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MARISCHI
SIRACUSA 2019
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I CATECHISMI MASSONICI.
catechismo s. m. [dal lat. tardo catechismus, gr. tardo κατηχισμος, der. di κατηχεω «istruire a viva
voce»]. – 1. Istruzione religiosa, catechesi; più comunem., l’insieme dei principî della dottrina
cristiana, formulati in una serie di domande e risposte, soprattutto per l’istruzione religiosa dei
giovani, e il libro che li contiene: spiegare, insegnare il c.; leggere il catechismo. Fam.,
l’insegnamento stesso della dottrina: andare al catechismo. 2. estens. Complesso dei principî
fondamentali di una qualsiasi dottrina, e anche il testo che li contiene; la parola è in genere usata con
valore polemico o spreg.: ripetizione de’ c. vecchi e nuovi (Carducci); c. politico; c. comunista. È
stato denominato c. laico il catechismo propugnato da J.-B. d’Alembert (1717-1783), che,
prescindendo dalle credenze e dai doveri religiosi, insegnava ai fanciulli la morale illuministica.
Per l’italiano medio, e per il massone medio - che altri non è che un italiano medio - il termine
catechismo rimanda agli anni della preadolescenza, quando, in preparazione della prima comunione,
la nostra mamma ci mandava a catechismo, ove si imparava a memoria, o meglio, a pappagallo, le
verità dogmatiche della religione cattolica, impartite da vetuste austere, acidule zitelle, predestinate
alla verginità, o pingue vedove decorosissime (sembra che oggi, col nuovo catechismo, le cose non
vadano più così), dove si intravedeva quello che per noi era il paradiso: la sala del calcio Balilla,
dove, alla fine dell’istruzione catechetica ci era permesso di andare a giocare gratis..
Tanto basta tuttavia, affinché il massone medio rifugga dall’uso del termine, e dall’applicazione della
tecnica catechetica in massoneria, ritenendola una tecnica del tutto inappropriata alla realtà libero
muratoria.
Obiettivamente non possiamo dargli torto, catechesi come indottrinamento, come riporta Giuseppe
Capruzzi, in un suo bel lavoro “Esiste la catechesi in Massoneria?” (su www.libertini737.it.): “La
catechesi – nella sua giusta funzione – è fondata sulla fede, la quale a sua volta trova basamento sul
dogma, inteso come principio, non discutibile, di verità insuperabile: per il catecumeno,
“l’ammaestramento” della fede è essenziale”.
Nella pubblicazione di Early Masonic Catechism di Knoop, Jones ed Hamer (1943, 2° ed. 1963),
tradotta anche in italiano e pubblicata da Bastogi, ci si fornisce una serie di trascrizioni di 25 testi
di origine britannica, datati fra il 1769, ed il 1750 circa. 20 di tali testi sono catalogati come
Catechismi, ma il termine catechismo non compare mai in alcuno di essi.
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Sembra che il termine catechismo, in un contesto massonico, appaia per la prima volta nel XV
capitolo di Ebriatis Encomium (vedi in Alan Bernheim: Masonic catechism and exposures in
: http://www.freemasons-freemasonry.com/bernheim8.html cui rimandiamo per ulteriori studi .
Tali testi strutturati a domande e risposte, ed oggi appare sempre più che probabile l’ipotesi che i
Catechismi siano i precursori dei Rituali, venivano utilizzati non solo per testare le conoscenze e la
competenza del Fratello, eventualmente proposto per un aumento di salario, ma, piuttosto che meri
test, essi erano in effetti la forma originale delle “lectures”, lezioni, o letture di istruzione, per i fratelli,
che venivano fornite e ripetute, ad ogni tornata rituale, e che in ultima analisi stanno alla base vera e
propria del Rituale.
Ma torniamo all’uso dei Catechismi: oltre che esporre delle lezioni di istruzione, nel 18mo secolo ad
ogni tornata di Loggia, tipicamente riunita in “table lodge”, il Maestro Venerabile poneva una
domanda, ed i fratelli a turno, disposti attorno alla tavola, dovevano rispondere. Il lavoro coi
catechismi era intervallato da canti, brindisi, ed altri gesti gioiosi.
Appare assodata oggi l’antichità dell’uso dei catechismi nei lavori rituali massonici, confermata dalla
documentazione oggi disponibile, risalente al 18mo secolo, che consiste primariamente di catechismi,
piuttosto che descrizioni dei lavori del grado. In effetti i catechismi che oggi possono solo incuriosirci,
sono in effetti i superstiti rimanenti dei più antichi ed originali capi d’opera dei nostri antenati liberi
muratori.
Catechismi o Lectures oggi sostituite dalle tavole (memo table lodge) presentate dai FFrr, o dalle più
pompose “allocuzioni”, che riflettono l’ego, più o meno ipertrofico di chi le compone e le propone.
Quante volte abbiamo assistito in tornate di Loggia allo sconfinamento dai limiti della
ragionevolezza? Quante volte la libertà di parola si è trasmutata in parole in libertà? Quante volte si
è abusato della tolleranza e della pazienza dei Fratelli cavie più o meno inconsapevoli delle mire
letterario-esoteriche di certi oratori, distintisi per prolissità?
Noi riteniamo che i Catechismi meritino uno studio più accurato, oltre che una riscoperta nei nostri
massonici lavori, ed è per questo che offriamo all’attenzione dei liberi muratori e degli studiosi
interessati i Catechismi dei tre gradi, tratti dai lavori rituali della Loggia Sebezia, all’Or. Di Napoli,
pubblicati nel 1864.
Come i Rituali, anche i Catechismi libero muratori, si sono andati evolvendo, assumendo aspetti
differenti pur senza tradirne l’aspetto peculiare, sì che è possibile riscontrare in essi, al di là delle
varianti, un’aria di famiglia che li contraddistingue. Questa tendenza ad adottare nuovi modi di
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proporre la Tradizione più adatti ai tempi ed alla gente che li vive, può facilmente rilevarsi mediante
confronti tra Rituali di epoche diverse.
Presentiamo anche un Catechismo pubblicato nel 1870 col Rituale del 1° Grado Simbolico, dalla
Tipografia Nazionale del Grande Oriente in Italia in Firenze con il titolo: “Guida o Catechismo
Massonico pei Lavori di Primo Grado Simbolico ossia d’Apprendista Libero Muratore al Rito
Scozzese Antico e Accettato”, può ben essere considerato un utile strumento collegamento per
l’individuazione delle invarianti sostanziali e dei mutamenti apportati nel corso degli anni alle stesure
del ritualismo massonico.
I catechismi, e ve ne sono per tutti i gradi, anche per quelli superiori al 4° del RSAA, venivano recitati
dopo l’eventuale ricezione di un nuovo Fratello al grado in considerazione, dopo la leggenda del
grado e prima della chiusura rituale dei lavori.
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CATECHISMO DEL 1° GRADO SIMBOLICO (dai lavori della Sebezia – 1864).
R. Un culto.
R. Un segreto.
D. Quali sono le disposizioni che deve avere un uomo per essere ricevuto LM ?
R. Sono molte; ma due sono le principali. La 1a è la docilità di spirito. La 2a una sommissione assoluta
alle formalità prescritte.
D. Da chi vi fu indicato il luogo ove è sito il Tempio, e da chi siete stato condotto al suo vestibolo?
R. In una piccola stanza dipinta a nero e fregiata di massime virtuose, scritte a lettere cubitali ove era
soltanto un tavolino, un teschio di morto, due scodelle, una con acqua, e l’altra con pane, illuminata
da debolissima luce, ed a fianco del tavolino una sedia ove mi sono assiso.
R. Persona a me ignota m’ha dato dei prudenti consigli, interpellandomi se avea disposizioni bastevoli
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ad affrontare certe pruove.
R. Io non era né nudo, né vestito, era privo di metalli, avea una corda al collo, ed una benda agli occhi,
ed in questa guisa da un uomo, che in quel momento, per la sua foggia di vestire, era a me
perfettamente ignoto, fui guidato in una camera attigua alla Loggia, e propriamente alla porta del
Tempio.
D. Come avete conosciuto essere la porta del Tempio avendo gli occhi bendati?
D. Cosa vi si disse?
R. Chi è? Al che io risposi, sono un uomo libero che domando essere ammesso nella RL dedicata
a S. Giovanni di Scozia.
R. Di dichiarare il mio nome e cognome, età, professione e luogo della mia nascita.
R. Di entrare.
R. Avendo sulla mia mammella sinistra la punta di una spada, o cosa simile.
R. Dal 2° Sorv
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D. Cosa ha fatto egli di voi?
R. Egli mi abbandonò ad un Fr che in seguito appresi chiamarsi FrE , questi mi impose di
mettermi in ginocchio, e di partecipare ad una preghiera recitata dal V
R. Fui obbligato d’alzarmi essendo preso per la mia mano destra, fui assicurato di non temere, e mi
s’impose d’eseguire la mia guida senza timore d’alcun pericolo.
R. Il 1° ostacolo lo incontrai al mezzodì dietro la colonna del 2° Sorv ove io battei tranquillamente
tre colpi.
R. Come ho risposto alla porta del Tempio, cioè uno che domanda essere ricevuto Libero Muratore.
R. All’Occidente, dietro la colonna del 1° Sorv , ove battei tre colpi, ed alle sue domande ho dato
le medesime risposte che avea rese al primo ostacolo.
R. All’Oriente dietro il Venerabile, ove parimenti ho picchiato tre colpi, e resi le medesime risposte
alle sue domande.
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D. Quali sono le istruzioni che v’ha dato?
R. Egli mi insegnò a fare il primo passo nell’angolo del quadrilungo, affinché io avessi potuto
giungere all’altare per prestare la mia obbligazione.
R. All’Altare dei giuramenti col mio ginocchio sinistro, ed il piede mio diritto nudi, il mio corpo
diritto formante una squadra, tenendo la mia mano destra sulla Bibbia, il compasso, e la squadra,
sostenendo colla mia mano sinistra un compasso appoggiato sulla mammella del medesimo lato, e
così ho prestato il giuramento solenne de’ Liberi Muratori.
D. Allorché voi avete ricevuto la Luce che cosa ha sorpreso la vostra vista?
R. Mi fu detto che simboleggiavano tre grandi lumi nella Società dei Liberi Muratori.
R. La Bibbia regola e governa la nostra L; la squadra le nostre azioni, ed il compasso ci mantiene
nei giusti limiti verso tutti gli uomini, e particolarmente verso i nostri fratelli.
R. I tre lumi sublimi della Società dei Liberi Muratori, cioè il Sole, la Luna ed il Delta , ch’è sul trono
ove siede il Maestro Venerabile della Loggia.
R. Il Maestro Venerabile mi prese per la mano destra, mi donò il toccamento e la parola e mi disse
alzatevi fratello mio.
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R. Per tre, per cinque, e per sette.
R. Perch’ei vi sono stati tre grandi Liberi Muratori impiegati alla costruzione del Tempio di Salomone.
Di quale uso sono questi cinque sensi nella Società dei Liberi Muratori?
R. La vista serve per vedere i segni, il tatto per riconoscere il toccamento, e riconoscere un fratello
nelle tenebre come nella luce, e l’udito per intendere la parola.
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Qual è la sua altezza?
R. Perché l’Evangelo della verità nel principio fu predicato nell’Oriente, ed in seguito nell’Occidente.
R. Il 1° Sorvegliante all’Occidente.
R. Il 2° Sorvegliante, a Mezzodì.
R. Perché il 1° Sorvegliante s’occupa a soddisfare gli operai, i cui salari sono la forza, ed il sostegno
della loro esistenza.
R. Perch’egli siede al mezzodì ch’è il mezzo della beltà del giorno per fare riposare gli operai, e
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ricondurli dalla ricreazione al travaglio, affinché il Venerabile n’abbia gloria ed onore.
D. Per qual motivo diciam noi che la nostra Loggia vien sostenuta da tre grandi pilastri?
R. Perché la Saggezza, la Forza e la Beltà sono le perfezioni d’ogni cosa, e che nulla può aver durata
senza di esse.
R. Sì, Venerabile, essa è coverta da una volta celeste con delle nubi di diversi colori.
R. Dall’Oriente all’Occidente.
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CATECHISMO MASSONICO DEL PRIMO GRADO SIMBOLICO (GrOr 1870)
R. Un Culto.
R. Un Secreto.
R. La Massoneria.
R. Intendo lo studio delle scienze e la pratica delle virtù. Questo fu lo scopo della Massoneria presso
gli Egizi, i Palestini ed altri popoli.
R. E un uomo libero, fedele alle leggi se sono giuste, e che è ugualmente amico e fratello del povero
e del ricco, se però essi sono virtuosi.
R. Io sono rimasto nè vestito, nè nudo, però decente, fui privato di ogni metallo, fui bendato agli
occhi, e così fui condotto alla porta del Tempio per la mano di uno, che dopo riconobbi per un Fratello.
R. Non rimasi nè nudo nè vestito per rappresentare così l'innocenza, e per farmi ricordare che la virtù
non ha bisogno d'ornamenti; fui privato dei metalli, perché questi son l'emblema e sovente l'occasione
dei vizi che il Massone deve evitare; mi fu messa una benda agli occhi per farmi intendere quanto
l'ignoranza osti alla felicità degli uomini.
D. Come avete voi conosciuto che eravate alla porta del Tempio, poichè avevate gli occhi bendati?
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R. Perchè venni là fermato e poi introdotto.
R. Una voce che disse: “ Chi va là ?” a cui io risposi: Uno che domanda d'essere ammesso nella
rispettabile Società Massonica.
R. Mi si chiese, ed io dichiarai il mio Nome e Cognome, la mia età, mie qualità civili, e mia nascita.
R. Di entrare.
D. Come entraste?
R. Fra dei rumori di armi, avente la punta, che credo di una spada, appoggiata sul mio seno sinistro.
R. Mi consegnò ad altro F, che reputo fosse lo Esp, quale mi ordinò di ripetere una obbligazione
recitata da uno, che credo il Ven.
R. Uno mi prese per la mano dritta, un altro mi disse di non temere nulla, e di seguire la mia guida,
che non mi sarebbero seguite disgrazie.
R. Una voce, che credo del Ven, che avvisò dover io fare tre viaggi; uno per l'Aria; uno nell'Acqua,
ed uno nel Fuoco.
R. Perché il viaggio dell'Aria significa il cammino che si deve percorrere ineguale nel mondo, ossia
il simbolo della vita. Quello dell'Acqua significa l'urto delle passioni. Quello del Fuoco significa la
Carità che ci deve sempre animare.
R. Mi dettero a bere il Calice amaro per ricordarmi le amarezze che dobbiamo sopportare nel corso
di nostra vita.
R. Sì: il primo avanti la Colonna del 2. Sorv, ove mi fecero battere tre forti colpi.
R. Avanti il 1º Sorv all'Ovest, ove pure ho battuto tre colpi, feci l'istessa domanda ed ebbi eguale
risposta.
R. Avanti il M di Cerimonie, ove eziandio detti tre colpi, e risposi al medesimo modo.
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D. Che cosa fece di voi il M di Cerimonie?
R. Mi ha fatto mettere i piedi in squadra; mi ha insegnato a fare il primo passo nell'angolo del quadrato
lungo, affinché con tre grandi passi potessi io arrivare all'ara e prestare la mia obbligazione.
R. Per farmi conoscere la via che io devo seguire, e con quale regolarità gli Apprend devono
camminare.
R. Lo zelo che noi dobbiamo mostrare camminando verso Colui che ci illumina.
R. Di tenere per sempre celato il segreto della Massoneria e di essere fedele ai miei obblighi che
andavo ad assumere.
R. Perché imparassi che il cuore di un Mass deve essere sempre giusto e senza ambiguità.
D. La Bibbia che tenevate sotto la mano, sapete voi cosa dice dei Mass?
R. Dice che i Mass furono scelti da Salomone per lavorare al Tempio. Furono da Esso dichiarati
Liberi, epperciò chiamati Liberi-Muratori, cioè esenti da ogni impiego. Essi ed i loro discendenti
ebbero pure il privilegio di portare le armi. Nel 1398 (sic, nel testo, in effetti la presa di Gerusalemme
risale al 587 a.C.) Nabucodonosor avendo preso Gerusalemme fece distruggere il Tempio, ed i
Mass unitamente al popolo Ebreo furono fatti schiavi; però nell'anno 3460 (in effetti nel 538,
allorquando probabilmente su richiesta dei Giudei deportati a Babilonia, Ciro emanò un editto in cui
si ordinava la ricostruzione del tempio di Gerusalemme e la restituzione degli arredi incamerati un
tempo da Nabucodonosor; le spese per la ricostruzione sarebbero state sostenute dalle finanze
pubbliche dello stato persiano), Ciro avendo preso Babilonia, ristabilì i Mass.in tutti i loro diritti,
e volendo inoltre ricompensare la città di Zorobabele, loro permise di entrare nella Città con gli
Israeliti per fabbricare il Tempio. Era tanta la stima che Ciro avea dei Mass che loro permise di
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pranzare con Lui, pria che partissero, e dando loro il bacio di pace, li nominò suoi fratelli ed amici, e
li colmò d'onori e di benefizi.
R. Che essi saranno sempre pronti a versare il loro sangue per me se sarò fedele all'obbligo incontrato,
al contrario mi punirebbero se vi mancassi.
R. La Bibbia regola e governa la nostra legge; la squadra le nostre azioni; ed il compasso ci mantiene
nei giusti limiti verso tutti gli uomini, specialmente verso i FF.
R. Tre lumi, che sono le tre sublimi luci della Massoneria, cioè: Il Sole, la Luna ed il Ven della
Loggia.
R. Il Sole illumina gli operai di giorno; la Luna di notte; ed il Ven illumina in ogni tempo la sua
Loggia.
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R. All'oriente. Ad esempio del Sole che apparisce da quella parte per cominciare il giorno, così il
Ven siede all'Or per aprire i lavori della Loggia, ed aiutare gli operai coi suoi consigli ed
illuminarli colla sua luce.
R. All'Occidente. Siccome il Sole termina il giorno all'Occid così i Sorv ivi si tengono per
chiudere la Loggia, rimandare gli operai contenti, e fare buone accoglienze ai Visitatori.
R. Al Settentrione, perché questa è la parte meno illuminata, nella colonna B. Un Apprendista, il
quale non ha ricevuto che una debole luce, non è nello stato di sopportarne una più viva.
R. Alla Colonna J
R. Il V m'insegnò il toccamento, segni e parole coi quali si conoscono fra loro i MM
R. Sì Ven, è questo.
D. Come si chiama?
R. Gutturale.
D. Cosa significa?
D. Datemi il tatto ?
R. Io non devo inciderla, né scriverla solo posso nominarla. Datemi la prima lettera, io vi darò la
seconda (si compita).
R. Forza, e Saggezza. Questo è il nome della Colonna che era al Settentrione del Tempio di Salomone,
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ove li Appr lavoravano e ricevevano il loro salario.
R. Tubelcain, che significa possesso mondano. Questo è il nome del figlio di Lamech, il primo che
inventò l'arte di lavorare i metalli.
R. Il simbolo del lavoro; la sua bianchezza dimostra la candidezza dei nostri costumi, l'uguaglianza
che regna fra noi.
R. Per insegnare che un Mass non deve mai imbrattarsi le mani nell'iniquità.
R. A vincere le nostre passioni, a sottomettere la nostra volontà, a fare nuovi progressi nella
Massoneria.
B. Perché tre Massoni governano una Loggia; cinque la compongono, e sette la rendono giusta e
perfetta.
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D. Mi sapete voi dire i numeri simbolici di una Loggia?
D. Perché Tre?
R. Perché vi sono stati tre grandi M impiegati alla costruzione del Tempio di Salomone?
D. Perché Cinque?
D. Spiegatemeli.
R. La Vista per vedere i segni; il Tatto per sentire i toccamenti e riconoscere un F nelle tenebre
come nella luce, e l'Udito per intendere la parola.
R. Perché vi sono sette scienze liberali, cioè la Grammatica, la Rettorica, la Logica, l'Aritmetica, la
Geometria, la Musica e l'Astronomia.
R. Di un quadrato lungo.
D. Di qual larghezza?
R. Dall'Est all'Ovest.
D. Di qual lunghezza?
D. Di qual altezza?
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R. Dalla terra al cielo.
D. Di qual profondità?
D. Perché?
D. Chi li rappresentano?
R. Il Ven rappresenta la Saggezza, perché dirige i lavoranti, e mantiene l'armonia fra di loro; il 1°
Sorv la Forza, perché paga i lavoranti, ed il loro guadagno dà loro forza e li sostiene; il 2° Sorv
la Bellezza, perché esso sta al Mezzodì, che è il più bello del giorno, per far riposare gli operai,
richiamarli dalla ricreazione al lavoro, affinché il Ven.. ne consegua onore e gloria.
R. Perché la Saggezza, Forza e Bellezza sono la perfezione d'ogni cosa, e nulla può durare senza di
esse. Infatti la Saggezza inventa, la Forza sostiene, la Bellezza adorna.
R. Dall'Est all'Ovest.
D. Nella vostra dimanda di ammissione diceste di voler entrare nella Società Massonica; ora ditemi
se sapete cosa essa fa?
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CATECHISMO pel grado di Complibero M (Sebezia)
Quando il Vener stimerà nella sua prudenza, e saviezza , che sia proprio il tempo di istruire
la Loggia nel grado di Compagno libero Muratore, praticherà col primo Sorv o con
qualunque altro Fratello della L , se il crederà utile, il seguente Dialogo:
R. Lo sono, Venerabile.
R. Essa è la lettera iniziale del vocabolo Geometria, ch'è la quinta delle Scienze professate nella
Società dei liberi M M e la più utile fra tutte.
R. Perché nel linguaggio scozzese, di cui noi professiamo il Rito, il nome di Dio è scritto GOD.
R. Passando dalla perpendicolare alla livella e dalla Colonna B alla colonna J, cioè dalla
forza alla saggezza, e coll'ascendere li cinque gradini del Tempio.
R. Il Fratello Covr
R. Di Rame.
R. Diciotto cubiti.
D. E la circonferenza?
R. Si, Venerabile.
R. Perché nel vano di esse, cioè dentro la Colonna B conservavansi gli strumenti di lavoro
degli Appr, e dentro la Colonna J si racchiudevano quelli dei FF Comp; e dippiù in
ciascuna colonna si conservava il tesoro per soddisfare gli operai della loro fatica.
D. Cosa veniva richiesto dagli Operai onde poter ricevere la rispettiva paga?
R. Tanto gli Appr che i Comp quando si presentavano alla rispettiva Colonna per ricevere
il dovuto salario, venivano obbligati a dare un segno, un tatto, ed una parola.
R. I capitelli erano ornati con foglie di Acanto ed erano sormontati da diverse melogranate
semiaperte come simboli di fecondità.
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D. E la sua altezza?
R. Perché la Forza è necessaria per eseguire, la Saggezza per inventare, e la Beltà p er ornare.
R. Ho risposto così per far conoscere che tutti li F F liberi M M, sparsi sulla superficie del
globo, formano un sol popolo di Fratelli, regolati dalle medesime leggi, e dagli stessi principi;
ed è per la santità di questi principi che questa Società filantropica, ed umanitaria, non ha potuto
mai essere distrutta dalla tristizia dei Tiranni.
R. Si Ven
D. In che numero?
D. Quali sono?
R. Il pavimento a mosaico che adorna la Loggia si riferisce al mosaico che ornava la soglia del
gran portico del Tempio di Salomone; la Stella Fiammeggiante era situata nel mezzo, ed
illuminava il centro, e da dove partiva allegoricamente la luce che illumina tutte le parti del
nostro globo; ed il nastro ondeggiante contornava, ed ornava le parti estreme e superiori delle
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pareti del Tempio.
R. Sì, Venerabile.
D. Quanti se ne hanno ?
R. La squadra che porta il Venerabile, la Livella che porta il primo Sorv e la perpendicolare
o linea di appiombo, che porta il secondo Sorv.
R. La squadra serve a squadrare i materiali ed a mettere le loro superficie ad angoli retti fra di
loro; la livella serve a piazzare le pietre in senso orizzontale, ed avvicinarle l'una a lato dell'altra
fra di loro ; e la perpendicolare serve per innalzare le fabbriche in un perfetto appiombo sulle
rispettive basi.
R. La squadra c'insegna che tutte le nostre azioni devono essere regolate dalla rettitudine e dalla
giustizia; la livella ci istruisce che fra tutt'i fratelli sparsi sulla superficie del Globo debba
regnare una perfetta eguaglianza; la perpendicolare ci avverte che tutt'i beni ed ogni felicità ci
vengono dall'alto.
R. La Tavola di disegno serve ai Maestri liberi Mur per tracciare la pianta dei loro lavori ; la
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pietra cubica a punta serve ai compagni per aguzzare il taglio ai loro strumenti di lavoro; e la
pietra bruta serve ai Fratelli Appr per istruirsi al lavoro.
R. La Tavola di disegno è il simbolo del buono esempio che noi dobbiamo dare ai nostri Fratelli
liberi Murat, ed a tutti li nostri Fratelli in Umanità, sparsi su tutta la superficie della Terra; la
pietra cubica a punta è il simbolo della premura che deve avere l'uomo vi rtuoso per cancellare
le macchie che il vizio avesse potuto produrre sopra se stesso, e correggere con cura e solerzia
quelle passioni, colle quali continuamente siamo in manifesta lotta; finalmente la pietra bruta è
la immagine dell'Uomo rozzo e selvaggio, che solo può render civilizzato e perfetto lo studio
accurato, e profondo su di se stesso.
R. Ne abbiamo di due sorti: alcuni si dicono M M per teoria, ed altri per pratica.
R. Una buona morale che serve a perfezionare i nostri costumi, ed a renderci bene accetti presso
tutti gli Uomini.
R. Il vocale a donare la parola; il gutturale a dare il segno di Appr ; il pettorale per donare il
segno di Comp; il manuale per comunicare il toccamento dell'Appr e del Comp; ed il
pedestre ad eseguire la marcia dei passi dell'uno e dello altro.
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R, Tre.
R. Per illuminare gli operai quando vanno al travaglio, durante il lavoro, e quando si ritirano
dalla fatica.
R. Sì, Venerabile,
R. Di oro e di azzurro.
R. L'oro significa la ricchezza, e l'azzurro la Saggezza; due privilegi che il G Arch dell'Un
accordò soltanto a Salomone.
R. A mezzogiorno.
D. Perché ?
R. Perché, essendo più illuminati degli App, possono meglio prestarsi per Servire i Maestri.
R. Alla colonna di J
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D. Cosa significa questa lettera ?
R. Essa è la iniziale di una parola che si adopra fra noi FF Comp liberi M, onde
riconoscerci a vicenda.
R. La Saggezza, o la ragione perfezionata nel sapere, di cui debbono andar forniti i F F liberi
MM
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CATECHISMO OSSIA ISTRUZIONE RELATIVA AL TERZO GRADO SIMBOLICO,
Quando sarà terminato il Discorso allusivo alla cerimonia praticata nella iniziaziome, e diretto al
Maestro, nuovo iniziato, il rispettabilissimo Maestro, che presiede ai lavori, qualora vi sarà tempo
per la catechistica instruzione relativa alla Maestria, rivolto ai sorveglianti del Tempio, dirà :
MVen Venerabil Fratelli primo, e secondo Sorvegliante, invitate i venerabili Maestri delle
vostre rispettive Colonne di prestare attenzione ai catechistici lavori del terzo grado simbolico del
nostro rispettabile ordine.
Dopo che i Venerabilmi Maestri Sorveglianti avranno ripetuto l'invito, fatto dal Rispettabilissimo
Maestro, questi, dirigendo la parola al primo Sorv o a chiunque altro Fratello presente nel Tempio,
dirà:
R. All'Occidente, Rispettabilissimo.
D. Dove andate ?
R. All'Oriente.
R. Per cinque colpi distinti , e col montare una scala per 3, 5 e 7 .
R. Una pallida luce che illuminava la tomba del nostro rispettabile Maestro.
R. Un ramo di Acacia in mezzo, un Compasso verso la testa, e nell'estremo opposto una Squadra.
R. La mia innocenza.
D. Chi vi ha soccorso ?
R. Io non lo paleserò giammai, eccetto in secreto ad uno dei miei eguali, e nell'unico caso che io
venissi obbligato.
R. Le circostanze particolari che accompagnarono la morte del nostro rispettabile Maestro Hiram, che
fu assassinato nel Tempio da tre compagni ribelli , e perfidi, i quali, spinti dalla riprovevole ambizione
di un vile guadagno, aveano congiurato fra loro di strappare a viva forza dalla bocca del rispettabile
Maestro la parola sacra, minacciandolo di morte in caso di rifiuto, e perché il saggio Architetto si
mantenne fermo e costante a serbare il segreto, rimase vittima della loro perfidia,
D. Cosa fecero i Maestri per riconoscersi dopo la morte del nostro rispettabile Maestro Hiram ?
R. Eglino convennero di comun parere, che la prima parola che venisse pronunziata, ed il primo segno
che fosse fatto al momento della bramata scoverta del corpo di Hiram, sarebbero sostituiti alle antiche
parole, ed agli antichi segni.
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D. Quali furono gl'indizi che guidarono alla scoverta del corpo del nostro rispettabile Maestro ?
D. Dopo scoverto il corpo del saggio architetto Hiram, cosa si è fatto di esso?
R. Egli era del Regno di Tiro, e figlio di una vedova della tribù di Neftali.
R. Quello di Gabaon.
R. Per propagare la luce, e riunire in aggregato ciò che trovasi sparso, e diviso.
R. I nove lumi che si prescrivono accendersi, simboleggiano i nove Maestri che furono spediti da
Salomone per andare in cerca del Corpo del rispettabile Maestro Hiram.
D. Quali sono i veri segni per poter distinguere un Maestro libero Muratore ?
D. Se un Maestro libero Muratore si trovasse in pericolo di perdere la vita, cosa dovrebbe praticare?
R. La unica ragione è quella, che tutt'i Fratelli maestri liberi Muratori si dicono figli del saggio
Architetto Hiram.
R. Egli è perché Salomone impiegò sette anni e più per la costruzione del Tempio.
R. Essa è il nome di una montagna dalla quale il Re Salomone fece estrarre delle
D. Queste pietre come si presentavano agli operai addetti alla costruzione del Tempio ?
R. Esse erano grezze, e brute in principio; dai Fratelli apprendisti venivano dirozzate ; dai fratelli
compagni ridotte a cubi, e dai Fratelli Maestri venivano cementate in aggregato per la debita
edificazione.
D. Qual'è il significato morale relativo alla occupazione dei Maestri liberi muratori nel continuo
cementare queste pietre cubiche ?
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