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Con labolizione del contenzioso manca, del resto, un grand corps in grado di
porsi come primaria sorgente giurisprudenziale nel mondo amministrativo.
Non stupisce quindi che ad occupare la scena siano personaggi che
amministrativisti certo non possono dirsi, da Pasquale Stanislao Mancini a
Filippo Cordova, da Marco Minghetti a Silvio Spaventa.
Se si esclude il
Alla fine degli anni Ottanta, le riforme crispine garantiscono una inedita
stabilit istituzionale. Il decollo amministrativo alle porte.
Listituzione della IV Sezione fa da levatrice delle prime riviste di settore: La
giustizia amministrativa (1890-1923), ma anche le grandi riviste-progetto. Su
tutte, lorlandiano Archivio di diritto pubblico (1891-1896), ripreso nel 1902 ed
infine nel 1909 con il titolo di Rivista di diritto pubblico e dellamministrazione
italiana. E facile verificare la perfetta contemporaneit con il percorso
continentale: lArchiv fr ffentliches Recht viene fondato nel 1885; assumer
la denominazione di Archiv des ffentlichen Rechts nel 1911; la Revue du droit
public inizia le sue pubblicazioni nel 1894.
Anche sul piano scientifico assistiamo ad un marcato, significativo, cambio di
passo. Si dispiega un deciso momento progettuale, scandito da celebri
M.MINGHETTI, I partiti politici e lingerenza loro nella giustizia e nellamministrazione,
Bologna, 1881, p.2, ora in ID., Scritti politici, a cura di Raffaella Gherardi, Roma, 1986,
p.749.
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L.von STEIN, Handbuch der Verwaltungslehre und des Verwaltungsrechts, Stuttgart,
1870, pp.V-VII.
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Riprendiamo, con voluta simmetria, il titolo di un capitolo del volume di F.BURDEAU,
Histoire du droit administratif (de la Rvolution au dbut des annes 1970), Paris,
1995, pp.323 e ss, dedicato alla Terza Repubblica di Maurice Hauriou e Lon Duguit.
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prolusioni, da una ricca produzione manualistica, dal varo delle prime, grandi,
opere
collettive,
dalle
riviste,
appunto,
sino
al
Trattato
di
diritto
sistematica
del modello
amministrativo
ottocentesco.
vi
dellautarchia,
dellamministrazione
sociale,
della
responsabilit pubblicistica.
Il cui titolo - Primo Trattato completo di diritto amministrativo italiano - conferma la
coralit di uniniziativa vissuta e realizzata come grande opera prima.
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Quaderni fiorentini per la storia del pensiero giuridico moderno, 22(1993), pp.7-18.
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la
disaggregazione
amministrativa)
ed
inediti
problemi
di
democrazia dellamministrazione.
Pure al geniale antistatualismo di Duguit si posto argini invalicabili. Il mondo
nuovo del service public resta in Italia una terra incognita, difficilmente
avvicinabile
anche
dalla
teoria
romaniana
delle
prestazioni
degli
enti
civilistica,
per
costruire
una
teoria
giuridica
di
tedesca
degli
anni
Trenta.
Al
contrario,
il
diritto
era
pur
sempre
un
rivelatore
di
complessit,
il
diritto
Il
attendono
dal
piano
Vanoni
del
1954
dal
contrastato
varo
della
costruisce
nel
1963
il
suo
Discorso
generale
sulla
giustizia
G.RIPERT, Le dclin du droit, Paris, 1949; R.SAVATIER, Du droit civil au droit public
travers les personnes, les biens et la responsabilit civile, Paris, 19502; C.EISENMANN,
Droit public, droit priv (en marge dun livre sur lvolution du droit civil franais du
XIXe au XXe sicle, in Revue du droit public, 1952, pp.903 e ss. ; J.RIVERO, Droit public
et droit priv : conqute ou statu quo ?, in Chronique Dalloz, 1947, pp.69 e ss.
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la
modello
alternativo
di
unit
politica,
opposto
al
monismo
statuale
dellautarchia.
Lo si fa sul terreno dellattivit, dove finalmente confluiscono i temi della
legalit, della funzione, delle situazioni soggettive, del procedimento, della
partecipazione, dei servizi pubblici, con leffetto di ridimensionare la forte
statalit culturale13 che aveva contraddistinto a fine Ottocento i processi di
pubblicizzazione ed insieme di restituire una visione meno stereotipata e
monolitica delle tipologie di azione amministrativa.
Si annuncia il crepuscolo della specialit che, a partire dagli inizi degli anni
Novanta, inizia a far breccia anche sul versante legislativo: una specialit non
pi monolitica, ma aperta e multiforme, pronta a recepire le nuove ibridazioni
tra pubblico e privato, che si iniziano a delineare nel transito dallinterventismo
alla regolazione. Le invarianti gianniniane cominciano ad uscire di scena,
sospinte da progressive decostruzioni concettuali. Pesano i nuovi spazi politici
ed il deciso allargamento dellorbita; lordine giuridico europeo, prima; il diritto
globale, dopo.
Sono ancora una volta le trasformazioni a spingere il corso delle cose, in questo
caso ad avviare un primo distacco dalla tradizione. Ma non si tratta di un
distacco indolore. La difficile convivenza tra nuovo ed antico, tra livelli
normativi e giurisprudenziali divenuti plurali, tra la residua specialit e la
confluenza, ancor prima concettuale che normativa, verso il diritto comune,
generano disagio, eccesso esegetico, accentuano il senso di vuoto sistematico.
Colloquio con la tradizione e distacco dalla tradizione continuano a procedere
strettamente affiancati.
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Quale colpo docchio si pu trattenere di questo lungo percorso?
Il diritto amministrativo, allo stesso tempo, regola e linguaggio delle istituzioni,
ne ha seguito, nellarco dei 150 anni di vita dello Stato unitario, le evoluzioni e
gli arretramenti, le continuit e le fratture. Il diritto amministrativo, come ogni
fenomeno giuridico, non ha nulla di statico; dinamica; segue la linea, si
immette in un alveo lungo e profondo di scorrimento.
Mimeticamente, in controluce, il diritto amministrativo riflette, in particolare, la
storia dello Stato; dello Stato nella sua dimensione ordinamentale, nelle sue
imbricazioni con il sociale. La storia del diritto amministrativo parte
S.CASSESE, Fare lItalia per costituirla poi: le continuit dello Stato, in
Riv.trim.dir.pubbl., 2011, p.327.
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