L’analisi F.E.M. (Finite Element Method) è un metodo di calcolo
numerico computerizzato basato su equazioni differenziali alle derivate parziali, utile all’ottenimento di soluzioni applicate a modelli matematici ed ingegneristici che consente di prevedere in che modo un prodotto reagisce alle forze, alla vibrazione, al calore, al flusso dei fluidi e ad altri effetti fisici.
Tale analisi può essere effettuata mediante diversi software,
come Autodesk inventor, il quale viene adoperato per la suddivisione di un oggetto reale in un elevato numero di elementi finiti (da migliaia a centinaia di migliaia); ciò comporta la discretizzazione della geometria in un insieme finito di elementi. La suddetta procedura riduce il sistema di equazioni differenziali alle derivate parziali in un sistema lineare in cui le incognite sono gli spostamenti nodali. Il numero di incognite è notevolmente elevato ma finito, ossia, la condizione ideale per l’implementazione al calcolatore.
In pratica per utilizzare l’analisi F.E.M su Autodesk Inventor è
necessario inserire diversi input:
Scelta del materiale;
Applicazione dei vincoli; Applicazione dei carichi a cui è sottoposto il corpo.
Il materiale può essere scelto da librerie già presenti su Inventor
oppure, può essere aggiunto un nuovo materiale assegnando le caratteristiche fisiche, chimiche e morfologiche. Queste caratteristiche vengono associate all’oggetto che di conseguenza risponderà in maniera diversa ai differenti carichi applicati. L’applicazione dei vincoli sottrae gradi di libertà all’oggetto simulando come questo è vincolato alla struttura nella realtà. Esistono diverse tipologie di vincolo:
Fissaggio: simula un incastro;
Pin: simula una cerniera; Assenza di attrito: simula un carrello.
Inoltre, le impostazioni avanzate del vincolo di pin consentono
l’applicazione di diverse tipologie di vincolo riguardanti la cerniera con possibilità di bloccare la transizione radiale e/o tangenziale.
Infine, si applicano i carichi scegliendo tra concentrati e/o
distribuiti; vi è inoltre la possibilità di considerare o meno la presenza della forza di gravità.
È presente una limitazione nel software che obbliga l’applicazione
dei vincoli o dei carichi ad una superfice di spessore minimo pari a 0,02 mm generando così una, seppur minima, approssimazione di entità rilevante o meno a seconda delle dimensioni dell’oggetto in esame.
Dopo aver assegnato materiali, vincoli e carichi è possibile
eseguire l’analisi, la quale genera dei risultati valutabili sia analiticamente che graficamente attraverso una scala cromatica che evidenzia con il rosso le zone più sollecitate e con il blu quelle meno sollecitate.
I risultati rappresentano:
Sollecitazione di Von Mises;
Prima sollecitazione; Terza sollecitazione; Spostamento; Fattore di sicurezza.
È possibile anche visionare i risultati numerici inerenti alle
sollecitazioni e, mediante alcuni pulsanti, esaminare velocemente i punti di massimo e di minimo per ognuna delle categorie.
Le soluzioni sono però fortemente influenzate dalle dimensioni
degli elementi che suddividono la geometria perché, più questi sono grandi più la risoluzione viene approssimata. È consigliabile dunque avere delle dimensioni molto ridotte degli elementi.
Tali dimensioni possono essere modificate dalle impostazioni,
inserendo le nuove misure degli elementi che compongono la mesh. Tuttavia, avere una mesh molto fitta (elementi piccolissimi) consente di ottenere risultati molto affidabili ma, il numero di incognite che il calcolatore deve risolvere aumentano notevolmente. Questo comporta la necessità di possedere componenti del calcolatore in grado di effettuare tali calcoli in tempi ragionevoli. Per ovviare a tale problema è possibile utilizzare la modalità convergenza, con la quale il software va ad infittire la mesh solo nelle aree più sollecitate generando così risultati più precisi nelle zone di maggior interesse pratico.
Analizzando i risultati ottenuti dall’analisi, un occhio esperto e
competente è in grado di comprendere se il comportamento dell’oggetto sia stato simulato in maniera corretta e di conseguenza se i risultati rispecchiano le sollecitazioni e gli spostamenti a cui l’oggetto è effettivamente sottoposto.
Il vantaggio dell’analisi F.E.M. quindi, è di simulare la realtà in cui
il componente lavorerà senza dover costruire dei prototipi. Questo genera una riduzione di spese e tempo in fase di progettazione; Un ulteriore vantaggio dell’analisi F.E.M. riguarda il redesign di un componente già esistente; è infatti possibile migliorare le zone più sollecitate o eliminare le zone non sollecitate con conseguente risparmio di materiale e quindi di peso.
Per questi e altri motivi l’analisi F.E.M. al giorno d’oggi è
indispensabile per qualsiasi azienda operante in diversi campi.