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FISICA TECNICA
Conversione
ENERGIA
Degradazione
Trasferimento
Analisi
gas
vapori
liquidi
(solidi)
termodinamica di componenti tecnologici
pompe, compressori, turbine
scambiatori di calore
valvole
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Cenni storici/1
La TERMODINAMICA nasce agli inizi del secolo XIX e si sviluppa grazie ai
contributi essenziali di Sadi CARNOT (17961832) James Prescott JOULE
(18181889) William THOMSON, LORD KELVIN (18241907), Rudolf CLAUSIUS
(18221888).
Agli inizi del secolo XIX la conversione CALORE LAVORO trovava ampia
applicazione nel motore a vapore.
Quella tecnologia non si basava per sullorganico sviluppo di una scienza; in
particolare, erano ancora senza risposta le domande:
qual il limite massimo di energia meccanica ottenibile da una assegnata
quantit di combustibile?
da quali parametri dipende questo limite?
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Cenni storici/2
SADI CARNOT (17961832)
Nelle Rflexions sur la puissance motrice du feu et sur les machines propres
dvelopper cette puissance (1824) osserva che:
la produzione di potenza meccanica nel motore a vapore non dovuta al
consumo di calorico, ma al suo trasporto da un corpo caldo ad uno freddo.
Deduzione: se esiste una differenza di temperatura pu prodursi potenza
meccanica
la potenza meccanica ottenibile dal calore non dipende dal fluido di lavoro
usato, ma solo dalle temperature dei corpi tra i quali il calorico trasferito
Carnot scopre la DEGRADAZIONE DELLENERGIA: se il calore passa
direttamente dalla sorgente calda a quella fredda si perde lopportunit di
ottenere il lavoro che una ipotetica motrice a vapore avrebbe potuto
sviluppare
Cenni storici/3
SADI CARNOT (17961832)
Nelle Rflexions sur la puissance motrice du feu et sur les machines propres
dvelopper cette puissance (1824) osserva che:
Carnot, per, pensa ancora che il lavoro sia ottenuto dal PASSAGGIO del
calore dalla sorgente calda a quella fredda e non dalla sua CONVERSIONE
analogia idraulica (calore=acqua, differenza di temperatura=dislivello
idraulico): cos come la quantit di acqua identica a quella a valle, anche il
calorico rimane immutato
Carnot pone le basi della SECONDA LEGGE DELLA TD prima che sia
acquisito il principio di conservazione dellenergia (PRIMA LEGGE DELLA TD)
Cenni storici/4
RUDOLF CLAUSIUS enuncia che la termodinamica si basa su due principi
distinti, e concilia cos le accurate misure di JOULE sullequivalenza tra calore
e lavoro (I LEGGE) ed i risultati di CARNOT (II LEGGE):
Q
dS =
T
in uno dei suoi ultimi lavori scrisse:
lenergia delluniverso costante (I LEGGE)
lentropia delluniverso tende ad un valore massimo (II LEGGE)
Termodinamica
Classica
Termodinamica
Statistica
SISTEMA TERMODINAMICO/1
Sistema Termodinamico:
Porzione di materia o di spazio cui si
rivolge lanalisi
Ambiente:
Descrive la materia o lo spazio al di
fuori del sistema
Superficie di controllo
Individua i confini del sistema:
condivisa dal sistema e
dallambiente ed ha spessore nullo
(non pu contenere massa n
occupare volume)
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SISTEMA TERMODINAMICO/2
Sistema Chiuso:
I confini del sistema non consentono flussi di massa ma
solo di energia.
Si studia la Massa di Controllo (M.C.), poich non varia.
I confini della M.C. possono essere mobili (V pu variare).
Esempio: Fluido in un sistema cilindro-pistone
Sistema Aperto:
I confini del sistema consentono flussi di massa ed energia.
Quando si ha fluido in moto conviene riferirsi al Volume di
Controllo (V.C.); in gran parte dei principali componenti
tecnologici il V.C. infatti non varia durante i processi.
Esempio: Un liquido che attraversa una pompa
Sistema Isolato:
I confini del sistema non consentono flussi n di massa n di energia.
Esempio: Linsieme di un sistema termodinamico con il suo ambiente
costituiscono un sistema isolato
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Grandezza Fondamentale
Unit di misura
Lunghezza
metro (m)
Massa
kilogrammo (kg)
Tempo
secondo (s)
Temperatura
Intensit di corrente
ampere (A)
Intensit luminosa
candela (cd)
Quantit di materia
mole (mol)
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PROPRIET/1
La descrizione di un fenomeno richiede generalmente un numero esiguo di
propriet ad esso legate.
Nei fenomeni di interesse della termodinamica applicata e della trasmissione
del calore incontreremo spesso le seguenti unit di misura derivate:
Grandezza derivata
Unit di misura
Superficie (S)
m2
Volume (V)
m3
Pressione (p)
Pa = N m-2
Densit ()
kg m-3
Forza (F)
N = kg m s-2
Energia (E)
J = N m = kg m2 s-2
Potenza (P)
W = J s-1
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PROPRIET/2
Propriet ESTENSIVE:
dipendono dalla massa che costituisce il sistema (cio dalla sua estensione)
per esse vale la propriet additiva: il loro valore per lintero sistema pari
alla somma dei valori relativi ai sottosistemi in cui questo pu scomporsi
esempi: massa, energia, volume
Propriet INTENSIVE:
non dipendono dalla massa del sistema
per esse non vale la propriet additiva: il loro valore per lintero sistema
dato dalla media ponderata (rispetto alla massa) dei valori relativi ai
sottosistemi in cui questo pu essere scomposto
Per estensione che tende a zero, tendono ad un valore non nullo (valore
locale della variabile intensiva)
esempi: temperatura, pressione,
Propriet SPECIFICHE:
si ottengono dalle propriet estensive dividendole per la massa del sistema
si comportano come le propriet intensive (ci molto desiderabile per
poter disporre di variabili locali, utili in numerose analisi termodinamiche)
spesso vengono indicate le variabili estensive con lettere maiuscole e con
lettere minuscole quelle specifiche da cui esse derivano
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esempi: volume specifico, densit, energia interna specifica
STATO TERMODINAMICO
Stato termodinamico:
EQUILIBRIO TERMODINAMICO
Stato di equilibrio :
Equilibrio chimico:
Equilibrio termico:
Equilibrio locale:
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TRASFORMAZIONI TERMODINAMICHE
Trasformazione (o processo)
cambiamento del sistema da uno stato di equilibrio
ad un altro a seguito di una interazione energetica
(in genere con lesterno)
descritta dai valori assunti dalle propriet negli
stati iniziale e finale e dallinterazione energetica
con lambiente
In termodinamica grande attenzione rivolta alle TRASFORMAZIONI
QUASISTATICHE: hanno luogo in un tempo sufficientemente lungo da rendere
trascurabili i gradienti spaziali delle propriet intensive e specifiche, cos da
potersi pensare come successione di stati di equilibrio.
Cosa significa sufficientemente lungo?
In teoria sarebbe richiesto un tempo infinito: si tratta dunque di
trasformazioni ideali;
In pratica deve avvenire in un tempo maggiore del maggiore dei tempi di
rilassamento (tempo di rilassamento caratteristico) del sistema.
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TRASFORMAZIONI QUASISTATICHE
Oltre agli stati iniziale e finale, in ogni istante:
sono definiti tutti i valori assunti da tutte le variabili (stati intermedi)
le interazioni elementari relative ad ogni tratto infinitesimo del processo
Ci rende possibile riferirsi a:
CAMMINO (percorso) della trasformazione
EQUAZIONE della trasformazione
completa descrizione grafica e
matematica
DIAGRAMMI TERMODINAMICI
Impiegano come coordinate le propriet
termodinamiche, e rendono possibile tracciare
e visualizzare il percorso delle trasformazioni
la linea della trasformazione ha significato soltanto per processi quasistatici
per processi NON quasistatici (reali) non ha senso, poich non sono definiti
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gli stati intermedi; pertanto vengono rappresentati con linee tratteggiate.
dx = 0
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TEMPERATURA
concetto familiare - sensazione di caldo o freddo - ma di difficile definizione
la sensazione dovuta alla percezione di una mancanza di equilibrio
(DISEQUILIBRIO TERMICO) che produce il trasferimento di energia (CALORE)
dal corpo a temperatura maggiore a quello a temperatura minore
il trasferimento di calore un PROCESSO SPONTANEO che mira alla
ELIMINAZIONE DEL DISEQUILIBRIO TERMICO
la TEMPERATURA la grandezza macroscopica che esprime il valore medio
statistico dellenergia cinetica delle particelle, legata al piano microscopico
(non percepibile).
PRINCIPIO ZERO DELLA TD (Fowler, 1931)
Se il sistema A in equilibrio termico con il
sistema C e il sistema B in equilibrio termico
con il sistema C, allora i sistemi A e B (anche non
in contatto) sono in equilibrio termico tra loro.
A
XA, YA
B
XB, YB
C
XC, YC
TEMPERATURA
OPERATIVAMENTE, la TEMPERATURA una propriet intensiva che pu essere
direttamente misurata correlandone la variazione per un sistema alla variazione
corrispondente di una propriet (detta VARIABILE TERMOMETRICA) di un altro
sistema, detto TERMOMETRO per il quale:
lo stato viene variato vincolando le altre propriet scelte come indipendenti
Deve esistere lequilibrio termico con il sistema, dal quale separato da pareti
rigide e fisse ma non adiabatiche (contatto termico)
Dal PRINCIPIO ZERO: se la lettura di due sistemi sul termometro uguale,
essi hanno la stessa temperatura
TERMOMETRO A GAS A VOLUME COSTANTE
Se si pu ritenere costante V, si pu scegliere la
pressione p come variabile termometrica
TERMOMETRO A DILATAZIONE DI LIQUIDO
Se si pu ritenere costante la pressione del gas
sopra il liquido, si pu scegliere il livello L del
liquido come variabile termometrica
Altre variabili termometriche:
dilatazione, forza elettromotrice, resistenza elettrica,
pressione di un gas, radiazione e.m., suscettivit magnetica
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TEMPERATURA
Indicata con X la generica VARIABILE TERMOMETRICA, necessario fissare la
legge (di tipo lineare, quadratico, logaritmico, etc.) che ne collega i valori alla
temperatura t. Nel caso di legge lineare:
t = a + bX
t(Xg)= a + bXg
t(Xv)= a + bXv
Nella scala Celsius gli stati g e v corrispondono ai PUNTI DI FUSIONE ED
EBOLLIZIONE NORMALE DELLACQUA PURA, per i quali si assegnano le
temperature:
t(X ) = 0C; t(X ) = 100C
g
Cosicch:
Se si sceglie: T(Xg)= 32F, T(Xv)= 212F si ottiene la SCALA FAHRENHEIT in cui
lintervallo diviso in 180 parti di ampiezza 1F
I valori di a e b dipendono dalla sostanza termometrica e vanno determinati 23
sperimentalmente.
II) Considerare un solo stato facilmente riproducibile imponendo a=0 (in modo da
avere una retta che passa per lorigine, con pendenza b):
T(XPT) = bXPT
Nella SCALA ASSOLUTA KELVIN lo stato PT corrisponde al PUNTO TRIPLO
DELLACQUA per il quale si sceglie*:
T(XPT) = 273.16 K
Poich nella scala Celsius:
t(XPT) = 0.01C
e lampiezza di 1K stata scelta in modo
che 1K = 1C, si ha che:
1K =
Con queste scelte:
1
TPT
273.16
T(K) = t(C)+273.15
T(K) = t(C)
* La scelta deriva dallestrapolazione del comportamento sperimentale di un24
termometro a gas (rarefatto) a V=cost riempito con diversi gas (ideali)
PRESSIONE
forza esercitata da un fluido su una superficie di area unitaria
nei solidi la grandezza corrispondente la tensione
lunit di misura della pressione il PASCAL [Pa] = [N m-2]
spesso si usa il bar, 1 bar = 105 Pa = 0.1 MPa = 100 kPa
(1 atm = 101325 Pa = 760 mmHg= 10333 mmH20)
PRESSIONE IN UN PUNTO
La pressione in ogni punto di un fluido la stessa in tutte le direzioni: una
GRANDEZZA SCALARE dotata di intensit ma non di direzione:
la pressione non cambia in direzione orizzontale
cambia invece in direzione verticale in un campo gravitazionale, per effetto
dellaumento del peso del fluido sovrastante il punto considerato.
p = p2 p1 = gz
25
PRESSIONE
PRESSIONE ASSOLUTA: quella misurata rispetto al vuoto assoluto (per il
quale la pressione assoluta vale zero)
PRESSIONE RELATIVA (o MANOMETRICA): misurata calibrando gli strumenti
in modo da indicare zero in corrispondenza della pressione atmosferica
PRESSIONE AL VACUOMETRO: inferiore alla pressione atmosferica
26
patm
pgas
ph
p2
p1
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ENERGIA
ENTALPIA
una propriet di stato
Pu convenientemente essere intesa come la forma di energia associata ai
fluidi in movimento
Infatti, per definizione pari a:
H = U + pV
[J]
h = u + pv
[J kg-1]
Il termine pV ha le dimensioni di un
lavoro (forma di energia):
pV = [(N . m-2) . m3] = [N . m] = [J]
che pu intendersi come il lavoro che
necessario compiere per far muovere il
fluido (lavoro o energia di pulsione)
Pertanto, un fluido in moto porta con s la propria energia interna e la propria
energia di pulsione, la cui somma , per definizione, lentalpia.
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Lenergia di un sistema.
Gli scambi di energia:
Calore e Lavoro.
ENERGIA DI UN SISTEMA
Lenergia di un sistema una PROPRIET ESTENSIVA.
Ne esistono DIVERSE FORME: energia interna, cinetica, potenziale, elettrica,
magnetica, chimica, nucleare
La somma di tutte le forme di energia possedute da un sistema costituisce
lENERGIA TOTALE, che pu utilmente separarsi in due componenti:
COMPONENTI MACROSCOPICHE
possedute dal sistema nel suo complesso, rispetto
ad un sistema di riferimento esterno
legate al movimento (energia cinetica) e allinfluenza
di campi di forze esterni (gravit, elettricit,
magnetismo, tensione superficiale, )
COMPONENTI MICROSCOPICHE
Sono quelle legate alla struttura molecolare del
sistema e al grado di attivit molecolare;
sono indipendenti dal sistema di riferimento esterno
ENERGIA
INTERNA, U
ENERGIA INTERNA
LENERGIA INTERNA la somma di tutte le forme microscopiche di energia
POSSEDUTE DALLA MASSA del sistema:
lenergia interna
SENSIBILE
lenergia interna
LATENTE
SCAMBI DI ENERGIA
IL CONTENUTO DI ENERGIA (MA A BEN VEDERE ANCHE LO STATO) DI UN
SISTEMA PU ESSERE VARIATO UNICAMENTE ATTRAVERSO LE INTERAZIONI
CON LESTERNO, CHE POSSONO AVER LUOGO IN TRE MODI:
CALORE
SISTEMI
CHIUSI
LAVORO
SISTEMI
APERTI
TRASPORTO DI MASSA
CALORE
LAVORO
CALORE
La causa che determina il trasferimento (flusso) di energia la DIFFERENZA
DI TEMPERATURA allinterfaccia che separa il sistema dallesterno.
Esempio: sistema chiuso riempito di gas e riscaldato da una
candela:
Una parte del contorno (ovvero dellambiente esterno) a
temperatura diversa (maggiore) rispetto a quella del sistema
energia fluisce dallesterno verso linterno secondo la
modalit CALORE
[Q] joule = J
Q
calore per unit di massa
m
J
[q] =
kg
dQ
Q=
potenza termica
dt
J
[Q] = = watt = W
s
q=
LAVORO
La causa che determina il trasferimento di energia NON RICONDUCIBILE AD
UNA DIFFERENZA DI TEMPERATURA (n a trasporto di massa) al contorno.
Esempio: sistema chiuso riempito di gas entro cui
ruota unelica:
La rotazione dellelica si traduce in un aumento
dellenergia interna del fluido
Poich non esiste una differenza di temperatura o
trasporto di massa al contorno, lo scambio di
energia avviene secondo la modalit LAVORO
L
J
lavoro per unit di massa [l] =
m
kg
dL
J
L =
potenza meccanica
[L ] = = watt = W
s
dt
[L] joule = J
l=
N.B.
Il moto di un pistone o il moto rotatorio dellalbero e delle pale di
unelica allinterno del fluido MOTO ORGANIZZATO e concorde
di un gran numero di particelle: a differenza del calore, la
modalit LAVORO legata al moto ordinato.
CALORE/LAVORO
In certi casi la definizione della modalit di scambio di energia pu dipendere
dalla scelta del volume di controllo (cio del contorno del sistema). Nei due
esempi, lenergia trasferita ovviamente la stessa ma, a seconda della scelta
del volume di controllo:
si pu considerare LAVORO ELETTRICO: moto
ordinato di elettroni (spostamento generalizzato)
causato da un campo elettrico (forza generalizzata)
Lel = VI =
RI2 =
V2
R
[Lel ]= watt = W
LAVORO:
CALORE:
TRASPORTO DI MASSA
Le altre due forme di energia incontrate, ovvero CALORE E LAVORO, NON SONO
PROPRIET DI STATO perch:
Non definiscono lo stato (piuttosto, il loro intervento provoca la variazione
dello stato del sistema)
Rappresentano scambi di energia al contorno del sistema:
HA SENSO PARLARNE (SONO DEFINITE) SOLO AL CONTORNO DEL
SISTEMA
CALORE E LAVORO sono dette GRANDEZZE DI SCAMBIO
x = dx
- non dipende dal cammino da A a B
- dipende solo dal valore assunto negli stati A e B
=0
x = x(y, z)
dx = Mdy+Ndz
con
M
z
N
y
L12 = L
L = L(y,z)
dL = Mdy+Ndz
M
z
N
y
completa descrizione
grafica e matematica
DIAGRAMMI TERMODINAMICI
Impiegano come coordinate le propriet termodinamiche, e
rendono possibile tracciare il percorso delle trasformazioni
CAUSE DI IRREVERSIBILIT
1 GRUPPO: associato allesistenza di un verso spontaneo dei processi naturali:
trasferimento di calore con differenza di temperatura finita
espansione libera di un fluido da una regione a pressione maggiore verso una
a pressione minore
mescolamento spontaneo di materia di composizione e/o stati diversi
reazioni chimiche spontanee
2 GRUPPO: associato alla trasformazione di energia meccanica in energia
termica: questa trasformazione non pu avvenire per intero nel verso opposto,
quindi irreversibile:
attrito, comprendendo anche i fenomeni di attrito viscoso nei fluidi in moto
flusso di una corrente elettrica attraverso una resistenza
fenomeni di isteresi magnetica o di polarizzazione
deformazione non elastica (plastica)
Le IRREVERIBILIT possono associarsi ad una PERDITA DI ENERGIA: TRACCIA
che necessario lasciare NELLAMBIENTE perch il sistema possa ritornare allo
stato iniziale
V=V2-V1
Il lavoro meccanico compiuto dato da:
L = F ds
con
ds =
dV
A
F=pA
L12 =
Lrev
.
p
dV
(J)
LAVORO REVERSIBILE DI
VARIAZIONE DI VOLUME
l12 = lrev = p . dv
(J/kg)
l12 =
lrev
.
p
v = cost
dv = 0
T / p = cost
l12 =
lrev
cost .
=
= p.(v2-v1)
= cost
dv
= cost dv
pv=cost
l12 =
lrev
l12 = RT1
dv
= p dv= cost
v
v2
v2
.
= p1v1
v1
v1
RT cost
p=
=
v
v
p1 v1 = p2 v2 = RT1
v2
p1
=
v1
p2
n ] + [
l12 =
lrev
dv
= p dv= cost n
v
l12 =
RT2 RT1
1n
pvn = cost
n=
isocora
n= 0
isobara
n= 1
isoterma
(nei gas ideali)
n= k
adiabatica
cp
(gas ideali k= )
cv
n ] + [
La termodinamica
degli stati / 1
POSTULATO DI STATO
Si occupa dello studio delle metodologie per il calcolo delle PROPRIET dei
sistemi in differenti stati termodinamici.
Lo stato termodinamico di un sistema costituito dallinsieme dei valori delle
propriet che lo caratterizzano:
V = C F + MIE
POSTULATO DI STATO
(Legge di Gibbs - Regola delle Fasi)
V = C F + MIE
Sistema semplice comprimibile: C=1 ; MIE=2
SOSTANZE PURE
SOSTANZA PURA:
sostanza la cui composizione chimica non vari spazialmente nel sistema (H2O,
N2, O2, CO2 sono sostanze pure: elementi o composti chimici)
anche le miscele di pi componenti sono sostanze pure se la miscela
omogenea: laria (principalmente formata da N2 ed O2), pur essendo a pi
componenti, pu considerarsi una sostanza pura
una miscela di olio e acqua non una sostanza pura: si ha la formazione di
due zone con composizioni chimiche diverse (non vi omogeneit)
FASI DI UNA SOSTANZA PURA:
le sostanze possono esistere in differenti fasi: solida, liquida, aeriforme
FASE SOLIDA:
le molecole sono disposte in un reticolo
le distanze tra le molecole sono piccole e le forze intermolecolari sono intense,
il che consente di mantenere le molecole in posizioni pseudo-fisse (le molecole
vibrano con velocit che dipende dalla temperatura)
FASE LIQUIDA:
le molecole non sono pi vincolate in posizioni fisse tra loro
gruppi di molecole si muovono luno rispetto allaltro, anche se allinterno del
gruppo viene mantenuta una struttura relativamente ordinata
generalmente le distanze tra le molecole subiscono un leggero aumento
passando dalla fase solida alla fase liquida tranne rare eccezioni (come lacqua)
FASE AERIFORME:
le molecole sono lontane le une dalle altre e non si ha alcuna struttura ordinata
le forze intermolecolari sono deboli (o del tutto trascurabili) e le molecole nel
loro moto casuale danno luogo ad urti tra loro e con le superfici del contenitore
EQUAZIONI DI STATO
Le propriet non indipendenti possono ricavarsi dallapplicazione
di EQUAZIONI DI STATO o da DIAGRAMMI E TABELLE
Per un sistema semplice comprimibile T e v possono assumersi come variabili
indipendenti (perch sono sempre tra loro indipendenti) e determinare la
pressione (e successivamente vedremo lentalpia, lentropia, i calori specifici,
ecc.) in funzione delle altre due:
p=(v,T)
EQUAZIONE DI STATO
esprime il legame tra una variabile ed altre due scelte come indipendenti
ricavata empiricamente (non pu dedursi dalle leggi della termodinamica)
la sua forma legata alla struttura microscopica della materia
EQUAZIONI DI STATO
Le propriet non indipendenti possono ricavarsi dallapplicazione
di EQUAZIONI DI STATO o da DIAGRAMMI E TABELLE
p=(v,T)
EQUAZIONE DI STATO
Ununica EQUAZIONE DI STATO che descriva tutti gli stati di esistenza di una
sostanza (cio la sua SUPERFICIE CARATTERISTICA) poco plausibile:
si definiscono pi equazioni per zone specifiche della superficie caratteristica
in queste zone le propriet si calcolano semplificando lequazione di stato e
utilizzando diagrammi e tabelle
al di fuori di queste zone occorre utilizzare equazioni di stato con struttura pi
complessa, riportate su manuali o implementate in appositi software di
calcolo delle propriet di classi di fluidi (es. idrocarburi, refrigeranti etc.)
RISCALDAMENTO ISOBARO
Comportamento pvT di un solido:
si consideri una massa unitaria di sostanza pura in
fase solida entro un sistema pistonecilindro
si riscaldi la sostanza isobaricamente con una
trasformazione quasistatica reversibile
poich F=1, si ha V=2: il calore ceduto al sistema
produce un AUMENTO DELLA TEMPERATURA e del
volume
la dilatazione di piccolissima entit (lieve aumento
della distanza interatomica nel reticolo)
riportando in un diagramma
pvT le terne di valori
misurate durante gli
esperimenti si ottiene una
curva
RISCALDAMENTO ISOBARO
RISCALDAMENTO ISOBARO
COMPRESSIONE ISOTERMA
per p > pcr nel riscaldamento isobaro di una sostanza pura non si osserva
alcun cambiamento di fase: le propriet specifiche variano con continuit e
si parla genericamente di fluido
Nellesperimento di COMPRESSIONE ISOTERMA, analogo al riscaldamento
isobaro, per T>TC non si osserva alcun cambiamento di fase: la temperatura
critica pu definirsi come quella al di sopra della quale la compressione
isoterma non determina la liquefazione della fase aeriforme
LA SUPERFICIE CARATTERISTICA
gli stati di equilibrio di un sistema semplice comprimibile sono rappresentati
nello spazio 3D pvT da una superficie: SUPERFICIE CARATTERISTICA
essa rappresenta lEQUAZIONE DI STATO:
p=(v,T)
LA SUPERFICIE CARATTERISTICA
N.B. poich V=2, la superficie caratteristica una superficie 2D in uno spazio di
rappresentazione 3D (terna pvT): gli stati possibili della sostanza sono solo
quelli ricadenti sulla superficie caratteristica.
per la gran parte delle sostanze : il
passaggio da solido a liquido avviene
con aumento del volume
DIAGRAMMA PRESSIONETEMPERATURA
proiezione sul piano p-T
AT
sublimazione/condensazione
TB
fusione/solidificazione
TC
vaporizzazione/condensazione
T, p
vl, vv
V=Vl+Vv=mlvl+mvvv
V ml
mv
v= =
v+
v
m m l m v
m
x= v
m
TITOLO
DEL VAPORE
u = ul + x (uv-ul)
h = hl + x (hv-hl)
s = sl + x (sv-sl)
DIAGRAMMA TEMPERATURA-ENTROPIA
nel diagramma T-s, la zona
bifasica L+V delimitata
dallisoterma del punto triplo,
dalla c.l.i. e dalla c.l.s.
Le isoterme sono orizzontali e
le isoentropiche verticali
ALTRI DIAGRAMMI
p, T
Diagramma p-h
i salti entalpici sono
facilmente letti come
lunghezze del tratto isobaro
tradizionalmente in uso nello
studio dei cicli inversi
La termodinamica
degli stati / 2
pv = RT
Con:
v : VOLUME SPECIFICO MOLARE DEL GAS
espresso in [m3 kmol-1]
R : COSTANTE UNIVERSALE DEI GAS
paria a 8314 [J kmol-1 K-1]
pv = RT
v R
p = T
M M
pv = RT
v=
v
M
VOLUME SPECIFICO
MASSICO in [m3 kg-1]
R
R=
M
COSTANTE
DEL GAS in [J kg-1 K-1]
pV = nRT
pV = mRT
pv = RT
Deduzioni:
lenergia interna dellaria non varia
dunque, FUNZIONE DELLA SOLA T, NON di p n di v
(per i gas che si discostano notevolmente dal comportamento dei gas perfetti,
lenergia interna non funzione della sola temperatura).
u = f(T)
du = cv dT
cv = cv(T)=
dh = cp dT
RELAZIONE
DI MAYER
si ottiene:
R = cp- cv
R = cp
1
1 = cv k 1
k
cp = cp(T)=
R >0
du
dT
dh
dT
cp> cv
cp
k=
cv
k 1.67 gas monoatomici (He, Ar, )
k 1.4
k 1.33
I CALORI SPECIFICI
CALORE SPECIFICO:
energia (non necessariamente calore) richiesta
per innalzare di 1K la temperatura della massa
unitaria di una sostanza
tale energia dipende dal processo eseguito
esistono infiniti possibili calori specifici
( < c < +), definiti da:
c=
dE
dT
du
dT
J
kg K
dh
dT
J
kg K
parte dellenergia fornita nel processo a p=cost spesa per produrre lavoro di
variazione di volume (innalzamento del pistone): non utile allaumento di T
per ottenere un aumento di 1K in un processo isobaro bisogna spendere una
quantit di energia (cp) maggiore di quella richiesta in un processo isocoro (cv)
Tutti i fluidi sottoposti a riscaldamento tendono ad espandersi.
I CALORI SPECIFICI
CALORE SPECIFICO:
energia (non necessariamente calore) richiesta
per innalzare di 1K la temperatura della massa
unitaria di una sostanza
tale energia dipende dal processo eseguito
esistono infiniti possibili calori specifici
(- < c < +), definiti da:
c=
dE
dT
c=0
Per una trasformazione isoterma (T=cost) il denominatore va a zero: infinita
la quantit di energia che necessario fornire (+) o sottrarre (-) perch T
aumenti (diminuisca) di 1 K:
c = + (c = - )
I CALORI SPECIFICI
Per p 0, il comportamento di tutti i gas reali si avvicina a quello di gas ideale:
i calori specifici cp0 and cv0 (detti in questo caso del gas ideale o a pressione
nulla) dipendono solo da T e sono disponibili in diagrammi e tabelle.
Per limitati T (<200 K), si pu ipotizzare
che cv e cp dipendano linearmente da T.
u =
h =
cv(T)
cp(T)
dT cv,med T
dT cp,med T
pv = RT
pv
z=
RT
pv
=z
RT
Questa forma dellequazione di stato comprende quella dei gas ideali, per z=1.
Secondo il PRINCIPIO DEGLI STATI CORRISPONDENTI:
la funzione
z = z(Tr, pr)
T
Tr=
TC
Temperatura ridotta in [ - ]
p
pr =
pC
pressione ridotta in [ - ]
Tr >2
pr
Equazione VIRIALE
I COEFFICIENTI VIRIALI a(T), b(T), c(T), sono funzioni solo della temperatura
Beattie-Bridgeman
Benedict-Webb-Rubin
v=cost
c=cv= cp
J
kg K
moto di un fluido
differenza di concentrazione
moto di un componente
= cost
L12
= cost
Q12
= cost
Q12 L12 = E = E2 E1
q12 l12 = e = e2 e1
N.B. Il segno meno con cui compare il lavoro
dipende dalla convenzione sul segno del lavoro:
L assume valore negativo se entrante, cio
quando viene compiuto sul sistema, cedendo
a questo energia
L assume valore positivo se uscente, cio
quando viene compiuto dal sistema, a
discapito della propria energia
Primo Principio
della Termodinamica
w
E=m
+ mgz + U
2
[J]
w
e=
+ gz + u
2
J
kg
w2 w1
Q12 L12 = m
+ mg (z2z1) + (U2 U1) [J]
2
w2 w1
q12 l12 =
+ g (z2z1) + (u2 u1)
2
J
kg
dU
QL=
dt
dE
QL=
dt
In termini infinitesimi:
Q L = dE
q l = de
Q L = dU
q l = du
E = E2 E1=0
Qciclo Lciclo = 0
q l = du = 0
q = qciclo= lciclo = l
Q12
pdV
q12
w2 w1
=m
+ mg (z2z1) + (U2 U1) [J]
2
pdv
w2 w1
=
+ g (z2z1) + (u2 u1)
2
J
kg
BILANCIO DI
MASSA SUL V.C.
BILANCIO DI
ENERGIA SUL V.C.
quantit di PE in
INGRESSO nel
sistema in t
quantit di PE
in USCITA dal
sistema in t
quantit di PE
GENERATA nel
sistema in t
quantit di PE
DISTRUTTA nel
sistema in t
VARIAZIONE in t della
quantit di PE
CONTENUTA nel sistema
BILANCIO DI MASSA
Nel caso della massa (m) losservazione sperimentale (per fenomeni non
relativistici) conferma la natura conservativa: lequazione di bilancio esprime
il PRINCIPIO DI CONSERVAZIONE DELLA MASSA
mgen= 0
quantit di m GENERATA
nel sistema in t
mdis= 0
mu, massa in
uscita dal
sistema in t
quantit di m
DISTRUTTA nel
sistema in t
m, VARIAZIONE della
massa m CONTENUTA
nel sistema
me = mu + m
BILANCIO
DI MASSA
m = 0
m =
dm
dt
kg
s
Poich possono esserci diverse portate entranti e/o uscenti dalla superficie di
controllo, lequazione di bilancio di un generico sistema aperto assume la forma:
dmVC
m e= m u +
dt
kg
s
BILANCIO DI MASSA
dmVC
=0
dt
m e= m u
BILANCIO DI MASSA IN
REGIME STAZIONARIO
Molti sistemi di uso tecnologico sono SISO (Single Input Single Output) cio
caratterizzati da un solo ingresso e da una sola uscita, cosicch la portata
massica entrante pari a quella uscente (ed unica per tutto il sistema):
m e= m u = m
p=p(x)
T=T(x)
u=u(x)
= (x)
w=w(x)
1
wmed = A w dA
A
m1 = 1(A1.w1t )
1
= (A1.w1t )
v1
Al limite per t0
m1
v1
A1.w1t
w1t
m 1 = 1 A1.w1 = 1V 1
1
V
=
A1.w1 = 1
v1
v1
V 1 = A1.w1
m3
in s
BILANCIO DI MASSA
BILANCIO DI MASSA IN
REGIME STAZIONARIO
m e= m u
m e= m u = m
Ve
Vu
= v
ve
u
Ve Vu V A.w
=
= =
v
ve vu v
con V , A, w e v variabili
con lascissa curvilinea x
Egen= 0
quantit di E GENERATA
nel sistema in t
Edis= 0
Eu, energia in
uscita dal
sistema in t
quantit di E
DISTRUTTA nel
sistema in t
E, VARIAZIONE della
energia E CONTENUTA
Ee = Eu + EVC
Ee= E u+ dEVC
dt
nel sistema
BILANCIO
DI ENERGIA
SUL V.C.
Ee= E u+ dEVC
dt
LAVORO:
CALORE:
FLUSSI CONVETTIVI
(TRASPORTO DI MASSA)
m = i . Vi = i . Aiwit
perch tale massa possa essere spinta allinterno del V.C., il fluido che la
segue deve vincere la forza che a tale ingresso si oppone, Fi
= piAi
Li = piAi . wit = pi . Vi
analogamente, il lavoro compiuto per spingere il fluido fuori dal VC
(lavoro di espulsione: compiuto dal sistema sullambiente esterno):
Lo = poAo . wot = po . Vo
L i = pi Ai wi
L o = po Ao wo
L i = pivi . i Aiwi
L o = povo . oAowo
(Lavoro di immissione)
(Lavoro di espulsione)
= m i . (pivi)
= m o . (povo)
L P = m . (pv)
LAVORO DI PULSIONE
w
= l p + e = pv + u +
+ gz
2
2
kg
w2
=h +
+ gz
2
kg
Ee= E u+ dEVC
dt
Ponendo:
Q = (Q + Q )
(m .)e-1
(m .)e-2
(m .)
e-k
(m .)e-m
+
Q
dE
m ee m u u + Q L ' = dt
+
L
V.C.
(m .)u-1
(m .)u-2
(m .)u-j
(m .)u-n
PRIMO PRINCIPIO
DELLA TERMODINAMICA
PER I SISTEMI APERTI
Q L' =
m u u m ee
(W )
2
2
w
w
u
e
+ gz u me he +
+ gz e (W )
Q L ' = mu hu +
2
2
w
w
2
1
J
w 22 w 12
q 12 l 12 ' = h 2 h1 +
+ g (z 2 z 1 )
2
kg
L' ,
(W )
Per trascurabili
Ecin e Epot
kg
CONSIDERAZIONI
q 12
J
l 12 ' = h 2 h1
kg
SISTEMI APERTI
q 12
J
l 12 = u 2 u 1
kg
SISTEMI CHIUSI
Scritta in questa forma, lequazione di bilancio per i sistemi aperti molto simile
a quella relativa ai sistemi chiusi. Vi sono per alcune importanti differenze:
nei sistemi chiusi si considera la DIFFERENZA (NEL TEMPO) TRA STATO
FINALE E STATO INIZIALE riferita al tempo di osservazione;
nei sistemi aperti si fa riferimento ad una DIFFERENZA (SPAZIALE) TRA GLI
STATI NELLE SEZIONI DI USCITA ED INGRESSO in un dato istante (fotografia
del sistema).
CONSIDERAZIONI
Sistemi semplici comprimibili: solo lavoro di variazione di volume:
la variazione deve intendersi riferita al volume specifico del fluido
infatti, sistemi tecnologici con V.C. rigido (VTOT=cost), producono scambi di
lavoro con il fluido (turbine, turbocompressori, pompe)
Integrando
2 2
1 1
l12=
q 12 + vdp = h 2 h1
2
SISTEMI APERTI
12
LAVORO TECNICO
REVERSIBILE
. dp
q 12 pdv = u 2 u 1
1
SISTEMI CHIUSI
Ugelli e diffusori
Q 0
L = 0
g (z u z e ) 0
0 = hu he +
w u w e
2
Turbine e turbocompressori
Q 0
w u w e
2
g (z u z e ) 0
l = hu he
L = m (h h
u
Valvole di laminazione
Q 0
L = 0
w u w e
2
g (z u z e ) 0
hu = he
L = 0
w u w e
2
g (z u z e ) 0
Q = m (hu he )
Q 0
L = 0
u e
i=
w i2
2
zi
u e
i=
m
h
=
m
u u e he
Q 0
L = 0
w i2
0
i =u j , e k 2
zi 0
i u e
=
2
2
w
w
u
e
L = 0 ;
0 ; g (z u z e ) 0
2
m u hu = m e he
Q = m (hu he )
S.C.A
S.C.B
S.C.S.I.
EA= Q
EB= +Q
ES.I.= 0
TA
Q
TB
S.C.B
TA > TB
S.C.A
S.C.B
S.C.S.I.
S.C.A
S.C.S.I.
EA= + Q
EB= - Q
ES.I.= 0
S.C.S.I.
LIMITI DEL PRIMO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA
non pu fornire informazioni sul verso della interazione
indifferente rispetto alla direzione dellinterazione:
ugualmente valido sia che linterazione avvenga in un verso sia
che avvenga nel verso opposto
TA
TB
S.C.B
TA > TB
S.C.B
Esiste un potenziale
per ottenere lavoro
Serbatoio monte
L+
Serbatoio valle
P
z
Serbatoio monte
LSerbatoio valle
L+
In condizioni ideali (a meno degli attriti
e delle perdite di generazione):
Lid+ = |Lid- | = g z
Lciclo = 0
A meno di non considerare lenergia in
pi resa disponibile da altri meccanismi
di riempimento del serbatoio di monte
(nuove precipitazioni, corso dacqua)
L+ < Lid+
|L- | > |Lid- |
Lciclo < 0
(IMPOSSIBILE IL MOTO PERPETUO)
Ad ogni ciclo si osserva una perdita
netta (degradazione) di energia: resta
come TRACCIA nel mondo esterno
Ln,u = Lu - Le
u = 0
Qciclo-Lciclo= 0
Ln,u = Qn = Qe - Qu
Ln ,u Qe Qu
Qu
t =
=
= 1
Qe
Qe
Qe
Tipo motore
(circa)
0.2
Diesel
0.3
0.3
Impianti a vapore
0.4
Facendo un parallelo:
Lenergia potenziale idealmente
(massima) convertibile in lavoro
dipende:
- dalla quota massima disponibile
- dalla quota minima (livello suolo)
Qu
<1
t = 1
Qe
1 ).
NECESSARIO UN
PROCESSO CICLICO
Macchine Frigorifere
prelevano calore da un
serbatoio a Ti (effetto utile)
assorbono lavoro
cedono calore ad un
serbatoio a Ts > Ti
operano secondo un ciclo
lavorano utilizzando un
fluido (fluido evolvente)
Pompe di Calore
prelevano calore da un
serbatoio a Ti
assorbono lavoro
cedono calore ad un
serbatoio a Ts > Ti
(effetto utile)
operano secondo un ciclo
lavorano utilizzando un
fluido (fluido evolvente)
energia ottenuta
Efficienza=
energia spesa
Coefficiente di
prestazione (COP)
Macchine Frigorifere
Qi
Qi
=
COPF =
Ln ,u Q s Q i
Pompe di Calore
COPPdC
COPPdC = COPF + 1
Qs
Qs
=
=
Ln ,u Q s Q i
Implicazioni:
- ci deve essere un secondo effetto: necessario
fornire lavoro (spendere energia per un processo
non spontaneo)
- resta una traccia del processo ciclico (la spesa
di lavoro per la non spontaneit del processo)
Efficienza =
energia ottenuta
energia spesa
Ln ,u
=
t =
Qe
L+ L
Qe
Q e Qu
Qu
=
= 1
Qe
Qe
CICLO DI CARNOT
Quando si dispone di una sorgente a Ts uniforme ed il motore termico riceve
il calore Qe durante una trasformazione reversibile, tale trasformazione
isoterma (dT0, T=Ts). (Discorso simmetrico vale per Qi)
Se non possono esservi altri scambi di calore con differenze di temperature
infinitesime, in assenza di altri serbatoi a temperature intermedie, le isoterme
sono collegate da trasformazioni adiabatiche reversibili.
Il motore termico che opera secondo il
ciclo composto da due trasformazioni
isoterme reversibili alternate a due
trasformazioni adiabatiche reversibili
prende il nome di MOTORE TERMICO
REVERSIBILE DI CARNOT (CICLO
TERMICO REVERSIBILE DI CARNOT).
1-2 isoterma rev. con scambio di Qs (e L+)
2-3 adiabatica rev. con scambio di L+
3-4 isoterma rev. con scambio di Qi (e L-)
4-1 adiabatica rev. con scambio di L-
CICLO DI CARNOT
Nel caso di gas ideale (du = cv dT) che
operi un Ciclo DIRETTO di Carnot in un
sistema chiuso:
v3
Qi
RT 3
v4
t = 1
= 1
= 1
v
Qs
RT1
p1v 1 ln 2
v1
p 3v 3 ln
v
Q12 = L12 = p1v1 lnv2
2-3 Q23 = 0
p3v3p2v2 R(T3T2)
=
1k
1k
L12 =
v
Q34 = L34 = p3v3 lnv4
4-1 Q41 = 0
p1v1p4v4 R(T1T4)
=
1k
1k
L41 =
RENDIMENTO DI CARNOT
t ,rev
Qi
= 1
Qs
T
= 1 i
Ts
rev
TEOREMI DI CARNOT
Ciclo DIRETTO di Carnot
Per una macchina diretta di Carnot
t ,rev
Qi
= 1
Qs
(Q i )rev
Ti
T
= 1 i
Ts
rev
=
(Qs )rev
Ts
TEOREMI DI CARNOT
I ) Il rendimento di un motore termico irreversibile sempre inferiore a quello
di uno reversibile operante tra le due stesse riserve di calore. 0 < <
<1
t
t ,rev
TEOREMI DI CARNOT
Nessun motore termico pu avere un rendimento pi alto di quello di un
motore termico reversibile che operi tra gli stessi serbatoi di calore
ideale
reale
impossibile
COPF ,rev =
Ti
Ts Ti
COPPDC ,rev =
Ts
Ts Ti
TEOREMI DI CARNOT
I ) le prestazioni di un frigorifero (PDC) irreversibile sono sempre inferiori a
quello di uno reversibile operante tra le due stesse riserve di calore.
Qi
= 1
Qs
T
= 1 i
Ts
rev
LENERGIA TERMICA
dotata di:
QUALIT
Secondo Principio
della Termodinamica
QUANTIT
Primo Principio della
Termodinamica
Q3
Q
1
Q
= (t 1 , t 3 ) = 3
Q
rev
2
rev
Q
2
Q1
(t 2 ,t 3 )
=
rev (t 1 , t 2 )
Q3
Q
1
(t )
= 3
rev (t 1 )
Q3
Q
1
T
= 3
rev T1
1K =
1
(TT )H 2O
273.16