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Politecnico di Torino

Dipartimento di Meccanica

Teresa Berruti
Cristiana Delprete
Massimo Rossetto

COLLEGAMENTI FILETTATI - INDICE


Filettature - nomenclatura collegamenti filettati
Analisi del collegamento - diagramma di inteferenza
forza assiale e momento di serraggio
Resistenza del fusto
forza assiale limite - materiali per bulloneria
Effetto dei carichi esterni
fattori di ripartizione del carico - stima deformabilit viti e pezzi
accorgimenti per diminuire il carico sulle viti e casi particolari
Incertezze ed allentamenti
Calcolo collegamenti filettati
verifica statica
verifica del carico minimo di serraggio
verifica a fatica
Dispositivi antisvitamento
Viti con carichi trasversali
1

ECM - Collegamenti filettati

FILETTATURE
Viti di manovra
Viti di collegamento (smontabile)
Filettature metriche ISO
Profilo triangolare - UNI 4536 (1964)
Profilo trapezio - UNI ISO 29012904 (1978)
Filettature Whitworth - UNI 2709 (1945) (pollici - 55)
Filettature gas
a tenuta stagna sul filetto - UNI ISO 7-1 (1984)
a tenuta non stagna - UNI ISO 228 (1983)
Filettature a dente di sega UNI 127-128 (1928)

ECM - Collegamenti filettati

ECM - Collegamenti filettati


1

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Nomenclatura collegamenti filettati


Bullone (vite+dado)
Prigionieri

Viti (mordenti)

montaggio con leggera


interferenza
a volte avvitamento fino
alla fine della filettatura
possibili problemi dovuti
allaria intrappolata...

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ANALISI DEL COLLEGAMENTO

I collegamenti filettati applicano una forza


assiale che tende ad unire le parti.
Le azioni trasversali devono essere contrastate
dallattrito che si genera fra le superfici.
Le viti non devono lavorare a taglio !!!!

ECM - Collegamenti filettati

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I pezzi collegati sono compressi dal bullone (si accorciano)


La vite viene caricata dal pezzo (si allunga).
collegamento forzato dato dallinterferenza i fra bullone e pezzo:
Riferimento

i = p ngiri
(n giri dopo il primo contatto)

Fv

Fv=Forza che agisce sulla vite


(risultante)

Pezzi prima
del serraggio

Fp = Forza che agisce sul pezzo


(risultante)

Fp

Fp

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Ki = rigidezza v = deformabilit ui = spostamento


Fp
Fv
v =

u
1
= v
K v Fv

vite+pezzi

vite

Kp =

pezzi

Fp
up

F
Kv = v
uv
uv

up
p =

up
1
=
K p Fp

FP
Fv

up, uv
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Diagramma interferenza
FP
Fv

Punto di funzionamento

uv

up

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Forza assiale e momento di serraggio


La forza viene applicata al collegamento mediante serraggio
effettuato con opportune chiavi che forniscono un momento.
Il momento resistente dato da:
attrito fra filetti di vite e madrevite;
attrito fra la sup. del pezzo e quella del dado e del sottotesta.
Le forze di attrito dipendono dalla forza assiale che subisce la vite
quindi possibile trovare una relazione fra momento di serraggio
(e di svitamento) e forza assiale sulla vite (v. Meccanica applicata)

ECM - Collegamenti filettati

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MT =
M svit =

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Fv
[d m tan( m + ' ) + d t tan s ]
2
Fv
[d m tan( m ' ) + d t tan s ]
2

MT = momento di serraggio
Msvit = momento necessario per lo svitamento
dm = diametro medio del filetto
dt
= diametro efficace su cui agisce la forza fra testa e sottotesta
tans = fs = coefficiente di attrito (sottotesta-pezzi)
tan = f = coefficiente di attrito (vite-madrevite)
tan= coeff. di attrito apparente:
tan
tan ' =
= 30 (filettature metriche)
cos
p
p = passo
m = angolo dellelica: tan m =
dm
9

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Assumendo

tan( m + ' ) tan m + tan '

Il momento di serraggio risulta:

MT =
=

Fv
(d m tan m + d m tan '+ d t tan s ) =
2
Fv
2

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tan
p

+ d t tan s
+ dm
cos

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RESISTENZA DEL FUSTO


Dato un momento di serraggio la vite (nel tratto fra i sottotesta)
sopporta:
un carico assiale Fv
il momento torcente dovuto allattrito sui filetti (la quota di
momento dovuta allattrito nel sottotesta non viene
sopportata dal fusto della vite)
M T* =

Fv
(d m tan m + d m tan ') = Fv p + d m tan
2
2
cos

11

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Per il calcolo delle sollecitazioni si fa riferimento alla sezione


minore, che normalmente quella di nocciolo
(non si tiene conto delleffetto di rinforzo dei filetti)
An =

d n2
4
a =

id =

ECM - Collegamenti filettati

2a

d n = diametro di nocciolo (tabelle)


4 Fv

d n2

16 M t*
d n3

+ 3 = a 1 + 3

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16 M T* d n2
Fv p

4
tan
=

+ dm

3
a
cos
d n 4 Fv d n Fv 2
2
dn

tan
p
+ dm

cos

Da cui
id

2
= a 1+ 3
dn

2
k=
dn

tan
p
2
+ dm
= a 1 + 3 k

cos

tan
p
+ dm

cos

a =

id
1+ 3 k 2

k dipende solo da fattori geometrici e dallattrito


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Forza assiale limite


Si suppone di poter sollecitare la vite al montaggio fino ad una frazione
X del limite elastico del materiale della vite (tipicamente X = 0.9).
Si pone quindi:
X R p 0.2
id ,lim = X R p 0.2
a,lim =
1+ 3k 2
Si determina quindi la forza assiale limite sulla vite:
Fv,lim = a ,lim An =

X R p0.2
1+ 3 k 2

d n2
4

E quindi il momento di serraggio:


MT =

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Fv,lim p
tan

+ d t tan s
+ dm
2
cos

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Valori da assumere per i calcoli


d t 1.3 D

D = diametro nominale vite

( per bulloneria normale, in altri casi valutare dt secondo il disegno


della vite)
Coefficiente di attrito f=tan
(acciaio-acciaio): in tutti i casi
conviene assumere il coefficiente di attrito minimo fra quelli
rilevati sperimentalmente:
Viti brunite o fosfatate:
lubr. olio: 0.12 0.18

lubr. MoS2: 0.10 0.12

Viti con zincatura galvanica: 0.12 0.18


Viti con cadmiatura galvanica 0.08 0.12

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Materiali per bulloneria


I materiali sono suddivisi per classi di resistenza,
individuate da due numeri separati da un punto: x.y
dove x = Rm/100, y =10 Rp0.2 /Rm
Esempio: classe 8.8 indica Rm= 800 MPa, Rp0.2 = 640 MPa

Classi: 3.6 - 4.6 - 4.8 - 5.6 - 5.8 - 6.6 - 8.8 - 10.9 - 12.9
Per i lavori di carpenteria (costruzioni) classe minima 8.8
diametro minimo M 12

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Verifica filetti
Le filettature unificate hanno dimensioni tali per cui la resistenza
del filetto superiore alla resistenza del fusto
I FILETTI NON DEVONO ESSERE VERIFICATI
Il carico si distribuisce sulle spire in modo decrescente:
le prime 5-6 spire sostengono il 90% del carico
Non servono quindi lunghezze della madrevite elevate per
sostenere carichi maggiori.

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AZIONE DI CARICHI ASSIALI ESTERNI


In assenza di carichi assiali esterni la forza sulla vite e sul
pezzo sono in equilibrio: Fv = Fp
Se si suppone di applicare un carico C nel sottostesta del dado
che tende ad allungare la vite, si ha una nuova situazione di
equilibrio : Fp + C = Fv

Fv

Fp

Fv

Fp

.. linterferenza rimane immutata...


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Fv= Fv + Cv

Fp
Fv

Fp= Fp - Cp
C=Cv+ Cp

Fv

Cv

Fp = Fv

Cp

Fp

uv

up

i
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Fattori di ripartizione dal carico


C = C p + C v =

v + p
u u
+
= u
p v
p v

p v
p
C v u
=

=
v u ( v + p ) ( v + p )
C
C v = C

p
( v + p )

e analogamen te :
C p = C

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v
( v + p )

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Stima della deformabilit della vite


Vite di diametro nominale D, materiale con modulo elastico Ev

l2,A2
Lp

l1,A1

v =

l3,A3

li ,efficace
uv
Lv
1 l1 + 0.4 D l 2 l3 + 0.4 D

=
=
=
+
+
Fv Ev Av
E v Ai
Ev
A1
A2
A3

(area media)

I termini 0.4D tengono conto che la vite non finisce al sottotesta


Larea del tratto filettato calcolata con il diametro medio (dm).
La formula deve essere adattata ai vari casi.
21

ECM - Collegamenti filettati

Stima deformabilit dei pezzi serrati


Il calcolo esatto richiede la conoscenza della distribuzione delle
tensioni e delle deformazioni dovute allo schiacciamento.
Come prima stima ci si riconduce al caso di un cilindro equivalente
con area Ap tale da generare la stessa contrazione del caso reale a
parit di carico imposto.
La deformabilit si calcola quindi come:
p =

up

p =

1
Ap

Fp

Lp
E p Ap
L pi

materiali dei pezzi serrati uguali


materiali dei pezzi serrati diversi

pi

Per la stima di Ap si individuano tre casi


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Caso a) Dp/det 1

det

Dp

Dp

df

df

Lp

Lp

D
Ap =

2
D p d 2f
4

)
23

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Dp

Caso b) Dp/det = 1 3

Lp

det

df

D
L*p2

2
Dp
2
*
A p = d et d f +
1 0.2 d et L p +

4
8 d et
100

L*p = min L p ;8D


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)
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Caso c) Dp/det 3
det

Lp
df

D
Ap =

d et + 0.1 L*p
4

d 2f

L*p = min L p ;8 D

)
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ECM - Collegamenti filettati

Accorgimenti per diminuire il carico sulle viti


e casi particolari
p
A parit di carico C
C v = C
Cv diminuisce allaumentare di v
( v + p )
Per aumentare v si pu aumentare la lunghezza della vite, ad
esempio utilizzando un distanziale (ed un gambo completamente
filettato)
Aumentando la lunghezza del pezzo
aumenta anche la sua deformabilit p,
ma, scegliendo opportunamente le
dimensioni del distanziale, si pu fare
in modo che essa aumenti in misura
minore rispetto alla deformabilit della
vite.
NB: se Cv diminuisce, Cp aumenta
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Fv,lim rimane uguale perch dipende dal


diametro di nocciolo

Fp
Fv

Vite allungata
Cv

Fv,lim
C

Cv
C

i
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ECM - Collegamenti filettati

Viti con fusto alleggerito

.. la Fv,lim

dg
deve essere calcolata in base ad Ag

2 p
tan
k = + dm

cos
d g
Fv ,lim = a ,lim Ag =
MT =

ECM - Collegamenti filettati

Fv ,lim
2

X R p 0.2

d g2

4
1+ 3k 2
tan
p

+ d t tan
+ dm
cos

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Fv,lim , calcolata in base ad Ag, inferiore,


la deformabilit del pezzo invariata

Fp
Fv

Cv

Fv,lim

Cv

Fv,lim
(alleggerita)

i
29

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Carico applicato non sottotesta


La
A

p = ap + bp + cp
modello...
prima del montaggio
i
i

Lb L
p

Lp

n=

Lb
<1
Lp

Lc
L + Lc
(1 n) = a
Lp

dopo il montaggio

ap
p

bp
cp

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ap
B

bp

cp
30

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Con il carico sottotesta...


v =

Lp
Lv
; p =
Ev Av
E p Ap

Lp = Lv
C

Con il carico non sottotesta la deformabilit del pezzo


tra i punti di applicazione del carico diminuisce e risulta:
*p bp =

n Lp
Lb
=
< p
E p A p E p Ap

bp

Alla deformabilit della vite bisogna invece


sommare quella del pezzo esterno ai carichi:
*v =

ap

cp

Lv
La
Lc
+
+
= v + (1 n) p > v
Ev Av E p A p E p A p
31

ECM - Collegamenti filettati

Per il carico come se la vite fosse pi deformabile


e il pezzo pi rigido.
Per la vite risulta quindi cautelativo assumere sempre il
carico come se fosse sottotesta.
Fp
Fv

vite A

vite B

Fv,lim
pezzo A
pezzo B

i
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Carico applicato non sottotesta


In questo caso potrebbero insorgere problemi sul carico minimo
Fp,lim perch maggiore la possibilit di distacco; in questo caso
tutto il carico graver sulla vite (situazione da evitare).
Fp
Fv

C
A: vite

B: vite

Fv
B: pezzo

A: pezzo

i
NB: Fv pu essere inferiore a Fv,lim (vedi nel seguito)
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ECM - Collegamenti filettati

Elemento elastico tra i pezzi


Linserimento di un elemento elastico fra i pezzi, ad esempio una
guarnizione, comporta unaumento molto elevato della
deformabilit p, quindi il carico sar sopportato quasi interamente
dalla vite:

Fp
Fv

Cv C

Fv,lim

i
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Possibile rimedio:

Fp
Fv
Fv,lim
Fp
Fe
i
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INCERTEZZE / ALLENTAMENTI
Il carico iniziale sulla vite e quindi di compressione sui pezzi serrati,
viene dato dal momento MT , calcolato in base alla forza Fv=Fp
In esercizio il carico di serraggio Fp pu diminuire a causa di:
Incertezze sulla forza Fv al montaggio e sul momento applicato
Allentamento del collegamento (ad es. per assestamenti dovuti a
vibrazioni,)
Azione del carico esterno (Cp)

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Incertezze sulla forza Fv al montaggio e sul momento applicato


Le incertezze derivano da due cause:
incertezza sul coefficiente di attrito
Allaumentare del coefficiente di attrito, a parit di momento
applicato, diminuisce la forza sulla vite.
incertezza sulla misura del momento applicato
Spesso il momento non viene misurato; le attrezzature di
officina che permettono la misura sono tarate in modo da
avere eventuali scostamenti che permettano solamente un
momento applicato minore di quello impostato.

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ECM - Collegamenti filettati

Da apposite misure si trovato il campo di incertezza


I=

Fv ,max
Fv ,min

Fv ,lim
Fv ,min

Serraggio con chiave dinamometrica:

I = 1.6

Serraggio con avvitatore ad impulsi


con taratura periodica :

I = 2.5

Serraggio manuale o con avvitatura


senza taratura periodica

I=4

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Allentamento del collegamento


Nel tempo sotto lazione di forze esterne le superfici dei pezzi
serrati subiscono un assestamento con modifica della rugosit e
perdita dellinterferenza i e conseguente perdita dela forza sulla
vite Fv
N
superfici
2
3
4
5
6

Valori di i in m
Forze assiali
Forze tangenziali
Ra = 1.6 m Ra = 0.8 m Ra = 1.6 m Ra = 0.8 m
13
10
20
13
16
12
28
16
20
14
35
20
25
16
42
25
30
18
50
30

N sup = 2

N sup = 3
39

ECM - Collegamenti filettati

Fp
Fv

Fv
Fv Fv
=
=
i
i
Fv v + p

Fv =

Fp = Fv

i
v + p

Fv

i
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CALCOLO DEI COLLEGAMENTI FILETTATI


Scelta iniziali:
numero viti (C=Ftot/nviti)
classe (materiale), tipo
dimensione

in prima approssima zione


C max
Amin = (3 4)
Rp0.2

Cambiamenti.
Calcolo di k - Fv,lim - MT - v - p - Fv - Cv - Cp
Verifica statica
Verifica del carico minimo di serraggio
Verifica a fatica della vite
No
Si
Fine

ECM - Collegamenti filettati

41

Verifica statica
Viene effettuata nelle condizioni peggiori:
supponendo applicata la Fv,lim calcolata
senza allentamenti
senza considerare incertezze al montaggio
con carico massimo applicato Cmax
In teoria si dovrebbe verificare che:
id = v2 + 3 v2 Rp0.2
dove
v = a,lim + max,v =
v =
ECM - Collegamenti filettati

4 Fv, lim
d n2

4 C max,v
d n2

16 M t*
d n3
42

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In pratica, in considerazione di tutte le incertezze presenti,


sufficiente verificare che:
id ,lim + max,v Rp,0.2

cio (1 X ) Rp,0.2 + max,v Rp,0.2

max,v (1 X ) Rp,0.2
C max,v (1 X ) Fp,0.2
Possibili cambiamenti:
cambiare classe del materiale
aumentare il numero di viti (diminuire C)
diminuire la percentuale di utilizzo del materiale (es. 80%))
utilizzare viti pi lunghe (= pi deformabili)
Aumentare il diametro della vite non sempre efficace
(diminuiscono le tensioni ma aumenta la rigidezza della vite
con la stessa legge)
43

ECM - Collegamenti filettati

Attenzione: viti alleggerite


Lutilizzo di viti alleggerite diminiusce il carico sulla vite, ma
la sezione di riferimento per il calcolo quella alleggerita
(minore), dove le tensioni rimangono comunque alte.
Nelle sezioni alleggerite la verifica deve essere effettuata
considerando la tensione ideale:
id = 2g + 3 2g Rp 0.2
g =

4 (Fv,lim + C max,v )
d g2

g =

16 M t*
d g3

In pratica le viti alleggerite non hanno una resistenza statica


molto diversa da quella delle viti non alleggerite

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44

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Sollecitazioni di flessione
Se le superfici di appoggio non sono perfettamente parallele la
vite si incurva, subendo sollecitazioni di flessione:

L
1 M
=
=
R EJ L

M D
D
= E
J 2
L 2

max =

assumendo E = 2 10 5 MPa; = 0.5 =

1
1
D
rad; =
114.6
L 10

si ottiene 87 MPa
Conviene utilizzare viti snelle e imporre le tolleranze di planarit
45

ECM - Collegamenti filettati

Verifica del carico minimo di serraggio


Normalmente si vuole un carico minimo di serraggio Fp,lim
(ad esempio per garantire la tenuta delle guarnizioni).
Fp , Fv
Fv,lim
Fv,lim/I
Fv,lim/I - Fv

Cp

Fp,min

i teorica
ECM - Collegamenti filettati

46

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F p ,lim F p ,min =

Deve essere:

Fv ,lim
I

Fv C p

Nota: se Fp,min = 0 (si ha cio il distacco fra le parti serrate) tutto il


carico C agisce sulla vite: si deve sempre evitare questa situazione.
Possibili cambiamenti:
diminuire le incertezze utilizzando chiavi dinamometriche
lavorare pi accuratamente le superfici dei pezzi serrati
cambiare classe del materiale (Fv,lim pi alta)
utilizzare viti meno deformabili
aumentare il numero di viti (diminuire C)
aumentare la deformabilit del pezzo (con attenzione)
47

ECM - Collegamenti filettati

Verifica a fatica della vite


Diagramma di Haigh per filettature classi 8.8 12.9 (da VDI 2230)
D
(MPa)

80

160

M4

70
Viti non
rullate

M 10

60

M 18

M3

M1

M8

D
(MPa)

140
Viti
rullate

120

50

100

40
0.1

0.2

0.3

0.4

0.5

0.6

0.7

0.8

80
0.9

m Rp 0.2

La vite considera verificata se a 0.9 D


ECM - Collegamenti filettati

48

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Caso a): 0 C(t) Cmax


Fp , Fv

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Calcolo di a e m
Cv(t)

Fv,a

Cmax,v

Fv,lim

Cmax

Fv,m

Fv,max = Fv,lim + C max,v


C max,v
Fv,m = Fv,lim +
2

a =

Fv,min = Fv,lim
C max,v
Fv,a =
2

m =

ECM - Collegamenti filettati

Fv ,a
An
Fv ,m
An

49

Caso b): Cmin C(t) Cmax


Fp , Fv

Fv,a

Cv(t)
Cmax,v

Fv,lim
Fv,m
Cmax

Cmin,v

Cmin

Fv,max = Fv,lim + C max,v


Fv,max + Fv,min
Fv,m =
2
ECM - Collegamenti filettati

Fv,min = Fv,lim + C min,v


Fv,max Fv, min
Fv,a =
2

a =
m =

Fv ,a

An
Fv ,m
An

50

ECM - Collegamenti filettati


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Caso c): Cmin 0 Cmax


Fp
Fv

Cv(t)

Fv,max
Fv,lim

Cmax,v

Cmin,v

Fv,min

Fv,a
Fv,m

Cmin

Cmax

C min,v = C min

p
( v + p )

(< 0 )
i

Fv,max = Fv,lim + C max,v


Fv,max + Fv,min
Fv,m =
2

Fv,min = Fv,lim + C min,v


Fv,max Fv, min
Fv,a =
2

a =
m =

Fv ,a
An
Fv ,m
An

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51

Possibili cambiamenti:
utilizzare viti rullate
utilizzare viti pi deformabili (in particolare alleggerite)
aumentare il numero di viti (diminuire C)
cambiare classe del materiale (meno efficace rispetto al caso statico)
Attenzione:
Per la fatica lutilizzo di viti alleggerite conveniente perch
diminuiscono le tensioni nella zona filettata; le tensioni nella
parte alleggerita sono pi elevate ma in questa zona, dove non vi
sono gli intagli dovuti alla filettatura, la resistenza a fatica
maggiore (il diagramma dato valido per le filettature)
Per esclusivo utilizzo in campo aeronautico sono previste viti
MJ - ISO 3161 (1977), con disegno del filetto modificato per
ridurre leffetto di intaglio (solo rullate)
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Politecnico di Torino
Dipartimento di Meccanica

Teresa Berruti
Cristiana Delprete
Massimo Rossetto

DISPOSITIVI ANTISVITAMENTO
Lo svitamento spontaneo della vite in condizioni statiche impedito
se m< ; in pratica, sotto lazione di sovraccarichi, vibrazioni,
scosse si pu avere lo svitamento spontaneo.
Esistono dispositivi unificati contro lo svitamento:
Rosette elastiche UNI 1751 (1988)
Rosette con nasello UNI 6599 (1969)
Rosette con linguetta UNI 6600 (1969)
Piastrine UNI 6601 (1969)
Dadi esagonali ad intagli UNI 5593-5594-5596
...
Dadi esagonali autobloccanti (unificati in campo aerospaziale)
UNI EN 3377 - UNI EN 3723 (1996)
E possibile lapplicazione di prodotti adesivi frenafiletti
53

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Sistema dado - controdado


Schema di funzionamento

Dado serrato, primo contatto


dado-controdado

Controdado serrato

Il dado viene progressivamente scaricato; e poi si inverte il


contatto con i filetti della vite e del dado; la parte di gambo fra
dado e controdado si comporta come una molla che impedisce il
movimento (aumenta la forza dattrito).

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27

Politecnico di Torino
Dipartimento di Meccanica

Teresa Berruti
Cristiana Delprete
Massimo Rossetto

Spesso si utilizzano dadi e controdadi di altezza diversa:


poich il carico sopportato prevalentemente dal controdado
questo deve essere di altezza maggiore.

NO

SI

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55

VITI CON CARICO TRASVERSALE


Le viti non devono lavorare a taglio, perch nel caso di
movimento relativo dei pezzi serrati, oltre alla sollecitazione a
taglio si pu avere una elevata sollecitazione di flessione.
Nel caso (frequente) in cui le viti siano utilizzate per prevenire
movimenti reciproci trasversali si possono utilizzare 3 soluzioni:
viti passanti: si deve garantire una forza di attrito fra le parti
sufficiente a impedire il movimento
viti con gambo calibrato
inserzione di bussole che sopportano lo sforzo di taglio

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Politecnico di Torino
Dipartimento di Meccanica

Teresa Berruti
Cristiana Delprete
Massimo Rossetto

Viti passanti
FT

FT CS
f nm
= forza trasversale totale

F p ,min =
FT

fFp,min

CS = coeff. di sicurezza (1.25 1.6)


f = coeff. di attrito
n = numero di bulloni
m = superfici fra i pezzi (es. 1)

57

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Viti calibrate
Sono calcolate come chiodi:

FT

FT

(molto costose)

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Taglio :
FT
FT 4
=
=
amm
mn A mnd2
Pressione specifica :
F
= T amm
d s
amm = 0.4 0.6 Rp0.2
amm = 0.75 0.6 Rm

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Politecnico di Torino
Dipartimento di Meccanica

Teresa Berruti
Cristiana Delprete
Massimo Rossetto

Anche la bussola viene calcolata come un chiodo


(cavo)

Bussole
FT

Taglio :
FT
FT 4
=
=
amm
m n A m n (d e d i ) 2

de di

FT
Lp

Pressione specifica :
FT
=
amm
de L p
amm = 0.4 0.6 Rp0.2
amm = 0.75 0.6 Rm
(materiale della bussola)

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Bibliografia
Giovannozzi R., Costruzione di Macchine, vol. I, Patron Bologna,
1965
Niemann G., Elementi di Macchine, ETS Milano - Springer Berlino,
1983
Decker K.H., Maschinenelemente - Gestaltung und Berechnung,
Carl Hanser Verlag, Mnchen (D), 1982

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