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A CURA DI GIOVANNI M.

MARISCHI

SIRACUSA 2019
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I CATECHISMI MASSONICI.

Cominciamo col prendere in prestito da un dizionario la definizione di catechismo: dal Treccani,


vocabolario on line si legge:

catechismo s. m. [dal lat. tardo catechismus, gr. tardo κατηχισμος, der. di κατηχεω «istruire a viva
voce»]. – 1. Istruzione religiosa, catechesi; più comunem., l’insieme dei principî della dottrina
cristiana, formulati in una serie di domande e risposte, soprattutto per l’istruzione religiosa dei
giovani, e il libro che li contiene: spiegare, insegnare il c.; leggere il catechismo. Fam.,
l’insegnamento stesso della dottrina: andare al catechismo. 2. estens. Complesso dei principî
fondamentali di una qualsiasi dottrina, e anche il testo che li contiene; la parola è in genere usata con
valore polemico o spreg.: ripetizione de’ c. vecchi e nuovi (Carducci); c. politico; c. comunista. È
stato denominato c. laico il catechismo propugnato da J.-B. d’Alembert (1717-1783), che,
prescindendo dalle credenze e dai doveri religiosi, insegnava ai fanciulli la morale illuministica.

Per l’italiano medio, e per il massone medio - che altri non è che un italiano medio - il termine
catechismo rimanda agli anni della preadolescenza, quando, in preparazione della prima comunione,
la nostra mamma ci mandava a catechismo, ove si imparava a memoria, o meglio, a pappagallo, le
verità dogmatiche della religione cattolica, impartite da vetuste austere, acidule zitelle, predestinate
alla verginità, o pingue vedove decorosissime (sembra che oggi, col nuovo catechismo, le cose non
vadano più così), dove si intravedeva quello che per noi era il paradiso: la sala del calcio Balilla,
dove, alla fine dell’istruzione catechetica ci era permesso di andare a giocare gratis..

Tanto basta tuttavia, affinché il massone medio rifugga dall’uso del termine, e dall’applicazione della
tecnica catechetica in massoneria, ritenendola una tecnica del tutto inappropriata alla realtà libero
muratoria.

Obiettivamente non possiamo dargli torto, catechesi come indottrinamento, come riporta Giuseppe
Capruzzi, in un suo bel lavoro “Esiste la catechesi in Massoneria?” (su www.libertini737.it.): “La
catechesi – nella sua giusta funzione – è fondata sulla fede, la quale a sua volta trova basamento sul
dogma, inteso come principio, non discutibile, di verità insuperabile: per il catecumeno,
“l’ammaestramento” della fede è essenziale”.

Ma per il massone allora?

Nella pubblicazione di Early Masonic Catechism di Knoop, Jones ed Hamer (1943, 2° ed. 1963),
tradotta anche in italiano e pubblicata da Bastogi, ci si fornisce una serie di trascrizioni di 25 testi
di origine britannica, datati fra il 1769, ed il 1750 circa. 20 di tali testi sono catalogati come
Catechismi, ma il termine catechismo non compare mai in alcuno di essi.
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Sembra che il termine catechismo, in un contesto massonico, appaia per la prima volta nel XV
capitolo di Ebriatis Encomium (vedi in Alan Bernheim: Masonic catechism and exposures in
: http://www.freemasons-freemasonry.com/bernheim8.html cui rimandiamo per ulteriori studi .

Tali testi strutturati a domande e risposte, ed oggi appare sempre più che probabile l’ipotesi che i
Catechismi siano i precursori dei Rituali, venivano utilizzati non solo per testare le conoscenze e la
competenza del Fratello, eventualmente proposto per un aumento di salario, ma, piuttosto che meri
test, essi erano in effetti la forma originale delle “lectures”, lezioni, o letture di istruzione, per i fratelli,
che venivano fornite e ripetute, ad ogni tornata rituale, e che in ultima analisi stanno alla base vera e
propria del Rituale.

Ma torniamo all’uso dei Catechismi: oltre che esporre delle lezioni di istruzione, nel 18mo secolo ad
ogni tornata di Loggia, tipicamente riunita in “table lodge”, il Maestro Venerabile poneva una
domanda, ed i fratelli a turno, disposti attorno alla tavola, dovevano rispondere. Il lavoro coi
catechismi era intervallato da canti, brindisi, ed altri gesti gioiosi.

Appare assodata oggi l’antichità dell’uso dei catechismi nei lavori rituali massonici, confermata dalla
documentazione oggi disponibile, risalente al 18mo secolo, che consiste primariamente di catechismi,
piuttosto che descrizioni dei lavori del grado. In effetti i catechismi che oggi possono solo incuriosirci,
sono in effetti i superstiti rimanenti dei più antichi ed originali capi d’opera dei nostri antenati liberi
muratori.

Catechismi o Lectures oggi sostituite dalle tavole (memo table lodge) presentate dai FFrr, o dalle più
pompose “allocuzioni”, che riflettono l’ego, più o meno ipertrofico di chi le compone e le propone.

Quante volte abbiamo assistito in tornate di Loggia allo sconfinamento dai limiti della
ragionevolezza? Quante volte la libertà di parola si è trasmutata in parole in libertà? Quante volte si
è abusato della tolleranza e della pazienza dei Fratelli cavie più o meno inconsapevoli delle mire
letterario-esoteriche di certi oratori, distintisi per prolissità?

Noi riteniamo che i Catechismi meritino uno studio più accurato, oltre che una riscoperta nei nostri
massonici lavori, ed è per questo che offriamo all’attenzione dei liberi muratori e degli studiosi
interessati i Catechismi dei tre gradi, tratti dai lavori rituali della Loggia Sebezia, all’Or. Di Napoli,
pubblicati nel 1864.

Come i Rituali, anche i Catechismi libero muratori, si sono andati evolvendo, assumendo aspetti
differenti pur senza tradirne l’aspetto peculiare, sì che è possibile riscontrare in essi, al di là delle
varianti, un’aria di famiglia che li contraddistingue. Questa tendenza ad adottare nuovi modi di

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proporre la Tradizione più adatti ai tempi ed alla gente che li vive, può facilmente rilevarsi mediante
confronti tra Rituali di epoche diverse.

Presentiamo anche un Catechismo pubblicato nel 1870 col Rituale del 1° Grado Simbolico, dalla
Tipografia Nazionale del Grande Oriente in Italia in Firenze con il titolo: “Guida o Catechismo
Massonico pei Lavori di Primo Grado Simbolico ossia d’Apprendista Libero Muratore al Rito
Scozzese Antico e Accettato”, può ben essere considerato un utile strumento collegamento per
l’individuazione delle invarianti sostanziali e dei mutamenti apportati nel corso degli anni alle stesure
del ritualismo massonico.

I catechismi, e ve ne sono per tutti i gradi, anche per quelli superiori al 4° del RSAA, venivano recitati
dopo l’eventuale ricezione di un nuovo Fratello al grado in considerazione, dopo la leggenda del
grado e prima della chiusura rituale dei lavori.

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CATECHISMO DEL 1° GRADO SIMBOLICO (dai lavori della Sebezia – 1864).

N.B.: La seguente istruzione catechistica ordinariamente ha luogo fra il V ed il 1° Sorv, ma è a


libertà dello stesso Vener eseguire tale istruzione con qualsiasi altro Fr che trovasi presente ai
lavori.

D. Fr 1° Sorv cosa v’è fra me, e voi?

R. Un culto.

D. Qual è questo culto?

R. Un segreto.

D. E questo segreto qual è?

R. La Società dei LLMM

D. Siete voi Fr LM ?

R. Per tale sono riconosciuto di miei FF

D. Qual è quell’uomo che possa aspirare ad essere LM ?

R. Chi professa sentimenti di probità, di libertà e d’indipendenza.

D. Quali sono le disposizioni che deve avere un uomo per essere ricevuto LM ?

R. Sono molte; ma due sono le principali. La 1a è la docilità di spirito. La 2a una sommissione assoluta
alle formalità prescritte.

D. Qual cosa v’ha determinato a divenire LM?

R. Il sentimento e l’impulso del cuore.

D. Da chi vi fu indicato il luogo ove è sito il Tempio, e da chi siete stato condotto al suo vestibolo?

R. Da un amico, che poi conobbi per Fr

D. E condotto al vestibolo del Tempio, ove siete stato guidato?

R. In una piccola stanza dipinta a nero e fregiata di massime virtuose, scritte a lettere cubitali ove era
soltanto un tavolino, un teschio di morto, due scodelle, una con acqua, e l’altra con pane, illuminata
da debolissima luce, ed a fianco del tavolino una sedia ove mi sono assiso.

D. In questa camera ove vi assideste cosa vi accadde?

R. Persona a me ignota m’ha dato dei prudenti consigli, interpellandomi se avea disposizioni bastevoli

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ad affrontare certe pruove.

D. E voi come rispondeste?

R. Ch’era disposto ad affrontar tutto.

D. Come siete stato preparato?

R. Io non era né nudo, né vestito, era privo di metalli, avea una corda al collo, ed una benda agli occhi,
ed in questa guisa da un uomo, che in quel momento, per la sua foggia di vestire, era a me
perfettamente ignoto, fui guidato in una camera attigua alla Loggia, e propriamente alla porta del
Tempio.

D. Come avete conosciuto essere la porta del Tempio avendo gli occhi bendati?

R. Perché io fui trattenuto, ed in seguito ammesso.

D. Come siete stato ammesso?

R. Per un gran colpo.

D. Cosa vi si disse?

R. Chi è? Al che io risposi, sono un uomo libero che domando essere ammesso nella RL dedicata
a S. Giovanni di Scozia.

D. Come avete ardito sperarlo?

R. Perch’io in quel momento coscienziosamente mi reputava d’essere un uomo probo, libero ed


indipendente.

D. Cosa vi si disse in seguito?

R. Di dichiarare il mio nome e cognome, età, professione e luogo della mia nascita.

D. Cosa vi fu poscia ordinato?

R. Di entrare.

D. Come siete entrato?

R. Avendo sulla mia mammella sinistra la punta di una spada, o cosa simile.

D. Che v’an domandato?

R. Se io sentiva o vedeva qualche cosa.

D. Da chi siete stato ricevuto dopo la vostra entrata nel Tempio?

R. Dal 2° Sorv
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D. Cosa ha fatto egli di voi?

R. Egli mi abbandonò ad un Fr che in seguito appresi chiamarsi FrE , questi mi impose di
mettermi in ginocchio, e di partecipare ad una preghiera recitata dal V

D. Dopo questa preghiera qual domanda vi si fece?

R. In chi riponeva la mia confidenza.

D. E voi cosa rispondeste?

R. Che la mia confidenza la riponeva solamente in Dio.

D. Cosa si fece di voi in seguito?

R. Fui obbligato d’alzarmi essendo preso per la mia mano destra, fui assicurato di non temere, e mi
s’impose d’eseguire la mia guida senza timore d’alcun pericolo.

D. Ove vi condusse questa guida?

R. Egli mi fece fare tre viaggi intorno alla L

D. Dove avete incontrato gli ostacoli?

R. Il 1° ostacolo lo incontrai al mezzodì dietro la colonna del 2° Sorv ove io battei tranquillamente
tre colpi.

D. Qual risposta vi si diede?

R. Mi si domandò – Chi è là?

D. Voi come rispondeste?

R. Come ho risposto alla porta del Tempio, cioè uno che domanda essere ricevuto Libero Muratore.

D. Dove avete incontrato il secondo ostacolo?

R. All’Occidente, dietro la colonna del 1° Sorv , ove battei tre colpi, ed alle sue domande ho dato
le medesime risposte che avea rese al primo ostacolo.

D. Dove avete voi incontrato il terzo ostacolo?

R. All’Oriente dietro il Venerabile, ove parimenti ho picchiato tre colpi, e resi le medesime risposte
alle sue domande.

D. Cosa fece di voi il Venerabile?

R. Egli mi ha fatto condurre all’Occidente per ricevere le istruzioni dal 1° Sorvegliante.

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D. Quali sono le istruzioni che v’ha dato?

R. Egli mi insegnò a fare il primo passo nell’angolo del quadrilungo, affinché io avessi potuto
giungere all’altare per prestare la mia obbligazione.

D. Dove l’avete voi prestata?

R. All’Altare dei giuramenti col mio ginocchio sinistro, ed il piede mio diritto nudi, il mio corpo
diritto formante una squadra, tenendo la mia mano destra sulla Bibbia, il compasso, e la squadra,
sostenendo colla mia mano sinistra un compasso appoggiato sulla mammella del medesimo lato, e
così ho prestato il giuramento solenne de’ Liberi Muratori.

D. Dopo che voi avete prestato questa obbligazione cosa vi si disse?

R. Mi si richiese qual cosa io bramava di preferenza.

D. E voi cosa rispondeste?

R. Ch’io bramava a preferenza la Luce.

D. Chi vi ha comunicato la Luce?

R. Il Venerabile, e tutti i Fratelli ch’erano in Loggia.

D. Allorché voi avete ricevuto la Luce che cosa ha sorpreso la vostra vista?

R. Una Bibbia, una squadra, ed un compasso.

D. Cosa vi si disse che significavano questi oggetti?

R. Mi fu detto che simboleggiavano tre grandi lumi nella Società dei Liberi Muratori.

D. Siate compiacente darmene la spiega?

R. La Bibbia regola e governa la nostra L; la squadra le nostre azioni, ed il compasso ci mantiene
nei giusti limiti verso tutti gli uomini, e particolarmente verso i nostri fratelli.

D. Cosa vi hanno mostrato in seguito?

R. I tre lumi sublimi della Società dei Liberi Muratori, cioè il Sole, la Luna ed il Delta , ch’è sul trono
ove siede il Maestro Venerabile della Loggia.

D. Dopo tutto questo, cosa s’è fatto di voi?

R. Il Maestro Venerabile mi prese per la mano destra, mi donò il toccamento e la parola e mi disse
alzatevi fratello mio.

D. Come, ed in che numero si compone una Loggia?

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R. Per tre, per cinque, e per sette.

D. Perché tre compongono una Loggia?

R. Perch’ei vi sono stati tre grandi Liberi Muratori impiegati alla costruzione del Tempio di Salomone.

D. Per quale motivo cinque compongono anche una Loggia?

R. Perché ciascun uomo è dotato di cinque sensi.

D. Quali sono questi cinque sensi?

R. L’udito, l’odorato, la vista, il gusto, ed il tatto.

Di quale uso sono questi cinque sensi nella Società dei Liberi Muratori?

R. Tre d’essi sono di grande uso.

D. Spiegatemi questo uso?

R. La vista serve per vedere i segni, il tatto per riconoscere il toccamento, e riconoscere un fratello
nelle tenebre come nella luce, e l’udito per intendere la parola.

D. Perché sette anch’essi compongono una Loggia?

R. Perché v’ha sette scienze liberali.

D. Siate compiacente indicarmi queste scienze.

R. La grammatica, la rettorica, la logica, l’aritmetica, la geometria, la musica e l’astronomia.

D. Di qual vantaggio sono queste scienze ai Liberi Muratori?

R. La grammatica c’insegna la scrittura, e le parole; la rettorica c’insegna di parlare, e di discutere


sopra qualsiasi soggetto; la logica c’insegna la scienza di ragionar bene; l’aritmetica c’insegna la
potenza dei numeri; la geometria c’insegna l’arte di misurare i volumi estesi; la musica c’insegna la
virtù e l’armonia dei suoni; e finalmente l’astronomia ci istruisce a conoscere i corpi celesti.

D. Quale figura ha la Loggia?

R. Essa ha la figura di un quadrilungo.

D. Qual è la sua larghezza?

R. La sua larghezza è dall’Oriente all’Occidente.

D. Qual è la sua lunghezza?

R. Essa è lunga dal mezzodì al Settentrione.

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Qual è la sua altezza?

R. la sua altezza è dalla Terra al Cielo.

D. Qual è la sua profondità?

R. Dalla superficie della terra al suo centro.

D. Perché la Loggia ha queste dimensioni?

R. Perché la Società dei Liberi Muratori è Universale.

D. Perché la Loggia è situata dall’Oriente all’Occidente?

R. Perché tutti i Templi hanno questa situazione.

D. Per qual motivo?

R. Perché l’Evangelo della verità nel principio fu predicato nell’Oriente, ed in seguito nell’Occidente.

D. Come si sostiene la nostra Loggia?

R. Per tre grandi pilastri o colonne.

D. Come s’appellano questi pilastri, o colonne?

R. La Saggezza, la Forza e la Beltà.

D. Chi rappresenta il pilastro della Saggezza?

R. Il Maestro Venerabile all’Oriente.

D. Chi rappresenta la colonna della Forza?

R. Il 1° Sorvegliante all’Occidente.

D. Chi rappresenta la colonna della Beltà?

R. Il 2° Sorvegliante, a Mezzodì.

D. Perché il Maestro Venerabile rappresenta il pilastro della Saggezza?

R. Perché egli dirige gli operai e mantiene l’armonia fra di loro.

D. perché il 1° Sorvegliante rappresenta il pilastro della Forza?

R. Perché il 1° Sorvegliante s’occupa a soddisfare gli operai, i cui salari sono la forza, ed il sostegno
della loro esistenza.

D. Perché il 2° Sorvegliante rappresenta il pilastro della Beltà?

R. Perch’egli siede al mezzodì ch’è il mezzo della beltà del giorno per fare riposare gli operai, e
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ricondurli dalla ricreazione al travaglio, affinché il Venerabile n’abbia gloria ed onore.

D. Per qual motivo diciam noi che la nostra Loggia vien sostenuta da tre grandi pilastri?

R. Perché la Saggezza, la Forza e la Beltà sono le perfezioni d’ogni cosa, e che nulla può aver durata
senza di esse.

D. Per quale ragione?

R. Perché la saggezza inventa, la forza sostiene, e la beltà adorna.

D. La vostra Loggia è coverta?

R. Sì, Venerabile, essa è coverta da una volta celeste con delle nubi di diversi colori.

D. Pe’ fratelli Liberi Muratori per quale direzione spirano i venti?

R. Dall’Oriente all’Occidente.

D. Qual è la principale occupazione dei fratelli App liberi muratori?

R. A dirozzare le pietre brute e grezze.

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CATECHISMO MASSONICO DEL PRIMO GRADO SIMBOLICO (GrOr 1870)

D. F, vi ha qualche cosa fra me e voi?

R. Un Culto.

D. Che cosa è questo Culto?

R. Un Secreto.

D. Qual'è questo Secreto?

R. La Massoneria.

D. Che cosa intendete voi per Massoneria?

R. Intendo lo studio delle scienze e la pratica delle virtù. Questo fu lo scopo della Massoneria presso
gli Egizi, i Palestini ed altri popoli.

D. F, siete voi Massone?

R. Tutti i miei FF... mi riconoscono per tale.

D. Chi è il vero Massone?

R. E un uomo libero, fedele alle leggi se sono giuste, e che è ugualmente amico e fratello del povero
e del ricco, se però essi sono virtuosi.

D. Come foste voi preparato quando foste ricevuto Massone ?

R. Dapprima fui preparato nel cuore.

D. Dove foste poi condotto?

R. Dentro una camera nera attigua alla Loggia.

D. Quale è stata la vostra preparazione ?

R. Io sono rimasto nè vestito, nè nudo, però decente, fui privato di ogni metallo, fui bendato agli
occhi, e così fui condotto alla porta del Tempio per la mano di uno, che dopo riconobbi per un Fratello.

D. Perchè foste messo in questo stato?

R. Non rimasi nè nudo nè vestito per rappresentare così l'innocenza, e per farmi ricordare che la virtù
non ha bisogno d'ornamenti; fui privato dei metalli, perché questi son l'emblema e sovente l'occasione
dei vizi che il Massone deve evitare; mi fu messa una benda agli occhi per farmi intendere quanto
l'ignoranza osti alla felicità degli uomini.

D. Come avete voi conosciuto che eravate alla porta del Tempio, poichè avevate gli occhi bendati?
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R. Perchè venni là fermato e poi introdotto.

D. Come foste voi ammesso nel Tempio ?

R. Dietro un gran colpo dato alla porta.

D. Che cosa udiste allora ?

R. Una voce che disse: “ Chi va là ?” a cui io risposi: Uno che domanda d'essere ammesso nella
rispettabile Società Massonica.

D. Come avete voi osato sperare tanto?

R. Perché io son nato libero, e mantengo buoni costumi.

D. Cosa vi hanno chiesto allora, e cosa avete voi risposto?

R. Mi si chiese, ed io dichiarai il mio Nome e Cognome, la mia età, mie qualità civili, e mia nascita.

D. Dopo di questo, cosa vi fu ordinato?

R. Di entrare.

D. Come entraste?

R. Fra dei rumori di armi, avente la punta, che credo di una spada, appoggiata sul mio seno sinistro.

D. Che cosa vi è stato domandato allora ?

R. Se ho conosciuto da quel rumore qualche cosa.

D. Cosa avete risposto?

R. Che ho sentito rumore, ma che non ho visto niente.

D. Da chi foste voi ricevuto dopo la vostra entrata ?

R. Credo dal secondo Sorv.

D. Cosa fece e dispose esso di voi?

R. Mi consegnò ad altro F, che reputo fosse lo Esp, quale mi ordinò di ripetere una obbligazione
recitata da uno, che credo il Ven.

D. Cosa vi è stato domandato dopo di questa ?

R. In chi io metteva la mia confidenza.

D. Cosa avete risposto?

R. Negli uomini onesti.


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D. Cosa si fece di voi allora ?

R. Uno mi prese per la mano dritta, un altro mi disse di non temere nulla, e di seguire la mia guida,
che non mi sarebbero seguite disgrazie.

D. Dove vi ha condotto questa guida ?

R. Mi ha fatto fare tre giri.

D. Chi fu che vi ordinò questi giri?

R. Una voce, che credo del Ven, che avvisò dover io fare tre viaggi; uno per l'Aria; uno nell'Acqua,
ed uno nel Fuoco.

D. Perché nominò questi tre Elementi?

R. Perché il viaggio dell'Aria significa il cammino che si deve percorrere ineguale nel mondo, ossia
il simbolo della vita. Quello dell'Acqua significa l'urto delle passioni. Quello del Fuoco significa la
Carità che ci deve sempre animare.

D. Dopo questo viaggio cosa vi fecero?

R. Mi dettero a bere il Calice amaro per ricordarmi le amarezze che dobbiamo sopportare nel corso
di nostra vita.

D. Avete incontrati in questi viaggi degli ostacoli?

R. Sì: il primo avanti la Colonna del 2. Sorv, ove mi fecero battere tre forti colpi.

D. Che risposta esso vi ha fatto?

R. Mi domandò: – Chi batte?

D. Cosa avete voi risposto?

R. Uno che vuol essere ricevuto Massone.

D. Cosa significano questi tre colpi che voi deste?

R. Domandate, e riceverete. – Cercate, e troverete – Battete, vi sarà aperto.

D. Dove avete trovato il secondo ostacolo?

R. Avanti il 1º Sorv all'Ovest, ove pure ho battuto tre colpi, feci l'istessa domanda ed ebbi eguale
risposta.

D. Dove avete trovato il terzo ostacolo?

R. Avanti il M di Cerimonie, ove eziandio detti tre colpi, e risposi al medesimo modo.
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D. Che cosa fece di voi il M di Cerimonie?

R. Mi condusse dal 1° Sorv all'Ovest, per ricevere delle istruzioni.

D. Quali istruzioni furono queste?

R. Mi ha fatto mettere i piedi in squadra; mi ha insegnato a fare il primo passo nell'angolo del quadrato
lungo, affinché con tre grandi passi potessi io arrivare all'ara e prestare la mia obbligazione.

D. Perché vi posero i piedi in isquadra, e vi fecero fare i tre passi?

R. Per farmi conoscere la via che io devo seguire, e con quale regolarità gli Apprend devono
camminare.

D. Che cosa significa questa marcia regolare?

R. Lo zelo che noi dobbiamo mostrare camminando verso Colui che ci illumina.

D. L'Obbligazione che allora doveste fare, qual fu?

R. Di tenere per sempre celato il segreto della Massoneria e di essere fedele ai miei obblighi che
andavo ad assumere.

D. Perché tenevate il ginocchio sopra la squadra?

R. Perché il Mass.. deve imparare ad essere sempre umile.

D. Perché v'imposero di tenere la punta del compasso al seno sinistro?

R. Perché imparassi che il cuore di un Mass deve essere sempre giusto e senza ambiguità.

D. La Bibbia che tenevate sotto la mano, sapete voi cosa dice dei Mass?

R. Dice che i Mass furono scelti da Salomone per lavorare al Tempio. Furono da Esso dichiarati
Liberi, epperciò chiamati Liberi-Muratori, cioè esenti da ogni impiego. Essi ed i loro discendenti
ebbero pure il privilegio di portare le armi. Nel 1398 (sic, nel testo, in effetti la presa di Gerusalemme
risale al 587 a.C.) Nabucodonosor avendo preso Gerusalemme fece distruggere il Tempio, ed i
Mass unitamente al popolo Ebreo furono fatti schiavi; però nell'anno 3460 (in effetti nel 538,
allorquando probabilmente su richiesta dei Giudei deportati a Babilonia, Ciro emanò un editto in cui
si ordinava la ricostruzione del tempio di Gerusalemme e la restituzione degli arredi incamerati un
tempo da Nabucodonosor; le spese per la ricostruzione sarebbero state sostenute dalle finanze
pubbliche dello stato persiano), Ciro avendo preso Babilonia, ristabilì i Mass.in tutti i loro diritti,
e volendo inoltre ricompensare la città di Zorobabele, loro permise di entrare nella Città con gli
Israeliti per fabbricare il Tempio. Era tanta la stima che Ciro avea dei Mass che loro permise di

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pranzare con Lui, pria che partissero, e dando loro il bacio di pace, li nominò suoi fratelli ed amici, e
li colmò d'onori e di benefizi.

D. Dopo che cosa vi hanno detto?

R. Uno mi domandò che cosa desiderava di più.

D. Cosa avete voi risposto?

R. Che bramavo la Luce.

D. Chi vi ha comunicata la Luce?

R. Il Venerabile e tutti i Fratelli che erano in Loggia.

D. Quando riceveste la Luce, che cosa vedeste avanti gli occhi?

R. Vidi tutti i FF armati di spade, delle quali mi presentavano la punta.

R. Quale significato aveva ciò?

R. Che essi saranno sempre pronti a versare il loro sangue per me se sarò fedele all'obbligo incontrato,
al contrario mi punirebbero se vi mancassi.

D. Sull'ara cosa allora vedeste ?

R. Una Bibbia, una Squadra ed un Compasso.

D. Sapete voi cosa questi oggetti significano ?

R. Rappresentano i tre grandi lumi della Massoneria,

D. Me ne sapreste dare una migliore spiegazione ?

R. La Bibbia regola e governa la nostra legge; la squadra le nostre azioni; ed il compasso ci mantiene
nei giusti limiti verso tutti gli uomini, specialmente verso i FF.

D. Cosa vi hanno fatto vedere in seguito?

R. Tre lumi, che sono le tre sublimi luci della Massoneria, cioè: Il Sole, la Luna ed il Ven della
Loggia.

D. Mi sapreste dire quale è il loro destino?

R. Il Sole illumina gli operai di giorno; la Luna di notte; ed il Ven illumina in ogni tempo la sua
Loggia.

D. Il Ven dove sta in Loggia?

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R. All'oriente. Ad esempio del Sole che apparisce da quella parte per cominciare il giorno, così il
Ven siede all'Or per aprire i lavori della Loggia, ed aiutare gli operai coi suoi consigli ed
illuminarli colla sua luce.

D. I Sorv dove sono situati?

R. All'Occidente. Siccome il Sole termina il giorno all'Occid così i Sorv ivi si tengono per
chiudere la Loggia, rimandare gli operai contenti, e fare buone accoglienze ai Visitatori.

D. Dopo il vostro ricevimento dove vi hanno collocato?

R. Al Settentrione, perché questa è la parte meno illuminata, nella colonna B. Un Apprendista, il
quale non ha ricevuto che una debole luce, non è nello stato di sopportarne una più viva.

D. A che cosa lavorano gli Appr?

R. A sgrossare ed abbozzare la pietra grezza.

D. Dove sono essi pagati coli'aumento di salario ?

R. Alla Colonna J

R. Il V m'insegnò il toccamento, segni e parole coi quali si conoscono fra loro i MM

D. Mi sapreste voi dare il segno d'App?

R. Sì Ven, è questo.

D. Come si chiama?

R. Gutturale.

D. Cosa significa?

R. Una parte della mia obbligazione.

D. Datemi il tatto ?

R. (Va dal secondo Sorv e gli da quello di rito Scozzese).

D. Ditemi la parola sacra di rito Scozzese A ed A al grado d'App.

R. Io non devo inciderla, né scriverla solo posso nominarla. Datemi la prima lettera, io vi darò la
seconda (si compita).

D. Cosa significa questa parola?

R. Forza, e Saggezza. Questo è il nome della Colonna che era al Settentrione del Tempio di Salomone,

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ove li Appr lavoravano e ricevevano il loro salario.

D. Qual'è la vostra parola di passo?

R. Tubelcain, che significa possesso mondano. Questo è il nome del figlio di Lamech, il primo che
inventò l'arte di lavorare i metalli.

D. Cosa altro vi hanno dato ricevendovi Mass?

R. Un grembiale di pelle bianca, e guanti simili.

D. Che cosa significa il grembiale?

R. Il simbolo del lavoro; la sua bianchezza dimostra la candidezza dei nostri costumi, l'uguaglianza
che regna fra noi.

D. Perchè vi dettero ancora dei guanti bianchi ?

R. Per insegnare che un Mass non deve mai imbrattarsi le mani nell'iniquità.

D. Cosa veniamo noi a fare in Loggia?

R. A vincere le nostre passioni, a sottomettere la nostra volontà, a fare nuovi progressi nella
Massoneria.

D. In qual Loggia siete stato voi ricevuto?

R. In una Loggia giusta e perfetta.

D. Perché dite giusta e perfetta?

B. Perché tre Massoni governano una Loggia; cinque la compongono, e sette la rendono giusta e
perfetta.

D. Ditemi quali sono i tre Mass della L semplice?

R. Il Ven e i due Sorv.

D. Quali sono i cinque che la rendono giusta?

R. Il Ven, due Sorv. e due Maestri.

D. Quali sono i sette che la costituiscono perfetta?

R. Il Ven, due Sorv, due Maestri un Comp ed un App.

D Quali sono gli stromenti dei Massoni ?

R. La Squadra, il Livello e la Perpendicolare.

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D. Mi sapete voi dire i numeri simbolici di una Loggia?

R. Tre, Cinque, Sette.

D. Perché Tre?

R. Perché vi sono stati tre grandi M impiegati alla costruzione del Tempio di Salomone?

D. Perché Cinque?

R. Perché ogni uomo è dotato di cinque sensi.

D. Quali sono questi cinque sensi?

E. Udire, Vedere, Odorare, Gustare, Toccare.

D. Di quali usi sono essi nella Massoneria?

R. Tre sono di grande uso.

D. Spiegatemeli.

R. La Vista per vedere i segni; il Tatto per sentire i toccamenti e riconoscere un F nelle tenebre
come nella luce, e l'Udito per intendere la parola.

D. Perché il sette è simbolico?

R. Perché vi sono sette scienze liberali, cioè la Grammatica, la Rettorica, la Logica, l'Aritmetica, la
Geometria, la Musica e l'Astronomia.

D. Di quale utilità sono esse ai Massoni?

R. La Grammatica c'insegna la scrittura e le parole: la Rettorica c'insegna a parlare e discorrere sopra


qualsiasi soggetto; la Logica a ben ragionare: l'Aritmetica il potere dei numeri; la Geometria l'arte di
misurare i volumi estesi e la terra; la Musica la virtù dei suoni, e l'Astronomia c'insegna a conoscere
i corpi celesti.

D. Che forma hanno le Loggie?

R. Di un quadrato lungo.

D. Di qual larghezza?

R. Dall'Est all'Ovest.

D. Di qual lunghezza?

R. Dal Sud al Nord.

D. Di qual altezza?
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R. Dalla terra al cielo.

D. Di qual profondità?

R. Dalla superficie della terra al centro.

D. Perché?

R. Perché la Massoneria è universale.

D. Quanti pilastri simbolicamente sostengono la Loggia e come si chiamano?

R. Tre grandi pilastri, e si chiamano Saggezza, Forza, Bellezza.

D. Chi li rappresentano?

R. La Saggezza la rappresenta il V all'Est, la Forza il 1º Sorv all'Ovest, la Bellezza il 2° Sorv


al Sud.

D. Ora ditemi perché sono così rappresentati?

R. Il Ven rappresenta la Saggezza, perché dirige i lavoranti, e mantiene l'armonia fra di loro; il 1°
Sorv la Forza, perché paga i lavoranti, ed il loro guadagno dà loro forza e li sostiene; il 2° Sorv
la Bellezza, perché esso sta al Mezzodì, che è il più bello del giorno, per far riposare gli operai,
richiamarli dalla ricreazione al lavoro, affinché il Ven.. ne consegua onore e gloria.

D. Perché avete detto che questi tre pilastri si chiamano grandi?

R. Perché la Saggezza, Forza e Bellezza sono la perfezione d'ogni cosa, e nulla può durare senza di
esse. Infatti la Saggezza inventa, la Forza sostiene, la Bellezza adorna.

D. Le Loggie sono coperte?

R. Sì, da una volta celeste con nuvole di diverso colore.

D. D'onde soffiano i venti per i Massoni?

R. Dall'Est all'Ovest.

D. Nella vostra dimanda di ammissione diceste di voler entrare nella Società Massonica; ora ditemi
se sapete cosa essa fa?

R. Innalza templi alla virtù, e scava prigioni oscure al vizio.

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CATECHISMO pel grado di Complibero M (Sebezia)

Quando il Vener  stimerà nella sua prudenza, e saviezza , che sia proprio il tempo di istruire
la Loggia nel grado di Compagno libero Muratore, praticherà col primo Sorv  o con
qualunque altro Fratello della L , se il crederà utile, il seguente Dialogo:

D. Fratello libero Mur siete voi Compagno?

R. Lo sono, Venerabile.

D. Per qual motivo v'induceste a farvi ricevere Compagno?

R. Affinché potessi venire in conoscenza della lettera G. e sua significazione.

D. Che cosa significa la lettera G?

R. Essa è la lettera iniziale del vocabolo Geometria, ch'è la quinta delle Scienze professate nella
Società dei liberi M M e la più utile fra tutte.

D. La lettera G presso i liberi M M non ha altro significato?

R. Presso i FF liberi M M la lettera G è la lettera iniziale del G Arch dell'U

D. Per qual ragione?

R. Perché nel linguaggio scozzese, di cui noi professiamo il Rito, il nome di Dio è scritto GOD.

D. Come siete stato ricevuto Complibero M?

R. Passando dalla perpendicolare alla livella e dalla Colonna B alla colonna J, cioè dalla
forza alla saggezza, e coll'ascendere li cinque gradini del Tempio.

D. Per quale porta li avete voi asceso?

R. Per la porta di Occidente.

D. A qual fine vi portate voi in Loggia?

R. Per edificare. Tempi alla virtù, e scavare prigioni al vizio.

D. Chi vi ha contrastato l'ingresso?

R. Il Fratello Covr

D. Che cosa ha egli preteso sapere da voi?

R. Un tatto, un segno, ed una parola.

D. Quando ascendeste i gradini del Tempio cosa avete voi veduto?


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R. Due grandi Colonne.

D. Di qual materia erano queste colonne

R. Di Rame.

D. Qual'era la loro altezza?

R. Diciotto cubiti.

D. E la circonferenza?

R. Dodici cubiti con quattro dita di spessezza.

D. Dunque queste colonne erano vòte.

R. Si, Venerabile.

D. A quale oggetto la colonna di B e di J erano vòte?

R. Perché nel vano di esse, cioè dentro la Colonna B conservavansi gli strumenti di lavoro
degli Appr, e dentro la Colonna J si racchiudevano quelli dei FF Comp; e dippiù in
ciascuna colonna si conservava il tesoro per soddisfare gli operai della loro fatica.

D. Cosa veniva richiesto dagli Operai onde poter ricevere la rispettiva paga?

R. Tanto gli Appr che i Comp quando si presentavano alla rispettiva Colonna per ricevere
il dovuto salario, venivano obbligati a dare un segno, un tatto, ed una parola.

D. In qual guisa erano ornati i Capitelli di queste colonne?

R. I capitelli erano ornati con foglie di Acanto ed erano sormontati da diverse melogranate
semiaperte come simboli di fecondità.

D. Dove siete stato ricevuto Comp libero M?

R. In una Loggia giusta e perfetta.

D. Che figura avea questa loggia?

R. La figura di un quadrilungo, o parallelogrammo rettangolo allungato.

D. Quale era la sua lunghezza simbolica?

R. Essa era lunga dall'Oriente all' Occidente.

D. E quanto era larga?

R. Dal Mezzogiorno al Settentrione,

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D. E la sua altezza?

R. La sua altezza era di un numero senza numero di cubiti, e di miglia.

D. Qual'era la sua copertura?

R. La sua copertura era formata da un firmamento, o baldacchino celeste seminato di stelle.

D. Da chi veniva sostenuta la sua copertura?

R. Da tre grandi pilastri di forma triangolare.

D. Qual nome aveano questi tre pilastri?

R. FORZA, SAGGEZZA, e BELTÀ.

D, Perché aveano questi nomi?

R. Perché la Forza è necessaria per eseguire, la Saggezza per inventare, e la Beltà p er ornare.

D. Qual'era la profondità della Loggia?

R. Dalla superficie della terra come pianeta al centro di essa.

D. Perché date questa risposta?

R. Ho risposto così per far conoscere che tutti li F F liberi M M, sparsi sulla superficie del
globo, formano un sol popolo di Fratelli, regolati dalle medesime leggi, e dagli stessi principi;
ed è per la santità di questi principi che questa Società filantropica, ed umanitaria, non ha potuto
mai essere distrutta dalla tristizia dei Tiranni.

D. Nella Loggia dei liberi M M vi sono ornamenti?

R. Si Ven

D. In che numero?

R. Gli ornamenti sono tre.

D. Quali sono?

R. Il pavimento fatto a mosaico, la stella fiammeggiante, ed il nastro ondeggiante.

D. Quale ornamento portano queste tre cose?

R. Il pavimento a mosaico che adorna la Loggia si riferisce al mosaico che ornava la soglia del
gran portico del Tempio di Salomone; la Stella Fiammeggiante era situata nel mezzo, ed
illuminava il centro, e da dove partiva allegoricamente la luce che illumina tutte le parti del
nostro globo; ed il nastro ondeggiante contornava, ed ornava le parti estreme e superiori delle
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pareti del Tempio.

D. Spiegatemi meglio la significazione morale di questi tre ornamenti ?

R. Il pavimento fatto a mosaico, essendo naturalmente composto dall'aggregato di


numerosissime petruzze, è la figura parlante della Società dei liberi muratori, composta
d'innumerevoli individui, legati intimamente fra loro con amore caritatevole e fraterno; La
Stella Fiammeggiante è l'emblema del GArch dell'Un che brilla di una luce che egli non
riceve che da se stesso; il nastro ondeggiante significa quel legame che unisce tutt'i Fratelli
liberi M M, dei quali , in tutta la Terra, si spera fare una sola Famiglia.

D. Nella Loggia dei F F liberi M M si hanno Gioielli ?

R. Sì, Venerabile.

D. Quanti se ne hanno ?

R. Sei, Venerabile, cioè tre mobili, e tre immobili.

D. Quali sono i tre Gioielli mobili ?

R. La squadra che porta il Venerabile, la Livella che porta il primo Sorv  e la perpendicolare
o linea di appiombo, che porta il secondo Sorv.

D. Quali sono i tre Gioielli immobili ?

R. La Tavola del disegno, la pietra cubica a punta, e la pietra bruta.

D. Qual'è l'uso che si fa in Loggia dei tre gioielli mobili ?

R. La squadra serve a squadrare i materiali ed a mettere le loro superficie ad angoli retti fra di
loro; la livella serve a piazzare le pietre in senso orizzontale, ed avvicinarle l'una a lato dell'altra
fra di loro ; e la perpendicolare serve per innalzare le fabbriche in un perfetto appiombo sulle
rispettive basi.

D. Dateci la spiega, e la significazione morale di queste operazioni.

R. La squadra c'insegna che tutte le nostre azioni devono essere regolate dalla rettitudine e dalla
giustizia; la livella ci istruisce che fra tutt'i fratelli sparsi sulla superficie del Globo debba
regnare una perfetta eguaglianza; la perpendicolare ci avverte che tutt'i beni ed ogni felicità ci
vengono dall'alto.

D. Qual'è l'uso che si fa in Loggia dei tre gioielli immobili ?

R. La Tavola di disegno serve ai Maestri liberi Mur per tracciare la pianta dei loro lavori ; la

25
pietra cubica a punta serve ai compagni per aguzzare il taglio ai loro strumenti di lavoro; e la
pietra bruta serve ai Fratelli Appr per istruirsi al lavoro.

D. Qual'è il loro significato morale ?

R. La Tavola di disegno è il simbolo del buono esempio che noi dobbiamo dare ai nostri Fratelli
liberi Murat, ed a tutti li nostri Fratelli in Umanità, sparsi su tutta la superficie della Terra; la
pietra cubica a punta è il simbolo della premura che deve avere l'uomo vi rtuoso per cancellare
le macchie che il vizio avesse potuto produrre sopra se stesso, e correggere con cura e solerzia
quelle passioni, colle quali continuamente siamo in manifesta lotta; finalmente la pietra bruta è
la immagine dell'Uomo rozzo e selvaggio, che solo può render civilizzato e perfetto lo studio
accurato, e profondo su di se stesso.

D. Quante sorti di liberi Mur abbiamo ?

R. Ne abbiamo di due sorti: alcuni si dicono M M per teoria, ed altri per pratica.

D. Che cosa insegnano i M M di Teoria?

R. Una buona morale che serve a perfezionare i nostri costumi, ed a renderci bene accetti presso
tutti gli Uomini.

D. Qual'è quel F. libero M che dicesi Mur pratico?

R. Egli è l'operaio degli edifizi.

D. Come potrei conoscere che voi siete un Fratello libero M ?

R. Ai miei toccamenti, segni, e parole.

D. Quanti segni vi sono nella Società dei liberi Mur ?

R. Ve ne sono senza numero, ma i principali si riducono a cinque.

D. Quali sono questi cinque segni principali ?

R. Il vocale, il gutturale, il pettorale, il manuale, e il pedestre.

D. A che servono questi segni ?

R. Il vocale a donare la parola; il gutturale a dare il segno di Appr ; il pettorale per donare il
segno di Comp; il manuale per comunicare il toccamento dell'Appr e del Comp; ed il
pedestre ad eseguire la marcia dei passi dell'uno e dello altro.

D. Quante finestre vi sono in una Loggia?

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R, Tre.

D. Dove ed in qual luogo della L sono esse situate ?

R. All'Oriente, all'Occidente, ed al Mezzogiorno.

D. Per qual motivo a settentrione non vi ha finestra?

R. Perché il sole illumina debolmente questo punto.

D. Queste finestre a che cosa servono ?

R. Per illuminare gli operai quando vanno al travaglio, durante il lavoro, e quando si ritirano
dalla fatica.

D. Avete veduto oggi il vostro MV ?

R. Sì, Venerabile,

D. Com'era egli abbigliato nelle vestimenta?

R. Di oro e di azzurro.

D. Cosa significano questi due colori ?

R. L'oro significa la ricchezza, e l'azzurro la Saggezza; due privilegi che il G Arch dell'Un
accordò soltanto a Salomone.

D. Dove seggono i Compagni in Loggia ?

R. A mezzogiorno.

D. Perché ?

R. Perché, essendo più illuminati degli App, possono meglio prestarsi per Servire i Maestri.

D. Voi come servite il vostro Maestro ?

R. Con gioia, fervore e libertà.

D. Per quanto tempo lo servite ?

R. Dalla mattina di Lunedì sino alla sera di Sabato.

D. Avete ricevuto i vostri guadagni? Siete contento del vostro Salario ?

R. Venerabile, io ne sono contento e soddisfatto.

D. Ove avete ricevuto il vostro salario ?

R. Alla colonna di J
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D. Cosa significa questa lettera ?

R. Essa è la iniziale di una parola che si adopra fra noi FF Comp liberi M, onde
riconoscerci a vicenda.

D. Ditemi questa parola ?

R. (Per risposta si dice).

D. Cosa significa questa parola ?

R. La Saggezza, o la ragione perfezionata nel sapere, di cui debbono andar forniti i F F liberi
MM

D. Datemi la parola di passo ?

R. (Per risposta si dona)

D. Cosa significa questa parola ?

R. Possessione della Terra.

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CATECHISMO OSSIA ISTRUZIONE RELATIVA AL TERZO GRADO SIMBOLICO,

MAESTRO LIBERO MURATORE (La Sebezia 1874)

Quando sarà terminato il Discorso allusivo alla cerimonia praticata nella iniziaziome, e diretto al
Maestro, nuovo iniziato, il rispettabilissimo Maestro, che presiede ai lavori, qualora vi sarà tempo
per la catechistica instruzione relativa alla Maestria, rivolto ai sorveglianti del Tempio, dirà :

MVen Venerabil Fratelli primo, e secondo Sorvegliante, invitate i venerabili Maestri delle
vostre rispettive Colonne di prestare attenzione ai catechistici lavori del terzo grado simbolico del
nostro rispettabile ordine.

Dopo che i Venerabilmi Maestri Sorveglianti avranno ripetuto l'invito, fatto dal Rispettabilissimo
Maestro, questi, dirigendo la parola al primo Sorv o a chiunque altro Fratello presente nel Tempio,
dirà:

D. Venerabilmo Maestro primo Sorv dove siete stato ?

R. All'Occidente, Rispettabilissimo.

D. Dove andate ?

R. All'Oriente.

D. Per qual motivo andate voi all'Oriente?

R. Per trovare una Loggia di Maestro.

D. Siete voi Maestro ?

R. Li Maestri per tale mi conoscono, perché l'Acacia non mi è ignota.

D. Ove siete stato ricevuto ?

R. Nella Camera di mezzo.

D. Come siete in essa pervenuto ?

R. Per cinque colpi distinti , e col montare una scala per 3, 5 e 7 .

D. Cosa avete in essa osservato ?

R. Orrore, rammarico, e tristezza.

D. Non avete osservato altra cosa ?

R. Una pallida luce che illuminava la tomba del nostro rispettabile Maestro.

D. Quali dimensioni avea questa tomba ?


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R. Essa era tre piedi larga, cinque piedi profonda, e sette piedi lunga.

D. Cosa vi era al di sopra di questa Tomba?

R. Un ramo di Acacia in mezzo, un Compasso verso la testa, e nell'estremo opposto una Squadra.

D. Voi cosa avete pensato al mirare questa tomba ?

R. Io fui sospettato di aver commesso un delitto orribile.

D. Chi vi ha reso sicuro ?

R. La mia innocenza.

D. Come siete stato ricevuto ?

R. Passando dalla Squadra al Compasso.

D. Cosa andavate voi cercando in questo vostro viaggio ?

R. La parola di Maestro che si era perduta.

D. Come fu essa perduta ?

R. Per tre grandi colpi ricevuti , e sotto i quali io soggiacqui.

D. Chi vi ha soccorso ?

R. La stessa mano che mi avea percosso.

D. Come avvenne tutto queste che voi dite?

R. Io non lo paleserò giammai, eccetto in secreto ad uno dei miei eguali, e nell'unico caso che io
venissi obbligato.

D. Cosa avete voi appreso da tutto quello che dite ?

R. Le circostanze particolari che accompagnarono la morte del nostro rispettabile Maestro Hiram, che
fu assassinato nel Tempio da tre compagni ribelli , e perfidi, i quali, spinti dalla riprovevole ambizione
di un vile guadagno, aveano congiurato fra loro di strappare a viva forza dalla bocca del rispettabile
Maestro la parola sacra, minacciandolo di morte in caso di rifiuto, e perché il saggio Architetto si
mantenne fermo e costante a serbare il segreto, rimase vittima della loro perfidia,

D. Cosa fecero i Maestri per riconoscersi dopo la morte del nostro rispettabile Maestro Hiram ?

R. Eglino convennero di comun parere, che la prima parola che venisse pronunziata, ed il primo segno
che fosse fatto al momento della bramata scoverta del corpo di Hiram, sarebbero sostituiti alle antiche
parole, ed agli antichi segni.

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D. Quali furono gl'indizi che guidarono alla scoverta del corpo del nostro rispettabile Maestro ?

R. Un fumigante vapore nascente dalla terra, e novellamente risospinto, ed un ramo di Acacia.

D. Dopo scoverto il corpo del saggio architetto Hiram, cosa si è fatto di esso?

R. Salomone lo fece seppellire con gran pompa.

D. Chi era il gran Maestro Architetto Hiram ?

R. Egli era del Regno di Tiro, e figlio di una vedova della tribù di Neftali.

D. Qual'è il nome che ordinariamente suol darsi ad un Maestro libero Muratore ?

R. Quello di Gabaon.

D. In che maniera hanno costume di viaggiare i Maestri liberi Muratori ? .

R. Dall'oriente all'occidente, e sopra tutta la superficie della Terra.

D. Per qual fine ?

R. Per propagare la luce, e riunire in aggregato ciò che trovasi sparso, e diviso.

D. Su di che hanno l'uso di travagliare i Fratelli liberi Muratori ?

R. Sulla tavola del Disegno.

D. E dove sogliono essi ricevere il rispettivo salario ?

R. Nella camera di mezzo.

D. Qual significato hanno in se i nove lumi, che si accendono nel Tempio ?

R. I nove lumi che si prescrivono accendersi, simboleggiano i nove Maestri che furono spediti da
Salomone per andare in cerca del Corpo del rispettabile Maestro Hiram.

D. Qualora un Maestro si fosse smarrito, Voi dove lo trovereste ?

R. Fra la Squadra, ed il Compasso.

D. Quali sono i veri segni per poter distinguere un Maestro libero Muratore ?

R. La parola ed i cinque punti perfetti della Maestria.

D. Se un Maestro libero Muratore si trovasse in pericolo di perdere la vita, cosa dovrebbe praticare?

R. Il segno di convenzione, detto di soccorso , dicendo «A ME I FIGLI DELLA VEDOVA»

D. Come si pratica questo segno ?

R. (per risposta si fa il segno di convenzione ).


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D. Perché i Fratelli Maestri liberi muratori si dicono i figli della V?

R. La unica ragione è quella, che tutt'i Fratelli maestri liberi Muratori si dicono figli del saggio
Architetto Hiram.

D. Qual'è la età di un Maestro libero muratore ?

R. Sette anni e più.

D. Perché dite sette anni e più ?

R. Egli è perché Salomone impiegò sette anni e più per la costruzione del Tempio.

D. Cosa significa la parola di passo ?

R. Essa è il nome di una montagna dalla quale il Re Salomone fece estrarre delle

pietre per la costruzione del Tempio.

D. Queste pietre come si presentavano agli operai addetti alla costruzione del Tempio ?

R. Esse erano grezze, e brute in principio; dai Fratelli apprendisti venivano dirozzate ; dai fratelli
compagni ridotte a cubi, e dai Fratelli Maestri venivano cementate in aggregato per la debita
edificazione.

D. Qual'è il significato morale relativo alla occupazione dei Maestri liberi muratori nel continuo
cementare queste pietre cubiche ?

R. È quello di erigere templi alla virtù, e scavare prigioni al vizio.

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