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18/05/2020
GIUSEPPE UNGARETTI
Nasce nel 1888 ad Alessandria d’Egitto. I suoi genitori provenivano da un piccolo paesino vicino
Lucca dove lavoravano in una panaderia. Il suo padre si muore lavornado nella costruzione del
canale di suez. Non si sa con precisione troppa informazione da questo momento a quando si
trova ad studiare a Parigi, dove viene influenzato dalle avanguardie dell’epoca e soppratutto
dei simbolisti, seguendo uno: Malarne. Nel 1914 ha una relazione con gli sponenti del
futurismo, comminciando a innamorarsi di alcune delle cose proprie di questo gruppo.
Nel 1914, arriva in Italia. Momento decisivo visto che diventa uno di quei uomini che favorisce
l’entrata dell’Italia in guerra. Appunto nel 1915, quando l’Italia entra in guerra, lui proprio si
messe come volontario inviandolo nel Carso, trovandosi quindi tra l’Italia e la Francia. A questo
punto é che Ungaretti comincia sentire proprio nel suo interiore una neccessita si raccontare
tutto cio che accade durante la guerra, quindi, inizia a scrivere e fortunatamente vengono
pubblicati scritti presto, facendo godere a Ungaretti di una buona situazione economica che
purtroppo non poteva sfruttate visto che si trovava in guerra.
A lui consegnano tanti lavori, viaggi come quello in Brasile, dove insegna l’italiano
all’universita. Nonostante questo, segue con la sua continua pubblicazione.
Dopo la seconda guerra mondiale, avviene pero, un piccolo cambiamento nelle sue opere,
basandosi quindi in un sentimento un po piu triste rendendosi conto che fu uno sbaglio avere
appogiato la guerra. Pubblica quindi il dolore nel 1947, la terra promessa, un grido e saggi.
Queste, io come lettore, le posso classificare come opere molto piu scure della guerra. Alla fine
della sua vita, la cassa editrice mondadori, decide di raccogliere tutte le sue poesie i una solo
opera chiamata: vita d’un uomo.
Questa vita d’un uomo é composta da diverse raccolte di poesie, la principale, quella che
abbiamo studiato, sarebbe l’allegria.
Per mezzo di questo analizziamo che per Ungaretti la poesia non é niente se non a un
componente autobiografico, infatti, per ungaretti se la poesia non aveva niente dello scrittore
non aveva nessun senso. Appunto, lo scrittore doveva lasciare un segno di quello che lui fosse.
Infatti diceva che la credibilita dello scritto soltanto si raggiungeva se l’autore lasciava appunto
la sua marca in questa.
Nelle sue opere usava tantissimo l’analogia, quindi si vede l’influenza dei simbolisti, che li
permette si sprimere tutte le sue conoscenze. Infatti, relaziona cose della realta con altri
concetti che a semplice vista possono no essere diretti. In soldati decide si paragonare i soldati
con le foglie. Infatti, lascia qua un pezzo della sua vita per mezzo delle analogie con l’obiettivo
di non essere assolutamente esplicito con le parole. L’idea dell’analogia é di non consegnare al
lettore tutto in un primo momento, infatti, si cerca qualcosa piu complessa, percio é che anche
il ruolo del autore si innalza, mettendosi come una specie di sacerdote che soltanto lui conosce
la verita stessa.
Nella poesia di ungaretti un po gia accenata conosciamo anche due concetti: l’innocenza e la
memoria. Quindi, questo vuole dire che l’artista ha bisogno di separare il mondo della realta e
della storia per mezzo della memoria. Questo vuole dire che la memoria é l’incaricata di
aiutare all’uomo per portare dalla realta quello che vuole scrivere, criticando tantissimo la
letteratura del 800, che analizza la societa e la realta. Per ungaretti questo concetto va male
visto, visto che per lui la realta é di qualcosa di personale che si deve appunto tirare fuori per
mezzo di uno grande sforzo.
D’altra parte, si parla d’inncenza visto ch non si conosce il mondo superiore e divino che il
poeta vede ma non riesce a trasmettere. La poesa quindi, mette il poeta come qualcuno piu
forte e con molto piu potere.
Formalemente possiamo dire che Ungaretti fa quello che vuole, usa versi libberi corti con il
proposito che la parola sia libera e che per mezzo dei vuoti si ampli il messagio, infatti per lui la
parola diventa potente come le pause.
L’allegria, il polto sepolto prima chiamata cosi perche faceva omaggio a questo sentimento
nascosto (puerto nascosto) che si deve scoprire.
Il secondo titolo che li consegna é allegria di naufragi. Questo é uno oximoron visto che c’é
l’allegria che si coglie in un momento di felicita che é divertente ma di naufragi, cioé fa
riferimento a che in un momento arrivra la morte. Dimostra quindi l’inevitabilita del passare
del tempo.
Guerra, solidarieta, mancaza di amici. Componenti molto profondi che trasmettono dolore e
allegria, due concetti che possono essere presenti sempre nella vita dell persone.