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5) Lapprossimazione particellare viene eseguita per tutti i termini relativi alle funzioni di
campo nelle PDE per produrre un insieme di equazioni differenziali in forma discretizzata
rispetto al solo tempo (Lagrangiana);
6) Le ODE sono risolte utilizzando un algoritmo di integrazione esplicito in modo da avere
una storia temporale di tutte le variabili di campo delle particelle (Dinamico). (GR Liu,
2003)
Tabella 2
Tabella 2
Tabella 3
Nel metodo SPH , una particella rappresenta un volume finito alla scala del continuo;
siamo abbastanza vicini al classico metodo della dinamica molecolare che utilizza una
particella per rappresentare un atomo o una molecola, ed al metodo della dinamica delle
particelle dissipative, che utilizza una particella per rappresentare un piccolo gruppo di
molecole.
LSPH adatto in quei casi dove loggetto in considerazione non un continuo. Questo
vero specialmente nei casi di bio e nano ingegneria alla scala micro e nano, e di
ingegneria astrofisica alla scala astronomica.
LSPH pi semplice per limplementazione numerica ed pi naturale per lo sviluppo
di modelli numerici tridimensionali dei metodi Grib-based
Il primo algoritmo SPH era derivato dalla teoria della probabilit, questo algoritmo non
conservava la quantit di moto ed il momento della quantit di moto. Con lo sviluppo del
metodo e la sua grande applicazione molte caratteristiche interessanti sono state messe in
luce, cosi come molte incongruenze sono state identificate, per questo sono state proposte
varianti o modifiche. Per esempio Gingold e Monaghan introdussero un algoritmo capace
di conservare sia la quantit di moto sia il momento della quantit di moto (Gingold RA,
1982). Hu e Adams presentarono anchessi un algoritmo con le stesse capacit
conservative per i flussi viscosi incompressibili. (Hu XY, 2006).
Molti ricercatori hanno condotto studi su questo metodo riguardo laccuratezza degli
aspetti numerici, sulla stabilit, la convergenza e lefficienza. Swegle identific il
problema della istabilit di tensione (Swegle JW, 1995). Morris not il problema
dellinconsistenza delle particelle che era condotto con poca accuratezza nella soluzione
dellSPH (JP, 1996; Monaghan J. , 1994). Monaghan propose una simmetrizzazione della
formulazione che ha mostrato ottimi risultati (Monaghan, Why particle methods work,
1982) (Monaghan J. , Smooth particle hydrodynamics, 1992). Randles e Libersky
derivarono un formulazione normalizzata per il calcolo della densit approssimata ed una
normalizzazione per la divergenza dei tensori degli sforzi (Randles PW, 1996). Chen et
al. Proposero un metodo SPH corretto (CSPM) che sviluppava una accuratezza sia nei
problemi del dominio sia intorno alle aree di confine. (Chen JK, 1999) (Chen JK B. J.,
2000). (M.B. Liu, 2009)
4.1
Figura 2
Solitamente il valore di h deve essere pi grande della distanza che separa inizialmente le
particelle.
Lapprossimazione (4.1), in forma discreta, ci conduce allapprossimazione particellare:
4.2
dove la sommatoria su tutte le particelle nella regione del supporto compatto della
funzione kernel. La massa e la densit sono denominate rispettivamente
e ;
=
W( , ) la funzione peso o kernel.
Uno dei vantaggi di questo approccio che la derivata di una funzione viene calcolata
analiticamente diversamente da come succede, ad esempio, nel metodo alle differenze
finite. Le derivate in questo metodo possono essere ottenute grazie ad una derivazione
ordinaria e non necessario n un metodo di differenze finite n una mesh.
4.3
4.8
2.9
Artificial viscosity
Laminar viscosity
Turbulence modeling (laminar viscosity + Sub Particle Scale (SPS) Turbolence)
Viscosit artificiale
La viscosit artificiale proposta da (Monaghan J. , Smooth particle hydrodynamics, 1992)
stata molto spesso utilizzata a causa della sua semplicit. Nelle notazioni SPH la (2.9)
pu essere scritta come:
4.20
4.21
ab indica la viscosit
4.22
con
dove
),
= (
Viscosit laminare
Lequazione di conservazione della quantit di moto con viscosit laminare data da:
4.23
2.24
m)
4.25
4.26
Le assunzioni di questa teoria (sotto le ipotesi di Boussinesq) sono spesso utilizzate per
modellare il tensore degli sforzi SPS utilizzando una media alla Favre (per un fluido
comprimibile):
4.27
dove
il tensore degli sforzi, = [min(Cs,l)*|S| (turbolence eddy viscosity), k la
SPS energia cinetica della turbolenza, Cs la costante di Smagorinsky (0.22) CI =0.0066,
l la distanza particella-particella, |S|= (2SijSij)^2/2.
Quindi seguendo (Dalrymple R. A, 2006) lequazione (2.26) pu essere riscritta nella
forma:
4.28
4.7.2 Equazione di Continuit
Il fluido nella trattazione SOH standard trattato come comprimibile, il che permette di
utilizzare le equazioni di stato per determinare la pressione del fluido piuttosto che
risolvere altre equazioni differenziali. In ogni modo la comprimibilit regolata per
rallentare la velocit del suono affinch il tempo di calcolo sia ragionabile.
Le variazioni di densit sono calcolate a partire dalla:
4.29
invece di utilizzare una sommatoria pesata dei termini di massa (Monaghan,2992), poich
nota per provocare un decremento della densit artificiale vicino alle interfacce fluide.
4.30
si vede come una piccola oscillazione della densit produce una grande variazione della
pressione.
Questo fluido comprimibile ha un valore della velocit del suono, c, che data dalla:
4.31
4.32
dove c0 la velocit del suono ad una densit di riferimento (sulla superficie libera); la
costante B=c00/ pone un limite alla variazione della densit
la scelta di B gioca un ruolo fondamentale dal momento che essa determina la velocit
del suono. Usando un valore corrispondente al valore reale della velocit del suono in
acqua, deve essere stabilito un passo in termini di tempo molto piccolo, che si basa sulla
Courant-Fredrich-Levy condition. Monaghan mostr che la velocit del suono deve
essere rallentata artificialmente, tuttavia (Monaghan, Simulating free surface flows with
SPH, 1994) sugger che il minimo valore della velocit del suono dovesse essere circa
dieci volte pi grande che la massima velocit del fluido attesa.
4.33
Dove una costante che varia tra 0 e 2, solitamente viene utilizzato =0.5.
4.34
Lenergia totale del sistema calcolata come la somma dellenergia cinetica, potenziale
e termica. A titolo di esempio riportiamo in figura 3 le energie calcolate nel caso di
collasso di una colonna dacqua
Figura 3
Analizzando la figura, si osserva come lenergia cinematica per contorni stazionari sia
uguale a zero. Lenergia potenziale iniziale zero. Lenergia termica calcolata
basandosi sulla (2.24). Nellultima figura viene rappresentata lenergia totale del sistema;
in accordo con (Monaghan, Smooth particle hydrodynamics, 1992), lenergia
conservata con un limite dello 0.5% in 400 step. In questa simulazione lenergia cresce
dello 0.3% in 500 step, quindi la variazione di energia dentro i limiti proposti da
Monaghan. (Crespo, 2008)
Gaussian
Quadratic
Cubic spline
Quintic
Gaussiano
4.35
= 2/(h) in 2D e 2/(
Figura 4
) in 3D
Qudratic
4.36
dove
= 2/(h) in 2D e 5/(4 ) in 3D
Figura 5
(GR Johnson, 1996) ha utilizzato questo kernel per simulare i problemi di impatti ad alta
velocit. Questa funzione impedisce il raggruppamento delle particelle nei problemi di
compressione.
Cubic Spline
4.37
dove
= 20/(7h) in 2D e 2/( ) in 3D
Figura 6
4.38
dove
= 7/(4h) in 2D e 7/(8 ) in 3D
Figura 7