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Una Grande Loggia regolare se la Gran Loggia Unita dInghilterra lo afferma e la riconosce. I suoi membri
non devono essere atei, ma devono credere nellesistenza di un Essere Supremo, le logge devono operare
alla presenza di un libro sacro aperto, non devono accettare donne e non devono trattare n politica n
religione. Ce ne sono, come il Grande Oriente di Francia, che non si adeguano a tutti questi punti, e che
hanno comunque dei riconoscimenti internazionali.
Il segreto inviolabile in fondo una leggenda massonica che dura da molti secoli e consiste nellemozione,
tutta personale, di una cerimonia vissuta intensamente, nellesperienza di un incontro fraterno e
affettuoso, nel senso di quieta pace di una serata di meditazione condivise. Tutti i massoni possono
affermare che nel loro percorso sono partiti inevitabilmente dallaffermazione di SantAgostino, inquietum
est cor nostrum, inquietudine che talvolta i pi fortunati hanno potuto placare con seriet, senno, benefizio
e giubilo nel lavoro di loggia.
Prefazione
Il libro, la simbologia massonica, de Jules Boucher del 1948, ha fatto la felicit di diverse generazioni di
massoni. Boucher si sforzava di insegnarci la via di mezzo passando tra le opposizioni apparentemente
contraddittorie di caselle bianche e nere. Limmaginazione dei giovani massoni, quelli di ieri come quelli di
domani, corre al passo di un cavallo a briglia sciolta.
Con questa nuova Simbolica massonica, unaltra donna contribuisce con una nuova pietra, una pietra di
coronamento, alledificio del quale Jules Boucher pose le fondamenta.
Luso dei simboli alla base di ogni nostro insegnamento: esso consente il gioco delle analogie e delle
corrispondenze. Ma il simbolismo mal compreso pu trasformarsi in un ostacolo o, peggio ancora, in un
dogma ancora pi avvilente di quelli che condanniamo. Lezione di Rabelais: la scienza senza coscienza la
rovina dellanima.
Narcisse Flubacher: Or di Ginevra, giugno 2001.
Premessa
Nel 1948, Jules Boucher scrisse: se il nostro lavoro stimoler altri studi che lo correggano o lo completino,
ne saremo felici. Questo importante di Boucher ha fortemente segnato il mezzo secolo passato, facendo
seguito allopera di altri pioneri: Oswald Wirth, Edouard Plantagener, Amlie Gdalge, Marcel Spaeth,
Edmond Gloton.
I tre primi gradi, massoneria azzurra, da soli contengono e potenzialmente riassumono tutti gli altri (definiti
superiori).
Il simbolo suggerisce, lasciando a tutti la possibilit di percepirlo e svilupparlo allinfinito, a seconda delle
proprie capacit.
Questa guida intende fornire a ogni lettore basi sicure che consentano di trovare un filo dArianna coerente
nel dedalo labirintico di quella foresta di simboli che deve e pu essere progressivamente decifrata.
I.
Considerazioni preliminari
Linguaggio analogico universale. Un simbolo non impone nulla: piuttosto, invita a scoprire, a comprendere
e a meditare. E definito da un termine, del quale quindi importante ricercare letimologia, per valutarne il
significato completo. Diceva Goethe: diventano una finestra spalancata sullineffabile realt. A Ciascuno
di noi aspetta lo sforzo di aprire questa finestra. Il simbolismo forma un tutto coerente, poich tutti i
simboli sono legati tra loro.
II. Introduzione per lapprendista
Prima di essere introdotti nel Gabinetto di Riflessione, si viene spogliati di tutti i metalli che significa, tra
laltro, che si devono abbandonare preconcetti, giudizi di valore, passioni e interessi venali, orgoglio e cos
via. (semplicit evangelica: beati i poveri di spirito, poich loro il regno dei cieli) E in questo ambiente di
preparazione e di meditazione che diviene possibile prepararsi a morire a se stessi, redigendo un
testamento filosofico. Sempre con gli occhi bendati, si effettuano subito dopo tre viaggi nella loggia, e si
viene sottoposti a tre prove purificatrici, per mezzo dellaria, dellacqua e del fuoco. Lordine, i segni, i
toccamenti, let e la batteria costituiscono elementi nuovi. Virtualmente iniziati, si ricevono gli strumenti
necessari al perfezionamento, per procedere nella conoscenza di se stessi. La costruzione dellopera da
avviare, aiutati dal Secondo Sorvegliante e dal padrino.
Lapprendista viene sempre a Nord, il luogo meno illuminato della Loggia, in cui tenuto a osservare il
silenzio.
III. Introduzione per il Compagno
Si passa dalla perpendicolare alla livella. Nuovi strumenti di questo grado sono il regolo, compasso, leva,
livella, in grado di permettergli di realizzare un capolavoro. Lopera da compiere su se stessi, uno stato di
perfezione umana da realizzare. Il percorso del compagno innanzi tutto interiore.
Sei un compagno? Ho visto la stella fiammeggiante.
Si tratta evidentemente di una visione interiore, percepita dallocchio del cuore. Vedere con locchio
interiore significa conoscere, e conoscere vuol dire identificarsi con loggetto della Conoscenza, perch si
diventa ci che si vede realmente. La virt essenziale di questo simbolo era il numero aureo o Divina
Proporzione, che regola il pentagono stellato e si manifesta anche in tutte le forme viventi delluniverso,
disponendo le leggi di Armonia, Bellezza ed Equilibrio, al contrario del caos informe di ci che sparso.
Le due sfere, la terrestre e la celeste, diventano da questo momento il suo campo di ricerca. E n periodo
ricco di presa di coscienza, di lavoro costruttivo e di trasformazioni, chiarite e guidate dalla sua buona
stella.
IV. Introduzione per il maestro
Dopo la notte pi nera torna sempre la luce. E ci che insegna il mito di Hiram. Si potrebbe essere colti da
un salutare sgomento realizzando la brevit della vita, di fronte al lavoro da compiere, a questonere
immenso, mentre con ogni respiro ci si avvicina ineluttabilmente alle porte dellOriente eterno. In ognuno
di noi dimora la possibilit di operare una metanoia, fino a che sussista un soffio di vita. Avendo ormai
varcato la porta della morte, conosco lacacia.
Possiamo paragonare ciascun maestro a un capitano, il solo responsabile a bordo della nave, che tenta di
attraversare il mare delle passioni per trovare la terra della serenit, quella dellUnit originaria. E la
volont spirituale di ciascuno che deve servire da timone alla nave. Il viaggio lungo e non bisogna perdere
di vista le motivazioni iniziali, quelle che ci hanno fatto bussare alla porta del tempio. Il magistero
rappresenta il passaggio dallesterno allinteriorit, che anche passaggio dalla molteplicit allUnit.
Ora beneficiare della pienezza dei diritti massonici, che in contropartita comportano dei doveri. Il difficile
cammino del maestro massone impone di operare per riunire ci che sparso, nella speranza di ritrovare,
un giorno lontano, forse, la parola perduta!
V. Abbreviazioni
In Massoneria labbreviazione sempre unapocope, seguita da tre punti.
VI. I tre punti
Ignorato dai paesi anglosassoni, questo simbolo ha unorigine puramente latina e corporativa.
Avviene per ricordare che il massone cerca di tendere verso il giusto mezzo (tesi, antitesi, sintesi) in tutte le
cose. I due punti inferiori rappresentano le opinioni opposte, mentre il terzo attesta il superamento di
quelle opposizioni che le sintetizza mediante la via di mezzo.
Rappresentano un richiamo al ternario.
Contrassegnano la manifestazione del Verbo.
Ricordano alluomo che egli nasce, vive e muore.
Possiamo pensare alle tre celebri frasi della Scrittura: Chiedete a vi sar dato, bussate e vi sar aperto,
cercate e troverete.
Principi Generali
1. Liniziazione
Iniziazione designa lammissione di un apprendista. Comparve per la prima volta nel 1801 e diviene ufficiale
nel 1826.
Significa sia inizio che avviamento.
Essere iniziati significa rinascere a se stessi in modo diverso. Liniziazione corrisponde a un processo
volontario di tirarsi fuori dal mondo profano e caotico della materia per ricevere, grazie a una catena
ininterrotta, uninfluenza spirituale.
Il neofita (la nuova pianta) prende coscienza del carattere effimero della vita, della relativit del tempo, da
cui la necessit di trovare il proprio posto in questa ricerca di unit.
Secondo Benoist, le condizioni pi imperative per ricevere liniziazione possono riassumersi in 4 punti:
purit del corpo, nobilt dei sentimenti, lampiezza di orizzonti intellettuale e la dignit dello spirito.
2. Il simbolismo
Dal greco Symbolon, vuol dire segno, nel senso di rappresentazione concreta di unidea astratta. Se ci
riferiamo alla parola latina symbolus, il senso viene ampliato per indicare un segno di riconoscimento che
viene consegnato a due persone che vogliono separarsi.
Analizzare intellettualmente un simbolo come sbucciare un frutto per scoprirne il nocciolo. Il linguaggio
simbolico profondamente coerente. Il simbolo invita a scoprire una realt che sta oltre le apparenze. Luc
Benoist considera che nellordine delle idee, un simbolo costituisce tra laltro un elemento di relazione ricco
di meditazione e di analogia. Esso compone le contraddizioni e concilia gli opposti.
Il simbolismo appare come un linguaggio universale, un insieme di segni e codici che ognuno percepisce in
funzione del proprio intelletto, della propria facolt di ragionamento analogico e dello stato di risveglio
interiore della propria coscienza. Le parole non possono esprimere il contenuto, non pi di quanto possano
esprimere la totalit dellarte pittorica o dellarte musicale. Definire un simbolo significa limitarlo e
attribuirgli un significato riduttivo. Un simbolo rivela velando e vela rivelando.
Il simbolo pu essere paragonato anche a un cristallo che rifrange la luce in modo diverso, a seconda della
faccetta che la riceve. I simboli hanno un aspetto pluridimensionale. Ogni simbolo adempie una funzione di
mediazione: getta dei ponti, riunisce elementi separati, la realt sensibile e soprasensibile (informale), la
ragione umana e la realt essenziale, la terra e il cielo, la materia e lo spirito.
Non deve essere idolatrato, deve unicamente servire quale strumento di comprensione e di esplorazione
cos che possa essere trasmesso anche ad altri ricercatori.
La funzione del Simbolo consiste nel collegare ci che in alto con ci che in basso. Vi differenza
fondamentale da stabilire tra il simbolo e le allegorie, che rappresentano lespressione di unidea astratta
per mezzo di una immagine concreta. Lallegoria rinvia a un concetto preciso che non lascia alcuna libert di
interpretazione.
Benoist precisa che ogni simbolo suscettibile di almeno due interpretazioni opposte che devono essere
unite per ottenere il senso completo. M.M. Davy osserva che sul piano sacrale il simbolo resta polivalente,
rivelando significati diversi, anzi contrari, presentati a coppie.
3. Riti e rituali
Quattro segni principali caratterizzano i Liberi Muratori: Gutturale, Manuale, Pettorale, Relativo ai Piedi.
Il rito , dal punto di vista etimologico, ci che viene compiuto conformemente allordine.
I quattro principali riti praticati in Francia, secondo lordine cronologico della loro fondazione: 1) Rito
Scozzese Rettificato (1778-1790); 2) Rito Francese (1780 1801); 3) Rito Scozzese Antico ed Accettato
(1805 1820); 4) Rito Inglese di stile Emulation (1813 1823) nato dalla riconciliazione degli Ancients e dei
Moderns)
Tre tipi di simboli: figurati (quadro di loggia, decorazioni, gioielli); sonori (colpo di maglio, parola di passo,
parole sacre, leggende dei gradi, suoni prodotti durante i viaggi); agiti ( rappresentano i riti propriamente
detti).
I rituali rappresentano un mezzo di accesso in quanto veicoli di simboli. Ogni fase del rituale (colpi di
maglio, parole, gesti) prepara un clima di ricettivit e di apertura interiore.
La comprensione del rituale da parte di un ufficiale di loggia viene evidenziata dalla qualit dellapplicazione
che ne fa. Vivere il rituale significa vivere attivamente la Massoneria e accedere a una delle sue pi
profonde ricchezze.
Commissione dei rituali: un poco ovunque si manifesta la volont di restaurare i testi dorigine, di tornare
alla fonte.
Il sapere appartiene al dominio dellerudizione, riguarda una somma di conoscenze acquisite con lo studio;
il lavoro mentale analitico si effettua in un secondo momento e la comprensione frammentaria che ne
risulta forma ci che chiamiamo personalit cognitiva acquisita di un individuo. E legato alla nozione di
avere: si possiede un sapere.
La conoscenza appartiene a un ambito diverso. Conoscere nascere con, aprire agli occhi sulla natura di
una cosa come se si nascesse con essa, in modo tale che questa percezione risvegli la coscienza a ci che
abbiamo di analogo in noi. La conoscenza non dunque una scienza, un sapere, ma uno stato: lo stato di
identificazione, o lidentificazione a qualcosa, significa unificarsi con quella cosa, fondersi con essa. Meister
Eckart afferma che la conoscenza pura sconosciuta a quanti non siano spogliati del proprio ego e di tutte
le cose materiali. La conoscenza precede il sapere, poich lo ingloba completamente.
Il sapere comunicabile, mentre la conoscenza il pi delle volte incomunicabile.
Il sapere appartiene al dominio dellavere, la conoscenza a quello dellessere.
9. Il Segreto
Il segreto iniziatico non pu mai essere rivelato, in quanto per definizione inaccessibile e incomunicabile,
e non potrebbe essere penetrato dai profani, poich la sua conoscenza legata alla stessa iniziazione. La
natura del segreto massonico legata alluso dei riti e dei simboli, che suggeriscono pi di quanto
esprimano, e costituiscono lessenza stessa dellinsegnamento iniziatico. Il segreto massonico una facenda
tra se stessi e il S, tra se stessi e noi, se stessi e Lui.
Leggere opere sulla Massoneria non riveler mai lessenziale al lettore, poich esso risiede nel dinamismo
proprio del vissuto. La Massoneria innanzi tutto una societ iniziatica che trasmette ai suoi membri un
soffio di vita interiore.
Definizione del segreto data dalla Masonry Dissectea: Quali sono i segreti dei Massoni? Segni, toccamenti e
molte parole. Dove conservate i vostri segreti? Sotto il mio seno sinistro. Avete una chiave per i vostri
segreti? Si. Dove la tenete? In una scatola dosso che non si apre n si chiude se non con chiave davorio: La
lingua la bocca e la chiave davorio sono i denti.
10. Il Silenzio
Proviene dal latino silentium, silentiosus (da silere: tacere). Se interiore diviene meditazione.
Costituisce la prima disciplina iniziatica. Lo si trova in tutte le tradizioni, dai 7 anni di silenzio osservati dai
discepoli di Pitagora, ai 12 anni che si era imposto colui che sarebbe poi divenuto Rabbi Akiba. Il primo
insegnamento del Buddha : Fai silenzio in te stesso, e ascolta.
11. La loggia e il tempio
Il tempio un grande edificio elevato in onore di qualche Dio, in cui il popolo si riunisce per onorarlo.
Dal latino templum, un termine di origine specificamente romana, che indica il settore del cielo delimitato
dallaugure romano con laiuto di un bastone, nel quale venivano osservati sia i fenomeni naturali, sia il
passaggio di uccelli. In seguito esso diviene il luogo o ledificio sacro in cui si praticava questa osservazione
del cielo e al quale venne attribuito il termine tempio: luogo di congiunzione tra il cielo e la terra, il riflesso
del mondo divino. Il tempio massonico rappresenta una ierofania (luogo sacro o sacralizzato) soltanto per la
durata dei lavori e dei rituali.
La loggia il luogo in cui i massoni si incontrano per lavorare. La loggia viene considerata come un simbolo
del mondo o del cosmo. Cos una loggia giusta e perfetta? Il centro di un cuore sincero.
Il tempio pu dunque designare il locale che ospita il lavoro dei massoni, mentre la loggia pu
rappresentare il raggruppamento vivente che si riunisce in questo luogo chiamato tempio, ma il valore
intrinseco del termine loggia lentit che essa illustra.
12. La gerarchia
13. Legregoro
La parola egregio di origine greca e significa vegliare, colui che veglia. E nel 1860 che Eliphas Levi avrebbe
ripreso questo termine di egregio, scritto con due g, ammodernandolo e definendo questo termine nel suo
Dogma dellaltra magia come guardiani della notte. Esso corrisponderebbe a una forza, una presenza
sintetica, che realizza la comunione armoniosa e positiva di una assemblea, eventualmente di massoni. E
necessario distinguere due tipi di egregio: il primo considerato qualitativamente positivo, il secondo
qualitativamente negativo.
I Gesti Rituali
1. Il segno dordine
Il segno dordine corrisponde al segno penale e ricorda: preferirei farmi tagliare la gola piuttosto che
rivelare i segreti che mi sono stati confidati.
Questo segno separa la testa dal resto del corpo, lintelletto dalla sfera emotiva. Il segno dordine favorisce
il risveglio della coscienza e la concentrazione necessaria ad ogni lavoro di ordine interiore.
2. Lordine
Ordine si traduce in greco con la parola kosmos. Questi gesti rituali possiedono tre virt: ordinano il corpo,
assicurano il potere dello spirito e collegano alluniversale. Essi unificano il corpo, lanima e lo spirito.
3. Il toccamento
Nel primo grado, il toccamento ternario, e riproduce la batteria del grado secondo il ritmo, continuo o
discontinuo, del rituale praticato.
4. La batteria e lacclamazione
Ogni batteria preceduta dal segno dordine e seguita dallacclamazione. Simbolo sonoro e manuale della
Massoneria. Annuncia lapertura e chiusura dei lavori, tracciando un limite, un confine, ma essa serve
anche a celebrare un evento importante: onore di un nuovo Venerabile, esultanza per celebrare un
avvenimento lieto, lutto quando un massone passa allOriente Eterno. Rappresenta insieme un mezzo di
espressione e di riconoscimento.
Nel R.S.A.A. la batteria composta da colpi eguali, seguiti dalla parola Houz; nel Rito Francese segue la
parola Vivat.
Labito
1. N nudo, n vestito
E in questo stato che il candidato viene preparato fisicamente alliniziazione, vale a dire n nudo, n
vestito, ma in stato di decenza, spogliato in parte dei suoi abiti: braccio e seno sinistro scoperti, gamba e
ginocchio destri messi a nudo, piede sinistro scalzo, con una lunga corda intorno al collo che termina con un
nodo scorsoio e gli occhi coperti da una spessa benda.
Al secondo grado, la spalla e il seno destro vengono scoperti, con i capelli sciolti e la bavetta del grembiule
alta.
Al terzo grado, il compagno deve essere scoperto fino alladdome. E legato con un triplice corda tenuta
dallEsperto; inoltre, egli porta sul braccio destro una piccola squadra, indossa il grembiule di compagno e
porta i capelli sciolti.
2. Il grembiule
Il grembiule dei tagliapietre era di pelle, di un candore straordinario, simboleggia la purit, lo stato di
virginit virtualmente posseduto dal neofita. Vi ricorder incessantemente che luomo condannato al
lavoro, e che un massone deve condurre una vita attiva e laboriosa.
Il ruolo del grembiule consiste nel proteggere il massone durante il lavoro, evitando che resti ferito dalle
schegge che si distaccano dalla pietra grezza. Simbolicamente le sue imperfezioni, i suoi vizi e le sue
passioni.
Il grembiule dellapprendista ha cinque lati (con la bavetta alzata) che possono essere messi in
corrispondenza con i cinque sensi. E costituita da due parti di forme geometriche diverse: una triangolare,
simbolo del Principio spirituale, e una quadrangolare simbolo della Materia prima. Il triangolo, si
sovrappone al quadrato, delimitando cos la zona di attivit dellinfluenza spirituale. Ricordano il
quaternario della materia sormontato dal ternario dello spirito, il quale rappresenta lapice della coscienza
umana. Nel grado di compagno, la bavetta ripiegata esprime il lavoro di spiritualit della materia.
3. I guanti bianchi
Suggeriscono che le mani di un massone devono restare da ogni atto deprecabile, simbolo della purezza
delle opere e del cuore. Sono un simbolo, ma anche un oggetto rituale, ricevuti il giorno delliniziazione,
serviranno a rammentare gli impegni solennemente presi.
4. La tunica
Diverse obbedienze femminili francesi hanno adottato una tunica nella loro tenuta. Questo uso presenta,
tra gli altri vantaggi, quello di mettere i partecipanti allunisono e allo stesso livello, dal punto di vista
dellabbigliamento, permettendo loro di nascondere reciprocamente, alloccorrenza, eventuali metalli.
LApprendista
1. Privarsi dei metalli
IN origine questo spogliarsi dai metalli corrispondeva a una vera rinuncia ai propri beni, di cui il candidato
veniva spossessato, in prefigurazione delle opere di beneficenza che avrebbe praticato in seguito. Si prende
coscienza che si nel mondo senza essere del mondo.
Questo rito sta pertanto a significare che il neofita deve abbandonare passioni, orgoglio, eroismo, opinioni
e pregiudizi. Privandosi dei propri valori, lessere ridiventa virtualmente semplice, da molteplice che era.
Semplicit significa anche ritorno allo stato di innocenza. Alla fine della cerimonia di iniziazione, i metalli
che appartenevano al profano vengono restituiti allapprendista, e queste due operazioni di spoliazioni e
restituzione dei metalli esprimono la sintesi delle operazioni alchemiche.
2. Libero e di buoni costumi
Libero viene dal latino liber. Socialmente libero, non schiavo; affrancato da doveri; libero nel senso di
vacante, non occupato, indipendente, padrone. Libert di scelta, che agisce senza ostacoli, senza
opposizioni e senza subire controlli arbitrari, libero delle proprie azioni. Pu disporre della propria persona.
La qualit consiste in una disposizione personale interiore, che possiede la volont di liberarsi sempre di pi
da tutto ci che non essenziale alla propria realizzazione, e ci impone di trovare il tempo necessario a
procedere in vista di questo obiettivo.
Boucher considera le tre fasi che caratterizzano la bevanda delliniziato: la prima come liquido insipido,
senza sapore, simbolo della vita del profano nella quale lo spirito non stato risvegliato; la seconda amara
simboleggia la vita delliniziato che ha intrapreso la ricerca e la scoperta di se stesso; la terza rappresenta la
vita delladepto, essa gli conferisce serenit, profonda pace interiore, la quiete assicurata dalliniziazione.
8. Il giuramento
Termine giuridico: deposito dedicato agli dei a garanzia della propria buona fede. Il giuramento viene
richiamato in occasione di ogni tornata con il segno dordine: preferirei farmi tagliare la gola piuttosto che
rivelare i segreti che mi sono confidati, tradendo il mio giuramento.
9. Lara dei giuramenti
Le Tre Grandi Luci della Massoneria formano simbolicamente un Tutto. Il Volume della Legge Sacra
contiene il messaggio di una Tradizione atemporale, espressione del rapporto tra la Verit e la Saggezza; un
livello inferiore, tuttavia, esso contiene la norma morale che deve sostenere ogni massone.
10. I tre viaggi o purificazioni
La terra limmagine del concreto. Il neofita esce dunque dal concreto per trovarsi di fronte a
manifestazioni di energia pi astratta. Nel piano dellaria, che corrisponde a quello delle idee, del mondo
intermedio.
Pellegrino: viaggiatore esterno che deve coprire senza sosta il tragitto che va dallignoranza alla
Conoscenza. I luoghi di pellegrinaggio sono costituiti da stazioni. Pellegrinus, da cui deriva pellegrino,
significa straniero. Il vero viaggio consiste nel dirigersi dalla periferia verso il centro di se stessi, per
accedere al proprio cuore e aprire il tempio interiore paragonabile a un Santo dei santi individuale, in tutto
e per tutto assimilabile allUnico.
Prova dellaria: questo piano aereo corrisponde a quello delle idee, della psiche, del regno intermedio.
Landatura del recipiendario, in queste condizioni, non pu essere che zigzagante, e senza sostegno si
troverebbe nellincapacit di trovare una direzione. Laria evoca idee di ascensione, di elevazione,
materializzate dalla tavola basculante. Chi non stato sottoposto a una solida preparazione ne ricava la
misura nella propria mediocrit. Credendo di avere acquisito un briciolo della suprema scienza, egli
potrebbe credersi per tale motivo superiori ai fratelli, ma rapidamente si ritrova a terra, riportato alla
realt, bruscamente disceso dalla vetta della sua presunzione. Questo primo viaggio, o prova di
purificazione dellaria, corrisponde al lavoro dellapprendista.
Prova dellacqua: lacqua non ha forma, ma si adatta allelemento solido che la contiene; vita e
movimento. Fonte di vita, mezzo di purificazione e sorgente di rigenerazione. Questo secondo viaggio
corrisponde allopera del compagno che passa dalla perpendicolare alla livella, acquistando la conoscenza
di se stesso e del cosmo.
Prova del fuoco: deve svolgersi nel pi grande silenzio, in una calma e una serenit che prefigurano la
grande Pace alla quale dovr un giorno accedere il futuro maestro, cercando in ogni cosa la misura e
lequit. Il fuoco indispensabile alla vita delluomo ambivalente, poich pu riscaldare e anche bruciare. E
attraverso il fuoco che il futuro massone brucia le ultime scorie del suo ego, prima di rinascere in un essere
deciso a cercare il Bello, il Bene e il Vero in tutte le cose.
11. Il pavimento a mosaico
Due luci: quella del giorno e della realt, quella della notte con le sue illusioni e sogni. Simboleggiano la
contrapposizione degli opposti. Il nero non considerato un colore, ma lassenza di luce. In senso
superiore, il non manifestato, la sostanza indifferenziata e anche le tenebre inferiori. Il bianco
rappresenta lunit; il simbolo della divinit, di tutto ci che manifesto e principio del manifesto. E
costituito dalla fusione di tutti i colori.
Nella figura di yin/yang, il punto chiaro al centro dello yin scuro e il punto scuro al centro dello yang chiaro
indicano che ogni elemento del binario racchiude il suo contrario: la vita nella morte, la morte nella vita; la
vittoria nella sconfitta, la sconfitta nella vittoria; la forza nella debolezza, la debolezza nella forza e via
dicendo. Lopposizione una condizione del divenire. Su un piano relativo, si pu considerare che nella
condizione umana non c niente di assolutamente nero o assolutamente bianco, poich la visione
dellAssoluto che tutto trascende sorpassa le nostre capacit.
12. Le due colonne
Due colonne situate a Occidente segnano la separazione tra il mondo sacro e il profano. La luce totale come
la notte totale rendono egualmente ciechi. E per essere percepito e realizzato, lAssoluto deve scindersi in
due o in parti costituenti che, opponendosi, si affermano La materia e lo spirito, come le tenebre e la
luce, sembrano formare la prima dualit discernibile. Le due colonne B e J possono essere assimilate alle
due porte solstiziali: Boaz per il solstizio dinverno, Giovanni Evangelista; Jakin per il solstizio destate,
Giovanni Battista. Il nome delle colonne serve come parola sacra allapprendista e al compagno. Essere
sulle colonne significa prendere posto in loggia. LUno manifestato si sdoppia nel Due.
13. Le melagrane
La melagrana pu essere assimilata alla Libera Muratoria. Gli alveoli possono essere paragonati a logge
massoniche. I chicchi sono solidali gli uni con gli altri, come saldati tra loro. Un chicco di melagrana non si
stacca facilmente. La melagrana simboleggia la vita. Il sapore dei chicchi rossi, racchiusi sotto una scorza
amara, fa pensare alla Conoscenza esoterica che nessun iniziato pu ottenere se non dopo essersi
emancipato da tutte le prove della via iniziatica. Il rosso il simbolo del calore e della luce. La melagrana
rientra propriamente nellambito dei simboli della dualit, dalla radice del melograno, che velenosa,
mentre il frutto zuccherino.
Cantico spirituale, san Giovanni della Croce: le melagrane rappresentano i misteri pi alti di Dio, i suoi pi
profondi giudizi e le sue pi sublimi grandezze. I chicchi della melagrana sono simbolo degli innumerevoli
effetti della perfezione divine. La forma rotonda esprime leternit di Dio che non ha, come il cerchio, n
inizio n fine. Il succo di melagrana indica il godimento dellanima, per mezzo della conoscenza e
dellamore, della natura degli attributi di Dio, e la mirabile letizia che essa trae da tale possesso.
Nellinfinit dei chicchi si pu discernere anche limmagine di un insieme di esseri in apparenza tutti simili,
giunti un giorno a bussare alla porta del tempio, ma tutti diversi nella ricerca e nellespressione della Verit.
14. Il bordo dentellato del tappeto di loggia
15. La corda con i nodi o nappa dentellata
Cordone che contorna il tappeto di loggia su tre lati. Essa formata da un numero variabile di nodi e lacci
damore e termina ad ogni estremit con un grosso fiocco o nappa sfrangiata. Rappresenta il limite del
mondo manifestato. Ogni esistenza complessa, fatta di legami e di nodi, e se i primi rappresentano la vita,
i secondi rappresentano linsidia. Lo scopo di ognuno di noi quello di liberarsi per accedere infine alla
conoscenza del Bello, del Buono e del Vero. Ogni nodo simboleggia una stazione, un incrocio, un crocevia,
simile alle svolte che cambiano lesistenza. Il laccio damore un nodo lento, non stretto, e la sua forma
particolare evidenzia la facilit di scioglierlo. La nappa terminale pu rappresentare la collettivit, formata
da fili individuali, che richiama a ciascuno dei suoi membri la responsabilit del singolo.
16. I tre pilastri (o candelabri)
La saggezza rappresentata dallordine ionico, la Forza dallordine dorico e la Bellezza dallordine corinzio. I
tre pilastri (colonnine) portano ciascuno una candela accesa, definita stella. E possibile riconoscere e
identificare ogni ufficiale dal pilastro che lo rappresenta. Il pilastro del Venerabile si chiama Saggezza;
quello del Primo Sorvegliante si chiama Forza e quello del Secondo Sorvegliante si chiama Bellezza. I tre
pilastri, Luci su cui si sostiene la loggia e si costituisce il tempio, simboleggiano la realizzazione spirituale
delliniziato. La Saggezza inventa, la forza sostiene e la Bellezza adorna. La Saggezza possiede la capacit di
concepire lopera, la Forza di costruirla e la Bellezza di conferirle armonia e di esprimere allesterno ci che
contiene interiormente. La Saggezza ne simboleggia lessenza, la forza la potenza infinita e la Bellezza
esprime la perfezione e leccellenza delle opere di Dio.
I pilastri sono proprio tre e non quattro perch, pur sostenendo in qualche modo la volta della loggia (il suo
cielo) il piano sul quale poggiano celeste e non terrestre. Si tratta di tre pilastri celesti che sostengono il
mondo terrestre. Sul piano celeste la loro posizione sarebbe quella di un triangolo equilatero e sul piano
terrestre vengono disposti a squadra.
La Saggezza viene definita come una piena conoscenza, un perfetto discernimento delle cose. Tutto il
mondo opera della saggezza infinita di Dio. La si chiama anche Verbo, saggezza incarnata.
Forza significa Virt, la facolt naturale di fare qualcosa. La Forza una delle quattro Virt cardinali, e
consiste in una grandezza danimo e di coraggio che conferisce la fiducia per sopportare le afflizioni o
laudacia per compiere grandi imprese.
La Bellezza allude figurativamente a cose spirituali e morali. La Bellezza dello spirito e dei sentimenti pi
pregevole di quella del corpo. La Bellezza della Virt opposta alla mostruosit del vizio.
Nessuna di esse pi importante delle altre.
17. Il sole
18. La luna
Essa simbolo dellanima del mondo, dei riflessi, dellapparenza sottile dellessere. La Luna associata
allacqua come il Sole lo al fuoco. Essendo la sua luce indiretta essa simbolo di dipendenza, ma anche di
rinnovamento, in virt della sua periodica ricomparsa.
19. Il delta luminoso
E la rappresentazione simbolica pi significativa di uno degli aspetti del Principio; locchio che tutto vede.
Simboleggia la coscienza permanentemente risvegliata. Locchio frontale simbolo di trascendenza.
Rappresenta la proiezione del cuore e delleternit in un eterno presente. Questunico occhio frontale che
vede tutto e discerne lUnit della molteplicit la superiore intelligenza pensante della Sefirah Binah. Il
Delta, quarta lettera dellalfabeto greco, formato da un triangolo. Sotto forma di triangolo equilatero, il
Delta rappresenta la prima delle figure geometriche. I tre lati del triangolo sono tradotti con la formula
pensare bene, dire bene, fare bene, o ancora con il motto repubblicano Libert Uguaglianza Fraternit.
Luce Tenebre Durata. Esso anche un simbolo di equilibrio.
20. La volta stellata
Volta deriva dal latino volvere, che ha il senso di girare, ruotare. I tempio massonico non ha tetto, al
coperto sul piano orizzontale con la porta chiusa, scoperto sul piano verticale. La scala spirituale si
estende dalla terra al cielo, aprendosi sulla scoperta della Conoscenza, paragonabile a un oceano senza
sponde.
21. Il colore delle logge azzurre
Tale appellativo ricorda che i primi tre gradi riguardano il lavoro su un piano cosmico che non possibile
oltrepassare finch si rimane su questo livello. Essa a cielo aperto, sotto la volta stellata, che indica le
possibilit di elevazione spirituale alle quali ogni massone pu tendere.
22. Le tre finestre
Sul tappeto di loggia vediamo tre finestre con grate, la prima a Oriente, la seconda a Mezzogiorno, la terza
a Occidente. Non troviamo finestre a Nord, poich non vi luce, ed la colonna dellapprendista a trovarsi
nel freddo e nelloscurit, o meglio a ricevere la luce per riflesso. Le finestre nel grado di apprendista hanno
le grate.
23. I tre gradini
Troviamo la presenza di questi tre gradini anche nelle rappresentazioni del tappeto di loggia. Ai piedi
dellOriente, i tre gradini formano una frontiera ascensionale che conduce verso il punto pi illuminato del
tempio massonico. La scala partecipa del simbolismo della verticalit, dellasse del mondo, e permette la
circolazione nei due sensi, quello della salita e quello della discesa. Quando il massone sar divenuto
maestro, potr accedere al terzo gradino, e se ha ben compreso il senso della sua missione, sapr
ridiscendere i tre gradini per illuminare e trasmettere la luce ricevuta.
24. La pietra grezza
La materia minerale rappresenta nelluniverso il regno pi lontano dal Principio, daltronde, se ci riferiamo
alle leggi dellanalogia, secondo le quali ci che in basso come ci che in alto, possiamo considerare
che la pietra il simbolo del Principio. Simboleggia la natura umana allo stato bruto, ma perfettibile. E il
simbolo dellapprendista appena entrato.
Lo scalpello rappresenta la facolt di discernimento, la pietra rappresenta lelemento passivo e gli
strumenti lelemento attivo. Lo scalpello, attivo nei confronti della pietra, passivo nei confronti del
maglietto.
Nel silenzio della concentrazione, lapprendista si mette allopera e sgrossa la pietra grezza, al fine di uscire
dalla cava, di trovare la norma che gli permetter di incorporarsi alledificio con armonia e anche di trovare
il suo posto nel cantiere.
25. Fare una tavola
Lavoro di architettura: si chiama cos ogni discorso pronunciato in loggia e ogni scritto sui misteri della
Massoneria.
Tavola di disegno: il registro sul quale sono scritte le deliberazioni della loggia.
Tavola tracciata: una lettera/missiva indirizzata alla loggia, e in genere ogni scritto di questa natura.
Le tavole presentate in loggia sono saggi simbolici elaborati. Ogni argomento di riflessione richiede un
approccio preliminare alla documentazione, che si attua con la ricerca delle fonti. Il massone deve stabilire
una riflessione personale a partire degli elementi di documentazioni riuniti. Gli scambi di opinioni, i diversi
punti di vista devono permettere di ampliare la riflessione e di assicurare, in base a una tavole presentata in
loggia, una visione globale del soggetto.
26. Il numero tre
Le cifre (dieci arabe e sette romane) sono innanzitutto i segni grafici che permettono di comporre i numeri.
Ma ogni cifra possiede anche le qualit di un numero. La cifra: lo scheletro del numero. La etimologia latina
numerus indica che ha come funzione quella di partecipare, distribuire, dividere.
Lo studio dei numeri uno dei pi utili sul cammino della Conoscenza, poich ci fa scoprire la genesi e la
struttura delluniverso, i rapporti tra gli esseri e le cose.
Pitagora insegnava che i numeri sono forze viventi. Platone sosteneva nel Timeo che la matematica forma
la base dellarmonia universale. Zoroastro afferma che il numero regna nelluniverso.
Ogni numero rappresenta unespressione diversa della stessa unit primordiale, che si divide come la
cellula di un organismo per moltiplicarsi.
Il numero 2 non unaddizione di due unit distinte,ma la divisione in parti uguali dellunit, dalla quale
nascono tutte le coppie di opposti e di complementari. La chiave dei numeri si situa tra l1, che insieme
essere e non essere, sostanza ed essenza, e il 2, che rappresenta due met o due poli della medesima
realt.
Se lapprendista ha tre anni, lessere che vive nelluniverso possiede tre dimensioni: fisica, psichica e
spirituale. Il tre un numero archetipico: rappresenta il Principio, lUnit che contiene la molteplicit;
rappresenta la manifestazione: i contrari, gli estremi, il cielo e la terra, ecc; rappresenta il ritorno allunit e
lessere primordiale.
L1 non ha forma, il simbolo dellAssoluto, il punto, il germe. Il 2 la linea, il dominio dellinformale; il 3,
numero creatore per eccellenza, genera la prima figura geometrica possibile, il triangolo. Tra i ternari pi
importanti possiamo citare il ternario del tempo (passato, presente e futuro), dellesistenza (nascere, vivere
e morire), le tre dimensioni dello spazio (lunghezza, larghezza, altezza).
Ternari massonici: si riconoscono con un segno, una parola e un toccamento; il toccamento triplo; i tre
punti che caratterizzano la firma, un terzo termine che mostra la via di mezzo; i tre grandi colpi: bussate e vi
sar aperto, chiedete e vi sar dato, cercate e troverete; i tre percorsi in loggia del candidato; le tre grandi
luci dei Moders; tre grandi luci della Massoneria: la squadra, il compasso e il Volume della Legge Sacra;
Oriente dal delta, dal sole e dalla luna; i tre pilastri: Saggezza, Forza e Bellezza; la marcia si fa per tre passi;
la loggia tridimensionale; il segno ternario. Esso si fa con la squadra, la livella e la perpendicolare, che
rappresentano i tre gioielli mobili o le tre luci della loggia: Venerabile, Primo e Secondo Sorvegliante; alla
richiesta della parola sacra, la risposta viene fornita in tre tempi: non so n leggere/n scrivere/posso solo
compitare; il primo lavoro si fa su una pietra grezza per mezzo di due strumenti; tre gradi: apprendista,
compagno e maestro; lapprendista ha tre anni.
27. La parola di passo nel rito francese
28. Non so leggere, n scrivere, posso solamente compitare
La parola sacra dellapprendista si riferisce al nome dato nella Bibbia a una delle due colonne situate
allentrata principale del Tempio di Salomone. Linsegnamento consiste nel modo di compitare lettera per
lettera il nome della prima colonna. Su un piano iniziatico, imparare a leggere e scrivere consiste nel
ritrovare la traccia del Principio nelle fasi sparse della manifestazione.
29. Il quadro del grado di apprendista
Rettangolo 1:2 che corrisponde quindi a due quadrati sovrapposti. Allinizio della Massoneria speculativa
non esisteva un locale massonico vero e proprio: il locale prescelto doveva permettere di non essere n
visti, n compresi. Il fratello Esperto tracciava con il gesso o con un carboncino i simboli principali del grado
al quale doveva lavorare la loggia, per poi cancellarli diligentemente alla chiusura dei lavori. Questo modo
di fare aveva il vantaggio di permettere a tutti membri della loggia di conoscere lordine di successione dei
simboli. Inoltre, al momento dellesecuzione del tracciato, lattenzione dei massoni veniva attirata su
ognuno dei simboli, il che favoriva unautentica meditazione sui possibili significati.
Si presa labitudine di rappresentare il quadro su una tela dipinta. Sintesi figurata dei simboli.
due compartimenti si effettua attraverso uno stretto orifizio che si pu assimilare alle difficolt che lessere
sperimenta per passare da uno stato a un altro. Il movimento di deflusso della sabbia da un compartimento
allaltro impercettibile allinizio della sua discesa e accelera gradualmente. Girare la clessidra significa
avviare un nuovo ciclo di possibilit.
Intellettuale: il cranio viene messo al posto dello scheletro come simbolo della fine di un ciclo vitale.
Rappresenta la brevit della vita e luomo ridotto alla sua pi semplice espressione. Ci rammenta quanto la
vita in questo mondo sia relativa e la carne sia apparenza: tutto passeggero e transitorio.. Il testamento
significa nella etimologia greca, patto, e in ebraico alleanza. E una disposizione che si redige in previsione
di una morte prossima. Quali sono i doveri delluomo verso Dio?, verso i suoi simili? Verso se stesso?. E
anche un punto di passaggio verso un altro divenire, una nuova qualit dellessere.
Luminosi: la candela costituita da tre elementi: lo stoppino, la sostanza grassa e la fiamma. La candela si
spegne soltanto quando arriva alla fine dello stoppino: analogamente, per effetto della vecchiaia, luomo
arriva al termine della sua vita. Ogni candela accesa paragonabile a una vita. Un soffio sposta la fiamma,
ama essa si risolleva. Una forza ascensionale la ristabilisce. La candela ci che illumina il mondo (mitsvah),
e la Tor la Luce.
Avvertimenti a caratteri profetico: se una vana curiosit ti ha condotto qui, vai via; se temi di essere
illuminato sui tuoi difetti, non sei benvenuto tra noi; se sei capace di dissimulare, trema, perch verrai
trafitto; se tieni alle distinzioni umane, esci da questo luogo, qui non ve ne sono; se la tua anima ha provato
spavento, non andare pi oltre; se tu perseveri, sari purificato dagli elementi, verrai fuori dallabisso delle
tenebre, vedrai la luce; si potranno esigere da te i pi grandi sacrifici, anche quello della vita. Sei pronto?
Ermetici: lo zolfo simbolo dello spirito, il mercurio dellanima, il sale della sapienza e del sapere. Essi sono
disposti in una coppa, essa stessa simbolo ideografico della discesa al centro, tronco di cono rovesciato; in
fondo alla coppa che si deposita il sedimento. Questo ternario alchemico sale, zolfo e mercurio secondo
lermetismo, ogni cosa composta da questi tre principi posti in relazione: - con la sfera di equilibrio che
risulta dalla neutralizzazione dellazione sulfurea centrifuga e della reazione mercuriale centripeta,
penetrante e compressiva. Il ternario alchemico pu essere messo in corrispondenza con quello di spirito,
anima e corpo. Lo zolfo il principio attivo maschile, il mercurio il principio passivo femminile e il sale
neutro.
Al canto del gallo ciascuno si risveglia dopo un periodo di sonno per riprendere lattivit cosciente.
Simboleggia la forza e il coraggio. Per combattere lignoranza, vincere le passioni e i pregiudizi, lerrore e
lipocrisia, per padroneggiare infine le pulsioni degli istinti inferiori. Il canto del gallo annuncia con certezza
il giorno che nasce.
V.I.T.R.I.O.L. labbreviazione di un motto alchemico latino composto da 7 parole: Visita Interiora Terrae
Rettificando Invenies Occultum Lapidem. Potrai alfine trovare la pietra nascosta dei Saggi. Discendi nelle
viscere della terra, nellintimo di te stesso e troverai il nucleo indivisibile sul quale potrai costruire unaltra
personalit, un uomo nuovo. E anche il nome dellacido solforico che permette agli alchimisti di produrre il
sale a partire da determinati metalli.
Il Compagno
1. La mano, strumento del pensiero in azione
Aristotele: la mano lo strumento degli strumenti. Gli consentono di realizzare concretamente ci che la
sua intelligenza concepisce. La mano lagente di esecuzione della mente. Quando si parla dello strumento
della mano, pi che altro si pensa alla destra del latino dextra, da cui deriva destrezza. In matematica i segni
e i simboli orientati verso destra sono positivi, mentre quelli orientati a sinistra negativi. Ogni essere unico
nella molteplicit; cos anche la sua mano riflette il carattere unico della sua personalit, come
ulteriormente confermato dalle impronte digitali.
Il nome di Dio, Allah, si scrive con cinque lettere, e la sua grafia corrisponde alla posizione delle cinque dita
della mano aperta. Nella tradizione ebraica la parola Yada, che significa conoscenza, si costruisce sulla
radice Yad, che significa mano.
2. I Cinque Viaggi
Primo viaggio: Maglietto e Scalpello. Perfezionamento nella pratica del taglio della pietra secondo le
dimensioni volute. Primo anno dedicato alle istruzioni.
Secondo viaggio: Compasso e Regolo. Larte di tracciare linee sui materiali sgrossati e levigati. Secondo
anno dedicato ad acquisire gli elementi.
Terzo viaggio. Regolo e Pinza. Conduzione, trasporto e posa dei materiali lavorati. Terzo anno dedicato al
trasporto delle pietre e dei materiali tagliati.
Quarto viaggio: Squadra e Regolo. Elevazione delledificio, orientamento dellinsieme, verifica della posa e
squadra dei materiali per terminare lopera massonica. Quarto anno dedicato alle costruzione e
allelevazione delledificio.
Quinto viaggio: Mani Libere. Istruito a sufficienza nelle pratiche manuali, il compagno deve dedicare
lultimo anno allo studio della teoria. Quinto anno nello studio della teoria.
3. La marcia del Compagno
E composta da cinque passi. Il compagno scopre di proseguire la marcia avviata nel grado di apprendista
effettuando un passo a squadra a destra. Il quinto passo gli permetter di tornare sullasse iniziale che non
deve mai perdere di vista. Il quarto passo, detto passo di lato, invita il compagno ad agire, a viaggiare.
4. Il segno dordine
Si fa con lazione delle due braccia a squadra. Il braccio destro a squadra, la mano poggiata sul cuore.
5. La stella fiammeggiante
Con la sua misteriosa lettera G stia al compagno come il Delta sta allapprendista. Tre gioielli: il pavimento a
mosaico, la stella fiammeggiante e il bordo dentellato. Il mondo appare come un grande uomo, luomo
come un piccolo mondo. Una parte importante del simbolismo massonico derivata direttamente dai
Pitagorici.
Il numero 5 anche quello dellarmonia nella salute e nella bellezza realizzate nel corpo umano. La stella
appare agli occhi del compagno soltanto al termine del quinto viaggio, come la quintessenza della
Conoscenza che egli deve trovare.
Siete un compagno? Ho visto la stella fiammeggiante. Questultima corrisponde alla visione interiore con
locchio del cuore. Vedere con locchio interiore significa conoscere.
6. Il numero aureo
Numero onnipresente in tutte le opere dellAntichit. Abbandonato a partire dal XVII secolo. Sotto
linfluenza del metodo analitico di Cartesio. E insieme matematico e simbolico. Il numero aureo
contenuto in tutte le proporzioni del suo corpo. I rapporti 3 e 5 sono sufficienti quando non si cerca una
precisione rigorosa.
7. La lettera G
La si vede menzionata per la prima volta solo nel 1730: Geometria, Gravitazione, Generazione, Genio,
Gnosi.
Geometria: la quinta delle arti liberali; Gravitazione: forza attrattiva che si esercita tra tutti i corpi forniti
di massa; Generazione: riguarda let o la vita delluomo; Genio: capacit straordinaria che supera i limiti
umani abituali, lo spirito divino che presiede alla nascita; Gnosi: significa conoscenza sacra, che insieme
conoscenza e sapienza.
8. La spiga di grano
Per essere ammesso in loggia come compagno, il massone pronuncia la parola di passo Shibboleth, che
significa spiga.
Nulla viene dato gratuitamente alluomo senza la sua partecipazione attiva. Il chicco di grano diventer
spiga grazie agli sforzi continui e attenti del coltivatore, alleati con quelli della natura.
Ognuno matura secondo il proprio ritmo, le proprie capacit di crescita. Lopera del compagno un lavoro
di realizzazione e di ricerca della Conoscenza.
9. Parola di passo
La parola di passo Shibboleth significa spiga, o torrente.
10. La parola sacra
Boaz si compita in ebraico con 3 lettere: beth, ain, zain. La forza in lui
Jachin si compita in ebraico con 4 lettere: iod, caph, iod, nun. Agli stabilir. Stabilire viene dallomonimo
verbo latino che significa sistemare con forza, fissare, costruire. Stabile vuol dire fermo, solido, durevole.
Boaz e Jachin totalizzarono in ebraico 7 lettere. Il loro significato congiunto (con forza egli stabilir) fornisce
al compagno un primo approccio al settenario.
11. Il colore rosso
La loggia di compagno deve essere tappezzata di rosso. Questo colore presente sul tappeto di loggia. Puro
colore del fuoco, anche il colore della conoscenza e dellamore, dei cuori avidi di conoscenza spirituale,
del fuoco interiore della Conoscenza. Il rosso colore del sangue, del principio vitale, pone laccento
sullimportanza della vita e della realizzazione del vivente.
numerologia, termine di invenzione recente che speso designa una sorta di arte divinatoria che non ha
quasi nessun rapporto con la vera scienza tradizionale dei numeri.
Geometria geo, terra e metron misura. E una scienza che ha per oggetto la misura della terra, la
dimensione considerata nei suoi tre aspetti: linea, superficie e volume. Le 7 arte liberali si basano sulla
Geometria, inventata da Euclide.
Musica i teorici medievali distinguevano nella musica quattro diversi gradi: musica celesti, musica
mundana, musica humana, musica instrumentalis.
Astronomia scienza che insegna a osservare e conoscere il movimento e la disposizione degli astri.
15. Grandi iniziati
Socrate iniziava sempre con lesaminare le opinioni della persona con cui discuteva, per poi portarla
progressivamente a constatare di essere in realt ignorante sullargomento e di aver bisogno di imparare.
Questa prima fase del dialogo si chiamava ironia socratica, poich egli la manifestava fingendo sempre
ammirazione dinanzi alla risposta piena di sicurezza data alla domanda che aveva appena posto
sullargomento del Vero, del Bello, del Bene e della Virt. Nessuno volontariamente cattivo, la cattiveria
ignoranza, perch conoscere il bene significa fare il bene. La Temperanza era per Socrate una delle prime
virt.
Pitagora la comunit pitagorica era chiamata eteria o sinedrio, e contava al massimo 300 membri, dei
quali Pitagora era il maestro incontestato. Letica pitagorica fondata sullarmonia delluniverso. Pitagora
considerava lUno come numero completo. Le serie dei 4 primi numeri (1+2+3+4=10) costituisce la decade,
la quale, composta con i quattro primi numeri, forma il quaternario che genera tutti gli altri numeri. Il
quaternario, fonte delleterna disposizione del mondo, non altro che Dio stesso, lOrganizzatore supremo.
Il quaternario racchiude tutta la potenza della decade e perci stesso di tutti i numeri. Tra i Pitagorici si
distinguevano tre grandi classi: i Matematici (si applicavano allapprofondimento delle scienze geometriche
e astronomiche, chiamati anche esoterici); i Venerabili (si dedicavano alla contemplazione); i Politici (si
consacravano agli affari umani). Come in tutte le confraternite iniziatiche, i Pitagorici si riconoscevano per il
tramite di simboli e segni di riconoscimento.
Maometto nacque verso il 570 alla Mecca, in Arabia. Orfano da giovanissimo. Si ritirava spesso per
meditare in una grotta del deserto. La sua devozione era rivolta verso il Principio. Allet di 40 anni, nella
grotta di Hira, ricevette una prima rivelazione da parte dellArcangelo Gabriele, giunto ad annunciargli che
Dio laveva scelto come messaggero presso gli uomini. Si mise a predicare il messaggio tra i suoi compatrioti
della Mecca, in seguito a una rivelazione si decide di eludere questo clima di persecuzione e di lasciare la
Mecca per cercare rifugio a Medina. Maometto significa colui che lodato. Ogni fondatore di una nuova
tradizione exoterica, si tratti di Mos, Ges o Maometto, rappresenta un aspetto del verbo divino, del logos
universale. La parola Islam significa sottomissione a Dio e pace. Questa tradizione si fonda sulla pratica di 5
pilastri: la shahada o professione di fede; le cinque preghiere rituali quotidiane; lo zakat, imposta o
elemosina legale; il digiuno annuale durante il Ramadan; lhadj o pellegrinaggio alla Mecca almeno una
volta nella vita.
16. La glorificazione del lavoro
La maggior parte delle persone lavora spesso in condizioni difficili, che generano stress, fretta, pressioni di
ogni sorta, assoggettate a ritmi legati alla remunerabilit. Questo marcia o muori profondamente
contrario al ritmo naturale, che tende al benessere e allarmonia. Solo uninfima minoranza di privilegiati
gode di ci che viene prodotto dallo sforzo della maggioranza che lavora. Conviene scegliere
assennatamente strumenti di lavoro adeguati, adatti al progetto considerato e maneggiarli con la massima
efficacia, vale a dire con arte e abilit, in perfetta conformit con la natura del lavoro, cercando di
procedere di pari passo con la forza e la bellezza. Il lavoro diviene un dovere vissuto come un piacere.
Glorificare il proprio lavoro significa caratterizzarlo con una qualit di stato danimo, un modo di essere e di
vivere che si manifestino nellarte e nel modo in cui si fanno le cose.
17. Le due sfere
Tutti i punti della sfera si trovano a eguale distanza dal centro. Essa non ha destra, n sinistra, n alto, n
basso. E considerata un simbolo di perfezione e di totalit, al punto che un essere concepito come perfetto
sarebbe rappresentato simbolicamente con una sfera. La sfera anche simbolo dellandrogine, lunione di
Yin/Yang, ovvero del principio femminile e di quello maschile. Pitagora considerava luniverso come un
Tutto animato che definisce con la parola greca kosmo, per esprimere la bellezza, lordine e la regolarit
che vi regnano. I Latini tradussero questa parola con mundus. DallUnit considerata come principio del
mondo deriva il nome di universo. Al grado di compagno le colonne sono sormontate da globi, al posto
delle melagrane. Uno rappresenta il globo terrestre, laltro la sfera celeste.
18. La pietra cubica
Lassoluta regolarit delle sei facce di ogni pietra assicura la perfetta stabilit delluna sullaltra. Il cubo la
forma ultima della manifestazione, mentre la sfera ne rappresenta la forma primordiale. La sfera e il cubo
corrispondono, rispettivamente, ai due punti di vista dinamico e statico. Le sei facce del cubo sono
orientate secondo le tre dimensioni dello spazio. Il cubo non pu n rotolare, n scivolare. La pietra cubica
rappresenta la stabilit assoluta e in tal senso un riflesso del Principio. Il cubo comporta sei facce e dodici
spigoli. Se distese, le sei facce del cubo danno limmagine della croce latina, che simboleggia luomo
universale nella sua pienezza. Quando si osserva un cubo, possibile vedere solo tre facce. Il cammino
iniziatico conduce al passaggio del manifestato al non manifestato, dal visibile allinvisibile, partendo dal
relativo per accostarsi allAssoluto. Se il compagno rimanesse allo stadio di una semplice pietra cubica, non
vi sarebbe progresso, mentre in realt il capolavoro da realizzare la pietra cubica a punta.
19. La pietra cubica a punta
Un cubo sormontato da una piramide con quattro facce. Questa piramide individua un punto di
convergenza delle quattro direzioni dello spazio. La piramide solidamente unita alla terra con la sua base
quadrata, e si eleva come una montagna verso il cielo; in tal senso veniva considerata dagli Egiziani come il
tempio sacro per eccellenza. La pietra cubica a punta suscettibile di comprendere in modo armonico e
ordinato 26 punti, vale a dire il valore numerico delle lettere che formano il tetragramma ebraico (iod he
vav he), che egli definisce come uno dei nomi del Grande Architetto dellUniverso. La pietra cubica a
punta simboleggia la pietra filosofale.
20. Il numero cinque
Il cinque un numero dispari, somma del primo numero pari e del primo numero dispari: 2 + 3. Si chiama
sferico. Sintesi del 3, o principio maschile, e il 2 o principio femminile.
21. Il tappeto di loggia
Al grado di compagno il tappeto di loggia deve essere rosso. Gli elementi del tappeto di loggia si classificano
in tre gruppi:
I simboli rappresentati sul tappeto del primo grado: le due colonne, il pavimento a mosaico, la
squadra e il compasso (talvolta il Volume della Legge Sacra), la luna e il sole, la pietra grezza a
sinistra, la pietra cubica (o pietra cubica a punta) a destra, la perpendicolare, la livella, il simbolo
della tavola da disegno dei maestri, lindicazione dei quattro punti cardinali.
Gli elementi del secondo grado che troviamo modificati: cinque gradini sostituiscono i tre
precedenti, la stella fiammeggiante sostituisce il delta luminoso, le tre finestre sono aperte e non
pi chiuse da griglie, la sfera terrestre e la sfera celeste sostituiscono le melagrane in cima alle due
colonne, la squadra e il compasso sono intrecciati tra loro, con lasticella di destra che passa sulla
squadra.
I simboli specifici del grado di compagno: il colore rosso dominante del grado, la spiga di grano, la
stella fiammeggiante con la lettera G al centro, le due sfere terrestre e celeste, il regolo e la leva,
(nel rito Francese) la rappresentazione della cazzuola.
Gli strumenti
Appartengono a tre categorie:
a) 5 utensili di tracciato e di controllo: il calibro di 24 pollici; il filo a piombo/la perpendicolare; la
livella; la squadra; il compasso.
b) 3 utensili di lavorazione: lascia, il maglietto, lo scalpello.
c) 2 utensili di posa: la leva; la cazzuola.
Le associazioni principali in Massoneria sono:
La perpendicolare e la livella
La squadra e il compasso
IL maglietto e lo scalpello
Il regolo e la leva
Il regolo o calibro di 24 pollici: corrisponde al tempo immutabile. La rettitudine e il rigore devono applicarsi
alla mente, cos da acquisire la padronanza del comportamento quotidiano. Farne uso per trovare la
misura, lordine inerente in tutte le cose, la disciplina nel quotidiano, la presenza nellistante, lattenzione a
tutto ci che fa, la costanza in una linea di condotta liberamente scelta per ledificazione del suo Tempio
interiore.
Il filo a piombo, la perpendicolare: il termine appiombo designa parimenti il fatto di presentarsi o di parlare
con sicurezza, senza timore. La perpendicolare ci invita a discendere in noi stessi. Questo strumento ci
invita a cercare in profondit, ma anche a trovare un equilibrio e una stabilit nel mantenimento di tutte le
attitudini nel nostro essere.
La livella: assicura lorizzontalit. Tutto ci che si produce di essenziale nella nostra vita parte da un incrocio
di percorsi, o arriva ad esso. Il compagno si situa al punto di congiunzione di questi due assi, quello verticale
e quello orizzontale, La livella ci consente di trovare la misura del quotidiano, o giusto mezzo, di tendere
allequit e allequilibrio, nel momento in cui si realizza lunione perfetta della verticale e dellorizzontale.
Essa invita ad appianare gli ostacoli generati dallego, per accedere alla liberazione interiore.
La squadra: si chiama in latino norma, che significa regola, modello o esempio. Tardo latino exquadra,
deriva dal verbo squadrare che significa squadrare, rendere quadrato. E possibile vedere nella squadra un
doppio regolo che d la misura dei piani orizzontali e verticale. La squadra utensile che armonizza i
contrari. Il maneggio della squadra richiede una costante rimessa in discussione di se stessi, delle proprie
azioni e del mondo. Lutilizzazione della squadra permette di dare alle parole il loro senso appropriato,
affinch non esprimano altro che idee precise, ragionamenti confortati da basi solide e giuste. Le sue aste
devono essere di lunghezza ineguale: 3,4,5. Io voglio lorientamento creatore determinante di ogni opera
in cantiere, Io devo significa accettare i vincoli e gli obblighi propri della condizione umana per rispettare i
legami tra tutti i fratelli umani.
Il compasso: dal latino compassare, che significa misurare con il passo. Permette simbolicamente di
valutare la portata e le conseguenze degli atti di ciascuno di noi. Simboleggia il dinamismo costruttore del
pensiero, la sua libert creatrice, nonch la capacit di invenzione, di concezione e di realizzazione dello
spirito. Concezione circolare della vita, ciclica dalla nascita alla morte. Il cerchio la figura che risulta dalla
sua proiezione nello spazio. Richiama in forma diversa la concezione della ruota, fattore di sviluppo delle
civilt.
Lascia: simboleggia la forza in movimento. La massoneria ci insegna che le armi sono anche utensili e che
gli utensili possono essere utilizzati come armi.
Il maglietto: corrisponde alla volont spirituale che attualizza e stimola la conoscenza sottointesa dal gesto.
Strumento di potere sulla materia, il maglietto simboleggia lenergia e la potenza, come pure la costanza
nel lavoro. Corrisponde alla presenza di spirito, al controllo di se stessi, alla perseveranza e al coraggio. E
anche un simbolo di potere e di autorit per ogni maestro che adempie alla funzione di direzione
dellofficina.
Lo scalpello: simbolo di determinazione, vettore della realizzazione dellobiettivo scelto. E simbolo di una
conoscenza distintiva, della facolt di scegliere volontariamente in base a motivazioni serie, il cui
fondamento sia oggettivamente verificabile. Strumento del discernimento, virt essenziale in ogni ricerca in
cui vi sia la volont di pervenire a unopera compiuta.
La leva: simboleggia la forza e il movimento, e per tale motivo pu essere utilizzata solo con grande cautela.
Permette di manipolare cariche molto pesanti. Serve a sollevare, muovere, sostenere un corpo troppo
pesante per luomo, le cui forze sono insufficienti per sollevare il peso considerato, senza laiuto di uno
strumento. Un intermediario che offre la possibilit di sollevare un carico pesante moltiplicando la forza
umana. La leva consente di issare in altezza le pietre le une sulle altre, permette il passaggio a uno stadio
superiore, consentendo al massone un lavoro di integrazione nella collettivit, di assemblaggio delle pietre
che, unite le une alle altre, erigono le mura del tempio. Archimede disse: datemi un punto dappoggio e
sollever il mondo. Definire il punto di fede che si dato. La leva permette al massone di utilizzare la sua
forza, che poggia sulla conoscenza che egli ha delluniverso, di controllare la sua energia nellazione e nello
sforzo, e di agire coscientemente secondo la legge delle interazioni causa/effetto. Offre il metodo per
superare ostacoli, la resistenza materiale, fisica o morale, ma ci possibile solo sapendo utilizzare i propri
punti di appoggio con la volont di superare ci che sembra essere superiore alle proprie forze. La buona
utilizzazione della leva si fonda sulla conoscenza e sulla padronanza delle forze messe in movimento. Essa
rappresenta la tenacia di una volont stabile, la fedelt ai propri impegni nel proseguire il cammino
prescelto fino al termine.
La cazzuola: serve a spalmare il cemento che unisce tutte le parti di un edificio. Ci insegna ad applicare il
cemento dellaffetto e della bont per unire tutti i membri della famiglia massonica, ovunque si trovino,
dispersi nel mondo, in una sola comunit di amore fraterno. La cazzuola pu essere considerata insieme al
cemento come lagente e il legame tra una pietra e laltra. E simbolo di unit. E lo strumento di lavoro per
la ricerca del Bello. Del Bene e del Vero nella costruzione della nostra opera, che consiste in unesistenza
alla ricerca dellEternit, nonch della vita e dellarmonia tra tutti noi.
Dalla perpendicolare alla livella: questo passaggio contribuisce al lavoro di trasformazione e trasmutazione
avviato nel Gabinetto di riflessione con lesortazione della formula Vitriol.
La squadra e il compasso: se la squadra rappresenta la terra, il compasso il simbolo del cielo; il loro
incrociarsi si richiama allo stretto intreccio tra microcosmo e macrocosmo. Pu trattarsi solo di un
passaggio dallo stato umano, rappresentato dalla terra, agli stati sopraumani, rappresentati dal Cielo (o dai
Cieli). Al primo grado, lapertura del compasso deve essere fissata a 30. Al secondo sar di 45. Al terzo
grado sar di 60, limite ottimale delle nostre possibilit. Deve essere sempre un equilibrio nel rapporto tra
squadra e compasso, e questo equilibrio ci mostra i limiti da non superare, poich il compasso aperto a pi
di 90 diventa uno strumento instabile e inefficace. Al primo grado, aperto a 30 viene posto sotto la
squadra, a significare che lo spirito sotto il moggio, con la predominanza delle contingenze del mondo
profano. Al secondo grado, i progressi del compagno sono simboleggiati dallintreccio del compasso e della
squadra sullara dei giuramenti. I rapporti materia/spiritualit si equilibrano. Il compagno fa un passo di lato
verso mezzogiorno prima di tornare in asse, esplorando quindi la superficie del globo terrestre. Al terzo
grado il compasso a 60 si sovrappone completamente alla squadra, allinverso del primo grado. La materia,
conosciuta e dominata, diretta dallo spirito. Il maestro fa i suoi passi in semicerchio, tracciando un volume
per scavalcare il feretro di Hiram.
Il maglietto e lo scalpello associati: il maglietto corrisponde allutilizzazione della gravit nella mano del
massone, la forza centripeta intorno a un punto, mentre lo scalpello corrisponde alla rottura, alla forza
centrifuga che fa sparire la materia superflua. Luomo, per, non pu agire direttamente sulla materia, ed
allora che lo scalpello servir da intermediario. Spesso questultimo dovr essere affilato, ovvero rivedere
continuamente le conoscenze acquisite, per non lasciarle smussare.
Il regolo e la leva: il regolo, statico, liscio e graduato, e d la distanza tra due punti che pu essere definita
come porzione di linee, divisione definita dello spazio, del tempo e della materia, principio di ogni misura.
La leva pu essere considerata come un regolo in movimento nello spazio e nel tempo. Il regolo graduato
indica alla potente leva il senso e la portata utile della sua forza. Al fine di riunire tutti questi dati, possiamo
approntare un quadro riepilogativo del simbolismo degli strumenti, definendone laspetto attivo e passivo.
Il Maestro
1. La parola di passo nel R.S.A.A.
Tubalcain, d accesso alla Camera di Mezzo. E il nome di colui che per primo seppe lavorare i metalli.
Questo termine significa possesso del mondo e, di fatto, la scoperta di metalli utili come ferro o rame
assicur alluomo il possesso di tutti i beni della terra. Il maestro pu viaggiare da Oriente a Occidente, da
Mezzogiorno a Settentrione e viceversa. Egli libero e sovrano, libero massone in una libera loggia. Il
termine ebraico Tubalcain si trova una sola volta nella Bibbia e si scrive con sette lettere. Significa anche
asse del mondo.
2. La parola di passo nel R.F.
Giblim, il nome degli abitanti del Monte Gibel, che estraevano le pietre dalla casa e sagomavano i cedri
per la costruzione del tempio.
3. La marcia a ritroso
Questa marcia a ritroso permette al recipiendario di non affrontare troppo bruscamente e senza
preparazione la morte. E il momento dellaccettazione di ci che si . Il momento di arresto di fronte alla
stella importante, poich gli consente di fare il punto su s stesso. La stella fiammeggiante un punto
fisso, come la stella polare. Tutti i sentieri spirituali implicano una volont di ritorno al centro, allorigine,
allUnit principale. E il passaggio dallapparenza alla realt, o ancora della forma allessenza.
4. Maestro Hiram
Un mito racconta un evento che appartiene completamente al passato. Non si sa nulla, o molto poco, sulla
verit storica dellevento stesso. Un mito offre un modello esemplare (Hiram), crea il modello a partire da
un avvenimento che accaduto (lassassinio del maestro con tre colpi); esprime una realt dellessere: la
verit del mito consiste in questa realt. Il mito aiuta a percepire una dimensione nascosta della realt
umana e attua la funzione simbolica e analogica di risveglio dellintuizione spirituale. Hiram: piuttosto la
morte, dice, che svelare il segreto che mi stato confidato. Questa risposta ha anche un significato
alchemico. In tutte le lingue semitiche, tra cui lebraico, ogni parola generalmente formata da tre
consonanti, radice che conserva, in tutte le parola derivate, un senso fondamentale. Hiram: tre lettere in
ebraico HRM, a prescindere dalle differenti vocalizzazioni. Hiram di Tiro, Hiram Abbi o Abbif; Hiram figlio
di bela e nipote di Beniamino.
5. La tomba di Hiram
Le dimensioni della tomba di hiram: 3-5-7; ossia 3 cubiti di profondit, 5 di larghezza e 7 di lunghezza,
ricapitolando il numero delle tre et dei gradi.
6. La carne si stacca alle ossa
La carne scomparsa ricorda il mondo transitorio, passeggero e relativo di una vita che scorre via. Hiram ha
sacrificato la propria vita per liberare il massone dalla paura di morire e mostrare che lessenziale risiede
nellopera realizzata e non nellesistenza della persona. Questa leggenda un supporto di meditazione che
prepara a una conoscenza della morte.
7. Tutto si dissolve
Dal momento che la carne si gi staccata dalle ossa, non resta altro che lo scheletro della tradizione. Nel
corpo umano esiste una particella indistruttibile, simbolicamente rappresentata come un osso
particolarmente duro, alla quale lanima resterebbe legata dopo la morte. Questo osso si chiama LUZ. Il LUZ
contiene gli elementi virtuali necessari alla restaurazione dellessere. Il LUZ imperituro nellessere umano
corrisponderebbe al nocciolo di immortalit. A questo osso, situato allestremit inferiore della colonna
vertebrale, viene dato lappellativo di SACRO.
8. I cinque punti perfetti del magistero
Primo punto: consiste nel toccamento che si fa prendendosi reciprocamente il polso destro e formando n
artiglio. Presenza di sostegno e di solidariet. Lartiglio a forma di tridente fa pensare alla lettera shin in
ebraico (W). Nello Zohar si dice che shin designa con le sue tre aste i tre nomi divini (Jehovah, Elohenou,
Jehovah). Significa che io tender sempre la mano per assistere un Fratello.
Secondo punto: avvicinare reciprocamente il piede destro dal lato interno. Possiamo vedere in questo gesto
la volont del maestro di correre in soccorso del suo fratello. Significa che non avr mai paura di
allontanarmi dal mio cammino per assistere un Fratello.
Terzo punto: toccarsi reciprocamente il ginocchio destro flesso. Pu essere paragonato a una leva. La
genuflessione considerata segno di umilt. Significa che quando mi inginocchier per pregare, non dovr
mai dimenticare di pregare per mio Fratello come per me stesso.
Quarto punto: avvicinare il petto dal lato destro. E un segno di prossimit, di identificazione e di scambio. Il
petto la sede del coraggio e dellaffettivit. Significa che serber i segreti del mio Fratello come se fossero
i miei.
Quinto punto: appoggiare reciprocamente la mano sinistra sulla schiena, dietro la spalla destra. Se la spalla
passiva, la mano attiva, vi dunque lunione di polarit contrarie. Viste dallaltro, esse formano un
laccio damore o un otto. Significa che sar sempre pronto ad assistere un Fratello fino quando ci sar in
mio potere.
Rituale del Rito Scozzese Antico e Accettato: Come fu rialzato, F:. mio, quando era stato trovato morto?
Mediante i cinque punti del compagnonaggio. Quali sono i cinque punti del compagnonaggio? Lo si prese
con il toccamento da apprendista, ma la pelle si stacc dalla carne, poi con il toccamento da compagno, e di
nuovo la presa scivol; allora lo si prese con il toccamento da maestro, conficcando cio le cinque unghie
della mano destra nel suo polso destro e, trainando con tutta la forza, il piede destro contro il suo piede
destro, il ginocchio destro contro il suo ginocchio destro, il lato destro del petto contro il lato destro del
suo, con la mano sinistra a sostenere la schiena; poi gli sussurrarono allorecchio MAHHABONE, che
significa putrefatto.
9. I cattivi compagni
Immaturi, non potendo attendere il tempo del loro aumento di salario, essi mostrano una mancanza di
perseveranza, di pazienza, oltre che di discernimento e di reali capacit. Essere coscienti di non sapere nulla
o assai poco un primo passo per vincere lignoranza, perch significa porsi in uno stato favorevole
allacquisizione della conoscenza.
10. I figli della vedova
I massoni sono designati con lespressione figli della vedova. Vidua significa vuota, priva di. Il termine
vuoto si riferisce allo spazio e non al semplice nulla. Figli della Vedova significherebbero figli dello spazio. A
me, figli della Vedova! Tronco dellElemosiniere viene chiamato Tronco della Vedova. Ogni massone che si
trovi in una situazione difficile implora laiuto dei fratelli, cosciente del proprio stato di debolezza. Lunione
fa la forza e permette di superare tutte le difficolt individuali.
nuovamente. Questo viaggio verso Oriente configura un viaggio nellinteriorit, un viaggio di conoscenza di
se stessi (microcosmo), che permette di accedere alla conoscenza delluniverso (macrocosmo). In
massoneria la porta della morte viene designata come passaggio allOriente Eterno, o accesso alla Vera
Luce. Dal fiammeggia mento espansivo della stella del compagno a Oriente, dove essa risplendeva, essa
passa progressivamente a Mezzogiorno, poi a Occidente, invitando il futuro maestro a passare dalla ricerca
alla riflessione, dal raccoglimento alla meditazione, a mezzanotte. Questi percorsi assicurano scambi
costruttivi tra lesterno e linterno, tra la Luce e le tenebre. Da Oriente a Occidente, il maestro diviene
unautentica fiaccola di luce per i suoi fratelli umani su tutta la superficie della terra.
19. La marcia del maestro massone
La marcia dellapprendista si effettua con tre passi in linea retta, il compagno continua la marcia
effettuando due passi supplementari, un passo di lato a destra verso il Mezzogiorno, per poi tornare al
centro. Al grado di maestro, il recipiendario effettua dunque cinque passi che lo conducono alla testa del
feretro di Hiram, che egli scavalca effettuando prima un semicerchio a destra, seguito da un altro a sinistra.
Essa testimonia la continuit del cammino massonico nellesplorazione approfondita delle tre dimensioni:
la linea, il piano e il volume. La marcia termina con le braccia levate verso il cielo, il segno di orrore e
lesclamazione: ah, Signore mio Dio!, in ricordo della scoperta del cadavere di Hiram da parte dei maestri
partiti alla sua ricerca. E il completamento di un ciclo e linizio di un altro. Il numero 8 il primo cubico (2 x
2 x 2), che corrisponde al numero manifestato su tutti i piani. Lotto posto in orizzontale il simbolo
dellinfinito al quale il maestro pu cercare di tendere, fino al suo passaggio allOriente Eterno.
20. Il Segno di orrore
La marcia termina sempre con le braccia al cielo, le dita aperte lesclamazione: ah, Signore mio Dio!,
lasciando ricadere le mani sulle lettere M:.B:. del grembiule da maestro, come per nasconderle. Alla
scoperta del corpo, esterrefatto, il maestro della loggia leva le braccia al cielo, allargando le dita delle mani
ed esclamando. Questa costatazione della realt dellassassinio supera le capacit dellintelletto. Il maestro
fa appello alle forze superiori con questo gesto che insieme esclamazione, segno di stupore e di
stupefazione, ma anche di prostrazione.
21. Il segno dordine
I segni costituiscono mezzi di riconoscimento.
22. La tavola da disegno
Rapporto tra la tavola da disegno del maestro e la tavola tracciata dal segretario di loggia, in occasione di
ogni tornata: la tavola da disegno rappresenta sul tappeto di loggia, con lalfabeto massonico, delle lettere
che diventano simbolo tangibile del magistero, rappresenta il suo supporto di lavoro.
23. Il quadro del grado di maestro
Al terzo grado il nero e il tema della scomparsa e della morte predominano, invitando alla meditazione. Il
bianco rappresenta la sintesi di tutti i colori riflessi, mentre il nero lassorbimento di tutti i colori, ed
considerato anche come assenza di colore. Il quadro di loggia del grado ricapitola i principali simboli del
grado: un feretro, emblemi di morte quali tibie incrociate e cranio, squadra alla testa del feretro a
Occidente, compasso ai piedi del feretro a Oriente, il simbolo della tavola da disegno, un tumulo che
ricorda la tomba di hiram sormontata da un ramo di acacia, lacrime di argento, nappa dentellata.
Le funzioni
1. Le funzioni e gli ufficiali
Gli ufficiali si alzano e vengono sostituiti, senza contrasti, in armonia. Alzarsi, essere sostituiti, significa
accettare di partecipare al movimento della vita, evitare ogni fissazione, ogni cristallizzazione contraria alla
propria evoluzione. La vocazione della Massoneria, tra laltro, quella di trasmettere alle generazioni, nel
corso del tempo, gli elementi tradizionali della conoscenza, affinch coloro che seguiranno contribuiscano
al progresso e al miglioramento dellumanit in generale, oltre che allelevazione, se possibile fino al sacro,
dei fratelli e in particolare di se stessi. Quella di sapersi ritirare una lezione iniziatica. Lesperienza non si
ottiene in altro modo che con la pratica, il tempo, il lavoro personale e lassidua presenza. Una loggia
diretta da tre ufficiali, illuminata da cinque e resa giusta e perfetta da sette.
2. Il maestro venerabile
Il venerabile in carica detiene nelle sue mani tutti i poteri, il che implica una responsabilit assai gravosa. La
sua funzione immobile. Non basta disporre di un potere: ben pi necessario saperlo esercitare, poich
in questo risiede il vero talento. Egli deve vedere tutto, sapere tutto, controllare tutto, anche se per delega.
Il venerabile non pu agitarsi nellambito della manifestazione, poich deve esserne il centro. Ecco perch
lunico massone che in loggia non si alza in piedi allordine per parlare. Non si tratta di un privilegio sugli
altri, ma del segno in base al quale si presume che egli sia continuamente allordine nella sua interiorit.
Egli porta sul petto una squadra ad aste ineguali, il cui rapporto di proporzione legato a un segreto del
mestiere. Tale squadra rappresenta lunione e la sintesi della perpendicolare e della livella, attributi
rispettivi dei due Sorveglianti. On ogni via iniziatica la nozione di diritto intimamente legata a quella di
dovere, e la nozione di libert a quella di obbedienza. Il Venerabile incarna la Sapienza che concepisce, il
Primo Sorvegliante la Forza che esegue e porta a compimento, il Secondo Sorvegliante la Bellezza che
adorna lopera. Dopo la funzione pi elevata a Oriente, egli va ad occupare, a Occidente, la funzione pi
umile di Copritore.
3. Il Primo Sorvegliante
Siede a Occidente, incaricato di procurare i materiali per la costruzione del Tempio di Salomone.
Simboleggia la Forza. I Sorveglianti hanno la direzione della propria colonna ed a loro che ogni fratello
deve rivolgersi per chiedere la parola: essi, a loro volta, la chiedono al Venerabile in favore del fratello con
un colpo di maglietto Adempie funzioni di direzione del lavoro massonico sotto il controllo del Maestro
Venerabile che ne lordinatore. Reca sul petto la livella, la ricerca del giusto mezzo che assicura laccesso
alla Camera di Mezzo e allUnit.
4. Il Secondo Sorvegliante
Siede al centro della colonna di mezzogiorno. Reca sul petto la perpendicolare, simbolo attivo della ricerca
interiore nelle profondit del silenzio, dellequilibrio e della retta via. Adempie una funzione di accoglienza,
di apertura e di educazione per gli apprendisti, in quanto incaricato del loro risveglio. Simboleggia la
bellezza. Il filo a piombo guida lo spirito verso il proprio asse interiore. Osserva il sole al suo meridiano,
chiama i fratelli dalla ricreazione al lavoro e ricorda tutti loro di riposare. La sua funzione deve essere
adempiuta con elasticit, tatto e fermezza, senza rigidit, ma con un rigore tinto di comprensiva dolcezza.
5. Loratore
Viene dal latino orare che significa pregare. E colui che pu imporre silenzio, meditazione e riflessione. E il
guardiano della Legge, il custode della tradizione massonica. Egli reca sul petto un libro aperto su cui
scritto legge massonica. Il dovere dellOratore innanzitutto quello dellobiettivit pi attenta, il che
significa che non deve tanto utilizzare larte della persuasione (o retorica), quanto quella della dialettica,
tecnica di ragionamento indissociabile della retorica. Al momento dei passaggi di grado lOratore
incaricato di presentare un discorso di benvenuto a nome della loggia, adeguandosi al livello
dellinterlocutore. Dopo le sue conclusioni, nessuno (neppure il Venerabile) pi autorizzato a prendere la
parola sullargomento trattato.
6. Il Segretario
Redige la tavola di architettura, da sottoporre allapprovazione della loggia nella tornata seguente. Sul
petto reca due penne incrociate. Il verbale dei lavori precedenti deve essere il giusto riflesso di tutto ci che
stato tramandato e pronunciato nella loggia. Tale memoria della loggia favorisce la consapevolezza delle
decisioni prese. Se le parole volano, gli scritti restano. La tradizione orale non pi considerata come
sufficientemente affidabile. Lo scritto rimane, lasciando una traccia concreta del pensiero. Secondo lorigine
del termine, il Segretario il depositario dei segreti.
7. Il Tesoriere
Il tesoriere siede dinanzi alla colonna del Mezzogiorno. E incaricato di percepire le quote, i diritti di
ammissione e di aumento del salario. E il depositario dei metalli e dei valori che appartengono alla loggia. I
suoi conti sono verificati dal Venerabile e chiusi una volta lanno. Il tesoriere annualmente responsabile
del pagamento regolare dei tributi della loggia nei confronti del tesoro principale della sua obbedienza.
Reca sul petto due chiavi incrociate, che gli conferiscono il potere di aprire o chiudere il tesoro dellofficina.
Rappresenta anche un apriti Sesamo. Due chiavi disposte a forma di croce di SantAndrea dovuta
allimmaginazione di un ricamatore per ragioni di estetica e di equilibrio del motivo.
8. LOspedaliere
Siede dinanzi alla colonna del Nord. Raccoglie in loggia le donazioni fatte al tronco della beneficenza e la
sua cassa indipendente da quella del tesoriere. I fondi che egli gestisce sono destinati esclusivamente a
soccorrere i fratelli in stato di indigenza. Rende conto della sua gestione stilando un bilancio annuale di
fronte allofficina al momento della costituzione del nuovo collegio. LOspedaliere fa circolare il tronco della
vedova per raccogliere lobolo dei fratelli. La vita un perpetuo scambio tra dare e avere. E auspicabile che
questa funzione venga espletata da un anziano Venerabile.
9. LEsperto
Guida i candidati nel corso delle prove iniziatiche, prende posto davanti allOspedaliere, voltandogli le
spalle, con la spada in mano, sempre pronto a eseguire un ordine proveniente dal Venerabile. Ha
iincombenza di raccogliere le palline e le schede di ogni votante e di assistere allo spoglio dei voti. Sul
collare del esperto si trova un occhio, simbolo di vigilanza. La sua funzione essenzialmente mobile, come
quella dei Diaconi presso gli Antients.
10. Maestro delle Cerimonie
Siede davanti alla colonna del Mezzogiorno. Incaricato dellammissione dei Visitatori. Prima dellapertura
dei lavori, prepara la loggia. E lincaricato di condurre la marcia per ogni circolazione nel tempio. La sua
funzione essenzialmente mobile, porta sul collare due spade incrociate con un bastone al centro. Va a
cercare i dignitari sul sagrato e li annuncia alla porta della loggia prima di introdurli solennemente.
Distribuisce le palline per i voti. Aiuta lEsperto a preparare i candidati alliniziazione e a sottoporli alle
diverse prove. E auspicabile che la deambulazione del Maestro delle Cerimonie si facciano con solennit e
sobriet, secondo un ritmo calmo e posato.
11. I Diaconi
E un ufficio specifico degli Antients. La parola diacono viene dal latino diaconus, e a sua volta proveniente
dal greco diacono, che significa ministro, servitore. Assistenti dei tre ufficiali principali che dirigono la
loggia. Il primo Diacono siede a destra del Maestro Venerabile, del quale trasmette gli ordini al Primo
Sorvegliante. Il Secondo Diacono siede a destra del Primo Sorvegliante.
12. Il Copritore
Ha una funzione di custodia. E buona consuetudine che sia il Venerabile che ha appena lasciato la carica ad
assolvere tale funzione, insegnando in tal modo che ci che in alto come ci che in basso. Concerne
tutto ci che attiene alla custodia dellaccesso, esterno e interno, della porta, ed per questo che
anticamente era chiamato Fratello Terribile. Il Copritore seduto a Occidente.
13. I Collari e le sciarpe
In origine il collare aveva unicamente uno scopo : appendere i gioielli. Non si tratta di decorazioni
onorifiche, ma di punti di riferimento visivi delle funzioni occupate.
14. I Gioielli
Mobili: squadra, livella e filo a piombo. Immobili: tavola da disegno, pietra cubica a punta e la pietra grezza.
15. Le spade
Essa permette di fare giustizia, il simbolo di protezione, vigilanza, coraggio, autorit e regalit. La spada
fiammeggiante appoggiata sul seggio del Maestro Venerabile una spada fiammeggiante.
3. I doveri dellapprendista
Assistere alle tornate e alle riunioni di istruzione; osservare il silenzio in tornata; sgrossare la pietra grezza,
sforzarsi di vincere le proprie passioni e di correggere i difetti; obbedire alle richieste dei maestri, in quanto
conformi allo spirito dellOrdine.
4. I doveri del Compagno
E tenuto allassiduit proprio come lapprendista, importante che il compagno si rechi come visitatore in
altre logge e obbedienze, ci contribuir alla sua formazione massonica intellettuale e spirituale. Fa
scoprire il lavoro in comune, sviluppa il senso della comunit e permette di armonizzare gli atti e le parole.
5. I doveri del maestro
La saggezza nei costumi, la forza nellunione con i fratelli e la bellezza nel carattere. Essere maestri significa
innanzitutto essere maestri di se stessi, impone di trovare in ogni cosa il giusto mezzo, sia nei pensieri che
negli atti e nel comportamento. Possiamo considerare il maestro sotto tre aspetti: 1) in formazione:
morte e resurrezione; 2) in evoluzione: proseguire allesterno; 3) in divenire: maestro massone
allesterno come allinterno: in rapporto con se stesso, alla sua loggia, allObbedienza, ala sua cultura, alla
sua famiglia, alla sua situazione socio-professionale.
6. La tolleranza
Deriva dal verbo latino tolo che significa tollerare, portare, sopportare, resistere, am anche sostenere,
mantenere e, per estensione, combattere. Nasce dalla radice indoeuropea tel, tol, sulla quale si forma il
nome Atlante, il gigante che sostiene il mondo sulle spalle, come fosse pronto a portare tutti i mali dei suoi
simili. Questa rappresentazione pu fare pensare che latto di tollerare o di essere tollerante presupponga
uno sforzo per elevarsi dal basso verso lalto. E anche rispetto delle opinioni e delle convinzioni altrui. La
nozione di tolleranza estranea alla bibbia; essa appare come una nozione filosofica ed evolutiva, che
comincia davvero a definirsi nei decenni che precedono la nascita della Massoneria nella sua moderna
forma speculativa. La tolleranza una costruzione progressiva, un vero patto tra uomini di buona volont,
che si elabora innanzitutto per necessit vitale, e in un secondo momento grazie alla ragione. E
accettazione delle differenze evidenti, siano esse fisiche, socioculturali, politiche o religiose. Si tratta di
sopportare con unattitudine allascolto e allapertura paziente i comportamenti altrui, anche se diversi,
anzi opposti ai propri. Tale comportamento di tolleranza favorisce la libert di essere se stessi. La tolleranza
consiste nellastenersi del giudicare a priori gli altri, e rende attuali: non giudicare, se non vuoi essere
giudicato, o ancora non fare agli altri ci che non vuoi sia fatto a te. La tolleranza un punto donore per
tutti i massoni. Rappresenta il giusto mezzo tra due estremi: lintolleranza e il lassismo, i cui effetti diversi
sono ugualmente dannosi. La loggia rappresenta un microcosmo nel seno del macrocosmo.
Lintolleranza viene definita dal dizionario come una disposizione ostile verso persone che professano
opinioni diverse dalle proprie.
Il lassismo viene dal latino laxus, che significa rilassato. Dottrina che tende ad attenuare la gravit degli
obblighi morali. Diventa uneccessiva larghezza di idee in materia morale, che a sua volta pu sfociare nella
soppressione di tutti i divieti. Accettare tutto senza discernimento, per timore di situazioni conflittuali,
provoca un comportamento improntato a debolezza.
7. La fraternit
che, regolato in altezza, lunghezza e intensit diventa una nota. La musica lorganizzazione coerente del
suono, di molti suoni simultanei o consecutivi. La bellezza del suono nella sua altezza, la forza nella sua
densit e la saggezza nella sua lunghezza. La colonna darmonia deve accompagnare il rituale e servirlo in
modo adatto ai suoi bisogni, rimanendo perfettamente adeguata ed esso, e da qui nasce la difficolt del
compito assegnato a colui che ne ha la responsabilit.
Detta della Vera Luce, fa risalire simbolicamente lordine della Massoneria alla creazione del mondo,
secondo la tradizione biblica. Il calendario massonico si ottiene aggiungendo 4.000 anni. Nel anno 708 della
fondazione di Roma, ossia 46 anni prima della nostra era, Giulio Cesare volle riorganizzare il calendario.
Inser eccezionalmente due nuovi mesi tra novembre e dicembre, portando in tal modo il numero dei giorni
dellanno a 365, che diventano 366 ogni 4 anni. Fu solo a partire del 1567 che la data attuale del primo
gennaio fu adottata come giorno di inizio dellanno.
8. Lalfabeto massonico
Sembra essere uninnovazione francese. Produce nove caselle, aperte e chiuse. Esistono numerose varianti
dellalfabeto massonico.
Testi Fondamentali
1. La Guide des Macon Ecossais (Guida dei Massoni Scozzesi)
In origine, il R.S.A.A. non era un rito di logge azzurre, bens un sistema di alti gradi, che nei paesi
anglosassoni rimasto esclusivamente tale. Fu in Francia, nel 1801, che questo sistema arriv dallAmerica
attraverso il Supremo Consiglio di Charleston, e nel 1804 esso volle dotarsi dei tre gradi delle logge azzurre.
2. Regulateur du Macon (Regolatore del Massone)
La Massoneria Italiana
Abbiamo notizie di logge massoniche nel 1730 a Napoli, nel 1731 a Firenze, nel 1735 a Roma, e in seguito
un po dovunque. Per lo pi fondate da stranieri, diplomatici o militari, e quindi a seconda dellorigine
praticavano riti diversi. La Gran Loggia a Napoli nel 1750 ebbe come Gran Maestro Raimondo di Sangro, ma
gi nel 1751 scioglimento. Nel 1805 a Milano un Gran Loggia detta Grande Oriente sostituita dalla
Carboneria. A Torino nel 1859 intorno alla Loggia Ausonia si ricostru una Gran Loggia nazionale, chiamata
ancora Grande Oriente dItalia. Nel 1908 una scissione da cui nacque quella che fu chiamata Gran Loggia
2di Piazza del Ges (mentre laltra fu detta di Palazzo Giustiniani): lavvento del fascismo cancell in
pratica la vita massonica del Paese. La rifondazione della Massoneria italiana inizi subito dopo la fine della
guerra. Nel 1993 un nucleo del Grande Oriente dItalia di Palazzo Giustiniani guidato dal suo Gran
Maestro in carica, Giuliano di Bernardo, costitu la Gran Loggia Regolare dItalia. Al momento restano il
Grande Oriente dItalia di Palazzo Giustiniani, la Gran Loggia di Piazza del Ges e la Gran Loggia Regolare
dItalia e un certo numero di piccoli corpi massonici che sembra siano qualche decina.
Grande Oriente dItalia: il G.O.I. ha sottoscritto protocolli dintesa con i seguenti Corpi Rituali Regolari; il
Rito Scozzese Antico ed Accettato, I Corpi Rituali associati al Rito di York, il Rito Simbolico Italiano, lAntico e
Primitivo Rito di Memphis e Misraim, il Rito Noachita e lOriente della Croce Rossa di Costantino.Il G.O.I.
permette ai fratelli che sono stati elevati al grado di Maestro di associarsi a questi Corpi Rituali. Il G.O.I. la
Massoneria regolare italiana. Mantiene relazioni fraterne con le principali Grandi Logge Massoniche
Regolari in tutto il modo, tranne, al momento, con la Gran Loggia Unita dInghilterra e le Grandi Logge ad
essa pi strettamente collegate. Attivi nel Grande Oriente dItalia sono 15.000 Fratelli a 589 Logge. Iscritti
per fasce di et: 40 60 anni, 40%; 25 40 anni 22%; 60 75 anni 20% e per condizione professionali:
Liberi professionisti 30%, insegnanti 20%, imprenditori 15%, pensionati 22%, dipendenti ed operai 13% e
per titolo di studio: Laurea 70%.
Gran Loggia degli A.L.A.M. obbedienza di Piazza del Ges: ammontano a 7.500 membri in 400 logge
distribuiti in 140 Orienti. Il Rito praticato esclusivamente il R.S.A.A. Allargamento allIniziazione Femminile
nel anno 1995. Ha colleganze con 98 Obbedienze Estere. Ha origine dalla Serenissima Gran Loggia dItalia a
Roma nel 1910.
Gran Loggia Regolare degli Antichi, Liberi e Accettati Muratori dItalia: la GLRI attualmente riconosciuta
dalla Gran Loggia Unita dInghilterra e comprendeva 110 logge e circa 3000 affiliati. Let media degli iscritti
era di 43 anni.
Gran Loggia Massonica Femminile dItalia: stata costituita nel 1990 a Roma. E attualmente lunica
obbedienza femminile regolare operante in Italia.