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SOMMARIO: I metodi di analisi della risposta sismica locale operanti nel dominio del tempo
introducono nelle equazioni del moto uno smorzamento viscoso attraverso la matrice di
dissipazione, costruita mediante la formulazione di Rayleigh completa, cioè come
combinazione lineare della matrice delle masse e di quella delle rigidezze, o in forma
semplificata, proporzionale alla sola matrice di rigidezza. Questa scelta porta ad uno
smorzamento dipendente dalla frequenza. Per studiare l’influenza delle differenti formulazioni
di Rayleigh sulla risposta locale sono state condotte analisi parametriche lineari su un deposito
ideale e analisi non lineari della risposta sismica del colle di Orvieto con differenti codici di
calcolo. La risposta fornita dai codici di calcolo operanti nel dominio del tempo è stata
confrontata con quella di un codice operante nel dominio della frequenza, assunta come
riferimento. I risultati delle analisi numeriche mostrano che l’uso della formulazione di
Rayleigh semplificata può portare a sottostime significative della risposta sismica, in special
modo per depositi di elevato spessore e per moti di input ricchi di componenti di alta frequenza.
1 INTRODUZIONE
La valutazione della risposta sismica di un dato sito è comunemente eseguita mediante analisi
dinamiche in cui la risoluzione delle equazioni del moto è effettuata nel dominio della frequen-
za o in quello del tempo. Nei metodi operanti nel dominio della frequenza viene fatta l’ipotesi
di terreno a comportamento viscoelastico, caratterizzato da un modulo di taglio complesso che
consente di modellare uno smorzamento indipendente dalla frequenza. Il comportamento non
lineare del terreno è tenuto in conto mediante un procedimento lineare equivalente secondo il
quale il rapporto di smorzamento, unitamente alla rigidezza, è aggiornato in funzione del livello
di deformazione tangenziale. Tra i metodi operanti nel dominio del tempo alcuni eseguono
analisi lineari equivalenti altri analisi propriamente non lineari. Nelle analisi lineari equivalenti
lo smorzamento è modellato attraverso la matrice di dissipazione viscosa; quest’ultima è ag-
giornata in funzione del livello di deformazione tangenziale con una procedura analoga a
quanto visto per i metodi nel dominio della frequenza. Nelle analisi non lineari, l’adozione di
un modello costitutivo non lineare consente di modellare il reale comportamento isteretico del
terreno tramite l’aggiornamento passo passo della matrice di rigidezza. Tuttavia, in
quest’ultimo caso, nelle equazioni del moto viene comunque introdotta una matrice di dissipa-
zione viscosa sia per modellare il comportamento del terreno a basse deformazioni, dove i mo-
XI Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Genova 25-29 gennaio 2004
delli costitutivi non lineari forniscono uno smorzamento praticamente nullo, sia per ridurre i
problemi numerici nella risoluzione delle equazioni del moto.
La matrice di dissipazione viscosa è generalmente costruita attraverso la formulazione di
Rayleigh completa, cioè come combinazione lineare della matrice delle masse e di quella delle
rigidezze, o in forma semplificata, proporzionale alla sola matrice delle rigidezze. Questa for-
mulazione porta, al contrario di quanto accade nelle analisi nel dominio della frequenza, ad uno
smorzamento dipendente dalla frequenza che può incidere in maniera più o meno marcata sui
risultati delle analisi numeriche (Hashash & Park 2002, Lanzo et al. 2003).
Il presente studio si propone di investigare l’influenza delle diverse formulazioni di Rayleigh
della matrice di dissipazione sulla risposta sismica locale mediante analisi numeriche monodi-
mensionali, lineari e non lineari, con ben noti codici di calcolo operanti nel dominio del tempo.
2 RICHIAMI TEORICI
Nelle analisi nel dominio del tempo di un deposito di terreno poggiante su un basamento il si-
stema di equazioni che esprime l’equilibrio dinamico dell’intero deposito è il seguente:
[M ]{&u&}+ [C]{u& } + [K ]{u}= − [M]{I}&u&g(t) (1)
dove [M] [C] e [K] sono rispettivamente le matrici delle masse, di dissipazione e di rigidezza
globali, {&u&}, {u& } e { u} i vettori delle accelerazioni, velocità e spostamenti relativi, &u& g (t) la storia
temporale dell’accelerazione applicata al basamento e {I} il vettore identità. Il sistema (1) viene
risolto mediante diversi schemi di integrazione passo passo tra i quali quelli più utilizzati nelle
analisi dinamiche sono il metodo β di Newmark e quello θ di Wilson. L’integrazione delle
equazioni del moto richiede la conoscenza della matrice di dissipazione [C]. Quest’ultima viene
comunemente espressa secondo la formulazione di Rayleigh (Chopra 2001, Muscolino 2002),
cioè come combinazione lineare delle matrici delle masse e delle rigidezze (di seguito indicata
come formulazione completa):
[C] = α[M] + β[K ] (2)
dove α e β sono i coefficienti di Rayleigh. È possibile dimostrare che il rapporto di smorza-
mento ξj associato al j-esimo modo di vibrazione del deposito è espresso dalla:
1 α
ξj = + βω j (3)
2 ω j
dove ωj è la frequenza circolare relativa al modo j.
I coefficienti di Rayleigh vengono comunemente determinati attraverso due procedure, a se-
conda che si fissi il valore del rapporto di smorzamento modale ξj in corrispondenza di una o
due frequenze naturali opportunamente selezionate (nel seguito indicate come frequenze di
controllo). Secondo la prima procedura, imponendo che ξj assuma il valore ξ* in corrisponden-
za della frequenza di controllo ω*, i coefficienti di Rayleigh assumono le seguenti espressioni:
ξ*
α = ξ *ω* , β = (4)
ω*
e il rapporto di smorzamento del generico modo j è espresso dalla relazione:
ξ* ω* ωj
ξj = + *. (5)
2 ωj ω
La variazione di ξj con ωj è riportata in Figura 1a. Si nota che ξj assume un minimo, pari al va-
lore imposto ξ*, in corrispondenza della frequenza di controllo ω* mentre è sovrastimato per ω
diverso da ω*. Nello stesso grafico sono inoltre diagrammati a tratto sottile i due contributi, cor-
rispondenti ai termini proporzionali alla matrice delle masse e a quella delle rigidezze nella (2),
che sono rispettivamente inversamente e direttamente proporzionali a ωj.
La seconda procedura consiste invece nel fissare lo smorzamento modale in corrispondenza
di due frequenze naturali ωm e ωn. Assegnando lo stesso valore del rapporto di smorzamento ξ*
XI Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Genova 25-29 gennaio 2004
2ξ* ω mωn ω j
ξj = + (7)
ωm + ωn 2ω j 2
e la sua variazione con la frequenza circolare naturale ωj è riportata in Figura 1b. Dalla figura si
nota che la scelta di due frequenze di controllo consente, rispetto alla procedura descritta in
precedenza, di ridurre la variazione del rapporto di smorzamento modale in un più ampio cam-
po di frequenze. In particolare ξj è inferiore al valore imposto ξ* nel campo di frequenza com-
preso tra ωm e ωn, mentre al di fuori di questo intervallo viene sovrastimato.
Le analisi numeriche di risposta locale sono frequentemente condotte assumendo la matrice
di dissipazione proporzionale unicamente alla matrice di rigidezza (di seguito indicata come
formulazione di Rayleigh semplificata), ponendo cioè:
[C] = β [K ] (8)
con β calcolato in funzione di un’unica frequenza di controllo ω* secondo la relazione:
2ξ *
β= (9)
ω*
In questa ipotesi ξj cresce linearmente con ωj secondo la relazione seguente:
ξ*
ξj = ωj (10)
ω*
che si ottiene sostituendo la (9) nella (3) con α = 0 (Fig. 1c). Il rapporto di smorzamento è
quindi fortemente sovrastimato per frequenze superiori a ω*. In genere si assume ω* pari alla
frequenza circolare fondamentale del deposito ω1.
L’esame dei diagrammi di Figura 1 mostra che la formulazione di Rayleigh completa a dop-
pia frequenza di controllo consente di modellare adeguatamente uno smorzamento viscoso poco
variabile con la frequenza nel campo di frequenze di interesse (Fig. 1a); viceversa, la formula-
zione di Rayleigh completa a singola frequenza di controllo (Fig. 1b) e, soprattutto quella sem-
plificata (Fig. 1c), forniscono un rapporto di smorzamento crescente marcatamente con la fre-
quenza.
SEMPLIFICATA
Frequenza di controllo singola Doppia frequenza di controllo
a) b) c)
[C]=β [K]
[C]=α [M] + β [K]
[C]=α [M] + β [K]
ξ*/ω*
[C]=α [M]
[C]=β [K] 1
[C]=β [K]
ξ*/(2ω*)
ξ∗ 1
[C]=α [M] ξ*/(ωm+ωn)
1
ω* ωm ωn ω∗
Frequenza naturale circolare, ωj
Figura 1. Variazione del rapporto di smorzamento modale con la frequenza naturale circolare per la for-
mulazione di Rayleigh completa a singola (a) e doppia (b) frequenza di controllo e per la formulazione di
Rayleigh semplificata (c).
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rapporto tra la frequenza predominante dell’input sismico (ωIN) e la frequenza fondamentale del
deposito (ω1). Questa scelta consente di tenere conto dei modi che contribuiscono significati-
vamente alla risposta globale del sistema mediante sia le caratteristiche di vibrazione del depo-
sito sia il contenuto in frequenza del moto di input. La matrice di dissipazione globale [C] si
ottiene assemblando le matrici dei singoli elementi [c]q. Questa matrice, secondo la procedura
lineare equivalente, è aggiornata ad ogni iterazione in quanto il rapporto di smorzamento ξq e la
rigidezza dei singoli elementi assumono valori variabili in funzione del livello di deformazione
tangenziale. Assumendo un rapporto di smorzamento costante in tutto il deposito (ξq= ξ=cost)
la matrice di dissipazione globale ha espressione:
ξ n ω1 ω j
ξj = + (18)
1 + n ω j ω1
ottenuta dalla (7) con ξ* =ξ, ωm=ω1 e ωn = nω1 con n≥1. Ponendo n=1 nella espressione (18), e
quindi nel caso particolare in cui risulti ωm= ωn = ω1, si ottiene la relazione (5) relativa alla for-
mulazione di Rayleigh a singola frequenza di controllo.
Il codice monodimensionale Proshake (EduPro Civil System 1998), recente versione in am-
biente Windows del codice Shake91 (Idriss & Sun 1992), modella la colonna di terreno come
un continuo stratificato a comportamento visco-elastico lineare e la non linearità delle proprietà
dinamiche, assunte indipendenti dalla frequenza, tramite l’approccio lineare equivalente. Le
equazioni del moto sono risolte nel dominio della frequenza attraverso il metodo della funzione
di trasferimento.
Nelle analisi descritte di seguito i risultati ottenuti con i codici di calcolo Desramod e
Quad4m sono confrontati con quelli forniti da Proshake, la cui soluzione indipendente dalla
frequenza è assunta come riferimento.
Figura 2. Depositi di terreno utilizzati nelle analisi parametriche e schematizzazioni in Desramod (a) e
Quad4m (b).
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0.6
0.4
0.2
0
0.1 1
Periodo, T (s)
Figura 3. Spettri di risposta degli accelerogrammi, scalati a 0.2g, utilizzati per le analisi parametriche.
I risultati delle analisi parametriche ottenuti con i tre codici di calcolo sono riportati in Figu-
ra 4 in termini di variazione dell’accelerazione massima amax con la profondità nel caso del de-
posito con VS=100 m/s. La frequenza predominante degli accelerogrammi cresce procedendo
dalla Figura 4a alla Figura 4f. In tutti i casi esaminati, Quad4m fornisce risultati in soddisfa-
cente accordo con quelli di Proshake. Di contro, Desramod sottostima la risposta sismica lungo
l’intero profilo; in particolare l’accuratezza della risposta degrada progressivamente al crescere
della frequenza predominante dell’accelerogramma ovvero man mano che ωIN si allontana dalla
prima frequenza naturale del deposito ω1.
Le differenze osservate nei profili delle accelerazioni riportati in Figura 4 possono essere
giustificate esaminando la Figura 5 che riporta la variazione del rapporto di smorzamento mo-
dale ξj per i due codici Quad4m e Desramod, in funzione della frequenza circolare naturale. Per
Desramod questa variazione è lineare in accordo con la (14); per Quad4m la relazione tra ξj e
ωj, espressa dalla (18), è rappresenta da quattro curve corrispondenti ai differenti valori di n in
relazione alle frequenze circolari predominanti degli accelerogrammi di input. Nello stesso gra-
fico sono anche riportate le prime sei frequenze circolari naturali del deposito. A titolo esempli-
ficativo, si può osservare che per l’accelerogramma di Port Island (Fig. 4a) Desramod fornisce
una soluzione praticamente coincidente con quella di riferimento in quanto la frequenza predo-
minante dell’input sismico è pressoché identica alla prima frequenza naturale del deposito (Fig.
5). In questo caso la risposta è condizionata essenzialmente dal primo modo di vibrazione in
corrispondenza del quale Desramod assume correttamente un rapporto di smorzamento pari a 5
%. Al contrario, se l’input sismico è rappresentato dall’accelerogramma di Tarcento (Fig. 4f),
Desramod sottostima in maniera sensibile la risposta del deposito in quanto la frequenza circo-
lare predominante è compresa tra la quinta e la sesta frequenza naturale del deposito. In questa
circostanza acquistano importanza il quinto e il sesto modo di vibrazione, in corrispondenza dei
quali lo smorzamento viene marcatamente sovrastimato, sino a valori dell’ordine del 50% (Fig.
5).
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10 VS=100 m/s
ω1=5.24 rad/s
15 f1=0.83 Hz
20
5
Profondità (m)
10
15
20
1
Gilroy 2 50
Port Island NS
Gilroy 2 90
Tarcento NS
(CL 1979)
Taft S69E
(LP 1989)
Sturno NS
Frequenze circolari
predominanti degli
accelerogrammi di input
0.1
Figura 5. Variazione del rapporto di smorzamento modale con la frequenza circolare naturale per i codici
di calcolo Desramod e Quad4m (VS=100 m/s).
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1.2
Port Island NS VS = 100 m/s
(Kobe 1994)
1
Gilroy 2 - 90
0.8 (Loma Prieta 1989)
Taft S69E
0.6 (Ken County 1952)
Sturno NS Gilroy 2 - 50
0.4 (Irpinia 1980) (Coyote Lake 1979)
20
f1= 0.83 Hz f1= 2.50 Hz f1= 3.75 Hz
25 ω1=5.24 rad/s ω1=15.71 rad/s ω1=23.56 rad/s
a) VS= 100 m/s
b) c)
VS= 300 m/s VS= 450 m/s
30
Figura 7. Profili dell’accelerazione massima previsti dai tre codici di calcolo per i valori di rigidezza VS=
100 m/s (a), 300 m/s (b) e 450 m/s (c). Accelerogramma di input: Gilroy 2 (comp. 50).
Per studiare l’influenza della formulazione di Rayleigh della matrice di dissipazione sulla ri-
sposta sismica anche nel caso non lineare, sono state condotte analisi 1D sulla colonna di terre-
no rappresentativa delle condizioni stratigrafiche relative al centro della rupe. La frequenza cir-
colare fondamentale del deposito, di spessore complessivo di 260 m, è pari a 3.8 rad/s (f1 = 0.61
Hz).
Le analisi sono state condotte utilizzando i tre codici descritti in precedenza, assumendo due
input sismici su roccia rappresentativi delle condizioni near-field e far-field (Muzzi et al.
2001). Le storie temporali delle accelerazioni e i relativi spettri di risposta sono riportati in Fi-
gura 9. Il moto near-field è rappresentato dalla componente NS della registrazione effettuata
presso la stazione di Cascia durante il terremoto della Valnerina del 1979 (amax=0.15g). Il moto
far-field è rappresentato dalla componente NS della registrazione effettuata presso la stazione
di Butler Valley in occasione del terremoto di Cape Mendocino (California, U.S.A.) del 1992
(amax=0.067g). Per confronto in Figura 9c sono anche riportate le prime sette frequenze naturali
del deposito. L’esame degli spettri di risposta dell’accelerazione evidenzia che il moto near-
field e quello far-field sono caratterizzati da valori simili della frequenza predominante, prossi-
ma alla quarta frequenza naturale del deposito ω4. Tuttavia il moto near-field, a differenza di
quello far-field, ha un importante contenuto energetico soprattutto nel campo delle elevate fre-
quenze, molto maggiori di ω1.
I risultati delle analisi sono presentati nelle Figure 10a,b in cui è riportato l’andamento con la
profondità delle accelerazioni massime fornite dai tre codici relativamente ai due input sismici
selezionati. Il codice Quad4m fornisce una soluzione che ben approssima quella a smorzamento
indipendente dalla frequenza (Proshake) lungo tutto il profilo per entrambi i moti di input.
1400 m
Sezione E-W
300 m 60 m
100 m
100 m
0.2
Comp. NS - Stazione di Cascia Frequenza circolare, ω (rad/s)
Accelerazione (g) (Valnerina 1979)
0.1 1 10 100
0.8
0 Frequenze circolari
ω1 ω2 ω3 ω5 ω7 naturali del deposito
0 0.2
far-field
-0.1
b) far-field c)
-0.2 0
10 0
15 20 5 1 10 0.1 100
Tempo (s) Frequenza, f (Hz)
Figura 9. Storie temporali dell’accelerazione e spettri di risposta dei moti near-field e far-field.
0
a) b) c)
20
40
60
80
100
Profondità (m)
PROSHAKE
120 QUAD4M (1D)
140 DESRAMOD
160
180
200
220
Cascia NS Butler Valley NS Cascia NS
240 (near-field) (far-field) (near-field)
amax= 0.15g amax = 0.067g amax= 0.5g
260
0 0.1 0.2 0.3 0 0.1 0.2 0.3 0 0.2 0.4 0.6
amax (g) amax (g) amax (g)
Figura 10. Andamento con la profondità dell’accelerazione massima previsto dai tre codici di calcolo per
il profilo corrispondente al centro della rupe: (a) near-field, (b) far-field, (c) near-field scalato a 0.5g.
Il codice Desramod, invece, tende in generale a sottostimare la risposta sismica lungo l’intero
profilo, in modo particolarmente sensibile per il moto near-field. Ad esempio, la sottostima
della massima accelerazione in superficie rispetto a quella di riferimento è di circa il 20% e il
50% rispettivamente per i moti far-field e near-field. Questo comportamento si può giustificare
esaminando il diverso contenuto in frequenza dei due accelerogrammi in relazione alle frequen-
ze naturali del deposito. Infatti considerato che il deposito è di elevato spessore e che il moto
near-field è ricco di componenti di elevata frequenza, e quindi che ω1 è sensibilmente minore
delle frequenze predominanti dell’accelerogramma (Fig. 9c), i modi di vibrazione di ordine ele-
vato, per i quali Desramod sovrastima sensibilmente lo smorzamento, contribuiscono in manie-
ra significativa alla risposta globale del deposito.
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Ulteriori analisi numeriche sono state condotte per investigare se le differenze riscontrate tra
Desramod e la soluzione di riferimento fossero funzione del livello di input sismico. Per input
di elevata intensità, infatti, a causa del marcato comportamento non lineare del terreno, la com-
ponente viscosa dello smorzamento è trascurabile rispetto a quella isteretica. Le analisi numeri-
che sono state effettuate utilizzando come input sismico il moto near-field scalato a 0.5g. I ri-
sultati delle analisi ottenute con i tre codici di calcolo sono mostrate in Fig. 10c. Si nota che le
discordanze tra la soluzione di Desramod e quella di riferimento (praticamente coincidente con
quella di Quad4m) sono dello stesso ordine di grandezza di quelle riscontrate in precedenza. In
Figura 11 sono riportati gli spettri di risposta dell’accelerazione in superficie ottenuti dai tre
codici di calcolo con riferimento al moto near-field con valori di amax su roccia affiorante pari a
0.15g e 0.5g. Il confronto tra i risultati di Quad4m e Proshake evidenzia ancora una volta il so-
stanziale accordo tra i due codici per entrambi i moti di input e in tutto il campo di frequenze
considerato. Di contro Desramod in generale deamplifica il moto sismico, in particolar modo
nel campo delle frequenze superiori alla terza frequenza naturale del deposito. Ciò è ascrivibile
alla sovrastima del rapporto di smorzamento in corrispondenza dei modi di vibrazione superiori
al primo, tanto più sensibile quanto maggiore è la frequenza.
2.8
ω1 ω2 ω3 ω5 ω7 Frequenze circolari
naturali del deposito
2.4 Cascia NS (near-field)
0.15 0.5 amax (g)
Accelerazione spettrale, S a (g)
2 PROSHAKE
QUAD4M
DESRAMOD
1.6 Smorzamento strutturale 5%
1.2
0.8
0.4
0
101 100
Frequenza circolare, ω (rad/s)
Figura 11. Spettri di risposta dell’accelerazione in superficie ottenuti con i tre codici di calcolo per il moto
near-field (Cascia NS) con amax=0.15g e amax=0.5g.
6 CONCLUSIONI
È stata investigata l’influenza della formulazione di Rayleigh dello smorzamento viscoso sulla
risposta sismica locale mediante analisi numeriche monodimensionali lineari e non lineari. Le
analisi sono state condotte con tre codici di calcolo, Desramod e Quad4m operanti nel dominio
del tempo, e Proshake in quello della frequenza. Il codice Desramod utilizza la formulazione di
Rayleigh semplificata (matrice di dissipazione proporzionale soltanto a quella delle rigidezze).
Il codice Quad4m utilizza la formulazione di Rayleigh completa a doppia frequenza di control-
lo. Nel codice Proshake è implementato uno smorzamento indipendente dalla frequenza.
Le analisi lineari sono state effettuate con riferimento ad un deposito ideale omogeneo, di
spessore costante, utilizzando diversi valori di rigidezza e differenti accelerogrammi applicati al
basamento in modo da coprire un campo abbastanza ampio di frequenze naturali del deposito e
frequenze predominanti dell’input sismico. I risultati delle analisi evidenziano che la formula-
zione di Rayleigh semplificata (Desramod) conduce ad una sottostima della risposta locale
tanto più sensibile quanto più la frequenza predominante dell’input sismico e quella fonda-
mentale del deposito risultano differenti. Per i casi presi in esame, ciò si verifica per accelero-
grammi di elevata frequenza predominante e depositi di bassa rigidezza. In queste circostanze,
infatti, i modi di vibrazione di ordine elevato, per i quali la formulazione di Rayleigh semplifi-
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