificato e potrebbe essere definitivo anche se non ancora
del tutto ottimizzato al numero si aggiunge una V.
Esempio: Palazzo file del modello strutturale di lavoro
Palazzo 01 file del modello strutturale di prima prova
Palazzo 02 file del modello strutturale di seconda prova
..
Palazzo 13V file del modello strutturale di tredicesima prova ed verificato.
Palazzo 14 file del modello strutturale di 14 prova.

I file di lavoro intermedi, se non pi necessari, devono essere messi nella cartella ex, cos
posso essere facilmente cancellati dopo la consegna del lavoro.

Definizione del modello in pianta (posizione dei nodi):


I nodi si possono individuare considerando le intersezione degli assi delle travi di piano aventi
base della sezione pari alla base delle travi pi usate (es. base = 30cm).

Altezze dinterpiano:
Le altezze di interpiano si misurano dallestradosso delle travi di piano:
- prima elevazione: estradosso travi di fondazione - estradosso travi primo impalcato
- seconda elevazione: estradosso travi di primo impalcato - estradosso travi 2 impalcato.
- ecc.
Queste altezze, nel modello, esprimono le distanze tra gli assi baricentrici delle travi tra i vari
piani.
Nota: Fare attenzione quando si usano i tratti rigidi nei pilastri al primo livello. Poich le travi
di fondazione hanno altezze superiori a quelle di elevazione e il relativo concio rigido alla base
del pilastro risulterebbe superiore a quello reale.

2
Layer:
Tutti gli elementi devono essere assegnati a layer organizzati per gruppi omogenei.
Per esempio per una strutture omogenee: intelaiata in c.a. con setti e capannone in acciaio:

n Layer struttura in c.a. n Layer capannone in acciaio


0 travi di fondazione 0 travi di fondazione
1 piastre di fondazione 1 piastre di fondazione
2 setti nervatura piastra di fondazione 2 plinti
3 plinti 3 travi di collegamento plinti
4 travi di collegamento plinti 4 muri interrati
5 muri interrati 5 pilastri primo livello
6 muri primo livello 6 pilastri secondo livello
7 muri secondo livello 7 travi soppalco
8 muri ecc. 8 travi carroponte
9 pilastri primo livello 9 travi longitudinali di testa
10 pilastri secondo livello 10 correnti inferiori capriate trasversali
11 pilastri ecc. 11 correnti superiori capriate trasv.
12 travi primo livello 12 aste di parete verticali capriate trasv.
13 travi secondo livello 13 aste di parete oblique capriate trasv..
14 travi ecc. 14 correnti inferiori capriate longitudinali
15 travi scala primo livello 15 correnti superiori capriate longit.
16 travi scala secondo livello 16 aste di parete verticali capriate longit.
17 travi scala ecc. 17 aste di parete oblique capriate longit.
18 scala primo livello 18 controventi pilastri
19 scala secondo livello 19 controventi copertura trasversali
20 scala ecc. 20 controventi copertura longitudinali
21 solaio primo livello 21 piastrini ancoraggio pareti
22 solaio secondo livello 22 traversi ancoraggio pareti
23 solaio ecc. 23 solaio soppalco
24 solaio copertura terzo livello 24 solaio copertura
25 solaio copertura quarto livello 25
26 arcarecci in legno 26 ** elementi costruttivi
27 27
28 ** elementi costruttivi 28

Il layer ** elementi costruttivi deve essere lultimo e deve contenere gli elementi funzionali
di modellazione che non devono essere riportati nella relazione di stampa ( per es. i braccetti
rigidi di collegamento ecc.)

Gruppi:
I gruppi, a differenza dei layer, non hanno la propriet di appartenenza esclusiva, ossia un
elemento o un nodo possono appartenere a pi gruppi.
I gruppi si possono usare per raggruppare sub-strutture, quali telai, capriate pareti, nuclei
ascensori, gruppo scale ecc.
Nel caso di strutture in acciaio importante la definizione dei gruppi per individuare le varie
capriate.

3
E bene definire un gruppo che contiene i soli pilastri di cui si deve controllare il drift (lo
psostamento testa-piede dei pilastri), per velocizzarne la selezione.

Archivio delle sezioni:

1. nomi delle sezioni:


Premettere al nome suggerito da Pro_Sap i prefissi:

Riferimento Prefisso
Trave di Fondazioni in c.a. FND
Trave di elevazione generica TRV
Pilastro generico PIL
Sezione non usata *

Questi prefissi aiutano la lettura del modello strutturale.

2. numerazione delle sezioni:


Le sezioni devono essere raggruppate in base agli elementi strutturali. importante che una
stessa sezione non venga attribuita ad elementi eterogenei che hanno sezione con stesse
dimensioni (es. travi e pilastri).
Esempio:
N Sezioni PER PICCOLE STRUTTURE
da a IN C.A.
1 5 Travi di fondazione
6 10 Pilastri
11 in poi Travi di elevazione
Travetti solaio

N Sezioni PER MEDIE STRUTTURE


da a IN C.A.
1 9 Travi di fondazione
10 19 Pilastri
20 in poi Travi di elevazione
Travetti solaio

Nelle strutture miste mettere le sezioni raggruppate: prima quelle in c.a., poi quelle in acciaio,
poi quelle in legno, ed infine quelle di altro materiale.
Esempio:
N Sezioni PER PICCOLE STRUTTURE
da a in acciaio e arcarecci in legno.
1 5 Travi di fondazione in c.a.
6 9 Travi di elevazione in c.a.
10 15 Pilastri in Fe
16 19 Profili travi in Fe
20 25 Travi ed arcarecci in legno
Travetti solaio

4
Cenni sulla tipologia degli ELEMENTI FINITI (FEM)
Nodi.
I nodi sono molto importanti nella modellazione FEM in quanto sono di connessione tra gli
elementi strutturali.
Un nodo non necessariamente indica un nodo strutturale di connessione tra due o pi elementi
(nodo trave-pilastro, aste di parete e correnti di una trave reticolare, ecc.), ma pu essere inserito in
un qualunque punto di un elemento strutturale(per es.la mezzeria di una trave).
Generalmente i nodi si inseriscono in punti dove importante conoscere gli spostamenti e le
sollecitazioni. Gli elementi finiti si scambiano sollecitazioni attraverso i nodi.
I nodi nello spazio hanno 6 gradi di libert (gdl), tre traslazioni (Tx, Ty, Tz) e tre rotazioni (Rx, Ry,
Rz). Alcuni gdl possono essere bloccati per schematizzare i vincoli esterni alla struttura.

Elementi 2D.
Gli elementi 2D sono elementi monodimensionali che collegano due nodi.
Essi si distinguono in :
- elementi asta,
- elementi trave.
Lelemento asta resistente solo allo sforzo assiale, pertanto in grado di bloccare solo un gdl di
ogni nodo di estremit, in particolare lascia libere le rotazioni e le traslazioni ortogonali al suo asse.
Esso viene usato per schematizzare una biella, ossia un elemento asta collegato mediante due
cerniere di estremit. Per esempio le aste di parete di una trave reticolare, le saette ed il puntone di
una capriata, ecc.
In alcuni modelli occorre fare attenzione perch le cerniere possono generare strutture labili, con
conseguente blocco del solutore durante le analisi.
In alcuni programmi sono previsti anche elementi asta non lineari: resistenti o solo a trazione o solo
a compressione. Gli elementi resistenti solo a trazione sono molto utili per la schematizzazione dei
controventi in strutture in acciaio.
Se si inserisce un nodo lungo lasse di unasta, senza che vi siano collegati altri elementi, si genera
un modello labile.
Lelemento trave blocca tutti i 6 gdl di ogni nodo di estremit. Esso schematizza appunto una trave,
un pilastro, ecc.
Lelemento trave pu essere svincolato in uno o pi gdl, simulando collegamenti a cerniera, a
carrello, glifo, ecc. Quando si inseriscono gli svincoli occorre fare attenzione a non generare
strutture labili. Alcuni svincoli sono vietati, per esempio svincolando la rotazione intorno allasse
in entrambe le estremit si avrebbe un rullo libero di ruotare, pertanto il modello risulterebbe labile.
Poich in una trave, note le condizioni al contorno ed i carichi applicati, attraverso la teoria della
trave possibile risalire agli spostamenti e alle sollecitazioni in ogni punto della trave,
generalmente inserendo nodi lungo lasse della trave i risultati dellanalisi non variano.
Si possono avere delle lievi variazioni nel caso di unanalisi dinamica modale perch nellanalisi
possono entrare in gioco i modi propri di vibrare della trave..
Allelemento trave generalmente possibile associare la caratteristica di fondazione con
schematizzazione alla Winkler, ossia alla trave viene associato un letto di molle ciascuna delle quali
indipendenti le une dalle altre.
Due o pi elementi trave connessi da un nodo sono generalmente collegati con incastro di
continuit.
5
Elementi 3D
Gli elementi 3D sono elementi piani triangolari (a 3 nodi) o quadrangolari (a 4 nodi). Essi si
distinguono:
- elementi membrana
- elementi piastra (schell)
Gli elementi membrana sono capaci di reagire solo ad azioni agenti nel piano dellelemento (
sforzo assiale piano), non reagiscono a flessione. Essi sono usati per schematizzare le membrane
delle tensostrutture, e negli edifici i solai con rigidezza nel loro piano.
Pertanto ogni elemento membrana lascia liberi le tre rotazioni e la traslazione perpendicolare al
piano dellelemento di ogni nodo di vertice.
Gli elementi piastra (schell) reagiscono anche a flessione. Essi bloccano 5 gdl di ogni nodo di
vertice. Resta libera solo la rotazione intorno alla normale al piano passante per i nodo.
Di questa particolarit occorre tenerne conto per considerare la continuit con altri tipologie di
elementi, in particolare gli elementi trave. Infatti un elemento trave con asse complanare al piano
dellelemento piastra risulter collegata a cerniera e non ad incastro. Per incastrare una trave
complanare ad una parete, o setto, necessario inserire un elemento trave che prolunga la trave
allinterno della parete. Se una trave ha lasse ortogonale al piano di un elemento piastra risulter
svincolata alla rotazione intorno allasse, ossia alla torsione.
Gli elementi piastra si usano per schematizzare le piastre i setti, le volte, i cilindri ecc.
A differenza della trave, la cui teoria ha una soluzione nota, negli elementi 3D importante inserire
i nodi in punti ove si vuole conoscere gli spostamenti e le sollecitazioni, altrimenti non si
potrebbero conoscere se non in modo approssimato per interpolazione.
Pertanto importante infittire i nodi in punti con maggior gradiente tensionale.
Unattenzione particolare si deve avere nelluso di elementi triangolari ( a 3 nodi) infatti questi sono
isoparametrici, ossia la soluzione dellanalisi d le sollecitazioni uguali per tutti e tre i nodi di un
elemento. Pertanto essi si possono usare in punti con piccolo gradiente tensionale.
Generalmente per si tende ad usarli, erroneamente, nei punti di incontro tra due setti o tra setti e
piastre. E sempre opportuno,quindi, usare elementi a 4 nodi.
Per migliorare la soluzione dellanalisi importante utilizzare elementi 3D che abbiano le
dimensioni dei lati circa uguali. Alti rapporti tra le dimensioni dei lati introducono errori nella
soluzione. E importante anche che gli angoli interni degli elementi non si discostino molto
dallangolo retto.
Da quanto detto si evince che i risultati di unanalisi che si ottengono dipendono anche dalla
capacit dellutente di generare buoni modelli strutturali.
Due o pi elementi piastra connessi da un nodo sono generalmente collegati con incastro di
continuit.
Linsieme di elementi 3D costituiscono una ragnatela che comunemente viene chiamato mesh.
Generalmente i programmi hanno dei generatori di mesh che agevolano la modellazione strutturale.
Allelemento piastra generalmente possibile associare la caratteristica di fondazione con
schematizzazione alla Winkler, ossia alla piastra viene associato un letto di molle ciascuna delle
quali indipendenti le une dalle altre.
Poi vi sono altri tipologie di elementi finiti, come lelemento tridimensionale, ma generalmente
sono poco usati nella modellazione delle strutture in cemento armato.
Per approfondire i concetti teorici e le applicazioni possibile scaricare dei quaderni dal sito:
http://www.2si.it/software/demo.htm
6
Modellazione degli elementi strutturali:
Travi di fondazione:
Le travi di fondazione si modellano con elementi 2D tipo travi di fondazione (trave su suolo
elastico).

Nota: Un basso valore della costante di sottofondo incrementa larmatura in campata, un alto
valore la riduce. Se non verificato lo spostamento testa-piede nei pilastri (drift), valutare bene
la costante di sottofondo: un valore alto riduce gli spostamenti rigidi della struttura.

Piastre di fondazione:
Le piastre si modellano con elementi 3D tipo fondazione, con mesh avente i lati con
dimensione comprese tra 50cm e 1m. Se vi sono zone con gradiente tensionale elevato
necessaria una mesh pi fitta. bene utilizzare mesh con elementi a 4 nodi e con lati di
dimensioni comparabili. Per quanto possibile bene evitare di usare gli elementi triangolari e
gli elementi quadrangolari con rapporto dei lati elevato (elevata distorsione).

Se la piastra estesa bene simulare il comportamento del semispazio elastico del terreno(*)
mediante lassegnazione di costanti di sottofondo minori in mezzeria e maggiori nei bordi.

Nota (*): una piastra con carico uniforme con la teoria di Winkler ha un abbassamento
costante in tutti i punti, nella teoria del semispazio elastico (Boussinesq) ha un abbassamento
maggiore nella mezzeria e minore nei bordi.

Se la platea nervata:
- o si inseriscono nella piastra delle travi rettangolari rendendole estradossate mediante filo
fisso di quota; le travi non devono essere di fondazione.
- o si inseriscono dei setti verticali. I setti bene armarli a trave, ossia con staffe.

Se la platea non nervata ed la base di una struttura intelaiata bene comunque inserire nella
piastra delle travi a spessore, per poter inserire la relativa armatura con staffe. Per non
considerare due strutture di fondazione, le travi non devono essere di fondazione.

Pilastri:
I pilastri si modellano con elementi 2D tipo trave.
Se i pilastri sono in c.a. non necessitano di svincoli, mentre se sono in legno o in acciaio devono
essere svincolati a seconda dei vincoli di base e/o di collegamento.

Travi di elevazione:
Le travi di elevazione si modellano con elementi 2D tipo trave.
Se i pilastri sono in c.a. non necessitano di svincoli, mentre se sono in legno o in acciaio devono
essere svincolati a seconda dei vincoli di collegamento.

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Travi reticolari:
Le aste caricate con carichi distribuiti si modellano con elementi 2D tipo trave.,
eventualmente svincolati se collegati a cerniera.
Le aste non caricate e le aste di parete possono essere modellate con elementi 2D tipo trave
opportunamente svincolati, oppure con elementi 2D tipo asta.
Nota: Fare attenzione a non generare modelli labili per aver inserito svincoli eccessivi .

Le aste resistenti solo a trazione (tiranti) si modellano con elementi 2D tipo asta tesa.
Nota: Se si sta modellando la struttura per un professionista che non ha il modulo Non Lineare,
cercare di limitare luso di aste tese. Comunque in generale cercare di limitare luso di
elementi non lineari nel modello.

Setti e piastre:
I setti e le piastre si modellano con elementi 3D tipo shell, con mesh avente i lati con
dimensione comprese tra 50cm e 1m. Se vi sono zone con gradiente tensionale elevato
necessaria una mesh pi fitta. bene utilizzare mesh con elementi a 4 nodi e con lati di
dimensioni comparabili. Per quanto possibile bene evitare di usare gli elementi triangolari e
gli elementi quadrangolari con rapporto dei lati elevato (elevata distorsione).

Negli incroci dei setti verticali in c.a. ( spigoli di vasche, spigoli di vani ascensore, ecc.) bene
inserire un pilastrino, almeno con lati pari agli spessori dei setti che si incrociano, non solo nel
modello strutturale ma anche negli esecutivi. I pilastrini devono essere armati con staffe e ferri
longitudinali. In questi punti generalmente si hanno delle concentrazioni, o dei massimi
tensionali, che bene confinare con delle staffe.

Nota: Fare attenzione alla verifica a punzonamento nelle connessioni tra pilastri e piastre.

Solai e balconi:
I solai che schematizzano anche il piano rigido devono toccare tutti nodi al contorno;
Per quanto possibile assegnare lorditura dei solai tale che si abbia continuit con i balconi.

Scale:
Le scale se con travi a ginocchio devono essere modellate come balconi su trave a ginocchio.
Le scale a soletta rampante devono essere modellate con mesh di elementi shell aventi spessore
pari allo spessore minimo della soletta misurato nella gola del gradino.
In casi particolari le scale a soletta rampante possono essere modellate mediante travi con
sezione rettangolare avente la base come la larghezza della scala ed altezza come lo spessore
della soletta minsurato in gola al gradino.

Numerazione dei nodi e degli elementi:


Alla fine della modellazione di tutta la struttura bene eseguire una rinumerazione dei nodi e
degli elementi strutturali.

8
Controlli
Controlli importanti prima di passare allassegnazione dei carichi:
Alla fine delle modellazione di tutta la struttura bene eseguire i seguenti controlli:
- dimensioni geometrici: generare le carpenterie e sovrapporle con larchitettonico
- tipo elementi (travi, aste, setti/piastre, membrane, ecc.)
- fondazioni
- materiali
- sezioni degli elementi 2D
- spessore degli elementi 3D
- svincoli di elementi 2D
- layer
- criteri di progetto
- fili fissi
- carichi unitari dei solai: permanente e accidentale
- solai: carico,orditura, schema statico (diagrammi dei momenti), scarichi, sezione dei travetti
- balconi e aggetti: carico, orditura, schema statico, scarichi, sezione travetti, momento
derivante da sbalzo a torsione principale.
- numerazione dei pilastri
- continuit delle travate (specialmente quelle inclinate)

Controlli importanti prima di passare allelaborazione:


Alla fine dellapplicazione dei carichi bene eseguire i seguenti controlli:
- definizione dei casi di carico;
- parametri carichi sismici;
- definizione delle combinazioni di carico: fare attenzione ai moltiplicatori dei casi di carico.
- carichi applicati: tamponatura, vento, spinta delle terre (controllare bene il lato di spinta).
Scorrere i singoli casi di carico, con la struttura tutta in vista, e verificare che tutti gli elementi
siano caricati correttamente.

Controlli importanti dopo lelaborazione:


Dopo lelaborazione dellanalisi bene eseguire i seguenti controlli:
- assenza di deformazioni eccessive
- spostamento testa piede dei pilastri in c.d.c. sismici
- pressioni sul terreno.
- diagrammi delle sollecitazioni prevalenti

Controlli importanti dopo la progettazione:


Dopo la progettazione occorre controllare che
- tutti gli elementi siano verificati allo SLU
- tutti gli elementi siano verificati allo SLE.
- la percentuale di armatura non sia eccessiva.

Controlli importanti dopo la generazione della relazione:


Dopo la generazione della relazione si deve controllare che:
- siano presenti tutte sezioni di progetto di tutti gli elementi della struttura
- in tutte le sezioni di verifica non sia presente N.V. (non verificato).
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